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Art. 10 Limitazioni poste ai pagamenti
Art. 12 Trattamento delle clausole-oro

Art. 11 Valuta di pagamento
1.
a. Salvo disposizione contraria degli allegati al presente Accordo, i debiti senza opzione di cambio devono essere pagati nella valuta in cui essi sono pagabili secondo le condizioni dell’obbligazione del debitore. Se i debiti sono stilati in valuta germanica e devono, conformemente agli allegati al presente Accordo, essere pagati in una valuta non germanica, essi saranno pagati nella valuta dello Stato di residenza del creditore.
b.
Nonostante le disposizioni della lettera a, gli accordi sul servizio dei pagamenti in vigore tra il Governo della Repubblica federale di Germania e il Governo di uno Stato creditore sono applicabili ai debiti che secondo detta lettera a devono essere pagati in una valuta non germanica a persone residenti in tale Stato. Tuttavia, l’accordo sul servizio dei pagamenti sarà applicabile ai debiti obbligazionari pagabili in una valuta non germanica che non sia quella dello Stato parte del presente Accordo, soltanto se il Governo di quest’ultimo accetta che tali pagamenti siano fatti alle persone residenti sul suo territorio nella sua valuta.
2.
a. La questione se i pagamenti concernenti debiti con opzione di cambio possano continuare ad essere domandati in una valuta divaersa da quella dello Stato in cui il prestito è stato sottoscritto o il credito è stato ottenuto è decisa secondo una procedura da convenire tra il Governo della Repubblica federale di Germania e i Governi degli Stati la cui valuta è in discussione.
b.
Se un’opzione di cambio prevede il pagamento di un determinato importo in una valuta alternativa, il creditore può esigere, nella valuta dello Stato nel quale il prestito è stato sottoscritto o il credito è stato ottenuto, il controvalore, secondo il corso del cambio in vigore il giorno della scadenza del pagamento, dell’importo che sarebbe stato pagabile se fosse stato esercitato il diritto d’opzione.
c.
I pagamenti relativi a debiti con opzione di cambio eseguiti nella valuta dello Stato in cui il prestito è stato sottoscritto o il credito e stato ottenuto prima che sia stata presa la decisione prevista nella lettera a non saranno toccati da siffatta decisione.

3. Le disposizioni dei numeri 1 e 2 del presente articolo non sono applicabili ai debiti contemplati nei numeri 2 e 3 dell’Allegato I al presente Accordo.

4. Gli accordi in materia di pagamenti in vigore tra il Governo della Repubblica federale di Germania e il Governo di uno Stato creditore sono applicabili ai pagamenti relativi ai debiti che formano oggetto delle disposizioni dei numeri 2 e 3 del presente articolo, sempre che siffatti pagamenti siano esigibili nella valuta dello Stato creditore.

5. Quando il debito è nato da operazioni commerciali di una succursale iscritta del creditore ed era convenuto che il pagamento sarebbe stato eseguito nello Stato in cui la succursale è situata, questo Stato sarà considerato come Stato creditore nel senso del presente articolo.

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Art. 10 Beschränkung und Ausschliessung von Zahlungen
Art. 12 Behandlung von Goldklauseln

Art. 11 Währung der zu zahlenden Beträge
1.
a. Sofern in den Anlagen dieses Abkommens nichts anderes vorgesehen ist, ist eine Schuld ohne Währungsoption in der Währung zu zahlen, in der sie gemäss den Bedingungen des Schuldverhältnisses zahlbar ist. Schulden, die auf deutsche Währung lauten und gemäss den Bestimmungen der Anlagen dieses Abkommens in nichtdeutscher Währung zu zahlen sind, sind in der Währung des Staates zu zahlen, in dem der Gläubiger ansässig ist.
b.
Ungeachtet der Bestimmungen in Unterabsatz a dieses Absatzes sind die jeweils zwischen der Regierung der Bundesrepublik Deutschland und der Regierung eines Gläubigerstaates geltenden Zahlungsabkommen auf Schulden anzuwenden, die gemäss Unterabsatz a in nichtdeutscher Währung an in diesem Staat ansässige Personen zu zahlen sind. Bei Zahlungen auf Schuldverschreibungen, die in nichtdeutscher Währung zahlbar sind und nicht auf die Währung des an dem Zahlungsabkommen beteiligten Staates lauten, sind jedoch die Zahlungsabkommen nur anzuwenden, wenn die Regierung des betreffenden Staates damit einverstanden ist, dass solche Zahlungen an in diesem Staate ansässige Personen in seiner Währung geleistet werden.
2.
a. Die Frage, ob auf Schulden mit Währungsoption auch in Zukunft Zahlungen in einer Währung gefordert werden können, die nicht die Währung des Staates ist, in dem die Anleihe aufgenommen oder von dem aus der Kredit gewährt wurde, wird von der Regierung der Bundesrepublik Deutschland und den Regierungen der Staaten, um deren Währungen es sich handelt, in einer zwischen ihnen zu vereinbarenden Weise entschieden werden.
b.
Falls eine Währungsoption die Zahlung eines Festbetrages in einer Alternativwährung vorsieht, kann der Gläubiger den Gegenwert des Betrages der Alternativwährung, der bei Ausübung der Option zu zahlen gewesen wäre, zu dem am Fälligkeitstage massgebenden Umrechnungskurs in der Währung des Staates verlangen, in dem die Anleihe aufgenommen oder von dem aus der Kredit gewährt wurde.
c.
Zahlungen auf Schulden mit Währungsoption, die vor der in Unterabsatz a dieses Absatzes vorgesehenen Entscheidung in der Währung des Staates geleistet wurden, in dem die Anleihe aufgenommen oder von dem aus der Kredit gewährt wurde, werden von einer solchen Entscheidung nicht betroffen.

3. Die Bestimmungen der Absätze 1 und 2 dieses Artikels finden keine Anwendung auf Schulden, die unter die Bestimmungen der Ziffern 2 und 3 der Anlage I dieses Abkommens fallen.

4. Zwischen der Regierung der Bundesrepublik Deutschland und der Regierung eines Gläubigerstaates jeweils geltende Zahlungsabkommen finden auf die Bezahlung solcher Schulden Anwendung, die unter die Bestimmungen der Absätze 2, und 3 dieses Artikels fallen, sofern die Bezahlung in der Währung des Gläubigerstaates zu erfolgen hat.

5. Sind aus dem laufenden Geschäft einer eingetragenen Zweigniederlassung eines Gläubigers Schulden entstanden, die vertragsgemäss in dem Staate zu zahlen waren, in dem sich die Zweigniederlassung befindet, so gilt dieser Staat als Gläubigerstaat im Sinne dieses Artikels.

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