Index

0.946.291.364

Traduzione1

Accordo sui debiti esterni germanici2

Conchiuso a Londra il 27 febbraio 1953

Approvato dall’Assemblea federale il 30 settembre 19533

Entrato in vigore per la Svizzera il 31 dicembre 1953

(Stato 31 dicembre 1953)

I Governi degli Stati Uniti d’America, del Belgio, del Canada, di Ceylon, della Danimarca, della Spagna, della Repubblica Francese, del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, della Grecia, dell’Iran, dell’Irlanda, dell’Italia, del Liechtenstein, del Lussemburgo, della Norvegia, del Pakistan, della Svezia, della Svizzera, dell’Unione Sudafricana e della Jugoslavia, da una parte

e il Governo della Repubblica federale di Germania, dall’altra,

animati dal desiderio di rimuovere gli ostacoli che impediscono di stabilire relazioni economiche normali tra la Repubblica federale di Germania e gli altri paesi e di contribuire in tal modo allo sviluppo di una comunità prospera di nazioni;

considerando che da circa vent’anni i pagamenti relativi ai debiti esterni germanici non sono in generale più stati eseguiti conformemente alle stipulazioni dei contratti; che dal 1939 al 1945 lo stato di guerra ha impedito qualsiasi pagamento a conto di un gran numero di questi debiti; che dal 1945 siffatti pagamenti sono stati in generale sospesi e che la Repubblica federale di Germania desidera mettere fine a questa situazione:

considerando che gli Stati Uniti d’America, la Francia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord hanno prestato alla Germania, dopo l’8 maggio 1945, un’assistenza economica che ha notevolmente contribuito alla ricostruzione dell’economica germanica, favorendo una ripresa dei pagamenti a conto dei debiti esterni germanici;

considerando che il 6 marzo 1951 uno scambio di lettere (il cui testo è riprodotto nell’Appendice A al presente Accordo) ha avuto luogo tra i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord da una parte e il Governo della Repubblica federale di Germania dall’altra, e che tale scambio di lettere costituisce la base sulla quale sono stati convenuti il presente Accordo concernente il regolamento dei debiti esterni germanici (con i suoi allegati) e gli accordi relativi al regolamento dei debiti derivanti dall’assistenza economica prestata alla Germania;

considerando che i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica francese e dal Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord hanno istituito una commissione, chiamata Commissione tripartita dei debiti germanici, allo scopo di preparare e di elaborare con il Governo della Repubblica federale di Germania, con altri Governi interessati e con rappresentanti dei creditori e dei debitori un piano di regolamento generale e metodico dei debiti esterni germanici;

considerando che detta Commissione ha comunicato ai rappresentanti del Governo della Repubblica federale di Germania che i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord erano disposti a consentire notevoli concessioni circa la priorità dei loro crediti concernenti l’assistenza economica del dopoguerra rispetto a tutti gli altri crediti verso la Germania e i suoi cittadini nonchè l’importo totale di tali crediti, alla condizione che fossero regolati in modo equo e soddisfacente i debiti esterni d’anteguerra della Germania;

considerando che un regolamento siffatto dei debiti esterni germanici può essere attuato soltanto mediante un piano generale unico che tenga conto del rapporto tra gl’interessi dei vari creditori, della natura delle diverse categorie di crediti e della situazione generale della Repubblica federale di Germania;

considerando che per il conseguimento di questo scopo una conferenza internazionale dei debiti esterni germanici, alla quale hanno partecipato rappresentanti di governi interessati come pure dei creditori e dei debitori, ha avuto luogo a Londra dal 28 febbraio all’ 8 agosto 1952;

considerando che detti rappresentanti hanno approvato delle raccomandazioni circa le modalità e la procedura di regolamento (il cui testo è riprodotto negli Allegati da I a VI al presente Accordo), che dette raccomandazioni sono state unite al rapporto della Conferenza dei debiti esterni germanici (il cui testo è riprodotto nell’Appendice B al presente Accordo), e che il presente Accordo s’ispira ai principi e tende a d attuare gli scopi esposti nel rapporto stesso;

considerando che i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord sono del parere che tali raccomandazioni costituiscono un piano equo e soddisfacente di regolamento dei debiti esterni germanici e hanno per conseguenza in data d’oggi firmato con il Governo della Repubblica federale di Germania degli accordi bilaterali sul regolamento dei debiti derivanti dall’assistenza economica prestata da questi tre Governi dopo la guerra, accordi che definiscono i loro diritti e le loro priorità, modificati, concernenti siffatti debiti,

hanno convenuto le seguenti disposizioni:

Art. 1 Approvazione delle modalità e delle procedure di regolamento

Le Parti contraenti considerano che le disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati sono adeguate alla situazione generale della Repubblica federale di Germania e che esse sono inoltre eque e soddisfacenti per gl’interessi che entrano in considerazione. Esse approvano le modalità e le procedure di regolamento contenute negli allegati al presente Accordo.

Art. 2 Esecuzione dell’Accordo da parte della Repubblica federale di Germania

La Repubblica federale di Germania emanerà le leggi e prenderà le misure amministrative necessarie per l’esecuzione del presente Accordo e dei suoi allegati e modificherà o abrogherà le leggi e le misure amministrative incompatibili con le loro disposizioni.

Art. 3 Definizioni

Per quanto il contesto non esiga un’interpretazione diversa, nel presente Accordo e nei suoi allegati IX e X:

a.
per «creditori» s’intende qualsiasi persona (escluso il Governo della Repubblica federale di Germania), verso la quale esiste un debito;
b.
per «Stato creditore» s’intende qualsiasi Stato, che non sia la Repubblica federale di Germania, il cui Governo è Parte del presente Accordo e tutti i territori ai quali il presente Accordo sia esteso in virtù dell’articolo 37;
c.
per «opzione di cambio» s’intende qualsiasi disposizione contrattuale in virtù della quale il creditore abbia il diritto d’esigere un pagamento nell’una o nell’altra di due o più valute;
d.
per «debito» s’intende qualsiasi debito nel senso dell’articolo 4;
e.
«liquido», trattandosi di un debito, significa che l’importo dello stesso è stato determinato in un contratto, in una decisione giudiziaria o arbitrale definitiva o conformemente a una disposizione legale;
f.
per «cartevalori negoziabili» s’intendono le azioni, le obbligazioni, le quote e le obbligazioni fondiarie emesse mediante sottoscrizione pubblica o facenti parte di un’emissione che è o è stata quotata a una borsa riconosciuta;
g.
«offerta di regolamento» designa, rispetto a un debito obbligazionario, un’offerta del debitore concernente le condizioni di pagamento e altre relative al debito di cui si tratta, fissate conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, mediante trattative tra il debitore e i rappresentanti autorizzati dei creditori o in virtù di una decisione giudiziaria o arbitrale definitiva;
h.
per «Parte contraente» s’intende qualsiasi Governo, per il quale il presente Accordo sia entrato in vigore conformemente alle disposizioni degli articoli 35 o 36;
i.
per «persona» s’intendono qualsiasi persona fisica o giuridica, di diritto pubblico o privato, e i Governi, compresi tutte le suddivisioni politiche e tutti gli enti di diritto pubblico, nonchè i servizi e gli organi che ne dipendono e le persone che agiscono in loro nome;
j.
per «residenza»s’intende la residenza abituale; le persone giuridiche sono considerate residenti nello Stato secondo le cui leggi esse sono costituite oppure, quando la loro sede principale non si trovi in tale Stato, nello Stato dove la sede principale è iscritta;
k.
per «modalità stabilite» s’intendono, trattandosi di un debito, le condizioni di pagamento e altre fissate per tale debito conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, sia mediante intesa tra il creditore e il debitore, sia mediante una decisione giudiziaria o arbitrale definitiva in una procedura tra il creditore e il debitore;
l.
per «regolamento» s’intende, trattandosi di un debito, la fissazione di condizioni di pagamento e altre conformemente alla lettera k.
Art. 4 Debiti da regolare

1. I debiti da regolare conformemente al presente Accordo e ai suoi allegati sono i seguenti:

a.
gli obblighi pecuniari non contrattuali divenuti liquidi ed esigibili prima dell’ 8 maggio 1945;
b.
gli obblighi pecuniari derivanti da contratti di prestito o di credito conchiusi prima dell’ 8 maggio 1945;
c.
gli obblighi pecuniari derivanti da contratti che non siano contratti di prestito o di credito, per quanto siano divenuti esigibili prima dell’ 8 maggio 1945.

2. A condizione che siffatti debiti:

a.
siano contemplati nell’Allegato I al presente Accordo, oppure
b.
siano dovuti da una persona, come debitore principale o in altro modo, come debitore originario o avente causa, la quale risiede nella area monetaria del marco germanico (Ovest) al momento in cui una proposta è presentata dal debitore o una domanda è fatta dal creditore allo scopo di fissare condizioni di regolamento oppure, nel caso di debiti obbligazionari ai quali siffatta procedura possa essere applicata, al momento in cui una domanda di regolamento è presentata dal rappresentante dei creditori, conformemente al presente Accordo e ai suoi allegati.

3. A condizione inoltre che i debiti:

a.
siano dovuti al Governo di uno Stato creditore, oppure
b.
siano dovuti a una persona che risiede in uno Stato creditore o ne possiede l’attinenza al momento in cui una proposta è presentata del debitore o una domanda è fatta dal creditore per la fissazione di condizioni di regolamento conformemente al presente Accordo e ai suoi allegati, oppure
c.
risultino da cartevalori negoziabili che possono essere pagate in uno Stato creditore.
Art. 5 Crediti esclusi dal presente Accordo

1. L’esame dei crediti governativi verso la Germania derivanti dalla prima guerra mondiale è differito fintanto che la questione non sia stata oggetto di un regolamento generale definitivo.

2. L’esame dei crediti, derivanti dalla seconda guerra mondiale, di Stati che furono in guerra contro la Germania o occupati dalla stessa nel corso di tale guerra e degli attinenti di detti Stati verso il Reich e i servizi o le persone agenti per suo conto, compresi il costo dell’occupazione germanica, gli averi in conto di clearing acquistati durante l’occupazione e i crediti verso le Reichskreditkassen, è differito fino al regolamento definitivo del problema delle riparazioni.

3. L’esame dei crediti, sorti durante la seconda guerra mondiale, di Stati che non furono in guerra contro la Germania e non furono occupati dalla stessa nel corso di tale guerra e degli attinenti di detti Stati verso il Reich e i servizi o le persone agenti per suo conto, compresi gli averi acquistati in conto di clearing, è differito fintanto che il regolamento di siffatti crediti possa essere studiato unitamente al regolamento dei crediti contemplati nel numero 2 del presente articolo (salvo per quanto essi possano essere regolati conformemente agli accordi firmati dai Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord e dal Governo di uno di questi Stati, oppure in relazione con siffatti accordi).

4. I crediti, verso la Germania o verso cittadini germanici, di Stati che furono incorporati nel Reich avanti il 1o settembre 1939 oppure erano gli alleati del Reich il 1o settembre 1939 o dopo questa data e degli attinenti di detti Stati sono trattati conformemente alle disposizioni prese o da prendere nelle convenzioni applicabili, semprechè i crediti risultino da obblighi contratti o da diritti acquisiti tra la data d’incorporazione (o, trattandosi di alleati del Reich, il 1o settembre 1939) e l’8 maggio 1945. Per quanto siffatti debiti possano essere oggetto di un regolamento in virtù di tali convenzioni, saranno applicabili le disposizioni del presente Accordo.

5. Il regolamento dei debiti della Città di Berlino e dei servizi pubblici appartenenti a Berlino e controllati da essa e situati in questa città è differito fino al momento in cui i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, il Governo della Repubblica federale di Germania e il Senato di Berlino saranno del parere che è possibile aprire negoziati per il regolamento di siffatti debiti.

Art. 6 Pagamenti e trasferimenti in virtù del presente Accordo

La Repubblica federale di Germania

a.
esegue, conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, i pagamenti e i trasferimenti concernenti i debiti dei quali risponde in virtù del presente Accordo e dei suoi allegati;
b.
ammette il regolamento e il pagamento, conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, dei debiti dovuti da una persona che non sia la Repubblica federale di Germania e provvede al trasferimento, conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, dei pagamenti a conto dei debiti in tal modo regolati.
Art. 7 Pagamenti e trasferimenti relativi a determinati obblighi divenuti esigibili dopo il 1945

La Repubblica federale di Germania autorizza il pagamento degli obblighi pecuniari esistenti alla data dell’entrata in vigore del presente Accordo e autorizza, se è il caso, il loro trasferimento entro un termine adeguato in virtù delle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, per quanto si tratti:

a.
d’obblighi pecuniari non contrattuali nati prima dell’ 8 maggio 1945 ma non liquidi ed esigibili prima di tale data, oppure
b.
di obblighi pecuniari risultanti da contratti che non siano contratti di prestito o di credito, nati avanti l’8 maggio 1945 ma divenuti esigibili l’8 maggio 1945 o dopo questa data,

e con la riserva che gli obblighi stessi adempiano le condizioni previste nei numeri 2 e 3 dell’articolo 4.

Art. 8 Divieto di qualsiasi trattamento discriminante

La Repubblica federale di Germania non deve permettere e gli Stati creditori non devono cercare di ottenere dalla Repubblica federale, nè nell’adempimento delle modalità stabilite conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati nè in qualsiasi altro modo, una discriminazione o un trattamento preferenziale tra le diverse categorie di debiti o secondo le valute che devono servire al pagamento dei debiti o in altro modo. Le differenze di trattamento delle diverse categorie di debiti risultanti dal regolamento in base alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati non sono considerate una discriminazione o un trattamento preferenziale.

Art. 9 Trattamento dei trasferimenti come pagamenti correnti

I trasferimenti per il pagamento d’interessi e di quote d’ammortamento eseguiti conformemente al presente Accordo sono trattati come pagamenti correnti e devono essere previsti, se è il caso, negli accordi commerciali o di pagamento, bilaterali o plurilaterali, conchiusi tra la Repubblica federale di Germania e gli Stati creditori.

Art. 10 Limitazioni poste ai pagamenti

La Repubblica federale di Germania prende le misure necessarie per assicurare che, fino all’adempimento o all’estinzione di tutte le obbligazioni derivanti dal presente Accordo e dai suoi allegati, nessun pagamento sia eseguito a conto di debiti che, pur adempiendo le condizioni previste nei numeri 1 e 2 dell’articolo 4, sono dovuti a un Governo che non è quello di uno Stato creditore o a una persona che non è residente in uno Stato creditore e neppure ne possiede l’attinenza, e che sono o erano pagabili in valuta non germanica. La presente disposizione non è applicabile ai debiti consistenti in cartevalori negoziabili, per quanto siano pagabili in uno Stato creditore.

Art. 11 Valuta di pagamento
1.
a. Salvo disposizione contraria degli allegati al presente Accordo, i debiti senza opzione di cambio devono essere pagati nella valuta in cui essi sono pagabili secondo le condizioni dell’obbligazione del debitore. Se i debiti sono stilati in valuta germanica e devono, conformemente agli allegati al presente Accordo, essere pagati in una valuta non germanica, essi saranno pagati nella valuta dello Stato di residenza del creditore.
b.
Nonostante le disposizioni della lettera a, gli accordi sul servizio dei pagamenti in vigore tra il Governo della Repubblica federale di Germania e il Governo di uno Stato creditore sono applicabili ai debiti che secondo detta lettera a devono essere pagati in una valuta non germanica a persone residenti in tale Stato. Tuttavia, l’accordo sul servizio dei pagamenti sarà applicabile ai debiti obbligazionari pagabili in una valuta non germanica che non sia quella dello Stato parte del presente Accordo, soltanto se il Governo di quest’ultimo accetta che tali pagamenti siano fatti alle persone residenti sul suo territorio nella sua valuta.
2.
a. La questione se i pagamenti concernenti debiti con opzione di cambio possano continuare ad essere domandati in una valuta diversa da quella dello Stato in cui il prestito è stato sottoscritto o il credito è stato ottenuto è decisa secondo una procedura da convenire tra il Governo della Repubblica federale di Germania e i Governi degli Stati la cui valuta è in discussione.
b.
Se un’opzione di cambio prevede il pagamento di un determinato importo in una valuta alternativa, il creditore può esigere, nella valuta dello Stato nel quale il prestito è stato sottoscritto o il credito è stato ottenuto, il controvalore, secondo il corso del cambio in vigore il giorno della scadenza del pagamento, dell’importo che sarebbe stato pagabile se fosse stato esercitato il diritto d’opzione.
c.
I pagamenti relativi a debiti con opzione di cambio eseguiti nella valuta dello Stato in cui il prestito è stato sottoscritto o il credito e stato ottenuto prima che sia stata presa la decisione prevista nella lettera a non saranno toccati da siffatta decisione.

3. Le disposizioni dei numeri 1 e 2 del presente articolo non sono applicabili ai debiti contemplati nei numeri 2 e 3 dell’Allegato I al presente Accordo.

4. Gli accordi in materia di pagamenti in vigore tra il Governo della Repubblica federale di Germania e il Governo di uno Stato creditore sono applicabili ai pagamenti relativi ai debiti che formano oggetto delle disposizioni dei numeri 2 e 3 del presente articolo, sempre che siffatti pagamenti siano esigibili nella valuta dello Stato creditore.

5. Quando il debito è nato da operazioni commerciali di una succursale iscritta del creditore ed era convenuto che il pagamento sarebbe stato eseguito nello Stato in cui la succursale è situata, questo Stato sarà considerato come Stato creditore nel senso del presente articolo.

Art. 12 Trattamento delle clausole-oro

Per il regolamento e il pagamento di un debito in valuta non germanica su base aurea o con una clausola-oro, l’importo da pagare deve, per quanto gli allegati al presente Accordo non prevedano esplicitamente una disposizione diversa, essere determinato come segue:

a.
trattandosi di un debito che secondo l’obbligazione esistente all’atto del regolamento è stilato o pagabile in dollari degli Stati Uniti o in franchi svizzeri su una base aurea o con una clausola-oro, l’importo da pagare è determinato senza che sia tenuto conto della base aurea o della clausola-oro. Qualsiasi nuovo contratto conchiuso tra il creditore e il debitore circa un debito di questa natura dev’essere stilato in dollari degli Stati Uniti o in franchi svizzeri, senza riferimento al valore della valuta rispetto all’oro e senza clausole-oro;
b.
trattandosi di un debito che secondo l’obbligazione esistente all’atto del regolamento è stilato o pagabile in un’altra valuta non germanica su una base aurea o con una clausola-oro, l’importo da pagare è fissato come segue:
(i)
il controvalore in dollari degli Stati Uniti dell’importo nominale dovuto è computato in base al corso del cambio in vigore il giorno in cui l’obbligazione è nata oppure, per i debiti obbligazionari, alla data d’emissione delle obbligazioni;
(ii)
la somma in dollari in tal modo ottenuta è convertita nella valuta nella quale il debito deve essere pagato conformemente all’articolo 11, in base al corso del cambio tra il dollaro degli Stati Uniti e questa valuta in vigore il giorno in cui l’importo da pagare è esigibile; tuttavia, se tale corso del cambio fosse meno favorevole per il creditore che il corso del cambio delle due monete in vigore il 1° agosto 1952, la conversione sarà fatta in base a quest’ultimo corso del cambio.
Art. 13 Corso del cambio

Quando nel presente Accordo e nei suoi allegati è previsto che un importo dev’essere computato in base a un corso del cambio, questo sarà, riservati i casi contemplati nell’Allegato III e nell’articolo 8 dell’Allegato IV al presente Accordo:

a.
il corso del cambio determinato dalle parità delle valute di cui si tratta, in vigore alla data che entra in considerazione e convenute con il fondo monetario internazionale conformemente all’articolo IV, numero 1, dello Statuto del Fondo monetario internazionale; o
b.
se nessuna parità siffatta è od era in vigore alla data che entra in considerazione, il corso del cambio convenuto per i pagamenti correnti in un accordo bilaterale di pagamento tra i Governi interessati o le loro autorità monetarie; o
c.
se nessuna parità o nessun corso del cambio sono od erano in vigore alla data che entra in considerazione, il corso medio dei cambi applicabili in generale alle operazioni commerciali, in vigore alla data che entra in considerazione o se è il caso alla data dell’ultima quotazione (per i trasferimenti telegrafici nella valuta del paese nel quale il pagamento dev’essere fatto) sul principale mercato di cambi dell’altro paese; o
d.
se non esiste o non esisteva alla data che entra in considerazione nessun corso del cambio nel senso delle lettere a, b e c, il corso del cambio designato crossrate of exchange, il quale risulta dai corsi medi del cambio in vigore per le valute di cui si tratta sul principale mercato dei cambi di un terzo Stato in cui sono eseguite operazioni in queste valute o alla data dell’ultima quotazione.
Art. 14 Disposizioni concernenti determinati debiti stilati in valuta germanica

1. La Repubblica federale di Germania prenderà per quanto riguarda i debiti stilati in marchi germanici, dei quali ha assunto o potesse assumere la responsabilità e che non sono contemplati nel numero 6 dell’Allegato I al presente Accordo, misure corrispondenti a quelle previste in detto numero 6.

2. In applicazione del principio del trattamento nazionale, la Repubblica federale di Germania prenderà parimente le misure necessarie affinchè i debiti risultanti da obbligazioni in marchi germanici, che non sono debiti in marchi-oro con carattere specificatamente estero, dovuti il 21 giugno 1948 a persone le quali a tale data erano attinenti di uno Stato creditore o residenti in uno Stato siffatto e il cui pagamento può secondo le leggi e i regolamenti in vigore nell’area monetaria del marco germanico (Ovest) essere ottenuto soltanto nel limite di una determinata quotaparte, siano trattati nello stesso modo che gli obblighi analoghi verso persone residenti nell’area monetaria del marco germanico (Ovest).

3. All’atto del regolamento degli altri debiti pagabili in valuta germanica e dovuti ad attinenti di Stati creditori residenti nell’area monetaria del marco germanico (Ovest), le modalità non potranno essere meno favorevoli di quelle applicabili alle obbligazioni analoghe verso qualsiasi altra persona residente nella stessa area.

Art. 15 Accettazione da parte dei creditori

1. Potranno fruire delle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati nonchè ricevere pagamenti conformemente agli stessi soltanto i creditori che, trattandosi di debiti obbligazionari il cui regolamento dipende da una offerta di regolamento, avranno accettato siffatta offerta oppure, trattandosi di altri debiti, avranno accettato la fissazione per i debiti di cui si tratta di condizioni di pagamento e altre conformemente alle disposizioni che entrano in considerazione.

2.
a. Nel caso di debiti obbligazionari il cui regolamento dipende da un’offerta di regolamento, l’accettazione dell’offerta nel senso del numero 1 del presente articolo avrà luogo mediante la presentazione delle vecchie obbligazioni o delle vecchie cedole:
(i)
per il cambio, se nuove obbligazioni o nuove cedole sono state emesse, oppure
(ii)
per l’apposizione di un bollo, se le modalità di regolamento devono essere impresse sulle vecchie obbligazioni o sulle vecchie cedole.
b.
Al portatore di un’obbligazione contemplata nell’Allegato II al presente Accordo per la quale è stata fatta un’offerta di regolamento è assegnato un termine di almeno 5 anni a contare dalla data dell’offerta per accettarla. Il debitore dovrà prorogare il termine, quando siano fatti valere dei motivi gravi.

3. Nel caso di debiti diversi da quelli previsti nel numero 2 a del presente articolo, il creditore sarà considerato, in difetto di una disposizione precisa in merito in un allegato al presente Accordo, aver accettato il regolamento nel senso del numero 1 del presente articolo se esprimerà chiaramente in un modo qualsiasi la sua accettazione.

4. Le procedure di regolamento previste nel presente Accordo e nei suoi allegati applicabili fanno norma per un debitore soltanto qualora egli abbia presentato una proposta di regolamento, una notificazione d’accessione o una dichiarazione di partecipazione per quanto riguarda il suo debito conformemente alle disposizioni dell’allegato applicabile del presente Accordo. Le disposizioni dell’articolo 17 del presente Accordo non sono toccate dalla presente disposizione.

5. Nell’esecuzione delle disposizioni dell’articolo 2 del presente Accordo, la Repubblica federale di Germania può tener conto delle disposizioni dei numeri da 1 a 4 del presente articolo.

Art. 16 Estinzione del debito

Se il debitore ha estinto il suo debito conformemente al presente Accordo e ai suoi allegati, egli è considerato aver parimente adempiuto le altre obbligazioni risultanti dal suo debito come esso esisteva prima del regolamento, per quanto siffatte obbligazioni non siano già state estinte mediante accordo.

Art. 17 Riconoscimento dei diritti dei creditori

1. La Repubblica federale di Germania concederà al creditore il diritto, entro i limiti del presente Accordo e dei suoi allegati, di far riconoscere dai tribunali e dalle autorità germaniche:

a.
i suoi diritti rispetto al suo debito, come essi esistono al momento in cui è promossa azione nel senso del presente articolo, se il creditore e il debitore non riescono a intendersi circa le modalità del regolamento e il creditore dichiara di accettare che i tribunali germanici fissino le condizioni di pagamento e altre concernenti il debito, conformemente alle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati;
b.
i suoi diritti secondo le modalità di regolamento del debito, se il debitore non adempie le sue obbligazioni conformemente a siffatte modalità (compresi i diritti che secondo il presente Accordo e i suoi allegati possono essere esercitati dal creditore quando il debitore non adempie le obbligazioni di cui si tratta). Tuttavia, il creditore non può domandare il trasferimento di importi in capitale esigibili per causa di mancato adempimento delle obbligazioni del debitore prima di quanto sarebbe stato il caso se il debitore avesse adempiuto le sue obbligazioni.

2. Il diritto previsto nel numero 1 del presente articolo non sarà concesso al creditore se al momento in cui questi vuol far valere detto diritto la contestazione è di competenza esclusiva, secondo le disposizioni del relativo contratto oppure del presente Accordo e dei suoi allegati, di un tribunale in uno Stato creditore o di un’istanza arbitrale. Se la competenza esclusiva è prevista nel contratto, il debitore e il creditore possono rinunciare all’applicazione della corrispondente disposizione di comune intesa; in questo caso, il creditore fruisce del diritto contemplato nel numero 1 del presente articolo.

3.
a. Indipendentemente dal fatto che vi sia o no reciprocità tra la Repubblica federale di Germania e lo Stato nel quale la decisione è stata presa, la Repubblica federale di Germania concederà il diritto al creditore, semprechè siano adempiute le condizioni applicabili dei numeri 1 e 4 del presente articolo, di ottenere dai tribunali e dalle autorità germanici l’esecuzione delle decisioni giudiziarie o arbitrali definitive, per quanto esse siano state prese:
(i)
in uno Stato creditore dopo l’entrata in vigore del presente Accordo;
(ii)
in uno Stato creditore prima dell’entrata in vigore del presente Accordo, se il debitore non contesta il debito determinato nella decisione.
b.
Nelle altre procedure concernenti debiti che siano stati oggetto di una decisione definitiva presa da un tribunale o da un’istanza arbitrale in uno Stato creditore prima dell’entrata in vigore del presente Accordo, i tribunali germanici considereranno accertati i fatti sui quali la decisione di cui si tratta è fondata, eccetto che il debitore fornisca prove del contrario. In tale caso, il creditore può a sua volta fornire una controprova e fare riferimento segnatamente ai documenti di prova della procedura precedente. L’importo di un obbligo pecuniario non dipendente da contratto, determinato con decisione di un tribunale germanico in una procedura conforme al presente numero, è considerato liquido, ai fini del numero 1 a dell’articolo 4 del presente Accordo, alla data della decisione giudiziaria o arbitrale definitiva pronunciata nello Stato creditore.
c.
La Repubblica federale di Germania concederà il diritto al creditore, semprechè siano adempiute le condizioni applicabili del numero 1 del presente articolo, di ottenere dai tribunali e dalle autorità germanici l’esecuzione delle decisioni giudiziarie e arbitrali definitive relative a un debito pronunciale sul territorio della Germania prima dell’8 maggio 1945 o sul territorio dell’area monetaria del marco germanico (Ovest) dopo l’ 8 maggio 1945.

4. I tribunali germanici possono rifiutare di riconoscere e di eseguire, conformemente al numero 3 del presente articolo, la decisione di un tribunale estero o di un’istanza arbitrale (eccettuate le istanze arbitrali istituite in applicazione delle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati):

a.
quando il tribunale che ha pronunciato la decisione non era competente oppure la competenza dell’istanza arbitrale che ha preso la decisione non era fondata sul consenso delle parti;
b.
quando il debitore non ha avuto la possibilità di essere sentito dal tribunale o dall’istanza arbitrale di cui si tratta;
c.
quando il riconoscimento della decisione sarebbe contrario all’ordine pubblico nella Repubblica federale di Germania. Tuttavia, il fatto che una decisione non è conforme alle disposizioni del presente Accordo o dei suoi allegati non può essere considerato tale da renderne l’esecuzione, entro i limiti del presente Accordo e dei suoi allegati, contraria all’ordine pubblico nel senso del presente numero.

5. La Repubblica federale di Germania concederà alle associazioni di titolari di cartevalori (Bondholders’ Councils) o associazioni affini indicate nell’Allegato I e alle rappresentanze di creditori indicate nell’articolo VIII dell’Allegato II al presente Accordo il diritto di ottenere dai tribunali e dalle autorità germanici che fissino le condizioni dell’offerta di regolamento quando il debitore – esclusa la Repubblica federale di Germania – non ha presentato, per un debito obbligazionario esistente, una proposta di regolamento conformemente alle disposizioni applicabili degli Allegati I e II al presente Accordo.

6.
a. Un debitore che non presenta una proposta di regolamento conformemente all’Allegato I o all’Allegato II al presente Accordo non ha diritto, in una procedura iniziata davanti a un tribunale germanico nel senso dei numeri 1, 3 o 5 del presente articoli , di fruire delle disposizioni concernenti i casi di rigore previsti nel numero 7, 1 e dell’Allegato I o nel numero 11 dell’articolo V dell’Allegato II al presente Accordo. Nel fissare le condizioni dell’offerta di regolamento o le modalità di regolamento del debito di cui si tratta, il tribunale prescriverà il più breve termine di scadenza che possa entrare in considerazione per il regolamento del debito conformemente all’allegato applicabile. Il tribunale condannerà il debitore a rimborsare all’attore le spese contemplate nel numero 7 h dell’Allegato I o nel numero 2 dell’articolo X dell’Allegato II al presente Accordo; siffatte spese sono immediatamente esigibili e pagabili. Il tribunale condannerà parimente il debitore al pagamento delle spese di procedura nonchè di tutte le spese e di tutti gli sborsi ragionevoli cagionati dalla procedura, sia al creditore nel caso di debiti non obbligazionari, sia all’associazione di titolari d’obbligazioni od associazioni affini oppure alla rappresentanza dei creditori interessata, nel caso di debiti obbligazionari.
b.
Se un debitore non presenta la dichiarazione di accessione conformemente alle disposizioni dell’articolo 22 dell’Allegato III al presente Accordo, il creditore interessato può, in qualsiasi procedura promossa in virtù del numero 1 o 3 del presente articolo, far valere i suoi diritti conformemente alle disposizioni di detto allegato. Tuttavia, qualora si tratti del debito diretto di debitori commerciali o industriali germanici verso il creditore nel senso di detto allegato, il creditore potrà far valere i suoi diritti soltanto allo spirare di un termine di trenta giorni a contare dalla prima riunione del Comitato consultivo previsto nell’articolo 17 dell’Allegato III. Se il tribunale condanna il debitore al pagamento del debito conformemente alle disposizioni dell’allegato menzionato, esso gli addosserà le spese di procedura nonchè tutte le spese e tutti gli sborsi ragionevoli cagionati dalla procedura di cui si tratta.
c.
Un debitore che non sottoscrive la dichiarazione di partecipazione richiesta nell’articolo 14 dell’Allegato IV al presente Accordo non sarà ammesso, in qualsiasi procedura promossa in virtù del numero 1 o 3 del presente articolo, a fruire delle disposizioni dell’articolo 11 di detto allegato concernenti i casi di rigore. Se il debitore non ha rilasciato la dichiarazione di partecipazione soltanto perchè contesta l’esistenza del debito, egli non perde il diritto di cui si tratta. Tuttavia, qualora il tribunale o l’istanza arbitrale prevista nell’articolo 15 dell’Allegato IV stabilisca l’esistenza del debito, il debitore potrà fruire delle disposizioni dell’articolo 11 dell’Allegato IV soltanto se avrà rilasciato la dichiarazione richiesta entro un termine di trenta giorni a contare dalla notificazione della decisione definitiva del tribunale o dell’istanza arbitrale. Se il debitore non è ammesso a fruire delle disposizioni concernenti i casi di rigore in una procedura promossa conformemente al presente numero, egli sarà condannato a pagare le spese di procedura e una somma adeguata per le spese d’avvocato dell’attore.

7. La Repubblica federale di Germania concederà al creditore il diritto, entro i limiti del presente Accordo e dei suoi allegati, di ottenere dai tribunali e dalle autorità germanici che i suoi crediti verso una persona residente nell’area monetaria del marco germanico (Est) siano pagati sugli averi di questa persona nell’area monetaria del marco germanico (Ovest), semprechè i crediti di cui si tratta derivino da obbligazioni conformi, salvo per la residenza del debitore, alle condizioni dell’articolo 4 del presente Accordo. Il diritto al trasferimento delle somme ricevute dal creditore sarà soggetto alle disposizioni in materia di divise vigenti nell’area monetaria del marco germanico (Ovest).

Art. 18 Termini di prescrizione

1. Il debitore non può opporre alla presentazione di un’offerta di regolamento o di modalità di regolamento di un debito la scadenza di un termine di prescrizione o la perenzione dei diritti relativi al debito prima di una data che sarà fissata considerando siffatti termini, per quanto non siano spirati precedentemente al 1o giugno 1933, come sospesi dal 1° giugno 1933 fino allo scadere di un termine di 18 mesi a contare dalla data in cui il presente Accordo e l’allegato che entra in considerazione diverranno applicabili al debito di cui si tratta.

2. Salve restando le disposizione del numero 1 del presente articolo, i termini di prescrizione e di perenzione previsti nel numero 1 e applicabili ai debiti obbligazionari elencati nelle lettere A e B dell’Allegato I oppure nell’Allegato II al presente Accordo saranno considerati come spirati, per il regolamento di un debito, soltanto alla data in cui l’offerta di regolamento del debitore cesserà di essere aperta all’accettazione del creditore conformemente alle disposizioni del numero 8 b dell’Allegato I e dell’articolo 15 del presente Accordo.

3. Se il creditore accetta un’offerta di regolamento o accetta che modalità di regolamento siano stabilite conformemente alle disposizioni dell’articolo 15 del presente Accordo, l’accettazione interrompe i termini di prescrizione e di perenzione del diritto di far valere una pretesa relativa al debito di cui si tratta.

4. I termini previsti nei numeri 1, 2 e 3 del presente articolo non comprendono i termini di appello dalle decisioni dei tribunali, delle istanze arbitrali e delle autorità amministrative, i termini previsti nel numero 3 del Capo 12 della legge germanica sui contratti d’assicurazione nonchè i termini previsti dalle leggi germaniche concernenti la convalidazione delle cartevalori.

5. Le disposizioni che precedono saranno applicabili, indipendentemente dal fatto che i termini siano stati fissati nella legislazione germanica o estera, nelle decisioni di un tribunale, di un’istanza arbitrale o di un’autorità amministrativa, in un contratto o in un altro atto giuridico. La Repubblica federale di Germania invigilerà che esse siano applicate dai tribunali germanici, anche se il contenuto dell’obbligazione del debitore è soggetto al diritto straniero.

Art. 19 Accordi sussidiari

1. Gli accordi risultanti dai negoziati previsti

a.
nel numero 11 dell’Allegato I al presente Accordo (crediti sorti da decisioni del Tribunale arbitrale misto germano-greco);
b.
nel numero 15 dell’Allegato I al presente Accordo (responsabilità per i debiti governativi austriaci);
c.
nell’articolo 10 dell’Allegato IV al presente Accordo (pagamenti alla Deutsche Verrechnungskasse);
d.
nell’Appendice A dell’Allegato IV al presente Accordo (debiti fondiari in franchi svizzeri)

saranno sottoposti per approvazione ai Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord da parte della Repubblica federale di Germania (se è il caso dopo l’approvazione da parte di quest’ultima).

2. Ciascun accordo entrerà in vigore e sarà trattato sotto tutti gli aspetti come un allegato al presente Accordo quando sarà stato approvato da detti Governi. Tutte le Parti contraenti ne saranno informate dal Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord.

Art. 20 Debiti del Reich sulla base di accordi plurilaterali

Le disposizioni del presente Accordo non escludono i pagamenti a conto dei debiti del Reich o per incarico di uffici o di persone agenti per conto del Reich che consistono in arretrati di quote o di servizi prestati nell’ambito di un accordo internazionale plurilaterale o degli statuti di un’organizzazione internazionale. A domanda dei creditori interessati, il Governo della Repubblica federale di Germania parteciperà a negoziati diretti concernenti siffatti debiti.

Art. 21 Rinnovazione dell’Allegato III

Per «Allegato III» al presente Accordo s’intende parimente qualsiasi accordo che possa essere conchiuso dopo la data del presente Accordo allo scopo di rinnovare le disposizioni contenute in detto allegato. Siffatti accordi potranno modificare le disposizioni dell’Allegato III ma dovranno avere per fine di ristabilire condizioni normali per il finanziamento del commercio estero della Repubblica federale di Germania, conformemente agli scopi generali del presente Accordo.

Art. 22 Crediti risultanti da assicurazioni sociali

1. Il Governo della Repubblica federale di Germania intavolerà negoziati con i Governi degli Stati creditori interessati per il regolamento dei crediti relativi alle assicurazioni sociali, sorti in virtù delle leggi e delle ordinanze germaniche prima dell’ 8 maggio 1945 per qualsiasi periodo anteriore a tale data, per quanto siffatti crediti debbano essere considerati, secondo la legislazione della Repubblica federale di Germania o in base a impegni da essa sottoscritti, come a suoi carico o a carico di istituzioni per le assicurazioni sociali situate sul territorio federale e semprechè i crediti di cui si tratta non siano disciplinati in un accordo con il Governo dello Stato creditore interessato. Ciò non esclude che negli accordi di questa natura siano previste disposizioni in virtù delle quali le leggi o le ordinanze in vigore nella Repubblica federale di Germania in materia di assicurazioni sociali, le quali prevedono un trattamento meno favorevole per gli attinenti di altri Stati che per i cittadini germanici, non saranno applicate.

2. La Repubblica federale di Germania prenderà le misure necessarie per il regolamento e il trasferimento dei crediti contemplati nel numero 1 che non sono compresi in accordi con i Governi di Stati creditori, semprechè si tratti dei crediti di attinenti o di residenti di uno Stato creditore nel quale i pagamenti relativi a crediti analoghi possono essere trasferiti ad attinenti o a residenti della Repubblica federale di Germania. Le leggi e le ordinanze in vigore nella Repubblica federale di Germania in materia di assicurazioni sociali, le quali prevedono un trattamento meno favorevole per gli attinenti di altri Stati che per i cittadini germanici, non saranno applicate se lo Stato creditore interessato non fa distinzioni, per il pagamento delle assicurazioni sociali, tra i propri attinenti e i cittadini germanici oppure tra i suoi residenti e i residenti della Repubblica federale di Germania.

3. I crediti risultanti da assicurazioni sociali nel senso del numero 1 del presente articolo, che spettano ad attinenti o a residenti di uno Stato creditore e non sono stati regolati conformemente alle disposizioni del numero 1 o 2 del presente articolo, saranno regolati conformemente alle disposizioni dell’articolo 28 dell’Allegato IV al presente Accordo.

Art. 23 Debiti assicurativi

1. Se convenzioni bilaterali conchiuse in esecuzione dell’articolo 30, numero 1, dell’Allegato IV al presente Accordo contengono disposizioni per il trasferimento di pagamenti o per il pagamento in marchi germanici di debiti derivanti da contratti o da accordi di qualsiasi natura in materia d’assicurazione o di riassicurazione o relativi a siffatti contratti o accordi, tali disposizioni dovranno essere conformi a quelle che disciplinano il regolamento degli altri generi di debiti.

2. Qualora nessuna convenzione bilaterale sia stata conchiusa prima del 30 giugno 1953, i debiti risultanti da contratti d’assicurazione o di riassicurazione saranno regolati conformemente alle disposizioni dell’articolo 30, numero 2, e dell’articolo 31 dell’Allegato IV. Il termine fino al 30 giugno 1953 potrà essere prorogato mediante mutuo accordo. Le condizioni più favorevoli contenute in una convenzione bilaterale qualsiasi conchiusa conformemente al numero 1 del presente articolo per il trasferimento di pagamenti o per il pagamento in marchi germanici di una categoria qualsiasi di debiti saranno applicabili, per debiti della stessa categoria, ai creditori residenti in Stati con i quali una convenzione bilaterale non è stata conchiusa.

Art. 24 Applicazione dell’Accordo a Berlino

1. Riservate le disposizioni del numero 2 b dell’articolo 4 e del numero 5 dell’articolo 5, il presente Accordo è applicabile a Berlino, che adempierà entro i limiti della sua competenza obbligazioni corrispondenti a quelle assunte nell’ambito del presente Accordo e dei suoi allegati dalla Repubblica federale di Germania.

2. Il presente Accordo entra in vigore per Berlino al momento della sua entrata in vigore conformemente al numero 2 dell’articolo 35 o dopo tale data, non appena il Governo della Repubblica federale di Germania abbia depositato presso il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord una dichiarazione attestante che tutte le misure giuridiche necessarie all’applicazione del presente Accordo a Berlino sono state prese.

Art. 25 Revisione dell’Accordo all’atto della riunificazione della Germania

All’atto della riunificazione della Germania, le Parti Contraenti sottoporranno il presente Accordo a una revisione, allo scopo esclusivo di:

a.
applicare le disposizioni degli allegati al presente Accordo relative all’adattamento di determinati debiti in caso di riunificazione, semprechè non sia previsto che le disposizioni di cui si tratta saranno in tal caso applicate automaticamente;
b.
estendere l’applicazione delle disposizioni del presente Accordo ai debiti delle persone residenti nel territorio riunito a quello della Repubblica federale di Germania;
c.
procedere ad adeguati adattamenti quanto ai debiti le cui modalità di regolamento sono state fissate tenendo conto della perdita di determinati averi situati nel territorio riunito a quello della Repubblica federale di Germania o dell’impossibilità di disporre degli stessi.
Art. 26 Accordi anteriori

Nessuna disposizione del presente Accordo tocca la validità di altri accordi concernenti il regolamento di obbligazioni, che la Repubblica federale di Germania ha conchiuso prima dell’entrata in vigore del presente Accordo.

Art. 27 Prevalenza dell’Accordo sugli allegati

Qualora disposizioni del presente Accordo non concordino con quelle di uno dei suoi allegati, le disposizioni dell’Accordo saranno determinanti.

Art. 28 Tribunale arbitrale

1. Il Tribunale arbitrale per l’Accordo sugli averi esterni germanici (chiamato qui di seguito «Tribunale») è istituito per i seguenti scopi. La composizione, l’organizzazione e il funzionamento del Tribunale sono disciplinati nello Statuto unito come Allegato IX al presente Accordo.

2. Riservate le disposizioni del numero 5 del presente articolo, soltanto il Tribunale è competente a decidere qualsiasi contestazione tra due o più Parti contraenti circa l’interpretazione e l’applicazione dell’Accordo o dei suoi allegati, che le parti non siano riuscite a comporre mediante trattative. Tuttavia, le contestazioni concernenti l’interpretazione o l’applicazione dell’articolo 34 del presente Accordo sono escluse dalla competenza del Tribunale e di qualsiasi altra corte o tribunale. Qualora la Repubblica federale di Germania non sia parte in una procedura promossa davanti al Tribunale, che abbia per oggetto una contestazione tra Parti contraenti, essa interverrà a sua volta come parte nella procedura, a richiesta di una di queste Parti contraenti.

3. Soltanto il Tribunale è competente a occuparsi delle procedure concernenti questioni d’importanza fondamentale per l’interpretazione dell’Allegato IV al presente Accordo, previste nel numero 2 dell’articolo 16 di detto allegato, che gli sono sottoposte da una Parte contraente. La presente disposizione non tocca la competenza attribuita alla Commissione mista del numero 2 dell’articolo 31 del presente Accordo.

4. Soltanto il Tribunale è competente a occuparsi delle procedure d’appello promosse in applicazione delle disposizioni del numero 7 dell’articolo 31 del presente Accordo.

5. Salve restando le disposizioni dei numeri 3 e 4 del presente articolo, il Tribunale non è competente a decidere le contestazioni concernenti esclusivamente l’interpretazione o l’applicazione di un allegato al presente Accordo se una istanza arbitrale istituita conformemente all’allegato che entra in considerazione è competente a pronunciarsi sulle questioni d’interpretazione o di applicazione di cui si tratta. La presente disposizione non tocca la competenza del Tribunale a decidere, in caso di contestazione, se una decisione presa da un’istanza arbitrale siffatta sia contraria a una disposizione del presente Accordo.

6. Qualsiasi Parte contraente che sia interessata a una questione sottoposta al Tribunale ha diritto di intervenire come parte nella procedura.

7. Il Tribunale ha il diritto di statuire sulle questioni concernenti la sua competenza entro i limiti delle precedenti disposizioni del presente articolo.

8. Le decisioni del Tribunale sono definitive e vincolanti:

a.
nelle procedure contemplate nel numero 2 del presente articolo, per le parti e per ogni altra Parte contraente che sia intervenuta come parte nella procedura;
b.
nelle procedure contemplate nel numero 3 del presente articolo, per la Parte contraente che ha sottoposto la questione al Tribunale e per ogni altra Parte contraente che sia intervenuta come parte nella procedura;
c.
nelle procedure d’appello contemplate nel numero 4 del presente articolo, per la parte o per le parti che hanno ricorso in appello.

9. La competenza del Tribunale non è toccata dal fatto che una parte rifiuti di intervenire nella procedura.

10. Nelle loro decisioni circa l’interpretazione o l’applicazione del presente Accordo o dei suoi allegati, tutte le istanze arbitrali che non siano il Tribunale, istituite conformemente al presente Accordo o ai suoi allegati, sono vincolate dalle decisioni applicabili del Tribunale.

11. A domanda di una Parte contraente, il Tribunale dà un parere consultivo circa l’interpretazione o l’applicazione del presente Accordo (salvo per l’articolo 34). Tale parere consultivo non ha forza vincolante.

Art. 29 Procedura arbitrale secondo l’Allegato 1

1. Soltanto le associazioni di titolari di cartevalori (Bondholders’ Councils) o le organizzazioni affini riconosciute dai Governi degli Stati nei quali esse sono istituite come rappresentanti dei titolari di cartevalori di questo Stato (chiamate qui di seguito «rappresentanze dei creditori») da una parte e i debitori dall’altra possono intervenire come parti in una procedura promossa davanti a un tribunale arbitrale previsto per la composizione delle contestazioni definite nel numero 7, 1 g dell’Allegato I al presente Accordo.

2. I tribunali arbitrali previsti nel numero 1 sono composti, per quanto le parti non abbiano disposto diversamente, di tre membri nominati nel seguenti modo:

a.
un membro, scelto dal debitore;
b.
un membro, scelto dalla rappresentanza dei creditori interessati oppure, quando più rappresentanze dei creditori entrino in considerazione, d’intesa tra tutte le rappresentanze;
c.
un terzo membro che assume le funzioni di presidente, scelto dagli arbitri designati conformemente alle lettere a e b del presente numero. Il presidente non potrà essere nè un cittadino germanico nè l’attinente di uno Stato nel quale una delle rappresentanze dei creditori che intervengono come parti nella procedura è stata istituita.

3. Entro il termine di 90 giorni a contare dalla data in cui una parte ha notificato all’altra di avere designato il suo arbitro, l’altra parte deve a sua volta nominare un arbitro. Qualora essa non vi provveda nel termine prescritto, l’arbitro sarà nominato, a domanda della parte che ha proceduto alla notificazione, dalla Camera internazionale di commercio.

4. Se i due arbitri non giungono a un’intesa circa la designazione del presidente entro il termine di trenta giorni dalla nomina del secondo arbitro, il presidente sarà nominato, a domanda di uno degli arbitri, dalla Camera internazionale di commercio. La disposizione del numero 2 c del presente articolo concernente l’attinenza del presidente è parimente applicabile a questa nomina.

5. In caso di vacanza per causa di morte, di malattia, di dimissioni o di mancata esecuzione della sua funzione da parte di un membro del tribunale arbitrale, sarà provveduto alla sostituzione, entro il termine di 30 giorni da quello in cui la vacanza ha avuto inizio, secondo la stessa procedura della nomina iniziale.

6. I tribunali arbitrali emanano le loro proprie di procedura. Qualora la procedura non sia stata in tal modo disciplinata, sarà applicabile il codice d’arbitrato della Camera internazionale di commercio.

7. La decisione di un tribunale arbitrale circa la conversione che forma oggetto dell’arbitrato è vincolante per le parti nella procedura quanto alle condizioni dell’offerta di regolamento. La rappresentanza dei creditori è tenuta a raccomandare ai titolari di cartevalori l’accettazione dell’offerta, per quanto questa sia conforme alle altre condizioni previste nell’Allegato I al presente Accordo.

Art. 30 Situazione dei fiduciari di prestiti secondo l’Allegato II

1. Il Comitato d’arbitrato e di mediazione istituito in applicazione dell’articolo IX dell’Allegato II al presente Accordo informerà il titolare di un’obbligazione al quale detto allegato è applicabile di ogni procedura promossa presso il Comitato per il regolamento del debito. Il fiduciario può intervenire nella procedura come parte entro 20 giorni dal ricevimento della notificazione.

2. Allo scopo di permettere ai fiduciari di debiti obbligazionari di adempiere gli impegni che dovessero avere verso i titolari di siffatte obbligazioni, ogni debitore che sottopone alla rappresentanza dei creditori una proposta per un’offerta di regolamento conformemente alle disposizioni dell’articolo VI dell’Allegato II al presente Accordo deve parimente presentare una copia della proposte al fiduciario del debito di cui si tratta. Il fiduciario può comunicare al debitore e alla rappresentanza dei creditori le sue eventuali eccezioni circa le condizioni della proposta in esame; tali eccezioni dovranno essere trattate durante la procedura d’esame.

3. Prima di conchiudere un accordo definitivo con la rappresentanza dei creditori circa le condizioni dell’offerta di regolamento, il debitore comunicherà siffatte condizioni per iscritto al fiduciario. Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, il fiduciario può sottoporre al Comitato d’arbitrato e di mediazione, circa le condizioni dell’offerta di regolamento, eccezioni concernenti qualsiasi questione che, in base alle condizioni del contratto di mandato («Trusteeship» e al libero apprezzamento del fiduciario stesso, implichi una sua responsabilità verso i titolari delle obbligazioni. Il Comitato d’arbitrato e di mediazione notificherà il promovimento della procedura alla rappresentanza dei creditori e al debitore. Questi possono intervenire come parti nella notificazione. La competenza procedurale del Comitato d’arbitrato e di mediazione non è toccata dal fatto che la rappresentanza dei creditori o il debitore rifiuti d’intervenire nella procedura. Se non è fatto capo all’arbitrato entro il termine di dieci giorni previsto qui sopra, il debitore può conchiudere l’accordo proposto con la rappresentanza dei creditori.

4. Le decisioni del Comitato d’arbitrato e di mediazione relative a una procedura promossa in applicazione del numero 3 del presente articolo sono vincolanti per la rappresentanza dei creditori e per il debitore nella misura prevista nel numero 1, secondo capoverso, dell’articolo IX dell’Allegato II al presente Accordo. Il fiduciario che interviene in una procedura conformemente al numero 1 o 3 del presente articolo ha gli stessi diritti delle altre parti.

Art. 31 Commissione mista secondo l’Allegato IV

1. La composizione, l’organizzazione e le norme relative all’attività della Commissione mista prevista nell’articolo 16 dell’Allegato IV al presente Accordo sono definite nella Carta che forma l’Allegato X al presente Accordo.

2. La Commissione mista è competente a decidere:

a.
le divergenze d’opinione tra creditori e debitori risultanti dall’interpretazione dell’Allegato IV al presente Accordo, che le sono sottoposte sia congiuntamente da un creditore e da un debitore, sia da un creditore o da un debitore il cui Governo dichiara che secondo il suo parere la questione è d’importanza generale per l’interpretazione di detto allegato;
b.
i casi che sono stati sottoposti a un’istanza arbitrale istituita in applicazione delle disposizioni dell’articolo 17 dell’Allegato IV al presente Accordo e sono rinviati per decisione alla Commissione mista conformemente all’articolo 16 di detto allegato, sia da una Parte contraente sia dall’istanza arbitrale stessa, prechè il caso sarebbe di importanza fondamentale per l’interpretazione dell’Allegato IV. Tuttavia, se la procedura promossa davanti a un tribunale arbitrale costituisce un appello presentato conformemente all’articolo 11 dell’Allegato IV, soltanto la questione d’importanza fondamentale per l’interpretazione di detto allegato è sottoposta per decisione alla Commissione mista.

3. Ciascuna Parte contraente che sia interessata alla questione formante oggetto di una procedura davanti alla Commissione mista può intervenire come parte in questa procedura.

4. La competenza della Commissione mista non è toccata dal fatto che una parte rifiuti di intervenire nella procedura.

5. La Commissione mista ha il diritto di statuire sulle questioni concernenti la sua competenza entro i limiti delle precedenti disposizioni del presente articolo.

6. Riservate le disposizioni del numero 7 del presente articolo, le decisioni della Commissione mista sono definitive e obbligatorie:

a.
per le parti in una procedura davanti alla Commissione;
b.
per le parti in una contestazione sottoposta alla Commissione mista conformemente al numero 2 a del presente articolo;
c.
per le Parti contraenti che sottopongono alla Commissione mista per decisione una questione o un caso conformemente al numero 2 b del presente articolo;
d.
per i tribunali arbitrali ai quali è sottoposta una contestazione che ha formato oggetto di un rinvio alla Commissione mista conformemente al numero 2 b del presente articolo;
e.
per quanto concerne una condizione di regolamento di un debito quando la procedura riguardi una condizione siffatta.

7. Ogni Parte contraente ha il diritto di appellarsi al Tribunale da una decisione della Commissione mista, entro trenta giorni dalla data della decisione stessa per il motivo che essa riguarderebbe una questione d’importanza generale o fondamentale. L’appello può essere interposto soltanto per la questione circa la quale il Governo appellante allega che è d’importanza generale o fondamentale. Quando il Tribunale ha pronunciato la sua decisione circa siffatta questione, la Commissione deve prendere, per il caso che ha cagionato l’appello, le misure necessarie per assicurare l’esecuzione della decisione del Tribunale.

Art. 32 Tribunale arbitrali per contestazioni entro i limiti dell’Allegato IV

1. Se un creditore e un debitore hanno convenuto, conformemente al numero 5 dell’articolo 17 dell’Allegato IV al presente Accordo, di sottoporre una contestazione a un tribunale arbitrale, essi devono designare un arbitro ciascuno entro 30 giorni da quello dell’intesa. Trattandosi di più creditori o di più debitori, l’arbitro sarà designato congiuntamente da tali creditori o debitori. Se un arbitro non è designato entro il termine prescritto, le altre parti nella contestazione possono domandare alla Camera internazionale di commercio che procedura alla nomina. Entro i trenta giorni successivi alla nomina del secondo arbitro, i due arbitri designano un terzo arbitro, che assume le funzioni di presidente. Se il presidente non è designato entro questo termine, ciascuna parte può domandare alla Camera internazionale di commercio che proceda alla nomina.

2.
a. Il creditore che si appella a un tribunale arbitrale in applicazione del numero 2 dell’articolo 11 dell’Allegato IV al presente Accordo deve, entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione della sentenza del tribunale germanico:
(i)
notificare l’appello al tribunale germanico che ha pronunciato la sentenza;
(ii)
comunicare al debitore il nome dell’arbitro che egli ha designato per il tribunale arbitrale.
b.
Con il ricevimento della notificazione previsto nella lettera a (i) del presente numero, qualsiasi procedura davanti ai tribunali germanici circa la sentenza dev’essere considerata chiusa, con il risultato che la sentenza non spiega più effetto alcuno quanto al debito che forma oggetto dell’appello.
c.
Entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione prevista nella lettera a (ii) del presente numero, il debitore deve comunicare al creditore il nome dell’arbitro che egli ha designato per il tribunale arbitrale. Se il debitore non provvede alla comunicazione nel termine prescritto, il creditore può domandare alla Camera internazionale di commercio che nomini l’arbitro.
Un terzo arbitro, che assume le funzioni di presidente, è nominato conformemente alla procedura prevista nel numero 1 del presente articolo.
d.
I tribunali arbitrali chiamati a decidere un appello conformemente al numero 2 dell’articolo 11 dell’Allegato IV al presente Accordo:
(i)
si riuniscono sul territorio della Repubblica federale di Germania, eccetto che le parti nella procedura convengano diversamente;
(ii)
applicano le norme fissate nel numero 1 dell’articolo 11 dell’Allegato IV al presente Accordo;
(iii)
trattano l’appello come una nuova contestazione.
e.
Se durante una procedura d’appello promossa davanti a un tribunale arbitrale conformemente al numero 2 dell’articolo 11 dell’Allegato IV al presente Accordo una questione è rinviata alla Commissione mista in virtù del numero 2b dell’articolo 31 del presente Accordo, il tribunale arbitrale sospende immediatamente la procedura fintanto che la Commissione mista abbia pronunciato una decisione definitiva circa la questione che le è stata sottoposta. Quando la decisione è stata presa, il tribunale arbitrale riprende la procedura e prende le misure necessarie affinchè la decisione sia eseguita.

3. Nelle loro decisioni concernenti l’interpretazione dell’Allegato IV al presente Accordo, i tribunali arbitrali sono vincolati dalle decisioni applicabili della Commissione mista.

4. In caso di vacanza per causa di morte, di malattia, di dimissioni o di mancata esecuzione della sua funzione da parte di un membro del tribunale arbitrale, sarà provveduto alla sostituzione, entro il termine di 30 giorni da quello in cui la vacanza ha avuto inizio, secondo la stessa procedura della nomina iniziale.

5. I tribunali arbitrali possono statuire sulla ripartizione delle spese di procedura, compresi gli onorari dei mandatari legali; in caso di appello nel senso del numero 2 del presente articolo, essi possono parimente decidere a quale parte debbano essere addossate le spese della procedura davanti al tribunale germanico o ripartire le stesse tra le parti. In mancanza di una decisione, ciascuna parte nella procedura paga le sue spese proprie. Le spese del tribunale arbitrale e, se è il caso, le spese della procedura davanti al tribunale germanico sono ripartite in ragione di meta per parte tra i creditori e i debitori.

6. Un caso pendente davanti a un tribunale arbitrale può essere ritirato soltanto con il consenso di tutte le parti nella procedura.

7. I tribunali arbitrali emanano le loro norme proprie di procedura entro i limiti del presente articolo e dell’articolo 17 dell’Allegato IV al presente Accordo. Qualora la procedura non sia stata in tal modo disciplinata, è applicabile il codice d’arbitrato della Camera internazionale di commercio.

8. Le decisioni dei tribunali arbitrali sono definitive e vincolanti per le parti nella procedura.

Art. 33 Contestazioni relative alla procedura di decartellizzazione

Il Tribunale arbitrale e le altre istanze arbitrali istituite in virtù del presente Accordo e dei suoi allegati non possono statuire sulle questioni espressamente regolate in un piano approvato oppure in un’ordinanza o in un regolamento emanati, conformemente alle leggi dell’Alta Commissione Alleata N. 27 (riorganizzazione delle industrie carbonifere e siderurgiche germaniche) e N. 35 (dispersione degli averi dell’I.G. Farbenindustrie A.G.), dall’Alta Commissione Alleata, da un servizio da essa dichiarato competente in merito, o da qualsiasi altro ufficio che assuma le competenze dell’Alta Commissione Alleata in questo campo. Qualora una questione sia stata in tal modo regolata, il creditore e il debitore, le autorità alleate e la Commissione di revisione applicheranno le disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati. Prima dell’approvazione di un piano o di un regolamento concernente una questione che dia luogo a una contestazione circa l’interpretazione o l’applicazione delle disposizioni del presente Accordo e dei suoi allegati, la contestazione di cui si tratta dovrà essere sottoposta per decisione al Tribunale o all’istanza arbitrale competente in virtù del presente Accordo e dei suoi allegati. Le disposizioni che precedono non toccano la competenza del Tribunale e delle altre istanze arbitrali istituite in applicazione del presente Accordo e dei suoi allegati circa le questioni che non fossero espressamente regolate in un piano approvato oppure in un’ordinanza o in un regolamento emanati nel modo indicato più sopra, o che dipendessero da eventi posteriori all’entrata in vigore del piano, dell’ordinanza o del regolamento.

Art. 34 Consultazioni

Allo scopo di garantire l’esecuzione durevole ed effettiva del presente Accordo e dei suoi allegati a soddisfazione di tutte le parti interessate, è convenuto quanto segue, salvi restando gli obblighi assunti dalla Repubblica federale di Germania:

a.
consultazioni avranno luogo tra le Parti contraenti principalmente interessate se domanda ne è fatta dal Governo delle Repubblica federale di Germania o dal Governo di un qualsiasi Stato creditore che abbia diritto a un’aliquota notevole dei crediti contemplati nel presente Accordo. Ogni Parte contraente può partecipare a siffatte consultazioni e può in questo caso invitare ad assistervi rappresentanti dei creditori o dei debitori interessati;
b.
qualora le consultazioni riguardino una situazione che la Repubblica federale di Germania consideri come implicante difficoltà per l’adempimento dei suoi obblighi esterni, saranno attentamente esaminati tutti gli aspetti economici, finanziari e monetari relativi alla capacità di trasferimento della Repubblica federale di Germania come essa risulta dall’influsso di fattori interni ed esterni e all’esecuzione durevole da parte della Repubblica federale di Germania dei suoi obblighi derivanti dal presente Accordo e dai suoi allegati nonchè dagli accordi concernenti l’assistenza economica del dopoguerra. Sarà tenuto debitamente conto dei principi che hanno ispirato la Conferenza dei debiti esterni germanici, degli scopi da essa perseguiti e dell’impegno sottoscritto dal Governo della Repubblica federale die Germania di fare tutto il possibile per garantire l’esecuzione delle sue obbligazioni. Se le principali parti alle consultazioni lo decidono, sarà domandato il parere di organizzazioni internazionali appropriate o di altri periti indipendenti. Una domanda in questo senso può essere fatta dalla Repubblica federale di Germania o da una qualsiasi delle Parti contraenti principalmente interessate.
Art. 35 Entrata in vigore

1. Ciascun Governo firmatario del presente Accordo depositerà, dopo aver ratificato o approvato l’Accordo conformemente alla sua legislazione costituzionale, uno strumento di ratificazione o di approvazione del presente Accordo presso il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord.

2. Il presente Accordo entrerà in vigore non appena il Governo della Repubblica federale di Germania e i Governi degli Stati Uniti d’America, della Repubblica Francese e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord avranno depositato presso il Governo del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord l’istrumento di ratificazione o di approvazione previsto nel numero 1. L’entrata in vigore avrà effetto per tutti i Governi firmatari che avranno eseguito il deposito. Il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord notificherà a ciascun Governo firmatario dell’Accordo la data della sua entrata in vigore, nonchè l’elenco dei Governi per i quali esso è entrato in vigore.

3. Per i Governi firmatari che provvedono al deposito previsto dopo l’entrata in vigore secondo il numero 2, sarà determinate per l’entrata in vigore la data del deposito. Il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord notificherà il deposito e la sua data a tutti gli altri Governi firmatari e ad ogni Governo che abbia aderito al presente Accordo conformemente alle disposizioni dell’articolo 36.

Art. 36 Accessione

1. Ogni Governo che è stato invitato a firmare il presente Accordo dai Governi degli Stati Uniti d’America, della Francia e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, nonchè dal Governo della Repubblica federale di Germania, può firmare il presente Accordo o aderirvi conformemente all’invito. Ogni altro Governo che stabilisca relazioni diplomatiche con la Repubblica federale di Germania dopo l’entrata in vigore del presente Accordo potrà aderire allo stesso. L’accessione avviene mediante il deposito di uno strumento di accessione presso il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, il quale Governo notificherà il deposito dello strumento e la data del deposito agli altri Governi firmatari e aderenti.

2. Il presente Accordo entrerà in vigore per i Governi aderenti alla data del deposito dei rispettivi istrumenti di accessione ma non prima dell’entrata in vigore come essa è prevista nell’articolo 35.

Art. 37 Estensione dell’Accordo a determinati territori

1. Ogni Governo può, all’atto della firma del presente Accordo, dell’accessione allo stesso o a qualsiasi data ulteriore, dichiarare in una notificazione presentata al Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord che il presente Accordo è esteso, a contare dalla data specificata nella notificazione, a uno, a più o a tutti i territori le cui relazioni internazionali sono poste sotto la sua responsabilità.

2. Il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord informerà tutti i Governi firmatari e aderenti delle notificazioni depositate in applicazione del presente articolo.

Art. 38 Riserve e limitazioni

1. Un Governo che abbia depositato uno strumento di notificazione o di approvazione del presente Accordo o di accessione allo stesso, non conforme all’invito che gli è stato fatto o accompagnato da riserve o da limitazioni, non sarà considerato come una Parte contraente fino a quando le riserve o le limitazioni saranno state ritirate o saranno state accettate da tutte le Parti contraenti.

2. Le notificazioni d’estensione previste nell’articolo 37 che siano accompagnate da riserve o da limitazioni avranno effetto soltanto quando le riserve o le limitazioni saranno state ritirate o saranno state accettate da tutte le Parti contraenti.

(Nota. – I titoli dati agli articoli dell’Accordo sono intesi esclusivamente ad agevolare i riferimenti e non devono in nessun caso essere considerati come un elemento d’interpretazione dell’Accordo).

In fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai loro rispettivi Governi, hanno firmato il presente Accordo, al quale sono uniti gli Allegati da I a X.

Fatto a Londra, il ventisette febbraio millenovecentocinquantatre, in tre testi originali, nelle lingue francese, inglese e tedesca, i quali fanno parimente fede e saranno depositati negli archivi del Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, che ne trasmetterà copia certificata conforme a ciascuno dei Governi firmatari e aderenti.

I seguenti Stati hanno firmato l’Accordo il 27 febbraio 1953: Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Francia, Repubblica federale di Germania, Grecia, Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, Irlanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia.


  Allegato I

Nota. Il testo riprodotto qui appresso è quello dell’Allegato 3 al Rapporto della Conferenza dei Debiti Esterni Germanici, con le modificazioni necessarie ad assicurare la concordanza dei testi nelle tre lingue. Gli Accordi supplementari conchiusi tra le parti, in virtù del presento Allegato, dopo la chiusura della Conferenza, sono inseriti qui die seguito come Sotto Allegati I A, I B, I C, I D e I E.

  Raccomandazioni convenute per il regolamento dei debiti del Reich e di debiti di altre autorità pubbliche

  A. Debiti del Reich

Il Governo della Repubblica Federale di Germania, chiamato qui di seguito «Governo Federale», s’impegna a offrire ai portatori il versamento e il trasferimento dei seguenti importi:

1.  Prestito esterno 7 % 1924 (Prestito Dawes)

a.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1953, un interesse annuo del 5¼ % per la serie americana e del 5 % per le altre serie.
b.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1958, un’annualità d’ammortamento, fissata al 3 % per la serie americana e al 2 % per le altre serie, da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra e che costituirà con essi un’annualità cumulativa.
c.
La data di scadenza del prestito sarà prorogata fino al 1969.
d.
Gli arretrati d’interesse non ancora pagati formeranno oggetto di un nuovo calcolo, a interessi semplici, all’aliquota annua del 5 %, e il Governo Federale emetterà, per l’importo totale in tal modo calcolato, dei Buoni per 20 anni, fruttanti un interesse annuo del 3 % e ammortizzabili dopo 5 anni all’aliquota annuale del 2 %. Per i buoni rappresentanti gli arretrati d’interesse scaduti il 31 dicembre 1944 i pagamenti cominceranno il 15 aprile 1953. I Buoni corrispondenti al saldo degli arretrati saranno emessi solo dopo l’unificazione della Germania e i pagamenti in virtù di tali Buoni cominceranno ad essere fatti dal momento della loro emissione.
e.
Salvo per quanto concerne le stipulazioni che precedono, le condizioni dei contratti iniziali del Prestito saranno mantenute sotto ogni rapporto.
f.
Tutte le spese inerenti all’esecuzione delle modificazioni apportate ai contratti iniziali andranno a carico del Governo Federale.

2.  Prestito internazionale 5½ % 1930 (Prestito Young)

a.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1953, un interesse annuo del 5 % per la serie americana e del 4½ % per le altre serie.
b.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1958, una annualità d’ammortamento, fissata all’1 %, da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra e che costituirà con essi una annualità cumulativa.
c.
La data di scadenza del prestito sarà prorogata fino al 1980.
d.
Gli arretrati d’interessi non ancora pagati formeranno oggetto di un nuovo calcolo, a interessi semplici, all’aliquota annua del 4½ % e il Governo Federale emetterà, per l’importo totale in tal modo calcolato, dei Buoni per 20 anni fruttanti un interesse annuo del 3 % e ammortizzabili dopo 5 anni, all’aliquota annuale dell’1 %. Per i buoni rappresentanti gli arretrati d’interesse scaduti il 31 dicembre 1944 i pagamenti cominceranno il 15 aprile 19531. I Buoni corrispondenti al saldo degli arretrati saranno emessi soltanto dopo l’unificazione della Germania e i pagamenti in virtù di tali Buoni cominceranno ad essere fatti dal momento di questa unificazione.
e.
Le somme dovute per le varie serie del Prestito internazionale 5½ % 1930 sono pagabili solo nella moneta del paese d’emissione di ciascuna serie. Tenuto conto della situazione economica e finanziaria in Germania, è convenuto che l’importo pagabile in tal modo sarà pagato sulla base dell’importo in dollari al quale le somme dovute nella moneta del paese d’emissione sarebbero state equivalenti, all’aliquota di cambio in vigore al momento dell’emissione del Prestito. L’importo nominale in dollari in tal modo calcolato sarà riconvertito nelle varie monete d’emissione all’aliquota di cambio in vigore il 1° agosto 1952.
Qualora le aliquote di cambio in vigore il 1° agosto 1952 tra due o più monete d’emissione subissero in seguito una modificazione uguale o superiore al 5%, i versamenti esigibili dopo questa data, pur continuando a essere eseguiti nella moneta del paese d’emissione, saranno calcolati in base alla divisa meno deprezzata in confronto all’aliquota di cambio in vigore il 1° agosto 1952, poi riconvertiti nella moneta d’emissione in base all’aliquota di cambio in vigore al momento della scadenza del pagamento.
f.
Salvo per quanto concerne le stipulazioni che precedono, le condizioni dei contratti iniziali del Prestito saranno mantenute sotto ogni rapporto.
g.
Tutte le spese inerenti all’esecuzione delle modificazioni apportate ai contratti iniziali andranno a carico del Governo Federale.

3.  Prestito esterno 6 % 1930 (Prestito della Società Svedese dei fiammiferi).

a.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1953, un interesse annuo del 4 %.
b.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1958, una annualità d’ammortamento, fissata all’1¼ %, da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra, che costituirà con essi una annualità cumulativa.
c.
Gli arretrati d’interessi non ancora pagati formeranno oggetto di un nuovo calcolo, a interessi semplici, all’aliquota annua del 4 %, ma, per il resto, saranno trattati come gli arretrati d’interessi del Prestito Young.
d.
La data di scadenza del prestito sarà prorogata fino al 1994.
e.
Fino a tanto che il servizio del Prestito esterno 6 % 1930 sarà fatto conformemente alle disposizioni del presente Piano di Regolamento, i pagamenti d’interesse e d’ammortamento si faranno agli sportelli della Skandinaviska Banken a Stoccolma (Svezia) in corone svedesi, al controvalore dell’importo dovuto in dollari degli Stati Uniti, in base all’aliquota di cambio in vigore alla data di scadenza.
f.
Sotto tutti gli altri aspetti, eccettuato per quando concerne le garanzie collaterali, il Prestito esterno 6 % 1930 sarà trattato come il Prestito Young.

4.  Obbligazioni della Konversionskasse

Il Governo Federale s’impegna a eseguire i seguenti versamenti concernenti le obbligazioni e gli Scrips emessi dalla Konversionskasse:

a.
A contare dalla data di scadenza della prima cedola o del primo interesse pagabile dopo il 31 marzo 1953, un interesse calcolato in base alle aliquote contrattuali iniziali.
b.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1948, una annualità d’ammortamento, fissata al 2 % da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra e che costituirà con essi una annualità cumulativa.
c.
Le date di scadenza delle obbligazioni saranno prorogate di 17 anni a contare dalle date di scadenza attuali.
d.
Due terzi degli arretrati d’interessi, calcolati in base ad aliquote contrattuali, saranno abbandonati. Il terzo rimanente sarà consolidato e frutterà lo stesso interesse e sarà ammortizzato alle stesse condizioni delle obbligazioni iniziali.
e.
Sotto tutti i rapporti, le condizioni dei contratti iniziali che si riferiscono a queste obbligazioni saranno mantenute.
f.
Tutte le spese inerenti all’esecuzione delle modificazioni dei contratti iniziali previste qui sopra andranno a carico del Governo federale.
g.
Le obbligazioni e gli Scrips, stilati in Reichsmark, saranno convertiti in Deutschemark in ragione di 10 per 1.

5. Certi debiti in divise straniere, di un importo di poca entità, della Reichsbahn e della Reichspost, che non siano i debiti di cui all’Allegato IV, formeranno oggetto di trattative tra il Governo della Repubblica Federale e i creditori.

6.  Debiti in Reichsmark del Reich, della Reichsbahn, della Reichspost e della Prussia

Rispondendo alla richiesta dei rappresentanti dei creditori, il Governo Federale s’impegnerà:

a.
a estendere ai creditori stranieri, a loro domanda e in applicazione del principio del trattamento nazionale, il beneficio dei vantaggi e delle compensazioni che fossero in fine concessi ai creditori germanici, nei limiti della riforma monetaria;
b.
a estendere ai creditori stranieri, in occasione della promulgazione di qualsiasi legge germanica concernente la conversione e il regolamento dei debiti, il beneficio del trattamento più favorevole previsto da una simile legge in favore dei creditori germanici;
c.
qualora una simile legge non fosse promulgata avanti il 1° gennaio 1954 o non si applicasse a tutte le categorie di debiti, a intavolare, avanti il 1° aprile 1954, trattative con i rappresentanti dei creditori stranieri nel corso delle quali questi ultimi si riservano il diritto di domandare un regolamento speciale di questi debiti;
il presente impegno si applica anche a tutti i debiti in Reichsmark del Reich, della Reichsbahn e della Reichspost, siano essi rappresentati o no da obbligazioni (Buoni del Tesoro, Obbligazioni degli Ablösungsanleihen, ecc.);
d.
il Governo Federale s’impegna inoltre a estendere lo stesso trattamento al futuro servizio delle obbligazioni in Reichsmark della Prussia.

  B. – Obbligazioni esterne emesse o garantite dai Länder, dai comuni o da altri enti pubblici analoghi nell’interno della Repubblica Federale di Germania

7. I debitori interessati verseranno, affinchè siano trasferiti dal Governo Federale, gl’importi seguenti:

1.
Obbligazioni che non siano quelle della Prussia
a.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1953, un interesse fissato al 75 % dell’interesse contrattuale iniziale (nei limiti di un minimo annuo del 4 % e di un massimo annuo del 5¼ %), ossia all’aliquota prevista nel contratto iniziale, se quest’ultima è inferiore al 4 %.
b.
Un interesse fissato alle stesse aliquote, sui due terzi degli arretrati d’interesse (che non siano già coperti da obbligazioni della Konversionskasse o da altri accordi del genere). Questi arretrati saranno consolidati.
c.
A contare dalla data della scadenza della prima cedola pagabile dopo il 31 marzo 1958, una annualità d’ammortamento dell’1 %, che sarà nuovamente fissata, il 31 marzo 1963, al 2 % per i prestiti che verranno a scadenza nel 1968 o posteriormente, da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra e che costituirà con essi una annualità cumulativa.
d.
Le date di scadenza di questi prestiti saranno prorogate di 20 anni a contare dalle date di scadenza attuali.
e.
Salvo per quanto concerne le stipulazioni che precedono, le condizioni dei contratti iniziali di prestito saranno mantenute, purchè il creditore non abbia convenuto altrimenti a cagione di particolari circostanze. Quando un singolo debitore si trova in una condizione eccezionale, per cui i rappresentanti dei creditori reputano essere dimostrato in modo soddisfacente che questo debitore è nell’impossibilità di conformarsi praticamente alle condizioni generali convenute, il debitore e i rappresentanti dei creditori converranno gli adattamenti necessari.
f.
Le obbligazioni stilate in Reichsmark, emesse e pagabili fuori del territorio della Repubblica Federale, saranno convertite in Deutschemark in ragione di 10 RM per 1 DM. Esse frutteranno interesse all’aliquota contrattuale iniziale. Gli arretrati d’interesse saranno consolidati sulla stessa base e frutteranno la stessa aliquota d’interesse. La scadenza delle obbligazioni di cui si tratta sarà prorogata di 15 anni, e queste obbligazioni saranno rimborsate per annualità eguali, di cui la prima sarà pagata alla data della scadenza della prima cedola dell’anno 1958. I versamenti eseguiti come prestazione d’interessi e d’ammortamento saranno trasferiti nella moneta del paese di residenza del portatore.
g.
Le espressioni «contratto iniziale» e «interesse contrattuale iniziale» si riferiscono al contratto o all’interesse previsto dal contratto, esistente tra il creditore e il debitore alla data dell’emissione del prestito o dell’inizio dell’obbligo, purchè non sia stata fatta una conversione (designata qui di seguito col nome di «conversione effettiva») sia prima del 9 giugno 1933, sia dopo questo data, e per tener conto dell’insolvibilità sopravvenuta o imminente del debitore o in seguito a libere trattative, restando inteso:
(i)
che in caso di contestazione la questione sarà sottoposta per decisione a un Tribunale arbitrale davanti al quale spetterà al debitore fornire la prova che l’accordo è stato liberamente negoziato e,
(ii)
che gli accordi alla negoziazione dei quali il creditore era rappresentato sia dal Sequesto germanico dei Beni nemici, sia da una persona designata dalle Autorità germaniche in un territorio occupato, o che risultassero soltanto dall’accettazione da parte del creditore di un’offerta unilaterale del debitore, saranno presunti non essere stati liberamente negoziati.
L’aliquota contrattuale iniziale sarà presa come base per il calcolo, conformemente alla formula generale, degli interessi futuri e gli arretrati d’interessi. Tuttavia, in caso di convenzione effettiva dovrà essere utilizzata l’aliquota d’interesse dopo conversione, restando specificato che questa aliquota non formerà oggetto di riduzione alcuna, nè per il calcolo degli arretrati, nè per il calcolo degli interessi futuri, salvo nel caso in cui il debitore preferisca procedere al calcolo secondo la formula generale sulla base dell’aliquota contrattuale iniziale.
h.
Tutte le spese inerenti all’esecuzione delle modificazioni dei contratti iniziali previste qui sopra andranno a carico dei debitori.
i.
Qualora il rimanente importo in capitale dovuto sul totale di tutte le obbligazioni emesse in divise straniere da un dato debitore fosse di lieve entità, questo debitore potrà fare la proposta di procedere a un rimborso anticipato e di regolare definitivamente il saldo dell’importo totale del debito e degli arretrati d’interesse, indipendentemente dalle limitazioni e disposizioni del capoverso d che precede concernenti la proroga della data di scadenza del debito.
j.
Tutti gl’impegni di persone giuridiche private, garantiti da un Land, da un comune o da un altro ente pubblico, saranno regolati conformemente alle disposizioni delle «Raccomandazioni convenute per il Regolamento dei debiti finanziari privati germanici a media o a lunga scadenza» (Allegato II), restando inteso che queste garanzie saranno interamente mantenute, conformemente a dette raccomandazioni2
2.
Obbligazioni della Prussia
Il Governo Federale procederà, in nome dei Länder subentrati nel territorio e nel patrimonio appartenenti nel passato allo Stato di Prussia, ai versamenti seguenti:
a.
Obbligazioni in dollari del Prestito esterno ammortizzabile 6½ % del 15 settembre 1926, venuto a scadenza il 15 settembre 1951 e del Prestito esterno ammortizzabile 6 % del 15 ottobre 1927, venuto a scadenza il 15 ottobre 1952.
(i)
Il Governo Federale emetterà nuove obbligazioni stilate in dollari la cui prima cedola porterà la data del 1° aprile 1953. Queste obbligazioni saranno ammortizzabili in 20 anni, comporteranno gli stessi tagliandi delle obbligazioni ancora in circolazione di questi due prestiti e frutteranno interesse all’aliquota annua del 4 %, pagabile semestralmente il 1° aprile e il 1° ottobre di ogni anno. A contare dal 1° aprile 1958, una annualità d’ammortamento, fissata all’1 %, da aggiungere ai versamenti d’interessi previsti qui sopra, costituirà con essi una annualità cumulativa. Esso potrà pure, fintanto che il servizio sarà continuato conformemente alle disposizioni del contratto, procedere ad ammortamenti suppletivi.
(ii)
Le cedole impagate delle vecchie obbligazioni, che portano una data compresa tra il 15 marzo 1933 e il 31 dicembre 1936 saranno prorogate di 20 anni, e il 50 % dell’importo di ciascuna cedola sarà pagato in dollari degli Stati Uniti alle nuove date di scadenza in tal modo determinate nel 1953, 1954, 1955 e 1956.
(iii)
Le cedole la cui data di scadenza è posteriore al 1° gennaio 1937 compreso saranno pagate soltanto quando gli antichi territori prussiani che si trovano attualmente fuori del territorio della Repubblica Federale saranno riuniti a quest’ultima. Il pagamento di tali cedole formerà allora oggetto di nuove trattative.
(iv)
Tutte le spese inerenti all’esecuzione delle disposizioni che precedono andranno a carico del Governo Federale.
b.
Obbligazioni in corone svedesi del Prestito di Stato di Lubecca, 4½ % 1923, ripreso dalla Prussia nel 1938:
Le rimanenti obbligazioni di questo prestito che hanno formato oggetto di un avviso di rimborso per il 1° maggio/1° novembre 1944, saranno rimborsate, verso presentazione, all’aliquota di cambio corrente, con una defalcazione del 50 % del loro importo nominale e senza alcun pagamento per interessi arretrati.
3.
Debiti non obbligatori (che non siano quelli di cui all’Allegato IV)
Le condizioni previste nel paragrafo 7, 1, saranno applicate, mutatis mutandi, a questi debiti, il cui servizio ha luogo dal 1° gennaio 1953. Nel regolamento dei debiti in marchi sarà tenuto conto delle disposizioni corrispondenti dell’Allegato IV all’Accordo sui Debiti Esterni germanici.

  C. – Disposizioni di carattere generale

8. Procedura da seguire nell’esecuzione delle presenti proposte

a.
Secondo le possibilità pratiche o gli usi dei vari mercati sui quali le obbligazioni erano state emesse in origine, le condizioni previste nelle proposte potranno essere riprodotte, mediante stampigliatura, sulle obbligazioni esistenti, ovvero potranno essere emesse nuove obbligazioni in sostituzione dei titoli in circolazione e gli arretrati d’interesse potranno formare oggetto di nuove obbligazioni o di Scrips. Le obbligazioni stampigliate o le obbligazioni nuove saranno conformi all’uso consuetudinario del mercato. I debitori incaricheranno, a loro spese, gl’istituti bancari idonei di eseguire le modalità della proposta. Essi dovranno parimente soddisfare a loro spese a tutte le condizioni poste dalle autorità pubbliche e dalle borse-valori per assicurare al massimo la negoziabilità delle obbligazioni.
Condizioni dell’offerta
b.
L’offerta sarà fatta nei vari paesi interessati secondo le condizioni che potranno essere convenute con le Associazioni di portatori o di organizzazioni del genere. Essa resterà aperta all’accettazione dei portatori durante un periodo minimo di 5 anni. Di fronte a motivi ragionevoli, i debitori dovranno prolungare tale periodo.
Riserva dei diritti dei creditori
c.
Se un debitore non soddisfasse gli obblighi assunti nei limiti del presente Accordo, i creditori avranno la facoltà di riprendere l’esercizio dei diritti loro conferiti dal contratto iniziale.
Spese degli agenti pagatori e dei Trustees
d.
In avvenire, le commissioni e le spese degli agenti pagatori e gli onorari e le spese dei Trustees, saranno pagati o rimborsati e trasferiti.
Altre spese
e.
I rappresentanti dei creditori si riservano il diritto di ottenere dai loro debitori rispettivi il rimborso di tutte le spese che hanno fatto in occasione della Conferenza di Londra, e la presentazione da parte di un debitore di un’offerta in virtù del presente Accordo sarà considerata come un’accettazione del presente articolo da parte del debitore interessato. Nessuna disposizione del presente testo potrebbe impedire a un rappresentante di creditori di esporre ragionevoli spese addizionali e di farsele rimborsare dai portatori o dai creditori, conformemente alla prassi seguita o a qualsiasi altra procedura.
Validazione
f.
Il Governo Federale s’impegna a fare tutto il possibile per istaurare, in base alla Legge germanica di validazione approvata dal Parlamento e che sta per essere promulgata, una procedura appropriata per la validazione dei valori mobiliari germanici stilati in divise straniere, che sarà messa in vigore nei vari paesi creditori non appena possibile, ma in ogni modo entro il 1° febbraio 1953 al più tardi.
Nessun pagamento sarà eseguito sulla scorta di un’obbligazione o di una cedola soggetta a validazione in virtù della procedura germanica fino a quando questo obbligazione o questa cedola non sia stata validata conformemente a tale procedura.

9. Le Associazioni interessate di portatori o le organizzazioni analoghe raccomanderanno ai portatori di accettare le presenti modalità di regolamento.

  D. – Crediti sorti in seguito a decisioni di Tribunali Arbitrali Misti

10. Mixed Claims Bonds

La Delegazione germanica per i debiti esterni, da una parte, e i rappresentanti del Comitato di Tutela dei Beneficiari americani di decisioni de la Mixed Claims Commission («American Awardholders Committee concerning Mixed Claims Bonds»), dall’altra, hanno convenuto quanto segue:

La Repubblica Federale di Germania proporrà al Governo degli Stati Uniti d’America e l’«Awardholders Committee» raccomanderà al Governo degli Stati Uniti e ai privati beneficiari delle decisioni della Mixed Claims Commission il regolamento, alle seguenti condizioni, dell’obbligo contratto dalla Repubblica Federale di Germania verso gli Stati Uniti per conto dei cittadini americani al beneficio dei quali la Germania aveva emesso nel 1930 le obbligazioni «Mixed Claims» di cui sono attualmente sospesi i pagamenti:

1.
Versamento da parte della Repubblica Federale, la prima volta al 1° aprile 1953 e in seguito al 1° aprile di ogni anno, di un importo fissato come segue:

Per ciascuno dei primi 5 anni: $ 3 000 000

Per ciascuno dei 5 anni seguenti: $ 3 700 000

Per ciascuno dei 16 anni seguenti: $ 4 000 000

Queste annualità saranno versate in dollari americani correnti al Governo degli Stati Uniti che le ripartirà fra i beneficiari.
2.
Le annualità non pagate alla scadenza frutteranno un interesse annuo del 3¾ % a contare dalla data della scadenza fino a quella del pagamento.
3.
Obbligazioni stilate in dollari che vengono a scadenza alle date previste e per gl’importi indicati saranno emesse per materializzare gli obblighi della Repubblica Federale. Al momento della loro emissione, un numero proporzionato di vecchie obbligazioni Mixed Claims sarà annullato e rimandato alla Repubblica Federale.
4.
Le modalità del regolamento saranno riprese in un Accordo bilaterale tra la Repubblica federale di Germania e gli Stati Uniti d’America.
5.
L’applicazione integrale del presente Accordo da parte della Repubblica Federale e di qualsiasi altro Governo che dovesse succederle, e il versamento degl’importi dovuti in virtù del presente Accordo costituiranno esecuzione, da parte della Repubblica Federale o del Governo che dovesse succederle, e regolamento integrale dei loro obblighi conformemente all’Accordo del 23 giugno 1930 e dei Buoni emessi in applicazione di esse, in esecuzione delle decisioni prese dalla Mixed Claims Commission germano-americana, a beneficio di cittadini degli Stati Uniti, indipendentemente da qualsiasi disposizione contraria delle lettere del 23 ottobre 1950 e del 6 marzo 1951, scambiate tra il Cancelliere Adenauer e gli Alti Commissari Alleati in Germania, o del Memoriale del dicembre 1951 della Commissione Tripartita.

11. Crediti sorti per decisione del Tribunale Misto greco-germanico

Uno scambio d’opinioni preliminare ha avuto luogo tra le Delegazioni greca e germanica per quanto concerne i crediti privati, sorti per decisione del Tribunale Misto greco-germanico dopo la prima guerra mondiale. Tale scambio d’opinioni sarà seguito da più ampie discussioni il cui risultato sarà sanzionato, in caso d’approvazione, dall’Accordo Intergovernativo.

  E. – Diversi

Sono raccomandate le seguenti modalità di regolamento:

12. Credito Lee Higginson

a.
I partecipanti riceveranno dal Governo Federale nuovi titoli di credito che verranno a scadenza entro due anni, per tutto l’importo in capitale delle loro partecipazioni rispettive (La durata dei titoli di credito è fissata a 2 anni, durata iniziale del credito al momento della sua apertura nel 1930).
b.
Nessun arretrato d’interessi.
c.
Nessuna clausola-oro.
d.
I nuovi titoli di credito frutteranno interesse, a contare dalla data dell’entrata in vigore dell’Accordo, all’aliquota annua del 3½ % e pagabile anticipatamente ogni mese.
e.
Il Fondo di garanzia collaterale sarà ricostituito sotto forma di deposito in Deutschemark presso la Banca deutscher Länder in nome dell’Amministrazione del Debito Federale germanico in qualità di Trustee; questo Fondo, calcolato al controvalore in Deutschemark dei titoli di credito sulla base dell’aliquota del cambio ufficiale, sarà costituito dalla Repubblica Federale mediante 24 mensualità di eguale importo a contare dalla data d’emissione dei titoli di credito.
f.
I partecipanti avranno il diritto, se ne esprimono il desiderio, di beneficiare di un rimborso anticipato in Deutschemark, di tutti i loro titoli di credito o di parte di essi. La conversione sarà fatta in base all’aliquota di cambio ufficiale. Questi rimborsi saranno accettati a totale regolamento della frazione corrispondente dell’obbligazione in dollari o in sterline; essi saranno eseguiti, verso opzione dei partecipanti, quando e nella misura in cui lo permetterà la legislazione germanica. Essi saranno prelevati dal fondo di garanzia collaterale nella misura in cui lo permetterà la quota del partecipante di cui si tratta nel fondo di garanzia, e il saldo eventuale dovrà essere pagato direttamente in Deutschemark dalla Repubblica federale.

13. Crediti della Banca dei Pagamenti Internazionali

a.
Il Governo Federale pagherà alla Banca dei Pagamenti Internazionali, a contare dal 1° gennaio 1953, un importo annuale di 5 600 000 franchi svizzeri per il servizio degl’interessi correnti sui crediti della Banca.
b.
In considerazione del versamento di queste annualità, la Banca ha accettato di mantenere i suoi crediti al loro livello attuale fino al 31 marzo 1966. Essa ha pure accettato di prorogare fino a quella data il regolamento degli arretrati d’interessi.
Il testo integrale della convenzione figura qui appresso in Allegato I A.

14. Versamenti alla Konversionskasse

a.
Il Governo Federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento integrale ai creditori stranieri, nelle monete in cui erano esigibili, delle somme che sono state versate alla Konversionskasse da debitori nel territorio della Sarre e per le quali i creditori stranieri non hanno ricevuto versamenti in divise estere o beneficiato di altre contropartite.
b.
Il Governo Federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento ai creditori stranieri, nelle monete in cui sono esigibili, del 60 % delle somme che sono state versate alla Konversionskasse dai debitori in Austria, in Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo, per le quali i creditori stranieri non hanno ricevuto versamenti in divise straniere o beneficiato di altre contropartite.
c.
Il Governo Federale entrerà in trattative con i rappresentanti dei creditori stranieri prima della fine di dicembre 1952 per quanto concerne l’applicazione di questi impegni.

15. Responsabilità dei debiti del Governo austriaco

I creditori non sono ancora potuti giungere a un regolamento di tale questione la quale formerà prossimamente oggetto di nuove trattative.

16. Convenzione tra il Belgio e la Repubblica Federale di Germania3

Il 4 agosto 1952 è stato steso un disegno di convenzione tra il Belgio e la Repubblica Federale di Germania.


1 È stato convenuto che la seconda frase del paragrafo 2d debba essere letta come segue: «Per i buoni corrispondenti agli arretrati d’interesse scaduti il 31 dicembre 1944, una prima cedola rappresentante sei mesi d’interessi sarà pagata il 1° giugno 1953».
2 Vedi Allegato VII.
3 Vedi Allegato I B.

  Allegato I A

  Convenzione tra la Repubblica Federale di Germania e la Banca dei Pagamenti Internazionali1 

Il Governo della Repubblica Federale di Germania, rappresentata dai Ministri federali delle Finanze e dell’Economia, quest’ultimi rappresentati nella persona del signor Hermann J. Abs, e

La Banca dei Pagamenti Internazionali a Basilea, rappresentata dal signor Roger Auboin, Direttore Generale e Supplente del Presidente, conchiudono la seguente convenzione per quanto concerne gli attuali collocamenti della Banca dei pagamenti Internazionali in Germania:

1.
Il Governo della Repubblica federale di Germania pagherà alla Banca dei Regolamenti Internazionali, dal 1° gennaio 1953 al 31 marzo 1966, un importo annuale di 5 600 000 franchi svizzeri, mediante versamenti trimestrali a termini scaduti che saranno eseguiti il 1° aprile, il 1° luglio, il 1° ottobre e il 2 gennaio.
2.
Questi versamenti estingueranno tutti i diritti per interessi correnti, compresi gl’interessi degl’interessi arretrati, risultanti alla Banca dei Regolamenti Internazionali dai suoi collocamenti attuali in Germania.
3.
I versamenti saranno fatti per conto di chi di diritto. Se e nella misura in cui la Banca dei Regolamenti Internazionali ha, in virtù degl’interessi dei suoi collocamenti attuati in Germania, dei crediti verso persone, enti o corporazioni che non siano la Repubblica federale di Germania, questi crediti d’interessi saranno acquisiti alla Repubblica federale di Germania al momento in cui saranno operati i versamenti conformemente alla sezione 1.
4.
Fatta riserva delle disposizioni che precedono, il presente regolamento transitorio non implicherà alcun cambiamento della situazione giuridica esistente. Segnatamente, non saranno per questo fatto estesi i diritti e gli obblighi della Repubblica federale di Germania per quanto concerne i collocamenti della Banca dei Pagamenti Internazionali in Germania.
5.
In considerazione dei versamenti previsti alla sezione 1, la Banca dei Pagamenti Internazionali si asterrà dal chiedere, avanti il 1° aprile 1966, il rimborso della parte più rilevante dei suoi collocamenti in Germania o il pagamento degli interessi arretrati.
6.
Tanto dall’una che dall’altra parte si riconosce che la presente convenzione deve costituire parte integrante dell’Accordo di Londra sui debiti esterni germanici e dei suoi allegati e che entrerà in vigore contemporaneamente a detto Accordo.
7.
La presente convenzione è stesa in due esemplari, di cui uno sarà conservato presso il Ministero delle Finanze della Repubblica federale di Germania, a Bonn, e l’altro presso la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea.

Basilea, 9 gennaio 1953

Abs

R. Auboin

Direttore generale, Supplente del Presidente


1 Questo testo sostituisce quello del disegno di Convenzione che costituiva l’Allegato 3 A al Rapporto della Conferenza.

  Allegato I B

  Convenzione tra il Belgio e la Repubblica federale di Germania1 

Convenzione tra il Belgio e la Repubblica federale di Germania concernente il Regolamento dei Crediti belgi risultanti dalle Annualità previste dall’Accordo germano-belga del 13 luglio 1929.

Il Belgio da una parte, e la Repubblica federale di Germania dall’altra,

hanno convenuto, conformemente alle trattative che hanno avuto luogo a Londra in occasione della Conferenza Internazionale dei debiti esterni germanici, di conchiudere la seguente Convenzione:

Art. 1

RM

Il Governo della Repubblica federale di Germania riconosce che una somma di era iscritta, il 10 maggio 1940, a credito del Governo belga per le annualità previste dall’Accordo germano-belga del 13 luglio 1929, e versate alla Konversionskasse fino al 15 novembre 1939.

107 856 835.65

D’altra parte, non sono state versate alla Konversionskasse, e sono tuttora dovute al Governo belga:

a.
Le frazioni mensili di annualità scadute tra il 15 dicembre 1939 e il 10 maggio 1940, ossia

10 833 333.33

b.
Le frazioni mensili di annualità scadute tra il 10 maggio 1940 e l’8 maggio 1945, ossia

105 908 333.34

Complessivamente

224 598 502.32

Art. 2

Nell’intento di fissare mediante transazione il regolamento del debito qui sopra indicato, il Governo della Repubblica federale di Germania s’impegna a versare, e il Governo belga accetta di ricevere, una somma globale equivalente a quaranta milioni (40) di Deutsche Mark, pagabili in quindici (15) annualità che scadono il 1° luglio di ogni anno dal 1953 al 1967, e cioè:

5 annualità, dal 1953 al 1957, dell’importo di DM 2 milioni ciascuna, 10 annualità, dal 1958 al 1967, dell’importo di DM 3 milioni ciascuna.

Tali versamenti saranno accettati dal Governo belga come regolamento finale e definitivo dei crediti belgi di cui si tratta entro l’8 maggio 1945.

Art. 3

Ciascuna delle annualità sopra nominate sarà rappresentata da una obbligazione della Repubblica federale di Germania, stilata in Deutschemark, e sarà trasferita in moneta belga al corso medio ufficiale della Bank deutscher Länder in vigore la vigilia della scadenza dell’obbligazione.

Le obbligazioni saranno rilasciate al Governo belga il 1° aprile 1953 al più tardi.

Art. 4

Le obbligazioni non pagate alla data di scadenza frutteranno un interesse annuo del 3% a profitto del Governo belga.

Art. 5

La presente Convenzione sarà ratificata. Gli strumenti di ratificazione saranno scambiati a Bruxelles.

La Convenzione entrerà in vigore al momento dello scambio degli strumenti di ratificazione.

Art. 6

La presente Convenzione è redatta in lingua francese e tedesca; i due testi fanno parimente fede.

In fede di che, i Plenipotenziari sottoscritti, a tale scopo debitamente autorizzati, hanno apposto le loro firme in calce alla presente Convenzione.

Fatto a Bonn, il 23 dicembre 1952, in due testi originali, in lingua francese e tedesca.

Per il Belgio:

F. Muuls

Per la Repubblica federale di Germania:

Abs


1 Questo testo sostituisce quello del disegno di Convenzione che costituiva l’Allegato 2 B al Rapporto della Conferenza.

  Allegato 1 C

  Scambio dei titoli dei prestiti esterni della Prussia 1926 e 1927

Delegazione germanica per i debiti esterni 243–18 Del 38–2151/52

Al signor Presidente della Commissione Tripartita per i debiti germanici,

29, Chesham Place London, S. W. 1

Conc.: Scambio dei titoli dei prestiti esterni della Prussia 1926 e 1927

Londra, 20 novembre 1952

Signor Presidente,

Riferendomi allo scambio di note tra il Cancelliere Federale e gli Alti Commissari Alleati in Germania, ho l’onore di confermarLe che la dichiarazione fatta dalla Delegazione germanica alla Conferenza dei Debiti, riunita a Londra il 12 marzo 1952, secondo la quale la Repubblica Federale di Germania è pronta ad assumere di fronte ai creditori la responsabilità dei Prestiti esterni della Prussia 6½ % 1926 e 6 % 1927, significa che i debiti inerenti a questi prestiti devono essere trattati come obbligazioni del Reich germanico nel senso dello scambio di note del 6 marzo 1951, di cui risponde la Repubblica federale. In seguito a tale dichiarazione della Delegazione germanica, l’autorità legislativa della Repubblica federale di Germania ha incluso la disposizione seguente nella Legge di validazione dei valori mobiliari germanici esterni del 25 agosto 1952 – Bundesgesetzblatt I, N. 35, pagina 553:

Ǥ 74
Obbligazioni in divise straniere del Reich germanico e dell’ex Land di Prussia
1.
Per l’applicazione della presente Legge, la Repubblica federale di Germania sarà considerata emettrice delle obbligazioni in divise straniere emesse dall’ex Stato di Prussia, per quanto non sia disposto altrimenti.

Voglia gradire, Signor Presidente, l’espressione della mia alta considerazione.

Hermann J. Abs

  Allegato 1 D

  Accordo su la conversione e il regolamento dei debiti obbligazionari esterni in marchi oro dei comuni germanici

Al Presidente della Commissione Tripartita per i Debiti esterni germanici,

29, Chesham Place London, S. W. 1

29, Chesham Place, S. W. 1

Signor Presidente,

Abbiamo l’onore di comunicarLe che la Delegazione germanica per i debiti esterni e il Comitato britannico dei creditori a lunga e a media scadenza della Germania (British Commitee of Long-term and Medium-term Creditors of Germany) hanno convenuto le seguenti modalità per la conversione e il regolamento dei debiti obbligazionari esterni in marchi oro dei comuni germanici:

1.
È convenuto che le modalità previste nel paragrafo 7, 1 f dell’Allegato 3 al Rapporto della Conferenza dei Debiti per la conversione e il regolamento del servizio delle obbligazioni in Reichsmark emesse e pagabili all’estero non sono applicabili ai prestiti stilati in marchi oro o in Reichsmark con una clausola oro dai Comuni della Germania Federale.
2.
È ammessa la norma che le obbligazioni di quei prestiti in marchi oro o in Reichsmark con una clausola oro dei Comuni germanici nella Germania Federale, che presentassero un carattere specificatamente straniero, saranno convertite in Deutschemark in ragione di 1 marco oro o di 1 Reichsmark con una clausola oro per un Deutschemark. La definizione dei criteri applicabili per decidere del carattere specificatamente straniero di queste obbligazioni dovrà essere conforme alle norme che risulteranno dalle discussioni previste nelle clausole di riserva dell’articolo V, paragrafo 3, dell’Allegato 4 e dell’articolo 6 dell’Allegato 6 al Rapporto della Conferenza dei Debiti.
3.
I debiti dei Comuni germanici della Germania Federale concernenti obbligazioni in marchi oro o in Reichsmark con clausola oro di carattere specificatamente straniero, saranno regolati conformemente alle raccomandazioni del paragrafo 7, Sezione 1 da a a e e da g a j, dell’Allegato 3 al Rapporto della Conferenza concernente le obbligazioni esterne emesse o garantite dai Länder, dai Comuni o da altri enti pubblici analoghi nell’interno della Repubblica Federale di Germania.

La preghiamo di voler approvare l’accordo qui sopra riprodotto e di inserire il testo della presente nota nell’Allegato 1 all’Accordo sui Debiti.

Voglia gradire, Signor Presidente, l’espressione della nostra alta considerazione.

Hermann J. Abs

Presidente della Delegazione germanica per i debiti esterni

O. Niemeyer

Presidente del Comitato per le Trattative A della Conferenza dei debiti esterni germanici

  Allegato 1 E

  Accordo sul regolamento dei debiti della Konversionskasse risultante ai versamenti fatti dai debitori nel territorio della Sarre e in Austria, Francia, Lussemburgo e Belgio

Delegazione germanica per i Debiti Esterni. 243–18 Del 38–1934/52

A Sir Otto Niemeyer, c/o Council of Foreign Bondholders 17, Moorgate London, E.C.2

Londra, 14 novembre 1952.

Pregiatissimo Sir Otto,

Ho l’onore di riassumere come segue l’accordo raggiunto durante le nostre discussioni del 20 ottobre e 14 novembre 1952:

In esecuzione dell’obbligo assunto nel paragrafo 14 dell’Allegato 3 al Rapporto finale della Conferenza, il Governo della Repubblica Federale di Germania è pronto a regolare nel modo seguente i debiti della «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» risultanti da versamenti fatti da debitori nel territorio della Sarre e in Austria, Francia, Lussemburgo e Belgio nella misura in cui i creditori non hanno ricevuto versamenti in moneta non germanica, o beneficiato di altre contropartite.

  I. Debiti obbligazionari

1.  Arretrati d’interessi

Il riscatto delle cedole presentate avverrà alle seguenti condizioni:

a.
Pagamenti eseguiti da debitori del territorio della Sarre: l’importo totale;
pagamenti eseguiti da debitori di Francia, Lussemburgo e Belgio:
il 60% dei pagamenti dei debitori; i riscatti avverranno durante gli anni dal 1953 al 1957, nel modo seguente:
cedole scadute entro la fine del 1941, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1953;
cedole scadute nel 1942, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1954;
cedole scadue nel 1943, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1955;
cedole scadute nel 1944, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1956;
cedole scadute nel 1945, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1957;
b.
Pagamenti eseguiti dai debitori d’Austria: il 60% dei pagamenti;
i riscatti avverranno durante gli anni dal 1953 al 1957, nel modo seguente:
cedole scadute nel 1938, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1953;
cedole scadute tra il 1° gennaio 1939 e il 30 giugno 1940, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1954;
cedole scadute tra il 1° luglio 1940 e il 31 dicembre 1941 alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1955;
cedole scadute tra il 1° gennaio 1942 e il 30 giugno 1943, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1956;
cedole scadute tra il 1° luglio 1943 e l’8 maggio 1945, alla data di scadenza della prima cedola posteriore al 31 marzo 1957.

2.  Ammortamento

L’ammortamento dell’importo totale da determinare sarà eseguito sia mediante riscatto delle obbligazioni, sia mediante pagamento in contanti alle condizioni seguenti:

a.
pagamenti eseguiti da debitori del territorio della Sarre: l’importo totale;
b.
Pagamenti eseguiti da debitori d’Austria, Francia, Lussemburgo e Belgio: il 60% dei pagamenti del debitore.

L’ammortamento sarà fatto in cinque annualità eguali, la prima il 1° luglio 1953, le altre il 1° luglio di ciascuno dei 4 anni seguenti.

Qualora il Governo della Repubblica Federale di Germania non potesse ottenere per il 1° luglio 1953 un prospetto generale dell’importo totale degli ammortamenti da eseguire, esso potrà cominciare i pagamenti 3 mesi dopo questa data al più tardi.

  II. Altri debiti

Il pagamento sarà eseguito in contanti, restando applicabili mutatis mutandis, le norme della Sezione I che precede, in 5 annualità eguali, la prima al 1° luglio 1953, le altre al 1° luglio di ciascuno dei 4 anni seguenti.

Qualora il Governo della Repubblica Federale di Germania non potesse ottenere per il 1° luglio 1953 un prospetto generale dell’importo totale dei pagamenti da eseguire, esso potrà cominciare i pagamenti 3 mesi dopo questa data al più tardi.

Allo scopo di poter conoscere l’importo totale degl’impegni di cui si tratta, il Governo della Repubblica Federale di Germania domanderà ai creditori e ai debitori, mediante avviso pubblico, di notificare alle «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» tutti i crediti non ancora regolati d’una parte, tutti i pagamenti fatti alla Konversionskasse dall’altra, e di sottoporre alla Konversionskasse tutti i documenti giustificativi esistenti. La «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» a Berlino sarà incaricata di registrare i debiti che devono essere presi in considerazione.

  III. Importi di lieve entità

Il Governo della Repubblica Federale di Germania potrà, a sua scelta, pagare entro un termine più breve determinati debiti obbligazionari o altri debiti di lieve entità.

Le sarei grato se volesse confermarmi che la proposta che precede costituisce una esposizione esatta dell’Accordo da noi raggiunto e può, per conseguenza, formare oggetto dello scambio di note previsto.

Con l’espressione della mia distinta considerazione, mi dico

Suo Hermann J. ABS

Council of Foreign Bondholders,

17, Moorgate,

London, E. C. 2

18 novembre 1952.

Pregiatissimo Signor Abs,

La ringrazio della Sua lettera del 14 novembre concernente il regolamento dei versamenti alla Konversionskasse, a cui si riferisce il paragrafo 14 c del Rapporto del Comitato A1.

Resta inteso che le parole che figurano in capo alla pagina 22 sono le seguenti: «bis zum Ende des Jahres 1941» e che «Am ersten auf dem 31. März folgenden Kupontermin» designa la prima data di scadenza della cedola posteriore al 31 marzo.

Fatta riserva di quanto precede, sono d’accordo con la Sua nota.

Con i sensi della mia perfetta stima

O. Niemayer Presidente del Comitato di Negoziazione «B» della Conferenza per i debiti esterni germanici


1 Allegato 3 al Rapporto della Conferenza (Allegato I dell’Accordo).
2 Sezione I, 1 a, primo capoverso.

  Allegato II

  Raccomandazioni convenute per il regolamento dei Debiti finanziari privati germanici a media e a lunga scadenza

Nota: Il testo riprodotto qui appresso è quello dell’Allegato 4 al Rapporto della Conferenza dei Debiti Esterni germanici, con le modificazioni necessarie ad assicurare la concordanza dei testi nelle tre lingue. Un accordo supplementare conchiuso tra le parti, in virtù del presente Allegato, dopo la chiusura della Conferenza, è inserito qui di seguito come Sotto Allegato II A.

Art. I Introduzione

Il presente Accordo fissa le condizioni e le procedure applicabili al regolamento dei debiti definiti nell’Articolo III che segue. Per se stesso, non modifica le condizioni dei debiti di cui si tratta. È al contrario previsto che saranno conchiusi nuovi contratti tra i debitori germanici e i loro rispettivi creditori, conformemente alle disposizioni del presente Accordo. Nei nuovi contratti saranno riprese le condizioni dei contratti esistenti, salvo nella misura in cui questi ultimi saranno modificati da intese convenute tra creditore e debitore nei limiti del presente Accordo.

Art. II Definizioni

Nell’ambito del presente Accordo, le espressioni qui appresso dovranno, purchè il loro contesto non esiga un’altra interpretazione, essere intese come segue:

Contratto iniziale – il contratto conchiuso all’epoca dell’emissione del prestito.
Contratto esistente – il contratto iniziale, purchè tale contratto non sia stato oggetto di una o più conversioni effettive, nel qual caso l’espressione «contratto esistente» deve intendersi per il contratto risultante dall’ultima conversione effettiva.
Conversione effettiva – qualsiasi modificazione delle condizioni di un contratto di prestito è considerata come conversione effettiva se questa ha luogo prima del 9 giugno 1933 escluso o se ha avuto luogo dopo questa data per tener conto dell’insolvibilità sopravvenuta o imminente del debitore o in seguito a libere trattative, con la riserva che:
a.
In qualsiasi contestazione sulla libera negoziazione della modificazione, la presunzione contraria sarà adottata quando il creditore è stato rappresentato durante le trattative dal Sequestro germanico dei beni nemici o quando l’accordo è risultato dalla semplice accettazione da parte del creditore di un’offerta unilaterale del debitore.
b.
In qualsiasi contestazione spetterà al debitore provare che la conversione è una conversione effettiva.
c.
Trattandosi di prestiti contratti da chiese, qualsiasi conversione sarà considerata come conversione effettiva.
Creditore – qualsiasi rappresentante di creditori designato in applicazione delle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo.
Germania – il territorio situato entro i confini del Reich germanico come erano il 1° gennaio 1937.
Risiedere sul territorio di – Avere la propria residenza abituale (mit gewöhnlichem Aufenthalt oder Sitz) su questo territorio; le persone giuridiche sono considerate avere la propria residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale di Germania o di Berlino (Ovest) quando sono iscritte nel Registro di Commercio di questo territorio.
Art. III Descrizione dei debiti che entrano in considerazione

1. Il presente Accordo è applicabile a tutti i prestiti obbligazionari e non obbligazionari emessi o contratti all’esterno della Germania a condizione che:

a.
il prestito sia anteriore all’8 maggio 1945;
b.
la durata del prestito previsto dal contratto iniziale sia uguale o superiore a 5 anni;
c.
il debitore sia una società di persone o di capitali, un’associazione, un’azienda, una banca, un’istituzione ecclesiastica, un’istituzione di beneficenza o qualsiasi altra istituzione privata;
d.
il debitore abbia la sua residenza sul territorio della Repubblica federale germanica o di Berlino (Ovest) al 1° gennaio 1953 o a una data ulteriore a quella in cui i suoi creditori gli chiederanno di fare un’offerta di regolamento;
e.
il prestito sia o stilato in moneta non germanica, o stilato in moneta germanica con una clausola d’opzione di cambio in moneta non germanica o con una clausola oro.

2. Nonostante le disposizioni del paragrafo 1 del presente Articolo, il presente Accordo non è applicabile:

(i)
Alle seguenti categorie di debiti che richiedono un trattamento speciale:
a.
debiti dei servizi pubblici della Città di Berlino situati sul suo territorio e controllati da essa città;
b.
debiti verso la o le persone direttamente o indirettamente proprietari della persona giuridica debitrice;
c.
debiti concernenti i prestiti il cui importo iniziale, convertito in base alle aliquote di cambio in vigore il 1° luglio 1952, erano inferiori a 40 000 dollari degli Stati Uniti;
d.
debiti contemplati dagli Accordi germano-svizzeri del 6 dicembre 1920 e 25 marzo 1923 (chiamati «Schweizer Frankengrundschulden»):
(ii)
Ai debiti degl’impianti idroelettrici di confine sul Reno appartenenti in comune alla Germania e alla Svizzera. Sussistono tre prestiti obbligazionari e due prestiti non obbligazionari dovuti da società germaniche a portatori svizzeri e ad altri creditori. In considerazione di certe caratteristiche particolari proprie della gestione d’impianti idroelettrici di proprietà promiscua, situati lungo il Reno, il regolamento di questi debiti è collegato ad altri problemi. In tali circostanze, il loro regolamento definitivo (sul quale è attualmente impossibile giungere ad un accordo) è riservato nell’attesa di un disciplinamento mediante trattative dirette tra la Svizzera e la Repubblica Federale di Germania; i creditori hanno tuttavia convenuto che durante le trattative per un tale regolamento non rivendicheranno un importo annuale superiore a 5 milioni di franchi svizzeri per i cinque anni che seguono il 1953.

3. Nessun debito potrà essere escluso, per il sol motivo che un nuovo debitore ne è diventato o ne diventa responsabile, sia prima sia dopo l’8 maggio 1945, in seguito all’applicazione della legge o per qualsiasi altro motivo; così, per esempio, i debiti delle aziende contemplate dalla Legge 27 dell’Alta Commissione Alleata concernente la «Riorganizzazione delle industrie carbonifere e siderurgiche germaniche», non potranno in alcun caso essere esclusi per il motivo che essi sarebbero stati assunti dalle società nuove o da altre società subentranti a queste aziende.

4. Il presente Accordo non è applicabile alle obbligazioni e alle cedole che devono formare oggetto di una validazione conformemente alla legge germanica di validazione del 19 agosto 1949 (Wirtschaftsgesetzblatt, pag. 295) e della legge germanica di validazione dei valori mobiliari stranieri dell’agosto 1952, fino a quando questi non saranno stati validi conformemente alle disposizioni di qualsiasi legge particolare o di qualsiasi accordo intergovernativo che potesse essere conchiuso in proposito con il paese in cui è stato emesso il prestito.

5. Per varie ragioni i debiti della Banca Centrale germanica per l’Agricoltura (Deutsche Rentenbank Kreditanstalt) pongono un problema segnatamente complesso. In conseguenza della spartizione del territorio germanico, la Banca si trova momentaneamente nell’impossibilità di ricuperare i propri elementi d’attivo investiti nella Germania Orientale, e in tale misura, l’importo del debito coperto dal presente Accordo ha, per conseguenza, subito varie riduzioni fissate dai regolamenti in vigore, e l’aliquota di riduzione, che differisce in ogni singolo caso, varia dal 20 al 67 % dell’importo dei prestiti esistenti. I rappresentanti germanici hanno dichiarato che per il momento non è in facoltà del Governo Federale modificare questa situazione, la quale risulta soprattutto dai regolamenti presi nell’ambito delle leggi di conversione monetaria. Resta tuttavia inteso che il Governo federale farà tutto il possibile per facilitare il regolamento dei debiti della Banca e i pagamenti d’interesse e ammortamento previsti dalle Leggi e regolamenti sopra menzionati.

I rappresentanti dei creditori si riservano il diritto che questi ultimi hanno di usare tutti i mezzi di ricorso che potessero essere loro offerti per ottenere la modificazione di un regolamento che considerano pregiudizievole per i loro interessi e di natura tale da creare una discriminazione tra le varie categorie di creditori.

Resta inteso che la Banca continua a essere responsabile verso i creditori di debiti garantiti da averi situati nella Germania Orientale, e che risponderà del servizio di questi debiti non appena potrà disporre nuovamente dei suoi averi.

Gli stessi principi dovranno essere applicati a parecchie altre istituzioni analoghe.

6. Allorquando il caso del Prestito germanico della Potassa sarà trattato nell’ambito di qualsiasi altro Piano di regolamento elaborato in applicazione del presente Accordo, le speciali caratteristiche di tale prestito dovranno essere prese in considerazione.

Art. IV Determinazione dell’importo dovuto

1. L’importo dovuto per uno dei debiti a cui si riferisce il presente Accordo comprende il capitale e tutti gli arretrati d’interessi non ancora pagati al 1° gennaio 1953. Gli arretrati d’interessi saranno calcolati come interessi semplici, in base all’aliquota prevista dal contratto esistente e indipendentemente dal fatto che il debito sia eventualmente giunto a scadenza prima di questa data, o dalle conseguenze, nei limiti del contratto esistente, di qualsiasi inadempienza anteriore a questa data.

2. È considerato come non pagato nel senso del paragrafo 1, qualsiasi importo che non è stato ricevuto e accettato espressamente o implicitamente dal creditore. L’accettazione da parte di quest’ultimo di buoni di consolidamento, di certificati o di versamenti in contanti consegnati dalla Konversionskasse è considerato come comportante pagamento del debito o della frazione del debito per il quale questi buoni, certificati o versamenti sono stati accettati.

Art. V Modalità di regolamento

1. Capitale

Il capitale dei debiti dovuti non subirà alcuna riduzione.

2. Debiti in monete estere comportanti una clausola oro

a.
Dollaro oro e franco svizzero oro.
I debiti stilati in dollari oro o franchi svizzeri oro saranno calcolati in ragione di un dollaro corrente per un dollaro oro e di un franco svizzero corrente per un franco svizzero oro, e i nuovi contratti saranno stilati, secondo il caso, in dollari correnti o in franchi svizzeri correnti.
b.
Altre divise con clausola oro.
Per gli altri debiti con clausola oro (ad eccezione dei debiti in moneta tedesca con clausola oro – vedi paragrafo 3 qui appresso) le somme dovute saranno pagabili soltanto nella moneta del paese nel quale il debito è stato contratto o emesso (tale moneta è designata qui appresso come «moneta d’emissione»). L’importo dovuto sarà calcolato al controvalore, sulla base dell’aliquota di cambio in vigore all’epoca della scadenza, delle somma in dollari americani ottenuta convertendo in dollari americani l’importo dell’obligazione, espresse nella moneta d’emissione. L’importo in moneta d’emissione in tal modo ottenuto non potrà tuttavia essere inferiore a quello che sarebbe stato calcolandolo in base all’aliquota di cambio in vigore il 1° agosto 1952.

3. Debiti in moneta germanica comportante una clausola oro

a.
È ammesso il principio che i debiti finanziari o ipotecari di questo genere, stilati in marchi oro o in Reichsmark con una clausola oro, che abbiano un carattere specificamente esterno, dovranno essere convertiti in Deutschemark all’aliquota di 1 marco oro – o di un Reichsmark con clausola oro – per 1 Deutschemark.
b.
La definizione dei criteri applicabili per decidere del carattere specificamente estero dei debiti qui sopra menzionati, formerà oggetto di trattative ulteriori1. Le due parti riservano la loro posizione per quanto concerne la determinazione dei casi nei quali potrà essere applicata la massima in tal modo enunciata, come pure le modalità della sua applicazione. Spetterà alla Delegazione germanica decidere in qual modo la soluzione che sarà trovata potrà essere inserita nel quadro delle leggi germaniche sulla riforma monetaria e sulla perequazione degli oneri sorti dalla guerra o dal dopoguerra.
c.
Le trattative previste nel capoverso che precede tra una Delegazione germanica e i rappresentanti dei creditori avranno luogo il 31 ottobre 1952 al più tardi.

4.  Arretrati d’interessi

Con riserva delle disposizioni del paragrafo 6 qui appresso, i due terzi degl’interessi non ancora pagati al 1° gennaio 1953 saranno consolidati, e il rimanente terzo sarà annullato. Gl’interessi consolidati si aggiungeranno all’importo del capitale impagato per costituire il nuovo capitale.

5.  Nuova aliquota d’interesse

Con riserva delle disposizioni del paragrafo 6 qui appresso, gl’interessi cominceranno di nuovo a decorrere dal 1° gennaio 1953, qualunque sia la data alla quale il nuovo contratto sarà conchiuso in applicazione del presente Accordo. L’aliquota di questi interessi sarà del 75 % dell’aliquota d’interesse prevista nel contratto esistente. Tuttavia tale nuova aliquota corrente d’interesse non dovrà superare il 5¼ % per i debiti obbligazionari e il 6 % per i debiti non obbligazionari, nè essere inferiore al 4%, purchè l’aliquota prevista nel contratto esistente non sia già inferiore a questa percentuale, nel qual caso tale aliquota sarà mantenuta.

6.  Aliquota d’interesse nei casi di conversione effettiva

Quando il debito avrà formato oggetto di una conversione effettiva, il debitore dovrà, a sua scelta,

a.
sia consolidare tutti gl’interessi non ancora pagati al 1° gennaio 1953, in base all’aliquota prevista nel contratto esistente, e versare, da quella stessa data, un interesse calcolato in base alla totalità dell’aliquota prevista in questo contratto;
b.
sia consolidare gl’interessi non ancora pagati e versare in avvenire un interesse corrente, come se il contratto iniziale fosse ancora in vigore e come se i paragrafi 4 e 5 del presente articolo fossero applicabili.

7.  Modalità di pagamento degl’interessi

Gl’interessi che si riferiscono al periodo decorrente dal 1° gennaio 1953 saranno pagabili in due versamenti semestrali al minimo. Si procederà agli adeguamenti necessari in tutti i casi in cui, per il fatto che il nuovo contratto è stato conchiuso soltanto dopo il 1° gennaio 1954, non potrà ragionevolmente essere chiesto al debitore di pagare immediatamente l’intero importo degl’interessi scaduti tra il 1° gennaio 1953 e la data della conclusione del nuovo contratto.

8.  Modalità d’ammortamento

a. Si procederà all’ammortamento mediante annualità eguali, dal 1958 al 1962, all’1 % del nuovo importo in capitale e, a contare dal 1962 fino alla data della scadenza finale, al 2 % di questo nuovo importo in capitale. Dopo il 1958, l’annualità d’ammortamento sarà aumentata dell’importo annuo degl’interessi della frazione del debito già ammortizzata durante gli anni precedenti, esclusa tuttavia la frazione ammortizzata nelle condizioni previste dal capoverso d qui appresso.

b. L’ammortamento sarà fatto ogni anno il giorno della scadenza del primo versamento d’interesse dell’anno corrente. Nel caso in cui il 1° gennaio 1958 non coincidesse con la data di scadenza del primo versamento d’interessi, la prima annualità d’ammortamento coprirà il periodo dal 1° gennaio 1957 alla data di scadenza del primo versamento d’interesse. La stessa norma vale per quando l’annualità sarà portata al 2 %.

c. Tutti i versamenti inerenti l’ammortamento saranno destinati alla riduzione del nuovo importo in capitale. In caso di prestiti obbligazionari, l’annualità d’ammortamento sarà utilizzata per il riscatto alla pari o al valore nominale di obbligazioni designate mediante sorteggio, salvo convenzione contraria tra il debitore e i suoi creditori.

d. Fino a quando il servizio sarà proseguito conformemente alle disposizioni del nuovo contratto, il debitore potrà procedere ad ammortamenti suppletivi con mezzi a sua scelta e, segnatamente, mediante riscatto in borsa o mediante acquisto di obbligazioni a tutt’altre condizioni.

9.  Durata dei prestiti

I nuovi contratti prevederanno il rimborso totale dei prestiti entro un termine compreso tra un minimo di 10 e un massimo di 25 anni a contare dal 1° gennaio 1953. La nuova data di scadenza dovrà essere fissata mediante intesa tra il debitore e i suoi creditori. Entro tali limiti, il debitore dovrà proporre la data di rimborso più prossima possibile, tenendo conto della particolare situazione.

È previsto che un termine di rimborso compreso tra i 10 e i 15 anni e che potrà, in certi casi eccezionali andare fino a 20 anni, sarà accordato ai debitori dell’industria, alle banche e alle istituzioni religiose. I servizi pubblici e le industrie di materie prime potranno tuttavia portare il termine a 20 anni, senza però superare i 25 anni in nessun caso. Se si tratta di debiti obbligazionari, il termine normale di rimborso sarà di 10 anni.

10.  Rimborso dei debiti di lieve entità

In tutti i casi in cui il rimanente importo dovuto su un debito è di pochissima o lieve entità proporzionatamente all’importo iniziale del prestito, potranno essere conchiusi accordi per il rimborso anticipato e la liquidazione definitiva dell’importo totale del debito e degli arretrati d’interesse, senza che sia tenuto conto delle disposizioni dei paragrafi 8 e 9 del presente articolo.

11.  Casi in cui il debitore si trova in difficile situazione finanziaria

In tutti i casi in cui circostanze straordinarie influiscono sulla situazione finanziaria di un singolo debitore – compresa, per esempio, la perdita di elementi attivi situati in Germania, ma fuori del territorio della Repubblica Federale di Germania o di Berlino Ovest – tanto da rendere materialmente o praticamente impossibile a questo debitore la proposta di un nuovo contratto conformemente alle modalità previste nel presente Accordo, nulla si opporrà a che il debitore interessato conchiuda con i suoi creditori un accordo che comporti gli adeguamenti che potrebbero essere necessari, tenuto conto delle circostanze particolari al suo caso singolo.

12.  Garanzie

Fatta riserva delle disposizioni legislative applicabili, le disposizioni degli esistenti contratti relative ai privilegi, garanzie collaterali e d’altra natura, costituiti nell’interesse dei creditori, continueranno a restare in vigore. Tuttavia, nella misura in cui la garanzia prevista nel contratto esistente non corrispondesse più per sua natura o per suo valore al nuovo importo in capitale del debito o non rispondesse più alla situazione esistente al momento della conclusione del nuovo contratto, il debitore potrà proporre di modificarne la natura o il valore. La nuova garanzia proposta dal debitore dovrà tuttavia essere sufficiente ed accettabile da parte del creditore.

Nella misura in cui la garanzia sarà stata diminuita o sensibilmente modificata, il debitore dovrà procedere agli adeguamenti necessari per dare ai suoi creditori una protezione almeno equivalente a quella di cui godevano da principio.

Il creditore potrà esigere, e il debitore dovrà fornire, ragionevoli garanzie, o prevedere altre clausole di garanzia accettabili da parte del creditore.

13.  Fondi di riserva e d’ammortamento

Poichè l’ammortamento avrà inizio soltanto nel 1958 e all’aliquota relativamente bassa dell’1 % che soltanto nel 1964 sarà portata al 2 %, i debitori dovranno cercare di raggiungere una situazione finanziaria abbastanza solida con le disponibilità liquide sufficienti per soddisfare i loro obblighi al momento della scadenza dei prestiti. Per conseguenza, essere trattate e convenute disposizioni suppletive tra creditori e debitori; tali disposizioni potrebbero prevedere la costituzione di fondi di riserva o ammortamenti alimentati dal versamento di una annualità calcolata sulla base di una certa percentuale dell’utile netto prima di qualsiasi versamento di dividendi, ovvero secondo altre modalità da convenire.

14.  Forniture di divise straniere

Il debitore prenderà le misure imposte dalla legge germanica per procurarsi le divise straniere necessarie al completo adempimento dei suoi obblighi derivanti dal nuovo contratto.

15.  Mora del debitore

In caso di mora del debitore, indipendentemente dalle sanzioni previste dal nuovo contratto, il creditore avrà diritto, per la durata della mora, a interessi calcolati in base all’aliquota prevista nel contratto esistente.

16.  Modificazione delle condizioni di regolamento

Nessuna disposizione del presente Accordo vieta al debitore di ottenere, con l’assenso dei suoi creditori, modalità di regolamento più favorevoli per il debitore che non quelle previste dal presente Accordo.

17.  Profitto da parte dei debitori delle concessioni fatte dai creditori

I creditori sono del parere che il beneficio delle concessioni da essi consentite nell’ambito del presente Accordo sia a profitto dei debitori.


1 Vedi l’Allegato VII.

Art. VI Disposizioni varie

1.  Rimborso in moneta germanica

Ogni debitore potrà, a domanda di uno qualsiasi dei suoi creditori, prendere le disposizioni necessarie per il rimborso parziale o totale di un debito in moneta germanica.

2.  Cessione di crediti

Oltre che nel caso di obbligazioni, il creditore potrà cedere il suo credito o una frazione importante di esso a un’altra persona che risieda abitualmente fuori dalla Repubblica federale di Germania o di Berlino Ovest, a condizione che:

a.
il cessionario risieda nella stessa zona monetaria di chi fa la cessione:
b.
la cessione non abbia per effetto di modificare gli elementi caratteristici del credito;
c.
la cessione non serva nè direttamente nè indirettamente al regolamento del credito.

3.  Cessione di debiti

Le Autorità germaniche per il controllo dei cambi esamineranno con benevolenza tutte le domande intese all’assunzione di un debito esistente da parte di un nuovo debitore germanico e alla sostituzione di una vecchia garanzia con una garanzia nuova.

Art. VII Procedura di negoziazione dei nuovi contratti

1. Le disposizioni dei singoli contratti da conchiudere tra creditori individuali e loro creditori, e i particolari tecnici ad essi relativi, dovranno essere compresi nell’offerta di regolamento fatta dal debitore germanico.

2. Tutte le proposte di accordi, contratti, atti o allegati dovranno essere approvate, per quanto concerne la forma e il contenuto, da un consulente giuridico dei creditori, qualora questi lo desiderino.

3. Ogni creditore dovrà, prima del 30 giugno 1953 ed entro sei mesi a contare dalla data alla quale avrà stabilito la sua residenza nella Repubblica Federale di Germania o a Berlino Ovest, preparare e sottoporre al suo creditore un’offerta particolareggiata di regolamento. Il creditore potrà domandare al suo debitore, e quest’ultimo dovrà accettare, di trattare con lui su qualsiasi punto particolare dell’offerta.

4. Per «creditore», nel senso dei paragrafi 2 e 3 del presente articolo, si dovrà intendere, in caso di prestiti obbligazionari, qualsiasi rappresentante dei creditori designato conformemente alle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo.

5. In caso di prestiti obbligazionari, secondo le possibilità pratiche o gli usi dei vari mercati cui erano state emesse le obbligazioni, le modalità di regolamento potranno essere riprodotte mediante stampigliatura sulle obbligazioni esistenti, oppure obbligazioni nuove potranno essere consegnate in cambio dei titoli in circolazione; per quanto concerne gli arretrati d’interessi, essi potranno formare oggetto di nuove obbligazioni o di titoli da poter scambiare con obbligazioni. Le obbligazioni stampigliate o le nuove obbligazioni saranno conformi all’uso abituale del mercato. I debitori incaricheranno, a loro spese, gl’istituti bancari appropriati dell’esecuzione del regolamento. In pari tempo, essi dovranno soddisfare, a loro spese, a tutte le condizioni poste dalle autorità pubbliche e dalle borse valori per assicurare la negoziabilità dei titoli.

Art. VIII Rappresentanza dei creditori

I Comitati o le organizzazioni i cui delegati hanno partecipato alla Conferenza dei debiti Esterni germanici come rappresentanti dei vari gruppi nazionali di creditori interessati al presente Accordo (comitati e organizzazioni che saranno chiamati qui di seguito «Comitati di Creditori») designeranno, come rappresentanti dei creditori, con riserva del diritto d’approvazione da parte dei loro Governi rispettivi, le persone o le organizzazioni, secondo quanto sarà necessario per facilitare l’elaborazione dei regolamenti speciali tra debitori e creditori individuali nell’ambito del presente Accordo. Essi potranno agire da sè in tale qualità. In ciascun caso speciale potrà essere designato un sol rappresentante o una sola organizzazione rappresentativa, purchè i Comitati di Creditori non reputino necessario, per la completa tutela dei diritti dei portatori delle varie serie di un prestito emesso da un debitore speciale, la designazione di un rappresentante o di un’organizzazione rappresentativa per ogni serie al massimo. Il debitore germanico ha il diritto di chiedere ai Comitati di Creditori che designino questi rappresentanti. Il fatto di aver partecipato alla Conferenza dei debiti Esterni non potrebbe impedire a chiunque di partecipare, in qualsiasi qualità, alle trattative intavolate in applicazione del presente Accordo.

Art. IX Comitato arbitrale e di mediazione

1.  Competenza

Per facilitare i regolamenti tra debitori individuali e creditori sarà designato un Comitato arbitrale e di mediazione il quale agirà come mediatore e arbitro tra il debitore e i suoi creditori in caso di mancato accordo tra di essi sulle modalità dell’offerta del regolamento che dev’essere fatta. Ciascuna delle parti ha il diritto di portare davanti al Comitato una questione che forma oggetto di contestazione.

La decisione del Comitato sarà obbligatoria per ambo le parti. Il debitore sarà tenuto a proporre ai suoi creditori le modalità di regolamento esposte in tale decisione. Il creditore sarà tenuto ad accettarle1, o nel caso di un prestito obbligazionario per il regolamento del quale i portatori sono rappresentati conformemente alle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo, il rappresentante dei creditori sarà tenuto a raccomandarne l’accettazione al portatore.

Quando un rappresentante dei creditori sarà stato designato in applicazione dell’Articolo VIII del presente Accordo, il diritto dei creditori conformemente al presente Articolo sarà esercitato da detto rappresentante.

2.  Costituzione

Il Comitato sarà costituito da quattro membri nominati dai creditori e da quattro membri nominati dai debitori. Il Comitato potrà, a domanda della maggioranza dei suoi membri, eleggere un membro in più per l’esame di una determinata questione. Il Presidente del Comitato sarà eletto fra i rappresentanti dei creditori. Il primo Presidente in carica sarà il rappresentante americano. Per ciascun membro potrà essere designato un supplente. Ciascun membro del Comitato, compreso il Presidente, disporrà di un voto.

3.  Designazione dei membri

I membri del Comitato saranno designati come segue:

a.
i rappresentanti dei creditori saranno nominati dalle organizzazioni designate dai Comitati di Creditori degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Svizzera e dei Paesi Bassi. Quando i creditori di un determinato paese saranno particolarmente interessati in una questione speciale, un membro nominato dal Comitato di Creditori di tale paese sostituirà, se il Comitato lo domanda, uno dei membri del Comitato Arbitrale in qualità di supplente;
b.
i rappresentanti dei debitori saranno nominati dal Capo della Delegazione germanica per i Debiti esterni.

4.  Procedura

Il Comitato potrà costituire i Sottocomitati che gli sembrassero necessari per l’esame di un determinato caso e designare membri temporanei a far parte di questi Sottocomitati.

La procedura da seguire nella presentazione delle contestazioni, i luoghi e le date delle udienze, la forma delle notificazioni e tutte le altre questioni inerenti al funzionamento del Comitato o dei suoi Sottocomitati saranno fissati dal Comitato.

5.  Spese

I membri del Comitato, compresi i membri temporanei, saranno rimborsati di tutte le spese di viaggio o altri sborsi fatti nell’adempimento della loro missione; essi riceveranno inoltre, per il tempo passato nell’esercizio delle loro funzioni, degli onorari il cui importo sarà stabilito dal Comitato.

Spese e sborsi esposti dal Comitato o dai suoi membri, compresi i membri temporanei, in occasione di una determinata contestazione, saranno a carico del debitore germanico che è parte nella contestazione. Tuttavia, nei casi in cui il Comitato o il suo Sottocomitato competente riconoscerà che il ricorso al Comitato è stato fatto da un creditore in mala fede o avventato, le spese e gli sborsi saranno addossati a questo creditore nella misura fissata dal Comitato o dal Sottocomitato.

Tutte le altre spese del Comitato e dei suoi membri, comprese le indennità a questi ultimi per il tempo consacrato ai lavori del Comitato, saranno rimborsate dai debitori, sia mediante ripartizione sia altrimenti.


1 Vedi Allegato II A

Art. X Spese dei Creditori, rappresentanti di Creditori e altre persone

1. I creditori di cui al presente Accordo rimborseranno tutte le spese esposte, in occasione della Conferenza dei Debiti Esterni o dell’esecuzione del presente Accordo, da ciascun membro del Comitato di Creditori.

2. Le spese esposte dai creditori in occasione delle trattative intavolate tra un debitore e i suoi creditori, conformemente alle disposizioni dell’Articolo VII del presente Accordo, saranno a carico del debitore di cui si tratta. Queste spese saranno rimborsate, in caso di debiti non obbligatori, ai creditori e, in caso di debiti obbligazionari, ai rappresentanti dei creditori designati conformemente alle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo.

3. Per «spese» nel senso dei paragrafi 1 e 2 del presente Articolo, s’intendono anche i versamenti di adeguati onorari per servizi prestati. Qualsiasi contestazione sull’equità delle spese rimborsabili in applicazione del presente articolo potrà essere portata davanti il Comitato Arbitrale e di Mediazione.

4. I versamenti previsti dal presente Articolo non vietano ai rappresentanti dei creditori di esporre e perseguire il rimborso di spese suppletive presso i portatori di obbligazioni o i creditori.

Art. XI Entrata in vigore

Nessun versamento potrà essere eseguito, in esecuzione delle condizioni di un’offerta di regolamento fatta in applicazione del presente Accordo, prima della data d’entrata in vigore del previsto Accordo Intergovernativo sui debiti esterni germanici.

I debitori dovranno tuttavia preparare senz’indugio le offerte di regolamento, presentarle ai loro creditori conformemente alle disposizioni dell’Articolo VII del presente Accordo, procedere alle trattative che fossero necessarie e, in modo generale, prendere disposizioni adeguate per accelerare la preparazione delle nuove offerte previste dal presente Accordo.

  Allegato II A

  Interpretazione del secondo paragrafo dell’Articolo IX, sezione I, dell’Allegato II

Alla Commissione Tripartita

dei Debiti Germanici,

29, Chesham Place

Londra, S. W. 1

12. November 1952.

Pregiati Signori

È stata richiamata la nostra attenzione su un malinteso sorto quanto al senso del secondo capoverso del paragrafo 1 dell’Articolo IX dell’Allegato II al Rapporto della Conferenza dei Debiti esterni germanici. Questo capoverso è del seguente tenore:

«...
La decisione del Comitato sarà obbligatoria per ambo le parti. Il debitore sarà tenuto a offrire ai suoi creditori le modalità di regolamento esposte in tale decisione. Il creditore sarà tenuto ad accettarle o, nel caso di un prestito obbligatorio per il regolamento del quale i portatori sono rappresentati conformemente alle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo, il rappresentante dei creditori sarà tenuto a raccomandarne l’accettazione al portatore.
...»

Sono le parole in corsivo (ad accettarle) che hanno fatto sorgere il malinteso. Per precisarne la corretta interpretazione sarebbe opportuno sostituirle con la seguente espressione: «a riconoscere che queste modalità sono in armonia con le disposizioni del presente Accordo».

Saremmo grati alla Commissione Tripartita di voler prendere nota che il senso da attribuire al secondo capoverso del paragrafo 1 dell’Articolo IX dell’Allegato IV è quello risultante dalla redazione qui appresso:

«La decisione del Comitato sarà obbligatoria per ambo le parti. Il debitore sarà tenuto a offrire ai suoi creditori le modalità di regolamento esposte in tale decisione. Il creditore sarà tenuto a riconoscere che queste modalità sono in armonia con le disposizioni del presente Accordo o, nel caso di un prestito obbligazionario per il regolamento del quale i portatori sono rappresentati conformemente alle disposizioni dell’Articolo VIII del presente Accordo, il rappresentante dei creditori sarà tenuto a raccomandarne l’accettazione al portatore».

Con l’espressione della più alta considerazione

N. Leggett

Presidente del Comitato di Negoziazione B alla Conferenza dei Debiti esterni germanici

Hermann J. Abs

Presidente della Delegazione germanica per i Debiti esterni

  Allegato III

  Raccomandazioni convenute per il Regolamento dei Debiti di Standstill: Accordo di Credito Germanico del 1952

Nota: Il testo riprodotto qui appresso è quello dell’Allegato 5 al Rapporto della Conferenza dei Debiti Esterni Germanici. Gli accordi supplementari conchiusi tra le parti, in virtù del presente Allegato, dopo la chiusura della Conferenza, formano oggetto di un Sotto Allegato III A.

Il presente Accordo è conchiuso tra un comitato rappresentativo delle aziende bancarie, commerciali e industriali situate sul territorio della Repubblica federale di Germania e nei settori occidentali di Berlino (Questo Comitato è chiamato qui di seguito «Comitato germanico». Tale espressione dovrà essere intesa per qualsiasi istituzione o organismo che potesse succedere a detto Comitato nell’esercizio di una qualunque delle funzioni che gli incombono nell’ambito del presente Accordo), la Bank Deutscher Länder (Tale espressione dovrà essere intesa per qualsiasi istituzione od organismo che potesse succedere a detta Banca in una qualunque delle funzioni che le incombono nell’ambito del presente Accordo) e quelli fra i Comitati seguenti (Designati collettivamente qui di seguito con l’espressione «I Comitati bancari stranieri») che diventassero parte a detto Accordo, e cioè i comitati rappresentativi delle aziende bancarie che esercitano la loro attività negli Stati Uniti d’America, nel Regno Unito e in Svizzera, rispettivamente.

Dopo aver considerato:

1. Che un Accordo per mantenere i crediti bancari a breve scadenza concessi alla Germania, entrato in vigore il 17 settembre 1931, è stato conchiuso dai creditori stranieri in risposta alla domanda della Conferenza delle Sette Potenze riunite a Londra nel luglio del 1931 che invitava «i creditori bancari stranieri della Germania a prendere di concerto misure intese a mantenere il volume dei crediti già da loro concessi alla Germania» e in base alla dichiarazione di detta Conferenza secondo la quale «per assicurare il mantenimento della stabilità finanziaria della Germania, essenziale per gl’interessati del mondo intero», i Governi interessati «erano disposti a cooperare, nei limiti dei loro mezzi, alla restaurazione della fiducia»;

2. Che questi crediti bancari a breve scadenza sono stati mantenuti per una serie d’Accordi annuali successivi di cui l’ultimo in data (chiamato qui di seguito «Accordo del 1939») che avrebbe dovuto spirare il 31 maggio 1940, che è stato, in seguito allo scoppiare delle ostilità tra la Germania da una parte e il Regno Unito e i suoi allegati dall’altra, disdetto il 4 settembre 1939, mediante notificazione fatta in nome dei Comitati rappresentanti i creditori bancari residenti negli Stati Uniti e in Inghilterra, conformemente alle disposizioni di detto Accordo;

3. Che in seguito alla disdetta dell’Accordo del 1939, certi accordi sono stati conchiusi nel 1939 e nel 1940 tra il Comitato dei Creditori Americani e le parti germaniche interessate allo scopo di mantenere (con certe limitazioni e modificazioni) quei crediti bancari a breve scadenza che erano stati concessi da creditori bancari stranieri residenti negli Stati Uniti; il secondo di questi Accordi essendo, il 31 maggio 1941, giunto a scadenza;

4. Che in seguito alla disdetta dell’Accordo del 1939, certi altri Accordi sono stati conchiusi tra il Comitato dei Creditori Svizzeri e le parti germaniche interessate allo scopo di mantenere (con certe limitazioni e modificazioni) quei crediti bancari a breve scadenza che erano stati concessi da creditori bancari stranieri residenti nella Svizzera; tutti questi Accordi essendo, di poi, giunti a scadenza;

5. Che, conformemente alle disposizioni dell’ultimo dei precedenti Accordi applicabili, ciascun debito risultante alla Germania da detti crediti bancari a breve scadenza è giunto a scadenza al momento in cui è scaduto l’Accordo che lo concerneva, con gli effetti ivi stipulati, e che tutti questi debiti (compresi quelli risultanti da crediti che hanno sostituito i crediti a breve scadenza inizialmente contemplati da uno o parecchi dei precedenti Accordi) sono in tal modo divenuti esigibili e pagabili da parte dei loro rispettivi debitori (con gli interessi e i loro altri oneri scaduti o prossimi a scadere) nelle monete straniere corrispondenti; che questi debiti rimangono esigibili e pagabili alle stesse condizioni, salvo che nella misura in cui sono stati ridotti o estinti nel frattempo da versamenti o rimborsi in divise straniere o in moneta germanica. Nessuna disposizione è stata presa fin qui che permetta il rimborso del saldo di questi debiti nelle monete in cui furono stilati;

6. Che gl’istituti bancari, commerciali e industriali situati sul territorio della Repubblica Federale di Germania hanno, per il tramite del Comitato germanico, pregato i loro creditori bancari stranieri di conchiudere un nuovo Accordo inteso a regolare il rimborso dei debiti a breve scadenza non ancora pagati e a istituire i mezzi per restaurare le condizioni normali di finanziamento del commercio esterno della Repubblica Federale di Germania; che per rispondere a tale preghiera sono state elaborate disposizioni appropriate e inserite nel presente Accordo e che i Comitati Bancari Stranieri hanno deciso di raccomandare ai Creditori Bancari Stranieri, nei loro paesi rispettivi, di aderire a detto Accordo;

7. Che il presente Accordo è stato firmato dai Comitati Bancari Stranieri alle condizioni seguenti; il Governo Federale di Germania e altre autorità appropriate1 promulgheranno e manterranno, fino a quando rimarrà in vigore l’Accordo, i testi legislativi o i regolamenti necessari per rendere effettive queste disposizioni; non sarà promulgato alcun testo legislativo o regolamento che tocchi in modo considerevole gli obblighi previsti dal presente Accordo; i testi legislativi promulgati e mantenuti avranno segnatamente per effetto di garantire:

(i)
che gl’istituti bancari, commerciali o industriali situati nella Repubblica Federale di Germania non faranno alcuna discriminazione, per quanto concerne il rimborso o il rilascio di garanzie, tra i loro creditori bancari stranieri, abbiano essi acceduto o no al presente Accordo;
(ii)
che gl’istituti bancari, commerciali o industriali situati nella Repubblica Federale di Germania non faranno alcuna discriminazione, per quanto concerne il rilascio di garanzie, tra i loro creditori nella Repubblica Federale e i loro creditori bancari stranieri, abbiano essi acceduto o no al presente Accordo2;
(iii)
che saranno resi impossibili i movimenti non autorizzati di capitali3;
(iv)
4 che tutti gl’istituti bancari, commerciali e industriali situati nella Repubblica Federale di Germania debitori di un debito sotto una forma qualsiasi contemplata dal presente Accordo, accederanno all’Accordo stesso.

Per le presenti è convenuto quanto segue:

I. Definizione

Per le presenti è convenuto quanto segue:

Purchè il contesto non esiga un’altra interpretazione, le espressioni qui appresso hanno, nel presente Accordo, il significato seguente:

Per «Crediti a breve scadenza» s’intendono:

(i)
Tutte le accettazioni, i depositi a termine, le anticipazioni in denaro e i crediti sotto qualsiasi altra forma, risultanti da accordi speciali, stilati in moneta non germanica, per i quali un Creditore Bancario Straniero ha acceduto all’ultimo degli accordi precedenti applicabile e che alla data dell’entrata in vigore del presente Accordo non sono ancora stati regolati; non s’intendono invece i debiti risultanti da crediti bancari a breve scadenza concessi a istituti bancari, commerciali o industriali situati in un paese qualsiasi fuori dei confini dello Stato germanico come furono definiti al 31 dicembre 1937, purchè un banchiere, un istituto bancario o un’azienda o società commerciale o industriale che abbia la residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale di Germania (secondo la definizione datale nel presente Accordo) non sia responsabile di tale debito (sia all’origine, sia per successione, sia ancora per avallo, girata o garanzia);
(ii)
Qualsiasi altra accettazione, deposito a scadenza, anticipazione in denaro e credito bancario sotto qualsiasi altra forma, stilato in moneta non germanica e non ancora rimborsato alla data dell’entrata in vigore del presente Accordo e risultante da accordi speciali di crediti conchiusi, conformemente alle disposizioni di uno degli Accordi precedenti, sia in sostituzione di un credito a breve scadenza precedentemente soggetto a questi accordi o a uno qualsiasi di essi, sia come investimento di saldi creditizi registrati nell’ambito di precedenti accordi o di uno qualsiasi di essi;
(iii)
Tutti i crediti relativi agli arretrati d’interessi dei debiti contemplati nei paragrafi (i) e (ii) del presente articolo fino alla data dell’entrata in vigore del presente Accordo compresa, quando il Creditore Bancario Straniero avrà esercitato o sarà stato abilitato a esercitarla in loro confronte, l’opzione prevista dall’Articolo IIA del presente Accordo, scegliendo la soluzione esposta nel capoverso (i) di detto articolo.
(iv)
Tutti gli altri crediti relativi ai crediti bancari di qualsiasi forma concessi a titolo di ricommercializzazione di un credito a breve scadenza conformemente alla definizione data nei capoversi da (i) a (iii) del presente articolo e alle disposizioni dell’articolo 5 del presente Accordo.

Per «Debitore germanico» s’intende:

(i)
Qualsiasi banchiere o istituto bancario, azienda o società commerciale o industriale che abbia la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale di Germania e sia debitore di un credito a breve scadenza. Non s’intendono invece le loro succursali, i loro uffici o filiali all’estero, restando inteso tuttavia che, mediante notificazione ad una qualsiasi di queste aziende o società commerciali o industriali germaniche, sarà possibile accedere al presente Accordo in virtù dei crediti concessi alle succursali, agli uffici, alle filiali all’estero di tali aziende o società, in ogni caso in cui questa possibilità esisteva nell’ambito di uno qualsiasi dei precedenti Accordi. Una volta avvenuta tale accessione, i crediti di cui si tratta saranno considerati, sotto tutti i rapporti, per l’applicazione del presente Accordo, come crediti a breve scadenza concessi all’azienda o società principale in Germania;
(ii)
Qualsiasi successore (nel senso indicato qui appresso) di un banchiere o di un istituto bancario, di un azienda o società commerciale, nel modo sopra indicato;
(iii)
Qualsiasi Debitore Pubblico Germanico, secondo la definizione data nell’Accordo di Credito dei Debitori Pubblici Germanici del 1932.

Per «Debitore Bancario Germanico» s’intende qualsiasi Debitore Germanico la cui attività principale è costituita da operazioni bancarie.

Per «Debitore Commerciale o Industriale Germanico» s’intende qualsiasi Debitore Germanico che non sia nè Debitore Bancario Germanico nè Debitore Pubblico Germanico nel senso sopra indicato.

Per «Successore» s’intende:

(i)
Qualsiasi persona fisica o giuridica che abbia la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale di Germania e divenuta debitrice, in virtù di un credito a breve scadenza attribuitogli in seguito a morte, liquidazione, riorganizzazione o fallimento di un Debitore Germanico o già Debitore Germanico qualunque;
(ii)
Qualsiasi società che abbia la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale di Germania e di cui la totalità o la maggior parte dell’attivo iniziale proviene da un Debitore Germanico o già Debitore Germanico e che, in seguito all’applicazione della legge o per un altro motivo qualunque, è diventata debitrice in virtù di un credito a breve scadenza.

Per «Debitore Bancario Straniero» s’intende qualsiasi banchiere o istituto bancario o qualsiasi azienda o società che abbia la sua residenza abituale sul territorio di uno dei paesi citati nel Preambolo al presente Accordo, che detenga un credito in virtù di un credito a breve scadenza e abbia acceduto incondizionatamente al presente Accordo, conformemente alle disposizioni dell’Articolo 22 dell’Accordo stesso.

Per «Repubblica Federale» s’intende il territorio della Repubblica Federale di Germania e dei Settori Occidentali di Berlino, com’era alla data del presente Accordo5.

Per «Germania» s’intende la Repubblica Federale com’è definita nel capoverso che precede.

Per «estero» s’intende qualsiasi paese oltre i confini dello Stato Germanico, conformemente alla definizione del 31 dicembre 1937.

Per «azienda» s’intendono le persone private che procedono a operazioni commerciali sia sotto il loro nome sia sotto quello di una ditta o di un’azienda qualsiasi.

Per «insolvibilità» di un Debitore Germanico s’intende la situazione in cui si trova, per mancanza di disponibilità liquida non temporanea, il debitore impossibilitato di pagare la totalità dei suoi debiti al momento della loro scadenza.

Per «accordi precedenti» s’intendono gli Accordi di Credito dei Debitori Pubblici Germanici conchiusi tra il 1932 e il 1938, gli Accordi di Standstill germano-americani conchiusi tra il 1939 e il 1940 e gli Accordi relativi ai crediti a breve scadenza consentiti dai creditori bancari in Svizzera e conosciuti con il nome di «Das Deutsche Kreditabkommen von 1940, 1941, 1942, 1943 und 1944».

Per «Valore nominale» dei crediti a breve scadenza non ancora rimborsati fino a oggi, s’intende l’importo totale di questi crediti, secondo le ultime informazioni di cui dispongono i rispettivi Comitati Bancari Stranieri, espresso, per i bisogni dei calcoli, in moneta germanica sulla base dell’aliquota media ufficiale in vigore nella Repubblica Federale di Germania il primo giorno feriale che precede il giorno del calcolo.

2. Durata dell’Accordo6

1. Salvo indicazione contraria, le disposizioni del presente Accordo entrano in vigore nel 1952 e avranno effetto per un periodo di dodici mesi civili a contare da questa data, purchè non sia disdetto anticipatamente dai Comitati Bancari Stranieri in uno qualunque dei seguenti casi:

(i)
Se una moratoria è dichiarata sul territorio della Repubblica Federale in confronte di una obbligazione qualsiasi tra quelle a cui si riferisce il presente Accordo dei Debitori Germanici verso i Creditori Bancari Stranieri;
(ii)
Se, in avvenire decisioni internazionali o provvedimenti governativi di carattere finanziario, politico o economico creano una situazione di natura tale da compromettere gravemente, secondo il parere della maggioranza dei Comitati Bancari Stranieri, l’applicazione del presente Accordo;
(iii)
Se i Comitati Bancari Stranieri, dopo aver richiamato l’attenzione del Comitato germanico sulla questione, reputano che una qualsiasi delle condizioni poste dal paragrafo 7 dell’Esposizione dei motivi del presente Accordo non è stata osservata.

2. Questa disdetta non potrebbe ledere i diritti e gli obblighi acquisiti in virtù del presente Accordo prima della data della disdetta stessa. Affinchè quest’ultima abbia effetto dovrà essere notificata mediante lettera, telegramma o radiotelegramma (specificando la data a cui la disdetta avrà effetto), firmato a nome della maggioranza dei Comitati Bancari Stranieri e indirizzato alla Banca dei Pagamenti Internazionali e al Comitato Germanico. Tuttavia, il fatto di non notificarla al Comitato Germanico non potrebbe in nessun modo invalidare la disdetta.

3. La dichiarazione sul territorio della Repubblica Federale di una moratoria straniera generale, sotto qualsiasi forma, comporterà senz’altro la disdetta del presente Accordo.

3. Mantenimento dei Crediti, ecc.

1. Per tutta la durata del presente Accordo, i diritti di qualsiasi Creditore Bancario Straniero al rimborso dei crediti a breve scadenza in virtù dei quali avrà acceduto al presente Accordo, saranno sospesi fino alla data in cui cessa di aver effetto il presente Accordo, riservato tuttavia il diritto di ciascun Creditore Bancario Straniero ai rimborsi anticipati concessi o autorizzati conformemente ad una disposizione qualsiasi del presente Accordo. Accedendo a detto Accordo, i Debitori Germanici accettano che i crediti a breve scadenza per i quali hanno proceduto all’accessione siano dovuti e pagabili integralmente, allo spirare del presente Accordo, nella moneta estera corrispondente, con riserva delle riduzioni che potessero essere state fatte prima della data in cui cessa di aver effetto l’Accordo, conformemente a una disposizione qualsiasi dell’Accordo stesso.

2. Nè l’esecuzione del presente Accordo nè alcuna delle sue disposizioni potrebbe ledere i diritti o estinguere gli obblighi di un Creditore Bancario Straniero e del suo Debitore Germanico relativi a un credito a breve scadenza e risultante:

(i)
Da qualsiasi azione od omissione di un Debitore Germanico al beneficio di un Credito Bancario Straniero durante il periodo compreso tra lo spirare dell’ultimo degli Accordi precedenti, applicabile al credito a breve scadenza di cui si tratta e l’entrata in vigore del presente Accordo, o
(ii)
Dall’esercizio da parte del Creditore Bancario Straniero, durante il periodo menzionato nel capoverso che precede, di tutti i diritti o poteri conferitigli.

Accedendo al presente Accordo in virtù di un credito qualunque a breve scadenza, il Creditore Bancario Straniero sarà considerata come se avesse ratificato e confermato qualsiasi provvedimento preso a suo favore dal suo Debitore Germanico nel senso previsto dal capoverso (i) che precede e questa ratificazione avrà effetto dal momento in cui è intervenuto il provvedimento di cui si tratta.

3. La ratificazione prevista al paragrafo che precede non si applica ai versamenti eseguiti in moneta germanica dal Debitore Germanico, purchè tali versamenti non siano stati fatti al conto o per conto di un creditore Bancario Straniero e con il suo consenso formale.

4. Per quanto concerne i crediti a breve scadenza o la frazione dei crediti a breve scadenza per i quali un Debitore Bancario Germanico era tenuto, conformemente al paragrafo (1) dell’Articolo 7 dell’Accordo del 1939 (o di disposizioni corrispondenti di un Accordo qualsiasi precedente) a ottenere dal suo cliente una «eigene Wechsel» o una lettera di garanzia, tale Creditore Germanico procurerà, dal momento della sua accessione all’Accordo, al Creditore Bancario Straniero, una nuova «eigene Wechsel» o (a scelta del Creditore Bancario Straniero) una nuova lettera di garanzia la cui data risalga, al più presto, al giorno della data del presente Accordo. Esso la terrà a disposizione del Creditore Bancario Straniero o gliela farà pervenire conformemente alle prescrizioni del paragrafo già menzionato (o delle disposizioni corrispondenti). Tale lettera di garanzia conterrà l’impegno del cliente di rimborsare il Debitore Bancario Germanico nella forma e nella misura da esso desiderate nel caso in cui detto Debitore Bancario rimborsasse di propria volontà, in moneta germanica, il credito o la frazione di credito a breve scadenza di cui si tratta, conformemente all’Articolo 10 del presente Accordo.

5. Ogni Debitore Bancario Germanico o Debitore Commerciale o Industriale Germanico è tenuto a garantire la copertura, al momento del cambio, di qualsiasi effetto accettato per suo conto da un Creditore Bancario Straniero.

6. Ogni Creditore Bancario Straniero di un credito a breve scadenza stilato in una moneta che non sia quella del suo paese, può, verso notificazione scritta fatta al suo Debitore Germanico in un momento qualsiasi del periodo di validità del presente Accordo, convertire questo credito nella moneta del suo proprio paese. Tale conversione sarà immediatamente eseguita nei libri del Creditore Bancario Straniero e del Debitore Germanico, e l’importo nella nuova moneta del credito a breve scadenza sarà calcolato in base ai corsi medi ufficiali dei cambi tra la moneta germanica e la moneta nella quale il debito era stato stilato all’origine, da una parte, e tra la moneta germanica e la nuova moneta, dall’altra, servendosi dei corsi quotati nella Repubblica Federale il giorno della notificazione di cui si tratta.

4. Riduzione del debito (Clausola temporaneamente senza effetto)

Ogni Creditore Bancario Straniero ha diritto di esigere, allo spirare di un termine di tre mesi a contare dalla data del presente Accordo e, in seguito, per tutta la durata dell’Accordo stesso, dopo ogni trimestre civile, il rimborso definitivo del per cento dell’importo totale dei crediti a breve scadenza che gli erano dovuti dai suoi Debitori Germanici al momento dell’entrata in vigore dell’Accordo e per i quali ha acceduto all’Accordo stesso. Questo rimborso sarà eseguito nella moneta del paese del Creditore Bancario Straniero che entra in considerazione, il quale potrà esercitare il suo diritto globale al rimborso del per cento dell’importo totale dei propri crediti a breve scadenza, rispetto ai crediti che gli sono dovuti da uno o da parecchi dei suoi Debitori Germanici, secondo quanto potrà decidere. Il Creditore Bancario Straniero potrà far valere i suoi diritti al rimborso per uno qualsiasi dei debiti dovuti da un singolo Debitore Germanico.

(Nota – Per la determinazione delle modalità di pagamento potranno rendersi necessarie disposizioni addizionali).

5. Ricommercializzazione

1. La Bank deutscher Länder notificherà periodicamente ai Creditori Bancari Stranieri che una certa percentuale (designata qui di seguito con il nome di «percentuale specificata») del totale complessivo dei crediti a breve scadenza di ciascun Creditore Bancario Straniero, non rimborsati alla data del presente Accordo, può essere ricommercializzata.

2. Ogni creditore Bancario Straniero potrà, nei tre mesi che seguono detta notificazione, intendersi con banche o altre aziende situate sul territorio della Repubblica federale (siano già esse Debitori Germanici conformemente alla definizione che ne è stata data nel presente Accordo, ovvero suscettibili di divenirlo), allo scopo di aprire nuove linee di credito («substituted lines») nei limiti della percentuale specificata del totale complessivo di questi crediti a breve scadenza, come è detto nel paragrafo che precede.

3. Dal momento della conclusione di questa convenzione, il Creditore Bancario Straniero notificherà alla Bank deutscher Länder il suo proposito di aprire la nuova linea di credito corrispondente in cambio del rimborso definitivo di un importo equivalente di certi crediti, o di una frazione di certi crediti a breve scadenza (chiamati qui di seguito «il debito designato») dovuti da un singolo Debitore Germanico (chiamato qui di seguito «il Debitore designato») e specificati dal Creditore Bancario Straniero. Purchè la nuova linea di credito non sia aperta a una banca germanica accetta per le operazioni commerciali con l’estero (Aussenhandelsbank), la Bank deutscher Länder potrà rifiutare il suo accordo alla convenzione se non ha la certezza, con sua piena soddisfazione, che il nuovo debitore è veramente in grado di far uso adeguato della nuova linea di credito.

4. Purchè la Bank deutscher Länder non disapprovi la convenzione di ricommercializzazione, nelle condizioni previste al paragrafo che precede, il Creditore Bancario Straniero intimerà al Debitore designato il rimborso del debito designato e questo Debitore dovrà prendere senz’indugio, per il tramite della Bank deutscher Länder, le disposizioni necessarie per eseguire il rimborso in divise straniere. Non appena intervenuto tale rimborso, la nuova linea di credito sarà disponibile per utilizzazione.

5. Ogni creditore Bancario Straniero che abbia ricevuto, per un debito designato, garanzie in forma di pegno, dovrà notificare al Debitore designato che è pronto, in caso di rimborso parziale e in cambio di tale rimborso, a liberare una frazione proporzionata di pegno purchè quest’ultimo possa essere diviso e purchè la convenzione tra le parti non disponga altrimenti. In mancanza di questa notificazione, il Creditore Bancario Straniero non potrà esigere il rimborso del debito di cui si tratta.

6. Nei limiti in cui un Creditore Bancario Straniero che ha aperto o che ha partecipato all’apertura di un credito in conto aggiunto, secondo la definizione datane dall’Articolo 7 dell’Accordo di Credito Germanico del 1931, ha il diritto (conformemente agli accordi ancora in vigore che disciplinano i diritti rispettivi delle parti a questo credito) di chiedere un rimborso separato della sua partecipazione, egli non potrà esigere il rimborso di un credito verso un Debitore Industriale o Commerciale Germanico senza esigere nello stesso tempo il rimborso di almeno una frazione corrispondente del debito del Debitore Bancario Germanico verso il conto aggiunto, a condizione che questo Debitore Bancario Germanico abbia acceduto al presente Accordo.

7. Nessun Sindacato potrà, come tale, esigere uno qualsiasi dei diritti conferiti a un Creditore Bancario Straniero nell’ambito del presente articolo. Il presente paragrafo non potrebbe ledere l’eventuale diritto dei membri di un Sindacato in seguito al loro ritiro da questo sindacato, o in seguito alla conclusione di un accordo con il sindacato stesso di esigere individualmente il rimborso del debito designato conformemente al presente articolo.

8. Le nuove linee di credito saranno disponibili soltanto mediante effetti cambiari destinati a finanziare le operazioni commerciali tra la Repubblica Federale e gli altri paesi e non soltanto a creare risorse in divise straniere o a finanziare operazioni suscettibili di essere finanziate in modo più adeguate mediante crediti interni. Tuttavia, nessun Creditore Bancario Straniero sarà tenuto ad accettare un effetto destinato a finanziare una operazione che attualmente non è autorizzata o che è disapprovata dalle autorità del paese creditore straniero di cui si tratta ovvero che le Banche di questo paese non hanno l’abitudine di finanziare mediante un credito d’accettazione. Se esistono dubbi sull’idoneità di un effetto a soddisfare le condizioni qui sopra enunciate, la questione sarà risolta mediante accordo tra il Comitato Bancario Straniero interessato e il Comitato Germanico. Tutti gli effetti in circolazione in un momento qualsiasi saranno coperti alla loro scadenza dal Debitore germanico in contanti e nella moneta del credito, e la linea di credito ridivenuta in tal modo disponibile potrà essere nuovamente utilizzata soltanto alle condizioni previste dal presente paragrafo. Per quanto concerne il rimborso in contanti più sopra menzionato, qualsiasi Debitore Germanico potrà utilizzare il ricavo di un nuovo effetto a condizione:

(i)
Che il nuovo effetto sia stato presentato al Credito Bancario Straniero possibilmente una settimana, ma almeno quattro giorni feriali prima della scadenza del vecchio effetto e che sia destinato a coprire quest’ultimo;
(ii)
Che il nuovo effetto soddisfi alle condizioni poste nel presente paragrafo; e
(iii)
Che il Creditore Bancario Straniero abbia accettato il nuovo effetto prima della scadenza del vecchio effetto.

Se il Creditore Bancario Straniero non accetta il nuovo effetto in tal modo presentato, facendo valere che non soddisfa alle condizioni poste nel presente paragrafo, il Debitore Germanico sarà tenuto a versare i fondi in contanti necessari per coprire puntualmente il vecchio effetto alla data della scadenza. In tal caso il Debitore Germanico potrà, per il tramite del Comitato Germanico, rivolgersi al Comitato Bancario Straniero interessato e se quest’ultimo conviene che il nuovo effetto adempie effettivamente le condizioni poste dal presente paragrafo, il Creditore Bancario Straniero sarà tenuto ad accettarlo.

9. Nel caso in cui un Creditore Bancario Straniero non avesse, entro tre mesi dall’annuncio di una percentuale specificata qualsiasi, fatto valere tutti i suoi diritti alla ricommercializzazione o parte di essi, egli sarà escluso da ogni operazione a questo riguardo. (Il presente paragrafo non potrebbe tuttavia ledere i diritti del Creditore Bancario Straniero ad altre operazioni di ricommercializzazione in seguito a ulteriori notificazioni di percentuali specificate).

10. La Bank deutscher Länder farà tutto il possibile affinchè un certo volume di affari appropriati sia disponibile ai fini della ricommercializzazione.

11. Al Creditore Bancario Straniero che ha aperto una nuova linea di credito e al Debitore che ne è messo al beneficio, saranno applicabili, per quanto concerne questa nuova linea di credito, tutte le disposizioni del presente Accordo. Gli atti d’accessione all’Accordo saranno scambiati non appena il Creditore Bancario Straniero sarà stato rimborsato del debito designato corrispondente.

12. Se la Bank deutscher Länder reputa che la nuova linea di credito non è sufficientemente utilizzata nell’interesse dell’economia germanica, può chiedere al Creditore Bancario Straniero di mettere la frazione della linea di credito non ancora utilizzata a disposizione di un’altra banca, istituto bancario, azienda o società commerciale o industriale situati nella Repubblica Federale (che abbia già qualità di Debitore Germanico o che sia suscettibile di diventarlo), scelti dal Creditore Bancario Straniero e ammessi alla Bank deutscher Länder. In tal caso, una frazione equivalente della nuova linea di credito antecedentemente aperta sarà soppressa e una nuova linea di credito, d’equivalente importo sarà aperta per sostituirla. Al Creditore Bancario Straniero e al nuovo Debitore Germanico saranno applicabili, per quanto concerne questa nuova linea di credito, tutte le disposizioni del presente Accordo e le formule d’accessione che ad esso si riferiscono potranno allora essere scambiate. Se il Creditore Bancario Straniero non designa un nuovo Debitore Germanico soddisfacente per la Bank deutscher Länder, questa può proporre un nuovo Debitore Germanico; se il Creditore Bancario Straniero rifiuta di accettarlo, la Bank deutscher Länder potrà domandare al Comitato germanico e al Comitato Bancario Straniero interessato di decidere di comune accordo se il rifiuto è ragionevolmente giustificato. In caso di disaccordo dei due Comitati su questo punto, la questione può essere sottoposta al Comitato Arbitrale.

6. Garanzie

1.
a. Quando:
(i)
Un Debitore Bancario Germanico ha ricevuto da uno dei suoi clienti garanzie generali o particolari come pegno di facilitazioni di credito tenute dal Debitore Bancario Germanico a disposizione di questo cliente, e quando
(ii)
Le facilitazioni di credito concesse a questo cliente (garantite o no) provengono da un credito a breve scadenza contratto verso uno o parecchi Creditori Bancari Stranieri dal Debitore Germanico interessato,
l’insieme o una parte proporzionale delle garanzie allora in possesso del debitore Bancario Germanico, sarà detenuta da questo debitore come deposito valido ed effettivo costituito per conto del o dei Creditori Bancari Stranieri interessati, conformemente e alle condizioni applicabili a queste garanzie, nelle mani del Debitore Bancario Germanico. Questa costituzione in deposito non potrebbe toccare l’amministrazione da parte dei Debitori Bancari Germanici conformemente alla prassi bancaria usuale, di una qualsiasi delle garanzie che potessero momentaneamente trovarsi in loro mani.
b.
Quando l’esecuzione del credito esigerà l’entrata in funzione delle garanzie costituite, il prodotto di queste garanzie dovrà essere ripartito tra il Debitore Bancario Germanico e i Creditori Bancari Stranieri conformemente, per quanto è possibile, alle disposizioni che sarebbero state applicate a tale ripartizione nell’ambito dell’Accordo del 1939.
c.
Tutte le volte che lo crederanno necessario per la protezione dei loro interessi e degl’interessi dei Creditori Bancari Stranieri, i Debitori Bancari Germanici continueranno ad esigere garanzie dai loro clienti e a mantenere queste garanzie a un livello adeguato.
d.
Ogni debitore Bancario Germanico conformerà per iscritto ai suoi Creditori Bancari Stranieri che egli detiene certe garanzie per conto loro, conformemente alle disposizioni del presente capoverso.

Egli dovrà parimente fornire ai suoi Creditori Bancari Stranieri, a domanda generale o singola, dichiarazioni del modello convenuto tra il Comitato Germanico e i Comitati Bancari Stranieri, allestito al 30 giugno e al 31 dicembre, in cui sono indicati: (i) la valutazione in per cento della frazione garantita di uno qualsiasi dei crediti a breve scadenza menzionati alla lettera a del presente capoverso; (ii) l’importo totale dei crediti a breve scadenza dovuto dal Debitore Bancario Germanico al Creditore Bancario Straniero destinatario della dichiarazione; (iii) la stima della quota proporzionale spettante al Creditore Bancario Straniero delle garanzie menzionate sotto (i), e, (iv) la distinta delle garanzie in tal modo detenute, compresa la specificazione della loro natura e la misura nella quale sono state costituite rispetto agli obblighi di certi clienti speciali.

2. In caso di crediti a breve scadenza per conto di Debitori Commerciali o Industriali Germanici, il Debitore Commerciale o Industriale Germanico fornirà al Creditore Bancario Straniero garanzie collaterali:

a.
quando e nella misura in cui, conformemente all’intesa esistente in virtù dell’ultimo degli Accordi precedenti applicabile al credito a breve scadenza di cui si tratta, il Debitore Commerciale o Industriale Germanico era tenuto a prestare garanzie; in tal caso, questo Debitore continuerà a prestare garanzie di eguale natura e di eguale importanza per tutta la durata del presente Accordo;
b.
quando e nella misura in cui la prestazione di queste garanzie è compatibile con il mercato degli affari del Debitore Commerciale o Industriale Germanico e non rischia di compromettere la situazione degli altri suoi creditori.

3. Ogni Debitore Germanico dovrà, a domanda di uno qualsiasi dei suoi Creditori Bancari Stranieri, comunicargli senz’indugio copia dell’ultimo bilancio verificato dai commissari periti, come pure tutte le informazioni particolareggiate sulla sua situazione finanziaria che il Creditore Bancario Straniero potesse ragionevolmente esigere.

4. Ogni Creditore Bancario Straniero potrà, d’intesa con la Bank deutscher Länder, procedere alla liquidazione, fuori della Repubblica Federale, delle garanzie esistenti al momento dell’entrata in vigore del presente Accordo e costituite agli effetti di un credito a breve scadenza. Il ricavo netto di questa liquidazione (dopo deduzione di tutte le spese cagionate dall’operazione) sarà destinato alla riduzione o all’estinzione definitiva del credito a breve scadenza corrispondente; tuttavia, il Creditore Bancario Straniero sarà tenuto ad assicurarsi le migliori condizioni di liquidazione ragionevolmente compatibili con gl’interessi del Debitore Germanico.

7. Trasferimento di un credito a breve scadenza

Ogni Creditore Bancario Straniero ha diritto di trasferire integralmente o parzialmente un credito a breve scadenza: (i) a un altro Creditore Bancario Straniero o (ii) a qualsiasi altra persona fisica o giuridica accetta al Comitato Bancario Straniero del paese del Creditore che cede il credito e al Comitato Germanico, a condizione:

a.
che il trasferimento non implichi (salvo accordo con il Debitore di cui si tratta) modificazione alcuna delle condizioni inerenti al credito o alla frazione del credito di cui si tratta;
b.
che immediatamente dopo la cessione, gli atti necessari d’accessione siano scambiati tra il cessionario e il Debitore Germanico;
c.
che qualsiasi trasferimento di tale natura a un Creditore Bancario Straniero o a una persona fisica o giuridica residente nel paese di uno degli altri Comitati Bancari Stranieri sia parimente accetta alla Bank deutscher Länder.
Dopo avvenuto il trasferimento e quando i necessari atti d’accessione sono stati scambiati, il cessionario acquista gli stessi diritti e contrae gli stessi obblighi del primo creditore rispetto al credito o alla frazione di credito a breve scadenza in tal modo trasferito.

8. Sostituzione di Debitori

Ogni Creditore Bancario Straniero può, in qualsiasi momento, durante la validità del presente Accordo, e con il gradimento del Debitore Germanico (il quale dovrà in precedenza ottenere il consenso della Bank deutscher Länder), prendere le disposizioni necessarie per il trasferimento a un’altra banca, istituto bancario, azienda, società commerciale o industriale situati in territorio della Repubblica Federale (che abbia già qualità di Debitore Germanico o sia suscettibile di diventarlo) il debito relativo a un credito a breve scadenza (che non sostituisca una nuova linea di credito secondo la definizione dell’Articolo 5 che precede) dovuto da un Debitore Germanico. Dopo avvenuto il trasferimento, al Creditore Bancario Straniero e al nuovo Debitore Germanico saranno applicabili tutte le disposizioni del presente Accordo per quanto concerne il credito di cui si tratta, e saranno scambiati i relativi strumenti di accessione.

9. Apertura di nuovi crediti

1. Qualora, durante la validità del presente Accordo, un Creditore Bancario straniero metta a disposizione dell’economia germanica nuove facilitazioni di credito in divise straniere, concedendo a una banca, istituto bancario, azienda, società commerciale o industriale germanica qualsiasi una linea di credito addizionale (che non costituisca una «nuova linea di credito» nel senso della definizione data dall’articolo 5 che precede) in moneta non germanica, allo scopo di finanziare le operazioni commerciali tra la Repubblica Federale e altri paesi, l’utilizzazione iniziale e qualsiasi altra utilizzazione ulteriore di un credito di tale natura darà al Creditore Bancario Straniero il diritto di ottenere il rimborso, alle condizioni poste dal presente Articolo, di un importo equivalente al 3% del credito utilizzato, per ciascun trimestre di utilizzazione effettiva. Alle linee di credito addizionali di cui si tratta non saranno applicabili le disposizioni del presente Accordo.

2. Per «utilizzazione» nel senso del presente Articolo s’intende anche l’accettazione di un effetto cambiario, l’assegnazione di una anticipazione in contanti e, in caso di credito confermato, l’apertura di tale credito.

3. Il Creditore Bancario Straniero potrà esercitare i suoi diritti al rimborso verso tutti i crediti o parte di essi a breve scadenza che gli sono dovuti o verso quelli dei suoi Debitori Germanici che potrà designare.

4. Il Creditore Bancario Straniero potrà, dal momento dell’utilizzazione dei crediti, notificare al Debitore o ai Debitori Germanici interessati i crediti o le frazioni di credito a breve scadenza sui quali si propone di esercitare il diritto al rimborso qui sopra menzionato. Il Creditore Bancario Straniero presenterà in pari tempo alla Banca deutscher Länder copia di questa notificazione come pure le informazioni particolareggiate concernenti la linea di credito addizionale e la sua utilizzazione. Ciascun Debitore Germanico prenderà, non appena possibile, le disposizioni necessarie per il rimborso definitivo in divise straniere dell’importo specificato nella notificazione comunicatagli dal Creditore.

5. Le disposizioni dei paragrafi 5, 6 e 7 dell’Articolo 5 che precede sono considerate come incorporate mutatis mutandis nel presente Articolo.

6. Qualora un Debitore Germanico non si conformasse entro un termine adeguato alla notificazione di rimborso, il Creditore Bancario Straniero potrebbe far valere tutti i diritti o parte di essi al rimborso di cui si tratta in confronto di altri crediti a breve scadenza, conformemente alle condizioni convenute qui sopra.

10. Rimborso in Moneta Germanica

1. Ogni Debitore Germanico potrà, a domanda del suo Creditore Bancario Straniero, prendere disposizioni per rimborsare in moneta germanica, conformemente alle condizioni di conversione previste qui sopra, tutto un credito singolo a breve scadenza o parte di esso, nella misura in cui questo Debitore Germanico avrebbe potuto, al 24 maggio 1952, aver volontariamente eseguito tale rimborso in virtù dell’Istruzione N. 50, 6, del 26 giugno 1950 trasmessa dalla Commissione Alleata della Banca alla Bank deutscher Länder.

2. La conversione in moneta germanica dell’importo stilato in divise straniere sarà eseguita in base all’aliquota media ufficiale quotata nella Repubblica Federale il giorno feriale che precede quello del versamento effettivo in moneta germanica.

3. Ciascun versamento di questo genere costituirà, dal momento dell’accettazione del Credito Bancario Straniero, un rimborso definitivo dell’importo in divise del credito a breve scadenza di cui si tratta, o di una frazione di questo credito, secondo l’aliquota di conversione prevista nel paragrafo 2 del presente Articolo.

4. I saldi in moneta germanica risultanti dai rimborsi di crediti a breve scadenza eseguiti in virtù del presente Articolo o dell’Articolo 11 A, potranno essere usati e trasferiti conformemente alle disposizioni delle leggi, ordinanze, istruzioni e licenze alleate (ivi comprese le licenze generali e speciali rilasciate dalla Bank deutscher Länder) vigenti sul territorio della Repubblica Federale il 21 maggio 1952, o conformemente alle altre autorizzazioni rilasciate dalla Bank deutscher Länder. Tuttavia, la Bank deutscher Länder non potrà in nessun caso prendere disposizioni regolamentari concernenti il trasferimento e l’utilizzazione dei saldi in moneta germanica, interessati i Creditori Bancari Stranieri, che siano più sfavorevoli per i Creditori o abbiano per effetto di limitare i loro diritti più di quanto non facciano le leggi, ordinanze, istruzioni e licenze menzionate qui sopra.

11. Commissioni e Interessi

A contare dalla data del presente Accordo, tutte le commissioni e le spese di sconto conformi agli usi bancari, come pure le tasse di bollo sulle lettere di cambio, saranno pagate anticipatamente e l’interesse sarà versato mensilmente nella moneta in cui è mantenuto il credito di cui si tratta. Crediti e interessi non dovrebbero possibilmente superare un importo ragionevole, tenuto conto delle circostanze; le contestazioni che dovessero eventualmente sorgere a proposito di tale importo tra il Creditore Bancario Straniero e il Debitore Germanico, potranno essere sottoposte alle loro Banche Centrali rispettive.

11A. Interessi arretrati

Per ciascun credito a breve scadenza, sarà calcolato un interesse annuo del 4 % durante il periodo compreso tra la data dell’ultimo pagamento d’interessi al Creditore Bancario Straniero, o la data alla quale è venuto a spirare l’ultimo degli Accordi precedentemente applicabili, se tale data è posteriore, e la data del presente Accordo. Questi interessi saranno, a scelta del Creditore Bancario Straniero che entra in considerazione:

(i)
Sia calcolati alla data del presente Accordo e aggiunti al capitale del credito a breve scadenza di cui si tratta, e considerati come parte integrante di quest’ultimo per quanto concerne l’accessione al presente Accordo e tutti gli altri fini previsti dall’Accordo stesso;
(ii)
Sia differiti, nel qual caso essi diventeranno esigibili nella moneta straniera di cui si tratta al momento in cui verrà a spirare il presente Accordo, con la riserva tuttavia che il Creditore Bancario Straniero potrà, in ogni momento, prima di quella data, ricevere in moneta germanica, conformemente alle disposizioni dell’Articolo 10 che precede, tutti gl’interessi differiti o parte di essi, convertiti in base all’aliquota media ufficiale quotata sul territorio della Repubblica Federale il giorno feriale che precede quello del pagamento effettivo.

Nella notificazione della sua accessione al presente Accordo indirizzata al suo Debitore Germanico, ogni Creditore Bancario Straniero gli notificherà in pari tempo l’opzione che egli ha scelto di esercitare; in mancanza di tale notificazione, si presumerà che il Creditore abbia scelto la soluzione prevista al capoverso (i).

12. Ripartizione Proporzionale dei Versamenti e delle Garanzie da parte delle Banche Germaniche

1. Qualora un debitore Germanico che abbia dei debiti contemporaneamente verso un Creditore Bancario Straniero e un Debitore Bancario Germanico, diventasse insolvibile o sollecitasse un concordato o un accordo di tale natura con l’insieme o alcuni dei suoi creditori, o fosse dichiarato fallito, durante la validità del presente Accordo o nei tre mesi che seguono la data a cui è venuto a spirare, il Debitore Bancario Germanico ripartirà proporzionatamente col Creditore Bancario Straniero l’importo di tutti i versamenti che il Debitore Germanico avrà potuto eseguire nelle mani del Debitore Bancario Germanico in qualsiasi momento durante i quattro mesi che avranno preceduto questi fatti. Il Debitore Bancario Germanico procederà parimente alla ripartizione di tutte le garanzie (compresi i pegni) che saranno state prestate dal Debitore Germanico in un momento qualsiasi durante la validità del presente Accordo.

2. Il curatore del fallimento (Konkursverwalter) o i funzionari germanici incaricati dell’esecuzione del concordato o dell’accordo di cui si tratta, come pure il Debitore Bancario Germanico, dovranno fornire a tutti i Creditori Bancari Stranieri interessati informazioni complete su tutti i versamenti eseguiti e sulle garanzie prestate, come è indicato qui sopra.

13. Mantenimento della responsabilità dei garanti, ecc.

1. Nessun garante, girante o avallante, residente sul territorio della Repubblica Federale potrà essere liberato dagli obblighi che ha assunto rispetto un credito a breve scadenza in virtù della sua garanzia, della sua girata, o del suo avallo, per il fatto dell’aggiornamento di tutto questo credito o di parte di esso o di modificazioni della sua forma (comprese le modificazioni previste nell’Art. 19 qui di seguito), in applicazione o in conseguenza del presente Accordo. Nessun Debitore residente nella Repubblica Federale e responsabile interamente o condizionatamente di un credito a breve scadenza sarà considerato come liberato dai suoi obblighi per il fatto del rimborso parziale del credito eseguito da terzi o della modificazione della forma di tutto questo credito a breve scadenza o di parte di esso, in applicazione o in conseguenza del presente Accordo. Se l’obbligo del Debitore Germanico è garantito da un avallante o da un garante che risiede fuori del territorio della Repubblica Federale e che non accetta l’aggiornamento o la modificazione della forma di tale obbligo, il Debitore Germanico non potrà pretendere di essere messo al beneficio delle disposizioni del presente Accordo.

2. Se un membro di un’associazione di persone che ha qualità di Debitore Bancario Germanico o di Debitore Commerciale o Industriale Germanico cessa di far parte di tale associazione durante la validità del presente Accordo, sia per causa di morte, sia per altri motivi, tutti gli obblighi risultanti da un credito a breve scadenza mantenuti nei limiti del presente Accordo saranno considerati come esistenti alla data in cui l’interessato ha cessato di appartenere all’associazione di persone di cui si tratta; l’interessato o, in caso di morte, la sua successione, sarà, nella misura in cui è responsabile di quegli obblighi dell’associazione di persone esistenti al momento in cui ha cessato di appartenere alla società, responsabile di tutti gli obblighi risultanti dal mantenimento del credito a breve scadenza di cui si tratta, nei limiti del presente Accordo.

14. Fallimento, Insolvibilità, Violazione dell’Accordo; Effetti del Decadimento per un Debitore Germanico

1. Qualora, in un momento qualsiasi della validità del presente Accordo, un Debitore Germanico fosse dichiarato fallito o diventasse insolvibile, egli perderà immediatamente i suoi diritti ai benefici e privilegi previsti dall’Accordo stesso. Se, durante la validità dell’Accordo, un Creditore Bancario Straniero dichiara che un debitore Germanico è divenuto insolvibile e se questa dichiarazione è contestata, ciascuna delle parti avrà il diritto di adire la Commissione arbitrale perchè decida. Nell’attesa che la Commissione abbia deciso la questione, il Creditore Bancario Straniero dovrà astenersi da qualsiasi provvedimento contro il Debitore Germanico.

2. Qualora, in un momento qualsiasi della validità del presente Accordo, un Debitore Germanico si rivolga al tribunale competente per ottenere un concordato (Vergleichsverfahren) o qualsiasi altro accordo di tale natura con l’insieme o alcuni dei suoi creditori, ciascun Creditore Bancario Straniero di questo Debitore potrà, prima che il concordato o l’accordo sia confermato dal tribunale competente, notificare al Debitore interessato che disdice l’Accordo per quanto concerne le loro mutue relazioni. Dal momento in cui è fatta questa notificazione, il debitore cesserà di fruire dei benefici e dei privilegi previsti dal presente Accordo.

3. Qualora, in un momento qualsiasi della validità del presente Accordo, un Creditore Bancario Straniero dichiara che un Debitore Germanico ha violato una disposizione del presente Accordo e non ha rimediato agli effetti di tale violazione entro due settimane dalla notificazione ufficiale fatta dal Creditore Bancario Straniero, quest’ultimo potrà sottoporre la contestazione alla Commissione arbitrale perchè decida. In tal caso, nell’attesa che la Commissione abbia deciso la questione, qualsiasi parte al presente Accordo dovrà astendersi dal prendere provvedimenti in materia. Se la Commissione arbitrale si pronuncia contro il Debitore e se quest’ultimo non vi si conforma entro due settimane dall’intervento, il Debitore Germanico cesserà immediatamente di fruire dei benefici e dei privilegi previsti dal presente Accordo per quanto concerne il credito a breve scadenza tenuto a sua disposizione dal Creditore Bancario Straniero.

4. Quando in virtù delle disposizioni dei paragrafi precedenti del presente Articolo un Debitore Germanico non può più fruire dei benefici e dei privilegi previsti dal presente Accordo, i suoi debiti diventano immediatamente esigibili e pagabili, tanto rispetto all’insieme dei Creditori Bancari Stranieri quando il suo decadimento è dovuto a fallimento, insolvibilità o introduzione di una domanda di concordato (Vergleichsverfahren) o di altri accordi di tale natura con l’insieme o alcuni dei suoi creditori, quanto rispetto al o ai Creditori Bancari Stranieri interessati qualora il decadimento sia dovuto alla violazione delle disposizioni del presente Accordo. In tal caso, nulla impedirà al o ai Creditori Bancari Stranieri interessati di far perseguire ed eseguire tutti i loro crediti verso il Debitore Germanico, segnatamente mediante le vie di ricorso loro aperte quando risiedono in modo permanente sul territorio della Repubblica Federale.

5. Il decadimento di un Debitore Germanico dai benefici del presente Accordo non potrebbe ledere i diritti spettanti a una parte qualsiasi al momento di tale decadimento, e segnatamente i diritti che il suo Creditore Bancario Straniero potrebbe avere verso la Deutsche Golddiskontbank rispetto a qualsiasi garanzia di crediti a breve scadenza di cui il Debitore era responsabile.

6. Quando un Debitore Germanico cessa, in un momento qualsiasi di godere i benefici e i privilegi previsti dal presente Accordo in seguito a una notificazione fatta nelle condizioni previste nel paragrafo 2 del presente Articolo, ad eccezione del caso di concordato (Vergleichsverfahren), le disposizioni dell’Articolo 16 qui di seguito non saranno applicabili agli obblighi che questo Debitore ha contratto in virtù del debito di cui si tratta.

15. Mantenimento dei Crediti per più lunghi periodi

Ogni Creditore Bancario Straniero può intendersi con il suo Debitore Germanico per mantenere tutti i suoi crediti a breve scadenza o parte di essi durante un periodo più lungo di quello previsto nell’Articolo 2 del presente Accordo, o per sostituire questi crediti con altri crediti che saranno mantenuti per un periodo più lungo di quello previsto da detto Articolo. Non appena intervenuto un tale accordo, il o i crediti a breve scadenza così prorogati o sostituiti cesseranno di essere sottoposti alle disposizioni del presente Accordo purchè la Bank deutscher Länder vi consenta.

16. Forniture di Divise Straniere

La Bank deutscher Länder s’impegna a tenere costantemente a disposizione, per tutta la durata del presente Accordo, le divise straniere necessarie per permettere ai Debitori Germanici di adempire gli obblighi in divise che hanno assunto in applicazione o in conseguenza del presente Accordo.

17. Comitato consultivo

1. Allo scopo di permettere consultazioni periodiche con il Comitato Germanico e la Bank deutscher Länder, di tenere informati i Comitati Bancari Stranieri sulle questioni che sorgeranno durante la validità del presente Accordo e di adempire altre funzioni compatibili con le disposizioni dell’Accordo stesso e che gli sarebbero affidate sia dall’Accordo sia dai Comitati Bancari Stranieri, il Presidente del Comitato Misto dei Rappresentanti dei Comitati Bancari Stranieri potrà convocare in ogni momento un Comitato consultivo composto di rappresentanti dei Comitati Bancari Stranieri. Il Presidente sarà tenuto a convocare il Comitato consultivo quando il Comitato Germanico o uno dei Comitati Bancari Stranieri lo domanda. Ogni Comitato Bancario Straniero che abbia firmato il presente Accordo avrà il diritto di designare un delegato. Qualsiasi riunione fissata in virtù del presente Articolo potrà essere disdetta o differita mediante notificazione del Presidente del Comitato Misto sopra menzionato.

2. Fatta riserva delle disposizioni che seguono, tutte le decisioni saranno prese mediante voto espresso dai delegati presenti e rappresentanti una maggioranza dei Comitati Bancari Stranieri, a condizione che questa maggioranza rappresenti almeno il 50%, in valore nominale, dei crediti a breve scadenza che in quel momento non fossero ancora rimborsati.

3. Il Comitato in tal modo nominato potrà, con voto unanime dei delegati presenti e con il gradimento del Comitato Germanico, interpretare ed emendare periodicamente il testo del presente Accordo, a condizione che non vi sia apportato emendamento tale da ledere sostanzialmente i diritti conferiti alle parti dal presente Accordo. Quando il Comitato di cui si tratta e il Comitato Germanico avranno deciso che un emendamento non lede sostanzialmente tali diritti, la decisione diventerà obbligatoria per tutte le parti al presente Accordo e per coloro che vi avranno aderito.

4. Qualora, in un momento qualsiasi, le leggi vigenti sul territorio della Repubblica Federale autorizzassero un Creditore Bancario Straniero a chiedere il rimborso in moneta germanica di tutto un credito a breve scadenza, o di parte di esso, il Comitato Consultivo potrà, con voto unanime dei suoi delegati durante una riunione (o, in mancanza di riunione ufficiale, mediante accordo scritto di tutti i suoi delegati), modificare gli Articoli 10 e 11 A del presente Accordo in modo da rendere obbligatorio per il debitore il rimborso in moneta germanica previsto da tali articoli, nella misura in cui un Creditore Bancario Straniero ne fa domanda, fatta riserva tuttavia delle limitazioni che, in quel momento, fossero ancora in vigore sul territorio della Repubblica Federale per quanto concerne i rimborsi. Qualsiasi modificazione di tale natura sarà obbligatoria per tutte le parti al presente Accordo e per coloro che vi avranno aderito.

18. Investimenti eseguiti nell’ambito degli Accordi precedenti

A contare dalla data del presente Accordo, gl’interessi e gli altri redditi concernenti investimenti eseguiti con i Saldi Creditori Registrati, in applicazione dell’Articolo 10 di uno qualsiasi degli Accordi precedenti, godranno del trattamento previsto dall’Articolo 10,5 g dell’Accordo del 1939, alla condizione che le aliquote di trasferimento di questi interessi e di altri redditi non superino quelle d’interesse attualmente pagabili, per i crediti a breve scadenza, ai Creditori Bancari Stranieri dello stesso paese creditore.

19. Scadenza dei crediti

Tutti i debiti corrispondenti ai crediti a breve scadenza contemplati nel presente Accordo verranno a scadenza al momento in cui il presente Accordo cesserà di aver effetto o sarà denunciato e il loro importo sarà immediatamente esigibile e rimborsabile. Inoltre, al momento in cui l’Accordo cesserà di aver effetto o sarà denunciato, i Creditori Bancari Stranieri avranno il diritto di addebitare i conti dei Debitori Germanici dell’importo di tutti gli effetti accettati per conto di questi Debitori anche se la data della loro scadenza fosse posteriore; tuttavia, in quest’ultimo caso, nessun interesse potrà essere computato prima di tale scadenza. In caso di debiti confermati, i Creditori Bancari Stranieri avranno il diritto di addebitare come un obbligo effettivo l’importo di tutti gli effetti tratti prima della data in cui cessa di avere effetto il presente Accordo, anche se a tale data questi effetti non sono stati presentati per l’accettazione, e come un obbligo condizionale il saldo inutilizzato di qualsiasi credito confermato; tuttavia, non potrà essere computato alcun interesse fino a quando gli effetti non saranno giunti a scadenza e i fondi non saranno stati effettivamente anticipati dai Creditori Bancari Stranieri in virtù di questi crediti.

20. Arbitrato

1. In caso di contestazione tra i Creditori Bancari Stranieri da una parte, e i Debitori Germanici7 o la Bank deutscher Länder dall’altra, per quanto concerne l’interpretazione dell’Accordo o di una questione che ne deriva, la contestazione sarà sottoposta a una Commissione Arbitrale istituita conformemente alle disposizioni del presente Articolo.

2. La Commissione Arbitrale sarà composta nel modo seguente:

a.
la Banca dei Pagamenti Internazionali designerà tre persone in qualità di membri permanenti della Commissione Arbitrale; di questi tre membri, il primo sarà designato come Presidente della Commissione e il secondo come Vicepresidente incaricato di presiedere le riunioni della Commissione nell’assenza del Presidente;
b.
la Banca dei Pagamenti Internazionali designerà inoltre tre persone in qualità di membri supplenti della Commissione Arbitrale. Questi ultimi potranno sostituire il o i membri permanenti che, in seguito a malattia o per altre ragioni, non fossero in grado di assistere alle sedute della Commissione. La Banca dei Pagamenti Internazionali specificherà il membro permanente che ciascun membro supplente sarà incaricato di sostituire. I supplenti potranno assistere alle riunioni della Commissione soltanto in assenza dei membri permanenti che sono rispettivamente incaricati di sostituire.

3. Il regolamento della Commissione Arbitrale dovrà contenere, tra altro, le clausole seguenti:

a.
Ciascun firmatario del presente Accordo (cioè i Comitati Bancari Stranieri, il Comitato Germanico e la Bank deutscher Länder) dovrà essere avvertito almeno dieci giorni prima della riunione della Commissione Arbitrale per l’esame di una data questione sottopostale da uno qualsiasi dei firmatari. Di sua iniziativa, ciascun firmatario assumerà immediatamente tutti i diritti inerenti alla sua qualità di parte nella discussione nel senso del capoverso seguente.
b.
Per ciascuna questione sottoposta alla Commissione Arbitrale, ciascuna delle parti partecipante alla discussione avrà il diritto di farsi rappresentare alla seduta da un rappresentante, consigliere giuridico o altro mandatario e di sottoporre all’esame della Commissione Arbitrale un esposto scritto degli argomenti da essa invocati per sostenere o impugnare la tesi di cui si tratta, conformemente alle norme di procedura che la Commissione Arbitrale potrà periodicamente adottare.
c.
La Commissione Arbitrale stabilirà periodicamente l’ora e il luogo delle sue riunioni e li notificherà a tutti i firmatari del presente Accordo.
d.
Per ciascuna delle sue decisioni, prese all’unanimità o no, la Commissione Arbitrale esporrà brevemente per iscritto le motivazioni della sua decisione. Tuttavia, tali motivazioni non sono necessarie quando la Commissione ne dispone altrimenti mediante voto unanime, purchè una delle parti non l’abbia espressamente chiesto per iscritto prima dell’udienza. Quando le motivazioni non sono date, la decisione dovrà specificare che ciò è stato deciso all’unanimità dalla Commissione e che nessuna istanza è stata presentata in proposito da una delle parti, come è detto più sopra.
e.
Se la Commissione Arbitrale si dichiara incompetente a decidere una questione che le è sottoposta e se, essendo stato adito l’idoneo tribunale del paese di una qualsiasi delle parti interessate al dibattito, questo tribunale si dichiara a sua volta incompetente per il fatto che reputa la questione di competenza della Commissione Arbitrale, o se la questione è rimandata interamente o parzialmente alla Commissione, spetta a quest’ultima di risolvere la controversia.

21. Spese

Le spese generali e quelle concernenti la preparazione, la firma e l’esecuzione del presente Accordo, comprese tutte le spese di carattere giuridico e le altre spese esposte dai Comitati Bancari Stranieri prima della firma (ma posteriormente al 1o novembre 1950) e durante la validità del presente Accordo, saranno messe a carico dei Debitori Germanici. Il Comitato Germanico prenderà le disposizioni necessarie per il rimborso di queste spese, sborsi e rimunerazioni.

22. Accessione all’Accordo

1. Per accedere al presente Accordo ciascun Creditore Bancario Straniero notificherà al suo o ai suoi Debitori Germanici, entro due mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo stesso, che è pronto ad accedervi. Questa notificazione (che specificherà i crediti a breve scadenza dovuti dal o dai Debitori Germanici interessati per i quali avviene l’accessione) sarà fatta per iscritto, in doppio esemplare, su un modulo tipo che potrà essere ottenuto presso i Comitati Bancari Stranieri in ciascun paese interessato. Entro quattro giorni dal ricevimento di una comunicazione d’accessione da parte di uno qualsiasi di questi creditori Bancari Stranieri, il Debitore Germanico dovrà mandargli una lettera che conferma la sua accessione8. Questa lettera sarà stesa su un modulo tipo che potrà essere ottenuto presso la Bank deutscher Länder o presso qualsiasi Landeszentralbank9. Ogni Creditore Bancario Straniero potrà notificare la sua accessione mediante telegramma, con riserva di confermarla ulteriormente conformemente alla procedura qui sopra descritta.

2. Ogni Creditore Bancario Straniero che abbia precedentemente fatto parte di un sindacato sostituito allo scopo di assegnare un credito a breve scadenza, avrà il diritto di accedere al presente Accordo in virtù della sua partecipazione.

3. Dal momento della sua accessione, il Creditore Bancario Straniero e il Debitore Germanico diventeranno parte del presente Accordo in virtù dei crediti a breve scadenza specificati nelle lettere d’adesione, e assumeranno, per questo fatto, i diritti e gli obblighi che incombono rispettivamente ai Creditori Bancari Stranieri e ai Debitori Germanici in virtù del presente Accordo.

4. Ogni Comitato Bancario Straniero potrà, d’intesa con il Comitato Germanico, prolungare il termine durante il quale uno o parecchi Creditori Bancari Stranieri del suo paese potranno accedere al presente Accordo. Tuttavia, quando una persona o un’associazione di persone o di capitali, stabilita sul territorio della Repubblica Federale, è divenuta, in seguito a successione o sostituzione, debitrice di tutto o di una parte di un credito a breve scadenza, o quando saranno stati scambiati nuovi strumenti d’accessione in applicazione degli articoli 5, 7 o 8, l’accessione in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta potrà, senza l’intesa prevista qui sopra, avvenire entro un termine adeguato a contare dal giorno della successione o della sostituzione.

5. Quando un credito o una frazione di credito a breve scadenza è stato concesso a un Debitore Bancario che non ha la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale o quando il Creditore Bancario Straniero non potrà più trovarlo o identificarlo e se un cliente di questo Debitore Bancario, che abbia la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale è parimente responsabile di questo credito o di questa frazione di credito, tale cliente è tenuto (se il Creditore Bancario Straniero ne fa domanda) ad accedere al presente Accordo in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta al quale sono quindi applicabili le disposizioni del presente Accordo come se il credito o la frazione di credito fosse stato concesso direttamente in origine a questo cliente.

6. Quando un credito o una frazione di credito a breve scadenza è stato concesso a un Debitore Commerciale o Industriale che non ha la sua residenza abituale sul territorio della Repubblica Federale o quando il Creditore Bancario Straniero non potrà più trovarlo o identificarlo e se una persona che abbia la sua residenza sul territorio della Repubblica Federale è parimente responsabile di questo credito o di questa frazione di credito in qualità di garante o di avallante, questa persona è tenuta (se il Creditore Bancario Straniero ne fa domanda) ad accedere al presente Accordo in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta al quale sono quindi applicabili le disposizioni del presente Accordo come se il credito o la frazione di credito fosse stato concesso direttamente in origine a questa persona.

7. Quando un’azienda bancaria, commerciale o industriale subentra o è subentrata al debitore primitivo di un credito o di una frazione di credito a breve scadenza, in applicazione o conformemente alla legge germanica (segnatamente al Regolamento d’applicazione N. 35 della Legge N. 63 sulla Riforma monetaria e alla Legge sugli istituti di credito promulgata il 29 marzo 1952) il Creditore Bancario Straniero potrà accedere al presente Accordo in confronto di quest’azienda in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta, e l’azienda interessata dovrà confermare la propria accessione conformemente alla procedura e con gli effetti previsti dal presente Accordo. Le presenti disposizioni sono pure applicabili in caso di subingresso mediante sostituzione di un credito o di una frazione di credito, ogni qualvolta una tale sostituzione avviene conformemente alla legislazione attualmente vigente nella Repubblica Federale (segnatamente all’articolo 7 (3) della Legge sugl’istituti di credito del 29 marzo 1952). Non appena il Debitore Germanico subentrante ha acceduto al presente Accordo in virtù di un credito o di una frazione di credito a breve scadenza, cessa immediatamente di aver effetto l’accessione del Debitore Germanico al quale si è sostituito, purchè il presente Accordo non disponga altrimenti.

8. Quando, in applicazione della legislazione attualmente vigente nella Repubblica Federale (segnatamente del Regolamento d’applicazione N. 35 della Legge N. 63 sulla Riforma monetaria o della legge sugli istituti di credito promulgata il 29 marzo 1952), uno o parecchi istituti bancari subentranti diventano o sono diventati responsabili, unitamente al Debitore Bancario Germanico iniziale, di un credito o di una frazione di credito a breve scadenza, questo o questi istituti accedono parimente al presente Accordo (fatta riserva della disposizioni dei due paragrafi seguenti) in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta. Tuttavia, in tal caso, l’accessione del Debitore Bancario Germanico iniziale manterrà il suo valore e continuerà a produrre i suoi effetti.

9. Quando un credito o una frazione di credito a breve scadenza è stato accordato a un Debitore Bancario Germanico e un cliente di quest’ultimo che abbia la residenza abituale fuori della Repubblica Federale è parimente responsabile di questo credito o frazione di credito, nè il Debitore Bancario Germanico, nè alcun istituto bancario solidale sono tenuti a prendere, in virtù del credito o della frazione di credito di cui si tratta, alcuno dei provvedimenti previsti dal presente Accordo (eccettuato quanto concerne la loro adesione che dev’essere eseguita e che costituisce un riconoscimento dell’esistenza e dell’importo del credito o della frazione di credito che entra in considerazione), salvo nella misura in cui il Creditore Bancario Straniero sarebbe stato, in mancanza del presente Accordo, autorizzato dalla Legge germanica a perseguire il rimborso del suo credito sul territorio della Repubblica Federale.

10. Quando un credito a breve scadenza risulta da un’anticipazione in contanti non convertita in credito d’accettazione e quando il Creditore Bancario Straniero può (per il fatto della legislazione attualmente vigente sul territorio della Repubblica Federale e segnatamente del Regolamento d’applicazione N. 35 della Legge N. 36 sulla Riforma monetaria o dell’articolo 7, 2 della Legge sugli istituti di credito promulgata il 29 marzo 1952) ottenere soltanto un rimborso parziale sul territorio della Repubblica Federale, nè il Debitore Bancario Germanico nè alcun istituto bancario solidale sono tenuti a prendere alcuno dei provvedimenti previsti dal presente Accordo in virtù della frazione di credito di cui il Creditore Bancario Straniero non può attualmente perseguire il rimborso (eccettuato quanto concerne la loro adesione che dev’essere eseguita e che costituisce un riconoscimento dell’esistenza e dell’importo della frazione di cui si tratta) fino a quando il creditore sarà stato, in mancanza del presente Accordo, autorizzato dalla Legge germanica a perseguire il rimborso del suo credito sul territorio della Repubblica Federale.

23. Deutsche Golddiskontobank

1. Nessuna disposizione del presente Accordo potrebbe limitare gli obblighi della Deutsche Golddiskontobank o i diritti dei Creditori Bancari Stranieri verso quest’istituto, poichè i suoi obblighi e i suoi diritti sono stati enunciati o compresi nell’ultimo dei precedenti Accordi applicabile a ciascuno dei singoli crediti a breve scadenza. L’Articolo 23 dell’Accordo del 1939 deve essere considerato come compreso nel presente Accordo (con effetto a contare dalla data dell’entrata in vigore di quest’ultimo), purchè:

a.
il paragrafo 3 di questo articolo non sia considerato come modificato, essendo l’espressione «il presente Accordo», che figura nel paragrafo 5 b dell’Articolo 23 dell’Accordo del 1933 stata sostituita con l’espressione «uno qualsiasi degli Accordi precedenti»;
b.
il paragrafo 4 di questo Articolo non sia considerato come modificato, essendo l’espressione «l’Articolo 23 degli Accordi del 1932, 1933, 1934, 1935, 1936, 1937 e 1938» stata sostituita con l’espressione «l’Articolo 23 di uno qualsiasi degli Accordi precedenti»;
c.
i paragrafi 5 e 7 di quest’Articolo non siano considerati come soppressi.

2. Per il fatto di aver firmato il presente Accordo, il liquidatore della Deutsche Golddiskontobank è considerato come se abbia accettato le disposizioni del paragrafo 1 del presente Articolo e come se abbia dato a ciascuno dei Creditori Bancari Stranieri parte dell’ presente Accordo in virtù di un credito o di una frazione di credito a breve scadenza anteriormente garantiti dalla Deutsche Golddiskontobank, l’assicurazione che, nella misura in cui questi crediti o frazioni di credito non sono ancora stati rimborsati o soddisfatti, la responsabilità per la garanzia prestata mantiene tutto il suo valore e continua a produrre i suoi effetti.

24. Versamenti di altre Origini

Qualora, in seguito alla sua accessione al presente Accordo, un Creditore Bancario Straniero accetta da un terzo, in virtù di un debito qualsiasi di un debitore residente entro i confini dello Stato germanico come erano definiti al 31 dicembre 1937, un versamento qualunque ch’egli sarebbe tenuto, sia in applicazione della legge sia per un altro motivo, o per sua propria decisione, ad utilizzare per la riduzione dei crediti a breve scadenza coperti dal presente Accordo, questo Creditore Bancario Straniero deve destinare tali importi al rimborso definitivo del debito corrispondente al credito o ai crediti a breve scadenza (se ne esistono) agli effetti dei quali detti importi gli sono stati versati. Tuttavia, qualora il versamento non sia stato eseguito agli effetti di uno o di parecchi crediti a breve scadenza specificatamente designati, il Creditore Bancario Straniero deve destinare l’importo ricevuto alla riduzione del o dei debiti a breve scadenza a sua scelta, purchè non detenga altri crediti che rispondono alla definizione che precede (e che non presentano il carattere di crediti a breve scadenza) alla cui riduzione egli avrebbe legalmente diritto e per procedere alla quale egli sceglierebbe di utilizzare detto versamento. Il Creditore Bancario Straniero notificherà immediatamente al o ai Debitori Germanici interessati e al Comitato Germanico, come pure al suo rispettivo Comitato Bancario Straniero, la destinazione del versamento alla riduzione del o dei crediti a breve scadenza di cui si tratta, non appena vi avrà proceduto; e il debito corrispondente al credito o ai crediti a breve scadenza all’estinzione dei quali è stato destinato questo versamento sarà per conseguenza definitivamente rimborsato.

25. Firma e Titolo abbreviato dell’Accordo

1. Le copie originali del presente Accordo, firmate dal Comitato Germanico, dalla Bank deutscher Länder e dai Comitati Bancari Stranieri interessati saranno trasmesse, per il tramite delle banche centrali, alla Banca dei Pagamenti Internazionali che le terrà in deposito per conto delle parti interessate.

2. Il presente Accordo potrà essere chiamato «Accordo di Credito Germanico del 1952».

26. Notificazioni

Tutte le notificazioni scritte, di carattere ufficiale od ufficioso, richieste dalle disposizioni del presente Accordo, saranno considerate come debitamente fatte quando sono state mandate per posta, per telegrafo o per radiotelegrafo (porto pagato) o consegnate, sia a un indirizzo dato dalla parte destinataria della notificazione, sia in mancanza di un tale indirizzo, al domicilio commerciale abituale della parte interessata.

27. (soppresso).

28. Titolo degli Articoli

I titoli dei vari articoli del presente Accordo sono stati dati soltanto per facilitare le eventuali referenze e non già allo scopo di stabilirne l’interpretazione.

29. Firme necessarie

Il presente Accordo entrerà in vigore dopo che sarà stato firmato dal Comitato Germanico e dalla Bank deutscher Länder e dopo che sarà stato firmato e, dato il caso, ratificato, dai Comitati Bancari Stranieri rappresentanti dei Creditori Bancari Stranieri i cui crediti a breve scadenza costituiscono, in valore nominale, il 75 % dell’importo dei crediti a breve scadenza non rimborsati.


1 Vedi Allegato III A.
2 Vedi Allegato III A.
3 Vedi Allegato III A.
4 Vedi Allegato III A.
5 Vedi Allegato III A.
6 Vedi Allegato III A.
7 Vedi Allegato III A.
8 Vedi Allegato III A.
9 Vedi Allegato III A.

  Allegato III A

  Scambio di lettere per la registrazione di certi accordi complementari conchiusi tra i rappresentanti dei creditori e dei debitori a proposito dell’Allegato III

Comitato americano dei creditori di Standstill della Germania
Comitato bancario britannico per gli gli Affari germanici
Comitato bancario svizzero per l’Accordo di Credito germanico

Accordo di credito germanico del 1952

Signori,

Conformemente alle dichiarazioni fatte dalla Commissione Tripartita dei Debiti Germanici in nome dei Governi rappresentati nel suo seno e dalla Delegazione germanica per i Debiti esterni in nome del Governo della Repubblica Federale di Germania, questi Governi sono disposti a prendere i provvedimenti amministrativi appropriati in Germania allo scopo di permettere l’entrata in vigore dell’Accordo di credito germanico del 1952 (che costituisce l’Allegato III all’Accordo sui Debiti esterni germanici, e che è chiamato qui di seguito «Accordo del 1952») dopo avvenuta la ratificazione dell’Accordo sui Debiti esterni germanici da parte della Repubblica Federale di Germania, restando precisato che i pagamenti in divise straniere previste dall’Accordo del 1952, che non siano quelli risultanti normalmente dall’applicazione del suo Articolo 5, saranno differiti fino alla data alla quale entrerà in vigore l’Accordo sui debiti esterni germanici (chiamato qui di seguito «Accordo Intergovernamentale»), conformemente alle disposizioni del suo Articolo 35.

Parimente, le formule d’accessione da scambiarsi condizionalmente tra creditori e debitori in virtù dell’Accordo del 1952, accennano, tra l’altro, all’aggiornamento previsto qui sopra dei pagamenti in divise dovute conformemente a detto Accordo. I debitori convengono che, non appena l’Accordo del 1952 sarà completamente applicabile in seguito all’entrata in vigore dell’Accordo Intergovernativo, essi verseranno senz’induigo ai loro creditori tutti i pagamenti in divise straniere in virtù dell’Accordo del 1952 che saranno stati nel frattempo aggiornati.

Confermiamo con la presente che l’Accordo del 1952 entrerà in vigore quando le condizioni previste nel suo Articolo 29 saranno state adempite e quando l’Accordo Intergovernativo sarà stato ratificato dalla Repubblica Federale di Germania, ma che esso cesserà di aver effetto se non sarà compreso nell’Accordo Intergovernativo al momento dell’entrata in vigore di quest’ultimo. Per conseguenza, la data dell’entrata in vigore dell’Accordo del 1952 nel senso del suo Articolo 2 deve essere quella in cui le condizioni previste dall’articolo 29 di detto Accordo saranno state adempite e l’Accordo Intergovernativo sarà stato ratificato dalla Repubblica Federale di Germania.

Confermiamo inoltre che se l’Accordo del 1952 è compreso nel detto Accordo Intergovernativo al momento dell’entrata in vigore di quest’ultimo in applicazione del suo Articolo 35, noi faremo, ciascuno da parte nostra, tutto quanto è in nostro potere per permettere un versamento rapido ai creditori di tutti i pagamenti in divise risultanti dall’applicazione dell’Accordo del 1952 che saranno stati aggiornati nel frattempo.

Confermiamo che, conformemente all’intesa intervenuta fra le parti all’Accordo del 1952, gli emendamenti seguenti dovranno essere apportati al testo dell’Accordo che figura nell’Allegato 5 al Rapporto finale della Conferenza dei debiti esterni germanici e che questi emendamenti dovranno essere inseriti nell’istrumento che sarà firmato.

Paragrafo 7 del Preambolo. – Sostituire le parole «il Governo della Repubblica Federale e le altre Autorità idonee» con le parole «le pubbliche Autorità competenti della Repubblica Federale di Germania e di Berlino (Ovest) –

Aggiungere la parola «e» alla fine del capoverso (ii).

Far precedere al capoverso (iv) le parole «Le pubbliche Autorità competenti della Repubblica Federale di Germania e di Berlino (Ovest) vigileranno nella massima misura possibile

(iv)
a che ... ecc.»

Articolo 1. – Definizioni. Nella definizione di « Repubblica Federale » aggiungere in fine le parole «Questa definizione è intesa a identificare il territorio di cui si tratta e non già a definire la competenza governativa».

Articolo 20. – Arbitrato. Nel paragrafo 1, inserire dopo le parole «Debitori germanici» le parole «che hanno acceduto al presente Accordo».

Articolo 22. – Accessione all’Accordo. Nel paragrafo 1, alla fine della terza frase, sopprimere le parole «che conferma la sua accessione» e sostituire con le parole «con la quale conferma la sua accessione al presente Accordo e dichiara (se il creditore ne fa domanda) che accederà a qualsiasi accordo di rinnovazione o di estensione che potesse essere firmato dal comitato germanico e dalla Bank deutscher Länder ».

Il Comitato germanico sottoscritto accetta con la presente, conformemente al paragrafo 22 (4) dell’Accordo del 1952, che i vostri Comitati prolunghino il termine durante il quale uno o parecchi creditori bancari stranieri dei vostri rispettivi paesi avranno la possibilità di accedere all’Accordo del 1952, in modo da permetterne l’accessione durante un termine di due mesi a contare dall’entrata in vigore dell’Accordo Intergovernativo.

Vogliate gradire, Signori, l’espressione della nostra alta considerazione.

Schlussformel.

Firmato per il comitato germanico dei Debiti di Standstill e in suo nome.
Firmato per la Bank deutscher Länder e in suo nome.

Al

Comitato germanico per i Debiti di Standstill
e
Alla Bank deutscher Länder.

Accordo di credito germanico nel 1952

Signori,

Ci pregiamo accusare ricevimento della vostra lettera concernente l’intesa intervenuta per l’entrata in vigore dell’Accordo citato qui sopra e l’aggiornamento temporaneo del versamento ai creditori dei pagamenti in divise previsto nell’Accordo di cui si tratta, che non siano quelli risultanti dall’applicazione normale del suo articolo 5, e confermiamo con la presente la nostra accettazione delle modalità e condizioni esposte nella vostra lettera.

Segnatamente confermiamo la nostra intesa sui punti seguenti:

a.
L’Accordo del 1952 entrerà in vigore quando le condizioni previste nel suo Articolo 29 saranno state adempite e quando l’Accordo sui Debiti esterni germanici (chiamato qui di seguito «Accordo Intergovernativo») sarà stato ratificato dalla Repubblica Federale di Germania, ma cesserà di aver effetto se non sarà compreso nell’Accordo Intergovernativo al momento dell’entrata in vigore di quest’ultimo;
b.
Tutti i pagamenti in divise straniere previsti nell’Accordo del 1952, che non siano quelli risultanti dall’applicazione normale del suo Articolo 5, saranno differiti fino alla data alla quale entrerà in vigore l’Accordo Intergovernativo mediante applicazione del suo Articolo 35;
c.
Gli emendamenti al testo dell’Accordo del 1952 indicati nella vostra lettera saranno inseriti nell’Accordo così come sarà firmato.

La presente lettera potrà essere firmata in parecchi esemplari che costituiranno insieme un solo e unico istrumento.

Firmato dal Comitato americano dei creditori di Standstill di Germania e in suo nome.
Firmato dal Comitato bancario britannico per gli Affari germanici e in suo nome.
Firmato dal comitato bancario svizzero per l’Accordo di credito germanico e in suo nome.

  Allegato IV

  Raccomandazioni convenute per il Regolamento dei Crediti inerenti a Forniture di Merci e a Prestazioni di Servizi, a certi Crediti Finanziari e a Diversi altri Crediti

(Nota – Il testo che segue è quello dell’Allegato 6 al Rapporto della Conferenza dei Debiti esterni germanici, con le modificazioni necessarie per assicurare la concordanza dei testi nelle tre lingue.)

  Capo A Campo d’applicazione del Regolamento

Il seguente regolamento si applica ai crediti qui appresso:

Art. 1

Crediti pecuniari inerenti a scambi internazionali di merci e di servizi, e crediti pecuniari di carattere analogo, scaduti prima dell’8 maggio 1945 in confronto di debitori privati e pubblici (vecchi crediti commerciali).

Si tratta segnatamente di:

1.
Crediti inerenti a forniture di merci;
2.
Crediti inerenti al pagamento anticipato di merci e di servizi;
3.
Spese accessorie inerenti a movimenti di merci, per quanto non siano state messe in conto con le merci, comprese le spese e sborsi analoghi;
4.
Crediti inerenti a prestazione di servizi, per quanto non siano contemplate in altri capoversi, compresi i gettoni di presenza dei membri di consigli di sorveglianza e d’amministrazione fiduciaria (trustees);
5.
Canoni inerenti ai diritti di proprietà industriale, diritti d’autore, assistenza tecnica e altri crediti analoghi;
6.
Crediti d’indennità dovute ed esigibili prima dell’8 maggio 1945, per i danni patiti al momento della consegna di merci o di prestazioni di servizi;
7.
Salari, stipendi, pensioni risultanti da contratti di lavoro e commissioni;
8.
Prestazioni d’assicurazioni sociali;
9.
Crediti inerenti a operazioni d’assicurazione privata.

I crediti che, pur non essendo menzionati espressamente nelle categorie da 1 a 9 che precedono, appartengono tuttavia in modo inequivocabile alla categoria dei crediti inerenti a scambi internazionali di merci e di servizi disciplinati dal presente Articolo, devono essere classificati nei capoversi corrispondenti.

Art. 2

Crediti finanziari qui appresso, compresi gl’interessi non ancora pagati, sorti prima dell’8 maggio 1945, in confronto di debitori privati:

1.
Crediti stilati in moneta germanica, senza clausola oro nè clausola di cambio.
2.
Crediti stilati sia in divise straniere sia in moneta germanica con clausola oro o clausola di cambio, quando questi crediti:
a.
Si riferiscono a persone fisiche e non sono stati contratti in nome d’una società appartenente al debitore, indipendentemente dalla durata o dall’importo del credito; o
b.
Si riferiscono a società germaniche appartenenti direttamente o indirettamente alla persona o al gruppo di persone fisiche o giuridiche creditrici, sia che tali crediti si presentino sotto forma di valori mobiliari non negoziabili sia che si presentino sotto un’altra forma; o
c.
Avevano una iniziale inferiore a 5 anni; o
d.
Avevano, indipendentemente dalla durata, un importo iniziale inferiore a 40 000 dollari americani o il controvalore di questa somma (al corso del 1° luglio 1952);
3.
Crediti che, pur non essendo menzionati espressamente nei capoversi 1 e 2 che precedono, appartengono tuttavia in modo inequivocabile alla categoria dei crediti finanziari disciplinati dal presente Articolo e non dipendono dalle proposte di regolamento contenute negli Allegati da I a III dell’Accordo sui debiti esterni germanici.
4.
Eccezionalmente, crediti inerenti a ipoteche, debiti fondiari e rendite fondiarie («Grund- und Rentenschulden») quando il debitore o il proprietario fondiario è un comune o un’altra autorità pubblica e quando il diritto di pegno risulta da un contratto di prestito.

I debiti fondiari in franchi svizzeri («Schweizer Frankengrundschulden») di cui agli accordi germano-svizzeri del 6 dicembre 1920 e del 25 marzo 1923, formano oggetto dell’Allegato A al presente documento.

Art. 3

Redditi anteriori all’8 maggio 1945 a favore di creditori stranieri di investimenti nella Repubblica Federale di Germania o a Berlino (Ovest), per quanto non siano contemplati nell’Accordo sui debiti esterni germanici o in un altro Allegato a detto Accordo.

Si tratta segnatamente di:

1.
Dividendi sui titoli emessi nella Repubblica Federale di Germania o a Berlino (Ovest);
2.
Profitti;
3.
Pigioni e fitti.
Art. 4

Crediti pecuniari, sorti prima dell’8 maggio 1945 che non sono contemplati nè in altri Allegati all’Accordo sui debiti esterni germanici nè negli Articoli da 1 a 3 della presente proposta di regolamento, ma appartengono, per il loro carattere alla presente proposta di regolamento.

Art. 5

Eccezioni

Fino a nuovo ordine, sono esclusi dalla presente proposta di regolamento i crediti verso la Città di Berlino e i servizi pubblici situati sul suo territorio e controllati da Berlino.


  Capo B Norme generali

Art. 6 Conversione in Deutschemark

1. I crediti in Reichsmark saranno regolati dopo che il creditore straniero avrà dichiarato di accettare che il suo credito sia convertito in Deutschemark alla stessa aliquota che un credito analogo di un creditore germanico. La presente disposizione si applica parimente ai crediti pecuniari in Marchi oro o Reichsmark con clausola oro, che non abbiano un carattere specificamente straniero nel senso del capoverso 2 seguente. Il Controllo dei cambi germanici continuerà a concedere l’autorizzazione eventualmente necessaria tanto per la conversione conformemente alla Legge di conversione, quanto per la rivalutazione conformemente alla legislazione concernente i bilanci in Deutschemark, nella misura in cui il credito ha diritto alla conversione o alla rivalutazione.

2. È stato convenuto che i crediti pecuniari finanziari e le ipoteche in Marchi oro o in Reichsmark con clausola oro, che hanno carattere specificamente straniero, saranno convertiti in Deutschemark all’aliquota di 1 Marco oro o di 1 Reichsmark con clausola oro per ciascun Deutschmark.

La definizione dei criteri per decidere del carattere specificamente straniero dei crediti qui sopra menzionati, formerà oggetto di trattative ulteriori1. Le parti interesse si riservano di prendere posizione per quanto concerne la determinazione dei casi ai quali potrà essere applicato il principio in tal modo stabilito, come pure per quanto concerne le sue modalità di applicazione. Spetterà alla Delegazione germanica decidere in qual modo la soluzione trovata potrà essere inserita tra le leggi germaniche sulla riforma monetaria e sulla perequazione degli oneri sorti durante la guerra o nel dopoguerra.

Le trattative previste qui sopra tra una Delegazione germanica e rappresentanti di creditori dovranno aver luogo prima del 31 ottobre 1952 al più tardi.


1 Vedi ora l’AllegatoVII.

Art. 7 Crediti in divise straniere con clausola oro

La norma seguente si applicherà mutatis mutandis al regolamento dei crediti qui appresso:

I debiti stilati in dollari oro o in franchi svizzeri oro saranno calcolati in ragione di un dollaro corrente per un dollaro oro e di un franco svizzero corrente per un franco svizzero oro e i nuovi contratti saranno stilati, secondo i casi, in dollari correnti o in franchi svizzeri correnti.
Per gli altri debiti con clausola oro (ad eccezione dei debiti in moneta germanica con clausola oro che formano oggetto dell’Articolo 6, paragrafo 2), le somme dovute saranno pagabili soltanto nella moneta del paese nel quale il debito è stato contratto od emesso (tale moneta è designata qui di seguito come «moneta d’emissione»). L’importo dovuto sarà calcolato come controvalore, sulla base dell’aliquota di cambio vigente al momento della scadenza, della somma in dollari americani ottenuti convertendo in dollari americani l’importo dell’obbligazione, espresso nella moneta d’emissione, in base all’aliquota vigente al momento del contratto o dell’emissione. L’importo in moneta d’emissione in tal modo ottenuto non potrà tuttavia essere inferiore a quello che sarebbe stato in base all’aliquota di cambio vigente al 1° agosto 1952.
Art. 8 Valutazione in Deutschemark dei crediti in moneta straniera

I crediti in moneta straniera saranno valutati in Deutschemark in base alle parità notificate al Fondo Monetario Internazionale vigenti il giorno che precede quello del pagamento. Se non è fissata nessuna parità, la conversione avrà luogo in base al corso medio della Bank deutscher Länder, in vigore la vigilia del pagamento.

Art. 9 Konversionskasse für deutsche Auslandsschulden (Cassa di conversione per i debiti esterni germanici)

I. La Delegazione germanica era del parere che il debitore germanico fosse definitivamente liberato dal suo debito a concorrenza dei suoi pagamenti alla Konversionskasse. I rappresentanti dei creditori, invece, erano del parere che tali versamenti alla Konversionskasse non fossero, di massima, riconosciuti dalla legge del loro paese come liberatori per il debitore germanico.

Nell’intento di por fine a sterili discussioni giuridiche, le due parti si sono intese per cercare una soluzione pratica intesa a regolare, senza inutili formalità, le domande dei creditori.

Pur mantenendo le loro posizioni giuridiche, la Delegazione germanica e i rappresentanti dei creditori stranieri hanno dunque convenuto quanto segue:

1.
Il debitore germanico s’impegna a rimborsare il suo credito, conformemente alle nuove condizioni del regolamento, indipendentemente dai pagamenti fatti alla Konversionsbank, nella misura in cui il creditore:
a.
Non ha effettivamente ricevuto dalla Konversionskasse il pagamento corrispondente al versamento del debitore, o
b.
Ha rifiutato il pagamento o la prestazione della Konversionskasse in base al versamento del debitore, perchè non voleva riconoscere come liberatorio questo pagamento o questa prestazione.

Nel caso di valori mobiliari soggetti alla legge di validazione dei valori mobiliari germanici emessi all’estero, il presente regolamento è applicabile soltanto alle obbligazioni e alle cedole validate conformemente alle prescrizioni di detta legge e di un accordo qualsiasi conchiuso in applicazione della legge stessa con un paese in cui sono stati emessi i valori mobiliari di cui si tratta, o in virtù di una sentenza dichiaratoria (Feststellungsbescheide) emessa a favore del creditore in esecuzione di detta legge.

2.
Le somme per il rimborso dei creditori saranno prelevate dai fondi pubblici germanici.
3.
I pagamenti fatti dal debitore alla Konversionskasse non contemplati dal capoverso 1 che precede sono considerati come liberatori per il debitore fino a concorrenza del loro importo.

II. – Con riserva delle disposizioni generali del paragrafo I che precede:

a.
Il Governo federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento integrale ai creditori stranieri, nella moneta in cui sono esigibili, delle somme che sono state versate alla Konversionskasse da debitori sul territorio della Sarre, e per i quali i creditori stranieri non hanno avuto versamenti in divise straniere nè fruito di altre contropartite.
b.
Il Governo federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento ai creditori stranieri, nelle monete in cui sono esigibili, del 60 % delle somme che sono state versate alla Konversionsbank da debitori in Austria, in Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo e per i quali i creditori stranieri non hanno avuto versamenti in divise straniere nè fruito di altre contropartite.
c.
Il Governo Federale inizierà trattative con i rappresentanti dei creditori stranieri prima della fine di dicembre 1952 per quanto concerne l’applicazione di questi impegni.
Art. 10 Versamenti alla Deutscher Verrechnungskasse

Durante le trattative, le parti hanno esaminato la questione dei versamenti dei debitori germanici alla Deutscher Verrechnungskasse che non sono stati seguiti da un pagamento al creditore.

Vista la diversità dei contratti che restano ancora da liquidare tra la Germania e gli altri paesi, creditori e debitori sono del parere che le questioni non ancora messe in chiaro dovranno essere regolate mediante trattative tra i Governi della Repubblica Federale di Germania e degli stati interessati.

Art. 11 Clausole applicabili in caso di difficile situazione finanziaria del debitore

Se e nella misura in cui la situazione finanziaria di un debitore è stata gravemente compressa dalla guerra, dalle ripercussioni della guerra o da altre circostanze eccezionali, in modo che non può essergli chiesto di fronte ai suoi obblighi alle condizioni ed entro i termini previsti nella presente proposta di regolamento, questo debitore deve poter ottenere facilitazioni eque e conformi all’eccezionalità della situazione. Tali facilitazioni devono corrispondere alle concessioni di cui il debitore ha già potuto profittare o potrebbe profittare, per gli stessi motivi, in confronto di un creditore germanico in virtù della legge germanica e segnatamente della legislazione sull’aiuto ai debitori (Vertragshilfsrecht).

Se il creditore e il debitore non giungono a un’intesa, la questione sarà decisa dal Tribunale germanico competente. Il creditore potrà impugnare, a sua scelta, la decisione di prima istanza, sia ricorrendo in virtù della Legge germanica, sia rivolgendosi, entro 30 giorni dalla notificazione della decisione di prima istanza, al Tribunale arbitrale costituito conformemente alle disposizioni dell’articolo 17. La decisione del Tribunale vincola ambo le parti.

Art. 12 Trasmissione, per successione legale, dei crediti e dei debiti

1. Se un creditore straniero entra in possesso o acquista in avvenire, per successione a causa di morte, un credito di un altro creditore straniero, questo credito sarà trattato, nell’ambito della presente proposta di regolamento, come se appartenesse ancora al creditore originale. Lo stesso dicasi per i analoghi di successione giuridica legale.

2. Subentra al debitore chiunque è tenuto, conformemente alla Legge o ad un’Ordinanza esecutoria, ad assumere il debito o chiunque l’ha assunto in virtù di un contratto.

Art. 13 Cessione di credito

1. Il creditore può cedere a un altro straniero l’importo totale di un credito di cui può esigere il pagamento all’estero, a condizione che:

a.
Il cessionario risieda nella stessa zona monetaria di chi lo cede;
b.
La cessione non abbia per effetto di modificare gli elementi caratteristici del credito;
c.
La cessione non serva, direttamente o indirettamente, al regolamento del credito.

I servizi germanici competenti rilasceranno l’autorizzazione di cessione quando saranno adempite le condizioni da a a c. Essi esamineranno inoltre con benevolenza le domande fondate di un creditore straniero per la cessione parziale del suo credito.

La cessione del credito conferisce al nuovo creditore i diritti e i doveri del creditore iniziale. Se il nuovo creditore domanda al debitore un rimborso in Deutschemark, i regolamenti che disciplinano gli «averi bloccati originali» si applicano a questi averi bloccati dopo un termine di 3 mesi a contare dalla cessione.

2. La cessione dei crediti per i quali il creditore può esigere il pagamento soltanto in Deutschemark, è soggetta alle disposizioni vigenti al momento che entra in considerazione nella Repubblica Federale e a Berlino (Ovest) per l’utilizzazione e la cessione di tali crediti (Articolo 19).

Art. 14 Adesione del creditore e del debitore al regolamento dei debiti. Disposizioni di Controllo dei cambi. Obblighi del debitore

1. Il creditore e il debitore che intendono regolare un credito e un obbligo alle condizioni previste dalla presente proposta di regolamento, devono scambiare dichiarazioni scritti in questo senso. La dichiarazione d’adesione del creditore può anche essere trasmessa per il tramite di un organismo istituito a tale scopo nel paese del creditore.

2. Il rapporto giuridico tra creditore e debitore è soggetto alle vigenti disposizioni germaniche e straniere di controllo dei cambi, tenuto conto delle facilitazioni e concessioni speciali previste dal presente progetto di regolamento.

3. Se il debitore rifiuta di firmare la dichiarazione di cui si tratta, ma se il creditore si dichiara vincolato, di fronte al debitore, dalla sua dichiarazione d’adesione, il Controllo germanico dei cambi rilascerà al creditore che ne fa domanda, nell’ambito della sua dichiarazione d’adesione, tutte le autorizzazioni necessarie in materia di controllo dei cambi. Queste autorizzazioni dovranno permettere al creditore di perseguire il debitore e di ricuperare il suo credito nella misura e nel modo previsto dalla presente proposta di regolamento.

Se il creditore non è stato soddisfatto mediante esecuzione forzata, egli può revocare la sua dichiarazione di adesione.

Il rilascio dell’autorizzazione del Controllo dei cambi non costituisce una decisione sull’esistenza e sull’importo del credito.

4. Se il creditore chiede il pagamento in Deutschemark, egli deve, in confronto del debitore, dichiarare per iscritto che accetta il pagamento in Deutschemark a regolamento del suo credito.

5. Se il creditore può chiedere e infatti chiede il trasferimento, il debitore deve prendere tutti i provvedimenti richiesti dalla legislazione germanica vigente sul controllo dei cambi per procurarsi i mezzi necessari di pagamento in divise straniere.

Art. 15 Contestazioni

Purchè la presente proposta di regolamento non contenga espresse disposizioni contrarie, le contestazioni tra creditori e debitori su l’esistenza e l’importo di crediti saranno decise dal Tribunale o dal tribunale arbitrale convenuto tra le parti che è competente secondo il rapporto giuridico esistente.

Art. 16 Commissione Mista

Una Commissione Mista è istituita per la composizione delle contestazioni che potessero sorgere circa l’interpretazione del presente regolamento. Tale commissione comprenderà un numero eguale di rappresentanti dei paesi creditori e di rappresentanti del Governo della Repubblica Federale di Germania, come pure un Presidente.

Si raccomanda che alla Commissione sia conferita la competenza per decidere questioni d’importanza fondamentale concernenti l’interpretazione del presente regolamento sottopostale dai Governi.

Se un Governo reputa che un caso sottoposto all’apprezzamento del Tribunale arbitrale (Articolo 17) ponga una questione d’importanza fondamentale, si raccomanda ch’esso possa chiedere al Tribunale arbitrale il rinvio della contestazione alla commissione Mista. Eguale diritto dovrebbe essere conferito al Tribunale arbitrale.

Art. 17 Tribunale arbitrale

Il Tribunale arbitrale previsto dall’Articolo 11 sarà composto di un arbitro nominato dal creditore e di un arbitro nominato dal debitore. Questi due arbitri designeranno un Presidente. Se non giungessero a intendersi su questa scelta, chiederanno al Presidente della Camera Internazionale di Commercio di procedere alla designazione.

Gli arbitri dovranno essere idonei all’esercizio nel loro paese delle funzioni di giudice; questa condizione non è posta al Presidente.

Il Tribunale arbitrale stabilisce da sè la propria procedura. Esso decide parimente quale delle due parti deve pagare le spese.

La Delegazione germanica raccomanderà al Governo Federale di vigilare sull’equo regolamento delle spese qualora le parti non siano in grado di anticiparle o di pagarle.

Il Tribunale arbitrale potrà, a domanda comune delle parti, decidere su altre contestazioni tra creditore e debitore.

Nel corso delle trattative intergovernative per la messa in vigore delle raccomandazioni della Conferenza dei debiti esterni germanici, dovranno essere convenute disposizioni particolareggiate per quanto concerne il Tribunale arbitrale previsto dal presente articolo.

Art. 18 Pagamento in Deutschemark

Per «pagamento in Deutschemark» nel senso del presente regolamento s’intende il pagamento in moneta germanica a un conto che il creditore straniero possiede o fa aprire al suo nome presso un istituto finanziario nel territorio della Repubblica Federale di Germania o di Berlino (Ovest). Questo conto sarà sottoposto al disciplinamento germanico di controllo dei cambi attualmente in vigore.

La disposizione che precede non esclude il rilascio di autorizzazioni speciali per altre modalità di pagamento.

Art. 19 Utilizzazione di averi bloccati in Deutschemark

1. Il creditore straniero in possesso di un «avere originale» in moneta germanica potrà utilizzare il suo avere nell’ambito del disciplinamento vigente al momento dell’entrata in vigore del presente regolamento nella Repubblica Federale di Germania o di Berlino (Ovest); egli potrà parimente cedere tali averi a un’altra persona fuori di Germania.

2. Il creditore straniero in possesso di un «avere di cessione» in moneta germanica manterrà il diritto di cedere questo avere a un’altra persona fuori di Germania.

Il creditore straniero in possesso di tale avere manterrà il diritto di utilizzarlo segnatamente in investimenti a lunga scadenza nell’economia germanica.

3. Le Autorità germaniche competenti prenderanno i provvedimenti intesi a prevenire qualsiasi evasione illegale degli averi in moneta germanica od abuso pregiudizievole all’economia germanica e all’insieme dei creditori. Le utilizzazioni permesse in virtù di un’autorizzazione generale al momento dell’entrata in vigore del presente regolamento, potranno, agli effetti del controllo, essere sottoposte a un’autorizzazione individuale, senza che le possibilità generali d’utilizzazione siano, per questo fatto, limitate.

4. Le Autorità germaniche competenti faranno in modo di prevedere possibilità di utilizzazione degli averi bloccati in Deutschemark, nella misura compatibile con la situazione dei cambi. Esse avranno lo scopo di semplificare il più possibile la procedura di rilascio delle autorizzazioni.

5. In previsione della discussione di questioni generali in relazione con l’utilizzazione degli averi in Deutschemark, il Governo Federale costituirà una Commissione consultiva composta su una base paritetica di rappresentanti dei principali paesi creditori da una parte e della Repubblica Federale dall’altra.

Art. 20 Effetti del regolamento sui crediti esistenti

Salvo disposizioni contrarie, il presente regolamento come tale non modifica i crediti ai quali è applicabile.

Art. 21 Clausole d’opzione di cambio senza clausola oro

La decisione concernente la moneta nella quale devono essere regolati i crediti con clausola d’opzione di cambio (senza clausola oro) sarà presa mediante accordi tra i Governi.

Art. 22 Concessioni dei creditori a profitto dei debitori

I creditori sono del parere che il beneficio delle concessioni da loro consentite nell’ambito del presente regolamento debba essere a profitto dei debitori.

Art. 23 Conversione effettiva

1. Qualsiasi modificazione delle condizioni di un debito è considerata come conversione effettiva quando ha avuto luogo prima del 9 giugno 1933, ovvero se ha avuto luogo il 9 giugno 1933 o dopo questa data e in seguito a libere trattative oppure a cagione del’insolvibilità sopravvenuta o imminente del debitore.

2. Si presume non esservi conversione effettiva risultante da libere trattative quando il creditore era rappresentato, al momento della conversione, sia sequestratario germanico dei beni nemici, sia da una persona analoga designata dalle autorità germaniche senza il suo consenso.

3. Nel caso di crediti in forma di obbligazioni, non vi è conversione effettiva neppure quando il creditore si è limitato unicamente ad accettare un’offerta unilaterale del debitore.

4. Spetta al debitore provare l’esistenza della conversione effettiva.

5. Nel caso di prestiti di chiese, qualsiasi conversione sarà considerata come effettiva.

Art. 24 Moneta di pagamento

Le disposizioni concernenti la moneta nella quale un credito pecuniario dev’essere regolato saranno prese mediante accordi tra i Governi.

Art. 25 Legge di validazione dei valori mobiliari germanici

Il presente regolamento non si applica alle obbligazioni e alle cedole la cui validazione è chiesta in virtù della Legge di validazione dei valori mobiliari germanici del 19 agosto 1949 (Wirtschaftsgesetzbl. 1949, pagina 295) e della Legge di validazione dei valori mobiliari germanici emessi all’estero, dell’agosto 1952, fino a quando queste obbligazioni o cedole non saranno stati validati conformemente alle disposizioni di dette leggi o di qualsiasi altro accordo conchiuso, per quanto concerne l’applicazione delle leggi stesse, con il paese in cui i valori sono stati emessi.


  Capo C Regolamento dei vecchi crediti commerciali (Articolo 1.)

Art. 26 Crediti derivanti da forniture di merci (Articolo 1, 1)

1. Il creditore potrà esigere dal debitore il trasferimento:

a.
A contare dall’inizio del 1953, di un terzo della somma dovuta;
b.
A contare dal 1° gennaio 1954 e in 10 annualità eguali, dei due terzi rimanenti.

2. Il creditore potrà, fino al 31 dicembre 1953, esigere dal suo debitore, invece del trasferimento previsto al capoverso 1b, il pagamento in Deutschemark del resto del suo credito (cioè i 2/3 dell’importo dovuto in origine) entro un termine di 3 mesi dal giorno della domanda. È lasciato alla discrezione dei creditori e dei debitori di convenire un prolungamento del termine di 3 mesi di cui si tratta, in caso di circostanze speciali.

3. Dopo il 31 dicembre 1953, il creditore potrà esigere soltanto d’intesa con il debitore il pagamento in Deutschemark del saldo del suo credito.

Art. 27 Crediti derivanti dal pagamento anticipato di merci o di servizi (Articolo 1,2)

1. I creditori e i debitori devono intendersi, dopo aver ottenuto l’autorizzazione delle autorità competenti dei loro paesi rispettivi, per un regolamento corrispondente al loro caso particolare.

2. Se non può essere raggiunta un’intesa, il creditore potrà esigere dal debitore il trasferimento dell’importo dovuto, in 10 annualità eguali, a contare dal 1° ottobre 1953.

3. Fino al 31 dicembre 1953, il creditore potrà esigere dal suo debitore, invece del trasferimento previsto al paragrafo 2, il pagamento in Deutschemark dell’intero suo credito entro un termine di tre mesi a contare dal giorno della domanda. Si raccomanda ai creditori e ai debitori di convenire un prolungamento di 3 mesi di questo termine, in caso di circostanze speciali.

4. Dopo il 31 dicembre 1953, il creditore potrà esigere soltanto d’intesa con il debitore il pagamento in Deutschemark del suo credito.

Art. 28 Salari, stipendi e pensioni risultanti da contratti di lavoro, commissioni (Articolo 1, 7)

1. Il creditore potrà esigere dal debitore il trasferimento dell’importo dovuto in 5 annualità eguali, a contare dal 1° gennaio 1953. In questo regolamento potranno parimente essere compresi, a domanda rivolta alle autorità germaniche competenti dall’linteressato o da un’organizzazione pubblica o privata debitamente autorizzata da lui stesso ad agire in suo nome, gl’importi di cui può essere provato che sono stati temporaneamente versati sia dall’interessato sia in suo favore dal suo datore di lavoro, a un conto aperto presso un istituto finanziario nel territorio della Repubblica Federale o di Berlino (Ovest).

Spetterà alle autorità germaniche competenti esaminare con benevolenza, nei singoli casi degni d’interesse, la possibilità di accelerare il trasferimento.

2. Il creditore può esigere in qualsiasi momento che il debitore paghi in Deutschemark, entro un termine di 3 mesi a contare dal giorno della domanda, il saldo non ancora trasferito all’estero.

Art. 29 Prestazioni d’assicurazioni sociali (Articolo 1, 8)

Queste prestazioni formano già o potranno formare oggetto di trattative e di accordi bilaterali. Si raccomanda di comprendere in questi accordi le prestazioni arretrate.

Art. 30 Crediti derivanti da assicurazioni private (Articolo 1, 9)

1. I crediti e i debiti reciproci risultanti da contratti o da accordi d’assicurazione di qualsiasi genere o in relazione con tali contratti o accordi, possono formare oggetto di trattative bilaterali.

Questi crediti e debiti potranno essere regolati soltanto conformemente agli accordi bilaterali applicabili.

2. In mancanza di tali accordi bilaterali concernenti le assicurazioni dirette o se non ne sono stati conchiusi prima del 31 marzo 1953, i crediti di assicurati stranieri verso compagnie d’assicurazione nella Repubblica Federale di Germania e a Berlino (Ovest) saranno regolati conformemente alle disposizioni seguenti:

a.
Per i crediti derivanti da contratti d’assicurazione sulla vita, conformemente alle disposizioni degli Articoli 33 e 34.
b.
Per i crediti derivanti da contratti d’assicurazione contro danni, infortuni o responsabilità:
aa.
Se il contratto d’assicurazione concerne beni situati nella Repubblica Federale di Germania o a Berlino (Ovest), il pagamento avrà luogo in Deutschemark conformemente alle disposizioni del controllo dei cambi vigente nella Repubblica Federale e a Berlino (Ovest).
bb.
I crediti derivanti da altri contratti d’assicurazione contro danni, infortuni e responsabilità saranno regolati conformemente alle disposizioni dell’Articolo 31.
c.
Per i crediti derivanti da contratti d’assicurazione di qualsiasi natura che comportano, il pagamento in rendite, conformemente alle disposizioni dell’Articolo 28.

Le disposizioni particolari del paragrafo 2 saranno regolate nell’Accordo Intergovernativo.

Art. 31 Vecchi crediti commerciali diversi (Articolo 1, 3, 4, 5 e 6)

1. Il creditore potrà esigere dal debitore il trasferimento dell’importo dovuto, in 10 annualità eguali, a contare dal 1° luglio 1953.

2. Il creditore potrà, fino al 31 dicembre 1953, esigere dal suo debitore, invece del trasferimento previsto al paragrafo 1 che precede, il pagamento in Deutschemark dell’importo dovuto entro un termine di 3 mesi a contare dal giorno della domanda. È lasciato alla discrezione dei creditori e dei debitori di convenire un prolungamento di 3 mesi del termine di cui si tratta, in caso di circostanza speciali.

3. Dopo il 31 dicembre 1953, il creditore potrà esigere soltanto d’intesa con il debitore il pagamento in Deutschemark del suo credito.

4. In casi speciali, creditori e debitori potranno, con riserva dell’autorizzazione da parte delle autorità competenti, convenire un regolamento diverso.

Art. 32 Disposizioni comuni a tutti i vecchi crediti commerciali (Articolo 1, da 1 a 9)

1. Interessi arretrati

Se un credito frutta interessi, gl’interessi arretrati fino al 31 dicembre 1952 sono calcolati a interesse semplice, alle aliquote seguenti:

a.
Se l’aliquota d’interesse annuo era fin qui inferiore o uguale al 4 %, tale aliquota anteriore continuerà a restare in vigore;
b.
Se l’aliquota d’interesse annuo era fin qui superiore al 4 %, essa sarà ridotta ai due terzi, ma non dovrà essere inferiore al 4 %;

L’importo ridotto degl’interessi arretrati sarà aggiunto al capitale del credito.

2. Interessi futuri

Per il periodo dal 1° gennaio 1953 al 31 dicembre 1957 non è dovuto interesse alcuno.

Se sul credito sono dovuti interessi per il periodo anteriore al 1° gennaio 1953, l’importo non ancora ammortizzato del credito al 1° gennaio 1958 o dopo, frutta interesse a contare da questa data. L’aliquota d’interesse è del 75 % dell’interesse dovuto.

La nuova aliquota d’interesse non dovrà tuttavia essere inferiore al 4% nè superiore al 6 % l’anno. Se l’aliquota d’interesse era fin qui uguale o inferiore al 4 %, tale aliquota rimarrà immutata. Gl’interessi devono essere trasferiti alla fine di ogni anno, contemporaneamente all’ammortamento.

3. Deposito speciale

a. Quando, nel caso di un credito contemplato nell’Articolo 1, capoversi da 1 a 7, il creditore prova che il suo credito è minacciato, egli può esigere dal debitore, invece del pagamento conformemente agli Articoli 26, 27, 28 o 31, il versamento a un conto di deposito in Deutschemark aperto in suo nome presso un istituto da designarsi dalle autorità germaniche competenti.

Se il debitore, dopo tale domanda invoca la clausola relativa al caso in cui il debitore si trova in difficile situazione finanziaria (Articolo 11) egli sarà tenuto a dar seguito alla domanda di versamento fatta dal creditore soltanto nel caso in cui il beneficio della clausola di cui si tratta gli sarà stato definitivamente negato.

b. Il debitore può versare l’importo di un debito appartenente a una delle categorie enumerate nel capoverso a che precede, a un tale conto di deposito in favore del suo creditore, se può essere provato che:

aa.
Il debitore è l’erede o l’esecutore testamentario del debitore originale e che la successione dev’essere ripartita; o
bb.
Il debitore è una società e che essa è in liquidazione; o
cc.
Il curatore del fallimento o l’amministrazione della liquidazione giudiziaria procede a una liquidazione.

c. Il versamento fatto a un conto di deposito, conformemente alle disposizioni che precedono, libera il debitore dal suo debito. In tal caso, il creditore è al beneficio delle condizioni di trasferimento come se l’importo versato al conto di deposito (compresi gl’interessi, se l’istituto che tiene il conto di deposito ne corrisponde) fosse ancora nelle mani del debitore.

d. Il creditore ha il diritto di esigere in qualsiasi momento che l’importo versato a un conto di deposito speciale sia girato al suo conto in Deutschemark (Articolo 18.)

4. Crediti di lieve entità

Qualora il credito sia di lieve entità, i Servizi germanici competenti esamineranno con benevolenza le domande degl’interessati intese ad un trasferimento accelerato.

5. Pagamenti per forniture di merci e prestazioni di servizi per i quali il creditore prova che il versamento al suo conto è stato eseguito senza il suo consenso.

Quando un creditore prova che un versamento al suo conto bancario o postale, per forniture di merci o prestazioni di servizio (Articolo 1), ha avuto luogo senza il suo consenso, egli mantiene, malgrado l’avvenuto versamento a un conto di tale natura, il diritto di vedere questo versamento trattato conformemente al Capo C.


  Capo D Regolamento dei crediti finanziari privati (Articolo 2)

Art. 33

I crediti in capitale stilati in moneta germanica, compresi quelli in marchi oro o in Reichsmark con clausola oro che non hanno carattere specificamente straniero (Articolo 6), potranno continuare ad essere pagati alle condizioni convenute, tanto per quanto concerne l’interesse quanto per ciò che concerne l’ammortamento, conformemente alle disposizioni del controllo dei cambi vigenti nella Repubblica Federale di Germania e a Berlino (Ovest) al momento del pagamento. Secondo le disposizioni attualmente in vigore, il pagamento può aver luogo soltanto in Germania.

Art. 34

I crediti in capitale stilati in moneta straniera e quelli in marchi oro o in Reichsmark con clausola oro, ma che hanno un carattere specificamente straniero (Articolo 6) saranno regolati come segue:

1.
Nella misura in cui il debitore ha eseguito versamenti alla «Konversionskasse für deutsche Auslandschulden», la determinazione dell’importo in capitale e degl’interessi ancora dovuti sarà fatta conformemente alle disposizioni dell’Articolo 9.
2.
Se sono dovuti interessi, l’importo degl’interessi arretrati fino al 31 dicembre 1952 sarà calcolato a interesse semplice, alle aliquote seguenti:
a.
Se l’aliquota d’interesse annuo era fin qui inferiore o uguale al 4 %, tale aliquota anteriore continuerà a restare in vigore;
b.
Se l’aliquota d’interesse annuo era fin qui superiore al 4 %, essa sarà ridotta ai due terzi, ma non dovrà essere inferiore al 4 %.
3.
L’importo degl’interessi arretrati calcolati conformemente ai capoversi 1 e 2 che precedono sarà aggiunto al credito non ancora rimborsato. Il nuovo importo in capitale così ottenuto frutterà interesse, a contare dal 1° gennaio 1953, ad un’aliquota fissata al 75 % dell’interesse applicabile al momento dell’entrata in vigore del presente regolamento. Tuttavia, la nuova aliquota d’interesse non dovrà essere:
a.
Inferiore al 4 % nè superiore al 5¼ % l’anno, per i crediti in forma di obbligazioni;
b.
Inferiore al 4 % nè superiore al 6 % l’anno, per gli altri crediti.
Se l’aliquota d’interesse in vigore fin qui era uguale o inferiore al 4 %, continuerà a restare in vigore.
Gl’interessi dovranno essere trasferiti almeno ogni sei mesi.
4.
Quando si tratti di crediti che hanno formato oggetto di una conversione effettiva l’aliquota d’interesse convenuta al momento della conversione effettiva serve di base al calcolo per le riduzioni eventuali conformemente ai capoversi 2 e 3.
Le riduzioni d’interesse valevoli per una durata limitata sono prese in considerazione soltanto per il periodo per il quale sono state convenute.
5.
Quando si tratti di crediti che hanno formato oggetto di una conversione non effettiva, l’aliquota d’interesse che sarebbe stata applicata qualora la conversione non fosse avvenuta serve di base al calcolo per le riduzioni eventuali conformemente ai capoversi 2 e 3.
6.
Il nuovo importo in capitale sarà ammortizzato a contare dal 1° gennaio 1958 mediante trasferimento delle seguenti annualità:
a.
Durante i primi 5 anni (dal 1° gennaio 1958 al 31 dicembre 1962), un’annualità del 3 %;
b.
Durante i 5 anni seguenti (dal 1° gennaio 1963 al 31 dicembre 1967), un’annualità dell’8 %;
c.
Durante i 3 anni susseguenti (dal 1° gennaio 1968 al 31 dicembre 1970), un’annualità del 15 %.
Gl’interessi saranno calcolati sull’importo in capitale sussistente al momento di ciascun trasferimento.
7.
Fino al 30 giugno 1953, il creditore potrà esigere che gl’interessi arretrati calcolati conformemente ai capoversi 2 e 4 che precedono, non siano aggiunti al capitale conformemente al capoverso 3, ma siano regolati mediante pagamento in Deutschemark. Il debitore dovrà eseguire questo pagamento entro 6 mesi dalla domanda.
8.
Per gl’importi di lieve entità, gl’interessati potranno, in singoli casi, e con l’autorizzazione delle autorità germaniche competenti, convenire condizioni di rimborso diverse.
9.
Creditori e debitori potranno, tenuto conto delle disposizioni del controllo dei cambi in quel tempo vigenti nella Repubblica Federale di Germania e a Berlino (Ovest), convenire il regolamento in Deutschemark di tutto il credito o di parte di esso.
10.
Le autorità germaniche competenti si riservano di esaminare con benevolenza, nei singoli casi degni d’interesse, le domande intese a regolare il rimborso a condizioni diverse.
11.
I creditori stranieri titolari dei crediti enumerati nell’Articolo 2, capoverso 2 b, potranno esigere il pagamento in Deutschemark degl’interessi scaduti il 31 dicembre 1952 senza la riduzione prevista al capoverso 2 del presente Articolo, purchè accettino questo pagamento come un regolamento completo.
12.
Ove occorra, le norme enunciate dell’Allegato II dell’Accordo sui debiti esterni germanici potranno essere applicate, per completare la presente proposta di regolamento, al regolamento dei crediti inerenti alle obbligazioni e alle cedole contemplate dalla presente proposta di regolamento.

  Capo E Redditi arretrati d’investimenti (Articolo 3)

Art. 35

Il pagamento è fatto in Deutschemark conformemente alle disposizioni di controllo dei cambi vigenti nella Repubblica Federale di Germania e a Berlino (Ovest).


  Capo F Altri crediti pecuniari (Articolo 4)

Art. 36

Questi crediti sono regolati conformemente alle disposizioni applicabili alla categoria di crediti alla quale essi appartengono o con la quale presentano, dato il loro carattere, maggiore analogia. Nei casi dubbi, sarà tenuto conto delle disposizioni generalmente contenute negli accordi di pagamento.

  Allegato IV A

(Nota: Il testo che segue è quello dell’Allegato 6 A al Rapporto della Conferenza dei debiti esteri germanici.)

  Dichiarazione comune delle delegazioni germanica e svizzera concernente le trattative per il regolamento dei debiti fondiari svizzeri stilati in franchi svizzeri (Schweizer Frankengrundschulden)

In esecuzione della dichiarazione del 20 marzo 1952 sottoposta dai rappresentanti dei creditori e dei debitori alla Conferenza dei Debiti germanici di Londra, il 10 e l’11 giugno 1952 ebbero luogo delle trattative a Friburgo in Brisgovia, trattative che non condussero tuttavia a una conclusione. La Conferenza di Londra ne fu informata con una dichiarazione dell’ 11 giugno 1952.

La continuazione delle trattative non ha fin qui potuto aver luogo per varie circostanze. Le parti le riprenderanno tuttavia il più presto possibile, con la partecipazione dell’Ufficio Fiduciario (Vertrauensstelle). La Delegazione germanica ne comunicherà i risultati alla Conferenza di Londra, prima dell’Accordo Intergovernativo sul regolamento dei debiti esterni germanici.

La Delegazione svizzera rimanda ancora una volta all’«Esposto concernente i debiti fondiari stilati in franchi svizzeri» presentato alla Conferenza in seguito alle dichiarazioni della Delegazione svizzera alla seconda seduta plenaria del 29 febbraio 1952 (vedi GD/V/Comitato delle trattative D/Doc. 3, del 13 marzo 1952). Essa riserva per conseguenza il suo atteggiamento ulteriore che dipenderà dal risultato delle trattative bilaterali.

La Delegazione germanica è invece del parere che i debiti finanziari stilati in franchi svizzeri debbano essere compresi nell’ambito della Conferenza di Londra sul regolamento dei debiti esterni germanici e che debbano essere regolati conformemente alle norme stabilite dal Comitato di trattative D.

Le due parti hanno convenuto che il tribunale arbitrale da nominare nei limiti del regolamento dei debiti trattati dal Comitato D non deve essere competente per i debiti fondiari svizzeri stilati in franchi svizzeri, ma che i casi di cui si tratta debbano essere sottoposti all’Ufficio Fiduciario istituito conformemente agli accordi intergovernativi germano-svizzeri.

Londra, 25 luglio 1952

Paul Leverkuehn

Koenig

  Allegato V

(Nota: Il testo che segue è quello dell’Allegato 7 al Rapporto della Conferenza dei debiti esterni germanici).

  Raccomandazioni convenute per il trattamento dei Pagamenti fatti alla Konversionskasse

I. La Delegazione germanica considerava che il debitore germanico fosse definitivamente liberato dal suo debito fino a concorrenza dei suoi versamenti alla Konversionskasse. I rappresentanti dei creditori, invece, erano del parere che tali versamenti alla Konversionskasse non dovessero essere riconosciuti, di massima, dalla legge del loro paese come liberatori per il debitore germanico.

Nell’intento di far cessare sterili discussioni giuridiche, le due parti si sono intese per cercare una soluzione pratica tale da regolare, senza formalità inutili, le domande dei creditori.

Pur mantenendo le loro posizioni giuridiche, la Delegazione germanica e i rappresentanti dei creditori stranieri hanno dunque convenuto quanto segue:

1.
Il debitore germanico s’impegna a rimborsare il suo creditore, conformemente alle nuove condizioni di regolamento, indipendentemente dai pagamenti fatti alla Konversionskasse, nella misura in cui il creditore:
a.
Non ha effettivamente ricevuto dalla Konversionskasse il pagamento corrispondente al versamento del debitore, o
b.
Ha rifiutato il pagamento o la prestazione della Konversionskasse in seguito al versamento del debitore, perchè non intendeva riconoscere come liberatorio tale pagamento o prestazione.
Qualora si tratti di valori mobiliari soggetti alla Legge di validazione dei valori mobiliari germanici emessi all’estero, il presente regolamento si applica soltanto alle obbligazioni e alle cedole validate conformemente alle disposizioni di detta Legge o di un qualsiasi accordo conchiuso, per quanto concerne l’applicazione della Legge, con il paese in cui i valori sono stati emessi o in seguito a sentenza dichiaratoria (Feststellungsbescheide) ottenuta dal creditore in esecuzione di detta Legge.
2.
I debitori saranno rimborsati delle somme di cui si tratta mediante prelevamento dai fondi pubblici germanici.
3.
I pagamenti fatti dal debitore alla Konversionskasse che non sono contemplati nel capoverso 1 che precede saranno considerati come liberatori per il debitore fino a concorrenza del loro importo.

II. Riservate le disposizioni generali del paragrafo I che precede:

a.
Il Governo Federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento integrale ai creditori stranieri, nelle monete in cui erano esigibili, delle somme che sono state versate alla Konversionskasse dai debitori stabiliti sul territorio della Sarre e per le quali i creditori stranieri non hanno ricevuto versamenti in divise straniere o fruito di altre contropartite.
b.
Il Governo Federale s’impegna ad assumere la responsabilità del pagamento ai creditori stranieri, nelle monete in cui erano esigibili, del 60 % delle somme che sono state versate alla Konversionskasse da debitori in Austria, in Francia, in Belgio e nel Lussemburgo e per le quali i creditori stranieri non hanno ricevuto versamenti in divise straniere o fruito di altre contropartite.
c.
Il Governo Federale inizierà trattative con i rappresentanti dei creditori stranieri prima della fine dicembre 1952 concernenti l’applicazione di questi impegni.

  Allegato VI

  Raccomandazioni accette per l’utilizzazione degli averi bloccati in Germania

(Nota: Il testo che segue è quello dell’Allegato 7 al Rapporto della Conferenza dei debiti esterni germanici.)

Gli accordi particolareggiati seguenti sono stati convenuti per quanto concerne l’utilizzazione degli averi bloccati in Germania:

1.
Il creditore straniero che possiede un «avere originale» in moneta germanica potrà utilizzare il suo avere nei limiti del disciplinamento vigente al momento dell’entrata in vigore del presente regolamento nella Repubblica Federale di Germania e a Belino (Ovest); egli potrà parimente cedere tale avere a un’altra persona fuori di Germania.
2.
Il creditore straniero che possiede un «avere di cessione» in moneta germanica manterrà il diritto di cedere questo avere a un’altra persona fuori di Germania.
Il creditore straniero che possiede un tale avere manterrà il diritto di utilizzarlo segnatamente in investimenti a lunga scadenza nell’economia germanica.
3.
Le Autorità germaniche competenti prenderanno le disposizioni necessarie per prevenire qualsiasi evasione illecita di averi in moneta germanica o qualsiasi altro abuso che possa pregiudicare l’economia germanica e l’insieme dei creditori. Le utilizzazioni permesse in virtù di un’autorizzazione generale al momento dell’entrata in vigore del presente regolamento, potranno, a scopo di controllo, essere soggette a un’autorizzazione individuale, senza che siano per questo fatto limitate le possibilità generali d’utilizzazione.
4.
Le Autorità germaniche competenti cercheranno di prevedere possibilità d’utilizzazione degli averi bloccati in Germania, nella misura compatibile con la situazione dei cambi. Esse saranno intese a semplificare per quanto possibile la procedura di rilascio delle autorizzazioni.
5.
In previsione della discussione di questioni generali in rapporto con l’utilizzazione degli averi bloccati in Germania, il Governo Federale costituirà una Commissione consultiva composta su una base paritetica di rappresentanti dei principali paesi creditori da una parte e della Repubblica Federale dall’altra.

  Allegato VII

  Accordo sui debiti in Marchi oro, o in Reichsmark con clausola oro che hanno carattere specificamente straniero

Delegazione germanica

per i debiti esterni.

243–18 Del 39–2177/52.

Signor Presidente della Commissione Tripartita

dei Debiti germanici,

29, Chesham Place,

London, S. W. 1.

Londra, 21 novembre 1952

Signor Presidente,

Le trattative per addivenire a una definizione dei criteri applicabili nella decisione del carattere specificamente straniero delle obbligazioni in marchi oro, in Reichsmark con clausola oro o in Reichsmark con opzione oro, trattative previste dall’Articolo V, paragrafo 3, dell’Allegato 4 e dell’Articolo 6 dell’Allegato 6 al Rapporto finale della Conferenza dei debiti di Londra e menzionate nella nota comune di Sir Otto Niemeyer e del signor Hermann J. Abs alla Commissione Tripartita dei Debiti germanici, hanno avuto luogo a Londra dal 21 ottobre al 21 novembre 1952 tra la Delegazione germanica per i debiti esterni e una Delegazione di rappresentanti dei creditori britannici, americani, svizzeri e olandesi.

Abbiamo il piacere di comunicarvi che il 21 novembre 1952 queste trattative hanno condotto a un’intesa consegnata in un Accordo firmato in data d’oggi. Al momento della firma di detto Accordo, i Presidenti delle due Delegazioni hanno scambiato quattro note, che portano la data del 21 novembre 1952 e che hanno per oggetto di chiarire varie questioni sollevate dall’Accordo. Queste lettere sono le seguenti:

1.
Scambio di note concernente il trasferimento degl’importi dovuti su crediti in marchi oro di carattere specificamente straniero.
2.
Scambio di note sull’interpretazione della clausola relativa al contratto di «Trusteeship».
3.
Scambio di note su una questione d’interpretazione concernente la 40a Ordinanza d’applicazione della Legge di Conversione monetaria.
4.
Scambio di note concernente una riserva dei creditori intesa alla conversione dei crediti verso debitori secondari e la possibilità di una revoca di questa riserva.

Ci pregiamo sottoporvi una copia del testo dell’Accordo in inglese e in tedesco e i quattro scambi di note parimente in inglese e in tedesco, chiedendovi di volerle approvare non appena possibile. Ci premerebbe che l’Accordo come pure i quattro scambi di note fossero annessi agli Allegati I, II e IV dell’Accordo sui debiti.

Voglia gradire, Signor Presidente, l’espressione della nostra alta considerazione.

Hermann J. Abs

Presidente della Delegazione germanica per i debiti esterni

N. Leggett

Presidente del Comitato per le Trattative «B» della Conferenza dei debiti esterni germanici

(Nota:

1.
I firmatari della nota che precede hanno accettato che i documenti menzionati siano annessi come Allegato VII all’Accordo sui debiti esterni germanici, invece che annessi agli Allegati I, II e IV com’è previsto nell’ultimo paragrafo della comunicazione che precede.
2.
Gli scambi di note menzionati nell’ultimo paragrafo di tale comunicazione sono stati riassunti e sono annessi all’Allegato VII A.)

Accordo sulle obbligazioni in Marchi oro o in Reichsmark con clausola oro che hanno carattere specificamente straniero

Londra, 21 novembre 1952

Conformemente alle riserve formulate nell’Articolo V, paragrafo 3, dell’Allegato 4, e nell’Articolo 6 del Rapporto finale della Conferenza dei debiti di Londra, e alla lettera comune indirizzata dal Presidente della Delegazione germanica, signor Hermann J. Abs. e da Sir Otto Niemeyer alla Commissione Tripartita dei Debiti germanici, il 19 novembre 1952, a proposito dei prestiti in marchi oro delle Municipalità germaniche, è deciso quanto segue:

I. – Si riconosce che i diritti e i crediti enumerati qui di seguito hanno carattere specificamente straniero nel senso delle disposizioni che precedono:

1.
Crediti stilati in marchi oro, in Reichsmark con clausola oro o in Reichsmark con opzione oro, concernenti obbligazioni contratte da debitori germanici ed emesse o collocate all’estero, purchè queste obbligazioni:
a.
Siano rappresentate da un prestito, le cui condizioni dimostrano che era destinato esclusivamente ad essere collocato o negoziato in paesi stranieri. Se gl’interessi di un’obbligazione qualsiasi erano esenti da imposta sul reddito del capitale, l’obbligazione sarà considerata come appartenente a un prestito esclusivamente destinato a essere collocato o negoziato in paesi straniera.
b.
Siano, conformemente alle condizioni delle obbligazioni stesse pagabili soltanto in paesi stranieri.

Qualsiasi parte di un prestito differente dalle altre sia per la sua designazione speciale sia perchè soggetta in Germania a un regime speciale in materia fiscale o per quanto concerne la sua quotazione, sarà parimente considerata come un prestito nel senso dei paragrafi a o b seguenti, purchè le obbligazioni di questa parte del prestito non siano state ufficialmente quotate in una borsa germanica avanti il 1° settembre 1939.

2.
Crediti stilati in marchi oro, in Reichsmark con clausola oro o in Reichsmark con una opzione oro, concernenti altri prestiti o crediti risultanti da operazioni finanziarie, contratti all’estero da debitori germanici, ivi compresi i crediti del genere garantito da ipoteche, a condizione:
a.
Che sia stato espressamente convenuto negli accordi scritti iniziali e concernenti il debito che il pagamento sarà fatto all’estero, che il tribunale competente sarà un tribunale situato in un paese straniero o che il debito sarà soggetto alla legislazione straniera, e
b.
Che in caso di debiti contratti dopo il 31 luglio 1931, le somme prestate siano state versate in moneta straniera, in Reichsmark liberi o in oro, o siano state prelevate da un conto in Reichsmark bloccati, a credito del quale erano stati portati versamenti provenienti da un rimborso di prestiti in marchi oro o in divise straniere contratti all’estero prima del 31 luglio 1931, a condizione che le somme provenienti dal conto in Reichsmark bloccati siano nuovamente state prestate dal creditore straniero a un altro debitore germanico con l’autorizzazione delle autorità germaniche di controllo dei cambi e che in questo nuovo prestito sia stata convenuta una clausola oro o una clausola d’opzione oro.

Un prestito o un credito sarà parimente considerato come contratto in paese straniero se il debitore sapeva, al momento in cui il debito è stato contratto, che il creditore germanico, agendo in virtù di un contratto di «Trusteeship» era soltanto il mandatario di un prestatore straniero. Un prestito o un credito contratto presso il mandatario straniero di un prestatore germanico non sarà considerato come contratto in paese straniero.

II. – Fra i crediti e i diritti menzionati nel paragrafo I non sono compresi i crediti di compagnie d’assicurazione e di istituti di credito stranieri che, conformemente alla legge germanica, sono tenuti ad allestire un bilancio di conversione, a condizione che i crediti vi siano stati portati all’attivo.

III.4 – Nel caso di garanzie immobiliari (ipoteche, privilegi e garanzie fondiarie, «Grund- und Rentenschulden») costituite al 20 giugno 1948 allo scopo di garantire certi crediti personali di creditori stranieri e specificati nel contratto, la conversione iniziale continuerà, con riserva delle disposizioni previste qui di seguito, ad essere applicata conformemente alle disposizioni della Legge di conversione monetaria e della 40a Ordinanza d’applicazione di questa Legge. Quando una garanzie reale immobiliare è stata, conformemente a queste disposizioni, convertita a una aliquota che non sia quella di 1 Deutschemark per 1 Reichsmark, essa sarà ricostituita a favore del creditore in forma di garanzia reale immobiliare che abbia un valore nominale uguale a quello della garanzia esistente il 20 giugno 1948 (fatta deduzione delle riduzioni posteriori a questa data) e che abbia lo stesso grado della garanzia anteriore per quanto non porti pregiudizio ai diritti reali che potrebbero aver acquisito i terzi sui beni immobiliari di cui si tratta nel periodo tra il 21 giugno 1948 e il 15 luglio 1952. Nella misura in cui tali diritti fossero acquisiti da terzi durante questo periodo, sono applicabili le norme seguenti, i cui particolari saranno regolati dalla Legge germanica:

a.
Se il proprietario dei beni immobiliari è mutato, la garanzia scomparsa sarà ricostituita a favore del creditore, in forma di garanzia reale immobiliare, soltanto nella misura in cui l’importo del prelevamento operato al fine della tassazione dei profitti conseguiti al momento della conversione delle ipoteche (Hypothekengewinnabgabe) è o sarà ridotto.
b.
Quando un terzo ha acquisito altri diritti reali sui beni immobiliari, la garanzia scomparsa sarà ricostituita a favore del creditore soltanto in forma di una garanzia reale immobiliare di grado immediatamente inferiore. Tuttavia, quando l’importo del prelevamento operato per la tassazione dei profitti conseguiti al momento della conversione delle ipoteche (Hypothekengewinnabgabe) sarà ridotto, la garanzia ricostituita avrà la precedenza di grado sui diritti acquisiti dal terzo nella misura in cui quest’ultimo avrà fruito della riduzione.
c.
Qualsiasi creditore il cui credito abbia carattere specificamente straniero sarà posto al beneficio di un privilegio sul credito di compensazione che potrà essere concesso al suo debitore, nella misura in cui la garanzia reale immobiliare costituita a suo favore non potrà essere ricostituita nel suo grado o nel suo importo anteriore.
d.
Quando non è possibile dare al creditore una garanzia reale immobiliare corrispondente, quanto all’importo, alla garanzia anteriore, il debitore riceverà, sui fondi pubblici, un importo che gli permetta di soddisfare il credito nella misura in cui non potrebbe, vista l’impossibilità di ricostituire la garanzia iniziale, essere ricuperato sui beni dati in pegno.

È convenuto che norme analoghe, tenuto conto degli adeguamenti resi necessari dalle caratteristiche particolari della legislazione locale, saranno applicati a Berlino (Ovest), restando intesi che i diritti esistenti dei creditori o i diritti previsti a loro favore dalle modalità che precedono, non potranno essere ridotti.

IV. – In tutti i casi, il riconoscimento del carattere specificamente straniero è subordinato alla condizione che il 1° gennaio 1945 il credito appartenesse già a una persona che, in quel tempo possedeva la qualità di cittadino di un paese creditore o che, senza essere cittadino germanico, risiedeva in un paese creditore. Quando un credito o un pegno reale immobiliare garantiva un credito che apparteneva, a quel tempo, a un mandatario, sarà tenuto conto non della persona del mandatario ma della persona del mandante. Le persone giuridiche saranno considerate aver qualità per possedere la cittadinanza del paese secondo le leggi del quale sono state costituite.

V. – I rappresentanti dei creditori hanno chiesto che i crediti di creditori stranieri verso debitori secondari (conformemente alla definizione dell’Articolo 15, paragrafo 8, della Legge di conversione, modificata dalla Legge N. 46 dell’Alta Commissione Alleata [Amtsblatt 1951 N. 46, pagina 756], ma senza la limitazione dell’applicazione ai cittadini degli Stati Uniti), ivi comprese le garanzie reali costituite da questi debitori secondari siano, in caso di crediti stilati in marchi oro, in Reichsmark con clausola oro o in Reichsmark con una opzione oro, considerati come se avessero carattere specificamente straniero e convertiti all’aliquota di 1 marco oro o di 1 Reichsmark con clausola oro per 1 Deutschemark. La Delegazione germanica ha risposto a questa domanda che tali crediti e garanzie reali immobiliari dovrebbero essere considerati dal punto di vista della garanzia che il debitore primario germanico dovrebbe proporre nell’offerta da fare in applicazione del Regolamento dei debiti di Londra.

È stato deciso che tale questione sarà lasciata in sospeso nell’attesa che sia chiarita quella della garanzia delle obbligazioni dei debitori primari individuali. I rappresentanti dei creditori si sono tuttavia riservati il diritto di esigere il regolamento definitivo dell’obbligo del debitore secondario all’aliquota di 1 marco oro, 1 Reichsmark con una clausola oro o 1 Reichsmark con una opzione oro per 1 Deutschemark, per il caso in cui non fosse sufficiente la garanzia offerta da un debitore primario germanico.

Hermann J. Abs

Presidente della Delegazione germanica per i debiti esterni

N. Leggett

Presidente del Comitato per le Trattative «B» della Conferenza dei debiti esterni germanici

  Allegato VII A

  Disposizioni convenute per la chiarificazione di varie questioni concernenti l’Allegato VII

Al Presidente

della Commissione tripartita

dei Debiti germanici

29 Chesham Place

Londra

Londra, 9 febbraio 1953.

Signor Presidente,

Allegati alla nostra lettera del 21 novembre 1952 erano quattro scambi di note destinati a chiarire varie questioni concernenti l’Accordo del 21 novembre 1952 sulle obbligazioni stilate in marchi oro o in Reichsmark con clausola oro che hanno carattere specificamente straniero.

Nell’intento di semplificare le cose, è stato suggerito che questi quattro scambi di note potrebbero essere fusi in un sol documento da allegare all’Accordo del 21 novembre 1952. Abbiamo convenuto il testo di tale documento e ci pregiamo trasmettervelo con la presente, nel tenore inglese e tedesco, pregandovi di volerlo allegare all’Accordo di cui si tratta.

Vogliate gradire, signor Presidente, l’espressione della nostra alta considerazione.

Hermann J. Abs

Presidente della Delegazione germanica per i debiti esterni

N. Leggett

Presidente del Comitato per le Trattative «B» della Conferenza dei debiti esterni germanici

Allegato all’Accordo del 21 novembre 1952 sulle obbligazioni in Marchi oro o in Reichsmark con clausola oro che hanno carattere specificamente straniero

Le disposizioni seguenti costituiscono un Allegato all’Accordo del 21 novembre 1952:

1. È confermato che gl’importi esigibili, in applicazione degli Allegati 3 e 4 al Rapporto della Conferenza dei debiti esterni germanici, per quanto concerne i crediti stilati in marchi oro, in Reichsmark con clausola oro o in Reichsmark con opzione oro saranno trattati, nei trasferimenti, come se l’importo fosse stato pagabile in moneta non germanica in un paese straniero, conformemente alle disposizioni dell’Articolo 11, paragrafo 1 a del disegno di Accordo Intergovernativo sui debiti esterni germanici.

2. È convenuto che l’esistenza di un contratto di mandato («trusteeship») nel senso dell’ultimo capoverso del paragrafo I 2 dell’Accordo del 21 novembre 1952, può essere provato non soltanto mediante presentazione di un contratto scritto o di note relative al «trusteeship», ma anche dal trattamento applicato in passato al prestatore straniero, nella sua qualità di creditore, da parte delle autorità germaniche competenti in materia di controllo dei cambi.

3. È convenuto che la conversione è definitiva per tutte le ipoteche (cioè per tutti i «Grundpfandrechte») che garantiscono crediti stilati in moneta non germanica e convertite, conformemente all’Articolo I, paragrafo 2, capoversi 1, 2 e 5 della 40a ordinanza d’applicazione della legge di conversione monetaria, all’aliquota di 1 Deutschemark per 1 Reichsmark, 1 Reichsmark con clausola oro e un Reichsmark con opzione oro. Per tale ragione, l’Accordo del 21 novembre 1952 non contiene disposizioni su questo punto speciale.

4. Conformemente al paragrafo V dell’Accordo del 21 novembre 1952, i creditori si sono riservati il diritto di esigere il regolamento definitivo della conversione dei loro crediti verso debitori secondari (e delle garanzie reali immobiliari per essi prestate) all’aliquota di 1 Deutschemark per 1 marco oro, 1 Reichsmark con clausola oro o 1 Reichsmark con opzione oro, quando la garanzia offerta dal debitore primario germanico nella sua offerta di regolamento non sembrasse sufficiente al creditore. A tale scopo, il Presidente della Delegazione germanica per i debiti esterni, signor Hermann J. Abs, cercherà di esercitare la sua influenza sui debitori primari di cui si tratta per indurli a fare senz’indugio ai loro creditori stranieri offerte di regolamento tali che la loro accettazione non metterà in nessun caso il creditore in una situazione meno favorevole di quella che gli è attualmente fatta dalla 40a Ordinanza d’applicazione della Legge di conversione monetaria. Qualora tali offerte siano formulate ed accettate, v’è da prevedere i creditori ritireranno la riserva posta nel paragrafo V per quanto concerne la conversione dei loro crediti verso debitori secondari.

Quantunque tale riserva concerna unicamente i creditori a cui sono applicabili la 40a Ordinanza d’esecuzione della legge di conversione monetaria e l’Articolo 15 della Legge stessa (modificata dalla Legge numero 46), cioè i cittadini dei paesi membri delle Nazioni Unite, resta inteso che, conformemente ai principi di indiscriminazione e di parità di trattamento tra tutti i creditori, questa riserva si applicherà parimente ai crediti verso debitori secondari delle persone che non sono cittadini di paesi membri delle Nazioni Unite.

  Allegato VIII

  Interpretazione convenuta concernente il paragrafo (2) dell’Articolo 5 dell’Accordo sui Debiti esterni germanici

Nessuna disposizione del paragrafo 2 dell’Articolo 5 dell’Accordo sui debiti esterni germanici potrà essere interpretata come lesiva per diritti fissati dalla legislazione vigente nella Repubblica Federale di Germania o previsti da un accordo conchiuso tra la Repubblica Federale Germanica e una o più Parti all’Accordo sui debiti esterni germanici prima della firma di questo ultimo Accordo.

  Allegato IX

  Carta del Tribunale arbitrale dell’Accordo sui Debiti esterni germanici

Art. 1

1. Il Tribunale Arbitrale dell’Accordo sui debiti esterni germanici, chiamato qui di seguito «Tribunale», è composto di otto membri permanenti designati come segue:

a.
tre membri nominati dal Governo della Repubblica Federale di Germania;
b.
un membro nominato dal Governo della Repubblica Francese;
c.
un membro nominato dal Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord;
d.
un membro nominato dal Governo degli Stati Uniti d’America;
e.
un Presidente e un Vicepresidente nominati congiuntamente dai Governi che hanno il diritto di nominare gli altri membri permanenti del Tribunale. Nel caso in cui tali Governi non avessero potuto, entro quattro mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo sui Debiti esterni germanici (chiamato qui di seguito «Accordo») intendersi sulla nomina del Presidente o del Vicepresidente o di uno tra loro, il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia procederà alla nomina o alle nomine, su domanda del Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord il quale agisce in virtù dei poteri conferitigli dalle Parti contraenti, nella presente Carta.

2. Quando una delle Parti che ha adito il Tribunale non è tra quei Governi menzionati nel paragrafo 1 del presente Articolo, tale Parte ha il diritto di nominare un membro supplementare che sieda per l’istanza in contestazione. Quando parecchie Parti contraenti si trovano in questa situazione, esse hanno diritto di nominare congiuntamente un membro supplementare.

3. Il Governo della Repubblica Federale di Germania ha diritto di nominare un membro supplementare che segga per l’istanza in contestazione contemporaneamente al membro supplementare nominato conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo.

4. Le prime nomine di membri permanenti del Tribunale saranno notificate al Governo del Regno Unito in Gran Bretagna e Irlanda del Nord entro due mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo. Le nomine ai seggi divenuti vacanti saranno notificate entro un mese dalla vacanza.

5. Le Parti contraenti che nominano un membro supplementare conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo, ne notificheranno la nomina al Tribunale entro un mese dalla presentazione dell’istanza per la quale è fatta tale nomina. Qualora la nomina del membro supplementare con fosse notificata al Tribunale in tempo utile, l’istanza sarà discussa senza la partecipazione di membri supplementari.

6. Quando il Governo della Repubblica Federale di Germania nomina un membro supplementare in applicazione del paragrafo 3 del presente Articolo, notifica tale nomina al Tribunale entro un mese dal giorno in cui il Tribunale stesso ha ricevuto la notificazione della nomina del membro supplementare designato conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo. Qualora la nomina del membro supplementare designato dal Governo Federale non fosse notificata al Tribunale in tempo utile, l’istanza sarà discussa senza la partecipazione di questo membro supplementare.

Art. 2

1. I membri permanenti del Tribunale sono nominati per un periodo di cinque anni. Il loro mandato può essere rinnovato.

2. In caso di morte, di dimissioni o d’impedimento del Presidente o del Vicepresidente, il successore è designato dai Governi che hanno il diritto di nominare i membri permanenti del Tribunale. Se questi Governi non possono intendersi sulla designazione di questo successore entro un mese dalla vacanza, il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia sarà pregato di procedere alla nomina, conformemente alle disposizioni del paragrafo 1 e dell’Articolo 1 della presente Carta.

3. In caso di morte, di dimissioni o d’impedimento di un membro permanente che non sia il Presidente o il Vicepresidente, il Governo che l’aveva nominato, nomina il suo successore entro due mesi dalla vacanza. Questo successore resta in funzioni fino allo spirare del mandato del membro che sostituisce.

4. Quando un membro permanente è temporaneamente impedito di assistere alle sedute del Tribunale, il Governo che l’ha nominato può designare un membro supplente che ne adempia le funzioni durante la sua assenza.

5. Un membro permanente che giunge alla fine del suo mandato o che presenta le sue dimissioni deve tuttavia continuare ad esercitare le sue funzioni fino al momento in cui è nominato il suo successore. Dopo tale nomina e purchè il Presidente non decida altrimenti, egli deve continuare a esercitare le sue funzioni nel disbrigo delle questioni di sua competenza fino alla loro decisione definitiva.

6. Nessun membro permanente può essere revocato prima che spiri il suo mandato se non è intervenuto un accordo tra i governi menzionati nel paragrafo 1 dell’Articolo 1 della presente Carta e, qualora si tratti di un membro nominato dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia, senza il consenso di quest’ultimo.

Art. 3

1. Tutti i membri del Tribunale devono avere i requisti necessari per essere nominati nei loro rispettivi paesi ad alte funzioni giudiziarie, ovvero essere giureconsulti o periti di notoria competenza in materia di diritto internazionale.

2. I membri del Tribunale non devono sollecitare nè accettare istruzioni da alcun Governo; essi non possono esercitare attività incompatibile con le loro funzioni normali nè prender parte alle discussioni per la composizione di controversie di cui ebbero ad occuparsi anteriormente o nelle quali sono direttamente interessati.

3.
a. Per tutta la durata e dopo lo spirare del loro mandato, i membri del Tribunale che non sono cittadini germanici, godono dell’immunità giurisdizionale per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni. I membri del Tribunale che sono cittadini germanici godono della stessa immunità giurisdizionale per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni dei giudici che seggono nei tribunali germanici sul territorio della Repubblica Federale di Germania.
b.
I membri del Tribunale che non sono cittadini germanici, godono sul territorio della Repubblica Federale di Germania degli stessi privilegi e immunità previsti per i membri delle missioni diplomatiche.
Art. 4

1. Tutte le istanze sottoposte al Tribunale sono esaminate in seduta plenaria. L’assemblea plenaria comprende, di massima, tutti i membri permanenti del Tribunale e gli eventuali membri supplementari nominati per le questioni o le contestazioni speciali sottoposte al Tribunale; tuttavia, il Presidente e il Vicepresidente non possono sedere contemporaneamente. Il quorum è di cinque membri.

L’assemblea plenaria deve comprendere:

a.
il Presidente o, in sua assenza, il Vicepresidente;
b.
un egual numero di membri permanenti nominati dal Governo della Repubblica Federale di Germania e di membri permanenti nominati dalle altre Parti contraenti;
c.
eventualmente, i membri supplementari in diritto di sedere.

2. In assenza del Presidente, il Vicepresidente ne assume i poteri e ne esercita le funzioni.

Art. 5

La sede del Tribunale sarà in territorio della Repubblica Federale di Germania, in una località designata mediante accordo amministrativo sussidiario tra i Governi che hanno diritto di nominare i membri permanenti del Tribunale.

Art. 6

Nell’interpretazione dell’Accordo e dei suoi Allegati, il Tribunale applica le norme generalmente accettate del diritto internazionale.

Art. 7
1.
a. Il francese, il tedesco e l’inglese sono le lingue ufficiali del Tribunale. Tuttavia, il Presidente può, d’intesa con le Parti, decidere che nella procedura per il disbrigo di una questione, solo una di tali lingue o due di esse potranno essere usate.
b.
Le decisioni del Tribunale saranno prese in tutte e tre le lingue.

2. I Governi che sono parti in una contestazione sottoposta al Tribunale sono rappresentati davanti quest’ultimo da agenti che possono essere assistiti da legali.

3. La procedura comprende una parte scritta e una parte orale. La procedura orale può essere omessa a domanda delle parti.

4. Il Tribunale decide alla maggioranza. Le sue decisioni sono comunicate per iscritto e comprendono un’esposizione dei fatti e una motivazione. In esse sono pure indicate le eventuali opinioni divergenti.

Art. 8

1. Gli onorari e le indennità del Presidente e del Vicepresidente sono a carico del Governo della Repubblica Federale di Germania per la metà;

l’altra metà è ripartita in quote eguali tra gli altri Governi che hanno diritto di nominare membri permanenti.

2. Gli onorari e le indennità di ciascuno degli altri membri del Tribunale sono a carico del Governo che ne ha fatto la nomina. Qualora un membro fosse nominato da parecchi Governi, queste spese saranno ripartite in quote eguali tra i governi di cui si tratta.

3. I fondi necessari per le altre spese del Tribunale saranno messi a disposizione dalla Repubblica Federale di Germania.

4. Le questioni amministrative che interessano il Tribunale, la messa a disposizione dei locali, la nomina del personale e la loro rimunerazione saranno disciplinate mediante accordo amministrativo sussidiario tra i Governi che hanno diritto di nominare i membri permanenti del Tribunale.

Art. 9

Il Tribunale fisserà le norme della sua procedura nell’ambito della presente Carta e dell’Accordo.

  Allegato X

  Carta della Commissione Mista

Art. 1

1. La Commissione Mista (chiamata qui di seguito «Commissione») istituita per l’interpretazione dell’Allegato IV dell’Accordo sui debiti esterni germanici comprende gli otto membri permanenti del Tribunale Arbitrale istituito in applicazione dell’Articolo 28 dell’Accordo, e i membri supplementari che fossero nominati temporaneamente in applicazione delle disposizioni dei paragrafi 2 e 3 del presente articolo. Tuttavia, ogni Governo che abbia nominato membri permanenti del Tribunale Arbitrale può, invece di designare tale membro permanente per sedere nella Commissione, nominarvi un’altra persona. (I membri della Commissione che hanno la qualità di membri permanenti del Tribunale Arbitrale e i membri nominati invece di questi ultimi sono designati come «membri permanenti della Commissione»).

2. Quando una delle Parti che ha adito la Commissione è sia il Governo di un paese creditore, ma non tra quei Governi che ha diritto di nominare i membri permanenti del Tribunale Arbitrale, sia una persona che abbia qualità di cittadino o di residente di questo paese, il Governo interessato ha il diritto di nominare un membro supplementare che sieda per l’istanza di cui si tratta. Quando parecchi Governi si trovano in questa situazione, essi hanno diritto di nominare congiuntamente un membro supplementare.

3. Il Governo della Repubblica Federale di Germania ha diritto di nominare un membro supplementare che segga per tutte le istanze nelle quali siede parimente un membro supplementare nominato conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo.

4. La nomina di qualsiasi membro permanente della Commissione come membro permanente del Tribunale Arbitrale, sarà notificata al Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord entro due mesi dall’entrata in vigore dell’Accordo. Le nomine ai seggi divenuti vacanti dei membri nominati conformemente alle disposizioni del presente paragrafo saranno notificate entro un mese dalla vacanza.

5. Le parti contraenti che nominano un membro supplementare in applicazione del paragrafo 2 del presente Articolo, notificheranno la nomina alla Commissione entro un mese dalla presentazione dell’istanza per la quale è fatta la nomina. Qualora la nomina di questo membro supplementare non fosse notificata alla Commissione entro questo termine, l’istanza sarà decisa senza la partecipazione dei membri supplementari.

6. Quando il Governo della Repubblica Federale di Germania nomina un membro supplementare in applicazione del paragrafo 3 del presente Articolo, notifica tale nomina alla Commissione entro un mese dal giorno in cui la Commissione stessa ha ricevuto la notificazione della nomina del membro supplementare designato conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo. Qualora la nomina del membro supplementare non fosse notificata alla Commissione in tempo utile, l’istanza sarà discussa senza la partecipazione di questo membro supplementare.

Art. 2

I membri permanenti della Commissione saranno sottoposti, per quanto concerne la durata e il rinnovamento del loro mandato, la nomina dei loro successori o dei loro supplenti, l’esercizio delle loro funzioni dopo le dimissioni o lo spirare del mandato, e la revoca, alle norme previste per i membri permanenti del Tribunale Arbitrale, in applicazione dell’Articolo 2 della Carta di detto Tribunale (Allegato IX all’Accordo).

Art. 3

1. Tutti i membri della Commissione devono avere i requisiti necessari per essere nominati nei oro rispettivi paesi ad alte funzioni giudiziarie, ovvero essere giureconsulti o periti di notoria competenza in materia di diritto internazionale.

2. I membri della Commissione non devono sollecitare nè accettare istruzioni da alcun Governo; essi non possono esercitare attività incompatibile con le loro funzioni normali nè prender parte alle discussioni per la composizione di controversie di cui ebbero ad occuparsi anteriormente o nelle quali sono direttamente interessati.

3.
a. Per tutta la durata e dopo lo spirare del loro mandato, i membri della Commissione che non sono cittadini germanici, godono dell’immunità giurisdizionale per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni. I membri della Commissione che sono cittadini germanici godono della stessa immunità giurisdizionale per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni dei giudici che seggono nei tribunali germanici sul territorio della Repubblica Federale di Germania.
b.
I membri della Commissione che non sono cittadini germanici, godono sul territorio della Repubblica Federale di Germania degli stessi privilegi e immunità previsti per i membri delle missioni diplomatiche.
Art. 4

Tutte le istanze sottoposte alla Commissione sono esaminate da tre membri permanenti della Commissione e, in caso di nomina di membri supplementari per l’esame di una determinata istanza, da questi membri supplementari. Per l’esame di un’istanza seggono i seguenti membri della Commissione:

a.
un Presidente, sia esso il Presidente del Tribunale Arbitrale o, in sua assenza e verso sue istruzioni, il Vicepresidente del Tribunale Arbitrale;
b.
un membro nominato dal Presidente fra i membri permanenti della Commissione nominati dal Governo della Repubblica Federale di Germania;
c.
un membro nominato dal Presidente fra gli altri membri permanenti della Commissione, restando ben inteso che in ciascuna istanza in cui una delle parti è:
(i)
Sia il Governo di un paese creditore che ha diritto di nominare un membro permanente,
(ii)
Sia una persona che abbia qualità di cittadino o di residente di questo paese,
il membro permanente nominato dal Governo di questo paese siede per l’istanza di cui si tratta. Quando parecchi membri permanenti hanno diritto d’invocare la disposizione che precede, il Presidente della Commissione designa quello fra essi che deve sedere per l’istanza stessa.
Art. 5

La sede della Commissione è quella del Tribunale Arbitrale.

Art. 6

Nell’interpretazione dell’Allegato IV all’Accordo la Commissione applica le norme generalmente accettate del diritto internazionale.

Art. 7
1.
a. Il francese, il tedesco e l’inglese sono le lingue ufficiali della Commissione. Tuttavia, il Presidente può, d’intesa con le Parti, decidere che nella procedura per il disbrigo di una questione, solo una di tali lingue o due di esse potranno essere usate.
b.
Le decisioni della Commissione sono prese in tutte e tre le lingue.

2. I Governi che sono parti in una contestazione sottoposta alla Commissione sono rappresentati davanti a quest’ultima da agenti che possono essere assistiti da legali; le persone private possono essere rappresentate da legali.

3. La procedura comprende una parte scritta e una parte orale. La procedura orale può essere omessa a domanda delle parti.

4. La Commissione decide alla maggioranza. Le sue decisioni sono comunicate per iscritto e comprendono un’esposizione dei fatti e una motivazione. In esse sono pure indicate le eventuali opinioni divergenti.

5. Di qualsiasi istanza, la Commissione può rimandare al Tribunale Arbitrale, per decisione, quelle questioni che considera d’importanza fondamentale per l’interpretazione dell’Allegato IV all’Accordo. In simili casi, la Commissione sospende l’istanza nell’attesa della decisione del Tribunale Arbitrale.

6. Quando una Parte del presente Accordo ricorre contro una decisione della commissione al Tribunale Arbitrale, conformemente al paragrafo 7 dell’Articolo 31 dell’Accordo, deve notificare tale ricorso alla Commissione.

7. Salvo decisione contraria della Commissione, ciascuna delle parti nell’istanza paga le proprie spese.

Art. 8

1. Gli onorari e le indennità di ciascun membro della Commissione nominato in sostituzione di un membro permanente del Tribunale Arbitrale e di ciascun membro in più sono a carico del Governo o dei Governi che ne hanno fatto la nomina.

2. La tariffa delle spese di giustizia che le parti sono tenute a pagare sarà fissata mediante accordo amministrativo sussidiario tra i Governi che hanno diritto di nominare i membri permanenti del Tribunale Arbitrale.

3. Tutte le altre spese della Commissione non coperte dalle spese di giustizia sono a carico della Repubblica Federale di Germania.

4. Per quanto concerne l’amministrazione, i locali e il personale, la Commissione ricorrerà alle risorse amministrative messe a disposizione del Tribunale Arbitrale. I provvedimenti amministrativi propri della Commissione che si rendessero necessari saranno disciplinati mediante accordo amministrativo sussidiario, conformemente al paragrafo 2 del presente Articolo.

Art. 9

La commissione fisserà le norme della sua procedura nell’ambito della presente Carta e dell’Accordo.

  Appendice A

  Scambio di lettere per la registrazione dell’Accordo del 6 marzo 1951 tra il Governo della Repubblica Francese del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord e degli Stati Uniti d’America e il Governo della Repubblica Federale di Germania

  A. Lettera del cancelliere della Repubblica Federale di Germania al Presidente dell’Alta Commissione Alleata.

Bonn, 6 marzo 1951.

Signor Alto Commissario

In risposta alla vostra lettera del 23 ottobre 1950, ho l’onore di comunicarvi quanto segue:

I

La Repubblica Federale conferma con la presente di rispondere dei debiti esterni contratti prima della guerra dal Reich germanico, compresi i debiti di altre entità da dichiararsi ulteriormente come obblighi del Reich, come pure degl’interessi e degli altri oneri gravanti i titoli emessi dal Governo austriaco nella misura in cui tali interessi e oneri erano esigibili dopo il 12 marzo 1938 e prima dell’ 8 maggio 1945.

Il Governo Federale comprende che, al momento della determinazione delle modalità e dell’importo dei pagamenti da eseguire dalla Repubblica Federale in virtù di questi obblighi, sarà tenuto conto della sua situazione generale e segnatamente degli effetti della limitazione della sua competenza territoriale e della sua capacità di pagamento.

II

Il Governo Federale dichiara riconoscere di massima i debiti provenienti dall’aiuto economico prestato alla Germania dopo 1’8 maggio 1945, per quanto tali debiti non siano già riconosciuti dall’Accordo di cooperazione economica conchiuso il 15 settembre 1949 tra la Repubblica Federale e gli Stati Uniti e in virtù degli obblighi assunti dalla Repubblica Federale conformemente all’articolo 133 della Legge Fondamentale (Costituzione). Il Governo Federale è disposto a dare agli obblighi risultanti dall’aiuto economico la priorità su tutti gli altri crediti esterni verso la Germania e i suoi cittadini.

Il Governo Federale giudica opportuno regolare le questioni concernenti il riconoscimento e il disciplinamento di questi debiti mediante accordi bilaterali con i Governi degli Stati che hanno contributo a prestare l’aiuto economico, prendendo come modello l’Accordo del 15 dicembre 1949 conchiuso con il Governo degli Stati Uniti. Considera come pacifico che questi accordi conterranno una clausola d’arbitrato in caso di contestazioni. Il Governo Federale è pronto ad intavolare senz’indugio trattative con i Governi interessati per quanto concerne la conclusione di detti accordi.

III

Il Governo Federale esprime il desiderio di riprendere il pagamento del debito esterno germanico. Comprende che vi è un’intesa fra di esso e i Governi degli Stati Uniti d’America, della Francia e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord su quanto segue:

«Nell’interesse di una ripresa di normali relazioni economiche fra la Repubblica Federale e gli altri paesi appare opportuno elaborare senz’indugio un piano di pagamenti per il regolamento dei crediti pubblici e privati esistenti verso la Germania e i suoi cittadini.

I Governi interessati, compresa la Repubblica Federale, i creditori e i debitori, devono partecipare all’elaborazione di un tale piano.

Il piano di pagamenti deve trattare segnatamente i erediti il cui regolamento può contribuire a rendere normali i rapporti economici e finanziari tra la Repubblica Federale e gli altri paesi. Esso terrà conto della situazione economica generale della Repubblica Federale e, in modo particolare, dell’aumento degli oneri e della diminuzione della sua consistenza economica. L’effetto generale del piano non dev’essere quello di spezzare l’equilibrio economico germanico con spiacevoli ripercussioni sulla situazione finanziaria interna, nè di colpire oltremodo le risorse germaniche in divise, presenti e future. Il piano non deve neppure aumentare notevolmente gli oneri finanziari sopportati da una Potenza occupante qualsiasi.

I Governi interessati potranno, per tutte le questioni risultanti dalle trattative concernenti il piano di pagamenti o la capacità di pagamento, chiedere il parere di periti.

I risultati conseguiti durante le trattative devono formare oggetto di accordi. Resta inteso che il piano avrà carattere puramente provvisorio e che sarà soggetto a revisione non appena sarà raggiunta l’unità germanica e divenuto possibile un regolamento di pace definitivo.»

Vogliate gradire, signor Alto Commissario, l’espressione della mia massima considerazione.

Adenauer


  B. Risposta del Presidente dell’Alta Commissione Alleata al Cancelliere della Repubblica Federale di Germania

6 marzo 1951.

Signor Cancelliere,

In risposta alla vostra lettera del 6 marzo 1951, concernente i debiti germanici, abbiamo l’onore, a nome dei Governi degli Stati Uniti d’America, della Francia e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, di prendere atto degl’impegni assunti dal Governo Federale per quanto concerne la responsabilità della Repubblica Federale per i debiti esterni contratti prima della guerra dal Reich germanico e per il debito derivante dall’assistenza economica prestata alla Germania dai tre Governi dopo 1’8 maggio 1945.

Per quanto concerne la priorità conferita agli obblighi derivanti dall’assistenza economica del dopoguerra, siamo autorizzati a dichiarare che i tre Governi non si propongono di esercitarla in modo da ostacolare il regolamento dei crediti stranieri risultanti d’operazioni commerciali posteriori all’8 maggio 1945 e segnatamente la ripresa economica della Repubblica Federale.

Per quanto concerne l’inserzione di una clausola d’arbitrato negli accordi concernenti i debiti derivanti dall’assistenza economica del dopoguerra, i tre Governi saranno disposti, nel trattare questi accordi, ad esaminare se è opportuno prevederla per le questioni atte ad essere utilmente regolate con una tale procedura.

Abbiamo parimente l’onore di confermare, a nome dei tre Governi, l’interpretazione del Governo Federale, nel senso del paragrafo 2 dell’Articolo I e dell’Articolo III della lettera di Vostra Eccellenza. I nostri Governi stanno attualmente elaborando proposte per giungere a un dispositivo di regolamento; è previsto di farvi partecipare i creditori stranieri, i debitori germanici e i Governi interessati, compreso il Governo Federale.

Queste proposte mirano a un regolamento comune e ordinato dei crediti d’anteguerra verso la Germania e debitori germanici, come pure dei debiti derivanti dall’assistenza economica del dopoguerra; tale regolamento dovrà garantire un trattamento equo e giusto di tutti gl’interessi di cui si tratta, compresi quelli del Governo Federale. É previsto d’incorporare l’intesa cui si giungerà in un accordo plurilaterale; gli accordi bilaterali che fossero creduti necessari saranno conchiusi nell’ambito del piano di regolamento. Non appena pronte le loro proposte, i tre Governi le comunicheranno al Governo Federale e agli altri Governi interessati; essi discuteranno insieme proposte e procedura da seguire in materia.

Abbiamo l’onore di comunicare che i nostri tre Governi considerano che la lettera di Vostra Eccellenza di cui è parola più sopra, come pure la presente lettera come atti che registrano l’accordo tra i Governi degli Stati Uniti d’America, della Francia e del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord d’una parte e il Governo della Repubblica Federale dall’altra, sulle questioni concernenti i debiti germanici contemplati in queste lettere. Le letttere sono state redatte in frances, in inglese e in tedesco, ciascun testo facendo egualmente fede.

John J. McCloy

Per il Governo degli Stati Uniti d’America

A. François-Poncet

Per il Governo della Repubblica Francese

Ivone Kirkpatrick

Per il Governo del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord

  Appendice B

  Rapporto della Conferenza dei Debiti Esterni Germanici

(senza i suoi allegati)

Londra, febbraio–agosto 1952

  I. – Introduzione

1. La Conferenza Internazionale dei Debiti esterni germanici è stata convocata dai Governi della Repubblica Francese, del Regno Unito della Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord e degli Stati Uniti d’America allo scopo di elaborare un accordo generale per il regolamento dei debiti esterni germanici. La Conferenza sottopone ai Governi dei paesi partecipanti il presente Rapporto che descrive i suoi lavori e contiene le sue raccomandazioni per il regolamento di tali debiti. La Conferenza suggerisce di mettere a disposizione degli altri governi interessati alcuni esemplari del presente Rapporto.

2. Prima di convocare la Conferenza, i Governi della Francia, del Regno Unito e degli Stati Uniti d’America e il Governo della Repubblica Federale di Germania avevano conchiuso, in data del 6 marzo 1951, un accordo con il quale quest’ultimo Governo ha confermato di rispondere dei debiti esterni contratti dal Reich prima della guerra, ha riconosciuto di massima i debiti provenienti dall’aiuto economico prestato alla Germania dopo la guerra dai Tre Governi e ha espresso il desiderio di riprendere il pagamento del debito esterno germanico conformemente alle disposizioni di un piano che sarà elaborato da tutte le parti interessate. Lo scambio di note concernenti la registrazione di quest’Accordo è riprodotto nell’Allegato 1.

3. Nel maggio 1951, i Tre Governi hanno istituito la Commissione Tripartita dei debiti germanici incaricata di rappresentarli nelle trattative concernenti il regolamento dei debiti esterni germanici e di organizzare i lavori della Conferenza. I Tre Governi erano rappresentati nella Commissione Tripartita dal signor François-Didier Gregh (Francia), da Sir George Rendel (Regno Unito), e dall’Ambasciatore Warren Lee Piersen (Stati Uniti). I loro supplenti erano il signor René Sergent, sostituito più tardi dal signor A. Rodocanachi e dal signor H. Davost (Francia), Sir David Waley (Regno Unito), e il Ministro J. W. Gunter (Stati Uniti).

4. Nel giugno e luglio 1951, la Commissione ha proceduto a consultazioni preliminari con la Delegazione germanica per i debiti esterni nominata dal Governo della Repubblica Federale di Germania, e con i rappresentanti di alcuni tra i principali paesi creditori. La Delegazione germanica era presieduta dal signor Hermann J. Abs, mentre il Signor Kriege funzionava da supplente.

5. Nel dicembre del 1951, la Commissione Tripartita ha fatto conoscere alla Delegazione germanica gl’importi e le modalità di pagamento che i Tre Governi erano disposti ad accettare a regolamento totale dei loro crediti in virtù dell’assistenza economica del dopoguerra, a condizione che si giunga a un regolamento soddisfacente ed equo dei debiti germanici d’anteguerra. Durante la conferenza, gli Stati Uniti hanno offerto, inoltre, di differire durante cinque anni la copertura del capitale del loro credito e hanno per conseguenza modificato la loro offerta del dicembre 1951. Gl’importi e le modalità di pagamento proposti sono indicati nell’Allegato 2 al presente Rapporto1.

  II. – Organizzazione della Conferenza

6. La Conferenza ha tenuto la sua prima seduta plenaria a Lancaster House, Londra, il 28 febbraio 1952. I Governi della Francia, del Regno Unito e degli Stati Uniti erano rappresentati dalla Commissione tripartita dei debiti germanici. I creditori privati di questi tre paesi erano rappresentati da delegazioni distinte; ventidue paesi creditori avevano mandato delegazioni composte di rappresentanti del Governo e, in numerosi casi, di rappresentanti dei creditori privati; tre paesi avevano mandato osservatori: la Banca dei regolamenti internazionali era rappresentata nella sua qualità particolare di creditore; la delegazione della Repubblica Federale di Germania comprendeva rappresentanti del Governo e rappresentanti dei debitori privati.

7. Conformemente alle decisioni della Conferenza, sono stati istituiti gli organi seguenti:

a.
Il Comitato Direttivo, che comprendeva tre membri della Commissione Tripartita, tredici rappresentanti degl’interessi dei creditori dei seguenti paesi: Belgio, Brasile, Francia, Italia; Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera, e cinque membri rappresentanti gl’interessi dei debitori pubblici e privati. Questo Comitato ebbe l’incarico di organizzare i lavori della Conferenza e di accertarsi che tutte le raccomandazioni sottoposte alla Conferenza riunita in seduta plenaria fossero di natura da attuare un regolamento generale equo e la parità di trattamento di tutti i creditori appartenenti alla stessa categoria.
b.
Il Comitato dei creditori, in seno al quale ciascun paese creditore era rappresentato da una propria delegazione, Questo Comitato era l’organo incaricato di coordinare il modo di vedere dei vari gruppi d’interessi dei creditori. Esso designava i rappresentanti dei creditori nei vari Comitati per le trattative e comunicava al Comitato Direttivo le opinioni dei creditori circa le raccomandazioni fatte dai Comitati per le trattative.
c.
Il Segretariato della Conferenza, posto sotto l’autorità di un Segretario generale, signor H. A. Cridland, sostituito ulteriormente dal signor E. H. Peck.

8. Il Comitato Direttivo aveva istituito quattro Comitati per le trattative, incaricati rispettivamente delle seguenti categorie di debiti:

Comitato A: Debiti del Reich e di altre autorità pubbliche,

Comitato B: Altri debiti a media e a lunga scadenza,

Comitato C: Debiti di Standstill,

Comitato D: Debiti commerciali e debiti diversi.

Ciascun Comitato comprendeva rappresentanti dei creditori e dei debitori, come pure osservatori della Commissione Tripartita. Parecchi Sottocomitati sono stati costituiti dai Comitati per le trattative, incaricati di occuparsi di certe categorie speciali di debiti.

9. Il Comitato Direttivo ha pure istituito un Comitato delle statistiche incaricato di assistere la Conferenza nei suoi lavori.

10. La Conferenza si è riunita dal 28 febbraio all’8 agosto 1952, con una sospensione dal 5 aprile al 19 maggio allo scopo di permettere le necessarie consultazioni.

  III. – Direttive generali

11. Nello svolgimento dei suoi lavori, la Conferenza si è fondata sui fatti, le norme e gli obiettivi seguenti:

a.
I Governi della Francia, del Regno Unito e degli Stati Uniti avevano dato al Governo della Repubblica Federale certi affidamenti per quanto concerneva le riduzioni e le condizioni di regolamento che sarebbero stati disposti ad accettare per i loro crediti del dopoguerra risultanti dall’aiuto economico da loro prestato alla Germania, a condizione che fosse raggiunto un regolamento soddisfacente ed equo dei debiti d’anteguerra.
b.
Il piano di regolamento doveva:
(i)
tener conto della situazione economica generale della Repubblica Federale e degli effetti della limitazione della sua competenza territoriale; non turbare l’economia germanica con inopportune ripercussioni sulla situazione finanziaria interna, nè esaurire indebitamente le fonti attuali o future della Germania in divise, e neppure aumentare notevolmente gli oneri finanziari di uno qualsiasi dei Tre Governi;
(ii)
prevedere un regolamento generale e metodico e assicurare il trattamento giusto ed equo di tutti gl’interessi in causa;
(iii)
comportare disposizioni in previsione dell’intervento di provvedimenti appropriati in occasione della riunificazione della Germania.
c.
Il piano doveva favorire il ripristino di relazioni finanziarie e commerciali normali tra la Repubblica Federale e gli altri paesi; a tale scopo, doveva:
(i)
far cessare lo stato di carenza della Germania mediante un regolamento appropriato dei debiti scaduti o prossimi a scadere e degli arretrati d’interessi;
(ii)
giungere ad uno stato di fatto che permetta la ripresa delle relazioni normali tra creditori e debitori;
(iii)
Presentarsi in modo da contribuire alla restaurazione del credito internazionale della Germania mediante il ritorno della fiducia nella sua stabilità finanziaria e nel rispetto dei suoi obblighi di contraente un prestito, fornendo in pari tempo una garanzia ragionevole che la Germania non tornerà a mancare ai suoi impegni;
(iv)
non ostacolare il Governo Federale, e per quanto possibile metterlo in grado di osservare in fine gli obblighi che i Membri del Fondo Monetario Internazionale e dell’Organizzazione Europea di Cooperazione Economica hanno contratto per quanto concerne il trasferimento dei pagamenti correnti, compresi gl’interessi e le rendite degl’investimenti.

  IV. Raccomandazioni

12.  Debiti del Reich e debiti di altre autorità pubbliche. Le raccomandazioni per il regolamento dei debiti di questa categoria formano oggetto dell’Allegato 3.

13.  Altri debiti a media e a lunga scadenza. Le raccomandazioni per il regolamento dei debiti di questa categoria formano oggetto dell’Allegato 4.

14.  Debiti Standstill. Le raccomandazioni per il regolamento dei debiti di questa categoria formano oggetto dell’Allegato 5. La Conferenza ha convenuto che queste raccomandazioni dovrebbero essere poste in vigore il più presto possibile.

15.  Debiti commerciali e debiti diversi. Le raccomandazioni per il regolamento dei debiti di questa categoria formano oggetto dell’Allegato 6.

16. La Conferenza ha esaminato i problemi sollevati da certi debiti che, per la loro natura speciale, non possono formare oggetto di un regolamento completo e definitivo durante la Conferenza. Sono stati elaborati piani per risolvere questi problemi durante trattative ulteriori tra i rappresentanti degl’interessi di cui si tratta. A tale proposito sono state inserite disposizioni adeguate negli Allegati al presente Rapporto. Le trattative di cui si tratta saranno fondate sui principi e le direttive della Conferenza, e le raccomandazioni che ne risulteranno, qualora fossero approvate, saranno sanzionate dall’Accordo Intergovernativo.

17. Le modalità proposte per il regolamento dei debiti germanici di anteguerra sono state elaborate durante approfondite trattative tra i rappresentanti dei creditori e dei debitori. Essi si conformano anche nel maggior modo possibile e quelle dei contratti esistenti.

18. Come appare dagli Allegati dal 3 al 6, soltanto in casi speciali e qualora le condizioni di regolamento raccomandate contengano disposizioni giustificative, potrà essere eseguito il rimborso in divise durante il periodo iniziale di 5 anni del capitale di un debito qualsiasi tra quelli a cui si riferiscono le raccomandazioni.

19. Negli Accordi sono state previste disposizioni adeguate per i casi in cui i debitori si trovassero in cattiva situazione finanziaria.

Qualora un debitore di parecchi prestiti stranieri si trovasse nell’impossibilità di far fronte ai suoi obblighi, qualsiasi trattativa fra tale debitore e i suoi creditori dovrebbe essere condotta in modo da garantire identica protezione degl’interessi di tutti i creditori di questi prestiti.

20. Il regolamento dei debiti della Città di Berlino o dei servizi pubblici che le appartengono o che controlla, situati a Berlino stessa, è per il momento differito. Tuttavia, i debitori privati residenti nel settore occidentale di Berlino dovranno essere trattati alla stregua delle persone residenti sul territorio della Repubblica Federale.

21. L’Accordo Intergovernativo indicato nel paragrafo 38 dovrebbe prevedere la ripresa da parte del Governo Federale del trasferimento dei versamenti d’interessi e ammortamenti conformemente al piano di regolamento e fare tutto il possibile per assicurare questi trasferimenti.

La Conferenza ha riconosciuto la norma che il trasferimento dei versamenti previsti dal piano di regolamento implicherebbe la creazione e il mantenimento di una situazione della bilancia dei pagamenti tale che questi versamenti, come gli altri versamenti concernenti le operazioni correnti, possano essere finanziati mediante gli apporti in divise provenienti dalle operazioni visibili e invisibili, senza prelevamento, che non sia temporaneo, dalle riserve monetarie. A tale proposito converrebbe considerare che la conversione delle monete non è ancora ristabilita. La Conferenza ha per conseguenza riconosciuto che la creazione e il mantenimento di questa situazione della bilancia dei pagamenti sarebbero facilitati dalla continuazione della cooperazione internazionale intesa ad istaurare un sistema di politica commerciale liberale, a dare incremento al commercio mondiale e a propugnare il ritorno alla libera conversione delle monete. Essa raccomanda a tutti gl’interessati di tenere debitamente conto delle norme enunciate nel presente paragrafo.

Nel preparare l’Accordo Intergovernativo sarebbe opportuno studiare l’elaborazione di disposizioni destinate a garantire l’esecuzione del piano di regolamento a soddisfazione di tutte le parti interessate: tra queste disposizioni dovrebbero essere previste quelle applicabili nel caso in cui la Repubblica Federale, malgrado tutti gli sforzi, trovasse difficoltà nello adempimento degli obblighi che le incombono nell’ambito del piano.

22. I trasferimenti degl’interessi e dei versamenti d’ammortamento esigibili in applicazione del piano di regolamento, dovrebbero essere trattati come pagamenti correnti e, in casi appropriati, compresi negli accordi concernenti il commercio e i pagamenti tra la Repubblica Federale e uno qualsiasi dei paesi creditori, siano tali accordi bilaterali o plurilaterali.

23. Nell’esecuzione delle modalità convenute, nessuna discriminazione o trattamento preferenziale dovrebbe essere autorizzato dalla Repubblica Federale nè sollecitato dai paesi creditori, fra le diverse categorie di debiti o secondo la moneta nella quale sono esigibili, o per qualsiasi altro aspetto.

24. Il Governo della Repubblica Federale dovrebbe prendere i provvedimenti legislativi e amministrativi necessari per mettere in vigore il piano, segnatamente i provvedimenti atti a conferire ai creditori il diritto di adire i tribunali germanici per il ricupero dei propri crediti.

25. I regolamenti previsti dal presente Rapporto si fondano su una offerta fatta o da fare dal debitore ai creditori. Questa offerta, anche se raccomandata dai rappresentanti dei creditori o se è risultato di un arbitrato (purchè non sia stato specificamente decretato che la decisione arbitrale vincola i creditori individuali), potrà respinta dal creditore, nel qual caso quest’ultimo non potrà invocare il beneficio del piano di regolamento. Il Governo Federale avrà il diritto di tener conto di questa situazione quando metterà in esecuzione le disposizioni del paragrafo 24.

26. L’Accordo Intergovernativo dovrebbe dichiarare che qualora una offerta accettata nel caso in cui il vincolo giuridico esistente tra il debitore e il creditore sarà stato oggetto di una modificazione o in cui un nuovo contratto sarà stato conchiuso fra di loro in applicazione del piano di regolamento, il debitore, dal momento in cui avrà adempito integralmente gli obblighi che gl’incombono a tale titolo, sarà considerato come se abbia eseguito integralmente e definitivamente tanto gli obblighi risultanti dal nuovo vincolo giuridico quanto quelli risultanti dal vincolo giuridico anteriore.

27. I termini di prescrizione non potranno trascorrere in confronto dei crediti di cui al presente regolamento per tutto il periodo durante il quale le somme dovute in virtù dei contratti iniziali hanno cessato di essere a disposizione dei creditori e fino alla data alla quale le somme dovute saranno disponibili in applicazione del presente piano di regolamento.

Inoltre, la prescrizione non potrà essere invocata in confronto dei portatori stranieri di valori mobiliari interni (compresi i vaglia cambiari e le cambiali) prima dello spirare di un termine minimo di un anno a contare dalla data alla quale potrà di nuovo essere eseguito il trasferimento in divise straniere degl’interessi o dei dividendi relativi a questi valori mobiliari.

Il Governo Federale prenderà i provvedimenti necessari per garantire il rispetto di questa norma.

28. Certuni contratti di prestito contengono una clausola di opzione di cambio che permette al creditore che ne fa domanda di ottenere il versamento delle somme dovutegli in una moneta che non sia quella del paese in cui è stato emesso il prestito. Certi altri contratti possono contenere disposizioni analoghe. I Governi interessati devono discutere in tempo tale questione per poter giungere a un’intesa prima della conclusione dell’Accordo Intergovernativo.

Indipendentemente da qualsiasi altro accordo che potesse essere conchiuso circa la moneta nella quale il pagamento dev’essere fatto, le clausole d’opzione di cambio dovrebbero, qualora il contratto preveda il versamento di un importo fisso nella moneta d’opzione, essere considerate valide in quanto clausole di garanzia di cambio; ogni portatore di un prestito che contiene una clausola d’opzione di cambio, sarebbe, per esempio, in diritto di ricevere, nella moneta del paese in cui il prestito è stato emesso, il controvalore in base all’aliquota di cambio vigente il giorno della scadenza del pagamento, dell’importo che sarebbe stato pagato nella moneta d’opzione, se quest’ultima fosse stata esercitata.

29. Nell’ambito dei regolamenti previsti nelle raccomandazioni, saranno applicate le modalità seguenti, salvo disposizione contraria (segnatamente nel caso del prestito Young):

I debiti stilati in dollari oro o in franchi svizzeri oro saranno calcolati in ragione di un dollaro corrente per ogni dollaro oro e di un franco svizzero corrente per ogni franco svizzero oro, e i nuovi contratti saranno stilati, secondo il caso, in dollari correnti o in franchi svizzeri correnti.
Per gli altri debiti con clausola oro (eccettuati i debiti in moneta germanica con clausola oro che formano oggetto degli Allegati 4 e 6) le somme dovute saranno pagabili soltanto nella moneta del paese in cui il prestito è stato contratto o emesso (questa moneta è designata qui di seguito con l’espressione «moneta d’emissione»). L’importo dovuto sarà calcolato al controvalore, in base all’aliquota di cambio vigente il giorno della scadenza della somma in dollari americani ottenuta mediante conversione in dollari americani dell’importo dell’obbligazione espresso nella moneta d’emissione, in base all’aliquota vigente all’epoca del contratto o dell’emissione. L’importo in moneta d’emissione così ottenuto non potrà tuttavia essere inferiore a quello che sarebbe stato se calcolato in base all’aliquota di cambio vigente il 1° agosto 1952.

30. Per quanto concerne la clausola oro in generale, la Commissione Tripartita ha fatto sapere alla Conferenza che, fra gli accordi convenuti allo scopo di rendere possibile un regolamento generale del problema dei debiti germanici, i Governi della Francia, del Regno Unito e degli Stati Uniti avevano deciso che, nell’ambito del regolamento dei debiti germanici, le clausole oro non sarebbero state mantenute ma potrebbero essere sostituite da una clausola di garanzia di cambio in una forma o nell’altra. Per il Prestito Young, questi Governi reputano naturalmente essenziale mantenere fra le varie serie del prestito stesso la parità di trattamento prevista dal contratto. I Rappresentanti dei portatori europei hanno espresso il loro rammarico di fronte a questa decisione di derogare al diritto contrattuale dei portatori di tale Prestito internazionale di ottenere nella propria moneta e su una base oro il versamento delle somme loro dovute. È unicamente in seguito alla decisione dei Governi che essi hanno compreso nelle «Raccomandazioni convenute per il regolamento dei debiti del Reich e dei debiti di altre autorità pubbliche» (vedi Allegato 3) la disposizione che vi figura attualmente.

Disposizioni corrispondenti sono state inserite, in luogo appropriato, negli altri rapporti.

31. L’Allegato 7 contiene le raccomandazioni convenute per il trattamento dei pagamenti fatti alla Konversationskasse.

32. Gli averi in Deutschemark che potessero spettare a un creditore straniero in seguito al regolamento di un debito germanico contemplato nel piano, dovrebbero poter essere utilizzati, dal creditore primitivo, in modo generalmente conforme ai regolamenti in vigore sul territorio della Repubblica Federale e, segnatamente poter essere trasferiti ad altre persone che risiedono fuori della Germania. Le raccomandazioni convenute per quanto concerne l’utilizzazione degli averi in Deutschemark sono particolareggiatamente esposte nell’Allegato 8.

33. La Conferenza ha pure esaminato la questione della necessità di raccomandare l’adozione, nei paesi creditori, di testi legislativi destinati a limitare la facoltà dei creditori di cercare un regolamento dei loro crediti nei confronti con la Germania. La Conferenza è giunta alla conclusione che tali testi legislativi non sono essenziali per l’attuazione del piano di regolamento.

34. La Conferenza è del parere che le raccomandazioni formulate nel presente Rapporto sono conformi ai principi esposti nel paragrafo 11.

35. I rappresentanti dei creditori privati che hanno partecipato alla Conferenza raccomanderanno ai singoli creditori, in nome dei quali hanno condotto le trattative, di accettare, ciascuno per quanto lo concerne, le modalità del piano di regolamento.

36. Il Governo della Repubblica Federale di Germania dovrebbe impegnarsi ad accelerare i preparativi tecnici necessari per assicurare la applicazione effettiva delle presenti proposte indicate nei vari Allegati.

37. La Conferenza spera che i Trustee incaricati di amministrare i prestiti siano in grado di cooperare nell’esecuzione delle modalità del Piano di regolamento.

38. Nell’interesse del ristabilimento del credito germanico all’estero, così pure nell’interesse delle persone i cui crediti non hanno da lunghi anni potuto essere regolati, la Conferenza domanda istantemente ai Governi interessati di dar seguito il più presto possibile alle raccomandazioni contenute nel presente Rapporto, per poter giungere alla conclusione di un Accordo Intergovernativo destinato a consacrare internazionalmente il Piano di Regolamento, contemporaneamente a un regolamento dei debiti della Repubblica Federale di Germania contratti per il fatto dell’assistenza economica del dopoguerra.

Adottato nella seduta plenaria della Conferenza l’8 agosto 1952.


1 Le disposizioni dell’Allegato 2 al Rapporto della Conferenza sono divenute prive d’oggetto dopo la conclusione degli Accordi sul regolamento dei crediti concessi dai tre Governi per l’assistenza economica prestata alla Germania nel dopoguerra. Gli Accordi sono stati firmati contemporaneamente all’Accordo sui debiti esterni germanici. L’ultimo paragrafo del presente Accordo si riferisce a tali Accordi.


 RU 1954 3; FF 1953 II 177 ediz. ted. 1953 II 173 ediz. franc.


1 Dai testi originali francese e tedesco.2 Al testo di questo Accordo sono aggiunti l’Accordo concernente il regolamento dei debiti fondiari in franchi svizzeri e lo Scambio di lettere tra i capi delle delegazioni tedesca e svizzera circa il trasferimento delle prestazioni che risultano dall’Accordo sui debiti esterni germanici.3 RU 1954 14 Il testo di questo paragrafo è stato adottato dalle parti il 12 febbraio 1953.


Index

0.946.291.364

Texte original

Accord sur les dettes extérieures allemandes1

Conclu à Londres le 27 février 1953

Approuvé par l’Assemblée fédérale le 30 septembre 19532

Entré en vigueur pour la Suisse le 31 décembre 1953

(Etat le 31 décembre 1953)

Les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la Belgique, du Canada, de Ceylan, du Danemark, de l’Espagne, de la République française, du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, de la Grèce, de l’Iran, de l’Irlande, de l’Italie, du Liechtenstein, du Luxembourg, de la Norvège, du Pakistan, de la Suède, de la Suisse, de l’Union de l’Afrique du Sud et de la Yougoslavie d’une part, et le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne d’autre part,

désireux d’écarter tout obstacle aux relations économiques normales entre la République fédérale d’Allemagne et les autres pays, et de contribuer ainsi au développement d’une communauté prospère de nations;

considérant que depuis une vingtaine d’années les paiements sur les dettes extérieures allemandes n’ont pas, en général, été effectués conformément aux termes des contrats; que de 1939 à 1945 l’état de guerre a empêché tout paiement au titre d’un grand nombre de ces dettes; que depuis 1945 ces paiements ont en général été suspendus, et que la République fédérale d’Allemagne est désireuse de mettre fin à cette situation;

considérant que les Etats-Unis d’Amérique, la France et le Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord ont, depuis le 8 mai 1945, fourni à l’Allemagne une assistance économique qui a notablement contribué à la reconstruction de l’économie allemande, et a eu pour effet de faciliter une reprise des paiements sur les dettes extérieures allemandes;

considérant qu’un échange de lettres (dont copie est jointe en Appendice A au présent Accord), est intervenu le 6 mars 1951 entre les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord d’une part, et le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne d’autre part, et que cet échange constitue la base sur laquelle ont été établis le présent Accord sur le règlement des dettes extérieures allemandes (et ses Annexes), ainsi que les Accords sur le règlement des dettes résultant de l’assistance économique fournie à l’Allemagne;

considérant que les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord ont institué une Commission, dénommée Commission Tripartite des Dettes Allemandes, afin de préparer et d’élaborer avec le Gouvernement de la République fédérale d’Alle-magne, avec d’autres Gouvernements intéressés et avec des représentants des créanciers et des débiteurs, un plan de règlement général et méthodique des dettes extérieures allemandes;

considérant que cette Commission a fait savoir aux représentants du Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne que les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord étaient prêts à consentir d’importantes concessions sur la priorité de leurs créances relatives à l’assistance économique d’après-guerre par rapport à toutes les autres créances extérieures sur l’Allemagne et ses ressortissants, et quant au montant total de ces créances, à condition que soit réalisé un règlement équitable et satisfaisant des dettes extérieures d’avant-guerre de l’Allemagne;

considérant qu’un tel règlement des dettes extérieures allemandes ne pouvait être obtenu que grâce à un plan général unique qui tiendrait compte de la position relative des intérêts des divers créanciers, de la nature des diverses catégories de créances et de la situation générale de la République fédérale d’Allemagne;

considérant que pour atteindre ce but, une Conférence internationale des dettes extérieures allemandes, à laquelle participaient des représentants de Gouvernements intéressés ainsi que des créanciers et des débiteurs, a siégé à Londres du 28 février au 8 août 1952;

considérant que ces représentants ont approuvé des recommandations sur les modalités et les procédures de règlement (dont le texte est reproduit dans les Annexes I à VI au présent Accord); que ces recommandations étaient annexées au Rapport de la Conférence des Dettes Extérieures allemandes (dont le texte est reproduit en Appendice B au présent Accord); et que le présent Accord s’inspire des principes et tend à atteindre les objectifs exposés dans ce Rapport;

considérant que les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, ayant estimé que ces recommandations constituent un plan équitable et satisfaisant de règlement des dettes extérieures allemandes, ont signé ce jour avec le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne des accords bilatéraux sur le règlement des dettes au titre de l’assistance économique fournie par ces trois Gouvernements après la guerre, accords qui définissent leurs droits et priorités modifiés au titre de ces dettes,

sont convenus de ce qui suit:

Art. 1 Approbation des modalités et procédures de règlement

Les Parties Contractantes considèrent que les dispositions du présent Accord et de ses Annexes sont raisonnables compte tenu de la situation générale de la République fédérale d’Allemagne et sont équitables et satisfaisantes pour les intérêts en cause. Elles approuvent les modalités et les procédures de règlement contenues dans les Annexes à cet Accord.

Art. 2 Mesures d’exécution incombant à la République fédérale d’Allemagne

La République fédérale d’Allemagne promulguera les lois et prendra les mesures réglementaires et administratives nécessaires pour donner effet au présent Accord et à ses Annexes, et modifiera ou abrogera les lois ainsi que les mesures réglementaires et administratives incompatibles avec leurs dispositions.

Art. 3 Définitions

Aux fins du présent Accord et de ses Annexes IX et X seulement, et à moins que le contexte ne l’exige autrement:

a.
Le terme «créancier» désigne toute personne (autre que le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne) à qui une dette est due;
b.
Les termes «pays créancier» désignent tout pays, autre que la République fédérale d’Allemagne, dont le Gouvernement est Partie au présent Accord, et s’applique à tout territoire auquel le présent Accord est étendu au titre de l’Art. 37;
c.
Les termes «option de change» désignent toute clause contractuelle donnant au créancier le droit d’exiger un paiement dans l’une quel’conque de deux ou de plusieurs monnaies;
d.
Le terme «dette» désigne toute dette répondant aux conditions posées à l’Art. 4;
e.
Le terme «liquide», s’agissant d’une dette, signifie que le montant de celle-ci a été déterminé par un accord, une décision judiciaire ou arbitrale définitive ou par une disposition légale;
f.
Les termes «valeurs mobilières négociables» désignent les actions, obligations et fonds d’Etat, émis par souscription publique ou appartenant à une émission qui est ou a été négociée sur un marché de valeurs reconnu;
g.
Les termes «offres de règlement» utilisés à propos d’une dette obligataire, désignent l’offre par le débiteur de modalités de paiement et autres conditions établies pour la dette en cause, conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, par négociation entre le débiteur et les représentants habilités des créanciers ou par une décision judiciaire ou arbitrale définitive;
h.
Les termes «Partie Contractante» désignent tout Gouvernement au regard duquel le présent Accord est entré en vigueur conformément aux dispositions de son Art. 35 ou de son Art. 36;
i.
Le terme «personne» désigne toute personne physique ou morale, de droit public ou privé, et tout Gouvernement ainsi que toute circonscription politique, tout établissement public y compris toute agence ou service en dépendant et toute personne agissant en leur nom;
j.
Les termes «résider» et «résidant» s’entendent de la résidence habituelle; une personne morale sera censée résider dans le pays sous les lois duquel elle est constituée ou, si son siège social n’est pas dans ce pays, dans le pays où il est situé;
k.
Les termes «modalités de règlement établies», s’agissant d’une dette, désignent les modalités de paiement et autres conditions établies pour cette dette conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, soit par accord entre le créancier et le débiteur, soit par une décision judiciaire ou arbitrale définitive dans une instance entre le créancier et le débiteur;
1.
Les termes «établissement de modalités de règlement», s’agissant d’une dette, désignent l’établissement de modalités de paiement et autres conditions conformément au par. k.
Art. 4 Dettes à régler

1. Les dettes à régler au titre du présent Accord et de ses Annexes sont les suivantes:

a.
Obligations pécuniaires non contractuelles devenues liquides et exigibles avant le 8 mai 1945;
b.
Obligations pécuniaires, nées de contrats de prêt ou de crédit conclus avant le 8 mai 1945;
c.
Obligations pécuniaires, nées de contrats autres que de prêt ou de crédit, devenues exigibles avant le 8 mai 1945;

2. A condition que ces dettes:

a.
Soient visées par l’Annexe I au présent Accord, ou
b.
Soient dues par une personne, comme débiteur principal ou à un autre titre, comme débiteur originel ou comme ayant-cause, qui réside dans la zone monétaire du Deutschemark-Ouest au moment où une proposition est présentée par le débiteur ou une demande est faite par le créancier en vue de l’établissement de modalités de règlement ou, dans le cas des dettes obligataires justiciables de cette procédure, au moment où une demande en vue d’une offre de règlement est faite par le représentant des créanciers, au titre du présent Accord et de ses Annexes;

3. A condition également que ces dettes:

a.
Soient dues au Gouvernement d’un pays créancier, ou
b.
Soient dues à une personne qui réside dans un pays créancier, ou a la qualité de ressortissant d’un tel pays au moment où une proposition est présentée par le débiteur ou une demande est faite par le créancier en vue de l’établissement de modalités de règlement au titre du présent Accord et de ses Annexes, ou
c.
Soient dues au titre de valeurs mobilières négociables payables dans un pays créancier.
Art. 5 Créances exclues du présent Accord

1. L’examen des créances gouvernementales à l’encontre de l’Allemagne issues de la première guerre mondiale sera différé jusqu’à un règlement général définitif de cette question.

2. L’examen des créances issues de la deuxième guerre mondiale des pays qui ont été en guerre avec l’Allemagne ou ont été occupés par elle au cours de cette guerre, et des ressortissants de ces pays, à l’encontre du Reich et des agences du Reich, y compris le coût de l’occupation allemande, les avoirs en compte de clearing acquis pendant l’occupation et les créances sur les Reichskreditkassen, sera différé jusqu’au règlement définitif du problème des Réparations.

3. L’examen des créances nées au cours de la deuxième guerre mondiale des pays qui n’ont pas été en guerre avec l’Allemagne, ni occupés par elle au cours de cette guerre, et des ressortissants de ces pays, à l’encontre du Reich et des agences du Reich, y compris les avoirs acquis en compte de clearing, sera différé jusqu’à ce que le règlement de ces créances puisse être étudié en liaison avec le règlement des créances visées au paragraphe 2 du présent Article (sauf dans la mesure où elles pourraient être réglées sur la base des accords qui ont été signés par les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, et le Gouvernement d’un de ces pays, ou en relation avec ces accords).

4. Les créances à l’encontre de l’Allemagne ou des ressortissants allemands des pays qui ont été incorporés au Reich avant le 1er septembre 1939, ou qui étaient les Alliés du Reich le 1er septembre 1939 ou après cette date, et des ressortissants de ces pays, lorsque ces créances résultent d’obligations contractées ou de droits acquis entre la date d’incorporation (ou, dans le cas des Alliés du Reich, le 1er septembre 1939) et le 8 mai 1945, seront traitées conformément aux dispositions prises ou à prendre dans les traités appropriés. Dans la mesure où de telles dettes pourront, aux termes de ces traités, faire l’objet d’un règlement, les dispositions du présent Accord seront applicables.

5. Le règlement des dettes de la Ville de Berlin et des services publics appartenant à Berlin ou contrôlés par lui et situés à Berlin sera différé jusqu’au moment où les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, le Gouvernement de la République fédérale allemande et le Sénat de Berlin estimeront qu’il est possible d’ouvrir des négociations pour le règlement de ces dettes.

Art. 6 Paiements et transferts au titre du présent Accord

La République fédérale d’Allemagne

a.
Effectuera, conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, les paiements et les transferts afférents aux dettes qui lui incombent au titre de cet Accord et de ses Annexes;
b.
Autorisera l’établissement de modalités de règlement et le paiement, conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, des dettes incombant à une personne autre que la République fédérale d’Allemagne, et assurera le transfert, conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, des paiements effectués sur les dettes dont les modalités de règlement auront été ainsi établies.
Art. 7 Paiements et transferts au titre de certaines obligations devenues exigibles après 1945

La République fédérale d’Allemagne autorisera le paiement des obligations subsistant à la date de l’entrée en vigueur du présent Accord, et autorisera leur transfert dans un délai raisonnable, s’il y a lieu à transfert compte tenu des dispositions appropriées du présent Accord et de ses Annexes, à condition qu’il s’agisse:

a.
D’obligations pécuniaires non contractuelles nées avant le 8 mai 1945, mais qui n’étaient pas liquides et exigibles avant le 8 mai 1945 ou
b.
D’obligations pécuniaires découlant de contrats; autres que de prêt ou de crédit, nées avant le 8 mai 1945 mais devenues exigibles le 8 mai 1945 ou après cette date,

et sous réserve que ces obligations satisfassent aux conditions posées par les par. 2 et 3 de l’Art. 4.

Art. 8 Interdiction de tout traitement discriminatoire

La République fédérale d’Allemagne n’autorisera, et les pays créanciers ne chercheront à obtenir de la République fédérale, ni dans l’exécution de modalités de règlement établies conformément aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes, ni autrement, aucune discrimination ou traitement préférentiel entre les diverses catégories de dettes ou selon les monnaies dans lesquelles les dettes doivent être payées ou à tout autre égard. Les différences de traitement entre les diverses catégories de dettes résultant de l’établissement de modalités de règlement conformes aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes ne seront pas considérées comme constituant une discrimination ou un traitement préférentiel.

Art. 9 Traitement des transferts comme des paiements courants

Les transferts des paiements d’intérêt et d’amortissement effectués au titre du présent Accord seront traités comme des paiements courants; des dispositions à cet effet seront prises, s’il y a lieu, dans tout accord de paiement ou de commerce, bilatéral ou multilatéral, conclu entre la République fédérale d’Allemagne et les pays créanciers.

Art. 10 Limitations aux paiements

La République fédérale d’Allemagne prendra les mesures nécessaires pour assurer, jusqu’à l’exécution ou l’extinction de toutes les obligations résultant du présent Accord et de ses Annexes, qu’aucun paiement ne sera fait au titre des obligations qui, répondant aux conditions posées dans les par. 1 et 2 de l’Art. 4, sont dues à un Gouvernement autre que celui d’un pays créancier ou à une personne n’ayant pas la qualité de résidant ou de ressortissant d’un pays créancier, et qui sont ou étaient payables en monnaie non allemande. La présente disposition ne s’applique pas aux dettes dues au titre de valeurs mobilières négociables dans un pays créancier.

Art. 11 Monnaies de paiement
1.
a. Sauf disposition contraire des Annexes au présent Accord, les dettes sans option de change seront payées dans la monnaie dans laquelle elles sont payables aux termes de l’obligation du débiteur. Si ces dettes sont exprimées en monnaie allemande et doivent, aux termes des Annexes au présent Accord, être payées dans une monnaie non allemande, elles seront payées dans la monnaie du pays de résidence du créancier.
b.
Nonobstant les dispositions de l’alinéa précédent, tout accord de paiement en vigueur entre le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne et le Gouvernement d’un pays créancier s’appliquera aux dettes qui, aux termes de cet alinéa, doivent être payées en une monnaie non allemande à des résidants de ce pays. Un tel accord de paiement, toutefois, ne s’appliquera aux dettes obligataires payables dans une monnaie non allemande autre que celle du pays partie à cet accord que si le Gouvernement de ce pays accepte que de tels paiements soient effectués dans sa propre monnaie aux personnes résidant sur son territoire.
2.
a. La question de savoir si les paiements afférents à des dettes avec option de change pourront continuer d’être demandés dans une monnaie autre que celle du pays où l’emprunt a été souscrit ou le crédit obtenu sera décidée selon des modalités à convenir entre le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne et les Gouvernements des pays dont les monnaies sont en cause.
b.
Lorsqu’une option de change prévoit le paiement d’un montant déterminé d’une monnaie subsidiaire, le créancier sera en droit de recevoir, dans la monnaie du pays où l’emprunt a été souscrit ou le crédit obtenu, la contre-valeur, sur la base du taux de change en vigueur à la date d’échéance du paiement, du montant qui aurait été payable dans la monnaie subsidiaire si l’option avait été exercée.
c.
Les paiements afférents à des dettes avec option de change qui auraient été faits avant la décision prévue à l’al. a du présent paragraphe dans la monnaie du pays où l’emprunt a été souscrit ou le crédit obtenu, ne seront pas affectés par cette décision.

3. Les dispositions des par. 1 et 2 du présent Article ne s’appliquent pas aux dettes visées par les par. 2 et 3 de l’Annexe I au présent Accord.

4. Tout accord de paiement en vigueur entre le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne et le Gouvernement d’un pays créancier s,’appliquera aux paiements afférents aux dettes qui font l’objet des dispositions des par. 2 et 3 du présent Article, à condition que ces paiements soient exigibles dans la monnaie du pays créancier.

5. Dans le cas où la dette est née des opérations commerciales effectuées par une succursale du créancier et où il était prévu que le paiement serait effectué dans le pays où cette succursale est située, ce pays sera considéré comme pays créancier au sens du présent Article.

Art. 12 Traitement du clauses-or

Pour l’établissement des modalités de règlement et pour le paiement de toute dette exprimée en monnaie non allemande sur une base or ou avec une clause-or, le montant à payer sera, sauf disposition particulière contraire des Annexes au présent Accord, déterminé comme suit:

a.
Le montant à payer au titre d’une dette qui, aux termes de l’obligation existant au moment de l’établissement des modalités de règlement, est exprimée ou payable en dollars des Etats-Unis ou en francs suisses sur une base or ou avec une clause-or, sera déterminé sans égard à cette base or ou à cette clause-or. Tout nouveau contrat conclu entre le créancier et le débiteur au sujet d’une telle dette sera exprimé en dollars des Etats-Unis ou en francs suisses, sans référence à la valeur de la monnaie en cause par rapport à l’or, et ne contiendra pas de clause-or;
b.
Le montant à payer au titre d’une dette qui, aux termes de l’obligation existant au moment de l’établissement des modalités de règlement, est exprimée ou payable dans une autre monnaie non allemande sur une base or ou avec une clause-or sera déterminé comme suit:
(i)
La contre-valeur en dollars des Etats-Unis du montant nominal exigible sera calculée sur la base du taux de change en vigueur à la date à laquelle l’obligation a été contractée ou, s’il s’agit d’une dette obligataire, en vigueur à la date d’émission des obligations;
(ii)
Le montant en dollars ainsi obtenu sera converti dans la monnaie dans laquelle l’obligation doit être payée conformément aux dispositions de l’Art. 11, sur la base du taux de change entre le dollar des Etats-Unis et cette monnaie en vigueur à la date à laquelle le montant payable est exigible toutefois, au cas où ce taux de change serait moins favorable pour le créancier que le taux de change du 1er août 1952 entre le dollar des Etats-Unis et cette monnaie, la conversion sera faite sur la base du taux de change en vigueur le 1er août 1952.
Art. 13 Taux de change

Lorsque le présent Accord et ses Annexes prévoient qu’un montant doit être calculé sur la base d’un taux de change, ce taux sera, sauf dans les cas prévus par l’Annexe III et l’Art. 8 de l’Annexe IV au présent Accord:

a.
Celui déterminé par les parités des monnaies en cause en vigueur à la date considérée, telles qu’elles ont été convenues avec le Fonds Monétaire International au titre de l’Art. IV, Section 1 du Statut du Fonds Monétaire International; ou
b.
Si aucune parité n’est ou n’était en vigueur à la date considérée, le taux de change convenu pour les paiements courants dans un accord bilatéral de paiement entre les Gouvernements intéressés ou leurs autorités monétaires; ou
c.
Si aucune parité ni aucun taux de change convenu dans un accord .bilatéral de paiement ne sont ou n’étaient en vigueur à la date considérée, le taux moyen des changes applicable à la généralité des transactions, en vigueur, pour les transferts télégraphiques dans la monnaie du pays où le paiement doit être fait, sur le principal marché des changes de l’autre pays à la date considérée ou à la dernière date de cotation antérieure; ou
d.
S’il n’existe ou n’existait à la date considérée aucun taux de change déterminé selon les dispositions des par. a, b et c, le taux obtenu à partir des taux moyens des changes en vigueur pour les monnaies en question sur le principal marché des changes d’un pays tiers effectuant des transactions dans ces monnaies, à la date considérée ou à la dernière date de cotation antérieure.
Art. 14 Dispositions relatives à certaines dettes exprimées en monnaie allemande

1. La République fédérale d’Allemagne prendra, à l’égard des dettes en Reichsmark dont elle a assumé ou pourrait assumer la responsabilité et qui ne sont pas visées au par. 6 de l’Annexe 1 au présent Accord, des mesures analogues à celles qui sont prévues par ce paragraphe.

2. Par application du principe du traitement national, la République fédérale d’Allemagne prendra également les mesures nécessaires pour assurer que les dettes au titre d’obligations en Reichsmark, autres que les dettes en mark-or ayant un caractère spécifiquement étranger, qui étaient dues le 21 juin 1948 à des personnes ayant à cette date la qualité de ressortissants d’un pays créancier ou de résidants dans un tel pays, et dont le paiement ne peut aux termes des lois et règlements en vigueur dans la zone monétaire du Deutschemark-Ouest être exigé que dans la limite d’une certaine quote-part, recevront application du même traitement que les obligations analogues envers des personnes résidant dans la zone monétaire du Deutschemark-Ouest.

3. Lors du règlement des autres dettes payables en monnaie allemande et dues à des ressortissants de pays créanciers résidant dans la zone monétaire du Deutschemark- Ouest, les modalités appliquées ne pourront être moins favorables que celles applicables aux obligations analogues envers toute personne résidant dans la même zone.

Art. 15 Assentiment des créanciers

1. Seront seuls en droit de bénéficier des dispositions du présent Accord et de ses Annexes et de recevoir des paiements à ce titre les créanciers qui, dans le cas des dettes obligataires justiciables de la procédure de l’offre de règlement, auront accepté cette offre ou, dans le cas des autres dettes, auront accepté que des modalités de paiement et autres conditions soient établies pour de telles dettes conformément à ces dispositions.

2.
a. Dans le cas des dettes obligataires justiciables de la procédure de l’offre de règlement, l’acceptation de l’offre, au sens du par. 1 du présent Article, s’effectuera par la présentation des anciennes obligations ou des anciens coupons:
(i)
A l’échange si de nouvelles obligations ou de nouveaux coupons sont émis, ou
(ii)
A l’estampillage si les modalités de règlement doivent être portées par estampillage sur les anciennes obligations ou les anciens coupons;
b.
Le porteur d’une obligation visée par l’Annexe II au présent Accord pour laquelle une offre de règlement est faite, aura au moins 5 ans à compter de la date de cette offre pour l’accepter. Lorsqu’un motif raisonnable sera invoqué, le débiteur devra prolonger ce délai.

3. Dans le cas des dettes autres que celles visées au par. 2 a du présent article le créancier sera, en l’absence de disposition précise sur ce point dans une Annexe au présent Accord, considéré comme ayant accepté l’établissement de modalités de paiement et autres conditions au sens du par. 1 du présent Article s’il marque clairement, de quelque manière que ce soit, son intention d’accepter.

4. Les procédures de règlement prévues dans le présent Accord et les Annexes appropriées ne sont applicables à un débiteur que lorsque ce dernier a fait une proposition de règlement, une notification d’accession ou une déclaration de participation au titre de sa dette conformément aux dispositions de l’Annexe applicable du présent Accord. Le présent paragraphe ne sera pas considéré comme affectant les dispositions de l’Art. 17 du présent Accord.

5. En donnant effet aux dispositions de l’Art. 2 du présent Accord, la République fédérale d’Allemagne sera en droit de tenir compte des dispositions des précédents paragraphes du présent Article.

Art. 16 Extinction des obligations des débiteurs

Lorsqu’un débiteur se sera acquitté de sa dette selon des modalités de règlement établies en application du présent Accord et de ses Annexes, il sera censé s’être également acquitté, de ce fait, de toutes les obligations qui lui incombaient au titre de cette dette, telle qu’elle existait avant l’établissement de ces modalités, à moins que ces obligations n’aient été déjà éteintes par accord.

Art. 17 Sanction des droits des créanciers

1. La République fédérale d’Allemagne donnera à tout créancier le droit, dans les limites du présent Accord et de ses Annexes, de faire sanctionner par les tribunaux allemands et par les autorités allemandes:

a.
Ses droits au titre de la dette tels qu’ils existent au moment où il est fait application du présent Article, si ce créancier et son débiteur n’ont pu s’entendre sur les modalités de règlement et que le créancier déclare accepter l’établissement, par ces tribunaux, de modalités de paiement et autres conditions conformes aux dispositions du présent Accord et de ses Annexes;
b.
Ses droits selon les modalités de règlement de la dette, si le débiteur ne s’acquitte pas de ses obligations conformément à ces modalités (y compris les droits qui, aux termes du présent Accord et de ses Annexes, peuvent être exercés par le créancier lorsque le débiteur ne s’acquitte pas de ces obligations). Toutefois, le créancier ne sera pas en droit de demander, plus rapidement que si le débiteur s’était acquitté de ses obligations, le transfert des montants en capital qui pourraient devenir exigibles à la suite du défaut de celui-ci.

2. Le droit visé au par. 1 du présent Article ne sera pas accordé à un créancier si, au moment où celui-ci invoque les dispositions de ce paragraphe, le litige relève, aux termes du contrat en cause ou du présent Accord et de ses Annexes, de la compétence exclusive d’un tribunal dans un pays créancier ou d’une instance arbitrale. Lorsque la compétence exclusive est prévue par le contrat, le créancier et le débiteur pourront convenir de renoncer à cette disposition et le créancier se verra de ce fait ouvrir le droit prévu au par. 1.

3.
a. Qu’il y ait ou non réciprocité entre la République fédérale d’Allemagne et le pays dans lequel la décision a été rendue, la République fédérale d’Allemagne donnera à tout créancier le droit, sous réserve des conditions applicables du par. 1 et compte tenu des dispositions du par. 4 du présent Article, d’obtenir des Tribunaux allemands et des Autorités allemandes l’exécution des décisions judiciaires ou arbitrales définitives rendues:
(i)
Dans un pays créancier après l’entrée en vigueur du présent Accord;
(ii)
Dans un pays créancier avant l’entrée en vigueur du présent Accord, lorsque le débiteur ne conteste pas la dette établie par cette décision.
b.
Dans toute autre instance engagée devant un tribunal allemand au titre d’une dette ayant fait l’objet d’une décision judiciaire ou arbitrale rendue dans un pays créancier avant l’entrée en vigueur du présent Accord, le Tribunal acceptera comme établis les faits sur lesquels la décision en cause est fondée, à moins que le débiteur ne présente des preuves contraires. En pareil cas, le créancier pourra faire appel à toutes autres preuves en son pouvoir et notamment aux pièces de la procédure dans l’instance précédente. Toute obligation pécuniaire non contractuelle dont le montant est établi par décision d’un tribunal allemand dans une instance au titre du présent paragraphe, sera, aux fins du par. 1 a de l’Art. 4 du présent Accord, considérée comme ayant été liquide, à la date de la décision judiciaire ou arbitrale définitive rendue dans le pays créancier.
c.
La République fédérale d’Allemagne donnera au créancier le droit, sous réserve des conditions applicables du par. 1 du présent Article, d’obtenir des tribunaux allemands et des autorités allemandes l’exécution des décisions judiciaires et arbitrales définitives relatives à une dette rendues sur le territoire de l’Allemagne avant le 8 mai 1945 ou sur le territoire de la zone monétaire du Deutschemark-Ouest après le 8 mai 1945.

4. Les tribunaux allemands pourront refuser d’exécuter, au titre du par. 3 du présent Article, la décision d’un tribunal étranger ou d’une instance arbitrale (à l’exception des instances arbitrales instituées par application des dispositions du présent Accord et de ses Annexes) dans toute affaire:

a.
Dans laquelle le tribunal ayant rendu la décision n’était pas compétent, ou dans laquelle la compétence de l’instance arbitrale ayant rendu la décision n’était pas fondée sur l’accord des parties;
b.
Dans laquelle le débiteur n’a pas eu la possibilité de présenter ses conclusions devant le tribunal ou l’instance arbitrale en cause;
c.
Dans laquelle l’exécution de la décision serait contraire à l’ordre publie dans la République fédérale d’Allemagne. Toutefois, le fait qu’un jugement n’est pas en harmonie avec les dispositions du présent Accord ou de ses Annexes ne sera pas considéré comme de nature à en rendre l’exécution, dans les limites du présent Accord et de ses Annexes, contraire à l’ordre public au sens du présent alinéa.

5. La République fédérale d’Allemagne donnera aux Associations de porteurs ou organismes similaires mentionnés à l’Annexe I et aux représentants de créanciers mentionnés à l’Art. VIII de l’Annexe II au présent Accord, le droit de faire établir par les tribunaux et les autorités allemandes les modalités de l’offre de règlement lorsque le débiteur (autre que la République fédérale d’Allemagne) n’a pas présenté, pour une dette obligataire existante, une proposition de règlement, conformément aux dispositions applicables des Annexes I et II au présent Accord.

6.
a. Un débiteur qui ne présente pas une proposition de règlement au titre de l’Annexe I ou de l’Annexe II au présent Accord, n’est pas admis, dans une instance engagée devant un tribunal allemand au titre des par. 1, 3 ou 5 du présent Article, à bénéficier des dispositions du par. 7, 1 e de l’Annexe I ou du par. 11 de l’Art. V de l’Annexe II au présent Accord relatives aux cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile. Lorsqu’il établira les modalités de l’offre de règlement ou les modalités de règlement de la dette en cause, le tribunal prescrira le plus court délai de remboursement qui, aux termes de l’Annexe appropriée, peut être appliqué dans le règlement de cette dette, et condamnera le débiteur à rembourser au demandeur les dépenses visées au par. 7h de l’Annexe I ou au par. 2 de l’Art. X de l’Annexe II au présent Accord; ces montants seront immédiatement exigibles et payables. Le tribunal prescrira également le paiement par le débiteur des frais de l’instance et de tous les frais et dépenses raisonnables exposés dans l’instance en cause soit par le créancier, dans le cas des dettes non obligataires, soit par l’Association de porteurs ou l’organisme similaire ou par le représentant des créanciers intéressé, dans le cas des dettes obligataires.
b.
Lorsqu’un débiteur ne fait pas de déclaration d’accession conformément aux dispositions de l’Ar. 22 de l’Annexe III au présent Accord, le créancier intéressé est en droit, dans toute instance engagée au titre des par. 1 ou 3 du présent Article, de faire valoir ses droits conformément aux dispositions de ladite Annexe. Dans le cas cependant des Débiteurs Commerciaux ou Industriels Allemands au sens de ladite Annexe, qui sont les débiteurs directs du créancier, ce dernier ne pourra faire valoir ses droits qu’à l’expiration d’un délai de trente jours à compter de la première réunion du Comité Consultatif prévu par l’Art. 17 de l’Annexe III. Lorsqu’il ordonnera le paiement de la dette conformément aux dispositions de cette Annexe, le tribunal prescrira le paiement par le débiteur des frais de l’instance et de tous les frais et dépenses raisonnables exposés par le créancier dans l’instance en cause.
c.
Un débiteur qui ne souscrit pas la déclaration requise par l’Art. 14 de l’Annexe IV au présent Accord n’est pas admis, dans toute instance engagée devant un tribunal allemand au titre des par. 1 ou 3 du présent Article, à bénéficier des dispositions de l’Article 11 de cette Annexe relatives aux cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile. Au cas cependant où le manquement du débiteur serait uniquement fondé sur la contestation, par ce dernier, de l’existence de la dette, la disposition qui précède ne sera pas applicable, sous réserve que, si le tribunal ou le tribunal arbitral visé à l’Art. 15 de l’Annexe IV juge que la dette existe, le débiteur ne sera pas admis à bénéficier des dispositions de l’Art. 11 de l’Annexe IV, s’il ne fait pas la déclaration requise dans un délai de trente jours à compter de la notification de la décision définitive de ce tribunal. Dans toute instance, au titre du présent alinéa, dans laquelle le débiteur n’est pas admis à bénéficier des dispositions de l’Art. 11 de l’Annexe IV, le tribunal prescrira le paiement par le débiteur des frais de l’instance et de tous honoraires raisonnables du conseil du demandeur.

7. La République fédérale d’Allemagne donnera au créancier le droit, dans les limites du présent Accord et de ses Annexes, de poursuivre devant les tribunaux allemands et par l’intermédiaire des autorités allemandes le recouvrement de ses créances à l’encontre d’une personne résidant dans la zone monétaire du Deutschemark-Est, sur les biens de cette personne dans la zone monétaire du Deutschemark-Ouest, si ces créances découlent d’obligations satisfaisant, sauf en ce qui concerne la résidence du débiteur, aux conditions de l’Art. 4 du présent Accord. Le droit au transfert des sommes reçues par le créancier sera sujet au régime de contrôle des changes en vigueur dans la zone monétaire du Deutschemark-Ouest.

Art. 18 Délais de prescription

1. Aucun débiteur ne sera en droit d’opposer à l’établissement d’une offre de règlement ou de modalités de règlement pour une dette l’expiration d’un délai de prescription ou de forclusion relatif à la présentation d’une réclamation quelconque afférente à cette dette, avant une date qui sera déterminée en considérant ces délais, pour autant qu’ils n’ont pas expiré avant le 1er juin 1933, comme suspendus du 1er juin 1933 jusqu’à l’expiration d’un délai de 18 mois à compter de la date à laquelle le présent Accord et l’Annexe appropriée deviendront applicables à la dette en cause.

2. Sans préjudice des dispositions du par. 1 du présent Article, les délais de prescription et de forclusion visés au par. 1 et applicables aux dettes obligataires énumérées dans les Sections A et B de l’Annexe I ou visées par l’Annexe II au présent Accord seront, en vue de l’établissement de modalités de règlement, censés n’avoir pas expiré avant la date à laquelle l’offre de règlement du débiteur cessera d’être ouverte à l’acceptation du créancier conformément aux dispositions du par. 8 b de l’Annexe I et de l’Art. 15 du présent Accord.

3. Lorsque le créancier accepte une offre de règlement ou accepte que des modalités de règlement soient établies pour une dette conformément aux dispositions de l’Art. 15 du présent Accord, cette acceptation interrompt les délais de prescription et de forclusion relatifs à la présentation des réclamations afférentes à cette dette.

4. Les délais d’appel des décisions des tribunaux, instances arbitrales ou autorités administratives, les délais visés par le par. 3 de la Section 12 de la Loi allemande sur les contrats d’assurance et les délais prévus par les lois allemandes sur la validation des valeurs mobilières ne sont pas compris parmi les délais de prescription et de forclusion visés aux par. 1, 2 et 3 du présent Article.

5. Les dispositions qui précèdent s’appliqueront, que les délais aient été établis par la loi allemande ou par la loi d’un autre pays, par une décision d’un tribunal, d’une instance arbitrale ou d’une autorité administrative, par un contrat ou par un autre acte juridique. La République fédérale d’Allemagne fera en sorte qu’elles soient appliquées par les tribunaux allemands, même si les obligations du débiteur relèvent, quant au fond, d’une loi étrangère.

Art. 19 Accords subsidiaires

1. Les accords résultant des négociations prévues

a.
Au par. 11 de l’Annexe I au présent Accord (créances nées des décisions du Tribunal Arbitral Mixte gréco-allemand);
b.
Au par. 15 de l’Annexe I au présent Accord (responsabilité des dettes gouvernementales de l’Autriche);
c.
A l’Art. 10 de l’Annexe IV au présent Accord (paiements à la Deutsche Verrechnungskasse);
d.
A l’Appendice A de l’Annexe IV au présent Accord (dettes foncières en francs suisses)

seront soumis pour approbation aux Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne (s’il y a lieu, après approbation par ce dernier).

2. Chacun de ces accords entrera en vigueur et sera traité à tous égards comme une Annexe au présent Accord lorsqu’il aura été approuvé par ces Gouvernements. Toutes les Parties Contractantes en seront avisées par le Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord.

Art. 20 Dettes du Reich au titre d’Accords Multilatéraux

Aucune des dispositions du présent Accord n’interdit des paiements au titre des dettes du Reich ou des Agences du Reich découlant de cotisations impayées ou de services rendus dans le cadre d’un accord international multilatéral ou des statuts d’une organisation internationale. A la demande des créanciers intéressés, le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne participera à des négociations directes au sujet de ces dettes.

Art. 21 Renouvellement de l’Annexe III

Par «Annexe III» au présent Accord, il faut entendre également tout accord ou tous accords qui pourront être conclus après la date du présent Accord en vue de renouveler les dispositions de cette Annexe. Tout accord de l’espèce pourra modifier les dispositions de l’Annexe III, mais devra tendre à établir les moyens de restaurer les conditions normales du financement du commerce extérieur de la République fédérale d’Allemagne, conformément aux objectifs généraux du présent Accord.

Art. 22 Créances d’assurance sociales

1. Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne entrera en négociations avec les Gouvernements des pays créanciers intéressés en vue du règlement des créances d’assurances sociales, nées en application des lois et règlements allemands en vigueur avant le 8 mai 1945, au titre de toute période antérieure à cette date, dans la mesure où ces créances doivent être considérées selon la législation de la République fédérale d’Allemagne, ou conformément à des engagements souscrits par elle, comme à sa charge ou à la charge d’institutions d’assurances sociales situées sur le territoire fédéral, et dans la mesure où ces créances ne sont pas traitées dans un accord avec le Gouvernement du pays créancier intéressé. Aucune disposition de ce paragraphe ne doit empêcher l’inclusion dans de tels accords de dispositions selon lesquelles des lois ou règlements en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne en matière d’assurances sociales prévoyant un traitement moins favorable pour les ressortissants d’autres pays que pour les ressortissants allemands ne seront pas appliqués.

2. La République fédérale d’Allemagne prendra les dispositions nécessaires en vue du règlement des créances visées au paragraphe ci-dessus, mais non couvertes par des accords avec des Gouvernements de pays créanciers, et des transferts correspondants, à condition qu’il s’agisse de créances de ressortissants ou de résidents d’un pays créancier dans lequel les paiements afférents à des créances analogues peuvent être transférés à des ressortissants ou des résidents de la République fédérale d’Allemagne. Les lois et règlements en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne en matière d’assurances sociales prévoyant un traitement moins favorable pour les ressortissants d’autres pays que pour les ressortissants allemands ne seront pas appliqués si le pays créancier intéressé ne fait pas, quant aux paiements d’assurances sociales, de discrimination entre ses ressortissants et les ressortissants allemands ou entre ses résidents et les résidents de la République fédérale d’Allemagne.

3. Les créances visées au par. 1 du présent Article, au titre d’assurances sociales, de ressortissants ou de résidents d’un pays créancier qui ne seront pas réglées en vertu du par. 1 ou conformément au par. 2 du présent Article seront réglées selon les dispositions de l’Art. 28 de l’Annexe IV au présent Accord.

Art. 23 Dettes d’assurances

1. Lorsque les arrangements bilatéraux conclus en exécution de l’Art. 30, par. 1, de l’Annexe IV au présent Accord contiendront des dispositions en vue du transfert de paiements afférents à des dettes, ou du paiement en Deutschemark de dettes, découlant de contrats, ou d’accords de toute nature, d’assurance ou de réassurance, ou relatives à de tels contrats ou accords, ces dispositions devront être compatibles avec celles qui régissent le règlement des autres types de dettes.

2. Lorsqu’aucun accord bilatéral n’aura été conclu au 30 juin 1953, les dettes au titre de contrats d’assurance ou de réassurance seront réglées conformément aux dispositions de l’Art. 30, par. 2 et de l’Art. 31 de l’Annexe IV. La date limite du 30 juin 1953 pourra être reportée par accord mutuel. Les modalités les plus favorables figurant dans l’un quelconque des accords bilatéraux conclus conformément au par. 1 du présent Article en vue du transfert de paiements afférents à une catégorie quelconque de dettes, ou du paiement en Deutschemark de ces dettes, seront applicables aux dettes de la même catégorie envers des créanciers résidant dans des pays avec lesquels il n’aura pas été conclu d’accords bilatéraux.

Art. 24 Application à l’Accord à Berlin

1. Sous réserve des dispositions du par. 2 b de l’Art. 4 et du par. 5 de l’Art. 5, le présent Accord s’appliquera à Berlin, qui, dans les limites de sa compétence, s’acquittera d’engagements correspondant à ceux que la République fédérale d’Allemagne assume au titre du présent Accord et de ses Annexes.

2. Le présent Accord entrera en vigueur, en ce qui concerne Berlin, lors de son entrée en vigueur conformément au par. 2 de l’Art. 35 ou postérieurement, lorsque le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne déposera auprès du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord une déclaration précisant que toutes les mesures d’ordre juridique nécessaires à l’application du présent Accord à Berlin, ont été prises à Berlin.

Art. 25 Révision de l’Accord lors de la réunification de l’Allemagne

Les Parties Contractantes réviseront le présent Accord lors de la réunification de l’Allemagne. Cette révision aura exclusivement pour objet:

a.
D’appliquer les dispositions des Annexes au présent Accord, prévoyant l’ajustement de certaines dettes particulières en cas de réunification, sauf dans la mesure où il est prévu que ces dispositions sont automatiquement appliquées en pareil cas;
b.
D’étendre l’application des dispositions du présent Accord aux dettes des personnes résidant dans le territoire réuni avec celui de la République fédérale d’Allemagne;
c.
D’effectuer des ajustements équitables dans le cas des dettes dont les modalités de règlement ont été établies en tenant compte de la disparition ou de l’indisponibilité de certains avoirs situés dans le territoire réuni avec celui de la République fédérale d’Allemagne.
Art. 26 Accords antérieurs

Aucune des dispositions du présent Accord ne sera considérée comme affectant la validité de tout Accord relatif à un règlement d’obligations conclu par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne avant l’entrée en vigueur du présent Accord.

Art. 27 Préséance de l’Accord sur les Annexes

En cas d’incompatibilité entre les dispositions du présent Accord et les dispositions de l’une quelconque de ses Annexes les dispositions du présent Accord prévaudront.

Art. 28 Tribunal d’Arbitrage

1. Il est institué, aux fins définies ci-après, un Tribunal d’Arbitrage de l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes (dénommé ci-après «le Tribunal»). La composition, l’organisation et les règles de fonctionnement du Tribunal sont définies dans la Charte jointe en Annexe IX au présent Accord.

2. Sous réserve des dispositions du par. 5 du présent Article, le Tribunal est seul compétent pour tous les litiges entre deux ou plusieurs Parties Contractantes relatifs à l’interprétation et à l’application de l’Accord ou de ses Annexes, que les Parties ne parviendront pas à régler par voie de négociations. Toutefois, les litiges relatifs à l’interprétation ou à l’application de l’Art. 34 du présent Accord sont exclus de la compétence du Tribunal et de tout autre cour ou tribunal. Dans toute instance devant le Tribunal relative à un litige entre Parties Contractantes autres que le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne, ce dernier Gouvernement deviendra partie à l’instance si l’une des Parties au litige le demande.

3. Le Tribunal est seul compétent pour les instances relatives aux questions d’importance fondamentale pour l’interprétation de l’Annexe IV au présent Accord, visées au second paragraphe de l’Art. 16 de cette Annexe, qui lui sont soumises par toute Partie Contractante. La présente disposition ne porte pas atteinte à la compétence attribuée à la Commission Mixte par le par. 2 de l’Art. 31 du présent Accord.

4. Le Tribunal est seul compétent pour connaître des appels interjetés par application des dispositions du par. 7 de l’Art. 31 du présent Accord.

5. Sans préjudice des dispositions des par. 3 et 4 du présent Article, le Tribunal n’a pas compétence pour connaître des litiges portant exclusivement sur l’interprétation ou l’application d’une Annexe au présent Accord lorsqu’une instance arbitrale instituée en application de ladite Annexe est compétente pour décider la question d’interprétation ou d’application en cause. La présente disposition ne sera pas considérée comme limitant la compétence du Tribunal dans tout litige sur le point de savoir si une décision rendue par l’une des instances arbitrales mentionnées ci-dessus entre en conflit avec l’une quelconque des dispositions du présent Accord.

6. Toute Partie Contractante ayant un intérêt à la question qui fait l’objet d’une instance devant le Tribunal est en droit de devenir partie à cette instance.

7. Le Tribunal a pouvoir pour statuer sur les questions relatives à l’étendue de sa compétence dans le cadre des précédentes dispositions du présent Article.

8. Toute décision du Tribunal:

a.
Dans une instance au titre du par. 2 du présent Article, est définitive et lie les parties au litige et toute autre Partie Contractante devenue partie à l’instance;
b.
Dans une instance au titre du par. 3, du présent Article, est définitive et lie la Partie Contractante qui a soumis la question au Tribunal et toute autre Partie Contractante devenue partie à l’instance;
c.
Dans un appel au titre du par. 4 du présent Article, est définitive et lie la partie ou les parties à l’appel.

9. La compétence du Tribunal n’est pas affectée par le défaut de toute partie à un litige.

10. Dans leurs décisions sur l’interprétation ou l’application du présent Accord ou de ses Annexes, toutes les instances arbitrales autre que le Tribunal, établies par application du présent Accord ou de ses Annexes, sont liées par les décisions applicables du Tribunal.

11. A la demande de toute Partie Contractante, le Tribunal donne un avis consultatif sur l’interprétation ou l’application du présent Accord (à l’exclusion de l’Art. 34). Cet avis consultatif n’a pas force obligatoire.

Art. 29 Arbitrage de certains litiges dans le cadre de l’Annexe I

1. Seules les Associations de porteurs de valeurs mobilières ou les organisations similaires reconnues par les Gouvernements des pays dans lesquels elles sont constituées comme représentant les porteurs de valeurs mobilières de ces pays (dénommés ci-après «les représentants des créanciers»), d’une part, et les débiteurs, d’autre part, sont en droit d’être parties à une instance devant un des Tribunaux d’Arbitrage prévus pour le règlement des litiges définis dans la Section 7, 1 g de l’Annexe I au présent Accord.

2. Les Tribunaux d’Arbitrage prévus au paragraphe précédent comprennent, sauf s’il en a été autrement convenu par les parties au litige, trois membres nommés comme suit:

a.
Un membre nommé par le débiteur;
b.
Un membre nommé par le représentant des créanciers intéressés ou, lorsque plusieurs représentants des créanciers sont en cause, conjointement par ces représentants;
c.
Un troisième membre, assumant les fonctions de Président, choisi par les arbitres nommés conformément aux al. a et b du présent paragraphe. Le Président ne peut être un ressortissant allemand, ni un ressortissant d’un pays dans lequel l’un des représentants des créanciers parties au litige a été constitué.

3. Dans les quatre-vingt-dix jours de la notification, par l’une des parties au litige, de la nomination de son arbitre à l’autre partie, celle-ci doit nommer son arbitre. Au cas où elle ne l’aurait pas fait dans le délai prescrit, l’arbitre sera, à la demande de la partie ayant effectué la notification prévue ci-dessus, nommé par la Chambre de Commerce Internationale.

4. Au cas où les deux arbitres ne pourraient se mettre d’accord dans les trente jours de la nomination du second arbitre sur la désignation du Président, celui-ci sera, à la demande de l’un quelconque des deux arbitres, nommé par la Chambre de Commerce Internationale. Cette nomination sera sujette à la condition de nationalité prévue au par. 2 c du présent Article.

5. En cas de vacance pour cause de décès, maladie, démission ou non exécution par un membre du Tribunal d’Arbitrage des devoirs de sa charge, il sera pourvu au siège devenu vacant selon la même procédure que lors de la nomination initiale, dans les trente jours de la vacance.

6. Les Tribunaux d’Arbitrage arrêtent leurs propres règles de procédure. A défaut, le Code d’arbitrage de la Chambre de Commerce Internationale est applicable.

7. La décision d’un Tribunal d’Arbitrage, quant à la conversion qui fait l’objet de l’arbitrage, lie les parties à l’instance en ce qui concerne les modalités de l’offre de règlement, et le représentant des créanciers est tenu de recommander l’acceptation de cette offre aux porteurs, pour autant qu’elle se conforme aux autres conditions prévues par l’Annexe I au présent Accord.

Art. 30 Situation des trustees au regard des dispositions de l’Annexe II et de la procédure d’arbitrage prévue par cette Annexe

1. Lorsque le Comité d’Arbitrage et de Médiation constitué par application de l’Art. IX de l’Annexe II au présent Accord est saisi d’une instance relative au règlement d’une dette obligataire à laquelle cette Annexe est applicable, il notifie cette instance au trustee de la dette en cause. Ce dernier peut, dans les vingt jours suivant la réception de cette notification, devenir partie à l’instance.

2. Afin de permettre aux trustees des dettes obligataires de s’acquitter des obligations qui peuvent leur incomber envers les porteurs de ces dettes, tout débiteur qui, conformément aux dispositions de l’Art. VII de l’Annexe II au présent Accord, soumet au représentant des créanciers une proposition en vue d’une offre de règlement, doit soumettre en même temps, une copie de cette proposition au trustee de la dette en cause. Ce dernier peut faire connaître au débiteur et au représentant des créanciers toute objection qu’il pourrait avoir à l’encontre des modalités de l’offre en cours de négociation, et cette objection doit être étudiée au cours des négociations.

3. Avant de conclure un accord définitif avec le représentant des créanciers sur les modalités de l’offre de règlement, le débiteur notifie ces modalités par écrit au trustee. Dans les dix jours suivant la réception de cette notification, ce dernier est en droit de soumettre au Comité d’Arbitrage et de Médiation toute objection qu’il peut avoir à l’encontre des modalités de l’offre de règlement, sur tout point pour lequel il décide, à sa seule discrétion, que les termes du contrat de mandat («Trusteeship») existant lui imposent des obligations envers les porteurs. Le Comité d’Arbitrage et de Médiation notifie l’introduction de cette instance au représentant des créanciers et au débiteur. Ceux-ci peuvent devenir partie à l’instance dans les vingt jours suivant la réception de cette notification. La compétence du Comité d’Arbitrage et de Médiation à l’égard de l’instance n’est pas affectée par le défaut du représentant des créanciers ou du débiteur. Si à l’expiration du délai de dix jours prévu ci-dessus, il n’a pas été fait appel à l’arbitrage, le débiteur peut conclure l’accord envisagé avec le représentant des créanciers.

4. Toute décision du Comité d’Arbitrage et de Médiation, dans une instance engagée par application du par. 3 du présent Article, lie le représentant des créanciers et le débiteur dans la mesure prévue par le par. 1, al. 2, de l’Art. IX de l’Annexe II au présent Accord. Dans toute instance à laquelle le trustée est devenu partie par application du par. 1 ou du par. 3 du présent Article, le trustée a les mêmes droits que toute autre partie à l’instance.

Art. 31 Commission Mixte pour le règlement des questions relatives à l’Annexe IV

1. La composition, l’organisation et les règles de fonctionnement de la Commission Mixte prévue par l’Art. 16 de l’Annexe IV au présent Accord sont définies dans la Charte jointe en Annexe X au présent Accord.

2. La Commission Mixte est compétente pour:

a.
Les divergences d’opinion entre créanciers et débiteurs résultant de l’interprétation de l’Annexe IV au présent Accord, qui lui sont soumises soit conjointement par un créancier et un débiteur, soit par un créancier ou un débiteur dont le Gouvernement déclare qu’à son avis la question en litige est d’importance générale pour l’interprétation de ladite Annexe;
b.
Les litiges qui, initialement soumis à un tribunal arbitral établi par application des dispositions de l’Art. 17 de l’Annexe IV au présent Accord, sont, par application de l’Art. 16 de la même Annexe, renvoyés à la Commission Mixte, soit par une Partie Contractante, soit par le tribunal arbitral lui-même, motif pris de ce que le cas présente une importance fondamentale pour l’interprétation de l’Annexe IV. Toutefois, lorsque l’instance engagée devant un tribunal arbitral est un appel interjeté par application de l’Art. 11 de l’Annexe IV, seule la question présentant une importance fondamentale pour l’interprétation de cette Annexe est soumise à la Commission Mixte, pour décision.

3. Toute Partie Contractante ayant un intérêt à la question qui fait l’objet d’une instance devant la Commission Mixte est en droit de devenir partie à cette instance.

4. La compétence de la Commission Mixte n’est pas affectée par le défaut de toute partie au litige.

5. La Commission Mixte a pouvoir pour statuer sur les questions relatives à l’étendue de sa compétence, dans le cadre des précédentes dispositions du présent Article.

6. Sous réserve des dispositions du par. 7 du présent Article, toute décision de la Commission Mixte est définitive et obligatoire:

a.
Pour les parties à toute instance devant la Commission;
b.
Pour toute partie à un litige soumis à la Commission Mixte au titre du par. 2 a du présent Article;
c.
Pour toute Partie Contractante qui soumet à la Commission Mixte pour décision une question ou une affaire au titre du par. 2 b du présent Article;
d.
Pour tout Tribunal Arbitral saisi d’un litige qui a fait l’objet d’un renvoi à la Commission Mixte par application du par. 2 b du présent Article;
e.
Lorsque l’une des modalités de règlement d’une dette est en cause dans l’instance, pour cette modalité de règlement.

7. Toute Partie Contractante est en droit d’interjeter appel d’une décision de la Commission Mixte devant le Tribunal, dans les trente jours de l’intervention de cette décision, motif pris de ce qu’elle touche à une question d’importance générale ou fondamentale. L’appel ne peut être fait que pour la question dont le Gouvernement appelant affirme qu’elle est d’importance générale ou fondamentale. Lorsque le Tribunal a rendu sa décision sur cette question, la Commission prend, au sujet de l’affaire pour laquelle l’appel a été interjeté, les mesures qui peuvent être nécessaires pour donner effet à la décision du Tribunal.

Art. 32 Tribunaux Arbitraux pour les litiges dans le cadre de l’Annexe IV

1. Un créancier et un débiteur qui, en application du cinquième paragraphe de l’Art. 17 de l’Annexe IV au présent Accord, se sont mis d’accord pour soumettre un litige à un tribunal arbitral, doivent nommer chacun un arbitre dans les trente jours de leur accord. Lorsque plusieurs créanciers ou plusieurs débiteurs sont en cause, l’arbitre est nommé conjointement par ces créanciers ou par ces débiteurs. Si l’un des arbitres n’est pas nommé dans le délai prescrit, les autres parties au litige sont en droit de demander à la Chambre de Commerce Internationale de procéder à cette nomination. Dans les trente jours suivant la date de la nomination du second arbitre, les deux arbitres désignent un tiers arbitre qui assume les fonctions de Président. Si le Président n’est pas désigné dans ce délai, chacune des parties peut demander à la Chambre de Commerce Internationale de procéder à la nomination.

2.
a. Tout créancier qui, par application du deuxième par. de l’Art. 11 de l’Annexe IV au présent Accord, fait appel devant un tribunal arbitral, doit, dans les trente jours de la signification du jugement du tribunal allemand:
(i)
Notifier l’appel au Tribunal allemand qui a rendu le jugement;
(ii)
Notifier au débiteur le nom de l’arbitre qu’il a nommé pour siéger au tribunal arbitral.
b.
La réception de la notification prévue à l’al. a (i) du présent paragraphe met fin à toute procédure devant les tribunaux allemands au sujet du jugement, dans la mesure où la dette faisant l’objet de l’appel est en cause, et le jugement cesse d’avoir effet à cet égard.
c.
Dans les trente jours suivant la réception de la notification prévue à l’al. a (ii) du présent paragraphe, le débiteur doit notifier au créancier le nom de l’arbitre qu’il a nommé pour siéger au Tribunal arbitral. Si le débiteur ne fait pas cette notification dans le délai prescrit, le créancier est en droit de prier la Chambre de Commerce Internationale de nommer cet arbitre.
Un tiers arbitre, faisant fonction de Président, est désigné conformément à la procédure prévue au par. 1 du présent Article.
d.
Tout tribunal arbitral saisi d’un appel, par application du deuxième paragraphe de l’Art. 11 de l’Annexe IV au présent Accord:
(i)
Siège sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne, à moins que les parties à l’instance n’en conviennent autrement;
(ii)
Applique les principes prévus au premier par. de l’Art. 11 de l’Annexe IV au présent Accord;
(iii)
Conduit l’instance comme une nouvelle action.
e.
Si, au cours d’une instance d’appel intentée devant un tribunal arbitral par application du deuxième paragraphe de l’Art. 11 de l’Annexe IV au présent Accord, une question est renvoyée à la Commission Mixte par application du par. 2 b de l’Art. 31 du présent Accord, le tribunal arbitral suspend immédiatement l’instance jusqu’à ce que la Commission Mixte ait rendu une décision définitive sur la question qui lui a été renvoyée. Lorsque cette décision est rendue, le tribunal arbitral reprend l’instance et prend les mesures qui peuvent être nécessaires pour donner effet à cette décision.

3. Dans leurs décisions sur l’interprétation de l’Annexe IV au présent Accord, les tribunaux arbitraux sont liés par les décisions applicables de la Commission Mixte.

4. En cas de vacance pour cause de décès, maladie, démission ou non exécution par un membre d’un tribunal arbitral des devoirs de sa charge, il sera pourvu au siège devenu vacant, selon la même procédure que lors de la nomination initiale, dans les trente jours de la vacance.

5. Tout tribunal arbitral peut décider de la répartition des frais de l’instance, y compris les honoraires des conseils, et, dans un appel au titre du par. 2 du présent Article, décider quelle est la partie qui doit supporter les frais de la procédure devant le Tribunal allemand ou répartir ces frais entre les parties. Faute de décision, chaque partie à l’instance paie ses propres frais; les dépenses du tribunal arbitral et, s’il y a lieu, les frais de la procédure devant le Tribunal allemand sont partagés par moitié entre le ou les créanciers et le ou les débiteurs.

6. Une affaire en instance devant un tribunal arbitral ne peut être retirée qu’avec le consentement de toutes les parties à l’instance.

7. Les tribunaux arbitraux arrêtent leurs propres règles de procédure dans le cadre du présent Article et de l’Art. 17 de l’Annexe IV au présent Accord. A défaut, le Code d’arbitrage de la Chambre de Commerce Internationale est applicable.

8. Dans toute instance, la décision du tribunal arbitral est définitive et lie les parties à l’instance.

Art. 33 Questions soulevées au cours de la procédure de décartellisation

Le Tribunal d’Arbitrage et les autres instances arbitrales établies par application du présent Accord et de ses Annexes ne pourront connaître des questions expressément réglées dans un plan approuvé ou dans un ordre ou un règlement promulgué, en vertu des lois de la Haute Commission Alliée no 27 (Réorganisation des industries charbonnières et sidérurgiques allemandes) et no 35 (Dispersion des biens de l’I.G. Farbenindustrie A.G.), par la Haute Commission Alliée, par l’un des services habilités par elle pour agir en la matière ou par tout organe succédant aux pouvoirs de la Haute Commission Alliée dans ce domaine. Dans tout règlement de l’espèce, le créancier et le débiteur, les Autorités Alliées et la Commission de Révision appliqueront les dispositions du présent Accord et de ses Annexes. Avant l’approbation de tout plan ou la promulgation de tout ordre ou règlement visant une question qui donne lieu à un litige portant sur l’interprétation ou l’application des dispositions du présent Accord ou de ses Annexes, le litige en cause devra être renvoyé pour décision au Tribunal ou à l’instance arbitrale compétente en vertu du présent Accord et de ses Annexes. Les dispositions qui précèdent n’affectent pas la compétence du Tribunal et des autres instances arbitrales établies par application du présent Accord ou de ses Annexes à l’égard des questions qui ne seraient pas expressément réglées dans un plan approuvé, ou dans un ordre ou un règlement promulgué comme il est dit ci-dessus ou qui seraient soulevées par des événements postérieurs à l’entrée en vigueur de ce plan, ordre ou règlement.

Art. 34 Consultations

Pour assurer l’exécution durable et effective du présent Accord et de ses Annexes à la satisfaction de toutes les parties intéressées, et sans déroger aux obligations que la République fédérale d’Allemagne a assumées:

a.
Des consultations auront lieu entre les Parties Contractantes principalement intéressées si la demande en est faite par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne ou le Gouvernement de l’un quelconque des pays créanciers détenteurs d’une fraction notable des créances visées par le présent Accord. Toute Partie Contractante sera en droit de participer à ces consultations et pourra, en pareil cas, inviter des représentants des créanciers ou des débiteurs intéressés à y participer;
b.
Au cas où ces consultations porteraient sur une situation dans laquelle la République fédérale d’Allemagne constate qu’elle se heurte à des difficultés dans l’exécution de ses obligations extérieures, il sera accordé attention à toutes les considérations appropriées, d’ordre économique, financier et monétaire, relatives à la capacité de transfert de la République fédérale d’Allemagne, telle qu’elle est influencée à la fois par des facteurs internes et externes et à l’exécution durable par la République fédérale de ses obligations au titre du présent Accord et de ses Annexes et au titre des Accords relatifs à l’assistance économique d’après-guerre. Il sera dûment tenu compte des principes qui ont inspiré la Conférence des Dettes extérieures allemandes, des objectifs visés par elle, et de l’engagement du Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne de faire tout ce qui est en son pouvoir pour assurer l’exécution de ces obligations. Si les principales Parties aux consultations le décident, l’avis d’organisations internationales appropriées ou d’autres experts indépendants sera sollicité. Une telle demande pourra être faite par la République fédérale d’Allemagne ou par l’une quelconque des autres Parties Contractantes principalement intéressées.
Art. 35 Entrée en vigueur

1. Chacun des Gouvernements signataires du présent Accord, après avoir ratifié ou approuvé cet Accord conformément aux exigences de sa loi interne, déposera auprès du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord un instrument de ratification ou d’approbation du présent Accord.

2. Le présent Accord entrera en vigueur dès que le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne et les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la République française et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, auront déposé auprès du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord l’instrument de ratification ou d’approbation prévu au par. 1 ci-dessus. Cette entrée en vigueur aura effet à l’égard de tous les Gouvernements signataires qui auront alors effectué ce dépôt. Le Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord notifiera à chacun des Gouvernements signataires de l’Accord la date d’entrée en vigueur de celui-ci ainsi que la liste des Gouvernements à l’égard desquels celui-ci est entré en vigueur.

3. Pour tout Gouvernement signataire qui effectuerait le dépôt prévu, après l’entrée en vigueur visée au paragraphe ci-dessus, la date d’entrée en vigueur de l’Accord sera celle à laquelle il effectuera ce dépôt. Le Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord notifiera ce dépôt et la date de ce dépôt à tous les autres Gouvernements signataires et à tout Gouvernement ayant accédé au présent Accord conformément aux dispositions de l’Art. 36.

Art. 36 Accession

1. Tout Gouvernement qui a été invité à signer le présent Accord par les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la France et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord ou par l’un d’entre eux, et par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne peut signer le présent Accord ou y accéder conformément aux termes de l’invitation qui lui a été adressée. Tout autre Gouvernement qui établirait, après l’entrée en vigueur du présent Accord, des relations diplomatiques avec la République fédérale d’Allemagne, pourra accéder au présent Accord. Toute accession s’effectuera par le dépôt d’un instrument d’accession auprès du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, qui notifiera le dépôt de cet instrument et la date de ce dépôt aux autres Gouvernements signataires et accédants.

2. Le présent Accord entrera en vigueur au regard de tout Gouvernement accédant, lors du dépôt de son instrument d’accession, mais à une date qui ne pourra précéder celle de l’entrée en vigueur de l’Accord telle qu’elle est prévue à l’Art. 35.

Art. 37 Extension de l’Accord à certains territoires

1. Tout Gouvernement peut, en signant le présent Accord ou en y accédant, ou à tout moment ultérieur, déclarer par notification adressée au Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord que le présent Accord est étendu, à compter de la date spécifiée dans ladite notification, à un, à plusieurs ou à l’ensemble des territoires dont les relations internationales sont sous sa responsabilité.

2. Le gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord tiendra tous les Gouvernements signataires et accédants informés des notifications déposées par application du présent Article.

Art. 38 Réserves et restrictions

1. Un Gouvernement ayant déposé un instrument de ratification ou d’approbation du présent Accord ou d’accession à celui-ci, qui ne serait pas conforme aux termes de l’invitation qui lui a été adressée ou qui serait accompagné d’autres réserves ou restrictions, ne sera pas considéré comme une Partie Contractante tant que ces réserves ou restrictions n’auront pas été retirées, ou n’auront pas été acceptées par toutes les Parties Contractantes.

2. Aucune notification d’extension, donnée par application de l’Art. 37, accompagnée de réserves ou de restrictions, ne prendra effet tant que ces réserves ou restrictions n’auront pas été retirées ou n’auront pas été acceptées par toutes les Parties Contractantes.

(Note: Les titres qui ont été donnés aux Articles de l’Accord ont pour seul objet de faciliter les références éventuelles et ne doivent en aucun cas être considérés comme un élément d’interprétation de l’Accord.)

En foi de quoi les soussignés, dûment habilités par leurs Gouvernements respectifs, ont signé le présent Accord, auquel sont jointes les Annexes I à X.

Fait à Londres le vingt-sept février mil neuf cent cinquante-trois, en trois textes originaux respectivement en Français, Anglais et Allemand, les trois textes faisant également foi, qui seront déposés dans les archives du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, qui en fera parvenir des copies certifiées conformes à chacun des Gouvernements signataires et accédants.

Ont signé le présent accord le 27 février 1953: La République fédérale d’Allemagne, les Etats-Unis d’Amérique, la Belgique, le Canada, Ceylan, le Danemark, l’Espagne, la France, le Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, la Grèce, l’Irlande, le Liechtenstein, le Luxembourg, la Norvège, le Pakistan, la Suède, la Suisse, l’Union d’Afrique du Sud et la Yougoslavie.


  Annexe I

  Recommandations agréées pour le règlement des Dettes du Reich et des dettes des autres autorités publiques

  A. Dettes du Reich

Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne (désigné ci-après par les termes «Gouvernement Fédéral») s’engage à offrir aux porteurs le versement et le transfert des montants suivants

1.  Emprunt extérieur 7 % 1924 (Emprunt Dawes)

a.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1953, un intérêt de 5½ % l’an pour la tranche américaine et de 5 % l’an pour les autres tranches.
b.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1958, une annuité d’amortissement, fixée à 3 % pour la tranche américaine et à 2 % pour les autres tranches, qui s’ajoutera aux versements d’intérêt prévus ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative.
c.
La date d’échéance de l’Emprunt sera reportée à l’année 1969.
d.
Les arriérés d’intérêt impayés feront l’objet d’un nouveau calcul, à intérêts simples, au taux de 5 % l’an, et le Gouvernement Fédéral émettra, pour le montant total ainsi calculé, des Bons à 20 ans portant intérêt à 3 % l’an et amortissables après 5 ans au taux de 2 % l’an. Pour les bons représentant les arriérés d’intérêt échus au 31 décembre 1944 les paiements commenceront le 15 avril 1953. Les Bons correspondant au solde des arriérés ne seront émis qu’après l’unification de l’Allemagne et les paiements au titre de ces Bons commenceront dès leur émission.
e.
Sauf en ce qui concerne les stipulations ci-dessus, les conditions des contrats initiaux de l’Emprunt seront à tous égards maintenues.
f.
Toutes les dépenses afférentes à l’exécution des modifications apportées aux contrats initiaux seront à la charge du Gouvernement Fédéral.

2.  Emprunt international 5½ % 1930 (Emprunt Young)

a.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1953, un intérêt de 5 % l’an pour la tranche américaine et de 4½ % l’an pour les autres tranches.
b.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1958, une annuité d’amortissement, fixée à 1 %, qui s’ajoutera aux versements d’intérêts prévus ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative.
c.
La date d’échéance de l’Emprunt sera reportée à l’année 1980.
d.
Les arriérés d’intérêt impayés feront l’objet d’un nouveau calcul, à intérêts simples, au taux de 4½ % l’an, et le Gouvernement Fédéral émettra, pour le montant total ainsi calculé, des Bons à 20 ans portant intérêt à 3 % l’an et amortissables après 5 ans, au taux de 1 % l’an. Pour les bons représentant les arriérés d’intérêt échus au 31 décembre 1944, les paiements commenceront le 15 avril 19531. Les Bons correspondant au solde des arriérés ne seront émis qu’après l’unification de l’Allemagne et les paiements au titre de ces Bons commenceront à compter de cette unification.
e.
Les sommes dues au titre des diverses tranches de l’Emprunt International 5½ % 1930 sont payables seulement dans la monnaie du pays d’émission de chaque tranche. Eu égard à la situation économique et financière en Allemagne, il est convenu que le montant ainsi payable sera calculé sur la base du montant en dollars américains auquel les sommes dues dans la monnaie du pays d’émission auraient été équivalentes, au taux de change en vigueur lors de l’émission de l’Emprunt. Le montant nominal en dollars américains ainsi calculé sera reconverti dans les diverses monnaies d’émission au taux de change en vigueur le 1er août 1952.
Au cas où les taux de change en vigueur le 1er août 1952 entre deux ou plusieurs monnaies d’émission subiraient par la suite une modification égale ou supérieure à 5 %, les versements exigibles après cette date, tout en continuant à être effectués dans la monnaie du pays d’émission, seront calculés sur la base de la devise la moins dépréciée par rapport au taux de change en vigueur au 1er août 1952, puis reconvertis dans la monnaie d’émission sur la base du taux de, change en vigueur lors de l’échéance du paiement.
f.
Sauf en ce qui concerne les stipulations ci-dessus, les conditions des contrats initiaux de l’Emprunt seront à tous égards maintenues.
g.
Toutes les dépenses afférentes à l’exécution des modifications apportées aux contrats initiaux seront à la charge du Gouvernement de la République fédérale.

3.  Emprunt extérieur 6 %, 1930 (Emprunt de la Société Suédoise des Allumettes).

a.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1953, un intérêt de 4 % l’an.
b.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1958, une annuité d’amortissement, fixée à 1¼ %, qui s’ajoutera aux versements d’intérêts prévus ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative.
c.
Les arriérés d’intérêt impayés feront l’objet d’un nouveau calcul, à intérêts simples, au taux de 4 % l’an, mais, pour le reste, seront traités comme les arriérés d’intérêt de l’Emprunt Young.
d.
La date d’échéance de l’Emprunt sera reportée à l’année 1994.
e.
Aussi longtemps que le service de l’Emprunt extérieur 6 % 1930 s’effectuera conformément aux dispositions du présent Plan de Règlement, les paiements d’intérêt et d’amortissement se feront aux guichets de la Skandinaviska Banken à Stockholm (Suède) en couronnes suédoises, à la contre-valeur du montant dû en dollars des Etats-Unis, sur la base du taux de change en vigueur à la date d’échéance.
f.
A tous autres égards, sauf en ce qui concerne les garanties collatérales, l’Emprunt extérieur 6 % 1930 sera traité comme l’Emprunt Young.

4.  Obligations de la Konversionskasse

Le Gouvernement Fédéral s’engagera à effectuer les versements suivants au titre des obligations et des Scrips émis par la Konversionskasse:

a.
A compter de la date d’échéance du premier coupon ou des premiers intérêts payables après le 31 mars 1953, un intérêt calculé sur la base des taux contractuels initiaux.
b.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1958, une annuité d’amortissement, fixée à 2 % qui s’ajoutera aux versements d’intérêts prévus ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative.
c.
Les dates d’échéance des obligations seront prorogées de 17 ans à compter des dates d’échéance actuelles.
d.
Deux tiers des arriérés d’intérêts, calculés sur la base des taux contractuels, seront abandonnés. Le tiers restant sera consolidé et portera le même intérêt et sera amorti dans les mêmes conditions que les obligations initiales.
e.
A tous autres égards, les dispositions des contrats initiaux afférents à ces obligations seront maintenues.
f.
Toutes les dépenses afférentes à l’exécution des modifications des contrats initiaux prévues ci-dessus seront à la charge du Gouvernement Fédéral.
g.
Les obligations et les Scrips, libellés en Reichsmark, seront convertis en Deutschemark au taux de 10 pour 1.

5. Certaines dettes en devises étrangères, de faible montant, de la Reichsbahn et de la Reichspost, autres que les dettes visées à l’Annexe IV, feront l’objet de négociations entre le Gouvernement de la République fédérale et les créanciers.

6. Dettes en Reicksmark du Reich, de la Reichsbahn, de la Reichspost et de la Prusse

Répondant à la demande des représentants des créanciers, le Gouvernement Fédéral s’engagera:

a.
A étendre aux créanciers étrangers, sur leur demande, et en application du principe du traitement national, le bénéfice des avantages et des compensations qui ont été ou pourraient être accordés en définitive aux créanciers allemands, dans le cadre de la réforme monétaire;
b.
A étendre aux créanciers étrangers, lors de la promulgation de toute loi allemande relative à la conversion et au règlement des dettes, le bénéfice du traitement le plus favorable prévu par cette loi en faveur des créanciers allemands;
c.
Au cas où la loi mentionnée au par. b ci-dessus ne serait pas promulguée avant le 1er janvier 1954 ou ne s’appliquerait pas à toutes les catégories de dettes, à entreprendre, avant le 1er avril 1954, des négociations avec les représentants des créanciers étrangers au cours desquelles ces derniers se réservent le droit de demander un règlement particulier de ces dettes;
Le présent engagement s’applique à toutes les dettes en Reichsmark du Reich, de la Reichsbahn et de la Reichspost, qu’elles soient ou non représentées par des obligations (Bons du Trésor, Obligations des Ablösungsanleihen, etc.).
d.
Le Gouvernement Fédéral s’engage en outre à étendre le même traitement au futur service, des obligations en Reichsmark de la Prusse.

  B. Obligations extérieures émises ou garanties par les Länder, les municipalités et les autres organismes publics analogues à l’intérieur de la République fédérale d’Allemagne

7. Les débiteurs intéressés verseront, aux fins de transfert par le Gouvernement Fédéral, les montants suivants:

1.
Obligations autres que celles de la Prusse
a.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1953, un intérêt fixé soit à 75 % de l’intérêt contractuel initial (dans les limites d’un minimum de 4 % l’an et d’un maximum de 5¼ %, l’an), soit au taux prévu dans le contrat initial, si ce dernier est inférieur à 4 % l’an.
b.
Un intérêt fixé aux mêmes taux, sur les deux-tiers des arriérés d’intérêt (qui ne seraient pas déjà couverts par des obligations de la Konversionskasse ou par d’autres accords similaires). Ces arriérés seront consolidés.
c.
A compter de la date d’échéance du premier coupon payable après le 31 mars 1958, une annuité d’amortissement de 1 %, qui sera portée, le 31 mars 1963 à 2 % pour les emprunts venant à échéance en 1968 ou postérieurement, qui s’ajoutera aux intérêts visés ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative.
d.
Les dates d’échéance de ces emprunts seront prorogées de 20 ans à compter des dates d’échéance actuelles.
e.
Sauf en ce qui concerne les stipulations ci-dessus, les conditions des contrats initiaux d’emprunt seront maintenues à moins que le créancier n’en ait autrement convenu en raison de circonstances particulières. Lorsqu’un débiteur particulier se trouvera dans une situation exceptionnelle, telle que les représentants des créanciers jugeront démontré de façon satisfaisante que ce débiteur est dans l’impossibilité de se conformer pratiquement aux conditions générales convenues, le débiteur et les représentants des créanciers conviendront des ajustements qui leur paraîtront nécessaires.
f.
Les obligations libellées en Reichsmark, émises et payables hors du territoire de la République fédérale, seront converties en Deutschemark au taux de 10 RM pour 1 DM. Elles porteront intérêt au taux contractuel initial. Les arriérés d’intérêt seront consolidés sur la même base et porteront le même taux d’intérêt. L’échéance des obligations en cause sera prorogée de 15 ans, et ces obligations seront remboursables par annuités égales, dont la première sera payable à la date d’échéance du premier coupon de l’année 1958. Les versements effectués au titre de l’intérêt et de l’amortissement seront transférés dans la monnaie du pays où le porteur aura sa résidence.
g.
Les termes «contrat initial» et «intérêt contractuel initial» doivent s’entendre du contrat, ou de l’intérêt prévu par le contrat, existant entre le créancier et le débiteur à la date de l’émission de l’emprunt ou de la naissance de l’obligation, à moins qu’une conversion (désignée ci-après sous le nom de «conversion effective») n’ait été effectuée, soit avant le 9 juin 1933, soit le 9 juin 1933 ou après cette date et pour tenir compte de l’insolvabilité survenue ou imminente du débiteur ou à la suite de libres négociations, étant entendu:
(i)
Qu’en cas de litige, la question sera soumise pour décision à un Tribunal d’arbitrage devant lequel il appartiendra au débiteur de fournir la preuve que l’arrangement a été librement négocié et,
(ii)
Que les arrangements à la négociation desquels le créancier était représenté soit par le Séquestre allemand des Biens ennemis, soit par une personne désignée par les Autorités allemandes dans un territoire occupé, ou qui résulteraient seulement de l’acceptation par le créancier d’une offre unilatérale du débiteur, seront présumés n’avoir pas été librement négociés.
Le taux contractuel initial sera pris pour base du calcul, selon la formule générale, des intérêts futurs et des arriérés d’intérêt. En cas de conversion effective, cependant, c’est le taux d’intérêt après conversion qui devra être utilisé, étant spécifié que ce taux ne fera l’objet d’aucune réduction, ni pour le calcul des arriérés, ni pour le calcul des intérêts futurs, sauf dans le cas où le débiteur préférerait effectuer le calcul selon la formule générale sur la base du taux contractuel initial.
h.
Toutes les dépenses afférentes à l’exécution des modifications des contrats initiaux seront prévus ci-dessus à la charge des débiteurs.
i.
Lorsque le montant en capital restant dû au titre du total de toutes les obligations émises en devises étrangères par un débiteur donné sera peu important, ce débiteur pourra offrir de procéder à un remboursement anticipé et de régler définitivement le solde du montant total de la dette et des arriérés d’intérêt, sans égard aux restrictions et dispositions de l’al. d ci-dessus relatives à la prorogation de la date d’échéance de la dette.
j.
Toutes les obligations de personnes morales privées, garanties par un Land, une municipalité ou un autre organisme publie, seront réglées conformément aux dispositions des «Recommandations agréées pour le règlement des dettes financières privées allemandes à moyen et long terme» (Annexe II), étant entendu que ces garanties seront entièrement maintenues, conformément à ces recommandations2.
2.
Obligations de la Prusse
Le Gouvernement Fédéral effectuera, au nom des Länder ayant succédé au territoire et au patrimoine appartenant autrefois à l’Etat de Prusse, les versements suivants:
a.
Obligations en dollars de l’Emprunt extérieur amortissable 6½ % du 15 septembre 1926, venant à échéance le 15 septembre 1951 et de l’Emprunt extérieur amortissable 6 % du 15 octobre 1927, venant à échéance le 15 octobre 1952.
(i)
Le Gouvernement Fédéral émettra de nouvelles obligations libellées en dollars dont le premier coupon portera la date du 1er avril 1953. Ces obligations seront amortissables en 20 ans, comporteront les mêmes coupures que les obligations encore en circulation de ces deux emprunts et porteront intérêt au taux de 4 % l’an, payable semestriellement le 1er avril et le 1er octobre de chaque année. A dater du 1er avril 1958, une annuité d’amortissement, fixée à 1 %, s’ajoutera aux versements d’intérêts prévus ci-dessus et constituera avec eux une annuité cumulative. Le débiteur pourra procéder à l’amortissement, soit par tirages au sort au pair, soit par rachats en bourse ou autrement. Il pourra également, aussi longtemps que le service sera poursuivi conformément aux dispositions du contrat, procéder à des amortissements supplémentaires.
(ii)
Les coupons impayés des anciennes obligations portant une date comprise entre le 15 mars 1933 et le 31 décembre 1936, seront prorogés de 20 ans, et 50 % du montant de chaque coupon sera payé en dollars des Etats-Unis aux nouvelles dates d’échéance ainsi déterminées en 1953, 1954, 1955 et 1956.
(iii)
Les coupons ayant une date d’échéance postérieure au 1er janvier 1937 compris ne seront payés que lorsque les anciens territoires prussiens qui se trouvent actuellement hors du territoire de la République fédérale auront été réunis à cette dernière. Leur paiement fera alors l’objet de nouvelles négociations.
(iv)
Toutes les dépenses afférentes à l’exécution des dispositions ci-dessus seront à la charge du Gouvernement Fédéral.
b.
Obligations en couronnes suédoises de l’Emprunt d’Etat de Lübeck, 4½ % 1923, repris par la Prusse en 1938:
Les obligations subsistantes de cet emprunt qui ont fait l’objet d’un avis de remboursement pour le 1er mai/1er novembre 1944, seront remboursées, sur présentation, au taux de change courant, avec un abattement de 50 % de leur montant nominal et sans aucun paiement au titre des arriérés d’intérêt.
3.
Dettes non obligataires (autres que celles qui sont traitées à l’Annexe IV)
Les conditions prévues au par. 7, 1 seront appliquées, mutatis mutandis, à ces dettes, le service commençant le 1er janvier 1953. Dans le règlement des dettes en mark il sera tenu compte des dispositions correspondantes de l’Annexe IV à l’Accord sur les Dettes Extérieures allemandes.

  C. Dispositions d’ordre général

8. Procédure à suivre dans l’exécution des présentes propositions

a.
Selon les possibilités pratiques ou les usages des divers marchés sur lesquels les obligations avaient été émises à l’origine, les conditions prévues dans les propositions pourront être portées, par estampillage, sur les obligations existantes, ou de nouvelles obligations pourront être remises en échange des titres en circulation et les arriérés d’intérêt pourront faire l’objet de nouvelles obligations ou de Scrips. Les obligations estampillées ou les nouvelles obligations se conformeront à l’usage habituel du marché. Les débiteurs chargeront, à leurs propres frais, les établissements bancaires appropriés de l’exécution des modalités de la proposition. Ils devront de même satisfaire à leurs frais à toutes les conditions fixées par les autorités publiques et les bourses de valeurs afin d’assurer le maximum de négociabilité aux obligations.
Conditions de l’offre
b.
L’offre sera faite dans les divers pays intéressés selon les conditions qui pourront être convenues avec les Associations de porteurs ou organismes similaires. Elle restera ouverte à l’acceptation des porteurs pendant un délai minimum de 5 ans. Devant un motif raisonnable, les débiteurs devront prolonger ce délai.
Réserve des droits des créanciers
c.
Au cas où un débiteur ne satisferait pas aux obligations assumées par lui dans le cadre du présent Accord, ses créanciers seront en droit de reprendre l’exercice des droits qui leur sont conférés par le contrat initial.
Dépenses des agents payeurs et des Trustees
d.
Pour l’avenir, les commissions et dépenses des agents payeurs et les honoraires et dépenses des Trustees, seront payés ou remboursés et transférés.
Autres dépenses
e.
Les représentants des créanciers se réservent le droit d’obtenir de leurs débiteurs respectifs le remboursement de toutes les dépenses effectuées par eux à l’occasion de la Conférence de Londres, et la présentation par un débiteur d’une offre au titre du présent Accord sera considérée comme constituant acceptation du présent article par le débiteur intéressé. Aucune des dispositions du présent texte ne saurait empêcher un représentant de créanciers d’exposer les frais additionnels raisonnables qu’il pourrait juger nécessaires et d’en poursuivre le recouvrement auprès des porteurs ou des créanciers, conformément aux pratiques établies ou selon toute autre procédure.
Validation
f.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à faire tous les efforts pour établir, sur la base de la Loi allemande de validation qui a été adoptée par le Parlement et qui va être promulguée, une procédure appropriée pour la validation des valeurs mobilières allemandes libellées en devises étrangères, qui sera mise en vigueur dans les différents pays créanciers, aussitôt que possible, mais en tout état de cause le 1er février 1953 au plus tard.
Aucun paiement ne sera effectué au titre d’une obligation ou d’un coupon assujettis à la validation en vertu de la procédure allemande tant que cette obligation ou ce coupon n’aura pas été validé conformément à cette procédure.

9. Les Associations de porteurs intéressés ou les organismes analogues recommanderont aux porteurs d’accepter les présentes modalités de règlements.

  D. Créances issues de décisions de Tribunaux Arbitraux Mixtes

10. Mixed Claims Bonds

La Délégation allemande pour les dettes extérieures, d’une part, et les représentants du Comité de Défense des Bénéficiaires américains de décisions de la Mixed Claims Commission («American Awardholders Committee concerning Mixed Claims Bonds»), d’autre part, sont convenus de ce qui suit:

La République fédérale d’Allemagne proposera au Gouvernement des Etats-Unis d’Amérique d’Allemagne et le «Awardholders Committee» recommandera au Gouvernement des Etats-Unis et aux personnes privées bénéficiaires des décisions de la Mixed Claims Commission le règlement, aux conditions suivantes, de l’obligation contractée par la République fédérale d’Allemagne envers les Etats-Unis pour le compte des ressortissants américains au bénéfice desquels l’Allemagne avait émis en 1930 les obligations «Mixed Claims» sur lesquelles les paiements sont actuellement suspendus:

1.
Versement par la République fédérale, pour la première fois le 1er avril et par la suite le 1er avril de chaque année, d’un montant fixé comme suit:
Pour chacune des 5 premières années $ 3.000.000
Pour chacune des 5 années suivantes $ 3.700.000
Pour chacune des 16 années suivantes $ 4.000.000
Ces annuités seront versées en dollars américains courants au Gouvernement des Etats-Unis qui les répartira entre les bénéficiaires.
2.
Toute annuité non payée à l’échéance portera intérêt au taux de 3¾ %, l’an à compter de la date d’échéance jusqu’à la date de paiement.
3.
Des obligations libellées en dollars et venant à échéance aux dates prévues et pour les montants indiqués seront émises pour matérialiser les obligations de la République fédérale. Lors de l’émission un nombre proportionnel d’anciennes obligations Mixed Claims sera annulé et retourné à la République fédérale.
4.
Les modalités de règlement seront reprises dans un Accord bilatéral entre la République fédérale et les Etats-Unis.
5.
L’application intégrale du présent accord par la République fédérale et par tout gouvernement qui lui succéderait, et le versement des montants dus au titre du présent accord constitueront exécution, par la République fédérale ou le Gouvernement qui lui aura succédé, et règlement intégral de leurs obligations au titre de l’Accord du 23 juin 1930 et des Bons émis par application de cet Accord en exécution des décisions prononcées par la Mixed Claims Commission germano-américaine, au bénéfice de ressortissants des Etats-Unis, nonobstant toute disposition contraire des lettres du 23 octobre 1950 et du 6 mars 1951, échangées entre le Chancelier Adenauer et les Hauts Commissaires Alliés en Allemagne, ou du Mémorandum de décembre 1951 préparé par la Commission Tripartite.

11. Créances nées de décisions du Tribunal Mixte gréco-allemand

Un échange de vues préliminaire a eu lieu entre les Délégations grecque et allemande au sujet des créances de personnes privées, nées de décisions du Tribunal Mixte gréco-allemand institué après la première guerre mondiale. Il sera suivi de discussions plus approfondies, dont le résultat, s’il est approuvé, sera sanctionné par l’Accord Intergouvernemental.

  E. Divers

Sont recommandées les modalités de règlement suivantes:

12. Crédit Lee Higginson

a.
Les participants recevront de nouveaux billets à deux ans du Gouvernement Fédéral, pour la totalité du montant en principal de leurs participations respectives. (La durée des billets a été fixée à deux ans, durée initiale du crédit lors de son ouverture en 1930.)
b.
Pas d’arriérés d’intérêt.
c.
Pas de clause-or.
d.
Les nouveaux billets porteront, intérêt, à compter de la date de l’entrée en vigueur de l’Accord, au taux de 3½ % l’an, payables mensuellement par anticipation.
e.
Le Fonds de garantie collatéral sera reconstitué sous la forme d’un dépôt en Deutschemark à la Banque deutscher Länder au nom de l’Administration de la Dette Fédérale allemande en qualité de Trustee; ce Fonds, calculé à la contre-valeur en Deutschemark des billets sur la base du taux de change officiel, sera constitué par la République fédérale au moyen de 24 mensualités égales à compter de la date d’émission des billets.
f.
Les participants seront en droit, s’ils en expriment le désir, de bénéficier d’un remboursement anticipé en Deutschemark, de tout ou partie de leurs billets. La conversion s’effectuera sur la base du taux officiel. Ces remboursements seront acceptés en règlement total de la fraction correspondante de l’obligation en dollars ou en sterling; ils seront effectués, à l’option des participants, lorsque et dans la mesure où la législation allemande le permettra. Ils seront prélevés sur le fonds dé garantie collatéral dans la mesure où la quote-part du participant en cause dans le fonds de garantie le permettra, et le solde éventuel devra être payé directement en Deutschemark par la République fédérale.

13. Créances de la Banque des Règlements Internationaux

a.
Le Gouvernement Fédéral paiera à la Banque des Règlements Internationaux, à compter du 1er janvier 1953, un montant annuel de 5 600 000 francs suisses au titre des intérêts courants sur les créances de la Banque.
b
En considération du versement de cette annuité, la Banque a accepté de maintenir ses crédits à leur niveau actuel jusqu’au 31 mars 1966. Elle a également accepté d’ajourner jusqu’à cette date le règlement des arriérés d’intérêt.
Le texte intégral de la Convention figure ci-après en Annexe I A.

14. Versements à la Konversionskasse

a.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement intégral aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par des débiteurs dans le territoire de la Sarre, et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autres contreparties.
b.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, de 60 % des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par les débiteurs en Autriche, en France, en Belgique, et au Luxembourg et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autres contre-parties.
c.
Le Gouvernement Fédéral entrera en négociations avec les représentants des créanciers étrangers avant la fin de décembre 1952 au sujet de l’application de ces engagements.

15. Responsabilité des dettes gouvernementales de l’Autriche

Les créanciers n’ont pas encore pu aboutir à un règlement de cette question qui fera très prochainement l’objet de nouvelles négociations.

16. Convention entre la Belgique et la République fédérale d’Allemagne3

Un projet de convention entre la Belgique et la République fédérale d’Allemagne a été établi le 4 août 1952.


1 Il a maintenant été convenu que la seconde phrase du paragraphe 2 d doit se lire comme suit: «Pour les bons correspondant aux arriérés d’intérêt échus au 31 décembre 1944 un premier coupon représentant six mois d’intérêts sera payé le 1er juin 1953.»
2 Voir Annexe VII.
3 Voir Annexe I B.

  Annexe I A

  Convention entre la République fédérale d’Allemagne et la Banque des Règlements Internationaux1 

Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne, représenté par les Ministres fédéraux des Finances et de l’Economie, ceux-ci étant représentés par Monsieur Hermann J. Abs, et

La Banque des Règlements Internationaux à Bâle, représentée par Monsieur Roger Auboin, Directeur Général et Suppléant du Président, concluent la convention suivante en ce qui concerne les placements actuels de la Banque des Règlements Internationaux en Allemagne:

1.
Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne paiera à la Banque des Règlements Internationaux, du 1er janvier 1953 au 31 mars 1966, un montant annuel de 5 600 000 francs suisses, par versements trimestriels à termes échus qui seront effectués les 1er avril, 1er juillet, 1er octobre et 2 janvier.
2.
Ces versements éteindront tous les droits au titre des intérêts courants, y compris les intérêts des intérêts arriérés, qui résultent pour la Banque des Règlements Internationaux de ses placements actuels en Allemagne.
3.
Les versements seront opérés pour le compte de qui il appartiendra. Si et dans la mesure où la Banque des Règlements Internationaux a, au titre des intérêts de ses placements actuels en Allemagne, des créances sur des personnes ou des entités autres que la République fédérale d’Allemagne, ces créances d’intérêts seront acquises à la République fédérale d’Allemagne au moment où seront opérés les versements aux termes de la section 1.
4.
Sous réserve des dispositions visées ci-dessus, le présent règlement transitoire n’entraînera aucun changement dans la situation juridique existante. En particulier, les droits et les obligations de la République fédérale d’Allemagne relativement aux placements de la Banque des Règlements Inteernationaux en Allemagne ne seront pas étendus de ce fait.
5.
En considération des versements prévus sous section 1, la Banque des Règlements Internationaux s’abstiendra de réclamer avant le 1er avril 1966 le remboursement du principal de ses placements en Allemagne ou le paiement des intérêts arriérés.
6.
Il est reconnu de part et d’autre que la présente convention doit constituer une partie intégrante de l’Accord de Londres sur les dettes extérieurs allemandes et de ses annexes et entrer en vigueur concurremment avec ce dernier.
7.
La présente convention est établie en deux exemplaires, dont l’un sera conservé au Ministère des Finances de la République fédérale d’Allemagne à Bonn, et l’autre à la Banque des Règlements Internationaux à Bâle.

Bâle, le 9 janvier 1933

(signé) Abs

(Hermann J. Abs)

(signé) R.Auboin

Directeur Général Suppléant du Président


1 Ce texte a été substitué à celui du projet de Convention qui constituait l’Annexe 3 A au Rapport de la Conférence.

  Annexe 1 B

  Convention entre la Belgique et la République fédérale d’Allemagne1 

Convention entre la Belgique et la République fédérale d’Allemagne sur le Règlement des Créances belges, résultant des Annuités prévues à l’Accord germano-belge du 13 juillet 1929.

La Belgique, d’une part, et la République fédérale d’Allemagne, d’autre part, sont convenues, en vertu des négociations qui eu lieu à Londres lors de la Conférence Internationale des dettes extérieures allemandes, de conclure la Convention suivante:

Art. 1

RM

Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne reconnaît qu’une somme de était inscrite, au 10 mai 1940, au crédit du Gouvernement belge au titre des annuités prévues à l’Accord germano-belge du 13 juillet 1929, et versées à la Konversionskasse jusqu’au 15 novembre 1939.

107 856 835.65

D’autre part, n’ont pas été versées à la Konversionskasse, et restent dues au Gouvernement belge:

a.
Les fractions mensuelles d’annuités échues entre le 15 décembre 1939 et le 10 mai 1940, soit

10 833 333.33

b.
Les fractions mensuelles d’annuités échues entre le 10 mai 1940 et le 8 mai 1945, à savoir

105 908 333.34

Ensemble

224 598 502.82

Art. 2

Désireux de fixer transactionnellement le règlement de la dette indiquée ci-dessus le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne s’engage à verser, et le Gouvernement belge accepte de recevoir, une somme forfaitaire équivalente à quarante millions (40) Deutsche Mark, payable en quinze (15) annuités échéant le 1er juillet de chacune des annés 1953 à 1967, savoir:

  5 annuités, de 1953 à 1957, s’élevant à DM. 2 millions chacune,
10 annuités, de 1958 à 1967, s’élevant à DM. 3 millions chacune

Les versements ci-dessus sont acceptés par le Gouvernement belge en règlement final et définitif des créances belges en question jusqu’au 8 mai 1945.

Art. 3

Chacune des annuités ci-dessus sera représentée par une obligation de la République fédérale d’Allemagne, libellée en Deutschemark, et sera transférée en monnaie belge au cours moyen officiel de la Bank deutscher Länder en vigueur à la veille de l’échéance de l’obligation.

Les obligations seront délivrées au Gouvernement belge au plus tard le 1er avril 1953.

Art. 4

Toute obligation non payée à sa date d’échéance portera intérêt au taux de 3 % l’an au profit du Gouvernement belge.

Art. 5

La présente Convention sera ratifiée. Les instruments de ratification seront échangés à Bruxelles.

La Convention entrera en vigueur lors de l’échange des instruments de ratification.

Art. 6

La présente Convention est rédigée en langue française et allemande, les deux versions faisant également foi.

En foi de quoi, les Plénipotentiaires soussignés, dûment autorisés à cet effet, ont apposé leurs signatures au bas de la présente Convention.

Fait à Bonn, le 23 décembre 1952, en deux textes originaux, en langue française et allemande.

Pour la Belgique:

(signé) F. Muuls

Pour la République fédérale d’Allemagne:

(signé) Abs


1 Ce texte a été substitué à celui du projet de Convention qui constituait l’Annexe 3 B au Rapport de la Conférence.

  Annexe I C

  Echange des titres des emprunts extérieurs de la Prusse 1926 et 1927

Délégation allemande pour

les dettes extérieures

243-18 Del. 38-2151/52.

A M. le Président de la

Commission Tripartite

des dettes allemands,

29 Chesham Place, Londres, S.W.1.

Echange des titres des emprunts extérieurs de la Prusse 1926 et 1927

Londres, 20 novembre 1952

Monsieur le Président,

Me référant à l’échange de lettres du 6 mars 1951 entre le Chancelier fédéral et les Hauts Commissaires Alliés en Allemagne, j’ai l’honneur de confirmer que la déclaration faite par la Délégation allemande à la Conférence des Dettes de Londres le 12 mars 1952, d’après laquelle la République fédérale d’Allemagne est prête à assumer vis-à-vis des créanciers la responsabilité des Emprunts extérieurs de la Prusse 6½ % 1926 et 6 % 1927, signifie que les dettes afférentes à ces emprunts doivent être traitées comme des obligations du Reich allemand, au sens de l’échange de lettres du 6 mars 1951, dont la République fédérale répond. A la suite de cette déclaration de la Délégation allemande, le corps législatif de la République fédérale d’Allemagne a inclus la disposition suivante dans la Loi de validation des valeurs mobilières allemandes extérieures du 25 août 1952 – Bundesgesetzblatt I, no 35, page 553:

Ǥ74
Obligations en devises étangères du Reich allemand et de l’ancien Land de Prusse
1.
Pour l’application de la présente Loi, la République fédérale d’Allemagne sera réputée être l’émetteur des obligations en devises étrangères émises par l’ancien Etat de Prusse, pour autant qu’il n’en est pas autrement disposé.»

Veuillez agréer, etc.

(signé) Hermann J. Abs

  Annexe 1 D

  Accord sur la conversion et le règlement des dettes obligataires extérieures en mark-or des municipalités allemandes

Au Président de la Commission

Tripartite pour les Dettes

extérieures allemandes,

29 Chesham Place, S.W.1.

29 Chesham Place, S.W.1, 19 novembre 1952.

Monsieur le Président,

Nous avons l’honneur de vous faire connaître que la Délégation allemande pour les dettes extérieures et le Comité britannique des créanciers à long et à moyen terme de l’Allemagne («British Committee of Long-term and Medium-term Creditors of Germany») sont convenus des modalités suivantes pour la conversion et le règlement des dettes obligataires extérieures en mark-or de Municipalités allemandes:

1.
Il est convenu que les modalités prévues au par. 7, 1 f de l’Annexe 3 au Rapport de la Conférence des Dettes pour la conversion et le règlement du service des obligations en Reichsmark émises et payables à l’étranger ne sont pas applicables aux emprunts libellés en mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or des Municipalités de l’Allemagne Fédérale.
2.
Le principe est admis que les obligations de ceux des emprunts en mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or des Municipalités allemandes en Allemagne fédérale, qui présentent un caractère spécifiquement étranger, seront converties en Deutschemark à raison de 1 mark-or ou 1 Reichsmark avec clause-or pour 1 Deutschemark. La définition des critères applicables pour décider du caractère spécifiquement étranger de ces obligations devra se conformer aux règles qui résulteront des discussions prévues dans les clauses de réserve de l’Art. V, par. 3, de l’Annexe 4 et de l’Art. 6 de l’Annexe 6 du Rapport de la Conférence des Dettes.
3.
Les dettes des Municipalités allemandes de l’Allemagne Fédérale au titre d’obligations en mark-or ou en Reichsmark avec clause-or présentant un caractère spécifiquement étranger, seront réglées conformément aux recommandations du par. 7, Section 1 a à e et g à j de l’Annexe 3 au Rapport de la Conférence relatif aux obligations extérieures émises ou garanties par les Länder, les Municipalités et autres organismes publics analogues à l’intérieur de la République fédérale d’Allemagne.

Nous vous demandons de bien vouloir approuver l’accord enregistré ci-dessus et de joindre le texte de la présente lettre à l’Annexe 1 à l’Accord des Dettes.

Veuillez agréer, etc.

(signé) Hermann J. Abs

Président de la Délégation allemande dettes extérieures

(signé) O. Niemeyer

Président du Comité de Négociation. pour les «A» de la Conférence des dettes extérieures allemandes

  Annexe I E

  Accord sur le règlement des dettes de la Konversionskasse résultant de versements faits par des débiteurs dans le territoire de la Sarre et en Autriche, France, Luxembourg et Belgique

Délégation allemande pour

les Dettes Extérieures

243–18 Del. 38–1934/52

A Sir Otto Niemeyer,

c/o Council of Foreign Bondholders,

17, Moorgate,

Londres, E. C. 2.

Londres, 14 novembre 1952

Cher Monsieur,

J’ai l’honneur de résumer comme suit l’accord réalisé au cours de nos discussions des 20 octobre et 14 novembre 1952:

En exécution de l’obligation assumée dans le par. 14 de l’annexe 3 au Rapport final de la Confédérence, le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne est prêt à régler de la façon suivante les dettes de la «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» résultant de versements faits par des débiteurs dans le territoire de la Sarre et en Autriche, France, Luxembourg et Belgique dans le territoire de la Sarre et en Autriche, France, Luxembourg et Belgique dans la mesure où les créanciers n’ont pas reçu de versements en monnaie non allemande, ou bénéficié d’autres contre-parties.

  I. Dettes obligataires

1. Arriérés d’intérêts

Le rachat des coupons qui seront présentés sera effectué dans les conditions suivantes:

a.
Paiements effectués par des débiteurs du territoire de la Sarre: totalité, paiements effectués par des débiteurs de France, Luxembourg et Belgique: 60 % des paiements des débiteurs; les rachats seront faits au cours des années 1953 à 1957, comme suit:
coupons échus jusqu’à fin 1941, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1953;
coupons échus en 1942, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1954;
coupons échus en 1943, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1955;
coupons échus en 1944, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1956;
coupons échus en 1945, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1957;
b.
Paiements effectués par des débiteurs d’Autriche: 60 % des paiements; les rachats seront faits au cours des années 1953 à 1957 comme suit:
coupons échus en 1938, à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1953;
coupons échus entre le 1er janvier 1939 et le 30 juin 1940 à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1954;
coupons échus entre le 1er juillet 1940 et le 31 décembre 1941 à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1955;
coupons échus entre le 1er janvier 1942 et le 30 juin 1943 à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1956;
coupons échus entre le 1er juillet 1943 et le 8 mai 1945 à la date d’échéance du premier coupon postérieur au 31 mars 1957;

2. Amortissement

L’amortissement du montant total à déterminer sera effectué soit par rachat de titres d’obligations, soit par paiement en espèces dans les conditions suivantes:

a.
Paiements effectués par des débiteurs du territoire de la Sarre: totalité;
b.
Paiements effectués par des débiteurs d’Autriche, France, Luxembourg et Belgique: 60 % des paiements du débiteur.

L’amortissement sera fait en 5 annuités égales, la première le 1er juillet 1953, les autres le 1er juillet de chacune des 4 années suivantes.

Au cas où le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne ne pourrait obtenir pour le 1er juillet 1953 un tableau général du montant total des amortissements à effectuer, il pourra commencer les paiements 3 mois après cette date au plus tard.

  II. Autres dettes

Le paiement sera effectué en espèces, les principes de la Section I ci-dessus s’appliquent mutatis mutandis, en 5 annuités égales, la première le 1er juillet 1953, les autres le 1er juillet de chacune des 4 années suivantes.

Au cas où le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne ne pourrait obtenir pour le 1er juillet 1953 un tableau d’ensemble du montant total à payer, il pourra commencer les paiements 6 mois après cette date, au plus tard.

En vue de connaître le montant total des engagements en cause, le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne demandera aux créanciers et aux débiteurs par la voie d’annonce publique de notifier à la «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» toutes les créances non encore réglées d’une part, tous les paiements faits à la Konversionskasse d’autre part, et de soumettre à la Konversionskasse toutes les pièces justificatives existantes. La «Konversionskasse für Deutsche Auslandsschulden» à Berlin sera chargée d’enregistrer les dettes qui doivent être prises en considération.

  III. Faibles montants

Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne pourra à son choix payer dans un délai plus court des dettes obligataires ou d’autres dettes de faible montant.

Je vous serai très obligé de bien vouloir me confirmer que la proposition ci-dessus constitue un exposé exact de l’Accord que nous avons atteint et peut, en conséquence, faire l’objet de l’échange de lettres envisagé.

Veuillez agréer, Cher Monsieur, etc.

(signé) Abs

Council of Foreign Bondholders,

17, Moorgate,

London, E. C. 2

18 novembre 1952

Cher Monsieur Abs,

Je vous remercie de votre lettre du 14 novembre relative au règlement des versements à la konversionskasse, dont il est question dans le par. 14 c du rapport du Comité A1.

Il est entendu que les mots figurant en haut de la page 22 sont les suivants: «bis zum Ende des Jahres 1941» et que «am ersten auf den 31. März folgenden Kupontermin» désigne la première date d’échéance de coupon postérieur au 31 mars.

Sous réserve de ce qui précède, je suis d’accord avec votre lettre.

Veuillez agréer, etc.

(signé) O. E. Niemeyer Président du Comité de Négociation «B» de la Conférence des dettes extérieures allemandes


1 Annexe 3 au Rapport de la Conférence (Annexe I de l’Accord).
2 Section I, 1 a, al. 1

  Annexe II

  Recommandations agréées pour le Règlement des Dettes financières privées allemandes à moyen et long terme

(Note: Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 4 au Rapport de la Conférence des Dettes Extérieures allemandes avec les modifications nécessaires pour assurer la concordance des textes dans les trois langues. Un accord supplémentaire conclu entre les parties, au titre de la présente Annexe, après la clôture de la Conférence est joint ci-après en Sous-Annexe II A.)

Art. I Introduction

Le présent Accord établit les conditions et les procédures applicables au règlement des dettes définies à l’Art. III ci-dessous. Il ne modifie pas de lui-même les conditions des dettes en cause. Au contraire, il est envisagé que de nouveaux contrats seront conclus entre les débiteurs allemands et leurs créanciers respectifs, conformément aux dispositions du présent Accord. Les nouveaux contrats reprendront les conditions des contrats existants sauf dans la mesure où ceux-ci seraient modifiés par les arrangements conclus entre créancier et débiteur dans le cadre du présent Accord.

Art. II Définitions

Dans le cadre du présent Accord, les expressions ci-dessous devront, sauf si leur contexte exige une autre interprétation, être entendues comme suit:

1.
Contrat initial: le contrat conclu à l’époque où l’emprunt a pris naissance.
2.
Contrat existant: le contrat initial, sauf lorsque ce contrat a fait l’objet d’une ou plusieurs conversions effectives, auquel cas l’expression «contrat existant» doit s’entendre du contrat résultant de la dernière conversion effective.
3.
Conversion effective: toute modification des conditions d’un contrat d’emprunt est considérée comme conversion effective si elle a eu lieu avant le 9 juin 1933 exclu ou encore si elle a eu lieu après cette date pour tenir compte de l’insolvabilité survenue ou imminente du débiteur ou à la suite de libres négociations, sous réserve que:
a.
Dans tout litige sur le point de savoir si la modification a été librement négociée, la présomption contraire sera adoptée si le créancier était représenté à la négociation par le Séquestre allemand des biens ennemis ou si l’arrangement a résulté de la simple acceptation par le créancier d’une offre unilatérale du débiteur.
b.
Dans tout litige le débiteur aura la charge de prouver que la conversion est une conversion effective.
c.
Dans le cas des emprunts des églises, toute conversion sera considérée comme effective.
4.
Créancier: comprend tout représentant de créanciers désigné en application des dispositions de l’Art. VIII du présent Accord.
5.
Allemagne: le territoire situé à l’intérieur des frontières du Reich allemand au 1er janvier 1937.
6.
Résider sur le territoire de: Avoir sa résidence habituelle (mit gewöhnlichem Aufenthalt oder Sitz) sur ce territoire; les personnes morales sont censées avoir leur résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne ou de Berlin (Ouest) lorsqu’elles sont inscrites au Registre du Commerce de ce territoire.
Art. III Description des dettes visées

1. Le présent Accord est applicable à tous les emprunts obligataires et non obligataires émis ou contractés à l’extérieur de l’Allemagne à condition:

a.
Que l’emprunt soit antérieur au 8 mai 1945;
b.
Que la durée de l’emprunt prévue par le contrat initial soit égale ou supérieure à 5 ans;
c.
Que le débiteur soit une société de personnes ou de capitaux, une association, une entreprise, une banque, une église, une institution de bienfaisance ou toute autre institution privée;
d.
Que, le 1er janvier 1933, ou à toute date ultérieure à laquelle ses créanciers lui demanderont de faire une offre de règlement, le débiteur ait sa résidence sur le territoire de la République fédérale allemande ou de Berlin (Ouest).
e.
Que l’emprunt soit, ou libellé en monnaie non allemande, ou libellé en monnaie allemande avec une clause d’option de change en monnaie non allemande ou une clause-or.

2. Nonobstant les dispositions du par. 1 du présent Article, le présent Accord n’est pas applicable:

(i)
Aux catégories suivantes de dettes qui requièrent un traitement spécial:
a.
Dettes des services publics de la Ville de Berlin situés sur son territoire et contrôlés par elle;
b.
Dettes envers la ou les personnes directement ou indirectement propriétaires de la personne morale débitrice;
c.
Dettes au titre des emprunts dont le montant initial, converti sur la base du taux de change en vigueur le 1er juillet 1952, était inférieur à 40 000 dollars des Etats-Unis;
d.
Dettes visées par les Accords germano-suisses des 6 décembre 1920 et 25 mars 1923 (dites «Schweizer Frankengrundschulden»);
(ii)
Aux dettes des usines hydro-électriques frontalières du Rhin appartenant conjointement à l’Allemagne et à la Suisse. Il subsiste trois emprunts obligataires et deux emprunts non obligataires dus par des sociétés allemandes à des porteurs suisses et à d’autres créanciers. Eu égard à certaines caractéristiques particulières inhérentes à la gestion d’usines électriques en propriété mixte, situées le long du Rhin, le règlement de ces dettes est lié à d’autres problèmes. Vu ces circonstances, leur règlement définitif (sur lequel il est actuellement impossible d’arriver à un accord) est réservé en vue d’être réglé par des négociations directes entre la Suisse et la République fédérale d’Allemagne; les créanciers ont cependant convenu qu’au cours de la négociation de ce règlement ils ne revendiqueraient pas un montant annuel supérieur à 5 millions de francs suisses pour les cinq années suivant le 1er janvier 1953.

3. Aucune dette ne pourra être exclue, pour le seul motif qu’un nouveau débiteur en devient ou en est devenu responsable, soit avant soit après le 8 mai 1945, par l’application de la loi ou pour toute autre raison; exemple, les dettes des entreprises visées par la Loi 27 de la Haute Commission Alliée portant «Réorganisation des industries charbonnières et sidérurgiques allemandes», ne pourront en aucun cas être exclues, motif pris de ce qu’elles auraient été reprises par les sociétés nouvelles ou autres sociétés ayant succédé à ces entreprises.

4. Le présent Accord n’est pas applicable aux obligations et coupons qui doivent faire l’objet d’une validation aux termes de la loi allemande de validation du 19 août 1949 (Wirtschaftsgesetzblatt, page 295) et de la loi allemande de validation des valeurs mobilières étrangères d’août 1952, tant que ceux-ci n’auront pas été validés conformément aux dispositions de toute loi de l’espèce ou de tout accord intergouvernemental qui pourrait être conclu à ce sujet avec le pays où l’emprunt a été émis.

5. Pour diverses raisons les dettes de la Banque Centrale allemande pour l’Agriculture (Deutsche Rentenbank Kreditanstalt) posent un problème particulièrement complexe. Du fait de la division du territoire allemand, la Banque se trouve temporairement dans l’impossibilité de recouvrer ses éléments d’actif investis en Allemagne Orientale, et dans cette mesure, le montant de la dette couverte par le présent Accord a, en conséquence, subi diverses réductions fixées par les règlements en vigueur, le pourcentage de réduction, différent dans chaque cas particulier, variant de 20 à 67 % du montant des emprunts existants. Les représentants allemands ont déclaré qu’il n’était pas pour le moment au pouvoir du Gouvernement Fédéral de modifier cette situation, qui résulte en particulier des règlements pris dans le cadre des lois de conversion monétaire. Il est cependant convenu que le Gouvernement Fédéral fera tout son possible pour faciliter le règlement des dettes de la Banque et les paiements d’intérêt et d’amortissement prévus par les Lois et règlements susvisés.

Les représentants des créanciers réservent le droit de ces derniers de faire appel à toutes les voies de recours qui pourraient leur être ouvertes pour obtenir la modification d’un règlement qu’ils considèrent comme préjudiciable à leurs intérêts et de nature à créer une discrimination entre les différentes catégories de créanciers.

Il est entendu que la Banque reste responsable envers ses créanciers des dettes garanties par des avoirs situés en Allemagne orientale, et qu’elle reprendra le service de ces dettes dès que ces avoirs seront de nouveau à sa disposition.

Plusieurs autres institutions analogues devront recevoir application des mêmes principes.

6. Lorsque le cas de l’Emprunt allemand de la Potasse sera traité dans le cadre de tout Plan de règlement élaboré en application du présent Accord, les caractéristiques particulières de cet emprunt devront être prises en considération.

Art. IV Détermination du montant dû

1. Le montant dû au titre d’une dette quelconque visée par le présent Accord comprend le principal et tous les arriérés d’intérêt impayés au 1er janvier 1953. Les arriérés d’intérêt seront calculés comme des intérêts simples, sur la base du taux prévu par le contrat existant et sans égard à l’arrivée éventuelle de la dette à échéance avant cette date, ni aux conséquences, dans le cadre du contrat existant, de tout défaut antérieur à cette date.

2. Est considéré comme impayé au sens du par. 1, tout montant qui n’a pas été reçu et accepté expressément ou implicitement par le créancier. L’acceptation par ce dernier de bons de consolidation, de certificats ou de versements en espèces remis par la Konversionskasse est considérée comme emportant paiement de la dette ou de la fraction de la dette au titre de laquelle ces bons, certificats ou versements ont été acceptés.

Art. V Modalités de règlement

1. Principal

Le principal des dettes dues ne subira aucune réduction.

2. Dettes en monnaies étrangères comportant une clause-or

a.
Dollar-or et franc suisse-or.
Les dettes libellées en dollars-or ou francs suisses-or seront calculées à raison d’un dollar courant pour un dollar-or et d’un franc suisse courant pour un franc suisse-or, et les nouveaux contrats seront libellés, suivant le cas, en dollars courants ou en francs suisses courants.
b.
Autres devises avec clause-or.
Pour les autres dettes avec clause-or (à l’exception des dettes en monnaie allemande avec clause-or – voir par. 3 ci-dessous) les sommes dues seront payables seulement dans la monnaie du pays dans lequel l’emprunt a été contracté ou émis (cette monnaie est désignée ci-après par l’expression «monnaie d’émission»). Le montant dû sera calculé à la contre-valeur, sur la base du taux de change en vigueur à l’époque de l’échéance, de la somme en dollars américains, obtenue en convertissant en dollars américains le montant de l’obligation, exprimé dans la monnaie d’émission, sur la base du taux en vigueur à l’époque du contrat ou de l’émission. Le montant en monnaie d’émission ainsi obtenu ne pourra cependant être inférieur à ce qu’il aurait été sur la base du taux de change en vigueur le 1er août 1952.

3. Dettes en monnaie allemande comportant une clause-or

a.
Le principe est admis que les dettes financières et hypothèques de l’espèce, libellées en mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or, et présentant un caractère spécifiquement étranger devront être converties en Deutschemark au taux de 1 mark-or – ou un Reichsmark avec clause-or – pour 1 Deutschemark.
b.
La définition des critères applicables pour décider du caractère spécifiquement étranger des dettes ci-dessus fera l’objet de négociations ultérieures1. Les deux parties réservent leur position quant à la détermination des cas dans lesquels le principe ainsi établi pourra être appliqué ainsi que de ses modalités d’application. Il appartiendra à la Délégation allemande de décider de quelle manière la solution qui sera trouvée pourra être insérée dans le cadre des lois allemandes sur la réforme monétaire et sur la péréquation des charges nées de la guerre ou de l’après-guerre.
c.
Les négociations prévues à l’alinéa ci-dessus entre une Délégation allemande et des représentants de créanciers auront lieu avant le 31 octobre 1952 au plus tard.

4. Arriérés d’intérêts

Sous réserve des dispositions du par. 6 ci-dessous, les deux tiers des intérêts impayés au 1er janvier 1953 seront consolidés, le troisième tiers étant annulé. Les intérêts consolidés s’ajouteront au montant du principal impayé pour constituer le nouveau principal.

5. Nouveau taux d’intérêt

Sous réserve des dispositions du par. 6 ci-dessous les intérêts recommenceront à courir à compter du 1er janvier 1953, quelle que soit la date à laquelle le nouveau contrat sera conclu en application du présent accord. Leur taux sera fixé à 75 % du taux d’intérêt prévu dans le contrat existant. Toutefois, ce nouveau taux courant d’intérêt ne devra pas dépasser 5¼ % pour les dettes obligataires et 6 % pour les dettes non obligataires, ni être inférieur à 4 %, sauf lorsque le taux prévu dans le contrat existant est lui-même inférieur à ce chiffre, auquel cas c’est ce dernier taux qui devra être utilisé.

6. Taux d’intérêt dans le cas de conversion effective

Lorsque la dette aura fait l’objet d’une conversion effective, le débiteur devra, à son choix,

a.
Soit consolider tous les intérêts impayés au 1er janvier 1953, sur la base du taux prévu dans le contrat existant, et verser, à partir de la même date, un intérêt calculé sur la base de l’intégralité du taux prévu dans ce contrat;
b.
Soit consolider les intérêts impayés et verser pour l’avenir un intérêt courant, comme si le contrat initial était encore en vigueur et comme si les par. 4 et 5 du présent article étaient applicables.

7. Modalités de paiement des intérêts

Les intérêts afférents à la période commençant le 1er janvier 1953 seront payables en deux versements semestriels au minimum. Il sera procédé aux ajustements nécessaires dans tous les cas où, le nouveau contrat n’ayant été conclu qu’après le 1er janvier 1954, il ne pourra raisonnablement être demandé au débiteur de payer immédiatement la totalité des intérêts échus entre le 1er janvier 1953 et la date de la conclusion du nouveau contrat.

8. Modalités d’amortissement

a.
L’amortissement s’effectuera au moyen d’annuités égales, de 1958 à 1962, à 1 % du nouveau montant en principal, et à compter de 1962 jusqu’à la date de l’échéance finale, à 2 % de ce nouveau montant en principal. Après 1958, l’annuité d’amortissement s’augmentera du montant annuel des intérêts afférents à la fraction de la dette déjà amortie au cours des années précédentes, à l’exclusion toutefois de la fraction amortie dans les conditions prévues à l’al. d ci-dessous.
b.
L’amortissement sera effectué chaque année à la date d’échéance du premier versement d’intérêt afférent à l’année en cours. Au cas où le premier janvier 1958 ne coïnciderait pas avec la date d’échéance du premier versement d’intérêt, la première annuité d’amortissement couvrira la période allant du 1er janvier 1957 à la date d’échéance du premier versement d’intérêt. Le même principe sera appliqué lorsque l’annuité sera portée à 2 %.
c.
Tous les versements au titre de l’amortissement seront affectés à la réduction du nouveau montant en principal. Dans le cas des emprunts obligataires, l’annuité d’amortissement sera utilisée au rachat au pair ou à la valeur faciale d’obligations désignées par la voie d’un tirage au sort, sauf convention contraire entre le débiteur et ses créanciers.
d.
Aussi longtemps que le service sera poursuivi conformément aux dispositions du nouveau contrat, le débiteur pourra procéder à des amortissements supplémentaires par le moyen de son choix et, notamment, par rachat en bourse ou par acquisition d’obligations dans toutes autres conditions.

9. Durée des emprunts

Les nouveaux contrats prévoiront le remboursement total des emprunts dans un délai compris entre 10 ans au minimum et 25 ans au maximum à compter du 1er janvier 1953. La nouvelle date d’échéance devra être fixée par accord entre le débiteur et ses créanciers. Dans les limites ci-dessus, le débiteur devrait proposer la date de remboursement la plus rapprochée possible, compte tenu de sa situation particulière.

Il est envisagé qu’un délai de remboursement compris entre 10 et 15 ans, et pouvant dans certains cas exceptionnels aller jusqu’à 20 ans, sera accordé aux débiteurs de l’industrie, aux banques et aux églises. Les services publics et les industries de base pourront toutefois porter le délai à 20 ans, mais sans pouvoir dépasser 25 ans en aucun cas. Dans le cas des dettes non obligataires, le délai normal de remboursement sera de 10 ans.

10. Remboursement des dettes de faible montant

Dans tous les cas où le montant restant dû sur une dette particulière est très faible, ou est faible par rapport au montant initial de l’emprunt, des accords pourront être conclus en vue du remboursement anticipé et de la liquidation définitive du montant total de la dette et des arriérés d’intérêt, sans qu’il soit tenu compte des dispositions des par. 8 et 9 du présent article.

11. Cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile

Dans tous les cas où, en raison de circonstances extraordinaires affectant la situation financière d’un débiteur particulier – y compris, par exemple, la perte d’éléments d’actif situés en Allemagne mais hors du territoire de la République fédérale d’Allemagne ou de Berlin (Ouest) – il sera, matériellement ou pratiquement, impossible à ce débiteur de proposer un nouveau contrat selon les modalités prévues dans le présent Accord, rien n’empêchera le débiteur intéressé de conclure avec ses créanciers un accord comportant les ajustements qui pourraient être réputés nécessaires, compte tenu des circonstances particulières à son cas d’espèce.

12. Garanties

Sous réserve des dispositions législatives applicables, les dispositions des contrats existants relatives aux privilèges, garanties collatérales et sûretés d’autres types, constitués dans l’intérêt des créanciers, resteront en vigueur. Cependant, dans la mesure où la sûreté prévue dans le contrat existant ne correspondra plus par sa nature ou par sa valeur au nouveau montant en principal de la dette ou ne répondra plus à la situation existant lors de la conclusion du nouveau contrat, le débiteur pourra proposer d’en modifier la nature ou la valeur. La nouvelle sûreté proposée par le débiteur devra cependant être suffisante et acceptable par le créancier.

Dans la mesure où la sûreté aura été diminuée ou sensiblement modifiée, le débiteur devra effectuer les rajustements nécessaires pour donner à ses créanciers une protection au moins équivalente à celle dont ils bénéficiaient à l’origine.

Le créancier pourra exiger, et son débiteur devra fournir, des sûretés raisonnables, ou prévoir d’autres clauses de garantie acceptables pour le créancier.

13. Fonds de réserve et d’amortissement

Etant donné que l’amortissement ne commencera qu’en 1958 et seulement au taux relativement faible de 1 %, porté en 1964 à 2 % seulement, les débiteurs devront viser à s’assurer une situation financière suffisamment solide avec les liquidités suffisantes pour saitsfaire à leurs obligations lors de l’expiration des emprunts. En conséquence, des dispositions supplémentaires devraient être négociées entre créanciers et débiteurs; elles pourront prévoir l’établissement de fonds de réserve ou d’amortissement alimentés par le versement d’une annuité calculée, soit sur la base d’un certain pourcentage du bénéfice net avant tout versement de dividendes, soit selon toutes autres modalités qui pourraient être convenues.

14. Fourniture de devises étrangères

Le débiteur prendra les mesures exigées par la loi allemande pour se procurer les devises étrangères nécessaires à l’exécution de la totalité de ses obligations au titre du nouveau contrat.

15. Défaut du débiteur

En cas de défaut du débiteur, indépendamment des sanctions prévues par le nouveau contrat, le créancier aura droit, pour la durée du défaut, à des intérêts calculés sur la base du taux prévu dans le contrat existant.

16. Modification des conditions de règlement

Aucune des dispositions du présent Accord n’interdit à un débiteur d’obtenir, avec le consentement de ses créanciers, des modalités de règlement plus favorables pour le débiteur que celles qui sont prévues dans le présent Accord.

17. Affectation au bénéfice des débiteurs des concessions faites par les créanciers

Les créanciers considèrent que le bénéfice des concessions consenties par eux dans le cadre du présent Accord doit profiter aux débiteurs.


1 Voir l’Annexe VII.

Art. VI Dispositions diverses

1. Remboursement en monnaie allemande

Tout débiteur pourra, à la demande de l’un quelconque de ses créanciers, prendre les dispositions nécessaires pour rembourser en monnaie allemande tout ou partie d’une dette particulière.

2. Cession de créances

En sus du cas des obligations, le créancier pourra céder sa créance ou une fraction importante de celle-ci à une autre personne ayant sa résidence habituelle en dehors de la République fédérale d’Allemagne ou de Berlin (Ouest), à condition que:

a.
Le cessionnaire réside dans la même zone monétaire que le cédant;
b.
La cession n’ait pas pour effet de modifier les éléments caractéristiques de la créance;
c.
La cession ne serve ni directement ni indirectement au règlement de la créance.

3. Cession de dettes

Les Autorités allemandes de contrôle des changes examineront avec bienveillance toutes les demandes visant à la reprise d’une dette existante par un nouveau débiteur allemand et à la substitution d’une nouvelle sûreté à la sûreté ancienne.

Art. VII Procédure de négociation des nouveaux contrats

1. Les dispositions des contrats particuliers à conclure entre les créanciers individuels et leurs débiteurs, et les détails techniques y afférents, devront être inclus dans l’offre de règlement faite par le débiteur allemand.

2. Toutes les propositions d’accords, contrats, actes ou avenants, devront être approuvés, quant à leur forme et leur contenu, par un conseiller juridique des créanciers, si ces derniers en expriment le désir.

3. Chaque débiteur devra, avant le 30 juin 1953, ou dans un délai de 6 mois à compter de la date à laquelle il aura fixé sa résidence dans la République fédérale d’Allemagne ou à Berlin (Ouest), préparer et soumettre à son créancier une offre détaillée de règlement. Le créancier pourra demander à son débiteur, et le débiteur devra accepter, de négocier avec lui sur l’un quelconque des points particuliers, de l’offre.

4. Le terme «créancier» utilisé dans les par. 2 et 3 du présent article, devra, dans le cas des emprunts obligataires, s’entendre de tout représentant des créanciers désigné en application des dispositions de l’Art. VIII du présent Accord.

5. Dans le cas des emprunts obligataires, selon les possibilités pratiques ou les usages des divers marchés sur lesquels les obligations avaient été émises, les modalités de règlement pourront être portées, par estampillage, sur les obligations existantes ou de nouvelles obligations pourront être remises en échange des titres en circulation; de leur côté les arriérés d’intérêt pourront faire l’objet de nouvelles obligations ou de scrips échangeables contre des obligations. Les obligations estampillées ou les nouvelles obligations se conformeront à l’usage habituel du marché. Les débiteurs chargeront, à leurs propres frais, les institutions bancaires appropriées de l’exécution du règlement. Ils devront de même satisfaire, à leurs frais, à toutes les conditions fixées par les autorités publiques et les bourses de valeurs afin d’assurer la négociabilité des obligations.

Art. VIII Représentation des créanciers

Les Comités ou les organisations dont les délégués ont participé à la Conférence des Dettes Extérieures allemandes en qualité de représentants des divers groupes nationaux de créanciers intéressés au présent Accord (ces Comités et organisations seront désignés ci-après par l’expression «Comités de Créanciers») désigneront, en qualité de représentants des créanciers, sous réserve du droit à approbation de leurs Gouvernements respectifs, les personnes ou les organisations selon ce qui pourra être nécessaire pour faciliter l’élaboration des règlements particuliers entre débiteurs et créanciers individuels dans le cadre du présent Accord. Ils pourront, eux-mêmes, agir en cette qualité. Il ne pourra être désigné plus d’un représentant ou d’une organisation représentative dans chaque cas particulier, sauf que, lorsque les Comités de créanciers l’estimeront nécessaire à la pleine protection des droits des porteurs des différentes tranches d’un emprunt émis par un débiteur particulier, un représentant ou une organisation représentative, au maximum, pourra être désigné pour chaque tranche. Le débiteur allemand est en droit de demander aux Comités de créanciers de désigner ces représentants. Le fait d’avoir participé à la Conférence des dettes ne saurait empêcher quiconque de participer, en quelque qualité que ce soit, à toute négociation entreprise par application du présent Accord.

Art. IX Comité d’arbitrage et de médiation

1. Compétence

Un Comité d’arbitrage et de médiation sera établi en vue de faciliter l’intervention des règlements entre les débiteurs individuels et leurs créanciers. Ce Comité agira comme médiateur et arbitre entre le débiteur et ses créanciers lorsqu’ils n’auront pu se mettre d’accord entre eux sur les modalités de l’offre de règlement qui doit être faite. Chacune des deux parties est en droit de porter une question en litige devant le Comité.

La décision du Comité sera obligatoire pour les deux parties. Le débiteur sera tenu d’offrir à ses créanciers les modalités de règlement exposées dans cette décision. Le créancier sera tenu de les accepter1, ou, dans le cas d’un emprunt obligataire pour le règlement duquel les porteurs sont représentés conformément aux dispositions de l’Art. VIII du présent Accord, le représentant des créanciers sera tenu d’en recommander l’acceptation aux porteurs.

Lorsqu’un représentant des créanciers aura été désigné par application de l’Art. VIII du présent Accord, le droit des créanciers au titre du présent Article seront exercés par ledit représentant.

2. Composition

Le Comité se composera de quatre membres nommés par les créanciers et de quatre membres nommés par les débiteurs. Le Comité pourra, à la demande de la majorité de ses membres, élire un membre supplémentaire pour l’examen d’une affaire déterminée. Le Président du Comité sera élu parmi les représentants des créanciers. Le premier Président en exercice sera le représentant américain. Un suppléant pourra être désigné pour chaque membre. Chaque membre du Comité, y compris le Président, disposera d’une voix.

3. Désignation des membres

Les membres du Comité seront désignés comme suit:

a.
Les représentants des créanciers seront nommés par des organisations désignées par les Comités de Créanciers des Etats-Unis, du Royaume-Uni, de la Suisse et des Pays-Bas. Lorsque les créanciers d’un pays particulier seront spécialement intéressés à une affaire déterminée, un membre nommé par le Comité de Créanciers de ce pays remplacera, si ce Comité en fait la demande, un des membres du Comité d’Arbitrage en qualité de suppléant.
b.
Les représentants des débiteurs seront nommés par le Chef de la Délégation allemande pour les Dettes extérieures.

4. Procédure

Le Comité pourra établir les sous-Comités qui lui paraîtraient nécessaires pour l’examen d’un cas particulier et désigner des membres temporaires pour faire partie de ces sous-Comités.

La procédure à suivre dans la présentation des litiges, les lieux et dates des audiences, la forme de la notification des audiences et toutes autres questions se rapportant au fonctionnement du Comité ou de ses sous-Comités seront fixés par le Comité.

5. Frais

Les membres du Comité, y compris les membres temporaires, seront remboursés de tous frais de voyage et autres frais qu’ils auront exposés dans l’accomplissement de leur mission; ils recevront en outre, pour le temps passé dans l’exercice de leurs fonctions, des honoraires dont le montant sera établi par le Comité.

Toutes les dépenses et les frais exposés par le Comité ou ses membres, y compris les membres temporaires, à l’occasion d’un litige particulier, seront à la charge du débiteur allemand partie à ce litige. Dans tous les cas cependant, lorsque le Comité ou le Sous-Comité approprié reconnaîtra que le recours au Comité n’a pas été fait de bonne foi par un créancier, ou qu’il y a fol appel, les frais et dépenses devront être supportés par ce créancier, dans la mesure fixée par le Comité ou le Sous-Comité.

Toutes les autres dépenses du Comité et de ses membres, y compris l’indemnisation de ces derniers pour le temps qu’ils consacrent aux travaux du Comité, seront remboursées par les débiteurs, soit par répartition, soit autrement.


1 Voir Annexe II A.

Art. X Dépenses des Créanciers, représentants de Créanciers et autres personnalités

1. Les débiteurs visés par le présent Accord rembourseront toutes les dépenses exposées, à l’occasion de la Conférence des Dettes ou de l’exécution du présent Accord, par chaque Comité de Créanciers.

2. Les dépenses exposées par les créanciers à l’occasion de négociations entreprises entre un débiteur et ses créanciers, conformément aux dispositions de l’Art. VII du présent Accord, seront à la charge du débiteur en cause. Ces dépenses seront remboursées, dans le cas des dettes non obligataires, aux créanciers, et, dans le cas des dettes obligataires, aux représentants des créanciers désignés conformément aux dispositions de l’Art. VIII du présent Accord.

3. Le terme «dépenses» utilisé aux par. 1 et 2 du présent Article comprend également le versement d’honoraires raisonnables pour les services rendus. Tout litige quant au caractère raisonnable des dépenses remboursables par application du présent article pourra être porté devant le Comité d’Arbitrage et de Médiation.

4. Les versements prévus par le présent Article n’interdisent pas aux représentants des créanciers d’exposer et de poursuivre le remboursement de frais additionnels auprès des porteurs d’obligations ou des créanciers.

Art. XI Entrée en vigueur

Aucun versement ne pourra être effectué, en exécution des conditions d’une offre de règlement formulée en application du présent Accord, avant la date de l’entrée en vigueur de l’Accord Intergouvernemental sur les Dettes extérieures allemandes envisagé. Les débiteurs devront cependant au plus tôt préparer les offres de règlement, les présenter à leurs créanciers conformément aux dispositions de l’Art. VII du présent Accord, procéder aux négociations qui pourraient être nécessaires et, d’une façon générale, prendre les dispositions appropriées pour hâter la préparation des offres nouvelles envisagées dans le présent Accord.

  Annexe II A

  Interprétation du second paragraphe de l’Art. IX, section 1, de l’Annexe II

A la Commission Tripartite

des Dettes Allemandes,

29, Chesham Place, Londres, S. W. 1.

12 novembre 1952

Messieurs,

Notre attention a été appelée sur un malentendu qui s’est élevé quant au sens de l’al. 2 du par. 1 de l’Art. IX de l’Annexe II du Rapport de la Conférence des Dettes extérieures allemandes. Cet alinéa est rédigé comme suit:

«...
La décision du Comité sera obligatoire pour les deux parties. Le débiteur sera tenu d’offrir à ses créanciers les modalités de règlement exposées dans cette décision. Le créancier sera tenu de les accepter ou, dans le cas d’un emprunt obligataire pour le règlement duquel les porteurs sont représentés conformément aux dispositions de l’Art. VIII du présent Accord, le représentant des créanciers sera tenu d’en recommander l’acceptation au porteur.
…»

Ce sont les mots en italiques («de les accepter») qui ont donné lieu au malentendu. Pour en préciser l’interprétation correcte il conviendrait de remplacer ces termes par les suivants: «de reconnaître que ces modalités sont en accord avec les dispositions du présent Accord.»

Nous serions reconnaissants à la Commission Tripartite de bien vouloir noter que le sens qu’il convient d’attacher à l’al. 2 du par. 1 de l’Art. IX de l’Annexe IV est celui qui ressortirait de la rédaction suivante:

«La décision du Comité sera obligatoire pour les deux parties. Le débiteur sera tenu d’offrir à ses créanciers les modalités de règlement exposées dans cette décision. Le créancier sera tenu de reconnaître que ces modalités sont en accord avec les dispositions du présent Accord ou, dans le cas d’un emprunt obligatoire pour le règlement duquel les porteurs sont représentés conformément aux dispositions de l’Art. VIII du présent Accord, le représentant des créanciers sera tenu d’en recommander l’acceptation au porteur.»

Veuillez agréer, etc.

N. Leggett

Président du Comité de Négociations «B» à la Conférence des dettes extérieures allemandes

Hermann J. Abs

Président de la Délégation allemande pour les dettes extérieures

  Annexe III

  Recommandations agréées pour le Règlement des Dettes de Standstill: Accord de Crédit Allemand de 1952

(Note – Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 5 au Rapport de la Conférence des dettes extérieures allemandes. Les accords supplémentaires conclus entre les parties, au titre de la présente Annexe, après la clôture de la Conférence font l’objet de la sous-annexe III A.)

Le présent Accord est conclu entre un Comité représentatif des Entreprises Bancaires, Commerciales et Industrielles situées sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne et dans les Secteurs Occidentaux de Berlin (Ce Comité est désigné ci-après sous le nom de «Comité allemand». Cette expression devra s’entendre de toute institution ou organisme qui pourrait succéder audit Comité dans l’exercice de l’une quelconque des fonctions qui lui incombent dans le cadre du présent Accord), la Bank Deutscher Länder (cette expression devra s’entendre de toute institution ou organisme qui pourrait succéder à la Bank Deutscher Länder dans l’une quelconque des fonctions qui lui incombent dans le cadre du présent Accord) et ceux des Comités suivants (désignés collectivement ci-après par l’expression «Les Comités bancaires étrangers») qui deviendront partie audit Accord, c’est-à-dire les Comités représentatifs des Entreprises Bancaires exerçant leur activité aux États-Unis d’Amérique, dans le Royaume-Uni et en Suisse, respectivement.

Considérant:

1. Qu’un Accord pour le maintien des crédits bancaires à court terme accordés à l’Allemagne, entré en vigueur le 17 septembre 1931, a été conclu par les créanciers bancaires étrangers en réponse à la demande de la Conférence des Sept Puissances réunie à Londres en juillet 1931 engageant «les créanciers bancaires étrangers de l’Allemagne à prendre des mesures concertées en vue de maintenir le volume des crédits déjà accordés par eux à l’Allemagne» et sur la base de la déclaration de la dite Conférence selon laquelle «pour assurer le maintien de la stabilité financière de l’Allemagne, essentiel aux intérêts du monde entier», les Gouvernements intéressés «étaient disposés à coopérer, dans la mesure de leurs moyens au rétablissement de la confiance»;

2. Que ces crédits bancaires à court terme ont été maintenus par une série d’Accords annuels successifs dont le dernier en date (désigné ci-après par l’expression «Accord de 1929») devait venir à expiration le 31 mai 1940, mais a été, en raison de l’ouverture des hostilités entre l’Allemagne d’une part et le Royaume-Uni et ses alliés d’autre part, dénoncé le 4 septembre 1939, par notification adressée au nom des Comités représentant les créanciers bancaires résidant aux Etats-Unis et en Angleterre, conformément aux dispositions du dit Accord;

3. Qu’à la suite de la dénonciation de l’Accord de 1939, certains accords ont été conclus en 1939 et en 1940 entre le Comité des Créanciers Américains et les parties allemandes intéressées en vue du maintien (avec certaines restrictions et modification) de ceux des crédits bancaires à court terme qui avaient été accordés par les créanciers bancaires étrangers résidant aux Etats-Unis; le second de ces accords étant arrivé à expiration le 31 mai 1941;

4. Qu’à la suite de la dénonciation de l’Accord de 1939, certains autres accords ont été conclus entre le Comité des créanciers suisses et les parties allemandes intéressées en vue du maintien (avec certaines restrictions et modifications) de ceux des crédits bancaires à court terme qui avaient été accordés par des créanciers bancaires étrangers résidant en Suisse; tous ces Accords étant, depuis lors, arrivés à expiration;

5. Que, conformément aux dispositions du dernier des précédents Accords applicable, chacune des dettes résultant de l’octroi à l’Allemagne desdits crédits bancaires à court terme est arrivée à échéance à l’expiration de l’Accord la concernant, avec les effets qui y étaient stipulés, et que toutes ces dettes (y compris celles résultant des crédits qui ont été substitués à certains des crédits à court terme initialement visés par un ou plusieurs des précédents Accords) sont alors devenues exigibles et payables par leurs débiteurs respectifs (avec les intérêts et leur autres charges échus ou à échoir) dans les monnaies étrangères correspondantes; que ces dettes restent exigibles et payables dans les mêmes conditions, sauf dans la mesure où elles ont été réduites ou éteintes entre-temps par des versements ou des remboursements en devises étrangères ou en monnaie allemande. Aucune disposition n’a été prise jusqu’ici pour permettre le remboursement du solde de ces dettes dans les monnaies dans lesquelles elles étaient libellées;

6. Que les établissements bancaires, commerciaux et industriels situés sur le territoire de la République fédérale ont, par l’intermédiaire du Comité Allemand, prié leurs créanciers bancaires étrangers de conclure un nouvel Accord en vue de régler le remboursement des dettes à court terme non payées et d’instituer les moyens de rétablir les conditions normales de financement du commerce extérieur de la République fédérale; que, pour répondre à cette demande, des dispositions appropriées ont été élaborées et insérées dans le présent Accord et que les Comités Bancaires Etrangers ont décidé de recommander aux Créanciers Bancaires Etrangers, dans leur pays respectifs, d’accéder audit Accord;

7. Que le présent Accord a été signé par les Comités Bancaires Etrangers sous les conditions suivantes; le gouvernement de la République fédérale et les autres autorités appropriées1 promulgueront et maintiendront, aussi longtemps que l’Accord restera en vigueur, les textes législatifs ou réglementaires qui pourraient être nécessaires pour rendre ses dispositions effectives; aucun texte législatif ou réglementaire affectant d’une manière importante les obligations prévues par le présent Accord ne sera promulgué, et, en particulier, les textes législatifs promulgués et maintenus auront pour effet de garantir:

(i)
que les établissements bancaires, commerciaux ou industriels situés dans la République fédérale ne feront aucune discrimination, en ce qui concerne les remboursements ou l’octroi des garanties, entre leurs créanciers bancaires étrangers qu’ils aient ou non accédé au présent Accord;
(ii)
que les établissements bancaires, commerciaux ou industriels situés dans la République fédérale ne feront aucune discrimination, en ce qui concerne l’octroi des garanties, entre leurs créanciers dans la République fédérale et leurs créanciers bancaires étrangers qu’ils aient ou non accédé au présent Accord2;
(iii)
que les mouvements non autorisés de capitaux seront rendus impossibles3;
(iv)4 que tous les établissements bancaires, commerciaux et industriels situés dans la République fédérale qui se trouvent débiteurs d’une dette de quelque forme que ce soit visée par le présent Accord, accéderont audit Accord.

Il est, par les présentes, convenu ce qui suit:

1. Définitions

Sauf si le contexte exige une autre interprétation, les expressions ci-dessous ont, dans le présent Accord, le sens suivant:

L’expression «Crédits à court terme» désigne:

(i)
Toutes les acceptations, dépôts à terme, avances en espèces, et créances de toute autre forme résultant d’accords spéciaux, libellés en monnaie non allemande, pour lesquels un Créancier Bancaire Etranger a accédé au dernier des accords précédents applicable et qui restent encore à règler à la date du présent Accord; elle ne comprend pas les dettes résultant des crédits bancaires à court terme accordés à des établissements bancaires, commerciaux ou industriels situés dans un pays quelconque hors des frontières de l’Etat allemand telles qu’elles étaient définies au 31 décembre 1937, à moins qu’un banquier, un établissement bancaire ou une entreprise ou société commerciale ou industrielle ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale (selon la définition qui en est donnée dans le présent Accord) ne soit responsable de cette dette (soit originellement, soit par voie de succession, soit encore en tant qu’avaliste, endosseur ou garant);
(ii)
Toutes autres acceptations, dépôts à terme, avances en espèces et crédits bancaires de toutes autres formes, libellés en monnaie non allemande et non encore remboursés à la date du présent Accord, et résultant d’accords spéciaux de crédits conclus, conformément aux dispositions de l’un quelconque des Accords précédents, soit en substitution d’un crédit à court terme quelconque précédemment soumis à ces accords ou à l’un quelconque d’entre eux, soit au titre de l’investissement des soldes créditeurs enregistrés dans le cadre des accords précédents ou de l’un quelconque d’entre eux;
(iii)
Toutes les créances relatives aux arrérages d’intérêt des dettes visées par les par. (i) et (ii) du présent article jusqu’à la date du présent Accord incluse, lorsque le Créancier Bancaire Etranger aura exercé ou sera censé avoir exercé à leur égard l’option prévue à l’Art. 11 A du présent Accord en choisissant la solution exposée à l’al. (i) de cet article;
(iv)
Toutes autres créances afférentes aux crédits bancaires de quelque forme que ce soit accordés au titre de la recommercialisation d’un crédit à court terme quelconque selon la définition qui en est donnée aux al. (i) à (ii) du présent article, conformément aux dispositions de l’Art. 5 du présent Accord.
L’expression «Débiteur Allemand» désigne:
(i)
Tout banquier et établissement bancaire, toute entreprise ou société commerciale ou industrielle ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale et se trouvant débiteurs d’un crédit à court terme. Elle ne s’étend pas à leurs succursales, bureaux ou filiales à l’étranger, étant entendu toutefois que, par notification adressée à l’une quelconque des entreprises ou sociétés commerciales ou industrielles allemandes, il sera possible d’accéder au présent Accord au titre des crédits accordés aux succursales, bureaux ou filiales à l’étranger de cette entreprise ou société dans tous les cas où cette possibilité existait dans le cadre de l’un quelconque des précédents Accords. Une fois cette accession effectuée, les crédits en cause seront traités, à tous égards, aux fins de l’application du présent Accord, comme des crédits à court terme accordés à l’entreprise ou société principale en Allemagne;
(ii)
Tout successeur (au sens indiqué ci-dessous) d’un banquier ou d’un établissement bancaire, entreprise ou société commerciale ou industrielle comme il est dit ci-dessus;
(iii)
Tout Débiteur Public Allemand, selon la définition donnée dans l’Accord de Crédit des Débiteurs Publics Allemands de 1932.

L’expression «Débiteur Bancaire Allemand» désigne tout Débiteur Allemand dont les opérations de banque constituent l’activité principale.

L’expression «Débiteur Commercial ou Industriel Allemand» désigne tout Débiteur Allemand qui n’est ni un Débiteur Bancaire Allemand ni un Débiteur Publie Allemand, comme il est dit ci-dessus.

L’expression «Successeurs» désigne:

(i)
Toute personne physique ou morale ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale devenue débitrice au titre d’un crédit à court terme à la suite du décès, de la liquidation, de la réorganisation ou de la faillite d’un Débiteur Allemand ou d’un ancien Débiteur Allemand quelconque;
(ii)
Toute société ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale dont la totalité ou la majeure partie de l’actif initial provient d’un Débiteur Allemand ou d’un Ancien Débiteur Allemand et qui est devenue, du fait de l’application de la loi ou pour toute autre raison, débitrice au titre d’un crédit à court terme.

L’expression «Créancier Bancaire Etranger» désigne tout banquier ou établissement bancaire et toute autre entreprise ou société ayant sa résidence habituelle sur le territoire de l’un des pays cités dans le Préambule au présent Accord, détenteur d’une créance au titre de crédits à court terme et ayant accédé inconditionnellement au présent Accord conformément aux dispositions de l’Art. 22 dudit Accord.

L’expression «République fédérale» doit s’entendre du territoire de la République fédérale allemande et des Secteurs Occidentaux de Berlin à la date du présent Accord5.

Le terme «allemand» se réfère à la République fédérale telle qu’elle est définie par l’alinéa ci-dessus.

Le terme «étranger» se réfère à tout pays situé hors des frontières de l’Etat allemand telles qu’elles étaient définies au 31 décembre 1937.

Le terme «entreprise» comprend les personnes privées effectuant des opérations commerciales soit sous leur nom propre, soit sous la raison sociale d’une entreprise quelconque.

Le terme «insolvabilité», appliqué à un Débiteur Allemand, désigne la situation dans laquelle, par suite d’un manque de liquidités non temporaire, le débiteur se trouve dans l’impossibilité de s’acquitter de la totalité de ses dettes à leur écheance.

L’expression «les Accords précédents» désigne les Accords de Crédit Allemands de 1931 à 1939, les Accords de Crédit des Débiteurs Publics Allemands de 1932 à 1938, les Accords de Standstill germano-américains de 1939 et 1940 et les Accords relatifs aux crédits à court terme consentis par les créanciers bancaires en Suisse et connus sous le nom de «Das Deutsche Kreditabkommen von 1940, 1941, 1942, 1943 und 1944».

L’expression «Valeur nominale» appliquée aux crédits à court terme encore non remboursés à l’heure actuelle, désigne le montant total de ces crédits, selon les dernières informations dont disposent les Comités Bancaires Etrangers respectifs, exprimé, pour les besoins des calculs, en monnaie allemande sur la base du taux moyen officiel en vigueur dans la République fédérale le premier jour ouvrable précédant le jour du calcul.

2. Durée de l’Accord6

1. Sauf indication contraire, les dispositions du présent Accord entreront en vigueur en 1952 et resteront effectives pendant une période de douze mois civils à dater de ce jour, à moins de dénonciation anticipée par les Comités Bancaires Etrangers dans l’un quelconque des cas suivants:

(i)
Si un moratoire est déclaré sur le territoire de la République fédérale à l’égard de l’une quelconque des obligations traitées dans le présent Accord des Débiteurs Allemands envers les Créanciers Bancaires Etrangers;
(ii)
Si, dans l’avenir, des décisions internationales ou des mesures gouvernementales à caractère financier, politique ou économique créent une situation de nature à compromettre gravement, de l’avis de la majorité des Comités Bancaires Etrangers, l’application du présent Accord;
(iii)
Si les Comités Bancaires Etrangers, après avoir appelé l’attention du Comité allemand sur la question, jugent que l’une quelconque des conditions posées au par. 7 de l’Exposé des motifs du présent Accord n’a pas été observée.

2. Cette dénonciation ne saurait affecter les droits et obligations acquis par l’effet du présent Accord avant la date de ladite dénonciation. Celle-ci, pour être effective, devra être notifiée par lettre, télégramme ou radiogramme (spécifiant la date à laquelle cette dénonciation prend effet), signé au nom de la majorité des Comités Bancaires Etrangers et adressé à la Banque des Règlements Internationaux et au Comité Allemand. Cependant, le fait de ne pas notifier le Comité Allemand ne saurait infirmer en aucun manière la dénonciation.

3. La déclaration sur le territoire de la République fédérale d’un moratoire étranger général, de quelque forme que ce soit, entraînera, ipso facto, la dénonciation du présent Accord.

3. Maintien des Crédits, etc.

1. Pendant toute la durée du présent Accord, les droits de l’un quelconque des Créanciers Bancaires Etrangers au remboursement des crédits à court terme au titre desquels il aura accédé au présent Accord seront suspendus jusqu’à la date d’expiration dudit Accord, sous réserve du droit de chaque Créancier Bancaire Etranger aux remboursements anticipés accordés ou autorisés par l’une quelconque des dispositions du présent Accord. En accédant audit Accord, tout Débiteur Allemand accepte que tous les crédits à court terme au titre desquels cette accession est effectuée soient dus et payables pour leur totalité, à l’expiration du présent Accord dans la monnaie étrangère correspondante, sous réserve des réductions qui auront pu être effectuées avant cette expiration, par application de l’une quelconque des dispositions de l’Accord.

2. Ni l’exécution du présent Accord, ni aucune de ses dispositions ne saurait affecter les droits et obligations d’un Créancier Bancaire Etranger et de son Débiteur Allemand afférents à un crédit à court terme et résultant:

(i)
De toute action ou omission du Débiteur Allemand ayant bénéficié au Créancier Bancaire Etranger pendant la période comprise entre l’expiration du dernier des Accords précédents applicable au crédit à court terme en cause et l’entrée en vigueur du présent Accord, ou
(ii)
De l’exercice par le Créancier Bancaire Etranger pendant la période mentionnée à l’alinéa précédent de tous droits ou pouvoirs qui lui étaient dévolus.

En accédant au présent Accord au titre d’un crédit à court terme quelconque, le Créancier Bancaire Etranger sera censé avoir ratifié et confirmé toute mesure prise à son bénéfice par son Débiteur Allemand comme il est prévu à l’al. (i) ci-dessus et cette ratification sera censée avoir pris effet au moment de l’intervention de la mesure en question.

3. La ratification prévue au paragraphe précédent ne s’applique pas aux versements effectués en monnaie allemande par le Débiteur Allemand sauf si ces versements ont été faits au compte ou pour le compte du Créancier Bancaire Etranger avec son consentement formel.

4. En ce qui concerne les crédits à court terme ou la fraction des crédits à court terme pour lesquels un Débiteur Bancaire Allemand était tenu, en vertu du par. (1) de l’Art. 7 de l’Accord de 1939 (ou des dispositions correspondantes de tout accord ultérieur), d’obtenir de son client une «eigene Wechsel» ou une lettre de garantie, ce Débiteur Allemand, procurera, dès son accession à l’Accord au Créancier Bancaire Etranger, une nouvelle «eigene Wechel» ou (au choix du Créancier Bancaire Etranger) une nouvelle lettre de garantie datée au plus tôt du jour du présent Accord. Il la tiendra à la disposition du Créancier Bancaire Etranger ou la lui fera parvenir conformément aux prescriptions du paragraphe susvisé (ou des dispositions correspondantes). Cette lettre de garantie contiendra l’engagement du client de rembourser le Débiteur Bancaire Allemand sous la forme et dans la mesure exigées par lui au cas où ce Débiteur Bancaire rembourserait volontairement, en monnaie allemande, le crédit ou la fraction de crédit à court terme en question, conformément à l’Art. 10 du présent Accord.

5. Tout Débiteur Bancaire Allemand et tout Débiteur Commercial ou Industriel Allemand est tenu d’assurer la couverture, à l’échéance, de tout effet accepté pour son compte par un Créancier Bancaire Etranger.

6. Tout Créancier Bancaire Etranger d’un crédit à court terme libellé dans une monnaie autre que celle de son propre pays, peut, sur notification écrite adressée à son Débiteur Allemand à tout moment au cours de la durée du présent Accord, convertir cette créance dans la monnaie de son propre pays. Cette conversion sera immédiatement effectuée dans les livres du Créancier Bancaire Etranger et du Débiteur Allemand, et le montant dans la nouvelle monnaie du crédit à court terme sera calculé sur la base des taux moyens officiels de change entre la monnaie allemande et la monnaie dans laquelle le crédit était libellé à l’origine d’une part, entre la monnaie allemande et la nouvelle monnaie d’autre part, les taux utilisés étant ceux cotés dans la République fédérale à la date de la notification en question.

4. Réduction de la Dette (Clause temporairement sans effet)

Chaque Créancier Bancaire Etranger est en droit d’exiger, à l’expiration d’un délai de trois mois à compter de la date du présent Accord, et par la suite, pendant toute la durée dudit Accord, à l’issue de chaque trimestre civil, le remboursement définitif de pour cent du montant total des crédits à court terme qui lui étaient dus par ses Débiteurs Allemands lors de l’entrée en vigueur de l’Accord, et au titre desquels il aura accédé audit Accord. Ce remboursement sera effectué dans la monnaie du pays du Créancier Bancaire Etranger intéressé et ce dernier pourra exercer son droit global au remboursement de pour cent du montant total de ses crédits à court terme, à l’encontre des crédits qui lui sont dus par un ou plusieurs de ses Débiteurs Allemands selon ce qu’il pourra décider. Le Créancier Bancaire Etranger sera en droit d’appliquer ses droits à remboursement à l’une quelconque des dettes dues par un Débiteur Allemand particulier.

(Note – Des dispositions additionnelles pourront être nécessaires pour déterminer les modalités du paiement.)

5. Recommercialisation

1. La Bank deutscher Länder annoncera périodiquement aux Créanciers Bancaires Etrangers qu’un certain pourcentage (désigné ci-après sous le nom de «pourcentage spécifié») du total général des crédits à court terme de chaque Créancier Bancaire Etranger, non remboursés à la date du présent Accord, peut être recommercialisé.

2. Chaque Créancier Bancaire Etranger pourra, dans les trois mois suivant cette notification, s’entendre avec des banques ou d’autres entreprises situées sur le territoire de la République fédérale (qu’elles soient déjà des Débiteurs Allemands selon la définition qui en est donnée dans le présent Accord, ou qu’elles soient susceptibles de le devenir) en vue de l’ouverture de nouvelles lignes de crédit («substituted lines») dans la limite du pourcentage spécifié du total général de ses crédits à court terme, comme il est dit au paragraphe précédent.

3. Dès la conclusion de cette convention, le Créancier Bancaire Etranger notifiera à la Bank deutscher Länder qu’il se propose d’ouvrir la nouvelle ligne de crédit correspondante en échange du remboursement définitif d’un montant équivalent de certains crédits, ou d’une fraction de certains crédits, à court terme (appelés ci-après «la dette désignée») dus par un débiteur Allemand particulier (appelé ci-après «le Débiteur désigné») et spécifiés par le Créancier Bancaire Etranger. Sauf dans le cas où la nouvelle ligne de crédit serait ouverte à une banque allemande agréée pour les opérations commerciales avec l’étranger (Aussenhandelsbank), la Bank deutscher Länder pourra refuser son accord à la convention si elle n’a pas la certitude, à sa propre satisfaction, que le nouveau débiteur est bien en mesure de faire un usage approprié de la nouvelle ligne de crédit.

4. Sauf dans le cas où la Bank deutscher Länder désapprouverait la convention de recommercialisation, dans les conditions prévues au paragraphe précédent, le Créancier Bancaire Etranger adressera au Débiteur désigné une notification le mettant en demeure de rembourser la dette désignée et ce Débiteur devra, aussi rapidement que possible, prendre les dispositions nécessaires par l’intermédiaire de la Bank deutscher Länder pour effectuer ce remboursement en devises étrangères. Dès l’intervention de ce remboursement, la nouvelle ligne de crédit sera disponible pour utilisation.

5. Tout Créancier Bancaire Etranger ayant reçu, au titre d’une dette désignée, des garanties sous forme de gage devra notifier au Débiteur désigné, qu’il est prêt en cas de remboursement partiel, et en échange de ce remboursement, à libérer une fraction proportionnelle de gage à moins que celui-ci ne puisse être divisé ou que la convention entre les parties n’en dispose autrement. A défaut de cette notification, le Créancier Bancaire Etranger ne pourra exiger le remboursement de la dette en cause.

6. Dans la mesure où un Créancier Bancaire Etranger ayant ouvert ou participé à l’ouverture d’un crédit en compte joint, selon la définition qui en est donnée par l’Art. 7 de l’Accord de Crédit Allemand de 1931, est en droit (conformément aux arrangements encore en vigueur régissant les droits respectifs des parties à ce crédit) de réclamer un remboursement séparé au titre de sa participation, il ne pourra exiger le remboursement de la créance sur un Débiteur Industriel ou Commercial Allemand sans exiger en même temps le remboursement d’au moins une fraction correspondante de la dette du Débiteur Bancaire Allemand envers le compte joint, à condition que ce Débiteur Bancaire Allemand ait accédé au présent Accord.

7. Aucun Syndicat ne pourra, en tant que tel, exercer l’un quelconque des droits dévolus à un Créancier Bancaire Etranger dans le cadre du présent article. Le présent paragraphe ne saurait affecter le droit éventuel des membres d’un Syndicat, à la suite, soit de leur retrait de ce syndicat, soit de la conclusion d’un arrangement avec lui, d’exiger individuellement le remboursement de la dette désignée conformément au présent article.

8. Les nouvelles lignes de crédit ne seront disponibles qu’au moyen d’effets destinés à financer les opérations commerciales entre la République fédérale et les autres pays et non simplement à créer des ressources en devises étrangères ou à financer des transactions susceptibles d’être financées de façon mieux appropriée par des crédits intérieurs. Cependant, aucun Créancier Bancaire Etranger ne sera tenu d’accepter un effet tendant au financement d’une transaction actuellement non autorisée ou désapprouvée par les autorités du pays créancier étranger en cause, ou que les Banques de ce pays n’ont pas pour pratique normale de financer par un crédit d’acceptation. En cas de doute sur le point de savoir si un effet satisfait aux conditions énoncées ci-dessus, la question sera tranchée par accord entre le Comité Bancaire Etranger intéressé et le Comité Allemand. Tous les effets en circulation à un moment quelconque seront couverts à leur échéance par le Débiteur Allemand, en espèces et dans, la monnaie du crédit, et la ligne de crédit ainsi redevenue disponible ne pourra être à nouveau utilisée que dans les conditions prévues au présent paragraphe. En ce qui concerne le remboursement en espèces dont il est question ci-dessus tout Débiteur Allemand pourra utiliser le produit d’un nouvel effet à condition:

(i)
Que le nouvel effet ait été présenté au Créancier Bancaire Etranger une semaine, si possible, et quatre jours ouvrables au minimum avant la date de l’échéance de l’ancien effet et qu’il soit destiné à couvrir l’ancien effet;
(ii)
Que le nouvel effet satisfasse aux conditions posées dans le présent paragraphe, et
(iii)
Que le Créancier Bancaire Etranger ait accepté le nouvel effet avant la date d’échéance de l’ancien effet.

Si le Créancier Bancaire Etranger n’accepte pas le nouvel effet ainsi présenté en faisant valoir qu’il ne satisfait pas aux conditions posées dans le présent paragraphe, le Débiteur Allemand sera obligé de remettre les fonds en espèces nécessaires pour couvrir ponctuellement l’ancien effet à la date d’échéance. Dans ce cas, le Débiteur Allemand pourra, par l’intermédiaire du Comité allemand, s’adresser au Comité Bancaire Etranger intéressé et si ce Comité convient que le nouvel effet remplit effectivement les conditions posées au présent paragraphe, le Créancier Bancaire Etranger sera tenu de l’accepter.

9. Au cas où un Créancier Bancaire Etranger n’aurait pas, dans les trois mois suivant l’annonce d’un pourcentage spécifié quelconque, fait valoir tout ou partie de ses droits à la recommercialisation, il sera forclos à cet égard. (Le présent paragraphe ne saurait cependant affecter les droits du Créancier Bancaire Etranger à d’autres opérations de recommercialisation à la suite des notifications ultérieures de pourcentages spécifiés.)

10. La Bank deutscher Länder fera tous ses efforts pour qu’un certain volume d’affaires appropriées soit disponible aux fins de la recommercialisation.

11. Le Créancier Bancaire Etranger ayant ouvert une nouvelle ligne de crédit et le Débiteur bénéficiaire seront assujettis, au titre de cette nouvelle ligne de crédit, à toutes les dispositions du présent Accord. Les formules d’accession y afférentes seront échangées dès que le Créancier Bancaire Etranger aura été remboursé de la dette désignée correspondante.

12. Si la Bank deutscher Länder estime que la nouvelle ligne de crédit n’est pas utilisée suffisamment dans l’intérêt de l’économie allemande, elle pourra demander au Créancier Bancaire Etranger de placer la fraction de la ligne de crédit non encore utilisée à la disposition d’une autre banque, établissement bancaire, entreprise ou société commerciale ou industrielle située dans la République fédérale (qu’elle ait déjà la qualité de Débiteur Allemand ou qu’elle soit susceptible de le devenir) choisie par le Créancier Bancaire Etranger et admise par la Bank deutscher Länder. En pareil cas, une fraction équivalente de la nouvelle ligne de crédit primitivement ouverte sera supprimée et une nouvelle ligne de crédit, de montant équivalent, sera ouverte. Le Créancier Bancaire Etranger et le nouveau Débiteur Allemand seront assujettis, au titre de cette nouvelle ligne de crédit, à toutes les dispositions du présent Accord et les formules d’accession y afférentes seront alors échangées. A défaut pour le Créancier Bancaire Etranger de désigner un nouveau Débiteur Allemand satisfaisant pour la Bank deutscher Länder, celle-ci pourra proposer un nouveau Débiteur Allemand; si le Créancier Bancaire Etranger refuse d’accepter celui-ci, la Bank deutscher Länder pourra demander au Comité allemand et au Comité Bancaire Etranger intéressé de décider d’un commun accord si ce refus est raisonnablement justifié. En cas de désaccord sur ce point entre les deux Comités, la question devra être soumise au Comité d’Arbitrage.

6. Sûretés

1.
a. Lorsque:
(i)
Un Débiteur Bancaire Allemand a reçu de l’un de ses clients des sûretés quelconques, générales ou particulières (y compris une garantie) en nantissement de facilités de crédit tenues par le Débiteur Bancaire Allemand à la disposition de ce client, et lorsque
(ii)
Les facilités de crédit accordées à ce client (garanties ou non) proviennent d’un crédit à court terme contracté envers un ou plusieurs des Créanciers Bancaires Etrangers par le Débiteur Allemand intéressé,

l’ensemble, ou une part proportionnelle, des sûretés alors detenues par le Débiteur Bancaire Allemand, sera détenu par ce débiteur à titre de dépôt valide et effectif constitué pour le compte du ou des Créanciers Bancaires Etrangers intéressés, aux termes et dans les conditions applicables à ces sûretés, entre les mains du Débiteur Bancaire Allemand. Cette constitution en dépôt ne saurait affecter l’administration par les Débiteurs Bancaires Allemands conformément aux pratiques bancaires habituelles, de l’une quelconque des sûretés qui pourraient momentanément se trouver entre leurs mains.

b.
Lorsque l’exécution de la créance exigera la mise en jeu des sûretés constituées, le produit de ces sûretés devra être réparti entre le Débiteur Bancaire Allemand et les Créanciers Bancaires Etrangers, en conformité, dans toute la mesure du possible, des dispositions qui auraient été applicables à cette répartition dans le cadre de l’Accord de 1939.
c.
Les Débiteurs Bancaires Allemands continueront, chaque fois qu’ils l’estimeront nécessaire à la protection de leurs intérêts et des intérêts des Créanciers Bancaires Etrangers, à exiger des sûretés de leurs clients et à maintenir ces sûretés au niveau approprié.
d.
Tout Débiteur Bancaire Allemand confirmera par écrit à ses Créanciers Bancaires Etrangers qu’il est détenteur de certaines sûretés pour leur compte, conformément aux dispositions du présent alinéa.

Il devra également fournir à ses Créanciers Bancaires Etrangers, sur demande générale ou particulière, des déclarations du modèle convenu entre le Comité Allemand et les Comités Bancaires Etrangers, établies au 30 juin et au 31 décembre et indiquant: (i) l’évaluation, en pourcentage, de la fraction garantie de l’un quelconque des crédits à court terme mentionnés à l’al. a du présent alinéa; (ii) le montant total des crédits à court terme dûs par le Débiteur Bancaire Allemand au Créancier Bancaire Etranger destinataire de la déclaration; (iii) l’estimation de la part proportionnelle revenant au Créancier Bancaire Etranger dans les sûretés mentionnées en (i) ci-dessus, et, (iv) le détail des sûretés ainsi détenues, y compris leur nature et la mesure dans laquelle elles ont été constituées au titre des obligations de certains clients particuliers.

2. Dans le cas des crédits à court terme pour le compte des Débiteurs Commerciaux ou Industriels Allemands, le Débiteur Commercial ou Industriel Allemand fournira au Créancier Bancaire Etranger des garanties collatérales:

a.
Lorsque, et dans la mesure où, conformément à l’arrangement existant en vertu du dernier des Accords précédents applicable au crédit à court terme en question, le Débiteur Commercial ou Industriel Allemand était tenu de fournir des sûretés; en pareil cas, ce Débiteur devra continuer à fournir des sûretés de même nature et de même importance pendant toute la duré du présent Accord,
b.
Lorsque, et dans la mesure où, la fourniture de ces sûretés est compatible avec la marche des affaires du Débiteur Commercial ou Industriel Allemand et ne risque pas de compromettre la situation de ses autres créanciers.

3. Tout Débiteur Allemand devra, sur la demande de l’un quelconque de ses Créanciers Bancaires Etrangers, lui communiquer sans délai copie du dernier bilan vérifié par des commissaires aux comptes, ainsi que tous détails concernant sa position financière que le Créancier Bancaire Etranger pourra raisonnablement demander.

4. Tout Créancier Bancaire Etranger pourra, avec le consentement de la Bank deutscher Länder, procéder à la liquidation, hors de la République fédérale, des sûretés existant à la date du présent Accord et constituées au titre d’un crédit à court terme. Le produit net de cette liquidation (après déduction de toutes les dépenses afférentes à l’opération) sera affecté à la réduction ou à l’annulation définitives du crédit à court terme correspondant; le Créancier Bancaire Etranger sera tenu, cependant, de s’assurer les meilleures conditions de liquidation qui pourraient raisonnablement être obtenues dans l’intérêt du débiteur allemand.

7. Substitution de Créanciers

Tout Créancier Bancaire Etranger est en droit de transférer tout ou partie d’un crédit à court terme: (i) à un autre Créancier Bancaire Etranger ou (ii) à toute autre personne physique ou morale approuvée par le Comité Bancaire Etranger du pays du Créancier cédant et le Comité Allemand, à condition:

a.
Que le transfert n’implique (sauf par accord avec le Débiteur Allemand en question) aucune modification des conditions afférentes au crédit ou à la fraction de crédit en cause;
b.
Qu’immédiatement après le transfert, les formules nécessaires d’accession soient échangées entre le cessionnaire et le Débiteur Allemand;
c.
Que tout transfert de cette nature à un Créancier Bancaire Etranger ou à une autre personne physique ou morale résidant dans le pays de l’un des autres Comités Bancaires Etrangers soit également soumis à l’agrément de la Bank deutscher Länder.

Lorsque le transfert a été effectué et les formules d’accession nécessaires échangées, le cessionnaire devient titulaire des mêmes droits et des mêmes obligations que le premier créancier au titre du crédit ou de la portion de crédit à court terme ainsi transféré.

8. Substitution de Débiteurs

Tout Créancier Bancaire Etranger peut, à tout moment pendant la durée du présent Accord, et avec l’agrément du Débiteur Allemand (qui devra préalablement obtenir le consentement de la Bank deutscher Länder), prendre les dispositions nécessaires en vue de transférer à une autre banque, établissement bancaire, entreprise, ou société commerciale ou industrielle située sur le territoire de la République fédérale (qu’elle ait déjà la qualité de Débiteur Allemand ou soit susceptible de l’acquérir) la dette relative à un crédit à court terme (ne constituant pas une nouvelle ligne de crédit selon la définition de l’Art. 5 ci-dessus) dû par un Débiteur Allemand. Lorsque le transfert aura été effectué, le Créancier Bancaire Etranger et le nouveau Débiteur Allemand seront assujettis à toutes les dispositions du présent Accord au titre du crédit en cause, et les instruments d’accession y afférents seront échangés.

9. Ouverture de nouveaux Crédits

1. Au cas où, pendant la durée du présent Accord, un Créancier Bancaire Etranger mettrait de nouvelles facilités de crédit en devises étrangères à la disposition de l’économie allemande, en accordant à une banque, institution bancaire, entreprise, ou société commerciale ou industrielle allemandes quelconques une ligne de crédit additionnelle (ne constituant pas une nouvelle ligne de crédit au sens de la définition donnée à l’Art. 5 ci-dessus) en monnaie non-allemande en vue de financer les opérations commerciales entre la République fédérale et d’autres pays, l’utilisation initiale et toute utilisation ultérieure d’un crédit de cette nature donnera au Créancier Bancaire Etranger le droit d’obtenir le remboursement, dans les conditions du présent article, d’un montant équivalent à 3 % du crédit utilisé, pour chaque trimestre pendant lequel l’utilisation sera effective. Les lignes de crédit additionnelles en question ne seront pas assujetties aux dispositions du présent Accord.

2. Pour l’application du présent Article le terme «utilisation» (availment) doit s’entendre également de l’acceptation d’un effet, de l’octroi d’une avance en espèces, et dans le cas d’un crédit confirmé, de l’ouverture de ce crédit.

3. Le Créancier Bancaire Etranger pourra exercer ses droits à remboursement à l’encontre de tout ou partie des crédits à court terme dus par celui, ou ceux de ses Débiteurs Allemands qu’il pourra désigner.

4. Le Créancier Bancaire Etranger pourra, dès l’utilisation des crédits, notifier au Débiteur ou aux Débiteurs Allemands intéressés les crédits ou fractions de crédits à court terme sur lesquels il se propose d’exercer le droit à remboursement ci-dessus mentionné. Le Créancier Bancaire Etranger adressera en même temps à la Bank deutscher Länder copie de cette notification ainsi que les détails relatifs à la ligne de crédit additionnelle et à son utilisation. Chaque Débiteur Allemand prendra, dès que possible, par l’intermédiaire de la Bank deutscher Länder, les dispositions nécessaires au remboursement définitif en devises étrangères du montant spécifié dans la notification qui lui aura été adressée par le Créancier.

5. Les dispositions des par. 5, 6 et 7 de l’Art. 5 ci-dessus seront censées être incorporées mutatis mutandis au présent Article.

6. Au cas où un Débiteur Allemand ne se conformerait pas dans un délai raisonnable à la notification de remboursement, le Créancier Bancaire Etranger serait en droit d’appliquer tout ou partie des droits à remboursement en cause à d’autres crédits à court terme conformément aux conditions stipulées ci-dessus.

10. Remboursement en Monnaie Allemande

1. Tout Débiteur Allemand pourra, à la demande de son Créancier Bancaire Etranger, prendre des dispositions pour rembourser en monnaie allemande selon les conditions de conversion prévues ci-dessous, tout ou partie d’un crédit à court terme particulier, dans la mesure où ce Débiteur Allemand aurait pu, le 24 mai 1952, avoir volontairement effectué ce remboursement en vertu de l’Instruction no 50, 6 du 26 juin 1950 adressée par la Commission Alliée de la Banque à la Bank deutscher Länder.

2. La conversion en monnaie allemande du montant exprimé en devises étrangères s’effectuera sur la base du taux moyen officiel coté dans la République fédérale le jour ouvrable précédant le jour du versement effectif en monnaie allemande.

3. Tout versement de ce genre constituera, dès l’acceptation du Créancier Bancaire Etranger, remboursement définitif du montant en devises du crédit à court terme en cause, ou d’une fraction de ce crédit, d’après le taux de conversion prévu au par. 2 du présent article.

4. Les soldes en monnaie allemande résultant des remboursements de crédits à court terme effectués en vertu du présent Article ou de l’Art. 11 A pourront être utilisés et transférés conformément aux dispositions des lois, ordonnances, instructions et licences alliées (y compris les licences générales et spéciales délivrées par la Bank deutscher Länder) en vigueur sur le territoire de la République fédérale au 24 mai 1952, ou conformément aux autres autorisations données par la Bank deutscher Länder. Toutefois, la Bank deutscher Länder ne pourra en aucun cas prendre de dispositions réglementaires relatives au transfert et à l’utilisation des soldes en monnaie allemande, et affectant les Créanciers Bancaires Etrangers, qui soient plus défavorables pour ces Créanciers ou aient pour effet de limiter leurs droits plus étroitement que les lois, ordonnances, instructions et licences mentionnées ci-dessus.

11. Commissions et Intérêts

A compter de la date du présent Accord, toutes les commissions et tous les frais d’escompte conformes aux usages bancaires, ainsi que le droit de timbre sur les lettres de change, seront payés d’avance, et l’intérêt sera versé mensuellement dans la monnaie dans laquelle le crédit en cause est maintenu. Il est souhaitable que commissions et intérêts ne dépassent pas un montant raisonnable compte tenu des circonstances, et tout différend éventuel quant à leur montant entre le Créancier Bancaire Etranger et le Débiteur Allemand pourra être soumis à leurs Banques Centrales respectives.

11A. Arriérés d’Intérêt

Des intérêts au taux de 4 % par an seront calculés pour chaque crédit à court terme au titre de la période comprise entre la date du dernier paiement d’intérêts au Créancier Bancaire Etranger, ou la date d’expiration du dernier des Accords précédents applicable si elle est postérieure, et la date du présent Accord. Ces intérêts seront, au choix du Créancier Bancaire Etranger intéressé.

(i)
Soit calculés à la date du présent Accord et ajoutés au principal du crédit à court terme en cause, et considérés comme une partie intégrante de celui-ci pour ce qui concerne l’accession au présent Accord et toutes les autres fins prévues par celui-ci,
(ii)
Soit différés, auquel cas ils deviendront exigibles dans la monnaie étrangère en cause lors de l’expiration du présent Accord, sous réserve cependant qu’à tout moment avant cette date, le Créancier Bancaire Etranger pourra, en vertu des dispositions de l’Art. 10 ci-dessus, recevoir en monnaie allemande tout ou partie de ces intérêts différés (convertis sur la base du taux moyen officiel coté sur le territoire de la République fédérale le jour ouvrable précédant le jour du paiement effectif).

Dans la notification de son accession au présent Accord adressée à son Débiteur Allemand, chaque Créancier Bancaire Etranger lui notifiera en même temps l’option qu’il a choisi d’exercer et, en l’absence d’une telle notification, le Créancier sera réputé avoir choisi la solution prévue à, l’al. (i).

12. Partage Proportionnel des Versements et des Sûretés par les Banques Allemandes

1. Au cas où un Débiteur Allemand, ayant des dettes à la fois vis-à-vis d’un Créancier Bancaire Etranger et d’un Débiteur Bancaire Allemand, deviendrait insolvable, ou solliciterait un concordat ou arrangement de même nature avec l’ensemble ou quelques-uns de ses créanciers, ou serait déclaré failli, pendant la durée du présent Accord ou dans les 3 mois suivant son expiration, le Débiteur Bancaire Allemand partagera proportionnellement avec le Créancier Bancaire Etranger le montant de tous les versements que le Débiteur Allemand aura pu effectuer entre les mains du Débiteur Bancaire Allemand à tout moment au cours des quatre mois qui auront précédé cet événement. Il procédera au même partage pour toutes les sûretés (y compris les garanties) qui auront été fournies par le Débiteur Allemand à un moment quelconque pendant la durée du présent Accord.

2. Le syndic de la faillite (Konkursverwalter), ou les fonctionnaires Allemands chargés de l’exécution du concordat ou de l’arrangement dont il est question ci-dessus, ainsi que le Débiteur Bancaire Allemand, devront fournir à tous les Créanciers Bancaires Etrangers intéressés des renseignements complets sur tous les versements effectués et sur les sûretés données, comme il est indiqué ci-dessus.

13. Maintien de la responsabilité des Garants, etc.

1. Aucun garant, endosseur, ou avaliste, résidant sur le territoire de la République fédérale ne pourra être relevé des obligations qui lui incombent au titre d’un crédit à court terme quelconque en vertu de sa garantie, de son endos ou de son aval, du fait de l’ajournement de tout ou partie de ce crédit ou de modifications dans sa forme (y compris les modifications prévues à l’Art. 19 ci-dessous) par application ou en conséquence du présent Accord. Aucun débiteur résidant dans la République fédérale et responsable totalement ou conditionnellement d’un crédit à court terme ne sera considéré comme relevé de ses obligations du fait du remboursement partiel du crédit par un tiers ou de la modification de la forme de tout ou partie de ce crédit à court terme par application ou en conséquence du présent Accord. Si l’obligation du Débiteur Allemand est garantie par un avaliste ou un garant résidant hors du territoire de la République fédérale et qui n’accepte pas l’ajournement ou la modification de la forme de cette obligation, le Débiteur Allemand ne pourra prétendre au bénéfice des dispositions du présent Accord.

2. Si un des membres d’une société de personnes ayant la qualité de Débiteur Bancaire Allemand ou de Débiteur Commercial ou Industriel Allemand cesse d’appartenir à cette société pendant la durée du présent Accord, soit pour cause de décès, soit pour toute autre raison, toutes les obligations résultant d’un crédit à court terme maintenu dans le cadre du présent Accord seront réputées avoir été en existence à la date à laquelle l’intéressé a cessé d’appartenir à la société de personnes en question; l’intéressé ou, en cas de décès, sa succession, seront, dans la mesure où ils sont responsables de celles des obligations de la société qui étaient en existence à la date à laquelle il a cessé d’appartenir à celle-ci, responsables de toutes les obligations résultant du maintien du crédit à court terme en cause dans le cadre du présent Accord.

14. Faillite, Insolvabilité ou Violation de l’Accord; Effets de la Déchéance pour un Débiteur Allemand

1. Au cas où, à un moment quelconque pendant la durée du présent Accord, un Débiteur Allemand serait déclaré en faillite ou deviendrait insolvable, il sera immédiatement déchu des bénéfices et privilèges prévus par ledit Accord. Si, pendant la durée de l’Accord, un Créancier Bancaire Etranger proclame qu’un Débiteur Allemand est devenu insolvable et si cette déclaration est contestée, chaque partie aura le droit de porter le différend devant la Commission d’arbitrage pour décision. En attendant que cette Commission ait statué sur l’affaire, le Créancier Bancaire Etranger devra s’abstenir de toute mesure à l’encontre du Débiteur Allemand.

2. Au cas où, à un moment quelconque pendant la durée du présent Accord, un Débiteur Allemand s’adresserait au tribunal compétent pour obtenir un concordat (Vergleichsverfahren) ou tout autre arrangement de même nature avec l’ensemble ou quelques-uns de ses créanciers, tout Créancier Bancaire Etranger de ce Débiteur pourra, avant que ce concordat ou cet arrangement n’ait été confirmé par le tribunal compétent, notifier au Débiteur intéressé qu’il dénonce l’Accord en ce qui concerne leurs relations mutuelles. Dès cette notification, le débiteur cessera de jouir des bénéfices et privilèges prévus par le présent Accord.

3. Au cas où, à un moment quelconque pendant la durée du présent Accord, un Créancier Bancaire Etranger déclarerait qu’un débiteur Allemand a violé l’une quelconque des dispositions du présent Accord et n’a pas réparé les effets de cette violation, dans les deux semaines suivant la réception d’une notification officielle à cet effet du Créancier Bancaire Etranger, celui-ci pourra soumettre le différend à la Commission d’arbitrage pour décision. En pareil cas, aucune mesure ne pourra être prise dans ce domaine par l’une quelconque des parties au présent Accord avant l’intervention de la décision de la Commission d’arbitrage. Si cette Commission se prononce contre le Débiteur Allemand et si ce dernier ne se conforme pas à cette décision dans les deux semaines suivant l’intervention de celle-ci, le Débiteur Allemand sera immédiatement déchu des bénéfices ou privilèges prévus par le présent Accord en ce qui concerne le crédit à court terme tenu à sa disposition par le Créancier Bancaire Etranger.

4. Lorsqu’en vertu des dispositions des paragraphes précédents du présent Article un Débiteur Allemand cesse, à un moment quelconque, de jouir des bénéfices ou privilèges prévus par le présent Accord, ses dettes deviennent immédiatement exigibles et payables, soit envers l’ensemble de ses Créanciers Bancaires Etrangers si la déchéance est due à la faillite, l’insolvabilité ou l’introduction d’une demande de concordat (Vergleichsverfahren) ou d’autre arrangement de même nature avec l’ensemble ou quelques-uns de ses créanciers, soit envers le ou les Créanciers Bancaires Etrangers affectés si la déchéance est due à la violation des dispositions du présent Accord. Rien n’empêchera alors le ou les Créanciers Bancaires Etrangers intéressés de poursuivre et d’exécuter toutes leurs créances à l’encontre du Débiteur Allemand, notamment par la voie des recours qui leur seraient ouverts s’ils résidaient de façon permanente sur le territoire de la République fédérale.

5. Le fait pour un Débiteur Allemand d’être déchu du bénéfice du présent Accord ne saurait affecter les droits que toute partie pouvait détenir à la date de la déchéance, et notamment les droits que son Créancier Bancaire Etranger pourrait détenir à l’encontre de la Deutsche Golddiskontbank au titre de toute garantie des crédits à court terme dont ce Débiteur était responsable.

6. Lorsqu’un Débiteur Allemand cesse à un moment quelconque de jouir des bénéfices ou privilèges prévus par le présent Accord à la suite d’une notification donnée dans les conditions prévues au par. 2 du présent Article, à l’exception du cas de concordat (Vergleichsverfahren), les dispositions de l’Art. 16 ci-après ne seront pas applicables aux obligations de ce Débiteur au titre de la dette en cause.

15. Maintien des Crédits pour de plus longues Périodes

Tout Créancier Bancaire Etranger peut s’entendre avec son Débiteur Allemand pour maintenir tout ou partie de ses crédits à court terme pendant une période plus longue qu’il n’est prévu à l’Art. 2 du présent Accord, ou pour remplacer ces crédits par d’autres crédits qui seront maintenus pendant une période plus longue qu’il n’est prévu par ledit Article. Dès l’intervention de cet arrangement, le ou les crédits à court terme ainsi prorogés ou remplacés cesseront d’être assujettis au présent Accord si la Bank deutscher Länder y consent.

16. Fourniture de Devises Etrangères

La Bank deutscher Länder s’engage à tenir constamment disponibles, pendant toute la durée du présent Accord, les devises étrangères nécessaires pour permettre aux débiteurs allemands de s’acquitter des obligations en devises assumées par eux par application, ou en conséquence du présent Accord.

17. Comité Consultatif

1. En vue de permettre des consultations périodiques avec le Comité Allemand et la Bank deutscher Länder, de tenir les Comités Bancaires Etrangers informés des questions qui se poseront pendant la durée du présent Accord, et de remplir telles autres fonctions compatibles avec les dispositions de l’Accord et qui lui seraient confiées soit par ledit Accord, soit par les Comités Bancaires Etrangers, un Comité consultatif composé de représentants des Comités Bancaires Etrangers pourra être convoqué à tout moment par le Président du Comité Mixte des Représentants des Comités Bancaires Etrangers. Celui-ci sera tenu de convoquer le Comité Consultatif si le Comité Allemand ou l’un des Comités Bancaires Etrangers en fait la demande. Chaque Comité Bancaire signataire du présent Accord sera en droit de désigner un délégué. Toute réunion fixée en vertu du présent article pourra être décommandée ou différée par notification du Président du Comité Mixte susvisé.

2. Sous réserve des dispositions ci-après, toutes les décisions seront prises par un vote des délégués présents et représentant une majorité des Comités Bancaires Etrangers, à condition que cette majorité représente, au moins 50 %, en valeur nominale, des crédits à court terme alors non remboursés.

3. Le Comité ainsi nommé pourra, par un vote unanime des délégués présents et avec l’agrément du Comité allemand, interpréter et amender périodiquement le texte du présent Accord, à condition qu’aucun amendement ne soit apporté qui puisse affecter substantiellement les droits des parties au présent Accord ou de ceux qui y auront accédé. Lorsque le Comité en question et le Comité allemand auront décidé qu’un amendement n’affecte pas substantiellement ces droits, cette décision sera obligatoire pour toutes les parties au présent Accord et ceux qui y auront accédé.

4. Au cas où, à un moment quelconque, les lois en vigueur sur le territoire de la République fédérale autoriseraient un Créancier Bancaire Etranger à demander le remboursement en monnaie allemande de tout ou partie d’un crédit à court terme, le Comité Consultatif pourra, par un vote unanime de ses délégués au cours d’une réunion (ou, sans réunion officielle, par l’accord écrit de tous ses délégués), modifier les art. 10 et 11A du présent Accord, de façon à rendre le remboursement en monnaie allemande, prévu par ces articles, obligatoire pour le débiteur, dans la mesure où un Créancier Bancaire Etranger en ferait la demande, sous réserve cependant des limitations qui, à l’époque, pourraient encore être en vigueur sur le territoire de la République fédérale à l’égard de ces remboursements. Toute modification de cette nature sera obligatoire pour toutes les parties au présent Accord et pour ceux qui y auront accédé.

18. Investissements effectués dans le cadre des Accords précédents

A compter de la date du présent Accord, les intérêts et les autres revenus afférents aux investissements effectués avec les Soldes Créditeurs Enregistrés, par application de l’Art. 10 de l’un quelconque des Accords précédents, recevront application du traitement prévu par l’Art. 10, 5g de l’Accord de 1939, à condition que le taux de transfert de ces intérêts et autres revenus ne dépasse pas le taux d’intérêt actuellement payable, au titre des crédits à court terme, aux Créanciers Bancaires Etrangers du même pays créancier.

19. Echéance des Crédits

Toutes les dettes correspondant aux crédits à court terme visés par le présent Accord viendront à échéance lors de l’expiration ou de la dénonciation dudit Accord et le montant en deviendra immédiatement exigible et payable. En outre, lors de l’expiration ou de la dénonciation de l’accord, les Créanciers Bancaires Etrangers seront en droit de débiter les comptes des Débiteurs Allemands du montant de tous les effets acceptés pour compte de ces Débiteurs même lorsque leur date d’échéance sera postérieure; dans ce dernier cas cependant aucun intérêt ne pourra être compté avant cette échéance. Dans le cas des crédits confirmés, les Créanciers Bancaires Etrangers seront en droit de porter au débit comme une obligation effective le montant de tous les effets tirés avant la date d’expiration du présent Accord même si ces effets n’ont pas à cette date été présentés pour acceptation, et comme une obligation conditionnelle le solde inutilisé de tout crédit confirmé; mais aucun intérêt ne pourra être compté tant que les effets ne seront pas arrivés à échéance ou tant que des fonds n’auront pas été effectivement avancés par les Créanciers Bancaires Etrangers au titre de ces crédits.

20. Arbitrage

1. En cas de litige entre les Créanciers Bancaires Etrangers d’une part, et les Débiteurs Allemands7 ou la Bank deutsche Länder d’autre part, au sujet de l’interprétation de l’Accord ou d’une question en découlant, le litige sera soumis à une Commission d’Arbitrage instituée conformément aux dispositions du présent Article.

2. La Commission d’Arbitrage sera composée de la manière suivante:

a.
La Banque des Règlements Internationaux désignera trois personnes comme membres permanents de la Commission d’Arbitrage, la première en qualité de Président de la Commission, la seconde en qualité de Vice-Président chargé de présider les réunions de la Commission en l’absence du Président.
b.
La Banque des Règlements Internationaux désignera en outre trois personnes en qualité de membres suppléants de la Commission d’Arbitrage. Ces dernières pourront remplacer le ou les membres permanents qui, pour cause de maladie ou pour tout autre raison, ne seraient pas en mesure d’assister aux séances de la Commission. La Banque des Règlements Internationaux spécifiera le membre permanent que chaque membre suppléant sera chargé de remplacer. Les suppléants ne pourront assister aux réunions de la Commission qu’en l’absence des membres permanents qu’ils sont respectivement chargés de remplacer.

3. Le règlement de la Commission d’Arbitrage devra contenir, entre autres les clauses suivantes:

a.
Chacun des signataires du présent Accord (c’est à dire les Comités Bancaires Etrangers, le Comité Allemand et la Bank deutscher Länder) devra être prévenu au moins 10 jours à l’avance de la tenue d’une audience sur une question soumise à la Commission d’Arbitrage par l’un quelconque des signataires. De ce chef chaque signataire assumera immédiatement tous les droits inhérents à la qualité de partie au débat au sens des dispositions de l’alinéa ci-dessous.
b.
Pour chaque question soumise à la Commission d’Arbitrage, chacune des parties au débat sera en droit de se faire représenter à l’audience en cause par un représentant, conseil juridique ou autre mandataire et de soumettre à l’examen de la Commission d’Arbitrage un exposé écrit des arguments invoqués par elle à l’appui ou à l’encontre des thèses en présence, conformément aux règles de procédure que la Commission d’Arbitrage pourra périodiquement adopter.
c.
La Commission d’Arbitrage fixera périodiquement les heures et lieux de ses audiences et les notifiera à tous les signataires du présent Accord.
d.
Pour chacune de ses décisions, unanimes ou non, la Commission d’Arbitrage exposera brièvement par écrit les attendus de la décision. Toutefois ces attendus n’auront pas à être donnés si la Commissionen en dispose autrement par un vote unanime, sauf dans le cas où l’une des parties, aurait, avant l’audience, demandé par écrit qu’ils soient communiqués. Lorsque les attendus ne seront pas fournis, la décision devra préciser qu’il en a été ainsi décidé à l’unanimité par la Commission et qu’aucune requête n’a été formulée par l’une quelconque des parties comme il est dit ci-dessus.
e.
Si la Commission d’Arbitrage se déclare incompétente pour connaître d’une question qui lui est soumise, et si, après recours au tribunal approprié du pays de l’une quelconque des parties intéressées au débat, ce tribunal se déclare à son tour incompétent, motif pris de ce que la question est du ressort de la Commission d’Arbitrage, ou si la question est renvoyée entièrement ou partiellement à la Commission, il appartiendra à celle-ci de trancher le différend.

21. Dépenses

Les frais et dépenses afférents à la préparation, à la signature et à l’exécution du présent Accord, y compris tous les frais d’ordre juridique et les autres dépenses exposés par les Comités Bancaires Etrangers avant la signature (mais postérieurement au 1er novembre 1950) et pendant la durée du présent Accord, seront à la charge des Débiteurs Allemands. Des dispositions seront prises par le Comité Allemand en vue du remboursement de ces frais, dépenses et rémunérations.

22. Accession à l’Accord

1. Pour accéder au présent Accord chaque Créancier Bancaire Etranger notifiera à son ou à ses Débiteurs Allemands, dans les deux mois suivant l’entrée en vigueur dudit Accord, qu’il est prêt à y accéder. Cette notification (qui spécifiera les crédits à court terme, dus par le ou les Débiteurs Allemands intéressés, au titre desquels l’accession est effectuée) sera établie par écrit, en double exemplaire, sur une formule type qui pourra être obtenue auprès des Comités Bancaires Etrangers dans chaque pays créancier intéressé. Dans les quatre jours de la réception d’une lettre d’accession émanant de l’un quelconque de ses Créanciers Bancaires Etrangers, le Débiteur Allemand devra lui faire parvenir une lettre confirmant son accession8. Cette lettre sera établie sur une formule type qui pourra être obtenue auprès de la Bank deutscher Länder ou de toute Landeszentralbank9. Tout Créancier Bancaire Etranger pourra notifier son accession par un télégramme, sous réserve d’en confirmer ultérieurement les termes selon la procédure ci-dessus.

2. Tout Créancier Bancaire Etranger ayant précédemment participé à un syndicat constitué en vue de l’octroi d’un crédit à court terme sera en droit d’accéder au présent Accord au titre de sa participation.

3. Dès l’accession, le Créancier Bancaire Etranger et le Débiteur Allemand deviendront parties au présent Accord au titre des crédits à court terme spécifiés dans les lettres d’accession, et deviendront de ce fait titulaires des droits et obligations incombant respectivement aux Créanciers Bancaires Etrangers et aux Débiteurs Allemands, dans le présent Accord.

4. Tout Comité Bancaire Etranger pourra, avec l’assentiment du Comité Allemand, prolonger le délai pendant lequel un ou plusieurs des Créanciers Bancaires Etrangers de son pays pourront accéder au présent Accord. Cependant, lorsqu’une personne, ou une société de personnes ou de capitaux, se trouvant sur le territoire de la République fédérale sera, pendant la durée du présent Accord, devenue, par succession ou substitution, débitrice de tout ou partie d’un crédit à court terme, ou lorsque de nouveaux instruments d’accession seront échangés par application des Art. 5, 7 ou 8, l’accession au titre du crédit ou de la fraction de crédit en cause pourra, sans l’assentiment prévu ci-dessus, être effectuée dans un délai raisonnable à compter de la succession ou substitution en question.

5. Lorsqu’un crédit, ou une fraction de crédit, à court terme aura été accordé à un débiteur bancaire qui n’aura pas sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale ou que le Créancier Bancaire Etranger ne pourra plus retrouver ou identifier, et qu’un client de ce débiteur bancaire, ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale, sera également responsable de ce crédit ou de cette fraction de crédit, ce client sera tenu (si le Créancier Bancaire Etranger en fait la demande) d’accéder au présent Accord au titre du crédit ou de la fraction de crédit en question auxquels les dispositions du présent Accord deviendront alors applicables comme s’ils avaient été accordés directement à l’origine à ce client.

6. Lorsqu’un crédit, ou une fraction de crédit, à court terme aura été accordée à un débiteur commercial ou industriel qui n’aura pas sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale ou que le Créancier Bancaire Etranger ne pourra plus retrouver ou identifier, et qu’une personne, ayant sa résidence habituelle sur le territoire de la République fédérale, sera également responsable de ce crédit ou de cette fraction de crédit en qualité de garant, endosseur ou avaliste, cette personne sera tenue (si le Créancier Bancaire Etranger en fait la demande) d’accéder au présent Accord au titre du crédit ou de la fraction de crédit en question auxquels les dispositions du présent Accord deviendront alors applicables comme s’ils avaient été accordés directement à l’origine à ce particulier.

7. Lorsqu’une entreprise bancaire, commerciale ou industrielle succédera ou aura succédé au débiteur primaire d’un crédit, ou d’une fraction de crédit, à court terme, par application ou en conséquence de la loi allemande (notamment du Règlement d’application no 35 de la Loi no 63 sur la Réforme monétaire ou de la Loi sur les institutions de crédit promulguée le 29 mars 1952), le Créancier Bancaire Etranger pourra accéder au présent Accord vis-à-vis de cette entreprise au titre du crédit ou de la fraction de crédit en cause, et l’entreprise intéressée devra confirmer sa propre accession selon la procédure et avec les effets prévus dans le présent Accord. Les présentes dispositions s’appliqueront également aux cas de succession par substitution d’un crédit ou d’une fraction de crédit chaque fois que cette substitution sera conforme à la législation actuellement en vigueur dans la République fédérale (notamment, l’art. 7 (3) de la Loi sur les institutions de crédit du 29 mars 1952). Dès l’accession au présent Accord, au titre d’un crédit ou d’une fraction de crédit, à court terme, du Débiteur Allemand successeur, l’accession du Débiteur Allemand auquel il s’est substitué cessera immédiatement de porter ses effets (sauf lorsqu’il est autrement disposé dans le présent Accord).

8. Lorsque, par application de la législation actuellement en vigueur dans la République fédérale (notamment, du Règlement d’application no 35 de la Loi no 63 sur la Réforme monétaire ou de la Loi sur les institutions de crédit promulguée le 29 mars 1952), un ou plusieurs établissements bancaires successeurs deviendront ou seront devenus responsables, conjointement avec le Débiteur Bancaire Allemand initial, d’un crédit, ou d’une fraction de crédit, à court terme, ce ou ces établissements accéderont également au présent Accord (sous réserve des dispositions des deux paragraphes suivants) au titre du crédit ou de la fraction de crédit en question. Toutefois, dans ce cas, l’accession du Débiteur Bancaire Allemand initial gardera toute sa valeur et continuera de produire tous ses effets.

9. Lorsqu’un crédit, ou une fraction de crédit, à court terme aura été accordé à un Débiteur Bancaire Allemand et qu’un client de ce dernier, ayant sa résidence habituelle hors de la République fédérale, sera également responsable de ce crédit ou de cette fraction de crédit, ni le Débiteur Bancaire Allemand, ni aucun établissement bancaire solidaire ne seront tenus de prendre, au titre du crédit ou de la fraction de crédit en question, aucune des mesures prévues par le présent Accord (excepté en ce qui concerne leur accession qui devra être effectuée et constituera reconnaissance de l’existence et du montant du crédit ou de la fraction de crédit en question), sauf dans la mesure où le Créancier Bancaire Etranger aurait été, en l’absence du présent Accord, autorisé par la Loi allemande, à poursuivre le remboursement de sa créance sur le territoire de la République fédérale.

10. Lorsqu’un crédit à court terme résultera d’une avance en espèces non transformée en crédit d’acceptation, et que le Créancier Bancaire Etranger ne pourra (du fait de la législation actuellement en vigueur sur le territoire de la République fédérale et, notamment, du Règlement d’application no 35 de la Loi no 63 sur la Réforme monétaire ou de l’art. 7, 2 de la Loi sur les institutions de crédit promulguée le 29 mars 1952) obtenir qu’un remboursement partiel sur le territoire de la République fédérale, ni le Débiteur Bancaire Allemand ni aucun établissement bancaire solidaire ne seront tenus de prendre aucune des mesures prévues par le présent Accord au titre de la fraction du crédit dont le Créancier Bancaire Etranger ne peut actuellement poursuivre le remboursement (excepté en ce qui concerne leur accession qui devra être effectuée et constituera reconnaissance de l’existence et du montant de la fraction en cause) avant le montant où le Créancier Bancaire Etranger aurait été, en l’absence du présent Accord, autorisé, par la Loi allemande, à poursuivre le remboursement de sa créance sur le territoire de la République fédérale.

23. Deutsche Golddiskontbank

1. Aucune des dispositions du présent Accord ne saurait limiter les obligations de la Deutsche Golddiskontbank, ou les droits des Créanciers Bancaires Etrangers à l’encontre de cette institution, ces obligations et droits étant énoncés ou incorporés dans le dernier des précédents Accords applicable à chaque crédit à court terme particulier. L’Art. 23 de l’Accord de 1939 devra être considéré comme incorporé au présent Accord (pour prendre effet à compter de la date de celui-ci) sauf que:

a.
Le par. 3 de cet article sera considéré comme modifié, l’expression «le présent Accord», qui figure au par. 5b de l’Art. 23 de l’Accord de 1933, étant remplacée par les mots «l’un quelconque des accords précédents»;
b.
Le par. 4 de cet Article sera considéré comme modifié, l’expression «l’Art. 23 des Accords de 1932, 1933, 1934, 1935, 1936, 1937 et 1938» étant remplacée par l’expression «l’Art. 23 de l’un quelconque des Accords précédents»;
c.
Les par. 5 et 7 de cet Article seront considérés comme supprimés.

2. Par la signature du présent Accord, le liquidateur de la Deutsche Golddiskontbank sera considéré comme ayant accepté les dispositions du par. 1 du présent Article et comme ayant donné à chacun des Créanciers Bancaires Etrangers ayant accédé au présent Accord au titre d’un crédit, ou d’une fraction de crédit à court terme antérieurement garantis par la Deutsche Golddiskontbank, l’assurance que, dans la mesure où ces crédits ou fractions de crédit, n’ont pas encore été remboursés ou satisfaits, la responsabilité au titre de la garantie garde toute sa valeur et continue de produire tous ses effets.

24. Versements ayant d’autres Origines

Au cas où, à la suite de son accession au présent Accord, un Créancier Bancaire Etranger accepterait d’une tierce partie, au titre d’une dette quelconque incombant à un débiteur résidant à l’intérieur des frontières de l’Etat allemand telles qu’elles étaient définies au 31 décembre 1937, un versement quelconque qu’il serait tenu, soit par l’application de la loi soit pour toute autre raison, ou qu’il déciderait lui-même d’utiliser à la réduction des crédits à court terme couverts par le présent Accord, ce Créancier Bancaire Etranger devra affecter ces montants au remboursement définitif de la dette correspondant au crédit ou aux crédits à court terme (s’il en existe) au titre desquels lesdits montants lui auront été versés. Toutefois, lorsque le versement n’aura pas été effectué au titre d’un ou plusieurs crédits à court terme spécifiquement désignés, le Créancier Bancaire Etranger devra affecter le montant reçu à la réduction du ou des crédits à court terme de son choix, à moins qu’il ne soit détenteur d’autres créances répondant à la définition ci-dessus (et ne présentant pas le caractère de crédits à court terme) à la réduction desquelles il serait légalement en droit, et choisirait, d’utiliser ledit versement. Le Créancier Bancaire Etranger notifiera immédiatement au ou aux Débiteurs Allemands intéressés et au Comité Allemand, ainsi qu’à son propre Comité Bancaire Etranger, l’affectation du versement à la réduction du ou des crédits à court terme en cause, dès qu’il y aura procédé; et la dette correspondant au crédit ou aux crédits à court terme auxquels ce versement aura été affecté sera de ce fait définitivement remboursée.

25. Signature et Titre abrégé de l’Accord

1. Les originaux du présent Accord, signés par le Comité Allemand, la Bank deutscher Länder et les Comités Bancaires Etrangers intéressés seront envoyés, par l’intermédiaire des banques centrales, à la Banque des Règlements Internationaux qui en sera le dépositaire pour le compte des parties intéressées.

2. Le présent Accord pourra être nommé l’«Accord de Crédit Allemand de 1952».

26. Notifications

Toutes les notifications écrites, à caractère soit officiel soit officieux, exigées par les dispositions du présent Accord, seront considérées comme ayant été dûment données lorsqu’elles auront été envoyées par voie postale, télégraphique ou radiotélégraphique (port payé) ou remises, soit à une adresse fournie par la partie destinataire de ladite notification, soit, si aucune adresse de ce genre n’a été donnée, au domicile commercial habituel de la partie intéressée.

27. (Supprimé.)

28. Titre des Articles

Les titres des différents articles du présent Accord n’ont été donnés que pour faciliter les références éventuelles et n’ont nullement pour objet d’en fixer l’interprétation.

29. Signatures nécessaires

Le présent Accord entrera en vigueur lorsqu’il aura été signé par le Comité Allemand et la Bank deutscher Länder, et lorsqu’il aura été et (en cas de besoin), ratifié, par des Comités Bancaires Etrangers représentant des Créanciers Bancaires Etrangers dont les crédits à court terme constituent, en valeur nominale, 75 % du montant des crédits à court terme non remboursés.


1 Voir Annexe III A.
2 Voir Annexe III A.
3 Voir Annexe III A.
4 Voir Annexe III A.
5 Voir Annexe III A.
6 Voir Annexe III A.
7 Voir Annexe III A.
8 Voir Annexe III A.
9 Voir Annexe III A.

  Annexe III A

  Echange de lettres enregistrant certains accords supplémentaires conclus entre les représentants des créanciers et des débiteurs au sujet de l’Annexe III

Au

Comité américain des créanciers de standstill de l’Allemagne
Comité bancaire britannique pour les Affaires allemandes
Comité bancaire suisse pour l’Accord de Crédit allemand

Accord de crédit allemand de 1952

Messieurs,

Aux termes des déclarations faites par la Commission Tripartite des Dettes Allemandes au nom des Gouvernements représentés dans son sein et par la Délégation allemande pour les Dettes extérieures au nom du Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne, ces Gouvernements sont prêts à prendre les mesures administratives appropriées en Allemagne en vue de permettre à l’Accord de crédit allemand de 1952 (qui constitue l’Annexe III à l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes, et qui est désigné ci-après sous le nom d’«Accord de 1952») d’entrer en vigueur dès la ratification de l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes par la République fédérale d’Allemagne étant précisé que les paiements en devises étrangères prévus par l’Accord de 1952, autres que ceux résultant normalement de l’application de son Art. 5, seront différés jusqu’à la date où l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes (désigné ci-après par le nom d’«Accord Intergouvernemental») entrera en vigueur conformément aux dispositions de son Art. 35.

De même, les formules d’accession qu’il est proposé d’échanger conditionnellement entre créanciers et débiteurs au titre de l’Accord de 1952 font allusion (entre autres) à l’ajournement prévu ci-dessus des paiements en devises dus au titre dudit Accord. Les débiteurs conviennent que, dès que l’Accord de 1952 sera devenu pleinement applicable par suite de la mise en vigueur de l’Accord Intergouvernemental, ils verseront sans délai à leurs créanciers tous les paiements en devises étrangères au titre de l’Accord de 1952 qui auront été ajournés dans l’intervalle.

Nous confirmons par les présentes que l’Accord de 1952 entrera en vigueur lorsque les conditions prévues dans son Art. 29 auront été remplies et lorsque l’Accord Intergouvernemental aura été ratifié par la République fédérale d’Allemagne, mais qu’il cessera d’avoir effet s’il n’est pas inclus dans cet Accord Intergouvernemental lors de l’entrée en vigueur de ce dernier. En conséquence, la date d’entrée en vigueur de l’Accord de 1952 au sens de l’Art. 2 de cet Accord doit s’entendre de la date à laquelle les conditions prévues à l’Art. 29 dudit Accord auront été remplies et l’Accord Intergouvernemental aura été ratifié par la République fédérale d’Allemagne.

Nous confirmons en outre que, si l’Accord de 1952 est inclus dans ledit Accord Intergouvernemental lors de l’entrée en vigueur de ce dernier par application de son Art. 35, nous ferons chacun de notre côté tout ce qui est en notre pouvoir pour permettre un versement rapide aux créanciers de tous les paiements en devises résultant de l’application de l’Accord de 1952 qui auront été ajournés dans l’intervalle.

Nous confirmons que, conformément à l’accord intervenu entre les parties à l’Accord de 1952, les amendements suivants devront être apportés au texte de l’Accord figurant en Annexe 5 au Rapport final de la Conférence des dettes extérieures allemandes et que ces amendements devront être incorporés dans l’instrument qui sera signé.

Par. 7 du Préambule. – Remplacer les mots «le Gouvernement de la République fédérale et les autres Autorités appropriées» par les mots «les Autorités publiques compétentes de la République fédérale d’Allemagne et de Berlin (Ouest) –

Ajouter le mot «et» à la fin de l’al. (ii).

Faire précéder l’al. (iv) des mots «Les Autorités publiques compétentes de la République fédérale d’Allemagne et de Berlin (Ouest) veilleront dans toute la mesure du possible

(iv)
à ce que ... etc.»

Art. 1. – Définitions. Dans la définition de l’expression «République fédérale» ajouter in fine les mots «Cette définition vise à identifier le territoire en cause et non à définir la compétence gouvernementale».

Art. 20. – Arbitrage. Dans le par. 1, insérer après les mots «Débiteurs allemands» les mots «ayant accédé au présent Accord».

Art. 22. – Accession à l’Accord. Dans le par. 1 à la fin de la troisième phrase, supprimer les mots «et confirmant son accession» et les remplacer par les mots «confirmant qu’il accède au présent Accord et déclarant (si le créancier en fait la demande) qu’il accédera à tout accord de renouvellement ou d’extension qui pourrait être signé par le comité allemand et la Bank deutscher Länder».

Le Comité allemand soussigné accepte par les présentes, conformément au par. 22 (4) de l’Accord de 1952, que vos Comités prolongent le délai au cours duquel un ou plusieurs créanciers bancaires étrangers de vos pays respectifs auront la possibilité d’accéder à l’Accord de 1952, de façon à leur permettre d’accéder pendant un délai de deux mois à compter de l’entrée en vigueur de l’Accord Intergouvernemental.

Veuillez agréer,

Signé pour le Comité allemand des Dettes de Standstill et en son nom:
Signé pour la Banque deutscher Länder et en son nom:

Au

Comité allemand pour les Dettes de Standstill

et

à la Banque deutscher Länder.

Accord de crédit allemand de 1952

Messieurs,

Nous avons l’honneur d’accuser la réception de votre lettre relative aux arrangements pris en vue de l’entrée en vigueur de l’Accord cité en référence et de l’ajournement temporaire du versement aux créanciers des paiements en devises prévus dans l’Accord en question, autres que ceux résultant de l’application normale de son Art. 5, et nous confirmons par les présentes notre acceptation des modalités et conditions exposées dans votre lettre.

Nous vous confirmons en particulier notre accord sur les points suivants:

a.
L’Accord de 1952 entrera en vigueur lorsque les conditions prévues dans son Art. 29 auront été remplies et lorsque l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes (désigné ci-après par les mots «l’Accord Intergouvernemental») aura été ratifié par la République fédérale d’Allemagne, mais cessera d’avoir effet s’il n’est pas inclus dans l’Accord Intergouvernemental lors de l’entrée en vigueur de ce dernier;
b.
Tous les paiements en devises étrangères prévus dans l’Accord de 1952, autres que ceux résultant de l’application normale de son Art. 5, seront ajournés jusqu’à l’entrée en vigueur de l’Accord Intergouvernemental par application de son Art. 35;
c.
Les amendements au texte de l’Accord de 1952 indiqués dans votre lettre seront incorporés à l’Accord tel qu’il sera signé.

La présente lettre pourra être signée en plusieurs exemplaires qui constitueront ensemble un seul et unique instrument.

Signé pour le Comité américain des créanciers de Standstill de l’Allemagne et en son nom:
Signé pour le Comité bancaire britannique pour les Affaires allemandes et en son nom:
Signé pour le Comité bancaire suisse pour l’Accord de crédit allemand et son nom:

  Annexe IV

  Recommandations agréées pour le Règlement des Créances nées de Livraisons de Marchandises et de Prestations de Services, de certaines Créances Financières et de Diverses autres Créances

(Note – Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 6 au Rapport de la Conférence des dettes extérieures allemandes, avec les modifications nécessaires pour assurer la concordance des textes dans les trois langues.)

  Chapitre A Champ d’application du règlement

Le règlement ci-après s’applique aux créances suivantes:

Art. 1

Créances pécuniaires nées d’échanges internationaux de marchandises et de services, et créances pécuniaires de caractère analogue, échues avant le 8 mai 1945 à l’encontre de débiteurs privés et publics (créances commerciales anciennes).

Il s’agit notamment:

1.
Des créances nées de livraisons de marchandises;
2.
Des créances nées du paiement anticipé de marchandises et de services;
3.
Des frais accessoires afférents aux mouvements de marchandises, pour autant qu’ils n’ont pas été facturés avec les marchandises, y compris les frêts et dépenses analogues;
4.
Des créances nées de prestations de services, dans la mesure où elles ne sont pas visées par d’autres alinéas, y compris les jetons de présence des membres de conseils d’administration et des trustees;
5.
Des redevances afférentes aux droits de propriété industrielle, droits d’auteur, assistance technique et des créances analogues;
6.
Des créances d’indemnité nées et exigibles avant le 8 mai 1945, au titre de dommages subis à l’occasion de livraisons de marchandises ou de prestations de services;
7.
Des salaires, traitements, pensions résultant de contrats de travail et commissions;
8.
Des prestations d’assurances sociales;
9.
Des créances nées d’opérations d’assurance privée.

Les créances qui, bien que ne figurant pas expressément dans les catégories 1 à 9 ci-dessus, appartiennent cependant nettement à la catégorie des créances nées d’échanges internationaux de marchandises et de services réglées par le présent Article, doivent être classées aux alinéas correspondants.

Art. 2

Créances financières ci-après, y compris les intérêts impayés, nées avant le 8 mai 1945, à l’encontre de débiteurs privés:

1.
Créances libellées en monnaie allemande, sans clause-or ni clause de change;
2.
Créances libellées, soit en devises étrangères, soit en monnaie allemande avec clause-or ou clause de change, lorsque ces créances:
a.
Portent sur des personnes physiques et n’ont pas été contractées au nom d’une société appartenant au débiteur, sans égard à la durée ou au montant de la créance; ou
b.
Portent sur des sociétés allemandes appartenant directement ou indirectement à la personne ou groupe de personnes physiques ou morales créancières, que ces créances se présentent sous la forme de valeurs mobilières non négociables ou sous toute autre forme; ou
c.
Avaient une durée initiale inférieure à 5 ans; ou
d.
Avaient, sans égard à la durée, un montant initial inférieur à 40 000 dollars américains ou à la contre-valeur de cette somme (au cours du 1er juillet 1952);
3.
Créances qui, bien que non mentionnées expressément aux al. 1 et 2 ci-dessus, appartiennent cependant nettement à la catégorie des créances financières réglées par le présent article et ne relèvent pas des projets de règlement contenus dans les Annexes I à III de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes.
4.
A titre exceptionnel, créances nées d’hypothèques, de dettes foncières et de rentes foncières («Grund- und Rentenschulden») lorsque le débiteur ou propriétaire foncier est une commune ou une autre autorité publique et que le droit de gage ne résulte pas d’un contrat d’emprunt.

Les dettes foncières en francs suisses («Schweizer Frankengrundschulden») visées par les accords intergouvernementaux germano-suisses des 6 décembre 1920 et 25 mars 1923, font l’objet de l’Annexe A au présent document.

Art. 3

Revenus antérieurs au 8 mai 1945 au bénéfice de créanciers étrangers d’investissements dans la République fédérale d’Allemagne ou Berlin (Ouest), pour autant qu’ils ne sont pas traités dans l’Accord sur les dettes extérieures allemandes ou une autre Annexe à cet Accord.

Il s’agit notamment:

1.
Des dividendes sur titres émis dans la République fédérale d’Allemagne ou Berlin (Ouest);
2.
Des bénéfices;
3.
Des loyers et fermages.
Art. 4

Créances pécuniaires, nées avant le 8 mai 1945 qui ne sont traitées ni dans d’autres Annexes à l’Accord sur les dettes extérieures allemandes, ni aux Art. 1 à 3 de la présente proposition de règlement, mais relèvent par leur caractère de la présente proposition de règlement.

Art. 5

Exceptions

Sont exclues, jusqu’à nouvel ordre, de la présente proposition de règlement les créances à l’encontre de la Ville de Berlin et de services publics situés sur son territoire et contrôlés par Berlin.


  Chapitre B Principes généraux

Art. 6 Conversion en Deutschemark

1. Les créances en Reichsmark seront réglées après que le créancier étranger aura déclaré accepter que sa créance soit convertie en Deutschemark au même taux que le serait une créance analogue d’un créancier allemand. La présente disposition s’applique également aux créances pécuniaires en Mark-or ou Reichsmark avec clause-or, qui ne présentent pas un caractère spécifiquement étranger au sens de l’al. 2 ci-après. Le Contrôle des changes allemand continuera à accorder l’autorisation éventuellement nécessaire soit à la conversion selon la Loi de conversion, soit à la réévaluation selon la législation relative aux bilans en Deutschemark, dans la mesure où le créancier a droit à la conversion ou à la réévaluation.

2. Il a été convenu que les créances pécuniaires financières et les hypothèques en Mark-or ou en Reichsmark avec clause-or, présentant un caractère spécifiquement étranger, seraient converties en Deutschemark au taux de 1 Mark-or ou 1 Reichsmark avec clause-or pour 1 Deutschemark.

La définition des critières applicables pour décider du caractère spécifiquement étranger des créances ci-dessus fera l’objet de négociations ultérieures. Les parties aux négociations réservent leur position quant à la détermination des cas dans lesquels le principe ainsi établi pourra être appliqué ainsi que de ses modalités d’application. Il appartiendra à la Délégation allemande de décider de quelle manière la solution qui sera trouvée pourra être insérée dans le cadre des lois allemandes sur la réforme monétaire et sur la péréquation des charges nées de la guerre ou de l’après-guerre.

Les négociations prévues ci-dessus entre une Délégation allemande et des représentants de créanciers devraient avoir lieu avant le 31 octobre 1952 au plus tard.

Art. 7 Créances en devises étrangères avec clause-or

Le principe suivant s’appliquera mutatis mutandis au règlement de ces créances:

Les dettes libellées en dollars-or ou francs suisses-or seront calculées à raison d’un dollar courant pour un dollar-or et d’un franc suisse courant pour un franc suisse-or, et les nouveaux contrats seront libellés, suivant le cas, en dollars courants ou en francs suisses courants.

Pour les autres dettes avec clause-or (à l’exception des dettes en monnaie allemande avec clause-or qui font l’objet de l’Art. 6, par. 2), les sommes dues seront payables seulement dans la monnaie du pays dans lequel l’emprunt a été contracté ou émis (cette monnaie est désignée ci-après par l’expression «monnaie d’émission»). Le montant dû sera calculé à la contre-valeur, sur la base du taux de change en vigueur à l’époque de l’échéance, de la somme en dollars américains obtenue en convertissant en dollars américains le montant de l’obligation, exprimé dans la monnaie d’émission, sur la base du taux en vigueur à l’époque du contrat ou de l’émission. Le montant en monnaie d’émission ainsi obtenu ne pourra cependant être inférieur à ce qu’il aurait été sur la base du taux de change en vigueur le 1er août 1952.

Art. 8 Evaluation en Deutschemark de créances en devises étrangères

Les créances en devises étrangères seront évaluées en Deutschemark sur la base des parités notifiées au Fonds Monétaire International, en vigueur la veille du paiement. Si aucune parité n’est fixée, la conversion aura lieu sur la base du cours moyen de la Bank deutscher Länder, en vigueur la veille du paiement.

Art. 9 Konversionskasse für deutsche Auslandsschulden

(Caisse de conversion pour les dettes extérieures allemandes)

I. La Délégation allemande estimait que le débiteur allemand était définitivement libéré de sa dette à concurrence de ses paiements à la Konversionskasse. Les représentants des créanciers, par contre, estimaient que de tels versements à la Konversionskasse ne seraient pas, en règle générale, reconnus par la loi de leurs pays comme libératoires pour le débiteur allemand.

Désireux de mettre un terme à de stériles discussions juridiques, les deux parties se sont mises d’accord pour rechercher une solution pratique permettant de régler, sans formalités inutiles, les demandes des créanciers.

Tout en maintenant leurs positions juridiques, la Délégation allemande et les représentants des créanciers étrangers sont donc convenus de ce qui suit:

1.
Le débiteur allemand s’engage à rembourser son créancier, selon les nouvelles conditions de règlement, sans égard aux paiements faits à la Konversionskasse, dans la mesure où le créancier:
a.
N’a pas effectivement reçu de la Konversionskasse le paiement correspondant au versement du débiteur, ou
b.
A refusé le paiement ou la prestation de la Konversionskasse fondés sur le versement du débiteur, parce qu’il ne voulait pas reconnaître comme libératoires ce paiement ou cette prestation.
Dans le cas des valeurs mobilières soumises à la loi de validation des valeurs mobilières allemandes émises à l’étranger, le présent règlement ne s’applique qu’aux obligations et coupons validés conformément aux dispositions de cette Loi ou de tout accord conclu en ce qui concerne l’application de la Loi avec le pays où les valeurs ont été émises, ou au titre d’un jugement déclaratoire (Feststellungsbescheide) obtenu par le créancier en exécution de ladite Loi.
2.
Les débiteurs seront remboursés des sommes en cause sur les fonds publics allemands.
3.
Les paiements faits par le débiteur à la Konversionskasse qui ne tombent pas sous le coup de l’al. 1 ci-dessus sont considérés comme libératoires pour le débiteur à concurrence de leur montant.

II. Sous réserve des dispositions générales du par. I ci-dessus:

a.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement intégral aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par des débiteurs sur le territoire de la Sarre, et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autres contre-parties.
b.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, de 60 % des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par des débiteurs en Autriche, en France, en Belgique et au Luxembourg et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autre contre-parties.
c.
Le Gouvernement Fédéral entrera en négociations avec les représentants des créanciers étrangers avant la fin de décembre 1952 au sujet de l’application de ces engagements.
Art. 10 Versements à la Deutsche Verrechnungskasse

Les parties aux négociations ont examiné la question des versements des débiteurs allemands à la Deutsche Verrechnungskasse, qui n’ont pas été suivis d’un paiement au créancier.

Etant donné la diversité des contrats encore à liquider entre l’Allemagne et les autres pays, créanciers et débiteurs estiment que les questions non élucidées devraient être réglées par la voie de négociations intergouvernementales entre la République fédérale d’Allemagne et les Etats intéressés.

Art. 11 Clause relative aux cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile

Si, et dans la mesure où la situation financière d’un débiteur a été si gravement compromise par la guerre, les suites de la guerre ou d’autres circonstances exceptionnelles, qu’il ne peut lui être demandé de s’aquitter de ses obligations dans les conditions et délais prévus dans la présente proposition de règlement, il doit obtenir des allègements. Ceux-ci doivent répondre à l’équité et à la situation particulière du débiteur. Ils doivent correspondre aux concessions dont le débiteur a déjà bénéficié ou pourrait bénéficier pour les mêmes motifs vis-à-vis d’un créancier allemand en vertu de la loi allemande et, en particulier, de la législation sur l’aide aux débiteurs (Vertragshilfsrecht).

Si le créancier et le débiteur ne parviennent pas à s’entendre la question sera tranchée par le Tribunal allemand compétent. Le créancier pourra faire appel de la décision de première instance, à son choix, soit en utilisant les recours qui lui sont ouverts par la Loi allemande, soit en s’adressant, dans les 30 jours de la notification de la décision de première instance, au Tribunal arbitral constitué conformément aux dispositions de l’art. 17. La décision de ce Tribunal lie les parties.

Art. 12 Transmission, par succession légale, des créances et des dettes

1. Si un créancier étranger a acquis, ou acquiert à l’avenir, par succession à cause de mort, une créance d’un autre créancier étranger, cette créance sera traitée, dans le cadre de la présente proposition de règlement, comme si elle appartenait encore au créancier originel. Il en va de même dans les cas analogues de succession juridique légale.

2. Est substitué au débiteur quiconque est tenu, aux termes de la Loi ou d’une Ordonnance exécutoire, de reprendre la dette, ou l’a reprise en vertu d’un contrat.

Art. 13 Cession de créance

1. Le créancier peut céder à un autre étranger le montant total d’une créance dont il peut exiger le paiement à l’étranger, à condition que:

a.
Le cessionnaire réside dans la même zone monétaire que le cédant;
b.
La cession n’ait pas pour effet de modifier les éléments caractéristiques de la créance;
c.
La cession ne serve, ni directement ni indirectement, au règlement de la créance.

Les services allemands compétents accorderont l’autorisation de cession quand seront remplies les conditions a à c. Ils devront en outre examiner avec bienveillance les demandes fondées d’un créancier étranger en vue de la cession partielle de sa créance.

La cession de la créance confère au nouveau créancier les droits et devoirs du créancier initial. Si le nouveau créancier demande au débiteur un remboursement en Deutschemark, les règlements régissant les «avoirs bloqués originels» s’appliquent à ces avoirs bloqués après un délai de 3 mois à compter de la cession.

2. La cession des créances pour lesquelles le créancier ne peut exiger le paiement qu’en Deutschemark est soumise aux dispositions en vigueur au moment considéré dans la République fédérale et Berlin (Ouest) sur l’utilisation et la cession de telles créances. (Voir art. 19.)

Art. 14 Accession du créancier et du débiteur au règlement des dettes. Dispositions de Contrôle des changes. Obligations du débiteur

1. Le créancier et le débiteur désireux de régler une créance et une obligation selon les conditions de la présente proposition de règlement, doivent échanger des déclarations écrites dans ce sens. La déclaration d’adhésion du créancier peut aussi être transmise par l’intermédiaire d’un organisme créé à cet effet dans le pays du créancier.

2. Le rapport juridique entre créancier et débiteur est sujet aux dispositions allemandes et étrangères de contrôle des changes en vigueur, compte tenu des allégements et concessions particuliers prévus par le présent projet de règlement.

3. Si le débiteur se refuse à souscrire la déclaration en question, mais que le créancier se déclare lié, vis-à-vis du débiteur, par sa déclaration d’adhésion, le Contrôle des changes allemand accordera au créancier, sur sa demande, dans le cadre de sa déclaration d’adhésion, toutes les autorisations nécessaires en matière de contrôle des changes. Ces autorisations devront permettre au créancier de poursuivre le débiteur et de recouvrer sa créance dans la mesure et de la manière prévues dans le présent projet de règlement.

Si le créancier n’a pas reçu satisfaction par exécution forcée, il peut révoquer sa déclaration d’adhésion.

La délivrance de l’autorisation du Contrôle des changes ne constitue pas une décision sur l’existence et le montant de la créance.

4. Au cas où le créancier demande le paiement en Deutschemark, il doit, vis-à-vis du débiteur, déclarer par écrit qu’il accepte le paiement en Deutschemark en règlement de sa créance.

5. Au cas où le créancier peut demander et demande en fait le transfert, le débiteur doit prendre toutes les mesures exigées par la législation allemande de contrôle des changes en vigueur, pour se procurer les moyens de paiement nécessaires en devises étrangères.

Art. 15 Règlement des litiges

En l’absence de dispositions contraires expresses de la présente proposition de règlement, les litiges entre créanciers et débiteurs sur l’existence ou le montant des créances seront tranchés par le Tribunal ou par le tribunal arbitral convenu entre les parties, qui est compétent d’après le rapport juridique existant.

Art. 16 Commission Mixte

En vue du règlement des divergences d’opinion résultant de l’interprétation du présent règlement, une Commission Mixte sera instituée. Elle comprendra un nombre égal de représentants des pays créanciers, et de représentants du gouvernement de la République fédérale d’Allemagne ainsi qu’un Président.

Il est recommandé que la Commission soit compétente pour décider des questions d’importance fondamentale relatives à l’interprétation du présent règlement qui lui seraient soumises par les Gouvernements.

Si un Gouvernement estime qu’un cas soumis à l’appréciation du Tribunal arbitral (Art. 17) pose une question d’importance fondamentale, il est recommandé qu’il puisse demander que le Tribunal arbitral renvoie le litige à la Commission Mixte. Le Tribunal arbitral devrait avoir le même droit.

Art. 17 Tribunal arbitral

Le Tribunal arbitral prévu à l’Art. 11 se composera d’un arbitre nommé par le créancier et d’un arbitre nommé par le débiteur. Ces deux arbitres désigneront un Président. S’ils ne peuvent se mettre d’accord sur ce choix, ils demanderont au Président de la Chambre de Commerce Internationale de procéder à cette désignation.

Les arbitres doivent être qualifiés pour exercer dans leur pays les fonctions de juges; cette condition n’est pas exigée du Président.

Le Tribunal arbitral règle lui-même sa procédure. Il décide également quelle partie doit payer les dépens.

La Délégation allemande recommandera au Gouvernement Fédéral de veiller à ce que, dans les cas où les parties ne seraient pas en mesure de faire l’avance ou de supporter les dépens fixés par le Tribunal, le paiement de ceux-ci soit réglé d’une manière adéquate.

Le Tribunal arbitral pourra, à la demande commune des parties, connaître également d’autres litiges entre créancier et débiteur.

Au cours des négociations intergouvernementales en vue de la mise en vigueur des recommandations de la Conférence des dettes extérieures allemandes, des dispositions détaillées devront être convenues en ce qui concerne le Tribunal arbitral prévu par le présent article.

Art. 18 Paiement en Deutschemark

Par «paiement en Deutschemark» au sens du présent règlement, il faut entendre le paiement en monnaie allemande à un compte que le créancier étranger possède ou fait ouvrir à son nom dans un établissement financier dans le territoire de la République fédérale d’Allemagne ou de Berlin (Ouest). Ce compte sera sujet à la réglementation allemande de contrôle des changes en vigueur.

La disposition ci-dessus n’exclut pas la délivrance d’autorisations spéciales pour d’autres modalités de paiement.

Art. 19 Utilisation d’avoirs bloqués en Deutschemark

1. Le créancier étranger détenteur d’un «avoir original» en monnaie allemande pourra utiliser son avoir dans le cadre de la réglementation en vigueur lors de l’entrée en vigueur du présent règlement dans la République fédérale d’Allemagne et Berlin (Ouest); il pourra également céder de tels avoirs à une autre personne hors d’Allemagne.

2. Le créancier étranger détenteur d’un «avoir de cession» en monnaie allemande conservera le droit de céder cet avoir à une autre personne hors d’Allemagne.

Le créancier étranger détenteur d’un tel avoir conservera le droit d’utiliser cet avoir principalement à des investissements à long terme dans l’économie allemande.

3. Les Autorités allemandes compétentes prendront les règlements nécessaires pour prévenir toute évasion illégale des avoirs en monnaie allemande ou tout abus préjudiciable à l’économie allemande et à l’ensemble des créanciers. Les utilisations permises en vertu d’une autorisation générale lors de l’entrée en vigueur du présent règlement, pourront, en vue de permettre le contrôle, être soumises à une autorisation individuelle, sans que les possibilités générales d’utilisation soient, de ce fait, restreintes.

4. Les Autorités allemandes compétentes s’efforceront de prévoir des possibilités d’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark, dans la mesure où le permettra la situation des changes. Elles auront pour but de simplifier dans la mesure du possible la procédure de délivrance des autorisations.

5. En vue de la discussion de questions générales liées à l’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark, le Gouvernement Fédéral constituera une Commission consultative composée sur une base paritaire de représentants des principaux pays créanciers d’une part et de la République fédérale d’autre part.

Art. 20 Influence du règlement sur les créances existantes

Sauf dispositions contraires, le présent règlement, en tant que tel, ne modifie pas les créances auxquelles il est applicable.

Art. 21 Clauses d’option de change sans clause-or

La décision quant à la monnaie dans laquelle les créances avec clauses d’option de change (sans clause-or) devront être réglées reste réservée pour des accords intergouvernementaux.

Art. 22 Affectation au bénéfice des débiteurs des concessions faites par les créanciers

Les créanciers estiment que le bénéfice des concessions consenties par eux dans le cadre du présent règlement doit profiter aux débiteurs.

Art. 23 Conversion effective

1. Toute modification des conditions d’une dette est considérée comme une conversion effective, si elle a eu lieu avant le 9 juin 1933, ou encore, si elle a eu lieu le 9 juin 1933 ou après cette date et à la suite de libres négociations ou en raison de l’insolvabilité survenue ou imminente du débiteur.

2. Il sera présumé qu’il n’y a pas conversion effective résultant de libres négociations si le créancier était représenté, au moment de la conversion, soit par le séquestre allemand des biens ennemis, soit par une personne analogue désignée par des autorités allemandes sans son assentiment.

3. Dans le cas des créances ayant la forme d’obligations, il n’y a pas non plus conversion effective lorsque le créancier s’est borné uniquement à accepter une offre unilatérale du débiteur.

4. Le débiteur aura la charge de prouver qu’il y a conversion effective.

5. Dans le cas des emprunts des églises, toute conversion sera considérée comme effective.

Art. 24 Monnaie de paiement

Les dispositions concernant la monnaie dans laquelle une créance pécuniaire doit être réglée restent réservées pour des accords intergouvernementaux.

Art. 25 Lois de validation des valeurs mobilières allemandes

Le présent règlement ne s’applique pas aux obligations et coupons dont la validation est requise en vertu de la Loi de validation des valeurs mobilières allemandes du 19 août 1949 (Wirtschaftsgesetz 1949, page 295) et de la Loi de validation des valeurs mobilières allemandes émises à l’étranger d’août 1952, tant que ces obligations ou coupons n’auront pas été validés selon les dispositions de ces lois ou de tout accord intergouvernemental qui pourrait être conclu, en ce qui concerne l’application de ces lois, avec le pays où les valeurs ont été émises.


  Chapitre C Règlement des créances commerciales anciennes (Art. 1)

Art. 26 Créances nées de livraisons de marchandises (Art. 1, 1)

1. Le créancier pourra exiger du débiteur le transfert:

a.
A partir du début de 1953, d’un tiers de la somme due;
b.
A partir du 1er janvier 1954 et en 10 annuités égales des deux tiers restants.

2. Le créancier pourra, jusqu’au 31 décembre 1953 exiger de son débiteur, au lieu du transfert prévu à l’al. 1 b, le paiement en Deutschemark du reste de sa créance (soit les 2/3 du montant dû à l’origine) dans un délai de 3 mois à compter de la demande. Il est laissé à la discrétion des créanciers et des débiteurs de convenir d’une prolongation de 3 mois du délai en question, en cas de circonstances particulières.

3. Après le 31 Décembre 1953, le créancier ne pourra exiger qu’avec l’assentiment du débiteur le paiement en Deutschemark du solde de la créance.

Art. 27 Créances nées du paiement anticipé de marchandises ou de services (Art. 1, 2)

1. Les créanciers et les débiteurs doivent se mettre d’accord, avec l’autorisation des autorités compétentes de leurs pays respectifs, sur un règlement correspondant à leur cas d’espèce.

2. Si une entente ne peut être atteinte, le créancier pourra exiger du débiteur le transfert du montant dû, en 10 annuités égales à partir du 1er octobre 1953.

3. Le créancier pourra, jusqu’au 31 Décembre 1953, exiger de son débiteur, au lieu du transfert prévu au par. 2, le paiement en Deutschemark de la totalité de sa créance dans un délai de trois mois à compter de la demande. Il est recommandé aux créanciers et aux débiteurs de convenir d’une prolongation de 3 mois de ce délai en cas de circonstances particulières.

4. Après le 31 Décembre 1953, le créancier ne pourra qu’avec l’assentiment du débiteur exiger le paiement de la créance en Deutschemark.

Art. 28 Salaires, traitements et pensions résultant de contrats de travail, commissions (Art. 1, 7)

1. Le créancier pourra exiger du débiteur le transfert du montant dû, en 5 annuités égales, à partir du 1er janvier 1953. Dans ce règlement pourront être incorporés également, sur demande adressée aux autorités allemandes compétentes par l’intéressé ou par une organisation privée ou publique dûment autorisée par lui à agir en son nom, les montants dont il peut être prouvé qu’ils ont été versés temporairement soit par l’intéressé, soit en sa faveur par son employeur, à un compte ouvert dans un établissement financier dans le territoire de la République fédérale ou de Berlin (Ouest).

Il appartiendra aux Autorités allemandes compétentes d’examiner avec bienveillance dans les cas particulièrement dignes d’intérêt, la possibilité d’une accélération du transfert.

2. Le créancier peut, à tout moment, exiger de son débiteur le paiement en Deutschemark, dans un délai de 3 mois à compter de la demande, du solde non encore transféré à l’étranger.

Art. 29 Prestations d’assurances sociales (Art. 1, 8)

Ces prestations font déjà ou pourront faire l’objet de négociations et d’accords bilatéraux. Il est recommandé de comprendre dans ces accords les prestations arriérées.

Art. 30 Créances au titre des assurances privées (Art. 1, 9)

1. Les créances et dettes réciproques nées de contrats ou d’accords d’assurance ou de réassurance de toute espèce ou en liaison avec de tels contrats ou accords peuvent faire l’objet de négociations bilatérales.

Ces créances et dettes ne pourront être réglées que conformément aux accords bilatéraux applicables.

2. En l’absence de tels accords bilatéraux relatifs aux assurances directes ou s’il n’en est pas conclu avant le 31 mars 1953, les créances des assurés étrangers à l’encontre des compagnies d’assurances dans la République fédérale d’Allemagne et Berlin (Ouest) seront réglées conformément aux dispositions suivantes:

a.
Pour les créances nées de contrats d’assurance-vie, selon les dispositions des Art. 33 et 34.
b.
Pour les créances nées de contrats d’assurances dommages, accidents ou responsabilité:
aa.
Si le contrat d’assurance concerne des biens situés dans la République fédérale d’Allemagne ou Berlin (Ouest), le paiement aura lieu en Deutschemark conformément aux dispositions du contrôle des changes en vigueur dans la République fédérale et Berlin (Ouest).
bb.
Les créances nées d’autres contrats d’assurances dommages, accidents et responsabilité seront réglées conformément aux dispositions de l’art. 31.
c.
Pour les créances nées de contrats d’assurance de toute nature comportant le paiement de rentes, selon les dispositions de l’art. 28.

Les détails des dispositions du par. 2 seront réglés dans l’Accord Intergouvernemental.

Art. 31 Créances commerciales anciennes diverses (Art. 1, 3, 4, 5 et 6)

1. Le créancier pourra exiger du débiteur le transfert du montant dû, en 10 annuités égales à partir du 1er juillet 1953.

2. Le créancier pourra, jusqu’au 31 décembre 1953, exiger de son débiteur, au lieu du transfert prévu au par. 1 ci-dessus, le paiement en Deutschemark du montant dû, dans un délai de 3 mois à compter de la demande. Il est laissé à la discrétion des créanciers et des débiteurs de convenir d’une prolongation de 3 mois du délai en question, en cas de circonstances particulières.

3. Après le 31 décembre 1953, le paiement en Deutschemark de la créance ne pourra être exigé qu’en accord avec le débiteur.

4. Dans des cas particuliers, créancier et débiteur pourront, sous réserve de l’autorisation des autorités compétentes, convenir d’un règlement différent.

Art. 32 Dispositions communes à toutes les créances commerciales anciennes (Art. 1, 1 à 9)

1. Arriérés d’intérêts

Si des intérêts sont dûs sur une créance, les arriérés d’intérêts jusqu’au 31 décembre 1952 seront calculés à intérêts simples au taux suivant:

a.
Si le taux d’intérêt annuel était jusqu’ici inférieur ou égal à 4 %, le taux antérieur subsistera;
b.
Si le taux d’intérêt annuel était jusqu’ici supérieur à 4 %, ce taux sera réduit aux deux tiers, mais ne devra pas être inférieur à 4 %;

Le montant réduit des arriérés d’intérêt sera ajouté au principal de la créance.

2. Intérêts futurs

Aucun intérêt n’est dû pour la période du 1er janvier 1953 au 31 décembre 1957.

Si des intérêts sont dus sur la créance pour la période antérieure au 1er janvier 1953, le montant non encore amorti de la créance au 1er janvier 1958 ou après, porte intérêt à compter de cette date. Le taux d’intérêt se monte à 75 % du taux d’intérêt dû.

Le nouveau taux d’intérêt ne devra toutefois pas être inférieur à 4 % ni supérieur à 6 % par an. Si le taux d’intérêt appliqué jusqu’ici est égal ou inférieur à 4 %, il reste inchangé. Les intérêts doivent être transférés à la fin de chaque année, en même temps que l’amortissement.

3. Dépôt spécial

a.
Dans le cas d’une créance visée à l’Art. 1, al. 1 à 7, le créancier pourra, s’il peut prouver que sa créance est menacée, exiger du débiteur, au lieu du paiement conformément aux Art. 26, 27, 28 ou 31, le paiement à un compte de dépôt en Deutschemark ouvert à son nom dans un établissement à désigner par les autorités allemandes compétentes.
Si le débiteur, en réponse à cette demande, invoque la clause relative aux cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile (Art. 11), il ne sera tenu de donner suite à la demande de versement du créancier que lorsque le bénéfice de la clause en question lui aura été définitivement refusé.
b.
Le débiteur peut verser le montant d’une dette appartenant à l’une des catégories énuméréres à l’al. a ci-dessus, à un tel compte de dépôt en faveur du créancier, s’il peut être prouvé:
aa.
Que le débiteur est l’héritier ou l’exécuteur testamentaire du débiteur originel et que la succession doit être partagée; ou
bb.
Que le débiteur est une société et que celle-ci entre en liquidation;
cc.
Que le syndic de faillite ou l’administrateur de liquidation judiciaire procède à une distribution.
c.
Le versement effectué à un compte de dépôt, conformément aux dispositions ci-dessus, libère le débiteur de sa dette. Le créancier bénéficie, en ce cas, des mêmes conditions de transfert que si le montant versé au compte de dépôt (y compris les intérêts, au cas où l’établissement tenant le compte de dépôt en verse) se trouvait encore entre les mains du débiteur.
d.
Le créancier a, à tout moment, le droit d’exiger le virement à son compte en Deutschemark (Art. 18) d’un montant versé à un compte de dépôt spécial.

4. Créances de faible montant

Dans le cas des créances de faible montant, les Services allemands compétents examineront avec bienveillance, les demandes des intéressés en vue d’un transfert accéléré.

5. Paiement au titre des livraisons de marchandises et des prestations de services, à propos desquels le créancier prouve que le versement à son compte a été effectué sans son assentiment.

Un créancier qui prouve qu’un versement à son compte bancaire ou postal, pour livraisons de marchandises ou prestations de services (Art. 1), a eu lieu sans son assentiment, ne peut, du fait du versement à un compte de ce genre, perdre son droit à voir son versement traité conformément au Chap. C.


  Chapitre D Règlement des créances financières privées (Art. 2)

Art. 33

Les créances en capital en monnaie allemande, y compris celles en mark-or ou en Reichsmark avec clause-or qui ne présentent pas un caractère spécifiquement étranger (Art. 6), pourront continuer à être payées aux conditions convenues, en ce qui concerne tant l’intérêt que l’amortissement, conformément aux dispositions de contrôle des changes en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne et Berlin (Ouest) au moment du paiement. Selon les dispositions actuellement en vigueur, le paiement ne peut avoir lieu qu’en Deutschemark.

Art. 34

Les créances en capital en devises étrangères et celles en mark-or ou en Reichsmark avec clause-or mais présentant un caractère spécifiquement étranger (Art. 6), seront réglées comme suit:

1.
Dans la mesure où le débiteur a effectué des versements à la «Konversionskasse für deutsche Auslandschulden» la détermination des montants en capital et des intérêts restant dus sera faite selon les dispositions de l’Art. 9.
2.
Si des intérêts sont dus, le montant des arriérés d’intérêts jusqu’au 31 Décembre 1952 sera calculé, à intérêts simples, aux taux suivants:
a.
Si le taux d’intérêt annuel était jusqu’ici inférieur ou égal à 4 %, le taux antérieur subsiste;
b.
Si le taux d’intérêt annuel était jusqu’ici supérieur à 4 %, il sera réduit aux deux tiers, sans jamais être inférieur à 4 %.
3.
Le montant des arriérés d’intérêts calculé selon les al. 1 et 2 ci-dessus sera ajouté à la créance non encore remboursée. Le nouveau montant en capital ainsi obtenu portera intérêt, à partir du 1er janvier 1953, à un taux fixé à 75 % du taux applicable lors de l’entrée en vigueur du présent règlement. Toutefois, le nouveau taux d’intérêt ne devra pas être:
a.
Inférieur à 4 % ni supérieur à 5¼ % par an, pour les créances sous forme d’obligations;
b.
Inférieur à 4 % ni supérieur à 6 % par an pour les autres créances. Si le taux d’intérêt en vigueur jusqu’ici était égal ou inférieur à 4 %, il reste inchangé.
Les intérêts devront être transférés au moins tous les six mois.
4.
Dans le cas des créances ayant fait l’objet d’une conversion effective, c’est le taux d’intérêt convenu lors de la conversion effective qui sert de base du calcul pour les abattements éventuels conformément aux al. 2 et 3.
Les réductions d’intérêt valables pour une durée limitée ne sont prises en considération que pour la période pour laquelle elles ont été convenues.
5.
Dans le cas des créances ayant fait l’objet d’une conversion non effective, le taux d’intérêt qui aurait été applicable si cette conversion n’avait pas eu lieu sert de base de calcul pour les abattements éventuels conformément aux al. 2 et 3.
6.
Le nouveau montant en capital sera amorti à partir du 1er janvier par le transfert des annuités suivantes:
a.
Pendant les 5 premières années (du 1er Janvier 1958 au 31 Décembre 1962) une annuité de 3 %;
b.
Pendant les 5 années suivantes (du 1er Janvier 1963 au 31 Décembre 1967) une annuité de 8 %;
c.
Pendant les 3 années suivantes (du 1er Janvier 1968 au 31 Décembre 1970) une annuité de 15 %.
Les intérêts seront calculés sur le montant en capital subsistant au moment de chaque transfert.
7.
Jusqu’au 30 Juin 1953, le créancier pourra exiger que les arriérés d’intérêts calculés conformément aux al. 2 et 4 ci-dessus ne soient pas ajoutés au capital conformément à l’al. 3, mais soient réglés par paiement en Deutschemark. Le débiteur devra effectuer ce paiement dans les 6 mois de la demande.
8.
Pour les montants de faible importance, les intéressés pourront, dans des cas particuliers et avec l’autorisation des autorités allemandes compétentes, convenir de conditions de remboursement différentes.
9.
Les créanciers et les débiteurs pourront, compte tenu des dispositions de contrôle des changes alors en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne ou Berlin (Ouest), convenir du règlement en Deutschemark de tout ou partie de la créance.
10.
Les autorités allemandes compétentes se réservent d’examiner avec bienveillance, dans les cas particulièrement dignes d’intérêt, les demandes des intéressés en vue de conditions de remboursement différentes.
11.
Les créanciers étrangers titulaires des créances énumérées à l’Art. 2, al. 2 b pourront exiger le paiement en Deutschemark des intérêts échus au 31 Décembre 1952 sans la réduction prévue a l’al. 2 du présent Article, s’ils acceptent ce paiement comme un règlement complet.
12.
Le cas échéant, les principes posés dans l’Annexe II de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes pourront être appliqués, pour compléter la présente proposition de règlement, au règlement des créances afférentes aux obligations et coupons qui relèvent de la présente proposition de règlement.

  Chapitre E Revenus arriérés d’investissements (Art. 3)

Art. 35

Le paiement a lieu en Deutschemark conformément aux dispositions de contrôle des changes en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne et à Berlin (Ouest).


  Chapitre F Autres créances pécuniaires (Art. 4)

Art. 36

Ces créances sont réglées conformément aux dispositions applicables à la catégorie de créances à laquelle elles appartiennent ou avec laquelle elles présentent, en raison de leur caractère, le plus d’analogie. En cas de doute, il sera tenu compte des dispositions généralement contenues dans les accords de paiement.

  Annexe IV A

(Note: Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 6 A au Rapport de la Conférence des dettes extérieures allemandes.)

  Déclaration commune des Délégations allemande et suisse au sujet des négociations relatives au règlement des dettes foncières suisses libellées en francs suisses (Schweizer Frankengrundschulden)

En exécution de la déclaration du 20 mars 1952 soumise par les représentants des créanciers et des débiteurs à la Conférence des Dettes allemandes de Londres, des négociations ont eu lieu à Fribourg en Brisgau les 10 et 11 juin 1952. Elles n’ont cependant pu aboutir à une conclusion. La Conférence de Londres en a été informée par une déclaration du 11 juin 1952.

La continuation des négociations n’a pas jusqu’ici été possible par suite de diverses circonstances. Les parties les reprendront toutefois le plus tôt possible avec la participation de l’Office Fiduciaire (Vertrauensstelle). La Délégation allemande avisera de leur résultat la Conférence de Londres, avant la signature de l’Accord Intergouvernemental sur le règlement des dettes extérieures allemandes.

La Délégation suisse renvoie une fois de plus à l’«Exposé concernant les dettes foncières libellées en francs suisses» présenté à la Conférence à la suite des déclarations de la Délégation suisse à la deuxième séance plénière du 29 février 1952 (voir GD/V/Comité de Négociation D/Doc. 3 du 13 mars 1952). Elle réserve en conséquence sa position ultérieure, qui dépendra de l’issue des négociations bilatérales.

La Délégation allemande estime en revanche que les dettes foncières suisses libellées en francs suisses entrent dans le cadre de la Conférence de Londres sur le règlement des dettes extérieures allemandes et qu’elles doivent être réglées selon les principes élaborés au Comité de négociation D.

Les deux parties sont convenues que le tribunal arbitral à établir dans le cadre du règlement des dettes traitées au Comité D ne doit pas être compétent à l’égard des dettes foncières suisses libellées en francs suisses, mais que les cas en question doivent être soumis à l’Office Fiduciaire créé conformément aux accords intergouvernementaux germano-suisses.

Londres le, 25 juillet 1952

Signé: Paul Leverkuehn

Signé: Koenig

  Annexe V

(Note: Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 7 au Rapport de la Conférence des dettes extérieures allemandes.)

  Recommandations agréées pour le traitement des Paiements faits à la Konversionskasse

I. La Délégation allemande estimait que le débiteur allemand était définitivement libéré de sa dette à concurrence de ses paiements à la Konversionskasse. Les représentants des créanciers, par contre, estimaient que de tels versements à la Konversionskasse ne seraient pas, en règle générale reconnus par la loi de leurs pays comme libératoires pour le débiteur allemand.

Désireux de mettre un terme à de stériles discussions juridiques, les deux parties se sont mises d’accord pour rechercher une solution pratique permettant de régler, sans formalités inutiles, les demandes des créanciers.

Tout en maintenant leurs positions juridiques, la Délégation allemande et les représentants des créanciers étrangers sont donc convenus de ce qui suit:

1.
Le débiteur allemand s’engage à rembourser son créancier, selon les nouvelles conditions de règlement, sans égard aux paiements faits à la Konversionskasse, dans la mesure où le créancier:
a.
N’a pas effectivement reçu de la Konversionskasse le paiement correspondant au versement du débiteur, ou
b.
A refusé le paiement ou la prestation de la Konversionskasse fondés sur le versement du débiteur, parce qu’il ne voulait pas reconnaître comme libératoires ce paiement ou cette prestation.
Dans le cas des valeurs mobilières soumises à la Loi de validation des valeurs mobilières allemandes émises à l’étranger, le présent règlement ne s’applique qu’aux obligations et coupons validés conformément aux dispositions de cette Loi ou de tout accord conclu, en ce qui concerne l’application de la Loi, avec le pays où les valeurs ont été émises ou au titre d’un jugement déclaratoire (Feststellungsbescheide) obtenu par le créancier en exécution de ladite Loi.
2.
Les débiteurs seront remboursés des sommes en cause sur les fonds publics allemands.
3.
Les paiements par le débiteur à la Konversionskasse qui ne tombent pas sous le coup de l’al. 1 ci-dessus sont considérés comme libératoires pour le débiteur à concurrence de leur montant.

II. Sous réserve des dispositions générales du par. I ci-dessus:

a.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement intégral aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par des débiteurs sur le territoire de la Sarre, et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autres contreparties.
b.
Le Gouvernement Fédéral s’engage à assumer la responsabilité du paiement aux créanciers étrangers, dans les monnaies dans lesquelles elles étaient exigibles, de 60 % des sommes qui ont été versées à la Konversionskasse par des débiteurs en Autriche, en France, en Belgique et au Luxembourg et au titre desquelles les créanciers étrangers n’ont pas reçu de versements en devises étrangères ou bénéficié d’autres contreparties.
c.
Le Gouvernement Fédéral entrera en négociations avec les représentants des créanciers étrangers avant la fin de décembre 1952 au sujet de l’application de ces engagements.

  Annexe VI

  Recommandations agréées pour l’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark

(Note – Le texte reproduit ci-dessous est celui de l’Annexe 8 au Rapport de la Conférence des dettes extérieures allemandes.)

Les arrangements détaillés ci-dessous ont été convenus en ce qui concerne l’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark:

1.
Le créancier étranger détenteur d’un «avoir originel» en monnaie allemande pourra utiliser son avoir dans le cadre de la réglementation en vigueur lors de l’entrée en vigueur du présent règlement dans la République fédérale d’Allemagne et Berlin (Ouest); il pourra également céder de tels avoirs à une autre personne hors d’Allemagne.
2.
Le créancier étranger détenteur d’un «avoir de cession» en monnaie allemagne conservera le droit de céder cet avoir à une autre personne hors d’Allemagne.
Le créancier étranger détenteur d’un tel avoir conservera le droit d’utiliser cet avoir principalement à des investissements à long terme dans l’économie allemande.
3.
Les Autorités allemandes compétentes prendront les règlements nécessaires pour prévenir toute évasion illégale des avoirs en monnaie allemande ou tout autre abus préjudiciable à l’économie allemande et à l’ensemble des créanciers. Les utilisations permises en vertu d’une autorisation générale lors de l’entrée en vigueur du présent règlement pourront, en vue d’assurer le contrôle, être soumises à une autorisation individuelle, sans que les possibilités générales d’utilisation soient de ce fait, restreintes.
4.
Les Autorités allemandes compétentes s’efforceront de prévoir des possibilités d’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark, dans la mesure où le permettra la situation des changes. Elles auront pour but de simplifier dans la mesure du possible la procédure de délivrance des autorisations.
5.
En vue de la discussion de questions générales liées à l’utilisation des avoirs bloqués en Deutschemark, le Gouvernement Fédéral constituera une Commission consultative composée sur une base paritaire de représentants des principaux pays créanciers d’une part et de la République fédérale d’autre part.

  Annexe VII

  Accord sur les dettes en Mark-or, ou en Reichsmark avec une clause-or présentant un caractère spécifiquement étranger

Délégation allemande

pour les dettes extérieures

243-18 Del. 39-2177/52.

A M. le Président de la Commission

Tripartite des Dettes allemandes,

29, Chesham Place, Londres, S.W. 1.

Londres, 21 novembre 1952

Monsieur le Président,

Les négociations en vue de définir les critères applicables pour décider du caractère spécifiquement étranger des obligations en mark-or, en Reichsmark avec une clause-or ou en Reichsmark avec une option-or, négociations qui avaient été prévues par l’Art. V, par. 3 de l’Annexe 4 et l’Art. 6 de l’Annexe 6 du Rapport final de la Conférence des dettes de Londres et qui étaient mentionnées dans la lettre commune de Sir Otto Niemeyer et de M. Hermann J. Abs à la Commission Tripartite des Dettes allemandes, ont eu lieu à Londres du 21 octobre au 21 novembre 1952 entre la Délégation allemande pour les dettes extérieures et une Délégation de représentants des créanciers britanniques, américains, suisses et néerlandais.

Nous sommes heureux de vous faire connaître que ces négociations ont abouti le 21 novembre 1952 à une entente enregistrée dans un Accord qui a été signé aujourd’hui. Lors de la signature de cet Accord, les Présidents des deux Délégations ont échangé quatre lettres, datées du 21 novembre 1952, qui ont pour objet de clarifier diverses questions posées par l’Accord. Ces lettres sont les suivantes:

1.
Echange de lettres relatif au transfert des montants dus sur des créances en mark-or ayant un caractère spécifiquement étranger.
2.
Echange de lettres sur l’interprétation de la clause relative au contrat de «Trusteeship».
3.
Echange de lettres sur une question d’interprétation relative à la 40e Ordonnance d’application de la Loi de Conversion monétaire.
4.
Echange de lettres relatif à une réserve des créanciers visant la conversion des créances à l’encontre de débiteurs secondaires et à la possibilité d’un retrait de cette réserve.

Nous avons l’honneur de vous soumettre une copie du texte de l’Accord en anglais et en allemand et les quatre échanges de lettres également en anglais et en allemand, en vous demandant de bien vouloir les approuver aussitôt que possible. Nous serions heureux que l’Accord ainsi que les quatre échanges de lettres soient joints aux Annexes I, II et IV de l’Accord sur les dettes.

Veuillez agréer, Monsieur le Président, etc.

(signé) Hermann J. Abs

Président de la Délégation Allemande pour les dettes extérieures

(signé) N. Leggett

Président du Comité de Négociation «B» de la Conférence des Dettes Extérieures Allemandes

Note:

1.
Les signataires de la lettre ci-dessus ont accepté que les documents cités soient joints en Annexe VII à l’Accord sur les dettes extérieures allemandes, au lieu d’être attachés aux Annexes I, II et IV comme prévu dans le dernier paragraphe de la communication ci-dessus.
2.
Les échanges de lettres mentionnés dans le dernier paragraphe de cette communication ont été résumés et sont joints en Annexe VII A.

Accord sur les obligations en Mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or présentant un caractère spécifiquement étranger

Londres, 21 novembre 1952

En vertu des réserves formulées dans l’Art. V, par. 3 de l’Annexe 4, et dans l’Art. 6 de l’Annexe 6 du Rapport final de la Conférence des dettes de Londres, et de la lettre commune adressée par le Président de la Délégation allemande, M. Hermann J. Abs et par Sir Otto Niemeyer à la Commission Tripartite des Dettes allemandes, le 19 novembre 1952, au sujet des emprunts en mark-or des Municipalités allemandes, il est décidé ce qui suit:

I. II est reconnu que les droits et créances spécifiés ci-dessous présentent un caractère spécifiquement étranger au sens des dispositions susvisées.

1.
Créances exprimées en mark-or, en Reichsmark avec une clause-or ou en Reichsmark avec une option-or, afférentes à des obligations établies par des débiteurs allemands et émises ou placées à l’étranger, à condition que ces obligations:
a.
Constituent un emprunt, dont les termes démontrent qu’il était exclusivement destiné à être placé ou négocié dans des pays étrangers. Lorsque l’intérêt d’une obligation quelconque était exempt d’impôt sur les revenus du capital, l’obligation sera considérée comme faisant partie d’un emprunt exclusivement destiné à être placé ou négocié dans des pays étrangers;
b.
Soient, aux termes des obligations elles-mêmes, payables dans des pays étrangers seulement.
Toute partie d’un emprunt différant des autres parties en raison, soit de sa désignation spéciale, soit de son assujettissement en Allemagne à un régime spécial en matière fiscale ou en ce qui concerne la cotation, sera de même considérée comme un emprunt au sens des par. a ou b ci-dessus sauf lorsque les obligations de cette partie de l’emprunt étaient «officiellement cotées sur un marché allemand des valeurs avant le 1er septembre 1939.
2.
Créances exprimées en mark-or, en Reichsmark avec une clause-or ou en Reichsmark avec une option-or, afférentes à d’autres emprunts ou crédits résultant de transactions financières, contractés à l’étranger par des débiteurs allemands, y compris les créances de l’espèce garanties par des hypothèques, à condition:
a.
Qu’il ait été expressément convenu dans les accords initiaux écrits relatifs à la dette que le paiement serait fait à l’étranger, que le tribunal compétent serait un tribunal situé dans un pays étranger ou que la dette serait assujettie à la loi étrangère et
b.
Que dans le cas des dettes contractées après le 31 juillet 1931, les sommes prêtées aient été versées en monnaie étrangère, en Reichsmark libres ou en or ou aient été prélevées sur un compte en Reichsmark bloqués au crédit duquel avaient été portés des versements provenant d’un remboursement d’emprunts en mark-or ou en devises étrangères contractés à l’étranger avant le 31 juillet 1931, à condition que les sommes provenant du compte en Reichsmark bloqués aient été prêtées à nouveau par le créancier étranger à un autre débiteur allemand avec le consentement des autorités allemandes de contrôle des changes et qu’une clause-or ou qu’une clause d’option-or ait été stipulée dans ce nouvel emprunt.

Un emprunt ou un crédit sera de même considéré comme ayant été contracté en pays étranger si le débiteur savait, au moment où la dette a été contractée, que le créancier allemand, agissant en vertu d’un contrat de «Trusteeship» n’était que le mandataire d’un prêteur étranger. Un emprunt ou crédit contracté auprès du mandataire étranger d’un préteur allemand ne sera pas considéré comme ayant été contracté en pays étranger.

II. Parmi les créances et les droits mentionnés au par. I ne sont pas comprises les créances des compagnies d’assurance et des établissements de crédit étrangers qui, aux termes de la loi allemande, sont tenus de préparer un bilan de conversion, à condition que les créances aient été portées à l’actif de ce bilan.

III.3 Dans le cas des sûretés réelles immobilières (hypothèques, privilèges et garanties foncières, «Grund- und Rentenschulden») constituées au 20 juin 1948 en vue de garantir certaines créances personnelles, spécifiées au contrat, de créanciers étrangers, la conversion initiale continuera, sous réserve des dispositions prévues ci-après, de s’appliquer conformément aux dispositions de la Loi de conversion monétaire et de la 40e Ordonnance d’application de cette Loi. Lorsqu’une sûreté réelle immobilière aura, conformément à ces dispositions, été convertie à un taux autre que celui de 1 Deutschemark pour 1 Reichsmark, la garantie sera rétablie en faveur du créancier sous la forme d’une sûreté réelle immobilière ayant la même valeur nominale que la sûreté qui existait le 20 juin 1948 (déduction faite des réductions postérieures à cette date) et ayant le même rang que la sûreté antérieure dans la mesure où cette prise de rang pourra être faite sans porter atteinte aux droits réels que des tiers pourraient avoir acquis sur les biens immobiliers en cause entre le 21 juin 1948 et le 15 juillet 1952. Dans la mesure où de tels droits auraient été acquis par des tiers au cours de cette période, les principes suivants seront appliqués. Leurs détails seront réglés par la Loi allemande:

a.
Si les biens immobiliers ont changé de propriétaire, la garantie disparue ne sera rétablie en faveur du créancier, sous la forme d’une sûreté réelle immobilière, que dans la mesure où le montant du prélèvement opéré au titre de la taxation des bénéfices réalisés lors de la conversion des hypothèques (Hypothekengewinnabgabe) est ou sera réduit.
b.
Lorsqu’un tiers a acquis d’autres droits réels sur les biens immobiliers, la garantie disparue ne sera rétablie en faveur du créancier que sous la forme d’une sûreté réelle immobilière de rang immédiatement inférieur. Toutefois, lorsque le montant du prélèvement opéré au titre de la taxation des bénéfices réalisés lors de la conversion des hypothèques (Hypothekengewinnabgabe) sera réduit la sûreté rétablie prendra rang avant les droits acquis par le tiers dans la mesure où celui-ci aura bénéficié de la réduction.
c.
Tout créancier dont la créance présente un caractère spécifiquement étranger se verra accorder un privilège sur la créance de compensation qui pourra être accordée à son débiteur, dans la mesure où la sûreté réelle immobilière constituée en sa faveur ne pourra être rétablie à son rang ou à son montant antérieurs.
d.
Lorsqu’il n’est pas possible de donner au créancier une sûreté réelle immobilière correspondant par son montant à la sûreté antérieure, le débiteur recevra, sur les fonds publics, un montant lui permettant de satisfaire à la créance dans la mesure où elle ne pourrait, vu l’impossibilité de rétablir la sûreté initiale, être recouvrée sur les biens gagés.

Il est convenu que des principes analogues, compte tenu des ajustements nécessaires eu égard aux caractéristiques particulières à la législation locale, seront appliqués à Berlin (Ouest), étant entendu que les droits existants des créanciers ou les droits prévus en leur faveur par les modalités ci-dessus ne pourront être réduits.

IV. Dans tous les cas, la reconnaissance du caractère spécifiquement étranger est subordonnée à la condition préalable que la créance ait été détenue au 1er janvier 1945 par une personne qui, à l’époque, possédait la qualité de ressortissant d’un pays créancier ou qui, sans être ressortissant allemand, résidait dans un pays créancier. Lorsqu’une créance ou une sûreté réelle immobilière garantissait une créance qui était, à l’époque, détenue par un mandataire, il sera tenu compte non de la personne du mandataire mais de la personne du mandant. Toute personne morale sera censée avoir la qualité de ressortissant du pays selon les lois duquel elle a été constituée.

V. Les représentants des créanciers ont demandé que les créances de créanciers étrangers à l’encontre de débiteurs secondaires [selon la définition de l’Art. 15 (par. 8) de la Loi de conversion, modifiée par la Loi no 46 de la Haute Commission Alliée (Amtsblatt 1951 no 46, page 756), mais sans la restriction qui en limite l’application aux ressortissants des Nations-Unies], y compris les sûretés réelles immobilières constituées par ces débiteurs secondaires, soient, dans les cas où les créances sont exprimées en mark-or, en Reichsmark avec une clause-or ou en Reichsmark avec une option-or, considérées comme présentant un caractère spécifiquement étranger et converties au taux de 1 mark-or ou 1 Reichsmark avec clause-or pour 1 Deutschemark. La Délégation allemande a répondu à cette demande que ces créances et sûretés réelles immobilières devraient être considérées du point de vue de la garantie que le débiteur primaire allemand devrait proposer dans l’offre à formuler par lui en application du Règlement des dettes de Londres.

Il a été décidé que cette question serait laissée en instance en attendant que soit clarifiée la question de la garantie des obligations des débiteurs primaires individuels. Les représentants des créanciers se sont toutefois réservé le droit d’exiger le règlement définitif de l’obligation du débiteur secondaire au taux de 1 mark-or, 1 Reichsmark avec une clause-or ou 1 Reichsmark avec une option-or pour 1 Deutschemark, dans le cas où la sûreté offerte par le débiteur primaire allemand ne serait pas suffisante.

Hermann J. Abs

Président de la Délégation Allemande pour les Dettes Extérieures

N. Leggett

Président du Comité de Négociation «B» de la Conférence des Dettes Extérieures Allemandes

  Annexe VII A

  Dispositions agréées tendant à clarifier diverses questions relatives à l’Annexe VII

Au Président de

la Commission tripartite

29 Chesham Place

London

Londres, 9 février 1953

Monsieur le Président,

Notre lettre du 21 novembre 1952 comportait en Annexe quatre échanges de lettres destinés à clarifier diverses questions relatives à l’Accord du 21 novembre 1952 sur les obligations libellées en mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or, présentant un caractère spécifiquement étranger.

Dans un souci de simplification, il a été suggéré que ces quatre échanges de lettres pourraient être fondus en un seul document qui serait annexé à l’Accord susvisé du 21 novembre 1952. Nous sommes parvenus à un accord sur le texte de ce document et nous avons l’honneur de vous l’adresser sous ce pli en anglais et en allemand en vous demandant de bien vouloir l’annexer à l’Accord précité.

Veuillez agréer, ...

(signé) Hermann J. Abs

Président de la Délégation allemande pour les aettes extérieures

(signé) N. J. F. Leggett

Président du Comité de Négociation «B» de la Conférence des dettes extérieures allemandes

Annexe à l’Accord du 21 novembre 1952 sur les obligations en mark-or ou en Reichsmark avec une clause-or présentant un caractère spécifiquement étranger

Les dispositions ci-dessous constituent une Annexe à l’Accord du 21 novembre 1952:

1.
Il est confirmé que les montants exigibles, par application des Annexes 3 et 4 au Rapport de la Conférence des Dettes extérieures allemandes, au titre de créances libellées en mark-or, en Reichsmark avec une clause-or ou en Reichsmark avec une option-or seront traités, en ce qui concerne les transferts, comme si ces montants étaient payables en monnaie non allemande dans un pays étranger conformément aux dispositions de l’Art. 11 par. 1a du projet d’Accord Intergouvernemental sur les dettes extérieures allemandes.
2.
Il est convenu que l’existence d’un contrat de mandat («trusteeship») au sens du dernier alinéa du par. I 2 de l’Accord du 21 novembre 1952, peut être prouvée non seulement par la présentation d’un contrat écrit ou de lettres relatives au «trusteeship», mais également par le traitement appliqué dans le passé au prêteur étranger, en sa qualité de créancier, par les autorités allemandes compétentes en matière de contrôle des changes.
3.
Il est convenu que dans le cas des hypothèques (c’est-à-dire dans le cas de tous les «Grundpfandrechte») garantissant des créances exprimées en monnaie non allemande et converties, conformément à l’Art. I, par. 2, al. 1, 2 et 5 de la 40e Ordonnance d’application de la loi de conversion monétaire, au taux de 1 Deutschemark pour 1 Reichsmark, 1 Reichsmark avec une clause-or ou 1 Reichsmark avec une option-or, la conversion est définitive. C’est pour cette raison que l’Accord du 21 novembre 1952 ne contient aucune disposition sur ce point particulier.
4.
Aux termes du par. V de l’Accord du 21 novembre 1952, les créanciers se sont réservé le droit d’exiger le règlement définitif de la conversion de leurs créances sur des débiteurs secondaires (et des sûretés réelles immobilières qui les garantissent), au taux de 1 Deutschemark pour 1 mark-or, 1 Reichsmark avec une clause-or ou 1 Reichsmark avec une option-or, lorsque la sûreté offerte par le débiteur primaire allemand particulier dans son offre de règlement ne paraîtrait pas suffisante au créancier. A cet égard, le Président de la Délégation allemande pour les dettes extérieures, M. Hermann J. Abs, s’efforcera d’user de son influence sur les débiteurs primaires en cause pour les amener à faire sans délai à leurs créanciers étrangers des offres de règlement telles que leur acceptation ne placera en aucun cas le créancier dans une situation moins favorable que celle qui lui est actuellement réservée par la 40e Ordonnance d’application de la Loi de conversion monétaire. Si de telles offres sont formulées et acceptées, il est à prévoir que les créanciers retireront la réserve qu’ils ont formulée dans le par. V en ce qui concerne la conversion de leurs créances à l’encontre de débiteurs secondaires.
Bien que la réserve mentionnée ci-dessus ne concerne que les créanciers auxquels la 40e Ordonnance d’exécution de la Loi de conversion monétaire et l’Art. 15 de ladite Loi (modifié par la Loi no 46) sont applicables, c’est-à-dire les ressortissants des pays membres des Nations Unies, il est entendu que, conformément aux principes de non discrimination et d’égalité de traitement entre tous les créanciers, cette réserve s’appliquera également aux créances, à l’encontre de débiteurs secondaires, des personnes ne possédant pas la qualité de ressortissants de pays membres des Nations Unies.

  Annexe VIII

  Interprétation agréée concernant le par. (2) de l’Art. 5 de l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes

Aucune des dispositions du par. 2 de l’Art. 5 de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes ne pourra être interprétée comme affectant les droits établis par la législation actuellement en vigueur dans la République fédérale d’Allemagne ou prévus par un accord signé entre la République fédérale d’Allemagne et une ou plusieurs autres Parties à l’Accord sur les dettes extérieures allemandes avant la signature de ce dernier Accord.

  Annexe IX

  Charte du Tribunal d’arbitrage de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes

Art. 1

1. Le Tribunal d’Arbitrage de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes, dénommé ci-après «le Tribunal», se compose de huit membres permanents désignés comme suit:

a.
Trois membres nommés par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne;
b.
Un membre nommé par le Gouvernement de la République française;
c.
Un membre nommé par le Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord;
d.
Un membre nommé par le Gouvernement des Etats-Unis d’Amérique;
e.
Un Président et un Vice-Président nommés conjointement par les Gouvernements en droit de nommer les autres membres permanents du Tribunal. Au cas où ces Gouvernements n’auraient pu, dans les quatre mois de l’entrée en vigueur de l’Accord sur les Dettes extérieures allemandes (dénommé ci-après «l’Accord»), se mettre d’accord sur la nomination du Président ou du Vice-Président ou de l’un d’entre eux, le Président de la Cour Internationale de Justice procédera à la nomination ou aux nominations, à la demande du Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord agissant en vertu des pouvoirs qui lui sont conférés par les Parties contractantes, dans la présente Charte.

2. Lorsqu’une partie à une instance devant le Tribunal est une Partie contractante, autre que les Gouvernements mentionnés au par. 1 du présent Article, cette Partie est en droit de nommer un membre supplémentaire qui siège pour l’instance en cause. Lorsque plusieurs Parties contractantes sont dans cette situation, ces Parties sont en droit de nommer conjointement un membre supplémentaire.

3. Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne est en droit de nommer un membre supplémentaire pour siéger dans toute instance dans laquelle un membre supplémentaire, nommé conformément au par. 2 du présent Article, siège également.

4. Les premières nominations de membres permanents du Tribunal seront notifiées au Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord dans les deux mois de l’entrée en vigueur de l’Accord. Les nominations aux sièges devenus vacants seront notifiées dans le mois de la vacance.

5. Les Parties contractantes nommant un membre supplémentaire par application du par. 2 du présent Article notifieront leur nomination au Tribunal dans un délai d’un mois à compter de l’introduction de l’instance pour laquelle cette nomination est faite. Au cas où la nomination de ce membre supplémentaire ne serait pas notifiée au Tribunal dans ce délai, l’instance sera conduite sans la participation de membres supplémentaires.

6. Lorsque le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne nomme un membre supplémentaire par application du par. 3 du présent Article, il notifie cette nomination au tribunal dans un délai d’un mois à compter de la réception par celui-ci de la notification de la nomination du membre supplémentaire désigné par application du par. 2 du présent Article. Au cas où la nomination du membre supplémentaire désigné par le Gouvernement Fédéral ne serait pas notifiée au tribunal dans ce délai, l’instance sera conduite sans la participation de ce membre supplémentaire.

Art. 2

1. Les membres permanents du Tribunal sont nommés pour cinq ans. Leur mandat peut être renouvelé.

2. Au cas où le Président ou le Vice-Président décède, démissionne ou se trouve empêché de remplir les devoirs de sa charge, son successeur est désigné par les Gouvernements en droit de nommer les membres permanents du Tribunal. Si ces Gouvernements ne peuvent se mettre d’accord pour la désignation de ce successeur dans un délai d’un mois à compter de la vacance, le Président de la Cour Internationale de Justice sera prié de procéder à la nomination, conformément aux dispositions du par. 1 e de l’Art. 1 de la présente Charte.

3. Au cas où un membre permanent autre que le Président ou le Vice-Président décède, démissionne ou se trouve empêché de remplir les devoirs de sa charge, le Gouvernement qui l’avait nommé nomme son successeur dans les deux mois de la vacance. Ce successeur demeure en exercice pour tout le temps qui reste à courir avant l’expiration du mandat du membre qu’il remplace.

4. Lorsqu’un membre permanent est temporairement empêché d’assister aux séances du Tribunal, le Gouvernement qui l’a nommé peut nommer un membre suppléant pour le remplacer pendant la durée de son absence.

5. Un membre permanent dont le mandat est expiré ou qui démissionne doit cependant continuer à exercer ses fonctions jusqu’à ce que son successeur ait été nommé. Après cette nomination, à moins que le Président n’en décide autrement, il doit continuer à exercer ses fonctions dans les affaires en instance dont il avait à s’occuper, jusqu’à ce que ces affaires aient été définitivement réglées.

6. Aucun membre permanent ne peut être révoqué avant l’expiration de son mandat, si ce n’est par accord entre les Gouvernements mentionnés au par. 1 de l’Art. 1 de la présente Charte, et, s’il s’agit d’un membre nommé par le Président de la Cour Internationale de Justice, avec le consentement de celui-ci.

Art. 3

1. Tous les membres du Tribunal doivent réunir les conditions requises pour être nommés dans leurs pays respectifs à de hautes fonctions judiciaires, ou être des jurisconsultes ou d’autres experts possédant une compétence notoire en droit international.

2. Les membres du Tribunal ne doivent ni solliciter ni accepter d’instructions d’aucun Gouvernement; ils ne peuvent se livrer à aucune activité incompatible avec l’exercice normal de leurs fonctions, ni participer au règlement d’aucune affaire dont ils ont eu antérieurement à s’occuper à un autre titre ou dans laquelle ils ont un intérêt direct.

3.
a. Pendant la durée et après l’expiration de leur mandat, les membres du Tribunal qui ne sont pas de nationalité allemande jouissent de l’immunité de juridiction à raison des actes accomplis dans l’exercice de leurs fonctions. Les membres du Tribunal qui sont de nationalité allemande jouissent de la même immunité de juridiction a raison des actes accomplis dans l’exercice de leurs fonctions que les juges siégeant dans les tribunaux allemands sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne.
b.
Les membres du Tribunal qui ne sont pas de nationalité allemande jouissent sur le territoire fédéral des mêmes privilèges et immunités que ceux qui sont prévus pour les membres de missions diplomatiques.
Art. 4

1. Toute affaire dont le Tribunal est saisi est entendue par lui en assemblée plénière. L’assemblée plénière comprend, en principe, tous les membres permanents du Tribunal et les membres supplémentaires éventuellement nommés pour les questions ou le litige particulier soumis au Tribunal; toutefois, le Président et le Vice-Président ne peuvent siéger en même temps. Le quorum est de cinq membres.

Une assemblée plénière doit comprendre:

a.
Le Président, ou, en son absence, le Vice-Président;
b.
Un nombre égal de membres permanents nommés par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne et de membres permanents nommés par d’autres Parties contractantes;
c.
Eventuellement les membres supplémentaires en droit de siéger;

2. En l’absence du Président, le Vice-Président assume les pouvoirs et exerce les fonctions du Président.

Art. 5

Le siège du Tribunal sera établi sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne au lieu qui sera déterminé par un accord administratif subsidiaire entre les Gouvernements en droit de nommer les membres permanents du Tribunal.

Art. 6

Dans l’interprétation de l’Accord et de ses Annexes, le Tribunal appliquera les règles généralement acceptées du droit international.

Art. 7
1.
a. Les langues officielles du Tribunal sont le français, l’anglais et l’allemand. Toutefois le Président peut, avec le consentement des parties, décider que seule l’une d’elles ou deux d’entre elles seront employées dans la procédure d’une affaire.
b.
Les décisions du Tribunal seront rendues dans les trois langues.

2. Les Gouvernements parties à un litige soumis au Tribunal sont représentés devant lui par des agents qui peuvent être assistés par des conseils.

3. La procédure comprend une phase écrite et une phase orale. La procédure orale peut être supprimée sur la demande des parties.

4. Le Tribunal statue à la majorité. Ses décisions sont rendues par écrit, elles comprennent un exposé des faits et sont motivées. Elles indiquent également les opinions dissidentes éventuelles.

Art. 8

1. Les traitements et indemnités du Président et du Vice-Président sont à la charge du Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne pour une moitié, l’autre moitié étant répartie par fractions égales entre les autres Gouvernements en droit de nommer des membres permanents.

2. Le traitement et les indemnités de chacun des autres membres du Tribunal sont à la charge du Gouvernement qui l’a nommé. Au cas où un membre aurait été nommé par plusieurs Gouvernements, ces frais seront répartis par fractions égales entre les Gouvernements en cause.

3. Les fonds nécessaires aux autres frais du Tribunal seront fournis par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne.

4. Les questions administratives intéressant le Tribunal, les locaux dont il disposera, la nomination du personnel et ses traitements seront réglés par un accord administratif subsidiaire entre les Gouvernements en droit de nommer les membres permanents du Tribunal.

Art. 9

Le Tribunal arrêtera ses règles de procédure dans le cadre de la présente Charte et de l’Accord.

  Annexe X

  Charte de la Commission Mixte

Art. 1

1. La Commission Mixte (dénommée ci-après «la Commission») instituée pour l’interprétation de l’Annexe IV de l’Accord sur les dettes extérieures allemandes (dénommé ci-après «l’Accord») comprend les huit membres permanents du Tribunal d’Arbitrage établi par application de l’Art. 28 de l’Accord, et les membres supplémentaires qui peuvent être nommés temporairement par application des dispositions des par. 2 et 3 du présent Article. Toutefois, tout Gouvernement ayant nommé l’un des membres permanents du Tribunal d’Arbitrage peut, au lieu de désigner ce membre permanent pour siéger à la Commission, y nommer une autre personne. (Les membres de la Commission ayant la qualité de membres permanents du Tribunal d’Arbitrage et les membres nommés à la place de ces membres permanents sont désignés ci-après par l’expression «membres permanents de la Commission»).

2. Lorsqu’une partie à une instance devant la Commission est soit le Gouvernement d’un pays créancier autre que les Gouvernements en droit de nommer les membres permanents du Tribunal d’Arbitrage, soit une personne possédant la qualité de ressortissant ou de résidant de ce pays, le Gouvernement intéressé est en droit de nommer un membre supplémentaire qui siège pour l’instance en cause. Lorsque plusieurs Gouvernements se trouvent dans cette situation ces Gouvernements sont en droit de nommer conjointement un membre supplémentaire.

3. Le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne est en droit de nommer un membre supplémentaire pour siéger dans toute instance dans laquelle un membre supplémentaire nommé conformément au par. 2 du présent Article siège également.

4. La nomination de tout membre permanent de la Commission, nommé à la place d’un membre permanent du Tribunal d’Arbitrage sera notifiée au Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord dans les deux mois de l’entrée en vigueur de l’Accord. Les nominations aux sièges devenus vacants des membres nommés conformément aux dispositions du présent paragraphe seront notifiées dans le mois de la vacance.

5. Les Parties contractantes nommant un membre supplémentaire par application du par. 2 du présent Article notifieront leur nomination à la Commission dans un délai d’un mois à compter de l’introduction de l’instance pour laquelle cette nomination est faite. Au cas où la nomination de ce membre supplémentaire ne serait pas notifiée à la Commission dans ce délai, l’instance sera conduite sans la participation de membres supplémentaires.

6. Lorsque le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne nomme un membre supplémentaire par application du par. 3 du présent Article, il notifie cette nomination à la Commission dans un délai d’un mois à compter de la réception par celle-ci de la notification de la nomination du membre supplémentaire désigné par application du par. 2 du présent Article. Au cas où la nomination du membre supplémentaire désigné par le Gouvernement Fédéral ne serait pas notifiée à la Commission dans ce délai, l’instance sera conduite sans la participation de ce membre supplémentaire.

Art. 2

Les membres permanents de la Commission seront soumis, en ce qui concerne la durée et le renouvellement de leur mandat, la nomination de leurs successeurs ou de leurs suppléants, l’exercice de leurs fonctions après démission ou expiration du mandat, et la révocation, aux règles prévues pour les membres permanents du Tribunal d’Arbitrage par l’Art. 2 de la Charte de ce Tribunal (Annexe IX à l’Accord).

Art. 3

1. Tous les membres de la Commission doivent réunir les conditions requises pour être nommés dans leurs pays respectifs à de hautes fonctions judiciaires, ou être des jurisconsultes ou d’autres experts possédant une compétence notoire en droit international.

2. Les membres de la Commission ne doivent ni solliciter ni accepter d’instructions d’aucun Gouvernement; ils ne peuvent se livrer à aucune activité incompatible avec l’exercice normal de leurs fonctions, ni participer au règlement d’aucune affaire dont ils ont eu antérieurement à s’occuper à un autre titre ou dans laquelle ils ont un intérêt direct.

3.
a. Pendant la durée et après l’expiration de leur mandat, les membres de la Commission qui ne sont pas de nationalité allemande jouissent de l’immunité de juridiction à raison des actes accomplis dans l’exercice de leurs fonctions. Les membres de la Commission qui sont de nationalité allemande jouissent de la même immunité de juridiction à raison des actes accomplis dans l’exercice de leurs fonctions que les juges siégeant dans les Tribunaux allemands sur le territoire de la République fédérale d’Allemagne.
b.
Les membres de la Commission qui ne sont pas de nationalité allemande jouissent sur le territoire fédéral des mêmes privilèges et immunités que ceux qui sont prévus pour les membres des missions diplomatiques.
Art. 4

Toute instance dont la Commission est saisie est entendue par trois membres permanents de la Commission et, dans le cas où des membres supplémentaires ont été nommés pour cette instance, par ces membres supplémentaires. Les membres permanents de la Commission siégeant dans une instance sont les suivants:

a.
Un Président, qui est soit le Président du Tribunal d’Arbitrage soit, en son absence ou sur ses instructions, le Vice-Président du Tribunal d’Arbitrage;
b.
Un membre nommé par le Président parmi les membres permanents de la Commission nommés par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne;
c.
Un membre nommé par le Président parmi les autres membres permanents de la Commission, étant précisé que dans toute instance où l’une des parties est:
(i) Soit le Gouvernement d’un pays créancier en droit de nommer un membre permanent,
(ii) Soit une personne possédant la qualité de ressortissant ou de résidant de ce pays,
le membre permanent nommé par ce Gouvernement siège pour l’instance en cause. Lorsque plusieurs membres permanents sont en droit d’invoquer la disposition qui précède, le Président de la Commission désigne celui d’entre eux qui siège pour l’instance.
Art. 5

Le siège de la Commission est le même que celui du Tribunal d’Arbitrage.

Art. 6

Dans l’interprétation de l’Annexe IV à l’Accord, la Commission appliquera les règles généralement acceptées du droit international.

Art. 7
1.
a. Les langues officielles de la Commission sont le français, l’anglais et l’allemand. Toutefois, le Président peut, avec le consentement des parties, décider que seule l’une d’elles ou deux d’entre elles seront employées dans la procédure d’une affaire.
b.
Les décisions de la Commission sont rendues dans les trois langues.

2. Les Gouvernements parties à un litige soumis à la Commission sont représentés devant elle par des agents qui peuvent être assistés par des Conseils, les personnes privées peuvent être représentées par des Conseils.

3. La procédure comprend une phase écrite et une phase orale. La procédure orale peut être supprimée sur la demande des parties.

4. La Commission statue à la majorité. Ses décisions sont rendues par écrit; elles comprennent un exposé des faits et sont motivées; elles indiquent également les opinions dissidentes éventuelles.

5. Dans toute instance, la Commission peut renvoyer au Tribunal d’Arbitrage pour décision toute question qu’elle considère comme d’importance fondamentale pour l’interprétation de l’Annexe IV à l’Accord. En pareil cas, la Commission suspend l’instance dans l’attente de la décision du Tribunal d’Arbitrage.

6. Toute Partie au présent Accord qui fait appel d’une décision de la Commission devant le Tribunal d’Arbitrage par application du par. 7 de l’Art. 31 de l’Accord, doit notifier l’appel à la Commission.

7. Sauf décision contraire de la Commission, chacune des parties à l’instance paie ses propres frais.

Art. 8

1. Le traitement et les indemnités de chaque membre permanent de la Commission nommé à la place d’un membre permanent du Tribunal d’Arbitrage et de tout membre additionnel sont à la charge du Gouvernement ou des Gouvernements qui l’ont nommé.

2. Le barème des frais de justice payables par les parties aux instances sera fixé par un accord administratif subsidiaire entre les Gouvernements en droit de nommer les membres permanents du Tribunal d’arbitrage.

3. Tous les autres frais de la Commission non couverts par les frais de justice sont à la charge de la République fédérale d’Allemagne.

4. En ce qui concerne l’administration, les locaux et le personnel, la Commission fera appel aux ressources administratives à la disposition du Tribunal d’Arbitrage. Les mesures administratives particulières à la Commission qui pourraient être nécessaires seront prévues par l’accord administratif subsidiaire visé au par. 2 du présent Article.

Art. 9

La Commission arrêtera ses règles de procédure dans le cadre de la présente Charte et de l’Accord.

  Appendice A

  Echange de lettres enregistrant l’Accord du 6 mars 1951 entre les Gouvernements de la République française, du Royaume-Uni et des Etats-Unis d’Amérique et le Gouvernement de la République d’Allemagne

  A. Lettre du Chancelier de la République fédérale d’Allemagne au Président de la Haute Commission Alliée

Bonn, 6 Mars 1951

M. le Haut-Commissaire,

En réponse à votre lettre du 23 octobre 1950, j’ai l’honneur de vous communiquer ce qui suit:

I

La République fédérale confirme par la présente lettre qu’elle répond des dettes extérieures d’avant-guerre du Reich allemand y compris les dettes des autres entités à déclarer ultérieurement comme constituant des obligations du Reich, ainsi que des intérêts et autres charges des titres émis par le Gouvernement autrichien dans la mesure où de tels intérêts et charges étaient exigibles après le 12 mars 1938 et avant le 8 mai 1945.

Le Gouvernement Fédéral comprend que, lors de la fixation des modalités et des montants des paiements à effectuer par la République fédérale au titre de ses obligations, il sera tenu compte de sa situation générale, plus particulièrement de l’effet de la limitation de sa compétence territoriale et de la capacité de paiement.

II

Le Gouvernement Fédéral déclare reconnaître en principe les dettes provenant de l’aide économique fournie à l’Allemagne depuis le 8 mai 1945, pour autant que ces dettes ne se trouvent pas déjà reconnues par l’accord de coopération économique conclu le 15 décembre 1949 entre la République fédérale et les Etats-Unis ou au titre des obligations assumées par la République fédérale aux termes de l’art. 133 de la Loi Fondamentale. Le Gouvernement Fédéral est disposé à accorder aux obligations résultant de l’aide économique la priorité par rapport à toutes autres créances extérieures envers l’Allemagne ou ses ressortissants.

Le Gouvernement Fédéral juge opportun de régler les questions relatives à la reconnaissance et au règlement de ces dettes par des accords bilatéraux avec les Gouvernements des Etats ayant contribué à l’aide économique, sur le modèle de l’accord du 15 décembre 1949 conclu avec le Gouvernement des Etats-Unis. Il tient pour admis que ces accords contiendront une clause d’arbitrage dans le cas de litiges. Le Gouvernement Fédéral est prêt à entamer sans délai des pourparlers avec les Gouvernements intéressés au sujet da la conclusion de ces accords.

III

Le Gouvernement Fédéral exprime son désir de reprendre le paiement de la dette extérieure allemande. Il comprend qu’il y a accord entre lui et les Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la France et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord sur ce qui suit:

«Dans l’intérêt du rétablissement des relations économiques normales entre la République fédérale et les autres pays, il convient d’élaborer au plus vite un plan de paiements portant sur le règlement des créances publiques et privées existant à l’encontre de l’Allemagne et de ses ressortissants.

Les Gouvernements intéressés, y compris la République fédérale, les créanciers et débiteurs, doivent participer à l’élaborations de ce plan.

Le plan de paiements doit traiter notamment des créances dont le règlement peut contribuer à normaliser les rapports économiques et financiers entre la République fédérale et les autres pays. Il tiendra compte de la situation économique générale de la République fédérale et, notamment, de l’accroissement de ses charges et de la diminution de sa substance économique. Le plan ne doit pas avoir pour effet général de déséquilibrer l’économie allemande par des répercussions indésirables sur la situation financière intérieure, ni d’affecter outre mesure les ressources allemandes en devises, présentes ou futures. Le plan ne doit pas non plus augmenter sensiblement les charges financières supportées par une Puissance occupante quelconque.

Les Gouvernements intéressés pourront, pour toutes les questions résultant des négociations sur le plan de paiements ou la capacité de paiement, demander l’avis d’experts.

Les résultats obtenus au cours des négociations doivent faire l’objet d’accords. Il est entendu que le plan aura un caractère purement provisoire et sera sujet à révision dès que l’unité allemande aura été rétablie et qu’un règlement définitif de paix sera devenu possible.

Veuillez agréer, Monsieur le Haut-Commissaire, l’expression de ma très haute considération.

(signé) Adenauer


  B. Réponse du Président de la Haute-Commission Alliée au Chancelier de la République fédérale d’Allemagne

6 mars 1951

M. le Chancelier

En réponse à votre lettre du 6 mars 1951, concernant les dettes allemandes nous avons l’honneur, au nom des Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la France et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, de prendre acte des engagements du Gouvernement Fédéral relatifs à la responsabilité de la République fédérale au titre des dettes extérieures d’avant-guerre du Reich allemand et de la dette découlant de l’assistance économique fournie à l’Allemagne par les trois Gouvernements depuis le 8 mai 1945.

En ce qui concerne la priorité aux obligations qui découlent de l’assistance économique d’après-guerre, nous sommes autorisés à déclarer que les trois Gouvernements ne se proposent pas d’exercer cette priorité d’une manière qui gêne le règlement des créances étrangères résultant d’opérations commerciales postérieures au 8 mai 1945 et essentielles au relèvement économique de la République fédérale.

En ce qui concerne l’inclusion d’une clause d’arbitrage dans les accords relatifs aux dettes découlant de l’assistance économique d’après-guerre, les trois Gouvernements seront disposés, en négociant ces accords, à examiner s’il est opportun d’y prévoir une telle clause pour les questions susceptibles d’être utilement réglées par une telle procédure.

Nous avons également l’honneur de confirmer, au nom des trois Gouvernements, l’interprétation du Gouvernement Fédéral, telle qu’elle apparaît au par. 2 de l’Art. I et à l’Art. III de la lettre de votre Excellence. Nos Gouvernements élaborent actuellement des propositions conduisant à un dispositif de règlement; il est prévu d’y faire participer les créanciers étrangers, les débiteurs allemands et les Gouvernements intéressés, y compris le Gouvernement Fédéral. Ces propositions tendront à un règlement d’ensemble et ordonné des créances d’avant-guerre à l’encontre de l’Allemagne et des débiteurs allemands, ainsi que des dettes découlant de l’assistance économique d’après-guerre; ce règlement devra assurer un traitement juste et équitable de tous les intérêts en cause, y compris ceux du Gouvernement Fédéral. Il est prévu d’inclure l’arrangement qui en découlera dans un accord multilatéral; les accords bilatéraux qui pourront être jugés nécessaires seraient conclus dans le cadre du plan de règlement. Dès que leurs propositions seront prêtes, les trois Gouvernements les communiquerons au Gouvernement Fédéral et aux autres Gouvernements intéressés; ils discuteront avec eux des propositions, ainsi que de la procédure à suivre en la matière.

Nous avons l’honneur de faire savoir que nos trois Gouvernements considèrent que la lettre de votre Excellence visée ci-dessus, ainsi que la présente lettre, enregistrent l’accord des Gouvernements des Etats-Unis d’Amérique, de la France et du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord d’une part, et du Gouvernement de la République fédérale d’autre part, sur les questions relatives aux dettes allemandes visées par ces lettres. Les lettres ont été rédigées en français, en anglais et en allemand, chaque texte faisant également foi.

(signé)

John J. McCloy

Pour le Gouvernement des Etats-Unis d’Amérique

A. François-Poncet

Pour le Gouvernement de la République française

Ivone Kirkpatrick

Pour le Gouvernement du Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord

  Appendice B

  Rapport de la Conférence des Dettes Extérieures Allemandes

(sans ses Annexes)

Londres, février–août 1952

  I. Introduction

1. La Conférence Internationale des Dettes extérieures allemandes a été réunie par les Gouvernements de la République française, du Royaume Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord, et des Etats-Unis d’Amérique en vue d’élaborer un accord général pour le règlement des dettes extérieures allemandes. La Conférence soumet aux Gouvernements des pays participants le présent Rapport qui décrit ses travaux et expose ses recommandations pour le règlement de ces dettes. La Conférence suggère que des exemplaires de ce Rapport soient mis à la disposition des autres Gouvernements intéressés.

2. Avant de réunir la Conférence, les Gouvernements de la France, du Royaume-Uni et des Etats-Unis d’Amérique et le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne avaient conclu, le 6 mars 1951, un accord par lequel ce dernier Gouvernement a confirmé qu’il répondait des dettes extérieures d’avant-guerre du Reich allemand, a reconnu en principe les dettes provenant de l’aide économique fournie à l’Allemagne après la guerre par les Trois Gouvernements, et a exprimé le désir de reprendre le paiement de la dette extérieure allemande conformément aux dispositions d’un plan à élaborer par toutes les parties intéressées. L’échange de lettres enregistrant cet Accord est reproduit à l’Annexe 1.

3. En mai 1951, les Trois Gouvernements ont établi la Commission Tripartite des dettes allemandes pour les représenter dans les négociations relatives au règlement des dettes extérieures allemandes et pour organiser les travaux de la Conférence. Les Trois Gouvernements étaient représentés à la Commission Tripartite par M. François-Didier Gregh (France), Sir George Rendel (Royaume-Uni), et l’Ambassadeur Warren Lee Pierson (Etats-Unis). Leurs suppléants étaient M. René Sergent, ultérieurement remplacé par M. A. Rodocanachi et M. H. Davost (France), Sir David Waley (Royaume-Uni), et le Ministre J. W. Gunter (Etats-Unis).

4. En juin et juillet 1951, la Commission a procédé à des consultations préliminaires avec la Délégation allemande pour les dettes extérieures nommée par le Gouvernement de la République fédérale d’Allemagne, et avec les représentants de certains des principaux pays créanciers. La Délégation allemande était présidée par M. Hermann J. Abs, M. Kriege étant son suppléant.

5. En décembre 1951, la Commission Tripartite a fait connaître à la Délégation allemande les montants et les modalités de paiement que les Trois Gouvernements étaient prêts à accepter en règlement total de leurs créances au titre de l’assistance économique d’après-guerre, à condition que soit réalisé un règlement satisfaisant et équitable des dettes d’avant-guerre de l’Allemagne. Au cours de la Conférence, les Etats-Unis ont offert, en outre, de différer pendant 5 ans le recouvrement du principal de leur créance et ont modifié en conséquence leur offre de décembre 1951. Les montants et les modalités de paiement proposés sont indiqués à l’Annexe 2 du présent Rapport1.

  II. Organisation de la Conférence

6. La Conférence a tenu sa première séance plénière à Lancaster House, Londres, le 28 février 1952. Les Gouvernements de la France, du Royaume-Uni et des Etats-Unis étaient représentés par la Commission Tripartite des dettes allemandes. Les créanciers privés de ces trois pays étaient représentés par des délégations distinctes; vingt-deux pays créanciers avaient envoyé des délégations composées de représentants du Gouvernement et, dans de nombreux cas, de représentants des créanciers privés, trois pays avaient envoyé des observateurs; la Banque des règlements internationaux était représentée en sa qualité particulière de créancier; la délégation de la République fédérale d’Allemagne comprenait des représentants du Gouvernement et des représentants des débiteurs privés.

7. Conformément aux décisions de la Conférence, les organes suivants ont été constitués:

a.
Le Comité Directeur, comprenant trois membres de la Commission Tripartite, treize représentants des intérêts créanciers des pays suivants: Belgique, Brésil, Etats-Unis, France, Italie, Pays-Bas, Royaume-Uni, Suède et Suisse, et cinq membres représentant les intérêts débiteurs publics et privés. Ce Comité était chargé d’organiser les travaux de la Conférence et de s’assurer que toutes les recommandations soumises à la Conférence en séance plénière étaient de nature à réaliser un règlement général équitable et l’égalité de traitement de tous les créanciers à l’intérieur de chaque catégorie.
b.
Le Comité des créanciers, au sein duquel chaque délégation de pays créancier était représentées. Ce Comité était l’organe de coordination entre les points de vue des divers groupes d’intérêts créanciers. Il était chargé de désigner les représentants des créanciers aux différents Comités de négociation et de communiquer au Comité directeur les vues des créanciers sur toutes les recommandations élaborées par les Comités de négociation.
c.
Le Secrétariat de la Conférence placé sous l’autorité d’un Secrétaire général, M. H. A. Cridland, remplacé ultérieurement par M. E. H. Peck.

8. Le Comité Directeur a créé quatre Comités de négociation chargés respectivement des catégories de dettes suivantes:

Comité A: Dettes du Reich et dettes des autres autorités publiques, Comité B: Autres dettes à moyen et long terme,

Comité C: Dettes de Standstill,

Comité D: Dettes commerciales et dettes diverses.

Chaque comité comprenait des représentants des créanciers et des débiteurs, ainsi que des observateurs de la Commission Tripartite. Plusieurs sous-comités ont été constitués par les Comités de négociation pour traiter certaines catégories de dettes particulières.

9. Le Comité Directeur a également institué un Comité des statistiques chargé d’aider la Conférence dans ses travaux.

10. La Conférence a siégé du 28 février au 8 août 1952, avec une suspension du 5 avril au 19 mai en vue de permettre de procéder aux consultations nécessaires.

  III. Cadre général

11. Dans la poursuite de ses travaux, la Conférence s’est basée sur les faits, les principes et les objectifs suivants:

a.
Les Gouvernements de la France, du Royaume-Uni et des Etats-Unis avaient donné au Gouvernement de la République fédérale des assurances quant aux réductions et aux conditions de règlement qu’ils seraient prêts à accepter pour leurs créances d’après-guerre au titre de l’aide économique fournie par eux à l’Allemagne, à condition que soit réalisé un règlement satisfaisant et équitable des dettes d’avant-guerre.
b.
Le plan de règlement devait:
(i)
Tenir compte de la situation économique générale de la République fédérale et des effets de la limitation de sa compétence territoriale; ne pas disloquer l’économie allemande par des répercussions inopportunes sur la situation financière intérieure, ni drainer indûment les ressources actuelles ou futures de l’Allemagne en devises, ni accroître sensiblement les charges financières de l’un quelconque des Trois Gouvernements;
(ii)
Prévoir un règlement général et méthodique et assurer le traitement juste et équitable de tous les intérêts en cause;
(iii)
Comporter des dispositions en vue de l’intervention des mesures appropriées lors de la réunification de l’Allemagne.
c.
Le plan devait favoriser le rétablissement de relations financières et commerciales normales entre la République fédérale et les autres pays; à cette fin, il devait:
(i)
Mettre fin à l’état de carence de l’Allemagne au moyen d’un règlement approprié des dettes échues ou à échoir et des arriérés d’intérêts;
(ii)
Conduire à un état de fait qui permette un retour aux relations normales entre créanciers et débiteurs;
(iii)
Se présenter de telle sorte qu’il contribue à la restauration du crédit international de l’Allemagne par le rétablissement de la confiance dans sa stabilité financière et dans le respect de ses obligations d’emprunteur, tout en donnant une assurance raisonnable que l’Allemagne ne manquera pas de nouveau à ses engagements;
(iv)
Ne pas empêcher le Gouvernement Fédéral, et autant que possible le mettre en mesure d’observer en fin de compte les obligations que les membres du Fonds Monétaire International et de l’Organisation Européenne de Coopération Economique ont contractées en ce qui concerne le transfert des paiements courants, y compris les intérêts et les revenus des investissements.

  IV. Recommandations

12.  Dettes du Reich et dettes des autres autorités publiques: les recommandations pour le règlement des dettes de cette catégorie font l’objet de l’Annexe 3.

13.  Autres dettes à moyen et à long terme: les recommandations pour le règlement des dettes de cette catégorie font l’objet de l’Annexe 4.

14.  Dettes de standstill: les recommandations pour le règlement des dettes de cette catégorie font l’objet de l’Annexe 5. La Conférence a convenu que ces recommandations devraient être mises en vigueur le plus tôt possible.

15.  Dettes commerciales et dettes diverses: les recommandations pour le règlement des dettes de cette catégorie font l’objet de l’Annexe 6.

16. La Conférence a examiné les problèmes soulevés par certaines dettes qui, en raison de leur nature spéciale, ne pouvaient faire l’objet d’un règlement complet et définitif au cours de la Conférence. Des plans ont été élaborés pour résoudre ces problèmes au cours de négociations ultérieures entre les représentants des intérêts en présence. Des dispositions appropriées ont été incluses à cet égard dans les Annexes au présent Rapport. Les négociations en question se fonderont sur les principes et les objectifs de la Conférence, et les recommandations qui en résulteront, si elles sont approuvées, seront sanctionnées par l’Accord Intergouvernemental.

17. Les modalités proposées pour le règlement des dettes allemandes d’avant-guerre ont été élaborées au cours de négociations approfondies entre représentants des créanciers et des débiteurs. Elles se conforment aussi étroitement que possible à celles des contrats existants.

18. Comme il ressort des Annexes 3 à 6 aucun remboursement en devises ne devrait être effectué, pendant une période initiale de 5 ans, au titre du principal d’une dette quelconque visée par les recommandations, sauf dans les cas spéciaux où les conditions de règlement recommandées contiennent des dispositions justifiant un remboursement en principal pendant la période initiale.

19. Des dispositions appropriées ont été prévues dans les Annexes pour les cas où le débiteur se trouve dans une situation financière difficile.

Au cas où un débiteur de plusieurs emprunts étrangers se trouverait dans l’impossibilité de s’acquitter de ses obligations, toute négociation entre ce débiteur et ses créanciers devrait être conduite de façon à assurer une égale protection des intérêts de tous le créanciers de ces emprunts.

20. Le règlement des dettes de la Ville de Berlin ou des services publics lui appartenant ou contrôlés par elle et situés à Berlin est différé pour le moment. Cependant, les débiteurs privés résidant dans les secteurs occidentaux de Berlin devraient être traités comme les personnes résidant sur le territoire de la République fédérale.

21. L’Accord Intergouvernemental mentionné au par. 38 devrait prévoir que le Gouvernement Fédéral reprendra le transfert des versements d’intérêts et d’amortissement conformément au plan de règlement et fera tout ce qui est en son pouvoir pour assurer ces transferts.

La Conférence a reconnu le principe que le transfert des versements prévus par le plan de règlement impliquait la création et le maintien d’une situation de la balance des paiements telle que ces versements, comme les autres versements afférents aux transactions courantes, puissent être financés au moyen des rentrées en devises provenant des transactions visibles et invisibles, sans prélèvement, autre que temporaire, sur le réserves monétaires. A cet égard il conviendrait de tenir compte du fait que la convertibilité des monnaies n’a pas encore été rétablie. La Conférence a reconnu en conséquence que la création et le maintien de cette situation de la balance des paiements seraient facilités par la poursuite de la coopération internationale en vue de l’instauration de politiques commerciales libérales, du développement du commerce mondial et du retour à la libre convertibilité des monnaies. Elle recommande qu’il soit dûment tenu compte par tous les intéressés des principes énoncés dans le présent paragraphe.

Dans la préparation de l’Accord Intergouvernemental, il conviendrait d’étudier l’élaboration de dispositions destinées à assurer que le plan de règlement sera exécuté et mené à bien à la satisfaction de toutes les parties intéressées; y compris des dispositions applicables au cas où la République fédérale éprouverait, malgré tous ses efforts, des difficultés dans l’exécution des obligations lui incombant dans le cadre du plan.

22. Les transferts des intérêts et des versements d’amortissement exigibles en application du plan de règlement devraient être traités comme des paiements courants et, dans les cas appropriés, inclus dans tous les arrangements relatifs au commerce et/ou aux paiements entre la République fédérale et l’un quelconque des pays créanciers, que ces arrangements soient bilatéraux ou multilatéraux.

23. Dans l’exécution des modalités convenues, aucune discrimination ou traitement préférentiel ne devrait être autorisé par la République fédérale ou recherché par les pays créanciers, entre les diverses catégories de dettes ou selon la monnaie dans laquelle elles sont exigibles, ou à tout autre égard.

24. Le Gouvernement de la République fédérale devrait prendre les mesures législatives et administratives nécessaires à la mise en vigueur du plan, notamment les mesures propres à donner aux créanciers le droit de poursuivre le recouvrement de leurs créances devant les tribunaux allemands.

25. Les règlements prévus dans le présent Rapport sont fondés sur une offre, faite ou a faire, par le débiteur aux créanciers. Cette offre, même si elle est recommandée par les représentants de créanciers, ou résulte d’un arbitrage (à moins qu’il n’ait été spécifiquement décidé que la décision arbitrale lie les créanciers individuels), pourra être refusée par le créancier, auquel cas ce dernier ne pourra revendiquer le bénéfice du plan de règlement.

Le Gouvernement Fédéral sera en droit de tenir compte de cette situation lorsqu’il donnera effet aux dispositions du par. 24.

26. L’Accord Intergouvernemental devrait déclarer que, dans le cas d’une offre acceptée, lorsque le lieu juridique existant entre le débiteur et le créancier aura fait l’objet d’une modification ou lorsqu’un nouveau contrat aura été conclu entre eux par application du plan de règlement, le débiteur sera, dès l’exécution intégrale des obligations lui incombant à ce titre, considéré comme s’étant acquitté intégralement et définitivement, tant des obligations résultant du nouveau lien juridique que de celles résultant du lien juridique antérieur.

27. Les délais de prescription ne pourront courir à l’encontre des créances visées par le présent règlement pendant toute la période au cours de laquelle les sommes dues en vertu des contrats initiaux ont cessé d’être à la disposition des créanciers et jusqu’à la date à laquelle les sommes dues seront disponibles par application du présent plan de règlement.

En outre, la prescription ne pourra être invoquée à l’encontre des porteurs étrangers de valeurs mobilières allemandes intérieures (y compris les billets à ordre et les lettres de change) avant l’expiration d’un délai minimum d’un an à compter de la date à laquelle le transfert en devises étrangères des intérêts ou dividendes afférents à ces valeurs mobilières, pourra de nouveau être effectué.

Le Gouvernement Fédéral prendra toute mesure nécessaire pour assurer le respect de ce principe.

28. Certains contrats d’emprunt contiennent une clause d’option de change permettant au créancier d’obtenir, à sa demande, le versement des sommes dues, dans une monnaie autre que celle du pays dans lequel l’emprunt a été émis. Certains autres contrats peuvent contenir des dispositions analogues. Les Gouvernements intéressés doivent discuter plus avant de cette question en vue d’aboutir à un accord avant la conclusion de l’Accord Intergouvernemental.

Sans préjudice de tout accord qui pourrait ainsi être conclu quant à la monnaie dans laquelle le paiement doit être fait, les clauses d’option de change devraient, dans les cas où le contrat prévoit le versement d’un montant fixe dans la monnaie de l’option, être considérées comme valables en tant que clauses de garantie de change; par exemple tout porteur d’un emprunt contenant une clause d’option de change serait en droit de recevoir, dans la monnaie du pays dans lequel l’emprunt a été émis, la contrevaleur, sur la base du taux de change en vigueur à la date d’échéance du paiement, du montant qui aurait été payable dans la monnaie de l’option, si l’option avait été exercée.

29. Dans le cadre des règlements prévus dans les recommandations, il sera fait application des modalités suivantes, sauf disposition contraire (notamment dans le cas de l’Emprunt Young):

Les dettes libellées en dollars-or ou francs suisses-or seront calculées à raison d’un dollar courant pour un dollar-or et d’un franc suisse courant pour un franc suisse-or, et les nouveaux contrats seront libellés, suivant le cas, en dollars courants ou en francs suisses courants.
Pour les autres dettes avec clause-or (à l’exception des dettes en monnaie allemande avec clause-or qui font l’objet des Annexes 4 et 6) les sommes dues seront payables seulement dans la monnaie du pays dans lequel l’emprunt a été contracté ou émis (cette monnaie est désignée ci-après par l’expression «monnaie d’émission»).
Le montant dû sera calculé à la contre-valeur, sur la base du taux de change en vigueur à l’époque de l’échéance, de la somme en dollars américains obtenue en convertissant en dollars américains le montant de l’obligation, exprimé dans la monnaie d’émission, sur la base du taux en vigueur à l’époque du contrat ou de l’émission. Le montant en monnaie d’émission ainsi obtenu ne pourra cependant être inférieur à ce qu’il aurait été sur la base du taux de change en vigueur le 1er août 1952.

30. Au sujet de la clause-or en général, la Commission Tripartite a fait savoir à la Conférence que, parmi les arrangements convenus afin de rendre possible un règlement général du problème des dettes allemandes, les Gouvernements de la France, du Royaume-Uni et des Etats-Unis avaient décidé que, dans le cadre du règlement des dettes allemandes, les clauses-or ne seraient pas maintenues mais pourraient être remplacées par une clause de garantie de change sous une forme ou sous une autre.

Pour l’emprunt Young, ces Gouvernements estiment naturellement de maintenir entre les différentes tranches l’égalité de traitement prévue par le contrat. Les Représentants des porteurs européens ont exprimé leur regrets devant cette décision de déroger au droit contractuel des porteurs de cet Emprunt international à obtenir dans leur propre monnaie et sur une base-or le versement des sommes qui leur sont dues. C’est uniquement en raison de la décision des Gouvernements qu’ils ont inclus dans les «Recommandations agréées pour le règlement des dettes du Reich et des dettes des autres autorités publiques» (voir Annexe 3), la disposition qui y figure maintenant.

Des dispositions correspondantes ont été insérées, aux endroits appropriés, dans les autres rapports.

31. L’Annexe 7 contient des recommandations agréés pour le traitement des paiements faits à la Konversionskasse.

32. Les avoirs en Deutschemark, qui pourraient revenir à un créancier étranger à la suite du règlement d’une dette allemande visée par le plan, devraient pouvoir être utilisés, par le créancier primitif, de façon généralement conforme aux règlements en vigueur sur le territoire de la République fédérale et, notamment, pouvoir être transférés à d’autres personnes ne résidant pas en Allemagne. Les recommandations agrées quant à l’utilisation des avoirs en Deutschemark sont exposées en détail à l’Annexe 8.

33. La Conférence a également examiné la question de savoir s’il était nécessaire de recommander l’adoption, dans les pays créanciers, de textes législatifs destinés à restreindre les créanciers dans la recherche d’un règlement de leurs créances à l’encontre de l’Allemagne. La Conférence est arrivée à la conclusion que ces textes législatifs n’étaient pas essentiels au succès de l’exécution du plan de règlement.

34. La Conférence considère que les recommandations formulées dans le présent Rapport sont conformes aux principes exposés au par. 11.

35. Les représentants de créanciers privés qui ont participé à la Conférence recommanderont aux créanciers particuliers, au nom desquels ils ont négocié, d’accepter, chacun pour ce qui le concerne, les modalités du plan de règlement.

36. Le Gouvernement de la République fédérale allemande devrait s’engager à hâter les préparatifs techniques nécessaires pour assurer l’application effective des présentes propositions aux dates indiquées dans les diverses Annexes.

37. La Conférence exprime l’espoir que les Trustees chargés de l’administration d’emprunts se trouveront en mesure de prêter leurs services pour l’exécution des modalités du Plan de règlement.

38. Dans l’intérêt de la restauration du crédit de l’Allemagne à l’étranger, comme dans l’intérêt des personnes dont les créances sont restées non réglées pendant de nombreuses années, la Conférence demande instamment aux Gouvernements intéressés de donner suite au plus tôt aux recommandations contenues dans le présent Rapport, en vue de la conclusion d’un Accord Intergouvernemental destiné à donner une consécration internationale au Plan de Règlement, en même temps que d’un règlement des dettes de la République fédérale au titre de l’assistance économique d’après-guerre.

Adopté par la séance de la Conférence le 8 août 1952.


1 Les dispositions de l’Annexe 2 au Rapport de la Conférence sont devenues sans objet en raison de la conclusion des Accords sur le règlement des créances des trois gouvernements au titre de l’assistance économique d’après guerre à l’Allemagne. Les Accords ont été signés le même jour que l’Accord sur les dettes extérieures allemandes. Le dernier paragraphe du préambule du présent Accord se réfère a ces Accords.


RO 1954 3; FF 1953 II 173


1 Sont joints au texte de cet Ac. l’accord concernant le règlement des dettes foncières en francs suisses et l’échange de lettres entre les chefs des délégations allemande et suisse au sujet du transfert des prestations résultant de l’accord sur les dettes extérieures allemandes.2 RO 1954 13 Le texte de ce paragraphe a été adopté par les parties le 12 février 1953.


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