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Art. 11
Art. 12

Le disposizioni degli art. 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13 della Convenzione dell’8 novembre 1927 e le disposizioni del Processo verbale relative a questi articoli, come pure quelle della lett. b del Processo verbale ad art. 1, si applicheranno al presente Accordo nella misura richiesta dagli impegni ivi contenuti e dai prodotti ch’esso contempla. Per l’applicazione della procedura prevista in detto art. 8, non si farà alcuna distinzione tra le disposizioni degli articoli precedenti del presente Accordo.1

In fede di che, i plenipotenziari sunnominati hanno firmato il presente Accordo.

Fatto a Ginevra, l’undici luglio millenovecentoventotto, in un solo esemplare, che sarà depositato negli archivi del segretariato della Società delle Nazioni2; ne sarà trasmessa copia conforme a tutti i membri della Società delle Nazioni.

(Seguono le firme)


1 La Convenzione 8 novembre 1927 non è mai entrata in vigore per la Svizzera (vedi la nota al preambolo). Per il testo delle disposizioni applicabili in virtù del presente articolo vedi il FF 1929, I, pag. 421 edizione tedesca e pag. 420 edizione francese.
2 Vedi la nota alla pagina precedente.


  Processo verbale

Al momento di firmare l’Accordo internazionale relativo all’esportazione delle ossa, conchiuso in data d’oggi, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno stipulato le disposizioni seguenti, destinate ad assicurare l’applicazione di questo Accordo:

Le disposizioni dell’Accordo relativo all’esportazione delle ossa, in data d’oggi, si applicano ai divaieti e alle restrizioni dell’esportazione dei prodotti menzionati nell’art. 1 dell’Accordo stesso, dai territori delle alte Parti contraenti verso il territorio di una qualunque delle altre alte Parti contraenti.

  Sezione I

ad Art. 1

a) Le disposizioni dell’art. 1 si applicano all’Italia solo per ciò che concerne i cuoi da colla.

Per le altre merci menzionate in detto articolo le alte Parti contraenti, riconoscendo che l’Italia si trova, in conseguenza delle Convenzioni concluse con certi paesi, nell’impossibilità di aumentare la sua tassa d’esportazione di 2 lire-carta, consentono ch’essa possa mantenere il divaieto presentemente in vigore, fin tanto che la stipulazione concernente l’aliquota della tassa d’esportazione sulle ossa non sia scaduta.4

b) I residui d’ossa comprendono, particolarmente, i ritagli provenienti dalla fabbricazione dei bottoni o da altre fabbricazioni affini, denominati comunemente «dentelles».

  Sezione II

ad Art. 2

Per l’applicazione dell’art. 2, le alte Parti contraenti riconoscono che la situazione speciale dell’Austria, dell’Ungheria e della Cecoslovacchia autorizza questi paesi ad applicare, in derogazione alle disposizioni di detto art. 2, una tassa d’esportazione che potrà superare l’aliquota prevista di fr. 1.50 svizzeri, ma che non potrà tuttavia, in nessun caso, eccedere quella di 3 franchi svizzeri.5

  Sezione III

ad Art. 3.

Viste le dichiarazioni seguenti che sono state firmate dai delegati della Polonia, della Rumenia e del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, le alte Parti contraenti consentono che questi Stati siano provvisoriamente esonerati da qualsiasi obbligo per quanto concerne le aliquote delle tasse di esportazione sui prodotti di cui all’art. 1 dell’Accordo in data d’oggi.

  A. Dichiarazione della delegazione polacca

Il Governo della Polonia avendo, in virtù della Sezione III del Processo verbale ad art. 3, beneficiato della facoltà di mantenere o d’istituire, senza limitazione di aliquota, una tassa d’esportazione sui prodotti menzionati nell’art. 1 dell’Accordo in data d’oggi, dà volentieri l’assicurazione che non aumenterà l’aliquota presentemente in vigore e che farà tutto il possibile per ridurla progressivamente in avvenire6.

(Segue la firma del delegato polacco)

  B. Dichiarazione della delegazione rumena

Riservandosi il diritto di mantenere, sulle ossa gregge o digrassate, come pure sui loro residui, delle tasse d’esportazione, il Governo rumeno dichiara di non avere alcun’intenzione di mantenere, per questi articoli, con tasse esagerate, il divaieto d’esportazione abolito; esso intende soltanto conservare tutta la sua libertà per arrivare, riducendo gradatamente le tasse d’esportazione, a una situazione normale, cosa che del resto esso ha fatto per altre materie prime7.

(Segue la firma del delegato rumeno)

  C. Dichiarazione della delegazione del regno dei Serbi, Croati e Sloveni

Il Governo del regno dei Serbi, Croati e Sloveni avendo, a termini della Sezione III del Processo verbale, ad art. 3 succitato, beneficiato della facoltà di mantenere o d’istituire, senza limitazione di aliquota, una tassa d’esportazione sui prodotti menzionati nell’art. 1 dell’Accordo in data d’oggi, dà volentieri l’assicurazione ch’esso non sorpasserà l’aliquota di 4 franchi svizzeri e che farà tutto il possibile per ridurla gradatamente in avvenire.8

(Segue la firma del delegato jugoslavo)

  Sezione IV

ad Art. 2, 3 e 4.

Per quanto concerne i cuoi da colla, le alte Parti contraenti sono concordi nel riconoscere ch’essi non potranno essere assimilati ai prodotti di cui agli art. 2, 3 e 4 e che, salvo che da parte degli Stati menzionati nella Sezione III del presente Processo verbale, nessuna tassa d’esportazione potrà essere imposta da esse sui cuoi da colla. Tuttavia esse ammettono che l’Ungheria potrà colpire questo prodotto con una tassa d’esportazione la quale non potrà in nessun caso superare i due terzi delle tasse applicabili ai prodotti menzionati nell’art. 1 dell’Accordo odierno.

In fede di che, i plenipotenziari hanno firmato il presente Processo verbale.

Fatto a Ginevra, l’undici luglio millenovecentoventotto, in un solo esemplare, che sarà depositato negli archivi del segretariato della Società delle Nazioni; ne sarà trasmessa copia conforme a tutti i membri della Società delle Nazioni.

(Seguono le firme)

  Campo d’applicazione

Stati contraenti

Ratificazione o adesione

Austria*

26 giugno

1929

Belgio*

27 aprile

1929

Cecoslovacchia*

28 giugno

1929

Danimarca*

14 giugno

1929

Finlandia9

27 giugno

1929

Francia*

30 giugno

1929

Germania

30 giugno

1929

Gran Bretagna e Irlanda del Nord*

  9 aprile

1929

Italia*

29 giugno

1929

Jugoslavia*

30 settembre

1929

Lussemburgo

27 giugno

1929

Norvegia

26 settembre

1930

Paesi Bassi*

28 giugno

1929

Polonia*

8 agosto

1931

Romania*

30 giugno

1929

Svezia

27 giugno

1929

Svizzera

27 giugno

1929

Ungheria*

26 luglio

1929

* Vedi qui di seguito

  Riserve

  Austria

Vedi la Sezione II del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

  Belgio

Il Governo belga non intende assumere nessun obbligo per quanto concerne la colonia del Congo belga e il territorio sotto mandato belga di Ruanda Urundi.

  Cecoslovacchia

Vedi la Sezione II del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

  Danimarca

La ratificazione non si estende alla Groenlandia.

  Francia

«Al momento di firmare il presente Accordo, la Francia dichiara che, con la sua accettazione, essa non intende assumere nessun obbligo per quanto concerne l’insieme delle sue colonie, protettorati e territori posti sotto la sua sovranità o mandato.»

  Gran Bretagna

come pure tutte le parti dell’Impero britannico, che non sono membri separati della Società delle Nazioni:

«Dichiaro che la mia firma non impegna le colonie, i protettorati o i territori posti sotto la sovranità o il mandato di Sua Maestà britannica.»

  Italia

Vedi la Sezione I del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

  Jugoslavia

1. «Il sottoscritto, debitamente autorizzato dal Governo del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, dichiara che questo Governo si impegna a mettere in vigore, mediante decreto, a contare dal 1° ottobre 1929, tutte le disposizioni dell’Accordo internazionale relativo all’esportazione delle ossa, firmato a Ginevra l’11 luglio 1928, alla condizione che l’Accordo sia messo in vigore alla medesima data dagli Stati seguenti:

Germania, Austria, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Finlandia, Francia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Svezia, Svizzera e Cecoslovacchia.»10

2. «Gli obblighi derivanti da questo Accordo vincolano il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni solo di fronte a quegli Stati firmatari che non impediscono l’esportazione nè con espressi divaieti, nè con dazi proibitivi. (Saranno considerati come proibitivi i dazi di cinque franchi svizzeri o più per cento chilogrammi).».

3. Vedi inoltre la Sezione III del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

  Paesi Bassi

1. Il Governo dei Paesi Bassi non intende assumere nessun obbligo per quanto concerne i territori d’oltre mare.

2. I Paesi Bassi si impegnano ad estendere l’applicazione delle disposizioni dell’art. 8, cpv. 3, della Convenzione dell’8 novembre 1927, a tutte le controversie giuridiche o non giuridiche che potessero sorgere dall’interpretazione o dall’applicazione del presente Accordo, rispetto a quegli Stati che accetteranno il medesimo obbligo.

  Polonia

1. «Il sottoscritto, debitamente autorizzato dal Governo polacco, dichiara che quest’ultimo si impegna a mettere in vigore in via amministrativa, a contare dal 1° ottobre 1929, tutte le disposizioni dell’Accordo internazionale relative all’esportazione delle ossa, firmato a Ginevra l’11 luglio 1928, alla condizione che l’Accordo sia messo in vigore alla stessa data dagli Stati seguenti:

Germania, Austria, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Finlandia, Francia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Romania, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, Svezia, Svizzera e Cecoslovacchia.»11

2. Vedi inoltre la Sezione III del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

  Romania

1. Vedi la Sezione III del Processo verbale pubblicato a pag. 296.

2. Il presente Accordo entrerà in vigore per la Romania allorchè sarà stato ratificato dall’Austria, dall’Ungheria, dalla Polonia, dalla Jugoslavia e dalla Cecoslovacchia.

  Ungheria

Vedi la Sezione II e IV del Processo verbale pubblicato a pag. 296.


CS 14 291; FF 1929 I 420 ediz. franc. 1929 I 393 ediz. ted.


1 Dal testo originale francese.
2 Art. 1 n. 1 del DF del 20 giugno 1929 (RU 46 11).
3 Questa Convenzione non è mai entrata in vigore per la Svizzera la quale, nel ratificarla, aveva posto delle condizioni che non si sono adempite.
4 All’atto della firma del Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa, il Governo Svizzero ha dichiarato di voler considerare cessati, per quanto lo concerne, gli effetti della stipulazione del Trattato di commercio conchiuso tra l’Italia e la Svizzera il 27 gennaio 1923, che metteva l’Italia nell’impossibilità di aumentare il suo dazio d’esportazione di 2 lire-carta sulle ossa, alla condizione che l’Italia non porti il suo dazio d’esportazione oltre 2,50 franchi svizzeri per ogni 100 kg. Il Governo italiano, in seguito a questa dichiarazione del Governo svizzero, ha dichiarato di rinunziare al divaieto che, a termini della Sezione I del Processo verbale dell’Accordo, esso aveva facoltà di mantenere provvisoriamente e s’impegnava a non crescere a più di 2,50 franchi svizzeri per ogni 100 kg il dazio d’esportazione su tutte le merci che non siano i cuoi da colla previsti all’art. 1 dell’Accordo.
5 All’atto della firma del Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa, i Governi austriaco e cecoslovacco hanno dichiarato che non avrebbero fatto uso se non fino a concorrenza dell’importo di 2,50 franchi svizzeri della facoltà loro riconosciuta nella sezione II del Processo verbale dell’Accordo. Il Governo ungherese si è impegnato a presentare il più presto possibile al parlamento e, in ogni caso, durante la prossima sessione di quest’ultimo, un disegno di legge per ridurre, a contare dall’abrogazione del divaieto, a 2,50 franchi svizzeri per ogni 100 kg il dazio d’uscita sulle ossa, stato fissato a 3.30 pengö. Nell’attesa della decisione del parlamento, il Governo ungherese avrebbe applicato, dal 1° ottobre 1929, il dazio di 2,50 franchi svizzeri.
6 All’atto della firma del Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa, il Governo polacco, riferendosi ai termini della Sezione III del Processo verbale dell’Accordo e della sua dichiarazione allegatavi, si è impegnato a presentare il più presto possibile al parlamento, e in ogni caso durante la prossima sessione ordinaria, un disegno di legge destinato a fissare il dazio d’esportazione sulle ossa a 6 zloty per ogni 100 kg (cioè meno di 3,50 franchi svizzeri). Nell’attesa della decisione del parlamento, il Governo polacco avrebbe applicato provvisoriamente, a contare dal 1° ottobre 1929, il dazio di 6 zloty.
7 All’atto della firma del Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa, il Governo rumeno, riferendosi ai termini della sua dichiarazione allegata alla Sezione III del Processo verbale dell’Accordo, si è impegnato a non oltrepassare il dazio più alto stabilito da uno qualunque degli Stati contraenti.
8 All’atto della firma del Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa, il Governo del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni ha dichiarato che, facendo uso delle facoltà riconosciutagli dalla Sezione III del Processo verbale dell’Accordo e dalla dichiarazione C allegata ad esso, non avrebbe oltrepassato l’aliquota di 3 franchi svizzeri.
9 Il 4 marzo 1936 la Finlandia ha disdetto il presente Accordo.
10 Questa riserva era contenuta nel Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa.
11 Questa riserva era contenuta nel Processo verbale 11 settembre 1929 concernente l’attuazione dell’Accordo internazionale 11 luglio 1928 relativo all’esportazione delle ossa.

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Art. 11
Art. 12

Die Bestimmungen der Artikel 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12 und 13 der Übereinkunft vom 8. November 1927 und die Bestimmungen des Protokolls, die sich auf diese Artikel beziehen, sowie die Bestimmungen von Abs. b des Protokolls zu Artikel I finden auf diese Vereinbarungen entsprechende Anwendung. Hinsichtlich der Anwendung des in dem genannten Artikel 8 vorgesehenen Verfahrens wird zwischen den Bestimmungen der vorhergehenden Artikel dieser Vereinbarung kein Unterschied gemacht.1

Zu Urkund dessen haben die Bevollmächtigten diese Vereinbarung unterzeichnet.

Geschehen zu Genf, am 11. Juli 1928, in einer einzigen Ausfertigung, die im Archiv des Völkerbundssekretariat niedergelegt wird2; eine beglaubigte Abschrift hiervor wird allen Mitgliedern des Völkerbundes übermittelt.

(Es folgen die Unterschriften)


1 Die Übereinkunft vom 8. November 1927 ist für die Schweiz nicht rechtswirksam geworden (siehe Anm. zum Ingress). Den Text der Bestimmungen, die auf Grund dieses Artikels anwendbar sind, siehe im BBl 1929 I 421.
2 Siehe Anm. auf der vorstehenden Seite.


  Protokoll

Bei Unterzeichnung der am heutigen Tage abgeschlossenen internationalen Vereinbarung über die Ausfuhr von Knochen haben die ordnungsgemäss bevollmächtigten Unterzeichneten, um die Durchführung dieser Vereinbarung zu sichern, folgende Bestimmungen vereinbart:

Die Bestimmungen der Vereinbarung über die Ausfuhr von Knochen vom heutigen Tage finden Anwendung auf die Verbote und Beschränkungen bei der Ausfuhr der in Artikel 1 dieser Vereinbarung genannten Erzeugnisse aus den Gebieten der Hohen Vertragschliessenden Teile in das Gebiet eines der Hohen Vertragschliessenden Teile.

  Abschnitt I

Zu Art. 1

a)
Die Bestimmungen des Artikel 1 finden für Italien nur auf Leimleder Anwendung. Hinsichtlich der anderen in dem genannten Artikel erwähnten Waren sind sich die Hohen Vertragschliessenden Teile in Anerkennung der Tatsache, dass Italien infolge von Verträgen mit gewissen Ländern nicht in der Lage ist, seine Ausfuhrabgabe von 2 Papierliren zu erhöhen, darin einig, dass Italien das augenblicklich geltende Verbot beibehalten kann, solange die Vereinbarung über den Ausfuhrzollsatz für Knochen nicht fortgefallen ist.4
b)
Knochenabfälle umfassen insbesondere Abfälle aus der Knopffabrikation oder aus ähnlichen Fabrikationen, die gewöhnlich als «dentelles» bezeichnet werden.

  Abschnitt II

Zu Art. 2

Hinsichtlich der Anwendung des Artikel 2 erkennen die Hohen Vertragschliessenden Teile an, dass die besondere Lage Österreichs, der Tschechoslowakei und Ungarns diese Länder berechtigt, trotz der Bestimmungen des Artikels 2 ausnahmsweise eine Ausfuhrabgabe zu erheben, die zwar den dort vorgesehenen Satz von 1.50 Schweizerfranken, in keinem Falle jedoch den Satz von 3 Schweizerfranken überschreiten darf.5

  Abschnitt III

Zu Art. 3

Auf Grund der nachfolgenden Erklärungen, die die Delegierten Polens, Rumäniens und des Königreichs der Serben, Kroaten und Slowenen unterzeichnet haben, sind die Hohen Vertragschliessenden Teile darin einig, dass diese Staaten vorläufig von jeder Verpflichtung hinsichtlich des Satzes der Ausfuhrabgaben für die in Artikel 1 der Vereinbarung vom heutigen Tage genannten Erzeugnisse entbunden sind.

  A. Erklärung der polnischen Delegation

Nachdem die polnische Regierung auf Grund des vorstehenden Abschnitts III des Protokolls zum Artikel 3 die Möglichkeit erhalten hat, ohne Begrenzung des Satzes eine Ausfuhrabgabe auf die in Artikel 1 der Vereinbarung vom heutigen Tage genannten Erzeugnisse aufrechtzuerhalten oder einzuführen, gibt sie gern die Versicherung, dass sie den augenblicklich geltenden Satz nicht erhöhen und alle Anstrengungen machen wird, um ihn in Zukunft schrittweise herabzusetzen.6

(Es folgt die Unterschrift des polnischen Delegierten)

  B. Erklärung der rumänischen Delegation

Indem sich die rumänische Regierung das Recht vorbehält, Ausfuhrabgaben auf rohe oder entfettete Knochen sowie auf Knochenabfälle aufrechtzuerhalten, erklärt die rumänische Regierung, keinesfalls die Absicht zu haben, hinsichtlich dieser Erzeugnisse vermittels übertrieben hoher Abgaben das abgeschaffte Ausfuhrverbot aufrechtzuerhalten; sie wünscht lediglich, ihre volle Freiheit zu wahren, um durch eine schrittweise Herabsetzung der Ausfuhrabgaben zu einem normalen Zustand zu gelangen, wie sie es im übrigen auch bei anderen Rohstoffen getan hat.7

(Es folgt die Unterschrift des rumänischen Delegierten)

  C. Erklärung der Delegierten des Königreichs der Serben, Kroaten und Slowenen

Nachdem die Regierung des Königreichs der Serben, Kroaten und Slowenen auf Grund des vorstehenden Abschnittes III des Protokolls zum Artikel 3 die Möglichkeit erhalten hat, ohne Begrenzung des Satzes eine Ausfuhrabgabe auf die in Artikel 1 der Vereinbarung vom heutigen Tage genannten Erzeugnisse aufrechtzuerhalten oder einzuführen, gibt sie gern die Versicherung, den Satz von 4 Schweizerfranken nicht zu überschreiten und alle Anstrengungen zu machen, um ihn in Zukunft schrittweise herabzusetzen.8

(Es folgt die Unterschrift des jugoslawischen Delegierten)

  Abschnitt IV

Zu Art. 2, 3 und 4

Hinsichtlich des Leimleders sind sich die Hohen Vertragschliessenden Teile darin einig, dass es den in Artikel 2, 3 und 4 genannten Erzeugnissen nicht gleichgestellt werden kann, und dass – ausser seitens der in Abschnitt III dieses Protokolls genannten Staaten – keine Ausfuhrabgabe auf Leimleder von den Hohen Vertragschliessenden Teilen erhoben werden darf. Sie geben jedoch ihre Zustimmung dazu, dass Ungarn auf dieses Erzeugnis eine Ausfuhrabgabe erhebt, die keinesfalls 2/3 der Abgaben übersteigen darf, die auf die in Artikel 1 der Vereinbarung vom heutigen Tage genannten Erzeugnisse Anwendung finden.

Zu Urkund dessen haben die Bevollmächtigten dieses Protokoll unterzeichnet.

Geschehen zu Genf, am 11. Juli 1928, in einer einzigen Ausfertigung, die im Archiv des Völkerbundssekretariats niedergelegt wird; eine beglaubigte Abschrift hiervon wird allen Mitgliedern des Völkerbundes übermittelt.

(Es folgen die Unterschriften)

  Geltungsbereich

Vertragsstaaten

Ratifikations- bzw. Beitrittsurkunde hinterlegt am:

Belgien*

27. April

1929

Dänemark*

14. Juni

1929

Deutschland

30. Juni

1929

Finnland9

27. Juni

1929

Frankreich*

30. Juni

1929

Grossbritannien und Nordirland*

  9. April

1929

Italien*

29. Juni

1929

Jugoslawien*

30. September

1929

Luxemburg

27. Juni

1929

Niederlande*

28. Juni

1929

Norwegen

26. September

1930

Österreich*

26. Juni

1929

Polen*

30. Juni

1929

Rumänien*

30. Juni

1929

Schweden

27. Juni

1929

Schweiz

27. Juni

1929

Tschechoslowakei*

28. Juni

1929

Ungarn*

26. Juli

1929

* Vorbehalte siehe hiernach.

  Vorbehalte

  Belgien

Die belgische Regierung übernimmt keinerlei Verpflichtung in bezug auf die Kolonie Belgisch Kongo und auf das unter belgischem Mandat stehende Gebiet Ruanda Urundi.

  Dänemark

Die Ratifikation gilt nicht für Grönland.

  Frankreich

«Bei der Unterzeichnung der vorliegenden Vereinbarung erklärt Frankreich, dass es durch seine Annahme hinsichtlich der Gesamtheit seiner Kolonien, Protektorate und Gebiete, die unter seiner Oberherrschaft oder seinem Mandat stehen, keinerlei Verpflichtung auf sich zu nehmen beabsichtigt.»

  Grossbritannien und Nordirland

sowie alle Teile des britischen Reiches, die nicht Einzelmitglieder des Völkerbundes sind: «Ich erkläre, dass meine Unterschrift die Kolonien, Protektorate oder Gebiete, die unter der Oberherrschaft oder dem Mandat Seiner Britischen Majestät stehen, nicht einschliesst.»

  Italien

Siehe Abschnitt I des Protokolls hiervor.

  Jugoslawien

1. «Der von der Regierung des Königreichs der Serben, Kroaten und Slowenen ordnungsgemäss bevollmächtigte Unterzeichnete erklärt, dass die genannte Regierung sich verpflichtet, vom 1. Oktober 1929 an alle Bestimmungen der am 11. Juli 1928 in Genf unterzeichneten Internationalen Vereinbarung betreffend die Ausfuhr von Knochen, auf dem Verordnungswege in Kraft zu setzen, unter der Bedingung, dass die Vereinbarung am gleichen Tage auch von den nachstehend aufgezählten Staaten in Kraft gesetzt wird:

Deutschland, Österreich, Belgien, Grossbritannien, Dänemark, Finnland, Frankreich, Ungarn, Italien, Luxemburg, Niederlande, Polen, Rumänien, Schweden, Schweiz und Tschechoslowakei.»10

2. «Die Verpflichtungen aus dieser Vereinbarung sind für das Königreich der Serben, Kroaten und Slowenen nur verbindlich gegenüber den Signatarstaaten, die weder durch ausdrückliche Ausfuhrverbote noch durch Prohibitivzölle die Ausfuhr verunmöglichen. (Als Prohibitivzölle werden die Zollansätze von fünf und mehr Schweizerfranken für hundert Kilogramm angesehen werden.)»

3. Siehe überdies Abschnitt III des Protokolls hiervor.

  Niederlande

1. Die niederländische Regierung übernimmt keinerlei Verpflichtung in bezug auf die überseeischen Gebiete.

2. Die Niederlande verpflichten sich gegenüber jedem andern vertragschliessenden Teil, der dieselbe Verpflichtung auf sich nimmt, die Bestimmungen von Artikel 8, Abs. 3, der Übereinkunft vom 8. November 1927 auch auf jeden Streitfall anzuwenden, der hinsichtlich der Auslegung oder Anwendung der Bestimmungen dieser Vereinbarung entstehen könnte, sei er rechtlicher oder anderer Natur.

  Österreich

Siehe Abschnitt II des Protokolls hiervor.

  Polen

1. «Der von der polnischen Regierung ordnungsgemäss bevollmächtigte Unterzeichnete erklärt, dass die genannte Regierung sich verpflichtet, vom 1. Oktober 1929 an die Bestimmungen der am 11. Juli 1928 in Genf unterzeichneten Internationalen Vereinbarung betreffend die Ausfuhr von Knochen, auf dem Verwaltungswege in Kraft zu setzen, unter der Bedingung, dass die Vereinbarung am gleichen Tage auch von den nachstehend aufgezählten Staaten in Kraft gesetzt wird:

Deutschland, Österreich, Belgien, Grossbritannien, Dänemark, Finnland, Frankreich, Ungarn, Italien, Luxemburg, Niederlande, Rumänien, Königreich der Serben, Kroaten und Slowenen, Schweden, Schweiz und Tschechoslowakei.»11

2. Siehe überdies Abschnitt III des Protokolls hiervor.

  Rumänien

1. Siehe Abschnitt III des Protokolls hiervor.

2. Das Inkrafttreten der Vereinbarung für Rumänien wird überdies von ihrer Ratifikation durch Österreich, Ungarn, Polen, die Tschechoslowakei und Jugoslawien abhängig gemacht.

  Tschechoslowakei

Siehe Abschnitt II des Protokolls hiervor.

  Ungarn

Siehe Abschnitt II und Abschnitt IV des Protokolls hiervor.


BS 14 297; BBl 1929 I 393


1 Übersetzung des französischen Originaltextes.
2 Art. 1 Ziff. 4 des BB vom 20. Juni 1929 (AS 46 11).
3 Diese Übereinkunft ist für die Schweiz nicht rechtswirksam geworden, da die anlässlich der Ratifikation von der Schweiz aufgestellten Bedingungen nicht erfüllt wurden.
4 Anlässlich der Unterzeichnung des Protokolls vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen erklärte die schweizerische Regierung, was sie anbelangt, die Bestimmung des Handelsvertrags vom 27. Januar 1923 zwischen Italien und der Schweiz, die Italien eine Erhöhung seiner Ausfuhrgebühr von 2 Papierliren für Knochen verunmöglichte, aufzuheben, unter der Bedingung, dass Italien seine Ausfuhrgebühr nicht über 2.50 Schweizerfranken für 100 kg festsetze. Die italienische Regierung erklärte, gestützt auf die Erklärung der schweizerischen Regierung hiervor, auf die Beibehaltung des Verbots zu verzichten, zu der sie gemäss Abschnitt I des Protokolls der Vereinbarung vorläufig berechtigt war, und sie verpflichtete sich, für alle in Artikel 1 der Vereinbarung bezeichneten Waren, mit Ausnahme von Leimleder, die Ausfuhrgebühr nicht über 2.50 Schweizerfranken für 100 kg festzusetzen.
5 Anlässlich der Unterzeichnung des Protokolls vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen erklärten die österreichische und die tschechoslowakische Regierung, dass sie von der ihnen in Abschnitt II des Protokolls der Vereinbarung zugestandenen Befugnis nur bis zur Höhe von 2.50 Schweizerfranken Gebrauch machen werden. Die ungarische Regierung verpflichtete sich, dem Parlament sobald als möglich und jedenfalls im Laufe der nächsten Tagung ein Gesetzesprojekt auf Herabsetzung der Ausfuhrgebühr für Knochen auf 2.50 Schweizerfranken für 100 kg zu unterbreiten, die vom Zeitpunkt der Aufhebung des Ausfuhrverbotes an 3.30 Pengö betragen hatte. Bis zur Entscheidung des Parlaments werde die ungarische Regierung vorläufig vom 1. Oktober 1929 an eine Ausfuhrgebühr von 2.50 Schweizerfranken erheben.
6 Anlässlich der Unterzeichnung des Protokolls vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen verpflichtete sich die polnische Regierung unter Bezugnahme auf die Bestimmung von Abschnitt III des Protokolls der Vereinbarung und die beigefügte Erklärung, dem Parlament sobald als möglich und jedenfalls im Laufe der nächsten ordentlichen Tagung ein Gesetzesprojekt zur Festsetzung der Ausfuhrgebühr für Knochen auf 6 Zloty per 100 kg (d. h. weniger als 3.50 Schweizerfranken) zu unterbreiten. Bis zur Entscheidung des Parlaments werde die polnische Regierung vorläufig vom 1. Oktober 1929 an eine Ausfuhrgebühr von 6 Zloty erheben.
7 Anlässlich der Unterzeichnung des Protokolls vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen verpflichtete sich die rumänische Regierung unter Bezugnahme auf ihre Erklärung zu Abschnitt III des Protokolls der Vereinbarung, die von irgendeinem der vertragschliessenden Staaten festgestzte höchste Gebühr nicht zu überschreiten.
8 Anlässlich der Unterzeichnung des Protokolls vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen gab die Regierung des Königreichs der Serben, Kroaten und Slowenen die Erklärung ab, dass sie bei der Ausübung der ihr in Abschnitt III des Protokolls der Vereinbarung und in der beigefügten Erklärung C eingeräumten Befugnis den Satz von 3 Schweizerfranken nicht überschreiten werden.
9 Am 4. März 1936 hat Finnland die Vereinbarung gekündigt.
10 Dieser Vorbehalt wurde im Protokoll vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen niedergelegt.
11 Dieser Vorbehalt wurde im Protokoll vom 11. September 1929 über die Inkraftsetzung der Internationalen Vereinbarung vom 11. Juli 1928 betreffend die Ausfuhr von Knochen niedergelegt.

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