0.311.40 Convenzione del Consiglio d'Europa del 25 ottobre 2007 sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuali

0.311.40 Übereinkommen des Europarats vom 25. Oktober 2007 zum Schutz von Kindern vor sexueller Ausbeutung und sexuellem Missbrauch

Preambolo

Gli Stati membri del Consiglio d’Europa e gli altri Stati firmatari della presente Convenzione,

considerato che lo scopo del Consiglio d’Europa è di rafforzare l’Unione tra i suoi membri;

considerato che ogni minore ha diritto di ricevere, dalla propria famiglia, dalla società e dallo Stato, le misure di protezione che la sua condizione di minore richiedono;

preso atto che lo sfruttamento sessuale dei minori, in particolare la pedopornografia e la prostituzione minorile, nonché ogni forma di abuso sessuale ai danni di minori, compresi gli atti commessi all’estero, mettono in grave pericolo la salute e lo sviluppo psicosociale del minore;

preso atto che lo sfruttamento e l’abuso sessuali commessi su minori hanno assunto proporzioni inquietanti su scala sia nazionale che internazionale, in particolare per l’accresciuto utilizzo delle tecnologie di comunicazione e d’informazione da parte dei minori e degli autori di reati, e che la cooperazione internazionale è indispensabile per prevenire e contrastare tali atti;

considerato che il benessere e l’interesse superiore dei minori costituiscono valori fondamentali condivisi da tutti gli Stati membri e vanno promossi senza discriminazione alcuna;

richiamando il Piano d’azione adottato in occasione del terzo Vertice dei capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa (Varsavia, 16–17.05.2005), che raccomanda l’elaborazione di misure per porre fine allo sfruttamento sessuale dei minori;

richiamando in particolare le raccomandazioni del Comitato dei Ministri R (91)11 sullo sfruttamento sessuale, la pornografia, la prostituzione e il traffico di bambini e di giovani adulti e Rec(2001)16 sulla protezione dell’infanzia dallo sfruttamento sessuale, nonché la Convenzione sulla cibercriminalità (STE n. 185), in particolare l’articolo 9, e la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (STCE n. 197);

tenute presenti la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (19502, STE n. 5), la Carta sociale europea riveduta (1996, STE n. 163) e la Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori (1996, STE n. 160);

tenute altresì presenti la Convenzione sui diritti del fanciullo3, in particolare l’articolo 34, il Protocollo facoltativo concernente la vendita di fanciulli, la prostituzione infantile e la pedopornografia4, il Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini5, nonché la Convenzione concernente il divieto delle forme più manifeste di sfruttamento del fanciullo sul lavoro e l’azione immediata volta alla loro abolizione6;

tenute presenti la decisione quadro del Consiglio dell’Unione europea relativa alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile (2004/68/GAI), la decisione quadro del Consiglio dell’Unione europea relativa alla posizione della vittima nel procedimento penale (2001/220/GAI) e la decisione quadro del Consiglio dell’Unione europea sulla lotta alla tratta degli esseri umani (2002/629/GAI);

tenuti in debito conto gli altri importanti strumenti giuridici e programmi internazionali in materia, in particolare la dichiarazione e il programma d’azione di Stoccolma adottati in occasione del primo Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali (27–31.08.1996), l’impegno globale di Yokohama adottato in occasione del secondo Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali (17–20.12.2001), l’impegno e il piano d’azione di Budapest adottati in occasione della conferenza preparatoria al secondo Congresso (20–21.11.2001), la risoluzione S-27/2 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite «Un mondo a misura di bambino» e il programma triennale «Costruire un’Europa per e con i bambini» adottato a seguito del Vertice di Varsavia e lanciato in occasione della Conferenza di Monaco (4–5.4.2006);

determinati a concorrere efficacemente al comune obiettivo di proteggere i minori dallo sfruttamento e dall’abuso sessuali, quali che ne siano gli autori, e a fornire assistenza alle vittime;

tenuto conto della necessità di uno strumento internazionale globale che ponga l’accento sugli aspetti preventivi, protettivi e penali della lotta a ogni forma di sfruttamento e abuso sessuali ai danni di minori e che istituisca un meccanismo di monitoraggio specifico,

hanno convenuto quanto segue:

Präambel

Die Mitgliedstaaten des Europarats und die anderen Unterzeichner dieses
Übereinkommens;

in der Erwägung, dass es das Ziel des Europarats ist, eine engere Verbindung zwischen seinen Mitgliedern herbeizuführen;

in der Erwägung, dass jedes Kind das Recht auf die Schutzmassnahmen seitens seiner Familie, der Gesellschaft und des Staates hat, die sein Status als minderjährige Person erfordert;

in dem Bewusstsein, dass die sexuelle Ausbeutung von Kindern, insbesondere die Kinderpornografie und die Kinderprostitution, sowie alle Formen des sexuellen Missbrauchs von Kindern, einschliesslich der Handlungen, die im Ausland begangen werden, die Gesundheit und die psychosoziale Entwicklung des Kindes zerstören;

in der Erkenntnis, dass die sexuelle Ausbeutung und der sexuelle Missbrauch von Kindern sowohl auf nationaler als auch auf internationaler Ebene, insbesondere im Zusammenhang mit der verstärkten Nutzung der Informations- und Kommunikationstechnologien durch Kinder und Täter, beunruhigende Ausmasse angenommen haben und dass zur Verhütung und Bekämpfung der sexuellen Ausbeutung und des sexuellen Missbrauchs von Kindern eine internationale Zusammenarbeit notwendig ist;

in der Erwägung, dass das Wohlergehen und das Wohl der Kinder Grundwerte sind, die von allen Mitgliedstaaten geteilt werden und ohne jegliche Diskriminierung gefördert werden müssen;

eingedenk des auf dem Dritten Gipfel der Staats- und Regierungschefs des Europarats (Warschau, 16.–17. Mai 2005) angenommenen Aktionsplans, in dem die Ausarbeitung von Massnahmen zur Beendigung der sexuellen Ausbeutung von Kindern gefordert wird;

unter Hinweis insbesondere auf die Empfehlung des Ministerkomitees Nr. R (91) 11 über sexuelle Ausbeutung, Pornografie, Prostitution von und Handel mit Kindern und jungen Erwachsenen und auf die Empfehlung Rec (2001)16 über den Schutz von Kindern vor sexueller Ausbeutung, auf das Übereinkommen über Computerkriminalität (SEV Nr. 185), insbesondere dessen Artikel 9, sowie auf das Übereinkommen des Europarats zur Bekämpfung des Menschenhandels (SEV Nr. 197);

eingedenk der Konvention zum Schutz der Menschenrechte und Grundfreiheiten (19502, SEV Nr. 5), der geänderten Europäischen Sozialcharta (1996, SEV Nr. 163) sowie des Europäischen Übereinkommens über die Ausübung von Kinderrechten (1996, SEV Nr. 160);

sowie eingedenk des Übereinkommens der Vereinten Nationen über die Rechte des Kindes3, insbesondere dessen Artikel 34, des Fakultativprotokolls betreffend den Verkauf von Kindern, die Kinderprostitution und die Kinderpornografie4 sowie des Zusatzprotokolls zur Verhütung, Bekämpfung und Bestrafung des Menschenhandels, insbesondere des Frauen- und Kinderhandels, zum Übereinkommen der Vereinten Nationen gegen die grenzüberschreitende organisierte Kriminalität5 sowie des Übereinkommens der Internationalen Arbeitsorganisation über das Verbot und unverzügliche Massnahmen zur Beseitigung der schlimmsten Formen der Kinderarbeit6;

eingedenk des Rahmenbeschlusses des Rates der Europäischen Union zur Bekämpfung der sexuellen Ausbeutung von Kindern und der Kinderpornografie (2004/68/JI), des Rahmenbeschlusses des Rates der Europäischen Union über die Stellung des Opfers im Strafverfahren (2001/220/JI) und des Rahmenbeschlusses des Rates der Europäischen Union zur Bekämpfung des Menschenhandels (2002/629/JI);

unter gebührender Berücksichtigung der anderen auf diesem Gebiet einschlägigen völkerrechtlichen Übereinkünfte und internationalen Programme, insbesondere der Erklärung und des Aktionsprogramms von Stockholm, die auf dem 1. Weltkongress gegen die gewerbsmässige sexuelle Ausbeutung von Kindern (27.–31. August 1996) angenommen wurden, der auf dem 2. Weltkongress gegen die gewerbsmässige sexuelle Ausbeutung von Kindern (17.–20. Dezember 2001) angenommenen Globalen Verpflichtung von Yokohama, der Verpflichtung und des Aktionsplans von Budapest, die auf der Konferenz zur Vorbereitung des 2. Weltkongresses gegen die gewerbsmässige sexuelle Ausbeutung von Kindern (20.–21. November 2001) angenommen wurden, der von der Generalversammlung der Vereinten Nationen angenommenen Resolution S‑27/2 «Eine kindergerechte Welt» und des dreijährigen Programms «Ein Europa von Kindern für Kinder schaffen», das im Anschluss an den Dritten Gipfel verabschiedet wurde und zu dem die Konferenz von Monaco den Anstoss gegeben hat (4.–5. April 2006);

entschlossen, einen wirksamen Beitrag zur Verwirklichung des gemeinsamen Ziels zu leisten, Kinder vor sexueller Ausbeutung und sexuellem Missbrauch zu schützen – unabhängig von der Person des Täters – und den Opfern Unterstützung zu gewähren;

anerkennend, dass es notwendig ist, eine umfassende völkerrechtliche Übereinkunft auszuarbeiten, welche die Aspekte der Verhütung, des Schutzes und des Strafrechts bei der Bekämpfung aller Formen der sexuellen Ausbeutung und des sexuellen Missbrauchs von Kindern zum Schwerpunkt hat und einen besonderen Überwachungsmechanismus einführt;

sind wie folgt übereingekommen:

 

Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.