0.814.293 Convenzione del 22 settembre 1992 per la protezione dell'ambiente marino dell'Atlantico del Nord-Est (con all. e app.)

0.814.293 Übereinkommen vom 22. September 1992 zum Schutz der Meeresumwelt des Nordostatlantiks (mit Anlagen und Anhängen)

annexII/Art. 3

1.  L’immersione di rifiuti o altre materie è vietata, ad eccezione dei rifiuti o altre materie elencati nei paragrafi 2 e 3 del presente articolo.

2.  L’elenco di cui al paragrafo 1 del presente articolo è il seguente:

(a)
materiali di dragaggio;
(b)
materie inerti di origine naturale, costituite da materiale geologico solido che non abbia subito trattamento chimico e i cui costituenti chimici non rischiano di venire liberati nell’ambiente marino;
(c)
fango proveniente da fognature, fino al 31 dicembre 1998;
(d)
rifiuti di pesce derivanti dalle operazioni industriali di trasformazione del pesce;
(e)
navi o aeromobili fino al 31 dicembre 2004 al più tardi.
3.
(a) È vietata l’immersione di sostanze, segnatamente dei rifiuti, di radioattività debole o media.
(b)
A titolo di eccezione al paragrafo 3 lettera (a), le Parti contraenti, – come il Regno Unito e la Francia – che auspicano conservare la possibilità di beneficiare di un’eccezione al paragrafo 3 lettera (a) in ogni caso non prima dello scadere di un periodo di 15 anni dal primo gennaio 1993, renderanno conto alla riunione della Commissione a livello ministeriale nel 1997 delle misure adottate per studiare altre opzioni a terra.
(c)
La Commissione, a meno che, prima o allo scadere di tale periodo di 15 anni, non decida, all’unanimità dei voti, di non mantenere l’eccezione prevista dal paragrafo 3 lettera (b), prenderà una decisione sulla scorta dell’articolo 13 della Convenzione sulla proroga del divieto per un periodo di dieci anni a decorrere dal primo gennaio 2008, dopo di che si terrà un’altra riunione della Commissione a livello ministeriale. Le Parti contraenti di cui al paragrafo 3 lettera (b), che auspichino ancora conservare la possibilità prevista nel paragrafo 3 lettera (b), renderanno conto, durante le riunioni della Commissione a livello ministeriale ogni due anni a decorrere dal 1999, dei progressi realizzati in vista di istituire opzioni a terra e dei risultati degli studi scientifici che indichino che ogni eventuale operazione di immersione non comporterebbe rischi per la salute dell’uomo, non nuocerebbe alle risorse biologiche e agli ecosistemi marini, non pregiudicherebbe i valori ammessi né intralcerebbe altri usi legittimi del mare.

annexII/Art. 3

1.  Das Einbringen aller Abfälle oder sonstigen Stoffe ist verboten, ausgenommen die in den Absätzen 2 und 3 aufgeführten Abfälle oder sonstigen Stoffe.

2.  Die in Absatz 1 bezeichnete Liste lautet wie folgt:

a)
Baggergut;
b)
inerte Stoffe natürlichen Ursprungs, das heisst keiner chemischen Behandlung unterzogenes festes geologisches Material, bei dem es unwahrscheinlich ist, dass seine chemischen Bestandteile in die Meeresumwelt freigesetzt werden;
c)
Klärschlamm bis zum 31. Dezember 1998;
d)
Fischabfälle aus der industriellen Fischverarbeitung;
e)
Schiffe oder Luftfahrzeuge längstens bis zum 31. Dezember 2004.
3.
a) Das Einbringen von schwach- und mittelradioaktiven Stoffen einschliesslich Abfällen ist verboten.
b)
Als Ausnahmeregelung zu Buchstabe a berichten die Vertragsparteien, welche die Möglichkeit einer Ausnahme von Buchstabe a, die keinesfalls vor Ablauf von 15 Jahren vom 1. Januar 1993 an einsetzen darf, aufrechterhalten möchten, nämlich das Vereinigte Königreich und Frankreich, der Kommission 1997 auf einer Sitzung auf Ministerebene über die Schritte, die sie zur Prüfung alternativer Möglichkeiten an Land unternommen haben.
c)
Sofern die Kommission nicht bei oder vor Ablauf dieser Frist von 15 Jahren einstimmig beschliesst, die unter Buchstabe b vorgesehene Ausnahmeregelung nicht fortzuführen, fasst sie einen Beschluss nach Artikel 13 des Übereinkommens über die Verlängerung des Verbots um einen Zeitraum von 10 Jahren vom 1. Januar 2008 an; anschliessend findet eine weitere Sitzung der Kommission auf Ministerebene statt. Die unter Buchstabe b genannten Vertragsparteien, welche die unter Buchstabe b genannte Möglichkeit weiterhin aufrechterhalten möchten, berichten der Kommission auf Sitzungen auf Ministerebene ab 1999 im Abstand von zwei Jahren über die bei der Schaffung alternativer Möglichkeiten an Land erzielten Fortschritte und über die Ergebnisse wissenschaftlicher Untersuchungen, die zeigen, dass von potentiellen Einbringungsoperationen keine Gefährdung der menschlichen Gesundheit, keine Schädigung der lebenden Ressourcen und der Meeresökosysteme, keine Beeinträchtigung der Annehmlichkeiten der Umwelt und keine Behinderung der sonstigen rechtmässigen Nutzungen des Meeres ausgehen.
 

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