0.979.1 Statuto del Fondo monetario internazionale, del 22 luglio 1944 (con All.)

0.979.1 Übereinkommen vom 22. Juli 1944 über den Internationalen Währungsfonds (mit Anhängen)

Art. VII Ricostituzione delle disponibilità del Fondo in valute e valute scarse

Sezione 1: Misure intese a ricostituire le disponibilità del Fondo in valute

Qualora il Fondo ritenga utile ricostituire le proprie disponibilità nella valuta di uno Stato membro depositate sul Conto delle risorse generali, di cui necessiti per le sue transazioni, può prendere l’una o l’altra delle seguenti misure, o entrambe:

i)
può proporre allo Stato membro di accordargli un prestito nella sua valuta, secondo termini e condizioni da concordare tra loro, oppure può prendere in prestito tale valuta, con il consenso dello Stato membro interessato, da qualche altra fonte, all’interno o all’esterno del territorio di questo; tuttavia, nessuno Stato membro è tenuto ad accordare al Fondo tali prestiti né a consentire che il Fondo prenda in prestito la sua valuta da un’altra fonte;
ii)
può esigere che lo Stato membro, se è partecipante, gli venda valuta in cambio di diritti speciali di prelievo depositati sul Conto delle risorse generali, con riserva dell’applicazione delle disposizioni dell’articolo XIX, sezione 4. Nel ricostituire le proprie disponibilità con diritti speciali di prelievo, il Fondo tiene debito conto dei principi enunciati per la designazione all’articolo XIX, sezione S.

Sezione 2: Scarsità generale di una valuta

Qualora il Fondo constati la tendenza di una valuta a divenire in genere scarsa, può informarne gli Stati membri e pubblicare una relazione che spieghi le cause di tale scarsezza e presenti raccomandazioni intese a porvi fine. Alla stesura di tale relazione partecipa un rappresentante dello Stato membro la cui moneta è in causa.

Sezione 3: Disponibilità del Fondo in una valuta scarsa

a)
Qualora il Fondo constati che la domanda di cui forma oggetto la valuta di uno Stato membro rischi concretamente di porlo nell’impossibilità di fornire tale valuta, deve dichiarare ufficialmente – abbia o no pubblicato la relazione prevista al presente articolo, sezione 2 – che la valuta in oggetto è scarsa e da quel momento in poi deve distribuire gli importi in tale valuta scarsa di cui dispone o disporrà tenendo debito conto del rispettivo fabbisogno degli Stati membri, della situazione economica internazionale e di ogni altra considerazione pertinente. Deve inoltre pubblicare una relazione sulle misure adottate.
b)
La dichiarazione ufficiale di cui al precedente comma a) costituisce autorizzazione per ciascuno Stato membro d’imporre a titolo temporaneo, previa consultazione del Fondo, restrizioni alla libertà delle operazioni di cambio nella valuta scarsa. Fatte salve le disposizioni dell’articolo IV e dell’allegato C, ciascuno Stato membro ha l’esclusiva competenza di determinare la natura di simili restrizioni, le quali peraltro non devono essere più rigorose di quanto sia necessario per limitare la domanda della divisa scarsa agli importi che lo Stato interessato detenga o che gli spettino in tale medesima valuta; le suddette restrizioni vengono mitigate e abrogate non appena le circostanze lo consentano.
c)
L’autorizzazione di cui al precedente comma b) decade quando il Fondo dichiari ufficialmente che la valuta in questione non è più scarsa.

Sezione 4: Applicazione delle restrizioni

Ciascuno Stato membro che, in conformità delle disposizioni del presente articolo, sezione 3, comma b), imponga restrizioni nei confronti della valuta di un altro Stato membro, deve mantenere un atteggiamento di apertura verso le rimostranze che questo possa muovergli riguardo all’applicazione di simili restrizioni di cambio.

Sezione 5: Effetti di altri accordi internazionali sulle restrizioni di cambio

Gli Stati membri accettano di non appellarsi ad obblighi previsti in impegni, stipulati nei confronti di altri Stati membri in epoca precedente al presente statuto, secondo modalità tali da ostacolare l’attuazione delle disposizioni del presente articolo.

Art. VII Wiederauffüllung und knappe Währungen

Abschnitt 1: Massnahmen zur Wiederauffüllung der Währungsbestände des Fonds

Hält es der Fonds für angebracht, seine Bestände an der Währung eines Mitglieds im Allgemeinen Konto, die er im Zusammenhang mit seinen Transaktionen braucht, wiederaufzufüllen, so kann er von einer oder von beiden der folgenden Möglichkeiten Gebrauch machen:

i)
Er kann dem Mitglied vorschlagen, dass es zu den zwischen dem Fonds und dem Mitglied vereinbarten Bedingungen seine Währung dem Fonds leiht oder dass der Fonds mit Zustimmung des Mitglieds diese Währung bei einer anderen Stelle innerhalb oder ausserhalb der Hoheitsgebiete des Mitglieds borgt; ein Mitglied ist jedoch nicht verpflichtet, dem Fonds solche Kredite zu gewähren oder der Kreditaufnahme in seiner Währung durch den Fonds bei einer anderen Stelle zuzustimmen.
ii)
Er kann von dem Mitglied, falls es Teilnehmer ist, verlangen, dem Fonds vorbehaltlich des Artikels XIX Abschnitt 4 seine Währung gegen Sonderziehungsrechte zu verkaufen, die im Allgemeinen Konto gehalten werden. Bei der Wiederauffüllung mit Sonderziehungsrechten nimmt der Fonds gebührend Rücksicht auf die Designierungsgrundsätze des Artikels XIX Abschnitt 5.

Abschnitt 2: Allgemeine Knappheit von Währungen

Stellt der Fonds fest, dass sich in einer bestimmten Währung eine allgemeine Knappheit entwickelt, so kann er die Mitglieder davon unterrichten und einen Bericht vorlegen, in dem die Ursachen der Knappheit dargelegt und Empfehlungen zu ihrer Behebung enthalten sind. An der Abfassung des Berichts nimmt ein Vertreter des Mitglieds teil, um dessen Währung es sich handelt.

Abschnitt 3: Knappheit der Fondsbestände

a)
Wird es für den Fonds deutlich erkennbar, dass die Nachfrage nach einer Mitgliedswährung seine Fähigkeit, diese Währung zur Verfügung zu stellen, ernstlich gefährdet, so erklärt er unabhängig davon, ob er einen Bericht nach Abschnitt 2 vorgelegt hat, diese Währung in aller Form für knapp und teilt von diesem Zeitpunkt an die vorhandenen Bestände und Zuflüsse in der knappen Währung unter gebührender Berücksichtigung des verhältnismässigen Bedarfs der Mitglieder, der allgemeinen internationalen Wirtschaftslage und anderer in Betracht kommender Gesichtspunkte auf. Der Fonds legt ferner über seine Massnahmen einen Bericht vor.
b)
Eine förmliche Erklärung nach Buchstabe a gilt für jedes Mitglied als Ermächtigung, nach Konsultation mit dem Fonds den freien Devisenverkehr in der knappen Währung zeitweilig zu beschränken. Vorbehaltlich des Artikels IV und des Anhangs C hat das Mitglied volle Handlungsfreiheit in der Bestimmung der Art dieser Beschränkungen; sie dürfen aber nicht einschneidender sein, als es notwendig ist, um die Nachfrage nach der knappen Währung auf die bei dem betreffenden Mitglied vorhandenen oder ihm zufliessenden Mittel zu beschränken, und sie müssen gelockert und beseitigt werden, sobald es die Umstände erlauben.
c)
Die Ermächtigung nach Buchstabe b erlischt, wenn der Fonds in aller Form erklärt, dass die fragliche Währung nicht mehr knapp ist.

Abschnitt 4: Handhabung der Beschränkungen

Ein Mitglied, das nach Abschnitt 3 Buchstabe b für die Währung eines anderen Mitglieds Beschränkungen einführt, hat etwaige Vorstellungen des anderen Mitglieds über die Handhabung solcher Beschränkungen wohlwollend zu prüfen.

Abschnitt 5: Auswirkung anderer internationaler Übereinkünfte auf die Beschränkungen

Die Mitglieder kommen überein, sich auf Verpflichtungen aus Bindungen, die anderen Mitgliedern gegenüber vor dem Abschluss dieses Übereinkommens eingegangen wurden, nicht in einer Weise zu berufen, welche die Durchsetzung dieses Artikels verhindern würde.

 

Il presente documento non è una pubblicazione ufficiale. Fa unicamente fede la pubblicazione della Cancelleria federale. Ordinanza sulle pubblicazioni ufficiali, OPubl.
Dies ist keine amtliche Veröffentlichung. Massgebend ist allein die Veröffentlichung durch die Bundeskanzlei.