0.451.47 Accordo del 15 agosto 1996 sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia (con allegati)

0.451.47 Abkommen vom 15. August 1996 zur Erhaltung der afrikanisch-eurasischen wandernden Wasservögel (mit Anhängen)

Art. III Misure generali di conservazione

1.  Le Parti contraenti adottano misure destinate alla conservazione degli uccelli acquatici migratori, con un’attenzione particolare alle specie minacciate e a quelle il cui stato di conservazione è sfavorevole.

2.  A tal fine, le Parti contraenti:

(a)
accordano agli uccelli acquatici migratori minacciati nella zona dell’Accordo una protezione tanto rigorosa quanto quella prevista ai paragrafi 4 e 5 dell’articolo III della Convenzione;
(b)
si assicurano che qualsiasi utilizzazione di uccelli acquatici migratori sia basata su una valutazione effettuata a partire dalle migliori conoscenze disponibili sull’ecologia di tali uccelli, nonché sul principio dell’utilizzazione sostenibile di tali specie e dei sistemi ecologici da cui dipendono;
(c)
identificano i siti e gli habitat degli uccelli acquatici migratori localizzati sul loro territorio e favoriscono la protezione, la gestione, la riabilitazione e il ripristino di tali siti in collaborazione con le organizzazioni elencate nell’articolo IX paragrafi (a) e (b) del presente Accordo e interessate alla conservazione degli habitat;
(d)
coordinano il loro impegno per fare in modo che una rete di habitat adeguati sia mantenuta o, se necessario, ripristinata sull’insieme dell’area di ripartizione di ciascuna specie di uccelli acquatici migratori interessata, segnatamente nel caso in cui zone umide si estendano sul territorio di più di una Parte al presente Accordo;
(e)
esaminano i problemi che si pongono o molto probabilmente si porranno a causa delle attività umane e si impegnano a mettere in atto misure correttive, comprese quelle di ripristino e riabilitazione degli habitat, e misure compensatorie in caso di perdita di habitat;
(f)
cooperano nelle situazioni d’urgenza che richiedono un intervento internazionale concertato e per identificare le specie di uccelli acquatici migratori più vulnerabili in simili situazioni; inoltre collaborano sia all’elaborazione di procedure d’urgenza appropriate che permettano di accordare una maggiore protezione a tali specie in simili situazioni, sia alla preparazione di direttive aventi come obiettivo di aiutare ciascuna delle Parti contraenti interessate a far fronte a simili situazioni;
(g)
vietano l’introduzione intenzionale nell’ambiente di specie non indigene di uccelli acquatici e adottano tutte le misure appropriate per prevenire la liberazione accidentale di tali specie se detta introduzione o liberazione nuoce allo stato di conservazione della flora e della fauna selvatiche; qualora specie non indigene di uccelli acquatici siano già state introdotte, le Parti contraenti prendono ogni provvedimento utile a impedire che tali specie diventino una minaccia potenziale per le specie indigene
(h)
danno l’avvio o sostengono ricerche sulla biologia e l’ecologia degli uccelli acquatici, incluse l’armonizzazione della ricerca e dei metodi di monitoraggio continuo e, all’occorrenza, l’elaborazione di programmi comuni o di programmi di cooperazione che vertono sulla ricerca e il monitoraggio continuo;
(i)
analizzano i loro bisogni in materia di formazione, segnatamente per ciò che concerne le ricerche, il monitoraggio continuo e la marcatura con anello degli uccelli acquatici migratori nonché la gestione delle zone umide, al fine di individuare i temi prioritari e gli ambiti in cui la formazione è necessaria e collaborano all’elaborazione e alla messa in atto di programmi di formazione appropriati;
(j)
elaborano e portano avanti programmi volti a suscitare una maggiore presa di coscienza e comprensione dei problemi generali di conservazione delle specie di uccelli acquatici migratori nonché degli obiettivi particolari e delle disposizioni del presente Accordo;
(k)
provvedono allo scambio di informazioni e dei risultati dei programmi di ricerca, di monitoraggio continuo, di conservazione e di educazione;
(l)
cooperano al fine di prestarsi reciproca assistenza per essere maggiormente in grado di concretizzare l’Accordo, segnatamente per ciò che riguarda la ricerca e il monitoraggio continuo.

Art. III Allgemeine Erhaltungsmassnahmen

1.  Die Vertragsparteien treffen Massnahmen zur Erhaltung der wandernden Wasservögel, wobei sie gefährdete Arten sowie solche mit ungünstiger Erhaltungssituation besonders berücksichtigen.

2.  Zu diesem Zweck werden die Vertragsparteien:

(a)
gefährdeten wandernden Wasservogelarten im Abkommensgebiet den gleichen strengen Schutz gewähren, der in Artikel III Absätze 4 und 5 des Übereinkommens vorgesehen ist;
(b)
sicherstellen, dass sich jegliche Nutzung von wandernden Wasservögeln auf eine Beurteilung abstützt, die auf den besten verfügbaren Kenntnissen über ihre Ökologie und dem Grundsatz der nachhaltigen Nutzung dieser Arten und der ökologischen Systeme, von denen sie abhängen, beruht;
(c)
in Verbindung mit den in Artikel IX Buchstaben (a) und (b) des Abkommens aufgeführten, sich mit der Erhaltung der Habitate befassenden Gremien, die auf ihrem Hoheitsgebiet gelegenen Stätten und Habitate der wandernden Wasservögel bestimmen und Schutz, Management, Sanierung und Wiederherstellung dieser Stätten fördern;
(d)
ihre Anstrengungen koordinieren, um zu gewährleisten, dass innerhalb des gesamten Verbreitungsgebiets der jeweiligen Wasserzugvogelart ein Netz geeigneter Habitate erhalten bleibt oder gegebenenfalls wiederhergestellt wird, insbesondere dort, wo Feuchtgebiete sich über das Hoheitsgebiet mehr als einer Vertragspartei erstrecken;
(e)
Probleme untersuchen, die sich wahrscheinlich aus menschlichen Tätigkeiten ergeben oder ergeben werden und sich bemühen, korrigierende Massnahmen, einschliesslich solcher zur Sanierung, Wiederherstellung und zum Ausgleich für den Verlust von Habitaten zu ergreifen;
(f)
in Notlagen, die eine grenzüberschreitende konzertierte Aktion erfordern, und bei der Bestimmung der wandernden Wasservogelarten, die in diesen Fällen am stärksten gefährdet sind, zusammenarbeiten; sie werden auch bei der Ausarbeitung von Dringlichkeitsverfahren, die in solchen Notlagen einen verstärkten Schutz dieser Arten gewährleisten, sowie von Richtlinien, die jeder beteiligten Vertragspartei helfen sollen, solchen Notlagen zu begegnen, mitarbeiten;
(g)
die absichtliche Einbürgerung nichtheimischer wandernder Wasservogelarten verbieten und alle geeigneten Massnahmen ergreifen, um einer unbeabsichtigten Auswilderung solcher Arten zuvorzukommen, falls diese Einbürgerung oder Auswilderung der Erhaltungssituation wildlebender Pflanzen und Tiere schaden sollte; wenn nichtheimische wandernde Wasservogelarten bereits eingebürgert worden sind, treffen die Vertragsparteien alle geeigneten Massnahmen, um zu verhindern, dass diese Arten zu einer potentiellen Bedrohung für heimische Arten werden;
(h)
die Erforschung der Biologie und Ökologie der wandernden Wasservögel einschliesslich der Harmonisierung der Forschungs- und Überwachungsmethoden und gegebenenfalls der Einrichtung gemeinsamer oder kooperativer Forschungs- und Überwachungsprogramme in die Wege leiten oder unterstützen;
(i)
ihren Ausbildungsbedarf vor allem in Bezug auf die Untersuchungen von wandernden Wasservögeln, ihre Überwachung und ihre Beringung sowie das Management von Feuchtgebieten überprüfen, um vorrangige Themen und Bereiche für die Ausbildung zu bestimmen und bei der Entwicklung und Durchführung geeigneter Ausbildungsprogramme mitzuarbeiten;
(j)
Programme entwickeln und durchführen, die zur besseren Bewusstseinsbildung beitragen und Verständnis fördern für die Probleme der Erhaltung der wandernden Wasservögel im Allgemeinen und die spezifischen Zielsetzungen und Bestimmungen dieses Abkommens im Besonderen;
(k)
Informationen und Ergebnisse von Forschungs-, Überwachungs-, Erhaltungs- und Bildungsprogrammen austauschen;
(l)
zusammenarbeiten, um gemeinsam besser in der Lage zu sein, das Abkommen umzusetzen, insbesondere auf den Gebieten der Forschung und Überwachung.
 

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