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0.353.977.6

Traduzione1

Trattato d’estradizione fra la Svizzera e la Repubblica dell’Uruguay

Conchiuso il 27 febbraio 1923
Approvato dall’Assemblea federale il 9 aprile 19242
Istrumenti di ratificazione scambiati il 3 giugno 1927
Entrato in vigore il 15 luglio 1927

Il Consiglio federale svizzero

e Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica dell’Uruguay,

avendo creduto opportuno, per contribuire a rendere uniforme, pronta ed efficace l’amministrazione della giustizia e la repressione dei delitti, di concludere un trattato per regolare la reciproca estradizione dei delinquenti, nonchè certe altre questioni ad essa connesse, hanno nominato quali loro plenipotenziari:

(Seguono i nomi dei plenipotenziari)

i quali, dopo essersi comunicati i loro pieni poteri, trovatili in buona e debita forma, hanno stipulato i seguenti articoli:

Art. 1

Le Alte Parti contraenti si impegnano a consegnarsi reciprocamente, giusta le norme stabilite dagli articoli seguenti, gli individui imputati o condannati dalle autorità competenti di uno dei due Stati come autori o complici di uno dei reati enumerati all’articolo 2 e che si trovano sul territorio dell’altro Stato, qualora questi reati costituiscano una infrazione del diritto comune punibile tanto giusta la legge del luogo di rifugio quanto secondo quella dello Stato richiedente.

Art. 2

I reati che danno luogo all’estradizione sono i seguenti:

1.
omicidio, compreso l’omicidio intenzionale, l’assassinio, il parricidio, l’infanticidio, il veneficio;
2.
1
3.
percosse e ferite volontarie che abbiano cagionato la morte, o un’infermità durevole, o una mutilazione grave di un membro o di un organo del corpo;
4.
stupro violento, attentati al pudore commessi con violenza, lenocinio;
5.
attentato al pudore consumato, con o senza violenza, su fanciulli dell’uno o dell’altro sesso d’età inferiore a 14 anni;
6.
bigamia;
7.
ratto e sequestro di persona; soppressione o sostituzione di infante;
8.
esposizione o abbandono di fanciulli o di persone senza difesa; ratto di minorenni;
9.
falsificazione o alterazione di moneta o di carta monetata, biglietti di banca ed altre carte di credito aventi corso legale, di azioni e di altri titoli emessi dallo Stato, da corporazioni, da società o privati; falsificazione o alterazione di francobolli, stampiglie e marche o sigilli dello Stato e dei pubblici uffici; uso fraudolento di detti oggetti falsificati o alterati, o loro introduzione, emissione o messa in circolazione con intenzione fraudolenta, uso fraudolento o abuso di sigilli, bolli e marchi autentici;
10.
falso in scrittura pubblica o privata; falsificazione di documenti ufficiali o di qualunque altro titolo di commercio; uso fraudolento di tali documenti falsificati o contraffatti; sottrazione di documenti;
11.
falsa testimonianza, subornazione di testimoni o falso giuramento in materia civile o criminale;
12.
corruzione di pubblici ufficiali;
13.
peculato o malversazione di pubblico denaro, concussione commessa da funzionari o da depositari;
14.
incendio volontario, impiego abusivo di esplodenti;
15.
atti volontari che possono produrre la distruzione o il danneggiamento di ferrovie, di battelli a vapore, vetture postali, apparecchi e condotte elettriche (telegrafi, telefoni) e qualsiasi atto che mettesse in pericolo il loro esercizio;
16.
rapina, estorsione, furto, ricettazione;
17.
pirateria, atti volontari commessi per mandare a picco, far naufragare, distruggere, rendere impropria all’uso o deteriorare una nave, quando possa risultarne un pericolo per i terzi;
18.
truffa;
19.
appropriazione indebita e sottrazione fraudolenta;
20.
bancarotta fraudolenta.

Sono compresi nelle qualificazioni che precedono il tentativo e la complicità, quando siano punibili secondo la legge penale dei paesi contraenti.

L’enumerazione dei reati indicati sopra non impedisce alle parti contraenti di chiedere e di concedere, a titolo di reciprocità, l’estradizione delle persone imputate o condannate per altri delitti semprechè la legislazione dello Stato richiesto non vi si opponga.

L’estradizione non sarà consentita:

a.
per i condannati, se il totale delle pene pronunciate è inferiore a un anno di prigione;
b.
per gli imputati, se il massimo della pena applicabile è inferiore, tanto secondo la legge dello Stato richiedente quanto secondo quella dello Stato richiesto, a due anni di prigione.

1 Abrogato dall’art. 1 del prot. addizionale del 26 nov. 1926, approvato dall’AF il 25 mar. 1927 e ratificato il 3 giu. 1927 (RU 43 140 131).

Art. 3

L’estradizione non sarà consentita:

a.
per i delitti politici o per i fatti connessi con delitti politici;
b.
se il delitto è stato commesso nel territorio dello Stato richiesto;
c.
se la domanda di estradizione è motivata dal medesimo crimine o delitto che quello per il quale l’individuo reclamato è stato giudicato, condannato o assolto nel paese richiesto;
d.
se, conformemente alla legge dello Stato richiedente o dello Stato richiesto, la pena o l’azione penale concernente l’ultimo atto oggetto di procedimento o di condanna era prescritta prima della presentazione della domanda di arresto o di estradizione dell’individuo reclamato allo Stato richiesto.
Art. 4

Le Parti contraenti si impegnano a non consegnarsi i loro connazionali, per origine o naturalizzazione, anche quando la naturalizzazione non fosse stata conseguita che dopo commesso il delitto.

In questo caso, le autorità dove il delitto è stato commesso potranno, producendone le prove giustificative, denunciarlo alle autorità giudiziarie del paese di rifugio che tradurranno davanti i loro tribunali la persona perseguita.

Una seconda azione giudiziaria non avrà luogo nel paese dove il fatto denunciato è stato commesso qualora nel paese d’origine la persona perseguita sia stata assolta o condannata definitivamente e qualora in caso di condanna essa abbia subìta la pena o la stessa sia prescritta.

Art. 5

Qualora il reato che è oggetto della domanda di estradizione sia stato commesso fuori del territorio dello Stato richiedente, sarà dato corso alla domanda, riservato l’articolo 3, lettera b, semprechè le leggi delle parti contraenti ammettono l’azione giudiziaria di tali reati commessi all’estero.

Art. 6

Gli individui dei quali sarà stata consentita l’estradizione non potranno essere processati nè puniti per reati anteriori a quelli che hanno dato luogo all’estradizione, nè per fatti connessi con questi reati, salvo che il paese che li ha consegnati vi consenta e che si tratti di uno dei delitti enumerati nell’articolo 2.

Il governo di questo paese può esigere che gli siano comunicati i documenti indicati all’articolo 9.

Essi, senza il consenso dello Stato che li consegna, non potranno neppure essere consegnati a uno Stato terzo che li reclamasse per fatti diversi da quelli che hanno motivato l’estradizione.

Queste restrizioni non avranno luogo:

1.
se l’estradato, conoscendo le stipulazioni del presente trattato, consente espressamente ad essere processato o punito per una infrazione anteriormente commessa e non menzionata nella domanda di estradizione;
2.
se egli consente ad essere consegnato ad uno Stato terzo;
3.
se egli risiede nel paese dove è stato giudicato durante tre mesi a cominciare dal giorno in cui ha finito di scontare la sua pena o dal giorno in cui è stato graziato e rimesso in libertà e quando egli fosse rientrato in seguito nel territorio dello Stato richiedente.

Nei casi previsti nei numeri 1 e 2 del capoverso precedente, la dichiarazione del consenso della persona consegnata dev’essere presentata, in originale o in copia autentica, al governo del paese che ha concessa ed eseguita l’estradizione.

Art. 7

L’estradizione non sarà concessa che alla condizione che la persona estradata non sia giudicata da un tribunale d’eccezione.

Art. 8

Le Parti contraenti convengono che qualora la pena da applicarsi all’individuo di cui è richiesta l’estradizione sia la pena di morte, l’estradizione non sarà accordata che a condizione che detta pena sia commutata in una pena privativa della libertà.

Art. 9

La domanda di estradizione dovrà sempre essere fatta per la via diplomatica; in difetto di questa, dal console di grado più elevato del paese richiedente; in mancanza di consoli, direttamente da governo a governo.

La domanda d’estradizione dev’essere accompagnata dall’originale o dalla copia autentica della sentenza se si tratta di un condannato o dal mandato di cattura emesso dall’autorità competente, con un’esposizione particolareggiata del delitto che la giustifica e la data alla quale il delitto è stato commesso, se si tratta di un imputato.

Questi documenti, accompagnati da una traduzione francese se sono redatti in ispagnuolo, tedesco o italiano, saranno trasmessi in originale o in copia la quale sarà munita di una dichiarazione dell’autorità richiedente che ne certifichi l’autenticità. Allorchè la domanda di estradizione è fatta pel tramite diplomatico, non è necessaria la legalizzazione consolare.

La domanda d’estradizione sarà accompagnata da tutte le informazioni e dai documenti necessari per stabilire l’identità della persona richiesta e, inoltre, da copia delle disposizioni legali applicabili al fatto incriminato nel paese richiedente.

Allorchè si tratti di ottenere l’estradizione di persone evase dalle prigioni, sarà necessario presentare un documento che emani dall’autorità amministrativa competente e riproduca la sentenza, la notificazione della condanna fatta a questa autorità, le disposizioni penali in applicazione delle quali è stata pronunciata la sentenza, la durata della pena che rimane da scontare, la data e la circostanza della fuga, nonchè le informazioni necessarie relative all’identità della persona richiesta.

Art. 10

In caso d’urgenza, le Parti contraenti possono chiedere per mezzo di un avviso postale o telegrafico che sia proceduto in via amministrativa all’arresto provvisorio dell’imputato nonchè al sequestro degli oggetti concernenti il delitto; sarà dato corso alla domanda in tutti i casi in cui potrà essere invocata l’esistenza di una sentenza o di un mandato di cattura, e nei casi in cui si tratterà di reati previsti dall’articolo 2.

L’arresto provvisorio avrà luogo nelle forme e secondo le regole stabilite dalla legislazione del paese richiesto; esso cesserà di essere mantenuto qualora nel termine di 90 giorni, a contare dal momento in cui fu eseguito, il paese richiesto non avrà ricevuto comunicazione dei documenti indicati all’articolo 9, a meno che l’arresto non sia mantenuto per altri motivi.

Art. 11

L’esame della domanda d’estradizione e il permesso di estradizione avranno luogo secondo le prescrizioni legali dello Stato richiesto.

Qualora questi giudichi insufficiente la domanda per quanto riguarda le condizioni formali o materiali richieste dal presente trattato, esso può esigere dallo Stato richiedente tutte le informazioni e le aggiunte che giudicherà necessarie a stabilire la sua convinzione, dopo di che esso statuirà sul seguito da darsi alla domanda di estradizione. Se le informazioni e le aggiunte richieste non giungono al governo richiesto nel termine di 90 giorni, a contare dal momento in cui furono domandate, la persona richiesta potrà essere rimessa in libertà e non potrà più essere arrestata pel motivo che ha dato luogo alla domanda di estradizione.

Art. 12

La persona richiesta che è perseguita nel paese di rifugio o che vi sconta una condanna per un delitto differente da quello che forma il motivo della domanda di estradizione, non sarà estradata che dopo essere stata giudicata definitivamente e, in caso di condanna, che dopo aver subìto la pena o essere stata graziata.

Gli obblighi civili che la persona richiesta potrebbe aver contratto nel paese di rifugio non potranno fare ostacolo alla sua estradizione.

Art. 13

Quando l’individuo la cui estradizione è reclamata conformemente al presente trattato, sia del pari reclamato da uno o più governi per delitti commessi sui loro territori rispettivi, l’estradizione sarà accordata a quello nel cui territorio sarà stato commesso il delitto più grave e, in caso di pari gravità, a quello che avrà presentato pel primo la domanda di estradizione.

Art. 14

Qualora lo Stato richiedente, nel termine di tre mesi, a contare dal giorno in cui la persona reclamata sarà stata messa a sua disposizione non avrà regolato la questione della sua consegna, l’imputato sarà messo in libertà e non potrà più essere arrestato di nuovo per lo stesso motivo.

Art. 15

Tutti gli oggetti che costituiscono il corpo del reato o che hanno servito a commetterlo, nonchè le carte o altri elementi di prova, che fossero trovati o sequestrati in seguito all’intervento della giustizia sulla persona reclamata o su terzi, saranno consegnati all’autorità richiedente.

Questa consegnai farà anche se l’estradizione non può essere eseguita per causa della fuga o della morte della persona reclamata.

Restano però salvi i diritti dei terzi sugli oggetti menzionati qui sopra, che dovranno essere loro restituiti, franchi di spesa, a processo terminato.

Art. 16

Il transito, attraverso il territorio dell’una delle Parti contraenti di una persona estradata da un terzo Stato all’altra parte, sarà concesso dietro la semplice presentazione, in originale o in copia autentica, di uno dei documenti indicati all’articolo 9, a condizione che l’imputato non sia cittadino del paese di transito e purchè il fatto che ha motivato l’estradizione sia previsto dal presente trattato e non sia compreso nelle eccezioni stipulate all’articolo 3.

Il trasporto si farà per la via più rapida, sotto la scorta degli agenti del paese richiesto e a spese del governo richiedente.

Art. 17

Le spese fatte per la detenzione, il mantenimento e il trasporto dell’individuo di cui è stata concessa l’estradizione, nonchè le spese pel deposito e il trasporto degli oggetti, che giusta l’articolo 15 dovranno essere consegnati o restituiti, saranno a carico dei due Stati nei limiti dei loro rispettivi territori.

Le spese di trasporto ed altre sul territorio degli Stati intermedi saranno a carico dello Stato richiedente.

Art. 18

Quando, in una causa penale concernente un reato menzionato all’articolo 2, uno dei due governi giudichi necessaria l’audizione di testimoni domiciliati nell’altro Stato, o qualsiasi altro atto di istruttoria, si spedirà a questo effetto, per le vie indicate all’articolo 9, una commissione rogatoria e vi sarà dato corso d’urgenza in conformità delle leggi del paese.

La commissione rogatoria e i documenti allegati saranno accompagnati da una traduzione francese per l’esecuzione in Isvizzera e da una traduzione spagnuola per l’esecuzione nell’Uruguay.

Allorchè la domanda di trasmissione di questi documenti è fatta per la via diplomatica, non è necessaria una legalizzazione consolare.

I governi rispettivi rinunciano ad ogni reclamo concernente il rimborso delle spese causate dall’esecuzione della commissione rogatoria, a meno che non si tratti di perizie criminali, commerciali o medico—legali.

Così pure non sarà presentato reclamo per le spese causate —da atti giudiziari spontaneamente compiuti dai magistrati dì ciascun paese per il procedimento o l’accertamento dei delitti commessi sui loro territori da uno straniero che fosse in seguito processato nella sua patria.

Art. 19

Se la comparsa personale di un testimonio fosse giudicata necessaria od opportuna in una causa penale concernente uno dei delitti menzionati nell’articolo 2, il governo del paese ove dimora lo inviterà ad ottemperare alla citazione che gli sarà indirizzata e, se egli vi consente, il governo richiedente gli accorderà, fin dal momento in cui avrà lasciato il suo domicilio, le spese del viaggio e del soggiorno calcolate secondo le tariffe in vigore nel paese ove la sua comparsa deve aver luogo, salvo che il governo richiedente non giudichi dover suo di corrispondere al testimonio una indennità maggiore.

Nessuna persona, qualunque sia la sua nazionalità, che citata come testimonio nell’uno dei due paesi, sarà comparsa volontariamente davanti ai tribunali dell’altro, potrà essere processata nè detenuta per crimini o delitti o per condanne civili, criminali o correzionali anteriori alla sua uscita dal paese richiesto, nè sotto pretesto di complicità nei fatti che sono l’oggetto del processo in cui figura come testimonio.

Art. 20

Quando in un affare penale che non abbia carattere politico, militare o fiscale, il governo dell’uno dei due paesi stimerà necessaria la notificazione di un atto di procedura o di una sentenza a una persona residente nel territorio dell’altro paese, il documento sarà notificato alla detta persona da un funzionario competente1 e il documento comprovante la notificazione sarà rimandato per la stessa via al governo richiedente senza rimborso delle spese.

Gli atti da comunicarsi possono essere scritti nella lingua dell’autorità richiedente. Però procedendosi alla trasmissione degli atti l’indicazione del contenuto di essi deve esser fatta al governo del paese richiesto sia nella sua lingua nazionale sia in francese.


1 Correzione della traduzione italiana pubblicata nella RU.

Art. 21

Le Parti contraenti s’impegnano a comunicarsi reciprocamente le condanne pronunciate per reati di qualunque natura dai tribunali di una delle Parti contraenti contro cittadini dell’altra Parte. La comunicazione sarà fatta coll’invio dell’estratto della sentenza che ha acquistato forza di cosa giudicata trasmesso in via diplomatica.

Art. 22

Il presente trattato sarà ratificato in conformità della costituzione e delle leggi di ciascuno degli Stati contraenti ed entrerà in vigore sei settimane dopo lo scambio delle ratificazioni che saranno fatte a Berna più presto possibile.

La durata del presente trattato è indefinita. Ognuna delle Parti contraenti ha il diritto di disdirlo in qualsiasi momento, la disdetta non avrà effetto che sei mesi dopo essere stata notificata.

In fede di che, i Plenipotenziari hanno steso il presente atto e l’hanno munito delle loro firme e dei loro sigilli.

Fatto a Montevideo, il ventisette febbraio milienovecentoventitrè.

Egger


 RU 43 132 e CS 12 246; FF 1923 II 589, 1927 I 20 ediz. ted. 1923 II 617, 1927 I 20 ediz. franc.


1 Il testo originale francese è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.2 RU 43 130


J. A. Buero

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0.353.977.6

Texte original1

Traité d’extradition entre la Suisse et la République de l’Uruguay

Conclu le 27 février 1923

Approuvé par l’Assemblée fédérale le 9 avril 19242

Instruments de ratification échangés le 3 juin 1927

Entré en vigueur le 15 juillet 1927

(Etat le 15 juillet 1927)

Le Conseil fédéral suisse et Son Excellence Monsieur le Président de la République de lUruguay,

ayant jugé opportun, afin de contribuer à une administration uniforme, prompte et efficace de la justice et de la répression du crime, de conclure un traité pour régler l’extradition réciproque des malfaiteurs, ainsi que certaines questions connexes, ont nommé pour leurs plénipotentiaires respectifs, savoir:

(Suivent les noms des plénipotentiaires)

lesquels, après s’être communiqué leurs pleins pouvoirs, trouvés en bonne et due forme,

sont convenus des articles suivants:

Art. 1

Les Hautes Parties contractantes s’engagent à se livrer réciproquement, selon les règles établies par les articles suivants, les personnes prévenues ou condamnées par les autorités compétentes d’un des deux Etats comme auteurs ou complices de l’un des faits énumérés à l’art. 2 et qui se trouvent sur le territoire de l’autre pays, si ces faits constituent une infraction de droit commun punissable tant selon la loi du lieu de refuge que selon celle de l’Etat requérant.

Art. 2

Les faits délictueux qui donnent lieu à l’extradition sont les suivants:

1.
Homicide, comprenant le meurtre, l’assassinat, le parricide, l’infanticide, l’empoisonnement;
2.1
3.
coups et blessures volontaires ayant occasionné la mort ou une infirmité durable, une incapacité permanente de travail ou une mutilation grave d’un membre ou organe du corps;
4.
viol, attentat à la pudeur commis avec violence, proxénétisme;
5.
attentat à la pudeur commis avec ou sans violence sur des enfants de l’un ou l’autre sexe âgés de moins de 14 ans;
6.
bigamie;
7.
rapt et séquestration de personnes, suppression ou substitution d’enfants,
8.
exposition ou délaissement d’enfants ou de personnes sans défense; enlèvement de mineurs;
9.
falsification ou altération de monnaie ou de papier—monnaie, billets de banque et autres papiers de crédit ayant cours légal, d’actions et d’autres titres émis par l’Etat, par des corporations, des sociétés ou des particuliers; falsification ou altération de timbres—poste, estampilles, marques ou sceaux de l’Etat et des bureaux publics, usage frauduleux desdits objets falsifiés ou altérés, ou leur introduction, émission ou mise en circulation, avec intention frauduleuse; usage frauduleux ou abus de sceaux, timbres, marques authentiques;
10.
faux en écritures publiques ou privées, falsification de documents officiels ou de tous titres de commerce; usage frauduleux de tels documents falsifiés ou contrefaits; soustraction de documents,
11.
faux témoignage, subornation de témoins ou faux serment en matière civile ou criminelle;
12.
corruption de fonctionnaires publics;
13.
péculat ou malversation de deniers publics, concussion commise par des fonctionnaires ou des dépositaires,
14.
incendie volontaire; emploi abusif de matières explosibles,
15.
actes volontaires qui auraient pour résultat la destruction ou la détérioration des chemins de fer, des bateaux à vapeur, voitures de postes, appareils ou conduites électriques (télégraphes, téléphones) et la mise en péril de leur exploitation;
16.
brigandage; extorsion; vol; recel;
17.
piraterie; actes volontaires commis en vue de faire couler à fond, de faire échouer, de détruire, de rendre impropre à l’usage ou de détériorer un navire lorsqu’il peut en résulter un danger pour autrui;
18.
escroquerie;
19.
abus de confiance et soustraction frauduleuse;
20.
banqueroute frauduleuse.

Sont comprises dans les classifications précédentes la tentative et la favorisation lorsqu’elles sont punissables d’après la législation des deux pays.

L’énumération des infractions indiquées ci—dessus n’empêchera pas les parties contractantes de demander et d’accorder, à titre de réciprocité, l’extradition de personnes prévenues ou condamnées du chef d’autres actes, pourvu que la législation de l’Etat requis ne s’y oppose pas.

L’extradition n’aura pas lieu:

a.
pour les condamnés, lorsque le total des peines prononcées est inférieur à une année d’emprisonnement;
b.
pour lès prévenus, lorsque le maximum de la peine applicable au fait imputé est, tant d’après la loi du pays requérant que d’après celle de l’Etat requis, inférieur à deux ans d’emprisonnement.

1 Abrogé par l’art. 1er du prot. add. du 26 nov. 1926, approuvé par l’Ass. féd. le 25 mars 1927 et ratifié le 3 juin 1927 (RO 43 144 134; FF 1927 I 20).

Art. 3

L’extradition n’aura pas lieu:

a.
pour les délits politiques ou faits connexes à des délits politiques;
b.
si le délit a été commis sur le territoire du pays requis;
c.
si la demande d’extradition est motivée par la même infraction que celle pour laquelle la personne réclamée a déjà été jugée, condamnée ou acquittée dans le pays requis,
d.
si la prescription de l’action ou de la peine correspondant au dernier acte de poursuite ou de condamnation est acquise suivant les lois du pays requis ou du pays requérant, avant que la demande d’arrestation ou d’extradition ne soit parvenue au gouvernement de l’Etat requis.
Art. 4

Les Parties contractantes s’engagent à ne pas livrer leurs nationaux, par naissance ou naturalisation, lors même que la naturalisation aurait été obtenue postérieurement à la perpétration du délit.

En ce cas, les autorités du pays où le délit a été commis pourront, en produisant les preuves à l’appui, le dénoncer aux autorités judiciaires du pays de refuge, lesquelles traduiront la personne poursuivie devant leurs propres tribunaux.

Une seconde poursuite n’aura pas lieu dans le pays où le fait dénoncé a été commis si, dans le pays d’origine, la personne poursuivie a été acquittée ou condamnée définitivement et, en cas de condamnation, si elle a subi ou prescrit sa peine.

Art. 5

Si l’acte punissable qui fait l’objet de la demande d’extradition a été commis hors du territoire de l’Etat requérant, il sera fait droit à la demande, sous réserve de l’art. 3, let. b, si les lois des parties contractantes admettent la poursuite judiciaire de tels actes commis à l’étranger.

Art. 6

La personne dont l’extradition a été accordée ne pourra être poursuivie ni punie pour des infractions antérieures à l’extradition, ni pour des faits connexes à ces infractions, à moins que le pays qui l’a livrée n’y consente et qu’il ne s’agisse de faits rentrant dans ceux énumérés à l’art. 2.

Le gouvernement de ce pays peut exiger la communication des documents mentionnés à l’art. 9.

Elle ne pourra pas non plus être livrée sans le consentement de ce gouvernement à un Etat tiers qui la réclame pour des faits distincts de ceux qui ont motivé l’extradition.

Ces restrictions n’auront pas lieu:

1.
si l’extradé, en connaissance des stipulations de la présente convention, consent expressément à être poursuivi ou puni pour une infraction antérieurement commise et non mentionnée dans la demande d’extradition;
2.
s’il consent à être livré à un Etat tiers;
3.
s’il demeure dans le pays où il a été jugé pendant trois mois à partir du jour où il a purgé sa peine ou à partir du jour où il a été gracié et mis en liberté, ainsi que dans le cas où il serait rentré par la suite sur le territoire de l’Etat requérant.

Dans les cas prévus aux ch. 1 et 2 de l’alinéa précédent, l’original ou une copie authentique de la déclaration de consentement de la personne livrée doit être présentée au gouvernement du pays qui a accordé et exécuté l’extradition.

Art. 7

L’extradition ne sera accordée qu’à la condition que la personne livrée ne soit pas jugée par un tribunal d’exception.

Art. 8

Les Parties contractantes sont convenues que, si la peine à appliquer à une personne dont l’extradition est demandée est la peine de mort, l’extradition ne sera accordée que sous la condition que ladite peine sera commuée en une peine privative de liberté.

Art. 9

La demande d’extradition sera présentée par la voie diplomatique ou, à défaut d’agents diplomatiques, par le consul de rang le plus élevé du pays requérant ou encore, à défaut de consuls, directement de gouvernement à gouvernement.

La demande d’extradition sera accompagnée de l’original ou de la copie authentique du jugement s’il s’agit d’un condamné, ou d’un mandat d’arrêt délivré par l’autorité compétente, avec un exposé détaillé du fait délictueux qui le motive et la date à laquelle ce délit a été commis, s’il s’agit d’un prévenu.

Ces documents accompagnés d’une traduction française s’ils sont rédigés en espagnol, en allemand ou en italien, seront transmis en original ou en copie, laquelle sera munie d’une déclaration de l’autorité requérante attestant son authenticité. Quand la demande d’extradition est faite par la voie diplomatique, une légalisation consulaire n’est pas nécessaire.

La demande d’extradition sera accompagnée de tous les renseignements et documents nécessaires pour établir l’identité de la personne réclamée et, en outre, de la copie des dispositions légales applicables dans le pays requérant au fait incriminé.

Lorsqu’il s’agit d’obtenir l’extradition de personnes échappées de prison, il sera nécessaire de présenter un document, émanant de l’autorité administrative compétente et reproduisant la sentence, la notification judiciaire de la condamnation faite à cette autorité, les dispositions pénales en application desquelles la sentence a été prononcée, la durée de peine qui reste à accomplir, la date et les circonstances de la fuite et les renseignements nécessaires relatifs à l’identité de la personne requise.

Art. 10

En cas d’urgence, les Parties contractantes pourront demander par avis postal ou télégraphique qu’il soit procédé administrativement à l’arrestation provisoire de l’inculpé, ainsi qu’au séquestre des objets concernant le délit, il sera donné suite à la demande dans tous les cas où l’existence d’un jugement ou d’un mandat d’arrêt pourra être invoquée, et où il s’agira d’une infraction prévue par l’art. 2.

L’arrestation provisoire aura lieu dans les formes et suivant les règles établies par la législation du pays requis; elle cessera d’être maintenue si dans le délai de 90 jours, à compter du moment où elle a été effectuée, le pays requis n’a pas reçu communication des documents mentionnés à l’art. 9, à moins que l’arrestation ne soit maintenue pour un autre motif.

Art. 11

L’examen de la demande d’extradition et l’autorisation de l’extradition ont lieu d’après les prescriptions légales de l’Etat requis.

Si celui—ci estime la demande insuffisante quant aux conditions formelles ou matérielles requises par le présent traité, il peut exiger de l’Etat requérant tous les renseignements et compléments qu’il jugerait nécessaires pour éclairer sa conviction, après quoi il statuera sur la suite à donner à la demande d’extradition. Si ces renseignements complémentaires ne parviennent pas au gouvernement requis dans un délai de 90 jours, à compter du moment où ils ont été demandés, la personne réclamée pourra être remise en liberté et ne pourra plus être arrêtée pour le motif qui a donné lieu à la demande d’extradition.

Art. 12

La personne réclamée qui est poursuivie dans le pays de refuge ou qui y purge une condamnation pour un délit autre que celui qui motive la demande d’extradition, ne sera livrée qu’après son jugement définitif et, en cas de condamnation, qu’après avoir subi sa peine ou avoir été graciée.

Les obligations civiles que la personne réclamée pourrait avoir contractées dans le pays de refuge ne pourront faire obstacle à son extradition.

Art. 13

Quand la personne dont l’extradition est réclamée conformément au présent traité est également réclamée par un ou plusieurs autres gouvernements pour des infractions commises sur leurs territoires respectifs, l’extradition sera accordée à celui sur le territoire duquel aura été commis le délit le plus grave et, en cas d’égale gravité, à celui qui aura le premier présenté la demande d’extradition.

Art. 14

Si, dans le délai de trois mois, à partir du jour où la personne réclamée aura été mise à la disposition de l’Etat requérant, ce dernier ne prend aucune décision, le prévenu sera mis en liberté et ne pourra pas être arrêté de nouveau pour le même motif.

Art. 15

Tous les objets qui constituent le corps du délit ou qui ont servi à le commettre, de même que les papiers ou autres pièces à conviction, qui seraient trouvés ou saisis par suite de l’intervention de la justice sur la personne réclamée ou sur des tiers, seront remis à l’autorité requérante.

Cette remise s’effectuera même dans le cas où l’extradition ne pourrait avoir lieu en raison de la mort ou de la fuite du prévenu.

Seront réservés les droits des tiers sur lesdits objets qui leur seront restitués, sans frais, une fois le procès terminé.

Art. 16

Le transit, à travers le territoire de l’une des Parties contractantes, d’une personne livrée par un Etat tiers à l’autre partie, sera accordé sur la simple présentation, en original ou en copie authentique, de l’un des documents mentionnés à l’art. 9, à condition que le prévenu ne soit pas ressortissant du pays de transit et que l’acte qui a motivé l’extradition soit prévu par le présent traité et ne soit pas compris dans les exceptions stipulées à l’art. 3.

Le transport s’effectuera par les voies les plus rapides, sous la surveillance d’agents du pays requis, et aux frais de l’Etat requérant.

Art. 17

Les frais causés par la détention, l’entretien et le transport de la personne dont l’extradition a été accordée, ainsi que les frais de dépôt et de transport des objets qui, d’après l’art. 15, devront être remis ou restitués, resteront à la charge des deux Etats, dans les limites de leurs territoires respectifs.

Les frais de transport et autres sur le territoire des Etats intermédiaires seront à la charge de l’Etat requérant.

Art. 18

Lorsque, dans une cause pénale concernant un délit mentionné à l’art. 2, un des deux gouvernements jugera nécessaire l’audition de témoins domiciliés dans l’autre Etat, ou tous autres actes d’instruction, une commission rogatoire sera envoyée, à cet effet, par les voies mentionnées à l’art. 9 et il y sera donné suite, d’urgence, conformément aux lois du pays.

La commission rogatoire et les pièces annexes seront accompagnées d’une traduction française pour l’exécution en Suisse et d’une traduction espagnole pour l’exécution en Uruguay.

Quand la demande de transmission de ces documents est faite par la voie diplomatique, une légalisation consulaire n’est pas nécessaire.

Les gouvernements respectifs renoncent à toute réclamation ayant pour objet la restitution des frais résultant de l’exécution de la commission rogatoire, à moins qu’il ne s’agisse d’expertises criminelles, commerciales ou médico—légales.

Aucune réclamation ne pourra non plus avoir lieu pour les frais de tous actes judiciaires spontanément faits, par les magistrats de chaque pays, pour la poursuite ou la constatation de délits commis sur leurs territoires par un étranger qui serait ensuite poursuivi dans sa patrie.

Art. 19

Si la comparution personnelle d’un témoin est jugée nécessaire ou convenable dans une cause pénale concernant un délit mentionné à l’art. 2, le gouvernement du pays où il demeure l’invitera à obtempérer à la citation qui lui sera adressée et, s’il y consent, le gouvernement requérant lui accordera, dès le moment où il aura quitté son domicile, des frais de voyage et de séjour calculés d’après les tarifs en vigueur dans le pays où sa comparution doit avoir lieu, à moins que le gouvernement requérant ne juge de son devoir d’accorder au témoin une indemnité plus considérable.

Aucune personne, quelle que soit sa nationalité, qui, citée comme témoin dans l’un des deux pays, aura comparu volontairement devant les tribunaux de l’autre, ne pourra être poursuivie ni détenue pour infractions ou pour condamnations civiles, criminelles ou correctionnelles antérieures à sa sortie du pays requis, ni sous prétexte de complicité dans les faits qui font l’objet du procès où elle figure comme témoin.

Art. 20

En matière pénale non politique, militaire ou fiscale, lorsque le gouvernement de l’un des deux pays estimera nécessaire de notifier un acte de procédure ou un jugement à une personne résidant sur le territoire de l’autre pays, la pièce sera notifiée à l’intéressé par les soins d’un fonctionnaire compétent; l’original de l’acte, accompagné de la notification, sera réexpédié au gouvernement requérant, sans qu’il y ait lieu à rembourser des frais.

Les actes à notifier doivent être rédigés dans la langue de l’autorité requérante. La mention du contenu doit cependant être faite au gouvernement du pays requis, soit dans la langue nationale, soit en langue française, à l’occasion de la transmission de la pièce.

Art. 21

Les Parties contractantes s’engagent à se communiquer réciproquement tous les arrêts de condamnation pour infractions de toute nature prononcés par les tribunaux de l’un des Etats contractants contre les ressortissants de J’autre. Cette communication aura lieu moyennant l’envoi, par voie diplomatique, d’un extrait du jugement devenu définitif.

Art. 22

Le présent traité sera ratifié conformément à la constitution et aux lois de chacun des Etats contractants et entrera en vigueur six semaines après l’échange des ratifications, qui s’effectuera à Berne dans le plus bref délai possible.

Sa durée sera indéfinie; chacune des Parties contractantes conserve le droit de le dénoncer à n’importe quel moment; la dénonciation n’aura effet que six mois après avoir été notifiée.

En foi de quoi, les Plénipotentiaires ont dressé le présent acte et l’ont revêtu de leurs signatures et sceaux.

Fait à Montevideo, le vingt—sept février mil neuf cent vingt—trois.

Egger

J. A. Buero


 RO 43 135 et RS 12 230; FF 1923 II 617, 1927 I 20


1 Le texte espagnol fait également foi.2 RO 43 133


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