Traduzione1
Nell’intento di stabilire fra le loro reti le comunicazioni più confacenti ai bisogni dei traffico internazionale, gli Stati contraenti si impegnano:
nei casi in cui le dette reti si trovano già a contatto, ad attuare la continuità del servizio fra le linee esistenti ogni qualvolta ciò sarà richiesto dai bisogni dei traffico internazionale;
nei casi in cui, per soddisfare alle necessità di detto traffico, non bastassero i collegamenti già esistenti, a comunicarsi senz’indugio e ad esaminare amichevolmente i progetti di rinforzo delle linee esistenti, di costruzione di nuove linee, il cui collegamento con le reti di uno o di più Stati contraenti, o il cui prolungamento sul territorio d’uno o più Stati contraenti potessero soddisfare a detti bisogni.
Le disposizioni che precedono non implicano tuttavia nessun obbligo per quanto concerne le linee create a favore di singole regioni o a scopo di difesa nazionale.
In considerazione dell’interesse che presenta per gli utenti delle strade ferrate in generale e per i viaggiatori in particolare, la riunione in un medesimo luogo delle diverse operazioni all’entrata e all’uscita, gli Stati che non ritenessero di esserne impediti da considerazioni di altro ordine, procureranno di attuare codesta riunione, sia mediante la creazione di stazioni di confine comuni, o almeno di stazioni comuni per ogni direzione, sia con altri provvedimenti adatti allo scopo.
Lo Stato, sul cui territorio verrà a trovarsi la stazione di confine comune accorderà all’altro tutte le facilitazioni possibili per l’istituzione ed il funzionamento degli uffici necessari ai servizi indispensabili all’esecuzione del traffico internazionale.
Sempre allo scopo di facilitare il traffico internazionale, lo Stato sul cui territorio sono situate le linee di raccordo o le stazioni di confine accorderà, salvi rimanendo i suoi diritti di sovranità o di autorità appoggio ed assistenza nell’esercizio delle loro funzioni ai funzionari di Stato ed agli impiegati ferroviari dell’altro Stato.
Gli Stati contraenti, riconoscendo la necessità di lasciare all’esercizio delle strade ferrate l’elasticità necessaria che permetta loro di soddisfare ai complessi bisogni del traffico, intendono mantenere intatta la libertà di detto esercizio, pur riservandosi di vigilare acché essa si esplichi senza abusi rispetto al traffico internazionale.
Essi si impegnano ad accordare al traffico internazionale ragionevoli facilitazioni, vietandosi ogni distinzione che avesse un carattere di malevolenza in confronto degli altri Stati contraenti, dei loro sudditi, o delle loro navi.1
Il beneficio delle disposizioni del presente articolo non è limitato ai trasporti retti da un contratto unico: esso s’applica parimente ai trasporti contemplati agli art. 21 e 22 del presente Statuto, alle condizioni ivi specificate.
1 Vedi anche il Prot. di firma pubblicato qui appresso.
Per quanto concerne le facilitazioni da assicurare al traffico internazionale dei viaggiatori e dei bagagli, i servizi saranno organizzati in base a orari tanto più favorevoli e in condizioni di rapidità e di comodità tanto più accurate quanto più importanti saranno le correnti di traffico corrispondenti a questi servizi.
Gli Stati favoriranno l’attivazione di treni diretti o, in mancanza di essi, la messa in servizio di carrozze dirette per le grandi relazioni del traffico internazionale, come pure tutti quei provvedimenti che hanno per effetto di rendere particolarmente rapidi e comodi i viaggi sulle dette relazioni.
Per ciò che concerne le facilitazioni da assicurare al traffico internazionale delle merci, i servizi saranno organizzati in modo tale da conseguire condizioni di rapidità e di regolarità tanto più soddisfacenti quanto più importanti sono le correnti di trasporto a cui essi servizi corrispondono.
Gli Stati favoriranno tutti quei provvedimenti di natura tecnica che valgano ad assicurare dei servizi di un’efficacia eccezionale su quelle vie di comunicazione, alle quali corrispondono correnti del traffico internazionale rivestenti un’importanza eccezionale.
Qualora il traffico internazionale dovesse temporaneamente venir sospeso o limitato su di un dato itinerario, le amministrazioni esercenti, in quanto spetti a loro di rimediarvi, si sforzeranno di ristabilire al più presto un servizio normale, e nel frattempo di avviare il traffico su di un altro itinerario, col concorso, se necessario, delle amministrazioni di altri Stati le quali fossero in grado di fornire il soccorso delle loro linee.
Gli Stati contraenti regolano le formalità di dogana e di polizia in modo da intralciare e ritardare il meno possibile il traffico internazionale. Gli stessi obblighi valgono per quanto riguarda le formalità inerenti ai passaporti, là dove sono ancora richieste.
Gli Stati contraenti favoriranno specialmente i provvedimenti atti a ridurre le operazioni da compiersi nelle stazioni di confine, segnatamente gli accordi relativi alla chiusura dei carri da sdaziarsi e alla chiusura doganale dei colli, come pure tutte le organizzazioni permettenti di trasferire nell’interno del paese il compimento delle formalità doganali.
Gli Stati contraenti, nella misura ragionevolmente consentita dalle circostanze, inciteranno le amministrazioni ferroviarie poste sotto la loro sovranità o autorità, e che dispongano di una rete ininterrotta del medesimo scartamento, a stipulare tra loro delle convenzioni aventi per iscopo di permettere e facilitare lo scambio e l’utilizzazione reciproca del materiale rotabile.
Dette convenzioni potranno altresì prevedere un’assistenza per la fornitura di carri vuoti allorché questo contributo fosse necessario per soddisfare ai bisogni del traffico internazionale.
Non vanno compresi fra i provvedimenti contemplati più sopra quelli che richiederebbero modifiche delle caratteristiche essenziali di una data rete di strade ferrate o di un dato materiale rotabile.
Tuttavia nei casi in cui cotali modifiche dovessero apparire particolarmente desiderabili in ragione dell’intensità del traffico e dello sforzo d’adattamento relativamente piccolo, gli Stati contraenti interessati convengono di comunicarsi senza ritardo le proposte relative a cotali modifiche e di esaminarle all’amichevole.
Allo scopo di facilitare il reciproco impiego del materiale rotabile, gli Stati contraenti favoriranno la conclusione di Convenzioni relative alla unità tecnica delle strade ferrate1, specialmente per ciò che riguarda la costruzione e le condizioni di manutenzione del materiale rotabile, come pure il carico dei carri, nel modo che torni più confacente al buon funzionamento del traffico internazionale.
Allo scopo di conferire al traffico internazionale le facilità e la sicurezza desiderabili, dette Convenzioni potranno, specialmente per quanto si riferisce a gruppi di territori contigui, proporsi il ragguagliamento delle condizioni di costruzione e degli impianti tecnici delle strade ferrate.
Speciali Convenzioni potranno prevedere un’assistenza in fatto di materiale di trazione, nei casi in cui il traffico internazionale lo giustificasse, un’assistenza in fatto di combustibile e di energia elettrica.
Speciali Convenzioni potranno stabilire che il materiale rotabile di un’amministrazione, incluso il materiale di trazione, come pure tutti gli oggetti mobili di qualsiasi natura ad essa appartenenti e compresi in questo materiale, non potranno esser oggetto di sequestro, fuori del territorio dello Stato da cui dipende l’amministrazione proprietaria, se non in virtù d’una sentenza emanante dall’autorità giudiziaria di questo Stato.
L’impiego e la circolazione, nel traffico internazionale, di carri di privati o di organismi che non siano le amministrazioni ferroviarie, saranno oggetto di particolari convenzioni.
Nell’interesse dei traffico internazionale gli Stati contraenti cercheranno di facilitare, in tutta la misura ragionevolmente permessa dalle circostanze, la stipulazione di accordi intesi a permettere l’uso di un contratto unico, che comprenda la totalità del trasporto: questi accordi procureranno di conseguire la massima uniformità raggiungibile nelle condizioni riguardanti l’esecuzione del contratto diretto da parte di ciascuna delle amministrazioni partecipanti al trasporto.
In mancanza di un contratto di trasporto unico, saranno concesse delle facilitazioni ragionevoli per l’esecuzione, in base a contratti successivi, dei trasporti che comprendono le strade ferrate di due o più Stati contraenti.
Le principali disposizioni da prevedere nelle Convenzioni speciali relative al contratto unico di trasporto di viaggiatori e di bagagli sono le seguenti:
Le principali disposizioni da prevedersi nelle Convenzioni particolari relative al contratto unico per il trasporto delle mercanzie sono le seguenti:
Le tariffe vigenti in conformità della legge nazionale e debitamente pubblicate prima di essere messe in vigore, determinano:
per ciò che riguarda i viaggiatori ed i bagagli: i prezzi di trasporto comprese, se occorra, le spese accessorie, nonché le condizioni in cui sono applicati;
per ciò che concerne le merci, i prezzi di trasporto, comprese le spese accessorie, quindi la classificazione delle merci alle quali sono applicati questi prezzi, e le condizioni alle quali è subordinata tale applicazione.
La strada ferrata non può ricusare a un dato trasporto la relativa tariffa quando siano adempiute le condizioni inerenti ad essa.
Nel traffico internazionale non potrà essere riscossa per un dato trasporto alcuna altra somma oltre a quella stabilita nel prezzo di tariffa, salvo che si tratti dell’equa retribuzione di prestazioni non comprese tra quelle per cui è già stato previsto nelle tariffe un dato prezzo.
Gli Stati contraenti, riconoscendo la necessità di lasciare alle tariffe in generale l’elasticità necessaria perché possano adattarsi il più esattamente possibile ai complessi bisogni del commercio e della concorrenza commerciale, intendono mantenere intatta la libertà della loro tassazione, giusta i principi ammessi dalla loro propria legislazione, pur vegliando a che questa libertà non si eserciti abusivamente per rispetto al traffico internazionale.
Essi si impegnano ad applicare al traffico internazionale delle tariffe ragionevoli, tanto per le loro aliquote, quanto per le loro condizioni di applicazione, vietandosi ogni distinzione che rivesta un carattere di malevolenza verso gli altri Stati contraenti, i loro sudditi o le loro navi.1
Queste disposizioni non costituiscono un ostacolo a che si stabiliscano fra le strade ferrate e la navigazione delle tariffe comuni, che rispettino i principî fissati dai capoversi precedenti.
1 Vedi anche il Prot. di firma pubblicato qui appresso.
Il beneficio delle disposizioni dell’art. 20 non va limitato ai trasporti retti da un con~ tratto unico. Esso va parimente esteso ai trasporti che importano una serie di percorsi per strada ferrata, per mare o per qualsivoglia altra via, attraverso il territorio di più Stati contraenti e retti da contratti distinti, purché siano adempiute le condizioni seguenti:
ogni contratto successivo dovrà menzionare la provenienza iniziale e la destinazione finale dei trasporto: la merce deve, per tutta quanta la durata del tragitto totale, rimanere sotto la vigilanza dei trasportatori ed essere trasmessa da ciascuno d’essi al seguente senza intermediari e senza ritardo, salvo il tempo necessario per il compimento delle operazioni di trasmissione, delle formalità amministrative, di dogana, di dazio comunale, di polizia, ecc.
Le disposizioni dell’art. 20 sono ancora applicabili, tanto nel traffico nazionale quanto in quello internazionale, alle merci soggiornanti in un porto, indipendentemente dalla bandiera sotto la quale esse sono state importate o saranno esportate.
Gli Stati contraenti si sforzeranno di promuovere la fissazione di tariffe internazionali, tenendo conto di tutti quei bisogni del traffico internazionale ai quali si può ragionevolmente soddisfare. Essi faciliteranno l’adozione di tutti quei provvedimenti che avranno per effetto, anche prescindendo dalle tariffe internazionali, di rendere possibile il calcolo rapido delle spese di trasporto per le più importanti correnti del traffico.
Gli Stati contraenti si sforzeranno d’ottenere l’unificazione del modo di presentazione delle tariffe tanto internazionali che nazionali, specialmente per quanto riguarda i gruppi di territori contigui, allo scopo di rendere più agevole l’applicazione di dette tariffe al traffico internazionale.
Gli accordi d’ordine finanziario fra le amministrazioni di strade ferrate, dovranno potersi prestare ad un funzionamento abbastanza efficace da non produrre alcun intralcio nell’esecuzione dei traffico internazionale ed, in particolare, nell’applicazione del contratto unico di trasporto.
Per quanto concerne gli introiti delle strade ferrate, le disposizioni da prevedere in detti accordi sono precipuamente le seguenti:
Per quanto concerne le somme che la strada ferrata avrà pagate a’ suoi utenti, le disposizioni da prevedere negli accordi fra amministrazioni di strade ferrate sono precipuamente le seguenti:
Qualora dovessero sorgere delle difficoltà risultanti dalla situazione dei cambi e tali da costituire un serio ostacolo allo svolgimento del traffico internazionale, saranno presi speciali provvedimenti per ridurre al minimo simili inconvenienti.
Ogni amministrazione di strade ferrate esposta al rischio di subire, nel rendimento dei conti, delle perdite notevoli causate dalle variazioni dei cambi, potrà premunirsi contro tale eventualità, riscotendo un premio che verrà fissato a un saggio ragionevole, in relazione col rischio ch’essa corre. Gli accordi conclusi fra amministrazioni di strade ferrate, potranno prevedere dei saggi di cambio fissi, periodicamente rivedibili.
Saranno presi dei provvedimenti per impedire, nella misura del possibile, tutte le speculazioni abusive che potessero essere fatte da mediatori nelle operazioni risultanti dalla situazione dei cambi.
A titolo eccezionale, e per un tempo limitato allo stretto necessario, sarà lecito derogare alle disposizioni del presente Statuto, mediante i provvedimenti particolari o generali che ciascuno degli Stati contraenti fosse obbligato a prendere in caso di avvenimenti gravi che toccassero la sicurezza dello Stato o gli interessi vitali dei paese, rimanendo tuttavia inteso che i principi stabiliti in questo Statuto dovranno essere osservati sempre entro i limiti del possibile.
Nessuno degli Stati contraenti sarà tenuto dal presente Statuto ad assicurare il transito dei viaggiatori a cui fosse vietato l’ingresso nei suoi territori, o delle merci di cui fosse proibita l’importazione, sia per ragioni di salute o di sicurezza pubbliche, sia per precauzione contro le malattie degli animali o dei vegetali. Per ciò che concerne i trasporti che non siano semplici trasporti in transito, nessuno Stato contraente potrà essere tenuto dal presente Statuto ad assicurare il trasporto dei viaggiatori a cui fosse vietato l’ingresso sui suoi territori o delle merci la cui importazione od esportazione fosse vietata in virtù delle leggi nazionali.
Ogni Stato contraente avrà il diritto di prendere, da una parte, le misure di precauzione necessarie relative al trasporto di mercanzie pericolose o simili, rimanendo inteso che dette misure non debbano aver per effetto di creare distinzioni contrarie ai principi del presente Statuto, dall’altra parte le misure di polizia generali, compresa la polizia degli emigranti.
Il presente Statuto non potrà inoltre toccare menomamente quei provvedimenti che uno Stato contraente qualsiasi è o potrà essere indotto a prendere per conformarsi a Convenzioni internazionali generali alle quali abbia già aderito o che potessero venir concluse ulteriormente, specie quelle stipulate sotto gli auspici della Società delle Nazioni, relativamente al transito, all’esportazione o all’importazione di una categoria particolare di merci, come sarebbero l’oppio o altre droghe nocive, e le armi o il prodotto di pesche, oppure Convenzioni generali che avessero per oggetto di prevenire le infrazioni ai diritti di proprietà industriale, letteraria o artistica, o che si riferissero ai marchi falsi, alle false indicazioni d’origine o ad altri metodi del cominercio sleale.
Il presente Statuto, per il fatto delle presenti stipulazioni non impone a nessuno degli Stati contraenti un nuovo obbligo di facilitare il trasporto dei sudditi di uno Stato non contraente o dei loro bagagli, né di merci, vetture o carri il cui Stato di provenienza o di destinazione non sia tra i contraenti.
Il presente Statuto non stabilisce i diritti e i doveri dei belligeranti o dei neutri in tempo di guerra. Cionondimeno esso sussisterà in tempo di guerra nella misura compatibile con questi diritti e con questi doveri.
Il presente Statuto non implica menomamente l’abolizione di agevolezze maggiori di quelle risultanti dalle sue disposizioni e che fossero state accordate, in condizioni compatibili con i suoi principi, al traffico internazionale per strada ferrata. Esso non implica nemmeno il divieto di accordarne di simili in avvenire.
In conformità dell’art. 23, lett. e, del Patto della Società delle Nazioni1, ogni Stato contraente che potrà validamente invocare contro l’applicazione di una disposizione qualsiasi del presente Statuto, su tutto il suo territorio o su parte di esso, una grave situazione economica risultante dalle devastazioni commesse sul suo suolo durante la guerra del 1914–1918, sarà temporaneamente dispensato dagli obblighi risultanti da detta disposizione, rimanendo inteso che i principî del presente Statuto dovranno essere osservati nella maggior misura possibile.
1 L’art. 23, lett. e, del Patto della Società delle Nazioni aveva il seguente tenore: «In conformità e nei limiti delle Convenzioni internazionali vigenti e che saranno conchiuse in seguito, i Membri della Società: e) prenderanno provvedimenti per assicurare e mantenere la libertà di comunicazioni e di transito, e un equo trattamento al commercio di tutti i Membri della Società; saranno tenute presenti, a questo riguardo, le speciali necessità delle regioni devastate dalla guerra 1914–1918».
Qualora l’interpretazione o l’applicazione del presente Statuto dovessero far nascere fra due o più Stati contraenti una contestazione che non si potesse comporre, sia direttamente fra le Parti, sia con altri modi di composizione amichevole, i contendenti, prima di ricorrere a una procedura arbitrale o a una liquidazione giudiziaria, potranno sottoporre la loro vertenza, per parere consultivo, all’organo che fosse stato istituito dalla Società delle Nazioni in qualità di organo consulente e tecnico dei Membri della Società per ciò che concerne le comunicazioni ed il transito. Se il caso fosse urgente, un parere provvisorio potrà raccomandare tutte le misure provvisionali destinate particolarmente a ridare al traffico internazionale quelle agevolezze di cui godeva prima dell’atto o del fatto che ha cagionato la vertenza.
Qualora la vertenza non potesse venir composta per mezzo di una delle procedure indicate nel capoverso precedente, gli Stati contraenti la sottoporranno ad un arbitrato, salvo che non abbiano risolto o non risolvano, in virtù di un accordo tra le Parti, di sottoporla alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale1.
Qualora la vertenza dovesse esser sottoposta alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale1, si statuirà nelle condizioni fissate all’art. 27 dello Statuto della Corte2.
In caso d’arbitrato, e salvo che le Parti non decidano altrimenti, ogni Parte designerà un arbitro e il terzo membro dei Tribunale arbitrale sarà scelto dagli arbitri o, se questi ultimi non dovessero giungere ad un accordo, verrà nominato dal Consiglio della Società delle Nazioni che lo sceglierà dalla lista degli assessori per gli affari delle comunicazioni e del transito menzionati all’art. 27 dello Statuto della Corte Permanente di Giustizia Internazionale3), in quest’ultimo caso, il terzo membro verrà designato giusta le disposizioni dell’art. 4, penultimo capoverso dell’art. 5, cpv. 1, del Patto della Società3.
Il Tribunale arbitrale giudicherà sulla base del compromesso stabilito di comune accordo dalle parti. Qualora queste non riuscissero ad accordarsi, il Tribunale arbitrale stabilirà all’unanimità il compromesso, previo esame delle pretese formulate dalle Parti. Quando non fosse dato di ottenere l’unanimità, la cosa sarà affidata al Consiglio della Società il quale deciderà secondo le condizioni previste al capoverso precedente. Il Tribunale arbitrale fisserà la procedura nei casi in cui ciò non fosse stato fatto nel compromesso.
Durante la procedura d’arbitrato, e salve disposizioni contrarie nel compromesso, le Parti si impegnano a portar davanti alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale4 ogni questione di diritto internazionale, o qualsiasi questione di interpretazione giuridica dello Statuto che, a domanda di una Parte, il Tribunale arbitrale ritenesse di dover risolvere prima di passare alla composizione della vertenza.
1 Vedi la nota all’art. 35.
2 A questo articolo corrispondono gli art. 26 e 27 dello Statuto del 26 giu. 1945 della nuova Corte Internazionale di Giustizia (RS 0.193.501).
3 L’art. 4, penultimo capoverso, e l’art. 5, cpv. 1, del Patto della Società delle Nazioni avevano il seguente tenore: Art. 4, penultimo capoverso: «Ogni Membro della Società che non sia rappresentato nel Consiglio sarà invitato a mandare un rappresentante che partecipi alle adunanze, durante la trattazione degli affari che specialmente lo riguardano.» Art. 5, cpv. 1: «Eccettuati i casi in cui sia espressamente disposto in modo diverso nel presente Patto, o dalle clausole di questo Trattato (trattasi del Trattato di Versaglia) le deliberazioni dell’Assemblea o del Consiglio richiederanno l’approvazione di tutti i Membri della Società rappresentati nell’adunanza.»
4 Vedi la nota all’art. 35.
Gli Stati contraenti, allo scopo di permettere l’esecuzione delle disposizioni del presente Statuto, faciliteranno la conclusione di convenzioni particolari, quando le convenzioni esistenti dovessero rivelarsi insufficienti a tale scopo.
Le disposizioni del presente Statuto potranno essere estese, mediante convenzioni particolari, ad imprese di trasporto per una via che non sia la strada ferrata, specialmente in quanto queste imprese intervengano per completare un trasporto per strada ferrata.
Queste imprese saranno allora assoggettate a tutti gli obblighi e investite di tutti i diritti che il presente Statuto riconosce alle strade ferrate.
Tuttavia le convenzioni particolari previste nel primo capoverso potranno ammettere tutte quelle derogazioni al presente Statuto che risultassero dai differenti modi di trasporto. E segnatamente, per ciò che concerne il contratto applicabile a un trasporto internazionale per strada ferrata e per via marittima, dette derogazioni potranno prevedere l’applicazione del diritto marittimo al percorso compiuto sul mare.
Dove non fosse possibile applicare le convenzioni particolari previste all’art. 38, saranno concesse ragionevoli facilitazioni al movimento delle correnti di trasporto che si servono della strada ferrata e di una via diversa, come, per esempio, quella marittima.
Gli Stati contraenti si impegnano ad apportare a quelle convenzioni esistenti che contravvenissero alle disposizioni del presente Statuto, non appena le circostanze lo permettano o almeno al momento della scadenza di dette convenzioni, tutte quelle modifiche capaci di armonizzarle con lo Statuto e che fossero permesse dalle condizioni geografiche, economiche o tecniche dei paesi o delle regioni che formano l’oggetto di dette convenzioni.
Restando impregiudicata l’applicazione dell’art. 24 del Patto della Società delle Nazioni1 tutti gli uffici e tutti i servizi istituiti o da istituirsi in virtù di Convenzioni internazionali intese a facilitare fra gli Stati il regolamento delle questioni relative al trasporto per strada ferrata, saranno considerati come informati al medesimo spirito che gli organi della Società delle Nazioni, e come integranti nel loro campo speciale, agli effetti della esecuzione della presente Convenzione, l’azione degli organi della Società e per conseguenza essi scambieranno coi servizi competenti di questa tutte le informazioni utili concernenti l’esercizio della loro missione di cooperazione internazionale.
1 L’art. 24 del Patto della Società delle Nazioni aveva il seguente tenore: «Tutti gli uffici internazionali già istituiti per mezzo di trattati generali saranno posti sotto la direzione della Società, se le Parti contraenti vi consentano. Tutti gli uffici internazionali della stessa specie e tutte le commissioni che saranno istituite in seguito per il regolamento di materie di interesse internazionale, saranno posti sotto la direzione della Società. In ogni materia di interesse internazionale regolata da convenzioni generali, che non sia però stata posta sotto la direzione di uffici o commissioni internazionali, il Segretariato della Società provvederà, coll’autorizzazione del Consiglio e conformemente al desiderio delle Parti, a raccogliere e distribuire ogni elemento utile di informazione, e presterà ogni altra assistenza necessaria o desiderabile. Il Consiglio potrà inscrivere tra le spese del Segretariato quelle relative a qualunque ufficio o commissione posti sotto la direzione della Società».
Gli Stati contraenti prenderanno tutti i provvedimenti necessari perché siano comunicate alla Società delle Nazioni tutte le informazioni atte a permettere agli organismi della Società l’esercizio delle loro incombenze relative all’applicazione della presente Convenzione.
Resta inteso che il presente Statuto non deve essere interpretato nel senso che abbia comecchessia da regolare i diritti e gli obblighi reciproci dei territori facenti parte o posti sotto la protezione di un medesimo Stato sovrano, essendo indifferente che detti territori, considerati individualmente, siano o no Stati contraenti.
Nessuna delle disposizioni contenute negli articoli precedenti potrà essere interpretata nel senso che tocchi comecchessia i diritti e gli obblighi di uno Stato contraente nella sua qualità di membro della Società delle Nazioni.
Al momento di firmare la Convenzione sul regime internazionale delle strade ferrate conclusa in data d’oggi, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno convenuto quanto segue:
Il presente Protocollo avrà la medesima forza, il medesimo valore e la medesima durata che lo Statuto concluso in data d’oggi e dei quale esso deve essere considerato come facente parte integrale.
Fatto a Ginevra, addì nove dicembre millenovecentoventitre.
(Seguono le firme)
Übersetzung1
Um ihre Eisenbahnnetze in einer den Bedürfnissen des internationalen Verkehrs entsprechenden Weise zu verbinden, verpflichten sich die Vertragsstaaten:
in den Fällen, in denen die Eisenbahnnetze sich schon berühren, auf den bestehenden Strecken den durchgehenden Dienst einzurichten, wo immer es die Bedürfnisse des internationalen Verkehrs verlangen,
in den Fällen, in denen die bestehenden Verbindungen den Bedürfnissen des internationalen Verkehrs nicht genügen, sich ihre Entwürfe über den Ausbau bestehender Linien oder den Bau neuer Linien, deren Verbindung mit den Eisenbahnnetzen eines oder mehrerer der Vertragsstaaten oder deren Fortsetzung in das Gebiet eines oder mehrerer der Vertragsstaaten diesen Bedürfnissen entsprechen würden, unverzüglich mitzuteilen und sie in wohlwollendem Einvernehmen zu prüfen.
Die vorstehenden Bestimmungen ziehen keinerlei Verpflichtung nach sich für die Strecken, die aus örtlichen Gründen oder zur Landesverteidigung gebaut sind.
Angesichts des allgemeinen Vorteils, den die Vereinigung der Förmlichkeiten beim Ein— und Austritt an ein und derselben Stelle für die Benützer der Eisenbahnen und besonders für die Reisenden bietet, werden sich die Staaten, die sich daran nicht durch andere Rücksichten gehindert sehen, bemühen, diese Vereinigung zu verwirklichen, sei es durch die Einrichtung von gemeinschaftlichen Grenzbahnhöfen oder wenigstens von Gemeinschaftsbahnhöfen für jede Richtung, sei es durch sonstige geeignete Mittel.
Der Staat, auf dessen Gebiet sich der gemeinschaftliche Grenzbahnhof befindet, wird dem andern Staat alle Erleichterungen für die Einrichtung und die Tätigkeit der Dienststellen gewähren, die zur Durchführung des internationalen Verkehrs unentbehrlich sind.
Der Staat, auf dessen Gebiet die Anschlussstrecken oder die Grenzbahnhöfe liegen, wird den Staatsbeamten oder Eisenbahnbediensteten des andern Staates zur Erleichterung des internationalen Verkehrs bei Ausübung ihrer Tätigkeit Hilfe und Beistand leisten. Ihre Hoheits— und Herrschaftsrechte werden hierdurch nicht berührt, bleiben vielmehr voll aufrechterhalten.
In Erkenntnis der Notwendigkeit, dem Betrieb der Eisenbahnen die unentbehrliche Beweglichkeit zu lassen, damit er den vielseitigen Verkehrsbedürfnissen gerecht werden kann, sind sich die Vertragsstaaten darüber einig, die Freiheit dieses Betriebes unberührt zu erhalten, wobei sie aber darüber wachen werden, dass diese Freiheit ohne Nachteil für den internationalen Verkehr ausgeübt wird.
Sie verpflichten sich, dem internationalen Verkehr angemessene Erleichterungen zu gewähren und enthalten sich jeder unterschiedlichen Behandlung, die ein Übelwollen gegen die andern Vertragsstaaten, gegen ihre Staatsangehörigen oder gegen ihre Schiffe darstellen könnte.1
Die Anwendung der Bestimmungen dieses Artikels ist nicht beschränkt auf Transporte, die Gegenstand eines einzigen Vertrages bilden, sie erstreckt sich ebenfalls auf die in den Artikeln 21 und 22 des Statuts bezeichneten Transporte unter den darin aufgeführten Bedingungen.
1 Siehe hierzu auch das Unterzeichnungsprot. hiernach.
Zur Erleichterung des internationalen Personen— und Gepäckverkehrs sind die Verbindungen hinsichtlich der Fahrpläne, der Fahrgeschwindigkeit und der Reisebequemlichkeit um so günstiger zu gestalten, je wichtiger die Verkehrsverbindungen sind.
Die Staaten werden die Einführung durchlaufender Züge oder wenigstens die Einstellung durchlaufender Wagen für die wichtigen internationalen Verkehrsverbindungen sowie alle Massnahmen zur besonders raschen und bequemen Gestaltung der Reise in diesen Verkehrsverbindungen fördern.
Zur Förderung des internationalen Güterverkehrs ist die Fahrgeschwindigkeit und die Regelmässigkeit des Verkehrs um so vorteilhafter zu gestalten, je wichtiger die Verkehrslinien sind.
Die Staaten werden alle technischen Massnahmen fördern, die dazu bestimmt sind, auf besonders wichtigen internationalen Verkehrswegen einen ihrer Bedeutung entsprechenden Betrieb zu gewährleisten.
Wenn der internationale Verkehr auf einer bestimmten Strecke vorübergehend unterbrochen oder beschränkt sein sollte, werden sich die Betriebsverwaltungen bemühen, soweit ihnen die Abhilfe obliegt, so rasch wie möglich einen regelmässigen Betrieb herzustellen und bis dahin den Verkehr über einen andern Weg zu leiten, und zwar im Bedarfsfalle unter Mithilfe der Verwaltungen anderer Staaten, die in der Lage sind, ihre Strecken zur Verfügung zu stellen.
Die Vertragsstaaten regeln die Zoll— und Polizeiförmlichkeiten so, dass der internationale Verkehr so wenig wie möglich behindert und aufgehalten wird. Dasselbe gilt für Passförmlichkeiten, soweit solche bestehen.
Die Vertragsstaaten werden insbesondere alle Massnahmen zur Verminderung der in den Grenzbahnhöfen vorzunehmenden Verrichtungen fördern, namentlich den Abschluss von Vereinbarungen betreffend den Verschluss der zu verzollenden Wagen und den zollamtlichen Verschluss der Sendungen sowie alle Einrichtungen, die es ermöglichen, die Erledigung der Zollförmlichkeiten in das Landesinnere zu verlegen.
Die Vertragsstaaten werden in jedem nach den Umständen zulässigen vernünftigen Ausmass die unter ihrer Staatshoheit oder Herrschaft stehenden Eisenbahnverwaltungen, deren Strecken ein zusammenhängendes Schienennetz mit gleicher Spurweite bilden, veranlassen, untereinander alle Massnahmen zu vereinbaren, die geeignet sind, den gegenseitigen Austausch und Gebrauch des rollenden Materials zu ermöglichen und zu erleichtern.
Diese Vereinbarungen können auch Bestimmungen über die Aushilfe mit leeren Wagen vorsehen, wenn die Aushilfe zur Befriedigung der Bedürfnisse des internationalen Verkehrs notwendig ist.
In den Massnahmen, die den Gegenstand der vorerwähnten Vereinbarung bilden, sind solche nicht einbegriffen, die Veränderungen der wesentlichen Beschaffenheit des Eisenbahnnetzes oder des rollenden Materials mit sich bringen würden.
Wenn jedoch solche Veränderungen im Hinblick auf die Stärke des Verkehrs und den verhältnismässig geringen Aufwand für die Anpassung besonders wünschenswert erscheinen, kommen die Vertragsstaaten überein, sich unverzüglich alle Vorschläge für solche Veränderungen mitzuteilen und sie wohlwollend zu prüfen.
Um die gegenseitige Benutzung des rollenden Materials zu erleichtern, werden die Vertragsstaaten in jedem für die glatte Abwicklung des internationalen Verkehrs dienlichen Masse die Schaffung von Übereinkommen über die technische Einheit der Eisenbahnen1 fördern, namentlich hinsichtlich des Baues und der Bedingungen des Unterhalts des rollenden Materials sowie der Beladung der Güterwagen.
Um dem internationalen Verkehr jede wünschenswerte Erleichterung und Sicherheit zu geben, können diese Übereinkommen, namentlich für Gruppen angrenzender Gebiete, die Einheitlichkeit der Bedingungen für den Bau und für die technischen Einrichtungen der Eisenbahnen vorsehen.
Sonderübereinkommen können eine Aushilfe mit Zugförderungsmitteln und, falls der betreffende internationale Verkehr es rechtfertigt, eine Aushilfe mit Brennstoffen oder elektrischer Energie vorsehen.
Durch Sonderübereinkommen unter den Staaten kann vorgesehen werden, dass das im Eigentum einer Eisenbahnverwaltung stehende rollende Material einschliesslich der Zugförderungsmittel sowie der darin befindlichen beweglichen Gegenstände dieser Eisenbahnverwaltung einer Pfändung ausserhalb der Grenzen des Staates, dem die Eigentümerin angehört, nur auf Grund eines Urteils der Gerichtsbehörden dieses Staates unterworfen werden darf.
Über die Benutzung und den Umlauf der Wagen im internationalen Verkehr, die Privaten oder anderen Unternehmungen als Eisenbahnen gehören, werden Sonderübereinkommen abgeschlossen werden.
Zur Hebung des internationalen Verkehrs erleichtern es die Vertragsstaaten in jedem nach den Umständen zulässigen vernünftigen Ausmass, Vereinbarungen zu schaffen zur Anwendung eines einzigen, für den gesamten Transport geltenden Vertrages. Diese Vereinbarungen sollen die grösstmögliche Einheitlichkeit der Bedingungen zu erreichen suchen, unter denen der direkte Vertrag von jeder der am Transport beteiligten Verwaltungen ausgeführt werden kann.
Wenn ein «einziger» Beförderungsvertrag nicht abgeschlossen worden ist, sollen angemessene Erleichterungen für die Durchführung der Transporte gewährt werden, die sich auf Grund von aufeinanderfolgenden Beförderungsverträgen über Eisenbahnen zweier oder mehrerer Vertragsstaaten erstrecken.
Die hauptsächlichsten Bestimmungen, die für den «einzigen» Vertrag über die Beförderung von Reisenden und Gepäck besonders vereinbart werden sollen, sind folgende:
Die hauptsächlichsten Bestimmungen, die für den «einzigen» Vertrag über die Beförderung von Gütern besonders vereinbart werden sollen, sind folgende:
Die nach den innerstaatlichen Gesetzen gültigen und vor ihrer Inkraftsetzung gehörig veröffentlichten Tarife bestimmen
für Reisende und Gepäck:
die Beförderungspreise, gegebenenfalls einschliesslich der Nebengebühren, und die Bedingungen, unter denen sie anzuwenden sind;
für Güter:
die Frachtsätze einschliesslich der Nebengebühren, die Einteilung der Güter, für welche die Frachtsätze gelten und die Bedingungen für deren Anwendbarkeit.
Die Eisenbahn darf keinem Transporte den auf ihn anwendbaren Tarif verweigern, sofern die Bedingungen für seine Anwendung vorliegen.
Im internationalen Verkehr dürfen über die Sätze der für einen Transport gültigen Tarife hinaus nur solche Beträge erhoben werden, die ein angemessenes Entgelt für Leistungen darstellen, für die die Tarife keine Gebühr vorsehen.
In der Erkenntnis der Notwendigkeit, den Tarifen im allgemeinen die unentbehrliche Geschmeidigkeit zu lassen, um sich möglichst genau den vielseitigen Bedürfnissen des Handels und des kaufmännischen Wettbewerbs anpassen zu können, sind sich die Vertragsstaaten darüber einig, die Freiheit ihrer Tarifierung nach den durch ihre eigene Gesetzgebung eingeführten Grundsätzen unberührt zu erhalten, wobei sie darüber wachen werden, dass diese Freiheit ohne Nachteil für den internationalen Verkehr ausgeübt wird.
Sie verpflichten sich, im internationalen Verkehr angemessene Tarife sowohl hinsichtlich der Preise wie hinsichtlich der Anwendung zu gewähren und sich jeder unterschiedlichen Behandlung zu enthalten, die ein Übelwollen gegen die andern Vertragsstaaten, gegen ihre Staatsangehörigen oder gegen ihre Schiffe darstellen könnte.1
Diese Bestimmungen bilden kein Hindernis, gemeinsame Tarife für Eisenbahn und Schiffahrt aufzustellen, wenn die in den vorhergehenden Absätzen niedergelegten Grundsätze beachtet werden.
1 Siehe hierzu auch das Unterzeichnungsprot. hiernach.
Die Gültigkeit der Bestimmungen des Artikels 20 ist nicht beschränkt auf Transporte, die auf Grund eines «einzigen» Vertrages ausgeführt werden. Sie erstreckt sich ebenso auf Transporte, die auf Grund getrennter Verträge über mehrere anschliessende Eisenbahnstrecken, Seestrecken oder irgendwelche andere den Gebieten mehrerer Vertragsstaaten angehörende Fahrwege ausgeführt werden, vorausgesetzt, dass die nachstehenden Bedingungen erfüllt werden.
In jedem der aufeinanderfolgenden Verträge muss der ursprüngliche Herkunftsort und der endgültige Bestimmungsort des Transports angegeben sein; das Gut muss während der ganzen Dauer der Beförderung unter Aufsicht der Transportunternehmung sein und von jeder der nachfolgenden ohne Mittelsperson und ohne anderen Zeitverlust übergeben werden, als zur Erfüllung der Übergabegeschäfte, der zoll—, steuer—, polizeiamtlichen oder sonstigen behördlichen Förmlichkeiten notwendig ist.
Die Bestimmungen des Artikels 20 sind sowohl im inländischen wie im internationalen Eisenbahnverkehr auch anwendbar auf Güter, die in einem Hafen lagern, ohne Rücksicht auf die Flagge, unter der sie eingeführt worden sind oder ausgeführt werden.
Die Vertragsstaaten werden sich bemühen, die Einführung internationaler Tarife nach Massgabe der Bedürfnisse des internationalen Verkehrs, die sich vernünftigerweise befriedigen lassen, zu fördern. Sie werden die Annahme aller Massnahmen erleichtern, die selbst ausserhalb des Rahmens der internationalen Tarife eine rasche Frachtberechnung für die wichtigsten Verkehrswege ermöglichen.
Die Vertragsstaaten werden sich bemühen, Einheitlichkeit in der Gestaltung der internationalen sowie auch der Binnentarife zu erreichen, insbesondere für die Gruppen angrenzender Gebiete, um dadurch die Anwendung dieser Tarife im internationalen Verkehr zu erleichtern.
Die finanziellen Abmachungen unter den Eisenbahnverwaltungen müssen derart abgefasst sein, dass ihre Durchführung den internationalen Verkehr und besonders die Anwendung des «einzigen» Beförderungsvertrages in keiner Weise behindert.
Hinsichtlich der Einnahmen der Eisenbahnen sind bei solchen Abmachungen namentlich Bestimmungen über nachstehende Punkte vorzusehen:
Hinsichtlich der Beträge, welche die Eisenbahn an ihre Benützer bezahlt hat, sind bei den Abmachungen unter den Eisenbahnverwaltungen namentlich Bestimmungen über nachstehende Punkte vorzusehen:
Wenn sich aus dem Stande der Wechselkurse Schwierigkeiten ergeben, die den internationalen Verkehr ernstlich behindern, sind Massnahmen zu ergreifen, um diese Unzuträglichkeiten auf das geringstmögliche Mass herabzumindern.
Jede Eisenbahnverwaltung, die der Gefahr ausgesetzt ist, bei den Abrechnungen infolge der Kursschwankungen empfindliche Verluste zu erleiden, kann sich durch Erhebung eines im Verhältnis zur Verlustgefahr angemessenen Zuschlags schützen. Die unter Eisenbahnverwaltungen getroffenen Abmachungen können unter Vorbehalt regelmässiger Nachprüfung feststehende Wechselkurse vorsehen.
Es werden Massnahmen ergriffen, um soweit wie möglich missbräuchliche Spekulationen von Zwischenpersonen bei der Abwicklung der aus dem Stande der Wechselkurse sich ergebenden Geschäfte zu verhindern.
Ausnahmsweise und für eine möglichst beschränkte Zeit können die Vorschriften des Statuts durch besondere oder allgemeine Massnahmen geändert werden, die ein Vertragsstaat beim Eintreten schwerwiegender, die Sicherheit des Staates oder die Lebensinteressen des Landes berührender Ereignisse zu treffen genötigt ist. Es besteht Einverständnis darüber, dass dabei die Grundsätze des Statuts in möglichst vollem Umfange gewahrt werden müssen.
Keiner der Vertragsstaaten wird durch das Statut verpflichtet, die Durchreise solcher Personen, denen das Betreten seines Gebietes verboten ist, oder den Durchgang solcher Güter zu gewährleisten, deren Einfuhr aus Gründen der öffentlichen Gesundheitspflege oder der öffentlichen Sicherheit oder zur Verhütung der Einschleppung von Tier— und Pflanzenkrankheiten untersagt ist. Was den Verkehr, abgesehen vom Durchgangsverkehr, anbetrifft, so ist keiner der Vertragsstaaten durch das Statut verpflichtet, die Beförderung solcher Personen, denen das Betreten seines Gebietes verboten ist, oder solcher Güter, deren Ein— oder Ausfuhr nach den Landesgesetzen untersagt ist, zu gewährleisten.
Jeder Vertragsstaat ist berechtigt, die erforderlichen. Vorsichtsmassregeln für die Beförderung gefährlicher oder gleichartiger Güter zu treffen, selbstverständlich ohne dass solche Massnahmen zu einer unterschiedlichen, den Grundsätzen des Statuts zuwiderlaufenden Behandlung führen dürfen, sowie die allgemeinen polizeilichen Anordnungen einschliesslich der für Auswanderer zu erlassen.
Das Statut kann ferner in keiner Weise die Massnahmen berühren, die irgendeiner der Vertragsstaaten auf Grund allgemeiner internationaler Vereinbarungen, an denen er beteiligt ist, oder die späterhin abgeschlossen werden sollten, zu treffen sich veranlasst sieht oder sehen könnte. Namentlich gilt dies für Vereinbarungen, die unter dem Schutz des Völkerbundes abgeschlossen sind und den Durchgangsverkehr, die Aus— oder Einfuhr bestimmter Warengattungen, wie Opium und anderer schädlicher Drogen, Waffen und Fischereierzeugnisse, betreffen, und ebenso für allgemeine Vereinbarungen, welche die Verhütung irgendwelcher Beeinträchtigung von gewerblichen, literarischen oder künstlerischen Eigentumsrechten zum Gegenstand haben oder sich auf die Anwendung falscher Waren— oder Ursprungsbezeichnungen oder anderer Mittel des unlauteren Wettbewerbes beziehen.
Das Statut legt mit diesen Bestimmungen keinem der Vertragsstaaten eine neue Verpflichtung auf zur Erleichterung der Beförderung von Angehörigen eines Staates, der nicht Vertragsteil ist oder von deren Reisegepäck oder von Gütern, Personen— und Güterwagen, die aus einem Staat stammen oder nach einem Staat bestimmt sind, der nicht Vertragsteil ist.
Das Statut ordnet nicht die Rechte und Pflichten der Kriegführenden und Neutralen in Kriegszeiten, bleibt jedoch auch in Kriegszeiten in Geltung, soweit es mit diesen Rechten und Pflichten vereinbar ist.
Das Statut hat keineswegs die Aufhebung von Erleichterungen zur Folge, die in einem weitergehenden Masse, als es durch seine Bestimmungen geschehen ist, für den internationalen Eisenbahnverkehr bereits unter Bedingungen zugestanden sein sollten, die mit seinen Grundsätzen vereinbar sind. Ebensowenig will es die Gewährung solcher Erleichterungen für die Zukunft ausschliessen.
Jeder Vertragsstaat, der gegen die Anwendung irgendeiner Bestimmung des Statuts auf seinem Gesamtgebiet oder auf einem Teil desselben mit triftigen Gründen den Ernst seiner wirtschaftlichen Lage als Folge der Verwüstungen während des Krieges 1914 bis 1918 geltend machen kann, gilt gemäss Artikel 23 Buchstabe e des Völkerbundsvertrages1 vorübergehend als von den Verpflichtungen aus jener Bestimmung befreit, wobei jedoch die Grundsätze dieses Statuts soweit wie möglich zu wahren sind.
1 Art. 23 Bst. e des Völkerbundsvertrages lautete: «Unter Vorbehalt und in Übereinstimmung mit den Vorschriften der gegenwärtig zu Recht bestehenden oder später abzuschliessenden internationalen Übereinkommen erklären die Mitglieder des Völkerbundes: ... e) dass sie die erforderlichen Bestimmungen treffen werden, um die Freiheit der Verbindungswege und der Durchfuhr zu gewährleisten und aufrechtzuerhalten sowie um eine gerechte Behandlung des Handels aller Mitglieder des Völkerbunds sicherzustellen. In dieser Hinsicht soll den besondern Bedürfnissen der im Kriege von 1914–1918 verwüsteten Gebiete Rechnung getragen werden.»
Entsteht zwischen zwei oder mehreren Vertragsstaaten wegen der Auslegung oder Anwendung des Statuts ein Streitfall, der weder unmittelbar unter den Parteien noch auf irgendeinem andern Wege gütlich beigelegt werden kann, so können die Parteien, bevor sie ein Schiedsgerichtsverfahren oder ein gerichtliches Verfahren herbeiführen, den Streitfall zur Begutachtung der Stelle vorlegen, die vom Völkerbund als beratendes fachmännisches Organ der Mitglieder des Völkerbundes in Fragen der Verkehrswege und des Durchgangsverkehrs eingesetzt sein sollte. In dringenden Fällen kann ein vorläufiger Bescheid die Anwendung einstweiliger Massnahmen empfehlen, die inbesondere dazu dienen, dem internationalen Verkehr wieder die Erleichterungen zu gewähren, die vor der Handlung oder vor dem Vorfall, die den Streitfall herbeiführten, bestanden haben.
Kann der Streitfall nicht durch eines der im vorhergehenden Absatz angegebenen Verfahren beigelegt werden, so unterbreiten ihn die Vertragsstaaten einem Schiedsgericht, sofern sie nicht auf Grund einer Vereinbarung zwischen den Parteien beschlossen haben oder beschliessen, ihn bei dem Ständigen Internationalen Gerichtshof1 anhängig zu machen.
Ist die Angelegenheit dem Ständigen Internationalen Gerichtshof1 unterbreitet, so wird gemäss Artikel 27 des Statuts des genannten Gerichtshofs2 verfahren und erkannt.
Sofern die Parteien nichts anderes bestimmen, bezeichnet im Falle eines Schiedsverfahrens jede Partei einen Schiedsrichter; das dritte Mitglied des Schiedsgerichts wird von den Schiedsrichtern oder, wenn sie sich nicht einigen können, vom Völkerbundsrat gewählt, und zwar aus der Liste der Beisitzer für die im Artikel 27 des Statuts des Ständigen Internationalen Gerichtshofs3 angeführten Angelegenheiten der Verkehrswege und des Durchgangsverkehrs; in diesem Falle wird das dritte Mitglied gemäss den Bestimmungen im vorletzten Absatz des Artikels 4 und im ersten Absatz des Artikels 5 des Völkerbundsvertrages4 gewählt.
Das Schiedsgericht erkennt auf Grund des von den Parteien im gemeinsamen Einvernehmen geschlossenen Schiedsvertrags. Haben sich die Parteien nicht einigen können, so setzt das Schiedsgericht durch einstimmige Entscheidung den Schiedsvertrag nach Prüfung der von den Parteien vorgebrachten Ansprüche fest. Wird keine Einstimmigkeit erzielt, so entscheidet der Völkerbundsrat nach den im vorhergehenden Absatz vorgesehenen Bestimmungen. Hat der Schiedsvertrag das Verfahren nicht festgesetzt, so geschieht dies durch das Schiedsgericht selbst.
Die Parteien verpflichten sich, im Verlaufe des Schiedsgerichtsverfahrens und mangels gegenteiliger Abmachungen im Schiedsvertrag jede Frage des internationalen Rechts oder jede Frage der rechtlichen Auslegung des Statuts dem Ständigen Internationalen Gerichtshof5 zu unterbreiten, wenn das Schiedsgericht auf Antrag einer Partei sich dahin aussprechen sollte, dass die Frage vor Schlichtung des Streitfalles gelöst werden müsse.
1 Der Ständige Internationale Gerichtshof wurde aufgelöst durch den Beschluss der Völkerbundsversammlung vom 18. April 1946 (BBl 1946 II 1227) und ersetzt durch den Internationalen Gerichtshof (siehe SR 0.193.50).
2 Diesem Artikel entsprechen die Art. 26 und 27 des Statuts des Internationalen Gerichtshofes vom 26. Juni 1945 (SR 0.193.501).
3 Diesem Artikel entsprechen die Art. 26 und 27 des Statuts des Internationalen Gerichtshofes vom 26. Juni 1945 (SR 0.193.501).
4 Art. 4 vorletzter Absatz, und Art. 5 Abs. 1 des Völkerbundsvertrages lauteten: Art. 4 vorletzter Absatz: «Jedes Mitglied des Völkerbundes, das im Rate nicht vertreten ist, wird, sooft Beratungen stattfinden, welche seine Interessen besonders berühren, eingeladen werden, einen Vertreter zu entsenden, der mit Stimmrecht an diesen Verhandlungen des Rates teilnimmt.» Art. 5 Abs. 1: «Unter Vorbehalt ausdrücklich gegenteiliger Bestimmungen des vorliegenden Völkerbundsvertrages oder des Friedensvertrages (Gemeint ist der Vertrag von Versailles) werden die Beschlüsse der Versammlung und des Rates von den in der Sitzung vertretenen Mitgliedern des Völkerbundes einstimmig gefasst.»
5 Siehe Fussn. zu Art. 35.
Die Vertragsstaaten werden den Abschluss von Sonderübereinkommen erleichtern, um die Ausführung der Bestimmungen des Statuts zu sichern, wenn dazu die bestehenden Übereinkommen nicht ausreichen.
Die Bestimmungen des Statuts können durch Sonderübereinkommen auf Unternehmungen ausgedehnt werden, die den Transport auf irgendeinem andern Wege als der Eisenbahn besorgen, insbesondere, wenn diese Unternehmungen zur Ergänzung eines Eisenbahntransportes dienen.
Diese Unternehmungen sind alsdann allen Verpflichtungen unterworfen und mit allen Rechten ausgestattet, die das Statut für die Eisenbahnen vorsieht.
Die im ersten Absatz vorgesehenen Sonderübereinkommen können jedoch so weit von dem Statut abweichen, wie es sich aus den verschiedenen Arten der Beförderung ergibt. Was insbesondere den Vertrag über einen internationalen Transport anbetrifft, der sich auf Eisenbahn— und Seeweg erstreckt, so kann in diesen Abweichungen die Anwendung des Seerechts für die Seestrecke vorgesehen werden.
Sollten die in Artikel 38 vorgesehenen Sonderübereinkommen nicht Anwendung finden, so werden für Transporte, die sich über die Eisenbahn und einen andern Weg, wie z. B. den Seeweg, erstrecken, angemessene Erleichterungen gewährt.
Die Vertragsstaaten verpflichten sich, sobald die Verhältnisse es ermöglichen, spätestens aber beim Erlöschen der Vereinbarungen, diese, falls sie den Bestimmungen des Statuts zuwiderlaufen sollten, durch entsprechende Abänderungen so weit mit ihnen in Einklang zu bringen, wie es die geographischen, wirtschaftlichen oder technischen Verhältnisse der Länder oder Gebiete, die den Gegenstand jener Übereinkommen bilden, irgend gestatten.
Hinsichtlich aller Ämter oder Stellen, die kraft internationaler Übereinkommen zu dem Zweck geschaffen sind oder noch geschaffen werden, um die Regelung der Eisenbahntransportfragen zwischen Staaten zu erleichtern, soll unbeschadet der Anwendung des Artikels 24 des Völkerbundsvertrages1 angenommen werden, dass sie von demselben Geiste beseelt sind wie die Organe des Völkerbundes und dass sie in ihrem eigenen Wirkungskreis zur Ausführung dieses Übereinkommens die Tätigkeit dieser Organe gleichsam ergänzen. Sie werden infolgedessen unmittelbar mit den zuständigen Stellen des Völkerbundes alle zweckdienlichen Mitteilungen austauschen, die sich auf die Ausführung ihrer Aufgabe internationaler Zusammenarbeit beziehen.
1 Art. 24 des Völkerbundsvertrages lautete: «Alle durch frühere Kollektivverträge errichteten internationalen Ämter sollen, vorbehältlich der Zustimmung der Vertragsparteien, unter die Leitung des Völkerbundes gestellt werden. Das gleiche soll für alle andern künftig zu gründenden internationalen Ämter und Kommissionen zur Regelung von Angelegenheiten internationalen Interesses gelten. Für alle Fragen von internationalem Interesse, die in allgemeinen Verträgen geregelt, aber der Überwachung durch Kommissionen oder internationale Ämter nicht unterstellt sind, soll das Sekretariat des Völkerbundes auf Verlangen der Vertragsparteien und mit Zustimmung des Rates alle zweckmässigen Erkundigungen einziehen und weiterleiten und jede notwendige oder gewünschte Mitwirkung leihen. Der Rat kann die Auslagen für jedes Amt oder jede Kommission, die unter die Leitung des Völkerbundes gestellt ist, in die Auslagen für das Sekretariat einbeziehen.»
Die Vertragsstaaten werden alle notwendigen Anordnungen treffen, damit dem Völkerbund alle Auskünfte zugehen, um seinen Ämtern die Ausführung der Aufgaben zu ermöglichen, die ihnen hinsichtlich der Anwendung dieses Übereinkommens obliegen.
Es besteht Einverständnis darüber, dass das Statut nicht in dem Sinne ausgelegt werden darf, als ob es in irgendeiner Beziehung die Rechte und Pflichten von Gebieten unter sich (inter se) berühre, die Bestandteile eines und desselben souveränen Staates bilden oder unter seinem Schutze stehen, gleichviel, ob diese Gebiete, jedes für sich, Vertragsstaaten sind oder nicht.
in den vorstehenden Artikeln darf keine Bestimmung so ausgelegt werden, als ob sie irgendwie die Rechte oder Pflichten irgendeines Vertragsstaates in seiner Eigenschaft als Mitglied des Völkerbundes berühre.
Im Begriff, das heute abgeschlossene Übereinkommen über die internationale Rechtsordnung der Eisenbahnen zu unterzeichnen, haben die gehörig bevollmächtigten Unterzeichneten folgendes vereinbart:
Das vorliegende Protokoll hat dieselbe Wirksamkeit, rechtliche Bedeutung und Geltungsdauer wie das heute beschlossene Statut und bildet einen wesentlichen Bestandteil desselben.
Geschehen zu Genf, den 9. Dezember 1923.
(Es folgen die Unterschriften)
1 Der Originaltext findet sich unter der gleichen Nummer in der französischen Ausgabe dieser Sammlung. Die vorliegende Übersetzung ist von der Schweiz, Deutschland und Österreich gemeinsam festgelegt worden.
2 Ziff. 1, zweiter Gegenstand des BB vom 28. Sept. 1926 (AS 44 739).
3 Siehe den Geltungsbereich des Übereink. vom 9. Dez. 1923 über die internationale Rechtsordnung der Eisenbahnen (SR 0.742.101).