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0.631.256.934.99

Traduzione1

Convenzione tra la Svizzera e la Francia sui rapporti di vicinato e la vigilanza delle foreste limitrofe

Conchiusa il 31 gennaio 1938
Approvata dall’Assemblea federale il 1° aprile 19382
Istrumenti di ratificazione scambiati il 1° maggio 1938
Entrata in vigore il 1° giugno 1938

Il Consiglio federale svizzero e il Presidente della Repubblica Francese,

desiderando apportare alle disposizioni della Convenzione del 23 febbraio 18823 le modifiche riconosciute opportune per meglio assicurare e regolare tra la Svizzera e la Francia i rapporti di vicinato e la vigilanza delle foreste limitrofe, senza ledere tuttavia il regime speciale delle zone franche dell’Alta Savoia e del Paese di Gex, hanno risolto di concludere una nuova Convenzione e hanno designato come loro plenipotenziari:

(Seguono i nomi dei plenipotenziari)

i quali, dopo essersi scambiati i loro pieni poteri, riconosciuti in buona e debita forma, hanno convenuto le disposizioni seguenti:

Art. 1 Zone di frontiera

Le zone di frontiera di cui nella presente Convenzione, si estendono da ciascuna parte del confine politico per una profondità di 10 chilometri.

L’elenco dei Comuni svizzeri e francesi posti al beneficio delle disposizioni della presente Convenzione sarà allestito di comune accordo dai Servizi competenti dei due Paesi.

Per traffico di frontiera, ai sensi della presente Convenzione, si intendono le importazioni provenienti da e le esportazioni destinate a queste zone, traffico che deve effettuarsi, per ciascuna zona, con la regione limitrofa dell’altra zona.

Le disposizioni che seguono non sono tuttavia applicabili alla zona di frontiera dell’Ain e alla zona di frontiera dell’Alta Savoia, dal Rodano fino alla Dent du Velan detta Dent du Lan, a Sud di Saint—Gingolph, per le quali interverrà un accordo speciale.1


1 Vedi l’All. 3, qui di seguito.

Art. 21Traffico d’esercizio agricolo

Per facilitare l’esercizio delle proprietà fondiarie situate in una delle zone di frontiera e coltivate da proprietari, usufruttuari o affittuari che abitano l’altra zona, sono esenti da qualsiasi dazio, tassa o altro onere2 imposto all’importazione o all’esportazione:

1.
i concimi di qualsiasi genere, le materie per il trattamento delle piante, i semi e le sementi, le piante (escluse quelle fruttifere od ornamentali, ma comprese quelle resinose), i pali pel sostegno delle piante, destinati alla coltivazione di detti fondi;
2.
gli animali, le macchine agricole, le trattrici, i veicoli, gli attrezzi ed altri oggetti importati per coltivare questi fondi, con riserva della loro riesportazione; i carburanti e i lubrificanti, nella quantità giornaliera strettamente necessaria per l’uso di detto materiale;
3.
i prodotti greggi provenienti da questi fondi, ad eccezione dei prodotti della vigna, importati dal coltivatore o per conto di lui e che non hanno subìto altre manipolazioni che quelle richieste dalla raccolta o dal trasporto; i prodotti che sono stati riposti sotto tetto o che hanno subìto una lavorazione qualsiasi non possono essere importati in franchigia;
4.
i prodotti dell’economia agricola, compresi quelli dell’arboricoltura, della viticoltura e dell’allevamento del bestiame, provenienti dalla parte situata oltre la frontiera di un fondo tagliato dal confine, che sono introdotti negli edifici d’abitazione o d’esercizio agricolo situato nell’altra zona;
5.
gli animali condotti d’una zona di frontiera all’altra allo scopo di foraggiarli, di accoppiarli, di castrarli o di farli curare, con riserva di riesportazione immediata e a condizione che le circostanze locali3 esigano l’applicazione di tali facilitazioni. Al momento della riesportazione nella loro zona di provenienza di animali condotti nell’altra zona per esservi ferrati, non si dovrà pagar alcun dazio o tassa per i ferri. Per quanto concerne il bestiame condotto da una zona di frontiera all’altra per il pascolo e ricondotto lo stesso giorno nella sua zona di provenienza, sono applicabili le disposizioni dell’Accordo del 23 ottobre 19124 sulla pastura ed i pascoli situati nelle due zone di frontiera;
6.
i latticini provenienti dal bestiame originario dall’una delle due zone di frontiera che passano l’inverno o l’estate nell’altra zona e importati dal pastore o dal proprietario del bestiame. L’esenzione da dazio è limitata ai seguenti quantitativi giornalieri:

Formaggio:

per ogni vacca

kg 0,3

per ogni capra

kg 0,06

per ogni pecora

kg 0,03

Burro:

per ogni vacca

kg 0,2

per ogni capra

kg 0,04

Questi quantitativi possono essere importati anche dopo il ritorno del bestiame, ma al più tardi entro 4 settimane dalla discesa dall’alpe.

Le facilitazioni previste al presente articolo sono pure accordate ai Comuni delle zone di frontiera ed alle persone giuridiche domiciliate in queste zone e che non esplicano, come occupazione principale, un’attività commerciale o industriale. I dipartimenti o i Cantoni limitrofi godono pure dette facilitazioni per le loro proprietà demaniali situate nell’altra zona.


1 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali n. 1).
3 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali n. 2).
4 RS 0.916.443.934.91

Art. 3 Sfruttamento delle foreste

1. Per facilitare lo sfruttamento delle foreste situate nelle zone di frontiera, sono reciprocamente esenti da dazi, tasse ed altri oneri1 imposti al momento dell’importazione o dell’esportazione, tutti i prodotti greggi provenienti da queste foreste (legname greggio2, cortecce, rami, ramoscelli, frascame, strame, muschio fresco, bacche e fiori di bosco, funghi freschi, carbone di legna, cenere di legna), come pure i materiali estratti dalle cave di pietra, di ghiaia o di sabbia che fanno parte d’uno sfruttamento forestale dell’una delle zone di frontiera e destinati esclusivamente alla manutenzione di strade dell’altra zona.

Il legname greggio proveniente dalle proprietà agricole (giardini, siepi, frutteti, ecc.) delle zone di frontiera segue lo stesso regime.

La quantità di legna da ardere proveniente da una delle zone di frontiera e importata nell’altra in franchigia non può oltrepassare i 180 000 quintali annui.

2. Per il trasporto dei prodotti forestali sulle strade pubbliche, non possono essere pretese altre indennità che quelle imposte agli abitanti della località.

Le strade limitrofe che seguono la linea di confine o che passano, secondo la configurazione del terreno, d’un territorio all’altro, non possono essere sbarrate o chiuse alla circolazione di detti prodotti.

Quando il luogo d’origine è separato dal punto di penetrazione nell’altro territorio doganale da ostacoli naturali, questi prodotti potranno, seguendo le vie di comunicazione, allontanarsi dalla zona di frontiera durante il trasporto dal luogo di produzione a quello di importazione.

3. In ciascuno dei due paesi, quando una foresta situata nella zona di frontiera è sfruttata da un abitante dell’altro paese e si trova circoscritta come un’isola, si praticherà un passaggio sulle proprietà vicine, verso pagamento di un’indennità il cui ammontare, in mancanza d’intesa amichevole, sarà fissato dai tribunali.

4. I proprietari francesi nella Svizzera e quelli svizzeri nella Francia godranno, per quanto concerne lo sfruttamento delle loro foreste, le stesse facilitazioni dei nazionali che abitano la medesima località, a condizione che si sottopongano alla legislazione e ai regolamenti applicabili agli abitanti del paese.

5.3  Gli animali, il materiale, gli attrezzi, le macchine, le trattrici ed i veicoli importati per lo sfruttamento delle foreste delle due zone di frontiera sono esenti da qualsiasi dazio, tassa od altro onere4, su riserva della loro riesportazione. L’esenzione è pure concessa ai carburanti e lubrificanti per la quantità giornaliera strettamente necessaria al funzionamento delle macchine, delle trattrici e dei veicoli.

6. Quando una foresta appartenente allo Stato, ad un comune, ad un’istituzione pubblica o ad un privato francese è situata nella zona di frontiera svizzera, o viceversa, i proprietari potranno designare dei guardaboschi incaricati della sua vigilanza.

Questi guardaboschi dovranno adempiere le condizioni di nazionalità e di capacità richieste dalle leggi e dai regolamenti del Paese in cui è situata la foresta; essi dovranno essere riconosciuti od accetti dall’autorità competente del Paese, alla quale dovranno prestar giuramento.

I loro poteri e i loro obblighi saranno gli stessi che per le guardie forestali di proprietà appartenenti a cittadini del luogo.

Le spese inerenti alla loro nomina ed all’esercizio delle loro funzioni saranno a carico dei proprietari delle foreste.

7. Per meglio assicurare la repressione di eventuali contravvenzioni che potessero essere consumate nelle foreste delle zone di frontiera, ciascuna delle alte Parti contraenti si impegna a perseguire le persone che se ne rendessero colpevoli sul territorio dell’altra Parte, nello stesso modo ed in applicazione delle stesse leggi che entrerebbero in considerazione se dette persone avessero commesso i delitti nelle foreste situate nel loro territorio.

Il procedimento avrà luogo a condizione che non sia già stata pronunciata una sentenza nel Paese in cui è stata commessa l’infrazione, e dopo trasmissione ufficiale e diretta del processo verbale da parte dell’autorità competente di questo Paese a quella dell’altro.5

L’ammontare delle multe e delle spese resterà allo Stato in cui è stata pronunciata la condanna; le indennità saranno versate alle casse dello Stato in cui è stata commessa l’infrazione.

I processi verbali regolarmente stesi dalle guardie giurate in ciascuno dei due Paesi, faranno fede, fino a prova contraria, davanti i tribunali dell’altro Paese.

8. Il personale forestale che accerta un delitto o una contravvenzione nella circoscrizione della zona di frontiera affidata alla sua sorveglianza potrà, quando gli oggetti sottratti siano stati trasportati oltre frontiera, chiedere l’assistenza delle autorità competenti dello Stato vicino, per non perdere di vista questi oggetti e far procedere al sequestro.

Le autorità competenti, incaricate dalla polizia locale, sono tenute ad assistere questo personale nelle loro ricerche, senza che sia per ciò necessario chiedere il permesso ad un funzionario superiore.6

Le perquisizioni nelle case, negli edifici, corti adiacenti e recinti potranno aver luogo solo in conformità delle leggi del Paese in cui sono effettuate le perquisizioni.

Le amministrazioni competenti di ciascuno dei due Stati si comunicheranno l’elenco dei nomi del personale forestale incaricato della sorveglianza delle foreste delle zone di frontiera.

9. Il legname greggio proveniente dalle foreste dell’una delle zone di frontiera e introdotto nell’altra zona per esservi segato, è ammesso in franchigia di qualsiasi dazio, tassa o altro onere7; lo stesso dicasi di questo legname segato e reimportato nella zona di provenienza dalla o per conto della persona che l’ha introdotto nella zona in cui è stato segato.

10.8  Il legname originario di uno degli Stati contraenti e segato nelle segherie situate nella zona di frontiera potrà essere importato nell’altro Stato verso pagamento di un dazio eguale alla metà del dazio più ridotto, secondo la specie, fino a concorrenza di 12 500 tonnellate annue.

Il legname segato nella foresta da segantini, godrà delle stese facilitazioni, nei limiti del contingente qui sopra specificato.

Perchè il legname segato possa essere messo al beneficio del dazio ridotto della metà, questo non dovrà aver lasciato la zona di frontiera dove sarà stato segato, tra il momento della segatura e quello dell’importazione, salvo che nel caso previsto al N. 2, capoverso terzo, del presente articolo.


1 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito.
3 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
4 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali n. 1).
5 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
6 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
7 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali n. 1).
8 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.

Art. 41Traffico di mercato

1. La verdura e gli ortaggi freschi, comprese le patate e i meloni (voci 0701.10, 0701.22/30, 0701.42, 0701.50/90 e 0809.10 della tariffa d’uso svizzera2), originari della zona di frontiera francese ed importati dai produttori tanto direttamente, quanto pel tramite dei membri della loro famiglia o dei loro dipendenti, potranno essere consegnati o venduti sul mercato tutti i giorni feriali agli abitanti della zona di frontiera svizzera per il loro proprio consumo.3

La consegna a domicilio, nei giorni di mercato, agli abitanti della località in cui si tiene il mercato, è considerata come vendita sul mercato.

Queste facilitazioni sono riservate alle importazioni fatte attraverso gli uffici doganali dei Cantoni di Basilea Città, Basilea Campagna e Soletta.

2. Nei limiti annui fissati qui sotto, i prodotti di cui al N. 1 del presente articolo saranno esenti da dazio, tassa o altro onere4 imposto al momento dell’importazione o dell’esportazione; essi saranno pure esenti da qualsiasi formalità relativa all’applicazione del regime dei contingenti:

Verdura e frutti dell’orto: 40 000 quintali peso lordo

Patate: 15 000 quintali peso lordo.

Per i quantitativi importati oltre questi limiti e fino a concorrenza di 10 000 quintali peso lordo, se si tratta di verdura e frutti dell’orto, e di 5 000 quintali peso lordo, se si tratta di patate, i produttori francesi dovranno pagare il dazio minimo applicabile nella Svizzera, ma saranno esenti da qualsiasi formalità concernente l’applicazione del regime dei contingenti.

La ripartizione di questi vari quantitativi tra i Comuni interessati, e, in ciascun Comune, tra i produttori, sarà fatta a cura delle autorità francesi competenti che la notificheranno alle autorità svizzere. Tuttavia, la ripartizione trimestrale del contingente globale sarà stabilita d’accordo con le autorità doganali svizzere.

3. Nel limite del quantitativo annuo che gli sarà attribuito ed alle condizioni stabilite al N. 2 che precede, ogni produttore potrà importare:

a.
per ogni giorno feriale, in un solo invio ed in franchigia: al massimo 60 kg peso lordo di verdura o di frutta dell’orto freschi, e al massimo 40 kg peso lordo di patate;
b.
per ogni settimana, in una o più volte, con pagamento del dazio: al massimo 50 kg peso lordo di verdura e di frutti dell’orto, e al massimo 25 kg peso lordo di patate.

Sulla quantità di verdura e di frutti dell’orto freschi così determinata, la parte della verdura detta «Dauergemüse», e cioè le cipolle, i cavoli (cavoli bianchi, rossi, cavolfiori, cavoli di Bruxelles, cavoli di Milano), i porri, gli spinaci e le carote importati potranno sorpassare i 25 kg peso lordo per ciascuna di queste verdure.

I quantitativi ammessi in franchigia che non saranno stati venduti alla fine del mercato o alla fine della giornata potranno essere depositati in appositi locali per essere venduti ulteriormente, oppure riportati in Francia, lo stesso giorno, dal produttore o per conto di lui dai membri della sua famiglia o dai suoi dipendenti. In tal caso, detti quantitativi saranno defalcati dal conto di importazione.

4. La vendita sui mercati e la consegna a domicilio dei prodotti sopra citati sono disciplinate dalle prescrizioni della legislazione cantonale sul lavoro e sul commercio.

Le disposizioni dell’art. 1 del Trattato di domicilio del 23 febbraio 18825 saranno applicabili, per la vendita dei loro prodotti, alle persone che sono al beneficio delle facilitazioni previste dal presente articolo.6


1 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
2 RS 632.10 allegato
3 Nuovo testo giusta il n. 1 dello Scambio di note del 28 mag./28 ago. 1963 tra la Svizzera e la Francia (RU 1963 1115).
4 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
5 RS 0.142.113.491
6 Vedi anche gli All. 3 e 4, qui di seguito.

Art. 51Facilitazioni doganali all’importazione in Francia

1. Gli abitanti della zona francese di frontiera che si recano nella zona svizzera di frontiera corrispondente potranno, al loro ritorno in Francia, importare, in franchigia di dazio, tasse o altri oneri2, il pane destinato al loro consumo personale, in una quantità giornaliera non superiore a 500 grammi.

2. Gli abitanti della zona francese di frontiera che lavorano di solito nella zona svizzera di frontiera corrispondente, come pure i produttori della zona francese di frontiera di cui all’art. 4 della presente Convenzione, possono ottenere, su domanda, una carta di franchigia doganale.

A presentazione di questo documento, ed esclusivamente per il consumo della loro famiglia, essi potranno, al momento del ritorno in Francia, importare in franchigia, provenienti dalla zona svizzera di frontiera, i prodotti qui sotto elencati, nel limite dei quantitativi indicati (questi quantitativi massimi essendo fissati per persona devono quindi essere moltiplicati per il numero dei membri della famiglia e del personale di servizio che vive sotto lo stesso tetto dell’importatore):

a.

per giorno:

Frutta fresca indigena

1 kg

Sidro

½ litre

Carne e salumi

200 grammes

b.

per settimana:

Farina

500 grammes

Prodotti della panetteria (ad eccezione del pane)

500 grammes

produits de boulangerie

(à l’exception du pain)

1 kg

Zucchero

200 grammes

Cioccolata

150 grammes

Caffè

  50 grammes

Formaggio

250 grammes.

Tuttavia l’ammontare totale delle esenzioni doganali concesse dalla Francia in virtù del presente articolo non può superare la somma di 4 milioni di franchi francesi all’anno.

3. I produttori della zona di frontiera francese che esportano verdura nella zona svizzera di frontiera, possono importare, tornando dal mercato, in franchigia di dazio, tasse od altri oneri3, le sementi di fiori e di verdure, come pure le sementi di legumi destinati ai loro propri bisogni fino a 3 kg per volta.


1 Vedi l’All. 1 n. 1, qui di seguito.
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
3 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).

Art. 6 Piccolo traffico di frontiera

1. I medici, le levatrici ed i veterinari domiciliati in una delle zone di frontiera che, nell’esercizio della loro professione, così come è regolato dalla Convenzione del 29 maggio 18891, varcano la frontiera con un veicolo, sono esonerati dal fornire la cauzione per quest’ultimo, come pure per gli istrumenti necessari all’esercizio della loro arte. Saranno ammessi in franchigia di dazio, tassa od altro onere2, i preparati farmaceutici e le bende che i sanitari portano con sè per loro uso immediato, restando riservata l’osservanza dei regolamenti sanitari dei due paesi.

2.3  Saranno pure ammessi in franchigia di dazio, tassa od altro onere4 i medicinali preparati secondo una ricetta di medici, levatrici o veterinari debitamente autorizzati a praticare, come pure le bende, nella quantità strettamente necessaria, quando le condizioni locali5 costringano a ricorrere a farmacie dell’altra zona di frontiera. La ricetta dovrà essere presentata, al momento di varcare la frontiera al posto doganale che vi apporrà il visto. Essa non potrà essere ulteriormente usata per importare medicinali in franchigia, a meno che non sia stata rinnovata.

3. Saranno inoltre ammessi in franchigia di dazio, tassa o qualsiasi altro onere6, nel piccolo traffico di frontiera:

a.
le derrate alimentari, il vino comune, il sidro, la birra e le bevande non alcooliche destinati al consumo degli abitanti di una delle zone di frontiera che eseguiscono temporaneamente7 dei lavori nell’altra zona, a condizione che i quantitativi non eccedano i bisogni giornalieri;
b.
i prodotti necessari all’alimentazione giornaliera degli animali impiegati nell’esecuzione dei lavori suddetti;
c.
con riserva della loro riesportazione, gli attrezzi, istrumenti e utensili usati che gli operai abitanti una delle zone di frontiera e lavoranti nell’altra, trasportano con sè per l’esercizio della loro professione;
d.
i fiori recisi, anche in mazzi, i fiori in vaso, portati dagli abitanti di una delle zone di frontiera che si recano nell’altra zona per assistere a feste familiari o a cerimonie religiose, a condizione che questi fiori non siano destinati alla vendita;
e.
le corone mortuarie, i mazzi di fiori freschi e i fiori in vaso mandati in una delle zone di frontiera da persone abitanti l’altra zona per una cerimonia funebre o per la decorazione di tombe, a condizione che non siano destinati alla vendita;
f.
le bare contenenti spoglie mortali e le urne contenenti le ceneri di persone incenerite;
g.
con riserva di riesportazione, gli oggetti del culto e i libri sacri usati nelle cerimonie religiose;
h.8
i tabacchi manufatti che gli uomini di più di 16 anni, domiciliati in una delle due zone di frontiera importano nell’altra zona per il loro uso personale, purchè si tratti esclusivamente di quantitativi non superiori al consumo giornaliero di un fumatore, al massimo.

4. In caso di infortunio, il personale del corpo di pompieri o di qualsiasi altro corpo di soccorso dell’una o dell’altra zona, potrà in ogni tempo e attraverso qualsiasi punto, varcare la frontiera senza passaporto nè tessera di confine. Il materiale, i veicoli, il foraggio dei cavalli, i lubrificanti e i carburanti degli autoveicoli saranno ammessi senz’alcuna formalità doganale, in franchigia di dazio, tassa o altro onere9; essi dovranno essere riesportati, ad eccezione dei foraggi, dei carburanti e dei lubrificanti consumati sul posto.


1 RS 0.811.119.349
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
3 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
4 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
5 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 2).
6 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
7 Rettificazione, secondo il testo originale, della traduzione italiana pubblicata nella RU.
8 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
9 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).

Art. 7 Piccolo traffico di perfezionamento

Sono ammessi in franchigia di dazio, tassa o altro onere1 imposto al momento dell’importazione o dell’esportazione i seguenti prodotti, originali di una delle zone di frontiera, a condizione di riesportazione nella zona d’origine, quando questo traffico sia reso necessario dalle condizioni locali2:

a.
i filati e le tele gregge mandate alla sbiancatura e che sono stati fabbricati con prodotti della terra coltivati nelle zone di frontiera;
b.
le cortecce da concia destinate ad essere tagliate o macinate;
c.
i semi oleosi mandati per l’estrazione dell’olio;
d.
i cereali ed i grani destinati ad essere trebbiati o macinati;
e.
le pelli da conciare;
f.
gli altri prodotti agricoli spediti da una zona di frontiera nell’altro Paese per subirvi le operazioni suddette o un’altra del genere;
g.
gli oggetti, vestiti, stoffe destinati all’uso personale degli abitanti di una delle zone di frontiera, che questi abitanti introducono essi stessi nell’altra zona per esservi modificati, riparati o tinti da artigiani. Il lavoro salariato a domicilio è parificato al lavoro d’artigiano. Alle stesse condizioni è concessa la franchigia alle stoffe per la confezione di vestiti, come pure alle forniture strettamente necessarie all’esecuzione dei vari lavori di cui al presente capoverso, purchè queste forniture siano importate contemporaneamente agli oggetti, vestiti e stoffe di cui si tratta.

I prodotti lavorati devono essere reimportati dalle persone che hanno esportato le materie prime o per loro conto.

Il termine massimo per la reimportazione in franchigia nella zona d’origine sarà fissato tenendo conto del tempo necessario all’esecuzione dei lavori sopra indicati.


1 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 2).

Art. 8 Vendite incerte

I prodotti, ad eccezione delle derrate alimentari e delle bevande, fabbricati da artigiani che abitano in una delle zone di frontiera, e che detti artigiani portano essi stessi per essere venduti ai mercati ed alle fiere dell’altra zona, non saranno soggetti a dazio, tassa od altro onere1 imposto al momento dell’importazione o dell’esportazione che per le quantità rimaste definitivamente in quest’ultima zona.

L’applicazione di questo regime è subordinata a certe formalità doganali, compreso il deposito dei dazi, come pure l’osservanza dei divieti e delle limitazioni in vigore in ciascuna delle alte Parti contraenti.

I prodotti rimasti invenduti devono essere riesportati e i dazi, tasse od altri oneri2 che si riferiscono agli oggetti venduti, devono essere liquidati entro 24 ore dalla chiusura del mercato o della fiera.


1 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
2 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).

Art. 9 Ammissione temporanea

Saranno ammessi in franchigia di qualsiasi dazio, tassa o altro onere1 imposto al momento dell’importazione o dell’esportazione, con riserva delle misure di controllo2 e a condizione di riesportazione nella zona d’origine entro un termine massimo di 6 mesi:

1.
i pianoforti mandati a nolo dall’una all’altra zona di frontiera;
2.
gli utensili, gli strumenti di lavoro e il materiale usato che gli artigiani domiciliati in una delle zone di frontiera trasportano nell’altra zona per esercitarvi la loro professione o il loro mestiere, come pure gli istrumenti destinati a ricerche scientifiche o a lavori artistici;
3.
le trebbiatrici appartenenti a privati o ad associazioni agricole domiciliate in una delle zone di frontiera ed importate per la trebbiatura nell’altra zona;
4.
i mobili, gli utensili di cucina, la biancheria, gli istrumenti e gli attrezzi, tutti usati, che le persone abitanti una delle zone di frontiera introducono nell’altra per adoperarli durante un soggiorno temporaneo.

1 Per l’accezione vedi il Prot. di firma, qui di seguito (Definizioni generali, n. 1).
2 Vedi l’All. 1 n. 2, qui di seguito.

Art. 10 Misure di controllo e disposizioni varie

1. Le misure speciali di controllo per l’applicazione delle disposizioni della presente Convenzione, stabilite di comune accordo tra le alte Parti contraenti, formano oggetto dell’Allegato N. 1.

2. Le autorità doganali delle alte Parti contraenti potranno inoltre ordinare le misure di controllo, di vigilanza e di sicurezza necessarie per impedire qualsiasi abuso nel godimento delle facilitazioni accordate dalla presente Convenzione. Se il caso lo richiedesse, esse si metteranno in relazione per decidere queste misure, che saranno limitate al minimo compatibile con lo scopo prefisso.

In caso di sospetta frode, le amministrazioni di ciascuno dei due Paesi si presteranno vicendevole concorso. Ciascuna di esse procederà, sul suo territorio, alle inchieste domandate dall’altra.

3. Per tener conto delle condizioni locali, le autorità doganali delle alte Parti contraenti potranno autorizzare, nei casi previsti all’art. 2, N. 1, 2 e 3, all’art. 3, N. 5, e all’art. 6, N. 1 e 3, lett. a, b e c, il valico della frontiera attraverso altri passaggi che non siano le strade doganali e all’infuori delle ore d’apertura degli uffici, senza che queste autorizzazioni debbano necessariamente richiedere il pagamento di tasse o indennità speciali.

Per i territori contigui del Dipartimento dell’alto Reno e dei Cantoni svizzeri limitrofi, restano applicabili le facilitazioni e le condizioni speciali stabilite dalle Convenzioni addizionali ai Processi verbali di delimitazione della frontiera tra la Francia e i Cantoni di Soletta e di Basilea del 20 e del 24 dicembre 1818, firmate 1’8 gennaio 1825 e il 5 febbraio 18251, per quanto concerne i trasporti di merci d’un punto all’altro dello stesso territorio lungo una strada che attraversi il paese vicino.

4. Le limitazioni all’importazione o all’esportazione decretate per ragioni d’ordine economico non sono applicabili alle merci menzionate agli art. 2, 3, 5, 6, 7 e 9 che precedono.

5. I divieti o le limitazioni prese per proteggere la salute pubblica o per assicurare la protezione degli animali e delle piante contro le malattie, gli insetti ed i parassiti nocivi restano applicabili.

Lo stesso dicasi delle disposizioni concernenti i prodotti che costituiscono un monopolio di Stato sul territorio dell’una o dell’altra delle alte Parti contraenti.

6. Le disposizioni della presente Convenzione non limitano il diritto di ciascuna delle alte Parti contraenti di prendere delle misure restrittive temporanee per ragioni di sicurezza pubblica, concernenti il valico della frontiera.

Lo stesso dicasi delle disposizioni che precedono regolanti il traffico di frontiera e che non pregiudicano le prescrizioni vigenti nei territori di ciascuna delle alte Parti contraenti sulla vigilanza doganale e sulle misure di polizia per quanto concerne il valico della frontiera.


1 Vedi la Conv. addizionale dell’8 gen. 1825 fra il Cantone di Soletta e la Francia nel Tomo II, pag. 494 edizione tedesca e pag. 654 edizione francese, della Raccolta Ufficiale degli atti concernenti il diritto pubblico della Svizzera, e la Conv. addizionale del 5 feb. 1825 fra il Cantone di Basilea e la Francia nello stesso Tomo, pag. 538 edizione tedesca e pag. 704 edizione francese.

Art. 111Commissione permanente

1. Non appena entrata in vigore la presente Convenzione, sarà costituita una commissione permanente.

Essa comprenderà 3 delegati francesi e 3 delegati svizzeri, e sceglierà il suo presidente alternativamente tra i delegati francesi e i delegati svizzeri.

Essa stabilirà il proprio regolamento.

2. La commissione permanente potrà proporre ai due Governi tutte le misure atte ad assicurare il buon funzionamento della presente Convenzione.

3. Qualsiasi controversia che dovesse sorgere circa l’interpretazione o l’applicazione della presente Convenzione, compresi il Protocollo di firma e le lettere allegate, sarà sottoposta alla commissione permanente, che proporrà alle amministrazioni competenti le misure atte a risolverla.

4. Se una controversia non potesse venir regolata nè con la procedura qui sopra prevista nè per via diplomatica, saranno applicabili le disposizioni del Trattato di conciliazione e d’arbitrato del 6 aprile 19252.


1 Vedi anche il Prot. di firma, qui di seguito.
2 RS 0.193.413.49

Art. 12 Disposizioni finali Protocollo di firma Definizioni generali Scambio di note Nota svizzera l. Prodotti ammissibili in franchigia definitiva 2. Prodotti od oggetti esportati temporaneamente
o importati temporaneamente

La presente Convenzione sarà ratificata e gli strumenti di ratificazione saranno scambiati il più presto possibile. Essa entrerà in vigore un mese dopo lo scambio delle ratificazioni e sarà valevole per un periodo di due anni a contare da questo giorno.

Se la Convenzione non è denunciata sei mesi avanti lo spirare di questo periodo, sarà prorogata, di tacita intesa, per una durata indeterminata. In tal caso, potrà essere denunciata, su preavviso di sei mesi, per il 1° gennaio o per il 1° luglio di ogni anno.

Dal momento della sua entrata in vigore, la Convenzione sostituirà quella del 23 febbraio 18821 sui rapporti di vicinato e sulla vigilanza delle foreste limitrofe, come pure l’articolo addizionale a detta Convenzione, del 25 giugno 18952.

La Convenzione del 31 ottobre 18843 su la repressione dei delitti di caccia resterà in vigore per tutta la durata della presente Convenzione e non potrà essere denunciata che insieme ed allo stesso modo di questa.

In fede di che, i rispettivi plenipotenziari hanno firmato la presente Convenzione e vi hanno apposto i loro sigilli.

Fatto in doppio esemplare a Berna, il 31 gennaio 1938.


1 [RU 6 468, 15 224]
2 [RU 15 224]
3 RS 0.922.934.9


Motta

Alphand

Gassmann

René Thierry

  Protocollo di firma

Al momento di firmare l’odierna Convenzione, i plenipotenziari hanno deciso di precisarne le condizioni d’applicazione come segue:

  Definizioni generali

1. Le parole «dazi, tasse o altri oneri» comprendono tutti i dazi, tasse, contribuzioni, canoni o altri oneri, professionali o no, diretti o indiretti, qualunque ne sia l’oggetto o la natura, imposti al momento dell’importazione o dell’esportazione (ad eccezione del caso previsto all’art. 10, N. 3, cpv. 1, pel disbrigo delle operazioni doganali fuori delle ore di servizio normale e delle tasse per la visita sanitaria del bestiame).

Non potrebbe essere fatta alcuna discriminazione di diritto o di fatto per quanto concerne i dazi, le tasse o altri oneri qui sopra definiti e che le autorità competenti di uno dei due Paesi esigono, per la circolazione o la vendita, dagli abitanti dell’altro Paese al beneficio delle facilitazioni accordate in virtù della presente Convenzione.

2. La nozione di necessità locale deve interpretarsi come una impossibilità pratica puramente materiale, fatta astrazione di qualsiasi altro movente di preferenza personale o di qualsiasi considerazione di vantaggio pecuniario.

Spetterà ai servizi doganali giudicare i casi speciali.

ad Art. 2, cpv. 1

L’esenzione da qualsiasi dazio, tassa od altro onere potrà pure, in casi speciali e su parere della commissione prevista all’art. 11, essere accordata per gli animali, le macchine agricole e i prodotti di cui all’art. 2, N. 1 e 2, impiegati nella coltivazione dei fondi situati in una delle zone di frontiera, ma lavorati da proprietari, usufruttuari o affittuari residenti fuori della zona di frontiera dell’altro Stato.

ad Art. 2, N. 2, e Art. 3, N. 5

Al momento dell’entrata nel territorio dell’altro Paese delle macchine, delle trattrici e dei veicoli importati alle condizioni previste agli art. 2 e 3, i carburanti ed i lubrificanti saranno esenti da qualsiasi dazio, tassa od onere per il quantitativo occorrente al funzionamento delle macchine durante una giornata.

Tuttavia, la commissione permanente di cui all’art. II della Convenzione, esaminerà se, quando le condizioni locali lo esigano, possano essere concesse delle facilitazioni complementari per l’importazione dei carburanti e dei lubrificanti oltre i quantitativi giornalieri previsti.

ad Art. 2

Restano riservate le disposizioni della Legge federale del 7 luglio 19324 su l’approvvigionamento del paese con cereali, come pure le sue Ordinanze d’esecuzione5 attualmente in vigore.

Lo stesso dicasi delle disposizioni della Legge francese del 15 agosto 1936 e dei suoi Regolamenti d’applicazione.

ad Art. 3, N. 1

Il termine «legname» contenuto nell’art. 3, N. 1, designa il legname che non ha subìto altra lavorazione che quella generalmente praticata in foresta, come segatura trasversale, sfrondatura, scorticatura, sgrossatura con l’ascia, ecc.

Sono compresi sotto questo termine:

a.
il legname comune di piante frondifere o conifere, tondo, con o senza corteccia;
b.
le paline, i puntelli ed i pali greggi (cioè non spaccati nè segati nel senso longitudinale);
c.
i ceppi squartati o in tondini, le fascine e le ramaglie.

ad Art. 3, N. 7

Le autorità competenti di cui all’art. 3, cpv. 2, N. 7, sono:

da parte francese:

a)
per foreste sottoposte al regime forestale, il Conservatore o l’Ispettore delle Acque e Foreste;
b)
per le foreste non sottoposte al regime forestale, il Procuratore della Repubblica;

da parte svizzera:

il Governo cantonale e, dato il caso, la Prefettura cantonale del distretto in cui l’incolpato è domiciliato.

ad Art. 3, N. 8

Le autorità competenti di cui all’art. 3, cpv. 2, N. 8, sono:

da parte francese:

sia il giudice di pace o il suo supplente (per il Dipartimento dell’Alto Reno, il Giudice cantonale);
sia il sindaco del comune, o il suo aggiunto o, in mancanza, un consigliere municipale;
sia il commissario di polizia;
da parte svizzera:
i capiposto delle guardie di confine o della gendarmeria cantonale.

ad Art. 3, N. 10

Il legname segato a cui si riferiscono le disposizioni dell’articolo 3, N. 10, comprende:

all’importazione in Svizzera, la legna segata di cui alle voci 4405.10/22, 4406.01, 4407.10/12, 4408.10/20, 4409.20 e 4428.30/32 della tariffa d’uso svizzera6;

all’importazione in Francia, la legna segata di cui alle voci 4405, 4406, 4407, 4408, 4409.A, 4409.B, 4428.B.II. della tariffa doganale francese.7

Il legname piallato, le assi e le assicelle marcate a fuoco o con minio non sono ammesse al dazio ridotto.

ad Art. 4

I produttori francesi che vendono la loro verdura a domicilio o sul mercato possono raccogliere ordinazioni per poi eseguire la consegna della merce, restando riservate le disposizioni cantonali in materia.

ad Art. 6, N. 2

Le specialità farmaceutiche saranno pure ammesse in franchigia, a presentazione di una ricetta, come i medicinali preparati. La ricetta non sarà richiesta per le bende ed i medicinali semplici compresi nel seguente elenco:

Senapismi

  10 fogli

Farina di senape

250 grammi

Farina di lino

  1 chilogrammo

Acqua ossigenata

  1 litro

Fior di tiglio

125 grammi

Camomilla

125 grammi

Tintura d’iodio

  60 grammi

Capsule d’aspirina

  10 pezzi

Capsule d’antipirina

  10 pezzi

Capsule di piramidone

  10 pezzi

Capsule di chinina

  10 pezzi

Foglie d’arancio

125 grammi

Foglie di menta

125 grammi

Glicerina

  ½ litro

Acqua di fiori d’arancio

500 grammi

Bicarbonato di soda

500 grammi

Solfato di soda

250 grammi

Solfato di magnesia

250 grammi

Magnesia calcinata

  60 grammi

Canfora

125 grammi

Cotone idrofilo

500 grammi

Bende di garza, di tela o crespo

  6 pezzi

Pastiglie pettorali

250 grammi

Acetato d’alluminio

250 grammi

Gocce d’Hoffmann

30 grammi

Tisana pettorale

125 grammi

Foglie di sena

125 grammi

Tè di altea

125 grammi

Olio di ricino

  60 grammi

Lichene d’Islanda

125 grammi

Pastiglie di borato di soda

100 grammi

Vasellina borica

100 grammi

Vasellina all’ossido di zinco

100 grammi

Vasellina americana

100 grammi

Pastiglie di santonina

  20 grammi

Tintura d’arnica

  50 grammi

Gocce contro il mal di denti

  10 grammi

Tè purgativo

  50 grammi

Gambi di ciliege

100 grammi

Pomata di canfora

  30 grammi

Unguento grigio

100 grammi

Essenza di trementina

100 grammi

Ammoniaca

100 grammi

Acetato di piombo

  ½ litro

ad Art. 6, N. 3, lett. h

I seguenti quantitativi sono considerati come rappresentanti il consumo giornaliero d’un fumatore e ammessi come massimi di tolleranza doganale:

tabacco da pipa

40 grammi

sigarette

20 pezzi

sigari

10 pezzi

Questi quantitativi non possono essere cumulati. Il tabacco da pipa, le sigarette e i sigari dovranno essere importati in imballaggi stracciati o in pacchetti o scatole già cominciate.

ad Art. 11

I delegati della commissione permanente potranno farsi assistere da esperti e segretari.

Fatto in doppio esemplare, a Berna, il 31 gennaio 1938.

Motta

Alphand

Gassmann

René Thierry

  Scambio di note

Allegato N. 1

  Nota svizzera

Riferendomi all’art. 10, N. 1, della Convenzione firmata in data di oggi, ho l’onore di comunicarle il mio accordo sulle disposizioni di controllo seguenti:

  l. Prodotti ammissibili in franchigia definitiva

Osservazioni generali

Le autorità doganali di ciascuna delle alte Parti contraenti potranno esigere, indipendentemente, dato il caso, dalla dichiarazione fondamentale di coltura, la giustificazione dell’origine dei prodotti ammessi al beneficio del regime di frontiera. Questa giustificazione consisterà nella presentazione di un certificato, rilasciato dalle autorità locali, il quale precisi il luogo d’origine e di provenienza o, secondo il caso, solo la provenienza.

Traffico di mercato

Ai fini del controllo delle importazioni nella Svizzera di verdura e di frutti dell’orto freschi e di patate provenienti dalla zona di frontiera francese dell’Alto Reno, ciascun produttore francese riceverà un libretto speciale che gli sarà rilasciato dall’Amministrazione doganale svizzera secondo le indicazioni ad essa fornite dalle autorità francesi competenti.

Questo libretto conterrà, per ciascuno dei prodotti suddetti, la menzione dei contingenti globali trimestrali ai quali il titolare avrà diritto (contingenti in franchigia e contingenti verso pagamento del dazio).

Per la verdura e i frutti dell’orto freschi, come pure per le patate, sarà fatta menzione di ciascun quantitativo introdotto nella Svizzera in franchigia o verso pagamento del dazio.

Le merci saranno ammesse in franchigia nei limiti dei quantitativi giornalieri fissati dalla Convenzione e fino a tanto che il portatore del libretto non avrà esaurito il suo contingente trimestrale.

Esse saranno ammesse verso pagamento del dazio nel limite dei quantitativi settimanali fissati dalla Convenzione e fino a tanto che il portatore del libretto non avrà esaurito il suo contingente trimestrale.

Sarà pure fatta menzione delle merci riesportate (art. 4, N. 3, ultimo capoverso, della Convenzione).

Legname

La prova dell’origine dei prodotti greggi sarà fornita mediante presentazione di un certificato rilasciato, in Francia, dall’autorità prefettizia (prefetto o sotto prefetto), col concorso eventuale dell’Amministrazione doganale o delle Acque e Foreste; nella Svizzera, dai Dipartimenti cantonali delle foreste.

Per legname segato che paga il dazio ridotto, la garanzia del luogo in cui viene segato sarà fornita nello stesso modo; l’ammissione al dazio ridotto sarà accordata dallo stesso ufficio doganale verso presentazione di buoni di credito.

Prodotti importati in franchigia in virtù dell’art. 5

Le importazioni in franchigia, previste dall’art. 5 della Convenzione avverranno conformemente alle modalità generali qui sotto specificate:

a.
i beneficiari riceveranno, a mezzo dell’autorità prefettizia, una carta d’esenzione doganale;
b.
questa carta, che sarà nominativa, porterà particolarmente l’indicazione:

della natura e della quantità delle merci che potranno essere importate in franchigia;

dell’ufficio di importazione;

del giorno dell’importazione;

c.
l’avente diritto, nel presentarsi all’ufficio di importazione, esibirà questa carta al servizio doganale e gli rimetterà una dichiarazione firmata, d’un modello speciale, in cui sia menzionata la natura, la specie e il peso delle merci che desidera introdurre;
d.
per facilitare queste operazioni, l’amministrazione prefettizia francese, deporrà nelle municipalità come pure negli uffici doganali francesi interessati, dei moduli di dichiarazione che i portatori di carte di esenzione doganale, potranno in tal modo procurarsi in ogni tempo.

  2. Prodotti od oggetti esportati temporaneamente o importati temporaneamente

Le autorità doganali di ciascuna delle alte Parti contraenti potranno rilasciare per questi prodotti od oggetti dei passavanti o delle quietanze di transito, ecc. che garantiscano il pagamento degli eventuali dazi esigibili e, dato il caso, potranno far apporre su questi prodotti od oggetti delle marche di identità, come piombi, bolli, immagini, ecc., che esse giudicassero indispensabili.


  Allegato N. 2

  Nota svizzera

Durante le trattative per la conclusione della Convenzione sui rapporti di vicinato e la vicinanza delle foreste limitrofe, firmata in data d’oggi, è stato riconosciuto opportuno precisare il regime della carta di frontiera per il Dipartimento dell’Alto Reno ed i Cantoni svizzeri corrispondenti.

Dal momento dell’entrata in vigore della Convenzione, le persone che hanno il loro domicilio o, da quattro mesi almeno, la loro dimora nella zona di frontiera dell’Alto Reno o nella zona di frontiera dei Cantoni svizzeri corrispondenti, potranno ottenere una carta di frontiera. Questa carta potrà pure essere pretesa da quelle persone che pur non residendo in una di queste zone di frontiera, coltivano i loro fondi in una di esse e sono al beneficio dei vantaggi previsti dalla Convenzione.

I possessori di carte di frontiera rilasciate da uno dei due Stati sono ammessi a varcare la frontiera; essi possono soggiornare per una durata massima di tre giorni consecutivi nella zona di frontiera dell’altro Stato. Le prescrizioni che disciplinano nei due Stati l’esercizio di un’attività lucrativa restano riservate.

Le carte di frontiera rilasciate ai Francesi ed agli Svizzeri sono valide per un anno almeno; per le altre persone, la durata della loro validità non potrà essere superiore a quella del permesso di residenza.

Queste carte possono essere rinnovate.

Esse saranno rilasciate, da parte francese, dal Prefetto dell’Alto Reno o dai suoi delegati e, da parte svizzera, dai Dipartimenti di polizia dei Cantoni o dai servizi che questi designeranno.

Le autorità competenti di ciascuno dei due Stati spediranno direttamente alle autorità competenti dell’altro Stato, perchè siano vidimate, le carte di frontiera da esse allestite. Le autorità dell’altro Stato le rimanderanno nel più breve tempo possibile debitamente munite del visto che vi avranno apposto gratuitamente.

Quando le condizioni previste dalla presente lettera saranno adempite, i visti non potranno essere rifiutati che per ragioni d’ordine o di sicurezza pubblica.

In caso di abuso grave o ripetuto nell’uso della carta di frontiera, o per ragioni d’ordine o di sicurezza pubblica, l’autorità che ha rilasciato il visto potrà, senza pregiudizio, se del caso, di altre sanzioni, rendere inutilizzabile la carta di frontiera apponendovi la menzione «provvisoriamente annullata il 19…».

Essa avviserà d’urgenza della misura presa l’autorità che ha rilasciato la carta, affinchè questa possa venir ritirata al titolare.

I modelli delle carte di frontiera saranno stabiliti di comune accordo dai servizi competenti di ciascun Paese.

Le disposizioni che precedono non toccano le tolleranze d’uso per il passaggio occasionale della frontiera, restando tuttavia inteso che i ragazzi di meno di 15 anni che abitano un’agglomerazione urbana di uno dei due Stati, non potranno penetrare nel territorio dell’altro che se sono muniti di un documento di identità personale o se il loro nome e cognome, età e domicilio figurano sul documento d’identità della persona adulta che li accompagna.

I due Governi prevederanno ulteriormente l’opportunità di estendere il regime che precede a tutta la frontiera franco—svizzera.

  Allegato N. 3

  Nota svizzera

Riferendomi all’art. 1 della Convenzione di vicinato, firmata in data d’oggi, ai termini della quale un accordo speciale stabilirà il regime applicabile alla zona di frontiera dell’Ain, alla zona di frontiera dell’Alta Savoia, dal Rodano fino alla Dent du Velan detto Dent du Lan a Sud di St. Gingolph, ho l’onore di confermarle che il Governo federale non ha l’intenzione di sopprimere i vantaggi di cui hanno fruito fino al presente le dette regioni francesi situate al di là delle zone franche, ma a meno di 10 chilometri dalla frontiera politica franco—svizzera, restando inteso che le condizioni applicate attualmente alle zone franche dal punto di vista del passaggio della frontiera, non potranno subire modifiche, da una parte o dall’altra, che di comune accordo.

Io le dò quindo le assicurazioni seguenti:

1.
Il regime previsto dagli art. 2 (traffico d’esercizio agricolo), 3 (sfruttamento delle foreste), 6 (piccolo traffico di confine), 7 (piccolo traffico di perfezionamento), 8 (vendite incerte), 9 (ammissione temporanea), 10 (misure di controllo e disposizioni diverse), Il (commissione permanente) della Convenzione, quale è precisata e interpretata dal Protocollo di firma che si trova allegato alla stessa, sarà parimente applicato alle zone di frontiera definite sopra, per tutta la durata della detta Convenzione.
2.
Per le importazioni di verdura e legumi freschi a destinazione dei mercati di Ginevra, importazioni che non erano regolate dalla Convenzione del 18821), e che non sono presentemente ammesse che a beneplacito, le franchigie doganali accordate attualmente saranno mantenute; per le patate l’ammissione verso pagamento del dazio sarà parimente mantenuta nelle stesse condizioni come avviene oggi, specialmente per ciò che riguarda le misure relative all’applicazione delle disposizioni di contingentamento.
Inoltre, l’ammissione in franchigia nei limiti del contingente quotidiano di 100 chilogrammi peso lordo, di una quantità massima di 25 chilogrammi peso lordo di patate, sarà permessa 3 volte per settimana.
Per questo traffico di mercato, sarà dunque mantenuto lo stato quo, salvo per quanto concerne i fiori recisi, che saranno tuttavia ammessi all’importazione con esenzione dalle formalità di contingentamento, ma verso pagamento dei dazi, fino alla concorrenza di 5 chilogrammi per importatore e per giorno.

Le disposizioni dell’art. 4, capoverso finale, e dell’art. 5 della Convenzione si applicheranno ai produttori delle zone di frontiera francesi, definite nel primo capoverso della presente lettera, che venderanno la loro verdura, i loro legumi, patate o fiori sui mercati di Ginevra.

Resta inteso che le facilitazioni previste negli art. 2, 3, 6, 7, 8, 9 e 10 della Convenzione saranno, per reciprocità, accordate agli abitanti della zona di frontiera svizzera nelle regioni indicate sopra.

Gli impegni presi in virtù della presente lettera saranno valevoli per tutta la durata della Convenzione di cui seguiranno la sorte, a meno che nel frattempo non intervenga un nuovo accordo tra i due Governi.

Gli elenchi dei Comuni svizzeri e francesi che fruiranno delle condizioni definite sopra saranno stabiliti dai servizi competenti di ciascun Paese, i quali se li comunicheranno vicendevolmente.


1 [RU 6 468, 15 224. RS 0.631.256.934.99 art. 12, cpv. 3]

  Allegato N. 4

  Nota svizzera

Ho l’onore di comunicarle che il Governo federale manterrà per tutta la durata della Convenzione firmata in data d’oggi, ai produttori ed ai commercianti della zona di frontiera francese, le facilitazioni che ad essi sono state consentite fino ad oggi per l’importazione in Svizzera, mediante pagamento dei dazi e a condizione della vendita nei mercati coperti, sui mercati all’ingrosso ed ai rivenditori, di legumi e frutta fresche, non pigiate, di cui alle voci 0701.10, 0701.22/30, 0701.50/90, 0806.10/22, 0807.10/40, 0808.10/30 e 0809.10/20 della tariffa d’uso svizzera1.2

Le disposizioni dell’ultimo capoverso dell’art. 4 della Convenzione saranno applicabili ai beneficiari delle facilitazioni previste al capoverso che precede.

I permessi di importazione saranno rilasciati dagli uffici doganali svizzeri, ai produttori e commercianti della zona di frontiera francese nelle stesse condizioni praticate fino ad oggi.

Le quantità così importate saranno dedotte dai contingenti globali assegnati alla Francia dall’Accordo commerciale del 31 marzo 19373.


1 RS 632.10 allegato
2 Nuovo testo giusta il n. 3 dello Scambio di note del 28 mag./28 ago. 1963 tra la Svizzera e la Francia (RU 1963 1115).
3 RS 0.946.293.491


CS 12 655; FF 1938 1 164 ediz. ted. 162 ediz. franc.


1 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.2 Art. 1 del DF del 1° apr. 1938 (RU 54 203)3 [RU 6 468, 15 224. RS 0.631.256.934.99 art. 12 cpv. 3]4 [CS 9 443; RU 1953 1315 art. 45, 1958 409. RS 916.111.0 art. 68 cpv. 3]. Ora le disp. della L sui cereali del 20 mar. 1959 (RS 916.111.0).5 [CS 9 457; RU 1953 1327 art. 19, 1954 550, 1956 1282, 1957 720, 1958 411 487 699; RS 172.011.1 art. 6. RU 1959 1046 art. 74 cpv. 2 lett. a]. Ora: l’O generale del 16 giu. 1986 concernente la legge sui cereali (RS 916.111.01) e l’O del 10 nov. 1959 conc. la scorta supplementare di cereali panificabili (RS 916.111.121).6 RS 632.10 allegato7 Nuovo testo giusta il n. 2 dello Scambio di note del 28 mag./28 ago. 1963 tra la Svizzera e la Francia (RU 1963 1115).


Index

0.631.256.934.99

Texte original

Convention entre la Suisse et la France sur les rapports de voisinage et la surveillance des forêts limitrophes

Conclue le 31 janvier 1938
Approuvée par l’Assemblée fédérale le 1er avril 19381

Instruments de ratification échangés le 1er mai 1938

Entrée en vigueur le 1er Juin 1938

Le Conseil fédéral suisse et le Président de la République française,

Désirant apporter aux dispositions de la Convention du 23 février 18822 les modifications reconnus utiles pour mieux assurer et régler entre la Suisse et la France les rapports de voisinage et la surveillance des forêts limitrophes, sans toucher toutefois au régime spécial des zones franches de la Haute—Savoie et du Pays de Gex, ont résolu de conclure une nouvelle Convention et ont désigné pour leurs Plénipotentiaires, savoir:

(Suivent les noms des plénipotentiaires)

lesquels, après avoir échangé leurs pleins pouvoirs, reconnus en bonne et due forme, sont convenus des dispositions ci—après:

Art. 1 Zones frontalières

Les zones frontalières visées par la présente Convention s’étendent de chaque côté de la frontière politique sur une profondeur de 10 kilomètres.

Les listes des Communes suisses et françaises appelées à bénéficier des dispositions de la présente Convention seront établies d’un commun accord par les Services compétents des deux pays.

Le trafic frontalier s’entend, au sens de la présente Convention, des importations et des exportations en provenance et à destination desdites zones, ce trafic devant s’efectuer, pour chaque zone, avec la région voisine de l’autre zone.

Les dispositions ci—après ne sont toutefois pas applicables à la zone frontalière de l’Ain et à la zone frontalière de la HauteSavoie, depuis le Rhône jusqu’à la Dent—du—Velan dite Dent-du—Lan, au sud de Saint—Gingolph, pour lesquelles interviendra un arrangement spécial.1


1 Voir l’annexe no 3 publiée ci—après.

Art. 21Trafic d’exploitation agricole

Pour faciliter l’exploitation des biens—fonds situés dans l’une des zones frontalières et cultivés par des propriétaires, usufruitiers ou fermiers habitant l’autre zone, sont affranchis de tous droits, taxes et autres charges2 imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation:

1.
les engrais de tout genre, les matières pour le traitement des plantes, les graines et semences, les plants de végétaux (à l’exception des plants d’arbres fruitiers et d’arbres d’agrément, mais y compris les plants d’arbres résineux), les tuteurs d’arbres et échalas en bois destinés à la culture de ces biens—fonds;
2.
les animaux, les machines agricoles, les tracteurs, les véhicules, les outils et autres objets importés pour cultiver ces biens—fonds, sous réserve de leur réexportation; les carburants et lubrifiants, pour la quantité journalière strictement nécessaire à l’utilisation de ce matériel;
3.
les produits bruts provenant de ces biens—fonds, à l’exception des produits de la vigne, importés par l’exploitant ou pour son compte et qui n’ont subi d’autres manipulations que celles nécessaires à la récolte et au transport; tout produit qui a été engrangé ou qui a été travaillé d’une manière quelconque ne bénéficie plus de la franchise;
4.
tous les produits de l’économie agricole, y compris les produits de l’arboniculture, de la viticulture et de l’élevage, qui, provenant de la portion, située dans l’une des zones, d’un bien—fonds traversé par la frontière, sont introduits dans les bâtiments d’habitation ou d’exploitation rurale situés dans l’autre zone;
5.
les animaux qui sont amenés d’une zone frontalière dans l’autre en vue du ferrage, de la saillie, de la castration ou pour y subir un traitement vétérinaire, sous réserve de réexportation immédiate et à condition que les circonstances locales rendent ces facilités nécessaires3. Lors de la réimportation dans leur zone de provenance des animaux conduits dans l’autre zone pour y être ferrés, aucun droit ou taxe quelconque ne sera perçu sur les fers. En ce qui concerne les bestiaux conduits d’une zone frontalière dans l’autre pour le pacage et ramenés le même jour dans la zone de provenance, les dispositions de l’Arrangement du 23 octobre 19124 pour le pacage sur les pâturages situés des deux côtés de la frontière demeurent applicables;
6.
les produits laitiers provenant du bétail originaire de l’une des zones frontalières estivant ou hivernant dans l’autre zone et importés par l’amodiataire ou le propriétaire du bétail. La franchise est limitée aux quantités journalières suivantes:

Fromage:

par vache

0,3 kg

par chèvre

0,06 kg

par brebis

0,03 kg

Beurre:

par vache

0,2 kg

par chèvre

0,04 kg

Ces quantités peuvent être importées même après le retour du bétail, mais au plus tard dans un délai de 4 semaines après la descente de l’alpage.

Les facilités prévues au présent article sont également accordées aux communes des zones frontalières, ainsi qu’aux personnes morales domiciliées dans ces zones et n’exerçant pas à titre principal une activité commerciale ou industrielle. Les départements ou cantons limitrophes en bénéficient de même pour leurs propriétés domaniales sises dans lesdites zones.


1 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
3 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 2).
4 RS 0.916.443.934.91

Art. 3 Exploitation des forêts

1. Pour faciliter l’exploitation des forêts situées dans les zones frontalières, sont réciproquement affranchis de tous droits, taxes et autres charges1 imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation, les produits bruts provenant de ces forêts (bois bruts2, écorces, branches, rameaux, brindilles, litière, mousse fraîche, petits fruits et fleurs de forêts, champignons frais, charbon de bois, cendres de bois), ainsi que les matériaux extraits de carrières, gravières ou sablières faisant partie d’une exploitation forestière de l’une des zones frontalières et destinés exclusivement à l’entretien des routes et chemins forestiers de l’autre zone.

Les bois bruts provenant de propriétés agricoles (jardins, haies, vergers, etc.) des zones frontalières suivent le même régime.

La quantité de bois à brûler originaire de l’une des zones frontalières importée dans l’autre pays en franchise ne doit pas dépasser 180 000 quintaux par an.

2. Il ne pourra être réclamé, pour le transport des produits forestiers sur les chemins publics, d’autres indemnités que celles qui sont imposées aux habitants de la localité.

Les chemins limitrophes qui suivent la frontière ou qui passent, suivant la configuration du terrain, d’un territoire à l’autre, ne pourront être barrés ou fermés à la circulation desdits produits.

Lorsque le lieu d’origine est séparé du point de pénétration dans l’autre territoire douanier par des obstacles naturels, ces produits pourront, suivant les voies de communication, quitter la zone frontalière pendant leur transport du lieu de production au point d’importation.

3. Dans chacun des deux pays, lorsqu’une forêt située dans la zone frontalière est exploitée par un habitant de l’autre pays et se trouve à l’état d’enclave, un passage sera ouvert sur les propriétés voisines, à charge d’une indemnité dont le montant sera fixé par les tribunaux, si les parties ne se sont pas entendues à l’amiable.

4. Les propriétaires français en Suisse et les propriétaires suisses en France jouiront, quant à l’exploitation de leurs forêts, des mêmes avantageux que les nationaux habitant la même localité, à condition qu’ils se soumettent à la législation et à la réglementation applicables aux habitants du pays.

5.3  Les animaux, le matériel, les outils, les machines, les tracteurs et les véhicules importés pour l’exploitation des forêts des deux zones frontalières sont affranchis de tous droits, taxes et autres charges4, sous réserve de réexportation. La franchise est acquise aux carburants et lubrifiants pour la quantité journalière strictement nécessaire à l’utilisation des machines, tracteurs et véhicules.

6. Lorsqu’une forêt appartenant soit à l’Etat, soit à une Commune, soit à un établissement public, soit à un particulier français, est située dans la zone frontalière suisse, ou réciproquement, des gardes pourront être désignés par les propriétaires pour en assurer la surveillance.

Ces gardes devront remplir les conditions de nationalité et de capacité exigées par les lois et règlements du pays où la forêt est située; ils seront commissionnés ou agréés par l’autorité compétente de ce pays et assermentés.

Leurs pouvoirs et leurs obligations seront les mêmes que ceux des gardes des forêts dont les propriétaires ne sont pas étrangers.

Les frais nécessités par leur nomination et l’exercice de leurs fonctions seront à la charge des propriétaires des forêts.

7. Pour mieux assurer la répression des délits et contraventions qui seraient commis dans les forêts des zones frontalières, chacune des H.P.C. s’engage à poursuivre les personnes soumises à sa juridiction qui auraient commis ces infractions sur le territoire de l’autre partie, de la même manière et par application des mêmes lois que si ces personnes s’en étaient rendues coupables dans les forêts situées sur son territoire.

La poursuite aura lieu sous la condition qu’il n’y ait pas eu jugement rendu dans le pays où l’infraction aura été commise, et sur transmission officielle et directe du procès—verbal par l’autorité compétente de ce pays à celle de l’autre pays.5

Le montant des amendes et des frais demeurera acquis à l’Etat où la condamnation aura été prononcée, les indemnités seront versées dans les caisses de l’Etat où les infractions auront été commises.

Les procès—verbaux dressés régulièrement par les gardes assermentés dans chaque pays feront foi, jusqu’à preuve contraire, devant les tribunaux de l’autre pays.

8. Le personnel forestier qui constatera un délit ou une contravention dans la circonscription de la zone frontalière confiée à sa surveillance pourra, lorsque les objets enlevés auront été transportés de l’autre côté de la frontière, demander l’assistance des autorités compétentes de l’Etat voisin, en vue de suivre ces objets et d’en faire opérer la saisie.

Les autorités compétentes chargées de la police locale sont tenues d’assister ce personnel dans ses recherches, sans qu’il soit nécessaire de réclamer la permission d’un fonctionnaire supérieur.6

Les perquisitions dans les maisons, bâtiments, cours adjacentes et enclos ne pourront avoir lieu que conformément aux lois du pays dans lequel ces perquisitions seront effectuées.

Les administrations compétentes de chacun des deux Etats se communiqueront les listes nominatives du personnel forestier chargé de la surveillance des forêts des zones frontalières.

9. Les bois bruts provenant des forêts de l’une des zones frontalières et introduits dans l’autre zone frontalière pour y être sciés sont admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges7; ces bois une fois sciés seront de même exempts de tous droits, taxes et autres charges8, à leur rentrée dans la zone de provenance, s’ils sont réimportés par ou pour le compte de la personne qui les a introduits dans la zone où a lieu le sciage.

109. Les bois originaires de l’un des Etats contractants et sciés dans les scieries situées dans sa zone frontalière pourront être importés dans l’autre Etat moyennant le paiement d’un droit de douane égal à la moitié du droit le plus réduit, selon l’espèce, jusqu’à concurrence de 12 500 tonnes par an.

Les bois sciés dans la forêt par des scieurs de long bénéficient des mêmes facilités, dans la limite du contingent ci—dessus.

Pour bénéficier du demi—droit, les bois sciés ne devront pas avoir quitté la zone frontalière où ils auront été sciés, entre le sciage et l’importation, sauf le cas visé au chiffre 2, 3e alinéa, du présent article.


1 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après.
3 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
4 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
5 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
6 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
7 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
8 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
9 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.

Art. 41Trafic de marché

1. Les légumes et fruits—légumes frais, y compris les pommes de terre et les melons (positions 0701.10, 0701.22/30, 0701.42, 0701.50/90 et 0809.10 du tarif d’usage suisse2) , originaires de la zone frontalière française et importés par les producteurs, soit personnellement, soit par l’entremise des membres de leur famille et de leur personnel, pourront être livrés tous les jours ouvrables et vendus sur les marchés aux habitants de la zone frontalière suisse pour leur propre consommation.3

La livraison à domicile, les jours de marché, pour leur propre compte, aux habitants de la localité où le marché a lieu est assimilée à la vente sur le marché.

Ces facilités sont réservées aux importations effectuées par les bureaux de douane des cantons de Bâle—Ville, Bâle—Campagne et Soleure.

2. Dans les limites annuelles fixées ci—dessous, les produits visés au ch. 1 du présent article seront exonérés de tous droits, taxes et autres charges4 imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation; ils seront également exemptés de toutes les formalités relatives à l’application du régime de contingentement:

Légumes et fruits—légumes frais: 40 000 quintaux poids brut; Pommes de terre: 15 000 quintaux poids brut.

Pour les quantités importées en sus de ces derniers chiffres et jusqu’à concurrence de 10 000 quintaux poids brut pour les légumes et fruits—légumes et 5000 quintaux poids brut pour les pommes de terre, les producteurs français devront payer les droits de douane les plus réduits applicables en Suisse, mais resteront exemptés de toutes les formalités relatives à l’application du régime de contingentement.

La répartition de ces diverses quantités entre les Communes intéressées et, dans chaque Commune, entre les producteurs, sera opérée par les soins des autorités françaises compétentes qui la suisses. Toutefois, la répartition trimestrielles notifieront aux autorités imes—tnelle du contingent global sera arrêtée d’accord avec les autorités douanières suisses.

3. Dans la limite de la quantité annuelle qui lui sera attribuée et dans les conditions fixées au chiffre 2 ci—dessus, chaque producteur pourra importer:

a.
par jour ouvrable, en un seul envoi et en franchise: au maximum 60 kg poids brut de légumes et fruits—légumes frais, et au maximum 40 kg poids brut de pommes de terre;
b.
par semaine, en une ou plusieurs fois, avec paiement des droits: au maximum 50 kg poids brut de légumes et fruits—légumes frais, et au maximum 25 kg poids brut de pommes de terre.

Sur la quantité de légumes et fruits—légumes frais ainsi déterminée, la part des légumes dits «Dauergemüse», c’est—à—dire les oignons, les choux (choux blancs, choux rouges, choux—fleurs, choux de Bruxelles, choux de Milan), les poireaux, les épinards et les carottes comestibles importés ne pourra dépasser 25 kg poids brut pour chacun de ces légumes.

Les quantités admises en franchise qui n’auraient pas été vendues en fin de marché ou en fin de journée pourront être soit déposées dans des locaux désignés à cet effet en vue d’une vente ultérieure, soit ramenées en France le jour même par le producteur ou pour son compte par les membres de sa famille ou son personnel. Dans ce dernier cas, elles seront défalquées du compte d’importation.

4. La vente sur les marchés et la livraison à domicile des produits ci—dessus visés seront assujetties aux prescriptions de la législation cantonale sur le travail et sur le commerce.

Les dispositions de l’article 1er du Traité d’établissement du 23 février 18825 seront appliquées, pour la vente de leurs produits, aux bénéficiaires des facilités prévues au présent article.6


1 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
2 RS 632.10 annexe
3 Nouvelle teneur selon le ch. 1 de l’échange de notes des 28 mai/28 août 1963 (RO 1963 1075).
4 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
5 RS 0.142.113.491
6 Voir aussi les annexes nos 3 et 4 publiées ci—après.

Art. 51Facilités douanières à l’importation en France

1. Les habitants de la zone frontalière française qui se rendent dans la zone frontalière suisse correspondante pourront, à leur retour, importer en France, en franchise de tous droits, taxes et autres charges2, du pain, destiné à leur usage personnel, pour une quantité journalière n’excédant pas 500 grammes.

2. Les habitants de la zone frontalière française travaillant habituellement dans la zone frontalière suisse correspondante, ainsi que les producteurs de la zone frontalière française visés à l’article 4 de la présente Convention obtiendront, sur leur demande, un document de franchise douanière.

Sur présentation de ce document et pour leur consommation familiale exclusivement, ils pourront, à leur retour en France, importer en franchise, en provenance de la zone frontalière suisse correspondante, les produits énumérés ci—dessous, dans la limite des quantités indiquées (ces quantités maxima étant chiffrées par personne et devant être multipliées par le nombre de personnes comprises dans la famille de l’importateur et de serviteurs vivant sous le même toit):

a.

par jour:

fruits frais indigènes

1 kg

cidre

½ litre

viande ou charcuterie

200 grammes

b.

par semaine:

farine

500 grammes

pâtes alimentaires et semoule

500 grammes

produits de boulangerie

(à l’exception du pain)

1 kg

sucre

200 grammes

chocolat

150 grammes

café

  50 grammes

fromage

250 grammes.

Toutefois, le montant global des exonérations de droits accordées par la France au titre du présent article ne peut excéder, par année, la somme de 4 millions de francs français.

3. Les producteurs de la zone frontalière française qui exportent des légumes dans la zone frontalière suisse peuvent importer à leur retour du marché, en franchise de tous droits, taxes et autres charges3, les graines de fleurs et légumes, ainsi que les semences de légumineuses destinées à leurs propres besoins, jusqu’à concurrence de 3 kg par importation.


1 Voir l’annexe no 1 (ch. 1) publiée ci—après.
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
3 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).

Art. 6 Petit trafic frontière

1. Les médecins, les sages—femmes et les vétérinaires domiciliés dans l’une des zones frontalières qui, dans l’exercice de leurs professions tel qu’il est réglementé par la Convention du 29 mai 18891, franchissent la frontière avec un véhicule sont dispensés de fournir caution pour ce dernier, ainsi que pour les instruments nécessaires à la pratique de leur art. Seront admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges2, les préparations pharmaceutiques et articles de pansement que ces praticiens transportent avec eux pour l’usage immédiat, sous réserve de l’observation des règlements sanitaires des deux pays.

2.3  Seront également admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges4, les médicaments préparés sur ordonnance de médecins, de sages—femmes ou de vétérinaires dûment autorisés à pratiquer, ainsi que les articles de pansement, dans les quantités strictement nécessaires, lorsque les conditions locales5 obligeront à recourir à des pharmaciens de l’autre zone frontalière. L’ordonnance devra être présentée, au passage de la frontière, à la douane qui la visera. Elle ne pourra être utilisée ultérieurement aux fins d’importation en franchise qu’à condition d’avoir été renouvelée.

3. Seront en outre admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges6 dans le petit trafic frontière:

a.
les denrées alimentaires, le vin ordinaire, le cidre, la bière et les boissons non alcooliques destinés à la consommation des habitants de l’une des zones frontalières qui effectuent temporairement des travaux dans l’autre zone, à condition que les quantités n’excèdent pas leurs besoins journaliers;
b.
les produits nécessaires à l’alimentation journalière des animaux employés pour ces travaux;
c.
sous réserve de réexportation, les outils, instruments et ustensiles usagés que les ouvriers habitant l’une des zones frontalières et travaillant dans l’autre zone transportent avec eux pour l’exercice de leur métier;
d.
les fleurs coupées, même en gerbes, les fleurs en pots, portées par les habitants de l’une des zones frontalières qui se rendent dans l’autre zone pour assister à des fêtes de famille ou à des cérémonies religieuses, à condition que ces objets ne soient pas destinés à la vente;
e.
les couronnes mortuaires, les bouquets de fleurs fraîches et les fleurs en pots envoyés dans l’une des zones frontalières par des personnes habitant l’autre zone pour une cérémonie funéraire ou pour la décoration de tombes, à condition que ces objets ne soient pas destinés à la vente;
f.
les cercueils contenant des dépouilles mortelles et les urnes renfermant les cendres de personnes incinérées;
g.
sous réserve de réexportation, les objets du culte et les livres de prières utilisés dans les cérémonies religieuses;
h.7
les tabacs manufacturés que les personnes du sexe masculin, âgées de plus de seize ans, domiciliées dans l’une des zones frontalières importent dans l’autre zone pour leur usage personnel, sous réserve qu’il s’agisse exclusivement d’une quantité ne dépassant pas la consommation nécessaire à un fumeur pour une journée au maximum.

4. En cas de sinistre, le personnel des corps de pompiers et de tous autres organismes de secours de l’une ou l’autre des zones frontalières pourra, en tous points et à toute heure, passer la frontière sans passeport ni carte frontalière. Le matériel, les véhicules, les attelages, le fourrage des chevaux, les lubrifiants et les carburants des véhicules seront admis sans aucune formalité douanière, en franchise de tous droits, taxes et autres charges8; ils devront être réexportés, à l’exception des fourrages, des lubrifiants et des carburants consommés sur place.


1 RS 0.811.119.349
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
3 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
4 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
5 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 2).
6 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
7 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
8 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).

Art. 7 Petit trafic de perfectionnement

Sont admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges1 imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation les produits ci—après, originaires de l’une des zones frontalières, sous condition de réexportation dans la zone d’origine, lorsque ce trafic est rendu nécessaire par les circonstances locales2:

a.
les fils et les toiles écrus envoyés pour être blanchis et qui ont été fabriqués avec les produits des terres cultivées dans les zones frontalières;
b.
les écorces à tan destinées à être coupées ou moulues;
c.
les graines oléagineuses envoyées pour l’extraction de l’huile;
d.
les céréales et grains destinés à être battus ou moulus;
e.
les peaux à tanner;
f.
les autres produits agricoles expédiés d’une zone frontalière dans l’autre pour y subir l’une des opérations précitées ou une opération similaire;
g.
les objets, vêtements, étoffes destinés à lusage personnel d’habitants d’une des zones frontalières, que ces habitants introduisent eux—mêmes dans l’autre zone pour y être modifiés, réparés ou teints par des artisans. Le travail salarié à domicile est assimilé au travail d’artisan. Sous les mêmes conditions, la franchise s’étend également aux étoffes destinées à être transformées en vêtements, ainsi qu’aux fournitures strictement nécessaires à l’accomplissement des divers travaux énumérés au présent alinéa, pourvu que ces fournitures soient importées en même temps que les objets, vêtements et étoffes dont il s’agit.

Les produits travaillés doivent être réimportés par les personnes qui ont exporté les matières premières ou pour leur compte.

Le délai maximum pour le retour en franchise dans la zone d’origine sera fixé en tenant compte du temps nécessaire aux travaux ci—dessus visés.


1 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 2).

Art. 8 Ventes incertaines

Les produits, à l’exception des denrées alimentaires et des boissons, fabriqués par des artisans habitant l’une des zones frontalières, que ces artisans apportent eux—mêmes pour être vendus aux marchés et foires de l’autre zone ne seront soumis aux droits, taxes et autres charges1 imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation que pour les quantités restées définitivement dans cette dernière zone.

L’application de ce régime est subordonnée à l’accomplissement des formalités douanières, y compris la consignation des droits, ainsi qu’à l’observation des prohibitions et restrictions en vigueur sur le territoire de chacune des H.P.C.

Les produits invendus doivent être réexportés et les droits, taxes et autres charges2, afférents aux objets vendus, liquidés dans le délai de 24 heures après la clôture du marché ou de la foire.


1 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
2 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).

Art. 9 Admission temporaire

Seront admis en franchise de tous droits, taxes et autres charges1 imposés à l’occasion de l’importation ou de lexportation, sous réserve des mesures de contrôle2 et sous condition de réexportation dans la zone d’origine dans un délai maximum de 6 mois:

1.
le pianos envoyés en location de l’une des zones frontalières dans l’autre zone;
2.
les outils, les instruments de travail et le matériel usagés que des artisans domiciliés dans l’une des zones frontalières transportent dans l’autre zone pour y exercer leur profession ou leur métier, ainsi que les instruments destinés à des recherches scientifiques ou à des travaux artistiques;
3.
les machines à battre appartenant à des particuliers ou à des associations agricoles domiciliés dans l’une des zones frontalières et importées pour des battages dans l’autre zone,
4.
les meubles, les ustensiles de ménage, le linge de maison, les instruments et les outils, le tout à l’état usagé, que des personnes habitant l’une des zones frontalières introduisent dans l’autre zone en vue de les utiliser pour un séjour temporaire.

1 Pour l’interprétation, voir le prot. de signature publié ci—après (définitions générales, ch. 1).
2 Voir l’annexe n° 1 (ch. 2) publiée ci—après.

Art. 10 Mesures de contrôle et dispositions diverses

1. Les mesures spéciales de contrôle pour l’application des dispositions de la présente Convention, arrêtées d’un commun accord entre les H.P.C., font l’objet de l’annexe n° 1.

2. Les autorités douanières des H.P.C. pourront ordonner en outre les mesures de contrôle, de surveillance et de sûreté nécessaires pour empêcher tout abus des facilités accordées par la présente Convention. Le cas échéant, elles entreront en relation pour décider de ces mesures, qui seront limitées au minimum compatible avec le but visé.

En cas de soupçon de fraude, les administrations de chacun des deux pays se prêteront leur concours. Chacune d’elles procédera sur son territoire aux enquêtes demandées par l’autre.

3. Pour tenir compte des conditions locales, les autorités douanières des H.P.C. pourront autoriser, dans les cas prévus à l’art. 2, ch. 1, 2 et 3, à l’art. 3, ch. 5, et à l’art. 6, ch. 1 et 3, let. a, b et c, le franchissement de la frontière par d’autres passages que les routes douanières et hors des heures d’ouverture des bureaux, sans que ces autorisations donnent lieu nécessairement à la perception de taxes ou indemnités spéciales.

Pour les territoires contigus du Département du Haut—Rhin et des cantons suisses limitrophes, restent applicables les facilités et conditions particulières fixées par les Conventions additionnelles aux procès—verbaux de délimitation de la frontière entre la France et les Cantons de Soleure et de Bâle des 20 et 24 décembre 1818, signées le 8 janvier 1825 et le 5 février 18251, au sujet des transports de marchandises d’un point à l’autre du même territoire avec emprunt d’une route traversant le pays voisin.

4. Les restrictions d’importation ou d’exportation édictées pour des raisons d’ordre économique ne sont pas applicables aux marchandises mentionnées aux art. 2, 3, 5, 6, 7 et 9 ci—dessus.

5. Les prohibitions ou restrictions édictées en vue de protéger la santé publique ou d’assurer la protection des animaux et des plantes contre les maladies, les insectes et les parasites nuisibles restent applicables.

Il en est de même des dispositions relatives aux produits faisant l’objet d’un monopole d’Etat sur le territoire de l’une ou l’autre des H.P.C.

6. Les dispositions de la présente Convention ne limitent pas le droit de chacune des H.P.C. de prendre des mesures restrictives temporaires pour des raisons de sécurité publique au sujet du franchissement de la frontière.

De même, les dispositions ci—dessus réglementant le trafic de frontière ne portent pas atteinte aux prescriptions en vigueur dans les territoires de chacune des H.P.C. sur la surveillance douanière et sur les mesures de police relatives au passage de la frontière.


1 Voir la conv. add. du 8 janv. 1825 entre le canton de Soleure et la France dans le tome II, p. 654 du Recueil officiel des pièces concernant le droit public de la Suisse, et la conv. add. du 5 fév. 1825 entre le canton de Bâle et la France, p. 704 du même tome.

Art. 111Commission permanente

1. Une Commission Permanente sera constituée dès la mise en vigueur de la présente Convention.

Elle comprendra 3 délégués français et 3 délégués suisses. Elles choisira son président alternativement parmi les délégués français et les délégués suisses.

Elle établira son règlement.

2. La Commission Permanente pourra proposer aux deux Gouvernements toute mesure de nature à assurer le bon fonctionnement de la présente Convention.

3. Toute difficulté venant à s’élever au sujet de l’interprétation ou de l’application de la présente Convention, y compris le protocole de signature et les lettres annexes, sera soumise à la Commission Permanente, qui proposera aux administrations compétentes les mesures propres à la résoudre.

4. Si une telle difficulté ne peut être réglée ni par la procédure ci—dessus prévue ni par la vole diplomatique, les dispositions du Traité de conciliation et d’arbitrage du 6 avril 19252 seront applicables.


1 Voir en outre le prot. de signature publié ci—après.
2 RS 0.193.413.49

Art. 12 Dispositions finales Protocole de signature Définitions générales Echange de notes Note suisse 1. Produits admissibles en franchise définitive 2. Produits ou objets exportés temporairement
ou importés temporairement

La présente Convention sera ratifiée et les instruments de ratification seront échangés aussitôt que possible. Elle entrera en vigueur un mois après l’échange des ratifications et sera valable pour une période de deux ans à partir de ce jour.

Si la Convention n’est pas dénoncée six mois avant l’expiration de cette période, elle sera prorogée par tacite reconduction, pour une durée indéterminée. Elle pourra alors être dénoncée, sur préavis de six mois, pour le 1er janvier ou le 1er juillet de chaque année.

Dès sa mise en vigueur, la présente Convention remplacera la Convention du 23 février 18821 sur les rapports de voisinage et sur la surveillance des forêts limitrophes, ainsi que l’Article additionnel à ladite convention, du 25 juin 18952.

La Convention du 31 octobre 18843 pour la répression des délits de chasse demeurera en vigueur aussi longtemps que la présente Convention et ne pourra être dénoncée qu’en même temps et de la même manière que celle—ci.

En foi de quoi, les Plénipotentiaires respectifs ont signé la présente Convention et y ont apposé leurs cachets.

Fait en double exemplaire, à Berne, le 31 janvier 1938.


1 [RO 6 413, 15 214]
2 [RO 15 214]
3 RS 0.922.934.9


Motta

Alphand

Gassmann

René Thierry

  Protocole de signature

Au moment de signer la Convention en date de ce jour, les Plénipotentiaires ont décidé d’en préciser les conditions d’application ainsi qu’il suit:

  Définitions générales

1. Les mots «droits, taxes ou autres charges» visent tous droits, taxes, contributions, redevances ou autres charges, professionnels ou non, directs ou indirects, quel qu’en soit l’objet ou la nature, imposés à l’occasion de l’importation ou de l’exportation (à l’exception du cas prévu à l’article 10, chiffre 3, alinéa 1, des vacations pour les opérations de douane en dehors des heures de service normales et des taxes de visite sanitaire du bétail).

Aucune discrimination de droit ou de fait ne saurait être établie, en ce qui concerne les droits, taxes ou autres charges ci—dessus définis perçus, à l’occasion de la circulation ou de la vente, par les autorités compétentes de l’un des deux pays à l’encontre des habitants de l’autre pays bénéficiant des facilités accordées par la présente convention.

2. La notion de nécessité locale doit s’entendre d’une impossibilité pratique purement matérielle, à l’exclusion de tout mobile de préférence personnelle, ou de toute considération d’avantage pécuniaire.

Il appartiendra aux services des douanes d’apprécier les cas d’espèce.

Ad Art. 2, al. 1

La franchise de tous droits, taxes et autres charges pourra également, dans des cas spéciaux et sur avis de la Commission prévue à l’art. 11, être accordée pour les animaux, machines agricoles et produits visés aux ch. 1 et 2 de l’art. 2 et servant à la culture de biens—fonds situés dans l’une des zones frontalières, mais cultivés par des propriétaires, usufruitiers ou fermiers résidant au—delà de la zone frontalière de l’autre pays.

Ad Art. 2, ch. 2, et Art. 3, ch. 5

A l’entrée dans le territoire de l’autre pays des machines, des tracteurs et des véhicules importés dans les conditions prévues aux art. 2 et 3, les carburants et les lubrifiants bénéficieront de la franchise de tous droits, taxes et autres charges pour la quantité nécessaire à l’utilisation de ce matériel pendant une journée.

Toutefois, la Commission Permanente visée à l’art. 11 de la Convention examinera si, lorsque les conditions locales l’exigent, des facilités complémentaires pour l’importation des carburants et lubrifiants au—delà de la quantité journalière prévue peuvent être consenties.

Ad Art. 2

Les dispositions de la Loi fédérale du 7 juillet 19323 sur le ravitaillement du pays en blé ainsi que ses Ordonnances d’exécution actuellement en vigueur4 restent réservées.

Il en est de même des dispositions de la Loi française du 15 août 1936 ainsi que de ses règlements d’application.

Ad Art. 3, ch. 1

Les termes «bois bruts» contenus à l’art. 3, ch. 1, visent les bois n’ayant subi aucune autre ouvraison que celles usuellement pratiquées en forêt, telles que le sciage transversal, l’ébranchage, l’écorçage forestier, un grossier équarrissage à la hache, etc.

Sont compris dans cette définition:

a.
les bois communs d’essence feuillues ou résineuses, ronds, avec ou sans écorce,
b.
les perches, étançons et échalas bruts (c’est—à—dire non refendus ni sciés dans le sens de la longueur),
c.
les bûches refendues en quartiers ou en rondins; les fagots et bourrées.

Ad Art. 3, ch. 7

Les autorités compétentes visées à l’al. 2 du ch. 7 de l’art. 3 sont:

du côté français:

a.
pour les forêts soumises au régime forestier, le Conservateur ou l’Inspecteur des Eaux et Forêts;
b.
pour les forêts non soumises au régime forestier, le Procureur de la République;

du côté suisse:

le Gouvernement du canton et, le cas échéant, la Préfecture cantonale du district où l’inculpé est domicilié.

Ad Art. 3, ch. 8

Les autorités compétentes visées à l’al. 2 du ch. 8 de l’art. 3 sont:

du côté français:

soit le Juge de paix ou son suppléant (pour le Département du Haut—Rhin, le Juge cantonal),
soit le Maire de la commune, ou son adjoint, ou, à défaut, un Conseiller Municipal,
soit le Commissaire de Police;

du côté suisse:

les Chefs des postes des gardes—frontière ou de la gendarmerie cantonale.

Ad Art. 3, ch. 10

Les bois sciés qui bénéficient des dispositions de l’art. 3, ch. 10, comprennent:

à l’importation en Suisse, les bois sciés rentrant sous les positions 4405.10/22, 4406.01, 4407.10/12, 4408.10/20, 4409.20 et 4428.30/32 du tarif d’usage suisse5;

à l’importation en France, les bois sciés rentrant sous les positions 4405, 4406, 4407, 4408, 4409.A, 4409.B, 4428.II.e du tarif douanier français.6

Les bois rabotés, les planches et planchettes marquées au feu ou à la peinture sont exclus de l’admission au demi—droit.

Ad Art. 4

Les producteurs français qui vendent leurs légumes à domicile ou sur le marché peuvent recevoir des commandes en vue de la livraison, les dispositions cantonales sur la matière restant réservées.

Ad Art. 6, ch. 2

Les spécialités pharmaceutiques seront également admises en franchise, sur présentation d’une ordonnance, comme les médicaments préparés. L’ordonnance ne sera pas exigée pour les articles de pansement ni pour les drogues simples servant à des usages médicinaux et inscrits à la liste ci—après:

Sinapismes

  10 feuilles

Farine de moutarde

250 grammes

Farine de lin

  1 kilogramme

Eau oxygénée

  1 litre

Tilleul

125 grammes

Camomille

125 grammes

Teinture d’iode

  60 grammes

Cachets d’aspirine

  10 pièces

Cachets d’antipyrine

  10 pièces

Cachets de pyramidon

  10 pièces

Cachets de quinine

  10 pièces

Feuilles d’oranger

125 grammes

Feuilles de menthe

125 grammes

Glycérine

  ½ litre

Eau de fleurs d’oranger

500 grammes

Bicarbonate de soude

500 grammes

Sulfate de soude

250 grammes

Sulfate de magnésie

250 grammes

Magnésie calcinée

  60 grammes

Camphre

125 grammes

Coton hydrophile

500 grammes

Bandes gaze, toile ou crépon

  6 pièces

Pâtes pectorales

250 grammes

Acétate d’alumine

250 grammes

Gouttes d’Hoffmann

  30 grammes

Tisane pectorale

125 grammes

Séné

125 grammes

Thé de guimauve

125 grammes

Huile de ricin

  60 grammes

Mousse d’Islande

125 grammes

Pastille de borate de soude

100 grammes

Vaseline boriquée

100 grammes

Vaseline à l’oxyde de zinc

100 grammes

Vaseline américaine

100 grammes

Pastilles de santonine

  20 grammes

Teinture d’arnica

  50 grammes

Gouttes contre les maux de dents

  10 grammes

Thé purgatif

  50 grammes

Queues de cerise

100 grammes

Pommade au camphre

  30 grammes

Onguent gris

100 grammes

Essence de térébenthine

100 grammes

Ammoniaque

100 grammes

Eau blanche

  ½ litre

Ad Art. 6, ch. 3, al. h

Les quantités suivantes sont considérées comme représentant la consommation journalière d’un fumeur et admises comme maximum des tolérances douanières:

tabac à fumer

40 grammes

cigarettes

20 cigarettes

cigares

10 cigares

Ces quantités ne peuvent être cumulées. Le tabac à fumer, les cigarettes et les cigares devront être introduits en emballages déchirés ou en paquets ou boîtes entamés.

Ad Art. 11

Les délégués à la Commission Permanente pourront se faire assister d’experts et de secrétaires.

Fait en double exemplaire, à Berne, le 31 janvier 1938.

Motta

Alphand

Gassmann

René Thierry

  Echange de notes

Annexe no 1

  Note suisse

En me référant à l’art. 10, ch. 1, de la Convention signée en date de ce jour, J’ai l’honneur de vous communiquer mon accord sur les dispositions de contrôle suivantes:

  1. Produits admissibles en franchise définitive

Généralité des produits

Les autorités douanières de chacune des H.P.C. pourront exiger, indépendamment, le cas échéant, de la déclaration fondamentale de culture, la justification de l’origine des produits admis à bénéficier du régime frontalier. Cette justification résultera de la production d’un certificat délivré par les autorités locales et précisant le lieu d’origine et de provenance ou, selon le cas, de provenance seulement.

Trafic de marché

En vue du contrôle des importations en Suisse des légumes et fruits—légumes frais et des pommes de terre en provenance de la zone frontalière française du Haut—Rhin, chaque producteur français recevra un carnet spécial qui lui sera délivré par l’Administration des douanes suisses d’après les indications fournies par les autorités françaises compétentes.

Ce carnet contiendra, pour chacun des produits susvisés, la mention des contingents globaux trimestriels auxquels le titulaire aura droit (contingent en franchise et contingent sous paiement des droits).

Pour les légumes et les fruits—légumes frais ainsi que pour les pommes de terre, il y sera fait mention de chaque quantité introduite en Suisse en franchise ou avec paiement des droits.

Les marchandises seront admises en franchise dans la limite des quantités journalières fixées dans la Convention et aussi longtemps que le titulaire du carnet n’aura pas atteint son contingent trimestriel.

Elles seront admises avec paiement des droits dans la limite des quantités hebdomadaires fixées dans la Convention et aussi longtemps que le titulaire du carnet n’aura pas atteint son contingent trimestriel.

Mention sera faite également des marchandises réexportées (art. 4, ch. 3, dernier alinéa, de la Convention).

Bois

La preuve de l’origine des produits bruts sera fournie par un certificat délivré, en France, par l’autorité préfectorale (préfet ou sous—préfet) avec le concours éventuel des Administrations des Douanes ou des Eaux et Forêts; en Suisse, par les Services forestiers cantonaux.

Pour les bois sciés bénéficiant du demi—droit, la garantie du lieu de sciage sera fournie de la même manière; ladmission au demi—droit sera accordée par le même bureau de douane sur présentation de bons de crédit.

Produits importés en franchise au titre de l’art. 5

Les importations en franchise, prévues à l’art. 5 de la Convention, auront lieu conformément aux modalités générales définies ci—après:

a.
les bénéficiaires recevront, par les soins de l’autorité préfectorale, une carte de franchises douanières;
b.
cette carte, qui sera nominative, portera notamment l’indication:

par nature et quantité, des marchandises qui pourront être introduites en franchise;

du bureau d’importation;

du jour d’importation;

c.
l’ayant droit, en se présentant au bureau d’importation, produira cette carte au service des douanes et lui remettra une déclaration signée, d’un modèle spécial, mentionnant la nature, l’espèce et le poids des marchandises qu’il désire introduire;
d.
pour faciliter ces opérations, l’Administration préfectorale française déposera dans les mairies ainsi que dans les bureaux de douane français intéressés, des formules de déclaration dont les titulaires de cartes de franchise pourront ainsi se munir à tout moment.

  2. Produits ou objets exportés temporairement ou importés temporairement

Les autorités douanières de chacune des H.P.C. pourront faire placer ces produits ou objets sous le couvert de titres de mouvements descriptifs (passavants, acquits, etc.) comportant garantie ou consignation des droits et taxes éventuellement exigibles et, le cas échéant, faire apposer sur ces produits ou objets telles marques d’identité (plombs, estampilles, vignettes, etc.) jugées par elles indispensables.


  Annexe no 2

  Note suisse

Au cours de la négociation de la Convention sur les rapports de voisinage et la surveillance des forêts limitrophes signée à la date de ce jour, il a été reconnu utile de préciser le régime de la carte frontalière pour le Département du Haut—Rhin et les cantons suisses correspondants.

Dès la mise en vigueur de la Convention, les personnes ayant dans la zone frontalière du Haut—Rhin ou dans la zone frontalière des cantons suisses correspondants, leur domicile ou, depuis quatre mois au moins, leur résidence habituelle pourront obtenir une carte frontalière. Pourront y prétendre également les personnes qui, ne résidant pas dans l’une de ces zones frontalières mêmes, exploitent des biens—fonds dans l’une ou l’autre de ces zones et bénéficient des avantages prévus à la Convention.

Les titulaires de cartes frontalières délivrées dans l’un des deux Etats sont admis à franchir la frontière; ils peuvent séjourner pendant une durée maximum de trois jours consécutifs dans la zone frontalière de l’autre Etat. Les prescriptions régissant dans les deux Etats l’exercice d’une activité lucrative demeurent réservées.

Les cartes frontalières délivrées aux Français et aux Suisses sont valables pour une année au moins; pour les autres personnes, la durée de validité ne pourra dépasser celle de l’autorisation de résidence.

Ces cartes peuvent être renouvelées.

Elles seront délivrées, du côté français, par le Préfet du Haut—Rhin ou ses délégués et, du côté suisse, par les Directions de police des cantons ou par les servives que celles—ci désigneront.

Les autorités compétentes de chacun des deux Etats enverront directement aux autorités compétentes de l’autre Etat, pour être visées, les cartes frontalières qu’elles auront établies. Les autorités de l’autre Etat les retourneront dans le plus bref délai munies de leur visa qui sera apposé à titre gratuit.

Lorsque les conditions prévues par la présente lettre seront remplies, les visas ne pourront être refusés que pour des raisons d’ordre ou de sécurité publics.

En cas d’abus graves ou répétés dans l’usage de la carte frontalière, ou pour des raisons d’ordre ou de sécurité publics, l’autorité qui a donné le visa pourra, sans préjudice, le cas échéant, d’autres sanctions, rendre inutilisable la carte frontalière en y apposant le mention «provisoirement annulé le 19…».

Elle avisera d’urgence de la mesure prise l’autorité qui a délivré la carte, afin que celle—ci puisse être retirée au titulaire.

Les modèles des cartes frontalières seront arrêtés d’un commun accord par les services compétents de chaque pays.

Les dispositions ci—dessus ne portent pas atteinte aux tolérances d’usage pour le franchissement occasionnel de la frontière, étant toutefois entendu que les enfants de moins de 15 ans habitant une agglomération urbaine d’un des deux Etats ne pourront pénétrer dans le territoire de l’autre que s’ils sont munis d’une pièce d’identité personnelle ou si leurs nom, prénom, âge et domicile figurent sur la pièce d’identité de la personne adulte qui les accompagne.

Les deux Gouvernements envisageront ultérieurement l’opportunité d’étendre le régime ci—dessus défini à l’ensemble de la frontière franco—suisse.

  Annexe no 3

  Note suisse

En me référant à l’art. 1 de la Convention de voisinage signée en date de ce jour, aux termes duquel un arrangement spécial déterminera le régime applicable à la zone frontalière de l’Ain et à la zone frontalière de la Haute—Savoie, depuis le Rhône jusqu’à la Dent du Velan dite Dent du Lan au sud de Saint—Gingolph, j’ai l’honneur de vous confirmer que le Gouvernement fédéral n’a pas l’intention de supprimer les avantages dont ont bénéficié jusqu’à maintenant lesdites régions françaises situées au—delà des zones franches, mais à moins de 10 kilomètres de la frontière politique franco—suisse, étant entendu que les conditions appliquées actuellement aux zones franches au point de vue frontalier ne pourront subir de modifications, de part ou d’autre, que d’un commun accord.

Je vous donne en conséquence les assurances suivantes:

1.
Le régime prévu par les art. 2 (trafic d’exploitation agricole), 3 (exploitation des forêts), 6 (petit trafic frontière), 7 (petit trafic de perfectionnement), 8 (ventes incertaines), 9 (admission temporaire), 10 (mesures de contrôle et dispositions diverses), 11 (Commission Permanente) de la Convention telle que celle—ci est précisée et interprétée par le Protocole de signature qui s’y trouve joint, sera également appliqué aux zones frontalières définies ci—dessus, pendant toute la durée de ladite Convention.
2.
Pour les importations de légumes et fruits—légumes frais à destination des marchés de Genève, importations qui n’étaient pas réglementées par la convention de 18821 et qui ne sont présentement admises qu’à bien plaire, les franchises douanières accordées actuellement seront maintenues—, pour les pommes de terre, l’admission contre paiement des droits sera également maintenue dans les mêmes conditions que jusqu’à ce jour, spécialement en ce qui concerne les mesures relatives à l’application des dispositions de contingentement.
En outre, l’admission en franchise, dans la limite du contingent journalier de 100 kg poids brut, d’une quantité maximum de 25 kg poids brut de pommes de terre sera autorisée trois fois par semaine.
Pour ce trafic de marché, le statu quo sera donc maintenu, sauf en ce qui concerne les fleurs coupées qui seront cependant admises à l’importation en exemption des formalités de contingentement, mais sous paiement des droits de douane, jusqu’à concurrence de 5 kg par importateur et par jour.

Les dispositions de l’art. 4, alinéa final, et de l’art. 5 de la Convention s’appliqueront aux producteurs des zones frontalières françaises définies à l’al. 1 de la présente lettre qui vendront leurs légumes, fruits—légumes, pommes de terre ou fleurs sur les marchés de Genève.

Il est entendu que les facilités prévues aux art. 2, 3, 6, 7, 8, 9 et 10 de la Convention seront, par réciprocité, accordées aux habitants de la zone frontalière suisse des régions visées ci—dessus.

Les engagements pris en vertu de la présente lettre seront valables pour toute la durée de la Convention dont ils suivront le sort, à moins qu’entre—temps un nouvel arrangement n’intervienne entre les deux Gouvernements.

Les listes des communes suisses et françaises appelées à bénéficier des conditions ci—dessus définies seront établies par les Services compétents de chaque pays qui se les communiqueront.


1 [RO 6 413, 15 214. RS 0.631.256.934.99 art. 12 al. 3]

  Annexe no 4

  Note suisse

J’ai l’honneur de vous faire savoir que le Gouvernement fédéral maintiendra, pendant la durée de la Convention signée en date de ce jour, aux producteurs et aux commerçants de la zone frontalière française, les facilités qui leur ont été jusqu’ici consenties pour l’importation en Suisse, moyennant paiement des droits de douane, et la vente dans les halles, sur les marchés de gros et aux revendeurs, des légumes et fruits frais non foulés repris sous les positions 0701.10, 0701.22/30, 0701.50/90, 0806.10/22, 0807.10/40, 0808.10/30 et 0809.10/20 du tarif d’usage suisse1.2

Les dispositions du dernier alinéa de l’art. 4 de la Convention seront applicables aux bénéficiaires des facilités prévues à l’alinéa ci—dessus.

Les permis d’importation seront délivrés par les bureaux de douane suisses aux producteurs et aux commerçants de la zone frontalière française dans les mêmes conditions que jusqu’à ce jour.

Les quantités ainsi importées seront déduites des contingents globaux alloués à la France par l’Arrangement commercial du 31 mars 19373.


1 RS 632.10 annexe
2 Nouvelle teneur selon le ch. 3 de l’échange de notes des 28 mai/28 août 1963 (RO 1963 1075).
3 RS 0.946.293.491


RS 12 633, FF 1938 I 162


1 Art. 1er de l’AF du 1er avril 1938 (RO 54 206)2 [RO 6 413, 15 214. RS 0.631.256.934.99 art. 12 al. 3]3 [RS 9 431; RO 1953 1272 art. 45, 1958 409. RS 916.111.0 art. 68 al. 3]. Actuellement «loi fédérale du 20 mars 1959 sur l’approvisionnement du pays en blé» (RS 916.111.0).4 [RS 9 444; RO 1953 1284 art. 19, 1954 662, 1956 1268, 1957 701, 1958 411 487 699; RS 171.011.1 art. 6. RO 1959 1057 art. 74 al. 2 let. a]. Actuellement l’O générale du 16 juin 1986 (RS 916.111.01) et l’O du 10 nov. 1959 concernant la réserve supplémentaire de blé (RS 916.111.121).5 RS 632.10 annexe6 Nouvelle teneur selon le ch. 2 de l’échange de notes des 28 mai/28 août 1963 (RO 1963 1075).


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