0.945.113 Protocollo del 30 novembre 1972 d'emendamento della Convenzione firmata a Parigi il 22 novembre 1928 concernente le esposizioni internazionali (con appendice)

0.945.113 Protokoll vom 30. November 1972 über die Änderung der in Paris am 22. November 1928 abgeschlossenen Übereinkunft über die internationalen Ausstellungen (mit Anhang)

lvlu1/lvlu1/titV/Art. 34

1)  Qualsiasi vertenza sorta fra due o più Parti contraenti, concernente l’applicazione o l’interpretazione della presente Convenzione, che non potesse essere risolta dalle autorità incaricate dei poteri decisionali secondo la presente Convenzione, sarà oggetto di negoziati fra le Parti litigiose.

2)  Se i negoziati non conducono ad un accordo a breve scadenza, una delle Parti si rivolge al presidente dell’Ufficio, chiedendogli di designare un conciliatore. Il conciliatore, se non può ottenere l’accordo delle Parti litigiose, constata e delimita, nel suo rapporto al presidente, la natura e la portata della vertenza.

3)  Una vertenza così accertata è sottoposta ad arbitrato. A tal scopo, una delle Parti trasmette, nel termine di due mesi a contare dalla comunicazione del rapporto alle Parti litigiose, una domanda d’arbitrato al segretario generale dell’Ufficio, indicando l’arbitro che ha scelto. L’altra o le altre Parti alla vertenza designano, ciascuna, in un termine di due mesi, il rispettivo arbitro. In caso d’omissione, una delle Parti adisce il presidente della Corte internazionale di Giustizia, chiedendogli di designare il o gli arbitri.

Più Parti, ove facciano causa comune, contano, per l’applicazione delle disposizioni del paragrafo precedente, soltanto per una sola. In caso di dubbio, decide il segretario generale.

Gli arbitri designano a loro volta un superarbitro. Se non possono accordarsi sulla cooptazione entro un termine di due mesi, vi provvede il Presidente della Corte internazionale di Giustizia, cui si è rivolta una delle Parti.

4)  Il collegio arbitrale rende l’arbitrato alla maggioranza dei membri, tenendo conto che, in caso di parità di voli, il volo del superarbitro prevale. L’arbitrato s’applica a tutte le Parti litigiose, è definitivo ed esclude la possibilità di ricorso.

5)  Ciascuno Stato potrà, al momento in cui firmerà o ratificherà la presente Convenzione oppure vi aderirà, dichiarare che non si considera vincolato dalle disposizioni dei paragrafi 3 o 4 precedenti. Le altre Parti contraenti non saranno vincolate dalle dette disposizioni, nei riguardi di qualsiasi Stato avrà espresso una siffatta riserva.

6)  Qualsiasi Parte contraente che avrà espresso una riserva, conformemente alle disposizioni del paragrafo precedente, potrà, in ogni momento togliere la riserva mediante una corrispondente notificazione al Governo depositario.

lvlu1/lvlu1/titV/Art. 34

1)  Jede Streitigkeit zwischen zwei oder mehreren Vertragsparteien über die Anwendung oder Auslegung dieses Übereinkommens, welche von den nach diesem Übereinkommen mit Entscheidungsbefugnissen ausgestatteten Behörden nicht beigelegt werden kann, bildet Gegenstand von Verhandlungen zwischen den streitenden Parteien.

2)  Führen diese Verhandlungen kurzfristig zu keiner Einigung, so ersucht eine Partei den Präsidenten des Büros, einen Vermittler zu bezeichnen. Wenn es hierauf dem Vermittler nicht gelingt, von den streitenden Parteien die Zustimmung zu einer Lösung zu erlangen, so stellt er in seinem Bericht an den Präsidenten die Art und die Tragweite der Streitigkeit fest und grenzt sie ab.

3)  Wird auf diese Weise eine Uneinigkeit festgestellt, so bildet die Streitigkeit Gegenstand eines Schiedsverfahrens. Zu diesem Zweck ersucht eine der Parteien innerhalb von zwei Monaten, von der Übermittlung des Berichtes an die streitenden Parteien an gerechnet, unter Bekanntgabe des von ihr ausgewählten Schiedsrichters, den Generalsekretär des Büros um Durchführung eines Schiedsverfahrens. Die andere oder die anderen streitenden Parteien müssen innerhalb von zwei Monaten ihre eigenen Schiedsrichter ernennen. Im Unterlassungsfall ersucht eine der Parteien den Präsidenten des Internationalen Gerichtshofes um Ernennung des oder der Schiedsrichter.

Wenn mehrere Parteien gemeinsame Sache machen, gelten sie bei der Anwendung des vorhergehenden Absatzes nur als eine Partei. Im Zweifelsfall entscheidet der Generalsekretär.

Die Schiedsrichter ernennen ihrerseits einen Obmann. Können die Schiesrichter sich innerhalb von zwei Monaten nicht über diese Wahl einigen, so wird er vom Präsidenten des Internationalen Gerichtshofes bezeichnet.

4)  Das Schiedsgericht fällt seinen Schiedsspruch mit Stimmenmehrheit, bei Stimmengleichheit gibt die Stimme des Obmannes den Ausschlag. Dieser Schiedsspruch ist für alle streitenden Parteien verbindlich und ohne Rekursmöglichkeit.

5)  Zu dem Zeitpunkt, zu dem ein Staat dieses Übereinkommen unterzeichnet, ratifiziert oder ihm beitritt, kann er erklären, dass er sich an die Bestimmungen der Absätze 3 und 4 als nicht gebunden betrachtet. Die anderen Vertragsparteien sind gegenüber Staaten, die einen solchen Vorbehalt gemacht haben, an diese Bestimmungen nicht gebunden.

6)  Jede Vertragspartei, die einen Vorbehalt nach Absatz 5 gemacht hat, kann diesen Vorbehalt jederzeit durch Notifikation an die Depositarregierung zurückziehen.

 

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