Droit international 0.3 Droit pénal - Entraide 0.31 Répression de certains délits
Diritto internazionale 0.3 Diritto penale - Assistenza giudiziaria 0.31 Repressione di taluni reati

0.312.1 Statut de Rome de la Cour pénale internationale du 17 juillet 1998

0.312.1 Statuto di Roma della Corte penale internazionale del 17 luglio 1998

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Art. 90 Demandes concurrentes

1. Si un État Partie reçoit de la Cour, conformément à l’art. 89, une demande de remise et reçoit par ailleurs de tout autre État une demande d’extradition de la même personne pour le même comportement, qui constitue la base du crime pour lequel la Cour demande la remise de cette personne, il en avise la Cour et l’État requérant.

2. Lorsque l’État requérant est un État Partie, l’État requis donne la priorité à la demande de la Cour:

a)
si la Cour a décidé, en application des art. 18 ou 19, que l’affaire que concerne la demande de remise est recevable en tenant compte de l’enquête menée ou des poursuites engagées par l’État requérant en relation avec la demande d’extradition de celui-ci, ou
b)
si la Cour prend la décision visée à l’al. a) à la suite de la notification faite par l’État requis en application du par. 1.

3. Lorsque la Cour n’a pas pris la décision visée au par. 2, al. a), l’État requis peut, s’il le souhaite, commencer à instruire la demande d’extradition de l’État requérant en attendant que la Cour se prononce comme prévu à l’al. b). Il n’extrade pas la personne tant que la Cour n’a pas jugé l’affaire irrecevable. La Cour se prononce selon une procédure accélérée.

4. Si l’État requérant est un État non partie au présent Statut, l’État requis, s’il n’est pas tenu par une obligation internationale d’extrader l’intéressé vers l’État requérant, donne la priorité à la demande de remise de la Cour, si celle-ci a jugé que l’affaire était recevable.

5. Quand une affaire relevant du par. 4 n’a pas été jugée recevable par la Cour, l’État requis peut, s’il le souhaite, commencer à instruire la demande d’extradition de l’État requérant.

6. Dans les cas où le par. 4 s’applique mais que l’État requis est tenu par une obligation internationale d’extrader la personne vers l’État non partie requérant, l’État requis détermine s’il y a lieu de remettre la personne à la Cour ou de l’extrader vers l’État requérant. Dans sa décision, il tient compte de toutes les considérations pertinentes, notamment:

a)
l’ordre chronologique des demandes;
b)
les intérêts de l’État requérant, en particulier, le cas échéant, le fait que le crime a été commis sur son territoire et la nationalité des victimes et de la personne réclamée, et
c)
la possibilité que la Cour et l’État requérant parviennent ultérieurement à un accord concernant la remise de cette personne.

7. Si un État Partie reçoit de la Cour une demande de remise et reçoit par ailleurs d’un autre État une demande d’extradition de la même personne pour un comportement différent de celui qui constitue le crime pour lequel la Cour demande la remise:

a) l’État requis donne la priorité à la demande de la Cour s’il n’est pas tenu par une obligation internationale d’extrader la personne vers l’État requérant;

b) s’il est tenu par une obligation internationale d’extrader la personne vers l’État requérant, l’État requis soit remet cette personne à la Cour soit l’extrade vers l’État requérant. Dans son choix, il tient compte de toutes les considérations pertinentes, notamment celles qui sont énoncées au par. 6, mais accorde une importance particulière à la nature et à la gravité relative du comportement en cause.

8. Lorsqu’à la suite d’une notification reçue en application du présent article, la Cour a jugé une affaire irrecevable et que l’extradition vers l’État requérant est ultérieurement refusée, l’État requis avise la Cour de cette décision.

Art. 90 Richieste concorrenti

1. Se uno Stato parte riceve dalla Corte, secondo l’articolo 89, una richiesta di consegna e peraltro riceve da un altro Stato una richiesta di estradizione della stessa persona per lo stesso comportamento che costituisce la base del reato per il quale la Corte domanda la consegna della persona, tale Stato ne informa la Corte e lo Stato richiedente.

2. Se lo Stato richiedente è uno Stato parte, lo Stato richiesto dà la precedenza alla domanda della Corte:

a)
se la Corte ha deciso, in applicazione degli articoli 18 o 19, che il caso oggetto della richiesta di consegna è ammissibile, in considerazione dell’inchiesta svolta o di un’azione giudiziaria intentata dallo Stato richiedente, rispetto alla domanda di estradizione di quest’ultimo, oppure
b)
se la Corte prende la decisione di cui al capoverso a) a seguito della notifica effettuata dallo Stato richiesto in applicazione del paragrafo 1.

3. Quando la Corte non ha preso la decisione di cui al paragrafo 2 capoverso a), lo Stato richiesto può, se lo desidera, incominciare ad istruire la richiesta di estradizione dello Stato richiesto in attesa che la Corte si pronunci come previsto al capoverso b). Esso non estrada la persona fino a quando la Corte non ha giudicato che il caso non è ammissibile. La Corte si pronuncia con giudizio direttissimo.

4. Se lo Stato richiedente è uno Stato non parte al presente Statuto, lo Stato richiesto se non è tenuto per via di un obbligo internazionale ad estradare l’interessato verso lo Stato richiedente dà la precedenza alla richiesta di consegna della Corte se quest’ultima ha giudicato che il caso era ammissibile.

5. Quando un caso di competenza del paragrafo 4 non è stato giudicato ammissibile dalla Corte, lo Stato richiesto può, se lo desidera, incominciare ad istruire la richiesta di estradizione dello Stato richiedente.

6. Nei casi in cui si applica il paragrafo 4 ma lo Stato richiesto è tenuto, per via di un obbligo internazionale, ad estradare la persona verso lo Stato non parte richiedente, lo Stato richiesto decide se sia il caso di consegnare la persona alla Corte o di estradarla verso lo Stato richiedente. Nella sua decisione, lo Stato richiesto tiene conto di tutte le considerazioni rilevanti, in modo particolare:

a)
dell’ordine cronologico delle richieste;
b)
degli interessi dello Stato richiedente, in modo particolare, se del caso, del fatto che il reato è stato commesso sul suo territorio e della nazionalità delle vittime e della persona reclamata; e
c)
della possibilità che la Corte e lo Stato richiedente raggiungano ulteriormente un accordo circa la consegna di tale persona.

7. Se uno Stato parte riceve dalla Corte una richiesta di consegna di una persona e riceve peraltro da un altro Stato una richiesta di estradizione della stessa persona per lo stesso comportamento diverso da quello che costituisce il reato per il quale la Corte domanda la consegna della persona:

a)
lo Stato richiesto dà la precedenza alla domanda della Corte, se non è tenuto, per via di un obbligo internazionale, ad estradare l’interessato verso lo Stato richiedente;
b)
se è tenuto, per via di un obbligo internazionale, ad estradare la persona verso lo Stato richiedente, lo Stato richiesto decide sia di consegnarla alla Corte sia di estradarla verso lo Stato richiedente. Nella sua decisione, esso tiene conto di tutte le considerazioni pertinenti, in modo particolare quelle enunciate al paragrafo 6, pur concedendo una particolare attenzione alla natura ed alla relativa gravità del comportamento in causa.

8. Se, a seguito di una notifica ricevuta in applicazione del presente articolo, la Corte ha giudicato un caso come inammissibile e l’estradizione verso lo Stato richiedente è ulteriormente rifiutata, lo Stato richiesto notifica la decisione della Corte.

 

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