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0.820.1

Traduzione

Costituzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro

(Nuovo testo giusta l’Istrumento per l’emendamento della Costituzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro del 9 ottobre 1946)

Firmato a Montréal il 9 ottobre 1946

Approvato dall’Assemblea federale il 26 marzo 19471

Entrata in vigore il 20 aprile 1948

(Stato 8 ottobre 2015)

Preambolo

Considerando che una pace universale e durevole può essere fondata soltanto sulla giustizia sociale;

Considerando che vi sono condizioni di lavoro che implicano per un gran numero di persone ingiustizia, miseria e privazioni, generando tale malcontento da mettere in pericolo la pace e l’armonia del mondo, e che urge prendere provvedimenti per migliorare simili condizioni: come, per esempio, il regolamento delle ore di lavoro, la fissazione della durata massima della giornata e della settimana di lavoro, il reclutamento della mano d’opera, la lotta contro la disoccupazione, la garanzia di un salario sufficiente ad assicurare convenienti condizioni di vita, la protezione dei lavoratori contro le malattie generali o professionali e contro gli infortuni del lavoro, la protezione dei fanciulli, degli adolescenti e delle donne, le pensioni di vecchiaia e d’invalidità, la difesa degli interessi dei lavoratori occupati all’estero, il riconoscimento del principio «a lavoro eguale, retribuzione eguale», il riconoscimento del principio della libertà sindacale, l’organizzazione dell’insegnamento professionale e tecnico, e altri provvedimenti analoghi;

Considerando che la mancata adozione, da parte di uno Stato qualsiasi, di un regime di lavoro veramente umano ostacola gli sforzi degli altri, che desiderano migliorare la sorte dei lavoratori nei propri paesi;

Le Alte Parti Contraenti, mosse da sentimenti di giustizia e di umanità, e dal desiderio di assicurare una pace mondiale durevole, nell’intento di raggiungere i fini enunciati nel preambolo, approvano la presente Costituzione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro:


  Capo I Organizzazione

Art. 1

1. È istituita un’organizzazione permanente per promuovere l’attuazione del programma esposto nel preambolo della presente Costituzione e nella Dichiarazione sugli scopi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, adottata a Filadelfia il 10 maggio 1944, il testo della quale si trova allegato alla presente Costituzione.

2. Membri dell’Organizzazione internazionale del Lavoro sono gli Stati che erano Membri dell’Organizzazione il 1o novembre 1945 e tutti gli altri Stati che lo diventeranno conformemente alle disposizioni dei paragrafi 3 e 4 del presente articolo.

3. Qualsiasi Membro originario delle Nazioni Unite e qualsiasi Stato ammesso in qualità di membro delle Nazioni Unite con decisione dell’Assemblea generale, conformemente alle disposizioni della Carta può diventare Membro dell’Organizzazione internazionale del Lavoro comunicando al Direttore generale dell’Ufficio Internazionale del Lavoro la sua accettazione formale degli obblighi derivanti dalla Costituzione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro.

4. La Conferenza generale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro può parimente ammettere dei Membri nell’Organizzazione a maggioranza dei due terzi dei delegati presenti alla sessione, compresi i due terzi dei delegati governativi presenti e volanti. Questa ammissione diventerà effettiva quando il governo del nuovo Membro avrà comunicato al Direttore dell’Ufficio internazionale del Lavoro la sua accettazione formale degli obblighi derivanti dalla Costituzione dell’Organizzazione.

5. Nessun Membro potrà uscire dall’Organizzazione internazionale del Lavoro senza avere preventivamente comunicato la sua intenzione al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro. Siffatta dichiarazione avrà effetto due anni dopo la data del suo ricevimento da parte del Direttore generale con la riserva che il Membro a questa data abbia adempito tutti gli obblighi finanziari risultanti dalla sua qualità di Membro. Nel caso in cui un Membro abbia ratificato una convenzione internazionale del lavoro, questa uscita non infirmerà in modo alcuno la validità, per il periodo previsto dalla convenzione, degli obblighi risultanti dalla convenzione stessa o che ad essa si riferiscono.

6. Nel caso in cui uno Stato avesse cessato di essere Membro dell’Organizzazione, la sua riammissione come Membro sarà disciplinata dalle norme dei paragrafi 3 o 4 del presente articolo.

Art. 2

L’Organizzazione permanente comprende:

a)
una Conferenza generale di rappresentanti dei Membri;
b)
un Consiglio d’amministrazione composto conformemente all’articolo 7;
c)
un Ufficio internazionale del Lavoro sotto la direzione del Consiglio d’amministrazione.
Art. 3

1. La Conferenza generale si riunisce ogni volta che sia necessario e almeno una volta l’anno. È composta di quattro rappresentanti per ciascuno dei Membri; due saranno delegati del governo e gli altri due rappresenteranno, rispettivamente, i datori di lavoro e i lavoratori che appartengono a ciascuno dei Membri.

2. Ogni delegato può essere accompagnato da consiglieri tecnici, in numero non maggiore di due per ogni argomento iscritto all’ordine del giorno della sessione. Quando devono essere esaminate questioni che interessano specialmente le donne, almeno uno dei consiglieri tecnici deve essere una donna.

3. Ogni Membro responsabile della condotta delle relazioni internazionali di territori non metropolitani può designare come consiglieri tecnici supplementari per accompagnare i suoi delegati:

a)
persone da esso nominate rappresentanti di siffatto territorio per certe questioni che sono di competenza propria delle autorità di detto territorio;
b)
persone da esso designate per assistere i suoi delegati quando si tratta di questioni che concernono territori che non si governano da sè.

4. Se il territorio si trova sotto l’autorità congiunta di due o più Membri, potranno essere designate persone per assistere i delegati di questi Membri.

5. I Membri si impegnano a designare i delegati e i consiglieri tecnici non governativi d’accordo con le organizzazioni professionali più rappresentative, se ve ne sono, sia dei datori di lavoro, sia dei lavoratori del rispettivo paese.

6. I consiglieri tecnici possono prendere la parola soltanto a richiesta del delegato al quale sono aggiunti e con la speciale autorizzazione del Presidente della Conferenza; non possono prendere parte alle votazioni.

7. Un delegato, rivolgendosi per iscritto al Presidente, può designare come suo supplente uno dei suoi consiglieri tecnici e questi potrà prendere parte, in tale qualità, alle discussioni ed alle votazioni.

8. I nomi dei delegati e dei loro consiglieri tecnici saranno comunicati all’Ufficio internazionale del Lavoro a cura del governo di ciascuno dei Membri.

9. Le credenziali dei delegati e dei loro consiglieri tecnici sono soggette a verifica da parte della Conferenza, che può, a maggioranza di due terzi dei voti espressi dai delegati presenti, rifiutare di ammettere quei delegati o consiglieri tecnici che reputa non designati conformemente al presente articolo.

Art. 4

1. Ogni delegato ha diritto di votare individualmente su tutte le questioni sottoposte alle deliberazioni della Conferenza.

2. Qualora uno dei Membri non avesse designato uno dei delegati non governativi cui ha diritto, l’altro delegato non governativo avrà facoltà di prendere parte alle discussioni della Conferenza, ma non di votare.

3. Qualora la Conferenza, in virtù dei poteri ad essa attribuiti dall’art. 3, rifiutasse di ammettere un delegato di uno dei Membri, si applicheranno le disposizioni del presente articolo come se quel delegato non fosse stato designato.

Art. 5

Le sessioni della Conferenza sono tenute, con riserva di qualsiasi decisione che la Conferenza stessa potesse prendere durante una sessione precedente, al luogo stabilito dal Consiglio d’Amministrazione.

Art. 6

Qualsiasi trasferimento della sede dell’Ufficio internazionale del Lavoro è deciso dalla Conferenza alla maggioranza di due terzi dei voti emessi dai delegati presenti.

Art. 7

1. Il Consiglio d’amministrazione è composto di cinquantasei1 persone:

Ventotto2 rappresentano i Governi, quattordici3 rappresentano i datori di lavoro, quattordici4 rappresentano i lavoratori.

2. Delle ventotto5 persone rappresentanti i Governi, dieci6 sono nominate dai Membri che hanno maggiore importanza industriale e diciotto dai Membri designati a questo fine dai delegati governativi alla Conferenza, esclusi i delegati degli dieci7 Membri menzionati. 8

3. Il Consiglio d’amministrazione stabilisce, ogni volta che occorre, quali sono i Membri che hanno maggiore importanza industriale e fissa la procedura per l’esame, da parte di un comitato imparziale, di tutte le questioni concernenti la designazione dei Membri che hanno maggiore importanza industriale, prima che il Consiglio di amministrazione decida in merito. I ricorsi di un Membro contro la designazione, da parte del Consiglio d’amministrazione, dei Membri che hanno maggiore importanza sono decisi dalla Conferenza, ma un ricorso rivolto alla Conferenza non sospende l’applicazione della dichiarazione fino a quando la Conferenza non si è pronunciata.

4. I rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori sono eletti rispettivamente dai delegati dei datori di lavoro e dai delegati dei lavoratori alla Conferenza. 9

5. Il Consiglio è rinnovato ogni tre anni. Se per una ragione o per l’altra le elezioni al Consiglio di amministrazione non hanno luogo allo spirare di questo periodo, il Consiglio d’amministrazione resta in funzione fino ad elezioni avvenute.

6. Il modo di provvedere ai seggi vacanti, la designazione dei supplenti e le altre questioni dello stesso genere possono essere regolati dal Consiglio con riserva dell’approvazione della Conferenza.

7. Il Consiglio d’amministrazione elegge tra i propri membri un presidente e due vicepresidenti. Di queste tre persone una rappresenterà un governo e le altre due rappresenteranno rispettivamente i datori di lavoro ed i lavoratori.

8. Il Consiglio d’amministrazione stabilisce il suo regolamento e si riunisce alle date che esso fissa. Una sessione speciale deve essere tenuta ogni qualvolta sedici10 persone che fanno parte del Consiglio presentano una domanda scritta in questo senso.


1 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1972, in vigore per la Svizzera dal 1o nov. 1974 (RU 1976 661).
2 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1972, in vigore per la Svizzera dal 1o nov. 1974 (RU 1976 661).
3 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1972, in vigore per la Svizzera dal 1o nov. 1974 (RU 1976 661).
4 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1972, in vigore per la Svizzera dal 1o nov. 1974 (RU 1976 661).
5 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1972, in vigore per la Svizzera dal 1o nov. 1974 (RU 1976 661).
6 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 25 giu. 1953, in vigore per la Svizzera dal 25 mag. 1954 (RU 1954 465 463; FF 1953 1060).
7 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 25 giu. 1953, in vigore per la Svizzera dal 25 mag. 1954 (RU 1954 465 463; FF 1953 1060).
8 Abrogati dall’art. 2 dell’emendamento della Conferenza generale del 25 giu. 1953, con effetto per la Svizzera dal 25 mag. 1954 (RU 1954 465 463; FF 1953 1060).
9 Abrogati dall’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 22 giu. 1962, con effetto per la Svizzera dal 14 ott. 1963 (RU 1963 881 879; FF 1963 328).
10 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 25 giu. 1953, in vigore per la Svizzera dal 25 mag. 1954 (RU 1954 465 463; FF 1953 1060).

Art. 8

1. A capo dell’Ufficio internazionale del Lavoro è posto un Direttore generale, designato dal Consiglio d’amministrazione, dal quale riceve le istruzioni e di fronte al quale è responsabile del buon andamento dell’Ufficio e della esecuzione di tutti gli altri compiti che possono essergli affidati.

2. Il Direttore generale o il suo supplente assistono a tutte le sedute del Consiglio d’amministrazione.

Art. 9

1. Il personale dell’Ufficio internazionale del Lavoro è nominato dal Direttore generale, conformemente alle norme approvate dal Consiglio d’amministrazione.

2. Per quanto lo consente il migliore rendimento del lavoro d’ufficio, il Direttore generale deve scegliere persone di cittadinanza diversa.

3. Un certo numero di queste persone deve essere di sesso femminile.

4. Le funzioni del Direttore generale e del personale hanno un carattere esclusivamente internazionale. Nell’esercizio delle loro funzione, il Direttore generale ed il personale non devono domandare nè ricevere istruzioni da nessun governo od autorità straniera alla Organizzazione. Essi devono astenersi da qualsiasi azione incompatibile con la loro qualità di funzionari internazionali, responsabili soltanto di fronte all’Organizzazione.

5. Ogni Membro dell’Organizzazione si impegna a rispettare il carattere esclusivamente internazionale del Direttore generale e del personale, e rinuncia ad esercitare qualsiasi influenza sugli stessi.

Art. 10

1. I compiti dell’Ufficio internazionale del Lavoro comprendono la raccolta e la distribuzione di ogni informazione concernente la disciplina internazionale delle condizioni dei lavoratori e del regime del lavoro, in particolare lo studio delle questioni da sottoporre alla Conferenza per la conclusione di convenzioni internazionali e l’esecuzione di inchieste speciali ordinate dalla Conferenza o dal Consiglio di amministrazione.

2. Con riserva delle direttive che potrebbero essergli impartite dal Consiglio d’amministrazione, l’Ufficio:

a)
prepara la documentazione concernente i diversi oggetti all’ordine del giorno delle sessioni della Conferenza;
b)
fornisce ai governi, se richiesto e nel limite dei mezzi a sua disposizione, un adeguato aiuto per l’elaborazione delle leggi in base alle decisioni della Conferenza, come pure per il miglioramento della pratica amministrativa e dei sistemi d’ispezione;
c)
adempie, secondo le disposizioni della presente Costituzione, gli obblighi che gli incombono per quanto concerne l’osservanza effettiva delle convenzioni;
d)
redige e pubblica nelle lingue che il Consiglio d’amministrazione reputa opportuno scritti concernenti questioni d’interesse internazionale relative all’industria ed al lavoro.

3. In generale esercita tutti gli altri poteri e funzioni che la Conferenza od il Consiglio d’amministrazione stima opportuno di assegnarli.

Art. 11

I dicasteri di ciascun Membro, competenti per le questioni operaie, possono comunicare con il Direttore generale per mezzo del rappresentante del proprio governo nel Consiglio di amministrazione dell’Ufficio internazionale del Lavoro, o, in mancanza di questo rappresentante, per mezzo di un altro funzionario competente, designato a questo fine dal governo.

Art. 12

1. L’Organizzazione internazionale del Lavoro collabora, nell’ambito della presente Costituzione, con ogni organizzazione internazionale generale incaricata di coordinare le attività d’organizzazione di diritto internazionale pubblico che assolvono compiti speciali e con le organizzazioni di diritto internazionale pubblico che hanno un compito speciale in campi affini.

2. L’Organizzazione internazionale del Lavoro può prendere i provvedimenti adeguati concernenti la partecipazione, senza diritto di voto, dei rappresentanti delle organizzazioni di diritto internazionale pubblico alle sue deliberazioni.

3. L’Organizzazione internazionale del Lavoro può prendere qualsiasi misura utile per la consultazione, secondo il suo libero apprezzamento, di organizzazioni internazionali non governative riconosciute, comprese le organizzazioni di datori di lavoro, di lavoratori, di agricoltori e di cooperatori.

Art. 13

1. L’Organizzazione internazionale del Lavoro può concludere con le Nazioni Unite quegli accordi finanziari e di bilancio che meglio sembrano appropriati.

2. Nell’attesa della conclusione di siffatti accordi o se, ad un dato momento, nessun accordo è in vigore:

a)
ciascun Membro pagherà le spese di viaggio e di soggiorno dei suoi delegati e dei loro consiglieri tecnici, come pure dei suoi rappresentanti che prendono parte alle sessioni della Conferenza e del Consiglio d’amministrazione, secondo i casi:
b)
tutte le altre spese dell’Ufficio internazionale del Lavoro, delle sessioni della Conferenza o quelle del Consiglio d’amministrazione saranno pagate dal Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro che le mette a carico del bilancio generale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro;
c)
le disposizioni concernenti l’approvazione del bilancio dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, come pure la fissazione e l’esazione dei contributi, saranno prese dalla Conferenza a maggioranza dei due terzi dei voti emessi dai delegati presenti e stabiliranno che il bilancio e gli accordi concernenti la ripartizione delle spese tra i Membri dell’Organizzazione saranno approvati da una commissione di rappresentanti dei governi.

3. Le spese dell’Organizzazione internazionale del Lavoro saranno messe a carico dei Membri, conformemente agli accordi vigenti in virtù del paragrafo 1 o del paragrafo 2, c) del presente articolo.

4. Un Membro in arretrato col pagamento del suo contributo alle spese dell’Organizzazione non può partecipare al voto nella Conferenza, nel Consiglio d’amministrazione o in qualsiasi commissione, nè all’elezione dei membri del Consiglio d’amministrazione, se l’ammontare dei suoi arretrati è uguale o superiore al contributo da esso dovuto per gl’interi due anni trascorsi. La Conferenza può tuttavia, con decisione presa a maggioranza di due terzi dei voti emessi dai delegati presenti, autorizzare questo Membro a particolare al voto, qualora accerti che il ritardo è dovuto a circostanze indipendenti dalla sua volontà.

5. Il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro risponde al Consiglio d’amministrazione circa l’uso dei fondi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro.


  Capo II Funzionamento

Art. 14

1. Il Consiglio d’amministrazione stabilisce l’ordine del giorno delle sessioni della Conferenza dopo avere esaminato tutte le proposte concernenti gli oggetti che devono essere iscritti all’ordine del giorno, fatte dal governo di uno dei Membri e da una delle organizzazioni rappresentative indicate nell’articolo 3, o da qualsiasi organizzazione di diritto internazionale pubblico.

2. Il Consiglio d’amministrazione fissa la procedura necessaria per garantire una seria preparazione tecnica ed una conveniente consultazione dei Membri che sono maggiormente interessati da parte di una conferenza tecnica preparatoria o in altro modo, prima che la Conferenza accetti una convenzione od una raccomandazione.

Art. 15

1. Il Direttore generale esercita le funzioni di Segretario generale della Conferenza e deve mandare l’ordine del giorno di ogni sessione, quattro mesi prima dell’apertura, a ciascun Membro e, per mezzo di essi, ai delegati non governativi, quando siano stati designati.

2. I rapporti concernenti gli oggetti all’ordine del giorno devono essere trasmessi in modo che i Membri abbiano il tempo sufficiente per procedere ad un conveniente esame dei rapporti stessi prima della Conferenza. Il Consiglio d’amministrazione emana le norme d’applicazione della presente disposizione.

Art. 16

1. Qualunque Governo dei Membri ha il diritto di opporsi all’iscrizione all’ordine del giorno di uno o più degli oggetti proposti. I motivi di tale opposizione devono essere esposti in una nota esplicativa indirizzata al Direttore generale, il quale dovrà darne comunicazione ai Membri dell’Organizzazione.

2. Gli argomenti ai quali è stata fatta opposizione rimangono tuttavia iscritti all’ordine del giorno, se la Conferenza decide in tal senso a maggioranza di due terzi dei voti espressi dai delegati presenti.

3. Se la Conferenza decide, salvo quanto è prescritto nel capoverso precedente, a maggioranza di due terzi dei voti espressi dai delegati presenti, che una questione debba essere esaminata, detta questione sarà inclusa nell’ordine del giorno della sessione seguente.

Art. 17

1. La Conferenza elegge un presidente e tre vicepresidenti. I tre vicepresidenti devono essere rispettivamente un delegato governativo, un delegato dei datori di lavoro ed un delegato dei lavoratori. La Conferenza determina la propria procedura e può nominare commissioni incaricate di studiare e riferire su qualsiasi soggetto.

2. La semplice maggioranza dei voti espressi dai Membri presenti decide in tutti i casi in cui non sia disposto altrimenti in modo esplicito dalle disposizioni della presente Costituzione o da altro istrumento che conferisce poteri alla Conferenza, oppure dagli accordi finanziari o di bilancio approvati in virtù dell’articolo 13.

3. Nessuna votazione è valida se il numero dei voti espressi è inferiore alla metà del numero dei delegati presenti alla sessione.

Art. 18

La Conferenza può aggiungere alle Commissioni da essa istituite consiglieri tecnici i quali non hanno diritto di voto deliberativo.

Art. 19

1. Se la Conferenza approva proposte relative a un oggetto iscritto all’ordine del giorno, essa deve precisare se tali proposte debbano assumere la forma: a) di una convenzione internazionale; b) o di una raccomandazione, quando l’oggetto trattato o uno dei suoi aspetti non si presta all’adozione immediata di una convenzione.

2. In entrambi i casi, affinchè una convenzione o una raccomandazione siano approvati dalla Conferenza nella votazione finale, è necessaria la maggioranza di due terzi dei voti espressi dai delegati presenti.

3. Nel formulare qualsiasi convenzione o raccomandazione di applicazione generale, la Conferenza deve tener conto delle speciali condizioni determinate in alcuni paesi dal clima, dall’incompleto sviluppo dell’organizzazione industriale e da altre circostanze particolari, e suggerire tutte quelle modificazioni che possono essere ritenute necessarie per rispondere alle condizioni proprie di tali paesi.

4. Due copie della convenzione o della raccomandazione devono essere firmate dal presidente della Conferenza e dal Direttore generale. Una di queste due copie è depositata negli archivi dell’Ufficio internazionale del Lavoro e l’altra presso il Segretario generale delle Nazioni Unite. Il Direttore generale trasmette una copia autentica della convenzione o della raccomandazione a ciascun Membro.

5. Se si tratta di una convenzione:

a)
la convenzione è trasmessa per ratificazione a tutti i Membri;
b)
ciascun Membro si impegna a sottoporre, entro un anno dalla chiusura della sessione della Conferenza (o appena sarà possibile, ma non oltre 18 mesi dalla chiusura della sessione della Conferenza, se per circostanze eccezionali fosse impossibile di provvedere entro un anno), la convenzione all’autorità od alle autorità competenti, perchè sia convertita in legge o perchè siano presi provvedimenti di altro genere.
c)
i Membri informano il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro delle misure prese, in virtù del presente articolo, per sottoporre la convenzione all’autorità od alle autorità competenti, e gli comunicano ogni schiarimento concernente l’autorità o le autorità considerate competenti e le decisioni di quest’ultime;
d)
il Membro che ha ottenuto il consenso dell’autorità o delle autorità competenti comunica la sua ratificazione formale della convenzione al Direttore generale e prende le misure necessarie per l’esecuzione delle disposizioni della convenzione;
e)
se una convenzione non ottiene il consenso dell’autorità o delle autorità competenti, il Membro è unicamente tenuto a fare rapporto al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro, a intervalli adeguati, conformemente a quanto decide il Consiglio d’amministrazione, sullo stato della sua legislazione e sulla sua prassi per quanto concerne la questione che è oggetto della convenzione; deve essere precisato in che misura è stato dato seguito o si intende dare seguito alle disposizioni della convenzione tanto nel campo legislativo, quanto in quello amministrativo, oppure mediante l’introduzione di contratti collettivi od in qualsiasi altro modo, e devono essere specificate le difficoltà che impediscono o ritardano la ratificazione di una siffatta convenzione.

6. Se si tratta di una raccomandazione:

a)
la raccomandazione è trasmessa a tutti i Membri per esame, al fine di farle acquistare efficacia come legge nazionale od in altro modo;
b)
ciascun Membro si impegna a sottoporre, entro un anno dalla chiusura della sessione della Conferenza (o appena sarà possibile, ma non oltre 18 mesi dalla chiusura della sessione della Conferenza, se per circostanze eccezionali fosse impossibile di provvedere entro un anno), la raccomandazione alla autorità o alle autorità competenti, perchè sia convertita in legge o perchè siano presi provvedimenti d’altro genere;
c)
i Membri informano il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro delle misure prese, in virtù del presente articolo, per sottoporre la raccomandazione all’autorità od alle autorità competenti, e gli comunicano ogni schiarimento concernente l’autorità o le autorità considerate competenti e le decisioni di quest’ultime;
d)
eccettuato l’obbligo di sottoporre la raccomandazione all’autorità o alle autorità competenti, i Membri sono unicamente tenuti a fare rapporto al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro, a intervalli adeguati, conformemente a quanto decide il Consiglio d’amministrazione, sullo stato della loro legislazione e sulla loro prassi per quanto concerne la questione che è oggetto della raccomandazione; deve essere precisato in che misura è stato dato seguito o si intende dare seguito alle disposizioni della raccomandazione tanto nel campo legislativo quanto in quello amministrativo, oppure mediante l’introduzione di contratti collettivi o in qualsiasi altro modo, e deve essere indicato quali modificazioni di siffatte disposizioni paiono o potranno parere necessarie per l’accettazione o l’applicazione delle disposizioni stesse.

7. Se si tratta di uno Stato federativo, sono applicabili le seguenti disposizioni:

a)
per quanto concerne le convenzioni e le raccomandazioni, per le quali il governo federale reputa un intervento federale conforme alla sua costituzione e conveniente, gli obblighi dello Stato federativo sono identici a quelli dei Membri che non sono Stati federativi;
b)
per quanto concerne le convenzioni e le raccomandazioni, per le quali il governo federale reputa che, secondo il suo sistema costituzionale, l’azione degli Stati federali, delle province o dei cantoni è preferibile ad una azione federale, detto governo deve:
I)
in conformità della sua costituzione e delle costituzioni degli Stati federati, delle province o dei cantoni interessati, concludere accordi effettivi perchè siffatte convenzioni o raccomandazioni siano sottoposte, entro 18 mesi al massimo della chiusura della sessione della Conferenza, alle competenti autorità federali, od a quelle degli stati federati, delle province o dei cantoni, in previsione di una azione legislativa o di qualsiasi altra azione;
II)
con riserva dell’approvazione dei governi degli Stati federati, delle province o dei cantoni interessati, prendere provvedimenti per stabilire consultazioni periodiche tra le autorità federali da una parte e le autorità degli Stati federati, delle province e dei cantoni dall’altra, allo scopo di sviluppare nello Stato federativo stesso un’azione coordinata che permetta di attribuire efficacia alle disposizioni di siffatte convenzioni e raccomandazioni;
III)
informare il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro delle misure prese in virtù del presente articolo per sottoporre le convenzioni e le raccomandazioni alle competenti autorità federali, come pure alle autorità delle province o dei cantoni, e comunicargli ogni schiarimento concernente l’autorità o le autorità considerate competenti e le decisioni di quest’ultime;
IV)
per quanto concerne le singole convenzioni non ratificate, presentare al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro, a intervalli adeguati, conformemente alle decisioni del Consiglio d’amministrazione, un rapporto sullo stato della legislazione e della prassi della federazione e degli Stati federati, delle sue province o dei suoi cantoni per quanto concerne la questione che è oggetto della convenzione; deve essere precisato in che misura è stato dato seguito o si intende dare seguito alle disposizioni della convenzione, tanto nel campo legislativo quanto in quello amministrativo, oppure mediante l’introduzione di contratti collettivi od in qualsiasi altro modo.
V)
per quanto concerne le singole raccomandazioni, presentare al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro, a intervalli adeguati, conformemente alle decisioni del Consiglio d’amministrazione, un rapporto sullo stato della legislazione e della prassi della federazione e degli Stati federati, delle sue province o dei suoi cantoni per quanto concerne la questione che è oggetto della raccomandazione; deve essere precisato in che misura è stato attribuito o si intende attribuire efficacia alle disposizioni della raccomandazione e deve essere indicato quali modificazioni di siffatte disposizioni paiono o potranno parere necessarie per l’accettazione o per l’applicazione delle disposizioni stesse.

8. In nessun caso l’accettazione di una convenzione o di una raccomandazione da parte della conferenza, o la ratificazione di una convenzione da parte di un Membro devono essere interpretate nel senso che esse siano di pregiudizio a leggi, sentenze, usanze o accordi che garantiscono ai lavoratori condizioni più favorevoli di quelle previste nella convenzione o nella raccomandazione.

9. Su proposta del Consiglio d’amministrazione, la Conferenza può abolire, alla maggioranza dei due terzi dei voti espressi dai delegati presenti, qualsiasi Convenzione precedentemente adottata conformemente alle disposizioni del presente articolo, nel caso in cui essa appaia priva di scopo e non apporti un contributo efficace al raggiungimento degli obiettivi dell’Organizzazione.1


1 Introdotto dall’art.1 dell’emendamento della Conferenza generale del 19 giu. 1997, in vigore dall’8 ott. 2015 (RU 2018 3899).

Art. 20

Ogni convenzione così ratificata è comunicata dal Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro al Segretario generale delle Nazioni Unite per essere registrata conformemente alle disposizioni dell’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite1, ma impegna soltanto gli Stati che l’hanno ratificata.


1 RS 0.120

Art. 21

1. Ogni disegno che nello scrutinio finale sul suo complesso non raccoglie la maggioranza dei due terzi dei voti espressi dai Membri presenti, può formare oggetto di una speciale convenzione tra i Membri dell’Organizzazione che lo desiderino.

2. Qualsiasi convenzione così conclusa è comunicata dai governi interessati al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro ed al Segretario generale delle Nazioni Unite per essere registrata conformemente alle disposizioni dell’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite1.


1 RS 0120

Art. 22

Ciascun Membro s’impegna a presentare all’Ufficio internazionale del Lavoro un rapporto annuale sui provvedimenti da esso presi allo scopo di porre in esecuzione le convenzione alle quali ha aderito. Questi rapporti saranno stesi nella forma indicata dal Consiglio d’amministrazione e dovranno contenere gli schiarimenti chiesti da quest’ultimo.

Art. 23

1. Il Direttore generale presenta, alla prima sessione seguente, un riassunto delle informazioni e dei rapporti che gli sono stati comunicati dai Membri conformemente agli articoli 19 e 20.

2. Ogni Membro trasmette alle organizzazioni, riconosciute rappresentanti in base all’articolo 3, copia delle informazioni e dei rapporti comunicati al Direttore generale in applicazione degli articoli 19 e 22.

Art. 24

Ogni reclamo diretto all’Ufficio internazionale del Lavoro da una organizzazione professionale di lavoratori o di datori di lavoro contro uno dei Membri, perchè non avrebbe provveduto in modo soddisfacente all’esecuzione di una convenzione cui ha aderito, può essere trasmesso dal Consiglio di amministrazione al governo posto in causa, il quale potrà essere invitato a fare le dichiarazioni che riterrà opportune al riguardo.

Art. 25

Se, entro un conveniente termine, il governo posto in causa non presenta alcuna dichiarazione, o se la dichiarazione non sembra soddisfacente al Consiglio di amministrazione, quest’ultimo avrà il diritto di rendere pubblico il reclamo ricevuto e, se occorre, la risposta inviata.

Art. 26

1. Ciascun Membro può presentare un reclamo all’Ufficio internazionale del Lavoro contro un altro Membro che, a parer suo, non provveda in modo soddisfacente all’esecuzione di una convenzione da entrambi ratificata a norma degli articoli precedenti.

2. Il Consiglio d’amministrazione, se lo stima opportuno, prima di deferire la questione a una Commissione di inchiesta secondo la procedura seguente, può mettersi in rapporto con il governo interessato, nel modo indicato all’articolo 24.

3. Se il Consiglio d’amministrazione non ritiene necessario comunicare il reclamo al governo posto in causa, o se, dopo la comunicazione, non è pervenuta una risposta soddisfacente entro un termine adeguato, il Consiglio può nominare una Commissione d’inchiesta, per esaminare la questione e riferire in merito.

4. La stessa procedura può essere iniziata dal Consiglio, sia d’ufficio, sia in seguito al reclamo di uno dei delegati alla Conferenza.

5. Quando una vertenza sorta in applicazione dell’articolo 25 o 26 è portata davanti al Consiglio, il governo chiamato in causa, se non ha già un rappresentante in seno al Consiglio, ha il diritto di designare un delegato per prendere parte alle sue deliberazioni concernenti detta vertenza. La data in cui le discussioni devono aver luogo sarà notificata in tempo utile al governo messo in causa.

Art. 27

Qualora un reclamo fosse rinviato, in virtù dell’articolo 25, davanti ad una Commissione d’inchiesta, ciascuno dei Membri, sia o non sia direttamente interessato nel medesimo, s’impegna a mettere a disposizione della Commissione tutte le informazioni in suo possesso circa l’oggetto del reclamo.

Art. 28

La Commissione d’inchiesta, dopo un esame completo del reclamo, redige un rapporto contenente le sue costatazioni su tutte le circostanze di fatto che permettono di precisare la portata della contestazione e le proposte che crede di dover formulare circa i provvedimenti da prendere, per dare soddisfazione al governo reclamante, e circa i termini in cui questi provvedimenti devono essere presi.

Art. 29

1. Il Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro comunica il rapporto della Commissione d’inchiesta al Consiglio di amministrazione e ad ogni Stato interessato nella controversia e provvede alla sua pubblicazione.

2. Ogni governo interessato deve comunicare al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro, entro il termine di tre mesi, se accetta o non accetta le raccomandazioni contenute nel rapporto della Commissione e, in caso negativo, se desidera sottoporre la controversia alla Corte internazionale di giustizia.

Art. 30

Qualora un Membro non prendesse, per quanto concerne una convenzione od una raccomandazione, i provvedimenti indicati nei paragrafi 5b), 6b), o 7b) I) dell’articolo 19, ogni altro Membro ha il diritto di deferire la vertenza al Consiglio d’amministrazione. Se il Consiglio d’amministrazione reputa che il Membro non ha preso le misure prescritte, esso ne fa rapporto alla Conferenza.

Art. 31

La Corte internazionale di giustizia decide definitivamente i ricorsi e le controversie che le sono sottoposti conformemente all’articolo 29.

Art. 32

Le conclusioni o le raccomandazioni eventuali della Commissione d’inchiesta possono essere confermate, modificate o annullate dalla Corte internazionale di giustizia.

Art. 33

Se un Membro non si conforma, entro il termine prescritto, alle raccomandazioni che possono essere contenute sia nel rapporto della Commissione d’inchiesta, sia nella decisione della Corte internazionale di giustizia, il Consiglio di amministrazione può proporre alla Conferenza le misure che reputa opportune per garantire l’esecuzione di dette raccomandazioni.

Art. 34

Il governo inadempiente può in qualunque tempo informare il Consiglio d’amministrazione di avere preso i provvedimenti necessari per conformarsi sia alle raccomandazioni della Commissione di inchiesta, sia a quelle contenute nella decisione della Corte internazionale di giustizia, e può domandare l’istituzione di una Commissione d’inchiesta incaricata di verificare le sue dichiarazioni. In questo caso sono applicabili le disposizioni degli articoli 27, 28, 29, 31 e 32 e, se il rapporto della commissione d’inchiesta o la decisione della Corte internazionale di giustizia sono favorevoli al governo inadempiente, il Consiglio di amministrazione deve immediatamente proporre la revoca dei provvedimenti presi in virtù dell’articolo 33.


  Capo III Prescrizioni generali

Art. 35

1. I Membri s’impegnano ad applicare le convenzioni che hanno ratificato, conformemente alle disposizioni della presente Costituzione, ai territori non metropolitani che rappresentano nelle relazioni internazionali, compresi i territori sotto tutela che sono incaricati di amministrare, a meno che le questioni trattate nella convenzione siano di competenza propria delle autorità del territorio, o che la convenzione sia resa inapplicabile dalle condizioni locali; restano riservate le modificazioni che fossero necessarie per adattare le convenzioni alle condizioni locali.

2. Ogni Membro che ratifica una convenzione deve, entro il più breve termine possibile dopo la ratificazione, presentare al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro una dichiarazione che specifichi, per quanto concerne territori che non siano quelli previsti nei paragrafi 4 e 5 del presente articolo, in che misura esso s’impegna a fare applicare le disposizioni della convenzione e contenga tutti gli schiarimenti prescritti da siffatta convenzione.

3. I Membri che hanno presentato una dichiarazione in virtù del capoverso precedente possono comunicare periodicamente, in conformità della convenzione, nuove dichiarazioni che modifichino dichiarazioni anteriori e precisino la situazione dei territori contemplati nel capoverso precedente.

4. Quando le questioni trattate dalla convenzione sono di competenza propria delle autorità di un territorio non metropolitano, il Membro responsabile delle relazioni internazionali di detto territorio deve comunicare la convenzione entro il più breve termine possibile al governo del territorio, affinchè questo governo possa legiferare in merito o prendere altre misure. In seguito il Membro, d’intesa con il governo del territorio, può presentare al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro una dichiarazione con la quale accetta gli obblighi della convenzione in nome del territorio di cui si tratta.

5. Una dichiarazione di accettazione degli obblighi di una convenzione può essere comunicata al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro:

a)
da due o più Membri dell’Organizzazione per un territorio posto sotto la loro autorità congiunta;
b)
da qualsiasi autorità internazionale responsabile dell’amministrazione di un territorio in virtù delle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite1 o di altre disposizioni in vigore concernenti detto territorio.

6. L’accettazione degli obblighi di una convenzione in virtù dei capoversi quarto e quinto implica l’accettazione, in nome del territorio interessato, degli obblighi che derivano dalla convenzione e degli obblighi che, secondo la Costituzione dell’Organizzazione si applicano anche alle convenzione ratificate. Nella dichiarazione di accettazione possono essere specificate le modifiche della convenzione che fossero necessarie per adattare la convenzione alle condizioni locali.

7. Ogni Membro o autorità internazionale che ha presentato una dichiarazione in virtù dei capoversi quarto o quinto del presente articolo può comunicare periodicamente, in conformità della convenzione, nuove dichiarazioni che modificano dichiarazioni precedenti o disdicono l’accettazione degli obblighi di convenzioni in nome del territorio interessato.

8. Se gli obblighi di una convenzione non sono accettati in nome di uno dei territori contemplati nei capoversi quarto o quinto del presente articolo, il Membro o i Membri oppure l’autorità internazionale presentano al Direttore generale dell’Ufficio internazionale del Lavoro un rapporto sulla legislazione e sulla prassi di questo territorio per quanto concerne le questioni trattate nella convenzione; il rapporto deve indicare in che misura le disposizioni della convenzione hanno acquistato o acquisteranno efficacia nella legislazione, nei provvedimenti amministrativi, nei contratti collettivi o in qualsiasi altro provvedimento, e deve inoltre specificare quali difficoltà impediscono o ritardano l’accettazione della convenzione.


1 RS 0.120

Art. 36

Gli emendamenti alla presente Costituzione adottati dalla Conferenza a maggioranza dei due terzi dei voti emessi dai delegati presenti entreranno in vigore quando saranno stati ratificati o accettati dai due terzi dei Membri dell’Organizzazione in cui sono compresi cinque degli dieci1 membri rappresentati nel Consiglio di amministrazione come membri più influenti per importanza industriale, conformemente alle norme del terzo capoverso dell’articolo 7 della presente Costituzione.


1 Nuovo numero giusta l’art. 1 dell’emendamento della Conferenza generale del 25 giu. 1953, in vigore per la Svizzera dal 25 mag. 1954 (RU 1954 465 463; FF 1953 1060).

Art. 37

1. Tutte le questioni o controversie concernenti l’interpretazione della presente Costituzione e delle successive convenzioni concluse dai Membri in virtù di detta Costituzione devono essere sottoposte all’esame della Corte internazionale di giustizia.

2. Il Consiglio d’amministrazione può, nonostante le disposizioni del primo capoverso del presente articolo, stabilire e sottoporre alla Conferenza, per approvazione, norme per l’istituzione di un tribunale, incaricato di decidere ogni questione o controversia concernente l’interpretazione di una convenzione, che potesse essere deferita al tribunale dal Consiglio d’amministrazione, o conformemente ai termini di detta convenzione. Le decisioni o i pareri consultivi della Corte internazionale di giustizia vincolano i tribunali istituiti in virtù del presente capoverso. Le sentenze di siffatti tribunali devono essere comunicate ai Membri dell’Organizzazione e le osservazioni di questi ultimi saranno presentate alla Conferenza.

Art. 38

1. L’Organizzazione internazionale del Lavoro può convocare le conferenze regionali e fondare le istituzioni regionali che le sembrassero utili per il raggiungimento degli scopi dell’Organizzazione.

2. I poteri, le funzioni e la procedura delle conferenze regionali sono soggetti alle norme stabilite dal Consiglio d’amministrazione e da esso presentate alla Conferenza generale per conferma.


  Capo IV Misure diverse

Art. 39

L’Organizzazione internazionale del Lavoro ha la personalità giuridica; in particolare essa ha la capacità:

a)
di concludere contratti;
b)
di acquistare beni mobili ed immobili e di disporre degli stessi beni;
c)
di stare in giudizio.
Art. 40

1. L’Organizzazione internazionale del Lavoro gode, sul territorio di tutti i suoi Membri, dei privilegi e delle immunità che le sono necessari per raggiungere i suoi scopi.

2. I delegati alla Conferenza, i Membri del Consiglio d’amministrazione come pure il Direttore generale ed i funzionari dell’Ufficio godono parimente dei privilegi e delle immunità necessari per il libero esercizio delle loro funzioni riferentesi all’Organizzazione.

3. Questi privilegi ed immunità saranno determinati mediante un accordo speciale, che sarà preparato dall’Organizzazione e proposto all’accettazione degli Stati Membri.


  Allegato

  Dichiarazione sugli scopi dell’Organizzazione internazionale del lavoro

La Conferenza generale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, riunita a Filadelfia nella sua ventiseiesima sessione, adotta in questo decimo giorno di maggio 1944 la presente dichiarazione sugli scopi e le mete dell’Organizzazione internazionale del Lavoro e sui principî che devono guidare la politica dei suoi Membri.

I.

La Conferenza riafferma i principî fondamentali sui quali si fonda l’Organizzazione, cioè in particolare:

a)
il lavoro non è una merce;
b)
la libertà d’espressione del pensiero e di associazione è una condizione indispensabile di un progresso continuo;
c)
la povertà, ovunque si trovi, è un pericolo per la prosperità di tutti;
d)
la lotta contro il bisogno deve essere condotta con energia instancabile non solo nelle singole nazioni, ma anche in campo internazionale mediante una collaborazione continua; a questa lotta devono partecipare con eguali diritti e doveri i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro da una parte e i rappresentanti dei governi dall’altra; di comune intesa essi procederanno a libere discussioni e prenderanno decisioni di carattere democratico intese a favorire il bene della comunità.
II.

Convinta che l’esperienza ha pienamente dimostrato la fondatezza della dichiarazione contenuta nella Costituzione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, secondo la quale una pace durevole può essere fondata unicamente sulla giustizia sociale, la conferenza afferma che:

a)
tutti gli uomini, qualunque sia la loro razza, la loro confessione od il loro sesso, hanno il diritto di aspirare al loro progresso materiale ed al loro sviluppo spirituale nella libertà e nella dignità, nella sicurezza economica e con eguali possibilità per tutti;
b)
l’attuazione delle condizioni che permetteranno di giungere a questo risultato deve costituire il fine essenziale di ogni politica nazionale ed internazionale;
c)
tutti i programmi d’azione e tutte le misure prese nel campo nazionale ed internazionale, in particolare nel campo economico e finanziario, devono essere valutati in base a questo principio ed accettati solo in quanto appaiono atti a favorire, e non a intralciare, il raggiungimento di questo fine fondamentale;
d)
spetta all’Organizzazione internazionale del Lavoro esaminare mirando a questo fine fondamentale tutti i programmi d’azione e tutte le misure di carattere economico o finanziario d’importanza internazionale;
e)
nel compimento dei compiti che le sono affidati l’Organizzazione internazionale del Lavoro può, dopo avere tenuto conto di tutti i fattori economici e finanziari determinati, includere nelle sue decisioni e raccomandazioni ogni altra disposizione che reputi opportuna.
III.

La Conferenza riconosce l’obbligo solenne per l’Organizzazione internazionale del Lavoro di favorire l’attuazione, nelle varie nazioni del mondo, di programmi che si propongono di conseguire:

a)
l’occupazione totale ed il miglioramento delle condizioni di vita;
b)
l’impiego degli operai in lavori che procurino loro la soddisfazione di provare tutta la loro abilità e le loro cognizioni professionali e di contribuire nella maggiore misura possibile al benessere comune;
c)
l’attuazione di questo scopo, creando, mediante garanzie adeguate per tutti gli interessati, possibilità di formazione ed istituendo mezzi atti a facilitare il trasferimento di lavoratori, comprese le migrazioni di mano d’opera e di coloni;
d)
un regolamento dei salari e dei guadagni, della durata del lavoro e delle altre condizioni di lavoro, che dia a tutti la possibilità di equamente godere i frutti del progresso, e garantisca a coloro che hanno bisogno di siffatta protezione il salario minimo indispensabile per vivere;
e)
il riconoscimento effettivo del diritto di procedere a trattative collettive e la cooperazione tra i datori di lavoro e la mano d’opera, allo scopo di migliorare continuamente l’organizzazione della produzione, come pure la collaborazione del lavoratori e dei datori di lavoro nell’elaborazione e nell’applicazione della politica sociale ed economica;
f)
l’estensione delle misure di sicurezza sociale, per potere garantire a tutti coloro che hanno bisogno di siffatta protezione, un reddito base, come pure cure mediche complete;
g)
una protezione adeguata della vita e della salute dei lavoratori in ogni campo d’attività;
h)
la protezione dell’infanzia e della maternità;
i)
l’introduzione di condizioni soddisfacenti, alimentari e di alloggio, come pure l’istituzione di sufficienti possibilità ricreative e culturali;
j)
la garanzia di possibilità eguali nel campo dell’educazione e della formazione professionale.
IV.

La Conferenza è convinta che un’utilizzazione più completa e più estesa delle risorse produttive della terra, necessaria per l’attuazione degli scopi enumerati nella presente Dichiarazione, può essere garantita mediante un’azione efficace nel campo nazionale ed internazionale, in particolare con misure intese a promuovere l’espansione della produzione e del consumo, a evitare gravi fluttuazioni economiche, a conseguire il progresso economico e sociale delle regioni meno progredite, a garantire una maggiore stabilità dei prezzi delle materie prime e delle derrate sul mercato mondiale e a favorire lo sviluppo di un commercio internazionale esteso e costante. La conferenza promette perciò l’intera collaborazione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro a tutte le organizzazioni internazionali, alle quali fosse affidata una parte di responsabilità nell’attuazione di questo grande compito, come pure nel miglioramento della sanità, dell’educazione e del benessere di tutti i popoli.

V.

La Conferenza afferma che i principi enunciati nella presente Dichiarazione sono integralmente applicabili a tutti i popoli del mondo e che, se nella loro applicazione, si deve tenere debito conto dello sviluppo sociale ed economico di ogni popolo, la loro applicazione progressiva ai popoli che sono ancora dipendenti da altri, come pure a tutti i popoli che si governano da sè, interessa il mondo civile nel suo complesso.

Il testo che precede è il testo autentico dello strumento d’emendamento della Costituzione dell’Organizzazione internazionale del Lavoro, del 1946, debitamente ratificata dalla Conferenza generale dell’Organizzazione internazionale del Lavoro il nove ottobre mille novecento quarantasei, nel corso della sua ventinovesima sessione, riunitasi a Montréal.

I testi francese ed inglese del presente istrumento d’emendamento fanno parimente fede.

In fede di che hanno apposto le loro firme, in questo primo giorno di novembre 1946.


Il Presidente della Conferenza:

Humphrey Mitchell

Il Direttore generale

dell’Ufficio internazionale del Lavoro:

Edward Phelan

  Elenco dei membri, il 12 ottobre 20182 

Membro dal

Afganistan

1934

Albania

1920 al 1967 e dal 1991

Algeria

1962

Alto Volta

1960

Angola

1976

Antigua e Barbuda

1982

Arabia Saudita

1976

Argentina

1919

Armenia

1992

Australia

1919

Austria

1919 al 1938 e dal 1947

Azerbaigian

1992

Bahamas

1976

Bahrein

1977

Bangladesh

1972

Barbados

1967

Belarus

1954

Belgio

1919

Belize

1981

Benin

1960

Bhutan

1971

Bolivia

1919

Bosnia e Erzegovina

1993

Botswana

1978

Brasile

1919

Brunei

2007

Bulgaria

1920

Burundi

1963

Cambogia

1969

Camerun

1960

Canada

1919

Capo-Verde

1979

Ciad

1960

Cile

1919

Cina

1919

Cipro

1960

Colombia

1920

Comores

1978

Congo (Kinshasa)

1960

Congo (Rep. di Brazzaville)

1960

Cook, Isole

2015

Corea (Sud)

1991

Costa d’Avorio

1960

Costarica

1920 al 1927 e dal 1944

Croazia

1992

Cuba

1919

Danimarca

1920

Dominica

1982

Ecuador

1934

Egitto

1936

Emirati (Arabia Unita)

1972

Eritrea

1993

Estonia

1992

Etiopia

1923

Filippine

1948

Finlandia

1920

Francia

1919

Gabon

1960

Gambia

1995

Georgia

1993

Germania

1919 al 1935 e dal 1951

Ghana

1957

Giamaica

1962

Giappone

1919 al 1940 e dal 1951

Gibuti

1978

Giordania

1956

Grecia

1919

Grenada

1979

Guaiana

1966

Guatemala

1919 al 1938 e dal 1945

Guinea

1959

Guinea Equatoriale

1981

Guinea-Bissau

1977

Haiti

1919

Honduras

1919 al 1938 e dal 1955

India

1919

Indonesia

1950

Iran

1919

Iraq

1932

Irlanda

1923

Islanda

1945

Isole Salmon

1984

Israele

1949

Italia

1919 al 1939 e dal 1945

Kasakstan

1993

Kenya

1964

Kirghizistan

1992

Kiribati

2000

Kuwait

1961

Laos

1964

Lesotho

1966 al 1971 e dal 1980

Lettonia

1991

Libano

1948

Liberia

1919

Libia

1952

Lituania

1991

Lussemburgo

1920

Macedonia

1993

Madagascar

1960

Malawi

1965

Malaysia

1957

Maldive

15 maggio 2009

Mali

1960

Malta

1965

Marocco

1956

Marshall, Isole

  3 luglio 2007

Mauritania

1961

Mauritius

1969

Messico

1931

Moldova

1992

Mongolia

1968

Montenegro

14 luglio 2006

Mozambico

1976

Myanmar

1948

Namibia

1978

Nepal

1966

Nicaragua

1919 al 1938 e dal 1957

Niger

1961

Nigeria

1960

Norvegia

1919

Nuova Zelanda

1919

Oman

1994

Paesi Bassi

1919

Pakistan

1947

Palau

2012

Panama

1919

Papuasia-Nuova Guinea

1976

Paraguay

1919 al 1937 e dal 1956

Perù

1919

Polonia

1919

Portogallo

1919

Qatar

1972

Regno Unito

1919

Rep. Centro Africana

1960

Rep. dello Zaire

1960

Rep. Dominicana

1924

Repubblica ceca

1993

Romania

1919 al 1942 e dal 1956

Russia

1934 al 1940 e dal 1954

Rwanda

1962

Saint-Kitts e Nevis

1996

Salvador

1920 al 1939 e dal 1948

Samoa

11 marzo 2005

San Marino

1982

San Vincenzo e Grenadine

1995

Santa Lucia

1980

Sao Tomé e Principe

1982

Senegal

1960

Serbia

1919 al 1949 e dal 1951

Seychelles

1977

Sierra Leone

1961

Singapore

1965

Siria

1947

Slovacchia

1993

Slovenia

1992

Somalia

1960

Spagna

1920 al 1941 e dal 1956

Srilanka

1948

Stati Uniti

1934 al 1977 e dal 1980

Sudafrica

1919 al 1966 e dal 1994

Sudan

1956

Sudan del Sud

2012

Surinam

1976

Svezia

1919

Svizzera

1920

Swaziland

1975

Tagikistan

1993

Tanzania

1962

Thailandia

1919

Timor Est

19 agosto 2003

Togo

1960

Tonga

2016

Trinidad e Tobago

1963

Tunisia

1956

Turchia

1932

Turkmenistan

1993

Tuvalu

27 maggio 2008

Ucraina

1954

Uganda

1963

Ungheria

1922

Uruguay

1919

Uzbekistan

1992

Vanuatu

22 maggio 2003

Venezuela

1920 al 1957 e dal 1958

Vietnam

1950 al 1985 e dal 1992

Yemen

1965

Zambia

1964

Zimbabwe

1980


 RU 1948 861; FF 1947 I 665 ediz. ted. 1947 I 661 ediz. franc.


1 RU 1948 859
2 RU 1973 1623, 1976 1526, 1981 1240, 1985 280, 2002 474, 2012 3049 e 2018 3899. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati).


Index

0.820.1

Texte original

Constitution de l’Organisation internationale du Travail du 28 juin 1919

(Nouvelle teneur selon l’Instrument pour l’amendement de la Constitution de l’Organisation internationale du Travail du 9 octobre 1946)

Signé à Montréal le 9 octobre 1946
Approuvé par l’Assemblée fédérale le 26 mars 19471
Entré en vigueur le 20 avril 1948

(Etat le 8 octobre 2015)

Préambule

Attendu qu’une paix universelle et durable ne peut être fondée que sur la base de la justice sociale;

attendu qu’il existe des conditions de travail impliquant pour un grand nombre de personnes l’injustice, la misère et les privations, ce qui engendre un tel mécontentement que la paix et l’harmonie universelles sont mises en danger, et attendu qu’il est urgent d’améliorer ces conditions: par exemple, en ce qui concerne la réglementation des heures de travail, la fixation d’une durée maximum de la journée et de la semaine de travail, le recrutement de la main-d’oeuvre, la lutte contre le chômage, la garantie d’un salaire assurant des conditions d’existence convenables, la protection des travailleurs contre les maladies générales ou professionnelles et les accidents résultant du travail, la protection des enfants, des adolescents et des femmes, les pensions de vieillesse et d’invalidité, la défense des intérêts des travailleurs occupés à l’étranger, l’affirmation du principe «à travail égal, salaire égal», l’affirmation du principe de la liberté syndicale, l’organisation de l’enseignement professionnel et technique et autres mesures analogues;

attendu que la non-adoption par une nation quelconque d’un régime de travail réellement humain fait obstacle aux efforts des autres nations désireuses d’améliorer le sort des travailleurs dans leurs propres pays;

les Hautes Parties Contractantes, mues par des sentiments de justice et d’humanité aussi bien que par le désir d’assurer une paix mondiale durable, et en vue d’atteindre les buts énoncés dans ce préambule, approuvent la présente Constitution de l’Organisation internationale du Travail:


  Chapitre I Organisation

Art. 1

1. Il est fondé une organisation permanente chargée de travailler à la réalisation du programme exposé dans le préambule de la présente Constitution et dans la Déclaration concernant les buts et objectifs de l’Organisation internationale du Travail qui a été adoptée à Philadelphie le 10 mai 1944 et dont le texte figure en annexe à la présente Constitution.

2. Les Membres de l’Organisation internationale du Travail seront les Etats qui étaient Membres de l’Organisation au 1er novembre 1945 et tous autres Etats qui deviendraient Membres conformément aux dispositions des par. 3 et 4 du présent article.

3. Tout Membre originaire des Nations Unies et tout Etat admis en qualité de Membre des Nations Unies par décision de l’Assemblée générale conformément aux dispositions de la Charte peut devenir Membre de l’Organisation internationale du Travail en communiquant au Directeur général du Bureau international du Travail son acceptation formelle des obligations découlant de la Constitution de l’Organisation internationale du Travail.

4. La Conférence générale de l’Organisation internationale du Travail peut également admettre des Membres dans l’Organisation à la majorité des deux tiers des délégués présents à la session, y compris les deux tiers des délégués gouvernementaux présents et votants. Cette admission deviendra effective lorsque le gouvernement du nouveau Membre aura communiqué au Directeur général du Bureau international du Travail son acceptation formelle des obligations découlant de la constitution de l’Organisation.

5. Aucun Membre de l’Organisation internationale du Travail ne pourra s’en retirer sans avoir donné préavis de son intention au Directeur général du Bureau international du Travail. Ce préavis portera effet deux ans après la date de sa réception par le Directeur général, sous réserve que le Membre ait à cette date rempli toutes les obligations financières résultant de sa qualité de Membre. Lorsqu’un Membre aura ratifié une convention internationale du travail, ce retrait n’affectera pas la validité, pour la période prévue par la convention, des obligations résultant de la convention ou y relatives.

6. Au cas où un Etat aurait cessé d’être Membre de l’Organisation, sa réadmission en qualité de Membre sera régie par les dispositions des par. 3 ou 4 du présent article.

Art. 2

L’Organisation permanente comprendra:

a)
une Conférence générale des représentants des Membres;
b)
un Conseil d’administration composé comme il est dit à l’art. 7;
c)
un Bureau international du Travail sous la direction du Conseil d’administration.
Art. 3

1. La Conférence générale des représentants des Membres tiendra des sessions chaque fois que besoin sera et, au moins, une fois par an. Elle sera composée de quatre représentants de chacun des Membres, dont deux seront les délégués du gouvernement et dont les deux autres représenteront respectivement, d’une part, les employeurs, d’autre part, les travailleurs ressortissant à chacun des Membres.

2. Chaque délégué pourra être accompagné par des conseillers techniques dont le nombre pourra être de deux au plus pour chacune des matières distinctes inscrites à l’ordre du jour de la session. Quand des questions intéressant spécialement des femmes doivent venir en discussion à la Conférence, une au moins parmi les personnes désignées comme conseillers techniques devra être une femme.

3. Tout Membre responsable des relations internationales de territoires non métropolitains pourra désigner comme conseillers techniques supplémentaires pour accompagner chacun de ces délégués:

a)
des personnes désignées par lui comme représentants d’un tel territoire pour certaines questions entrant dans le cadre de la compétence propre des autorités dudit territoire;
b)
des personnes désignées par lui pour assister ses délégués au sujet des questions intéressant des territoires qui ne se gouvernent pas eux-mêmes.

4. S’il s’agit d’un territoire placé sous l’autorité conjointe de deux ou plusieurs Membres, des personnes pourront être désignées pour assister les délégués de ces Membres.

5. Les Membres s’engagent à désigner les délégués et conseillers techniques non gouvernementaux d’accord avec les organisations professionnelles les plus représentatives soit des employeurs, soit des travailleurs du pays considéré, sous la réserve que de telles organisations existent.

6. Les conseillers techniques ne seront autorisés à prendre la parole que sur la demande faite par le délégué auquel ils sont adjoints et avec l’autorisation spéciale du Président de la Conférence; ils ne pourront prendre part aux votes.

7. Un délégué peut, par une note écrite adressée au Président, désigner l’un de ses conseillers techniques comme son suppléant, et ledit suppléant, en cette qualité, pourra prendre part aux délibérations et aux votes.

8. Les noms des délégués et de leurs conseillers techniques seront communiqués au Bureau international du Travail par le gouvernement de chacun des Membres.

9. Les pouvoirs des délégués et de leurs conseillers techniques seront soumis à la vérification de la Conférence, laquelle pourra, par une majorité des deux tiers des suffrages exprimés par les délégués présents, refuser d’admettre tout délégué ou tout conseiller technique qu’elle ne jugera pas avoir été désigné conformément aux termes du présent article.

Art. 4

1. Chaque délégué aura le droit de voter individuellement sur toutes les questions soumises aux délibérations de la Conférence.

2. Dans le cas où l’un des Membres n’aurait pas désigné l’un des délégués non gouvernementaux auquel il a droit, l’autre délégué non gouvernemental aura le droit de prendre part aux discussions de la Conférence, mais n’aura pas le droit de voter.

3. Au cas où la Conférence, en vertu des pouvoirs que lui confère l’art. 3, refuserait d’admettre l’un des délégués d’un des Membres, les stipulations du présent article seront appliquées comme si ledit délégué n’avait pas été désigné.

Art. 5

Les sessions de la Conférence se tiendront, sous réserve de toute décision qu’aurait pu prendre la Conférence elle-même au cours d’une session antérieure, au lieu fixé par le Conseil d’administration.

Art. 6

Tout changement du siège du Bureau international du Travail sera décidé par la Conférence à la majorité des deux tiers des suffrages exprimés par les délégués présents.

Art. 7

1. Le Conseil d’administration sera composé de cinquante-six1 personnes:

vingt-huit2 représentant les gouvernements,
quatorze3 représentant les employeurs et quatorze4 représentant les travailleurs.

2. Sur les vingt-huit5 personnes représentant les gouvernements, dix6 seront nommées par les Membres dont l’importance industrielle est la plus considérable et dix-huit7 seront nommées par les Membres désignés à cet effet par les délégués gouvernementaux à la Conférence, exclusion faite des délégués des dix8 Membres susmentionnés. 9

3. Le Conseil d’administration déterminera, chaque fois qu’il y aura lieu, quels sont les Membres ayant l’importance industrielle la plus considérable et établira des règles en vue d’assurer l’examen, par un comité impartial, de toutes questions relatives à la désignation des Membres ayant l’importance industrielle la plus considérable avant que le Conseil d’administration ne prenne une décision à cet égard. Tout appel formé par un Membre contre la déclaration du Conseil d’administration arrêtant quels sont les Membres ayant l’importance industrielle la plus considérable sera tranché par la Conférence, mais un appel interjeté devant la Conférence ne suspendra pas l’application de la déclaration tant que la Conférence ne se sera pas prononcée.

4. Les personnes représentant les employeurs et les personnes représentant les travailleurs seront élues respectivement par les délégués des employeurs et les délégués des travailleurs à la Conférence. 10

5. Le Conseil sera renouvelé tous les trois ans. Si pour une raison quelconque, les élections au Conseil d’administration n’ont pas lieu à l’expiration de cette période, le Conseil d’administration restera en fonction jusqu’à ce qu’il soit procédé à ces élections.

6. La manière de pourvoir aux sièges vacants, la désignation des suppléants et les autres questions de même nature pourront être réglées par le Conseil sous réserve de l’approbation de la Conférence.

7. Le Conseil d’administration élira dans son sein un président et deux vice-présidents. Parmi ces trois personnes l’une sera une personne représentant un gouvernement, et les deux autres seront respectivement des personnes représentant les employeurs et les travailleurs.

8. Le Conseil d’administration établira son règlement et se réunira aux époques qu’il fixera lui-même. Une session spéciale devra être tenue chaque fois que seize11 personnes faisant partie du Conseil auront formulé une demande écrite à cet effet.


1 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
2 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
3 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
4 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
5 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
6 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence internationale du travail du 25 juin 1953, en vigueur pour la Suisse depuis le 25 mai 1954 (RO 1954 581 582; FF 1953 III 132).
7 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence générale du 22 juin 1972, en vigueur pour la Suisse depuis le 1er nov. 1974 (RO 1976 661).
8 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence internationale du travail du 25 juin 1953, en vigueur pour la Suisse depuis le 25 mai 1954 (RO 1954 581 582; FF 1953 III 132).
9 Dernière phrase abrogée par l’art. 2 de l’Am. de la Conférence internationale du travail du 25 juin 1953, avec effet au 25 mai 1954 (RO 1954 581; FF 1953 III 132).
10 Dernière phrase abrogée par l’art. 1er let d de l’Am. de la Conférence internationale du travail du 22 juin 1962, avec effet au pour la Suisse au 14 oct. 1963 (RO 1963 847; FF 1963 I 516).
11 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Am. de la Conférence internationale du travail du 25 juin 1953, en vigueur pour la Suisse depuis le 25 mai 1954 (RO 1954 581 582; FF 1953 III 132).

Art. 8

1. Un Directeur général sera placé à la tête du Bureau international du Travail; il sera désigné par le Conseil d’administration de qui il recevra ses instructions et vis-à-vis de qui il sera responsable de la bonne marche du Bureau ainsi que de l’exécution de toutes autres tâches qui auront pu lui être confiées.

2. Le Directeur général ou son suppléant assisteront à toutes les séances du Conseil d’administration.

Art. 9

1. Le personnel du Bureau international du Travail sera choisi par le Directeur général conformément aux règles approuvées par le Conseil d’administration.

2. Le choix fait par le Directeur général devra porter, dans toute la mesure compatible avec le souci d’obtenir le meilleur rendement, sur des personnes de différentes nationalités.

3. Un certain nombre de ces personnes devront être des femmes.

4. Les fonctions du Directeur général et du personnel auront un caractère exclusivement international. Dans l’accomplissement de leurs devoirs, le Directeur général et le personnel ne solliciteront ni n’accepteront d’instructions d’aucun gouvernement ni d’aucune autorité extérieure à l’Organisation. Ils s’abstiendront de tout acte incompatible avec leur situation de fonctionnaires internationaux qui ne sont responsables qu’envers l’Organisation.

5. Chaque Membre de l’Organisation s’engage à respecter le caractère exclusivement international des fonctions du Directeur général et du personnel et à ne pas chercher à les influencer dans l’exécution de leur tâche.

Art. 10

1. Les fonctions du Bureau international du Travail comprendront la centralisation et la distribution de toutes informations concernant la réglementation internationale de la condition des travailleurs et du régime du travail et, en particulier, l’étude des questions qu’il est proposé de soumettre aux discussions de la Conférence en vue de la conclusion des conventions internationales, ainsi que l’exécution de toutes enquêtes spéciales prescrites par la Conférence ou par le Conseil d’administration.

2. Sous réserve des directives que pourrait lui donner le Conseil d’administration, le Bureau:

a)
préparera la documentation sur les divers points à l’ordre du jour des sessions de la Conférence;
b)
fournira aux gouvernements, sur leur demande et dans la mesure de ses moyens, toute aide appropriée pour l’élaboration de la législation sur la base des décisions de la Conférence, ainsi que pour l’amélioration de la pratique administrative et des systèmes d’inspection;
c)
s’acquittera, en conformité des stipulations de la présente Constitution, des devoirs qui lui incombent en ce qui concerne l’observation effective des conventions;
d)
rédigera et fera paraître dans telles langues que le Conseil d’administration jugera appropriées des publications traitant des questions concernant l’industrie et le travail qui présentent un intérêt international.

3. D’une manière générale, il aura tous autres pouvoirs et fonctions que la Conférence ou le Conseil d’administration jugeront à propos de lui attribuer.

Art. 11

Les ministères des Membres qui s’occupent des questions ouvrières pourront communiquer directement avec le Directeur général par l’intermédiaire du représentant de leur gouvernement au Conseil d’administration du Bureau international du Travail, ou, à défaut de ce représentant, par l’intermédiaire de tel autre fonctionnaire dûment qualifié et désigné à cet effet par le gouvernement intéressé.

Art. 12

1. L’Organisation internationale du Travail collaborera, dans le cadre de la présente Constitution, avec toute organisation internationale générale chargée de coordonner les activités d’organisations de droit international public ayant des tâches spécialisées et avec les organisations de droit international public ayant des tâches spécialisées dans des domaines connexes.

2. L’Organisation internationale du Travail pourra prendre des dispositions appropriées pour que les représentants des organisations de droit international public participent, sans droit de vote, à ses délibérations.

3. L’Organisation internationale du Travail pourra prendre toutes dispositions utiles pour consulter, selon qu’il lui paraîtra désirable, des organisations internationales non gouvernementales reconnues, y compris des organisations internationales d’employeurs, de travailleurs, d’agriculteurs et de coopérateurs.

Art. 13

1. L’Organisation internationale du Travail peut conclure avec les Nations Unies tels arrangements financiers et budgétaires qui paraîtraient appropriés.

2. En attendant la conclusion de tels arrangements, ou si, à un moment quelconque, il n’en est pas qui soient en vigueur:

a)
chacun des Membres paiera les frais de voyage et de séjour de ses délégués et de leurs conseillers techniques, ainsi que de ses représentants prenant part aux sessions de la Conférence et du Conseil d’administration selon les cas;
b
tous autres frais du Bureau international du Travail, des sessions de la Conférence ou de celles du Conseil d’administration seront payés par le Direc-teur général du Bureau international du Travail sur le budget général de l’Organisation internationale du Travail;
c)
les dispositions relatives à l’approbation du budget de l’Organisation inter-nationale du Travail, ainsi qu’à l’assiette et au recouvrement des contributions, seront arrêtées par la Conférence à la majorité des deux tiers des suffrages émis par les délégués présents et stipuleront que le budget et les arrangements concernant la répartition des dépenses entre les Membres de l’Organisation seront approuvés par une commission de représentants gouvernementaux.

3. Les frais de l’Organisation internationale du Travail seront à la charge des Membres, conformément aux arrangements en vigueur en vertu du par. 1 ou du par. 2, c) du présent article.

4. Un Membre de l’Organisation en retard dans le paiement de sa contribution aux dépenses de l’Organisation ne peut participer au vote de la Conférence, au Conseil d’administration ou à toute commission, ou aux élections de membres du Conseil d’administration, si le montant de ses arriérés est égal ou supérieur à la contribution due par lui pour les deux années complètes écoulées. La Conférence peut néanmoins par un vote à la majorité des deux tiers des suffrages émis par les délégués présents autoriser ce Membre à participer au vote si elle constate que le manquement est dû à des circonstances indépendantes de sa volonté.

5. Le Directeur général du Bureau international du Travail est responsable vis-à-vis du Conseil d’administration pour l’emploi des fonds de l’Organisation internationale du Travail.


  Chapitre II Fonctionnement

Art. 14

1. Le Conseil d’administration établira l’ordre du jour des sessions de la conférence après avoir examiné toutes propositions faites par le gouvernement d’un des Membres, par toute organisation représentative visée à l’art. 3, ou par toute organisation de droit international public, au sujet des matières à inscrire à cet ordre du jour.

2. Le Conseil d’administration établira des règles pour assurer une sérieuse préparation technique et une consultation appropriée des Membres principalement intéressés, par une conférence préparatoire technique ou par tout autre moyen, avant l’adoption d’une convention ou d’une recommandation par la Conférence.

Art. 15

1. Le Directeur général remplira les fonctions de Secrétaire général de la Conférence, et devra faire parvenir l’ordre du jour de chaque session, quatre mois avant l’ouverture de cette session, à chacun des Membres, et, par l’intermédiaire de ceux-ci, aux délégués non gouvernementaux, lorsque ces dernier auront été désignés.

2. Les rapports sur chacun des points à l’ordre du jour seront transmis de façon à atteindre les Membres à temps pour leur permettre de procéder à un examen approprié de ces rapports avant la Conférence. Le Conseil d’administration formulera les règles faisant porter effet à cette disposition.

Art. 16

1. Chacun des gouvernements des Membres aura le droit de contester l’inscription, à l’ordre du jour de la session, de l’un ou plusieurs des sujets prévus. Les motifs justifiant cette opposition devront être exposés dans un mémoire adressé au Directeur général, lequel devra le communiquer aux Membres de l’Organisation.

2. Les sujets auxquels il aura été fait opposition resteront néanmoins inclus à l’ordre du jour si la Conférence en décide ainsi à la majorité des deux tiers des suffrages exprimés par les délégués présents.

3. Toute question au sujet de laquelle la Conférence décide, à la même majorité des deux tiers, qu’elle doit être examinée (autrement que prévu dans l’alinéa précédent) sera portée à l’ordre du jour de la session suivante.

Art. 17

1. La Conférence élira un président et trois vice-présidents. Les trois vice-présidents seront respectivement un délégué gouvernemental, un délégué des employeurs et un délégué des travailleurs. La Conférence formulera les règles de son fonctionnement; elle pourra nommer des commissions chargées de présenter des rapports sur toutes questions qu’elle estimera devoir mettre à l’étude.

2. La simple majorité des suffrages exprimés par les membres présents de la Conférence décidera dans tous les cas où une majorité plus forte n’est pas spécialement prévue par d’autres articles de la présente Constitution ou par toute convention ou autre instrument conférant des pouvoirs à la Conférence ou par les arrangements financiers ou budgétaires adoptés en vertu de l’art. 13.

3. Aucun vote n’est acquis si le nombre des suffrages exprimés est inférieur à la moitié du nombre des délégués présents à la session.

Art. 18

La Conférence pourra adjoindre aux commissions qu’elle constitue des conseillers techniques qui n’auront pas vois délibérative.

Art. 19

1. Si la Conférence se prononce pour l’adoption de propositions relatives à un objet à l’ordre du jour, elle aura à déterminer si ces propositions devront prendre la forme:

a)
d’une convention internationale;
b)
ou bien d’une recommandation, lorsque l’objet traité ou un de ses aspects ne se prête pas à l’adoption immédiate d’une convention.

2. Dans les deux cas, pour qu’une convention ou qu’une recommandation soient adoptées au vote final par la Conférence, une majorité des deux tiers des voix des délégués présents est requise.

3. En formant une convention ou une recommandation d’une application générale, la Conférence devra avoir égard aux pays dans lesquels le climat, le développement incomplet de l’organisation industrielle ou d’autres circonstances particulières rendent les conditions de l’industrie essentiellement différentes, et elle aura à suggérer telles modifications qu’elle considérerait comme pouvant être nécessaires pour répondre aux conditions propres à ces pays.

4. Deux exemplaires de la convention ou de la recommandation seront signés par le Président de la Conférence et par le Directeur général. L’un de ces exemplaires sera déposé aux archives du Bureau international du Travail et l’autre entre les mains du Secrétaire général des Nations Unies. Le Directeur général communiquera une copie certifiée conforme de la convention ou de la recommandation à chacun des Membres.

5. S’il s’agit d’une convention:

a)
la convention sera communiquée à tous les Membres en vue de sa ratification par ceux-ci;
b)
chacun des Membres s’engage à soumettre dans le délai d’un an à partir de la clôture de la session de la Conférence (ou, si par suite de circonstances exceptionnelles, il est impossible de procéder dans un délai d’un an, dès qu’il sera possible, mais jamais plus de dix-huit mois après la clôture de la session de la Conférence), la convention à l’autorité ou aux autorités dans la compétence desquelles rentre la matière, en vue de la transformer en loi ou de prendre des mesures d’un autre ordre;
c)
les Membres informeront le Directeur général du Bureau international du Travail des mesures prises en vertu du présent article, pour soumettre la convention à l’autorité ou aux autorités compétentes, en lui communiquant tous renseignements sur l’autorité ou les autorités considérées comme compétentes et sur les décisions de celles-ci;
d)
le Membre qui aura obtenu le consentement de l’autorité ou des autorités compétentes communiquera sa ratification formelle de la convention au Directeur général et prendra telles mesures qui seront nécessaires pour rendre effectives les dispositions de ladite convention;
e)
si une convention n’obtient pas l’assentiment de l’autorité ou des autorités dans la compétence desquelles rentre la matière, le Membre ne sera soumis à aucune autre obligation, si ce n’est qu’il devra faire rapport au Directeur général du Bureau international du Travail, à des périodes appropriées, selon ce que décidera le Conseil d’administration, sur l’état de sa législation et sur sa pratique concernant la question qui fait l’objet de la convention, en précisant dans quelle mesure l’on a donné suite ou l’on se propose de donner suite à toute disposition de la convention par voie législative, par voie administrative, par voie de contrats collectifs ou par toute autre voie, et en exposant quelles difficultés empêchent ou retardent la ratification d’une telle convention.

6. S’il s’agit d’une recommandation:

a)
la recommandation sera communiquée à tous les Membres pour examen, en vue de lui faire porter effet sous forme de loi nationale ou autrement;
b)
chacun des Membres s’engage à soumettre dans le délai d’un an à partir de la clôture de la session de la Conférence (ou, si par suite de circonstances exceptionnelles, il est impossible de procéder dans le délai d’un an, dès qu’il sera possible, mais jamais plus de dix-huit mois après la clôture de la session de la Conférence), la recommandation à l’autorité ou aux autorités dans la compétence desquelles rentre la matière, en vue de la transformer en loi ou de prendre des mesures d’un autre ordre;
c)
les Membres informeront le Directeur général du Bureau international du Travail des mesures prises, en vertu du présent article, pour soumettre la recommandation à l’autorité ou aux autorités compétentes, en lui communiquant tous renseignements sur l’autorité ou les autorités considérées comme compétentes et sur les décisions de celles-ci;
d)
sauf l’obligation de soumettre la recommandation à l’autorité ou aux autorités compétentes, les Membres ne seront soumis à aucune autre obligation, si ce n’est qu’ils devront faire rapport au Directeur général du Bureau international du Travail, à des périodes appropriées, selon ce que décidera le Conseil d’administration, sur l’état de leur législation et sur leur pratique concernant la question qui fait l’objet de la recommandation en précisant dans quelle mesure l’on a donné suite ou l’on se propose de donner suite à toutes dispositions de la recommandation et en indiquant les modifications de ces dispositions qui semblent ou pourront sembler nécessaires pour leur permettre de l’adopter ou de l’appliquer.

7. Dans le cas où il s’agit d’un Etat fédératif, les dispositions suivantes seront appliquées:

a)
à l’égard des conventions et des recommandations pour lesquelles le gouvernement fédéral considère que, d’après son système constitutionnel, une action fédérale est appropriée, les obligations de l’Etat fédératif seront les mêmes que celles des Membres qui ne sont pas des Etats fédératifs;
b)
à l’égard des conventions et des recommandations pour lesquelles le gouvernement fédéral considère que, d’après son système constitutionnel, une action de la part des Etats constituants, des provinces ou des cantons est, sur tous les points ou sur certains points, plus appropriée qu’une action fédérale, ledit gouvernement devra:
I)
conclure, en conformité avec sa constitution et les constitutions des Etats constituants, des provinces ou des cantons intéressés, des arrangements effectifs pour que ces conventions ou recommandations soient, au plus tard dans les dix-huit mois suivant la clôture de la session de la Conférence, soumises aux autorités appropriées fédérales, ou à celles des Etats constituants, des provinces ou des cantons en vue d’une action législative ou de toute autre action;
II)
prendre des mesures, sous réserve de l’accord des gouvernements des Etats constituants, des provinces ou des cantons intéressés, pour établir des consultations périodiques, entre les autorités fédérales d’une part et les autorités des Etats constituants, des provinces ou des cantons d’autre part, en vue de développer à l’intérieur de l’Etat fédératif une action coordonnée destinée à donner effet aux dispositions de ces conventions et recommandations;
III)
informer le Directeur général du Bureau international du Travail des mesures prises en vertu du présent article pour soumettre ces conventions et recommandations aux autorités appropriées fédérales, des Etats constituants, des provinces ou des cantons, en lui communiquant tous renseignements sur les autorités considérées comme autorités appropriées et sur les décisions de celles-ci;
IV)
au sujet de chacune de ces conventions qu’il n’aura pas ratifiées, faire rapport au Directeur général du Bureau international du Travail, à des intervalles de temps appropriés, selon ce que décidera le Conseil d’administration, sur l’état de la législation et de la pratique de la fédération et des Etats constituants, des provinces ou des cantons concernant la question qui fait l’objet de la convention, en précisant dans quelle mesure il a été donné ou l’on se propose de donner effet aux dispositions de la convention par voie législative, par voie administrative, par voie de contrats collectifs ou par toute autre voie;
V)
au sujet de chacune de ces recommandations, faire rapport au Directeur général du Bureau international du Travail, à des intervalles de temps appropriés, selon ce que décidera le conseil d’administration, sur l’état de la législation et de la pratique de la fédération et de ses Etats constituants, de ses provinces ou de ses cantons concernant la question qui fait l’objet de la recommandation, en précisant dans quelle mesure il a été donné ou l’on se propose de donner effet aux dispositions de la recommandation et en indiquant quelles modifications de ces dispositions semblent ou pourront sembler nécessaires pour les adopter ou les appliquer.

8. En aucun cas, l’adoption d’une convention ou d’une recommandation par la Conférence, ou la ratification d’une convention par un Membre ne devront être considérées comme affectant toute loi, toute sentence, toute coutume ou tout accord qui assurent des conditions plus favorables aux travailleurs intéressés que celles prévues par la convention ou la recommandation.

9. Sur la proposition du Conseil d’administration, la Conférence peut, à la majorité des deux tiers des voix des délégués présents, abroger toute convention adoptée conformément aux dispositions du présent article s’il apparaît qu’elle a perdu son objet ou qu’elle n’apporte plus de contribution utile à l’accomplissement des objectifs de l’Organisation.1


1 Introduit par le ch. I de l’Am. de la Conférence générale du 19 juin 1997, en vigueur depuis le 8 oct. 2015 (RO 2018 3899).

Art. 20

Toute convention ainsi ratifiée sera communiquée par le Directeur général du Bureau international du Travail au Secrétaire général des Nations Unies, pour enregistrement conformément aux dispositions de l’art. 102 de la Charte des Nations Unies, mais ne liera que les Membres qui l’ont ratifiée.

Art. 21

1. Tout projet qui, dans le scrutin final sur l’ensemble, ne recueillera pas la majorité des deux tiers des suffrages exprimés par les Membres présents peut faire l’objet d’une convention particulière entre ceux des Membres de l’Organisation qui en ont le désir.

2. Toute convention ainsi conclue sera communiquée par les gouvernements intéressés au Directeur général du Bureau international du Travail et au Secrétaire général des Nations Unies, pour enregistrement conformément aux dispositions de l’art. 102 de la Charte des Nations Unies.

Art. 22

Chacun des Membres s’engage à présenter au Bureau international du Travail un rapport annuel sur les mesures prises par lui pour mettre à exécution les conventions auxquelles il a adhéré. Ces rapports seront rédigés sous la forme indiquée par le Conseil d’administration et devront contenir les précisions demandées par ce dernier.

Art. 23

1. Le Directeur général présentera à la plus prochaine session de la Conférence un résumé des informations et rapports qui lui auront été communiqués par les Membres en application des art. 19 et 22.

2. Chaque Membre communiquera aux organisations représentatives reconnues telles aux fins de l’art. 3, copie des informations et rapports transmis au Directeur général en application des art. 19 et 22.

Art. 24

Toute réclamation adressée au Bureau international du Travail par une organisation professionnelle des travailleurs ou des employeurs, et aux termes de laquelle l’un quelconque des Membres n’aurait pas assuré d’une manière satisfaisante l’exécution d’une convention à laquelle ledit Membre a adhéré, pourra être transmise par le Conseil d’administration au gouvernement mis en cause et ce gouvernement pourra être invité à faire sur la matière telle déclaration qu’il jugera convenable.

Art. 25

Si aucune déclaration n’est reçue du gouvernement mis en cause dans un délai raisonnable, ou si la déclaration reçue ne paraît pas satisfaisante au Conseil d’administration, ce dernier aura le droit de rendre publique la réclamation reçue et, le cas échéant, la réponse faite.

Art. 26

1. Chacun des Membres pourra déposer une plainte au Bureau international du Travail contre un autre Membre qui, à son avis, n’assurerait pas d’une manière satisfaisante l’exécution d’une convention que l’un et l’autre auraient ratifiée en vertu des articles précédents.

2. Le Conseil d’administration peut, s’il le juge à propos, et avant de saisir une Commission d’enquête selon la procédure indiquée ci-après, se mettre en rapport avec le gouvernement mis en cause de la manière indiquée à l’art. 24.

3. Si le Conseil d’administration ne juge pas nécessaire de communiquer la plainte au gouvernement mis en cause, ou si cette communication ayant été faite, aucune réponse ayant satisfait le Conseil d’administration n’a été reçue dans un délai raisonnable, le Conseil pourra former une Commission d’enquête qui aura pour mission d’étudier la question soulevée et de déposer un rapport à ce sujet.

4. La même procédure pourra être engagée par le Conseil, soit d’office, soit sur la plainte d’un délégué à la Conférence.

5. Lorsqu’une question soulevée par l’application des art. 25 ou 26 viendra devant le Conseil d’administration, le gouvernement mis en cause, s’il n’a pas déjà un représentant au sein du Conseil d’administration, aura le droit de désigner un délégué pour prendre part aux délibérations du Conseil relatives à cette affaire. La date à laquelle ces discussions doivent avoir lieu sera notifiée en temps utile au gouvernement mis en cause.

Art. 27

Dans le cas où une plainte serait renvoyée, en vertu de l’art. 26, devant une Com-mission d’enquête, chacun des Membres, qu’il soit ou non directement intéressé à la plainte, s’engage à mettre à la disposition de la Commission toute information qui se trouverait en sa possession relativement à l’objet de la plainte.

Art. 28

La Commission d’enquête, après un examen approfondi de la plainte, rédigera un rapport dans lequel elle consignera ses constatations sur tous les points de fait permettant de préciser la portée de la contestation, ainsi que les recommandations qu’elle croira devoir formuler quant aux mesures à prendre pour donner satisfaction au gouvernement plaignant et quant aux délais dans lesquels ces mesures devraient être prises.

Art. 29

1. Le Directeur général du Bureau international du Travail communiquera le rapport de la Commission d’enquête au Conseil d’administration et à chacun des gouvernements intéressés dans le différend, et en assurera la publication.

2. Chacun des gouvernements intéressés devra signifier au Directeur général du Bureau international du Travail, dans le délai de trois mois, s’il accepte ou non les recommandations contenues dans le rapport de la Commission et, au cas où il ne les accepte pas, s’il désire soumettre le différend à la Cour internationale de Justice.

Art. 30

Dans le cas où l’un des Membres ne prendrait pas, relativement à une convention ou à une recommandation, les mesures prescrites aux par. 5 b), 6 b) ou 7 b) I ) de l’art. 19 tout autre Membre aura le droit d’en référer au Conseil d’administration. Au cas où le Conseil d’administration trouverait que le Membre n’a pas pris les mesures prescrites, il en fera rapport à la Conférence.

Art. 31

La décision de la Cour internationale de Justice concernant une plainte ou une question qui lui aurait été soumise conformément à l’art. 29 ne sera pas susceptible d’appel.

Art. 32

Les conclusions ou recommandations éventuelles de la Commission d’enquête pourront être confirmées, amendées ou annulées par la Cour internationale de Justice.

Art. 33

Si un Membre quelconque ne se conforme pas dans le délai prescrit aux recommandations éventuellement contenues soit dans le rapport de la Commission d’enquête, soit dans la décision de la Cour internationale de Justice, selon le cas, le Conseil d’administration pourra recommander à la Conférence telle mesure qui lui paraîtra opportune pour assurer l’exécution de ces recommandations.

Art. 34

Le gouvernement en faute peut, à tout moment, informer le Conseil d’administration qu’il a pris les mesures nécessaires pour se conformer, soit aux recommandations de la Commission d’enquête, soit à celles contenues dans la décision de la Cour internationale de Justice, et peut lui demander de bien vouloir faire constituer une Commission d’enquête chargée de vérifier ses dires. Dans ce cas, les stipulations des art. 27, 28 29, 31 et 32 s’appliqueront, et si le rapport de la Commission d’enquête ou la décision de la Cour internationale de Justice sont favorables au gouvernement qui était en faute, le Conseil d’administration devra aussitôt recommander que les mesures prises conformément à l’art. 33 soient rapportées.


  Chapitre III Prescriptions générales

Art. 35

1. Les Membres s’engagent à appliquer les conventions qu’ils auront ratifiées, conformément aux dispositions de la présente Constitution, aux territoires non métropolitains dont ils assurent les relations internationales, y compris tous territoires sous tutelle pour lesquels ils seraient l’autorité chargée de l’administration, à moins que les questions traitées par la convention ne rentrent dans le cadre de la compétence propre des autorités du territoire, ou que la convention ne soit rendue inapplicable par les conditions locales, ou sous réserve des modifications qui seraient nécessaires pour adapter les conventions aux conditions locales.

2. Chaque Membre qui ratifie une convention doit, dans le plus bref délai possible après sa ratification communiquer au Directeur général du Bureau international du Travail une déclaration faisant connaître, en ce qui concerne les territoires autres que ceux dont il s’agit aux par. 4 et 5 ci-dessous, dans quelle mesure il s’engage à ce que les dispositions de la convention soient appliquées, et donnant tous les renseignements prescrits par ladite convention.

3. Chaque Membre qui aura communiqué une déclaration en vertu du paragraphe précédent pourra périodiquement communiquer, conformément aux termes de la convention, une nouvelle déclaration modifiant les termes de toute déclaration antérieure et faisant connaître la situation concernant les territoires visés au paragraphe ci-dessus.

4. Lorsque les questions traitées par la convention entrent dans le cadre de la compétence propre des autorités d’un territoire non métropolitain, le Membre responsable des relations internationales de ce territoire devra communiquer dans le plus bref délai possible la convention au gouvernement dudit territoire, afin que ce gouvernement puisse promulguer une législation ou prendre d’autres mesures. Par la suite, le Membre, en accord avec le gouvernement de ce territoire, pourra communiquer au Directeur général du Bureau international du Travail une déclaration d’acceptation des obligations de la convention au nom de ce territoire.

5. Une déclaration d’acceptation des obligations d’une convention peut être communiquée au Directeur général du Bureau international du Travail.

a)
par deux ou plusieurs Membres de l’Organisation pour un territoire placé sous leur autorité conjointe;
b)
par toute autorité internationale responsable de l’administration d’un territoire en vertu des dispositions de la Charte des Nations Unies ou de toute autre disposition en vigueur, à l’égard de ce territoire.

6. L’acceptation des obligations d’une convention en vertu des par. 4 et 5 devra comporter l’acceptation, au nom du territoire intéressé, des obligations découlant des termes de la convention et des obligations qui, aux termes de la Constitution de l’Organisation, s’appliquent aux conventions ratifiées. Toute déclaration d’acceptation peut spécifier les modifications aux dispositions de la convention qui seraient nécessaires pour adapter la convention aux conditions locales.

7. Chaque Membre ou autorité internationale qui aura communiqué une déclaration en vertu des par. 4 et 5 du présent article pourra périodiquement communiquer, conformément aux termes de la convention, une nouvelle déclaration modifiant les termes de toute déclaration antérieure ou dénonçant l’acceptation des obligations de toute convention au nom du territoire intéressé.

8. Si les obligations d’une convention ne sont pas acceptées au nom d’un territoire visé par les par. 4 ou 5 du présent article, le Membre ou les Membres ou l’autorité internationale feront rapport au Directeur général du Bureau international du Travail sur la législation et la pratique de ce territoire à l’égard des questions traitées dans la convention, et le rapport montrera dans quelle mesure il aura été ou sera donné effet à toute disposition de la convention, par la législation, les mesures administratives, les contrats collectifs ou toutes autres mesures, et le rapport déclarera de plus les difficultés qui empêchent ou retardent l’acceptation de cette convention.

Art. 36

Les amendements à la présente Constitution adoptés par la Conférence à la majorité des deux tiers des suffrages émis par les délégués présents entreront en vigueur lorsqu’ils auront été ratifiés ou acceptés par les deux tiers des Membres de l’Organisation comprenant cinq des dix1 Membres représentés au Conseil d’administration en qualité de Membres ayant l’importance industrielle la plus considérable, conformément aux dispositions du par. 3 de l’art. 7 de la présente Constitution.


1 Nouveau nombre selon l’art. 1 de l’Instrument pour l’amendement de la Constitution de l’Organisation internationale du Travail du 25 juin 1953, en vigueur pour la Suisse depuis le 25 mai 1954 (RO 1954 581 582; FF 1953 III 132).

Art. 37

1. Toutes questions ou difficultés relatives à l’interprétation de la présente Constitution et des conventions ultérieurement conclues par les Membres, en vertu de ladite Constitution, seront soumises à l’appréciation de la Cour internationale de Justice.

2. Nonobstant les dispositions du par. 1 du présent article, le Conseil d’administration pourra formuler et soumettre à la Conférence pour approbation des règles pour l’institution d’un tribunal en vue du prompt règlement de toute question ou difficulté relatives à l’interprétation d’une convention, qui pourront être portées devant le tribunal par le Conseil d’administration ou conformément aux termes de ladite convention. Tous arrêts ou avis consultatifs de la Cour internationale de Justice lieront tout tribunal institué en vertu du présent paragraphe. Toute sentence prononcée par un tel tribunal sera communiquée aux Membres de l’Organisation et toute observation de ceux-ci sera présentée à la Conférence.

Art. 38

1. L’Organisation internationale du Travail pourra convoquer telles conférences régionales et établir telles institutions régionales qui lui paraîtront utiles pour atteindre les buts et objectifs de l’Organisation.

2. Les pouvoirs, fonctions et procédure des conférences régionales seront régis par des règles formulées par le Conseil d’administration et présentées par lui à la Conférence générale pour confirmation.


  Chapitre IV Mesures diverses

Art. 39

L’Organisation internationale du Travail doit posséder la personnalité juridique; elle a, notamment, la capacité:

a)
de contracter;
b)
d’acquérir des biens meubles et immeubles, de disposer de ces biens;
c)
d’ester en justice.
Art. 40

1. L’Organisation internationale du Travail jouit, sur le territoire de chacun de ses Membres, des privilèges et immunités qui lui sont nécessaires pour atteindre ses buts.

2. Les délégués à la Conférence, les membres du Conseil d’administration ainsi que le Directeur général et les fonctionnaires du Bureau jouissent également des privilèges et immunités qui leur sont nécessaires pour exercer, en toute indépendance, leurs fonctions en rapport avec l’Organisation.

3. Ces privilèges et immunités seront précisés dans un accord séparé qui sera préparé par l’Organisation en vue de son acceptation par les Etats Membres.


  Annexe

  Déclaration concernant les buts et objectifs de l’Organisation internationale du Travail

La Conférence générale de l’Organisation internationale du Travail réunie à Philadelphie en sa vingt-sixième session, adopte, ce dixième jour de mai 1944, la présente Déclaration des buts et objectifs de l’Organisation internationale du Travail, ainsi que des principes dont devrait s’inspirer la politique de ses Membres.

I

La Conférence affirme à nouveau les principes fondamentaux sur lesquels est fondée l’Organisation, à savoir notamment:

a)
le travail n’est pas une marchandise;
b)
la liberté d’expression et d’association est une condition indispensable d’un progrès soutenu;
c)
la pauvreté, où qu’elle existe, constitue un danger pour la prospérité de tous;
d)
la lutte contre le besoin doit être menée avec une inlassable énergie au sein de chaque nation, et par un effort international continu et concerté dans lequel les représentants des travailleurs et des employeurs, coopérant sur un pied d’égalité avec ceux des gouvernements, participent à de libres discussions et à des décisions de caractère démocratique en vue de promouvoir le bien commun.

II

Convaincue que l’expérience a pleinement démontré le bien-fondé de la déclaration contenue dans la Constitution de l’Organisation internationale du Travail, et d’après laquelle une paix durable ne peut être établie que sur la base de la justice sociale, la conférence affirme que:

a)
tous les êtres humains, quels que soient leur race, leur croyance ou leur sexe, ont le droit de poursuivre leur progrès matériel et leur développement spirituel dans la liberté et la dignité, dans la sécurité économique et avec des chances égales;
b)
la réalisation des conditions permettant d’aboutir à ce résultat doit constituer le but central de toute politique nationale et internationale;
c)
tous les programmes d’action et mesures prises sur le plan national et international, notamment dans le domaine économique et financier, doivent être appréciés de ce point de vue et acceptés seulement dans la mesure où ils apparaissent de nature à favoriser, et non à entraver, l’accomplissement de cet objectif fondamental;
d)
il incombe à l’Organisation internationale du Travail d’examiner et de considérer à la lumière de cet objectif fondamental, dans le domaine international tous les programmes d’action et mesures d’ordre économique et financier;
e)
en s’acquittant des tâches qui lui sont confiées, l’Organisation internatio-nale du Travail, après avoir tenu compte de tous les facteurs économiques et financiers pertinents, a qualité pour inclure dans ses décisions et recommandations toutes dispositions qu’elle juge appropriées.

III

La Conférence reconnaît l’obligation solennelle pour l’Organisation internationale du Travail de seconder la mise en oeuvre, parmi les différentes nations du monde, des programmes propres à réaliser:

a)
la plénitude de l’emploi et l’élévation des niveaux de vie;
b)
l’emploi des travailleurs à des occupations où ils aient la satisfaction de donner toute la mesure de leur habileté et de leurs connaissances et de contribuer le mieux au bien-être commun;
c)
pour atteindre ce but, la mise en oeuvre, moyennant garanties adéquates pour tous les intéressés de possibilités de formation et de moyens propres à faciliter les transferts de travailleurs, y compris les migrations de main-d’oeuvre et de colons;
d)
la possibilité pour tous d’une participation équitable aux fruits du progrès en matière de salaires et de gains, de durée du travail et autres conditions de travail, et un salaire minimum vital pour tous ceux qui ont un emploi et ont besoin d’une telle protection;
e)
la reconnaissance effective du droit de négociation collective et la coopération des employeurs et de la main-d’oeuvre pour l’amélioration continue de l’organisation de la production, ainsi que la collaboration des travailleurs et des employeurs à l’élaboration et à l’application de la politique sociale et économique;
f)
l’extension des mesures de sécurité sociale en vue d’assurer un revenu de base à tous ceux qui ont besoin de telle protection, ainsi que des soins médicaux complets;
g)
une protection adéquate de la vie et de la santé des travailleurs dans toutes les occupations;
h)
la protection de l’enfance et de la maternité;
i)
un niveau adéquat d’alimentation, de logement, et de moyens de récréation et de culture;
j)
la garantie de chances égales dans le domaine éducatif et professionnel.

IV

Convaincue qu’une utilisation plus complète et plus large des ressources productives du monde, nécessaire à l’accomplissement des objectifs énumérés dans la présente Déclaration, peut être assurée par une action efficace sur le plan international et national, et notamment par des mesures tendant à promouvoir l’expansion de la production et de la consommation, à éviter des fluctuations économiques graves, à réaliser l’avancement économique et social des régions dont la mise en valeur est peu avancée, à assurer une plus grande stabilité des prix mondiaux des matières premières et denrées, et à promouvoir un commerce international de volume élevé et constant, la Conférence promet l’entière collaboration de l’Organisation internationale du Travail avec tous organismes internationaux auxquels pourra être confiée une part de responsabilité dans cette grande tâche, ainsi que dans l’amélioration de la santé, de l’éducation et du bien-être de tous les peuples.

V

La Conférence affirme que les principes énoncés dans la présente Déclaration sont pleinement applicables à tous les peuples du monde, et que si, dans les modalités de leur application, il doit être dûment tenu compte du degré de développement social et économique de chaque peuple, leur application progressive aux peuples qui sont encore dépendants, aussi bien qu’à ceux qui ont atteint le stade où ils se gouvernent eux-mêmes, intéresse l’ensemble du monde civilisé.

Le texte qui précède est le texte authentique de l’instrument d’amendement à la Constitution de l’Organisation internationale du Travail, 1946, dûment adopté par la Conférence générale de l’Organisation internationale du Travail le neuf octobre mil neuf cent quarante-six, au cours de sa vingt-neuvième session, qui s’est tenue à Montréal.

Les versions française et anglaise du texte du présent instrument d’amendement font également foi.

En foi de quoi ont apposé leurs signatures, ce premier jour de novembre 1946.

Le Président de la Conférence,

Humphrey Mitchell

Le Directeur général du Bureau international du Travail,

Edward Phelan


  Liste des membres de l’organisation le 12 octobre 20182 

Membre depuis

Afghanistan

1934

Afrique du Sud

1919 à 1966 et depuis 1994

Albanie

1920 à 1967 et depuis 1991

Algérie

1962

Allemagne

1919 à 1935 et depuis 1951

Angola

1976

Antigua-et-Barbuda

1982

Arabie saoudite

1976

Argentine

1919

Arménie

1992

Australie

1919

Autriche

1919 à 1938 et depuis 1947

Azerbaïdjan

1992

Bahamas

1976

Bahreïn

1977

Bangladesh

1972

Barbade

1967

Bélarus

1954

Belgique

1919

Belize

1981

Bénin

1960

Bhoutan

1971

Bolivie

1919

Bosnie et Herzégovine

1993

Botswana

1978

Brésil

1919

Brunéi

2007

Bulgarie

1920

Burkina Faso

1960

Burundi

1963

Cambodge

1969

Cameroun

1960

Canada

1919

Cap-Vert

1979

République centrafricaine

1960

Chili

1919

Chine

1919

Chypre

1960

Colombie

1920

Comores

1978

Congo (Brazzaville)

1960

Congo (Kinshasa)

1960

Corée (Sud)

1991

Costa Rica

1920 à 1927 et depuis 1944

Côte d’Ivoire

1960

Croatie

1992

Cuba

1919

Danemark

1920

Djibouti

1978

République dominicaine

1924

Dominique

1982

Egypte

1936

El Salvador

1920 à 1939 et depuis 1948

Emirats arabes unis

1972

Equateur

1934

Erythrée

1993

Espagne

1920 à 1941 et depuis 1956

Estonie

1992

Etats-Unis d’Amérique

1934 à 1977 et depuis 1980

Ethiopie

1923

Fidji

1974

Finlande

1920

France

1919

Gabon

1960

Gambie

1995

Géorgie

1993

Ghana

1957

Grèce

1919

Grenade

1979

Guatemala

1919 à 1938 et depuis 1945

Guinée

1959

Guinée-Bissau

1977

Guinée équatoriale

1981

Guyane

1966

Haïti

1919

Honduras

1919 à 1938 et depuis 1955

Hongrie

1922

Iles Cook

2015

Iles Marshall

  3 juillet 2007

Iles Salomon

1984

Inde

1919

Indonésie

1950

Irak

1932

Iran

1919

Irlande

1923

Islande

1945

Israël

1949

Italie

1919 à 1939 et depuis 1945

Jamaïque

1962

Japon

1919 à 1940 et depuis 1951

Jordanie

1956

Kazakhstan

1993

Kenya

1964

Kirghizistan

1992

Kiribati

2000

Koweït

1961

Laos

1964

Lesotho

1966 à 1971 et depuis 1980

Lettonie

1991

Liban

1948

Libéria

1919

Libye

1952

Lituanie

1991

Luxembourg

1920

Macédoine

1993

Madagascar

1960

Malaisie

1957

Malawi

1965

Maldives

15 mai 2009

Mali

1960

Malte

1965

Maroc

1956

Maurice

1969

Mauritanie

1961

Mexique

1931

Moldova

1992

Mongolie

1968

Monténégro

14 juillet 2006

Mozambique

1976

Myanmar

1948

Namibie

1978

Népal

1966

Nicaragua

1919 à 1938 et depuis 1957

Niger

1961

Nigéria

1960

Norvège

1919

Nouvelle-Zélande

1919

Oman

1994

Ouganda

1963

Ouzbékistan

1992

Pakistan

1947

Palaos

2012

Panama

1919

Papouasie-Nouvelle-Guinée

1976

Paraguay

1919 à 1937 et depuis 1956

Pays-Bas

1919

Pérou

1919

Philippines

1948

Pologne

1919

Portugal

1919

Qatar

1972

Roumanie

1919 à 1942 et depuis 1956

Royaume-Uni

1919

Russie

1934 à 1940 et depuis 1954

Rwanda

1962

Saint-Kitts-et-Nevis

1996

Sainte-Lucie

1980

Saint-Marin

1982

Saint-Vincent-et-les Grenadines

1995

Samoa

11 mars 2005

Sao Tomé-et-Principe

1982

Sénégal

1960

Serbie

1919 à 1949 et depuis 1951

Seychelles

1977

Sierra Leone

1961

Singapour

1965

Slovaquie

1993

Slovénie

1992

Somalie

1960

Soudan

1956

Soudan du Sud

2012

Sri Lanka

1948

Suède

1919

Suisse

1920

Surinam

1976

Swaziland

1975

Syrie

1947

Tadjikistan

1993

Tanzanie

1962

Tchad

1960

République tchèque

1993

Thaïlande

1919

Timor-Leste

19 août 2003

Togo

1960

Tonga

2016

Trinité-et-Tobago

1963

Tunisie

1956

Turkménistan

1993

Turquie

1932

Tuvalu

27 mai 2008

Ukraine

1954

Uruguay

1919

Vanuatu

22 mai 2003

Venezuela

1920 à 1957 et depuis 1958

Vietnam

1950 à 1976 et de 1980 à 1985 et depuis 1992

Yémen

1965

Zambie

1964

Zimbabwe

1980


 RO 1948 891; FF 1947 I 661


1 RO 1948 889
2 RO 1973 1623, 1976 1526, 1981 1240, 1985 280, 2002 474, 2012 3049, 2018 3899. Une version du champ d’application mise à jour est publiée sur le site web du DFAE (www.dfae.admin.ch/traites).


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