0.351.4 Convenzione internazionale del 17 dicembre 1979 contro la presa d'ostaggi

0.351.4 Internationales Übereinkommen vom 17. Dezember 1979 gegen Geiselnahme

Art. 6

1. Se lo ritiene giustificato dalle circostanze, lo Stato contraente sul cui territorio si trova il presunto autore del reato assicura, conformemente alla propria legislazione, la detenzione di questa persona oppure prende ogni altra misura necessaria a garantirne la presenza durante il termine necessario per il promovimento del procedimento penale o della procedura d’estradizione. Detto Stato contraente dovrà immediatamente svolgere un’inchiesta preliminare per accertare i fatti.

2. La detenzione o le altre misure previste al paragrafo 1 del presente articolo sono notificate senza indugio, direttamente o tramite il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite:

a)
allo Stato in cui il reato è stato commesso;
b)
allo Stato che ha subìto la coazione o il tentativo di coazione;
c)
allo Stato di cui la persona fisica o giuridica che ha subito la coazione o il tentativo di coazione ha la cittadinanza;
d)
allo Stato di cui l’ostaggio ha la cittadinanza o sul cui territorio dimora abitualmente;
e)
allo Stato di cui il presunto autore del reato ha la cittadinanza oppure, se questi è apolide, allo Stato sul cui territorio dimora abitualmente;
f)
all’organizzazione internazionale intergovernativa che è stata oggetto della coazione o del tentativo di coazione;
g)
a tutti gli altri Stati interessati.

3. Ogni persona nei cui confronti vengono prese le misure previste al paragrafo 1 del presente articolo ha il diritto:

a)
di comunicare senza indugio con il più vicino rappresentante competente dello Stato di cui ha la cittadinanza o che è in altro modo abilitato a stabilire questo contatto oppure, se si tratta di una persona apolide, dello Stato sul cui territorio essa ha la dimora abituale;
b)
di ricevere la visita di un rappresentante di detto Stato.

4. I diritti enunciati al paragrafo 3 del presente articolo devono essere esercitati nell’ambito delle leggi e dei regolamenti dello Stato sul cui territorio si trova il presunto autore del reato, fermo restando che queste leggi e regolamenti devono tuttavia permettere la piena realizzazione degli scopi inerenti ai diritti enunciati al paragrafo 3 del presente articolo.

5. Le disposizioni dei paragrafi 3 e 4 del presente articolo non pregiudicano il diritto di ogni Stato contraente che ha stabilito la propria competenza conformemente al paragrafo 1 b) dell’articolo 5, d’invitare il Comitato internazionale della Croce Rossa a entrare in contatto con il presunto autore del reato e a visitarlo.

6. Lo Stato che procede all’inchiesta preliminare prevista al paragrafo 1 del presente articolo ne comunica rapidamente le conclusioni agli Stati o all’organizzazione citata al paragrafo 2 del presente articolo e indica loro se intende fare uso della propria competenza.

Art. 6

1. Hält der Vertragsstaat, in dessen Hoheitsgebiet sich der Verdächtige befindet, es in Anbetracht der Umstände für gerechtfertigt, so nimmt er ihn nach seinem Recht in Haft oder trifft andere Massnahmen, um seine Anwesenheit für die Dauer der Zeit sicherzustellen, die zur Einleitung eines Straf- oder Auslieferungsverfahrens benötigt wird. Der Vertragsstaat führt umgehend eine vorläufige Untersuchung zur Feststellung des Sachverhalts durch.

2. Die Haft oder die anderen Massnahmen nach Absatz 1 sind unverzüglich, unmittelbar oder über den Generalsekretär der Vereinten Nationen, zu notifizieren

a)
dem Staat, in dem die Straftat begangen wurde;
b)
dem Staat, der genötigt oder dessen Nötigung versucht worden ist;
c)
dem Staat, dem die natürliche oder juristische Person angehört, die genötigt oder deren Nötigung versucht worden ist;
d)
dem Staat, dem die Geisel angehört oder in dessen Hoheitsgebiet sie ihren gewöhnlichen Aufenthalt hat;
e)
dem Staat, dem der Verdächtige angehört oder, wenn er staatenlos ist, in dessen Hoheitsgebiet er seinen gewöhnlichen Aufenthalt hat;
f)
der internationalen zwischenstaatlichen Organisation, die genötigt oder deren Nötigung versucht worden ist;
g)
allen anderen betroffenen Staaten.

3. Jeder, gegen den die in Absatz 1 bezeichneten Massnahmen getroffen werden, ist berechtigt,

a)
unverzüglich mit dem nächsten zuständigen Vertreter des Staates, dessen Angehöriger er ist oder der anderweitig zur Herstellung einer solchen Verbindung berechtigt ist, oder, wenn der Betreffende staatenlos ist, des Staates, in dem er seinen gewöhnlichen Aufenthalt hat, in Verbindung zu treten;
b)
den Besuch eines Vertreters dieses Staates zu empfangen.

4. Die in Absatz 3 bezeichneten Rechte werden in Übereinstimmung mit den Gesetzen und sonstigen Vorschriften des Staates ausgeübt, in dessen Hoheitsgebiet sich der Verdächtige befindet, wobei jedoch diese Gesetze und sonstigen Vorschriften die volle Verwirklichung der Zwecke gestatten müssen, für welche die Rechte nach Absatz 3 gewährt werden.

5. Die Absätze 3 und 4 lassen das Recht jedes Vertragsstaats, der nach Artikel 5 Absatz 1 Buchstabe b einen Anspruch auf Gerichtsbarkeit hat, unberührt, das Internationale Komitee vom Roten Kreuz aufzufordern, mit dem Verdächtigen Verbindung aufzunehmen und ihn zu besuchen.

6. Der Staat, der die vorläufige Untersuchung nach Absatz 1 durchführt, unterrichtet die in Absatz 2 bezeichneten Staaten oder Organisationen umgehend über das Ergebnis der Untersuchung und teilt ihnen mit, ob er seine Gerichtsbarkeit auszuüben beabsichtigt.

 

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