a. La presente Convenzione sarà depositata presso gli archivi dell’Organizzazione e il Segretario generale ne trasmetterà delle copie certificate conformi a tutti i governi firmatari e agli altri che l’hanno accettata.
b. Appena la presente Convenzione entrerà in vigore essa sarà depositata dall’Organizzazione presso il Segretario generale delle Nazioni Unite, per la registrazione.
In fede di che, i plenipotenziari sottoscritti, hanno firmato la presente Convenzione.
Fatto a Londra, il 17 giugno 1960, in un solo esemplare, nelle lingue francese e inglese, i due testi facendo parimente fede.
(Seguono le firme)
a. Salvo espresse disposizioni contrarie, le presenti regole si applicano unicamente alle navi che effettuano viaggi internazionali.
b. Ciascun capitolo definisce con maggior precisione le categorie delle navi alle quali esso si applica, come pure il campo di applicazione delle disposizioni alle navi stesse.
Salvo espresse disposizioni contrarie per l’applicazione delle presenti Regole:
a. Salvo espresse disposizioni contrarie, le presenti Regole non si applicano:
b. Salvo le disposizioni di cui al capitolo V, nessuna prescrizione contenuta nelle presenti Regole deve applicarsi alle navi che navigano esclusivamente nei grandi laghi dell’America del Nord e sul San Lorenzo, nei paraggi limitati all’Est da una rotta che dal Capo des Rosiers va all’estremo occidentale dell’Isola d’Anticosti e al Nord dall’Isola d’Anticosti fino al 63esimo meridiano.
Una nave che non sia normalmente adibita a viaggi internazionali, ma che in circostanze eccezionali debba effettuare un singolo viaggio internazionale, può essere esonerata dall’Amministrazione da qualsiasi disposizione delle presenti Regole, a condizione che essa soddisfi alle prescrizioni che, secondo il parere dell’Amministrazione, siano sufficienti a garantire la sua sicurezza per il viaggio che sta per effettuare.
a. Quando le presenti Regole prescrivono di sistemare o di avere a bordo un determinato impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o un tipo dei medesimi, oppure di adottare un particolare accorgimento, l’Amministrazione può permettere la sistemazione o la dotazione di qualsiasi altro impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o l’adozione di qualsiasi altro accorgimento, a condizione che detta Amministrazione accerti, in seguito a prove appropriate, che l’impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o accorgimento, siano di efficacia almeno equivalente a quella prescritta nelle presenti Regole.
b. Qualsiasi Amministrazione che autorizza in tal modo, la sostituzione di un impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o accorgimento, deve comunicare i particolari all’Organizzazione con un rapporto sulle prove eseguite e l’Organizzazione deve chiamare tali particolari agli altri Governi contraenti per conoscenza dei loro funzionari.
L’ispezione e la visita delle navi, per quanto concerne l’applicazione delle disposizioni delle presenti Regole e la concessione di eventuali esenzioni, devono essere effettuate da funzionari dello Stato in cui la nave è registrata. Tuttavia, il Governo di detto Stato può affidare l’ispezione e la visita sia a ispettori nominati a tale scopo sia a enti da essa riconosciuti. In ogni caso il Governo interessato si rende pienamente garante della completezza ed efficacia della ispezione e della visita.
a. Ogni nave da passeggeri deve essere sottoposta alle visite qui sotto specificate:
b. Le visite più sopra specificate devono essere effettuate come segue:
A bordo delle navi da carico i mezzi di salvataggio, ad eccezione degli apparecchi radiotelegrafici a bordo delle motoimbarcazioni di salvataggio e delle radio portatili per galleggianti superstiti, e dei dispositivi per l’estitizione degl’incendi ai quali si applicano i capitoli II e III delle presenti Regole, devono essere sottoposti a un’ispezione prima e dopo l’entrata in servizio della nave, come è stabilito per le navi da passeggeri nella Regola 7, salvo la sostituzione di ventiquattro mesi invece dei dodici stabiliti nelle lettere a (ii) e b di tale Regola. I piani di lotta anticendio a bordo delle navi nuove come anche le scalette per piloti, i fanali e gli apparecchi di segnalazione sonora delle navi nuove e di quelle già esistenti devono essere parimente sottoposti a questa visita, allo scopo di garantire che essi corrispondono in pieno alle disposizioni della presente Convenzione e al Regolamento internazionale per evitare gli abbordi in mare.
Le istallazioni radio delle navi da carico alle quali si applica il capitolo IV delle presenti Regole come anche tutti gli impianti radiotelegrafici delle motoimbarcazioni di salvataggio, e le radio portatili per galleggianti superstiti, di cui la nave è dotata giusta le disposizioni del capitolo III, devono essere sottoposti alle visite, prima e dopo l’entrata in servizio della nave, previste nella Regola 7.
Lo scafo, le macchine e le dotazioni – solo quelle parti per cui non deve essere rilasciato un certificato di sicurezza (art. 12) per navi da carico – d’una nave da carico devono essere visitati a costruzione ultimata e, susseguentemente, nel modo e a intervalli di tempo giudicati necessari dall’Amministrazione. La visita deve consentire d’accertare che le sistemazioni, le caldaie, gli altri recipienti a pressione e i loro ausiliari, le macchine principali e ausiliarie, le istallazioni elettriche e ogni altra parte dell’armamento possano garantire in ogni caso l’adempimento soddisfacente del servizio per cui essi sono destinati.
Dopo una delle visite previste dalle Regole 7, 8, 9 o 10 nessun cambiamento deve essere apportato alle sistemazioni strutturali, alle macchine, all’armamento, ecc. che hanno formato oggetto della visita, senza l’autorizzazione dell’Amministrazione.
b. Ferma restando ogni altra prescrizione della presente Convenzione, qualsiasi certificato rilasciato in applicazione e in conformità delle prescrizioni della Convenzione internazionale per la sicurezza della vita umana in mare, del 1948, che sia valido al momento dell’entrata in vigore della presente Convenzione per l’Amministrazione che lo ha rilasciato, resterà valido fino alla data della sua scadenza in conformità della Regola 13, capo 1 della suddetta Convenzione del 19481.
c. Un Governo contraente, dopo che la presente Convenzione è per esso in vigore, non deve più rilasciare certificati giusta l’omonima Convenzione del 1929 o 19482.
Un Governo contraente può, a richiesta dell’Amministrazione, sottoporre a visita una nave e, se esso giudica che le prescrizioni delle presenti Regole siano soddisfatte, deve rilasciare a detta nave i certificati in conformità delle presenti Regole. Qualsiasi certificato così rilasciato deve contenere una dichiarazione attestante che esso è stato rilasciato a richiesta del Governo dello Stato in cui la nave è registrata. Tale certificato avrà lo stesso valore di quello rilasciato conformemente alla Regola 12 e dovrà essere parimenti riconosciuto.
a. Ogni Amministrazione s’impegna a effettuare un’inchiesta per ogni importante sinistro marittimo occorso a una delle sue navi sottoposte alle disposizioni della presente Convenzione se tale inchiesta potrebbe aiutare a stabilire se convenga modificare le presenti Regole.
b. Ciascun Governo contraente s’impegna a trasmettere all’Organizzazione tutte le informazioni riguardanti la conclusione di dette inchieste. Nessun rapporto o raccomandazione dell’Organizzazione basato su tali informazioni deve rivelare l’identità o la nazionalità delle navi cui si riferisce, o in qualsiasi modo stabilire o lasciar presumere una responsabilità da parte di qualsiasi nave o persona.
b. Per l’applicazione del presente capitolo:
c. Ciascuna Amministrazione può esentare da queste prescrizioni navi determinate o categorie di navi appartenenti al proprio Paese, se, nel corso del loro viaggio, non si allontanino di oltre 20 miglia dalla terra più vicina e se le condizioni del viaggio e il percorso seguito siano di natura tale che l’applicazione di una qualsiasi prescrizione del presente capitolo non sia né necessaria né ragionevole.
d. Quando una nave da passeggeri è autorizzata, conformemente alla lettera c, Regola 27 del Capo III, a trasportare un numero di persone eccedente la disponibilità dei posti stabiliti nelle imbarcazioni, essa deve conformarsi alle Regole speciali di compartimentazione stabilite nella lettera e, Regola 5, alle relative disposizioni speciali sulla permeabilità, stabilite nella lettera d, Regola 4, purché l’Amministrazione tenuto conto della natura e delle condizioni del viaggio, consideri come sufficiente l’applicazione delle altre disposizioni delle Regole del presente Capo.
e. Nel caso di navi da passeggeri utilizzate per trasportare, in viaggi speciali, un gran numero di passeggeri senza sistemazione in cuccetta, come per esempio per il trasporto di pellegrini, l’Amministrazione può, se giudica praticamente impossibile applicare le prescrizioni del presente capitolo, dispensare tali navi, purché appartenenti al proprio Paese, dall’osservanza delle prescrizioni di cui si tratta, alle seguenti condizioni:
Ferme restando tutte le disposizioni della presente Convenzione, le Regole di Simla del 1931 rimangono in vigore tra i Paesi che vi hanno aderito fino al momento in cui entreranno in vigore le prescrizioni contemplate alla lettera e (ii) della presente Regola.
Salvo espresse disposizioni contrarie, per l’applicazione del presente Capitolo:
(La parte B si applica solamente alle navi da passeggeri, ad eccezione della Regola 19, che si applica anche alle navi da carico).
a. La lunghezza allagabile in ciascun punto della lunghezza della nave deve essere determinata con un metodo di calcolo che tenga in considerazione la forma, l’immersione e le altre caratteristiche della nave.
b. In una nave col ponte delle paratie continuo, per lunghezza allagabile in un determinato punto si intende la massima parte di lunghezza della nave avente il suo centro nel punto considerato e che può essere allagata nelle ipotesi indicate dalla Regola 4 senza che la nave si immerga oltre la linea limite.
a. Quando in una o più parti della nave le paratie stagne si estendono a un ponte più alto che nel resto della nave, e si desidera, nel calcolo della lunghezza allagabile, beneficiare di questa più alta estensione delle paratie, possono essere usate separate linee limite per ciascuna porzione della nave, purché:
c Nelle navi aventi una lunghezza eguale o superiore a 100 metri (o 330 piedi), una delle paratie principali trasversali, a poppavia del gavone di prora, deve essere sistemata a una distanza dalla perpendicolare avanti non maggiore della lunghezza ammissibile.
d Una paratia trasversale principale può avere un recesso, purché ogni parte del recesso sia compresa tra due superfici verticali, sui due lati della nave, situate a una distanza dal fasciame esterno uguale a un quinto della larghezza della nave, come definita dalla Regola 2, e misurata normalmente al piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento di compartimentazione.
Qualsiasi porzione di recesso oltrepassante i detti limiti deve essere considerata come uno scalino e sottoposta alle regole della lettera seguente.
e Una paratia trasversale principale può avere uno scalino purché soddisfi a una delle seguenti condizioni:
f Quando una paratia trasversale principale presenta un recesso ovvero uno scalino, deve essere sostituita, nello studio della compartimentazione da una equivalente paratia piana.
g Se la distanza tra due paratie trasversali principali adiacenti, o tra le loro equivalenti paratie piane, ovvero tra due piani trasversali passanti tra le parti più ravvicinate di due paratie a scalino, è minore della più piccola delle due lunghezze: metri 3,05 (o 10 piedi) più il 3 per cento della lunghezza della nave, ovvero metri 10,67 (o 35 piedi), una sola di queste paratie è considerata come facente parte della compartimentazione conformemente alle prescrizioni della Regola 5.
h Quando uno dei compartimenti stagni principali formati da paratie trasversali contiene una propria suddivisione, e può essere dimostrata, a soddisfazione dell’Amministrazione, che, in seguito a qualunque specie di avaria laterale, estendentesi per la minore delle due lunghezze: metri 3,05 (o 10 piedi) più il 3 per cento della lunghezza della nave, ovvero metri 10,67 (o 35 piedi), il volume del compartimento principale non risulterebbe allagato per intero, una proporzionale tolleranza può essere concessa nella determinazione della lunghezza ammissibile di quel compartimento. In tal caso, il volume dell’effettiva riserva di galleggiabilità attribuita al fianco non avariato non deve essere maggiore di quello assunto per il fianco avariato.
i Quando il fattore di compartimentazione previsto è inferiore o uguale a 0,5 la lunghezza combinata di due compartimenti adiacenti qualsiasi non deve superare la lunghezza allagabile.
a Per la nave integra, nelle diverse condizioni di servizio, deve essere prevista una stabilità tale che dopo l’allagamento di un qualsiasi compartimento principale, il quale si trovi nei limiti della lunghezza allegabile, la nave resista allo stato finale dell’allagamento.
Quando due compartimenti principali contigui, separati da una paratia a scalino, rispondono alle prescrizioni della lettera e (i), Regola 6, la stabilità allo stato integro deve essere tale che la nave resista all’allagamento di due compartimenti contigui.
Quando il fattore di compartimentazione richiesto è eguale o inferiore a 0,50, ma superiore a 0,33, la stabilità, allo stato integro, deve essere tale che la nave soddisfi a questa condizione, supponendo allagati due qualsiasi compartimenti principali contigui.
Quando il prescritto fattore di compartimentazione è uguale o inferiore a 0,33, la stabilità allo stato integro dev’essere tale che la nave resista all’allagamento di tre qualsiasi compartimenti principali contigui.
c Nei calcoli di stabilità in caso di avaria si devono assumere le seguenti permeabilità per volumi e superfici:
Spazi | Permeabilità |
Occupati dalle merci, carbone, provviste Occupati da alloggi Occupati da macchinari Destinati ai liquidi | 60 95 85 0 oppure 95 |
scegliendo fra questi due ultimi il valore che implica le prescrizioni più severe. Per gli spazi che, nelle vicinanze del pelo d’acqua, dopo l’avaria, non contengono alcuna superficie considerevole di macchine o di locali abitati e per gli spazi che non sono di regola occupati da quantitativi considerevoli di merci o viveri devono essere adottate delle permeabilità di superficie più elevate.
d Le dimensioni della falla considerata è supposto che siano le seguenti:
e L’allagamento non simmetrico deve essere contenuto al minimo compatibile con l’efficienza delle sistemazioni. Quando occorre correggere pronunciati angoli di sbandamento, i mezzi di bilanciamento devono, se praticamente possibile, essere automatici ma, in ogni caso, se sono previste delle sistemazioni per il bilanciamento trasversale, deve essere possibile di manovrare quest’ultimo da un punto sito sopra il ponte delle paratie. Queste sistemazioni, come anche i dispositivi di comando, come pure il valore dello sbandamento massimo prima del bilanciamento, devono essere approvati dall’Amministrazione. Se sono richiesti dei dispositivi di bilanciamento trasversale, la durata di quest’ultimo non deve superare i 15 minuti. Tutti i dati necessari concernenti l’uso di queste disposizioni devono essere forniti al comandante della nave.
f La nave, nella sua situazione definitiva dopo l’avaria e dopo che le misure di bilanciamento sono state prese, deve soddisfare alle seguenti condizioni:
g Il comandante della nave deve essere fornito di tutti i dati necessari per mantenere, a nave integra e nelle condizioni di servizio, una stabilità sufficiente per mettere la nave in grado di resistere al danno più sfavorevole. Nel caso di nave che richiedono mezzi di bilanciamento trasversali, il comandante della nave deve essere informato delle condizioni di stabilità sulle quali i calcoli dello sbandamento sono stati basati, e deve essere avvertito che potrebbe verificarsi uno sbandamento se la nave subisse un danno trovandosi in condizioni meno favorevoli di quelle presupposte.
Quando occorra zavorra liquida, quest’ultima non può, di regola, essere introdotta nei serbatoi del carburante. Sulle navi in cui ciò non è possibile, dev’essere istallato un separatore dell’acqua inquinata che sia stato approvato dall’Amministrazione, oppure devono essere previsti degli altri mezzi, ammessi dall’Amministrazione, per la depurazione delle acque di zavorra prima dello scarico fuori bordo.
b La paratia del gavone di poppa e le paratie separanti lo spazio dell’apparato motore, e gli spazi per il carico per passeggeri di proravia, e poppavia, devono estendersi stagne fino al ponte delle paratie. Tuttavia l’arresto della paratia del gavone di poppa può avvenire al disotto del ponte delle paratie, purché non sia compromesso il grado di sicurezza della nave per quanto riguarda la compartimentazione.
c In ogni caso i tubi di uscita degli alberi motori devono essere racchiusi in spazi di moderato volume. Il pressatrecce di poppa deve trovarsi entro una galleria stagna o in altro spazio stagno di volume tale che, se allegato per perdita attraverso il pressatrecce, la linea limite non venga sommersa.
a Il doppio fondo deve estendersi dalla paratia del gavone di prora alla paratia del gavone di poppa per quanto ciò sia possibile e compatibile con le caratteristiche costruttive ed il normale esercizio della nave.
b Quando è prescritta la sistemazione di un doppio fondo, la sua altezza deve essere di soddisfazione dell’Amministrazione e il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a murata, in modo da proteggere il fondo alla curva del ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente quando, condotta dal vertice dell’angelo esterno inferiore del rettangolo circoscritto alla sezione maestra una retta inclinata di 25 gradi sull’orizzontale fino all’intersezione col tracciato fuori ossatura della sezione maestra e considerato il piano orizzontale passante per tale intersezione, si verifichi che nessun punto della linea di intersezione dell’orlo esterno della lamiera marginale col fasciame esterno risulti al disotto di detto piano orizzontale.
c I pozzetti di sentina, praticati nei doppi fondi in comunicazione con l’impianto di esaurimento delle stive, ecc., non devono essere più profondi del necessario. La loro profondità non deve mai essere superiore della profondità del doppio fondo nel piano di simmetria, diminuita di 457 millimetri (18 pollici) e tali pozzetti non devono estendersi al disotto del piano orizzontale indicato nel paragrafo b della presente Regola. Un pozzetto estendentesi fino al fasciame esterno può peraltro essere permesso all’estremità poppiera delle gallerie degli alberi motori delle navi ad elica. Altri pozzetti (ad es. per l’olio di lubrificazione sotto le macchine principali), possono essere autorizzati dall’Amministrazione se essa ritiene che le sistemazioni assicurano una protezione equivalente a quella data da un doppio fondo conformemente alle prescrizioni della presente Regola.
d Un doppio fondo in corrispondenza di compartimenti stagni di media grandezza destinati esclusivamente al trasporto di liquidi può essere omesso a condizione che, a giudizio dell’Amministrazione, non sia compromessa la sicurezza della nave in caso di avaria del fondo o del fianco.
e Nel caso di navi alle quali si applicano le prescrizioni della lettera d. Regola 1 del presente Capitolo ed adibite al servizio regolare di viaggi internazionali brevi, entro i limiti stabiliti dalla Regola 2 del Capitolo III, l’Amministrazione può accordare l’esenzione del doppio fondo per qualsiasi parte della nave avente un fattore di compartimentazione non maggiore di 0,50 se essa ritiene che la sistemazione di un doppio fondo per dette parti non è compatibile con le caratteristiche costruttive e il normale esercizio della nave.
a Affinché il grado di compartimentazione conservi la sua efficacia, una linea di galleggiamento corrispondente all’immersione della compartimentazione approvata, dev’essere assegnata e marcata sui fianchi della nave. Una nave avente spazi specialmente costruiti per l’uso alternato di passeggeri o di trasporto merci può, a richiesta dell’armatore, avere assegnata e marcata sul fianco una o più linee di addizionali galleggiamenti, corrispondenti alle immersioni di compartimentazione che l’Amministrazione può approvare nelle diverse condizioni di servizio.
b I galleggiamenti di compartimentazione assegnati e marcati devono essere annotati nel Certificato di sicurezza per navi da passeggeri, designando con la indicazione C. 1 quello che si riferisce al caso in cui la nave sia addetta principalmente al servizio dei passeggeri, e con C. 2, C. 3, ecc. quelli che si riferiscono a condizioni alterne di servizio.
c Il bordo libero corrispondente a ciascun di questi galleggiamenti va misurato nella stessa posizione e a partire dalla stessa linea di riferimento tracciata per i bordi liberi assegnati in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico1.
d Il bordo libero corrispondente a ciascun galleggiamento di compartimentazione approvato ed alle condizioni di servizio corrispondenti, deve essere chiaramente indicato sul certificato di sicurezza per navi da passeggeri.
e In nessuno caso la marca di un galleggiamento di compartimentazione può essere posta al di sopra della più alta marca di galleggiamento di massimo carico, in acqua salata, determinata sia in base alla robustezza della nave, sia in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico.
f Qualunque sia la posizione delle marche dei galleggiamenti di compartimentazione, una nave non deve mai essere caricata in modo da far immergere la marca di bordo libero corrispondente alla stagione ed alla località determinata in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico.
g Una nave non deve mai essere caricata in modo che quando si trovi in acqua salata sia sommersa la marca del galleggiamento di compartimentazione corrispondente al viaggio in atto ed alle condizioni di servizio.
1 RS 0.747.305.411
a Ciascuna paratia stagna di compartimentazione, sia essa trasversale o longitudinale deve essere costruita in modo da sopportare, con un adeguato margine di resistenza, la pressione della più alta colonna di acqua che potrebbe venire a sopportare in caso d’avaria della nave, e per lo meno la pressione di una colonna d’acqua elevata fino alla linea limite. La costruzione di queste paratie deve essere di soddisfazione dell’Amministrazione.
c La prova, mediante riempimento di acqua dei compartimenti principali, non è obbligatoria. Quando non è fatta la prova mediante riempimento, è obbligatoria una prova a getto; questa prova deve essere eseguita nello stadio più avanzato di costruzione della nave. In ogni caso deve essere eseguito un esame accurato delle paratie stagne.
d il gavone di prora, i doppi fondi (comprese le chiglie a cassone) ed i doppi fianchi devono essere provati con battente d’acqua corrispondente alle prescrizioni del paragrafo a della presente Regola.
e I depositi destinati a contenere liquidi e che fanno parte della compartimentazione della nave, devono essere provati per la loro tenuta stagna col maggiore dei seguenti battenti d’acqua: o quello corrispondente al massimo galleggiamento di compartimentazione o quello corrispondente ai 2/3 dell’altezza della faccia superiore della chiglia alla linea limite in corrispondenza del deposito, purché in nessun caso il battente d’acqua sia inferiore a metri 0,92 (3 piedi) al disopra del cielo del deposito.
f Le prove indicate nelle lettere d ed e della presente Regola hanno lo scopo di verificare che le strutture di compartimentazione siano stagne; esse non devono essere considerate come prove sufficienti per stabilire l’idoneità di un compartimento a contenere combustibile liquido o a soddisfare altri usi speciali, per i quali può essere richiesta una prova più severa, in dipendenza dell’altezza che il liquido può raggiungere nel deposito considerato o nelle sue tubolature.
a Il numero delle aperture praticate nelle paratie stagne deve essere ridotto al minimo compatibile con le caratteristiche costruttive e il normale esercizio della nave; tali aperture devono essere dotate di mezzi di chiusura soddisfacenti.
e Entro gli spazi dell’apparato motore principale ed ausiliario, ivi incluso le caldaie che servono alla propulsione, e tutti depositi permanenti di carbone, non può essere applicata più di una porta di comunicazione attraverso ciascuna paratia trasversale principale ad esclusione delle porte dei carbonili e delle gallerie degli alberi motori. Se vi sono due o più linee di assi, le gallerie relative devono essere collegate da un passaggio intercomunicante. Se vi sono due alberi motori vi deve essere soltanto una porta tra lo spazio dell’apparato motore e le gallerie degli alberi motori, e solo due porte se vi sono più di due alberi motori. Tutte queste porte devono essere del tipo a scorrimento e devono essere situate in modo da avere la soglia il più alto possibile. Il meccanismo per la manovra a braccia di queste porte, al di sopra del ponte delle paratie, deve essere situato fuori del locale apparato motore, purché sia compatibile con una soddisfacente sistemazione del relativo meccanismo.
g. Le porte a cerniera (Classe 1) devono essere munite di mezzi rapidi di chiusura, quali le maniglie di serraggio, manovrabili da ciascun lato della paratia.
h. Le porte a scorrimento con manovra a braccia (Classe 2), possono essere a movimento verticale od orizzontale. Deve essere possibile manovrare il loro meccanismo dai due lati della porta stessa ed inoltre da una posizione accessibile al di sopra del ponte delle paratie con un meccanismo a rotazione continua o con altro dispositivo di manovra di tipo approvato che dia le stesse garanzie di sicurezza.
Se per la particolare disposizione dei locali non è praticamente possibile la manovra dai due lati, possono essere concesse delle deroghe a tale prescrizione. Nel caso di manovra a braccia, il tempo necessario per la completa chiusura della porta con nave dritta, non deve superare 90 secondi.
m. L’impiego di lamiere rimovibili non è tollerato che nelle paratie dello spazio degli apparati motori. Tali lamiere rimovibili devono essere sempre a posto prima della partenza e non devono essere rimosse durante la navigazione se non per una imperiosa necessità. Devono essere adottate le necessarie precauzioni nel loro ricollocamento a posto per garantire la perfetta tenuta stagna dei giunti.
n. Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse durante la navigazione, salvo quando esigenze di esercizio della nave richiedano che siano aperte. In tal caso devono essere sempre pronte alla chiusura immediata.
a. Il numero delle aperture nel fasciame esterno deve essere ridotto al minimo compatibile con le caratteristiche costruttive e con il normale esercizio della nave.
b. La sistemazione e l’efficacia dei mezzi per la chiusura di qualsiasi apertura nel fasciame esterno devono essere rispondenti alla funzione ed alla ubicazione dei mezzi stessi e devono, in linea di massima, essere di soddisfazione dell’Amministrazione.
d. Efficaci controportellini interni a cerniera che possano essere facilmente chiusi e resi effettivamente stagni devono essere sistemati a tutti i portellini di murata; detti controportellini possono essere rimovibili nei locali passeggeri in cabina (non in quelli di stiva), soltanto a poppavia di un ottavo della lunghezza della nave dalla perpendicolare prodiera ed al di sopra di una linea parallela al ponte delle paratie a murata, avente il suo punto più basso alla quota di metri 3,66 (12 piedi) più il 2,5 per cento della larghezza della nave al disopra del massimo galleggiamento di compartimentazione, a meno che, rispetto a quanto richiesto dalla Convenzione internazionale per la linea di massimo carico in vigore, essi debbano essere del tipo inamovibile. I predetti controportellini rimovibili devono essere sistemati vicino ai relativi portellini in murata.
e. I portellini di murata ed i loro controportellini che non sono accessibili durante la navigazione devono essere chiusi e fissati prima che la nave lasci il porto.
g. Nel fasciame esterno della nave al di sotto della linea limite non possono essere sistemati portellini di murata a ventilazione automatica senza speciale autorizzazione dell’Amministrazione.
h. Il numero degli ombrinali, degli scarichi d’igiene e delle altre simili aperture nel fasciame esterno deve essere ridotto al minimo sia facendo confluire ad un solo sbocco il maggior numero possibile di tubi di scarico d’igiene od altri, sia mediante altre sistemazioni soddisfacenti.
1 RS 0.747.305.411
b. Tutte le porte stagne devono essere provate idrostaticamente con pressione corrispondente all’altezza del ponte delle paratie. La prova deve essere fatta prima che la nave entri in servizio, prima o dopo della sistemazione della porta.
a. I ponti, i cofani, le gallerie, le chiglie a cassone e le condotte per la ventilazione, quando sono stagni devono avere la stessa robustezza delle paratie stagne situate a pari livello. I mezzi impiegati per assicurare a tali elementi la tenuta stagna ai dispositivi adottati per chiudere le aperture esistenti in essi devono essere di soddisfazione dell’Amministrazione. Le condotte stagne di ventilazione ed i cofani devono essere prolungati almeno fino al di sopra del ponte delle paratie.
b. Dopo la costruzione, i cofani, le gallerie e le condotte di ventilazione che devono essere a tenuta stagna devono essere sottoposti a prova a getto; i ponti stagni devono essere sottoposti a prova a getto o a prova con allagamento.
a. L’Amministrazione può richiedere che siano prese tutte le disposizioni pratiche e ragionevoli per limitare l’entrata e il deflusso dell’acqua al disopra del ponte delle paratie. Tali disposizioni possono includere la costruzione di paratie stagne parziale o di costole rinforzate. Se al disopra, o nelle immediate vicinanze di una paratia stagna principale vi sono delle paratie stagne parziali e costole rinforzate, esse devono avere un collegamento stagno con il fasciame esterno e con il ponte delle paratie in modo da limitare il deflusso lungo il ponte stesso con nave sbandata in avaria. Se la paratia stagna parziale non è in continuazione della paratia stagna sottostante, il ponte delle paratie compreso tra di esse deve essere effettivamente stagno.
b. Il ponte delle paratie, o un altro ponte ad esso soprastante, deve essere stagno alle intemperie nel senso che, nelle condizioni normali del mare, l’acqua non possa penetrare attraverso ad esso verso il basso. Tutte le aperture praticate nel ponte esposto devono avere battenti d’altezza e robustezza sufficiente e devono essere dotate di mezzi efficaci per chiuderle rapidamente in modo stagno alle intemperie. Aperture a murata per scarico di acqua, parapetti a giorno e/o ombrinali devono essere sistemati come necessario per far defluire rapidamente l’acqua dal ponte esposto in tutte le condizioni di tempo.
c. I portelli di murata, i portelloni d’imbarco, i portelli di carico, i portelli da carbone e gli altri dispositivi per chiudere aperture praticate nel fasciame esterno al disopra della linea limite, devono essere di tipo o costruzione efficace e di sufficiente robustezza, tenuto debito conto della natura degli spazi nei quali essi sono situati, nonché della loro posizione rispetto al massimo galleggiamento di compartimentazione.
d. Efficaci controportellini interni a cerniera, che possono essere facilmente chiusi e resi effettivamente stagni, devono essere sistemati a tutti i portellini di murata dei locali ubicati al disotto del ponte immediatamente sovrastante il ponte delle paratie.
a. Le navi da passeggeri e le navi da carico devono subire, dopo la loro ultimazione, una prova che permetta di determinare gli elementi della loro stabilità. Il comandante deve ricevere tutte le indicazioni che gli sono necessarie per metterle in grado, in modo semplice e rapido, di determinare le caratteristiche di stabilità della nave nelle varie condizioni di esercizio. Copia di tali informazioni deve essere consegnata all’Amministrazione.
b. Se una nave subisce delle modifiche tali da variare in modo apprezzabile le informazioni sulla stabilità fornite al comandante, nuove informazioni devono essere formulate e fornite al comandante. Se necessario, si deve ripetere la prova di stabilità della nave.
c. L’Amministrazione può dispensare una nave dalla prova di stabilità purché disponga di elementi base dedotti dalla prova di stabilità di una nave gemella o purché sia dimostrato, a soddisfazione dell’Amministrazione, che le informazioni sulla stabilità della nave esentata, in tal modo dedotte dagli anzidetti elementi base, sono sicuramente attendibili.
d. L’Amministrazione può ugualmente dispensare dalla prova di stabilità una nave singola o una serie di navi, specialmente progettate per il trasporto di liquidi o minerali alla rinfusa, quando dati esistenti per navi simili dimostrino chiaramente che, tenuto conto delle proporzioni e sistemazioni della nave, si avrà sempre, in tutte le probabili condizioni di carico, un’altezza metacentrica più che sufficiente.
Devono essere esposti permanentemente, per debita conoscenza dell’Ufficiale responsabile della nave, i piani indicati con chiarezza, per ogni ponte e stiva, i limiti dei compartimenti stagni, le loro aperture con i rispettivi mezzi di chiusura, l’ubicazione dei relativi comandi, e le misure da adottare nel caso di un qualsiasi sbandamento dovuto ad allagamento. Inoltre devono essere messi a disposizione degli ufficiali della nave, opuscoli contenenti le sopra menzionate informazioni.
Sulle navi da passeggeri e, per quanto possibile, sulle navi da carico, per guida degli ufficiali della nave devono essere permanentemente esposti i piani generali, indicanti chiaramente per ciascun ponte le stazioni di comando antincendio, le varie zone delimitate dalle paratie tagliafuoco principali, così come le zone delimitate da paratie ritardanti il fuoco (se ve ne sono), nonché le indicazioni degli impianti di allarme, degli impianti rivelatori di incendio, dell’impianto automatico di estinzione a spruzzo (se vi è), degli impianti per l’estinzione degli incendi, dei mezzi di accesso ai vari compartimenti, ponti, ecc. e degli impianti di ventilazione, ivi comprese le ubicazioni delle serrandole di chiusura delle condotte e i numeri di identificazione dei ventilatori che servono ciascuna zona. Un’altra disposizione, a criterio dell’Amministrazione, può essere quella di raccogliere tutti dati sopraddetti in un fascicolo, una copia del quale deve essere fornita a ciascun ufficiale ed un’altra copia deve essere sempre disponibile a bordo in posizione di facile accesso. Piani e fascicoli devono essere tenuti in perfetto ordine ed eventuali aggiornamenti vi devono essere riportati con ogni possibile sollecitudine.
a. Il presente Capitolo, salvo espresse disposizioni contrarie, si applica alle navi nuove adibite a viaggi internazionali, come segue:
Parte A – Navi da passeggeri e navi da carico;
Parte B – Navi da passeggeri;
Parte C – Navi da carico.
b. Nel caso di navi esistenti adibite a viaggi internazionali, le quali non si siano ancora uniformate alle prescrizioni del presente Capitolo relative alle navi nuove, devono essere stabilite dall’Amministrazione le misure da prendersi per ciascuna nave per ottenere, per quanto sia praticabile e ragionevole, ed al più presto possibile, l’applicazione sostanziale delle prescrizioni del presente Capitolo.
La disposizione del capoverso del comma (i) del paragrafo b della Regola 27 del presente Capitolo, si applica tuttavia alle navi esistenti soltanto:
(La parte A si applica sia alle navi da passeggeri che a quelle da carico)
a. Nel presente Capitolo l’espressione «viaggio internazionale breve» indica un viaggio internazionale nel corso del quale la nave non si allontani più di 2000 miglia da un porto o da un luogo ove i passeggeri e l’equipaggio possano trovare rifugio, e nel corso del quale la distanza tra l’ultimo porto di scalo nel Paese ove il viaggio ha origine e il porto finale di destinazione non supera le 600 miglia;
b. l’espressione «zattera di salvataggio» indica una zattera che soddisfa alle prescrizioni della Regola 15 o dalla Regola 16 del presente Capitolo;
c. l’espressione «dispositivo approvato per la messa in acqua» indica un dispositivo approvato dall’Amministrazione e adatto per ammainare in acqua, dal punto d’imbarco, una zattera di salvataggio a completo carico con tutte le persone che è autorizzata a trasportare e il suo armamento;
d. l’espressione «marittimo abilitato» indica qualsiasi membro dell’equipaggio che abbia un certificato di idoneità rilasciato secondo le disposizioni della Regola 32 del presente Capitolo;
e. l’espressione «apparecchio galleggiante» indica un mezzo galleggiante (che non sia imbarcazione di salvataggio, zattera di salvataggio, salvagente anulare o cintura di salvataggio), destinato a sostenere un numero determinato di persone che si trovano nell’acqua, e di costruzione tale da conservare la sua forma e le sue caratteristiche.
a. L’Amministrazione, se giudica che le condizioni del viaggio e di riparo del percorso sono di natura tale da rendere l’applicazione integrale delle prescrizioni del presente Capitolo non ragionevole o non necessaria, può esentare da tali prescrizioni, in misura adeguata, determinate navi o categorie di navi, le quali nel corso del loro viaggio non si allontanino oltre 20 miglia della terra più vicina.
b. Per le navi da passeggeri che effettuano viaggi internazionali e che sono utilizzate per trasportare, in viaggi speciali, gran numero di passeggeri senza sistemazione in cuccette, come ad esempio trasporto di pellegrini, l’Amministrazione, se ritiene che non è praticamente possibile applicare le prescrizioni del presente Capitolo, può dispensare tali navi, appartenenti al proprio Paese, dall’osservanza delle prescrizioni in oggetto, alle seguenti condizioni:
Ferme restando tutte le disposizioni della presente Convenzione, le Regole di Simla del 1931 rimangono in vigore tra i Paesi che vi hanno aderito fino al momento in cui entreranno in vigore le prescrizioni contemplate nella lettera b (iv) della presente Regola.
a. Il principio di massima che disciplina le disposizioni concernenti le imbarcazioni di salvataggio, le zattere di salvataggio e gli apparecchi galleggianti di una nave cui si applica il presente Capitolo è che essi devono essere prontamente utilizzabili in caso di emergenza.
b. Per essere pronte all’uso le imbarcazioni di salvataggio, le zattere di salvataggio e gli apparecchi galleggianti devono soddisfare alle seguenti condizioni:
c. Tutti i mezzi di salvataggio devono essere mantenuti in buono stato di servizio e pronti per l’immediato uso, prima della partenza e per tutta la durata del viaggio.
a. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere costruite a regola d’arte e devono avere forme e proporzioni che assicurino loro una buona stabilità in mare ed un bordo libero sufficiente quando sono completamente cariche con tutte le persone e l’armamento. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono poter conservare una stabilità positiva quanto aperte al mare e completamente cariche con tutte le persone e l’armamento.
c. Nessuna imbarcazione di salvataggio può essere approvata se il suo peso, quando è completamente carica con tutte le persone e l’armamento, eccede i 20.300 chilogrammi (20 tonnellate inglesi), o se la sua capacità, calcolata secondo le prescrizioni della Regola 7 del presente Capitolo, è superiore a 150 persone.
d. Tutte le imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare più di 60 persone ma non oltre 100 persone, devono essere motoscafi di salvataggio rispondenti alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo o essere imbarcazioni di salvataggio con un mezzo approvato di propulsione meccanica rispondente alle prescrizioni della Regola 10 del presente Capitolo. Tutte le imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare più di 100 persone devono essere motoscafi rispondenti alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo.
e. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere sufficiente robustezza da permettere di essere ammainate in acqua, senza danni, quando sono completamente cariche con tutte le persone e l’armamento. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una robustezza tale da non presentare deformazione residua se sottoposte a un sovraccarico del 25 per cento.
f. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una insellatura media almeno uguale al 4 per cento della lunghezza. Tale insellatura deve essere, approssima-tivamente, di forma parabolica.
g. Nelle imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare 100 o più persone, il volume dei dispositivi di galleggiabilità deve essere aumentato a soddisfazione dell’Amministrazione.
h. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una galleggiabilità propria, o devono essere munite di casse d’aria a tenuta stagna o di altro equivalente materiale di galleggiabilità, non soggetto a corrosioni, il quale non deve essere intaccabile dagli idrocarburi, sufficiente per la galleggiabilità dell’imbarcazione e del suo armamento quando la imbarcazione stessa è allagata e aperta al mare. Devono essere inoltre provvedute di addizionali casse d’aria stagne od altro equivalente materiale di galleggiabilità, non soggetto a corrosioni, il quale non deve essere intaccabile dagli idrocarburi, di un volume almeno uguale ad un decimo della capacità cubica della imbarcazione. L’Amministrazione può permettere che le casse d’aria a tenuta stagna siano riempite con materiale di galleggiabilità non soggetto a corrosioni e che non sia intaccabile dagli idrocarburi.
i. I banchi di voga e quelli laterali devono essere situati in quanto più in basso è possibile nell’imbarcazione.
j. Tutte le imbarcazioni di salvataggio, ad esclusione di quelle costruite in legno, devono avere un coefficiente di finezza, misurato in conformità alle prescrizioni della Regola 6 del presente Capitolo, non inferiore a 0,64.
Il numero di persone che una imbarcazione di salvataggio è autorizzata a portare è determinato dal massimo numero intero ottenuto dividendo, come segue, la capacità in metri cubi per una imbarcazione di salvataggio.
di lunghezza uguale o superiore a metri 7,30 (24 piedi)
per una imbarcazione di salvataggio di lunghezza di metri 4,90 (16 piedi)
per una imbarcazione di salvataggio di lunghezza uguale o superiore a metri 4,90 (16 piedi), ma inferiore a metri 7,30 (24 piedi):
purché in nessun caso il numero ottenuto risulti più elevato del numero di persone adulte, munite di cintura di salvataggio, che possano stare sedute senza ostacolare in alcun modo l’uso dei remi o il funzionamento di altro mezzo di propulsione.
a. Le navi da passeggeri devono avere per ciascun lato della nave almeno un motoscafo di salvataggio che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo. Tuttavia, è prescritto soltanto un motoscafo di salvataggio per le navi da passeggeri autorizzate a trasportare in totale, fra passeggeri ed equipaggio, non più di 30 persone.
b. Le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 1600 tonnellate, ad eccezione delle navi cisterna, delle navifattoria baleniere, delle navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e delle navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, devono avere almeno un motoscafo di salvataggio che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 dei presente Capitolo.
c. Le navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate, le navifattoria baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e le navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, devono avere, su ciascun lato, almeno un motoscafo che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo.
a. Un motoscafo di salvataggio deve soddisfare alle seguenti condizioni:
b. Il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità di un motoscafo di salvataggio, se è il caso, deve essere aumentato, rispetto a quanto prescritto dalla Regola 5 del presente Capitolo, del volume corrispondente ai dispositivi interni di galleggiabilità necessari per sostenere il motore ed i suoi accessori e, se esistono, il proiettore e l’impianto radiotelegrafico con i loro accessori, quando tale volume ecceda il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità richiesti. Tale aumento deve essere effettuato in ragione di 0,0283 metri cubi (1 piede cubo) per persona, per sostenere il numero di persone supplementari che l’imbarcazione potrebbe portare se venissero tolti il motore ed i suoi accessori e, se esistono, il proiettore e l’impianto radiotelegrafico con i loro accessori.
Un’imbarcazione di salvataggio a propulsione meccanica che non sia un motoscafo deve soddisfare alle seguenti condizioni:
a. il dispositivo di propulsione deve essere di tipo approvato e deve avere una potenza sufficiente per permettere alla imbarcazione di salvataggio di distaccarsi prontamente dalla nave quando messa in acqua, come pure di mantenere la rotta in condizioni di tempo sfavorevoli. Se il dispositivo di propulsione è azionato a braccia, deve essere tale da poter essere azionato da persone inesperte e deve poter funzionare quando l’imbarcazione di salvataggio è allagata.
b. Vi deve essere un dispositivo mediante il quale il timoniere possa azionare la marcia indietro in qualsiasi momento quando il dispositivo di propulsione è in moto.
c. Il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità di un’imbarcazione di salvataggio a propulsione meccanica, che non sia motoscafo, deve essere aumentato per compensare il peso del dispositivo di propulsione.
a. La dotazione normale di ogni imbarcazione di salvataggio deve essere la seguente:
b. Nel caso di navi che effettuano viaggi di durata tale che a parere dell’Amministrazione le dotazioni specificate nei comma (vi), (xii), (xix), (xx) e (xxv) della lettera a della presente Regola sono considerate superflue, l’Amministrazione può permetterne la dispensa.
c. Nonostante le disposizioni della lettera a della presente Regola, i motoscafi di salvataggio o le altre imbarcazioni di salvataggio a propulsione meccanica di tipo approvato sono esonerati dall’obbligo di avere albero o vele o oltre metà dei remi di dotazione, ma devono essere dotati di due ganci d’accosto.
d. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere un mezzo adatto per permettere alle persone in acqua di salire sulle imbarcazioni stesse.
e. Tutti i motoscafi di salvataggio devono avere un estintore d’incendio portatile, di tipo approvato, a schiuma od altra sostanza adatta per l’estinzione di un incendio di combustibile liquido.
Tutti gli oggetti di dotazione di una imbarcazione di salvataggio che non siano già sistemati negli appositi ripostigli, ad eccezione del gancio d’accosto, che deve rimanere libero e pronto all’uso, devono essere convenientemente assicurati nell’interno della imbarcazione stessa. Le legature devono essere fatte in modo da assicurare la rizzatura degli oggetti e tali da non ostacolare i ganci di attacco dei paranchi, né impedire il pronto imbarco nella imbarcazione.
Tutti gli oggetti di dotazione di una imbarcazione di salvataggio devono essere raggruppati in modo compatto ed appropriato ed essere, il più possibile, di peso e dimensioni ridotte.
a. Tutte le navi, ad eccezione di quelle che hanno, per ciascun lato della nave, un motoscafo di salvataggio munito di impianto radiotelegrafico rispondente alle prescrizioni della Regola 14 del presente Capitolo e della Regola 12 del Capitolo IV, devono avere un apparecchio radio portatile, per natanti di salvataggio, di tipo approvato, rispondente alle prescrizioni della Regola 13 del Capitolo IV. Tale apparecchio deve essere sistemato nella sala nautica o altro posto adatto pronto ad essere messo in una qualsiasi imbarcazione di salvataggio in caso di emergenza. Tuttavia, sulle navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 3.000 tonnellate sulle quali le imbarcazioni di salvataggio siano sistemate a mezza nave ed a poppa, l’apparecchio radio portatile deve essere tenuto in posto adatto in vicinanza di quelle imbarcazioni di salvataggio che sono le più lontane dal trasmettitore radiotelegrafico principale della nave.
b. Nel caso di navi adibite a viaggi di durata tale che a parere dell’Amministrazione l’apparecchio radio portatile per natanti di salvataggio non è necessario, l’Amministrazione può permetterne la dispensa.
b. L’apparecchio radiotelegrafico deve essere installato in una cabina sufficientemente grande per contenere sia l’apparecchio che l’operatore.
c. La sistemazione deve essere tale che l’efficiente funzionamento del trasmettitore e del ricevitore non sia disturbato dal motore mentre funziona, tanto se la batteria è sotto carica quanto se non lo è.
d. Le batterie della radio non devono essere usate per alimentare alcun dispositivo di accensione o messa in moto del motore.
e. Il motore dei motoscafi di salvataggio deve avere una dinamo per la ricarica della batteria della radio e per altri servizi.
f. Un proiettore deve essere sistemato su tutti i motoscafi che, in conformità alle prescrizioni della lettera a della Regola 8 dei presente Capitolo, devono avere tutte le navi da passeggeri e che, in conformità al paragrafo c di detta Regola, devono avere tutte le navi—fattoria baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e le navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie.
g. Il proiettore deve avere una lampada di almeno 80 Watt., un riflettore efficace ed una sorgente di energia che permetta di illuminare efficacemente un oggetto di colore chiaro che abbia una larghezza di circa 18 metri (60 piedi), ad una distanza di 180 metri (200 iarde), per una durata totale di 6 ore, e che possa funzionare ininterrottamente per almeno 3 ore.
a. Una zattera di salvataggio gonfiabile deve essere costruita in modo tale che quando completamente gonfiata e galleggiante con la copertura a posto, sia stabile in mare.
b. La zattera deve essere costruita in modo tale che possa resistere, senza alcun danno alla sua struttura e alle sue dotazioni, se lanciata in mare da una altezza di 18 metri (60 piedi).
c. La zattera deve avere una copertura la quale deve assumere automaticamente la posizione dovuta quando la zattera è gonfiata. Questa copertura deve essere atta a proteggere gli occupanti contro le intemperie e deve avere mezzi adatti per raccogliere l’acqua piovana. La parte superiore della copertura deve essere munita di una lampadina la cui luminosità provenga da una cellula attivata dall’acqua di mare e una uguale lampadina deve anche esistere nell’interno della zattera. La copertura deve essere di colore molto visibile.
d. La zattera deve essere dotata di una barbetta ed avere un cavetto a festoni saldamente fissato tutto intorno, all’esterno. Un cavetto deve essere anche fissato tutto intorno nell’interno della zattera.
e. La zattera deve poter essere rapidamente raddrizzata, da una sola persona, se si gonfia in posizione rovesciata.
f. La zattera deve avere, per ciascuna apertura, un mezzo efficiente per permettere alle persone in acqua di salire a bordo.
g. La zattera deve essere racchiusa in una valigia o altra custodia costruita in modo da poter resistere alle severe condizioni di usura che si incontrano in mare. La zattera racchiusa nella sua valigia o in altra custodia deve poter galleggiare.
h. La galleggiabilità della zattera deve essere realizzata in modo che, con una suddivisione della parte gonfiabile in un numero pari di compartimenti separati, la metà dei quali deve essere capace di sostenere fuori acqua il numero di persone che la zattera stessa è autorizzata a portare, oppure con altro mezzo egualmente efficace, vi sia un ragionevole margine di galleggiabilità se la zattera è danneggiata o solo parzialmente gonfiata.
i. Il peso totale della zattera di salvataggio con la sua valigia od altra custodia e le sue dotazioni non deve essere superiore a 180 chilogrammi (400 libbre).
j. Il numero delle persone che una zattera di salvataggio gonfiabile è autorizzata a portare deve essere uguale a:
k. Il pavimento della zattera deve essere impermeabile all’acqua e tale da poter essere sufficientemente isolato contro il freddo.
l. La zattera dev’essere gonfiata con un gas che non sia dannoso per le persone che la occupano e il gonfiamento deve avere luogo automaticamente o con lo strappo di un cavetto o con altro mezzo equivalente per semplicità ed efficienza. Devono esservi dei mezzi adatti per permettere l’utilizzazione dei soffietti o delle pompe prescritti dalla Regola 17 del presente Capitolo per mantenere la pressione.
m. La zattera deve essere di costruzione e materiale approvati e deve essere costruita in modo da poter resistere alle intemperie galleggiando per 30 giorni, quali che siano le condizioni del mare.
n. Nessuna zattera può essere approvata se ha una capacità, calcolata secondo la lettera i della presente Regola, inferiore a 6 persone. Il numero massimo di persone, calcolato secondo tale paragrafo, per le quali una zattera gonfiabile può essere approvata, è lasciato alla discrezione dell’Amministrazione, ma in nessun caso può superare 25.
o. La zattera deve essere atta a funzionare in una gamma di temperature compresa tra meno 30 °C e più 66 °C (–22 °F e + 150 °F).
p. La zattera deve essere sistemata in modo da poter essere utilizzata prontamente in caso di sinistro.
q. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere prontamente rimorchiata.
a. Una zattera di salvataggio rigida deve essere costruita in modo tale da poter essere lanciata in mare dal punto in cui è sistemata senza alcun danno alla sua struttura e alle sue dotazioni.
b. La coperta della zattera deve essere situata entro la parte della zattera stessa che assicura protezione ai suoi occupanti. La superficie di detta coperta deve essere almeno di 0,372 metri quadrati (4 piedi quadrati) per persona che la zattera è autorizzata a portare. La coperta deve essere costruita in modo da impedire, il più possibile, la penetrazione dell’acqua e deve effettivamente sostenere fuori acqua le persone trasportate.
c. La zattera deve essere munita di una copertura o dispositivo equivalente, di colore molto visibile, atta a proteggere gli occupanti contro le intemperie, da qualunque lato la zattera galleggi.
d. Le dotazioni della zattera devono essere sistemate in modo da essere prontamente utilizzabili da qualunque lato la zattera galleggi.
e. Per le navi da passeggeri, il peso totale di una zattera rigida con le sue dotazioni non deve superare i 180 chilogrammi (400 libbre inglesi). Le zattere delle navi da carico possono superare i 180 chilogrammi (400 libbre) di peso purché sia possibile lanciarle in mare da tutti e due i lati della nave o siano provveduti dispositivi adatti per metterle in mare meccanicamente.
f. La zattera deve essere sempre efficiente e stabile, sia che galleggi da un lato che dall’altro.
g. La zattera deve avere casse d’aria, o dispositivi di galleggiabilità equivalenti, corrispondenti ad almeno 96 decimetri cubi (3.4 piedi cubi) per ciascuna persona che è autorizzata a trasportare, fissati il più vicino possibile ai lati della zattera stessa.
h. La zattera deve essere dotata di una barbetta ad essa assicurata, e deve avere un cavetto a festoni saldamente fissato tutto intorno all’esterno. Un cavetto deve essere anche fissato tutto intorno nell’interno della zattera.
i. La zattera deve avere, per ciascuna apertura, un mezzo efficiente per permettere alle persone in acqua di salire a bordo.
j. La zattera deve essere costruita in modo da non essere intaccata dagli idrocarburi.
k. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere attaccato alla zattera con una sagoletta.
l. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere prontamente rimorchiata.
m. Le zattere devono essere sistemate in modo da galleggiare liberamente nella eventualità che la nave affondi.
a. La dotazione normale di ogni zattera di salvataggio deve essere la seguente:
b. Nel caso di navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi di durata tale che, nell’opinione dell’Amministrazione, il portare tutte le dotazioni specificate nel paragrafo a sia considerato superfluo, l’Amministrazione può autorizzare che una o più zattere di salvataggio, rappresentanti almeno un sesto del numero totale delle zattere di salvataggio portate dalle navi stesse, siano munite delle dotazioni specificate dal comma (i) al comma (vii) incluso, comma (xi) e comma (xix), lettera a della presente Regola, ed abbiano la metà delle dotazioni specificate dai comma (xiii) e (xiv) di detto paragrafo, mentre le restanti zattere devono avere le dotazioni specificate dal comma (i) al comma (vii) incluso e dal comma (xix).
L’Amministrazione, per quanto sia possibile e ragionevole, deve prendere le misure necessarie per assicurare che gli equipaggi delle navi sulle quali sono sistemate delle zattere di salvataggio, siano addestrati sulla loro messa in mare e sul loro uso.
a. Adatte disposizioni devono essere prese per l’imbarco nelle imbarcazioni di salvataggio. Queste disposizioni comprendono:
b. Adatte disposizioni devono essere anche prese per l’imbarco nelle zattere di salvataggio. Queste disposizioni comprendono;
a. Le dimensioni di una imbarcazione di salvataggio ed il numero di persone che è autorizzata a portare devono essere marcate su di essa in modo chiaro e permanente. Il nome della nave alla quale l’imbarcazione di salvataggio appartiene ed il suo porto di immatricolazione devono essere pitturati su ciascun lato della prua dell’imbarcazione.
b. Sugli apparecchi galleggianti deve essere marcato nello stesso modo il numero delle persone.
c. Il numero delle persone deve essere marcato nello stesso modo sulle zattere di salvataggio gonfiabili nonché sulla valigia o custodia nella quale la zattera gonfiabile è contenuta. Ogni zattera di salvataggio gonfiabile deve anche portare un numero di serie ed il nome del fabbricante in modo da permettere la identificazione del proprietario della zattera stessa.
d. Le zattere di salvataggio rigide devono essere marcate col nome e col porto di immatricolazione della nave a cui appartengono come pure col numero di persone che sono autorizzate a portare.
e. Su nessuna imbarcazione di salvataggio, zattera di salvataggio o apparecchio galleggiante deve essere marcato un numero di persone superiore a quello ottenuto in applicazione delle Regole del presente Capitolo.
a. Un salvagente anulare deve soddisfare ai seguenti requisiti:
b. Sono proibiti i salvagente anulari riempiti di giunco, avanzi o ritagli di sughero, sughero granulato o qualsiasi altro materiale granulato sciolto o quelli la cui galleggiabilità è realizzata con camere d’aria che richiedono d’essere gonfiate.
c. I salvagente anulari costruiti con materia plastica o altra materia sintetica devono essere atti a mantenere le loro proprietà di galleggiabilità e durata a contatto con l’acqua di mare o con gli idrocarburi, come pure malgrado gli effetti delle variazioni di temperatura o dei cambiamenti di clima che si riscontrano nei viaggi di mare.
d. I salvagente anulari devono essere guarniti, all’esterno, con una sagola a festoni solidamente fissata. Almeno due di questi salvagente anulari, uno per lato della nave, devono essere guarniti con una sagola di salvataggio galleggiante, lunga almeno 27,5 metri (15 braccia).
e. Sulle navi da passeggeri non meno della metà del numero totale dei salvagente anulari, ed in ogni caso non meno di 6, e sulle navi da carico almeno la metà del numero totale dei salvagente anulari, devono essere guarniti con luci efficienti ad accensione automatica.
f. Le luci ad accensione automatica prescritte nella lettera e della presente Regola non devono spegnersi per effetto dell’acqua. Esse devono poter funzionare per non meno di 45 minuti ed avere una luminosità non inferiore a 3,5 lumens. Tali luci devono essere tenute vicine ai salvagente anulari ai quali appartengono, con il neccessario mezzo di attacco. Le luci ad accensione automatica usate sulle navi cisterna devono essere di un tipo approvato a pile elettriche.
g. Tutti i salvagente anulari devono essere sistemati in modo da essere prontamente accessibili alle persone a bordo ed almeno due dei salvagente anulari, provvisti di luce ad accensione automatica in conformità alle prescrizioni del paragrafo e della presente Regola, devono essere anche provvisti di un efficiente segnale fumogeno ad attivazione automatica, capace di produrre un fumo di colore molto visibile per almeno 15 minuti, e devono potersi lanciare rapidamente in mare dal ponte di comando.
h. I salvagente anulari devono essere sempre liberi per il loro rapido uso e non devono mai essere assicurati in modo permanente.
a. Tutte le navi devono avere per ogni persona a bordo una cintura di salvataggio di tipo approvato e salvo che queste cinture non siano adattabili anche per bambini, devono avere inoltre un numero sufficiente di cinture di salvataggio per bambini.
b. Oltre le cinture di salvataggio prescritte alla lettera a, le navi da passeggeri devono avere cinture di salvataggio per il 5 per cento del numero totale di persone a bordo. Queste cinture di salvataggio devono essere situate in posizioni ben visibili sul ponte.
c. Una cintura di salvataggio non può essere approvata se non presenta i seguenti requisiti:
d. Una cintura di salvataggio, la cui galleggiabilità dipenda da insufflazione, può essere permessa per uso degli equipaggi di tutte le navi ad eccezione di quelli delle navi da passeggeri e navi cisterna, purché:
e. Le cinture di salvataggio devono essere sistemate in modo da essere prontamente accessibili e la loro posizione dev’essere chiaramente indicata.
a. Tutte le navi devono essere munite di un apparecchio lanciasagole di tipo approvato.
b. Tale apparecchio deve essere capace di lanciare una sagola a non meno di 230 metri (250 iarde) con precisione sufficiente e deve avere non meno di 4 proiettili e 4 sagole.
Tutte le navi devono avere, a soddisfazione dell’Amministrazione, dei mezzi adatti per effettuare efficaci segnali di soccorso diurni e notturni, compresi almeno dodici segnali a paracadute capaci di produrre una luce rossa brillante a grande altezza.
a. Ogni persona dell’equipaggio deve avere una consegna particolare per i casi di emergenza.
b. Il ruolo d’appello deve stabilire tutte le consegne particolari e indicare, in dettaglio, in quale punto la persona deve recarsi e le consegne che essa deve eseguire.
c. Il ruolo d’appello deve essere redatto prima della partenza della nave. Copie di esso devono essere affisse nelle varie parti della nave ed in particolare nei locali dell’equipaggio.
d. Il ruolo d’appello deve stabilire le consegne per i vari componenti dell’equipaggio per quanto concerne:
e. Il ruolo d’appello deve stabilire le consegne per i diversi componenti del personale del servizio camera nei riguardi dei passeggeri in caso di emergenza. Tali consegne devono comprendere:
f. Il ruolo d’appello deve prevedere dei segnali distinti per chiamare l’equipaggio ai propri posti per le imbarcazioni, per le zattere e per l’incendio e deve dare ogni particolare di tali segnali. Questi segnali devono essere fatti col fischio o con la sirena, e, ad eccezione delle navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi e delle navi da carico di lunghezza inferiore a metri 45,7 (150 piedi), devono essere completati da altri segnali funzionanti elettricamente. Tutti questi segnali devono essere azionati dal ponte di comando.
b. Sulle navi da passeggeri, ad eccezione di quelle adibite a viaggi internazionali brevi, una esercitazione dei passeggeri deve essere fatta entro 24 ore dalla partenza.
c. Gruppi diversi di imbarcazioni di salvataggio devono essere usati a turno nel corso di esercitazioni successive e tutte le imbarcazioni devono essere messe fuori e, se possibile e ragionevole, ammainate in mare almeno una volta ogni 4 mesi. Le esercitazioni e le ispezioni devono essere fatte in modo che l’equipaggio comprenda pienamente e prenda pratica dei doveri che deve compiere, incluse le istruzioni sul maneggio e manovra delle zattere di salvataggio, quando vi sono.
d. Il segnale di emergenza per richiamare i passeggeri ai luoghi di riunione deve essere costituito da una successione di sette o più squilli brevi di fischio o sirena seguiti da uno lungo. Sulle navi da passeggeri, ad eccezione di quelle adibite a viaggi internazionali brevi, tale segnale deve essere integrato, in tutta la nave, da altri segnali azionati elettricamente dal ponte di comando. Il significato di tutti i segnali che interessano i passeggeri, con le precise istruzioni su ciò che essi devono fare in caso di emergenza, devono essere chiaramente indicati nelle lingue adatte, in appositi avvisi affissi nelle loro cabine ed in punti ben visibili degli altri locali ad essi destinati.
a. Le navi da passeggeri devono avere due imbarcazioni sospese alla grue, una per ogni lato della nave, da usare in caso di emergenza. Tali imbarcazioni devono essere di tipo approvato e non devono superare la lunghezza di metri 8,5 (28 piedi). Esse possono essere calcolate ai fini delle lettere b e c della presente Regola, purché soddisfino in pieno alle prescrizioni stabilite dal presente Capitolo per le imbarcazioni di salvataggio, e calcolate inoltre ai fini della Regola 8 purché soddisfino in pieno anche alle prescrizioni della Regola 9 e, quando è il caso, a quelle della Regola 14. Esse devono essere tenute pronte per l’uso immediato quando la nave è in navigazione. Sulle navi in cui le prescrizioni della lettera h, Regola 29 sono soddisfatte a mezzo di dispositivi fissati ai fianchi delle imbarcazioni di salvataggio, non è necessario che tali dispositivi siano fissati alle due imbarcazioni sistemate per soddisfare alle prescrizioni della presente Regola.
b. Le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali che non sono viaggi internazionali brevi devono avere:
La seguente tabella stabilisce in relazione alla lunghezza della nave:
(A) il numero minimo di coppie di grue da installarsi su una nave adibita a viaggi internazionali brevi, a ciascuna delle quali deve essere sospesa una imbarcazione di salvataggio, conformemente alla Regola 27 del presente Capitolo;
(B) il numero ridotto di coppie di grue che eccezionalmente può essere ammesso su una nave adibita a viaggi internazionali brevi, conformemente alla Regola 27 del presente Capitolo; e
(C) la capacità minima richiesta per le imbarcazioni di salvataggio di una nave adibita a viaggi internazionali brevi.
Lunghezza della nave | (A) Numero minimo di coppie di grue | (B) Numero ridotto di coppie di grue eccezio- nalmente autorizzato | (C) Capacità minima delle imbarcazioni di salvataggio | ||||||
Metri | Piedi | Metri cubi | Piedi cubi | ||||||
31 | e meno | 37 | 100 | e meno | 120 | 2 | 2 | 11 | 400 |
di | di | ||||||||
37 | | 43 | 120 | | 140 | 2 | 2 | 18 | 650 |
43 | | 49 | 140 | | 160 | 2 | 2 | 26 | 900 |
49 | | 53 | 160 | | 175 | 3 | 3 | 33 | 1150 |
53 | | 58 | 175 | | 190 | 3 | 3 | 38 | 1350 |
58 | | 63 | 190 | | 205 | 4 | 4 | 44 | 1550 |
63 | | 67 | 205 | | 220 | 4 | 4 | 50 | 1750 |
67 | | 70 | 220 | | 230 | 5 | 4 | 52 | 1850 |
70 | | 75 | 230 | | 245 | 5 | 4 | 61 | 2150 |
75 | | 78 | 245 | | 255 | 6 | 5 | 68 | 2400 |
78 | | 82 | 255 | | 270 | 6 | 5 | 76 | 2700 |
82 | | 87 | 270 | | 285 | 7 | 5 | 85 | 3000 |
87 | | 91 | 285 | | 300 | 7 | 5 | 94 | 3300 |
91 | | 96 | 300 | | 315 | 8 | 6 | 102 | 3600 |
96 | | 101 | 315 | | 330 | 8 | 6 | 110 | 3900 |
101 | | 107 | 330 | | 350 | 9 | 7 | 122 | 4300 |
107 | | 113 | 350 | | 370 | 9 | 7 | 135 | 4750 |
113 | | 119 | 370 | | 390 | 10 | 7 | 146 | 5150 |
119 | | 125 | 390 | | 410 | 10 | 7 | 157 | 5550 |
125 | | 133 | 410 | | 435 | 12 | 9 | 171 | 6050 |
133 | | 140 | 435 | | 460 | 12 | 9 | 185 | 6550 |
140 | | 149 | 460 | | 490 | 14 | 10 | 202 | 7150 |
149 | | 159 | 490 | | 520 | 14 | 10 | 221 | 7800 |
159 | | 168 | 520 | | 550 | 16 | 12 | 238 | 8400 |
Nota alla colonna (C): Quando la lunghezza della nave è inferiore a 31 metri (100 piedi) o superiore a metri 168 (550 piedi), il numero minimo di coppie di grue e la capacità cubica delle imbarcazioni di salvataggio devono essere stabiliti dall’Amministrazione.
a. Le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio devono essere sistemate a soddisfazione dell’Amministrazione, in modo che:
b. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere sospese a una coppia separata di grue.
c. Le imbarcazioni di salvataggio possono essere sistemate su più di un ponte purché siano prese adatte disposizioni per evitare che le imbarcazioni di salvataggio di un ponte inferiore siano ostacolate da quelle collocate su un ponte superiore.
d. Le imbarcazioni di salvataggio, e le zattere di salvataggio per le quali sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, non devono essere collocate ai masconi della nave. Esse devono essere sistemate in posizione tale da poterle ammainare con sicurezza, tenendo presente in modo particolare la distanza dall’elica e la sagomatura della parte poppiera dello scafo.
e. Le grue devono essere di tipo approvato e sistemate convenientemente a soddisfazione dell’Amministrazione. Esse devono essere disposte su uno o più ponti in modo che le imbarcazioni di salvataggio sistemate sotto di esse possano essere sicuramente messe in mare senza venire ostacolate dalla manovra di altre grue.
f. Le grue devono essere:
g. Le grue, i tiranti dei paranchi, i bozzelli e tutti gli altri meccanismi devono essere di robustezza tale che le imbarcazioni di salvataggio possano essere messe fuori e ammainate dal personale addetto alla loro manovra sicuramente, a completo carico, con tutte le persone e dotazioni, con nave sbandata di 15 gradi da un lato o dall’altro e con 10 gradi d’angolo di assetto.
h. Scivoli od altri adatti dispositivi devono essere provveduti per facilitare la messa in mare delle imbarcazioni di salvataggio con uno sbandamento trasversale di 15 gradi.
i. Vi devono essere mezzi adatti per fare accostare le imbarcazioni di salvataggio ai fianchi della nave e mantenerle accostate per permettere, in modo sicuro, l’imbarco delle persone.
j. Le imbarcazioni di salvataggio e le imbarcazioni di emergenza richieste dalla Regola 27 del presente Capitolo devono avere i tiranti dei paranchi in cavo metallico e verricelli di tipo approvato. I verricelli delle imbarcazioni di emergenza devono essere capaci di ricuperare rapidamente tali imbarcazioni. Eccezionalmente, l’Am-ministrazione può permettere la sistemazione di tiranti dei paranchi in cavo di manilla o di altro materiale approvato, con o senza verricelli (ad eccezione delle imbarcazioni di emergenza che devono essere servite da verricelli che permettano il loro rapido ricupero), quando essa consideri adeguati i tiranti in cavo di manilla o di altro materiale approvato.
k. Alla draglia di collegamento delle grue devono essere fissati almeno due penzoli di salvataggio, ed i tiranti dei paranchi ed i penzoli di salvataggio devono essere di lunghezza sufficiente a raggiungere l’acqua anche quando la nave è alla minima immersione di navigazione ed è sbandata di 15 gradi da uno o dall’altro lato. 1 bozzelli inferiori dei paranchi devono avere un anello adatto o una lunga maglia per incocciarli ai ganci di sospendita della imbarcazione, a meno che non sia installato un sistema di sganciamento di tipo approvato.
l. Se vi sono dei dispositivi a energia meccanica per il ricupero delle imbarcazioni di salvataggio, vi devono anche essere degli efficienti dispositivi a mano. Se le imbarcazioni di salvataggio sono ricuperate, a mezzo dei paranchi, con energia meccanica, vi devono essere dei dispositivi di sicurezza che interrompano automaticamente l’energia meccanica prima che le grue urtino contro gli arresti di fine corsa per impedire uno sforzo eccessivo ai cavi di metallo dei paranchi e alle grue stesse.
m. Le imbarcazioni di salvataggio sospese alle grue devono avere i paranchi pronti all’uso e devono essere presi provvedimenti per poter liberare rapidamente, non però necessariamente con simultaneità, le imbarcazioni dai paranchi. I punti di attacco delle imbarcazioni di salvataggio ai paranchi devono essere di altezza tale, sopra il bordo, da assicurare che le imbarcazioni siano stabili quando vengano ammainate.
a. Un sistema di illuminazione elettrica, od altro sistema equivalente, sufficiente per soddisfare le esigenze della sicurezza, deve essere installato in tutte le parti di una nave da passeggeri e particolarmente sopra i ponti sui quali sono sistemate le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio.
La sorgente autonoma di energia elettrica d’emergenza prescritta dalla Regola 25 del Capitolo II deve essere capace di alimentare, quando necessario, questo sistema di illuminazione e così pure l’illuminazione prescritta dai comma (ii) della lettera a (ii), (iii) della lettera b, Regola 19 del presente Capitolo.
b. L’uscita da ogni compartimento principale occupato dai passeggeri o dall’equi-paggio deve essere illuminata continuamente con una lampada di emergenza. L’alimentazione di queste lampade d’emergenza deve poter essere fornita dalla sorgente autonoma di energia elettrica d’emergenza indicata nella lettera a della presente Regola nel caso che venga a mancare quella dell’impianto elettrogeno principale della nave.
a. Un ufficiale di coperta o un marittimo abilitato deve essere posto al comando di ogni imbarcazione di salvataggio, e deve essere designato anche un supplente. La persona al comando deve avere la lista dell’equipaggio dell’imbarcazione di salvataggio e deve assicurarsi che le persone ai suoi ordini conoscano i diversi incarichi loro assegnati.
b. Ad ogni motoscafo di salvataggio deve essere assegnata una persona capace di condurre il motore.
c. Ad ogni imbarcazione di salvataggio dotata di apparecchio radiotelegrafico e di proiettore deve essere assegnata una persona capace di far funzionare tali apparecchi.
d. Ad ogni zattera di salvataggio deve essere assegnata una persona pratica del suo maneggio e manovra, ad eccezione di quelle delle navi adibite a viaggi internazionali brevi quando l’Amministrazione ritiene che ciò non è possibile.
a. Su tutte le navi da passeggeri vi deve essere, per ciascuna imbarcazione di salvataggio messa a bordo conformemente alle prescrizioni del presente Capitolo, un numero di marittimi abilitati non minore di quello previsto dalla seguente tabella:
Capacità massima prescritta per imbarcazione | Numero minimo dei marittimi abilitati |
meno di 41 persone da 41 a 61 persone da 62 a 85 persone oltre 85 persone | 2 3 4 5 |
b. La designazione dei marittimi abilitati per ciascuna imbarcazione di salvataggio è lasciata alla discrezione del comandante.
c. Il certificato d’idoneità per marittimo abilitato deve essere rilasciato con l’autorizzazione dell’Amministrazione. Per ottenere questo certificato il candidato deve provare che è stato istruito in tutte le operazioni inerenti alla messa in mare delle imbarcazioni e degli altri mezzi di salvataggio, nonché all’uso dei remi e dei mezzi di propulsione meccanica; di possedere la conoscenza pratica della manovra delle imbarcazioni e degli altri mezzi di salvataggio, ed inoltre, di essere capace di comprendere e di eseguire gli ordini relativi a tutti i mezzi di salvataggio in genere.
a. Nessun tipo di apparecchio galleggiante può essere approvato se non soddisfa alle seguenti condizioni:
b. Il numero delle persone per cui un apparecchio galleggiante è autorizzato, deve essere il minore dei due numeri ottenuti come segue:
Il numero minimo di salvagente anulari di cui deve essere munita una nave da passeggeri è dato dalla seguente tabella:
Lunghezza della nave in metri: | Lunghezza della nave in piedi: | Numero minimo dei salvagente anulari |
meno di 61 61 e meno di 122 122 e meno di 183 183 e meno di 244 244 e più | meno di 200 200 e meno di 400 400 e meno di 600 600 e meno di 800 800 e più | 8 12 18 24 30 |
c. Le navi cisterna di stazza lorda o superiore a 3.000 tonnellate devono avere non meno di quattro imbarcazioni di salvataggio. Due imbarcazioni di salvataggio devono essere sistemate nella parte poppiera e due a mezzo nave, ad eccezione delle navi cisterna che non hanno sovrastrutture centrali, sulle quali tutte le imbarcazioni devono essere sistemate nella parte poppiera.
Tuttavia, quando su una nave cisterna che non abbia sovrastrutture centrali non sia possibile sistemare quattro imbarcazioni di salvataggio nella parte poppiera, l’Amministrazione può permettere che vi sia una sola imbarcazione di salvataggio per ciascun lato della nave, purché:
a. Sulle navi da carico le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio devono essere sistemate a soddisfazione dell’Amministrazione.
b. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere sospese a una coppia separata di grue.
c. Le imbarcazioni di salvataggio, e le zattere di salvataggio per le quali sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, non devono essere sistemate ai masconi della nave. Esse devono essere sistemate in posizione tale da poterle ammainare con sicurezza, tenendo presente in modo particolare la distanza dall’elica e la sagomatura della parte poppiera dello scafo cercando, per quanto possibile, che possano essere messe in mare lungo la parte verticale dei fianchi della nave.
d. Le grue devono essere di tipo approvato e sistemate convenientemente a soddisfazione dell’Amministrazione.
e. Sulle navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate navifattorie baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, tutte le grue devono essere del tipo a gravità.
Sulle altre navi le grue devono essere come segue:
f. Le grue, i tiranti dei paranchi, i bozzelli e tutti gli altri meccanismi devono essere di robustezza tale che le imbarcazioni di salvataggio possono essere messe fuori e ammainate dal personale addetto alla loro manovra sicuramente, a completo carico, con tutte le persone e dotazioni, con nave sbandata di 15 gradi da un lato o dall’altro e con 10 gradi di angolo di assetto.
g. Scivoli od altri adatti dispositivi devono essere provveduti per facilitare la messa in mare delle imbarcazioni di salvataggio con uno sbandamento trasversale di 15 gradi.
h. Vi devono essere mezzi adatti per fare accostare le imbarcazioni di salvataggio ai fianchi della nave e mantenerle accostate per permettere, in modo sicuro, l’imbarco delle persone.
i. Le imbarcazioni di salvataggio e le imbarcazioni di emergenza richieste dal comma (ii), lettera b, Regola 35 del presente Capitolo devono avere i tiranti dei paranchi in cavo metallico e verricelli di tipo approvato. I verricelli delle imbarcazioni di emergenza devono essere capaci di ricuperare rapidamente tali imbarcazioni. Eccezionalmente, l’Amministrazione può permettere la sistemazione di tiranti dei paranchi in cavo di manilla o di altro materiale approvato, con o senza verricelli (ad eccezione delle imbarcazioni di emergenza che devono essere servite da verricelli che permettano il loro rapido ricupero), quando essa consideri adeguati i tiranti in cavo di manilla o di altro materiale approvato.
j. Alla draglia di collegamento delle grue devono essere fissati almeno due penzoli di salvataggio, ed i tiranti dei paranchi ed i penzoli di salvataggio devono essere di lunghezza sufficiente a raggiungere l’acqua anche quando la nave è alla minima immersione di navigazione ed è sbandata di 15 gradi da uno o dall’altro lato. I bozzelli inferiori dei paranchi devono avere un anello adatto o una lunga maglia per incocciarli ai ganci di sospendita della imbarcazione, a meno che non sia installato un sistema di sganciamento di tipo approvato.
k. Se vi sono dei dispositivi a energia meccanica per il ricupero delle imbarcazioni di salvataggio, vi devono anche essere degli efficienti dispositivi a mano. Se le imbarcazioni di salvataggio sono ricuperate, a mezzo dei paranchi, con energia meccanica, vi devono essere dei dispositivi di sicurezza che interrompano automaticamente l’energia meccanica prima che le grue urtino contro gli arresti di fine corsa per impedire uno sforzo eccessivo ai cavi di metallo dei paranchi e alle grue stesse.
l. Le imbarcazioni di salvataggio devono avere i paranchi pronti all’uso e devono essere presi provvedimenti per poter liberare rapidamente, non però necessariamente con simultaneità, le imbarcazioni dai paranchi. I punti di attacco delle imbarcazioni di salvataggio ai paranchi devono essere di altezza tale, sopra il bordo, da assicurare che le imbarcazioni siano stabili quando vengono ammainate.
m. Le navifattorie baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e le navi che trasportano le persone su di esse impiegate in tali industrie, che hanno imbarcazioni di salvataggio e zattere di salvataggio in conformità alle prescrizioni del comma (i) (2), lettera b, Regola 35, non è necessario che siano provvedute di dispositivi di tipo approvato per la messa in mare delle zattere di salvataggio, ma tali dispositivi devono esservi, in numero sufficiente a giudizio dell’Amministrazione, per permettere che le zattere di salvataggio portate in conformità al comma (i) (1) di tale paragrafo siano messe in mare, con tutte le persone che sono autorizzate ad accogliere, in non più di 30 minuti in condizioni di tempo favorevoli. Tali dispositivi di tipo approvato per la messa in mare devono, per quanto possibile, essere distribuiti egualmente su ciascun lato della nave. Tutte le zattere di salvataggio portate da navi per le quali è richiesto un dispositivo di tipo approvato per la messa in mare, devono essere di tipo che permetta di poterle mettere in mare con tale dispositivo.
Devono esservi a bordo almeno otto salvagente anulari di tipo che soddisfi alle prescrizioni della Regola 21 del presente Capitolo.
La illuminazione prescritta dai comma (ii) lettera a, e (ii), (iii) e lettera h, Regola 19 del presente Capitolo, deve poter essere fornita per almeno tre ore dalla sorgente elettrica di emergenza prescritta dalla Regola 26 del Capitolo 11. Sulle navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate l’Amministrazione deve assicurarsi che la illuminazione dei corridoi, scale e uscite sia tale da rendere facile l’accesso di tutte le persone a bordo ai punti di messa in mare e di sistemazione delle imbarcazioni di salvataggio e delle zattere di salvataggio.
a. Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica a tutte le navi alle quali si riferiscono le presenti Regole.
b. Il presente Capitolo non si applica alle navi sottoposte alla osservanza delle presenti regole quando le navi stesse si trovano in navigazione nelle acque dei Grandi Laghi dell’America del Nord, comprese le acque che li collegano e le acque loro tributarie limitate all’Est dall’uscita inferiore della chiusa di St. Lambert a Montreal, nella provincia di Quebec, Canada1.
c. Nessuna delle disposizioni del presente Capitolo può impedire ad una nave o ad un natante di salvataggio in pericolo di impiegare tutti i mezzi a sua disposizione per richiamare l’attenzione, segnalare la propria posizione e ottenere soccorso.
1 Tali navi, ai fini della sicurezza, sono sottoposte a speciali prescrizioni relative alla radio. Dette prescrizioni sono attualmente contenute nell’Accordo fra il Canada e gli Stati Uniti d’America del 1952, intitolato «Sicurezza sui grandi Laghi per mezzo della Radio».
Ai fini dell’applicazione del presente Capitolo alle espressioni che seguono dovrà darsi il significato appresso indicato. A tutte le altre espressioni usate nel presente Capitolo e che sono anche definite nel Regolamento delle Radiocomunicazioni dovrà attribuirsi lo stesso significato dato loro dal detto Regolamento:
a. «Regolamento delle Radiocomunicazioni» indica il Regolamento delle Radiocomunicazioni annesso, o considerato come annesso, alla più recente Convenzione Internazionale delle Telecomunicazioni che può essere in vigore in qualsiasi periodo di tempo.
b. «Auto—allarme radiotelegrafico» indica un ricevitore automatico di allarme che entra in azione quando eccitato da un segnale radiotelegrafico di allarme e che è di tipo approvato.
c. «Ufficiale Radiotelegrafista» indica una persona titolare almeno di un certificato di operatore radiotelegrafista di prima o di seconda classe conforme alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni, che disimpegna servizio presso una stazione radiotelegrafica di una nave munita di tale stazione in conformità alle disposizioni della Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo.
d. «Operatore radiotelefonista» indica una persona titolare di un certificato conforme alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni.
e. «Installazione esistente» indica:
f. «Installazioni nuove» indica qualsiasi installazione che non sia una installazione esistente.
Le navi passeggeri di qualsiasi tonnellaggio e le navi da carico di stazza lorda eguale o superiore a 1.600 tonnellate, salvo i casi di esenzione previsti dalla Regola 5 del presente Capitolo, devono essere dotate di una stazione radiotelegrafica rispondente alle prescrizioni delle Regole 8 e 9 del presente Capitolo.
Le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 300 tonnellate, ma inferiori a 1.600 tonnellate, se non sono dotate di una stazione radiotelegrafica rispondente alle prescrizioni delle Regole 8 e 9 del presente Capitolo, devono essere dotate di una stazione radiotelefonica rispondente alle prescrizioni delle Regole 14 e 15 del presente Capitolo, salvo se non ne sono esentate dalla Regola 5 del presente Capitolo.
a. I Governi contraenti ritengono che sia molto desiderabile non scostarsi dall’applicazione delle Regole 3 e 4 del presente Capitolo, tuttavia l’Amministrazione può concedere a singole navi da passeggeri o navi da carico, esenzioni di carattere parziale e/o condizionate o l’esenzione totale, dalle prescrizioni delle Regole 3 e 4 del presente Capitolo.
b. Le esenzioni previste alla lettera a della presente Regola devono essere concesse soltanto a navi adibite a viaggi nel corso dei quali la distanza massima dalla costa, la lunghezza dei viaggi stessi, l’assenza di pericoli abituali della navigazione e le altre condizioni che riguardano la sicurezza, sono tali da rendere non giustificata o non necessaria la completa applicazione della Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo. Nel caso le Amministrazioni decidessero di accordare o meno esenzioni a navi singole, dovranno considerare le conseguenze che tali esenzioni possono avere sull’efficienza generale del servizio di soccorso per la sicurezza di tutte le navi. Le Amministrazioni dovrebbero tenere presente la opportunità di esigere che le navi che sono esonerate dalle prescrizioni della Regola 3 del presente Capitolo, siano munite di una stazione radiotelefonica rispondente alle prescrizioni delle Regole 14 e 15 del presente Capitolo, come condizione per il rilascio della suddetta esenzione.
c. Ogni Amministrazione deve presentare all’organizzazione, appena possibile, dopo il 1° gennaio di ciascun anno, un rapporto indicante tutte le esenzioni accordate in virtù delle lettere a e b della presente Regola nel corso dell’anno solare precedente, spiegando i motivi per i quali le esenzioni stesse sono state accordate.
a. Ogni nave che, in conformità alla Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo, è dotata di una stazione radiotelegrafica, deve avere a bordo, durante la navigazione, almeno un ufficiale radiotelegrafista o, se non è munita di auto—allarme radiotelegrafico, deve, assicurare, salvo le disposizioni della lettera b della presente Regola, un servizio di ascolto permanente sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia o un altoparlante.
b. Ogni nave da passeggeri, che in conformità alla Regola 3 del presente Capitolo, è dotata di una stazione radiotelegrafica, deve assicurare, se munita di auto—allarme radiotelegrafico, salvo le disposizioni della lettera d della presente Regola, durante la navigazione, un servizio d’ascolto sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia od un altoparlante, come segue:
d. Durante il periodo di servizio d’ascolto che, in conformità della presente Regola, un ufficiale radiotelegrafista deve effettuare sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso, l’ufficiale radiotelegrafista può sospendere tale ascolto per il tempo in cui egli è occupato nel traffico su altre frequenze o in altri importanti doveri inerenti al suo servizio, ma soltanto se non è praticamente possibile l’ascolto con cuffia a due padiglioni autonomi o con altoparlante. Il servizio di ascolto deve essere sempre assicurato da un ufficiale radiotelegrafista a mezzo cuffia o altoparlante durante i periodi di silenzio prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.
e. Su tutte le navi dotate di auto—allarme radiotelegrafico, questo apparato deve restare in funzione mentre la nave è in navigazione ogni qualvolta non venga effettuato il servizio di ascolto previsto nelle lettere b, c e d della presente Regola e, quando possibile, durante le operazioni radiogoniometriche.
f. È opportuno che i periodi di ascolto previsti nella presente Regola, compresi quelli fissati dall’Amministrazione, siano mantenuti preferibilmente durante i periodi prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per il servizio radiotelegrafico.
a. Ogni nave che conformemente alla Regola 4 del presente Capitolo è dotata di una stazione radiotelefonica, deve avere a bordo, per ragioni di sicurezza, almeno un operatore radiotelefonista (che può essere il comandante, un ufficiale od un membro dell’equipaggio che possieda soltanto un certificato per la radiotelefonia) e, salvo le disposizioni del paragrafo b della presente Regola, deve assicurare durante la navigazione, un servizio di ascolto continuo sulla frequenza radiotelefonica di soccorso a mezzo di altoparlante o di altro sistema appropriato ubicato nel posto della nave dal quale usualmente viene diretta la navigazione.
b. L’ascolto può essere interrotto:
È opportuno che il servizio d’ascolto comunque, sia mantenuto, per quanto possibile, durante i periodi di silenzio prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.
a. La stazione radiotelegrafica deve essere sistemata in modo da evitare che dannose interferenze prodotte da disturbi estranei di origine meccanica o altro impediscano la buona ricezione dei segnali radio.
La stazione deve essere sistemata nel posto più alto possibile della nave in modo da assicurare il massimo grado di sicurezza.
b. Il locale della stazione radiotelegrafica deve essere di dimensioni sufficienti e deve avere una ventilazione adeguata a consentire il buon funzionamento delle installazioni radiotelegrafiche, principali e di riserva, esso non deve essere utilizzato per qualsiasi altro scopo che possa ostacolare il funzionamento della stazione radiotelegrafica.
c. La cabina di almeno uno degli ufficiali radiotelegrafisti deve essere ubicata quanto più vicino possibile al locale della stazione radiotelegrafica. Su navi nuove tale cabina non deve trovarsi nell’interno del locale della stazione radiotelegrafica.
d. Un efficiente mezzo di comunicazione bilaterale per la chiamata e la conservazione dovrà essere installato, indipendente da quello principale della nave, fra il locale della stazione radiotelegrafica ed il ponte di Comando e qualsiasi altro eventuale posto da cui la nave viene governata.
e. L’installazione radiotelegrafica deve essere sistemata in posizione tale da restare protetta dai dannosi effetti dell’acqua o da eccessi di temperatura. Essa deve essere prontamente accessibile sia per l’uso immediato in caso di pericolo che per riparazione.
f. Deve essere provveduto un orologio di sicuro funzionamento con quadrante di diametro non inferiore a centimetri 12,5 (5 pollici) con lancetta centrale conta-secondi, il quadrante deve essere marcato in modo da indicare i periodi di silenzio prescritti per il servizio radiotelegrafico dal Regolamento delle Radiocomunicazioni. Tale orologio deve essere solidamente fissato nel locale della stazione radiotelegrafica in posizione tale che l’intero quadrante possa essere facilmente osservato e con precisione dall’ufficiale radiotelegrafista dal suo posto di lavoro e dalla posizione di prova del ricevitore dell’auto—allarme radiotelegrafico.
g. Il locale della stazione radiotelegrafica deve essere munito di impianto di illuminazione di emergenza di funzionamento sicuro, consistente in una lampada elettrica installata permanentemente in modo da fornire una soddisfacente illuminazione degli organi di comando e di controllo della installazione principale e di riserva radiotelegrafica come pure dell’orologio prescritto dalla lettera f della presente Regola. Nelle installazioni nuove tale lampada, se è alimentata dalla sorgente di energia di riserva prescritta dal comma (iii), lettera a, Regola 9 del presente Capitolo, deve essere comandata da commutatori sistemati vicino all’ingresso principale del locale della stazione radiotelegrafica, nonché sul posto di lavoro dell’ufficiale radiotelegrafista a meno che la sistemazione del locale della stazione radiotelegrafica non lo richieda. Tali commutatori devono essere provvisti di chiare iscrizioni che indichino il loro scopo.
h. Deve essere provveduta e conservata nel locale della stazione radiotelegrafica una lampada elettrica portatile per ispezione, alimentata dalla sorgente d’energia di riserva prescritta dal comma (iii), lettera a, Regola 9 del presente Capitolo, munita di cavo flessibile di adeguata lunghezza, oppure una lampada portatile a pila.
i. La stazione radiotelegrafica deve essere dotata di quelle parti di ricambio, utensili e apparecchi per misure che permettano di mantenere la stazione radiotelegrafica in piena efficienza di funzionamento durante la navigazione. L’equipaggiamento necessario per le misure di controllo deve comprendere un volmetro per corrente alternata e continua ed un ohmetro.
j. Se esiste un locale separato per la stazione radiotelegrafica di emergenza si deve applicare anche a tale locale le prescrizioni delle lettere d, c. g ed h della presente Regola.
a. Qualsiasi auto—allarme radiotelegrafico installato dopo l’entrata in vigore della presente Convenzione, deve rispondere ai seguenti requisiti minimi:
b. Prima di approvare un nuovo tipo di auto—allarme radiotelegrafico, l’Amministrazione interessata deve assicurarsi, con prove pratiche di collaudo eseguite in condizioni di funzionamento equivalenti a quello di esercizio, che l’apparecchio sia conforme alle prescrizioni della lettera a.
c. Sulle navi dotate di auto—allarme radiotelegrafico l’ufficiale radiotelegrafista, mentre la nave è in navigazione deve provare l’efficienza dell’auto—allarme almeno una volta ogni 24 ore e riferire al comandante o all’ufficiale di guardia sul ponte di comando, se l’apparecchio stesso non è in condizioni di funzionamento regolare.
d. L’ufficiale radiotelegrafista deve periodicamente controllare il buon funzionamento del ricevitore dell’auto—allarme radiotelegrafico collegato al suo aereo normale, ascoltando dei segnali e confrontandoli con uguali segnali ricevuti dall’installazione principale sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso.
e. Per quanto possibile, l’auto—allarme radiotelegrafico, quando è collegato ad un aereo non deve influire sulla precisione del radiogoniometro.
f. Gli auto—allarme radiotelegrafici che non soddisfano alle prescrizioni della lettera a della presente Regola, devono essere sostituiti da auto—allarme radiotelegrafici conformi alle prescrizioni suddette entro il termine di quattro anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.
a. Il radiogoniometro prescritto dalla Regola 12 del Capitolo V deve essere efficiente e capace di ricevere segnali con il minimo livello di rumore interno e di prendere rilevamenti dai quali possono essere ricavati il rilevamento vero ed il «senso».
b. Esso deve essere capace di ricevere segnali sulle frequenze radiotelegrafiche stabilite dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per i segnali di soccorso, per la radiogoniometria e per i radiofari marittimi.
c. In assenza di disturbi, il radiogoniometro deve avere sensibilità sufficiente da permettere che siano presi accurati rilevamenti di un segnale avente un’intensità di campo anche di soli 50 microvolt per metro.
d. Per quanto possibile, il radiogoniometro deve essere sistemato in modo che la corretta determinazione dei rilevamenti sia disturbata il meno possibile da rumori di origine meccanica od altra.
e. Per quanto possibile, l’impianto dell’aereo del radiogoniometro deve essere fatto in modo che la corretta determinazione dei rilevamenti sia impedita il meno possibile dalla vicinanza di altri aerei, alberi di carico, drizze metalliche od altri grossi oggetti metallici.
f. Un’efficiente mezzo di comunicazione bilaterale per la chiamata e la conversazione dovrà essere installato tra il luogo ove è posto il radiogoniometro ed il ponte di comando.
g. Tutti i radiogoniometri al momento del loro impianto devono essere calibrati secondo le prescrizioni dell’Amministrazione. Tale calibratura deve essere verificata prendendo rilevamenti di controllo o procedendo ad una nuova calibratura ogni qualvolta siano fatte delle modifiche alla posizione di qualsiasi aereo o di qualsiasi struttura sul ponte che possono avere un effetto apprezzabile sulla precisione del radiogoniometro. I dati della calibratura devono essere verificati a intervalli annui o ad intervalli che si scostino dall’anno il meno possibile. Le calibrature e tutte le verifiche della loro esattezza devono essere annotate in un registro.
a. L’impianto radiotelegrafico prescritto dalla Regola 14 del Capitolo III deve comprendere un trasmettitore, un ricevitore ed una sorgente di energia. Esso deve essere progettato in modo che possa essere usato in caso di emergenza da persona non esperta.
b. Il trasmettitore deve essere in grado di trasmettere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso usando una classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.
Il trasmettitore deve essere anche in grado di trasmettere sulla frequenza di soccorso e di usare una classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per uso dei natanti di salvataggio nella gamma tra 4.000 Kc/s e 27.500 Kc/s.
c. Se la trasmissione modulata è prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione non inferiore al 70 per cento ed una frequenza di modulazione compresa fra i 450 ed i 1.350 cicli per secondo.
d. Oltre al tasto per la trasmissione manuale, il trasmettitore deve essere munito di un dispositivo automatico per la trasmissione dei segnali di allarme e di soccorso radiotelegrafici.
e. Sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso, il trasmettitore deve avere una portata normale minima (come definita alla lettera g, Regola 9 del presente Capitolo) di 25 miglia usando l’aereo fisso1.
f. Il ricevitore deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso e nelle classi di emissione stabilite per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.
g. La sorgente di energia deve essere costituita da una batteria di accumulatori con capacità sufficiente per alimentare il trasmettitore per 4 ore consecutive nelle condizioni normali di servizio. Se la batteria è di tipo che richiede la ricarica, devono essere forniti i mezzi adatti per poterla caricare dall’impianto elettrico della nave.
Inoltre vi devono essere i mezzi necessari per potere caricare la batteria dopo che l’imbarcazione è stata messa in acqua.
h. Quando l’energia necessaria per l’impianto radiotelegrafico e per il proiettore prescritto dalla Regola 14 del Capitolo III, è fornita dalla stessa batteria, questa deve avere una capacità sufficiente per provvedere al carico addizionale del proiettore.
i. Un aereo di tipo fisso deve essere fornito provvisto di mezzi per sostenerlo alla massima altezza possibile. Inoltre deve essere fornito, se possibile, un aereo sostenuto da un cervo volante o da un pallone.
j. Durante la navigazione l’ufficiale radiotelegrafista deve ogni settimana provare il trasmettitore utilizzando un apposito aereo fittizio e deve caricare la batteria a pieno carico qualora sia di tipo che richieda la carica.
1 In mancanza della misura dell’intensità di campo, si può ammettere che questa portata sia raggiunta se il predetto della altezza dell’aereo sul livello del mare per l’intensità di corrente nell’aereo (valore efficace) è di 10 metri—ampere.
a. L’apparecchio prescritto dalla Regola 13 del Capitolo III deve includere un trasmettitore, un ricevitore, un aereo e una sorgente di energia. Esso deve essere progettato in modo che possa essere usato in caso di emergenza da persona non esperta.
b. L’apparecchio deve essere facilmente trasportabile, a tenuta stagna e capace di galleggiare in mare e deve anche potersi gettare in mare senza che subisca danni. Gli apparecchi nuovi devono essere di peso e dimensioni quanto più ridotti possibile e devono preferibilmente poter essere utilizzati sia sulle imbarcazioni di salvataggio che sulle zattere di salvataggio.
c. Il trasmettitore deve poter trasmettere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso utilizzando una classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni nonché sulla frequenza radiotelegrafica compresa nelle bande da 4.000 Kc/s a 27.500 Kc/s, usando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per i natanti di salvataggio. Tuttavia, l’Amministrazione può permettere che il trasmettitore possa trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso usando la classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, in sostituzione o in aggiunta alla trasmissione sulla frequenza radiotelegrafica stabilita dal suddetto Regolamento per i natanti di salvataggio nelle bande di 4.000 Kc/s a 27.500 Kc/s.
d. Se la emissione modulata è prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione non inferiore al 70 per cento e, nel caso di trasmissione radiotelegrafica, una frequenza di modulazione compresa fra i 450 ed i 1.350 cicli per secondo.
e. Oltre al tasto per la trasmissione manuale, il trasmettitore deve essere munito di un dispositivo automatico di manipolazione per la trasmissione dei segnali di allarme e di soccorso radiotelegrafico.
Se il trasmettitore è atto a trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso, esso deve essere munito di un dispositivo automatico conforme alle prescrizioni della lettera e, Regola 15 del presente Capitolo per la trasmissione del segnale di allarme radiotelefonico.
f. Il ricevitore deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso e nelle classi di emissione stabilite per tale frequenza del Regolamento delle Radiocomunicazioni. Se il trasmettitore è atto a trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso, anche il ricevitore deve essere atto a ricevere sulla stessa frequenza e nella stessa classe di emissione stabilita per la detta frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.
g. L’aereo deve potersi sostenere da solo o essere atto a venir sostenuto dall’albero dell’imbarcazione di salvataggio alla massima altezza possibile. È inoltre desiderabile che sia fornito, se possibile, un aereo sostenuto da un cervo volante o da un pallone.
h. Il trasmettitore deve fornire all’aereo prescritto alla lettera a della presente Regola una adeguata potenza in alta frequenza1 e deve, preferibilmente, essere alimentato da un generatore azionato a mano. Se esso è alimentato da una batteria, essa deve essere conforme alle condizioni stabilite dall’Amministrazione per assicurare che sia di tipo durevole e di adeguata capacità.
i. Durante la navigazione l’ufficiale radiotelegrafista o l’operatore radiotelefonista, a seconda dei casi, deve ogni settimana provare il trasmettitore utilizzando un apposito aereo fittizio e deve caricare la batteria a pieno carico se è di tipo che richiede la carica.
j. Ai fini della presente Regola «nuovo apparecchio» significa un apparecchio fornito ad una nave dopo la data di entrata in vigore della presente Convenzione.
1 Possono essere considerate soddisfatte le condizioni richieste dalla presente Regola quando: La potenza di entrata sull’anodo dello stadio finale è di almeno 10 Watt, oppure la potenza di uscita in alta frequenza è di almeno 2 Watt (emissione A2) sulla frequenza di 500 Kc/s in una antenna fittizia avente una resistenza effettiva di 15 ohm ed una capacità di 100 x 10–12 farad in serie. Il tasso di modulazione deve essere di almeno il 70 per cento.
a. La stazione radiotelefonica deve essere sistemata nella parte superiore della nave ed in modo da essere protetta il più possibile da disturbi che possano pregiudicare la corretta ricezione dei messaggi e segnali.
b. Vi deve essere un efficiente mezzo di comunicazione fra la stazione radiotelefonica e il ponte di comando.
c. Un orologio di sicuro funzionamento deve essere solidalmente fissato in posizione tale che l’intero quadrante possa facilmente essere osservato dal posto di lavoro radiotelefonico.
d. Deve essere previsto un sistema di illuminazione di emergenza, di funzionamento sicuro, indipendente da quello che provvede la normale illuminazione della installazione della installazione radiotelefonica e permanentemente installato in modo da fornire una soddisfacente illuminazione dei comandi di manovra della stazione radiotelegrafica, dell’orologio prescritto dal paragrafo c della presente Regola e del quadro delle istruzioni prescritte nella lettera f.
e. Se la sorgente di energia è costituita da una o più batterie, la stazione radiotelegrafica deve essere fornita di un mezzo per misurare le condizioni di carica.
f. Un quadro contenente un chiaro riassunto delle istruzioni da seguire per la procedura radiotelefonica di soccorso deve essere sistemato in posizione pienamente visibile dal posto di lavoro radiotelefonico.
a. L’installazione radiotelefonica deve comprendere un trasmettitore, un ricevitore ed una sorgente di energia.
b. Il trasmettitore deve essere capace di trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso ed almeno su un’altra frequenza nella gamma tra 1.605 Kc/s e 2.850 Kc/s usando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per tali frequenze. Nelle condizioni normali di servizio il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione di almeno il 70 per cento all’intensità di punta.
d. Il trasmettitore deve poter emettere il segnale di allarme radiotelefonico con un dispositivo automatico.
Tale dispositivo deve potersi disinserire in qualsiasi momento per permettere la trasmissione immediata di un messaggio di soccorso.
Nelle installazioni esistenti l’Amministrazione può ritardare l’applicazione della norma che prescrive tale dispositivo, per un periodo non superiore a tre anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.
c. Il dispositivo prescritto dal paragrafo d della presente Regola deve soddisfare alle seguenti condizioni:
f. Il ricevitore prescritto alla lettera a della presente Regola deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso ed almeno su un’altra frequenza disponibile per le stazioni radiotelefoniche marittime nella banda compresa tra 1.605 Kc/s e 2.850 Kc/s, utilizzando la classe di emissione stabilita per tali frequenze dal Regolamento delle Radiocomunicazioni. Inoltre, il ricevitore deve permettere di ricevere sulle altre frequenze utilizzando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, ed usate per la trasmissione in radiotelefonia dei messaggi meteorologici e di tutte le altre comunicazioni relative alla sicurezza della navigazione che possono essere ritenute necessarie dall’Amministrazione. Il ricevitore deve avere sensibilità sufficiente per produrre segnali per mezzo di altoparlante anche quando la tensione all’entrata del ricevitore è soltanto di 50 microvolt
g. Il ricevitore impiegato per assicurare l’ascolto sulla frequenza radiotelefonica di soccorso deve essere predisposto su tale frequenza oppure deve essere costruito in modo tale che la sintonia sulla frequenza stessa possa farsi rapidamente con precisione e che, una volta sintonizzato su tale frequenza, non possa inavvertitamente sregolarsi. Nel caso di installazioni esistenti l’Amministrazione può ritardare l’applicazione delle prescrizioni del presente paragrafo per un periodo non superiore a tre anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.
h. Per consentire un rapido passaggio della trasmissione alla ricezione quando viene usata la commutazione manuale, il comando del dispositivo di commutazione, per quanto praticamente possibile, deve essere situato sul microfono o sul microtelefono.
i. Mentre la nave è in navigazione deve essere sempre disponibile una sorgente di energia principale sufficiente a far funzionare l’installazione alla portata normale prescritta alla lettera c della presente Regola. Se vengono impiegate delle batterie, esse devono avere in qualunque circostanza una capacità sufficiente a far funzionare il trasmettitore e il ricevitore per almeno 6 ore continuative nelle condizioni normali di servizio2.
Nelle installazioni fatte a partire dal 19 novembre 1952, a bordo delle navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, deve essere prevista una sorgente di energia di riserva sistemata nella parte superiore della nave a meno che la sorgente principale di energia non vi sia già sistemata.
j. La sorgente di energia di riserva, se esiste, può essere utilizzata soltanto per alimentare:
k. Ferme restando le disposizioni della lettera j della presente Regola, l’Amministrazione può autorizzare l’uso della sorgente di energia di riserva, se è prevista, per alimentare il radiogoniometro, se esiste, e per alimentare un certo numero di circuiti di emergenza di debole potenza che sono totalmente limitati alla parte più elevata della nave, come ad esempio, l’illuminazione di emergenza per il ponte delle imbarcazioni, a condizione che questi circuiti supplementari possano essere rapidamente interrotti e che la sorgente di energia abbia capacità sufficiente ad alimentarli.
l. Mentre la nave è in navigazione la eventuale batteria impiegata per l’impianto radiotelefonico deve essere tenuta carica in modo da soddisfare le prescrizioni della lettera j della presente Regola.
m. Deve essere fornito e messo in opera un aereo che, nel caso di navi di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, deve essere protetto contro rotture se è sospeso tra supporti soggetti a vibrazioni. Inoltre vi deve essere un aereo di riserva completo, pronto per essere immediatamente installato e se ciò non è possibile dovranno essere tenuti disponibili cordina ed isolatori per aereo in quantità sufficiente a permettere l’erezione di un aereo di riserva. Devono anche essere forniti i necessari attrezzi per erigere un aereo.
1 In mancanza di misure dell’intensità del campo, si può ammettere che tale portata sia raggiunta con una potenza sull’aereo di 15 Watt (onda portante non modulata) con un rendimento dell’aereo del 27 per cento.
2 Al fine di determinare la corrente che deve essere fornita dalle batterie che devono avere una riserva di capacità di 6 ore si raccomanda a titolo indicativo la seguente formula: metà del consumo di corrente necessaria per l’emissione modulata + il consumo di corrente del ricevitore + il consumo di corrente di tutti i carichi addizionali che le batterie possono essere chiamate a sostenere in caso di soccorso o di urgenza.
a. Il giornale radio (giornale del servizio radio) prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per le navi dotate di stazione radiotelegrafica in conformità della Regola 3 e della Regola 4 del presente Capitolo, deve essere conservato nella stazione radiotelegrafica durante il viaggio. Ogni ufficiale radiotelegrafista deve annotare nel giornale il suo nome, l’ora in cui prende o lascia il servizio di guardia e tutti gli avvenimenti concernenti il servizio radio verificatisi durante il suo turno di guardia che possono sembrare importanti per la sicurezza della vita umana in mare. Inoltre, nel giornale devono essere riportati i seguenti dati:
b. Il giornale radio (giornale del servizio radio) prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per le navi dotate di stazione radiotelefonica in conformità della Regola 4 del presente capitolo, deve essere conservato nel locale dove viene effettuato il servizio di ascolto, Ogni operatore autorizzato e ogni comandante, ufficiale o membro dell’equipaggio che effettua il servizio di ascolto conformemente alla Regola 7 del presente Capitolo, deve annotare nel giornale il suo nome, i dettagli di tutti gli avvenimenti concernenti il servizio radio verificatisi durante il suo servizio di guardia che possano sembrare importanti per la sicurezza della vita umana in mare. Inoltre nel giornale devono essere riportati i seguenti dati:
c. I giornali radioelettrici devono essere tenuti a disposizione per l’ispezione da parte dei funzionari autorizzati dall’Amministrazione a svolgere tale compito.
Il presente Capitolo, salvo espresse disposizioni contrarie, contenute in questo stesso Capitolo, si applica a tutte le navi per tutti i viaggi, eccetto le navi da guerra e le navi che navigano esclusivamente sui grandi laghi del Nord America, nelle acque che li collegano e le acque loro tributarie limitate all’Est dall’uscita inferiore della chiusa di St. Lambert a Montreal, nella provincia di Quebec, Canada.
a. Il comandante di una nave che incontra ghiacci pericolosi, un relitto pericoloso, od ogni altro pericolo immediato per la navigazione, o una tempesta tropicale, o temperatura sotto zero con vento tempestoso che provoca preoccupanti formazioni di ghiaccio alle sovrastrutture, o vento di forza 10 od oltre, della scala di Beaufort, per il quale non è stato ricevuto alcun avviso di tempesta, deve darne comunicazione con tutti i mezzi a sua disposizione alle navi nelle vicinanze nonché alle autorità competenti nel primo punto della costa con cui può comunicare. Non esiste alcun obbligo in merito alla forma in cui la notizia deve essere trasmessa. Essa può essere trasmessa sia in linguaggio chiaro (preferibilmente in inglese) sia a mezzo del Codice internazionale dei segnati. Essa dovrebbe essere radiotrasmessa a tutte le navi nelle vicinanze ed inviata al primo punto della costa con cui sia possibile comunicare, con richiesta di inoltro alle autorità competenti.
b. Ciascun Governo contraente deve prendere tutte le misure che giudica necessarie per assicurare che la notizia ricevuta riguardante uno dei pericoli specificati nella lettera a sia prontamente portata a conoscenza degli interessati e comunicata agli altri Governi contraenti.
c. La trasmissione dei messaggi relativi ai pericoli sopra specificati è gratuita per tutte le navi interessate.
d. Tutti i messaggi trasmessi in base al paragrafo a della presente Regola devono essere preceduti dal «segnale di sicurezza» usando la procedura prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni come definito dalla Regola 2 del Capitolo IV.
Nel trasmettere avvisi di pericolo devono essere fornite le seguenti informazioni:
a. Ghiacci, relitti ed altri pericoli immediati per la navigazione:
b. Tempeste tropicali (uragani nelle Antille, tifoni nei Mari della Cina, cicloni nell’Oceano Indiano e tempeste della stessa natura nelle altre regioni):
c. Osservazioni ulteriori. Quando un comandante ha segnalato una tempesta tropicale o qualsiasi altra tempesta pericolosa, è desiderabile, ma non obbligatorio, che vengano effettuate e trasmesse altre osservazioni, possibilmente ogni ora ma in ogni caso ad intervallo non superiore a tre ore, per tutto il tempo in cui la nave rimane sotto l’influenza della tempesta.
d. Vento di forza 10 od oltre, della scala Beaufort, per il quale non è stato ricevuto alcun avviso di tempesta.
Questo si intende riferito alle tempeste che non sono le tempeste tropicali menzionate alla lettera b; quando una tale tempesta è incontrata, la segnalazione deve includere delle informazioni simili a quelle elencate nella lettera b, escludendo quelle relative alle condizioni del mare e dell’onda.
e. Temperatura sotto zero con vento tempestoso che provoca serie formazioni di ghiaccio alle sovrastrutture:
Esempi
Ghiacci TTT Ghiaccio. Grande iceberg avvistato in 4605 N. 4410 W. alle ore 0800, GMT., 15 maggio.
Relitti TTT Relitto. Relitto osservato quasi sommerso in 4006 N. 1243 W. alle ore 1630 GMT., 21 aprile.
Pericolo per la navigazione TTT Navigazione. Nave—faro Alfa non al suo posto, 1800 GMT., 3 gennaio.
Tempesta tropicale TTT Tempesta. 0030 GMT., 18 agosto. 2204 N. 11354 E. Barometro corretto 994 millibars, tendenza a scendere 6 millibars. Vento NW. forza 9, forti raffiche. Forte onda da E. Rotta 067, 5 nodi.
TTT Tempesta. I sintomi indicano l’avvicinarsi di un uragano 1300 GMT. 14 settembre. 2200 N. 7236 W. Barometro corretto 29,64 pollici, tendenza a scendere 0.0 15 pollici. Vento NE, forza 8, frequenti piovaschi. Rotta 0,35, 9 nodi.
TTT Tempesta. Le condizioni indicano la formazione di un ciclone intenso. 0200 GMT. 4 maggio. 1620 N. 9203 E. Barometro non corretto 753 millimetri, tendenza a scendere a 5 millimetri. Vento S. quarta SO. forza 5. Rotta 300, 8 nodi.
TTT Tempesta. Tifone a SE. 0300 GMT 12 giugno. 1812 N. 12605 E. Il Barometro si abbassa rapidamente. Vento in aumento da N.
TTT Tempesta. Vento forza 11, non ricevuto avviso di tempesta. 0300 GMT. 4 maggio. 4830 N. 30 W. Barometro corretto 983 millibars, tendenza a scendere a 4 millibars. Vento SW. forza 11 variabile. Rotta 260, 6 nodi.
Formazione di ghiaccio TTT Formazioni preoccupanti di ghiaccio. 1400 GMT. 2 marzo. 69 N. 10 W. Temperatura dell’aria 18. Temperatura del mare 29. Vento NE. forza 8.
a. I Governi contraenti si impegnano a incoraggiare la raccolta di informazioni meteorologiche da parte delle navi in navigazione e a curarne l’esame, la diffusione e lo scambio nel modo più appropriato allo scopo di agevolare la navigazione. Le Amministrazioni devono incoraggiare l’uso di strumenti di grande precisione e, a richiesta, devono facilitare il controllo di tali strumenti.
b. In modo particolare, i Governi contraenti si impegnano a collaborare per l’appli-cazione, per quanto possibile, delle seguenti disposizioni concernenti la meteorologia:
c. Le informazioni previste nella presente Regola devono essere fornite nella forma stabilita per la loro emissione e devono essere trasmesse nell’ordine di priorità prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni e, durante le trasmissioni «a tutte le stazioni» delle informazioni meteorologiche, delle previsioni e degli avvisi, tutte le stazioni radio di bordo devono conformarsi alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni.
d. Le previsioni, gli avvisi e le notizie meteorologiche trasmesse a ore fisse o in altre ore per uso delle navi devono essere pubblicate e diffuse dal servizio nazionale nel modo più adatto per essere utilizzate nelle varie zone ed aree conformemente ai reciproci accordi fra i Governi contraenti interessati.
a. I Governi contraenti si impegnano a mantenere un servizio di ricerca dei ghiacci ed un servizio di studio e di osservazione delle condizioni dei ghiacci nell’Atlantico del Nord. Durante tutta la stagione dei ghiacci i limiti sud—orientali, meridionali e sud—occidentali delle bone degli «icebergs» nelle vicinanze dei grandi banchi di Terranova devono essere sorvegliati allo scopo di segnalare alle navi che transitano la estensione di tale zona pericolosa; per lo studio delle condizioni dei ghiacci in genere, ed allo scopo di dare assistenza alle navi ed agli equipaggi che abbiano bisogno di aiuto entro la zona d’azione delle navi pattuglia. Durante il resto dell’anno lo studio e l’osservazione delle condizioni dei ghiacci devono essere mantenuti a seconda del bisogno.
b. Le navi e gli aerei usati nel servizio di ricerca dei ghiacci e nello studio e osservazione delle condizioni dei ghiacci possono essere adibiti ad altre funzioni da parte del Governo incaricato dell’esecuzione di questo servizio, a condizione che queste altre funzioni non ostacolino il loro compito precipuo e che non aumentino il costo del servizio.
a. Il Governo degli Stati Uniti d’America acconsente a continuare la gestione del servizio di ricerca dei ghiacci e lo studio e l’osservazione delle condizioni dei ghiacci, compresa la diffusione delle informazioni così ottenute. I Governi contraenti particolarmente interessati in questi servizi s’impegnano a contribuire alle spese di gestione e funzionamento dei servizi stessi; ciascuna contribuzione deve essere ragguagliata alla stazza lorda totale delle navi di ciascun Governo contribuente naviganti attraverso le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci. In particolare ciascun Governo contraente specialmente interessato, si impegna a contribuire annualmente alle spese di gestione e funzionamento di questo servizio con una somma stabilita in proporzione al tonnellaggio lordo totale delle proprie navi che attraversano durante la stagione dei ghiacci le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci, in rapporto al tonnellaggio lordo totale delle navi di tutti i Governi contribuenti che attraversano, durante la stagione dei ghiacci, le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci. I Governi non contraenti particolarmente non interessati, possono contribuire sulla stessa base alle spese di gestione e funzionamento di questo servizio. Il Governo responsabile del servizio fornirà annualmente a ciascun Governo contribuente una relazione sul costo totale della gestione e sul funzionamento del servizio di pattuglia per i ghiacci e la quota parte di ciascun Governo contribuente.
b. Ciascuno dei Governi contribuenti ha il diritto di modificare e interrompere la sua partecipazione ed altri Governi contraenti possono impegnarsi a contribuire alle spese. Il Governo contribuente che si avvale di questo diritto continua a rimanere obbligato alla contribuzione in corso fino al 1° settembre che segue la data di notificazione della sua intenzione di modificare e di interrompere la sua contribuzione.
Per usare tale facoltà egli deve avvertire della sua intenzione il Governo responsabile del servizio almeno sei mesi prima del detto 10 settembre.
c. Se, in qualsiasi momento, il Governo degli Stati Uniti d’America desiderasse interrompere questi servizi o se uno dei Governi contribuenti dovesse esprimere il desiderio di non più assumersi l’incarico della sua contribuzione pecuniaria e di modificarla, o se un altro Governo contraente desiderasse di impegnarsi a contribuire alle spese, i Governi contribuenti dovranno regolare la questione tenendo conto dei loro rispettivi interessi.
d. I Governi contribuenti hanno il diritto di apportare di tanto in tanto di comune accordo le modificazioni che possono essere ritenute desiderabili alle disposizioni della presente Regola e della Regola 5.
e. Nei casi in cui la presente Regola dispone che una misura può essere presa dopo un accordo tra i Governi contribuenti, le proposte a tal fine avanzate da qualsiasi Governo contraente devono essere comunicate al Governo responsabile del servizio il quale deve mettersi in contatto con gli altri Governi contribuenti per assicurarsi se accettano tali proposte ed il risultato dell’inchiesta così compiuta deve essere inviato agli altri Governi contribuenti ed al Governo contraente che ha formulato tali proposte. In particolare, le disposizioni riguardanti la contribuzione per il costo di tale servizio devono essere rivedute dai Governi contribuenti ad intervalli non superiori a tre anni. Il Governo responsabile del servizio deve prendere a tal fine la necessaria iniziativa.
Allorché viene segnalata l’esistenza di ghiacci lungo la rotta o in vicinanza di essa, il comandante di qualsiasi nave, nelle ore notturne, deve procedere a velocità moderata o variare la sua rotta in modo da mantenersi ben lontano dalla zona di pericolo.
a. L’uso di seguire rotte stabilite attraverso l’Atlantico del Nord, in entrambe le direzioni e, in particolare, rotte in zone di convergenza da ambo i lati dell’Atlantico del Nord ha contribuito ad evitare collisioni fra navi e con icebergs, e dovrebbe essere raccomandato a tutte le navi interessate.
b. La scelta delle rotte e l’iniziativa dell’azione da prendere a tale riguardo e la delimitazione di ciò che costituisce zone di convergenza, sono lasciate alla responsabilità delle compagnie di navigazione interessate. I Governi contraenti devono assistere dette compagnie, quando ne siano richiesti, mettendo a loro disposizione tutte le informazioni riguardanti le rotte che possono essere in possesso dei Governi stessi.
c. I Governi contraenti si impegnano ad imporre alle compagnie di navigazione l’obbligo di pubblicare le rotte regolari che esse si propongono di far seguire alle loro navi o qualsiasi cambiamento apportato a dette rotte; essi devono anche usare la loro influenza per indurre gli armatori di tutte le navi da passeggeri, che attraversano l’Atlantico a seguire le rotte riconosciute e faranno quanto è in loro potere affinché, tutte le navi, per quanto le circostanze lo permettano, seguano tali rotte nelle zone di convergenza. Essi devono anche indurre gli armatori di tutte le navi che attraversano l’Atlantico dirette a o provenienti dai porti degli Stati Uniti o del Canada, passando nelle vicinanze dei grandi banchi di Terranova, ad evitare per quanto possibile, i banchi di pesca di Terranova a Nord della latitudine 430 N. durante la stagione della pesca, e a passare al di fuori delle zone riconosciute o ritenute pericolose per la presenza dei ghiacci.
d. Il Governo responsabile del servizio di ricerca dei ghiacci è invitato a segnalare all’Amministrazione interessata qualsiasi nave da passeggeri, di cui si rilevi la presenza fuori della rotta regolare, riconosciuta o consigliata qualsiasi nave che attraversi i sopra menzionati banchi di pesca durante la stagione della pesca o che, quando diretta a/o proveniente da un porto degli Stati Uniti o del Canada, passi attraverso zone riconosciute o ritenute pericolose per la presenza di ghiacci.
L’uso di un segnale internazionale di pericolo, salvo che si tratti di indicare che una nave o un aereo si trova in pericolo, nonché l’uso di qualsiasi segnale che possa essere confuso con un segnale internazionale di pericolo, è proibito su tutte le navi od aerei.
a. Il comandante di una nave in navigazione che riceve un segnale da qualsiasi provenienza indicante che una nave o un aereo o loro natanti superstiti si trovano in pericolo, è obbligato a recarsi a tutta velocità all’assistenza delle persone in pericolo informandole, se possibile, di quanto sta facendo. Se non può farlo, o, nelle circostanze speciali in cui si trova, giudica non ragionevole né necessario andare in loro soccorso, egli deve riportare sul giornale di bordo le ragioni che lo hanno indotto a recarsi a soccorrere le persone in pericolo.
b. Il comandante di una nave in pericolo, dopo aver consultato, per quanto possibile, i comandanti delle navi che hanno risposto alla sua chiamata di soccorso, ha diritto di requisire quella o quelle di dette navi che egli considera più idoneo a portargli aiuto, ed è obbligo del comandante e comandanti delle navi o navi requisite di sottostare alla requisizione continuando a recarsi a tutta velocità in soccorso delle persone in pericolo.
c. Il comandante di una nave resta liberato dall’obbligo imposto dalla lettera a della presente Regola non appena viene a conoscenza che una o più navi, esclusa la sua, sono state requisite e che sottostanno alla requisizione.
d. Il comandante di una nave resta liberato dall’obbligo imposto dalla lettera a della presente Regola e, se la sua nave è stata requisita, dall’obbligo imposto dalla lettera b della presente Regola, se viene informato dalle persone in pericolo o dal comandante di un’altra nave che ha raggiunto tali persone, che l’assistenza non è più necessaria.
e. Le disposizioni della presente Regola non pregiudicano la Convenzione internazionale per l’unificazione di alcune Regole riguardanti l’assistenza ed il salvataggio in mare firmata a Bruxelles il 23 settembre 19101, particolarmente per quanto si riferisce all’obbligo di portare soccorso, imposto dall’articolo 11 di detta Convenzione.
1 RS 0.747.363.2
Tutte le navi di stazza lorda superiore a 150 tonnellate, quando sono adibite a viaggi internazionali, devono avere a bordo un’efficiente lampada per segnalazione diurna il cui funzionamento non deve unicamente dipendere dalla sorgente elettrica principale della nave.
a. Tutte le navi di stazza lorda pari o superiore a 1.600 tonnellate, quando sono adibite a viaggi internazionali, devono essere dotate di un apparecchio radiogoniometrico che soddisfi alle disposizioni della Regola 11 del Capitolo IV.
b. Un’Amministrazione può, in zone dove ritenga non ragionevole e non necessario l’uso di tale apparecchio, esentare dalla presente prescrizione qualsiasi nave di stazza lorda inferiore a 5.000 tonnellate, tenendo presente tuttavia che il radiogoniometro è utile sia come strumento di navigazione che come mezzo per la localizzazione di navi, aerei o natanti superstiti.
I Governi contraenti si impegnano, per quanto concerne le navi del proprio Paese, a mantenere o, se necessario, ad adottare misure atte ad assicurare, dal punto di vista della sicurezza della vita umana in mare, che tutte le navi siano sufficientemente ed efficientemente equipaggiate.
I Governi contraenti si impegnano a disporre per l’impianto o la manutenzione di quegli aiuti alla navigazione, inclusi radiofari ed apparecchi elettronici che a loro parere il volume del traffico giustifica e l’entità del pericolo richiede, e convengono ugualmente di dare disposizioni perchè le informazioni relative a questi aiuti siano portate a conoscenza di tutti gli interessati.
a. Ogni Governo contraente si impegna ad accertarsi che tutte le necessarie disposizioni siano prese per la sorveglianza delle coste e per il salvataggio delle persone in pericolo lungo le loro coste. Queste disposizioni dovrebbero includere l’impianto, l’utilizzazione ed il mantenimento dei mezzi di sicurezza marittima giudicati praticamente realizzabili e necessari avuto riguardo alla intensità del traffico marittimo ed ai pericoli della navigazione e dovrebbero, per quanto possibile, provvedere i mezzi adeguati per localizzare e salvare le persone in pericolo.
b. Ogni Governo contraente si impegna a fornire notizie relative ai mezzi di salvataggio di cui dispone e dei progetti per la loro modifica, nel caso che vengano formulati.
I seguenti segnali devono essere usati dalle stazioni di salvataggio e unità di soccorso marittimo, nelle loro comunicazioni con le navi o persone in pericolo e dalle navi o persone in pericolo nelle loro comunicazioni con le stazioni di salvataggio e unità di soccorso marittimo.
I segnali usati dagli aerei che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio per guidare le navi, sono indicati nella lettera d che segue. Una tabella illustrata, che descrive i segnali qui sotto elencati, deve essere sempre a disposizione dell’ufficiale di guardia di tutte le navi alle quali si applicano le Regole del presente Capitolo.
a. Risposte dalle stazioni di salvataggio o unità di soccorso marittimo, ai segnali di pericolo fatti da una nave o persona:
Segnale | Significato | |
«Di giorno» – Segnale con fumo aran-cione o un segnale combinato luminoso e sonoro (detonante), consistente in tre segnali separati i quali vengono sparati a intervalli di circa un minuto. | üïïýïïþ | «Vi vediamo – L’assistenza sarà data appena possibile». |
«Di notte» – Razzo a stella bianca consistente in tre segnali singoli che sono sparati ad intervalli di circa un minuto. | üïýïþ | (La ripetizione di tali segnali avrà sempre lo stesso significato). |
Se necessario, le segnalazioni diurne possono essere usate di notte e i segnali notturni essere usati di giorno.
b. Segnali per l’atterraggio e la guida di piccoli battelli che trasportano equipaggi o persone in pericolo:
Segnale | Significato | |
«Di giorno» – Movimento verticale di bandiera bianca o delle braccia, o sparo di un segnale a stella verde o trasmis-sione della lettera del codice «K» (–·–), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori. «Di notte» – Movimento verticale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un segnale a stella verde o trasmissione della lettera del codice «K» (–·–), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori. Un allineamento (indicazione di dire-zione), può essere dato collocando una luce bianca fissa o fiamma a un livello più basso o in allineamento con l’osservatore. | üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ | «Questo è il miglior posto per sbarcare». |
«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca o delle braccia stese orizzontalmente, o sparo di un segnale a stella rossa o trasmissione della lettera del codice «S» (···), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori. | üïïïýïïïþ | «È estremamente pericoloso sbarcare qui». |
«Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca o sparo di un segnale a stella rossa o trasmissione della lettera del codice «S» (···), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori. | üïïýïïþ | «È estremamente pericoloso sbarcare qui». |
Segnale | Significato | |
«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca che verrà poi piantata a terra prendendo quindi un’altra bandiera bianca da tenere nel senso della direzione da indicare o sparando un segnale a stella rossa verticalmente e un segnale a stella bianca nella direzione della migliore località per atterrare, o trasmettendo la lettera del codice «S» (···) seguita dalla lettera del codice «R» (·–·) se una località migliore per l’atterraggio del natante in pericolo, è situata più a destra nella direzione di approdo, o trasmettendo la lettera del codice «L» (·–··), se una migliore località di atterraggio per il natante in pericolo, è situata alla sinistra nella direzione di approdo. «Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca che verrà poi posata al suolo, muovendo un’altra luce o fiamma bianca nella direzione da indicare o sparando un segnale a stella rossa verticalmente e un segnale a stella bianca nella direzione verso la migliore località da atterrare, o trasmettendo la lettera del codice «S» (···) seguita dalla lettera del codice «R» (·–·) se una località più favorevole all’atterraggio del natante in pericolo è situata più a sinistra nella direzione di approdo, o tras-mettendo la lettera del codice «L» (·–··), se una località più favorevole all’atterraggio del natante in pericolo è situata più a sinistra nella direzione di approdo. | üïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïþ | «È estremamente pericoloso sbarcare qui. Una località più favorevole allo sbarco si trova nella direzione indicata». |
c. Segnali da usare in collegamento con l’impiego dei mezzi di salvataggio costieri:
Segnale | Significato | |
«Di giorno» – Movimento verticale di una bandiera bianca o delle braccia, o sparo di un segnale a stella verde. «Di notte» – Movimento verticale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un seg-nale a stella verde. | üïïïïýïïïïþ | In linea di massima: «Affermativo» Dettagliatamente: «La sola del razzo è presa» «Il bozzello a coda è dato volta» «Il cavo è dato volta» «Vi è una persona nel salvagente a brache» «Vira» |
«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca o braccia tese oriz-zontalmente, o sparo di un segnale a stella rossa. «Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un segnale a stella rossa. | üïïïýïïïþ | In linea di massima: «Negativo» Dettagliatamente: «Fila» «Basta virare» |
d. Segnali usati da un aereo che effettua operazioni di ricerca e salvataggio, per guidare le navi, verso un aereo, una nave o una persona in pericolo (vedi Nota in calce alla presente lettera):
Nota – L’Organizzazione notificherà in anticipo tutti i cambiamenti eventuali apportati a questi segnali.
Tutte le navi adibite a viaggi durante i quali è probabile che imbarchino dei piloti, devono attenersi alle seguenti disposizioni riguardanti le scalette per piloti:
a. La scaletta deve essere tenuta in buono stato e usata soltanto per imbarco e sbarco dei piloti, altri funzionari e altre persone, mentre la nave è in arrivo e in partenza da un porto.
b. La scaletta deve essere assicurata in posizione tale che ciascun gradino rimanga fermamente appoggiato contro il fianco della nave per consentire che il pilota possa accedere sulla nave in modo sicuro e agevole dopo essere salito non meno di un metro e mezzo (5 piedi) e non più di metri nove (30 piedi).
Una sola lunghezza di scaletta deve essere usata per raggiungere il livello del mare nelle normali condizioni di assetto della nave.
Allorché la distanza dal livello del mare al punto di accesso alla nave è superiore a metri nove (30 piedi), l’accesso a bordo della nave con la scaletta del pilota, deve avvenire tramite una scala di banda (scala reale) o altro mezzo egualmente sicuro e agevole.
c. I gradini della scaletta devono essere lunghi non meno di centimetri 48 (19 pollici), larghi non meno di centimetri 11,4 (4½ pollici) e di spessore non inferiore a centimetri 2,5 (1 pollice). I gradini devono essere sistemati in maniera tale da formare una scaletta di adeguata robustezza con i gradini mantenuti in posizione orizzontale ad una distanza non inferiore a centimetri 30,5 (12 pollici) e non superiore a centimetri 38 (15 pollici).
d. Una sagola «tientibene», adeguatamente assicurata e una sagola di sicurezza devono essere disponibili e pronte all’uso quando le circostanze lo richiedono.
e. Le disposizioni devono essere tali che:
f. Dei traversini ad intervalli adatti devono essere sistemati, se necessario, per impedire alla scaletta di rotare.
g. Di notte deve tenersi pronto e deve essere usato un fanale che proietti la luce fuori bordo, e la coperta nel punto ove il pilota accede deve essere adeguatamente illuminata.
h. Le navi munite di «bottazzo» o altre navi la cui costruzione rende impossibile di adeguarsi pienamente alle disposizioni che la scaletta deve essere assicurata in un punto ove ciascun gradino poggi fermamente contro i fianchi della nave, devono uniformarsi a questa prescrizione il più strettamente possibile.
Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica al trasporto di granaglie su tutte le navi alle quali si applicano le regole della presente Convenzione.
Il termine «granaglie» comprende: il frumento, il grano turco (mais), avena, segale, orzo, riso, legumi secchi e semi.
Allorché delle granaglie vengono caricate su una nave devono essere prese tutte le precauzioni necessarie e ragionevoli per impedirne lo slittamento. Se una stiva o un compartimento qualsiasi sono interamente riempiti con granaglie alla rinfusa, le granaglie devono essere stivate in modo da riempire tutti gli spazi fra i bagli e nelle parti laterali e di estremità della stiva o del compartimento.
Salvo quanto disposto dalla Regola 6 del presente Capitolo, se una stiva od un compartimento sono interamente riempiti di granaglie alla rinfusa, devono essere divisi da una paratia longitudinale fissa, o rimovibile (cascio), situata nel piano di simmetria della nave o ad una distanza da tale piano non superiore al cinque per cento della larghezza fuori ossatura della nave, oppure da paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), fuori del piano di simmetria della nave, purché la distanza fra esse non sia superiore al 60% della larghezza fuori ossatura della nave e purché in questo caso siano sistemati, nelle parti laterali, dei portelli per lo stivaggio di grandezza appropriata, distanti fra loro, in senso longitudinale, non più di m. 7,62 (25 piedi) e quelli estremi distanti dalle paratie trasversali non più di m. 3,66 (12 piedi). In ogni caso le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), devono essere costruite a regola d’arte e rese stagne alle granaglie con adatti riempimenti tra i bagli. Nelle stive tali paratie longitudinali o casci devono estendersi sotto il ponte, verso il basso, per una profondità di almeno un terzo (1/3) dell’altezza della stiva e, comunque, non meno di m. 2,44 (8 piedi). Nei compartimenti di interponte e di sovrastrutture, esse devono estendersi da ponte a ponte. In tutti i casi tali paratie o casci si devono estendere fino alla parte superiore degli alimentatori della stiva o del compartimento ove essi sono piazzati.
Tuttavia, nel caso di navi caricate con granaglie alla rinfusa che non siano seme di lino, nelle quali l’altezza metacentrica (corretta per gli specchi liquidi) sia mantenuta per tutto il viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti e non minore di m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi, le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), non sono richieste:
Salvo le prescrizioni della Regola 6 del presente Capitolo, se una stiva o compartimento è parzialmente riempito con granaglie alla rinfusa:
La sistemazione di paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), a norma delle prescrizioni delle Regole 4 e 5 del presente Capitolo, non è richiesta nei casi seguenti:
b. quando le granaglie alla rinfusa sono trasportate in cisterne (deeptanks) costruite prevalentemente per il trasporto di liquidi e che rientrano nel caso previsto alla lettera c, Regola 6 del presente Capitolo, od in cisterne suddivise da uno o più divisioni longitudinali permanenti in acciaio, stagne alle granaglie, non è necessario che vi siano degli alimentatori se le cisterne e le loro boccaporte sono completamente riempite e la chiusura delle boccaporte sia ben assicurata.
Agli effetti delle Regole 4 e 7 del presente Capitolo, le stive basse e gli spazi degli interponti ad esse sovrastanti possono essere caricate come se fossero un unico compartimento, alle seguenti condizioni:
Quando vi siano delle zone di stiva o compartimento nelle quali la distanza, misurata nel senso longitudinale dal più vicino alimentatore, superi m. 7,62 (25 piedi), le granaglie alla rinfusa nei tratti che distano dall’alimentatore stesso oltre m. 7,62 (25 piedi), devono essere spianate fino ad un livello di almeno m. 1,83 (6 piedi) sotto il ponte e gli spazi vuoti così risultanti devono essere riempiti con granaglie in sacchi sistemati sopra una adatta piattaforma, come richiesto nella lettera b, Regola 5 del presente Capitolo.
Le granaglie alla rinfusa non devono essere trasportate al disopra del ponte di coperta nell’interponte di una nave a due ponti o nel più alto interponte di una nave con più di due ponti, se non alle seguenti condizioni:
Salvo quando l’altezza metacentrica (corretta per gli specchi liquidi) sia mantenuta per tutta la durata del viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti, e non minore di m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi, non più di due stive o compartimenti possono essere parzialmente riempiti con granaglie alla rinfusa; le altre stive o compartimenti possono essere parzialmente riempiti con granaglie alla rinfusa purché i restanti spazi vuoti, di dette stive o compartimenti, siano completamente riempiti con carico in sacchi od altro carico adatto. Agli effetti della presente Regola:
a. Nonostante le disposizioni contenute nelle Regole dalla 4 alla 11 del presente Capitolo, le granaglie alla rinfusa possono essere trasportate senza osservare le prescrizioni richieste da dette Regole sulle navi costruite con due o più divisioni longitudinali, verticali o inclinate, stagne alle granaglie, disposte convenientemente per limitare gli effetti di qualsiasi slittamento trasversale di granaglie, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:
b. l’Amministrazione, o un Governo contraente che agisca per conto dell’Amminis-trazione stessa, deve prescrivere le precauzioni da prendersi per impedire lo slittamento delle granaglie in tutte le altre condizioni di carico quando trattasi di navi costruite secondo le disposizioni della lettera a della presente Regola, che soddisfano alle condizioni dei comma (ii) e (iii).
c. l’Amministrazione, o un Governo contraente che agisca per conto dell’Amministrazione stessa, deve prescrivere le precauzioni da prendersi contro lo slittamento delle granaglie quando trattasi di una nave di qualsiasi altro tipo che soddisfi alle prescrizioni dei comma (ii) o (iii) della lettera a della presente Regola.
I doppi fondi che sono utilizzati per soddisfare i requisiti di stabilità delle navi che caricano granaglie alla rinfusa, devono avere adatte divisioni stagne longitudinali eccetto quando la larghezza del doppio fondo, misurato a metà della sua lunghezza, non superi il 60 per cento della larghezza fuori ossatura della nave.
Le granaglie in sacchi devono essere trasportate in sacchi che siano in buone condizioni, ben riempiti ed efficacemente chiusi.
a. Un piano di carico di granaglia, approvato per una nave, sia dall’Amministrazione che da un Governo contraente in rappresentanza dell’Amministrazione stessa, deve essere accettato dagli altri Governi contraenti come prova che la nave caricata in relazione a tale piano, soddisfa ai requisiti dei presente capitolo o prescrizioni equivalenti, le quali sono state accettate conformemente alla Regola 5 del Capitolo I.
b. Tale piano deve essere approvato dopo avere tenuto conto delle prescrizioni del presente Capitolo, delle diverse condizioni di caricazione alla partenza e all’arrivo, e della stabilità della nave. Esso deve indicare le principali caratteristiche dei dispositivi usati per prevenire lo slittamento del carico.
c. Tale piano deve essere scritto in una o più lingue, di cui una deve essere una delle lingue della Convenzione.
d. Un esemplare di tale piano deve essere consegnato al comandante della nave che, se richiesto, lo deve presentare per l’esame alle Autorità competenti del porto di caricazione.
e. In attesa dell’adozione di norme internazionali che regolino la robustezza delle sistemazioni per la granaglia e la disposizione di fori di alimentazione sulle mastre delle boccaperte, le navi trasportanti granaglia che non presentino un piano di carico approvato da una Amministrazione o da un Governo contraente, in rappresentanza dell’Amministrazione stessa, dovranno caricare la granaglia conformemente alle Regole dettagliate emanate a complemento delle norme del presente Capitolo, dal Governo contraente che ha la giurisdizione sul porto di caricazione.
L’Amministrazione o un Governo contraente in rappresentanza dell’Amministrazione stessa può, se considera che le condizioni del viaggio o di riparo del percorso seguito, sono di natura tale, da rendere l’applicazione di una qualsiasi prescrizione delle Regole, da 3 a 15 del presente Capitolo, non ragionevole e non necessaria, può esentare da tali particolari prescrizioni determinate navi o categorie di navi.
a. Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica al trasporto di merci pericolose su tutte le navi alle quali si applicano le presenti Regole.
b. Le disposizioni del presente Capitolo non si applicano alle provviste di bordo o al materiale d’armamento della nave o a carichi particolari trasportati su navi specialmente costruite o trasformate interamente a tale scopo, quali le navi cisterna.
c. Il trasporto di merci pericolose è proibito se non viene effettuato in conformità delle disposizioni del presente Capitolo.
d. Per completare le disposizioni del presente Capitolo, ogni Governo contraente deve emanare o farà emanare, particolareggiate istruzioni sul sicuro imballaggio e stivaggio di determinate merci pericolose o categorie di merci pericolose, che devono includere qualsiasi precauzione necessaria in relazione ad altro carico.
Le merci pericolose si dividono nelle seguenti classi:
Classe 1: | Esplosivi; |
Classe 2: | Gas: compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione; |
Classe 3: | Liquidi infiammabili; |
Classe 4a: | Materie infiammabili; |
Classe 4b: | Materie infiammabili o sostanze suscettibili di combustione spontanea; |
Classe 4c: | Materie solide infiammabili o sostanze che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili; |
Classe 5a: | Sostanze ossidanti; |
Classe 5b: | Perossidi organici; |
Classe 6a: | Sostanze velenose (tossiche); |
Classe 6b: | Sostanze infettive; |
Classe 7: | Sostanze radioattive; |
Classe 8: | Corrosivi; |
Classe 9: | Sostanze pericolose diverse, cioè ogni altra sostanza che la esperienza ha dimostrato, o potrà dimostrare, che presentano tale carattere pericoloso da rendere ad esse applicabili le prescrizioni del presente Capitolo. |
a. L’imballaggio delle merci pericolose deve essere:
b. Quando l’uso di materiale assorbente o per imbottitura è abituale nell’imbal-laggio di liquidi in recipienti, queste materiale deve essere:
c. I recipienti che contengono liquidi pericolosi devono avere un margine di vuoto, alla temperatura di riempimento, sufficiente per consentire il massimo incremento di temperature durante il normale trasporto.
d. Le bombole e i recipienti per gas sotto pressione devono essere adeguatamente costruiti, collaudati, conservati e correttamente riempiti.
e. I recipienti vuoti che sono stati usati precedentemente per il trasporto di merci pericolose, devono essere trattati anche essi come merce pericolosa a meno che non siano stati puliti e asciugati o sono stati chiusi saldamente quando la specie del precedente contenuto lo consenta senza pericolo.
Ogni recipiente contenente merci pericolose deve essere contrassegnato con il corretto nome tecnico (il nome commerciale non deve essere usato) e identificato con una etichetta distintiva o con stampigliature dell’etichetta in modo da rendere chiara la natura pericolosa della merce. Ogni recipiente deve essere così etichettato ad eccezione dei recipienti contenenti prodotti chimici imballati in quantità limitate o di grandi spedizioni che possono essere stivate, maneggiate e identificate come un unico lotto.
a. In tutti i documenti relativi al trasporto marittimo di merci pericolose, quando la natura della merce è indicata, si deve usare il corretto nome tecnico (i nomi commerciali non devono essere usati) e la corretta descrizione data in conformità alla classificazione specificata dalla Regola 2 del presente Capitolo.
b. I documenti d’imbarco preparati dal caricatore devono comprendere, o essere accompagnati, da un certificato o dichiarazione che il carico da trasportare è correttamente imballato, contrassegnato ed etichettato ed è nelle appropriate condizioni per il trasporto.
c. Ogni nave che trasporta merci pericolose deve avere una distinta speciale o manifesto che dichiari, in conformità alla Regola 2 del presente Capitolo, le merci pericolose imbarcate e la loro ubicazione a bordo. Un piano di carico dettagliato che identifica per classe o specifica la ubicazione a bordo di tutte le merci pericolose imbarcate può essere usato in sostituzione di tale distinta speciale o manifesto.
I Governi contraenti che hanno un sistema uniforme di regole relativo al trasporto per terra o per mare delle merci pericolose o non possono perciò applicare immediatamente le disposizioni delle Regole 4 e 5 del presente Capitolo, possono autorizzare delle variazioni alle disposizioni di tali Regole per un periodo non superiore a dodici mesi dalla data di entrata in vigore della Convenzione, purché le merci pericolose siano classificate nei documenti di imbarco od etichettate conforme la classificazione della Regola 2 del presente Capitolo.
a. Le merci pericolose devono essere stivate in modo sicuro ed appropriato tenendo conto della loro specie. Le merci che non si possono associare devono essere separate le une dalle altre.
b. Gli esplosivi (ad eccezione delle munizioni) che presentano un serio rischio, devono essere stivati in un deposito che deve essere tenuto sicuramente chiuso durante la navigazione. Tali esplosivi devono essere tenuti separati dai detonatori. Gli apparecchi elettrici e i loro cavi in qualsiasi compartimento in cui sono trasportati esplosivi, devono essere progettati ed usati in modo da ridurre al minimo il rischio di incendio o esplosione.
c. Le merci che sviluppano vapori pericolosi devono essere stivate in locali ben ventilati o sopra coperta.
d. Sulle navi che trasportano liquidi infiammabili o gas devono essere adottate, quando necessario, speciali precauzioni contro l’incendio o esplosione.
e. Le sostanze che sono suscettibili di autoriscaldamento o combustione spontanea non devono essere trasportate senza l’adozione di adeguate precauzioni per evitare lo scoppio di un incendio.
a. Sulle navi da passeggeri soltanto i seguenti esplosivi possono essere trasportati:
b. Nonostante le disposizioni della lettera a della presente Regola, altre quantità o tipi di esplosivi possono essere trasportati sulle navi da passeggeri a bordo delle quali sono prese speciali misure di sicurezza approvate dall’Amministrazione.
Il presente Capitolo si applica a tutte le navi nucleari ad eccezione delle navi da guerra.
Le regole incluse negli altri Capitoli della presente Convenzione si applicano alle navi nucleari ad eccezione delle modifiche apportate dal presente Capitolo.
Una nave nucleare non può, in nessuna circostanza, essere esonerata dalle prescrizioni di una qualsiasi Regola della presente Convenzione.
Il progetto, costruzione e norme di controllo e montaggio dell’installazione del reattore devono essere giudicate soddisfacenti e approvate dall’Amministrazione e devono tener conto delle restrizioni che sono imposte alle visite per la presenza di radiazioni.
La installazione del reattore deve essere progettata tenendo conto delle particolari condizioni di servizio a bordo di una nave sia nelle circostanze normali che eccezionali della navigazione.
L’Amministrazione deve prendere le misure necessarie per assicurare che non vi sia un irragionevole livello di radiazione o altri pericoli nucleari in mare o in porto, per l’equipaggio, passeggeri o pubblico o per le acque navigabili o per gli alimenti o per l’acqua.
a. Un «Dossier» di sicurezza deve essere preparato per permettere la valutazione della sicurezza dell’impianto nucleare e della nave al fine di garantire che non vi sia un livello irragionevole di radiazione o altri pericoli in mare o in porto, per l’equipaggio, passeggeri o pubblico, o per le acque navigabili, o per gli alimenti o per l’acqua.
L’Amministrazione, quando soddisfatta, deve approvare tale «Dossier» di sicurezza che deve essere sempre tenuto aggiornato.
b. Il «Dossier» di sicurezza deve essere reso disponibile con sufficiente anticipo per i Governi contraenti dei paesi che la nave nucleare intende visitare in modo che essi possano valutare la sicurezza delle navi.
Un completo e dettagliato manuale deve essere preparato per informazione e guida del personale preposto all’esercizio nei suoi doveri inerenti a tutte le questioni relative al funzionamento dell’impianto nucleare che siano rilevanti ai fini della sicurezza. L’Amministrazione, quando soddisfatta, deve approvare tale manuale di esercizio ed una copia deve essere conservata a bordo della nave. Il manuale di esercizio deve essere sempre tenuto aggiornato.
La visita alle navi nucleari deve includere le prescrizioni applicabili della Regola 7 del Capitolo I, o delle Regole 8, 9 e 10 del Capitolo I, ad eccezione delle limitazioni che possono essere imposte per la presenza di radiazioni. Inoltre, le visite devono includere qualsiasi prescrizione speciale del «Dossier» di sicurezza. Ferme restando le disposizioni delle Regole 8 e 10 del Capitolo I, esse devono in tutti i casi effettuarsi con frequenza non minore di una volta l’anno.
a. Le disposizioni della lettera a, Regola 12 del Capitolo I e della Regola 14 dello stesso Capitolo I non si applicano alle navi nucleari.
b. Un certificato, detto Certificato di sicurezza per nave da passeggeri a propulsione nucleare, deve essere rilasciato dopo l’ispezione e visita ad una nave nucleare per passeggeri che soddisfi alle prescrizioni dei Capitoli II, III, IV e VIII e a qualsiasi altra prescrizione relativa alle presenti Regole.
c. Un certificato, detto Certificato di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, deve essere rilasciato dopo l’ispezione e visita ad una nave nucleare da carico che soddisfi alle prescrizioni per le visite alle navi da carico, specificate nella Regola 10 del Capitolo I, e sia conforme alle prescrizioni dei Capitoli II, III, IV e VIII e a qualsiasi altra prescrizione relativa alle presenti Regole.
d. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico nucleari devono attestare: «Che la nave, che è una nave a propulsione nucleare, soddisfa a tutte le prescrizioni del Capitolo VIII della Convenzione ed è conforme al Dossier di sicurezza approvato per la nave».
e. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, devono essere validi per un periodo non superiore a dodici mesi.
f. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, devono essere rilasciati dall’Amministrazione o da qualsiasi altra persona o organizzazione debitamente autorizzata da essa. In tutti i casi tale Amministrazione assume l’intera responsabilità per il Certificato.
Oltre al controllo stabilito dalla Regola 19 del Capitolo, le navi a propulsione nucleare devono essere sottoposte ad un controllo speciale, prima di entrare nei porti e nell’interno dei porti dei Governi contraenti, allo scopo di verificare che vi sia a bordo un Certificato valido di sicurezza per navi a propulsione nucleare e che non esiste un livello irragionevole di radiazioni o altri pericoli in mare o in porto, per l’equipaggio, i passeggeri o pubblico, o per le acque navigabili, o per gli alimenti o le acque.
a. La présente Convention sera déposée aux archives de l’Organisation et le Secrétaire général de l’Organisation en transmettra des copies certifiées conformes à tous les Gouvernements signataires et aux autres Gouvernements acceptant la présente Convention.
b. Dès qu’elle entrera en vigueur, la présente Convention sera déposée pour enregistrement par l’Organisation auprès du Secrétaire Général des Nations Unies.
En foi de quoi, les plénipotentiaires soussignés ont apposé leurs signatures à la présente Convention.
Fait à Londres, ce dix-sept juin 1960, en un seul exemplaire, en français et en anglais, chacun de ces textes faisant également foi.
Les textes originaux seront déposés aux archives de l’Organisation intergouvernementale consultative de la navigation maritime, avec des textes en langues espagnole et russe qui seront des traductions.
(Suivent les signatures)
a. Sauf disposition expresse contraire, les présentes Règles s’appliquent uniquement aux navires effectuant des voyages internationaux.
b. Chacun des Chapitres définit avec plus de précision les catégories de navires auxquels il s’applique ainsi que le champ des dispositions qui leur sont applicables.
Pour l’application des présentes Règles, sauf disposition expresse contraire:
a. Sauf disposition expresse contraire, les présentes Règles ne s’appliquent pas:
b. Sous réserve des dispositions expresses du Chap. V, rien de ce qui figure dans les présentes Règles ne s’applique aux navires exclusivement affectés à la navigation dans les Grands Lacs de l’Amérique du Nord et sur le Saint-Laurent, dans les parages limités à l’Est par une ligne droite allant du Cap des Rosiers à la Pointe Ouest de l’Ile Anticosti et, au Nord de l’Ile Anticosti par le 63e méridien.
Si, par suite de circonstances exceptionnelles, un navire qui normalement n’effectue pas de voyages internationaux est amené à entreprendre un voyage international isolé, il peut être exempté par l’Administration d’une quelconque des dispositions des présentes Règles, à condition qu’il se conforme aux dispositions qui, de l’avis de l’Administration sont suffisantes pour en assurer la sécurité au cours du voyage qu’il entreprend.
a. Lorsque les présentes Règles prescrivent de placer ou d’avoir à bord d’un navire une installation, un matériau, un dispositif ou un appareil quelconque, ou un certain type de l’un ou de l’autre ou d’y prendre une disposition quelconque, l’Administration peut admettre que soit mis en place toute autre installation, matériau, dispositif ou appareil quelconque, ou type de l’un ou de l’autre, ou que soit prise toute autre disposition, s’il est établi à la suite d’essais ou d’une manière que de telles installations, matériaux, dispositifs ou appareils, ou types de l’un ou de l’autre, ou disposition, ont une efficacité au moins égale à celle qui est prescrite par les présentes Règles.
b. Toute Administration qui autorise ainsi par substitution une installation, un matériau, un dispositif ou un appareil ou un type de l’un ou de l’autre ou une disposition doit en communiquer les caractéristiques à l’Organisation avec un rapport sur les essais qui ont été faits. Connaissance en est donnée par l’Organisation aux autres Gouvernements contractants pour l’information de leurs fonctionnaires.
L’inspection et la visite des navires, en ce qui concerne l’application des prescriptions des présentes Règles et l’octroi des exemptions pouvant être accordées, doivent être effectuées par des fonctionnaires du pays où le navire est immatriculé. Toutefois, le Gouvernement de chaque pays peut confier l’inspection et la visite de ses navires, soit à des inspecteurs désignés à cet effet, soit à des organismes reconnus par lui. Dans tous les cas, le Gouvernement intéressé se porte garant de l’intégrité et de l’efficacité de l’inspection et de la visite.
a. Tout navire à passagers doit être soumis aux visites définies ci-dessous:
b. Les visites spécifiées ci-dessus doivent être effectuées comme suit:
Les engins de sauvetage, exception faite de l’installation radiotélégraphique à bord d’une embarcation de sauvetage à moteur ou de l’appareil portatif de radio pour embarcations et radeaux de sauvetage ainsi que les installations d’extinction d’incendie des navires de charge auxquels se réfèrent les Chapitres II et III des présentes Règles, doivent être soumis à des inspections initiales et subséquentes comme prévu pour les navires à passagers à la Règle 7 du présent Chapitre en remplaçant 12 mois par 24 mois à l’al. a (ii) de cette Règle. Les plans de lutte contre l’incendie à bord des navires neufs, ainsi que les échelles de pilote, feux et appareils de signalisation sonore placés à bord des navires neufs et existants, doivent être compris dans les visites ayant pour but de s’assurer qu’ils répondent en tous points aux prescriptions de la présente Convention, et à celles des Règles internationales pour prévenir les abordages en mer, qui leur sont applicables.
Les installations radioélectriques auxquelles se réfère le Chap. IV des présentes Règles, ainsi que toute installation radiotélégraphique à bord d’une embarcation de sauvetage à moteur, ou les appareils portatifs de radio pour les embarcations et radeaux de sauvetage embarqués en exécution des prescriptions du Chap. III, doivent être soumises à des visites initiales et subséquentes, comme prévue pour les navires à passagers par la Règle 7 du présent Chapitre.
La coque, les machines et le matériel d’armement (autre que les articles pour lesquels un certificat de sécurité de matériel d’armement pour navire de charge, un certificat de sécurité radiotélégraphique pour navire de charge ou un certificat de sécurité radiotéléphonique pour navire de charge ont été délivrés) d’un navire de charge seront inspectés de telle façon et ensuite aux intervalles de temps jugés nécessaires par l’Administration, de manière à s’assurer que leur état est en tout point satisfaisant. La visite devra permettre de s’assurer que la disposition générale, les matériaux et les échantillons de structure, les chaudières, les autres récipients sous pression et leurs auxiliaires, les machines principales et auxiliaires, les installations électriques, et toute autre partie de l’armement, sont à tous égards satisfaisants pour assurer le service auquel est destiné le navire.
Après l’une quelconque des visites prévues aux Règles 7, 8, 9 ou 10 aucun changement ne doit être apporté sauf autorisation de l’Administration aux dispositions de structure, aux machines, à l’armement, etc. faisant objet de la visite.
b. Nonobstant toute autre prescription de la présente Convention, tout certificat délivré par application et en conformité des prescriptions de la Convention internationale pour la sauvegarde de la vie humaine en mer, 1948, qui est valable lors de l’entrée en vigueur de la présente Convention pour l’Administration qui a délivré le Certificat, restera valable jusqu’à la date de son expiration aux termes de la Règle 13 du Chap. I de la Convention de 1948.
c. Un Gouvernement contractant ne doit pas délivrer de certificat en application et suivant les prescriptions de la Convention internationale pour la sauvegarde de la vie humaine en mer de 1948 ou 1929, après la date à laquelle la présente Convention entre en vigueur à son égard.
Un Gouvernement contractant peut, à la requête de l’Administration, faire visiter un navire. S’il estime que les exigences des présentes Règles sont satisfaites, il délivre à ce navire des certificats en conformité avec les présentes Règles. Tout certificat ainsi délivré doit comporter une déclaration établissant qu’il a été délivré à la requête du Gouvernement du pays où le navire est ou sera immatriculé. Il a la même valeur qu’un certificat délivré conformément à la Règle 12 du présent Chapitre et doit être accepté de la même façon.
a. Chaque Administration s’engage à effectuer une enquête au sujet de tout accident survenu à l’un quelconque de ses navires soumis aux dispositions de la présente Convention, lorsqu’elle estime que cette enquête peut aider à déterminer les modifications qu’il serait souhaitable d’apporter aux présentes Règles.
b. Chaque Gouvernement contractant s’engage à transmettre à l’Organisation toutes informations pertinentes concernant les conclusions de ces enquêtes. Aucun rapport ou recommandation de l’Organisation fondé sur ces informations ne doit révéler l’identité ou la nationalité des navires en cause ni en aucune manière imputer la responsabilité de cet accident à un navire ou à une personne ou laisser présumer leur responsabilité.
b. Pour l’application de ce Chapitre:
c. L’Administration, si elle considère que le parcours et les conditions de voyage sont tels que l’application d’une prescription quelconque du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire peut exempter de cette prescription des navires déterminés ou des catégories de navires, appartenant à son pays, qui, au cours de leur voyage, ne s’éloignent pas de plus de 20 milles de la terre la plus proche.
d. Si un navire à passagers est autorisé, en vertu du par. c de la Règle 27 du Chap. III, à transporter un nombre de personnes supérieur à celui que peuvent recevoir ses embarcations de sauvetage, il doit se conformer aux règles spéciales de cloisonnement faisant l’objet du par. e de la Règle 5 du présent Chapitre, et aux dispositions spéciales connexes relatives à la perméabilité faisant l’objet du par. d de la Règle 4 du présent Chapitre, à moins que, compte tenu de la nature et des conditions du voyage, l’Administration considère comme suffisante l’application des autres dispositions des Règles du présent Chapitre.
e. Dans le cas de navires à passagers qui sont utilisés à des transports spéciaux d’un grand nombre de passagers sans installation de couchettes, comme, par exemple, le transport de pèlerins, l’Administration peut, si elle juge qu’il est pratiquement impossible d’appliquer les prescriptions du présent Chapitre, exempter ceux de ces navires qui appartiennent à son pays de l’application des prescriptions en question, sous les conditions suivantes:
Nonobstant toute disposition contraire de la présente Convention, le Règlement de Simla de 1931 doit demeurer en vigueur entre les pays ayant souscrit à ce Règlement jusqu’à l’entrée en vigueur des prescriptions établies en vertu de l’al. (ii) du par. e de la présente Règle.
Dans ce Chapitre, à moins qu’il n’en soit expressément disposé autrement:
b. La longueur du navire est la longueur mesurée entre les perpendiculaires menées aux extrémités de la ligne de charge maximum de compartimentage.
c. La largeur du navire est la largeur extrême hors membres mesurée à la ligne de charge maximum de compartimentage ou au—dessous de cette ligne de charge.
d. Le tirant d’eau est la distance verticale du tracé de la quille hors membres au milieu, à la ligne de charge de compartimentage considérée.
e. Le pont de cloisonnement est le pont le plus élevé jusqu’auquel s’élèvent les cloisons étanches transversales.
f. La ligne de surimmersion est une ligne tracée sur le bordé, à 76 millimètres (ou 3 pouces) au moins, au-dessous de la surface supérieure du pont de cloisonnement.
g. La perméabilité d’un espace s’exprime par le pourcentage du volume de cet espace que l’eau peut occuper. Le volume d’un espace qui s’étend au—dessus de la ligne de surimmersion sera mesuré seulement jusqu’à la hauteur de cette ligne.
h. La tranche des machines s’étend entre le tracé de la quille hors membres et la ligne de surimmersion, d’une part, et, d’autre part, entre les cloisons étanches transversales principales qui limitent l’espace occupé par les machines principales, les machines auxiliaires et les chaudières servant à la propulsion et toutes les soutes à charbon permanentes. Dans les cas de dispositions peu usuelles, l’Administration peut définir les limites des tranches des machines.
i. Les espaces à passagers sont ceux qui sont prévus pour le logement et l’usage des passagers, à l’exclusion des soutes à bagages, des magasins, des soutes à provisions, à colis postaux et à dépêches Pour l’application des prescriptions des Règles 4 et 5 du présent Chapitre, les espaces, prévus en dessous de la ligne de surimmersion pour le logement et l’usage de l’équipage seront considérés comme espaces à passagers.
j. Dans tous les cas, les volumes et les surfaces doivent être calculés hors membres.
(La Partie B s’applique aux navires à passagers à l’exception de la Règle 19 qui s’applique également aux navires de charge.)
a. Pour chaque point de la longueur du navire la longueur envahissable doit être déterminée par une méthode de calcul tenant compte des formes, du tirant d’eau et des autres caractéristiques du navire considéré.
b. Pour un navire dont les cloisons transversales étanches sont limitées par un pont de cloisonnement continu, la longueur envahissable en un point donné est la portion maximum de la longueur du navire, ayant pour centre le point considéré et qui peut être envahie par l’eau dans l’hypothèse des conditions définies par la Règle 4 du présent Chapitre, sans que le navire s’immerge au-delà de la ligne de surimmersion.
(a) Quand, dans une ou plusieurs régions du navire, les cloisons étanches sont prolongées jusqu’à un pont plus élevé que sur le reste du navire et qu’on désire bénéficier de cette extension des cloisons en hauteur, on peut, pour calculer la longueur envahissable, utiliser des lignes de surimmersion séparées pour chacune de ces régions du navire, à condition:
(c) Pour les navires d’au moins 100 mètres (ou 330 pieds) de longueur, une des cloisons principales transversales en arrière de la cloison d’abordage doit être placée à une distance de la perpendiculaire avant au plus égale à la longueur admissible.
(d) Une cloison transversale principale peut présenter une niche, pourvu qu’aucun point de la niche ne dépasse, vers l’extérieur du navire, deux surfaces verticales menées de chaque bord à une distance du bordé égale à 1/5 de la largeur du navire définie par la Règle 2 du présent Chapitre, cette distance étant mesurée normalement au plan diamétral du navire et dans le plan de la ligne de charge maximum de compartimentage.
Si une partie d’une niche dépasse les limites ainsi fixées, cette partie sera considérée comme une baïonnette et on lui appliquera les règles du par. e de la présente Règle.
(e) Une cloison transversale principale peut être à baïonnette pourvu qu’elle satis-fasse à l’une des conditions suivantes:
(f) Lorsqu’une cloison transversale principale présente une niche ou une baïonnette, on la remplacera, dans la détermination du cloisonnement, par une cloison plane équivalente.
(g) Si la distance entre deux cloisons transversales principales adjacentes, ou entre les cloisons planes équivalentes ou enfin la distance entre deux plans verticaux passant par les points les plus rapprochés des baïonnettes, s’il y en a, est inférieure à la plus petite des deux longueurs 3,05 mètres (ou 10 pieds) plus 3 pour cent de la longueur du navire, ou 10,67 mètres (ou 35 pieds), une seule de ces cloisons sera acceptée comme faisant partie du cloisonnement du navire tel qu’il est prescrit par la Règle 5 du présent Chapitre.
(h) Lorsqu’un compartiment principal étanche transversal est lui—même compartimenté, s’il peut être établi à la satisfaction de l’Administration que, dans l’hypothèse d’une avarie s’étendant sur la plus petite des deux longueurs 3,05 mètres (ou 10 pieds) plus 3 pour cent de la longueur du navire, ou 10,67 mètres (ou 35 pieds), l’ensemble du compartiment principal n’est pas envahi, une augmentation proportionnelle de la longueur admissible peut être accordée par rapport à celle qui serait calculée sans tenir compte du compartimentage supplémentaire. Dans ce cas, le volume de la réserve de flottabilité supposé intact du côté opposé à l’avarie ne doit pas être supérieur à celui qui est supposé intact du côté de l’avarie.
(i) Lorsque le facteur de compartimentage prévu est inférieur ou égal à 0,5, la longueur combinée de deux compartiments adjacents quelconques ne doit pas excéder la longueur envahissable.
(a) Il devra être prévu pour le navire intact, dans les diverses conditions d’exploitation, une stabilité telle qu’après envahissement d’un compartiment principal quelconque restant dans la limite des longueurs envahissables, le navire, au stade final de l’envahissement, puisse satisfaire aux conditions ci—dessous.
Lorsque deux compartiments principaux adjacents sont séparés par un cloisonnement avec baïonnette répondant aux prescriptions de l’al. e (i) de la Règle 6 du présent Chapitre, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions, avec les deux compartiments adjacents supposés envahis.
Lorsque le facteur de compartimentage prévu est 0,5 ou moindre, mais supérieur à 0,33, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions avec deux compartiments principaux adjacents quelconques envahis.
Lorsque le facteur de compartimentage prévu est 0,33 ou moindre, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions avec trois compartiments principaux adjacents quelconques envahis.
(c) Pour le calcul de la stabilité en cas d’avarie, on adoptera en général les perméabilités de volume et de surface suivantes:
Espaces | Perméabilité |
Destinés aux marchandises, au charbon ou aux provisions de bord | 60 |
Occupés par des locaux habités | 95 |
Occupés par des machines | 85 |
Destinés aux liquides | 0 ou 951 |
Des perméabilités de surface plus élevées doivent être adoptées pour les espaces qui, au voisinage du niveau de l’eau, après avarie, ne contiennent aucune surface appréciable de machines ou de locaux habités et pour les espaces qui ne sont généralement occupés par aucune quantité appréciable de marchandises ou d’approvisionnements.
(d) On supposera que les dimensions de l’avarie considérée sont les suivantes:
(e) L’envahissement dissymétrique doit être réduit au minimum grâce à des dispositions convenables. Lorsqu’il est nécessaire de corriger de grands angles de bande, les moyens adoptés pour l’équilibrage doivent, s’il est pratiquement possible, être automatiques, mais dans tous les cas où des commandes des traverses d’équilibrage sont prévues, leur manoeuvre doit pouvoir se faire d’un point situé au—dessus du pont de cloisonnement. Ces dispositifs, ainsi que leurs commandes, doivent être acceptés par l’Administration, de même que la bande maximum atteinte avant la mise en jeu des mesures d’équilibrage. Lorsque des dispositifs d’équilibrage sont requis, la durée de l’équilibrage ne doit pas excéder 15 minutes. Le capitaine du navire sera pourvu des renseignements nécessaires concernant l’usage des dispositifs d’équilibrage.
(f) Le navire, dans sa situation définitive, après avarie et, dans le cas d’un envahissement dissymétrique, après que les mesures d’équilibrage ont été prises, doit satisfaire aux conditions suivantes:
(g) Le capitaine sera pourvu des données nécessaires pour assurer dans les conditions d’exploitation une stabilité à l’état intact suffisante pour permettre au navire de satisfaire aux conditions ci—dessus dans les hypothèses d’avarie les plus défavorables restant dans le cadre défini plus haut. Dans le cas de navires pourvus de traverses d’équilibrage, le capitaine du navire doit être informé des conditions de stabilité dans lesquelles les calculs de la bande ont été effectués, et il doit être averti que si le navire se trouvait, à l’état intact, dans des conditions moins avantageuses, il pourrait prendre une bande trop importante en cas d’avarie.
1 En choisissant entre ces deux derniers nombres celui qui entraîne les exigences les plus sévères.
Lorsqu’un lest liquide est nécessaire, l’eau de lestage ne doit pas en général être admise dans des citernes à combustible. Les navires pour lesquels il n’est pratiquement pas possible d’éviter l’admission d’eau dans des citernes à combustible doivent être équipés d’épurateurs d’eau polluée, donnant satisfaction à l’Administration, à moins qu’il ne soit prévu d’autres moyens admis par l’Administration pour l’évacuation des eaux de lestage polluées.
(b) Il y aura également une cloison de coqueron arrière et des cloisons séparant la tranche des machines, telle qu’elle est définie par la Règle 2 du présent Chapitre, des espaces à passagers et à marchandises situés à l’avant et à l’arrière; ces cloisons doivent être étanches jusqu’au pont de cloisonnement. Toutefois, la cloison du coqueron arrière peut être arrêtée au—dessous de ce pont, pourvu que le degré de sécurité du navire en ce qui concerne le compartimentage ne soit pas diminué de ce fait.
(c) Dans tous les cas, les tubes de sortie d’arbres arrière doivent être enfermés dans des espaces étanches de volume modéré. Le presse—étoupe arrière doit être placé dans un tunnel étanche ou dans un autre espace étanche séparé du compartiment des tubes de sortie d’arbres arrière et d’un volume assez réduit pour qu’il puisse être rempli par une fuite du presse—étoupe sans que la ligne de surimmersion soit immergée.
(a) Un double—fond doit être installé de la cloison du coqueron avant à la cloison du coqueron arrière, dans la mesure où cela est praticable et compatible avec les caractéristiques et l’utilisation normale du navire:
(b) Là où un double—fond est exigé, sa hauteur doit être fixée à la satisfaction de l’Administration et il doit se prolonger en abord vers la muraille de manière à protéger efficacement les bouchains. Cette protection sera considérée comme satisfaisante si aucun point de la ligne d’intersection de l’arête extérieure de la tôle de côté avec le bordé extérieur ne se trouve au—dessous d’un plan horizontal passant par le point du tracé hors membres où le couple milieu est coupé par une droite inclinée à 25 degrés sur l’horizontale et menée par le sommet inférieur correspondant du rectangle circonscrit à la maîtresse section.
(c) Les petits puisards établis dans les doubles—fonds pour recevoir les aspirations des pompes de cale ne doivent pas être plus profonds qu’il n’est nécessaire, et en aucun cas leur profondeur ne doit être supérieure à la hauteur du double—fond dans l’axe, diminuée de 457 millimètres (ou 18 pouces); les puisards ne doivent par ailleurs pas s’étendre au—dessous du plan horizontal défini au par. b de la présente Règle. Des puisards allant jusqu’au bordé peuvent cependant être admis à l’extrémité arrière des tunnels d’arbres des navires à hélice. D’autres puisards (par exemple les tanks de retour d’huile de graissage sous les machines principales) peuvent être autorisés par l’Administration, si elle estime que les dispositions d’ensemble assurent une protection équivalente à celle que fournit un double—fond conforme aux prescriptions de la présente Règle.
(d) Il n’est pas nécessaire d’installer un double—fond par le travers des compartiments étanches de dimensions moyennes, utilisés exclusivement pour le transport des liquides, à condition que, dans l’esprit de l’Administration, la sécurité du navire dans le cas d’une avarie du fond ou du bordé ne s’en trouve pas diminuée.
(e) Dans le cas de navires auxquels s’appliquent les prescriptions du par. d de la Règle 1 du présent Chapitre et qui effectuent un service régulier dans les limites prévues pour un voyage international court à la Règle 2 du Chap. III, l’Administration peut accorder l’exemption d’un double—fond dans toute partie du navire compartimentée suivant un facteur ne dépassant pas 0,50, si elle reconnaît que l’installation d’un double—fond dans cette partie ne serait pas compatible avec les caractéristiques de base et l’exploitation normale du navire.
a. Pour assurer le maintien du degré de cloisonnement exigé, une ligne de charge correspondant au tirant d’eau adopté pour le calcul de cloisonnement approuvé doit être déterminée et marquée sur la muraille du navire. Un navire ayant des locaux spécialement adaptés alternativement à l’usage des passagers et au transport de marchandises peut, si l’armateur le désire, avoir une ou plusieurs lignes de charge additionnelles, marquées de façon à correspondre aux tirants d’eau de compartimentage correspondants, que l’Administration peut approuver pour les conditions d’exploitation considérées.
b. Les lignes de charge de compartimentage déterminées doivent être mentionnées sur le Certificat de sécurité pour navire à passagers en désignant par la notation C 1 celle qui se rapporte au cas où le navire est employé principalement au service des passagers, et par les notations C 2, C 3, etc., celles qui se rapportent aux autres cas d’utilisation du navire.
c. Le franc—bord correspondant à chacune de ces lignes de charge doit être mesuré au même emplacement et à partir de la même ligne de pont que les francs—bords déterminés conformément à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge1.
d. Le franc—bord relatif à chaque ligne de charge de compartimentage approuvée et aux conditions d’exploitation correspondantes doit être clairement indiqué dans le Certificat de sécurité pour navire à passagers.
e. Dans aucun cas, une marque de ligne de charge de compartimentage ne peut être placée au—dessus de la ligne de charge maximum en eau salée correspondant soit à l’échantillonnage du navire, soit à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge.
f. Quelles que soient les positions des marques de lignes de charge de compartimentage, un navire ne doit jamais être chargé de façon à immerger la ligne de charge correspondant à la saison et à la région du globe, tracée conformément à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge.
g. Un navire ne doit en aucun cas être chargé de telle sorte que, lorsqu’il est en eau salée, la marque de ligne de charge de compartimentage, correspondant à la nature de ce voyage particulier et aux conditions de service, se trouve immergée.
1 RS 0.747.305.411
a. Chaque cloison étanche de compartimentage, qu’elle soit transversale ou longitudinale, doit être construite de manière à pouvoir supporter, avec une marge de sécurité convenable, la pression due à la plus haute colonne d’eau qu’elle risque d’avoir à supporter en cas d’avarie du navire, et au moins la pression due à une colonne d’eau s’élevant jusqu’à la ligne de surimmersion. La construction de ces cloisons doit donner satisfaction à l’Administration.
c. L’essai par remplissage des compartiments principaux n’est pas obligatoire. Lorsqu’il n’est pas effectué d’essai par remplissage, un essai à la lance est obligatoire; cet essai doit être effectué au stade le plus avancé possible de l’aménagement du navire. Un examen minutieux des cloisons étanches doit, de toutes façons, être effectué.
d. Le coqueron avant, les doubles—fonds (y compris les quilles tubulaires) et les doubles—coques doivent être soumis à une épreuve sous une pression correspondant aux prescriptions du par. a de la présente Règle.
e. Les citernes qui doivent contenir des liquides et qui forment une partie du compartimentage du navire doivent être éprouvées pour vérification de l’étanchéité sous une charge d’eau correspondant soit à la ligne de charge maximum de compartimentage, soit aux deux tiers du creux mesuré depuis le dessus de la quille jusqu’à la ligne de surimmersion, par le travers de la citerne, en prenant la plus grande de ces charges; toutefois, la hauteur de charge au—dessus du plafond ne doit être en aucun cas inférieure à 0,92 m (ou 3 pieds).
f. Les essais mentionnés aux par. d et e de la présente Règle ont pour but de vérifier que les dispositions structurales de cloisonnement sont étanches à l’eau et ne doivent pas être considérés comme sanctionnant l’aptitude d’un compartiment quelconque à recevoir des combustibles liquides ou à être utilisé à d’autres usages particuliers pour lesquels un essai d’un caractère plus sévère peut être exigé compte tenu de la hauteur que le liquide peut atteindre dans la citerne considérée ou dans les tuyautages qui la desservent.
a. Le nombre des ouvertures pratiquées dans les cloisons étanches doit être réduit au minimum compatible avec les dispositions générales et la bonne exploitation du navire; ces ouvertures doivent être pourvues de dispositifs de fermeture satisfaisants.
e. Dans les espaces contenant les machines principales et auxiliaires, y compris les chaudières servant à la propulsion et toutes les soutes à charbon permanentes, il ne doit pas exister plus d’une porte dans chaque cloison étanche principale transversale, à l’exception des portes des soutes à charbon et des tunnels de lignes d’arbres. Si le navire comporte deux lignes d’arbres ou plus, les tunnels doivent être reliés par un passage d’intercommunication. Ce passage ne doit comporter qu’une seule porte de communication avec l’espace réservé aux machines s’il y a deux lignes d’arbres; il ne doit pas comporter plus de deux portes de communication avec l’espace réservé aux machines s’il y a plus de deux lignes d’arbres. Toutes ces portes doivent être à glissières et placées de manière que leurs seuils soient pratiquement aussi hauts que possible. La commande à main pour la manoeuvre de ces portes à partir d’un point se trouvant au—dessus du pont de cloisonnement doit être située à l’extérieur de l’espace affecté aux machines, si cet arrangement est compatible avec une disposition satisfaisante du mécanisme correspondant.
g. Les portes à charnières (classe 1) doivent être pourvues de dispositifs de fermeture à serrage rapide manoeuvrables de chaque côté de la cloison, tels que, par exemple, des tourniquets.
h. Les portes à glissières à commande manuelle (classe 2) peuvent être à déplacement vertical ou horizontal. Le mécanisme doit pouvoir être manoeuvré sur place des deux côtés et, en outre, d’un point accessible situé au—dessus du pont de cloisonnement, par un mouvement de manivelle à rotation, ou par un autre mouvement présentant les mêmes garanties de sécurité et d’un type approuvé. Des dérogations à la manoeuvre des deux côtés sont admises s’il est justifié que sa mise en place est pratiquement impossible du fait de la disposition des locaux. Dans le cas de manoeuvre à main, le temps nécessaire pour assurer la fermeture complète de la porte, le navire étant droit, ne doit pas dépasser 90 secondes.
m. L’emploi de panneaux démontables en tôle n’est toléré que dans la tranche des machines. Ces panneaux doivent toujours être en place avant l’appareillage; ils ne peuvent être enlevés à la mer si ce n’est en cas d’impérieuse nécessité. Les précautions nécessaires doivent être prises au remontage pour rétablir la parfaite étanchéité du joint.
n. Toutes les portes étanches doivent être fermées en cours de navigation, sauf si le service du navire exige qu’elles soient ouvertes. Dans ce cas, elles doivent toujours être prêtes à être immédiatement fermées.
a. Le nombre d’ouvertures dans le bordé extérieur doit être réduit au minimum compatible avec les caractéristiques de base du navire et ses conditions normales d’utilisation.
b. La disposition et l’efficacité des moyens de fermeture de toutes les ouvertures pratiquées dans le bordé extérieur du navire doivent correspondre au but à réaliser et à l’emplacement où ils sont fixés; ils doivent, d’une manière générale, être à la satisfaction de l’Administration.
d. Des tapes à charnière, d’un modèle efficace et disposées de manière à pouvoir être aisément et effectivement fermées et verrouillées étanches, doivent être installées sur tous les hublots, sous réserve du fait que, sur l’arrière du huitième de la longueur du navire à partir de la perpendiculaire avant, et au—dessus d’une ligne tracée parallèlement au livet du pont de cloisonnement, et ayant son point le plus bas à 3 m. 66 (ou 12 pieds) plus 2,5 % de la largeur du navire au—dessus de la ligne de charge maximum de compartimentage, les tapes peuvent être amovibles dans les locaux réservés aux passagers, autres que ceux réservés aux passagers d’entrepont, à moins que, en vertu de la Convention internationale en vigueur relative aux lignes de charge elle ne doivent être inamovibles. Ces tapes amovibles doivent être déposées à proximité des hublots qu’elles sont destinées à fermer.
e. Les hublots et leurs tapes qui ne sont pas accessibles en cours de navigation doivent être fermés et condamnés avant l’appareillage.
g. Aucun hublot à ventilation automatique ne peut être établi dans le bordé extérieur du navire au—dessous de la ligne de surimmersion, sans autorisation spéciale de l’Administration.
h. Le nombre de dalots, tuyaux de décharge sanitaire et autres ouvertures similaires dans le bordé extérieur doit être réduit au minimum, soit en utilisant chaque orifice de décharge pour le plus grand nombre possible de tuyaux, sanitaires ou autres, soit de toute autre manière satisfaisante.
1 RS 0.747.305.411
b. Toute porte étanche doit être soumise à un essai à l’eau sous une pression correspondant à la hauteur d’eau jusqu’au pont de cloisonnement. Cet essai doit être fait avant l’entrée en service du navire, soit avant, soit après mise en place de la porte à bord.
a. Lorsqu’ils sont étanches, les ponts, tambours, tunnels, quilles tubulaires et manches de ventilation doivent être d’un échantillonnage équivalent à celui des cloisons étanches placées au même niveau. Le mode de construction utilisé pour assurer l’étanchéité de ces éléments, ainsi que les dispositifs adoptés pour la fermeture des ouvertures qu’ils comportent, doivent être à la satisfaction de l’Administration. Les manches de ventilation et les tambours étanches doivent s’élever au moins jusqu’au niveau du pont de cloisonnement.
b. Lorsqu’ils sont étanches, les tambours, tunnels et manches de ventilation doivent être soumis à une épreuve d’étanchéité à la lance après leur construction; l’essai des ponts étanches peut être effectué soit à la lance, soit en les recouvrant d’eau.
a. L’Administration peut demander que toutes les mesures pratiques et raisonnables soient prises pour limiter l’entrée et l’écoulement de l’eau au-dessus du pont de cloisonnement. De telles mesures peuvent comporter l’installation de cloisons étanches partielles ou de porques. Lorsque des cloisons partielles ou des porques sont ainsi installées sur le pont de cloisonnement dans le prolongement ou à proximité du prolongement de cloisons étanches principales, elles doivent être raccordées de façon étanche au bordé et au pont de cloisonnement, de manière à empêcher l’écoulement de l’eau le long du pont lorsque le navire avarié est en position inclinée. Si une telle cloison étanche partielle ne se trouve pas dans le prolongement de la cloison étanche située au—dessous du pont, la partie du pont de cloisonnement située entre les deux doit être rendue étanche.
b. Le pont de cloisonnement ou un autre pont situé au—dessus doit être étanche, en ce sens que, dans des circonstances de mer ordinaires, il ne laisse pas l’eau pénétrer de haut en bas. Toutes les ouvertures pratiquées dans le pont exposé à la mer doivent être pourvues de surbaux de hauteur et de résistance suffisantes, et munies de moyens de fermeture efficaces permettant de les fermer rapidement et de les rendre étanches à la mer. Si le pont possède un pavois, des sabords de décharge à la mer et (ou) des dalots doivent être installés pour évacuer rapidement l’eau des ponts exposés à la mer en toutes circonstances de temps.
c. Les hublots, les portes de coupées, les portes de chargement, les sabords à charbon et autres dispositifs fermant les ouvertures pratiquées dans le bordé extérieur au—dessus de la ligne de surimmersion doivent être convenablement dessinés et construits et présenter une résistance suffisante eu égard au compartiment dans lequel ils sont placés et à leur position par rapport à la ligne de charge maximum de compartimentage.
d. Des tapes intérieures robustes, disposées de manière à pouvoir être facilement et efficacement fermées et assujetties de façon étanche, doivent être prévues pour les hublots dans les espaces situés au—dessous du pont immédiatement au—dessus du pont de cloisonnement.
a. Tout navire à passagers et navire de charge doit subir, après son achèvement, un essai permettant de déterminer les éléments de sa stabilité. Le capitaine doit recevoir tous les renseignements qui lui sont nécessaires pour lui permettre d’obtenir, d’une manière simple et rapide, les caractéristiques précises de stabilité du navire dans toutes les conditions de service; une copie de ces renseignements doit être remise à l’Administration.
b. Si un navire subit des modifications ayant pour effet de modifier de façon appréciable les renseignements sur la stabilité fournis au capitaine, de nouveaux renseignements devront être fournis. Si nécessaire, un nouvel essai de stabilité sera effectué.
c. L’Administration peut dispenser un navire donné de l’essai de stabilité si elle dispose des éléments de base déduits de l’essai de stabilité d’un navire identique et s’il est établi, à sa satisfaction, que tous les renseignements relatifs à la stabilité du navire en cause peuvent être valablement utilisés.
d. L’Administration peut également dispenser de l’essai de stabilité un navire ou une catégorie de navires spécialement destinés au transport de liquide ou de minerai en vrac lorsque les données existantes pour des navires semblables démontrent clairement que, étant donné les proportions et les dispositions du navire, il aura dans toutes les conditions de chargement probables, un module de stabilité plus que suffisant.
Des plans où figurent clairement, pour chaque pont et cale, les limites des compartiments étanches, les ouvertures qui y sont pratiquées avec leurs dispositifs de fermeture et l’emplacement des commandes, ainsi que les dispositions à prendre pour corriger toute gîte causée par l’envahissement, doivent être exposés de manière permanente à la vue de l’officier ayant la responsabilité du navire. En outre, des opuscules contenant les mêmes renseignements doivent être mis à la disposition des officiers du navire.
Des plans d’ensemble doivent être affichés en permanence à l’usage des officiers montrant pour chaque pont la disposition des postes de sécurité du navire, l’emplacement des diverses cloisons d’incendie du type coupe—feu, les zones limitées par des cloisons écrans retardant la propagation de l’incendie (s’il y en a), ainsi que tous les renseignements utiles sur les avertisseurs d’incendie, les dispositifs de détection, les dispositifs automatiques à eau diffusée (s’il y en a), les dispositifs d’extinction d’incendie, les moyens d’accès aux divers compartiments, ponts, etc., et l’installation de ventilation, y compris la position des volets de fermeture et les numéros d’identification des ventilateurs desservant chaque zone. Une autre possibilité laissée à la discrétion de l’Administration consiste à autoriser la présentation des renseignements mentionnés ci—dessus sous forme d’un opuscule dont un exemplaire sera remis à chaque officier et dont un exemplaire sera à tout moment disponible à bord en un endroit accessible. Les plans et opuscules doivent être tenus à jour, toute modification y étant transcrite dans le plus bref délai possible.
a. Le présent Chapitre, sauf dans le cas où il en est autrement disposé, s’applique comme suit aux navires neufs, effectuant des voyages internationaux:
b. Dans le cas de navires existants effectuant des voyages internationaux et ne satisfaisant pas déjà aux prescriptions du présent Chapitre relatives aux navires neufs, les mesures à prendre pour chaque navire doivent être déterminées par l’Administration de manière à obtenir autant que cela sera pratique et raisonnable et aussitôt que possible l’application dans une large mesure des prescriptions du présent Chapitre. La disposition du second paragraphe de l’al. b (i) de la Règle 27 du présent Chapitre ne s’appliquera toutefois aux navires existants que:
(La Partie A s’applique à la fois aux navires à passagers et aux navires de charge)
a. Dans le présent Chapitre l’expression «voyage international court» désigne un voyage international au cours duquel le navire ne s’éloigne pas de plus de 200 milles d’un port d’un lieu où les passagers et l’équipage puissent être mis en sécurité, et au cours duquel la distance entre le dernier port d’escale du pays où le voyage commence et le port final de destination ne dépasse pas 600 milles;
b. L’expression «radeau de sauvetage» désigne un radeau de sauvetage qui satisfait aux dispositions de la Règle 15 ou de la Règle 16 du présent Chapitre;
c. L’expression «dispositif approuvé de mise à l’eau» désigne un dispositif approuvé par l’Administration et susceptible de mettre à l’eau à partir du poste d’embarquement un radeau de sauvetage avec le plein chargement de personnes qu’il est autorisé à transporter et avec son armement;
d. L’expression «canotier breveté» désigne tout membre de l’équipage qui est possesseur d’un certificat d’aptitude délivré en vertu des dispositions de la Règle 32 du présent Chapitre;
e. L’expression «engin flottant» désigne un matériel flottant (autre que les embarcations de sauvetage, les radeaux de sauvetage, les bouées et les brassières de sauvetage), destiné à supporter un nombre déterminé de personnes qui se trouvent dans l’eau, et d’une construction telle qu’il conserve sa forme et ses caractéristiques.
a. L’Administration, si elle juge que la nature abritée et les conditions du voyage sont telles que l’application de la totalité des prescriptions du présent Chapitre ne serait ni raisonnable, ni nécessaire, peut, dans la mesure correspondante, dispenser de ces prescriptions des navires déterminés ou des catégories de navires qui, au cours de leur voyage, ne s’éloignent pas de plus de 20 milles de la terre la plus proche.
b. Pour les navires à passagers effectuant des voyages internationaux, et qui sont utilisés à des transports spéciaux d’un grand nombre de passagers sans installations de couchettes, comme, par exemple, le transport de pèlerins, l’Administration peut, si elle juge qu’il est pratiquement impossible d’appliquer les prescriptions du présent Chapitre, dispenser ces navires des prescriptions en question, sous les conditions suivantes:
Nonobstant toute disposition contraire de la présente Convention le Règlement de Smilla de 1931 doit demeurer en vigueur entre les pays ayant souscrit à ce Règlement jusqu’à l’entrée en vigueur des prescriptions établies en vertu du par. b (iv) de la présente Règle.
a. Le principe général qui règle l’armement en embarcations de sauvetage, en radeaux de sauvetage et en engins flottants d’un navire régi par le présent Chapitre est qu’ils doivent être promptement disponibles en cas d’urgence.
b. Pour être promptement disponibles, les embarcations de sauvetage, radeaux de sauvetage et engins flottants doivent remplir les conditions suivantes:
c. Tous les engins de sauvetage doivent être maintenus en bon état de service et prêts à être immédiatement utilisés avant que le navire ne quitte le port et à tout moment pendant le voyage.
a. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être bien construites et avoir des formes et des proportions qui leur assurent une large stabilité à la mer et un franc bord suffisant lorsqu’elles sont en charge avec toutes les personnes qu’elles doivent recevoir et tout leur armement. Toutes les embarcations de sauvetage doivent pouvoir conserver une stabilité positive, lorsqu’elles sont ouvertes à la mer et lorsqu’elles sont en charge avec leur plein chargement en personnes et en armement.
c. Une embarcation de sauvetage ne peut être admise si son poids en pleine charge avec les personnes qu’elle peut recevoir et son armement dépasse 20.300 kilogrammes (ou 20 tonnes anglaises) ou si sa capacité de transport calculée d’après les prescriptions de la Règle 7 du présent Chapitre dépasse 150 personnes.
d. Toute embarcation de sauvetage autorisée à transporter plus de soixante personnes, mais pas plus de cent personnes, doit être soit une embarcation à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre, soit une embarcation munie des moyens approuvés de propulsion mécanique et répondant aux prescriptions de la Règle 10 du présent Chapitre. Toute embarcation de sauvetage autorisée à transporter plus de cent personnes doit être une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.
e. Toute embarcation de sauvetage doit présenter une solidité suffisante pour pouvoir sans danger être mise à l’eau avec son plein chargement en personnes et en armement. Toute embarcation de sauvetage doit présenter une solidité suffisante pour qu’il n’y ait pas de déformation résiduelle après épreuve à charge complète majorée de 25 %.
f. Toute embarcation de sauvetage doit avoir une tonture moyenne au moins égale à 4 pour cent de sa longueur. La tonture doit être approximativement de forme parabolique.
g. Dans une embarcation de sauvetage autorisée à porter cent personnes ou plus, le volume des flotteurs doit être augmenté à la satisfaction de l’Administration.
h. Toute embarcation de sauvetage doit disposer d’une flottabilité propre suffisante ou être équipée de caissons à air étanches ou d’autres matériaux résistant à la corrosion de flottabilité équivalente qui ne doivent pas être affectés par les hydrocarbures et permettant de soutenir l’embarcation et son armement lorsque celle—ci est ouverte à la mer. On doit également prévoir en supplément des caissons à air ou des matériaux résistant à la corrosion d’une flottabilité équivalente qui ne doivent pas être affectés par les hydrocarbures et dont le volume doit être à un dixième au moins de la capacité cubique de l’embarcation. L’Administration peut également autoriser les caissons à air étanches remplis d’un matériau flottant résistant à la corrosion et ne pouvant pas être affecté par les hydrocarbures.
(i) Les bancs de nage et les bancs de côté doivent être installés aussi bas que possible dans l’embarcation.
(j) Toute embarcation de sauvetage, à l’exception des embarcations de sauvetage construites en bois, doit avoir un coefficient de finesse mesuré conformément aux dispositions de la Règle 6 du présent Chapitre au moins égal à 0,64.
Le nombre de personnes qu’une embarcation de sauvetage est autorisée à recevoir doit être égal au plus grand nombre entier obtenu en divisant sa capacité en mètres cubes:
pour une embarcation de sauvetage d’une longueur de 7,30 mètres (ou 24 pieds) ou plus
pour une embarcation de sauvetage d’une longueur de 4,90 mètres (ou 16 pieds)
pour une embarcation de sauvetage d’une longueur égale ou supérieure à 4,90 mètres (ou 16 pieds), mais inférieure à 7,30 mètres (ou 24 pieds)
étant entendu qu’en aucun cas le nombre obtenu ne dépasse le nombre d’adultes, portant des brassières de sauvetage, susceptibles d’être assis sans gêner en aucune façon l’utilisation des avirons ou là mise en oeuvre de tout autre moyen de propulsion.
a. Tout navire à passagers doit porter de chaque bord au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre. Toutefois, lorsque le nombre total des passagers que ce navire est autorisé à transporter ne dépasse pas trente personnes avec l’effectif de l’équipage, une seule embarcation de sauvetage à moteur suffira.
b. Tout navire de charge de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, à l’exception des navires—citernes, des navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, des navires employés à la transformation et à la mise en conserve des produits de la pêche, des navires transportant le personnel employé dans ces industries, doit porter au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.
c. Tout navire—citerne de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, tout navire employé comme navire—usine dans la pêche à la baleine, tout navire employé à la transformation et à la mise en conserve des produits de la pêche et tout navire transportant le personnel employé dans ces industries, doit porter, de chaque bord, au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.
a. Une embarcation de sauvetage à moteur doit remplir les conditions suivantes:
b. Le volume des flotteurs intérieurs d’une embarcation de sauvetage à moteur, s’il y a lieu, doit être augmenté par rapport à celui prescrit à la Règle 5 du présent Chapitre du volume correspondant aux flotteurs internes nécessaires pour soutenir le moteur et ses accessoires et, le cas échéant, le projecteur, l’installation radiotélégraphique et leurs accessoires, lorsque ce volume excède celui des flotteurs internes requis. Cette augmentation doit être effectuée à raison de 0,0283 mètre cube (1 pied cube) par personne pour soutenir les personnes supplémentaires que l’embarcation pourrait recevoir si le moteur, ses accessoires et, le cas échéant, le projecteur, l’installation radiotélégraphique et leurs accessoires étaient supprimés.
Une embarcation de sauvetage à propulsion mécanique qui n’est pas à moteur doit satisfaire aux conditions suivantes:
a. L’armement normal de chaque embarcation de sauvetage sera le suivant:
b. Dans le cas de navires effectuant des voyages d’une durée telle que, dans l’opinion de l’Administration intéressée, les articles spécifiés dans les al. (vi), (xii), (xix), (xx) et (xxv) du par. a de la présente Règle sont considérés comme superflus, l’Administration peut en permettre la dispense.
c. Nonobstant les dispositions du par. a de la présente Règle, les embarcations de sauvetage à moteur ou toutes autres embarcations de sauvetage à propulsion mécanique d’un type approuvé ne sont pas tenues de porter un mât ou des voiles, ou plus de la moitié de l’armement en avirons, mais elles doivent porter deux gaffes.
d. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être munies de dispositifs convenables, pour permettre à une personne se trouvant dans l’eau de se hisser dans l’embarcation de sauvetage.
e. Toute embarcation de sauvetage à moteur doit avoir à bord un extincteur portatif d’incendie, de modèle approuvé et capable d’émettre de la mousse ou tout autre produit propre à éteindre un incendie provoqué par l’inflammation de l’huile.
Tout le matériel d’armement des embarcations de sauvetage qui n’est pas enfermé dans des caissons, doit être convenablement saisi dans l’embarcation, à l’exception de la gaffe qui sera gardée claire pour déborder l’embarcation. Les saisines doivent être disposées de manière à assurer le maintien du matériel, sans engager les crocs de hissage, ni empêcher un prompt embarquement. Tous les articles compris dans l’armement des embarcations de sauvetage doivent être de dimensions et de poids aussi réduits que possible et doivent être emballés de façon appropriée et sous une forme compacte.
a. Tous les navires, à l’exception de ceux qui portent, de chaque bord, une embarcation de sauvetage à moteur, munie d’un appareil de radiotélégraphie satisfaisant aux prescriptions de la Règle 13 du Chap. IV, doivent avoir à bord un appareil de radio portatif pour engin de sauvetage d’un type approuvé et satisfaisant aux prescriptions de la Règle 14 du présent Chapitre et de la Règle 12 du Chap. IV. Tout cet équipement doit être conservé dans la chambre des cartes ou dans tout autre lieu convenable et prêt à être transporté dans n’importe laquelle des embarcations de sauvetage en cas d’urgence. Toutefois, sur les navires—citernes de 3.000 tonneaux de jauge brute et au-dessus, sur lesquels les embarcations de sauvetage sont fixées au milieu et à l’arrière du navire, cet équipement doit être conservé dans un lieu convenable, à proximité des embarcations de sauvetage les plus éloignées de l’émetteur principal du navire.
b. Dans le cas de navires effectuant des voyages d’une durée telle que, dans l’opinion de l’Administration, un appareil portatif de radiotélégraphie pour embarcations et radeaux de sauvetage est superflu, l’Administration peut en permettre la dispense.
b. L’appareil de radiotélégraphie doit être installé dans une cabine assez grande pour contenir à la fois l’appareil et l’opérateur.
c. Des mesures doivent être prises pour que le fonctionnement de l’émetteur et du récepteur ne soit pas gêné par le moteur en marche, que la batterie soit en charge ou non.
d. La batterie de la radio ne doit pas être utilisée pour alimenter un dispositif de lancement de moteur ou un système d’allumage.
e. Le moteur de l’embarcation de sauvetage doit être équipé d’une dynamo pour la recharge de la batterie de la radio et pour autres usages.
f. Toute embarcation de sauvetage à moteur qu’aux termes du par. a de la Règle 8 du présent chapitre doit avoir tout navire à passagers et, aux termes du par. c de cette Règle, tout navire—usine de pêche à la baleine ou de transformation ou de mise en conserve des produits de la pêche et tout navire destiné à transporter le personnel employé dans ces industries doit être muni d’un projecteur.
g. Le projecteur doit comporter une lampe d’au moins 80 watts, un réflecteur efficace et une source d’énergie permettant d’éclairer efficacement un objet de couleur claire d’une largeur d’environ 18 mètres (ou 60 pieds) à une distance de 180 mètres (ou 200 yards) pendant une durée totale de six heures et pourra fonctionner pendant au moins trois heures consécutives.
a. Tout radeau pneumatique de sauvetage doit être construit de façon telle, qu’entièrement gonflé et flottant avec la tente dressée, il soit stable en haute mer.
b. Il doit être construit de façon telle, qu’il puisse résister, sans dommage pour lui-même et pour son équipement, au lancement à la mer d’une hauteur de 18 mètres (ou 60 pieds).
c. Le radeau doit être muni d’une tente qui se mette automatiquement en position lorsque le radeau se gonfle. Cette tente doit pouvoir protéger les occupants contre les intempéries, et doit être munie d’un dispositif pour recueillir l’eau de pluie. La tente doit être munie de deux lampes tirant leur lumière d’une cellule rendue active par l’eau de mer, une lampe étant à l’intérieur et l’autre à l’extérieur sur le sommet de la tente. La tente du radeau doit être de couleur très visible.
d. Le radeau doit être muni d’une amarre et d’une filière en guirlande bien fixée à l’extérieur. Il doit aussi être muni d’une filière à l’intérieur.
e. Le radeau doit pouvoir être rapidement redressé par une seule personne s’il se gonfle étant chaviré.
f. Le radeau doit être muni à chaque ouverture de moyens efficaces permettant aux personnes à l’eau de monter à bord.
g. Le radeau doit être contenu dans une valise ou autre enveloppe construite de façon à résister aux conditions sévères d’utilisation rencontrées en mer. Le radeau dans sa valise ou son enveloppe doit flotter.
h. La flottabilité du radeau doit être telle que par la séparation de la partie gonflable en un nombre pair de chambres distinctes dont la moitié est capable de soutenir hors de l’eau le nombre de personnes prévu, ou par tout autre moyen efficace, elle garantisse une marge raisonnable de flottabilité si le radeau est endommagé ou bien ne se gonfle que partiellement.
i. Le poids total du radeau. de sa valise ou autre enveloppe et de son armement ne doit pas dépasser 180 kilogrammes (ou 400 livres anglaises).
j. Le nombre de personnes qu’un radeau pneumatique sera autorisé à recevoir doit être égal:
k. Le plancher du radeau doit être imperméable à l’eau et suffisamment isolé contre le froid.
1. Le radeau doit être gonflé au moyen d’un gaz qui ne soit pas nocif pour les occupants et le gonflage doit se faire automatiquement en tirant sur un filin ou par tout autre dispositif aussi simple et efficace. Des dispositions doivent être prises afin de permettre l’utilisation des soufflets ou des pompes de remplissage prévues par la Règle 17 du présent Chapitre pour maintenir la pression.
m. Le radeau doit être d’une matière et d’une construction approuvées, et doit être construit de manière à pouvoir résister aux intempéries pendant 30 jours quel que soit l’état de la mer.
n. Aucun radeau dont la capacité de transport, calculée conformément aux dispositions du par. j de la présente Règle, est inférieure à six personnes ne doit être approuvé. Le nombre maximum de personnes, calculé conformément aux dispositions de ce paragraphe, dont le transport par radeau pneumatique peut être approuvé est laissé à la discrétion de l’Administration, mais ne doit en aucun cas dépasser 25.
o. Le radeau doit être capable de fonctionner dans une gamme de température allant de –30 °C. à + 66 °C. (–22 °F. à + 150 °F.).
p. Le radeau doit être arrimé de façon à ce qu’on puisse l’utiliser facilement en cas de sinistre.
q. Le radeau doit être muni de dispositifs permettant de le remorquer facilement.
a. Tout radeau de sauvetage rigide doit être construit de façon à pouvoir être lancé à l’eau depuis son lieu d’arrimage, sans dommage pour lui—même ou pour son équipement.
b. Le pont du radeau doit être situé dans la partie qui assure une protection aux occupants. La surface de ce pont doit être d’au moins 0,372 m2 (ou 4 pieds carrés) par personne que le radeau est autorisé à transporter. Le pont doit être de nature à empêcher dans toute la mesure du possible la pénétration de l’eau et les personnes transportées doivent être effectivement hors de l’eau.
c. Tout radeau doit être muni d’une capote ou d’un dispositif similaire, de couleur très visible, capable de protéger les occupants contre les intempéries, que le radeau flotte à l’endroit ou à l’envers.
d. Tout radeau doit avoir son équipement arrimé de telle sorte qu’il soit facilement accessible, que le radeau flotte à l’endroit ou à l’envers.
e. Le poids total d’un radeau et de son équipement, transportés par un navire à passagers, ne doit pas excéder 180 kilos ou 400 livres anglaises. Le poids d’un radeau de sauvetage transporté à bord de navires de charge peut excéder 180 kilos ou 400 livres anglaises lorsqu’il peut être lancé des deux côtés du navire, ou s’il est prévu un dispositif mécanique pour la mise à l’eau.
f. Tout radeau doit, à tout moment, être efficace et stable, qu’il flotte à l’endroit ou à l’envers.
g. Le radeau doit avoir des compartiments à air, ou un dispositif de flottabilité équivalent à 96 décimètres cubes ou 3,4 pieds cubes pour chaque personne qu’il est autorisé à transporter; ce dispositif doit être placé aussi près que possible des parois du radeau.
h. Le radeau doit avoir une bosse amarrée et une filière disposée solidement en guirlande autour de la paroi extérieure. Une filière doit être également disposée autour de la paroi intérieure du radeau.
i. Le radeau doit être muni à chaque ouverture d’un dispositif efficace permettant aux personnes qui se trouvent dans l’eau de grimper à bord.
j. Le radeau doit être construit de manière à ne pas être affecté par les hydrocarbures.
k. Un dispositif flottant d’éclairage à batterie doit être attaché au radeau.
1. Le radeau doit être muni de dispositifs permettant de le remorquer facilement.
m. Tout radeau doit être arrimé de façon à flotter librement si le navire coule.
a. L’armement normal de chaque radeau de sauvetage sera le suivant:
b. Dans le cas de navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts d’une durée telle que de l’avis de l’Administration intéressée tous les articles spécifiés au par. a sont considérés comme superflus, l’Administration peut autoriser qu’un ou plusieurs radeaux pneumatiques, représentant au moins un sixième du nombre de radeaux de sauvetage transportés sur les navires en question, soient munis de l’armement spécifié dans les al. (i) à (vii) compris, (xi) et (xix) du par. a de la présente Règle, et de la moitié de l’armement prévu par les al. (xiii) et (xiv) du même paragraphe; le reste des radeaux embarqués devant être munis de l’armement spécifié aux al. (i) à (vii) compris et (xix) du paragraphe en question.
Autant qu’il est possible et raisonnable, l’Administration doit prendre des mesures propres à assurer que sur les navires transportant des radeaux de sauvetage, l’équipage est entraîné à leur mise à l’eau et à leur utilisation.
a. Des dispositions convenables doivent être prises pour permettre l’accès aux embarcations; ces dispositions comprennent:
b. Des dispositions convenables doivent également être prises pour permettre l’accès aux radeaux de sauvetage; ces dispositions comprennent:
a. Les dimensions de l’embarcation de sauvetage, ainsi que le nombre de personnes qu’elle est autorisée à recevoir, doivent être inscrits sur l’embarcation de sauvetage en caractères indélébiles et faciles à lire. Le nom du navire auquel l’embarcation de sauvetage appartient et son port d’immatriculation doivent être peints des deux bords sur l’avant.
b. On inscrira de la même manière le nombre de personnes sur les engins flottants.
c. On inscrira de la même manière le nombre de personnes sur les radeaux de sauvetage pneumatiques et aussi sur la valise ou enveloppe dans laquelle se trouve le radeau pneumatique. Chaque radeau pneumatique doit porter également un numéro de série ainsi que le nom du constructeur de façon à permettre l’identification du propriétaire du radeau.
d. On inscrira sur tout radeau de sauvetage rigide le nom du navire auquel il appartient, et son port d’immatriculation, ainsi que le nombre de personnes qu’il est autorisé à recevoir.
e. On ne doit pas inscrire sur une embarcation, radeau de sauvetage ou sur un engin flottant un nombre de personnes plus grand que celui qui est obtenu en application des Règles du présent Chapitre.
a. Une bouée de sauvetage doit remplir les conditions suivantes:
b. Sont interdites les bouées de sauvetage dont le remplissage est constitué par du jonc, du liège en copeaux ou en grains, ou par toute autre substance à l’état de déchets et sans cohésion propre ainsi que les bouées dont la flottabilité est assurée au moyen de compartiments à air nécessitant une insufflation préalable.
c. Les bouées de sauvetage en matière plastique ou autre composé synthétique doivent pouvoir garder leurs propriétés de flottabilité et de résistance au contact de l’eau de mer et des hydrocarbures, aux changements de température et de climat que l’on peut rencontrer au cours de voyages en haute mer.
d. Les bouées doivent être pourvues de guirlandes solidement amarrées. Il doit y avoir une bouée au moins de chaque bord, qui soit pourvue d’une ligne de sauvetage longue de 27,50 mètres (ou 15 brasses) au moins.
e. Sur les navires à passagers, le nombre des bouées de sauvetage lumineuses à allumage automatique ne doit pas être inférieur à la moitié du nombre total des bouées de sauvetage et ne doit en aucun cas descendre au—dessous de six, sur les navires de charge, ce nombre ne doit pas être inférieur à la moitié du nombre total des bouées de sauvetage.
f. Les appareils lumineux à allumage automatique prévus au par. e de la présente Règle ne doivent pas s’éteindre par l’effet de l’eau. Ils doivent être capables de fonctionner pendant au moins 45 minutes et leur luminosité ne doit pas être inférieure à 3,5 lumens. Ils doivent être disposés au voisinage de leurs bouées de sauvetage avec les organes de fixation nécessaires. Les appareils lumineux à allumage automatique utilisés dans les navires—citernes doivent être d’un type à pile électrique approuvé.
g. Toutes les bouées de sauvetage doivent être installées à bord de façon à être à portée immédiate des personnes embarquées et deux au moins des bouées de sauvetage munies d’appareils lumineux à allumage automatique, conformément aux dispositions du par. e de la présente Règle, seront aussi munies d’un signal à fumée efficace se déclenchant automatiquement et capable d’émettre une fumée de couleur très visible pendant au moins 15 minutes, et doivent pouvoir être larguées rapidement de la passerelle.
h. Les bouées de sauvetage doivent pouvoir toujours être larguées instantanément et ne comporter aucun dispositif de fixation permanente.
a. Les navires doivent avoir pour chaque personne présente à bord une brassière de sauvetage d’un type approuvé et, en outre, un nombre convenable de brassières spéciales pour enfants, à moins que les brassières précédentes ne puissent être ajustables à la taille des enfants.
b. Outre les brassières de sauvetage prescrites au par. a, les navires à passagers doivent avoir des brassières de sauvetage pour cinq pour cent du nombre de personnes à bord. Ces brassières doivent être installées sur le pont, à des endroits bien visibles.
c. Une brassière de sauvetage ne doit pas être approuvée à moins de remplir les conditions suivantes:
d. Une brassière de sauvetage dont la flottabilité dépend d’une insufflation préalable peut être utilisée par les équipages de tous les navires, à l’exception des navires à passagers et des navires—citernes, à condition de:
e. Les brassières de sauvetage doivent être installées à bord de manière à être rapidement accessibles; leur position doit être clairement indiquée.
a. Tout navire doit être muni d’un appareil lance—amarre d’un type approuvé.
b. Cet appareil doit être capable de lancer avec une précision suffisante une ligne à une distance d’au moins 230 mètres (ou 250 yards) et doit comprendre au moins quatre fusées et quatre lignes.
Tout navire doit être muni, à la satisfaction de l’Administration, de moyens lui permettant d’effectuer des signaux de détresse efficaces, de jour et de nuit, comprenant au moins douze signaux parachutes capables de produire une lumière rouge brillante à une haute altitude.
a. Des fonctions spéciales à remplir en cas d’urgence doivent être assignées à chaque membre de l’équipage.
b. Le rôle d’appel doit fixer ces fonctions spéciales et indiquer, en particulier, à quel poste chaque homme devra se rendre, ainsi que les fonctions qu’il aura à remplir.
c. Le rôle d’appel doit être rédigé avant le départ du navire. Des copies en seront affichées dans diverses parties du navire, et en particulier dans les locaux de l’équipage.
d. Le rôle d’appel doit fixer les fonctions des divers membres de l’équipage en ce qui concerne:
e. Le rôle d’appel doit fixer les devoirs respectifs des membres du personnel du service général envers les passagers en cas d’urgence. Ces devoirs comprennent:
f. Le rôle d’appel doit prévoir des signaux distincts pour l’appel de tout l’équipage aux postes d’embarcations et d’incendie, et donner les caractéristiques de ces signaux. Ces signaux seront donnés au moyen d’un sifflet ou d’une sirène et, à l’exception de navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts et des navires de charge d’une longueur inférieure à 45,7 m. (ou 150 pieds), ces signaux seront complétés par d’autres signaux produits électriquement. Tous ces signaux seront émis à partir de la passerelle.
b. Sur les navires à passagers, exception faite des navires effectuant des voyages internationaux courts, l’appel des passagers aura lieu dans les 24 heures qui suivent le départ du navire du port.
c. Au moins une fois tous les quatre mois, divers groupes d’embarcations de sauvetage seront, à tour de rôle, parés au dehors et, si l’opération est possible et raisonnable, amenés à la mer. Les exercices et les inspections doivent être effectués de façon à ce que l’équipage comprenne pleinement les fonctions qu’il sera appelé à remplir, s’y exerce, et soit également instruit du maniement et de la manoeuvre des radeaux de sauvetage lorsqu’il y en a.
d. Le signal d’alerte pour l’appel des passagers aux postes de rassemblement se compose d’une suite de sept coups brefs ou plus suivis d’un coup long du sifflet ou de la sirène. Sur les navires à passagers, sauf sur ceux effectuant des voyages internationaux courts, ce signal sera complété par d’autres signaux produits électriquement dans tout le navire et manoeuvrés de la passerelle de navigation. La signification de tous les signaux intéressant les passagers, avec des instructions précises sur ce qu’ils ont à faire en cas d’urgence, doivent être clairement indiquées en langues appropriées dans des avis qui doivent être affichés dans leurs cabines et dans des endroits bien visibles dans d’autres parties des locaux à passagers.
a. Les navires à passagers devront porter deux embarcations attachées aux bossoirs – une de chaque bord du navire – pour servir en cas d’urgence. Ces embarcations doivent être d’un type approuvé et ne dépasseront pas une longueur de 8,5 mètres (ou 28 pieds). Elles peuvent être comptées aux fins des par. b et c de la présente Règle, pourvu qu’elles répondent complètement aux prescriptions fixées par le présent Chapitre pour les embarcations de sauvetage et aux fins de la Règle 8, pourvu qu’elles répondent en outre aux prescriptions de la Règle 9 et, le cas échéant, de la Règle 14 du présent Chapitre. Elles doivent être tenues prêtes pour un usage immédiat pendant que le navire est en mer. Sur les navires sur lesquels, en conformité du par. h de la Règle 29, des dispositifs sont fixés aux côtés des embarcations de sauvetage, il n’est pas nécessaire de munir de ces dispositifs les deux embarcations mises à bord pour satisfaire aux prescriptions de la présente Règle.
b. Les navires à passagers effectuant des voyages internationaux autres que les voyages internationaux courts devront porter:
Le tableau ci—après fixe en fonction de la longueur du navire:
Longueur du navire | (A) Nombre minimum de jeux de bossoirs | (B) Nombre réduit de jeux de bossoirs autorisés exception- nellement | (C) Capacité minimum des embarcations | ||||||
Mètres | Pieds anglais | Mètres cubes | Pieds cubes | ||||||
et au- | et au- | ||||||||
31 | dessous | 37 | 100 | dessous | 120 | 2 | 2 | 11 | 400 |
de | de | ||||||||
37 | | 43 | 120 | | 140 | 2 | 2 | 18 | 650 |
43 | | 49 | 140 | | 160 | 2 | 2 | 26 | 900 |
49 | | 53 | 160 | | 175 | 3 | 3 | 33 | 1150 |
53 | | 58 | 175 | | 190 | 3 | 3 | 38 | 1350 |
58 | | 63 | 190 | | 205 | 4 | 4 | 44 | 1550 |
63 | | 67 | 205 | | 220 | 4 | 4 | 50 | 1750 |
67 | | 70 | 220 | | 230 | 5 | 4 | 52 | 1850 |
70 | | 75 | 230 | | 245 | 5 | 4 | 61 | 2150 |
75 | | 78 | 245 | | 255 | 6 | 5 | 68 | 2400 |
78 | | 82 | 255 | | 270 | 6 | 5 | 76 | 2700 |
82 | | 87 | 270 | | 285 | 7 | 5 | 85 | 3000 |
87 | | 91 | 285 | | 300 | 7 | 5 | 94 | 3300 |
91 | | 96 | 300 | | 315 | 8 | 6 | 102 | 3600 |
96 | | 101 | 315 | | 330 | 8 | 6 | 110 | 3900 |
101 | | 107 | 330 | | 350 | 9 | 7 | 122 | 4300 |
107 | | 113 | 350 | | 370 | 9 | 7 | 135 | 4750 |
113 | | 119 | 370 | | 390 | 10 | 7 | 146 | 5150 |
119 | | 125 | 390 | | 410 | 10 | 7 | 157 | 5550 |
125 | | 133 | 410 | | 435 | 12 | 9 | 171 | 6050 |
133 | | 140 | 435 | | 460 | 12 | 9 | 185 | 6550 |
140 | | 149 | 460 | | 490 | 14 | 10 | 202 | 7150 |
149 | | 159 | 490 | | 520 | 14 | 10 | 221 | 7800 |
159 | | 168 | 520 | | 550 | 16 | 12 | 238 | 8400 |
Note sur (C). – Lorsque la longueur du navire est inférieure à 31 mètres (ou 100 pieds) ou lorsqu’elle dépasse 168 mètres (ou 550 pieds), le nombre minimum des jeux de bossoirs et la capacité cubique des embarcations de sauvetage doivent être déterminés par l’Administration.
a. Les embarcations et radeaux de sauvetage doivent être installés à la satisfaction de l’Administration, de telle façon que:
b. Chaque embarcation de sauvetage doit être attachée à un jeu séparé de bossoirs.
c. Les embarcations de sauvetage ne peuvent être placées sur plus d’un pont que si des mesures appropriées sont prises pour éviter que les embarcations de sauvetage d’un pont inférieur ne soient gênées par celles placées sur le pont au—dessus.
d. Les embarcations et les radeaux de sauvetage qui doivent être munis de dispositifs approuvés de mise à l’eau ne doivent pas être placés à l’extrême avant du navire. Les embarcations de sauvetage doivent être disposées de manière à en permettre la mise à l’eau avec sécurité compte tenu notamment de la nécessité de bien dégager l’hélice et les parties de la coque arrière en surplomb abrupt.
e. Les bossoirs doivent être de type approuvé, et doivent être disposés à la satisfaction de l’Administration. Ils doivent être disposés sur un ou plusieurs ponts de telle sorte que les embarcations de sauvetage placées au—dessous d’eux puissent être mises à l’eau avec sécurité, sans être gênées par la manoeuvre des autres bossoirs.
f. Les bossoirs doivent être:
g. Les bossoirs, garants, poulies et autres appareils doivent avoir une résistance suffisante pour que les embarcations de sauvetage puissent être parées, avec l’équipe d’amenage, puis, mises à l’eau en toute sécurité, d’un bord quelconque avec leur complet chargement de personnes et d’armement, même si le navire a une bande de 15 degrés et un angle d’assiette de 10 degrés.
h. Des patins ou autres moyens appropriés devront être prévus en vue de faciliter le lancement des embarcations de sauvetage malgré une bande de 15 degrés.
i. Des moyens devront être prévus permettant d’amener les embarcations de sauvetage contre le bord du navire et de les y maintenir afin que les personnes puissent embarquer en sécurité.
j. Les embarcations de sauvetage ainsi que les embarcations de secours prescrites à la Règle 27 du présent Chapitre seront desservies par des garants métalliques, ainsi que par des treuils d’un modèle approuvé capables, dans le cas des embarcations de secours, de récupérer rapidement ces embarcations. L’Administration peut, à titre exceptionnel, permettre l’installation de garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé avec ou sans treuil (à l’exception toutefois des embarcations de secours qui doivent être desservies par des treuils capables de récupérer rapidement ces embarcations) lorsqu’elle estime que les garants en cordage de manille ou les garants en tout autre matériau approuvé sont suffisants.
k. Deux tireveilles au moins doivent être fixés à l’extrémité du bossoir; les garants et les tireveilles doivent être assez longs pour atteindre l’eau lorsque le navire est à son tirant d’eau le plus faible en eau de mer et avec une bande de 15 degrés. Les poulies inférieures doivent être munies d’un anneau ou d’une maille allongée disposée pour être passée dans les crocs de suspente, à moins que ne soit installé un dispositif d’échappement d’un modèle approuvé.
1. Lorsqu’un dispositif mécanique est employé pour récupérer les embarcations de sauvetage, il doit être complété par une commande à main efficace. Lorsque les embarcations sont récupérées au moyen de garants à commande mécanique, des dispositifs de sécurité doivent être prévus afin d’arrêter automatiquement le moteur avant que les bossoirs ne viennent frapper les butoirs et éviter ainsi d’imposer des contraintes excessives aux garants métalliques et aux bossoirs.
m. Les embarcations de sauvetage attachées aux bossoirs doivent avoir leurs palans prêts à être utilisés et des dispositions doivent être prises pour que les embarcations soient rapidement libérées des palans sans qu’il soit nécessaire que cette manoeuvre soit simultanée pour les deux palans. Les points d’attache des embarcations de sauvetage aux palans doivent être placés à une hauteur au—dessus du plat—bord permettant d’assurer la stabilité des embarcations lorsqu’elles sont mises à l’eau.
a. Un éclairage électrique ou autre, suffisant pour satisfaire aux exigences de la sécurité, doit être prévu dans les diverses parties d’un navire à passagers et particulièrement sur les ponts où se trouvent les embarcations de sauvetage. La source autonome de secours du groupe électrique prescrite par la Règle 25 du Chapitre II doit être capable d’alimenter, des cas échéants, les appareils de cet éclairage ainsi que ceux des éclairages prescrits aux al. a (ii), b (ii) et b (iii) de la Règle 19 du présent Chapitre.
b. La sortie de chaque tranche principale de cloisonnement occupée par les passagers ou l’équipage doit être éclairée en permanence par une lampe de secours. L’alimentation de ces lampes de secours doit pouvoir être fournie par la source autonome de secours visée au par. a de la présente Règle en cas d’arrêt de la source principale d’éclairage du navire.
a. Un officier de pont ou un canotier breveté doit être chargé de chaque embarcation de sauvetage et il lui sera également désigné un suppléant. Celui qui est chargé d’une embarcation doit avoir la liste de son personnel et s’assurer que les hommes placés sous ses ordres sont au courant de leurs diverses fonctions.
b. A toute embarcation de sauvetage à moteur doit être affecté un homme sachant conduire le moteur.
c. Un homme capable de faire fonctionner l’installation radiotélégraphique et le projecteur doit être affecté à chaque embarcation de sauvetage comportant ces appareils.
d. Un homme entraîné au maniement et à la manoeuvre des radeaux de sauvetage doit être affecté à chacun des radeaux embarqués excepté lorsque sur les navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts, l’Administration estime que ce n’est pas possible.
a. Sur tout navire à passagers il doit y avoir pour chaque embarcation, mise à bord conformément aux prescriptions du présent Chapitre, un nombre de canotiers au moins égal à celui qui est prévu au tableau ci—après:
Nombres de personnes prévues par embarcation | Le nombre minimum de canotiers brevetés doit être |
Moins de 41 personnes De 41 à 61 personnes De 62 à 85 personnes Au—dessus de 85 personnes | 2 3 4 5 |
b. La désignation pour chaque embarcation de sauvetage des canotiers brevetés est laissée à la discrétion du capitaine.
c. Le certificat d’aptitude de canotier breveté est délivré sous l’autorité de l’Administration. Pour obtenir ce certificat, le candidat doit prouver qu’il a été entraîné à toutes les manoeuvres relatives à la mise à l’eau des embarcations et autres matériels de sauvetage ainsi qu’à l’usage des avirons, et des dispositifs de propulsion mécanique; qu’il connaît bien les manoeuvres des embarcations elles—mêmes et des autres matériels de sauvetage; et en outre qu’il est capable de comprendre les ordres relatifs à toutes les catégories de matériels de sauvetage et de les exécuter.
a. Un type d’engin flottant ne peut être approuvé s’il ne satisfait aux conditions suivantes:
b. Le nombre de personnes pour lesquelles un engin flottant est autorisé doit être le plus petit des deux nombres obtenus en divisant:
Le nombre minimum de bouées de sauvetage dont il faut munir les navires à passagers est fixé par le tableau suivant:
Longueur du navire en mètres | Nombre minimum de bouées |
Au—dessous de 61 61 et au—dessous de 122 122 et au—dessous de 183 183 et au—dessous de 244 244 et au—dessous | 8 12 18 24 30 |
Longueur du navire en pieds | Nombre minimum de bouées |
Au—dessous de 200 200 et au—dessous de 400 400 et au—dessous de 600 600 et au—dessous de 800 800 et au—dessous | 8 12 18 24 30 |
c. Tout navire—citerne d’une jauge brute égale ou supérieure à 3.000 tonneaux doit avoir à bord au moins quatre embarcations de sauvetage, dont deux seront à l’arrière et deux au milieu du navire; toutefois sur les navires-citernes dépourvus de superstructures centrales, toutes les embarcations doivent être placées à l’arrière.
Toutefois, lorsque sur les navires—citernes dépourvus de superstructures centrales, il n’est pratiquement pas possible de placer quatre embarcations à l’arrière, l’Administration peut autoriser une solution de remplacement consistant à placer une embarcation de chaque côté de l’arrière du navire à condition que:
a. Sur les navires de charge, les embarcations et radeaux de sauvetage doivent être disposés à la satisfaction de l’Administration.
b. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être attachées à des jeux séparés de bossoirs.
c. Les embarcations et les radeaux de sauvetage qui doivent être munis de dispositifs approuvés de mise à l’eau ne doivent pas être placés à l’extrême avant du navire. Ces embarcations de sauvetage et radeaux doivent être disposés de telle manière qu’ils puissent être mis à l’eau avec sécurité, compte tenu, en particulier, d’une zone de sécurité relative à l’hélice et aux formes arrière du navire.
d. Les bossoirs doivent être d’un type approuvé et disposés d’une manière convenable à la satisfaction de l’Administration.
e. Sur les navires—citernes d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux, les navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, les bossoirs doivent être du type à gravité. Sur les autres navires, les bossoirs doivent être:
f. Les bossoirs, garants, poulies et autres appareils doivent avoir une résistance suffisante pour que les embarcations de sauvetage puissent être parées avec l’équipage d’amenage, puis mises à l’eau en toute sécurité d’un bord quelconque avec leur complet chargement de personnes et d’armement même si le navire a une bande à 15 degrés et un angle d’assiette de 10 degrés.
g. Des patins ou autres moyens appropriés doivent être prévus pour faciliter la mise à l’eau des embarcations malgré une bande de 15 degrés.
h. Des dispositions doivent être prises pour amener les embarcations de sauvetage contre le flanc du navire et les y maintenir afin que les personnes puissent embarquer avec sécurité.
i. Les embarcations de sauvetage, y compris les embarcations de secours prescrites par l’al. b (ii) de la Règle 35 du présent Chapitre, doivent être desservies par des garants métalliques ainsi que par des treuils d’un modèle approuvé qui doivent, le cas échéant, être capables de récupérer les embarcations de secours. A titre exceptionnel, l’Administration peut permettre l’installation de garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé par elle, avec ou sans treuils (les embarcations de secours doivent toutefois être desservies par des treuils permettant leur rapide récupération) quand elle estime que des garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé par elle sont suffisants.
j. Au moins deux tireveilles doivent être attachés aux extrémités des bossoirs; les garants et les tireveilles doivent être assez longs pour atteindre l’eau lorsque le navire est à son tirant d’eau minimum à la mer et a une bande de 15 degrés d’un bord quelconque. Les poulies inférieures doivent être munies d’un anneau ou d’une maille allongée disposés pour être passés dans les crocs de suspente, à moins que ne soit installé un dispositif d’échappement d’un modèle approuvé.
k. Lorsque des dispositifs mécaniques de récupération des embarcations de sauvetage actionnés par des moteurs sont installés, un dispositif manuel efficace doit également être prévu. Lorsque les embarcations sont récupérées au moyen de garants à commande mécanique des dispositifs de sécurité doivent être prévus afin d’arrêter automatiquement le moteur avant que les bossoirs ne viennent frapper les butoirs et éviter ainsi d’imposer des contraintes excessives aux garants métalliques et aux bossoirs.
l. Les embarcations de sauvetage attachées aux bossoirs doivent avoir leurs palans prêts à être utilisés et des dispositions doivent être prises pour que les embarcations de sauvetage soient rapidement libérées des palans, sans qu’il soit nécessaire que cette manoeuvre soit simultanée pour les deux palans. Les points d’attache des embarcations de sauvetage aux palans doivent être à une hauteur suffisante au—dessus du plat—bord pour assurer la stabilité des embarcations pendant la manoeuvre de mise à l’eau.
m. Sur les navires utilisés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, les navires—usines employés à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, qui sont munis d’embarcations et de radeaux de sauvetage conformes à l’al. (i) 2 du par. b de la Règle 35 du présent Chapitre, il n’est pas nécessaire de prévoir, des dispositifs de mise à l’eau approuvés pour les radeaux de sauvetage; des dispositifs de ce genre, en nombre suffisant de l’avis de l’Administration, doivent être prévus pour que les radeaux embarqués conformément à l’al. (i) 1 dudit paragraphe, puissent être mis à l’eau en 30 minutes au plus, par mer calme, chargés du nombre de personnes qu’ils sont autorisés à recevoir. Les dispositifs de mise à l’eau approuvés ainsi prévus doivent, dans toute la mesure du possible, être répartis également de chaque côté du navire. Tout radeau de sauvetage embarqué sur un navire devant être muni d’un dispositif approuvé de mise à l’eau doit être d’un type susceptible d’être mis à l’eau au moyen de ce dispositif.
On doit mettre à bord au moins huit bouées de sauvetage d’un type qui satisfasse aux exigences de la Règle 21 du présent Chapitre.
L’éclairage prescrit aux al. a (ii), b (ii) et b (iii) de la Règle 19 du présent Chapitre doit pouvoir être fourni pendant au moins trois heures par la source d’énergie de secours prescrite par la Règle 26 du Chap. II. Sur les navires de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, l’Administration doit prendre des mesures pour assurer l’éclairage des coursives, échelles et sorties de manière que toutes les personnes à bord puissent facilement accéder à tous les postes de mise à l’eau et arrimage des engins de sauvetage.
a. Sauf disposition expresse contraire, le présent Chapitre s’applique à tous les navires visés par les présentes Règles.
b. Le présent Chapitre ne s’applique pas aux navires soumis par ailleurs aux dispositions des présentes Règles lorsque ces navires naviguent dans les eaux des Grands Lacs de l’Amérique du Nord et les eaux tributaires et communicantes jusqu’à la limite Est constituée par la sortie inférieure de l’écluse St—Lambert à Montréal, dans la province de Québec, Canada1.
c. Aucune disposition de ce Chapitre ne pourra empêcher un navire ou un engin de sauvetage en détresse d’employer tous les moyens disponibles pour attirer l’atten-tion, signaler sa position et obtenir du secours.
1 Ces navires sont soumis pour les besoins de la sécurité à des prescriptions spéciales concernant la radioélectricité. Ces prescriptions sont actuellement contenues dans l’Ac. entre le Canada et les Etats—Unis d’Amérique, de 1952, intitulé: «Sécurité sur les Grands Lacs par la Radio.»
Pour l’application du présent Chapitre, les expressions suivantes ont les significations ci—dessous. Toutes les autres expressions utilisées dans le présent Chapitre et qui sont également définies dans le Règlement des Radiocommunications ont les significations dudit Règlement:
Les navires à passagers, quelle que soit leur dimension, et les navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux doivent, à moins qu’ils n’en soient exemptés par la Règle 5 du présent Chapitre, être pourvus d’une station radiotélégraphique conforme aux dispositions des Règles 8 et 9 du présent Chapitre.
Les navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 300 tonneaux, mais inférieure à 1.600 tonneaux, à moins d’être pourvus d’une station radiotélégraphique conforme aux dispositions des Règles 8 et 9 du présent Chapitre, doivent, s’ils n’en sont pas exemptés aux termes de la Règle 5 du présent Chapitre, être pourvus d’une station radiotéléphonique conforme aux dispositions des Règles 14 et 15 du présent Chapitre.
a. Les Gouvernements contractants estiment qu’il est particulièrement indiqué de ne pas s’écarter de l’application des Règles 3 et 4 du présent Chapitre; cependant l’Administration peut accorder à titre individuel à certains navires à passagers et à certains navires de charge des exemptions de caractère partiel ou conditionnel, ou l’un et l’autre, ou même une exemption totale des prescriptions des Règles 3 ou 4 du présent Chapitre.
b. Les exemptions autorisées au par. a de la présente Règle ne doivent être accordées qu’à des navires effectuant un voyage au cours duquel la distance maximum à laquelle ils s’éloignent de la côte, la longueur du voyage, l’absence des risques habituels de la navigation et autres conditions affectant la sécurité sont telles que l’application intégrale de la Règle 3 ou de la Règle 4 du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire. Pour décider si elles accorderont ou non des exemptions à titre individuel à des navires, les Administrations doivent considérer les conséquences que ces exemptions peuvent avoir sur l’efficacité générale du service de détresse pour la sécurité des autres navires. Il convient que les Administrations ne perdent pas de vue qu’il est souhaitable de prescrire l’installation d’une station radiotéléphonique conforme aux Règles 14 et 15 du présent Chapitre comme condition de l’octroi à un navire d’une exemption des dispositions de la Règle 3 du présent Chapitre.
c. Chaque Administration doit soumettre à l’Organisation, dès que possible après le 1er janvier de chaque année, un rapport indiquant toutes les exemptions accordées en vertu des par. a et b de la présente Règle au cours de l’année civile précédente et donnant les motifs de ces exemptions.
a. Tout navire qui, conformément aux dispositions de la Règle 3 ou de la Règle 4 du présent Chapitre, est muni d’une station radiotélégraphique doit avoir à bord, lorsqu’il est à la mer, au moins un officier radioélectricien et, s’il n’est pas muni d’un auto—alarme radiotélégraphique, doit, sous réserve des dispositions du par. d de la présente Règle, faire assurer un service d’écoute permanent sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur.
b. Tout navire à passagers qui est muni d’une station radiotélégraphique en vertu de la Règle 3 du présent Chapitre, doit, s’il est muni d’un auto—alarme radiotélé-graphique, sous réserve des dispositions figurant au par. d de la présente Règle et tant qu’il est à la mer, faire assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur, dans les conditions suivantes:
d. Durant les périodes pendant lesquelles, en application de la présente Règle, un officier radioélectricien doit assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse, l’officier radioélectricien peut interrompre l’écoute pendant qu’il écoule du trafic sur d’autres fréquences ou accomplit d’autres tâches essentielles relatives au service radioélectrique, mais seulement dans le cas ou l’écoute au casque ou au haut—parleur est pratiquement impossible. La veille à l’écoute doit toujours être assurée par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur pendant les périodes de silence spécifiées dans le Règlement des Radiocommunications.
e. A bord de tous les navires pourvus d’un auto—alarme radiotélégraphique, cet appareil doit, lorsque le navire est à la mer, être mis en service chaque fois qu’il ne sera pas effectué de veille en vertu des par. b, c ou d de la présente Règle et, lorsque cela est possible en pratique, pendant les opérations de radiogoniométrie.
f. Il convient que les périodes d’écoute prévues par la présente Règle, y compris celles qui sont fixées par l’Administration, soient observées de préférence aux heures fixées par le Règlement des Radiocommunications pour le service radiotélégraphique.
a. Tout navire muni d’une station radiotéléphonique conformément à la Règle 4 du présent Chapitre doit, pour des raisons de sécurité, avoir à bord au moins un opérateur radiotéléphoniste (qui peut être le capitaine, un officier ou un membre de l’équipage ne possédant qu’un certificat de radiotéléphoniste) et doit, sous réserve des dispositions du par. b de la présente Règle, faire assurer, lorsqu’il est à la mer, un service d’écoute permanent sur la fréquence radiotéléphonique de détresse, au poste d’où le navire est habituellement dirigé, en utilisant un haut—parleur ou tout autre moyen approprié.
b. L’écoute peut être interrompue:
Il convient que l’écoute soit cependant assurée, dans la mesure du possible, pendant les périodes de silence spécifiées par le Règlement des Radiocommunications.
a. La station radiotélégraphique doit être située de telle manière qu’aucun brouillage nuisible provenant d’un bruit extérieur, d’origine mécanique ou autre, n’empêche une réception convenable des signaux radioélectriques. La station doit être située sur le navire aussi haut qu’il est pratiquement possible afin d’assurer la plus grande sécurité possible.
b. La cabine de radiotélégraphie doit être de dimensions suffisantes et convenablement ventilée pour permettre le bon fonctionnement des installations radiotélégraphiques principale et de réserve; elle ne doit servir à aucun usage pouvant gêner l’exploitation de la station de radiotélégraphie.
c. La cabine d’un au moins des officiers radioélectriciens doit être située aussi près que cela est possible en pratique de la cabine de radiotélégraphie, mais, à bord des navires neufs, ne doit pas être à l’intérieur de celle—ci.
d. On doit prévoir entre la cabine de radiotélégraphie et la passerelle et un autre poste, s’il en existe, d’où l’on dirige le navire, une liaison bilatérale efficace pour appeler et converser, qui doit être indépendante du réseau principal de communications du navire.
e. L’installation radiotélégraphique doit être placée de telle sorte qu’elle soit protégée de toute perturbation pouvant provenir de l’eau ou des températures extrêmes. Elle doit être facilement accessible pour que l’on puisse l’utiliser immédiatement en cas de détresse et aux fins de réparation.
f. On doit prévoir une pendule d’un fonctionnement sûr ayant un cadran d’au moins 12,5 cm (ou 5 pouces) de diamètre et une aiguille centrale battant la seconde; cette pendule doit indiquer les périodes de silence prescrites pour le service radiotélégraphique par le Règlement des Radiocommunications. Elle doit être solidement fixée dans la cabine de radiotélégraphie de manière que le cadran entier puisse être observé facilement et avec précision par l’officier radioélectricien, de la position de travail radiotélégraphique et de la position d’essai de l’auto—alarme radiotélégraphique.
g. La cabine de radiotélégraphie doit avoir un éclairage de secours d’un fonctionnement sûr, constitué par une lampe électrique installée en permanence de façon à fournir un éclairage satisfaisant des appareils de commande et de contrôle des installations principale et de réserve, ainsi que de la pendule prescrite par le par. f de la présente Règle. Dans les installations nouvelles, si cette lampe est alimentée par la source d’énergie de réserve prescrite à l’al. (iii) du par. a de la Règle 9 du présent Chapitre, elle doit être commandée par des commutateurs «va et vient» placés près de l’entrée principale de la cabine de radiotélégraphie et sur la position de travail radiotélégraphique, à moins que la disposition de la cabine de radiotélégraphie ne le justifie pas. Ces commutateurs doivent être clairement étiquetés pour bien préciser leur usage.
h. Une lampe baladeuse électrique, alimentée par la source d’énergie de réserve prescrite par l’al. (iii) du par. a de la Règle 9 du présent Chapitre et munie d’un câble flexible de longueur convenable, ou une lampe portative autonome, doit être prévue et conservée dans la cabine de radiotélégraphie.
i. La station radiotélégraphique doit être pourvue des pièces de rechange, de l’outillage et des appareils de contrôle nécessaires pour maintenir en bonne condition de fonctionnement l’installation radiotélégraphique pendant que le navire est à la mer. L’équipement nécessaire aux mesures doit comprendre un voltmètre pour courants alternatif et continu, et un ohmmètre.
j. S’il existe une cabine de radiotélégraphie de secours distincte, elle doit être soumise aux dispositions des par. d, e, f, g et h de la présente Règle.
a. Tout auto—alarme radiotélégraphique mis en place après la date d’entrée en vigueur de la présente Convention doit répondre aux conditions minima suivantes:
b. Avant d’approuver un nouveau type d’auto—alarme radiotélégraphique, l’Administration intéressée doit s’être assurée, par des essais pratiques faits dans des conditions de fonctionnement équivalentes à celles de la pratique, que l’appareil est conforme aux prescriptions du par. a de la présente Règle.
c. A bord des navires munis d’un auto—alarme radiotélégraphique, un officier radioélectricien doit, lorsque le navire est à la mer, vérifier l’efficacité de l’appareil au moins une fois toutes les 24 heures, et si l’appareil ne fonctionne pas convenablement, en aviser le capitaine ou l’officier de quart sur la passerelle.
d. Un officier radioélectricien doit périodiquement vérifier le bon fonctionnement du récepteur auto—alarme radiotélégraphique relié à son aérien normal, en écoutant des signaux sur l’appareil et en les comparant aux signaux similaires reçus à l’aide de l’installation principale sur la fréquence radiotélégraphique de détresse.
e. Dans la mesure où cela est possible en pratique, l’auto—alarme radiotélégraphique, lorsqu’il est relié à un aérien, ne doit pas affecter l’exactitude du radiogoniomètre.
f. Les auto—alarmes radiotélégraphiques qui ne satisfont pas aux exigences du par. a de la présente Règle doivent être remplacés par des auto—alarmes radiotélégraphiques conformes auxdites prescriptions dans un délai de quatre ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.
a. Le radiogoniomètre prescrit par la Règle 12 du Chap. V doit être efficace et capable de recevoir des signaux avec le minimum de bruit interne et de prendre des relèvements à partir desquels le relèvement et la direction vrais peuvent être déterminés.
b. Il doit pouvoir recevoir des signaux sur les fréquences radiotélégraphiques assignées par le Règlement des Radiocommunications aux besoins de la détresse et de la radiogoniométrie, ainsi qu’aux radiophares maritimes.
c. En l’absence de brouillage, le radiogoniomètre doit avoir une sensibilité suffisante pour permettre de prendre des relèvements précis même sur un signal dont l’intensité de champ n’est que de 50 microvolts par mètre.
d. Dans la mesure où cela est possible en pratique, le radiogoniomètre doit être placé de façon telle que la détermination correcte des relèvements soit aussi peu perturbée que possible par des bruits d’origine mécanique ou autre.
e. Dans la mesure où cela est possible en pratique, le système d’aériens du radiogoniomètre doit être érigé de telle sorte que la détermination correcte des relèvements soit aussi peu gênée que possible par la proximité d’autres antennes, de mâts de charge, de drisses métalliques ou de tous autres objets métalliques étendus.
f. Un système bilatéral efficace d’appel et de communication à la voix doit être établi entre le radiogoniomètre et la passerelle.
g. Tous les radiogoniomètres doivent être étalonnés, lors de leur installation, à la satisfaction de l’Administration. L’étalonnage doit être vérifié en prenant des relèvements de contrôle ou en effectuant un nouvel étalonnage chaque fois que des modifications pouvant affecter de manière appréciable l’exactitude du radiogoniomètre sont apportées à la position de tout aérien ou de toute structure sur le pont. Les éléments caractéristiques de l’étalonnage doivent être vérifiés à des intervalles d’une année ou aussi rapprochés que possible d’une année. Il sera tenu un relevé de ces étalonnages et de toutes les vérifications de leur exactitude.
a. L’installation radiotélégraphique prescrite par la Règle 14 du Chap. III doit comprendre un émetteur, un récepteur et une source d’énergie. Elle doit être conçue de façon à pouvoir être utilisée, en cas de nécessité, par une personne inexpérimentée.
b. L’émetteur doit être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique de détresse en utilisant une classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Il doit également être capable d’émettre sur la fréquence et dans la classe d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications pour les engins de sauvetage dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz.
c. Si l’émission modulée est prescrite par le Règlement des Radiocommunications, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent et une fréquence de modulation comprise entre 450 et 1.350 Hz.
d. En plus d’un manipulateur pour la manipulation manuelle, l’émetteur doit être muni d’un dispositif de manipulation automatique des signaux d’alarme et de détresse radiotélégraphiques.
e. Sur la fréquence radiotélégraphique de détresse, l’émetteur doit avoir une portée normale (telle qu’elle est définie au par. g de la Règle 9 du présent Chapitre) d’au moins 25 milles en utilisant l’aérien fixe1.
f. Le récepteur doit être capable de recevoir sur la fréquence radiotélégraphique de détresse et dans les classes d’émission assignées pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications.
g. La source d’énergie doit être constituée par une batterie d’accumulateurs d’une capacité suffisante pour alimenter l’émetteur pendant 4 heures consécutives, dans des conditions normales d’exploitation. Si la batterie est d’un modèle à rechargement, on doit disposer de moyens permettant de la charger sur le réseau électrique du navire. En outre, on doit disposer des moyens nécessaires pour la charger après la mise à la mer de l’embarcation.
h. Lorsque l’énergie nécessaire à l’installation radiotélégraphique et au projecteur prescrit par la Règle 14 du Chap. III est fournie par la même batterie, celle—ci doit avoir une capacité suffisante pour satisfaire à la charge supplémentaire occasionnée par le projecteur.
i. Un aérien du type fixe ainsi que les supports nécessaires pour son maintien à la hauteur maximum pratiquement possible doivent se trouver à bord. En outre, un aérien supporté par un cerf—volant ou un ballon doit, si cela est possible en pratique, se trouver à bord.
j. Lorsque le navire est à la mer, un officier radioélectricien doit, chaque semaine, essayer, l’émetteur en utilisant une antenne fictive appropriée et amener la batterie à pleine charge si elle est d’un modèle à rechargement.
1 A défaut de la mesure de l’intensité du champ, on peut admettre que cette portée sera atteinte si le produit de la hauteur de l’aérien au—dessus du niveau de la mer par l’intensité dans l’aérien (valeur efficace) est de 10 mètres—ampères.
a. L’appareil prescrit par la Règle 13 du Chap. III doit comprendre un émetteur, un récepteur, un aérien et une source d’énergie. Il doit être conçu de façon à pouvoir être utilisé en cas de nécessité par une personne inexpérimentée.
b. L’appareil doit être facilement transportable, étanche et capable de flotter sur l’eau de mer. Il doit pouvoir également tomber à la mer sans être endommagé. Les appareils nouveaux doivent être de poids et de dimensions aussi réduits que possible et doivent de préférence pouvoir être utilisés à la fois dans des embarcations de sauvetage et sur des radeaux de sauvetage.
c. L’émetteur doit être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique de détresse en utilisant une classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Il doit également être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique et dans une classe d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications pour les engins de sauvetage, dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz. Toutefois, l’Administration peut autoriser l’émission sur la fréquence radiotéléphonique de détresse et dans la classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications, soit en remplacement, soit en adjonction de la fréquence radiotélégraphique assignée par ce Règlement pour les engins de sauvetage, dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz.
d. Si l’émission modulée est prescrite par le Règlement des Radiocommunications, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent et, dans le cas d’une émission radiotélégraphique, une fréquence de modulation comprise entre 450 et 1.350 Hz.
e. En plus d’un manipulateur pour la manipulation manuelle, l’émetteur doit être muni d’un dispositif de manipulation automatique des signaux d’alarme et de détresse radiotélégraphiques. Si l’émetteur permet l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse, il doit être muni d’un dispositif de transmission automatique du signal d’alarme radiotéléphonique conforme aux spécifications du par. e de la Règle 15 du présent Chapitre.
f. Le récepteur doit être capable de recevoir sur la fréquence radiotélégraphique de détresse et dans les classes d’émission assignées pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Si l’émetteur permet l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse, le récepteur doit être également capable de recevoir sur cette même fréquence et dans la classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications.
g. L’aérien doit être soit auto—supporté, soit destiné à être supporté par le mât d’une embarcation de sauvetage à la hauteur maximum possible en pratique. De plus, il est souhaitable de prévoir, si cela est possible en pratique, un aérien supporté par un cerf—volant ou un ballon.
h. L’émetteur doit fournir à l’aérien prescrit par le par. a de la présente Règle une puissance en haute fréquence suffisante1 et doit, de préférence, être alimenté par un générateur actionné à la main. S’il est alimenté par une batterie, cette dernière doit être conforme aux spécifications établies par l’Administration pour s’assurer qu’elle est d’un modèle durable et d’une capacité suffisante.
i. Lorsque le navire est à la mer, un officier radioélectricien ou un opérateur radiotéléphoniste, selon le cas, doit, chaque semaine, essayer l’émetteur en utilisant une antenne fictive appropriée et amener la batterie à pleine charge, si elle est d’un modèle à rechargement.
j. Pour l’application de la présente Règle, l’expression «appareil nouveau» désigne un appareil fourni à un navire après la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.
1 On peut considérer comme satisfaites les conditions de la présente Règle: – si la puissance d’entrée sur l’anode de l’étage final est d’au moins 10 watts; – si la puissance de sortie en haute fréquence est d’au moins 2 watts (émission A2) sur la fréquence de 550 kHz, dans une antenne fictive, constituée d’une résistance pure de 15 ohms en série avec une capacité de 100.10—12 farad. Le taux de modulation doit être d’au moins 70 %.
a. La station radiotéléphonique doit être située dans la partie supérieure du navire et placée autant que possible à l’abri de tout bruit pouvant gêner la réception correcte des messages et signaux.
b. Il doit y avoir un moyen de communication efficace entre la station radiotélé-phonique et la passerelle.
c. Une pendule de fonctionnement sûr doit être solidement fixée dans une position telle que le cadran entier puisse être facilement observé depuis la position de travail radiotéléphonique.
d. Il doit être prévu un éclairage de secours d’un fonctionnement sûr, indépendant du réseau d’éclairage normal de l’installation radiotéléphonique, installé en perma-nence de façon à fournir un éclairage satisfaisant des commandes de l’installation radiotéléphonique, de la pendule prévue au par. c de la présente Règle et du tableau d’instructions prescrit au par. f.
e. Lorsque la source d’énergie consiste en une ou plusieurs batteries, la station radiotéléphonique doit être pourvue d’un moyen permettant d’en évaluer l’état de la charge.
f. Un tableau d’instructions résumant clairement la procédure radiotéléphonique de détresse doit être placé de manière à être entièrement visible depuis la position de travail radiotéléphonique.
a. L’installation radiotéléphonique doit comprendre un émetteur, un récepteur et une source d’énergie.
b. L’émetteur doit permettre l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse et d’une autre fréquence au moins dans les bandes de 1.605 à 2.850 kHz, en utilisant la classe d’émission assignée pour ces fréquences par le Règlement des Radio-communications. En exploitation normale, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent en crête.
d. L’émetteur doit être muni d’un dispositif destiné à produire automatiquement le signal d’alarme radiotéléphonique. Ce dispositif doit pouvoir être débranché à tout moment pour permettre la transmission immédiate d’un message de détresse. L’Administration peut, dans le cas des installations existantes, différer l’application de la prescription exigeant ce dispositif pendant une période ne dépassant pas trois ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.
e. Le dispositif prescrit par le par. d de la présente Règle doit remplir les conditions suivantes:
f. Le récepteur prescrit au par. a de la présente Règle doit permettre la réception sur la fréquence radiotéléphonique de détresse et sur au moins une autre fréquence disponible pour les stations radiotéléphoniques maritimes dans la bande de 1.605 à 2.850 kHz, en utilisant la classe d’émission assignée pour ces fréquences par le Règlement des Radiocommunications. En outre, le récepteur doit permettre la réception sur toutes autres fréquences et dans les classes d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications utilisées pour la transmission en radiotélé-phonie de messages météorologiques et de toutes autres communications relatives à la sécurité de la navigation, que l’Administration peut estimer nécessaires. Le récepteur doit avoir une sensibilité suffisante pour donner des signaux dans un haut-parleur, même lorsque la tension à l’entrée du récepteur n’est que de 50 microvolts.
g. Le récepteur utilisé pour assurer la veille sur la fréquence radiotéléphonique de détresse doit être préréglé sur cette fréquence ou conçu de telle manière que le réglage sur cette fréquence puisse se faire d’une façon rapide et sûre, et qu’une fois le récepteur ainsi réglé, on ne puisse facilement le désaccorder par inadvertance. L’Administration peut, dans le cas des installations existantes, différer l’application des prescriptions du présent paragraphe pendant une période ne dépassant pas trois ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.
h. Pour permettre un passage rapide de l’émission à la réception, dans le cas d’une communication manuelle, la commande du dispositif de commutation doit être placée, autant que cela est pratiquement possible, sur le microphone ou le combiné téléphonique.
i. Pendant que le navire est à la mer, une source d’énergie principale suffisante pour faire fonctionner l’installation à la portée normale prescrite par le par. c de la présente Règle doit être disponible à tout instant. Les batteries, s’il en existe, doivent en toutes circonstances avoir une capacité suffisante pour faire fonctionner l’émetteur et le récepteur pendant au moins six heures consécutives dans des conditions normales d’exploitation2. Dans les installations montées depuis le 19 novembre 1952 inclus, à bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 500 tonneaux, mais inférieure à 1.600 tonneaux, on doit prévoir une source d’énergie de réserve dans la partie supérieure du navire, à moins que la source principale d’énergie n’y soit déjà située.
j. La source d’énergie de réserve, si elle existe, ne peut servir à alimenter que:
k. Nonobstant les dispositions du par. j de la présente Règle, l’Administration peut autoriser l’usage de la source d’énergie de réserve, si elle est prévue, pour le radiogoniomètre, s’il existe, et pour quelques circuits de secours à faible puissance entièrement limités à la partie supérieure du navire, tels qu’un éclairage de secours sur le pont des embarcations, à condition que ces charges additionnelles puissent être rapidement débranchées et que la source d’énergie soit d’une capacité suffisante pour satisfaire à celles—ci.
l. Pendant que le navire est à la mer, les batteries, si elles existent, doivent être maintenues chargées pour répondre aux prescriptions du par. i de la présente Règle.
m. Un aérien doit être installé. A bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 500 tonneaux mais inférieure à 1.600 tonneaux, si cet aérien est suspendu entre des supports sujets à des vibrations, il doit être protégé contre une rupture éventuelle. En outre, on doit prévoir un aérien de rechange complètement assemblé, en vue d’un remplacement immédiat, ou, lorsque cela n’est pas possible en pratique, une quantité suffisante de câble d’antenne et d’isolateurs pour permettre la mise en place d’un aérien de rechange. On doit également prévoir l’outillage nécessaire au montage d’un aérien.
1 A défaut de mesures d’intensité de champ, on peut admettre que cette portée sera obtenue avec une puissance de 15 watts dans l’aérien (onde porteuse non modulée) avec un rendement de l’aérien de 27 %.
2 En vue de déterminer la quantité d’électricité que doivent fournir les batteries qui sont tenues d’avoir une réserve de capacité de 6 heures, la formule suivante est recommandée à titre indicatif: ½ de la consommation de courant nécessaire pour une émission parlée + la consommation de courant du récepteur + la consommation de courant de toutes les charges additionnelles que les batteries peuvent être appelées à alimenter en cas de détresse ou d’urgence.
a. Le Registre de bord radioélectrique (journal du service radioélectrique) prescrit par le Règlement des Radiocommunications pour les navires équipés en radiotélégraphie, en application des Règles 3 et 4 du présent Chapitre, doit être conservé dans la cabine de radiotélégraphie pendant le voyage. Chaque officier radioélectricien doit porter sur le Registre de bord son nom, les heures où il commence et termine son quart, ainsi que tous les événements intéressant le service radioélectrique, survenus pendant son quart, qui semblent avoir de l’importance pour la sécurité de la vie humaine en mer. En outre, les indications suivantes doivent figurer sur le Registre de bord:
b. Le Registre de bord radioélectrique (journal du service radioélectrique) prescrit par le Règlement des Radiocommunications pour les navires équipés en radiotéléphonie, en application de la Règle 4 du présent Chapitre, doit être conservé au poste où se fait la veille à l’écoute. Tout opérateur qualifié et tout capitaine, officier ou membre de l’équipage assurant une veille à l’écoute conformément à la Règle 7 du présent Chapitre, doit inscrire au Registre de bord, avec son nom, tous événements intéressant le service radioélectrique survenus pendant son quart, qui semblent avoir de l’importance pour la sécurité de la vie humaine en mer. En outre, les indications suivantes doivent figurer au Registre de bord:
c. Les Registres de bord radioélectriques doivent être tenus, pour inspection, à la disposition des personnes habilitées à cet effet par l’Administration.
Le présent Chapitre s’applique, sauf dispositions expresses contraires qui y figureraient, à tous les navires pour tous les voyages, excepté les navires de guerre et les navires naviguant exclusivement sur les grands lacs de l’Amérique du Nord et sur les eaux qui les relient entre eux ou en sont tributaires, limitées à l’est par la porte aval de l’écluse Saint—Lambert à Montréal, dans la province de Québec (Canada).
a. Le capitaine de tout navire se trouvant en présence de glaces ou d’une épave dangereuse ou de tout autre danger immédiat pour la navigation, ou d’une tempête tropicale, ou rencontrant des températures de l’air inférieures au point de congélation, associées à des vents de force tempête, provoquant de graves accumulations de glace sur les superstructures, ou rencontrant des vents de force égale ou supérieure à 10 (Echelle Beaufort) pour lesquels aucun message de tempête n’a été reçu, est tenu d’en informer par tous les moyens dont il dispose les navires dans le voisinage, ainsi que les autorités compétentes par l’intermédiaire du premier point de la côte avec lequel il peut communiquer. Aucune forme spéciale de transmission n’est imposée. L’information peut être transmise soit en langage clair (de préférence en anglais), soit au moyen du Code international de signaux. Elle devrait être diffusée à tous les navires dans le voisinage et envoyée au premier point de la côte avec lequel la communication peut se faire en le priant de le transmettre à l’autorité compétente.
b. Chaque Gouvernement contractant prendra les mesures nécessaires pour que toute information reçue concernant un danger prévu au paragraphe précédent soit promptement portée à la connaissance des intéressés et communiquée aux autres Gouvernements auxquels elle peut être utile.
c. La transmission des messages concernant ces dangers est gratuite pour les navires intéressés.
d. Tous les messages transmis par voie radioélectrique en vertu du par. a de la présent Règle seront précédés du signal de sécurité en utilisant la procédure prescrite par le Règlement des Radiocommunications tel qu’il est défini dans la Règle 2 du Chap. IV de la présente Convention.
Les renseignements suivants doivent être fournis dans les messages de dangers:
a. Glaces, épaves et autres dangers immédiats pour la navigation.
b. Tempêtes tropicales – (Ouragans aux Antilles, typhons dans les mers de Chine cyclones dans l’Océan Indien et tempêtes de même nature dans les autres régions);
c. Observations ultérieures. Lorsqu’un capitaine a signalé une tempête tropicale ou toute autre tempête dangereuse, il est souhaitable mais non obligatoire d’effectuer des observations ultérieures et de les transmettre toutes les heures si possible, mais en tous cas à des intervalles n’excédant pas trois heures, aussi longtemps que le navire reste sous l’influence de la tempête.
d. Vents de force égale ou supérieure à 10 (échelle Beaufort) et pour lesquels aucun avertissement de tempête n’a été reçu. Ce paragraphe vise les tempêtes autres que tropicales traitées à l’al. b; lorsqu’une tempête de ce genre est rencontrée, le message envoyé doit contenir des renseignements semblables à ceux qui sont énumérés à l’al. b, à l’exception des informations relatives à l’état de la mer et à la houle.
e. Températures de l’air inférieures au point de congélation associées à des coups de vents violents et provoquant une grave accumulation de glace sur les superstructures.
Exemples
Glace TTT Glace, Grand iceberg aperçu à 4605N., 4410W., à 0800 GMT. 15 mai.
Epave TTT Epave. Epave observée presque submergée à 4006N., 1243W., à 1630 GMT. 21 avril.
Dangers pour la navigation TTT Navigation. Bat eau phare Alpha pas à son poste. 1800 GMT. 3 janvier.
Tempête tropicale TTT Tempête. 0030 GMT. 18 août. 2204N., 11354E. Baromètre corrigé 994 millibars, tendance à la baisse 6 millibars. Vent NW, force 9, forts grains. Forte houle de l’Est. Route 067, 5 noeuds.
TTT Tempête. Les apparences indiquent l’approche d’un ouragan. 1300 GMT. 14 septembre. 2200N., 7236 W. baromètre corrigé 29,64 pouces, tendance à la baisse 0,015 pouces. Vent NE, force 8, grains de pluie fréquents. Route 035, 9 noeuds.
TTT Tempête. Les conditions indiquent la formation d’un cyclone intense. 0200 GMT. 4 mai. 1620N., 9203E. Baromètre non corrigé 753 millimètres, tendance à la baisse 5 millimètres. Vent S., quart SW., force 5. Route 300, 8 noeuds.
TTT Tempête. Typhon dans le SE. 0300 GMT. 12 juin. 1812N., 12605E. le baromètre baisse rapidement. Le vent augmente du Nord.
TTT Tempête. Vent de force 11, pas d’avertissement de tempête reçu. 0300 GMT. 4 mai. 4830N., 30W. Baromètre corrigé 983 mb., tendance à la baisse 4 mb., vent SW., force 11 variable, route 260, 6 noeuds.
Givrage TTT formation inquiétante de givre. 1400 GMT. 2 mars. 69N., 10W. Température de l’air 18. Température de la mer 29. Vent NE., force 8.
a. Les Gouvernements contractants s’engagent à encourager les navires à la mer à recueillir les renseignements d’ordre météorologique, à les faire examiner, propager et à se les communiquer de la manière la plus efficace dans le but de venir en aide à la navigation. Les Administrations doivent encourager l’emploi d’instruments présentant un haut degré d’exactitude et faciliter l’inspection de ces instruments, lorsqu’elle sera requise.
b. En particulier, les Gouvernements contractants s’engagent à collaborer à l’application, dans la plus grande mesure possible, des dispositions météorologiques suivantes:
c. Les informations visées dans la présente Règle doivent être données dans la forme prévue pour leur émission et seront transmises dans l’ordre de priorité prescrit par le Règlement des Radiocommunications; pendant la durée des transmissions «à tous» de renseignements météorologiques, avertissements et prévisions, toutes les stations de bord doivent se conformer aux dispositions du Règlement des Radiocommunications.
d. Les prévisions, avertissements, rapports synoptiques et autres rapports météorologiques à l’usage des navires doivent être transmis et propagés par le service national dans la position la plus favorable pour desservir les différentes zones et régions suivant des accords mutuels entre les Gouvernements contractants intéressés.
a. Les Gouvernements contractants s’engagent à maintenir un service de recherche des glaces et un service d’étude et d’observation du régime des glaces dans l’Atlantique Nord. Pendant toute la saison des glaces, les limites sud—est, sud et sud—ouest des régions des icebergs dans le voisinage des grands bancs de Terre—Neuve seront surveillées dans le but de fournir aux navires qui passent des informations sur l’étendue de la région dangereuse; pour étudier le régime des glaces en général; et pour prêter assistance aux navires et équipages qui ont besoin d’aide dans la zone d’action des navires patrouilleurs. Pendant le reste de l’année, l’étude et l’observation des glaces doivent être poursuivies suivant les nécessités.
b. Les navires et avions affectés au service de recherche des glaces et à l’étude et à l’observation des glaces peuvent se voir assigner d’autres fonctions par le Gouvernement chargé de l’exécution de ce service, à condition que ces autres fonctions ne gênent pas leur objet principal et n’augmentent pas les frais de ce service.
a. Le Gouvernement des Etats—Unis d’Amérique accepte de continuer à assumer la gestion du service de recherche des glaces et de poursuivre l’étude et l’observation des glaces ainsi que la diffusion des informations ainsi obtenues. Les Gouvernements contractants qui sont spécialement intéressés à ce service s’engagent à contribuer aux dépenses d’entretien et de fonctionnement de ce service; leurs contributions respectives sont calculées en fonction du tonnage brut total de leurs navires respectifs naviguant dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces; en particulier chaque Gouvernement contractant spécialement intéressé s’engage à contribuer annuellement aux dépenses d’entretien et de fonctionnement de ces services pour une somme qui sera fixée en proportion du tonnage brut total de leurs navires respectifs naviguant pendant la saison des glaces dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces par rapport au tonnage brut total des navires de tous les gouvernements participants naviguant pendant la saison des glaces dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces. Les Gouvernements non contractants, spécialement intéressés à ce service, peuvent contribuer aux dépenses d’entretien et de fonctionnement sur la même base. Le gouvernement responsable fournira annuellement à chaque gouvernement participant un état du prix de revient total de l’entretien et du fonctionnement du Service de recherche des glaces et de la quote—part de chaque gouvernement participant.
b. Chacun des gouvernements participants a le droit de modifier ou de cesser sa participation et d’autres gouvernements intéressés peuvent s’engager à participer aux frais. Le gouvernement participant qui usera de cette faculté restera tenu de sa contribution en cours jusqu’au 1er septembre qui suivra la date de notification de son intention de modifier ou de cesser sa contribution. Pour user de ladite faculté, il devra notifier son intention au Gouvernement responsable six mois au moins avant ledit 1er septembre.
c. Au cas où, à un moment quelconque, le Gouvernement des Etats—Unis désirerait cesser de gérer ces services, ou si l’un des gouvernements participants exprimait le désir de ne plus assumer la charge de sa contribution pécuniaire ou de la voir modifier, ou si un autre Gouvernement contractant désirait s’engager à participer aux frais, les gouvernements participants régleraient la question au mieux de leurs intérêts réciproques.
d. Les gouvernements participants ont le droit d’apporter aux dispositions de la présente Règle et de la Règle 5 du présent Chapitre d’un commun accord et en tout temps les changements qui seraient jugés désirables.
e. Dans les cas où la présente Règle prévoit la possibilité de prendre une mesure après accord entre les gouvernements participants, toutes propositions présentées par un Gouvernement contractant quelconque à cet effet doivent être transmises au gouvernement chargé de l’exécution du service qui se mettra en rapport avec les autres gouvernements participants dans le but de s’assurer s’ils acceptent ces propositions. Les résultats de l’enquête ainsi faite seront communiqués aux autres gouvernements participants ainsi qu’au gouvernement contractant auteur des propositions. En particulier, les arrangements relatifs aux contributions aux frais du Service seront révisés par les Gouvernements participants à des intervalles ne dépassant pas trois ans. Le gouvernement chargé de l’exécution du Service doit prendre l’initiative des mesures nécessaires à cette fin.
Lorsque des glaces sont signalées sur la route ou près de la route à suivre, le capitaine de tout navire est tenu de marcher pendant la nuit à une allure modérée ou de changer de route, de manière à s’écarter nettement de la zone dangereuse.
a. La pratique consistant à suivre des routes reconnues pour la traversée de l’Atlantique Nord dans l’un et l’autre sens, et en particulier des routes dans les zones de convergence de part et d’autre de l’Atlantique Nord, a contribué à éviter les abordages entre navires et avec les icebergs et devrait être recommandée à tous les navires.
b. Le choix des routes et l’initiative des mesures à prendre à cet égard ainsi que la délimitation de ce qui constitue les zones de convergence sont laissés à la responsabilité des compagnies de navigation intéressées. Les gouvernements contractants prêteront leur concours à ces compagnies lorsqu’ils en seront sollicités, en mettant à leur disposition tous les renseignements sur les routes qui peuvent être en possession des Gouvernements.
c. Les Gouvernements contractants s’engagent à imposer aux compagnies l’obligation de publier les routes régulières qu’elles se proposent de faire suivre à leurs navires ainsi que tous changements qui peuvent leur être apportés. Ils useront également de leur influence pour inviter les armateurs de tous les navires à passagers traversant l’Atlantique à suivre les routes reconnues et, dans la mesure où les circonstances le permettent, ils feront tout ce qui est en leur pouvoir pour que tous les navires adoptent ces routes dans les zones de convergence. Ils inviteront également les armateurs de tous les navires traversant l’Atlantique à destination ou en provenance des ports des Etats—Unis et du Canada, et passant au voisinage des grands bancs de Terre—Neuve, à éviter, autant qu’il est possible, pendant la saison de pêche, les lieux de pêche de Terre—Neuve au Nord du 43e degré de latitude nord et à faire route en dehors des régions où des glaces dangereuses existent ou sont supposées exister.
d. Le gouvernement chargé de l’exécution du Service de recherches des glaces est invité à signaler à l’Administration intéressée tout navire à passagers dont on constate la présence en dehors d’une route régulière, reconnue ou annoncée, et tout navire qui traverse pendant la saison de pêche les bancs de pêche cités au paragraphe précédent ou qui, faisant route à destination ou en provenance d’un port des Etats—Unis ou du Canada, traverse des régions où des glaces dangereuses existent ou sont supposées exister.
L’emploi d’un signal international de détresse, sauf s’il s’agit de signaler qu’un navire ou un avion est en détresse, ainsi que l’emploi d’un signal pouvant être confondu avec un signal international de détresse sont interdits sur tous les navires et aéronefs.
a. Le capitaine d’un navire en mer qui reçoit, de quelque source que ce soit, un message indiquant qu’un navire ou un avion ou leurs embarcations et radeaux de sauvetage se trouvent en détresse, est tenu de se porter à toute vitesse au secours des personnes en détresse en les informant si possible de ce fait. En cas d’impossibilité ou si, dans les circonstances spéciales où il se trouve, il n’estime ni raisonnable ni nécessaire de se porter à leur secours, il doit inscrire au journal de bord la raison pour laquelle il ne se porte pas au secours des personnes en détresse.
b. Le capitaine d’un navire en détresse, après avoir consulté, autant que cela peut être possible, les capitaines des navires qui ont répondu à son appel de secours, a le droit de réquisitionner tel ou tels de ces navires qu’il considère les plus capables de porter secours, et le capitaine ou les capitaines des navires réquisitionnés ont l’obligation de se soumettre à la réquisition en continuant à se rendre à toute vitesse au secours des personnes en détresse.
c. Le capitaine d’un navire est libéré de l’obligation imposée par le par. a de la présente Règle lorsqu’il apprend qu’un ou plusieurs navires autres que le sien ont été réquisitionnés et se rendent à la réquisition.
d. Le capitaine d’un navire est libéré de l’obligation imposée par le par. a de la présente Règle, et, si son navire a été réquisitionné, de l’obligation imposée par le par. b de la présente Règle s’il est informé par les personnes en détresse ou par le capitaine d’un autre navire qui est arrivé auprès de ces personnes que le secours n’est plus nécessaire.
e. Il n’est pas dérogé par les prescriptions de la présente Règle aux dispositions de la Convention internationale pour l’unification de certaines Règles en matière d’assistance et de sauvetage en mer, signée à Bruxelles le 23 septembre 19101, particulièrement en ce qui concerne l’obligation de porter secours imposée par l’Article 11 de ladite Convention.
1 RS 0.747.363.2
Tous les navires d’une jauge brute supérieure à 150 tonneaux, effectuant des voyages internationaux, doivent avoir à bord un fanal à signaux de jour efficace qui ne doit pas être alimenté exclusivement par la source principale d’énergie électrique du navire.
a. Tout navire de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus effectuant des voyages internationaux doit être pourvu d’un radiogoniomètre répondant aux dispositions de la Règle 11 du Chap. IV.
b. L’Administration peut, dans les zones où elle juge qu’il ne serait ni raisonnable ni nécessaire d’imposer cet appareil, exempter de ces prescriptions tous les navires de moins de 5.000 tonneaux de jauge brute, compte dûment tenu du fait que le radiogoniomètre constitue une aide précieuse, tant comme instrument de navigation que comme moyen de déterminer la position de navires, d’aéronefs ou d’embarcations et radeaux de sauvetage.
Les Gouvernements contractants s’engagent, en ce qui concerne leurs navires nationaux, à conserver ou, si c’est nécessaire, à adopter toute mesure ayant pour objet de s’assurer qu’au point de vue de la sécurité en mer tous les navires ont à bord un équipage suffisant en nombre et en qualité.
Les Gouvernements contractants conviennent d’assurer l’installation et l’entretien d’aides à la navigation, y compris les radiophares et les aides électroniques, dans la mesure où, à leur avis, ces mesures se justifient par l’intensité de la navigation et par le degré de risque; ils conviennent également d’assurer que les renseignements relatifs à ces aides seront mis à la disposition de tous les intéressés.
a. Tout Gouvernement contractant s’engage à assurer que toutes les dispositions nécessaires seront prises pour la veille sur côtes et pour le sauvetage des personnes en détresse en mer auprès des côtes. Ces dispositions doivent comprendre l’établissement, l’utilisation et l’entretien de toutes installations de sécurité maritime jugées pratiquement réalisables et nécessaires, eu égard à l’intensité du trafic en mer et aux dangers de la navigation, et doivent, autant que possible, fournir des moyens adéquats pour repérer et sauver les personnes en détresse.
b. Chaque Gouvernement contractant s’engage à fournir les renseignements concernant les moyens de sauvetage dont il dispose et, le cas échéant, les projets de modification auxdits moyens.
Les signaux suivants doivent être employés par les stations ou par les unités maritimes de sauvetage dans leurs communications avec les navires ou les personnes en détresse; par les navires ou les personnes en détresse dans leurs communications avec les stations et les unités maritimes de sauvetage. Les signaux utilisés par les avions effectuant des opérations de recherche et de sauvetage pour guider les navires sont indiqués au par. d ci-après. Un tableau illustré décrivant les signaux mentionnés ci-dessous doit toujours être à la disposition des officiers de quart de tout navire auquel s’appliquent les Règles du présent Chapitre.
a. Réponses des stations ou unités maritimes de sauvetage aux signaux de détresse émis par un navire ou une personne:
Signal | Signification | |
De jour – signal à fumée orange ou feu combiné avec un signal sonore (éclair) consistant en trois signaux simples tirés à des intervalles d’environ une minute. | üïýïþ | «Nous vous voyons – secours vous sera porté aussitôt que possible.» |
De nuit – fusée à étoiles blanches consistant en trois signaux simples tirés à des intervalles d’environ une minute. | üïýþ | (La répétition de ces signaux a la même signification.) |
Si nécessaire, les signaux de jour peuvent également être émis la nuit et les signaux de nuit être émis le jour.
b. Signaux de débarquement destinés à guider les embarcations transportant des équipages ou des personnes en détresse:
Signal | Signification | |
De jour – mouvement vertical d’un pavillon blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles vertes ou transmission de la lettre du code «K» (–·–) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores. De nuit – mouvement vertical d’un feu blanc ou d’une flamme blanche, ou tir d’un signal à étoiles vertes ou transmission de la lettre du code «K» (–·–) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores. Un alignement (indication de direction) peut être établi en plaçant un feu blanc ou une flamme blanche stable à un niveau inférieur et en ligne droite par rapport à l’observateur. | üïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ | «Cet emplacement est le meilleur endroit où débarquer.» |
De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc ou des bras étendus horizontalement, ou tir d’un signal à étoiles rouges ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores. De nuit – mouvement horizontal d’un feu blanc ou d’une flamme blanche ou tir d’un signal à étoiles rouges ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores. | üïïïïïïïýïïïïïïïþ | «Il est extrêmement dangereux de débarquer ici.» |
De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc, le drapeau étant ensuite piqué en terre, et un deuxième drapeau blanc dirigé vers la direction à indiquer ou tir d’un signal à étoiles rouges verticalement et d’un signal à étoiles blanches en direction du meilleur emplacement de débarquement ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) suivie de la lettre du code «R» (·–·) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement pour le navire en détresse est situé plus à droite dans la direction d’approche ou de la lettre «L» (·–· ·) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement est situé plus à gauche dans la direction d’approche. | üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ | «Il est extrêmement dangereux de débarquer ici. Un emplacement plus favorable au débarquement se trouve dans la direction indiquée.» |
De nuit – mouvement horizontal d’une lumière ou d’un feu blanc, le feu ou la lumière étant ensuite posé à terre et un autre feu blanc ou lumière étant transporté dans la direction à suivre ou tir d’un signal à étoiles rouges verticalement et d’un signal à étoiles blanches en direction du meilleur emplacement de débarquement ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) suivie de la lettre du code «R» (·–··) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement pour le navire en détresse est situé plus à droite dans la direction d’approche ou de la lettre du code «L» (·–··) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement est situé plus à gauche dans la direction d’approche. | üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ | «Il est extrêmement dangereux de débarquer ici. Un emplacement plus favorable au débarquement se trouve dans la direction indiquée.» |
c. Signaux à employer en liaison avec l’utilisation d’engins de sauvetage ayant leur base sur la côte:
Signal | Signification | |
De jour – mouvement vertical d’un drapeau blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles vertes. De nuit – mouvement vertical d’une lumière ou d’un feu blanc, ou tir d’un signal à étoiles vertes. | üïïïïýïïïïþ | En général – «affirmatif.» D’une manière particulière: – «L’amarre est tenue.» «La poulie à fouet est amarrée.» «Le câble est amarré.» «Il y a un homme dans la bouée culotte.» «Virez.» |
De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles rouges. De nuit – mouvement horizontal d’une lumière ou d’un feu blanc, ou tir d’un signal à étoiles rouges. | üïïïýïïþ | En général–«négatif.» D’une manière particulière: – «Choquez les amarres.» «Tiens bon virer.» |
d. Signaux utilisés par les avions effectuant des opérations de recherche et de sauvetage pour guider les navires vers un avion, un navire ou une personne en détresse. (Voir note explicative ci—après.)
Note: L’Organisation notifiera à l’avance tout changement éventuel apporté à ces signaux.
Les navires effectuant des voyages au cours desquels il est probable qu’ils auront à employer des pilotes doivent se conformer aux prescriptions suivantes en ce qui concerne les échelles de pilote.
Sauf dispositions expresses contraires, le présent Chapitre s’applique à tous les navires transportant des grains soumis à application des Règles de la présente Convention.
Le terme «grain» comprend le blé, le maïs, l’avoine, l’orge, le seigle, le riz, les légumes secs et les graines de semence.
Lorsque du grain est chargé sur un navire, toutes précautions raisonnables et nécessaires doivent être prises pour empêcher le ripage de la cargaison. Dans le cas de cale ou de compartiment entièrement rempli de grain en vrac, celui—ci doit être chargé de façon à remplir tous les espaces entre les barrots, dans les côtés en abord et dans les parties avant et arrière.
Sous réserve des prescriptions de la Règle 6 du présent Chapitre, si une cale ou un compartiment est entièrement rempli de grain en vrac, il doit être divisé soit par une cloison longitudinale ou des bardis dans l’axe du navire ou à une distance de cet axe qui ne soit pas supérieure à 5 % de la largeur hors membres du navire soit par des cloisons longitudinales ou des bardis en dehors de l’axe du navire, à condition que leur distance ne dépasse pas 60 % de la largeur hors membres du navire et que dans ce dernier cas des écoutilles d’arrimage de dimensions suffisantes soient placées en abord à des intervalles mesurés longitudinalement ne dépassant pas 7,62 mètres (ou 25 pieds), les écoutilles d’arrimage aux extrémités du compartiment étant placées à une distance ne dépassant pas 3,66 mètres (ou 12 pieds) des cloisons transversales. Dans chaque cas, les cloisons longitudinales ou les bardis seront soigneusement construits, prévus étanches au grain et avec des remplissages convenables entre les barrots. Dans les cales, ces cloisons longitudinales ou ces bardis s’étendront vers le bas, depuis le dessous du pont jusqu’à une distance d’au moins un tiers de la profondeur de la cale avec un minimum de 2,44 mètres (ou 8 pieds). Dans les compartiments situés dans les entreponts et les superstructures, elles s’étendront de pont à pont. Dans tous les cas, les cloisons longitudinales et les bardis s’étendront jusqu’à la partie supérieure des feeders de la cale ou du compartiment dans lequel ils sont situés.
Sous réserve que, dans le cas de navires chargés de grain autre que de la graine de lin, la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides dans les soutes et ballasts) soit maintenue pendant toute la traversée, au moins à 0,31 mètre (ou 12 pouces) dans le cas de navires à 1 ou 2 ponts et au moins à 0,36 mètre (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires, les cloisons longitudinales ou les bardis ne sont pas nécessaires:
Sous réserve des prescriptions de la Règle 6 du présent Chapitre, si une cale ou un compartiment est partiellement rempli de grain en vrac:
La mise en place de cloisons longitudinales ou de bardis prévue par les Règles 4 et 5 du présent Chapitre n’est pas exigée dans les cas suivants:
b. Quand le grain en vrac est transporté dans des deep—tanks construits essentiellement pour le transport des liquides et auxquels s’applique le par. c de la Règle 6 du présent Chapitre ou qui sont divisés en permanence par une ou plusieurs cloisons longitudinales d’acier ne laissant pas passer le grain, des feeders alimentant le deep—tank ne sont pas nécessaires à condition que les deep—tanks et leurs écoutilles soient complètement remplis et que la fermeture des panneaux soit bien assurée.
Aux fins de l’application des Règles 4 et 7 du présent Chapitre, les cales inférieures et les entreponts situés au—dessus d’elles peuvent être chargés comme un seul compartiment, sous réserve des conditions suivantes:
Lorsque la distance mesurée vers l’avant ou vers l’arrière, de toute partie d’une cale ou d’un compartiment au feeder le plus voisin excède 7,62 m (ou 25 pieds), le grain dans la partie située au—delà des 7,62 m (ou 25 pieds) doit être nivelé à une profondeur d’au moins 1,83 m (ou 6 pieds) en—dessous du pont, et les parties avant et arrière remplies de grain en sacs posés sur une plate-forme convenable, comme prévu au par. b de la Règle 5 du présent Chapitre.
Du grain en vrac ne doit pas être chargé au—dessus du pont, dans l’entrepont d’un navire à deux ponts ou dans l’entrepont supérieur d’un navire ayant plus de deux ponts, excepté dans les conditions suivantes:
Sauf dans le cas des navires où la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides) est maintenue pendant toute la traversée supérieure à 0,31 m. (ou 12 pouces) dans le cas de navires à un ou deux ponts et à 0,36 m. (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires, il ne doit pas y avoir plus de deux cales ou compartiments partiellement remplis de grain en vrac, mais d’autres cales ou compartiments peuvent être partiellement remplis de grain en vrac sous réserve que la partie restante soit complétée par du grain en sacs ou autre marchandise appropriée. Pour l’application de cette Règle:
a. Nonobstant les dispositions contenues dans les Règles 4 à 11 du présent Chapitre, le grain en vrac peut être transporté sans que les prescriptions, qu’elles contiennent soient observées, dans des navires comportant deux ou plusieurs divisions longitudinales verticales ou inclinées étanches au grain, convenablement disposées pour limiter les effets de tout ripage transversal du grain, sous réserve des conditions suivantes:
b. L’Administration, ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, prescrira les précautions à prendre pour empêcher le ripage dans toutes les autres conditions de chargement des navires construits selon les dispositions du par. a de la présente Règle, qui remplissent les conditions énoncées aux al. (ii) et (iii) de ce même paragraphe.
c. L’Administration, ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, prescrira les précautions à prendre pour empêcher le ripage dans un navire construit de toute autre manière qui remplit les conditions énoncées aux al. (ii) et (iii) du par. a de la présente Règle.
Les doubles—fonds qui sont utilisés pour assurer la stabilité exigée dans les navires chargés de grain en vrac doivent avoir un cloisonnement longitudinal étanche convenable, sauf si la largeur du double—fond considéré, mesurée à sa mi—longueur, est inférieure à 60 pour cent de la largeur hors membres du navire.
Le grain en sacs sera transporté dans des sacs en bon état, bien pleins et convenablement fermés.
a. Tout plan de chargement de grain approuvé, pour un navire donné, par l’Administration ou par un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration doit être accepté par les autres Gouvernements contractants comme preuve que le navire chargé conformément à ce plan satisfait aux prescriptions du présent Chapitre ou à des arrangements équivalents qui ont été admis conformément à la Règle 5 du Chap. I.
b. Tout plan doit être approuvé compte tenu des prescriptions du présent Chapitre, des diverses conditions de chargement au départ et à l’arrivée et de la stabilité du navire. Il doit indiquer les principales caractéristiques des installations mises en place pour empêcher le ripage de la cargaison.
c. Les notes qui accompagnent tout plan doivent être rédigées dans une ou plusieurs langues dont l’une doit être une des langues de la Convention.
d. Un exemplaire du plan doit être remis au capitaine du navire qui doit le produire pour examen aux autorités compétentes du port de chargement, si celles—ci le désirent.
e. Les navires transportant du grain qui ne produisent pas de plan de chargement approuvé par une Administration ou par un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, chargeront du grain, conformément aux Règles que le Gouvernement contractant, qui a juridiction sur le port de chargement, a publiées pour compléter les dispositions du présent Chapitre, en attendant l’adoption de règles internationales relatives à la solidité des installations pour maintenir le grain et à la mise en place d’ouvertures d’alimentation dans les hiloires d’écoutilles.
Toute Administration ou Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, s’il estime que le caractère abrité et les conditions du voyage sont tels que l’application de l’une quelconque des dispositions des Règles 3 à 15 du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire, peut dispenser de ces dispositions particulières certains navires ou classes de navires.
a. Sauf dispositions expresses contraires, le présent Chapitre s’applique au transport des marchandises dangereuses à bord de tous les navires soumis à l’application des Règles de la présente Convention.
b. Les dispositions du présent Chapitre ne s’appliquent pas aux provisions de bord ni au matériel d’armement des navires, ni aux chargements particuliers des navires spécialement construits ou entièrement transformés à cet effet, tels que les navires—citernes.
c. Le transport des marchandises dangereuses est interdit à moins qu’il ne soit effectué conformément aux dispositions du présent Chapitre.
d. Pour compléter les dispositions du présent Chapitre, chaque Gouvernement contractant devra faire paraître ou provoquer la parution d’une instruction détaillée fixant les conditions d’emballage et d’arrimage de certaines marchandises dangereuses ou catégories de marchandises dangereuses, ainsi que toutes précautions nécessaires à observer concernant leur voisinage avec d’autres marchandises.
Les marchandises dangereuses se répartissent dans les classes suivantes:
Classe 1 | Explosifs; |
Classe 2 | Gaz comprimés, liquéfiés ou dissous sous pression; |
Classe 3 | Liquides inflammables; |
Classe 4 a | Matières solides inflammables; |
Classe 4 b | Matières solides inflammables et autres substances susceptibles de s’enflammer spontanément; |
Classe 4 c | Matières solides inflammables et autres substances qui au contact de l’eau, dégagent des gaz inflammables; |
Classe 5 a | Matières comburantes;; |
Classe 5 b | Peroxydes organiques |
Classe 6 a | Matières toxiques; |
Classe 6 b | Matières infectieuses; |
Classe 7 | Matières radioactives; |
Classe 8 | Matières corrosives; |
Classe 9 | Matières dangereuses diverses, c’est—à—dire toutes autres substances dont l’expérience a montré, ou pourra montrer, qu’elles présentent un caractère dangereux tel que les dispositions du présent Chapitre devraient lui être appliquées. |
a. L’emballage des marchandises dangereuses doit: (i) être bien fait et en bon état; (ii) être conçu de manière que les parois intérieures avec lesquelles le contenu risque d’entrer en contact ne puissent être dangereusement attaquées par celui—ci; (iii) être capable de supporter les risques normaux de la manutention et du transport maritime.
b. Quand il est fait usage pour l’emballage de liquides en récipients d’un matériau absorbant ou de calage, ce matériau doit: (i) réduire les risques présentés par lesdits liquides; (ii) être disposé de manière à éviter tout mouvement et à conserver l’enveloppement du récipient; (iii) être en quantité suffisante pour absorber le liquide en cas de bris du récipient, autant que faire se peut.
c. Les récipients contenant des liquides dangereux doivent avoir une marge de remplissage suffisante à la température de chargement pour tenir compte de la plus haute température pouvant être atteinte au cours d’un transport normal.
d. Les cylindres ou récipients pour gaz sous pression devront répondre à des normes convenables de construction, être convenablement essayés et entretenus, et correctement remplis.
e. Les récipients vides ayant servi au transport des marchandises dangereuses devront être eux—mêmes traités comme des marchandises dangereuses, à moins qu’ils n’aient été nettoyés et séchés ou efficacement fermés ou bouchés quand la nature des substances qu’ils ont contenues permet de le faire avec sécurité.
Tout récipient contenant des marchandises dangereuses devra porter une marque définissant le produit transporté par son appellation technique exacte (l’appellation commerciale ne sera pas admise) et porter une étiquette ou marque au pochoir distinctive indiquant clairement la nature dangereuse de ces marchandises. Chaque récipient doit être ainsi marqué, à l’exception des récipients contenant des produits chimiques en petites quantités et des chargements importants qui peuvent être arrimés, manutentionnés et identifiés comme un seul lot.
a. On devra utiliser l’appellation technique exacte dans tous les documents relatifs au transport par mer des marchandises dangereuses et se référer à la classification de la Règle 2 du présent Chapitre (l’appellation commerciale ne sera pas admise).
b. Les connaissements préparés par le chargeur devront comprendre ou être accompagnés d’un certificat ou d’une déclaration attestant que la marchandise à transporter est correctement emballée, marquée et étiquetée et qu’elle répond aux conditions exigées pour le transport.
c. Tout navire qui transporte des marchandises dangereuses devra posséder une liste ou un manifeste spécial énumérant, conformément aux dispositions de la Règle 2 du présent Chapitre, les marchandises dangereuses embarquées et indiquant leur lieu d’arrimage à bord. Au lieu et place de cette liste ou de ce manifeste on pourra utiliser un plan de chargement détaillé indiquant par classe l’emplacement de toutes les marchandises dangereuses à bord.
Les Gouvernements contractants qui ont un système uniforme de règles relatives au transport par terre ou par mer des marchandises dangereuses et qui ne sont pas en mesure, en conséquence, d’appliquer immédiatement les dispositions des Règles 4 et 5 du présent Chapitre, peuvent autoriser des dérogations aux dispositions de ces règles au cours d’une période n’excédant pas douze mois, à compter de la date d’entrée en vigueur de la Convention, à condition que les marchandises dangereuses soient définies dans les documents d’expédition tels que les connaissements dans les mêmes termes que prévu dans la Règle 2 de ce Chapitre et étiquetées en conséquence.
a. Les marchandises dangereuses doivent être arrimées convenablement et sûrement en tenant compte de leur nature. Les marchandises inassociables doivent être séparées les unes des autres.
b. Les explosifs (à l’exception des munitions) présentant un risque grave seront arrimés dans des soutes qui devront être tenues parfaitement fermées et verrouillées pendant la traversée. Ces explosifs devront être séparés des détonateurs. Les appareils électriques et les câbles de tout compartiment dans lequel sont transportés des explosifs devront être conçus et utilisés de manière à réduire les risques d’incendie ou d’explosion.
c. Les marchandises dégageant des vapeurs dangereuses devront être placées dans un local bien ventilé ou sur le pont.
d. A bord de tout navire transportant des liquides ou des gaz inflammables, des précautions spéciales seront prises si nécessaire contre l’incendie ou l’explosion.
e. Les matières susceptibles de s’échauffer ou de s’enflammer spontanément ne devront être transportées que si toutes les précautions nécessaires ont été prises pour éviter qu’un incendie ne se déclare.
a. Seuls les explosifs désignés ci—après pourront être transportés à bord des navires à passagers:
b. Nonobstant les dispositions du par. a de la présente Règle, des quantités plus grandes ou des types différents d’explosifs peuvent être transportés sur des navires à passagers à bord desquels sont appliquées des mesures de sécurité spéciales approuvées par l’Administration.
Les Règles du présent Chapitre s’appliquent à tous les navires nucléaires à l’excep-tion des navires de guerre.
Les Règles figurant dans les autres Chapitres de la présente Convention sont applicables aux navires nucléaires sous réserve des modifications qui y sont apportées par le présent Chapitre.
Un navire nucléaire ne peut, en aucun cas, être exempté des prescriptions de l’une quelconque des Règles de la présente Convention.
La conception, la construction et les normes de contrôle en usine et de montage de l’installation du réacteur doivent être jugées satisfaisantes par l’Administration et approuvées par celle—ci. Elles doivent tenir compte des limites qu’impose aux visites l’existence d’un rayonnement.
L’installation du réacteur doit être conçue en fonction des conditions particulières du service à bord d’un navire dans toutes les circonstances, normales ou exceptionnelles, de la navigation.
L’Administration prendra les mesures nécessaires pour assurer l’absence de risques déraisonnables provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux.
a. Il est établi un Dossier de sécurité afin de permettre l’évaluation de la sécurité de l’installation nucléaire et du navire et d’assurer l’absence de risques déraisonnables provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux. Ce Dossier doit être soumis pour approbation à l’examen de l’Administration. Il doit être constamment tenu à jour.
b. Le Dossier de sécurité est mis suffisamment à l’avance à la disposition des Gouvernements contractants des pays dans lesquels le navire nucléaire doit se rendre afin que ceux—ci puissent apprécier la sécurité du navire.
Il est établi un guide de conduite complet et détaillé contenant, à l’intention du personnel, des renseignements et des directives pour l’aider, dans l’exercice de ses fonctions, à résoudre toutes les questions concernant la conduite de l’installation nucléaire et ayant une importance particulière en matière de sécurité. Ce guide de conduite doit être soumis pour approbation à l’examen de l’Administration. Il doit être constamment tenu à jour; un exemplaire en est conservé à bord du navire.
Les visites des navires nucléaires doivent satisfaire aux prescriptions qui leur sont applicables de la Règle 7 du Chap. I, ou des Règles 8, 9 et 10 du Chap. I, sauf dans la mesure où ces visites sont limitées par l’existence de radiations. En plus les visites doivent satisfaire à toutes les prescriptions spéciales du Dossier de sécurité. Elles doivent, nonobstant les dispositions des Règles 8 et 10 du Chap. I, être dans tous les cas effectuées au moins une fois par an.
a. Les dispositions du par. a de la Règle 12 du Chap. I et de la Règle 14 du Chap. I ne s’appliquent pas aux navires nucléaires.
b. Un certificat, dit Certificat de sécurité pour navire nucléaire à passagers, doit être délivré après inspection et visite à un navire nucléaire à passagers qui satisfait aux prescriptions des Chap. II, III, IV et VIII, et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
c. Un certificat, dit Certificat de sécurité pour navire nucléaire de charge, doit être délivré après inspection et visite à un navire nucléaire de charge qui satisfait aux prescriptions en matière de visite pour navires de charge, explicitées, dans la Règle 10 du Chap. I, ainsi qu’aux prescriptions des Chap. II, III IV et VIII et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
d. Les Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et les Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge doivent établir que: «ce navire, qui est un navire nucléaire, satisfait à toutes les prescriptions du Chap. VIII de la Convention et est conforme au Dossier de sécurité approuvé pour le navire».
e. La validité des Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et des Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge ne doit pas excéder douze mois.
f. Les Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et les Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge doivent être délivrés par l’Administration, ou par toute personne ou organisation dûment autorisée par elle. Dans tous les cas, l’Administration assume l’entière responsabilité du certificat.
Outre les contrôles stipulés à la Règle 19 du Chap. I, les navires nucléaires peuvent faire l’objet, avant l’entrée dans les ports des Gouvernements contractants ainsi qu’à l’intérieur de ces ports, d’un contrôle spécial qui a pour but de vérifier que le navire possède un certificat valable de sécurité pour navire nucléaire et qu’il ne présente pas de risque déraisonnable provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux.