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0.632.401.021 Accordo del 21 giugno 2017 in forma di scambio di lettere tra l'Unione europea e la Confederazione Svizzera relativo al cumulo di origine tra l'Unione europea, la Confederazione Svizzera, il Regno di Norvegia e la Repubblica di Turchia nel quadro del Sistema generalizzato di preferenze

0.632.401.021 Accord du 21 juin 2017 sous forme d'échange de lettres entre l'Union européenne et la Confédération suisse sur le cumul de l'origine entre l'Union européenne, la Confédération suisse, le Royaume de Norvège et la République de Turquie dans le cadre du Système généralisé de préférences

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Preambolo

Signor Urs Bucher

Ambasciatore

Missione della Svizzera
presso l’Unione europea

Bruxelles

Belgio

Bruxelles, il 21 giugno 2017

Signora Marlene Bonnici

Ambasciatore

Presidente del Comitato
dei rappresentanti permanenti
degli Stati membri dell’Unione europea

Bruxelles

Belgio

Signora,

mi pregio comunicarLe di aver ricevuto la Sua lettera in data odierna così redatta:

«1.  L’Unione europea («UE») e la Confederazione svizzera («Svizzera») in quanto parti del presente Accordo riconoscono che, ai fini del sistema di preferenze generalizzate («SGP»), entrambe le parti applicano norme di origine simili in base ai seguenti principi generali:

a)
definizione della nozione di «prodotti originari» in base agli stessi criteri;
b)
disposizioni sul cumulo di origine regionale;
c)
disposizioni per applicare il cumulo a materiali originari, ai sensi delle rispettive norme di origine dell’SGP, dell’UE, della Norvegia, della Svizzera o della Turchia;
d)
disposizioni per una tolleranza generale per i materiali non originari;
e)
disposizioni per la non modificazione di prodotti del paese beneficiario;
f)
disposizioni per il rilascio o la compilazione di prove di origine sostitutive;
g)
necessità di cooperazione amministrativa con le autorità competenti dei Paesi beneficiari in materia di prove di origine.

2.  L’UE e la Svizzera riconoscono che i materiali originari, ai sensi delle rispettive norme di origine dell’SGP, dell’UE, della Svizzera, della Norvegia o della Turchia vengono a essere considerati originari di un Paese beneficiario del regime SGP di una delle parti se in tale Paese beneficiario sono sottoposti a lavorazioni o trasformazioni che vadano oltre le operazioni considerate di lavorazione o trasformazione insufficiente a conferire il carattere di prodotti originari. Il presente comma si applica a materiali originari della Norvegia e della Turchia, subordinatamente al completamento delle condizioni stabilite rispettivamente ai paragrafi 15 e 16.

Le autorità doganali degli Stati membri dell’UE e della Svizzera si prestano reciprocamente un’adeguata cooperazione amministrativa, in particolare ai fini della verifica successiva delle prove di origine per i materiali di cui al primo comma. Si applicano le disposizioni in materia di cooperazione amministrativa stabilite nel protocollo n. 3 dell’Accordo del 22 luglio 19721 tra la Comunità economica europea e la Confederazione svizzera.

Il presente paragrafo non si applica ai prodotti di cui ai capitoli da 1 a 24 del sistema armonizzato di designazione e di codificazione delle merci, adottato dall’organizzazione istituita dalla Convenzione che crea un Consiglio di cooperazione doganale, conclusa a Bruxelles il 15 dicembre 19502.

3.  L’UE e la Svizzera si impegnano ad accettare le prove di origine sostitutive sotto forma di certificati di origine sostitutivi, modulo A, («certificati sostitutivi») rilasciati dalle autorità doganali dell’altra parte e le attestazioni di origine sostitutive redatte dai rispeditori dell’altra parte, registrate a tal fine.

Ciascuna parte può valutare l’ammissibilità al trattamento preferenziale di prodotti oggetto di prove di origine sostitutive in conformità alla propria legislazione.

4.  Ciascuna delle parti provvede affinché siano rispettate le seguenti condizioni prima dell’emissione o della redazione di una prova di origine sostitutiva:

a)
le prove di origine sostitutive possono essere rilasciate o compilate soltanto se le prove di origine iniziali sono state rilasciate o compilate in conformità alla legislazione applicabile nell’UE o in Svizzera;
b)
soltanto nel caso in cui i prodotti non siano stati immessi in libera pratica sul territorio di una parte contraente, la prova di origine o la prova di origine sostitutiva può essere sostituita da una o più prove di origine sostitutive al fine di inviare tutti o alcuni prodotti oggetto della prova di origine iniziale da una parte all’altra;
c)
i prodotti sono rimasti sotto controllo doganale sul territorio della parte rispeditrice e non sono stati in alcun modo modificati, trasformati o sottoposti a operazioni diverse da quelle necessarie a conservarli nel loro stato («principio della non modificazione»);
d)
ove i prodotti abbiano acquisito il carattere originario a seguito di una deroga alle norme di origine concessa da una parte, le prove di origine sostitutive non sono rilasciate o compilate se i prodotti sono rispediti all’altra parte;
e)
le prove di origine sostitutive possono essere rilasciate dalle autorità doganali o compilate dai rispeditori se i prodotti da rispedire nel territorio dell’altra parte hanno acquisito il carattere originario mediante cumulo regionale;
f)
le prove di origine sostitutive possono essere rilasciate dalle autorità doganali o compilate dai rispeditori se i prodotti da rispedire nel territorio dell’altra parte non hanno ricevuto alcun trattamento preferenziale dalla parte rispeditrice.

5.  Ai fini del paragrafo 4 lettera c) si applica quanto segue:

a)
qualora sussistessero motivi di dubbio per quanto riguarda il rispetto del principio di non modificazione, le autorità doganali della parte di destinazione finale possono chiedere al dichiarante di fornire prove del rispetto di tale principio che possono essere presentate sotto qualsiasi forma;
b)
su richiesta del rispeditore, le autorità doganali della parte rispeditrice certificano che i prodotti sono rimasti sotto controllo doganale durante la permanenza sul territorio della parte in questione e che le autorità doganali non hanno concesso alcuna autorizzazione per modificarli, trasformarli in alcun modo o sottoporli a operazioni diverse da quelle necessarie a conservarli nel loro stato durante il magazzinaggio sul territorio della parte;
c)
qualora la prova sostitutiva sia costituita da un certificato sostitutivo, le autorità doganali della parte di destinazione finale non richiedono un certificato di assenza di manipolazione per il periodo in cui i prodotti si sono trovati sul territorio dell’altra parte.

6.  Ciascuna delle parti assicura che:

a)
qualora le prove di origine sostitutive corrispondano alle prove di origine iniziali rilasciate o compilate in un Paese beneficiario del regime SGP dell’UE e di quello della Svizzera, le autorità doganali dello Stato membro dell’UE e della Svizzera si prestano reciprocamente un’adeguata cooperazione amministrativa ai fini della verifica successiva di tali prove di origine sostitutive. Su richiesta della parte di destinazione finale, le autorità doganali della parte rispeditrice avviano e monitorano la procedura di verifica successiva delle corrispondenti prove di origine iniziale;
b)
qualora le prove di origine sostitutive corrispondano alle prove di origine iniziali rilasciate o compilate in un Paese esclusivamente beneficiario di un regime SGP della parte di destinazione finale, la parte dovrà svolgere la procedura di verifica successiva delle prove di origine iniziali in collaborazione con il Paese beneficiario. Le prove di origine iniziali corrispondenti alle prove di origine sostitutive oggetto di verifica o, se del caso, le copie delle prove di origine iniziali corrispondenti alle prove di origine sostitutive oggetto di verifica sono trasmesse dalle autorità doganali della parte rispeditrice alle autorità doganali della parte di destinazione finale al fine di consentire loro di svolgere la procedura di verifica successiva.

7.  Ciascuna delle parti assicura che:

a)
in ciascun certificato sostitutivo sia indicato nella casella in alto a destra il nome del Paese intermedio di rispedizione in cui è rilasciato;
b)
la casella n. 4 rechi la dicitura «replacement certificate» o «certificat de replacement», nonché la data di rilascio del certificato di origine iniziale, modulo A, e il suo numero di serie;
c)
la casella n. 1 rechi il nome del rispeditore;
d)
la casella n. 2 rechi possibilmente il nome del destinatario finale;
e)
le caselle da n. 3 a n. 9 riportino tutti i dati contenuti nel certificato iniziale e relativi ai prodotti rispediti;
f)
la casella n. 10 riporti possibilmente i riferimenti alla fattura del rispeditore;
g)
la casella n. 11 rechi il visto dell’autorità doganale che ha rilasciato il certificato sostitutivo. Tale autorità è responsabile unicamente del rilascio del certificato sostitutivo. La casella n. 12 riporta i dati del certificato di origine iniziale, modulo A, riguardanti il Paese di origine e il Paese di destinazione finale. Il rispeditore appone la propria firma nella casella n. 12 del certificato di origine. Il rispeditore che firmi la casella n. 12 in buona fede non è ritenuto responsabile dell’esattezza dei dati inseriti nel certificato di origine iniziale, modulo A;
h)
l’autorità doganale a cui è chiesto il rilascio del certificato sostitutivo annoti sul certificato di origine iniziale, modulo A, il peso, i numeri e la natura dei prodotti rispediti, indicandovi i numeri di serie di ogni certificato sostitutivo corrispondente. Essa conserva la domanda di certificato sostitutivo e il certificato di origine iniziale, modulo A, per almeno tre anni;
i)
i certificati di origine sostitutivi siano redatti in inglese o francese.

8.  Ciascuna delle parti provvede affinché:

a)
il rispeditore indichi i seguenti dati in ciascuna attestazione di origine sostitutiva:
1)
tutti i dati corrispondenti ai prodotti rispediti contenuti nella prova di origine iniziale,
2)
la data di compilazione della prova di origine iniziale,
3)
i dati della prova di origine iniziale, comprese, se del caso, le informazioni sul cumulo applicato alle merci oggetto dell’attestazione di origine,
4)
il nome, l’indirizzo e il numero di esportatore registrato del rispeditore,
5)
il nome e l’indirizzo del destinatario nell’UE o in Svizzera,
6)
la data e il luogo di compilazione dell’attestazione di origine o di rilascio del certificato di origine;
b)
ciascuna attestazione di origine sostitutiva rechi la dicitura «Replacement statement» o «Attestation de replacement»;
c)
le attestazioni di origine sostitutive siano compilate da rispeditori registrati nel sistema elettronico di autocertificazione dell’origine dagli esportatori, vale a dire il sistema degli esportatori registrati (Registered Exporter System, REX), indipendentemente dal valore dei prodotti originari contenuti nella spedizione iniziale;
d)
in caso di sostituzione di una prova di origine, il rispeditore indichi i seguenti dati nella prova di origine iniziale:
1)
la data di compilazione delle attestazioni di origine sostitutive e le quantità di merci oggetto delle attestazioni di origine sostitutive,
2)
il nome e l’indirizzo del rispeditore,
3)
il nome e l’indirizzo dei destinatari nell’UE o in Svizzera;
e)
l’attestazione di origine iniziale rechi la dicitura «Replaced» o «Remplacé»;
f)
un’attestazione di origine sostitutiva sia valida per dodici mesi dalla data di compilazione;
g)
le attestazioni di origine sostitutive siano redatte in inglese o francese.

9.  Il rispeditore conserva le prove di origine iniziali e le copie delle prove di origine sostitutive per almeno tre anni dalla fine dell’anno civile in cui sono state rilasciate o compilate le prove di origine sostitutive.

10.  Le parti convengono di ripartire i costi del sistema REX conformemente alle modalità di cooperazione che stabiliranno le autorità competenti delle parti.

11.  Qualsiasi divergenza tra le parti derivante dall’interpretazione o dall’applicazione del presente accordo sarà risolta unicamente mediante negoziato bilaterale tra le parti stesse. Se le differenze sono suscettibili di incidere sugli interessi della Norvegia e/o della Turchia, tali Paesi devono essere consultati.

12.  Le parti possono convenire di modificare il presente accordo in forma scritta in qualsiasi momento. Entrambe le parti avviano consultazioni in merito a eventuali modifiche al presente accordo su richiesta di una delle parti. Se le modifiche sono suscettibili di incidere sugli interessi della Norvegia e/o della Turchia, tali Paesi devono essere consultati. Le modifiche entrano in vigore a una data stabilita di comune accordo dopo che entrambe le parti si saranno comunicate il completamento dei rispettivi obblighi interni.

13.  In caso di seri dubbi in merito al corretto funzionamento del presente accordo, ciascuna parte ne può sospendere l’applicazione a condizione che ne abbia data comunicazione all’altra parte per iscritto con tre mesi di anticipo.

14.  Il presente accordo può essere denunciato da ciascuna delle parti a condizione che l’altra parte ne riceva comunicazione per iscritto con tre mesi di anticipo.

15.  Il primo comma del paragrafo 2 si applica ai materiali originari della Norvegia soltanto nel caso in cui le parti abbiano concluso un accordo simile con la Norvegia e si siano comunicate reciprocamente il soddisfacimento di tale condizione.

16.  Il primo comma del paragrafo 2 si applica ai materiali originari della Turchia3 soltanto nel caso in cui le parti abbiano concluso un accordo simile con la Turchia e si siano comunicate reciprocamente il soddisfacimento di tale condizione.

17.  A decorrere dalla data di entrata in vigore dell’accordo tra la Svizzera e la Turchia conformemente al primo comma del paragrafo 2 del presente accordo e a condizione di reciprocità da parte della Turchia, ciascuna delle parti può prevedere che le prove di origine sostitutive per i prodotti che incorporano materiali originari della Turchia che sono stati trattati nell’ambito del cumulo bilaterale in Paesi beneficiari dell’SGP possano essere rilasciate o compilate sul territorio delle parti.

18.  Il presente accordo entra in vigore a una data stabilita di comune accordo dopo che l’UE e la Svizzera si sono comunicate reciprocamente di aver completato le procedure interne di adozione richieste. A decorrere da tale data esso sostituisce l’accordo in forma di scambio di lettere tra la Comunità e ciascuno dei Paesi dell’EFTA che concede preferenze tariffarie nel quadro del sistema di preferenze generalizzate (Norvegia e Svizzera) che prevede che le merci in cui è incorporato un elemento di origine norvegese o svizzera sono trattate al momento dell’immissione sul territorio doganale della Comunità come merci in cui è incorporato un elemento di origine comunitaria firmato il 14 dicembre 20004.

La prego di confermarmi che il Suo Governo è d’accordo su quanto precede.

Mi pregio di proporre che, se quanto precede è accettabile per il Suo Governo, la presente lettera e la Sua conferma costituiscano insieme un accordo tra l’Unione europea e la Confederazione Svizzera.»

Posso comunicale l’accordo del mio Governo sul contenuto di questa lettera.

Voglia accettare, Signora, l’espressione della mia profonda stima.

Per la Confederazione Svizzera:

Urs Bucher

1 RS 0.632.401

2 RS 0.631.121.2

3 L’Unione europea ha soddisfatto la presente condizione con la pubblicazione dell’avviso della Commissione a norma dell’articolo 85 del regolamento (CEE) n. 2454/93 recante applicazione delle disposizioni del codice doganale comunitario che estende alla Turchia il sistema di cumulo bilaterale istituito dal suddetto articolo (GU C 134 del 15.4.2016, pag. 1).

4 GU L 38 dell’8.2.2001, pag. 25; RU 2004 611

Préambule

Monsieur Urs Bucher

Ambassadeur

Mission de la Suisse auprès
de l’Union Européenne

Bruxelles

Belgique

Bruxelles, le 21 juin 2017

Madame Marlene Bonnici

Ambassadeur

Présidente du Comité des
Représentants permanents des
Gouvernements des États membres
de l’Union Européenne

Bruxelles

Belgique

Madame,

J’ai l’honneur d’accuser réception en date du jour de votre lettre libellée comme suit:

«1.  L’Union européenne (ci-après dénommée ‹Union›) et la Confédération suisse (ci-après dénommée ‹Suisse›), en tant que parties au présent accord, considèrent qu’elles appliquent des règles d’origine similaires en matière de système de préférences généralisées (SPG), dont les principes généraux de base sont les suivants:

a)
définition de la notion de ‹produit originaire› établie selon les mêmes critères;
b)
dispositions en matière de cumul régional de l’origine;
c)
dispositions en matière de cumul de l’origine avec des matières originaires, au sens des règles d’origine du SPG, de l’Union, de la Suisse, de la Norvège ou de la Turquie;
d)
dispositions en matière de tolérance générale pour les éléments non originaires;
e)
dispositions relatives à la non-modification des produits du pays bénéficiaire;
f)
dispositions en matière de délivrance ou d’établissement de preuves de l’origine de remplacement;
g)
nécessité d’une coopération administrative avec les autorités habilitées des pays bénéficiaires en ce qui concerne les preuves de l’origine.

2.  L’Union et la Suisse reconnaissent que les matières originaires, au sens des règles d’origine de leurs SPG respectifs, de l’Union, de la Suisse, de la Norvège ou de la Turquie acquièrent l’origine d’un pays bénéficiaire du régime SPG de l’une ou l’autre des parties, dès lors qu’elles subissent, dans ce pays bénéficiaire, une ouvraison ou une transformation allant au-delà des opérations considérées comme des ouvraisons ou transformations insuffisantes pour conférer le caractère de produits originaires. Le présent alinéa s’applique aux matières originaires de la Norvège et de la Turquie, à condition que soient remplies les conditions prévues respectivement aux points 15 et 16.

Les autorités douanières des États membres de l’Union et de la Suisse se prêtent une assistance appropriée dans le cadre de la coopération administrative, en particulier aux fins de la vérification ultérieure des preuves de l’origine des matières visées au premier alinéa. Les dispositions relatives à la coopération administrative prévues au protocole no 3 de l’accord du 22 juillet 1972 entre la Communauté économique européenne et la Confédération suisse1 doivent être appliquées.

Le présent point ne s’applique pas aux produits relevant des chap. 1 à 24 du système harmonisé de désignation et de codification des marchandises, adopté par l’organisation établie par la Convention portant création d’un Conseil de coopération douanière2, signée à Bruxelles le 15 décembre 1950.

3.  L’Union et la Suisse s’engagent à accepter les preuves de l’origine de remplacement sous forme de certificats d’origine ‹formule A› de remplacement (ci-après dénommés ‹certificats de remplacement›) délivrées par les autorités douanières de l’autre partie et les attestations d’origine de remplacement établies par les réexpéditeurs de l’autre partie, enregistrés à cette fin.

Chaque partie peut évaluer l’admissibilité au bénéfice du traitement préférentiel des produits couverts par des preuves de l’origine de remplacement conformément à sa propre législation.

4.  Chaque partie prévoit que les conditions suivantes soient remplies avant la délivrance ou l’établissement d’une preuve de l’origine de remplacement:

a)
les preuves de l’origine de remplacement ne peuvent être délivrées ou établies que si les preuves de l’origine initiales ont été délivrées ou établies en conformité avec la législation applicable dans l’Union ou en Suisse;
b)
une preuve de l’origine ou une preuve de l’origine de remplacement ne peut être remplacée par une ou plusieurs preuves de l’origine de remplacement aux fins de l’expédition de l’ensemble ou d’une fraction des produits couverts par la preuve de l’origine initiale d’une partie vers l’autre partie que si les produits n’ont pas été mis en libre pratique sur le territoire d’une partie;
c)
les produits sont restés sous surveillance douanière sur le territoire de la partie réexpéditrice et n’ont subi aucune modification ou transformation d’aucune sorte, ni fait l’objet d’opérations autres que celles qui sont nécessaires pour les maintenir dans leur condition (‹principe de non-modification›);
d)
lorsque les produits ont acquis le caractère originaire en vertu d’une dérogation aux règles d’origine accordée par une partie, aucune preuve de l’origine de remplacement n’est délivrée ni établie si les produits sont réexpédiés vers l’autre partie;
e)
des preuves de l’origine de remplacement peuvent être délivrées par les autorités douanières ou établies par les réexpéditeurs lorsque les produits à réexpédier vers le territoire de l’autre partie ont acquis le caractère originaire par l’intermédiaire du cumul régional;
f)
des preuves de l’origine de remplacement peuvent être délivrées par les autorités douanières ou établies par les réexpéditeurs si les produits à réexpédier vers le territoire de l’autre partie ne se voient pas octroyer le bénéfice du traitement préférentiel par la partie qui les réexpédie.

5.  Aux fins du point 4, c), les dispositions suivantes s’appliquent:

a)
lorsqu’il semble exister des motifs de douter du fait que le principe de non-modification a été respecté, les autorités douanières de la partie de destination finale peuvent demander au déclarant de produire des éléments prouvant le respect de ce principe; cette preuve peut être établie par tout moyen approprié;
b)
sur demande du réexpéditeur, les autorités douanières de la partie réexpéditrice attestent que les produits sont restés sous surveillance douanière durant leur séjour sur le territoire de ladite partie et qu’aucune autorisation de soumettre ces produits à des opérations de modification ou de transformation quelconque, ou à des opérations autres que celles qui sont nécessaires pour les maintenir dans leur condition n’a été accordée par les autorités douanières durant leur séjour sur le territoire de ladite partie;
c)
lorsque la preuve de remplacement est un certificat de remplacement, les autorités douanières de la partie de destination finale ne demandent pas de certificat de non-manipulation pour la période pendant laquelle les produits ont séjourné sur le territoire de l’autre partie.

6.  Chaque partie s’assure que:

a)
lorsque les preuves de l’origine de remplacement correspondent aux preuves de l’origine initiales délivrées ou établies dans un pays bénéficiaire du régime SPG de l’Union et de celui de la Suisse, les autorités douanières des États membres de l’Union et de la Suisse se prêtent une assistance appropriée dans le cadre de la coopération administrative aux fins du contrôle a posteriori des preuves de l’origine de remplacement. À la demande de la partie de destination finale, les autorités douanières de la partie réexpéditrice lancent la procédure de contrôle a posteriori des preuves de l’origine initiales correspondantes et en assurent le suivi;
b)
lorsque les preuves de l’origine de remplacement correspondent aux preuves de l’origine initiales délivrées ou établies dans un pays exclusivement bénéficiaire du régime SPG de la partie de destination finale, cette dernière assure le contrôle a posteriori des preuves de l’origine initiales en coopération avec le pays bénéficiaire. Les preuves de l’origine initiales correspondant aux preuves de l’origine de remplacement soumises au contrôle ou, le cas échéant, les copies des preuves de l’origine initiales correspondant aux preuves de l’origine de remplacement soumises au contrôle sont fournies par les autorités douanières de la partie réexpéditrice aux autorités douanières de la partie de destination finale afin de leur permettre d’assurer le contrôle a posteriori.

7.  Chaque partie s’assure que:

a)
le certificat de remplacement comporte, dans la case supérieure droite, le nom du pays intermédiaire de réexpédition où il est délivré;
b)
l’une des mentions suivantes figure dans la case 4: ‹Certificat de remplacement› ou ‹Replacement certificate›, ainsi que la date de délivrance du certificat d’origine ‹formule A› initial et son numéro de série;
c)
le nom du réexpéditeur figure dans la case 1;
d)
le nom du destinataire final figure éventuellement dans la case 2;
e)
toutes les indications relatives aux produits réexpédiés figurant sur le certificat initial soient reportées dans les cases 3 à 9;
f)
les références à la facture du réexpéditeur figurent éventuellement dans la case 10;
g)
le visa de l’autorité douanière qui a délivré le certificat de remplacement figure dans la case 11. La responsabilité de cette autorité n’est engagée que pour l’établissement du certificat de remplacement. Les indications portées dans la case 12 au sujet du pays d’origine et du pays de destination finale sont celles qui figurent sur le certificat d’origine ‹formule A› initial. Le réexpéditeur signe le certificat d’origine dans la case 12. Le réexpéditeur qui signe cette case de bonne foi n’est pas tenu pour responsable de l’exactitude des indications portées sur le certificat d’origine ‹formule A› initial;
h)
les autorités douanières appelées à délivrer le certificat de remplacement mentionnent sur le certificat d’origine ‹formule A› initial le poids, les numéros et la nature des produits réexpédiés et y indiquent les numéros de série du ou des certificats de remplacement correspondants. Elles conservent la demande de certificat de remplacement ainsi que le certificat d’origine ‹formule A› initial au moins pendant trois ans;
i)
les certificats d’origine de remplacement sont rédigés en anglais ou en français.

8.  Chaque partie prévoit que:

a)
le réexpéditeur indique ce qui suit sur chaque attestation d’origine de remplacement:
1)
la description complète des produits réexpédiés, provenant de la preuve de l’origine initiale,
2)
la date à laquelle la preuve de l’origine initiale a été établie,
3)
les indications portées sur la preuve de l’origine initiale, y compris, le cas échéant, les informations relatives au cumul appliqué aux marchandises couvertes par l’attestation d’origine,
4)
le nom, l’adresse et le numéro d’exportateur enregistré du réexpéditeur,
5)
les nom et adresse du destinataire situé dans l’Union ou en Suisse,
6)
la date et le lieu d’établissement de l’attestation d’origine ou de délivrance du certificat d’origine;
b)
chaque attestation d’origine de remplacement porte la mention ‹Attestation de remplacement› ou ‹Replacement statement›;
c)
les attestations d’origine de remplacement soient établies par des réexpéditeurs enregistrés dans le système électronique d’autocertification de l’origine par les exportateurs, à savoir le système REX (Registered Exporter system), indépendamment de la valeur des produits originaires contenus dans l’envoi initial;
d)
en cas de remplacement d’une preuve de l’origine, le réexpéditeur indique ce qui suit sur la preuve de l’origine initiale:
1)
la date d’établissement de l’attestation ou des attestations d’origine de remplacement et les quantités de marchandises couvertes par l’attestation ou les attestations d’origine initiales,
2)
les nom et adresse du réexpéditeur,
3)
les nom et adresse du ou des destinataires situés dans l’Union ou en Suisse;
e)
la mention ‹Remplacée› ou ‹Replaced› soit apposée sur l’attestation d’origine initiale;
f)
la validité d’une attestation d’origine de remplacement soit de douze mois à compter de la date d’établissement;
g)
les attestations d’origine de remplacement soient rédigées en anglais ou en français.

9.  Les preuves de l’origine initiales et les copies des preuves de l’origine de remplacement sont conservées par le réexpéditeur pendant au moins trois ans à compter de la fin de l’année civile au cours de laquelle les preuves de l’origine de remplacement ont été délivrées ou établies.

10.  Les parties conviennent de partager les coûts du système REX, conformément aux modalités de coopération devant être arrêtées entre les autorités compétentes des parties.

11.  Tout différend entre les parties découlant de l’interprétation ou de l’application du présent accord est réglé uniquement par voie de négociation bilatérale entre les parties. Si un différend est susceptible d’affecter les intérêts de la Norvège et/ou de la Turquie, ces dernières sont consultées.

12.  Les parties peuvent modifier le présent accord d’un commun accord écrit à tout moment. Les deux parties se consultent en ce qui concerne d’éventuelles modifications au présent accord à la demande de l’une des parties. Si les modifications sont susceptibles d’affecter les intérêts de la Norvège et/ou de la Turquie, ces dernières sont consultées. Ces modifications entrent en vigueur à une date convenue d’un commun accord, après que les deux parties se sont notifié l’accomplissement de leurs obligations internes respectives.

13.  En cas de doute sérieux quant au bon fonctionnement du présent accord, chaque partie peut suspendre son application à condition que l’autre partie ait été notifiée par écrit trois mois à l’avance.

14.  Le présent accord peut être dénoncé par l’une des parties, à condition que l’autre partie ait été notifiée par écrit trois mois à l’avance.

15.  Le premier alinéa du point 2 s’applique aux matières originaires de Norvège uniquement si les parties ont conclu un accord similaire avec la Norvège et se sont notifié le respect de cette condition.

16.  Le premier alinéa du point 2 s’applique aux matières originaires de Turquie3 uniquement si les parties ont conclu un accord similaire avec la Turquie et se sont notifié le respect de cette condition.

17.  À compter de l’entrée en vigueur de l’accord entre la Suisse et la Turquie conformément au premier alinéa du point 2 du présent accord, et sous réserve de réciprocité par la Turquie, chaque partie peut prévoir que les preuves de l’origine de remplacement pour les produits qui contiennent des matières originaires de Turquie ayant fait l’objet d’une transformation au titre du cumul bilatéral dans des pays bénéficiaires du SPG peuvent être délivrées ou établies sur le territoire des parties.

18.  Le présent accord entre en vigueur à une date convenue d’un commun accord, après que l’Union et la Suisse se sont notifié l’achèvement des procédures internes d’adoption qu’elles doivent respectivement appliquer. À compter de cette date, il remplace l’accord sous forme d’échange de lettres entre la Communauté européenne et chacun des pays de l’AELE donneurs de préférences tarifaires dans le cadre du Système de préférences généralisées (Norvège et Suisse), prévoyant que les marchandises incorporant un élément d’origine norvégienne ou suisse seront traitées à leur arrivée sur le territoire douanier de la Communauté européenne comme des marchandises incorporant un élément d’origine communautaire, signé le 14 décembre 20004.

Je vous serais reconnaissant de bien vouloir confirmer l’accord de votre gouvernement sur ce qui précède.

J’ai l’honneur de proposer que, si ce qui précède est acceptable pour votre gouvernement, la présente lettre et votre confirmation constituent un accord entre l’Union européenne et la Confédération suisse.»

1 RS 0.632.401

2 RS 0.631.121.2

3 L’Union a rempli cette condition en publiant la communication de la Commission conformément à l’art. 85 du règlement (CEE) n° 2454/93, portant dispositions d’application du code des douanes communautaire, étendant à la Turquie le système de cumul bilatéral établi par cet article (JO C 134 du 15.4.2016, p. 1).

4 [JO L 38 du 8.2.2001, p. 25; RO 2004 611]

 

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