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Art. 1
Art. II
Art. III Leggi, Regolamenti
Art. IV Casi di forza maggiore
Art. V Trasporto di persone in caso di emergenza
Art. VI Sospensione in caso di guerra
Art. VII Trattati e Convenzioni precedenti
Art. VIII Regole speciali risultanti da accordi
Art. IX Modificazioni
Art. X Firma e accettazione
Art. XI Entrata in vigore
Art. XII Disdetta
Art. XIII Territori
Art. XIV Registrazione

a. La presente Convenzione sarà depositata presso gli archivi dell’Organizzazione e il Segretario generale ne trasmetterà delle copie certificate conformi a tutti i governi firmatari e agli altri che l’hanno accettata.

b. Appena la presente Convenzione entrerà in vigore essa sarà depositata dall’Organizzazione presso il Segretario generale delle Nazioni Unite, per la registrazione.

In fede di che, i plenipotenziari sottoscritti, hanno firmato la presente Convenzione.

Fatto a Londra, il 17 giugno 1960, in un solo esemplare, nelle lingue francese e inglese, i due testi facendo parimente fede.

(Seguono le firme)


  Capitolo I Disposizioni generali

  Parte A Applicazione, Definizioni, ecc.

Regola 1 Applicazione

a. Salvo espresse disposizioni contrarie, le presenti regole si applicano unicamente alle navi che effettuano viaggi internazionali.

b. Ciascun capitolo definisce con maggior precisione le categorie delle navi alle quali esso si applica, come pure il campo di applicazione delle disposizioni alle navi stesse.

Regola 2 Definizioni

Salvo espresse disposizioni contrarie per l’applicazione delle presenti Regole:

a.
La parola «Regole» designa le regole alle quali si riferisce l’articolo 1a della presente Convenzione;
b.
La parola «Amministrazione» designa il Governo dello Stato in cui la nave è registrata;
c.
«Approvato» significa approvato da un’Amministrazione;
d.
«Viaggio internazionale» è il viaggio da un Paese al quale si applica la presente Convenzione a un porto situato fuori di tale Paese, o vice versa; sotto questo aspetto, ogni territorio delle cui relazioni internazionali sia responsabile un Governo contraente o che sia sottoposto all’amministrazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite è considerato come Paese autonomo;
e.
Per «passeggero» s’intende qualsiasi persona che non sia:
(i)
il comandante o un membro dell’equipaggio o altra persona impiegata od occupata in qualità qualsiasi a bordo di una nave per i bisogni di quest’ultima;
(ii)
un bambino di età inferiore a un anno.
f.
«Nave da passeggeri» è una nave che trasporta più di dodici passeggeri;
g.
«Nave da carico» è qualsiasi nave che non sia una nave da passeggeri;
h.
«Nave cisterna» è una nave da carico costruita per il trasporto alla rinfusa di carichi liquidi di natura infiammabile, o adattata a tale uso;
i.
«Nave da pesca» è una nave impiegata per la cattura del pesce, delle balene delle foche, dei trichechi e di altre risorse viventi del mare;
j.
«Nave nucleare» è una nave dotata d’impianto d’energia nucleare;
k.
«Nave nuova» è una nave la cui chiglia è stata inipostata il giorno della entrata in vigore della presente Convenzione o posteriormente;
l.
«Nave esistente» è una nave che non è nuova;
m.
Un «miglio» è eguale a 1,852 metri (o 6080 piedi).
Regola 3 Eccezioni

a. Salvo espresse disposizioni contrarie, le presenti Regole non si applicano:

(i)
alle navi da guerra e ai trasporti di truppe;
(ii)
alle navi da carico inferiori a 500 tonnellate di stazza lorda
(iii)
alle navi senza mezzi di propulsione meccanica;
(iv)
alle navi in legno di costruzione primitiva, quali le «dhows», le giunche, ecc.;
(v)
alle navi da diporto non adibite ad alcun traffico commerciale;
(vi)
alle navi da pesca.

b. Salvo le disposizioni di cui al capitolo V, nessuna prescrizione contenuta nelle presenti Regole deve applicarsi alle navi che navigano esclusivamente nei grandi laghi dell’America del Nord e sul San Lorenzo, nei paraggi limitati all’Est da una rotta che dal Capo des Rosiers va all’estremo occidentale dell’Isola d’Anticosti e al Nord dall’Isola d’Anticosti fino al 63esimo meridiano.

Regola 4 Esenzioni

Una nave che non sia normalmente adibita a viaggi internazionali, ma che in circostanze eccezionali debba effettuare un singolo viaggio internazionale, può essere esonerata dall’Amministrazione da qualsiasi disposizione delle presenti Regole, a condizione che essa soddisfi alle prescrizioni che, secondo il parere dell’Amministrazione, siano sufficienti a garantire la sua sicurezza per il viaggio che sta per effettuare.

Regola 5 Equivalenza

a. Quando le presenti Regole prescrivono di sistemare o di avere a bordo un determinato impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o un tipo dei medesimi, oppure di adottare un particolare accorgimento, l’Amministrazione può permettere la sistemazione o la dotazione di qualsiasi altro impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o l’adozione di qualsiasi altro accorgimento, a condizione che detta Amministrazione accerti, in seguito a prove appropriate, che l’impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o accorgimento, siano di efficacia almeno equivalente a quella prescritta nelle presenti Regole.

b. Qualsiasi Amministrazione che autorizza in tal modo, la sostituzione di un impianto, materiale, dispositivo o apparecchio, o tipo dei medesimi, o accorgimento, deve comunicare i particolari all’Organizzazione con un rapporto sulle prove eseguite e l’Organizzazione deve chiamare tali particolari agli altri Governi contraenti per conoscenza dei loro funzionari.


  Parte B Visite e certificati

Regola 6 Ispezione e visite

L’ispezione e la visita delle navi, per quanto concerne l’applicazione delle disposizioni delle presenti Regole e la concessione di eventuali esenzioni, devono essere effettuate da funzionari dello Stato in cui la nave è registrata. Tuttavia, il Governo di detto Stato può affidare l’ispezione e la visita sia a ispettori nominati a tale scopo sia a enti da essa riconosciuti. In ogni caso il Governo interessato si rende pienamente garante della completezza ed efficacia della ispezione e della visita.

Regola 7 Visite iniziali e successive alle navi da passeggeri

a. Ogni nave da passeggeri deve essere sottoposta alle visite qui sotto specificate:

(i)
una visita prima che la nave entri in servizio;
(ii)
una visita periodica ogni dodici mesi;
(iii)
visite supplementari in caso di necessità.

b. Le visite più sopra specificate devono essere effettuate come segue:

(i)
la visita eseguita prima che la nave entri in servizio deve comprendere un’ispezione completa della sua struttura, delle macchine, del materiale di armamento, ivi compresa una visita a secco della carena, come pure una visita interna ed esterna delle caldaie. Questa visita deve essere effettuata in modo da assicurare che le sistemazioni, il materiale, le dimensioni della struttura, le caldaie, i recipienti a pressione e i loro ausiliari, le macchine principali e ausiliarie, le installazioni elettriche e radioelettriche, gli apparecchi radiotelegrafici a bordo delle motoimbarcazioni di salvataggio, le radio portatili per galleggianti superstiti, i mezzi di salvataggio, i dispositivi per la localizzazione ed estinzione degl’incendi, le scalette per piloti e tutte le altre parti dell’armamento, sono integralmente conformi alle prescrizioni della presente Convenzione e alle disposizioni delle leggi, dei decreti, ordini e regolamenti emanati per l’applicazione della Convenzione stessa da parte dell’Amministrazione, per le navi efettuanti il servizio al quale sono destinate. La visita deve essere tale da garantire che lo stato in cui si trovano tutte le parti della nave e del suo armamento sia soddisfacente sotto tutti i riguardi, e che la nave sia provvista di fanali, mezzi di segnalazione di emergenza come previsto nella presente Convenzione e nelle Regole internazionali per evitare gli abbordi in mare;
(ii)
la visita periodica deve comprendere un’ispezione della struttura, delle caldaie, degli altri recipienti a pressione, delle macchine e dell’armamento, ivi compresa una visita a secco della carena. Questa visita deve essere effettuata in modo da garantire che, per quanto si riferisce alla struttura, alle caldaie e agli altri recipienti a pressione con i rispettivi accessori, alle macchine principali e ausiliarie, alle installazioni elettriche, alle installazioni radio, all’impianto radiotelegrafico delle motoimbarcazioni di salvataggio, alle radio portatili per galleggianti superstiti ai mezzi di salvataggio, ai dispositivi per la localizzazione ed estinzione degl’incendi, alle scalette per piloti e a tutte le altre parti dell’armamento, la nave è in condizioni soddisfacenti ed è idonea al servizio al quale è destinata e che risponde alle prescrizioni della presente Convenzione e alle disposizioni delle leggi, dei decreti, ordini e regolamenti emanati dall’Amministrazione per l’applicazione della presente Convenzione. I fanali e i mezzi di segnalazione sonora e di pericolo istallati a bordo sono pure oggetto di detta visita per accertare che essi siano conformi alle Regole per evitare gli abbordi in mare;
(iii)
una visita generale o parziale, secondo i casi, deve essere effettuata ogni volta che si verifica un sinistro o si manifesta un difetto che compromette la sicurezza della nave o l’efficienza o l’integrità dei mezzi di salvataggio o di altri apparati, od ogni volta che la nave subisce delle riparazioni od innovazioni importanti. La visita deve essere effettuata in modo da garantire che le riparazioni o innovazioni necessarie sono state effettuate a dovere, che il materiale impiegato per queste riparazioni o innovazioni e la loro esecuzione sono, sotto tutti i riguardi, soddisfacenti, e che la nave risponde in tutto alle prescrizioni della presente Convenzione e alle disposizioni delle leggi, dei decreti, ordini e regolamenti emanati dall’Amministrazione per l’applicazione della Convenzione stessa e delle Regole per evitare gli abbordi in mare.
c.
(i) Le leggi, i decreti, ordini e regolamenti menzionati nella lettera b devono sotto tutti i riguardi essere tali da garantire che la nave, per quanto concerne la sicurezza della vita umana, è idonea al servizio al quale è destinata.
(ii)
Queste leggi, decreti, ordini e regolamenti devono, tra l’altro, stabilire le prescrizioni da osservare per quanto si riferisce alle prove idrauliche ed altre prove sostitutive ritenute idonee prima e dopo l’entrata in servizio della nave, relative alle caldaie principali e ausiliarie, alle prese, alle condotte di vapore, ai serbatoi ad alta pressione e alle casse per il combustibile delle macchine a combustione interna, ivi comprese le norme da osservare per le prove e gl’intervalli tra due prove consecutive.
Regola 8 Visita dei mezzi di salvataggio e di altre dotazioni di armamento delle navi da carico

A bordo delle navi da carico i mezzi di salvataggio, ad eccezione degli apparecchi radiotelegrafici a bordo delle motoimbarcazioni di salvataggio e delle radio portatili per galleggianti superstiti, e dei dispositivi per l’estitizione degl’incendi ai quali si applicano i capitoli II e III delle presenti Regole, devono essere sottoposti a un’ispezione prima e dopo l’entrata in servizio della nave, come è stabilito per le navi da passeggeri nella Regola 7, salvo la sostituzione di ventiquattro mesi invece dei dodici stabiliti nelle lettere a (ii) e b di tale Regola. I piani di lotta anticendio a bordo delle navi nuove come anche le scalette per piloti, i fanali e gli apparecchi di segnalazione sonora delle navi nuove e di quelle già esistenti devono essere parimente sottoposti a questa visita, allo scopo di garantire che essi corrispondono in pieno alle disposizioni della presente Convenzione e al Regolamento internazionale per evitare gli abbordi in mare.

Regola 9 Visita alle istallazioni radioelettriche delle navi da carico

Le istallazioni radio delle navi da carico alle quali si applica il capitolo IV delle presenti Regole come anche tutti gli impianti radiotelegrafici delle motoimbarcazioni di salvataggio, e le radio portatili per galleggianti superstiti, di cui la nave è dotata giusta le disposizioni del capitolo III, devono essere sottoposti alle visite, prima e dopo l’entrata in servizio della nave, previste nella Regola 7.

Regola 10 Visita dello scafo, delle macchine e delle dotazioni delle navi da carico

Lo scafo, le macchine e le dotazioni – solo quelle parti per cui non deve essere rilasciato un certificato di sicurezza (art. 12) per navi da carico – d’una nave da carico devono essere visitati a costruzione ultimata e, susseguentemente, nel modo e a intervalli di tempo giudicati necessari dall’Amministrazione. La visita deve consentire d’accertare che le sistemazioni, le caldaie, gli altri recipienti a pressione e i loro ausiliari, le macchine principali e ausiliarie, le istallazioni elettriche e ogni altra parte dell’armamento possano garantire in ogni caso l’adempimento soddisfacente del servizio per cui essi sono destinati.

Regola 11 Conservazione delle condizioni dopo la visita

Dopo una delle visite previste dalle Regole 7, 8, 9 o 10 nessun cambiamento deve essere apportato alle sistemazioni strutturali, alle macchine, all’armamento, ecc. che hanno formato oggetto della visita, senza l’autorizzazione dell’Amministrazione.

Regola 12 Rilascio dei certificati
a.
(i) Un certificato, detto «Certificato di sicurezza», dev’essere rilasciato dopo un’ispezione e visita a una nave da passeggeri, la quale soddisfi in modo efficiente alle prescrizioni dei capitoli II, III e IV, e a tutte le altre prescrizioni applicabili delle presenti Regole.
(ii)
Un certificato detto «Certificato di sicurezza di costruzione per nave da carico deve essere rilasciato dopo l’ispezione a una nave da carico che soddisfi le prescrizioni applicabili di cui alla Regola 10 e a quelle del capitolo II, che non concernono i mezzi e i piani di lotta antincendio.
(iii)
Un certificato, detto «Certificato per le dotazioni di sicurezza per le navi da carico», dev’essere rilasciato dopo l’ispezione a una nave da carico che soddisfi in modo efficiente alle prescrizioni applicabili dei capitoli II e III e a tutte le altre prescrizioni applicabili delle presenti Regole.
(iv)
Un certificato, detto «Certificato di sicurezza radiotelegrafica», dev’essere rilasciato dopo l’ispezione a una nave da carico munita di istallazione radiotelegrafica che soddisfi in modo efficiente alle presenti Regole.
(v)
Un certificato, detto «Certificato di sicurezza radiotelefonica», dev’essere rilasciato dopo l’ispezione a una nave da carico munita di istallazione radiotelefonica che soddisfi in modo efficiente alle prescrizioni dei capitolo IV e a tutte le altre prescrizioni applicabili delle presenti Regole.
(vi)
Un certificato, detto «Certificato d’esenzione», dev’essere rilasciato a tutte le navi alle quali è stata concessa un’esenzione da parte di un Governo contraente per l’applicazione e in conformità alle prescrizioni di una delle presenti Regole.
(vii)
I «Certificati di sicurezza» per navi da passeggeri, i «Certificati di sicurezza di costruzione per navi da carico», quelli di «sicurezza radiotelegrafica», quelli «di sicurezza radiotelefonica» e quelli «per le dotazioni di sicurezza» per le navi da carico e i «Certificati d’esenzione» devono essere rilasciati o dall’Amminis-trazione, o dalle persone o dagli enti da essa debitamente autorizzati. In ogni caso l’Amministrazione assume la piena responsabilità del certificato.

b. Ferma restando ogni altra prescrizione della presente Convenzione, qualsiasi certificato rilasciato in applicazione e in conformità delle prescrizioni della Convenzione internazionale per la sicurezza della vita umana in mare, del 1948, che sia valido al momento dell’entrata in vigore della presente Convenzione per l’Amministrazione che lo ha rilasciato, resterà valido fino alla data della sua scadenza in conformità della Regola 13, capo 1 della suddetta Convenzione del 19481.

c. Un Governo contraente, dopo che la presente Convenzione è per esso in vigore, non deve più rilasciare certificati giusta l’omonima Convenzione del 1929 o 19482.


1 RU 1954 698
2 RU 1954 698

Regola 13 Rilascio di certificati da parte di un altra Governo

Un Governo contraente può, a richiesta dell’Amministrazione, sottoporre a visita una nave e, se esso giudica che le prescrizioni delle presenti Regole siano soddisfatte, deve rilasciare a detta nave i certificati in conformità delle presenti Regole. Qualsiasi certificato così rilasciato deve contenere una dichiarazione attestante che esso è stato rilasciato a richiesta del Governo dello Stato in cui la nave è registrata. Tale certificato avrà lo stesso valore di quello rilasciato conformemente alla Regola 12 e dovrà essere parimenti riconosciuto.

Regola 14 Durata della validità dei certificati
Regola 15 Tipo dei certificati
Regola 16 Affissione dei certificati
Regola 17 Accettazione dei certificati
Regola 18 Rettificazione dei certificati
Regola 19 Controllo
Regola 20 Beneficio della Convenzione
Regola 21 Sinistri

a. Ogni Amministrazione s’impegna a effettuare un’inchiesta per ogni importante sinistro marittimo occorso a una delle sue navi sottoposte alle disposizioni della presente Convenzione se tale inchiesta potrebbe aiutare a stabilire se convenga modificare le presenti Regole.

b. Ciascun Governo contraente s’impegna a trasmettere all’Organizzazione tutte le informazioni riguardanti la conclusione di dette inchieste. Nessun rapporto o raccomandazione dell’Organizzazione basato su tali informazioni deve rivelare l’identità o la nazionalità delle navi cui si riferisce, o in qualsiasi modo stabilire o lasciar presumere una responsabilità da parte di qualsiasi nave o persona.


  Capitolo II Costruzione

  Parte A Disposizioni generali

Regola 1 Applicazione
a.
(i) Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica alle navi nuove.
(ii)
Nel caso di navi da passeggeri e di navi da carico esistenti, la cui chiglia è stata posata il giorno dell’entrata in vigore della omonima convenzione del 19481, l’Amministrazione deve osservare che siano applicate le prescrizioni per le navi nuove secondo le disposizioni del capitolo II di quella convenzione. Nel caso di navi da passeggeri e di navi da carico esistenti, la cui chiglia è stata posata prima dell’entrata in vigore di detta convenzione, l’Amministrazione deve osservare che siano applicate le prescrizioni per le navi esistenti secondo le disposizioni dei capitolo II della stessa convenzione. Ciascuna Amministrazione potrà decidere quali prescrizioni del capitolo II della presente convenzione, che non figurano allo stesso capo della Convenzione del 19482 dovranno essere applicate alle navi esistenti cui sono definite nella presente Convenzione.

b. Per l’applicazione del presente capitolo:

(i)
Una nave da passeggeri nuova è una nave da passeggeri la cui chiglia è stata posata il giorno dell’entrata in vigore della presente Convenzione o più tardi, o una nave da carico la quale sia trasformata in nave da passeggeri a tale data o posteriormente. Tutte le altre navi da passeggeri sono considerate come navi da passeggeri già esistenti.
(ii)
Una nave da carico nuova è una nave da carico la cui chiglia è stata posata il giorno dell’entrata in vigore della presente Convenzione o più tardi.

c. Ciascuna Amministrazione può esentare da queste prescrizioni navi determinate o categorie di navi appartenenti al proprio Paese, se, nel corso del loro viaggio, non si allontanino di oltre 20 miglia dalla terra più vicina e se le condizioni del viaggio e il percorso seguito siano di natura tale che l’applicazione di una qualsiasi prescrizione del presente capitolo non sia né necessaria né ragionevole.

d. Quando una nave da passeggeri è autorizzata, conformemente alla lettera c, Regola 27 del Capo III, a trasportare un numero di persone eccedente la disponibilità dei posti stabiliti nelle imbarcazioni, essa deve conformarsi alle Regole speciali di compartimentazione stabilite nella lettera e, Regola 5, alle relative disposizioni speciali sulla permeabilità, stabilite nella lettera d, Regola 4, purché l’Amministrazione tenuto conto della natura e delle condizioni del viaggio, consideri come sufficiente l’applicazione delle altre disposizioni delle Regole del presente Capo.

e. Nel caso di navi da passeggeri utilizzate per trasportare, in viaggi speciali, un gran numero di passeggeri senza sistemazione in cuccetta, come per esempio per il trasporto di pellegrini, l’Amministrazione può, se giudica praticamente impossibile applicare le prescrizioni del presente capitolo, dispensare tali navi, purché appartenenti al proprio Paese, dall’osservanza delle prescrizioni di cui si tratta, alle seguenti condizioni:

i.
che compatibilmente con le esigenze del traffico siano osservate al massimo possibile le prescrizioni relative alla costruzione;
ii.
che siano prese disposizioni atte a stabilire prescrizioni generali da applicare al caso particolare di tal genere di traffico. Dette prescrizioni devono essere concordate con gli altri Governi contraenti, se ve ne sono, che possono essere direttamente interessati al trasporto di tali passeggeri;

Ferme restando tutte le disposizioni della presente Convenzione, le Regole di Simla del 1931 rimangono in vigore tra i Paesi che vi hanno aderito fino al momento in cui entreranno in vigore le prescrizioni contemplate alla lettera e (ii) della presente Regola.


1 RU 1954 698
2 RU 1954 698

Regola 2 Definizioni

Salvo espresse disposizioni contrarie, per l’applicazione del presente Capitolo:

a. i. Galleggiamento di compartimentazione è il galleggiamento in base al quale viene determinata la compartimentazione della nave;
ii.
Massimo galleggiamento di compartimentazione è quello corrispondente alla massima immersione, secondo le regole applicabili.
b.
Lunghezza della nave è quella misurata tra le perpendicolari condotte alle estremità del massimo galleggiamento di compartimentazione.
e.
Larghezza della nave è la massima larghezza fuori ossatura al massimo galleggiamento di compartimentazione o al disotto di esso.
d.
Immersione è la distanza verticale, al mezzo della nave, dalla linea di costruzione al galleggiamento di compartimentazione considerato.
e.
Ponte delle paratie è il più alto ponte al quale giungono le paratie stagne trasversali.
f.
Linea limite è una linea tracciata almeno 76 millimetri (o 3 pollici) al di sotto della faccia superiore del ponte delle paratie a murata.
g.
Permeabilità di uno spazio è la percentuale del volume di tale spazio che può essere occupata dall’acqua. li volume di uno spazio che si estende oltre la linea limite dev’essere misurato solamente fino all’altezza di tale linea.
h.
Lo spazio dell’apparato motore si estende nel senso verticale dalla linea di costruzione alla linea limite e nel senso longitudinale fra le due paratie stagne trasversali principali estreme che limitano gli spazi occupati dai macchinari di propulsione principali e ausiliari, le caldaie, se vi sono, e tutti i depositi permanenti di carbone.
Nel caso di sistemazioni fuori dell’usuale, i limiti dello spazio dell’apparato motore possono essere stabiliti dall’Amministrazione.
i.
Gli spazi dei passeggeri sono quelli destinati ad alloggio o ad altro uso dei passeggeri, esclusi locali per bagagli, per magazzini, per provviste e per la posta.
Per l’applicazione delle Regole 4 e 5 gli spazi situati al di sotto della linea limite, destinati ad alloggio o ad altro uso dell’equipaggio, devono essere considerati come spazi dei passeggeri.
j.
In tutti i casi i volumi devono essere calcolati fuori ossatura.

  Parte B Compartimentazione e stabilità

(La parte B si applica solamente alle navi da passeggeri, ad eccezione della Regola 19, che si applica anche alle navi da carico).

Regola 3 Lunghezza allagabile

a. La lunghezza allagabile in ciascun punto della lunghezza della nave deve essere determinata con un metodo di calcolo che tenga in considerazione la forma, l’immersione e le altre caratteristiche della nave.

b. In una nave col ponte delle paratie continuo, per lunghezza allagabile in un determinato punto si intende la massima parte di lunghezza della nave avente il suo centro nel punto considerato e che può essere allagata nelle ipotesi indicate dalla Regola 4 senza che la nave si immerga oltre la linea limite.

c.
i. In una nave col ponte delle paratie discontinuo, la lunghezza allagabile in un qualsiasi punto può essere determinata considerando una linea limite continua che non sia in nessun punto a meno di 76 millimetri (o 3 pollici) al di sotto della faccia superiore del ponte a murata, fino al quale le paratie corrispondenti ed i fianchi della nave sono mantenuti stagni.
ii.
Quando una parte della linea limite considerata è sensibilmente al di sotto del ponte a cui arrivano le paratie, l’Amministrazione può autorizzare qualche tolleranza alla tenuta stagna di quelle parti delle paratie che si trovano al di sopra della linea limite e immediatamente al di sotto del ponte superiore.
Regola 4 Permeabilità
Regola 5 Lunghezza ammissibile dei compartimenti
Regola 6 Prescrizioni speciali relative alla compartimentazione

a. Quando in una o più parti della nave le paratie stagne si estendono a un ponte più alto che nel resto della nave, e si desidera, nel calcolo della lunghezza allagabile, beneficiare di questa più alta estensione delle paratie, possono essere usate separate linee limite per ciascuna porzione della nave, purché:

(i)
i fianchi della nave si estendano per tutta la lunghezza della nave fino al ponte corrispondente alla linea limite più alta, e tutte le aperture nel fasciame esterno al disotto di questo ponte, per tutta la lunghezza della nave, siano considerate, ai fini della Regola 14, come se fossero al disotto della linea limite;
(ii)
i due compartimenti adiacenti allo «scalino» del ponte delle paratie siano, ciascuno, nei limiti della lunghezza ammissibile, corrispondenti alle loro rispettive linee limite; e, inoltre la lunghezza complessiva di detti due compartimenti non superi il doppio della lunghezza ammissibile calcolata in base alla più bassa delle due linee limite.
b.
(i) Un compartimento può oltrepassare la lunghezza ammissibile stabilita dalle prescrizioni della Regola 5, purché la lunghezza combinata di ciascuna delle due coppie di compartimenti adiacenti che si possono formare col compartimento in questione non oltrepassi né la lunghezza allagabile, né il doppio della lunghezza ammissibile ;
(ii)
qualora uno dei due compartimenti adiacenti capiti nello spazio dell’apparato motore, mentre l’altro ne resti fuori, e la permeabilità media di questo sia diversa da quella dello spazio dell’apparato motore, la lunghezza combinata dei due compartimenti deve essere corretta, prendendo per base la permeabilità media delle due parti della nave in cui i compartimenti in questione sono situati;
(iii)
qualora i due compartimenti adiacenti abbiano fattori di compartimentazione diversi, la lunghezza combinata di questi due compartimenti deve essere determinata proporzionalmente.

c Nelle navi aventi una lunghezza eguale o superiore a 100 metri (o 330 piedi), una delle paratie principali trasversali, a poppavia del gavone di prora, deve essere sistemata a una distanza dalla perpendicolare avanti non maggiore della lunghezza ammissibile.

d Una paratia trasversale principale può avere un recesso, purché ogni parte del recesso sia compresa tra due superfici verticali, sui due lati della nave, situate a una distanza dal fasciame esterno uguale a un quinto della larghezza della nave, come definita dalla Regola 2, e misurata normalmente al piano di simmetria al livello del massimo galleggiamento di compartimentazione.

Qualsiasi porzione di recesso oltrepassante i detti limiti deve essere considerata come uno scalino e sottoposta alle regole della lettera seguente.

e Una paratia trasversale principale può avere uno scalino purché soddisfi a una delle seguenti condizioni:

(i)
la lunghezza combinata dei due compartimenti, separati dalla paratia in questione, non ecceda il 90 per cento della lunghezza allagabile o il doppio della lunghezza ammissibile; purché nelle navi aventi un fattore di compartimentazione superiore a 0,9 la lunghezza combinata dei due compartimenti in questione non ecceda la lunghezza ammissibile;
(ii)
in corrispondenza dello scalino sia assicurata una compartimentazione addizionale atta a garantire lo stesso grado di sicurezza dato da una paratia piana;
(iii)
il compartimento sul quale si estende lo scalino non superi la lunghezza ammissibile corrispondente a una linea limite presa 76 millimetri (o 3 pollici) al disotto dello scalino.

f Quando una paratia trasversale principale presenta un recesso ovvero uno scalino, deve essere sostituita, nello studio della compartimentazione da una equivalente paratia piana.

g Se la distanza tra due paratie trasversali principali adiacenti, o tra le loro equivalenti paratie piane, ovvero tra due piani trasversali passanti tra le parti più ravvicinate di due paratie a scalino, è minore della più piccola delle due lunghezze: metri 3,05 (o 10 piedi) più il 3 per cento della lunghezza della nave, ovvero metri 10,67 (o 35 piedi), una sola di queste paratie è considerata come facente parte della compartimentazione conformemente alle prescrizioni della Regola 5.

h Quando uno dei compartimenti stagni principali formati da paratie trasversali contiene una propria suddivisione, e può essere dimostrata, a soddisfazione dell’Amministrazione, che, in seguito a qualunque specie di avaria laterale, estendentesi per la minore delle due lunghezze: metri 3,05 (o 10 piedi) più il 3 per cento della lunghezza della nave, ovvero metri 10,67 (o 35 piedi), il volume del compartimento principale non risulterebbe allagato per intero, una proporzionale tolleranza può essere concessa nella determinazione della lunghezza ammissibile di quel compartimento. In tal caso, il volume dell’effettiva riserva di galleggiabilità attribuita al fianco non avariato non deve essere maggiore di quello assunto per il fianco avariato.

i Quando il fattore di compartimentazione previsto è inferiore o uguale a 0,5 la lunghezza combinata di due compartimenti adiacenti qualsiasi non deve superare la lunghezza allagabile.

Regola 7 Stabilità delle navi in caso di avaria

a Per la nave integra, nelle diverse condizioni di servizio, deve essere prevista una stabilità tale che dopo l’allagamento di un qualsiasi compartimento principale, il quale si trovi nei limiti della lunghezza allegabile, la nave resista allo stato finale dell’allagamento.

Quando due compartimenti principali contigui, separati da una paratia a scalino, rispondono alle prescrizioni della lettera e (i), Regola 6, la stabilità allo stato integro deve essere tale che la nave resista all’allagamento di due compartimenti contigui.

Quando il fattore di compartimentazione richiesto è eguale o inferiore a 0,50, ma superiore a 0,33, la stabilità, allo stato integro, deve essere tale che la nave soddisfi a questa condizione, supponendo allagati due qualsiasi compartimenti principali contigui.

Quando il prescritto fattore di compartimentazione è uguale o inferiore a 0,33, la stabilità allo stato integro dev’essere tale che la nave resista all’allagamento di tre qualsiasi compartimenti principali contigui.

b.
(i) Le prescrizioni della lettera a della presente Regola devono essere verificate a mezzo di calcoli eseguiti in conformità delle lettere c, d, e f, tenendo conto delle proporzioni e delle caratteristiche costruttive della nave, come pure della disposizione e della configurazione dei compartimenti supposti allagati. Nell’eseguire questi calcoli si deve supporre la nave nelle più sfavorevoli condizioni di servizio dal punto di vista della stabilità.
(ii)
Quando viene proposto di sistemare ponti, doppi fianchi o paratie longitudinali che possano ostacolare il deflusso dell’acqua, si deve dimostrare, a soddisfazione dell’Amministrazione, che nei calcoli si è tenuto giusto conto di tali ostacoli.
(iii)
Nei casi dubbi sul grado di stabilità della nave e in condizione di un avaria, l’Amministrazione può ordinare un’accurata indagine al riguardo.

c Nei calcoli di stabilità in caso di avaria si devono assumere le seguenti permeabilità per volumi e superfici:

Spazi

Permeabilità

Occupati dalle merci, carbone, provviste Occupati da alloggi Occupati da macchinari Destinati ai liquidi

60 95 85 0 oppure 95

scegliendo fra questi due ultimi il valore che implica le prescrizioni più severe. Per gli spazi che, nelle vicinanze del pelo d’acqua, dopo l’avaria, non contengono alcuna superficie considerevole di macchine o di locali abitati e per gli spazi che non sono di regola occupati da quantitativi considerevoli di merci o viveri devono essere adottate delle permeabilità di superficie più elevate.

d Le dimensioni della falla considerata è supposto che siano le seguenti:

(i)
estensione longitudinale: il minore dei due valori: metri 3,05 (o 10 piedi) più il 3 per cento della lunghezza della nave, o metri 10,67 (o 35 piedi ); quando il fattore di compartimentazione richiesta è uguale o inferiore a 0,33 la supposta estensione longitudinale dell’avaria dev’essere aumentata in modo che si siano incluse due qualsiasi paratie stagne principali, trasversali, consecutive;
(ii)
estensione trasversale (misurata dalla murata verso l’interno della nave e normalmente al piano di simmetria, al livello del massimo galleggiamento di compartimentazione): la distanza di un quinto della larghezza della nave, come definita dalla Regola 2;
(iii)
estensione verticale: dalla linea di costruzione verso l’alto senza limiti di altezza;
(iv)
se un avaria di estensione inferiore a quella indicata nei precedenti comma (i), (ii) e (iii) dà luogo a condizioni più severe dal punto di vista dello sbandamento o della perdita di altezza metacentrica residua, una tale avaria deve essere adottata come ipotesi per i calcoli.

e L’allagamento non simmetrico deve essere contenuto al minimo compatibile con l’efficienza delle sistemazioni. Quando occorre correggere pronunciati angoli di sbandamento, i mezzi di bilanciamento devono, se praticamente possibile, essere automatici ma, in ogni caso, se sono previste delle sistemazioni per il bilanciamento trasversale, deve essere possibile di manovrare quest’ultimo da un punto sito sopra il ponte delle paratie. Queste sistemazioni, come anche i dispositivi di comando, come pure il valore dello sbandamento massimo prima del bilanciamento, devono essere approvati dall’Amministrazione. Se sono richiesti dei dispositivi di bilanciamento trasversale, la durata di quest’ultimo non deve superare i 15 minuti. Tutti i dati necessari concernenti l’uso di queste disposizioni devono essere forniti al comandante della nave.

f La nave, nella sua situazione definitiva dopo l’avaria e dopo che le misure di bilanciamento sono state prese, deve soddisfare alle seguenti condizioni:

(i)
nel caso di allagamento simmetrico l’altezza metacentrica residua deve essere positiva e uguale almeno a 0,05 metri (2 pollici). Essa sarà calcolata mediante il metodo dello spostamento costante;
(ii)
nel caso di allagamento non simmetrico lo sbandamento totale non deve eccedere i 7 gradi, salvo casi speciali per i quali l’Amministrazione può autorizzare uno sbandamento supplementare risultante dall’allagamento non simmetrico, purché in nessun caso lo sbandamento totale nella fase finale ecceda i 15 gradi;
(iii)
in nessun caso la linea limite deve essere immersa nella fase finale dell’alla-gamento. Se è considerato come probabile che la linea limite si trovi immersa nel corso di una fase intermedia dell’allagamento, l’Amministrazione può esigere quegli studi e quelle precauzioni che giudicherà necessari per la sicurezza della nave.

g Il comandante della nave deve essere fornito di tutti i dati necessari per mantenere, a nave integra e nelle condizioni di servizio, una stabilità sufficiente per mettere la nave in grado di resistere al danno più sfavorevole. Nel caso di nave che richiedono mezzi di bilanciamento trasversali, il comandante della nave deve essere informato delle condizioni di stabilità sulle quali i calcoli dello sbandamento sono stati basati, e deve essere avvertito che potrebbe verificarsi uno sbandamento se la nave subisse un danno trovandosi in condizioni meno favorevoli di quelle presupposte.

h.
(i) L’Amministrazione non può accordare deroghe alle disposizioni concernenti la stabilità in caso di avaria, a meno che non sia dimostrato che in qualsiasi condizione di servizio l’altezza metacentrica a nave integra necessaria a soddisfare tali prescrizioni è eccessiva per i servizi previsti.
(ii)
Deroghe alle prescrizioni relative alla stabilità in caso di avaria non devono essere accordate che in casi eccezionali e a condizione che l’Amministrazione consideri che le proporzioni, le sistemazioni e le altre caratteristiche della nave sono le più favorevoli alla stabilità in caso di avaria che possano praticamente e ragionevolmente essere adottate nel caso specifico.
Regola 8 Zavorramento

Quando occorra zavorra liquida, quest’ultima non può, di regola, essere introdotta nei serbatoi del carburante. Sulle navi in cui ciò non è possibile, dev’essere istallato un separatore dell’acqua inquinata che sia stato approvato dall’Amministrazione, oppure devono essere previsti degli altri mezzi, ammessi dall’Amministrazione, per la depurazione delle acque di zavorra prima dello scarico fuori bordo.

Regola 9 Paratie dei gavoni, dello spazio apparato motore, gallerie degli alberi motore, ecc.
a.
(i) Una nave deve avere un gavone di prora, o una paratia di collisione, che si estenda stagna fino al ponte delle paratie. Questa paratia deve essere situata a non meno del 5 per cento della lunghezza della nave e a non più di metri 3,05 (o 10 piedi), più il 5 per cento della lunghezza della nave, dalla perpendicolare avanti.
(ii)
Se la nave ha una lunga sovrastruttura prodiera, la paratia del gavone di prora deve estendersi stagna alle intemperie sino al primo ponte al disopra di quello delle paratie. Tale estensione può non trovarsi in diretto prolungamento della paratia sottostante, purché sia a una distanza dalla perpendicolare avanti non minore del 5 per cento della lunghezza della nave e purché la parte di ponte delle paratie formanti scalino sia resa effettivamente stagna alle intemperie.

b La paratia del gavone di poppa e le paratie separanti lo spazio dell’apparato motore, e gli spazi per il carico per passeggeri di proravia, e poppavia, devono estendersi stagne fino al ponte delle paratie. Tuttavia l’arresto della paratia del gavone di poppa può avvenire al disotto del ponte delle paratie, purché non sia compromesso il grado di sicurezza della nave per quanto riguarda la compartimentazione.

c In ogni caso i tubi di uscita degli alberi motori devono essere racchiusi in spazi di moderato volume. Il pressatrecce di poppa deve trovarsi entro una galleria stagna o in altro spazio stagno di volume tale che, se allegato per perdita attraverso il pressatrecce, la linea limite non venga sommersa.

Regola 10 Doppi fondi

a Il doppio fondo deve estendersi dalla paratia del gavone di prora alla paratia del gavone di poppa per quanto ciò sia possibile e compatibile con le caratteristiche costruttive ed il normale esercizio della nave.

(i)
Nelle navi di lunghezza di almeno 50 metri (165 piedi) ed inferiore a 61 metri (200 piedi) deve essere sistemato un doppio fondo che si estenda almeno dalla paratia prodiera dello spazio destinato all’apparato motore sino al gavone di prora, o quanto più vicino possibile.
(ii)
Nelle navi di lunghezza di almeno 61 metri (200 piedi) ed inferiore a metri 76 (249 piedi), deve essere sistemato un doppio fondo almeno fuori dei locali dell’apparato motore e che deve estendersi alle paratie del gavone di prora o di poppa, o quanto più vicino possibile;
(iii)
Nelle navi di lunghezza eguale o superiore a 76 metri (249 piedi), deve essere sistemato un doppio fondo al mezzo e che si estende fino alle paratie dei gavoni di prora e di poppa, o quanto più vicino possibile.

b Quando è prescritta la sistemazione di un doppio fondo, la sua altezza deve essere di soddisfazione dell’Amministrazione e il cielo del doppio fondo deve estendersi da murata a murata, in modo da proteggere il fondo alla curva del ginocchio. Tale protezione è considerata soddisfacente quando, condotta dal vertice dell’angelo esterno inferiore del rettangolo circoscritto alla sezione maestra una retta inclinata di 25 gradi sull’orizzontale fino all’intersezione col tracciato fuori ossatura della sezione maestra e considerato il piano orizzontale passante per tale intersezione, si verifichi che nessun punto della linea di intersezione dell’orlo esterno della lamiera marginale col fasciame esterno risulti al disotto di detto piano orizzontale.

c I pozzetti di sentina, praticati nei doppi fondi in comunicazione con l’impianto di esaurimento delle stive, ecc., non devono essere più profondi del necessario. La loro profondità non deve mai essere superiore della profondità del doppio fondo nel piano di simmetria, diminuita di 457 millimetri (18 pollici) e tali pozzetti non devono estendersi al disotto del piano orizzontale indicato nel paragrafo b della presente Regola. Un pozzetto estendentesi fino al fasciame esterno può peraltro essere permesso all’estremità poppiera delle gallerie degli alberi motori delle navi ad elica. Altri pozzetti (ad es. per l’olio di lubrificazione sotto le macchine principali), possono essere autorizzati dall’Amministrazione se essa ritiene che le sistemazioni assicurano una protezione equivalente a quella data da un doppio fondo conformemente alle prescrizioni della presente Regola.

d Un doppio fondo in corrispondenza di compartimenti stagni di media grandezza destinati esclusivamente al trasporto di liquidi può essere omesso a condizione che, a giudizio dell’Amministrazione, non sia compromessa la sicurezza della nave in caso di avaria del fondo o del fianco.

e Nel caso di navi alle quali si applicano le prescrizioni della lettera d. Regola 1 del presente Capitolo ed adibite al servizio regolare di viaggi internazionali brevi, entro i limiti stabiliti dalla Regola 2 del Capitolo III, l’Amministrazione può accordare l’esenzione del doppio fondo per qualsiasi parte della nave avente un fattore di compartimentazione non maggiore di 0,50 se essa ritiene che la sistemazione di un doppio fondo per dette parti non è compatibile con le caratteristiche costruttive e il normale esercizio della nave.

Regola 11 Assegnazione, marcatura e annotazione dei galleggiamenti di compartimentazione

a Affinché il grado di compartimentazione conservi la sua efficacia, una linea di galleggiamento corrispondente all’immersione della compartimentazione approvata, dev’essere assegnata e marcata sui fianchi della nave. Una nave avente spazi specialmente costruiti per l’uso alternato di passeggeri o di trasporto merci può, a richiesta dell’armatore, avere assegnata e marcata sul fianco una o più linee di addizionali galleggiamenti, corrispondenti alle immersioni di compartimentazione che l’Amministrazione può approvare nelle diverse condizioni di servizio.

b I galleggiamenti di compartimentazione assegnati e marcati devono essere annotati nel Certificato di sicurezza per navi da passeggeri, designando con la indicazione C. 1 quello che si riferisce al caso in cui la nave sia addetta principalmente al servizio dei passeggeri, e con C. 2, C. 3, ecc. quelli che si riferiscono a condizioni alterne di servizio.

c Il bordo libero corrispondente a ciascun di questi galleggiamenti va misurato nella stessa posizione e a partire dalla stessa linea di riferimento tracciata per i bordi liberi assegnati in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico1.

d Il bordo libero corrispondente a ciascun galleggiamento di compartimentazione approvato ed alle condizioni di servizio corrispondenti, deve essere chiaramente indicato sul certificato di sicurezza per navi da passeggeri.

e In nessuno caso la marca di un galleggiamento di compartimentazione può essere posta al di sopra della più alta marca di galleggiamento di massimo carico, in acqua salata, determinata sia in base alla robustezza della nave, sia in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico.

f Qualunque sia la posizione delle marche dei galleggiamenti di compartimentazione, una nave non deve mai essere caricata in modo da far immergere la marca di bordo libero corrispondente alla stagione ed alla località determinata in base alla Convenzione internazionale in vigore per la linea di massimo carico.

g Una nave non deve mai essere caricata in modo che quando si trovi in acqua salata sia sommersa la marca del galleggiamento di compartimentazione corrispondente al viaggio in atto ed alle condizioni di servizio.


Regola 12 Costruzione e prove iniziali delle paratie stagne, ecc.

a Ciascuna paratia stagna di compartimentazione, sia essa trasversale o longitudinale deve essere costruita in modo da sopportare, con un adeguato margine di resistenza, la pressione della più alta colonna di acqua che potrebbe venire a sopportare in caso d’avaria della nave, e per lo meno la pressione di una colonna d’acqua elevata fino alla linea limite. La costruzione di queste paratie deve essere di soddisfazione dell’Amministrazione.

b.
(i) Gli scalini ed i recessi praticati nelle paratie devono essere stagni e presentare la stessa resistenza della corrispondente parte di paratia;
(ii)
Qualora ordinate o bagli passino attraverso un ponte od una paratia stagni, tale ponte o paratia devono essere di struttura stagna senza uso di legno o cemento.

c La prova, mediante riempimento di acqua dei compartimenti principali, non è obbligatoria. Quando non è fatta la prova mediante riempimento, è obbligatoria una prova a getto; questa prova deve essere eseguita nello stadio più avanzato di costruzione della nave. In ogni caso deve essere eseguito un esame accurato delle paratie stagne.

d il gavone di prora, i doppi fondi (comprese le chiglie a cassone) ed i doppi fianchi devono essere provati con battente d’acqua corrispondente alle prescrizioni del paragrafo a della presente Regola.

e I depositi destinati a contenere liquidi e che fanno parte della compartimentazione della nave, devono essere provati per la loro tenuta stagna col maggiore dei seguenti battenti d’acqua: o quello corrispondente al massimo galleggiamento di compartimentazione o quello corrispondente ai 2/3 dell’altezza della faccia superiore della chiglia alla linea limite in corrispondenza del deposito, purché in nessun caso il battente d’acqua sia inferiore a metri 0,92 (3 piedi) al disopra del cielo del deposito.

f Le prove indicate nelle lettere d ed e della presente Regola hanno lo scopo di verificare che le strutture di compartimentazione siano stagne; esse non devono essere considerate come prove sufficienti per stabilire l’idoneità di un compartimento a contenere combustibile liquido o a soddisfare altri usi speciali, per i quali può essere richiesta una prova più severa, in dipendenza dell’altezza che il liquido può raggiungere nel deposito considerato o nelle sue tubolature.

Regola 13 Aperture nelle paratie stagne

a Il numero delle aperture praticate nelle paratie stagne deve essere ridotto al minimo compatibile con le caratteristiche costruttive e il normale esercizio della nave; tali aperture devono essere dotate di mezzi di chiusura soddisfacenti.

b.
(i) Se tubazioni, ombrinali, condutture elettriche, ecc., attraversano paratie stagne di compartimentazione, devono essere adottati opportuni accorgimenti per conservare la tenuta stagna di tali paratie;
(ii)
su una paratia stagna di compartimentazione non è permesso applicare valvole o rubinetti che non formino parte di un sistema di tubolatura;
(iii)
per le condutture che attraversano le paratie stagne di compartimentazione, non deve essere usato il piombo od altro materiale sensibile al calore allorché il deterioramento di tali condutture, in caso di incendio, comprometterebbe l’integrità stagna delle paratie.
c.
(i) Non sono permesse porte, passi d’uomo o aperture d’accesso:
1.
nella paratia di collisione al disotto della linea limite;
2.
nelle paratie stagne trasversali che dividono uno spazio per merci da un contiguo spazio per merci o da un carbonile permanente o di riserva, salvo le eccezioni specificate nel numero 1;
(ii)
eccetto nel caso previsto dal comma (iii) del presente paragrafo, la paratia di collisione sotto la linea limite può essere attraversata da non più di un tubo per il passaggio del liquido contenuto nella cisterna del gavone di prora, purché questo tubo sia munito di una valvola a chiusura a vite manovrabile da un punto al disopra del ponte delle paratie ed il corpo della valvola sia fissato alla paratia di collisione nell’interno del gavone;
(iii)
se il gavone di prora è diviso per contenere due liquidi di differente qualità, l’Amministrazione può permettere che la paratia di collisione sia attraversata al disotto della linea limite da due tubi, ciascuno dei quali sia sistemato secondo prescrizioni del comma (ii) del presente paragrafo, purché l’Amministrazione riconosca che non vi è praticamente mezzo diverso dall’installazione di questo secondo tubo, e che, tenuto conto della compartimentazione addizionale esistente nel gavone di prora, la sicurezza della nave non è menomata.
d.
(i) Le porte stagne, applicate nelle paratie tra carbonili permanenti e di riserva, devono essere sempre accessibili, salvo quanto disposto dal comma (ii), lettera k della presente Regola, per le porte dei carbonili di interponte;
(ii)
delle sistemazioni soddisfacenti devono essere installate, a mezzo di schermi o altrimenti, per evitare che il carbone possa impedire la chiusura delle porte stagne dei carbonili.

e Entro gli spazi dell’apparato motore principale ed ausiliario, ivi incluso le caldaie che servono alla propulsione, e tutti depositi permanenti di carbone, non può essere applicata più di una porta di comunicazione attraverso ciascuna paratia trasversale principale ad esclusione delle porte dei carbonili e delle gallerie degli alberi motori. Se vi sono due o più linee di assi, le gallerie relative devono essere collegate da un passaggio intercomunicante. Se vi sono due alberi motori vi deve essere soltanto una porta tra lo spazio dell’apparato motore e le gallerie degli alberi motori, e solo due porte se vi sono più di due alberi motori. Tutte queste porte devono essere del tipo a scorrimento e devono essere situate in modo da avere la soglia il più alto possibile. Il meccanismo per la manovra a braccia di queste porte, al di sopra del ponte delle paratie, deve essere situato fuori del locale apparato motore, purché sia compatibile con una soddisfacente sistemazione del relativo meccanismo.

f.
(i) Le porte stagne debbono essere del tipo a scorrimento o a cerniera o di tipo equivalente. Non sono permesse porte di lamiera assicurate soltanto da bulloni o porte che si chiudono per propria caduta o per l’azione di un peso che cade;
(ii)
le porte a scorrimento possono essere: soltanto manovrate a braccia o manovrate meccanicamente a braccia;
(iii)
le porte stagne permesse si possono perciò dividere in tre classi:
Classe 1 – Porte a cerniera;
Classe 2 – Porte a scorrimento con manovra a braccia;
Classe 3 – Porte a scorrimento con manovra meccanica e manovra a braccia;
(iv)
i sistemi di manovra di qualsiasi porta stagna che funzioni meccanicamente o a braccia devono essere tali da chiudere la porta stessa con la nave sbandata di 15 gradi, sia da un lato che dall’altro;
(v)
per qualsiasi classe di porte stagne vi devono essere degli indicatori che consentono di constatare, da tutti i posti di manovra dai quali le porte stesse non sono visibili, se la porta è aperta o chiusa. Nel caso di una porta stagna di qualsiasi classe che non sia manovrabile da un posto centrale di manovra, vi deve essere un mezzo diretto di comunicazione meccanico, elettrico, telefonico o qualsiasi altro mezzo adatto, che permetta all’Ufficiale di guardia di mettersi rapidamente in comunicazione con la persona responsabile dell’esecuzione dell’ordine di chiusura della porta.

g. Le porte a cerniera (Classe 1) devono essere munite di mezzi rapidi di chiusura, quali le maniglie di serraggio, manovrabili da ciascun lato della paratia.

h. Le porte a scorrimento con manovra a braccia (Classe 2), possono essere a movimento verticale od orizzontale. Deve essere possibile manovrare il loro meccanismo dai due lati della porta stessa ed inoltre da una posizione accessibile al di sopra del ponte delle paratie con un meccanismo a rotazione continua o con altro dispositivo di manovra di tipo approvato che dia le stesse garanzie di sicurezza.

Se per la particolare disposizione dei locali non è praticamente possibile la manovra dai due lati, possono essere concesse delle deroghe a tale prescrizione. Nel caso di manovra a braccia, il tempo necessario per la completa chiusura della porta con nave dritta, non deve superare 90 secondi.

i.
(i) Le porte a scorrimento con manovra meccanica (Classe 3), possono essere a movimento verticale od orizzontale. Quando è richiesto che una porta debba essere chiusa con energia meccanica da un comando centrale, il meccanismo deve essere tale da permettere che la porta venga manovrata meccanicamente anche a mezzo di comando locale sia da un lato che dall’altro della porta stessa. La disposizione deve essere tale che la porta deve chiudersi automaticamente se, dopo essere stata chiusa dal comando centrale, viene aperta dal comando locale: inoltre ciascuna porta deve poter essere tenuta chiusa mediante dispositivi locali i quali impediscano che possa venire aperta dal posto centrale di manovra. Leve locali di manovra, collegate con la manovra meccanica, devono essere sistemate da ciascun lato della paratia in modo tale da permettere alle persone che attraversino la porta, di tenerle entrambe in posizione di apertura senza avere la possibilità di mettere involontariamente in funzione il meccanismo di chiusura. Le porte a scorrimento con manovra meccanica devono essere dotate di comando a mano manovrabile sia in prossimità della porta, sia da un punto accessibile al disopra del ponte delle paratie, con manovella a rotazione continua o con altro meccanismo di tipo approvato che dia stesse garanzie di sicurezza. Devono essere adottati dispositivi per dare l’allarme con segnale sonoro quando la porta incomincia a chiudersi e tali che il segnale continui fino a che essa sia completamente chiusa. Il tempo impiegato dalla porta per chiudersi deve essere sufficiente per garantire la sicurezza delle persone.
(ii)
vi devono essere almeno due sorgenti indipendenti di energia meccanica capaci di assicurare l’apertura e chiusura di tutte le porte servite, e ciascun sorgente d’energia deve essere sufficiente per la manovra simultanea di tutte le dette porte. Le due sorgenti d’energia devono essere comandate dalla stazione centrale situata sul ponte di comando, munita di tutti gli strumenti necessari per controllare che ciascuna sorgente d’energia sia capace di assicurare soddisfacentemente il servizio richiesto.
(iii)
nel caso di manovra idraulica, ciascuna sorgente d’energia deve consistere di una pompa di potenza sufficiente a chiudere tutte le porte in non più di 60 secondi. Inoltre, al servizio dell’intero impianto, vi devono essere degli accumulatori idraulici di capacità sufficiente ad assicurare per almeno tre volte la manovra di tutte le porte, cioè chiusura–apertura–chiusura. Il liquido usato deve essere tale da non congelare in nessuna delle temperature che possono essere incontrate dalla nave durante il suo esercizio.
j.
(i) Le porte stagne a cerniera (Classe 1), negli spazi per passeggeri, per equipaggio o per servizio, sono permesse soltanto al di sopra di un ponte la cui faccia inferiore, nel suo punto più basso a murata, sia almeno metri 2,13 (7 piedi), sopra il massimo galleggiamento di compartimentazione;
(ii)
le porte stagne, la cui soglia è al di sopra del massimo galleggiamento ed al di sotto della linea specificata nel precedente comma, devono essere del tipo a scorrimento e possono essere manovrate a braccia (Classe 2) salvo che nelle navi adibite a viaggi brevi internazionali il cui fattore di compartimentazione deve essere uguale o inferiore a 0,50, nelle quali tali porte devono essere manovrate meccanicamente. Quando gallerie connesse a stive frigorifere o condotte di ventilazione o di tiraggio forzato attraversano più di una paratia stagna principale, le porte in corrispondenza di tali passaggi devono essere manovrate meccanicamente.
k.
(i) Quando esistono porte stagne che talvolta possono essere aperte durante la navigazione o la cui soglia è più bassa della linea del massimo galleggiamento di compartimentazione, esse devono essere del tipo a scorrimento. Devono essere applicate le seguenti regole:
1.
se il numero di tali porte (escluso le porte di accesso alle gallerie degli alberi motori), è superiore a 5, tutte queste porte e quelle di accesso alle gallerie degli alberi motori o condotte di ventilazione o tiraggio forzato, devono essere azionate da energia meccanica (Classe 3) e devono potersi chiudere con manovra simultanea da una stazione centrale situata sul ponte di comando;
2.
se il numero di tali porte (escluse le porte di accesso alle gallerie degli alberi motori) è maggiore di uno e non supera cinque:
a.
quando la nave non ha spazi per passeggeri al di sotto del ponte delle paratie, tutte le porte sopra menzionate possono essere azionate a braccia (Classe 2);
b.
quando la nave ha dei locali per passeggeri al di sotto del ponte delle paratie, tutte le porte sopra menzionate devono essere azionate da energia meccanica (Classe 3) e devono poter essere chiuse con manovra simultanea da una stazione centrale situata sul ponte di comando;
3.
sulle navi in cui non vi sono più di due di dette porte stagne ed esse si trovano nelle paratie delimitanti l’apparato motore o compreso nel locale stesso, l’Amministrazione può autorizzare che tali due porte siano azionate soltanto a braccia (Classe 2).
(ii)
se entro i carbonili negli interponti al disotto del ponte delle paratie esistono porte stagne che devono essere saltuariamente aperte durante la navigazione per il maneggio del carbone, tali porte devono essere manovrate con energia meccanica. La loro apertura e chiusura deve essere annotata nel Giornale di bordo prescritto dall’Amministrazione.
l.
(i) Porte stagne di costruzione soddisfacente possono essere sistemate nelle paratie stagne di interponte separanti spazi destinati a carico se l’Amministrazione è convinta che la sistemazione di tali porte sia di assoluta necessità. Dette porte possono essere del tipo a cerniera, o scorrimento, o su rulli, ma non occorre che siano manovrabili a distanza. Esse devono essere sistemate al più alto livello e lontane dal fasciame esterno compatibilmente con la loro utilizzazione, ma in nessun caso il loro stipite esterno può essere ad una distanza dal fasciame esterno inferiore ad un quinto della larghezza della nave come specificato dalla Regola 2 del presente Capitolo misurando tale distanza normalmente al piano di simmetria della nave al livello del massimo galleggiamento di compartimentazione.
(ii)
tali porte devono essere chiuse prima dell’inizio del viaggio e devono essere tenute chiuse durante la navigazione; le ore della loro apertura all’arrivo in porto e della loro chiusura prima della partenza dal porto, devono essere annotate nel Giornale di bordo. Nel caso che qualcuna di dette porte debba essere accessibile durante la navigazione, essa deve essere munita di un dispositivo che ne impedisca l’apertura non autorizzata. Quando è prevista la sistemazione di porte di tal genere, il loro numero o la loro sistemazione, devono formare oggetto di esame speciale da parte dell’Amministrazione.

m. L’impiego di lamiere rimovibili non è tollerato che nelle paratie dello spazio degli apparati motori. Tali lamiere rimovibili devono essere sempre a posto prima della partenza e non devono essere rimosse durante la navigazione se non per una imperiosa necessità. Devono essere adottate le necessarie precauzioni nel loro ricollocamento a posto per garantire la perfetta tenuta stagna dei giunti.

n. Tutte le porte stagne devono essere tenute chiuse durante la navigazione, salvo quando esigenze di esercizio della nave richiedano che siano aperte. In tal caso devono essere sempre pronte alla chiusura immediata.

o.
(i) Quando passaggi o gallerie per l’accesso degli alloggi del personale ai locali antistanti ai forni o per il passaggio di tubazioni o per qualsiasi altro scopo, attraversano paratie stagne trasversali principali, essi devono essere stagni e soddisfare alle prescrizioni della Regola 15. L’accesso ad almeno una delle estremità di tali passaggi o gallerie, quando usati per comunicazione durante la navigazione, deve essere praticato attraverso una garitta stagna, estendendosi ad un livello sufficientemente elevato affinché l’accesso stesso sia al disopra della linea limite. L’accesso all'altra estremità di tali passaggi o gallerie può avvenire attraverso una porta stagna del tipo richiesto dalla relativa ubicazione. I passaggi o le gallerie anzidette non devono mai attraversare la prima paratia stagna di compartimentazione a poppavia della paratia di collisione;
(ii)
Quando è prevista la sistemazione di gallerie o condotte per il tiraggio forzato attraversanti paratie stagne principali di compartimentazione trasversale, tale sistemazione deve essere oggetto di particolare esame da parte dell’Amminis-trazione.
Regola 14 Aperture nel fasciame esterno al disotto della linea limite

a. Il numero delle aperture nel fasciame esterno deve essere ridotto al minimo compatibile con le caratteristiche costruttive e con il normale esercizio della nave.

b. La sistemazione e l’efficacia dei mezzi per la chiusura di qualsiasi apertura nel fasciame esterno devono essere rispondenti alla funzione ed alla ubicazione dei mezzi stessi e devono, in linea di massima, essere di soddisfazione dell’Amministrazione.

c.
(i) Se in un interponte la soglia inferiore di qualsiasi portellino di murata si trova al di sotto di una linea condotta parallelamente al ponte delle paratie a murata ed avente il suo ponte più basso ad una quota pari al 2,5 per cento della larghezza della nave al di sopra del massimo galleggiamento di compartimentazione, tutti i portellini di murata di quell’interponte devono essere di tipo non apribile;
(ii)
tutti i portellini di murata le cui soglie inferiori sono al disotto della linea limite, esclusi quelli che, in base al comma (i) del presente paragrafo devono essere di tipo non apribile, devono essere costruiti in modo tale che nessuno possa aprirli senza l’autorizzazione del comandante;
(iii) 1. Se in un interponte, la soglia inferiore di qualsiasi portellino di murata, cui si riferisce il comma (ii) del presente paragrafo, si trova al di sotto di una linea di condotta parallelamente al ponte delle paratie a murata avente il suo punto più basso alla quota di metri 1,37 (4 e ½ piedi) più il 2,5 per cento della larghezza della nave al disopra del livello di galleggiamento al momento della partenza da un porto, tutti portellini di murata di quell’interponte devono essere chiusi a tenuta stagna ed a chiave, prima che la nave parta e non devono essere aperti in navigazione. Nell’applicazione di questo comma potrà essere consentita una certa tolleranza, se sarà il caso, quando la nave si trovi in acqua dolce;
2.
le ore di apertura di tali portellini in porto e della loro chiusura a chiave prima che la nave parta devono essere annotate nel giornale di bordo prescritto dall’Amministrazione;
3.
se uno o più portellini di murata sono sistemati in modo tale che le prescrizioni del comma (iii) 1 del presente paragrafo sono loro applicabili quando la nave è al massimo galleggiamento di compartimentazione, l’Amministrazione può precisare il pescaggio medio limite per il quale i portellini in questione vengono ad avere la loro soglia al di sopra della linea condotta parallelamente al ponte delle paratie a murata, ed avente il suo punto più basso alla quota di metri 1,37 (4 e ½ piedi) più il 2,5 per cento della larghezza della nave al di sopra del livello di galleggiamento corrispondente a questo pescaggio medio limite, e per il quale di conseguenza sarà permesso di partire senza la preventiva chiusura a chiave di tutti i portellini e di aprirli durante la navigazione sotto la responsabilità del comandante. Nelle zone tropicali, come definito nella Convenzione internazionale per la linea di massimo carico in vigore1, questo pescaggio può essere aumentato di 305 millimetri (1 piede).

d. Efficaci controportellini interni a cerniera che possano essere facilmente chiusi e resi effettivamente stagni devono essere sistemati a tutti i portellini di murata; detti controportellini possono essere rimovibili nei locali passeggeri in cabina (non in quelli di stiva), soltanto a poppavia di un ottavo della lunghezza della nave dalla perpendicolare prodiera ed al di sopra di una linea parallela al ponte delle paratie a murata, avente il suo punto più basso alla quota di metri 3,66 (12 piedi) più il 2,5 per cento della larghezza della nave al disopra del massimo galleggiamento di compartimentazione, a meno che, rispetto a quanto richiesto dalla Convenzione internazionale per la linea di massimo carico in vigore, essi debbano essere del tipo inamovibile. I predetti controportellini rimovibili devono essere sistemati vicino ai relativi portellini in murata.

e. I portellini di murata ed i loro controportellini che non sono accessibili durante la navigazione devono essere chiusi e fissati prima che la nave lasci il porto.

f.
(i) Nessun portellino di murata deve essere applicato nei locali adibiti esclusivamente al trasporto di merci o carbone;
(ii)
portellini di murata possono, tuttavia, essere applicati negli spazi destinati alternativamente al trasporto di merce o passeggeri, ma devono essere costruiti in modo che nessuno possa aprire tali portellini o i loro controportellini senza l’autorizzazione del comandante;
(iii)
se in tali spazi è trasportata merce, i portellini di murata ed i loro controportellini devono essere chiusi e fissati prima dell’imbarco della merce e tale loro chiusura a chiave deve essere annotata nel giornale di bordo prescritto dall’Amministrazione.

g. Nel fasciame esterno della nave al di sotto della linea limite non possono essere sistemati portellini di murata a ventilazione automatica senza speciale autorizzazione dell’Amministrazione.

h. Il numero degli ombrinali, degli scarichi d’igiene e delle altre simili aperture nel fasciame esterno deve essere ridotto al minimo sia facendo confluire ad un solo sbocco il maggior numero possibile di tubi di scarico d’igiene od altri, sia mediante altre sistemazioni soddisfacenti.

i.
(i) Tutte le prese dal mare e tutti gli scarichi nel fasciame esterno devono essere muniti di efficaci ed accessibili sistemazioni per prevenire la immissione accidentale di acqua entro la nave. Né piombo, né alcun altro materiale sensibile al calore, devono essere impiegati per tubazioni connesse alle valvole a fasciame per prese o scarichi o per qualsiasi altra sistemazione in cui il danneggiamento delle tubazioni stesse in caso d’incendio possa dar luogo al pericolo di allagamenti.
(ii) 1. Ad eccezione di quanto disposto nel comma (iii) del presente paragrafo, ogni singolo scarico proveniente da locali situati al disotto della linea limite ed attraversante il fasciame esterno deve avere una valvola automatica di non ritorno, munita di dispositivo di chiusura diretto dal di sopra del ponte delle paratie, oppure, in alternativa, due valvole automatiche di non ritorno, senza dispositivi di chiusura, purché la più alta delle due sia situata al di sopra del massimo galleggiamento di compartimentazione in posizione tale da essere sempre accessibile per la visita durante il servizio e sia di tipo normalmente chiuso;
2.
quando è sistemata una valvola con dispositivo di chiusura diretta, il suo posto di manovra sopra il ponte delle paratie deve essere sempre facilmente accessibile e deve avere indici per segnalare se la valvola è aperta o chiusa;
(iii)
le prese dal mare e gli scarichi principali ed ausiliari collegati con i macchinari devono avere sempre valvole o rubinetti facilmente accessibili, inseriti tra i tubi ed il fasciame esterno o tra i tubi e delle cassette di lamiera applicate al fasciame esterno.
j.
(i) I portelloni d’imbarco, i portelli di carico ed i portelli da carbone situati al di sotto della linea limite devono essere di robustezza adeguata. Essi devono essere efficacemente chiusi e resi stagni prima della partenza e devono essere tenuti chiusi in navigazione;
(ii)
tali aperture non devono in nessun caso essere praticate in posizione tale che il loro punto più basso risulti al di sotto del massimo galleggiamento di compartimentazione.
k.
(i) Le aperture interne degli scarichi delle ceneri, degli scarichi delle immondizie, ecc. devono essere munite di un coperchio efficace;
(ii)
se queste aperture interne sono situate al di sotto della linea limite, il coperchio deve essere a chiusura stagna e deve inoltre essere sistemata nella conduttura una valvola automatica di non ritorno, in posizione facilmente accessibile al disopra del massimo galleggiamento di compartimentazione. Quando lo scarico non è in uso, sia il coperchio che la valvola devono essere tenuti chiusi e assicurati.

1 RS 0.747.305.411

Regola 15 Costruzione e prove iniziali delle porte stagne, dei portellini di murata, ecc.
a.
(i) Il progetto, i materiali o la costruzione di tutte le porte stagne, i portellini di murata, i portellini d’imbarco, i portelli di carico, i portelli da carbone, le valvole, le tubazioni, gli scarichi ceneri e gli scarichi immondizie ai quali si riferiscono queste Regole, devono essere di soddisfazione dell’Amministrazione.
(ii)
le intelaiature delle porte stagne a scorrimento verticale non devono presentare un incavo nella parte inferiore in cui possa accumularsi sporcizia o altro, che impedisca la debita chiusura della porta.
(iii)
tutti i rubinetti e le valvole per prese dal mare e scarichi sotto il ponte delle paratie, come pure le loro connessioni al fasciame esterno devono essere di acciaio, bronzo o di altro metallo duttile approvato. La ghisa ordinaria o materiali simili non devono essere usati.

b. Tutte le porte stagne devono essere provate idrostaticamente con pressione corrispondente all’altezza del ponte delle paratie. La prova deve essere fatta prima che la nave entri in servizio, prima o dopo della sistemazione della porta.

Regola 16 Costruzione e prove iniziali dei ponti stagni, cofani, ecc.

a. I ponti, i cofani, le gallerie, le chiglie a cassone e le condotte per la ventilazione, quando sono stagni devono avere la stessa robustezza delle paratie stagne situate a pari livello. I mezzi impiegati per assicurare a tali elementi la tenuta stagna ai dispositivi adottati per chiudere le aperture esistenti in essi devono essere di soddisfazione dell’Amministrazione. Le condotte stagne di ventilazione ed i cofani devono essere prolungati almeno fino al di sopra del ponte delle paratie.

b. Dopo la costruzione, i cofani, le gallerie e le condotte di ventilazione che devono essere a tenuta stagna devono essere sottoposti a prova a getto; i ponti stagni devono essere sottoposti a prova a getto o a prova con allagamento.

Regola 17 Tenuta stagna al disopra della linea limite

a. L’Amministrazione può richiedere che siano prese tutte le disposizioni pratiche e ragionevoli per limitare l’entrata e il deflusso dell’acqua al disopra del ponte delle paratie. Tali disposizioni possono includere la costruzione di paratie stagne parziale o di costole rinforzate. Se al disopra, o nelle immediate vicinanze di una paratia stagna principale vi sono delle paratie stagne parziali e costole rinforzate, esse devono avere un collegamento stagno con il fasciame esterno e con il ponte delle paratie in modo da limitare il deflusso lungo il ponte stesso con nave sbandata in avaria. Se la paratia stagna parziale non è in continuazione della paratia stagna sottostante, il ponte delle paratie compreso tra di esse deve essere effettivamente stagno.

b. Il ponte delle paratie, o un altro ponte ad esso soprastante, deve essere stagno alle intemperie nel senso che, nelle condizioni normali del mare, l’acqua non possa penetrare attraverso ad esso verso il basso. Tutte le aperture praticate nel ponte esposto devono avere battenti d’altezza e robustezza sufficiente e devono essere dotate di mezzi efficaci per chiuderle rapidamente in modo stagno alle intemperie. Aperture a murata per scarico di acqua, parapetti a giorno e/o ombrinali devono essere sistemati come necessario per far defluire rapidamente l’acqua dal ponte esposto in tutte le condizioni di tempo.

c. I portelli di murata, i portelloni d’imbarco, i portelli di carico, i portelli da carbone e gli altri dispositivi per chiudere aperture praticate nel fasciame esterno al disopra della linea limite, devono essere di tipo o costruzione efficace e di sufficiente robustezza, tenuto debito conto della natura degli spazi nei quali essi sono situati, nonché della loro posizione rispetto al massimo galleggiamento di compartimentazione.

d. Efficaci controportellini interni a cerniera, che possono essere facilmente chiusi e resi effettivamente stagni, devono essere sistemati a tutti i portellini di murata dei locali ubicati al disotto del ponte immediatamente sovrastante il ponte delle paratie.

Regola 18 Mezzi di esaurimento nelle navi da passeggeri
Regola 19 Informazioni sulla stabilità per le navi da passeggeri e per navi da carico

a. Le navi da passeggeri e le navi da carico devono subire, dopo la loro ultimazione, una prova che permetta di determinare gli elementi della loro stabilità. Il comandante deve ricevere tutte le indicazioni che gli sono necessarie per metterle in grado, in modo semplice e rapido, di determinare le caratteristiche di stabilità della nave nelle varie condizioni di esercizio. Copia di tali informazioni deve essere consegnata all’Amministrazione.

b. Se una nave subisce delle modifiche tali da variare in modo apprezzabile le informazioni sulla stabilità fornite al comandante, nuove informazioni devono essere formulate e fornite al comandante. Se necessario, si deve ripetere la prova di stabilità della nave.

c. L’Amministrazione può dispensare una nave dalla prova di stabilità purché disponga di elementi base dedotti dalla prova di stabilità di una nave gemella o purché sia dimostrato, a soddisfazione dell’Amministrazione, che le informazioni sulla stabilità della nave esentata, in tal modo dedotte dagli anzidetti elementi base, sono sicuramente attendibili.

d. L’Amministrazione può ugualmente dispensare dalla prova di stabilità una nave singola o una serie di navi, specialmente progettate per il trasporto di liquidi o minerali alla rinfusa, quando dati esistenti per navi simili dimostrino chiaramente che, tenuto conto delle proporzioni e sistemazioni della nave, si avrà sempre, in tutte le probabili condizioni di carico, un’altezza metacentrica più che sufficiente.

Regola 20 Piani per il controllo della nave in caso di avaria

Devono essere esposti permanentemente, per debita conoscenza dell’Ufficiale responsabile della nave, i piani indicati con chiarezza, per ogni ponte e stiva, i limiti dei compartimenti stagni, le loro aperture con i rispettivi mezzi di chiusura, l’ubicazione dei relativi comandi, e le misure da adottare nel caso di un qualsiasi sbandamento dovuto ad allagamento. Inoltre devono essere messi a disposizione degli ufficiali della nave, opuscoli contenenti le sopra menzionate informazioni.

Regola 21 Indicazioni, manovre ed ispezioni periodiche delle porte stagne, ecc.
Regola 22 Annotazione nel giornale di bordo
Regola 23 Generalità
Regola 24 Fonte principale di energia elettrica sulle navi da passeggeri
Regola 25 Fonte di emergenza di energia elettrica sulle navi da passeggeri
Regola 26 Fonte di emergenza di energia elettrica sulle navi da carico
Regola 27 Precauzioni contro la folgorazione, l’incendio ed altri pericoli di natura elettrica
Regola 28 Mezzi di marcia indietro
Regola 29 Mezzi di governo
Regola 30 Mezzi di governo elettrici ed elettro-idraulici
Regola 31 Combustibile liquido usato sulle navi da passeggeri
Regola 32 Posizione delle installazioni di emergenza sulle navi da passeggeri
Regola 33 Comunicazioni tra il ponte di comando e la sala macchine
Regola 34 Disposizioni Generali
Regola 35 Definizioni
Regola 36 Strutture (Metodi I , II e III)
Regola 37 Zone principali verticali (Metodi I, II e III)
Regola 38 Apertura nelle paratie di Classe «A» (Metodi I, II, III)
Regola 39 Paratie situate nell’interno delle zone verticali principali (Metodi I e III)
Regola 40 Separazione dei locali di alloggio dai locali macchina, dai locali da carico e dei locali di servizio (Metodi I, II e III)
Regola 41 Rivestimenti dei ponti (Metodi I, II e III)
Regola 42 Protezione delle scale nei locali di alloggio e nei locali di servizio (Metodi I, II e III)
Regola 43 Protezione degli ascensori e montacarichi, dei cofani verticali per luce ed aria, ecc., nei locali di alloggio e nei locali di servizio (Metodi I, II e III)
Regola 44 Protezione delle stazioni di comando (Metodi I, II e III)
Regola 45 Protezione dei depositi, ecc. (Metodi I, II e III)
Regola 46 Finestre e portellini (Metodi I, II e III)
Regola 47 Sistemi di ventilazione (Metodi I, II e III)
Regola 48 Particolari di costruzione (Metodi I e III)
Regola 49 Disposizioni varie (Metodi I, II e III)
Regola 50 Pellicole cinematografiche (Metodi I, II e III)
Regola 51 Impianti automatici per estinzione a spruzzo, allarme e rivelazione d’incendio (Metodo II)
Regola 52 Impianti automatici per allarme e rivelazione d’incendio (Metodo III)
Regola 53 Navi da passeggeri che trasportano 36 passeggeri o meno
Regola 54 Navi di carico di stazza lorda uguale o superiore alle 4.000 tonn.
Regola 55 Definizioni
Regola 56 Pompe, tubolature d’incendio, prese e manichette
Regola 57 Estintori di incendio (portatili e non portatili)
Regola 58 Estinzione con vapore o gas inerte per i locali macchine e per i locali da carico
Regola 59 Impianti automatici a spruzzo per le navi da passeggeri
Regola 60 Impianto fisso di estinzione a schiuma
Regola 61 Avvisatori di incendio
Regola 62 Impianti fissi ad acqua spruzzata sotto pressione per locali macchine e caldaie
Regola 63 Equipaggiamento dei Vigili del Fuoco
Regola 64 Prescrizioni per le navi da passeggeri
Regola 65 Disposizioni per le navi da carico
Regola 66 Prontezza d’uso delle sistemazioni antincendio
Regola 67 Equivalenze
Regola 68 Mezzi di sfuggita
Regola 69 Mezzi d’arresto dei macchinari e mezzi di chiusura delle tubazioni di aspirazione del combustibile liquido
Regola 70 Piani per la difesa contro il fuoco

Sulle navi da passeggeri e, per quanto possibile, sulle navi da carico, per guida degli ufficiali della nave devono essere permanentemente esposti i piani generali, indicanti chiaramente per ciascun ponte le stazioni di comando antincendio, le varie zone delimitate dalle paratie tagliafuoco principali, così come le zone delimitate da paratie ritardanti il fuoco (se ve ne sono), nonché le indicazioni degli impianti di allarme, degli impianti rivelatori di incendio, dell’impianto automatico di estinzione a spruzzo (se vi è), degli impianti per l’estinzione degli incendi, dei mezzi di accesso ai vari compartimenti, ponti, ecc. e degli impianti di ventilazione, ivi comprese le ubicazioni delle serrandole di chiusura delle condotte e i numeri di identificazione dei ventilatori che servono ciascuna zona. Un’altra disposizione, a criterio dell’Amministrazione, può essere quella di raccogliere tutti dati sopraddetti in un fascicolo, una copia del quale deve essere fornita a ciascun ufficiale ed un’altra copia deve essere sempre disponibile a bordo in posizione di facile accesso. Piani e fascicoli devono essere tenuti in perfetto ordine ed eventuali aggiornamenti vi devono essere riportati con ogni possibile sollecitudine.


  Capitolo III Mezzi di salvataggio, ecc.

Regola 1 Applicazione

a. Il presente Capitolo, salvo espresse disposizioni contrarie, si applica alle navi nuove adibite a viaggi internazionali, come segue:

Parte A – Navi da passeggeri e navi da carico;

Parte B – Navi da passeggeri;

Parte C – Navi da carico.

b. Nel caso di navi esistenti adibite a viaggi internazionali, le quali non si siano ancora uniformate alle prescrizioni del presente Capitolo relative alle navi nuove, devono essere stabilite dall’Amministrazione le misure da prendersi per ciascuna nave per ottenere, per quanto sia praticabile e ragionevole, ed al più presto possibile, l’applicazione sostanziale delle prescrizioni del presente Capitolo.

La disposizione del capoverso del comma (i) del paragrafo b della Regola 27 del presente Capitolo, si applica tuttavia alle navi esistenti soltanto:

(i)
se sono soddisfatte le disposizioni delle Regole 4, 8, 14, 18, 19 e 27, lettere a e b, del presente Capitolo;
(ii)
se le zattere di salvataggio portate in conformità alle disposizioni della lettera b, Regola 27, soddisfano le prescrizioni della Regola 15 o della Regola 16, e quelle della Regola 17 del presente Capitolo;
(iii)
a condizione che il numero totale delle persone a bordo non venga aumentato in conseguenza della applicazione di tale disposizione.

  Parte A Disposizioni generali

(La parte A si applica sia alle navi da passeggeri che a quelle da carico)

Regola 2 Definizioni

a. Nel presente Capitolo l’espressione «viaggio internazionale breve» indica un viaggio internazionale nel corso del quale la nave non si allontani più di 2000 miglia da un porto o da un luogo ove i passeggeri e l’equipaggio possano trovare rifugio, e nel corso del quale la distanza tra l’ultimo porto di scalo nel Paese ove il viaggio ha origine e il porto finale di destinazione non supera le 600 miglia;

b. l’espressione «zattera di salvataggio» indica una zattera che soddisfa alle prescrizioni della Regola 15 o dalla Regola 16 del presente Capitolo;

c. l’espressione «dispositivo approvato per la messa in acqua» indica un dispositivo approvato dall’Amministrazione e adatto per ammainare in acqua, dal punto d’imbarco, una zattera di salvataggio a completo carico con tutte le persone che è autorizzata a trasportare e il suo armamento;

d. l’espressione «marittimo abilitato» indica qualsiasi membro dell’equipaggio che abbia un certificato di idoneità rilasciato secondo le disposizioni della Regola 32 del presente Capitolo;

e. l’espressione «apparecchio galleggiante» indica un mezzo galleggiante (che non sia imbarcazione di salvataggio, zattera di salvataggio, salvagente anulare o cintura di salvataggio), destinato a sostenere un numero determinato di persone che si trovano nell’acqua, e di costruzione tale da conservare la sua forma e le sue caratteristiche.

Regola 3 Esenzioni

a. L’Amministrazione, se giudica che le condizioni del viaggio e di riparo del percorso sono di natura tale da rendere l’applicazione integrale delle prescrizioni del presente Capitolo non ragionevole o non necessaria, può esentare da tali prescrizioni, in misura adeguata, determinate navi o categorie di navi, le quali nel corso del loro viaggio non si allontanino oltre 20 miglia della terra più vicina.

b. Per le navi da passeggeri che effettuano viaggi internazionali e che sono utilizzate per trasportare, in viaggi speciali, gran numero di passeggeri senza sistemazione in cuccette, come ad esempio trasporto di pellegrini, l’Amministrazione, se ritiene che non è praticamente possibile applicare le prescrizioni del presente Capitolo, può dispensare tali navi, appartenenti al proprio Paese, dall’osservanza delle prescrizioni in oggetto, alle seguenti condizioni:

(i)
che compatibilmente con le esigenze del traffico siano osservate al massimo possibile le prescrizioni relative alle imbarcazioni e agli altri mezzi di salvataggio e alla protezione contro gli incendi;
(ii)
che le predette imbarcazioni e mezzi di salvataggio siano di pronta utilizzazione in conformità alle disposizioni della Regola 4 del presente Capitolo;
(iii)
che sia disponibile una cintura di salvataggio per ciascuna persona a bordo;
(iv)
che siano prese disposizioni atte a stabilire prescrizioni generali da applicare al caso particolare di tal genere di traffici. Dette prescrizioni devono essere concordate con gli altri Governi contraenti, se vene sono, che possano essere direttamente interessati al trasporto di tali passeggeri in simili traffici.

Ferme restando tutte le disposizioni della presente Convenzione, le Regole di Simla del 1931 rimangono in vigore tra i Paesi che vi hanno aderito fino al momento in cui entreranno in vigore le prescrizioni contemplate nella lettera b (iv) della presente Regola.

Regola 4 Prontezza d’uso delle imbarcazioni di salvataggio, delle zattere di salvataggio e degli apparecchi galleggianti

a. Il principio di massima che disciplina le disposizioni concernenti le imbarcazioni di salvataggio, le zattere di salvataggio e gli apparecchi galleggianti di una nave cui si applica il presente Capitolo è che essi devono essere prontamente utilizzabili in caso di emergenza.

b. Per essere pronte all’uso le imbarcazioni di salvataggio, le zattere di salvataggio e gli apparecchi galleggianti devono soddisfare alle seguenti condizioni:

(i)
devono potersi mettere in mare sicuramente e rapidamente anche in condizioni sfavorevoli di assetto e con 15° di sbandamento;
(ii)
deve essere possibile effettuare l’imbarco nelle imbarcazioni di salvataggio e nelle zattere di salvataggio rapidamente ed in buon ordine;
(iii)
la sistemazione di ogni imbarcazione di salvataggio, zattere di salvataggio ed apparecchio galleggiante deve essere tale da non interferire con la manovra delle altre imbarcazioni, zattere o apparecchi galleggianti.

c. Tutti i mezzi di salvataggio devono essere mantenuti in buono stato di servizio e pronti per l’immediato uso, prima della partenza e per tutta la durata del viaggio.

Regola 5 Costruzione delle imbarcazioni di salvataggio

a. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere costruite a regola d’arte e devono avere forme e proporzioni che assicurino loro una buona stabilità in mare ed un bordo libero sufficiente quando sono completamente cariche con tutte le persone e l’armamento. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono poter conservare una stabilità positiva quanto aperte al mare e completamente cariche con tutte le persone e l’armamento.

b.
(i) Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere imbarcazioni con fasciame rigido e con dispositivi di insommergibilità soltanto interni. L’Amministrazione può approvare delle imbarcazioni di salvataggio con copertura rigida purché questa possa essere rapidamente aperta sia dall’interno che dall’esterno e non impedisca il rapido imbarco e sbarco o la messa in acqua e la manovra dell’imbarcazione stessa;
(ii)
i motoscafi di salvataggio possono avere, a soddisfazione dell’Amministra-zione, dei dispositivi che impediscano d’imbarcare acqua da prora;
(iii)
tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere di lunghezza non inferiore a metri 7,30 (24 piedi) salvo quando, tenuto conto delle dimensioni della nave o per altre regioni, l’Amministrazione consideri la sistemazione di tali imbarcazioni non ragionevole non praticabile.
Su nessuna nave le imbarcazioni di salvataggio possono essere di lunghezza inferiore a metri 4,90 (16 piedi).

c. Nessuna imbarcazione di salvataggio può essere approvata se il suo peso, quando è completamente carica con tutte le persone e l’armamento, eccede i 20.300 chilogrammi (20 tonnellate inglesi), o se la sua capacità, calcolata secondo le prescrizioni della Regola 7 del presente Capitolo, è superiore a 150 persone.

d. Tutte le imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare più di 60 persone ma non oltre 100 persone, devono essere motoscafi di salvataggio rispondenti alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo o essere imbarcazioni di salvataggio con un mezzo approvato di propulsione meccanica rispondente alle prescrizioni della Regola 10 del presente Capitolo. Tutte le imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare più di 100 persone devono essere motoscafi rispondenti alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo.

e. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere sufficiente robustezza da permettere di essere ammainate in acqua, senza danni, quando sono completamente cariche con tutte le persone e l’armamento. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una robustezza tale da non presentare deformazione residua se sottoposte a un sovraccarico del 25 per cento.

f. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una insellatura media almeno uguale al 4 per cento della lunghezza. Tale insellatura deve essere, approssima-tivamente, di forma parabolica.

g. Nelle imbarcazioni di salvataggio autorizzate a portare 100 o più persone, il volume dei dispositivi di galleggiabilità deve essere aumentato a soddisfazione dell’Amministrazione.

h. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere una galleggiabilità propria, o devono essere munite di casse d’aria a tenuta stagna o di altro equivalente materiale di galleggiabilità, non soggetto a corrosioni, il quale non deve essere intaccabile dagli idrocarburi, sufficiente per la galleggiabilità dell’imbarcazione e del suo armamento quando la imbarcazione stessa è allagata e aperta al mare. Devono essere inoltre provvedute di addizionali casse d’aria stagne od altro equivalente materiale di galleggiabilità, non soggetto a corrosioni, il quale non deve essere intaccabile dagli idrocarburi, di un volume almeno uguale ad un decimo della capacità cubica della imbarcazione. L’Amministrazione può permettere che le casse d’aria a tenuta stagna siano riempite con materiale di galleggiabilità non soggetto a corrosioni e che non sia intaccabile dagli idrocarburi.

i. I banchi di voga e quelli laterali devono essere situati in quanto più in basso è possibile nell’imbarcazione.

j. Tutte le imbarcazioni di salvataggio, ad esclusione di quelle costruite in legno, devono avere un coefficiente di finezza, misurato in conformità alle prescrizioni della Regola 6 del presente Capitolo, non inferiore a 0,64.

Regola 6 Capacità cubica delle imbarcazioni di salvataggio
Regola 7 Numero di persone che le imbarcazioni di salvataggio sono autorizzate a portare

Il numero di persone che una imbarcazione di salvataggio è autorizzata a portare è determinato dal massimo numero intero ottenuto dividendo, come segue, la capacità in metri cubi per una imbarcazione di salvataggio.

di lunghezza uguale o superiore a metri 7,30 (24 piedi)

per 0,283 (o per 10 se la sua capacità è misurata in piedi cubi);

per una imbarcazione di salvataggio di lunghezza di metri 4,90 (16 piedi)

per 0,396 (o per 14 se la sua capacità è misurata in piedi cubi);

per una imbarcazione di salvataggio di lunghezza uguale o superiore a metri 4,90 (16 piedi), ma inferiore a metri 7,30 (24 piedi):

per un numero compreso tra 0,396 e 0,283 (o da un numero compreso tra 14 e 10 se la sua capacità è misurata in piedi cubi), da calcolarsi per interpolazione;

purché in nessun caso il numero ottenuto risulti più elevato del numero di persone adulte, munite di cintura di salvataggio, che possano stare sedute senza ostacolare in alcun modo l’uso dei remi o il funzionamento di altro mezzo di propulsione.

Regola 8 Numero prescritto di motoscafi di salvataggio

a. Le navi da passeggeri devono avere per ciascun lato della nave almeno un motoscafo di salvataggio che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo. Tuttavia, è prescritto soltanto un motoscafo di salvataggio per le navi da passeggeri autorizzate a trasportare in totale, fra passeggeri ed equipaggio, non più di 30 persone.

b. Le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 1600 tonnellate, ad eccezione delle navi cisterna, delle navifattoria baleniere, delle navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e delle navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, devono avere almeno un motoscafo di salvataggio che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 dei presente Capitolo.

c. Le navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate, le navifattoria baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e le navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, devono avere, su ciascun lato, almeno un motoscafo che soddisfi alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo.

Regola 9 Motoscafi di salvataggio

a. Un motoscafo di salvataggio deve soddisfare alle seguenti condizioni:

(i)
deve essere fornito di motore a combustione interna con accensione a compressione, e tenuto in modo da essere sempre pronto all’uso, deve essere atto ad essere messo prontamente in moto in qualsiasi condizione; vi deve essere una provvista di combustibile sufficiente per 24 ore di marcia continua alla velocità specificata dal comma (iii) lettera a, della presente Regola;
(ii)
il motore ed i suoi accessori devono essere convenientemente racchiusi per assicurarne il funzionamento in condizioni di tempo avverso, e il cofano del motore deve essere resistente al fuoco. Vi devono essere dispositivi per la marcia indietro;
(iii)
la velocità a marcia avanti, in acqua tranquilla, col completo carico di persone ed armamento deve essere:
1.
almeno 6 nodi nel caso dei motoscafi di salvataggio prescritti in conformità alla Regola 8 del presente Capitolo, per le navi da passeggeri, navi cisterna, navifattoria baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie;
2.
almeno 4 nodi nel caso di qualsiasi altro motoscafo di salvataggio.

b. Il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità di un motoscafo di salvataggio, se è il caso, deve essere aumentato, rispetto a quanto prescritto dalla Regola 5 del presente Capitolo, del volume corrispondente ai dispositivi interni di galleggiabilità necessari per sostenere il motore ed i suoi accessori e, se esistono, il proiettore e l’impianto radiotelegrafico con i loro accessori, quando tale volume ecceda il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità richiesti. Tale aumento deve essere effettuato in ragione di 0,0283 metri cubi (1 piede cubo) per persona, per sostenere il numero di persone supplementari che l’imbarcazione potrebbe portare se venissero tolti il motore ed i suoi accessori e, se esistono, il proiettore e l’impianto radiotelegrafico con i loro accessori.

Regola 10 Imbarcazioni di salvataggio a propulsione meccanica che non siano motoscafi di salvataggio

Un’imbarcazione di salvataggio a propulsione meccanica che non sia un motoscafo deve soddisfare alle seguenti condizioni:

a. il dispositivo di propulsione deve essere di tipo approvato e deve avere una potenza sufficiente per permettere alla imbarcazione di salvataggio di distaccarsi prontamente dalla nave quando messa in acqua, come pure di mantenere la rotta in condizioni di tempo sfavorevoli. Se il dispositivo di propulsione è azionato a braccia, deve essere tale da poter essere azionato da persone inesperte e deve poter funzionare quando l’imbarcazione di salvataggio è allagata.

b. Vi deve essere un dispositivo mediante il quale il timoniere possa azionare la marcia indietro in qualsiasi momento quando il dispositivo di propulsione è in moto.

c. Il volume dei dispositivi interni di galleggiabilità di un’imbarcazione di salvataggio a propulsione meccanica, che non sia motoscafo, deve essere aumentato per compensare il peso del dispositivo di propulsione.

Regola 11 Oggetti di dotazione delle imbarcazioni di salvataggio

a. La dotazione normale di ogni imbarcazione di salvataggio deve essere la seguente:

(i)
un completo numero di remi galleggianti per la voga di punta, due remi galleggianti di rispetto ed un remo galleggiante di governo; una serie e mezza di scalmiere o di scalmi assicurati alla imbarcazione con sagoletta o catenella; un gancio d’accosto;
(ii)
due tappi per ogni alleggio (gli alleggi non sono richiesti quando esistono valvole automatiche appropriate), attaccati all’imbarcazione con sagoletta o catenella; una sassola e due buglioli di materiale approvato
(iii)
un timone attaccato all’imbarcazione ed una barra;
(iv)
due piccozze, una presso ogni estremità dell’imbarcazione;
(v)
un fanale, con olio sufficiente per 12 ore; due scatole di fiammiferi adatti, rinchiusi in un recipiente stagno;
(vi)
un albero o alberi, con stralli di filo d’acciaio galvanizzato e vele di colore arancione;
(vii)
un’efficiente bussola chiusa in una chiesuola, luminosa o munita di adatto mezzo di illuminazione;
(viii) un cavetto fissato tutto interno, a festoni, all’esterno dell’imbarcazione;
(ix)
un’ancora galleggiante di dimensioni approvate;
(x)
due barbette di lunghezza sufficiente. Una deve essere assicurata alla estremità prodiera dell’imbarcazione mediante uno stroppo tenuto da una caviglietta in modo da essere facilmente mollato e l’altra saldamente assicurata al dritto di prora dell’imbarcazione, pronta per l’uso;
(xi)
un recipiente contenente 4 litri e mezzo (1 gallone inglese) di olio vegetale od animale o di pesce. Il recipiente deve essere costruito in modo da permettere di spandere facilmente l’olio sull’acqua e da poter essere unito all’ancora galleggiante;
(xii)
una razione viveri, stabilita dall’Amministrazione per ogni persona che l’imbarcazione è autorizzata a portare. Queste razioni devono essere racchiuse in recipienti stagni all’aria che devono essere contenuti in un recipiente stagno all’acqua;
(xiii) dei recipienti stagni all’acqua, contenenti 3 litri (sei pinte) di acqua dolce per ogni persona che l’imbarcazione è autorizzata a portare, oppure dei recipienti stagni all’acqua, contenenti due litri (4 pinte) di acqua dolce per persona, unitamente ad un apparecchio di tipo approvato per la desalazione dell’acqua di mare, capace di fornire un litro (due pinte) di acqua potabile per persona; un mestolo inossidabile per acqua, assicurato con una cordicella, un recipiente (bicchiere) per bere, graduato e inossidabile;
(xiv) quattro segnali a paracadute di tipo approvato, capaci di produrre una luce rossa brillante a grande altezza, sei fuochi a mano di tipo approvato che producano luce rossa brillante;
(xv)
due segnali fumogeni galleggianti di tipo approvato (da impiegarsi nelle ore diurne) capaci di produrre fumo di colore arancione;
(xvi) dei dispositivi di tipo approvato che permettano alle persone di aggrapparsi all’imbarcazione se si capovolge, sotto forma di alette di rollio, sbarrette fissate lungo la chiglia, come pure sagole per aggrapparsi, assicurate da un bordo all’altro e passanti sotto la chiglia, o qualsiasi altra sistemazione approvata;
(xvii) un corredo farmaceutico di pronto soccorso di tipo approvato, contenuto in una cassetta stagna all’acqua;
(xviii) una torcia elettrica, stagna all’acqua, atta ad essere utilizzata per trasmettere segnali dell’alfabeto Morse, con una serie di pile di riserva e una lampadina di riserva contenute in un recipiente stagno all’acqua;
(xix) uno specchio di tipo approvato, per segnalazione diurna;
(xx)
un coltello da tasca con apriscatole, fissato alla imbarcazione con una sagoletta;
(xxi) due leggere sagole galleggianti;
(xxii)
una pompa a mano di tipo approvato;
(xxiii)
un adatto ripostiglio per contenere i piccoli oggetti di armamento;
(xxiv)
un fischietto od altro mezzo sonoro equivalente;
(xxv)
un assortimento di attrezzi per la pesca;
(xxvi)
una tenda di tipo approvato, di colore molto visibile, atta a proteggere dalle intemperie le persone nell’imbarcazione;
(xxvii) una copia della tabella illustrata dei segnali di salvataggio, prescritti nella Regola 16 del Capitolo V.

b. Nel caso di navi che effettuano viaggi di durata tale che a parere dell’Amministrazione le dotazioni specificate nei comma (vi), (xii), (xix), (xx) e (xxv) della lettera a della presente Regola sono considerate superflue, l’Amministrazione può permetterne la dispensa.

c. Nonostante le disposizioni della lettera a della presente Regola, i motoscafi di salvataggio o le altre imbarcazioni di salvataggio a propulsione meccanica di tipo approvato sono esonerati dall’obbligo di avere albero o vele o oltre metà dei remi di dotazione, ma devono essere dotati di due ganci d’accosto.

d. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono avere un mezzo adatto per permettere alle persone in acqua di salire sulle imbarcazioni stesse.

e. Tutti i motoscafi di salvataggio devono avere un estintore d’incendio portatile, di tipo approvato, a schiuma od altra sostanza adatta per l’estinzione di un incendio di combustibile liquido.

Regola 12 Conservazione delle dotazioni delle imbarcazioni di salvataggio

Tutti gli oggetti di dotazione di una imbarcazione di salvataggio che non siano già sistemati negli appositi ripostigli, ad eccezione del gancio d’accosto, che deve rimanere libero e pronto all’uso, devono essere convenientemente assicurati nell’interno della imbarcazione stessa. Le legature devono essere fatte in modo da assicurare la rizzatura degli oggetti e tali da non ostacolare i ganci di attacco dei paranchi, né impedire il pronto imbarco nella imbarcazione.

Tutti gli oggetti di dotazione di una imbarcazione di salvataggio devono essere raggruppati in modo compatto ed appropriato ed essere, il più possibile, di peso e dimensioni ridotte.

Regola 13 Apparecchio radio portatile per natanti di salvataggio

a. Tutte le navi, ad eccezione di quelle che hanno, per ciascun lato della nave, un motoscafo di salvataggio munito di impianto radiotelegrafico rispondente alle prescrizioni della Regola 14 del presente Capitolo e della Regola 12 del Capitolo IV, devono avere un apparecchio radio portatile, per natanti di salvataggio, di tipo approvato, rispondente alle prescrizioni della Regola 13 del Capitolo IV. Tale apparecchio deve essere sistemato nella sala nautica o altro posto adatto pronto ad essere messo in una qualsiasi imbarcazione di salvataggio in caso di emergenza. Tuttavia, sulle navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 3.000 tonnellate sulle quali le imbarcazioni di salvataggio siano sistemate a mezza nave ed a poppa, l’apparecchio radio portatile deve essere tenuto in posto adatto in vicinanza di quelle imbarcazioni di salvataggio che sono le più lontane dal trasmettitore radiotelegrafico principale della nave.

b. Nel caso di navi adibite a viaggi di durata tale che a parere dell’Amministrazione l’apparecchio radio portatile per natanti di salvataggio non è necessario, l’Amministrazione può permetterne la dispensa.

Regola 14 Apparecchio radiotelegrafico e proiettore dei motoscafi di salvataggio
a.
(i) Quando su una nave da passeggeri, adibita a viaggi internazionali che non sono viaggi internazionali brevi, su una navefattoria baleniera, su una nave adibita alla trasformazione o conservazione del pesce, o su una nave che trasporta il personale su di esse impiegato in tali industrie, il numero totale delle persone a bordo è superiore 199 ma inferiore 1500, uno almeno dei motoscafi di salvataggio prescritti dalla Regola 8 del presente Capitolo deve avere un apparecchio radiotelegrafico che soddisfi alle prescrizioni della presente Regola e della Regola 12 del Capitolo IV.
(ii)
quando il numero totale delle persone a bordo di tali navi è uguale o superiore a 1500, tale stazione radiotelegrafica deve essere sistemata in tutti i motoscafi di salvataggio che la nave deve avere in conformità alle prescrizioni della Regola 8 di questo Capitolo.

b. L’apparecchio radiotelegrafico deve essere installato in una cabina sufficientemente grande per contenere sia l’apparecchio che l’operatore.

c. La sistemazione deve essere tale che l’efficiente funzionamento del trasmettitore e del ricevitore non sia disturbato dal motore mentre funziona, tanto se la batteria è sotto carica quanto se non lo è.

d. Le batterie della radio non devono essere usate per alimentare alcun dispositivo di accensione o messa in moto del motore.

e. Il motore dei motoscafi di salvataggio deve avere una dinamo per la ricarica della batteria della radio e per altri servizi.

f. Un proiettore deve essere sistemato su tutti i motoscafi che, in conformità alle prescrizioni della lettera a della Regola 8 dei presente Capitolo, devono avere tutte le navi da passeggeri e che, in conformità al paragrafo c di detta Regola, devono avere tutte le navi—fattoria baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce, e le navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie.

g. Il proiettore deve avere una lampada di almeno 80 Watt., un riflettore efficace ed una sorgente di energia che permetta di illuminare efficacemente un oggetto di colore chiaro che abbia una larghezza di circa 18 metri (60 piedi), ad una distanza di 180 metri (200 iarde), per una durata totale di 6 ore, e che possa funzionare ininterrottamente per almeno 3 ore.

Regola 15 Zattere di salvataggio gonfiabili

a. Una zattera di salvataggio gonfiabile deve essere costruita in modo tale che quando completamente gonfiata e galleggiante con la copertura a posto, sia stabile in mare.

b. La zattera deve essere costruita in modo tale che possa resistere, senza alcun danno alla sua struttura e alle sue dotazioni, se lanciata in mare da una altezza di 18 metri (60 piedi).

c. La zattera deve avere una copertura la quale deve assumere automaticamente la posizione dovuta quando la zattera è gonfiata. Questa copertura deve essere atta a proteggere gli occupanti contro le intemperie e deve avere mezzi adatti per raccogliere l’acqua piovana. La parte superiore della copertura deve essere munita di una lampadina la cui luminosità provenga da una cellula attivata dall’acqua di mare e una uguale lampadina deve anche esistere nell’interno della zattera. La copertura deve essere di colore molto visibile.

d. La zattera deve essere dotata di una barbetta ed avere un cavetto a festoni saldamente fissato tutto intorno, all’esterno. Un cavetto deve essere anche fissato tutto intorno nell’interno della zattera.

e. La zattera deve poter essere rapidamente raddrizzata, da una sola persona, se si gonfia in posizione rovesciata.

f. La zattera deve avere, per ciascuna apertura, un mezzo efficiente per permettere alle persone in acqua di salire a bordo.

g. La zattera deve essere racchiusa in una valigia o altra custodia costruita in modo da poter resistere alle severe condizioni di usura che si incontrano in mare. La zattera racchiusa nella sua valigia o in altra custodia deve poter galleggiare.

h. La galleggiabilità della zattera deve essere realizzata in modo che, con una suddivisione della parte gonfiabile in un numero pari di compartimenti separati, la metà dei quali deve essere capace di sostenere fuori acqua il numero di persone che la zattera stessa è autorizzata a portare, oppure con altro mezzo egualmente efficace, vi sia un ragionevole margine di galleggiabilità se la zattera è danneggiata o solo parzialmente gonfiata.

i. Il peso totale della zattera di salvataggio con la sua valigia od altra custodia e le sue dotazioni non deve essere superiore a 180 chilogrammi (400 libbre).

j. Il numero delle persone che una zattera di salvataggio gonfiabile è autorizzata a portare deve essere uguale a:

(i)
il maggiore numero intero ottenuto dividendo per 96 il volume misurato in decimetri cubi (o per 3,4 il volume misurato in piedi cubi), delle camere d’aria principali di galleggiabilità quando gonfiate (che, per questo scopo, non devono comprendere né gli archi né il banco o banchi, se esistono), oppure:
(ii)
il maggiore numero intero ottenuto dividendo per 3.720 la superficie misurata in centimetri quadrati (o per 4 la superficie misurata in piedi quadrati) del pavimento della zattera quando gonfiato (che, per questo scopo, può includere anche il banco o i banchi, se esistono). Sarà assunto il numero minore.

k. Il pavimento della zattera deve essere impermeabile all’acqua e tale da poter essere sufficientemente isolato contro il freddo.

l. La zattera dev’essere gonfiata con un gas che non sia dannoso per le persone che la occupano e il gonfiamento deve avere luogo automaticamente o con lo strappo di un cavetto o con altro mezzo equivalente per semplicità ed efficienza. Devono esservi dei mezzi adatti per permettere l’utilizzazione dei soffietti o delle pompe prescritti dalla Regola 17 del presente Capitolo per mantenere la pressione.

m. La zattera deve essere di costruzione e materiale approvati e deve essere costruita in modo da poter resistere alle intemperie galleggiando per 30 giorni, quali che siano le condizioni del mare.

n. Nessuna zattera può essere approvata se ha una capacità, calcolata secondo la lettera i della presente Regola, inferiore a 6 persone. Il numero massimo di persone, calcolato secondo tale paragrafo, per le quali una zattera gonfiabile può essere approvata, è lasciato alla discrezione dell’Amministrazione, ma in nessun caso può superare 25.

o. La zattera deve essere atta a funzionare in una gamma di temperature compresa tra meno 30 °C e più 66 °C (–22 °F e + 150 °F).

p. La zattera deve essere sistemata in modo da poter essere utilizzata prontamente in caso di sinistro.

q. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere prontamente rimorchiata.

Regola 16 Zattere di salvataggio rigide

a. Una zattera di salvataggio rigida deve essere costruita in modo tale da poter essere lanciata in mare dal punto in cui è sistemata senza alcun danno alla sua struttura e alle sue dotazioni.

b. La coperta della zattera deve essere situata entro la parte della zattera stessa che assicura protezione ai suoi occupanti. La superficie di detta coperta deve essere almeno di 0,372 metri quadrati (4 piedi quadrati) per persona che la zattera è autorizzata a portare. La coperta deve essere costruita in modo da impedire, il più possibile, la penetrazione dell’acqua e deve effettivamente sostenere fuori acqua le persone trasportate.

c. La zattera deve essere munita di una copertura o dispositivo equivalente, di colore molto visibile, atta a proteggere gli occupanti contro le intemperie, da qualunque lato la zattera galleggi.

d. Le dotazioni della zattera devono essere sistemate in modo da essere prontamente utilizzabili da qualunque lato la zattera galleggi.

e. Per le navi da passeggeri, il peso totale di una zattera rigida con le sue dotazioni non deve superare i 180 chilogrammi (400 libbre inglesi). Le zattere delle navi da carico possono superare i 180 chilogrammi (400 libbre) di peso purché sia possibile lanciarle in mare da tutti e due i lati della nave o siano provveduti dispositivi adatti per metterle in mare meccanicamente.

f. La zattera deve essere sempre efficiente e stabile, sia che galleggi da un lato che dall’altro.

g. La zattera deve avere casse d’aria, o dispositivi di galleggiabilità equivalenti, corrispondenti ad almeno 96 decimetri cubi (3.4 piedi cubi) per ciascuna persona che è autorizzata a trasportare, fissati il più vicino possibile ai lati della zattera stessa.

h. La zattera deve essere dotata di una barbetta ad essa assicurata, e deve avere un cavetto a festoni saldamente fissato tutto intorno all’esterno. Un cavetto deve essere anche fissato tutto intorno nell’interno della zattera.

i. La zattera deve avere, per ciascuna apertura, un mezzo efficiente per permettere alle persone in acqua di salire a bordo.

j. La zattera deve essere costruita in modo da non essere intaccata dagli idrocarburi.

k. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere attaccato alla zattera con una sagoletta.

l. La zattera deve essere munita di dispositivi che le permettano di essere prontamente rimorchiata.

m. Le zattere devono essere sistemate in modo da galleggiare liberamente nella eventualità che la nave affondi.

Regola 17 Dotazioni delle zattere di salvataggio gonfiabili e rigide

a. La dotazione normale di ogni zattera di salvataggio deve essere la seguente:

(i)
un anello (o ciambella) galleggiante di salvataggio, attaccato ad una sagola galleggiante di lunghezza non inferiore a metri 30 (100 piedi);
(ii)
un coltello e una sassola per le zattere che sono autorizzate a portare non più di 12 persone; due coltelli e due sassole per le zattere che sono autorizzate a portare 13 o più persone;
(iii)
due spugne;
(iv)
due ancore galleggianti, di cui una permanentemente attaccata alla zattera, e l’altra di riserva
(v)
due pagaie;
(vi)
un corredo che comprenda quanto necessario per riparare le forature dei compartimenti che assicurano la galleggiabilità;
(vii)
una pompa ad aria o soffietto per gonfiare, a meno che la zattera di salvataggio non risponda alle disposizioni della Regola 16 del presente Capitolo;
(viii) tre apriscatole;
(ix)
un corredo farmaceutico di pronto soccorso di tipo approvato, contenuto in una cassetta stagna all’acqua;
(x)
un recipiente (bicchiere) per bere, graduato e inossidabile;
(xi)
una torcia elettrica, stagna all’acqua, atta ad essere utilizzata per trasmettere segnali dell’alfabeto Morse, con una serie di pile di riserva e una lampadina di riserva contenute in un recipiente stagno all’acqua;
(xii)
uno specchio per segnalazione diurna e un fischietto atto per segnali;
(xiii) due segnali a paracadute di tipo approvato, capaci di produrre una luce rossa brillante a grande altezza;
(xiv) sei fuochi a mano di tipo approvato, che producano luce rossa brillante;
(xv)
un assortimento di attrezzi per la pesca;
(xvi) una razione viveri, stabilita dall’Amministrazione, per ogni persona che la zattera è autorizzata a portare;
(xvii) dei recipienti stagni all’acqua, contenenti un litro e mezzo (3 pinte) di acqua dolce per ogni persona che la zattera è autorizzata a portare, di cui mezzo litro (una pinta) per persona può essere sostituito da un adatto apparecchio per la desalazione dell’acqua di mare capace di produrre un eguale quantitativo di acqua dolce;
(xviii) sei pastiglie contro il mal di mare per ciascuna persona che la zattera è autorizzata a trasportare;
(xix) istruzioni sul modo di sopravvivere a bordo di una zattera;
(xx)
una copia della tabella illustrata dei segnali di salvataggio, prescritti dalla Regola 16 dei Capitolo V.

b. Nel caso di navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi di durata tale che, nell’opinione dell’Amministrazione, il portare tutte le dotazioni specificate nel paragrafo a sia considerato superfluo, l’Amministrazione può autorizzare che una o più zattere di salvataggio, rappresentanti almeno un sesto del numero totale delle zattere di salvataggio portate dalle navi stesse, siano munite delle dotazioni specificate dal comma (i) al comma (vii) incluso, comma (xi) e comma (xix), lettera a della presente Regola, ed abbiano la metà delle dotazioni specificate dai comma (xiii) e (xiv) di detto paragrafo, mentre le restanti zattere devono avere le dotazioni specificate dal comma (i) al comma (vii) incluso e dal comma (xix).

Regola 18 Addestramento per l’uso delle zattere di salvataggio

L’Amministrazione, per quanto sia possibile e ragionevole, deve prendere le misure necessarie per assicurare che gli equipaggi delle navi sulle quali sono sistemate delle zattere di salvataggio, siano addestrati sulla loro messa in mare e sul loro uso.

Regola 19 Imbarco nelle imbarcazioni di salvataggio e nelle zattere di salvataggio

a. Adatte disposizioni devono essere prese per l’imbarco nelle imbarcazioni di salvataggio. Queste disposizioni comprendono:

(i)
una scaletta a tarizzi per ciascuna coppia di grue, per permettere l’imbarco nelle imbarcazioni quando queste si trovano in mare. Sulle navi da passeggeri, navi—fattorie baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano il personale su di esse impiegate in tali industrie, l’Amministrazione può permettere che le scalette a tarozzi siano sostituite da dispositivi approvati a condizione che vi sia almeno una di tali scalette per ciascun lato della nave;
(ii)
dispositivi per illuminare le imbarcazioni di salvataggio e le apparecchiature per la messa in mare sia durante la preparazione di tale operazione che durante l’operazione stessa, come pure per illuminare lo specchio d’acqua in cui vengono ammainate le imbarcazioni fino a quando la relativa manovra sia terminata;
(iii)
dispositivi per avvertire i passeggeri e l’equipaggio che la nave sta per essere abbandonata; e
(iv)
dispositivi che permettano di evitare qualsiasi scarico d’acqua entro le imbarcazioni.

b. Adatte disposizioni devono essere anche prese per l’imbarco nelle zattere di salvataggio. Queste disposizioni comprendono;

(i)
un numero sufficiente di scalette a tarozzi per facilitare l’imbarco nelle zattere di salvataggio quando queste si trovano in mare. Sulle navi da passeggeri, navi—fattorie baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, l’Amministrazione può permettere la sostituzione di tali scalette, in tutto o in parte, con dei dispositivi approvati;
(ii)
dispositivi per illuminare le zattere di salvataggio ed i mezzi approvati, quando previsti, per la loro messa in mare, sia durante la preparazione di tale operazione che durante l’operazione stessa, come pure per illuminare lo specchio d’acqua in cui vengono ammainate le zattere sino a quando la relativa manovra sia terminata;
(iii)
dispositivi per illuminare i punti ove sono sistemate le zattere di salvataggio quando non sono previsti mezzi per la loro messa in mare;
(iv)
dispositivi per avvertire i passeggeri e l’equipaggio che la nave sta per essere abbandonata; e
(v)
dispositivi che permettano di evitare qualsiasi scarico d’acqua entro le zattere di salvataggio nei punti in cui vengono messe in mare, siano esse o meno provvedute di mezzi approvati per la messa in mare.
Regola 20 Marcatura delle imbarcazioni di salvataggio, delle zattere di salvataggio e degli apparecchi galleggianti

a. Le dimensioni di una imbarcazione di salvataggio ed il numero di persone che è autorizzata a portare devono essere marcate su di essa in modo chiaro e permanente. Il nome della nave alla quale l’imbarcazione di salvataggio appartiene ed il suo porto di immatricolazione devono essere pitturati su ciascun lato della prua dell’imbarcazione.

b. Sugli apparecchi galleggianti deve essere marcato nello stesso modo il numero delle persone.

c. Il numero delle persone deve essere marcato nello stesso modo sulle zattere di salvataggio gonfiabili nonché sulla valigia o custodia nella quale la zattera gonfiabile è contenuta. Ogni zattera di salvataggio gonfiabile deve anche portare un numero di serie ed il nome del fabbricante in modo da permettere la identificazione del proprietario della zattera stessa.

d. Le zattere di salvataggio rigide devono essere marcate col nome e col porto di immatricolazione della nave a cui appartengono come pure col numero di persone che sono autorizzate a portare.

e. Su nessuna imbarcazione di salvataggio, zattera di salvataggio o apparecchio galleggiante deve essere marcato un numero di persone superiore a quello ottenuto in applicazione delle Regole del presente Capitolo.

Regola 21 Salvagente anulari

a. Un salvagente anulare deve soddisfare ai seguenti requisiti:

(i)
essere di sughero massiccio o di altro materiale equivalente;
(ii)
essere atto a galleggiare in acqua dolce per 24 ore tenendo sospeso un peso di ferro di almeno 14,5 chilogrammi (32 libbre inglesi);
(iii)
non deve essere intaccabile dagli idrocarburi;
(iv)
deve avere un colore molto visibile;
(v)
deve portare marcato in lettere maiuscole il nome ed il porto di immatricolazione della nave alla quale appartiene.

b. Sono proibiti i salvagente anulari riempiti di giunco, avanzi o ritagli di sughero, sughero granulato o qualsiasi altro materiale granulato sciolto o quelli la cui galleggiabilità è realizzata con camere d’aria che richiedono d’essere gonfiate.

c. I salvagente anulari costruiti con materia plastica o altra materia sintetica devono essere atti a mantenere le loro proprietà di galleggiabilità e durata a contatto con l’acqua di mare o con gli idrocarburi, come pure malgrado gli effetti delle variazioni di temperatura o dei cambiamenti di clima che si riscontrano nei viaggi di mare.

d. I salvagente anulari devono essere guarniti, all’esterno, con una sagola a festoni solidamente fissata. Almeno due di questi salvagente anulari, uno per lato della nave, devono essere guarniti con una sagola di salvataggio galleggiante, lunga almeno 27,5 metri (15 braccia).

e. Sulle navi da passeggeri non meno della metà del numero totale dei salvagente anulari, ed in ogni caso non meno di 6, e sulle navi da carico almeno la metà del numero totale dei salvagente anulari, devono essere guarniti con luci efficienti ad accensione automatica.

f. Le luci ad accensione automatica prescritte nella lettera e della presente Regola non devono spegnersi per effetto dell’acqua. Esse devono poter funzionare per non meno di 45 minuti ed avere una luminosità non inferiore a 3,5 lumens. Tali luci devono essere tenute vicine ai salvagente anulari ai quali appartengono, con il neccessario mezzo di attacco. Le luci ad accensione automatica usate sulle navi cisterna devono essere di un tipo approvato a pile elettriche.

g. Tutti i salvagente anulari devono essere sistemati in modo da essere prontamente accessibili alle persone a bordo ed almeno due dei salvagente anulari, provvisti di luce ad accensione automatica in conformità alle prescrizioni del paragrafo e della presente Regola, devono essere anche provvisti di un efficiente segnale fumogeno ad attivazione automatica, capace di produrre un fumo di colore molto visibile per almeno 15 minuti, e devono potersi lanciare rapidamente in mare dal ponte di comando.

h. I salvagente anulari devono essere sempre liberi per il loro rapido uso e non devono mai essere assicurati in modo permanente.

Regola 22 Cinture di salvataggio

a. Tutte le navi devono avere per ogni persona a bordo una cintura di salvataggio di tipo approvato e salvo che queste cinture non siano adattabili anche per bambini, devono avere inoltre un numero sufficiente di cinture di salvataggio per bambini.

b. Oltre le cinture di salvataggio prescritte alla lettera a, le navi da passeggeri devono avere cinture di salvataggio per il 5 per cento del numero totale di persone a bordo. Queste cinture di salvataggio devono essere situate in posizioni ben visibili sul ponte.

c. Una cintura di salvataggio non può essere approvata se non presenta i seguenti requisiti:

(i)
deve essere costruita a regola d’arte e con materiale adatto;
(ii)
deve essere capace di galleggiare in acqua dolce per 24 ore tenendo sospeso un peso di ferro di 7,5 chilogrammi (16,5 libbre inglesi);
(iii)
deve essere costruita in modo da eliminare, per quanto possibile, ogni rischio di essere indossata non correttamente e si deve comunque potere indossare con il lato interno all’esterno o viceversa;
(iv)
deve sostenere la testa di una persona svenuta in modo che il viso sia sollevato fuori dell’acqua con il corpo inclinato all’indietro rispetto alla posizione verticale;
(v)
deve essere capace di far rotare il corpo, alla sua immersione in acqua, facendogli assumere una posizione di galleggiabilità sicura con il corpo inclinato all’indietro rispetto alla posizione verticale;
(vi)
non deve essere intaccabile dagli idrocarburi;
(vii)
deve avere un colore molto visibile;
(viii)deve essere munita di un fischietto, approvato, saldamente assicurato da una cordicella.

d. Una cintura di salvataggio, la cui galleggiabilità dipenda da insufflazione, può essere permessa per uso degli equipaggi di tutte le navi ad eccezione di quelli delle navi da passeggeri e navi cisterna, purché:

(i)
abbia due separati compartimenti d’aria, congiuntamente capaci di farla galleggiare in acqua dolce per 24 ore tenendo sospeso un peso di ferro di 15 chilogrammi (33 libbre), ed ognuno di essi capace di farla galleggiare in acqua dolce per 24 ore tenendo sospeso un peso di ferro di 7,5 chilogrammi (16,5 libbre);
(ii)
si possa gonfiare sia meccanicamente che con la bocca; e
(iii)
soddisfi alle prescrizioni dei comma (i), (iii), (v), (vi), (vii) e (viii) della lettera c, anche se uno dei compartimenti d’aria non è gonfiato.

e. Le cinture di salvataggio devono essere sistemate in modo da essere prontamente accessibili e la loro posizione dev’essere chiaramente indicata.

Regola 23 Apparecchi lanciasagole

a. Tutte le navi devono essere munite di un apparecchio lanciasagole di tipo approvato.

b. Tale apparecchio deve essere capace di lanciare una sagola a non meno di 230 metri (250 iarde) con precisione sufficiente e deve avere non meno di 4 proiettili e 4 sagole.

Regola 24 Segnali di soccorso

Tutte le navi devono avere, a soddisfazione dell’Amministrazione, dei mezzi adatti per effettuare efficaci segnali di soccorso diurni e notturni, compresi almeno dodici segnali a paracadute capaci di produrre una luce rossa brillante a grande altezza.

Regola 25 Ruolo d’appello e norme in caso di emergenza

a. Ogni persona dell’equipaggio deve avere una consegna particolare per i casi di emergenza.

b. Il ruolo d’appello deve stabilire tutte le consegne particolari e indicare, in dettaglio, in quale punto la persona deve recarsi e le consegne che essa deve eseguire.

c. Il ruolo d’appello deve essere redatto prima della partenza della nave. Copie di esso devono essere affisse nelle varie parti della nave ed in particolare nei locali dell’equipaggio.

d. Il ruolo d’appello deve stabilire le consegne per i vari componenti dell’equipaggio per quanto concerne:

(i)
la chiusura delle porte stagne, valvole, dispositivi di chiusura degli ombrinali, scarichi ceneri e porte tagliafuoco;
(ii)
l’armamento delle imbarcazioni di salvataggio (compreso l’apparecchio radio portatile per natanti di salvataggio) e degli altri mezzi di salvataggio in genere;
(iii)
la messa in mare delle imbarcazioni di salvataggio;
(iv)
la preparazione generale degli altri mezzi di salvataggio;
(v)
la riunione dei passeggeri; nonché
(vi)
l’estinzione dell’incendio.

e. Il ruolo d’appello deve stabilire le consegne per i diversi componenti del personale del servizio camera nei riguardi dei passeggeri in caso di emergenza. Tali consegne devono comprendere:

(i)
avvertire i passeggeri;
(ii)
controllare che siano convenientemente vestiti e che indossino in modo appropriato la loro cintura di salvataggio;
(iii)
radunare i passeggeri ai punti di riunione;
(iv)
tenere l’ordine nei passaggi, nelle scale e, in generale, regolare quanto concerne il movimento dei passeggeri;
(v)
curare che una conveniente provvista di coperte sia collocata nelle imbarcazioni.

f. Il ruolo d’appello deve prevedere dei segnali distinti per chiamare l’equipaggio ai propri posti per le imbarcazioni, per le zattere e per l’incendio e deve dare ogni particolare di tali segnali. Questi segnali devono essere fatti col fischio o con la sirena, e, ad eccezione delle navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi e delle navi da carico di lunghezza inferiore a metri 45,7 (150 piedi), devono essere completati da altri segnali funzionanti elettricamente. Tutti questi segnali devono essere azionati dal ponte di comando.

Regola 26 Esercitazioni di salvataggio
a.
(i) Sulle navi da passeggeri l’appello dell’equipaggio per esercitazioni imbarcazioni ed incendio deve aver luogo, quando possibile, una volta la settimana; in ogni caso tali esercitazioni devono avere luogo quando la nave da passeggeri lascia l’ultimo porto di partenza per un viaggio internazionale che non sia un viaggio internazionale breve.
(ii)
Sulle navi da carico l’appello dell’equipaggio per esercitazioni imbarcazioni ed incendio deve avere luogo ad intervalli non superiori a un mese. Se però una nave parte da un porto ove sia stato sostituito più del 25 per cento dell’equipaggio, una esercitazione imbarcazioni ed incendio deve avere luogo entro 24 ore dalla partenza.
(iii)
In occasione delle esercitazioni mensili sulle navi da carico, devono essere controllate le dotazioni delle imbarcazioni per assicurarsi che siano al completo.
(iv)
Le date in cui hanno avuto luogo le esercitazioni devono essere annotate nel giornale di bordo prescritte dall’Amministrazione, e se in una qualsiasi settimana (per le navi da passeggeri) o mese (per le navi da carico), l’esercitazione non è stata effettuata o è stata effettuata solo parzialmente, deve essere fatta annotazione nel suddetto giornale delle condizioni e della natura di tale esercitazione. Una relazione sul controllo delle dotazioni delle imbarcazioni, sulle navi da carico, deve essere annotata nel giornale di bordo, ed in questo dev’essere anche annotato quando le imbarcazioni di salvataggio sono state messe fuori e ammainate in acqua, in conformità alle prescrizioni della lettera c della presente Regola.

b. Sulle navi da passeggeri, ad eccezione di quelle adibite a viaggi internazionali brevi, una esercitazione dei passeggeri deve essere fatta entro 24 ore dalla partenza.

c. Gruppi diversi di imbarcazioni di salvataggio devono essere usati a turno nel corso di esercitazioni successive e tutte le imbarcazioni devono essere messe fuori e, se possibile e ragionevole, ammainate in mare almeno una volta ogni 4 mesi. Le esercitazioni e le ispezioni devono essere fatte in modo che l’equipaggio comprenda pienamente e prenda pratica dei doveri che deve compiere, incluse le istruzioni sul maneggio e manovra delle zattere di salvataggio, quando vi sono.

d. Il segnale di emergenza per richiamare i passeggeri ai luoghi di riunione deve essere costituito da una successione di sette o più squilli brevi di fischio o sirena seguiti da uno lungo. Sulle navi da passeggeri, ad eccezione di quelle adibite a viaggi internazionali brevi, tale segnale deve essere integrato, in tutta la nave, da altri segnali azionati elettricamente dal ponte di comando. Il significato di tutti i segnali che interessano i passeggeri, con le precise istruzioni su ciò che essi devono fare in caso di emergenza, devono essere chiaramente indicati nelle lingue adatte, in appositi avvisi affissi nelle loro cabine ed in punti ben visibili degli altri locali ad essi destinati.


  Parte B Per le sole navi da passeggeri

Regola 27 Imbarcazioni di salvataggio, zattere di salvataggio e apparecchi galleggianti

a. Le navi da passeggeri devono avere due imbarcazioni sospese alla grue, una per ogni lato della nave, da usare in caso di emergenza. Tali imbarcazioni devono essere di tipo approvato e non devono superare la lunghezza di metri 8,5 (28 piedi). Esse possono essere calcolate ai fini delle lettere b e c della presente Regola, purché soddisfino in pieno alle prescrizioni stabilite dal presente Capitolo per le imbarcazioni di salvataggio, e calcolate inoltre ai fini della Regola 8 purché soddisfino in pieno anche alle prescrizioni della Regola 9 e, quando è il caso, a quelle della Regola 14. Esse devono essere tenute pronte per l’uso immediato quando la nave è in navigazione. Sulle navi in cui le prescrizioni della lettera h, Regola 29 sono soddisfatte a mezzo di dispositivi fissati ai fianchi delle imbarcazioni di salvataggio, non è necessario che tali dispositivi siano fissati alle due imbarcazioni sistemate per soddisfare alle prescrizioni della presente Regola.

b. Le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali che non sono viaggi internazionali brevi devono avere:

(i)
imbarcazioni di salvataggio da ciascun lato della nave, di capacità totale sufficiente ad accogliere la metà del numero totale delle persone a bordo.
L’Amministrazione può permettere la sostituzione di imbarcazioni di salvataggio con zattere della stessa capacità complessiva, purché il numero delle imbarcazioni di salvataggio, da ciascun lato della nave, non sia mai inferiore a quello sufficiente ad accogliere il 37,5 per cento di tutte le persone a bordo;
(ii)
zattere di salvataggio di capacità totale sufficiente ad accogliere il 25 per cento del numero totale delle persone a bordo. Vi devono essere, inoltre, apparecchi galleggianti per il 3 per cento di tale numero.
Le navi con un fattore di compartimentazione uguale o inferiore a 0,33 sono autorizzate a portare apparecchi galleggianti per il 25 per cento dei numero totale delle persone a bordo, in luogo delle zattere di salvataggio per il 25 per cento e degli apparecchi galleggianti per il 3 per cento di tale numero.
c.
(i) Una nave da passeggeri adibita a viaggi internazionali brevi deve essere dotata di un numero di coppie di grue, in relazione alla sua lunghezza, come stabilito nella colonna A della tabella della Regola 28 del presente Capitolo. A ciascun coppia di grue deve essere sospesa una imbarcazione di salvataggio, e queste imbarcazioni devono avere almeno la capacità minima stabilita nella colonna C della tabella predetta, o la capacità necessaria per accogliere tutte le persone a bordo, se quest’ultima è inferiore.
Quando a parere dell’Amministrazione non è possibile o ragionevole sistemare su una nave, adibita a viaggi internazionali brevi, il numero di coppie di grue stabilite nella colonna A della tabella della Regola 28, l’Amministrazione può autorizzare, in circostanze eccezionali, un minor numero di coppie di grue, a condizione che questo numero non sia mai inferiore al numero minimo stabilito nella colonna B della tabella, e che la capacità totale delle imbarcazioni di salvataggio sulla nave sia almeno uguale alla capacità minima stabilita nella colonna C o alla capacità necessaria per accogliere tutte le persone a bordo, se questa ultima è inferiore;
(ii)
se le imbarcazioni di salvataggio così sistemate non sono sufficienti ad accogliere tutte le persone a bordo, la nave deve avere un numero addizionale di imbarcazioni di salvataggio sospese a grue, o di zattere di salvataggio, in modo che la capacità totale delle imbarcazioni e zattere di salvataggio sia sufficiente per accogliere tutte le persone a bordo;
(iii)
nonostante le disposizioni del comma (ii) del paragrafo c, su una nave adibita a viaggi internazionali brevi il numero delle persone trasportate non deve superare la capacità totale delle imbarcazioni di salvataggio che la nave stessa deve avere in conformità alle prescrizioni dei comma (i), (ii), del paragrafo c della presente Regola, a meno che l’Amministrazione consideri che ciò è reso necessario dal volume del traffico, ma in questo caso la nave deve soddisfare alle prescrizioni della lettera d, Regola 1 del Capitolo II;
(iv)
quando, conformemente alle prescrizioni del comma (iii) del paragrafo c, l’Amministrazione autorizza il trasporto di un numero di persone superiore alla capacità delle imbarcazioni di salvataggio ed è convinta che non è possibile, per quella nave, sistemare delle zattere di salvataggio in conformità alle prescrizioni del comma (ii), lettera c, essa può permettere una riduzione del numero delle imbarcazioni di salvataggio, a condizione che:
1.
nel caso di navi di lunghezza uguale o superiore a 58 metri (190 piedi) il numero delle imbarcazioni di salvataggio non sia mai inferiore a quattro, sistemate due per ciascun lato della nave, e nel caso di navi di lunghezza inferiore a metri 58 (190 piedi) non sia mai inferiore a due, sistemate una per ciascun lato della nave; e che
2.
il numero delle imbarcazioni di salvataggio o zattere di salvataggio sia sempre sufficiente per accogliere tutte le persone che la nave è autorizzata a trasportare;
(v)
le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi devono avere, oltre alle imbarcazioni di salvataggio o zattere di salvataggio prescritte dalle disposizioni della presente lettera, delle zattere di salvataggio sufficienti ad accogliere il 10 per cento del numero totale di persone che possono essere accolte dalle imbarcazioni di salvataggio che la nave deve avere;
(vi)
le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi devono anche avere apparecchi galleggianti per almeno il 5 per cento del numero totale delle persone a bordo;
(vii)
l’Amministrazione può permettere a navi singole o classi di navi, in possesso di certificato per viaggio internazionale breve, di effettuare viaggi oltre 600 miglia, ma non oltre 1.200 miglia, purché tali navi soddisfino alle prescrizioni della lettera d, Regola 1, Capitolo 11, abbiano a bordo imbarcazioni di salvataggio sufficienti per almeno il 75 per cento delle persone a bordo, e soddisfino anche alle prescrizioni del presente paragrafo.
Regola 28 Tabella delle grue e capacità cubica delle imbarcazioni di salvataggio per navi adibite a viaggi internazionali brevi

La seguente tabella stabilisce in relazione alla lunghezza della nave:

(A) il numero minimo di coppie di grue da installarsi su una nave adibita a viaggi internazionali brevi, a ciascuna delle quali deve essere sospesa una imbarcazione di salvataggio, conformemente alla Regola 27 del presente Capitolo;

(B) il numero ridotto di coppie di grue che eccezionalmente può essere ammesso su una nave adibita a viaggi internazionali brevi, conformemente alla Regola 27 del presente Capitolo; e

(C) la capacità minima richiesta per le imbarcazioni di salvataggio di una nave adibita a viaggi internazionali brevi.

Lunghezza della nave

(A)

Numero minimo di coppie di grue

(B)

Numero ridotto di coppie di grue eccezio- nalmente autorizzato

(C)

Capacità minima delle imbarcazioni di salvataggio

Metri

Piedi

Metri cubi

Piedi cubi

31

e meno

  37

100

e meno

120

  2

  2

  11

  400

di

di

37

“

  43

120

“

140

  2

  2

  18

  650

43

“

  49

140

“

160

  2

  2

  26

  900

49

“

  53

160

“

175

  3

  3

  33

1150

53

“

  58

175

“

190

  3

  3

  38

1350

58

“

  63

190

“

205

  4

  4

  44

1550

63

“

  67

205

“

220

  4

  4

  50

1750

67

“

  70

220

“

230

  5

  4

  52

1850

70

“

  75

230

“

245

  5

  4

  61

2150

75

“

  78

245

“

255

  6

  5

  68

2400

78

“

  82

255

“

270

  6

  5

  76

2700

82

“

  87

270

“

285

  7

  5

  85

3000

87

“

  91

285

“

300

  7

  5

  94

3300

91

“

  96

300

“

315

  8

  6

102

3600

96

“

101

315

“

330

  8

  6

110

3900

101

“

107

330

“

350

  9

  7

122

4300

107

“

113

350

“

370

  9

  7

135

4750

113

“

119

370

“

390

10

  7

146

5150

119

“

125

390

“

410

10

  7

157

5550

125

“

133

410

“

435

12

  9

171

6050

133

“

140

435

“

460

12

  9

185

6550

140

“

149

460

“

490

14

10

202

7150

149

“

159

490

“

520

14

10

221

7800

159

“

168

520

“

550

16

12

238

8400

Nota alla colonna (C): Quando la lunghezza della nave è inferiore a 31 metri (100 piedi) o superiore a metri 168 (550 piedi), il numero minimo di coppie di grue e la capacità cubica delle imbarcazioni di salvataggio devono essere stabiliti dall’Amministrazione.

Regola 29 Sistemazione e manovra delle imbarcazioni di salvataggio, zattere di salvataggio ed apparecchi galleggianti

a. Le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio devono essere sistemate a soddisfazione dell’Amministrazione, in modo che:

(i)
possono essere messe tutte in mare nel più breve tempo possibile e in non più di 30 minuti;
(ii)
non impediscano in alcun modo la manovra rapida di qualsiasi altra imbarcazione, zattera o apparecchio galleggiante o il raggrupparsi delle persone a bordo ai punti di imbarco o il loro imbarco;
(iii)
le imbarcazioni di salvataggio, e le zattere di salvataggio per le quali sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, devono potersi mettere in mare a completo carico, con tutte le persone e dotazioni, anche in sfavorevoli condizioni di assetto e con 15 gradi di sbandamento da un lato o dall’altro; e
(iv)
le zattere di salvataggio per le quali non sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, e gli apparecchi galleggianti, debbono potersi mettere in mare anche in sfavorevoli condizioni di assetto e con 15 gradi di sbandamento da un lato o dall’altro.

b. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere sospese a una coppia separata di grue.

c. Le imbarcazioni di salvataggio possono essere sistemate su più di un ponte purché siano prese adatte disposizioni per evitare che le imbarcazioni di salvataggio di un ponte inferiore siano ostacolate da quelle collocate su un ponte superiore.

d. Le imbarcazioni di salvataggio, e le zattere di salvataggio per le quali sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, non devono essere collocate ai masconi della nave. Esse devono essere sistemate in posizione tale da poterle ammainare con sicurezza, tenendo presente in modo particolare la distanza dall’elica e la sagomatura della parte poppiera dello scafo.

e. Le grue devono essere di tipo approvato e sistemate convenientemente a soddisfazione dell’Amministrazione. Esse devono essere disposte su uno o più ponti in modo che le imbarcazioni di salvataggio sistemate sotto di esse possano essere sicuramente messe in mare senza venire ostacolate dalla manovra di altre grue.

f. Le grue devono essere:

(i)
del tipo abbattibile o a gravità per la manovra di imbarcazioni di salvataggio di peso non superiore a 2.300 chilogrammi (2 e ¼ tonnellate inglesi) nelle loro condizioni di messa in mare senza passeggeri
(ii)
del tipo a gravità per la manovra di imbarcazioni di salvataggio di peso superiore a 2.300 chilogrammi (2 e ¼ tonnellate inglesi) nelle loro condizioni di messa in mare senza passeggeri.

g. Le grue, i tiranti dei paranchi, i bozzelli e tutti gli altri meccanismi devono essere di robustezza tale che le imbarcazioni di salvataggio possano essere messe fuori e ammainate dal personale addetto alla loro manovra sicuramente, a completo carico, con tutte le persone e dotazioni, con nave sbandata di 15 gradi da un lato o dall’altro e con 10 gradi d’angolo di assetto.

h. Scivoli od altri adatti dispositivi devono essere provveduti per facilitare la messa in mare delle imbarcazioni di salvataggio con uno sbandamento trasversale di 15 gradi.

i. Vi devono essere mezzi adatti per fare accostare le imbarcazioni di salvataggio ai fianchi della nave e mantenerle accostate per permettere, in modo sicuro, l’imbarco delle persone.

j. Le imbarcazioni di salvataggio e le imbarcazioni di emergenza richieste dalla Regola 27 del presente Capitolo devono avere i tiranti dei paranchi in cavo metallico e verricelli di tipo approvato. I verricelli delle imbarcazioni di emergenza devono essere capaci di ricuperare rapidamente tali imbarcazioni. Eccezionalmente, l’Am-ministrazione può permettere la sistemazione di tiranti dei paranchi in cavo di manilla o di altro materiale approvato, con o senza verricelli (ad eccezione delle imbarcazioni di emergenza che devono essere servite da verricelli che permettano il loro rapido ricupero), quando essa consideri adeguati i tiranti in cavo di manilla o di altro materiale approvato.

k. Alla draglia di collegamento delle grue devono essere fissati almeno due penzoli di salvataggio, ed i tiranti dei paranchi ed i penzoli di salvataggio devono essere di lunghezza sufficiente a raggiungere l’acqua anche quando la nave è alla minima immersione di navigazione ed è sbandata di 15 gradi da uno o dall’altro lato. 1 bozzelli inferiori dei paranchi devono avere un anello adatto o una lunga maglia per incocciarli ai ganci di sospendita della imbarcazione, a meno che non sia installato un sistema di sganciamento di tipo approvato.

l. Se vi sono dei dispositivi a energia meccanica per il ricupero delle imbarcazioni di salvataggio, vi devono anche essere degli efficienti dispositivi a mano. Se le imbarcazioni di salvataggio sono ricuperate, a mezzo dei paranchi, con energia meccanica, vi devono essere dei dispositivi di sicurezza che interrompano automaticamente l’energia meccanica prima che le grue urtino contro gli arresti di fine corsa per impedire uno sforzo eccessivo ai cavi di metallo dei paranchi e alle grue stesse.

m. Le imbarcazioni di salvataggio sospese alle grue devono avere i paranchi pronti all’uso e devono essere presi provvedimenti per poter liberare rapidamente, non però necessariamente con simultaneità, le imbarcazioni dai paranchi. I punti di attacco delle imbarcazioni di salvataggio ai paranchi devono essere di altezza tale, sopra il bordo, da assicurare che le imbarcazioni siano stabili quando vengano ammainate.

n.
(i) Le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali che non sono viaggi internazionali brevi, e che hanno imbarcazioni di salvataggio e zattere di salvataggio in conformità alle prescrizioni del comma (i), lettera b, Regola 27 del presente Capitolo, devono avere dei dispositivi di tipo approvato per la messa in mare del numero di zattere di salvataggio che, unitamente alle imbarcazioni di salvataggio, devono, in conformità a tale comma, poter accogliere tutte le persone a bordo. Tali dispositivi devono essere in numero sufficiente, a parere dell’Amministrazione, per permettere la messa in mare di dette zattere, con tutte le persone che sono autorizzate ad accogliere, in non più di 30 minuti in condizioni di tempo favorevoli, e devono, per quanto possibile, essere distribuiti egualmente su ciascun lato della nave. In ogni caso, non deve mai esservi meno di uno di questi dispositivi per ciascun lato della nave. Non è comunque necessario che tali dispositivi esistano anche per le zattere di salvataggio addizionali prescritte, per il 25 per cento di tutte le persone a bordo, dal comma (ii), lettera b, Regola 27 del presente Capitolo, ma quando uno di questi dispositivi esiste a bordo, tutte le zattere di salvataggio portate in relazione a tale comma devono essere di tipo che permetta di poterle mettere in mare con tale dispositivo;
(ii)
per le navi da passeggeri adibite a viaggi internazionali brevi il numero dei dispositivi di tipo approvato, per la messa in mare delle zattere di salvataggio, che devono esistere a bordo, sarà stabilito a discrezione dell’Amministrazione. Il numero delle zattere di salvataggio servito da ciascuno di tali dispositivi non deve essere superiore al numero delle zattere che, a parere dell’Amministrazione, possono essere messe in mare, con tutte le persone che sono autorizzate ad accogliere, in non più di 30 minuti in condizioni di tempo favorevoli.
Regola 30 Illuminazione dei ponti, delle imbarcazioni di salvataggio, delle zattere di salvataggio, ecc.

a. Un sistema di illuminazione elettrica, od altro sistema equivalente, sufficiente per soddisfare le esigenze della sicurezza, deve essere installato in tutte le parti di una nave da passeggeri e particolarmente sopra i ponti sui quali sono sistemate le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio.

La sorgente autonoma di energia elettrica d’emergenza prescritta dalla Regola 25 del Capitolo II deve essere capace di alimentare, quando necessario, questo sistema di illuminazione e così pure l’illuminazione prescritta dai comma (ii) della lettera a (ii), (iii) della lettera b, Regola 19 del presente Capitolo.

b. L’uscita da ogni compartimento principale occupato dai passeggeri o dall’equi-paggio deve essere illuminata continuamente con una lampada di emergenza. L’alimentazione di queste lampade d’emergenza deve poter essere fornita dalla sorgente autonoma di energia elettrica d’emergenza indicata nella lettera a della presente Regola nel caso che venga a mancare quella dell’impianto elettrogeno principale della nave.

Regola 31 Personale per le imbarcazioni e zattere di salvataggio

a. Un ufficiale di coperta o un marittimo abilitato deve essere posto al comando di ogni imbarcazione di salvataggio, e deve essere designato anche un supplente. La persona al comando deve avere la lista dell’equipaggio dell’imbarcazione di salvataggio e deve assicurarsi che le persone ai suoi ordini conoscano i diversi incarichi loro assegnati.

b. Ad ogni motoscafo di salvataggio deve essere assegnata una persona capace di condurre il motore.

c. Ad ogni imbarcazione di salvataggio dotata di apparecchio radiotelegrafico e di proiettore deve essere assegnata una persona capace di far funzionare tali apparecchi.

d. Ad ogni zattera di salvataggio deve essere assegnata una persona pratica del suo maneggio e manovra, ad eccezione di quelle delle navi adibite a viaggi internazionali brevi quando l’Amministrazione ritiene che ciò non è possibile.

Regola 32 Marittimi abilitati

a. Su tutte le navi da passeggeri vi deve essere, per ciascuna imbarcazione di salvataggio messa a bordo conformemente alle prescrizioni del presente Capitolo, un numero di marittimi abilitati non minore di quello previsto dalla seguente tabella:

Capacità massima prescritta per imbarcazione

Numero minimo dei marittimi abilitati

meno di 41 persone da 41 a 61 persone da 62 a 85 persone oltre 85 persone

2 3 4 5

b. La designazione dei marittimi abilitati per ciascuna imbarcazione di salvataggio è lasciata alla discrezione del comandante.

c. Il certificato d’idoneità per marittimo abilitato deve essere rilasciato con l’autorizzazione dell’Amministrazione. Per ottenere questo certificato il candidato deve provare che è stato istruito in tutte le operazioni inerenti alla messa in mare delle imbarcazioni e degli altri mezzi di salvataggio, nonché all’uso dei remi e dei mezzi di propulsione meccanica; di possedere la conoscenza pratica della manovra delle imbarcazioni e degli altri mezzi di salvataggio, ed inoltre, di essere capace di comprendere e di eseguire gli ordini relativi a tutti i mezzi di salvataggio in genere.

Regola 33 Apparecchi galleggianti

a. Nessun tipo di apparecchio galleggiante può essere approvato se non soddisfa alle seguenti condizioni:

(i)
deve avere dimensioni e robustezza tali da poter essere lanciato in mare dal punto in cui è sistemato senza subire danni;
(ii)
non deve pesare più di 180 chilogrammi (400 libbre inglesi), a meno che non siano installati adatti dispositivi, a soddisfazione dell’Amministrazione, tali da permetterne la messa in mare senza sollevarlo a braccia;
(iii)
deve essere di materiale e costruzione approvati;
(iv)
deve essere utilizzabile e stabile, qualunque sia la faccia con cui galleggia;
(v)
le casse d’aria o equivalenti dispositivi di insommergibilità devono essere fissati il più vicino possibile ai lati dell’apparecchio e tale insommergibilità non deve dipendere da insufflazione;
(vi)
deve essere munito di una barbetta ed avere un cavetto a festoni solidamente attaccato attorno al lato esterno.

b. Il numero delle persone per cui un apparecchio galleggiante è autorizzato, deve essere il minore dei due numeri ottenuti come segue:

(i)
dividendo per 14,5 il numero di chilogrammi (o per 32 il numero di libbre inglesi) di ferro che è capace di sostenere in acqua dolce; oppure
(ii)
accertando il numero di piedi che misura il perimetro dell’apparecchio (i piede = centimetri 30,5).
Regola 34 Numero dei salvagente anulari

Il numero minimo di salvagente anulari di cui deve essere munita una nave da passeggeri è dato dalla seguente tabella:

Lunghezza della nave in metri:

Lunghezza della nave in piedi:

Numero minimo dei salvagente anulari

meno di 61 61 e meno di 122 122 e meno di 183 183 e meno di 244 244 e più

meno di 200 200 e meno di 400 400 e meno di 600 600 e meno di 800 800 e più

  8 12 18 24 30


  Parte C Per le sole navi da carico

Regola 35 Numero e capacità delle imbarcazioni di salvataggio e zattere di salvataggio
a.
(i) Le navi da carico, ad eccezione delle navi cisterna lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate, navi—fattoria baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, devono avere, da ciascun lato, delle imbarcazioni di salvataggio di capacità totale sufficiente ad accogliere tutte le persone a bordo, ed inoltre devono avere delle zattere di salvataggio sufficienti per la metà del numero totale di queste persone. Tuttavia, nel caso che tali navi da carico siano adibite a viaggi internazionali tra Paesi limitrofi vicini, l’Amministrazione, se è convinta che le condizioni del viaggio sono tali da rendere non necessaria o non ragionevole l’obbligatorietà di tali zattere di salvataggio, può esentare da tale obbligo navi singole o classi di navi;
(ii)
le navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate devono avere, da ciascun lato, delle imbarcazioni di salvataggio di capacità totale sufficiente ad accogliere tutte le persone a bordo.
b.
(i) Le navi—fattoria baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e le navi che trasportano le persone su di esse impiegate in tali industrie, devono avere:
1.
imbarcazioni di salvataggio, da ciascun lato, di capacità totale sufficiente per la metà del numero totale delle persone a bordo.
L’Amministrazione può tuttavia permettere la sostituzione di imbarcazioni di salvataggio con zattere di salvataggio della stessa capacità complessiva purché il numero delle imbarcazioni di salvataggio, per ciascun lato della nave, non sia mai inferiore a quello sufficiente ad accogliere il 37,5 per cento di tutte le persone a bordo;
2.
zattere di salvataggio di capacità totale sufficiente per accogliere la metà di tutte le persone a bordo. Se sulle navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce non è praticamente possibile sistemare imbarcazioni di salvataggio che soddisfino pienamente alle prescrizioni del presente Capitolo, l’Amministrazione può permettere la sistemazione di altre imbarcazioni purché siano di capacità non inferiore a quella prescritta dalla presente Regola ed abbiano almeno la galleggiabilità e le dotazioni prescritte, dal presente Capitolo, per le imbarcazioni di salvataggio;
(ii)
Le navi impiegate come navi-fattorie baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano le persone sul di esse impiegate in tali industrie, devono avere due imbarcazioni – una per ciascun lato – da usare in caso di emergenza. Tali imbarcazioni devono essere di un tipo approvato e non devono superare la lunghezza di metri 8,5 (28 piedi). Esse possono essere calcolate ai fini della presente lettera purché soddisfino in pieno alle prescrizioni stabilite dal presente Capitolo per le imbarcazioni di salvataggio, e calcolate anche ai fini della Regola 8 purché soddisfino in pieno anche alle prescrizioni della Regola 9 e, quando è il caso, a quelle della Regola 14. Esse devono essere tenute pronte per l’uso immediato quando la nave è in navigazione. Sulle navi in cui le prescrizioni della lettera g, Regola 36 sono soddisfatte a mezzo di dispositivi fissati ai fianchi delle imbarcazioni di salvataggio, non è necessario che tali dispositivi siano fissati alle due imbarcazioni sistemate per soddisfare alle prescrizioni della presente Regola.

c. Le navi cisterna di stazza lorda o superiore a 3.000 tonnellate devono avere non meno di quattro imbarcazioni di salvataggio. Due imbarcazioni di salvataggio devono essere sistemate nella parte poppiera e due a mezzo nave, ad eccezione delle navi cisterna che non hanno sovrastrutture centrali, sulle quali tutte le imbarcazioni devono essere sistemate nella parte poppiera.

Tuttavia, quando su una nave cisterna che non abbia sovrastrutture centrali non sia possibile sistemare quattro imbarcazioni di salvataggio nella parte poppiera, l’Amministrazione può permettere che vi sia una sola imbarcazione di salvataggio per ciascun lato della nave, purché:

(i)
tali imbarcazioni non siano di lunghezza superiore a m. 8 (26 piedi);
(ii)
tali imbarcazioni siano sistemate il più a proravia possibile, ed almeno tanto a proravia che l’estremità poppiera di ciascuna imbarcazione si trovi ad una lunghezza e mezza dell’imbarcazione stessa a proravia dell’elica;
(iii)
tali imbarcazioni siano sistemate vicino al livello del mare per quanto possibile e prudente;
(iv)
siano inoltre sistemate zattere di salvataggio sufficienti per almeno la metà del numero totale delle persone a bordo.
Regola 36 Grue e dispositivi per la messa a mare

a. Sulle navi da carico le imbarcazioni di salvataggio e le zattere di salvataggio devono essere sistemate a soddisfazione dell’Amministrazione.

b. Tutte le imbarcazioni di salvataggio devono essere sospese a una coppia separata di grue.

c. Le imbarcazioni di salvataggio, e le zattere di salvataggio per le quali sono prescritti dispositivi di tipo approvato per la messa in mare, non devono essere sistemate ai masconi della nave. Esse devono essere sistemate in posizione tale da poterle ammainare con sicurezza, tenendo presente in modo particolare la distanza dall’elica e la sagomatura della parte poppiera dello scafo cercando, per quanto possibile, che possano essere messe in mare lungo la parte verticale dei fianchi della nave.

d. Le grue devono essere di tipo approvato e sistemate convenientemente a soddisfazione dell’Amministrazione.

e. Sulle navi cisterna di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate navifattorie baleniere, navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e navi che trasportano il personale su di esse impiegato in tali industrie, tutte le grue devono essere del tipo a gravità.

Sulle altre navi le grue devono essere come segue:

(i)
del tipo abbattibile o a gravità per la manovra di imbarcazioni di salvataggio di peso non superiore a 2.300 chilogrammi (2 e ¼ tonnellate inglesi) nelle loro condizioni di messa in mare senza passeggeri;
(ii)
del tipo a gravità per la manovra di imbarcazioni di salvataggio di peso superiore a 2.300 chilogrammi (2 e ¼ tonnellate inglesi) nelle loro condizioni di messa in mare senza passeggeri.

f. Le grue, i tiranti dei paranchi, i bozzelli e tutti gli altri meccanismi devono essere di robustezza tale che le imbarcazioni di salvataggio possono essere messe fuori e ammainate dal personale addetto alla loro manovra sicuramente, a completo carico, con tutte le persone e dotazioni, con nave sbandata di 15 gradi da un lato o dall’altro e con 10 gradi di angolo di assetto.

g. Scivoli od altri adatti dispositivi devono essere provveduti per facilitare la messa in mare delle imbarcazioni di salvataggio con uno sbandamento trasversale di 15 gradi.

h. Vi devono essere mezzi adatti per fare accostare le imbarcazioni di salvataggio ai fianchi della nave e mantenerle accostate per permettere, in modo sicuro, l’imbarco delle persone.

i. Le imbarcazioni di salvataggio e le imbarcazioni di emergenza richieste dal comma (ii), lettera b, Regola 35 del presente Capitolo devono avere i tiranti dei paranchi in cavo metallico e verricelli di tipo approvato. I verricelli delle imbarcazioni di emergenza devono essere capaci di ricuperare rapidamente tali imbarcazioni. Eccezionalmente, l’Amministrazione può permettere la sistemazione di tiranti dei paranchi in cavo di manilla o di altro materiale approvato, con o senza verricelli (ad eccezione delle imbarcazioni di emergenza che devono essere servite da verricelli che permettano il loro rapido ricupero), quando essa consideri adeguati i tiranti in cavo di manilla o di altro materiale approvato.

j. Alla draglia di collegamento delle grue devono essere fissati almeno due penzoli di salvataggio, ed i tiranti dei paranchi ed i penzoli di salvataggio devono essere di lunghezza sufficiente a raggiungere l’acqua anche quando la nave è alla minima immersione di navigazione ed è sbandata di 15 gradi da uno o dall’altro lato. I bozzelli inferiori dei paranchi devono avere un anello adatto o una lunga maglia per incocciarli ai ganci di sospendita della imbarcazione, a meno che non sia installato un sistema di sganciamento di tipo approvato.

k. Se vi sono dei dispositivi a energia meccanica per il ricupero delle imbarcazioni di salvataggio, vi devono anche essere degli efficienti dispositivi a mano. Se le imbarcazioni di salvataggio sono ricuperate, a mezzo dei paranchi, con energia meccanica, vi devono essere dei dispositivi di sicurezza che interrompano automaticamente l’energia meccanica prima che le grue urtino contro gli arresti di fine corsa per impedire uno sforzo eccessivo ai cavi di metallo dei paranchi e alle grue stesse.

l. Le imbarcazioni di salvataggio devono avere i paranchi pronti all’uso e devono essere presi provvedimenti per poter liberare rapidamente, non però necessariamente con simultaneità, le imbarcazioni dai paranchi. I punti di attacco delle imbarcazioni di salvataggio ai paranchi devono essere di altezza tale, sopra il bordo, da assicurare che le imbarcazioni siano stabili quando vengono ammainate.

m. Le navifattorie baleniere, le navi adibite alla trasformazione o conservazione del pesce e le navi che trasportano le persone su di esse impiegate in tali industrie, che hanno imbarcazioni di salvataggio e zattere di salvataggio in conformità alle prescrizioni del comma (i) (2), lettera b, Regola 35, non è necessario che siano provvedute di dispositivi di tipo approvato per la messa in mare delle zattere di salvataggio, ma tali dispositivi devono esservi, in numero sufficiente a giudizio dell’Amministrazione, per permettere che le zattere di salvataggio portate in conformità al comma (i) (1) di tale paragrafo siano messe in mare, con tutte le persone che sono autorizzate ad accogliere, in non più di 30 minuti in condizioni di tempo favorevoli. Tali dispositivi di tipo approvato per la messa in mare devono, per quanto possibile, essere distribuiti egualmente su ciascun lato della nave. Tutte le zattere di salvataggio portate da navi per le quali è richiesto un dispositivo di tipo approvato per la messa in mare, devono essere di tipo che permetta di poterle mettere in mare con tale dispositivo.

Regola 37 Numero dei salvagente anulari

Devono esservi a bordo almeno otto salvagente anulari di tipo che soddisfi alle prescrizioni della Regola 21 del presente Capitolo.

Regola 38 Illuminazione di emergenza

La illuminazione prescritta dai comma (ii) lettera a, e (ii), (iii) e lettera h, Regola 19 del presente Capitolo, deve poter essere fornita per almeno tre ore dalla sorgente elettrica di emergenza prescritta dalla Regola 26 del Capitolo 11. Sulle navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate l’Amministrazione deve assicurarsi che la illuminazione dei corridoi, scale e uscite sia tale da rendere facile l’accesso di tutte le persone a bordo ai punti di messa in mare e di sistemazione delle imbarcazioni di salvataggio e delle zattere di salvataggio.


  Capitolo IV Radiotelegrafia e radiotelefonia

  Parte A Applicazione e definizioni

Regola 1 Applicazione

a. Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica a tutte le navi alle quali si riferiscono le presenti Regole.

b. Il presente Capitolo non si applica alle navi sottoposte alla osservanza delle presenti regole quando le navi stesse si trovano in navigazione nelle acque dei Grandi Laghi dell’America del Nord, comprese le acque che li collegano e le acque loro tributarie limitate all’Est dall’uscita inferiore della chiusa di St. Lambert a Montreal, nella provincia di Quebec, Canada1.

c. Nessuna delle disposizioni del presente Capitolo può impedire ad una nave o ad un natante di salvataggio in pericolo di impiegare tutti i mezzi a sua disposizione per richiamare l’attenzione, segnalare la propria posizione e ottenere soccorso.


1 Tali navi, ai fini della sicurezza, sono sottoposte a speciali prescrizioni relative alla radio. Dette prescrizioni sono attualmente contenute nell’Accordo fra il Canada e gli Stati Uniti d’America del 1952, intitolato «Sicurezza sui grandi Laghi per mezzo della Radio».

Regola 2 Termini o definizioni

Ai fini dell’applicazione del presente Capitolo alle espressioni che seguono dovrà darsi il significato appresso indicato. A tutte le altre espressioni usate nel presente Capitolo e che sono anche definite nel Regolamento delle Radiocomunicazioni dovrà attribuirsi lo stesso significato dato loro dal detto Regolamento:

a. «Regolamento delle Radiocomunicazioni» indica il Regolamento delle Radiocomunicazioni annesso, o considerato come annesso, alla più recente Convenzione Internazionale delle Telecomunicazioni che può essere in vigore in qualsiasi periodo di tempo.

b. «Auto—allarme radiotelegrafico» indica un ricevitore automatico di allarme che entra in azione quando eccitato da un segnale radiotelegrafico di allarme e che è di tipo approvato.

c. «Ufficiale Radiotelegrafista» indica una persona titolare almeno di un certificato di operatore radiotelegrafista di prima o di seconda classe conforme alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni, che disimpegna servizio presso una stazione radiotelegrafica di una nave munita di tale stazione in conformità alle disposizioni della Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo.

d. «Operatore radiotelefonista» indica una persona titolare di un certificato conforme alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni.

e. «Installazione esistente» indica:

(i)
un impianto totalmente installato a bordo di una nave prima della data di entrata in vigore della presente Convenzione, indipendentemente dalla data in cui ha effetto l’accettazione da parte dell’Amministrazione interessata;
(ii)
una installazione parzialmente montata a bordo di una nave prima della entrata in vigore della presente Convenzione ed il cui comportamento consiste di parti installate a sostituzione di parti identiche, ovvero di parti conformi alle prescrizioni del presente Capitolo.

f. «Installazioni nuove» indica qualsiasi installazione che non sia una installazione esistente.

Regola 3 Stazione radiotelegrafica

Le navi passeggeri di qualsiasi tonnellaggio e le navi da carico di stazza lorda eguale o superiore a 1.600 tonnellate, salvo i casi di esenzione previsti dalla Regola 5 del presente Capitolo, devono essere dotate di una stazione radiotelegrafica rispondente alle prescrizioni delle Regole 8 e 9 del presente Capitolo.

Regola 4 Stazione radiotelefonica

Le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 300 tonnellate, ma inferiori a 1.600 tonnellate, se non sono dotate di una stazione radiotelegrafica rispondente alle prescrizioni delle Regole 8 e 9 del presente Capitolo, devono essere dotate di una stazione radiotelefonica rispondente alle prescrizioni delle Regole 14 e 15 del presente Capitolo, salvo se non ne sono esentate dalla Regola 5 del presente Capitolo.

Regola 5 Esenzioni delle prescrizioni delle Regole 3 e 4

a. I Governi contraenti ritengono che sia molto desiderabile non scostarsi dall’applicazione delle Regole 3 e 4 del presente Capitolo, tuttavia l’Amministrazione può concedere a singole navi da passeggeri o navi da carico, esenzioni di carattere parziale e/o condizionate o l’esenzione totale, dalle prescrizioni delle Regole 3 e 4 del presente Capitolo.

b. Le esenzioni previste alla lettera a della presente Regola devono essere concesse soltanto a navi adibite a viaggi nel corso dei quali la distanza massima dalla costa, la lunghezza dei viaggi stessi, l’assenza di pericoli abituali della navigazione e le altre condizioni che riguardano la sicurezza, sono tali da rendere non giustificata o non necessaria la completa applicazione della Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo. Nel caso le Amministrazioni decidessero di accordare o meno esenzioni a navi singole, dovranno considerare le conseguenze che tali esenzioni possono avere sull’efficienza generale del servizio di soccorso per la sicurezza di tutte le navi. Le Amministrazioni dovrebbero tenere presente la opportunità di esigere che le navi che sono esonerate dalle prescrizioni della Regola 3 del presente Capitolo, siano munite di una stazione radiotelefonica rispondente alle prescrizioni delle Regole 14 e 15 del presente Capitolo, come condizione per il rilascio della suddetta esenzione.

c. Ogni Amministrazione deve presentare all’organizzazione, appena possibile, dopo il 1° gennaio di ciascun anno, un rapporto indicante tutte le esenzioni accordate in virtù delle lettere a e b della presente Regola nel corso dell’anno solare precedente, spiegando i motivi per i quali le esenzioni stesse sono state accordate.


  Parte B Servizio d’ascolto

Regola 6 Servizio d’ascolto radiotelegrafico

a. Ogni nave che, in conformità alla Regola 3 o della Regola 4 del presente Capitolo, è dotata di una stazione radiotelegrafica, deve avere a bordo, durante la navigazione, almeno un ufficiale radiotelegrafista o, se non è munita di auto—allarme radiotelegrafico, deve, assicurare, salvo le disposizioni della lettera b della presente Regola, un servizio di ascolto permanente sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia o un altoparlante.

b. Ogni nave da passeggeri, che in conformità alla Regola 3 del presente Capitolo, è dotata di una stazione radiotelegrafica, deve assicurare, se munita di auto—allarme radiotelegrafico, salvo le disposizioni della lettera d della presente Regola, durante la navigazione, un servizio d’ascolto sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia od un altoparlante, come segue:

(i)
se trasporta o è autorizzata a trasportare non più di 250 passeggeri: un totale di almeno 8 ore d’ascolto giornaliere;
(ii)
se trasporta o è autorizzata a trasportare più di 250 passeggeri o compie un viaggio fra due porti consecutivi, la cui durata superi 16 ore: un totale di almeno 16 ore d’ascolto giornaliere. In questo caso deve avere a bordo almeno due ufficiali radiotelegrafisti;
(iii)
se trasporta o è autorizzata a trasportare più di 250 passeggeri e compia un viaggio fra due porti consecutivi di durata inferiore a 16 ore: un totale di almeno 8 ore d’ascolto giornaliere.
c.
(i) Ogni nave da carico che, conformemente alla Regola 3 del presente Capitolo è dotata di una stazione radiotelegrafica, se munita di auto—allarme radiotelegrafico, deve, salvo le disposizioni del paragrafo d della presente Regola, mentre è in navigazione, assicurare un servizio d’ascolto sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia o un altoparlante, per un totale di almeno 8 ore al giorno. Tuttavia, per le navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 1.600 tonnellate, ma inferiore a 3.500 tonnellate, l’Amministrazione può permettere la limitazione delle ore di ascolto a un totale non inferiore a 2 ore giornaliere per un periodo di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione;
(ii)
ogni nave da carico di stazza lorda uguale o superiore a 300 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, se munita di stazione radiotelegrafica in conformità alla Regola 4 del presente Capitolo, se dotata di auto—allarme radiotelegrafico, deve assicurare, salvo le disposizioni del paragrafo d della presente Regola, durante la navigazione, un servizio di ascolto sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso per mezzo di un ufficiale radiotelegrafista che usi una cuffia od un altoparlante durante i periodi che saranno stabiliti dall’Amministrazione. Le Amministrazioni devono tuttavia considerare la opportunità di prescrivere tutte le volte che è possibile, un servizio di ascolto di almeno 8 ore giornaliere in totale.

d. Durante il periodo di servizio d’ascolto che, in conformità della presente Regola, un ufficiale radiotelegrafista deve effettuare sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso, l’ufficiale radiotelegrafista può sospendere tale ascolto per il tempo in cui egli è occupato nel traffico su altre frequenze o in altri importanti doveri inerenti al suo servizio, ma soltanto se non è praticamente possibile l’ascolto con cuffia a due padiglioni autonomi o con altoparlante. Il servizio di ascolto deve essere sempre assicurato da un ufficiale radiotelegrafista a mezzo cuffia o altoparlante durante i periodi di silenzio prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.

e. Su tutte le navi dotate di auto—allarme radiotelegrafico, questo apparato deve restare in funzione mentre la nave è in navigazione ogni qualvolta non venga effettuato il servizio di ascolto previsto nelle lettere b, c e d della presente Regola e, quando possibile, durante le operazioni radiogoniometriche.

f. È opportuno che i periodi di ascolto previsti nella presente Regola, compresi quelli fissati dall’Amministrazione, siano mantenuti preferibilmente durante i periodi prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per il servizio radiotelegrafico.

Regola 7 Servizi d’ascolto radiotelefonico

a. Ogni nave che conformemente alla Regola 4 del presente Capitolo è dotata di una stazione radiotelefonica, deve avere a bordo, per ragioni di sicurezza, almeno un operatore radiotelefonista (che può essere il comandante, un ufficiale od un membro dell’equipaggio che possieda soltanto un certificato per la radiotelefonia) e, salvo le disposizioni del paragrafo b della presente Regola, deve assicurare durante la navigazione, un servizio di ascolto continuo sulla frequenza radiotelefonica di soccorso a mezzo di altoparlante o di altro sistema appropriato ubicato nel posto della nave dal quale usualmente viene diretta la navigazione.

b. L’ascolto può essere interrotto:

(i)
quando l’apparecchio ricevente viene utilizzato per traffico su un’altra frequenza e non è disponibile un secondo ricevitore oppure
(ii)
quando, a giudizio del comandante, le condizioni sono tali che il servizio di ascolto comprometterebbe la sicurezza della navigazione della nave.

È opportuno che il servizio d’ascolto comunque, sia mantenuto, per quanto possibile, durante i periodi di silenzio prescritti dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.


  Parte C Requisiti tecnici

Regola 8 Stazioni radiotelegrafiche

a. La stazione radiotelegrafica deve essere sistemata in modo da evitare che dannose interferenze prodotte da disturbi estranei di origine meccanica o altro impediscano la buona ricezione dei segnali radio.

La stazione deve essere sistemata nel posto più alto possibile della nave in modo da assicurare il massimo grado di sicurezza.

b. Il locale della stazione radiotelegrafica deve essere di dimensioni sufficienti e deve avere una ventilazione adeguata a consentire il buon funzionamento delle installazioni radiotelegrafiche, principali e di riserva, esso non deve essere utilizzato per qualsiasi altro scopo che possa ostacolare il funzionamento della stazione radiotelegrafica.

c. La cabina di almeno uno degli ufficiali radiotelegrafisti deve essere ubicata quanto più vicino possibile al locale della stazione radiotelegrafica. Su navi nuove tale cabina non deve trovarsi nell’interno del locale della stazione radiotelegrafica.

d. Un efficiente mezzo di comunicazione bilaterale per la chiamata e la conservazione dovrà essere installato, indipendente da quello principale della nave, fra il locale della stazione radiotelegrafica ed il ponte di Comando e qualsiasi altro eventuale posto da cui la nave viene governata.

e. L’installazione radiotelegrafica deve essere sistemata in posizione tale da restare protetta dai dannosi effetti dell’acqua o da eccessi di temperatura. Essa deve essere prontamente accessibile sia per l’uso immediato in caso di pericolo che per riparazione.

f. Deve essere provveduto un orologio di sicuro funzionamento con quadrante di diametro non inferiore a centimetri 12,5 (5 pollici) con lancetta centrale conta-secondi, il quadrante deve essere marcato in modo da indicare i periodi di silenzio prescritti per il servizio radiotelegrafico dal Regolamento delle Radiocomunicazioni. Tale orologio deve essere solidamente fissato nel locale della stazione radiotelegrafica in posizione tale che l’intero quadrante possa essere facilmente osservato e con precisione dall’ufficiale radiotelegrafista dal suo posto di lavoro e dalla posizione di prova del ricevitore dell’auto—allarme radiotelegrafico.

g. Il locale della stazione radiotelegrafica deve essere munito di impianto di illuminazione di emergenza di funzionamento sicuro, consistente in una lampada elettrica installata permanentemente in modo da fornire una soddisfacente illuminazione degli organi di comando e di controllo della installazione principale e di riserva radiotelegrafica come pure dell’orologio prescritto dalla lettera f della presente Regola. Nelle installazioni nuove tale lampada, se è alimentata dalla sorgente di energia di riserva prescritta dal comma (iii), lettera a, Regola 9 del presente Capitolo, deve essere comandata da commutatori sistemati vicino all’ingresso principale del locale della stazione radiotelegrafica, nonché sul posto di lavoro dell’ufficiale radiotelegrafista a meno che la sistemazione del locale della stazione radiotelegrafica non lo richieda. Tali commutatori devono essere provvisti di chiare iscrizioni che indichino il loro scopo.

h. Deve essere provveduta e conservata nel locale della stazione radiotelegrafica una lampada elettrica portatile per ispezione, alimentata dalla sorgente d’energia di riserva prescritta dal comma (iii), lettera a, Regola 9 del presente Capitolo, munita di cavo flessibile di adeguata lunghezza, oppure una lampada portatile a pila.

i. La stazione radiotelegrafica deve essere dotata di quelle parti di ricambio, utensili e apparecchi per misure che permettano di mantenere la stazione radiotelegrafica in piena efficienza di funzionamento durante la navigazione. L’equipaggiamento necessario per le misure di controllo deve comprendere un volmetro per corrente alternata e continua ed un ohmetro.

j. Se esiste un locale separato per la stazione radiotelegrafica di emergenza si deve applicare anche a tale locale le prescrizioni delle lettere d, c. g ed h della presente Regola.

Regola 9 Installazioni radiotelegrafiche
Regola 10 Auto—allarmi radiotelegrafici

a. Qualsiasi auto—allarme radiotelegrafico installato dopo l’entrata in vigore della presente Convenzione, deve rispondere ai seguenti requisiti minimi:

(i)
in assenza di disturbi di qualsiasi specie, esso deve poter essere messo in azione, senza regolazione manuale, da qualsiasi segnale di allarme radiotelegrafico, trasmesso sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso, da una qualsiasi stazione costiera, da un trasmettitore di emergenza di una nave o di natante di salvataggio, funzionanti conformemente a quanto prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, purché la tensione del segnale all’ingresso del ricevitore sia superiore a 100 microvolt ed inferiore a 1 volt;
(ii)
in assenza di disturbi di qualsiasi specie, esso deve essere messo in azione da tre o quattro linee consecutive quando la durata delle linee varia tra 3,5 secondi ed un valore quanto più prossimo possibile ai 6 secondi e la durata dell’intervallo varia tra 1,5 secondi ed il valore più piccolo possibile, preferibilmente non maggiore di 10 millisecondi;
(iii)
non deve essere messo in azione da disturbi atmosferici o da altro segnale che non sia il segnale di allarme radiotelegrafico, purché i segnali ricevuti non costituiscano in realtà un segnale compreso nei limiti di tolleranza indicati nel comma (ii);
(iv)
la selettività dell’auto—allarme radiotelegrafico deve essere tale da determinare una sensibilità praticamente uniforme entro una banda di larghezza non inferiore a 4 Kc/s o non superiore a 8 Kc/s da ciascun lato della frequenza radiotelegrafica di soccorso, e da determinare al di fuori di tali bande una sensibilità decrescente quanto più rapidamente possibile secondo quando consentono le migliori regole della tecnica;
(v)
se possibile, l’auto—allarme radiotelegrafico, nel caso di disturbi atmosferici e di interferenze da parte di qualsiasi altro segnale, deve potersi regolare automaticamente in modo che entro un periodo di tempo ragionevolmente breve si avvicini alle condizioni in cui il segnale di allarme radiotelegrafico può essere distinto il più prontamente possibile;
(vi)
quando l’apparecchio è messo in azione da un segnale di allarme radiotelegrafico o in caso di avaria dell’apparecchio stesso, l’auto—allarme radiotelegrafico deve provocare un segnale di avvertimento continuo, udibile nella stazione radiotelegrafica, nella cabina dell’ufficiale radiotelegrafista e sul ponte di comando. Se possibile, il segnale di avvertimento deve essere emesso anche in caso di avaria di qualsiasi parte dell’intero impianto del ricevitore d’allarme. Per fare cessare tale segnale di avvertimento deve essere previsto un solo interruttore da installare nel locale della stazione radiotelegrafica;
(vii)
ai fini delle prove periodiche dell’auto—allarme radiotelegrafico, l’apparecchiatura deve includere un generatore regolato in precedenza sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso ed un dispositivo di manipolazione che permetta di produrre un segnale d’allarme radiotelegrafico di tensione minima come indicato nel comma (i). Deve pure essere provveduto un mezzo per l’inserimento di una cuffia per l’ascolto dei segnali ricevuti dall’auto—allarme radiotelegrafico;
(viii) l’auto—allarme radiotelegrafico deve essere capace di sopportare condizioni di vibrazione, umidità, e variazioni di temperatura equivalenti alle difficili condizioni che incontra una nave in navigazione e deve poter continuare a funzionare in tali condizioni.

b. Prima di approvare un nuovo tipo di auto—allarme radiotelegrafico, l’Amministrazione interessata deve assicurarsi, con prove pratiche di collaudo eseguite in condizioni di funzionamento equivalenti a quello di esercizio, che l’apparecchio sia conforme alle prescrizioni della lettera a.

c. Sulle navi dotate di auto—allarme radiotelegrafico l’ufficiale radiotelegrafista, mentre la nave è in navigazione deve provare l’efficienza dell’auto—allarme almeno una volta ogni 24 ore e riferire al comandante o all’ufficiale di guardia sul ponte di comando, se l’apparecchio stesso non è in condizioni di funzionamento regolare.

d. L’ufficiale radiotelegrafista deve periodicamente controllare il buon funzionamento del ricevitore dell’auto—allarme radiotelegrafico collegato al suo aereo normale, ascoltando dei segnali e confrontandoli con uguali segnali ricevuti dall’installazione principale sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso.

e. Per quanto possibile, l’auto—allarme radiotelegrafico, quando è collegato ad un aereo non deve influire sulla precisione del radiogoniometro.

f. Gli auto—allarme radiotelegrafici che non soddisfano alle prescrizioni della lettera a della presente Regola, devono essere sostituiti da auto—allarme radiotelegrafici conformi alle prescrizioni suddette entro il termine di quattro anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.

Regola 11 Radiogoniometri

a. Il radiogoniometro prescritto dalla Regola 12 del Capitolo V deve essere efficiente e capace di ricevere segnali con il minimo livello di rumore interno e di prendere rilevamenti dai quali possono essere ricavati il rilevamento vero ed il «senso».

b. Esso deve essere capace di ricevere segnali sulle frequenze radiotelegrafiche stabilite dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per i segnali di soccorso, per la radiogoniometria e per i radiofari marittimi.

c. In assenza di disturbi, il radiogoniometro deve avere sensibilità sufficiente da permettere che siano presi accurati rilevamenti di un segnale avente un’intensità di campo anche di soli 50 microvolt per metro.

d. Per quanto possibile, il radiogoniometro deve essere sistemato in modo che la corretta determinazione dei rilevamenti sia disturbata il meno possibile da rumori di origine meccanica od altra.

e. Per quanto possibile, l’impianto dell’aereo del radiogoniometro deve essere fatto in modo che la corretta determinazione dei rilevamenti sia impedita il meno possibile dalla vicinanza di altri aerei, alberi di carico, drizze metalliche od altri grossi oggetti metallici.

f. Un’efficiente mezzo di comunicazione bilaterale per la chiamata e la conversazione dovrà essere installato tra il luogo ove è posto il radiogoniometro ed il ponte di comando.

g. Tutti i radiogoniometri al momento del loro impianto devono essere calibrati secondo le prescrizioni dell’Amministrazione. Tale calibratura deve essere verificata prendendo rilevamenti di controllo o procedendo ad una nuova calibratura ogni qualvolta siano fatte delle modifiche alla posizione di qualsiasi aereo o di qualsiasi struttura sul ponte che possono avere un effetto apprezzabile sulla precisione del radiogoniometro. I dati della calibratura devono essere verificati a intervalli annui o ad intervalli che si scostino dall’anno il meno possibile. Le calibrature e tutte le verifiche della loro esattezza devono essere annotate in un registro.

Regola 12 Impianto radiotelegrafico dei motoscafi di salvataggio

a. L’impianto radiotelegrafico prescritto dalla Regola 14 del Capitolo III deve comprendere un trasmettitore, un ricevitore ed una sorgente di energia. Esso deve essere progettato in modo che possa essere usato in caso di emergenza da persona non esperta.

b. Il trasmettitore deve essere in grado di trasmettere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso usando una classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.

Il trasmettitore deve essere anche in grado di trasmettere sulla frequenza di soccorso e di usare una classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per uso dei natanti di salvataggio nella gamma tra 4.000 Kc/s e 27.500 Kc/s.

c. Se la trasmissione modulata è prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione non inferiore al 70 per cento ed una frequenza di modulazione compresa fra i 450 ed i 1.350 cicli per secondo.

d. Oltre al tasto per la trasmissione manuale, il trasmettitore deve essere munito di un dispositivo automatico per la trasmissione dei segnali di allarme e di soccorso radiotelegrafici.

e. Sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso, il trasmettitore deve avere una portata normale minima (come definita alla lettera g, Regola 9 del presente Capitolo) di 25 miglia usando l’aereo fisso1.

f. Il ricevitore deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso e nelle classi di emissione stabilite per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.

g. La sorgente di energia deve essere costituita da una batteria di accumulatori con capacità sufficiente per alimentare il trasmettitore per 4 ore consecutive nelle condizioni normali di servizio. Se la batteria è di tipo che richiede la ricarica, devono essere forniti i mezzi adatti per poterla caricare dall’impianto elettrico della nave.

Inoltre vi devono essere i mezzi necessari per potere caricare la batteria dopo che l’imbarcazione è stata messa in acqua.

h. Quando l’energia necessaria per l’impianto radiotelegrafico e per il proiettore prescritto dalla Regola 14 del Capitolo III, è fornita dalla stessa batteria, questa deve avere una capacità sufficiente per provvedere al carico addizionale del proiettore.

i. Un aereo di tipo fisso deve essere fornito provvisto di mezzi per sostenerlo alla massima altezza possibile. Inoltre deve essere fornito, se possibile, un aereo sostenuto da un cervo volante o da un pallone.

j. Durante la navigazione l’ufficiale radiotelegrafista deve ogni settimana provare il trasmettitore utilizzando un apposito aereo fittizio e deve caricare la batteria a pieno carico qualora sia di tipo che richieda la carica.


1 In mancanza della misura dell’intensità di campo, si può ammettere che questa portata sia raggiunta se il predetto della altezza dell’aereo sul livello del mare per l’intensità di corrente nell’aereo (valore efficace) è di 10 metri—ampere.

Regola 13 Apparecchi radioelettrici portatili per natanti di salvataggio

a. L’apparecchio prescritto dalla Regola 13 del Capitolo III deve includere un trasmettitore, un ricevitore, un aereo e una sorgente di energia. Esso deve essere progettato in modo che possa essere usato in caso di emergenza da persona non esperta.

b. L’apparecchio deve essere facilmente trasportabile, a tenuta stagna e capace di galleggiare in mare e deve anche potersi gettare in mare senza che subisca danni. Gli apparecchi nuovi devono essere di peso e dimensioni quanto più ridotti possibile e devono preferibilmente poter essere utilizzati sia sulle imbarcazioni di salvataggio che sulle zattere di salvataggio.

c. Il trasmettitore deve poter trasmettere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso utilizzando una classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni nonché sulla frequenza radiotelegrafica compresa nelle bande da 4.000 Kc/s a 27.500 Kc/s, usando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per i natanti di salvataggio. Tuttavia, l’Amministrazione può permettere che il trasmettitore possa trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso usando la classe di emissione stabilita per tale frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, in sostituzione o in aggiunta alla trasmissione sulla frequenza radiotelegrafica stabilita dal suddetto Regolamento per i natanti di salvataggio nelle bande di 4.000 Kc/s a 27.500 Kc/s.

d. Se la emissione modulata è prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione non inferiore al 70 per cento e, nel caso di trasmissione radiotelegrafica, una frequenza di modulazione compresa fra i 450 ed i 1.350 cicli per secondo.

e. Oltre al tasto per la trasmissione manuale, il trasmettitore deve essere munito di un dispositivo automatico di manipolazione per la trasmissione dei segnali di allarme e di soccorso radiotelegrafico.

Se il trasmettitore è atto a trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso, esso deve essere munito di un dispositivo automatico conforme alle prescrizioni della lettera e, Regola 15 del presente Capitolo per la trasmissione del segnale di allarme radiotelefonico.

f. Il ricevitore deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelegrafica di soccorso e nelle classi di emissione stabilite per tale frequenza del Regolamento delle Radiocomunicazioni. Se il trasmettitore è atto a trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso, anche il ricevitore deve essere atto a ricevere sulla stessa frequenza e nella stessa classe di emissione stabilita per la detta frequenza dal Regolamento delle Radiocomunicazioni.

g. L’aereo deve potersi sostenere da solo o essere atto a venir sostenuto dall’albero dell’imbarcazione di salvataggio alla massima altezza possibile. È inoltre desiderabile che sia fornito, se possibile, un aereo sostenuto da un cervo volante o da un pallone.

h. Il trasmettitore deve fornire all’aereo prescritto alla lettera a della presente Regola una adeguata potenza in alta frequenza1 e deve, preferibilmente, essere alimentato da un generatore azionato a mano. Se esso è alimentato da una batteria, essa deve essere conforme alle condizioni stabilite dall’Amministrazione per assicurare che sia di tipo durevole e di adeguata capacità.

i. Durante la navigazione l’ufficiale radiotelegrafista o l’operatore radiotelefonista, a seconda dei casi, deve ogni settimana provare il trasmettitore utilizzando un apposito aereo fittizio e deve caricare la batteria a pieno carico se è di tipo che richiede la carica.

j. Ai fini della presente Regola «nuovo apparecchio» significa un apparecchio fornito ad una nave dopo la data di entrata in vigore della presente Convenzione.


1 Possono essere considerate soddisfatte le condizioni richieste dalla presente Regola quando: La potenza di entrata sull’anodo dello stadio finale è di almeno 10 Watt, oppure la potenza di uscita in alta frequenza è di almeno 2 Watt (emissione A2) sulla frequenza di 500 Kc/s in una antenna fittizia avente una resistenza effettiva di 15 ohm ed una capacità di 100 x 10–12 farad in serie. Il tasso di modulazione deve essere di almeno il 70 per cento.

Regola 14 Stazioni radiotelefoniche

a. La stazione radiotelefonica deve essere sistemata nella parte superiore della nave ed in modo da essere protetta il più possibile da disturbi che possano pregiudicare la corretta ricezione dei messaggi e segnali.

b. Vi deve essere un efficiente mezzo di comunicazione fra la stazione radiotelefonica e il ponte di comando.

c. Un orologio di sicuro funzionamento deve essere solidalmente fissato in posizione tale che l’intero quadrante possa facilmente essere osservato dal posto di lavoro radiotelefonico.

d. Deve essere previsto un sistema di illuminazione di emergenza, di funzionamento sicuro, indipendente da quello che provvede la normale illuminazione della installazione della installazione radiotelefonica e permanentemente installato in modo da fornire una soddisfacente illuminazione dei comandi di manovra della stazione radiotelegrafica, dell’orologio prescritto dal paragrafo c della presente Regola e del quadro delle istruzioni prescritte nella lettera f.

e. Se la sorgente di energia è costituita da una o più batterie, la stazione radiotelegrafica deve essere fornita di un mezzo per misurare le condizioni di carica.

f. Un quadro contenente un chiaro riassunto delle istruzioni da seguire per la procedura radiotelefonica di soccorso deve essere sistemato in posizione pienamente visibile dal posto di lavoro radiotelefonico.

Regola 15 Installazioni radiotelefoniche

a. L’installazione radiotelefonica deve comprendere un trasmettitore, un ricevitore ed una sorgente di energia.

b. Il trasmettitore deve essere capace di trasmettere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso ed almeno su un’altra frequenza nella gamma tra 1.605 Kc/s e 2.850 Kc/s usando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per tali frequenze. Nelle condizioni normali di servizio il trasmettitore deve avere una percentuale di modulazione di almeno il 70 per cento all’intensità di punta.

c.
(i) Nel caso di navi da carico di stazza lorda eguale o superiore a 500 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, il trasmettitore deve avere una portata minima normale di 150 miglia, cioè deve essere capace di trasmettere entro tale portata segnali chiaramente percettibili da nave a nave durante le ore diurne e nelle normali condizioni e circostanze1.
(Segnali chiaramente percettibili devono essere ricevuti normalmente se il valore efficace dell’intensità del campo prodotta al ricevitore dall’onda portante non modulata è di almeno 25 microvolt per metro);
(ii)
per le navi da carico di stazza lorda eguale o superiore a 300 tonnellate ma inferiore a 500 tonnellate:
nelle installazioni esistenti, il trasmettitore deve avere una portata minima normale di almeno 75 miglia;
nelle installazioni nuove, il trasmettitore deve fornire all’aereo una potenza di almeno 15 Watt (onda portante non modulata).

d. Il trasmettitore deve poter emettere il segnale di allarme radiotelefonico con un dispositivo automatico.

Tale dispositivo deve potersi disinserire in qualsiasi momento per permettere la trasmissione immediata di un messaggio di soccorso.

Nelle installazioni esistenti l’Amministrazione può ritardare l’applicazione della norma che prescrive tale dispositivo, per un periodo non superiore a tre anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.

c. Il dispositivo prescritto dal paragrafo d della presente Regola deve soddisfare alle seguenti condizioni:

(i)
la tolleranza di frequenza di ciascuno tono deve essere +1,5 per cento;
(ii)
la tolleranza sulla durata di ciascun tono deve essere +1,5 per lesimi di secondo;
(iii)
L’intervallo fra due successivi toni non deve essere superiore di 50 millesimi di secondo.
(iv)
il rapporto tra l’ampiezza del tono più intenso e quella del tono meno intenso deve essere compreso tra 1 e 1,2.

f. Il ricevitore prescritto alla lettera a della presente Regola deve essere capace di ricevere sulla frequenza radiotelefonica di soccorso ed almeno su un’altra frequenza disponibile per le stazioni radiotelefoniche marittime nella banda compresa tra 1.605 Kc/s e 2.850 Kc/s, utilizzando la classe di emissione stabilita per tali frequenze dal Regolamento delle Radiocomunicazioni. Inoltre, il ricevitore deve permettere di ricevere sulle altre frequenze utilizzando la classe di emissione stabilita dal Regolamento delle Radiocomunicazioni, ed usate per la trasmissione in radiotelefonia dei messaggi meteorologici e di tutte le altre comunicazioni relative alla sicurezza della navigazione che possono essere ritenute necessarie dall’Amministrazione. Il ricevitore deve avere sensibilità sufficiente per produrre segnali per mezzo di altoparlante anche quando la tensione all’entrata del ricevitore è soltanto di 50 microvolt

g. Il ricevitore impiegato per assicurare l’ascolto sulla frequenza radiotelefonica di soccorso deve essere predisposto su tale frequenza oppure deve essere costruito in modo tale che la sintonia sulla frequenza stessa possa farsi rapidamente con precisione e che, una volta sintonizzato su tale frequenza, non possa inavvertitamente sregolarsi. Nel caso di installazioni esistenti l’Amministrazione può ritardare l’applicazione delle prescrizioni del presente paragrafo per un periodo non superiore a tre anni dalla data di entrata in vigore della presente Convenzione.

h. Per consentire un rapido passaggio della trasmissione alla ricezione quando viene usata la commutazione manuale, il comando del dispositivo di commutazione, per quanto praticamente possibile, deve essere situato sul microfono o sul microtelefono.

i. Mentre la nave è in navigazione deve essere sempre disponibile una sorgente di energia principale sufficiente a far funzionare l’installazione alla portata normale prescritta alla lettera c della presente Regola. Se vengono impiegate delle batterie, esse devono avere in qualunque circostanza una capacità sufficiente a far funzionare il trasmettitore e il ricevitore per almeno 6 ore continuative nelle condizioni normali di servizio2.

Nelle installazioni fatte a partire dal 19 novembre 1952, a bordo delle navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, deve essere prevista una sorgente di energia di riserva sistemata nella parte superiore della nave a meno che la sorgente principale di energia non vi sia già sistemata.

j. La sorgente di energia di riserva, se esiste, può essere utilizzata soltanto per alimentare:

(i)
l’installazione radiotelefonica,
(ii)
l’illuminazione di emergenza prescritta dal paragrafo d della Regola 14 del presente Capitolo;
(iii)
il dispositivo prescritto alla lettera d della presente Regola per la emissione del segnale di allarme radiotelefonico.

k. Ferme restando le disposizioni della lettera j della presente Regola, l’Amministrazione può autorizzare l’uso della sorgente di energia di riserva, se è prevista, per alimentare il radiogoniometro, se esiste, e per alimentare un certo numero di circuiti di emergenza di debole potenza che sono totalmente limitati alla parte più elevata della nave, come ad esempio, l’illuminazione di emergenza per il ponte delle imbarcazioni, a condizione che questi circuiti supplementari possano essere rapidamente interrotti e che la sorgente di energia abbia capacità sufficiente ad alimentarli.

l. Mentre la nave è in navigazione la eventuale batteria impiegata per l’impianto radiotelefonico deve essere tenuta carica in modo da soddisfare le prescrizioni della lettera j della presente Regola.

m. Deve essere fornito e messo in opera un aereo che, nel caso di navi di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate, ma inferiore a 1.600 tonnellate, deve essere protetto contro rotture se è sospeso tra supporti soggetti a vibrazioni. Inoltre vi deve essere un aereo di riserva completo, pronto per essere immediatamente installato e se ciò non è possibile dovranno essere tenuti disponibili cordina ed isolatori per aereo in quantità sufficiente a permettere l’erezione di un aereo di riserva. Devono anche essere forniti i necessari attrezzi per erigere un aereo.


1 In mancanza di misure dell’intensità del campo, si può ammettere che tale portata sia raggiunta con una potenza sull’aereo di 15 Watt (onda portante non modulata) con un rendimento dell’aereo del 27 per cento.
2 Al fine di determinare la corrente che deve essere fornita dalle batterie che devono avere una riserva di capacità di 6 ore si raccomanda a titolo indicativo la seguente formula: metà del consumo di corrente necessaria per l’emissione modulata + il consumo di corrente del ricevitore + il consumo di corrente di tutti i carichi addizionali che le batterie possono essere chiamate a sostenere in caso di soccorso o di urgenza.


  Parte D Giornali radio

Regola 16 Giornale radio

a. Il giornale radio (giornale del servizio radio) prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per le navi dotate di stazione radiotelegrafica in conformità della Regola 3 e della Regola 4 del presente Capitolo, deve essere conservato nella stazione radiotelegrafica durante il viaggio. Ogni ufficiale radiotelegrafista deve annotare nel giornale il suo nome, l’ora in cui prende o lascia il servizio di guardia e tutti gli avvenimenti concernenti il servizio radio verificatisi durante il suo turno di guardia che possono sembrare importanti per la sicurezza della vita umana in mare. Inoltre, nel giornale devono essere riportati i seguenti dati:

(i)
le registrazioni richieste dal Regolamento delle Radiocomunicazioni;
(ii)
dettagli sulla manutenzione delle batterie, compresa la data di carica secondo le prescrizioni dell’Amministrazione;
(iii)
dichiarazione giornaliera che la prescrizione alla lettera p, Regola 9 del presente Capitolo è stata osservata;
(iv)
dettagli delle prove del trasmettitore di riserva e della sorgente di energia di riserva eseguite conformemente alla lettera s, Regola 9 del presente Capitolo;
(v)
sulle navi munite di auto—allarme radiotelegrafico, i dettagli delle prove effettuate conformemente alla lettera c, Regola 10 del presente Capitolo;
(vi)
dettagli sulla manutenzione delle batterie, comprese la data di carica (se del caso) prescritte alla lettera j, Regola 12 del presente Capitolo, e dettagli delle prove prescritte dallo stesso paragrafo per quanto riguarda i trasmettitori sistemati sui motoscafi di salvataggio;
(vii)
dettagli sulla manutenzione delle batterie, compresa la data di carica (se del caso), prescritte alla lettera (i), Regola 13 del presente Capitolo e dettagli delle prove prescritte dallo stesso paragrafo per quanto riguarda l’apparecchio radiotelefonico portatile per natanti di salvataggio.

b. Il giornale radio (giornale del servizio radio) prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni per le navi dotate di stazione radiotelefonica in conformità della Regola 4 del presente capitolo, deve essere conservato nel locale dove viene effettuato il servizio di ascolto, Ogni operatore autorizzato e ogni comandante, ufficiale o membro dell’equipaggio che effettua il servizio di ascolto conformemente alla Regola 7 del presente Capitolo, deve annotare nel giornale il suo nome, i dettagli di tutti gli avvenimenti concernenti il servizio radio verificatisi durante il suo servizio di guardia che possano sembrare importanti per la sicurezza della vita umana in mare. Inoltre nel giornale devono essere riportati i seguenti dati:

(i)
le registrazioni prescritte dal Regolamento delle Radiocomunicazioni;
(ii)
l’ora in cui ha inizio il servizio di ascolto alla partenza della nave dal porto e l’ora in cui ha termine tale servizio all’arrivo della nave nel porto;
(iii)
l’ora in cui, per una qualsiasi ragione, è interrotto il servizio di ascolto e le ragioni di tale interruzione, nonché l’ora di ripresa del servizio stesso;
(iv)
dettagli sulla manutenzione delle batterie (se esistono) compresa la data di carico, prescritte alla lettera 1, Regola 15 del presente Capitolo;
(v)
dettagli sulla manutenzione delle batterie, compresa la data di carico (se del caso) prescritta alla lettera i, Regola 13 del presente Capitolo e dettagli delle prove prescritte dallo stesso paragrafo per quanto riguarda l’apparecchio radiotelegrafico portatile per natanti di salvataggio.

c. I giornali radioelettrici devono essere tenuti a disposizione per l’ispezione da parte dei funzionari autorizzati dall’Amministrazione a svolgere tale compito.


  Capitolo V Sicurezza della navigazione

Regola 1 Applicazione

Il presente Capitolo, salvo espresse disposizioni contrarie, contenute in questo stesso Capitolo, si applica a tutte le navi per tutti i viaggi, eccetto le navi da guerra e le navi che navigano esclusivamente sui grandi laghi del Nord America, nelle acque che li collegano e le acque loro tributarie limitate all’Est dall’uscita inferiore della chiusa di St. Lambert a Montreal, nella provincia di Quebec, Canada.

Regola 2 Avvisi di pericolo

a. Il comandante di una nave che incontra ghiacci pericolosi, un relitto pericoloso, od ogni altro pericolo immediato per la navigazione, o una tempesta tropicale, o temperatura sotto zero con vento tempestoso che provoca preoccupanti formazioni di ghiaccio alle sovrastrutture, o vento di forza 10 od oltre, della scala di Beaufort, per il quale non è stato ricevuto alcun avviso di tempesta, deve darne comunicazione con tutti i mezzi a sua disposizione alle navi nelle vicinanze nonché alle autorità competenti nel primo punto della costa con cui può comunicare. Non esiste alcun obbligo in merito alla forma in cui la notizia deve essere trasmessa. Essa può essere trasmessa sia in linguaggio chiaro (preferibilmente in inglese) sia a mezzo del Codice internazionale dei segnati. Essa dovrebbe essere radiotrasmessa a tutte le navi nelle vicinanze ed inviata al primo punto della costa con cui sia possibile comunicare, con richiesta di inoltro alle autorità competenti.

b. Ciascun Governo contraente deve prendere tutte le misure che giudica necessarie per assicurare che la notizia ricevuta riguardante uno dei pericoli specificati nella lettera a sia prontamente portata a conoscenza degli interessati e comunicata agli altri Governi contraenti.

c. La trasmissione dei messaggi relativi ai pericoli sopra specificati è gratuita per tutte le navi interessate.

d. Tutti i messaggi trasmessi in base al paragrafo a della presente Regola devono essere preceduti dal «segnale di sicurezza» usando la procedura prescritta dal Regolamento delle Radiocomunicazioni come definito dalla Regola 2 del Capitolo IV.

Regola 3 Informazioni prescritte per gli avvisi di pericolo

Nel trasmettere avvisi di pericolo devono essere fornite le seguenti informazioni:

a. Ghiacci, relitti ed altri pericoli immediati per la navigazione:

(i)
natura del ghiaccio, del relitto o del pericolo osservato;
(ii)
posizione del ghiaccio, del relitto o del pericolo, quando osservato l’ultima volta;
(iii)
data ed ora (tempo medio di Greenwich), in cui il pericolo è stato osservato l’ultima volta.

b. Tempeste tropicali (uragani nelle Antille, tifoni nei Mari della Cina, cicloni nell’Oceano Indiano e tempeste della stessa natura nelle altre regioni):

(i)
segnalazione che una tempesta tropicale è stata incontrata. Questo obbligo va inteso in senso largo e la notizia dovrebbe essere data ogni qualvolta il comandante ha motivo di ritenere che una tempesta tropicale sta sviluppandosi e già esiste nelle sue vicinanze;
(ii)
data, ora (tempo medio di Greenwich) e posizione della nave, nel momento in cui le osservazioni sono state fatte;
(iii)
la segnalazione deve includere il maggior numero possibile delle seguenti informazioni:
pressione barometrica, preferibilmente corretta (indicando se essa è espressa in millibars, pollici o millimetri e se la lettura è stata o no corretta);
tendenza del barometro (cambiamento della pressione barometrica nelle ultime 3 ore)
direzione vera del vento
forza del vento (scala Beaufort)
condizioni del mare (calmo, moderato, agitato, tempestoso);
onda (leggera, moderata forte) e direzione vera da cui proviene. Sarebbe utile anche l’indicazione del periodo o della lunghezza dell’onda (corta, media, lunga)
rotta vera e velocità della nave,

c. Osservazioni ulteriori. Quando un comandante ha segnalato una tempesta tropicale o qualsiasi altra tempesta pericolosa, è desiderabile, ma non obbligatorio, che vengano effettuate e trasmesse altre osservazioni, possibilmente ogni ora ma in ogni caso ad intervallo non superiore a tre ore, per tutto il tempo in cui la nave rimane sotto l’influenza della tempesta.

d. Vento di forza 10 od oltre, della scala Beaufort, per il quale non è stato ricevuto alcun avviso di tempesta.

Questo si intende riferito alle tempeste che non sono le tempeste tropicali menzionate alla lettera b; quando una tale tempesta è incontrata, la segnalazione deve includere delle informazioni simili a quelle elencate nella lettera b, escludendo quelle relative alle condizioni del mare e dell’onda.

e. Temperatura sotto zero con vento tempestoso che provoca serie formazioni di ghiaccio alle sovrastrutture:

(i)
pro media di Greenwich e data;
(ii)
temperatura dell’aria;
(iii)
temperatura del mare (se possibile);
(iv)
forza e direzione del vento.

Esempi

Ghiacci TTT Ghiaccio. Grande iceberg avvistato in 4605 N. 4410 W. alle ore 0800, GMT., 15 maggio.

Relitti TTT Relitto. Relitto osservato quasi sommerso in 4006 N. 1243 W. alle ore 1630 GMT., 21 aprile.

Pericolo per la navigazione TTT Navigazione. Nave—faro Alfa non al suo posto, 1800 GMT., 3 gennaio.

Tempesta tropicale TTT Tempesta. 0030 GMT., 18 agosto. 2204 N. 11354 E. Barometro corretto 994 millibars, tendenza a scendere 6 millibars. Vento NW. forza 9, forti raffiche. Forte onda da E. Rotta 067, 5 nodi.

TTT Tempesta. I sintomi indicano l’avvicinarsi di un uragano 1300 GMT. 14 settembre. 2200 N. 7236 W. Barometro corretto 29,64 pollici, tendenza a scendere 0.0 15 pollici. Vento NE, forza 8, frequenti piovaschi. Rotta 0,35, 9 nodi.

TTT Tempesta. Le condizioni indicano la formazione di un ciclone intenso. 0200 GMT. 4 maggio. 1620 N. 9203 E. Barometro non corretto 753 millimetri, tendenza a scendere a 5 millimetri. Vento S. quarta SO. forza 5. Rotta 300, 8 nodi.

TTT Tempesta. Tifone a SE. 0300 GMT 12 giugno. 1812 N. 12605 E. Il Barometro si abbassa rapidamente. Vento in aumento da N.

TTT Tempesta. Vento forza 11, non ricevuto avviso di tempesta. 0300 GMT. 4 maggio. 4830 N. 30 W. Barometro corretto 983 millibars, tendenza a scendere a 4 millibars. Vento SW. forza 11 variabile. Rotta 260, 6 nodi.

Formazione di ghiaccio TTT Formazioni preoccupanti di ghiaccio. 1400 GMT. 2 marzo. 69 N. 10 W. Temperatura dell’aria 18. Temperatura del mare 29. Vento NE. forza 8.

Regola 4 Servizi meteorologici

a. I Governi contraenti si impegnano a incoraggiare la raccolta di informazioni meteorologiche da parte delle navi in navigazione e a curarne l’esame, la diffusione e lo scambio nel modo più appropriato allo scopo di agevolare la navigazione. Le Amministrazioni devono incoraggiare l’uso di strumenti di grande precisione e, a richiesta, devono facilitare il controllo di tali strumenti.

b. In modo particolare, i Governi contraenti si impegnano a collaborare per l’appli-cazione, per quanto possibile, delle seguenti disposizioni concernenti la meteorologia:

(i)
avvertire le navi delle burrasche, tempeste e tempeste tropicali, sia con la trasmissione di messaggio radio, sia con l’uso di segnalazioni appropriate lungo le coste;
(ii)
comunicare giornalmente per radio dei bollettini ad uso delle navi sulle condizioni del tempo, contenenti i dati sulle condizioni esistenti del tempo, delle onde e dei ghiacci, le previsioni e, quando possibile, sufficienti informazioni complementari che permettano la compilazione durante la navigazione di semplici carte meteorologiche ed incoraggiare inoltre trasmissione di esatte riproduzioni di appropriate carte meteorologiche;
(iii)
preparare e emanare le pubblicazioni che possono essere necessarie per l’efficiente condotta del lavoro meteorologico in navigazione e provvedere, se possibile, alla pubblicazione e distribuzione di carte meteorologiche giornaliere, per uso delle navi in partenza;
(iv)
disporre che navi particolarmente scelte siano dotate di strumenti controllati (quali: barometro, barografo, psicrometro e adatti apparecchi per misurare la temperatura del mare) da usarsi per tale servizio, e che esse effettuino le osservazioni meteorologiche ad ore fisse stabilite (almeno 4 volte al giorno, ogni qualvolta le circostanze lo permettano) e sollecitare le altre navi ad effettuare osservazioni in forma diversa, particolarmente quando si trovano in un’aerea in cui la navigazione è poco intensa; tali navi trasmetteranno le loro osservazioni per radio ad uso dei vari servizi meteorologici ufficiali, ripetendo le informazioni ad uso delle navi nelle vicinanze. Quando si trovano nelle vicinanze di una tempesta tropicale o di una sospetta tempesta tropicale, le navi dovrebbero essere sollecitate a fare osservazioni e a trasmetterle ad intervalli più frequenti, ogni qualvolta sia possibile, tenendo presenti le preoccupazioni dei comandi delle navi per la navigazione in condizioni tempestose:
(v)
disporre per la ricezione e la trasmissione a mezzo di stazioni radio costiere di messaggi meteorologici dalle navi e alle navi. Le navi che non possono comunicare direttamente con la costa devono essere sollecitate a trasmettere i loro messaggi meteorologici per il tramite di navi addette al servizio meteorologico in alto mare o di altre navi che siano in contatto con la costa;
(vi)
sollecitare tutti i comandanti ad informare tutte le navi nelle vicinanze, nonché le stazioni costiere, ogni qualvolta essi incontrino un vento di velocità eguale o superiore a 50 nodi (forza 10 della scala di Beaufort);
(vii)
cercare di ottenere un procedimento uniforme per quanto riguarda i servizi meteorologici internazionali già menzionati e, per quanto possibile, attenersi alle raccomandazioni fatte dalla Organizzazione meteorologica mondiale, alla quale i Governi contraenti possono rivolgersi per studi e consigli su ogni questione meteorologica che sorga nell’applicazione della presente Convenzione.

c. Le informazioni previste nella presente Regola devono essere fornite nella forma stabilita per la loro emissione e devono essere trasmesse nell’ordine di priorità prescritto dal Regolamento delle Radiocomunicazioni e, durante le trasmissioni «a tutte le stazioni» delle informazioni meteorologiche, delle previsioni e degli avvisi, tutte le stazioni radio di bordo devono conformarsi alle disposizioni del Regolamento delle Radiocomunicazioni.

d. Le previsioni, gli avvisi e le notizie meteorologiche trasmesse a ore fisse o in altre ore per uso delle navi devono essere pubblicate e diffuse dal servizio nazionale nel modo più adatto per essere utilizzate nelle varie zone ed aree conformemente ai reciproci accordi fra i Governi contraenti interessati.

Regola 5 Servizio di ricerca dei ghiacci

a. I Governi contraenti si impegnano a mantenere un servizio di ricerca dei ghiacci ed un servizio di studio e di osservazione delle condizioni dei ghiacci nell’Atlantico del Nord. Durante tutta la stagione dei ghiacci i limiti sud—orientali, meridionali e sud—occidentali delle bone degli «icebergs» nelle vicinanze dei grandi banchi di Terranova devono essere sorvegliati allo scopo di segnalare alle navi che transitano la estensione di tale zona pericolosa; per lo studio delle condizioni dei ghiacci in genere, ed allo scopo di dare assistenza alle navi ed agli equipaggi che abbiano bisogno di aiuto entro la zona d’azione delle navi pattuglia. Durante il resto dell’anno lo studio e l’osservazione delle condizioni dei ghiacci devono essere mantenuti a seconda del bisogno.

b. Le navi e gli aerei usati nel servizio di ricerca dei ghiacci e nello studio e osservazione delle condizioni dei ghiacci possono essere adibiti ad altre funzioni da parte del Governo incaricato dell’esecuzione di questo servizio, a condizione che queste altre funzioni non ostacolino il loro compito precipuo e che non aumentino il costo del servizio.

Regola 6 Ricerca dei ghiacci. Gestione e costo

a. Il Governo degli Stati Uniti d’America acconsente a continuare la gestione del servizio di ricerca dei ghiacci e lo studio e l’osservazione delle condizioni dei ghiacci, compresa la diffusione delle informazioni così ottenute. I Governi contraenti particolarmente interessati in questi servizi s’impegnano a contribuire alle spese di gestione e funzionamento dei servizi stessi; ciascuna contribuzione deve essere ragguagliata alla stazza lorda totale delle navi di ciascun Governo contribuente naviganti attraverso le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci. In particolare ciascun Governo contraente specialmente interessato, si impegna a contribuire annualmente alle spese di gestione e funzionamento di questo servizio con una somma stabilita in proporzione al tonnellaggio lordo totale delle proprie navi che attraversano durante la stagione dei ghiacci le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci, in rapporto al tonnellaggio lordo totale delle navi di tutti i Governi contribuenti che attraversano, durante la stagione dei ghiacci, le zone degli «icebergs» sorvegliate dal servizio di pattuglia per i ghiacci. I Governi non contraenti particolarmente non interessati, possono contribuire sulla stessa base alle spese di gestione e funzionamento di questo servizio. Il Governo responsabile del servizio fornirà annualmente a ciascun Governo contribuente una relazione sul costo totale della gestione e sul funzionamento del servizio di pattuglia per i ghiacci e la quota parte di ciascun Governo contribuente.

b. Ciascuno dei Governi contribuenti ha il diritto di modificare e interrompere la sua partecipazione ed altri Governi contraenti possono impegnarsi a contribuire alle spese. Il Governo contribuente che si avvale di questo diritto continua a rimanere obbligato alla contribuzione in corso fino al 1° settembre che segue la data di notificazione della sua intenzione di modificare e di interrompere la sua contribuzione.

Per usare tale facoltà egli deve avvertire della sua intenzione il Governo responsabile del servizio almeno sei mesi prima del detto 10 settembre.

c. Se, in qualsiasi momento, il Governo degli Stati Uniti d’America desiderasse interrompere questi servizi o se uno dei Governi contribuenti dovesse esprimere il desiderio di non più assumersi l’incarico della sua contribuzione pecuniaria e di modificarla, o se un altro Governo contraente desiderasse di impegnarsi a contribuire alle spese, i Governi contribuenti dovranno regolare la questione tenendo conto dei loro rispettivi interessi.

d. I Governi contribuenti hanno il diritto di apportare di tanto in tanto di comune accordo le modificazioni che possono essere ritenute desiderabili alle disposizioni della presente Regola e della Regola 5.

e. Nei casi in cui la presente Regola dispone che una misura può essere presa dopo un accordo tra i Governi contribuenti, le proposte a tal fine avanzate da qualsiasi Governo contraente devono essere comunicate al Governo responsabile del servizio il quale deve mettersi in contatto con gli altri Governi contribuenti per assicurarsi se accettano tali proposte ed il risultato dell’inchiesta così compiuta deve essere inviato agli altri Governi contribuenti ed al Governo contraente che ha formulato tali proposte. In particolare, le disposizioni riguardanti la contribuzione per il costo di tale servizio devono essere rivedute dai Governi contribuenti ad intervalli non superiori a tre anni. Il Governo responsabile del servizio deve prendere a tal fine la necessaria iniziativa.

Regola 7 Velocità in vicinanza di ghiacci

Allorché viene segnalata l’esistenza di ghiacci lungo la rotta o in vicinanza di essa, il comandante di qualsiasi nave, nelle ore notturne, deve procedere a velocità moderata o variare la sua rotta in modo da mantenersi ben lontano dalla zona di pericolo.

Regola 8 Rotte nell’Atlantico del Nord

a. L’uso di seguire rotte stabilite attraverso l’Atlantico del Nord, in entrambe le direzioni e, in particolare, rotte in zone di convergenza da ambo i lati dell’Atlantico del Nord ha contribuito ad evitare collisioni fra navi e con icebergs, e dovrebbe essere raccomandato a tutte le navi interessate.

b. La scelta delle rotte e l’iniziativa dell’azione da prendere a tale riguardo e la delimitazione di ciò che costituisce zone di convergenza, sono lasciate alla responsabilità delle compagnie di navigazione interessate. I Governi contraenti devono assistere dette compagnie, quando ne siano richiesti, mettendo a loro disposizione tutte le informazioni riguardanti le rotte che possono essere in possesso dei Governi stessi.

c. I Governi contraenti si impegnano ad imporre alle compagnie di navigazione l’obbligo di pubblicare le rotte regolari che esse si propongono di far seguire alle loro navi o qualsiasi cambiamento apportato a dette rotte; essi devono anche usare la loro influenza per indurre gli armatori di tutte le navi da passeggeri, che attraversano l’Atlantico a seguire le rotte riconosciute e faranno quanto è in loro potere affinché, tutte le navi, per quanto le circostanze lo permettano, seguano tali rotte nelle zone di convergenza. Essi devono anche indurre gli armatori di tutte le navi che attraversano l’Atlantico dirette a o provenienti dai porti degli Stati Uniti o del Canada, passando nelle vicinanze dei grandi banchi di Terranova, ad evitare per quanto possibile, i banchi di pesca di Terranova a Nord della latitudine 430 N. durante la stagione della pesca, e a passare al di fuori delle zone riconosciute o ritenute pericolose per la presenza dei ghiacci.

d. Il Governo responsabile del servizio di ricerca dei ghiacci è invitato a segnalare all’Amministrazione interessata qualsiasi nave da passeggeri, di cui si rilevi la presenza fuori della rotta regolare, riconosciuta o consigliata qualsiasi nave che attraversi i sopra menzionati banchi di pesca durante la stagione della pesca o che, quando diretta a/o proveniente da un porto degli Stati Uniti o del Canada, passi attraverso zone riconosciute o ritenute pericolose per la presenza di ghiacci.

Regola 9 Uso ingiustificato dei segnali di pericolo

L’uso di un segnale internazionale di pericolo, salvo che si tratti di indicare che una nave o un aereo si trova in pericolo, nonché l’uso di qualsiasi segnale che possa essere confuso con un segnale internazionale di pericolo, è proibito su tutte le navi od aerei.

Regola 10 Segnali di pericolo. Obblighi e norme

a. Il comandante di una nave in navigazione che riceve un segnale da qualsiasi provenienza indicante che una nave o un aereo o loro natanti superstiti si trovano in pericolo, è obbligato a recarsi a tutta velocità all’assistenza delle persone in pericolo informandole, se possibile, di quanto sta facendo. Se non può farlo, o, nelle circostanze speciali in cui si trova, giudica non ragionevole né necessario andare in loro soccorso, egli deve riportare sul giornale di bordo le ragioni che lo hanno indotto a recarsi a soccorrere le persone in pericolo.

b. Il comandante di una nave in pericolo, dopo aver consultato, per quanto possibile, i comandanti delle navi che hanno risposto alla sua chiamata di soccorso, ha diritto di requisire quella o quelle di dette navi che egli considera più idoneo a portargli aiuto, ed è obbligo del comandante e comandanti delle navi o navi requisite di sottostare alla requisizione continuando a recarsi a tutta velocità in soccorso delle persone in pericolo.

c. Il comandante di una nave resta liberato dall’obbligo imposto dalla lettera a della presente Regola non appena viene a conoscenza che una o più navi, esclusa la sua, sono state requisite e che sottostanno alla requisizione.

d. Il comandante di una nave resta liberato dall’obbligo imposto dalla lettera a della presente Regola e, se la sua nave è stata requisita, dall’obbligo imposto dalla lettera b della presente Regola, se viene informato dalle persone in pericolo o dal comandante di un’altra nave che ha raggiunto tali persone, che l’assistenza non è più necessaria.

e. Le disposizioni della presente Regola non pregiudicano la Convenzione internazionale per l’unificazione di alcune Regole riguardanti l’assistenza ed il salvataggio in mare firmata a Bruxelles il 23 settembre 19101, particolarmente per quanto si riferisce all’obbligo di portare soccorso, imposto dall’articolo 11 di detta Convenzione.


Regola 11 Fanale per segnalazioni

Tutte le navi di stazza lorda superiore a 150 tonnellate, quando sono adibite a viaggi internazionali, devono avere a bordo un’efficiente lampada per segnalazione diurna il cui funzionamento non deve unicamente dipendere dalla sorgente elettrica principale della nave.

Regola 12 Radiogoniometro

a. Tutte le navi di stazza lorda pari o superiore a 1.600 tonnellate, quando sono adibite a viaggi internazionali, devono essere dotate di un apparecchio radiogoniometrico che soddisfi alle disposizioni della Regola 11 del Capitolo IV.

b. Un’Amministrazione può, in zone dove ritenga non ragionevole e non necessario l’uso di tale apparecchio, esentare dalla presente prescrizione qualsiasi nave di stazza lorda inferiore a 5.000 tonnellate, tenendo presente tuttavia che il radiogoniometro è utile sia come strumento di navigazione che come mezzo per la localizzazione di navi, aerei o natanti superstiti.

Regola 13 Personale di bordo

I Governi contraenti si impegnano, per quanto concerne le navi del proprio Paese, a mantenere o, se necessario, ad adottare misure atte ad assicurare, dal punto di vista della sicurezza della vita umana in mare, che tutte le navi siano sufficientemente ed efficientemente equipaggiate.

Regola 14 Aiuti alla navigazione

I Governi contraenti si impegnano a disporre per l’impianto o la manutenzione di quegli aiuti alla navigazione, inclusi radiofari ed apparecchi elettronici che a loro parere il volume del traffico giustifica e l’entità del pericolo richiede, e convengono ugualmente di dare disposizioni perchè le informazioni relative a questi aiuti siano portate a conoscenza di tutti gli interessati.

Regola 15 Ricerca e salvataggio

a. Ogni Governo contraente si impegna ad accertarsi che tutte le necessarie disposizioni siano prese per la sorveglianza delle coste e per il salvataggio delle persone in pericolo lungo le loro coste. Queste disposizioni dovrebbero includere l’impianto, l’utilizzazione ed il mantenimento dei mezzi di sicurezza marittima giudicati praticamente realizzabili e necessari avuto riguardo alla intensità del traffico marittimo ed ai pericoli della navigazione e dovrebbero, per quanto possibile, provvedere i mezzi adeguati per localizzare e salvare le persone in pericolo.

b. Ogni Governo contraente si impegna a fornire notizie relative ai mezzi di salvataggio di cui dispone e dei progetti per la loro modifica, nel caso che vengano formulati.

Regola 16 Segnali di salvataggio

I seguenti segnali devono essere usati dalle stazioni di salvataggio e unità di soccorso marittimo, nelle loro comunicazioni con le navi o persone in pericolo e dalle navi o persone in pericolo nelle loro comunicazioni con le stazioni di salvataggio e unità di soccorso marittimo.

I segnali usati dagli aerei che effettuano operazioni di ricerca e salvataggio per guidare le navi, sono indicati nella lettera d che segue. Una tabella illustrata, che descrive i segnali qui sotto elencati, deve essere sempre a disposizione dell’ufficiale di guardia di tutte le navi alle quali si applicano le Regole del presente Capitolo.

a. Risposte dalle stazioni di salvataggio o unità di soccorso marittimo, ai segnali di pericolo fatti da una nave o persona:

Segnale

Significato

«Di giorno» – Segnale con fumo aran-cione o un segnale combinato luminoso e sonoro (detonante), consistente in tre segnali separati i quali vengono sparati a intervalli di circa un minuto.

üïïýïïþ

«Vi vediamo – L’assistenza sarà data appena possibile».

«Di notte» – Razzo a stella bianca consistente in tre segnali singoli che sono sparati ad intervalli di circa un minuto.

üïýïþ

(La ripetizione di tali segnali avrà sempre lo stesso significato).

Se necessario, le segnalazioni diurne possono essere usate di notte e i segnali notturni essere usati di giorno.

b. Segnali per l’atterraggio e la guida di piccoli battelli che trasportano equipaggi o persone in pericolo:

Segnale

Significato

«Di giorno» – Movimento verticale di bandiera bianca o delle braccia, o sparo di un segnale a stella verde o trasmis-sione della lettera del codice «K» (–·–), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori.

«Di notte» – Movimento verticale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un segnale a stella verde o trasmissione della lettera del codice «K» (–·–), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori.

Un allineamento (indicazione di dire-zione), può essere dato collocando una luce bianca fissa o fiamma a un livello più basso o in allineamento con l’osservatore.

üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ

«Questo è il miglior posto per sbarcare».

«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca o delle braccia stese orizzontalmente, o sparo di un segnale a stella rossa o trasmissione della lettera del codice «S» (···), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori.

üïïïýïïïþ

«È estremamente pericoloso sbarcare qui».

«Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca o sparo di un segnale a stella rossa o trasmissione della lettera del codice «S» (···), per mezzo di apparecchio che produca segnali luminosi o sonori.

üïïýïïþ

«È estremamente pericoloso sbarcare qui».

Segnale

Significato

«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca che verrà poi piantata a terra prendendo quindi un’altra bandiera bianca da tenere nel senso della direzione da indicare o sparando un segnale a stella rossa verticalmente e un segnale a stella bianca nella direzione della migliore località per atterrare, o trasmettendo la lettera del codice «S» (···) seguita dalla lettera del codice «R» (·–·) se una località migliore per l’atterraggio del natante in pericolo, è situata più a destra nella direzione di approdo, o trasmettendo la lettera del codice «L» (·–··), se una migliore località di atterraggio per il natante in pericolo, è situata alla sinistra nella direzione di approdo.

«Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca che verrà poi posata al suolo, muovendo un’altra luce o fiamma bianca nella direzione da indicare o sparando un segnale a stella rossa verticalmente e un segnale a stella bianca nella direzione verso la migliore località da atterrare, o trasmettendo la lettera del codice «S» (···) seguita dalla lettera del codice «R» (·–·) se una località più favorevole all’atterraggio del natante in pericolo è situata più a sinistra nella direzione di approdo, o tras-mettendo la lettera del codice «L» (·–··), se una località più favorevole all’atterraggio del natante in pericolo è situata più a sinistra nella direzione di approdo.

üïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïïþ

«È estremamente pericoloso sbarcare qui. Una località più favorevole allo sbarco si trova nella direzione indicata».

c. Segnali da usare in collegamento con l’impiego dei mezzi di salvataggio costieri:

Segnale

Significato

«Di giorno» – Movimento verticale di una bandiera bianca o delle braccia, o sparo di un segnale a stella verde.

«Di notte» – Movimento verticale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un seg-nale a stella verde.

üïïïïýïïïïþ

In linea di massima: «Affermativo» Dettagliatamente: «La sola del razzo è presa»

«Il bozzello a coda è dato volta»

«Il cavo è dato volta»

«Vi è una persona nel salvagente a brache»

«Vira»

«Di giorno» – Movimento orizzontale di una bandiera bianca o braccia tese oriz-zontalmente, o sparo di un segnale a stella rossa.

«Di notte» – Movimento orizzontale di una luce o fiamma bianca, o sparo di un segnale a stella rossa.

üïïïýïïïþ

In linea di massima: «Negativo» Dettagliatamente:

«Fila»

«Basta virare»

d. Segnali usati da un aereo che effettua operazioni di ricerca e salvataggio, per guidare le navi, verso un aereo, una nave o una persona in pericolo (vedi Nota in calce alla presente lettera):

(i)
le manovre seguenti, effettuate nel loro ordine da un aereo, significano che l’aereo sta guidando un natante verso un aereo o altra nave in pericolo:
1.
l’aereo descrive almeno un cerchio attorno al natante;
2.
l’aereo taglia a bassa quota, e in vicinanza della prora, la rotta che dovrà seguire il natante aumentando o diminuendo il rumore dei motori o variando il passo dell’elica;
3.
l’aereo si dirige nella direzione ove il natante deve dirigersi.
La ripetizione di questa manovra ha lo stesso significato.
(ii)
le seguenti manovre effettuate da un aereo significano che non vi è più bisogno dell’assistenza del natante al quale i segnali erano diretti:
l’aereo taglia a bassa quota e in vicinanza della poppa, la scia del natante aumentando e diminuendo il numero dei motori e variando il passo dell’elica.

Nota – L’Organizzazione notificherà in anticipo tutti i cambiamenti eventuali apportati a questi segnali.

Regola 17 Scalette a tarozzi per piloti

Tutte le navi adibite a viaggi durante i quali è probabile che imbarchino dei piloti, devono attenersi alle seguenti disposizioni riguardanti le scalette per piloti:

a. La scaletta deve essere tenuta in buono stato e usata soltanto per imbarco e sbarco dei piloti, altri funzionari e altre persone, mentre la nave è in arrivo e in partenza da un porto.

b. La scaletta deve essere assicurata in posizione tale che ciascun gradino rimanga fermamente appoggiato contro il fianco della nave per consentire che il pilota possa accedere sulla nave in modo sicuro e agevole dopo essere salito non meno di un metro e mezzo (5 piedi) e non più di metri nove (30 piedi).

Una sola lunghezza di scaletta deve essere usata per raggiungere il livello del mare nelle normali condizioni di assetto della nave.

Allorché la distanza dal livello del mare al punto di accesso alla nave è superiore a metri nove (30 piedi), l’accesso a bordo della nave con la scaletta del pilota, deve avvenire tramite una scala di banda (scala reale) o altro mezzo egualmente sicuro e agevole.

c. I gradini della scaletta devono essere lunghi non meno di centimetri 48 (19 pollici), larghi non meno di centimetri 11,4 (4½ pollici) e di spessore non inferiore a centimetri 2,5 (1 pollice). I gradini devono essere sistemati in maniera tale da formare una scaletta di adeguata robustezza con i gradini mantenuti in posizione orizzontale ad una distanza non inferiore a centimetri 30,5 (12 pollici) e non superiore a centimetri 38 (15 pollici).

d. Una sagola «tientibene», adeguatamente assicurata e una sagola di sicurezza devono essere disponibili e pronte all’uso quando le circostanze lo richiedono.

e. Le disposizioni devono essere tali che:

(i)
la sistemazione della scaletta e l’imbarco e sbarco di un pilota siano sorvegliati da un ufficiale responsabile, della nave
(ii)
dei passamani (tientibene) siano provvisti per aiutare il pilota a passare sicuramente e agevolmente dalla sommità della scaletta alla nave o sul suo ponte di coperta.

f. Dei traversini ad intervalli adatti devono essere sistemati, se necessario, per impedire alla scaletta di rotare.

g. Di notte deve tenersi pronto e deve essere usato un fanale che proietti la luce fuori bordo, e la coperta nel punto ove il pilota accede deve essere adeguatamente illuminata.

h. Le navi munite di «bottazzo» o altre navi la cui costruzione rende impossibile di adeguarsi pienamente alle disposizioni che la scaletta deve essere assicurata in un punto ove ciascun gradino poggi fermamente contro i fianchi della nave, devono uniformarsi a questa prescrizione il più strettamente possibile.


  Capitolo VI Trasporto di granaglie

Regola 1 Campo di applicazione

Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica al trasporto di granaglie su tutte le navi alle quali si applicano le regole della presente Convenzione.

Regola 2 Definizione

Il termine «granaglie» comprende: il frumento, il grano turco (mais), avena, segale, orzo, riso, legumi secchi e semi.

Regola 3 Stivaggio

Allorché delle granaglie vengono caricate su una nave devono essere prese tutte le precauzioni necessarie e ragionevoli per impedirne lo slittamento. Se una stiva o un compartimento qualsiasi sono interamente riempiti con granaglie alla rinfusa, le granaglie devono essere stivate in modo da riempire tutti gli spazi fra i bagli e nelle parti laterali e di estremità della stiva o del compartimento.

Regola 4 Caricazione completa di stive e compartimenti

Salvo quanto disposto dalla Regola 6 del presente Capitolo, se una stiva od un compartimento sono interamente riempiti di granaglie alla rinfusa, devono essere divisi da una paratia longitudinale fissa, o rimovibile (cascio), situata nel piano di simmetria della nave o ad una distanza da tale piano non superiore al cinque per cento della larghezza fuori ossatura della nave, oppure da paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), fuori del piano di simmetria della nave, purché la distanza fra esse non sia superiore al 60% della larghezza fuori ossatura della nave e purché in questo caso siano sistemati, nelle parti laterali, dei portelli per lo stivaggio di grandezza appropriata, distanti fra loro, in senso longitudinale, non più di m. 7,62 (25 piedi) e quelli estremi distanti dalle paratie trasversali non più di m. 3,66 (12 piedi). In ogni caso le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), devono essere costruite a regola d’arte e rese stagne alle granaglie con adatti riempimenti tra i bagli. Nelle stive tali paratie longitudinali o casci devono estendersi sotto il ponte, verso il basso, per una profondità di almeno un terzo (1/3) dell’altezza della stiva e, comunque, non meno di m. 2,44 (8 piedi). Nei compartimenti di interponte e di sovrastrutture, esse devono estendersi da ponte a ponte. In tutti i casi tali paratie o casci si devono estendere fino alla parte superiore degli alimentatori della stiva o del compartimento ove essi sono piazzati.

Tuttavia, nel caso di navi caricate con granaglie alla rinfusa che non siano seme di lino, nelle quali l’altezza metacentrica (corretta per gli specchi liquidi) sia mantenuta per tutto il viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti e non minore di m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi, le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), non sono richieste:

a.
al disotto di un alimentatore e per un tratto esteso fino a metri 2,13 (7 piedi) dall’alimentatore stesso, ma limitatamente al vano della boccaporta, semprechè tale alimentatore o tutti gli alimentatori che complessivamente alimentano un compartimento, contengano non meno del 5 per cento della quantità di granaglie stivate nel compartimento così alimentato;
b.
negli alimentatori che soddisfano le prescrizioni del paragrafo a della presente Regola e che hanno dimensioni tali che la superficie libera delle granaglie rimanga compresa entro gli alimentatori per tutto il viaggio dopo un assestamento delle granaglie stesse pari al 2 per cento del volume del compartimento alimentato, ed una inclinazione per slittamento della superficie libera di 12 gradi rispetto al piano orizzontale; in questo caso nel calcolo dell’altezza metacentrica suddetta deve essere tenuto conto della influenza del sopra menzionato movimento delle superfici libere delle granaglie entro gli alimentatori;
c.
in corrispondenza di una boccaporta quando al disotto di essa e delle zone di ponte circostanti le granaglie alla rinfusa siano stivate a forma di scodella, detta scodella e la boccaporta siano riempite di granaglie in sacchi od altro adatto carico contenuto in sacchi ed il punto più basso di tale scodella sia a non meno di m. 1,83 (6 piedi) dal livello del ponte; le granaglie od altro adatto materiale, contenuto in sacchi devono essere bene stivate contro il ponte circostante la boccaporta e le paratie longitudinali nonché contro le mastre ed i bagli mobili della boccaporta.
Regola 5 Caricazione parziale di stive e compartimenti

Salvo le prescrizioni della Regola 6 del presente Capitolo, se una stiva o compartimento è parzialmente riempito con granaglie alla rinfusa:

a.
esso deve essere diviso da una paratia longitudinale fissa, o rimovibile (cascio), nel piano di simmetria della nave o ad una distanza da tale piano non superiore al 5 per cento della larghezza fuori ossatura della nave stessa, oppure con paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), fuori del piano di simmetria della nave, purché la distanza fra esse non sia superiore al 60 per cento della larghezza fuori ossatura della nave. In ogni caso, le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), devono essere costruite a regola d’arte e si devono estendere dal pagliolo della stiva o ponte, a seconda dei casi, fino ad una altezza non inferiore a m. 0.61 (2 piedi) al disopra della superficie delle granaglie alla rinfusa.
Tuttavia, ad eccezione del caso di stive parzialmente riempite di seme di lino alla rinfusa, le paratie longitudinali fisse o rimovibili non sono richieste nello spazio in corrispondenza delle boccaporte, purché l’altezza metacentrica. (corretta per gli specchi liquidi) sia mantenuta per tutto il viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti o non minore a m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi;
b.
le granaglie alla rinfusa devono essere spianate e ricoperte con granaglie in sacchi o altro carico adatto, strettamente stivati in modo compatto ed aventi, al disopra della superficie delle granaglie alla rinfusa, un’altezza non inferiore a m. 1,22 (4 piedi) negli spazi che sono divisi, dalle paratie longitudinali fisse o rimovibili sistemate come sopra detto, e non inferiore a m. 1,52 (5 piedi) negli spazi che rimanono non divisi dalle paratie medesime. Le granaglie in sacchi o l’altro carico adatto devono essere disposti sopra idonee piattaforme sistemate sull’intera superficie delle granaglie alla rinfusa; tali piattaforme devono essere costituite da supporti distanziati l’uno dall’altro non più di m. 1,22 (4 piedi) e da tavole di spessore di 25 mm. (i pollice) collocate sopra detti supporti e distanziati l’una dall’altra non più di m. 0.10 (4 pollici), oppure da robusti teli di separazione sovrapposti l’uno all’altro per adeguato tratto.
Regola 6 Deroghe relative alle paratie longitudinali

La sistemazione di paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), a norma delle prescrizioni delle Regole 4 e 5 del presente Capitolo, non è richiesta nei casi seguenti:

a.
in una stiva bassa (con questo termine si intende anche la parte inferiore della stiva di una nave con un solo ponte) quando le granaglie alla rinfusa che vi si trovano non superano un terzo della capacità della stiva, o la metà della capacità di essa nei casi in cui sia divisa da una galleria dell'asse portelica;
b.
in qualsiasi spazio di interponte o sovrastruttura, purché le parti laterali di tale spazio siano riempite in modo compatto con granaglie in sacchi od altro carico adatto per una larghezza non inferiore al 20 per cento della larghezza della nave su ciascun lato;
c.
in quelle parti di spazio dove la massima larghezza del ponte che limita superiormente questo spazio non superi la metà della larghezza fuori ossatura della nave.
Regola 7 Alimentatori
a.
(i) Qualsiasi stiva o compartimento che sia interamente riempito con granaglie alla rinfusa, salvo le disposizioni contrarie della lettera c, Regola 4 e delle Regole 8 e 12 del presente Capitolo, deve essere alimentato da alimentatori di costruzione appropriata situati in posizione adatta in modo da assicurare il libero deflusso delle granaglie dagli alimentatori a tutte le parti di tale stiva o compartimento;
(ii)
ciascun alimentatore deve contenere non meno del 2 per cento della quantità delle granaglie trasportate in quella parte della stiva o compartimento che esso stesso alimenta, salvo le disposizioni contrarie della lettera a, Regola 4 del presente Capitolo;

b. quando le granaglie alla rinfusa sono trasportate in cisterne (deeptanks) costruite prevalentemente per il trasporto di liquidi e che rientrano nel caso previsto alla lettera c, Regola 6 del presente Capitolo, od in cisterne suddivise da uno o più divisioni longitudinali permanenti in acciaio, stagne alle granaglie, non è necessario che vi siano degli alimentatori se le cisterne e le loro boccaporte sono completamente riempite e la chiusura delle boccaporte sia ben assicurata.

Regola 8 Caricazione in spazi comunicanti

Agli effetti delle Regole 4 e 7 del presente Capitolo, le stive basse e gli spazi degli interponti ad esse sovrastanti possono essere caricate come se fossero un unico compartimento, alle seguenti condizioni:

a.
nell’interponte di navi a due ponti devono essere sistemate da ponte a ponte delle paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), in tutti gli altri casi le paratie longitudinali fisse, o rimovibili (casci), devono essere sistemate per il terzo superiore dell’altezza totale degli spazi comuni;
b.
per assicurare convenientemente il deflusso delle granaglie, tutti gli spazi devono soddisfare alle prescrizioni della Regola 9 del presente Capitolo ed inoltre il ponte immediatamente sottostante al ponte più alto deve avere nelle zone a proravia e poppavia delle boccaporte, verso murata, delle aperture tali da realizzare, in combinazione con le boccaporte stesse, una distanza massima di alimentazione di m. 2,44 (8 piedi) misurata in senso longitudinale.
Regola 9 Stivaggio e caricazione in sacchi all’estremità delle stive e compartimenti

Quando vi siano delle zone di stiva o compartimento nelle quali la distanza, misurata nel senso longitudinale dal più vicino alimentatore, superi m. 7,62 (25 piedi), le granaglie alla rinfusa nei tratti che distano dall’alimentatore stesso oltre m. 7,62 (25 piedi), devono essere spianate fino ad un livello di almeno m. 1,83 (6 piedi) sotto il ponte e gli spazi vuoti così risultanti devono essere riempiti con granaglie in sacchi sistemati sopra una adatta piattaforma, come richiesto nella lettera b, Regola 5 del presente Capitolo.

Regola 10 Granaglie alla rinfusa negli interponti e sovrastrutture

Le granaglie alla rinfusa non devono essere trasportate al disopra del ponte di coperta nell’interponte di una nave a due ponti o nel più alto interponte di una nave con più di due ponti, se non alle seguenti condizioni:

a.
le granaglie alla rinfusa od altro carico devono essere stivati in modo da assicurare la massima stabilità: in tutti i casi l’altezza metacentrica (corretta per gli specchi liquidi) deve essere mantenuta per tutta la durata del viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti e non minore di m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi, oppure in alternativa, la quantità complessiva di granaglie alla rinfusa od altro carico trasportata al disopra del ponte di coperta negli spazi di interponte nelle navi a due ponti o negli spazi dell’interponte più alto nelle navi aventi più di due ponti, non deve superare il 28 per cento di tutto il carico sottostante, purché il comandante ritenga che la nave abbia una stabilità adeguata per tutta la durata del viaggio; la sopra specificata limitazione del 28 per cento non si applica quando le granaglie trasportate sopra coperta o nel più alto interponte siano avena, orzo e semi di cotone;
b.
la superficie di ponte, in qualsiasi parte degli spazi considerati nella presente Regola, che contenga granaglie alla rinfusa e che sia soltanto parzialmente riempita, non deve superare i 93 metri quadrati (1000 piedi quadrati);
c.
tutti gli spazi considerati nella presente Regola. nei quali sono stivate delle granaglie alla rinfusa, devono essere suddivisi da paratie trasversali ad intervalli non superiori a m. 30,50 (100 piedi); quando questo intervallo è maggiore, lo spazio eccedente deve essere interamente riempito con granaglie in sacchi od altro carico adatto.
Regola 11 Limitazione del numero di stive o compartimenti riempiti parzialmente

Salvo quando l’altezza metacentrica (corretta per gli specchi liquidi) sia mantenuta per tutta la durata del viaggio non minore di m. 0,31 (12 pollici) per le navi a uno o due ponti, e non minore di m. 0,36 (14 pollici) per le altre navi, non più di due stive o compartimenti possono essere parzialmente riempiti con granaglie alla rinfusa; le altre stive o compartimenti possono essere parzialmente riempiti con granaglie alla rinfusa purché i restanti spazi vuoti, di dette stive o compartimenti, siano completamente riempiti con carico in sacchi od altro carico adatto. Agli effetti della presente Regola:

a.
gli interponti sovrapposti devono essere considerati come compartimenti singoli e separati da qualsiasi stiva bassa sottostante;
b.
gli alimentatori e gli spazi parzialmente riempiti di cui è fatto riferimento alla lettera b, Regola 10 del presente Capitolo, non devono essere considerati come dei compartimenti
c.
le stive o compartimenti dotate di una o più divisioni longitudinali stagne alle granaglie devono essere considerati come una sola stiva o compartimento.
Regola 12 Caricazione di navi specialmente adatte per il trasporto di granaglie alla rinfusa

a. Nonostante le disposizioni contenute nelle Regole dalla 4 alla 11 del presente Capitolo, le granaglie alla rinfusa possono essere trasportate senza osservare le prescrizioni richieste da dette Regole sulle navi costruite con due o più divisioni longitudinali, verticali o inclinate, stagne alle granaglie, disposte convenientemente per limitare gli effetti di qualsiasi slittamento trasversale di granaglie, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni:

(i)
il maggior numero possibile di stive e compartimenti sia completamente pieno e ben stivato;
(ii)
per qualsiasi sistema di stivaggio previsto la nave non assuma un angolo di sbandamento superiore ai 5 gradi, in nessun momento del viaggio, quando:
1.
nelle stive o compartimenti che sono stati completamente stivati il livello delle granaglie che trovasi al disotto di quelle superfici, delimitanti il volume delle stive o compartimenti, che hanno una inclinazione minore di 30 gradi rispetto al piano orizzontale, si abbassi tanto quanto corrisponde ad un assestamento del 2 per cento del volume delle granaglie stesse e si inclini per slittamento di 12 gradi rispetto alla giacitura iniziale,
2.
nelle stive o compartimenti parzialmente riempiti le superfici libere delle granaglie si assestino e slittino come nel comma (ii) 1. del presente paragrafo o con quel maggiore angolo che sia ritenuto necessario dall’Amministrazione o da un Governo contraente che agisca per conto dell’Amministrazione stessa, con l’avvertenza che, se la superficie delle granaglie è ricoperta con la sistemazione prevista dalla Regola 5 del presente Capitolo, l’inclinazione per slittamento delle granaglie sia limitata ad 8 gradi rispetto alla giacitura iniziale. Agli effetti del comma (ii) del presente paragrafo, se vi sono paratie rimovibili (casci), sarà presa in considerazione la loro azione limitatrice dello slittamento trasversale della superficie delle granaglie;
(iii)
il Comandante deve avere un piano che contenga le misure da adottare per la caricazione delle granaglie ed un fascicolo contenente i necessari elementi sulla stabilità, tutti e due approvati dall’Amministrazione o da un Governo contraente che agisca per conto dell’Amministrazione stessa, che indichino le condizioni di stabilità sulle quali sono basati i calcoli di cui al comma (ii) della presente lettera.

b. l’Amministrazione, o un Governo contraente che agisca per conto dell’Amminis-trazione stessa, deve prescrivere le precauzioni da prendersi per impedire lo slittamento delle granaglie in tutte le altre condizioni di carico quando trattasi di navi costruite secondo le disposizioni della lettera a della presente Regola, che soddisfano alle condizioni dei comma (ii) e (iii).

c. l’Amministrazione, o un Governo contraente che agisca per conto dell’Amministrazione stessa, deve prescrivere le precauzioni da prendersi contro lo slittamento delle granaglie quando trattasi di una nave di qualsiasi altro tipo che soddisfi alle prescrizioni dei comma (ii) o (iii) della lettera a della presente Regola.

Regola 13 Depositi di acqua di zavorra

I doppi fondi che sono utilizzati per soddisfare i requisiti di stabilità delle navi che caricano granaglie alla rinfusa, devono avere adatte divisioni stagne longitudinali eccetto quando la larghezza del doppio fondo, misurato a metà della sua lunghezza, non superi il 60 per cento della larghezza fuori ossatura della nave.

Regola 14 Granaglie in sacchi

Le granaglie in sacchi devono essere trasportate in sacchi che siano in buone condizioni, ben riempiti ed efficacemente chiusi.

Regola 15 Piani di carico della granaglia

a. Un piano di carico di granaglia, approvato per una nave, sia dall’Amministrazione che da un Governo contraente in rappresentanza dell’Amministrazione stessa, deve essere accettato dagli altri Governi contraenti come prova che la nave caricata in relazione a tale piano, soddisfa ai requisiti dei presente capitolo o prescrizioni equivalenti, le quali sono state accettate conformemente alla Regola 5 del Capitolo I.

b. Tale piano deve essere approvato dopo avere tenuto conto delle prescrizioni del presente Capitolo, delle diverse condizioni di caricazione alla partenza e all’arrivo, e della stabilità della nave. Esso deve indicare le principali caratteristiche dei dispositivi usati per prevenire lo slittamento del carico.

c. Tale piano deve essere scritto in una o più lingue, di cui una deve essere una delle lingue della Convenzione.

d. Un esemplare di tale piano deve essere consegnato al comandante della nave che, se richiesto, lo deve presentare per l’esame alle Autorità competenti del porto di caricazione.

e. In attesa dell’adozione di norme internazionali che regolino la robustezza delle sistemazioni per la granaglia e la disposizione di fori di alimentazione sulle mastre delle boccaperte, le navi trasportanti granaglia che non presentino un piano di carico approvato da una Amministrazione o da un Governo contraente, in rappresentanza dell’Amministrazione stessa, dovranno caricare la granaglia conformemente alle Regole dettagliate emanate a complemento delle norme del presente Capitolo, dal Governo contraente che ha la giurisdizione sul porto di caricazione.

Regola 16 Deroghe

L’Amministrazione o un Governo contraente in rappresentanza dell’Amministrazione stessa può, se considera che le condizioni del viaggio o di riparo del percorso seguito, sono di natura tale, da rendere l’applicazione di una qualsiasi prescrizione delle Regole, da 3 a 15 del presente Capitolo, non ragionevole e non necessaria, può esentare da tali particolari prescrizioni determinate navi o categorie di navi.


  Capitolo VII Trasporto di merci pericolose

Regola 1 Applicazione

a. Salvo espresse disposizioni contrarie, il presente Capitolo si applica al trasporto di merci pericolose su tutte le navi alle quali si applicano le presenti Regole.

b. Le disposizioni del presente Capitolo non si applicano alle provviste di bordo o al materiale d’armamento della nave o a carichi particolari trasportati su navi specialmente costruite o trasformate interamente a tale scopo, quali le navi cisterna.

c. Il trasporto di merci pericolose è proibito se non viene effettuato in conformità delle disposizioni del presente Capitolo.

d. Per completare le disposizioni del presente Capitolo, ogni Governo contraente deve emanare o farà emanare, particolareggiate istruzioni sul sicuro imballaggio e stivaggio di determinate merci pericolose o categorie di merci pericolose, che devono includere qualsiasi precauzione necessaria in relazione ad altro carico.

Regola 2 Classificazione

Le merci pericolose si dividono nelle seguenti classi:

Classe 1:

Esplosivi;

Classe 2:

Gas: compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione;

Classe 3:

Liquidi infiammabili;

Classe 4a:

Materie infiammabili;

Classe 4b:

Materie infiammabili o sostanze suscettibili di combustione spontanea;

Classe 4c:

Materie solide infiammabili o sostanze che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili;

Classe 5a:

Sostanze ossidanti;

Classe 5b:

Perossidi organici;

Classe 6a:

Sostanze velenose (tossiche);

Classe 6b:

Sostanze infettive;

Classe 7:

Sostanze radioattive;

Classe 8:

Corrosivi;

Classe 9:

Sostanze pericolose diverse, cioè ogni altra sostanza che la esperienza ha dimostrato, o potrà dimostrare, che presentano tale carattere pericoloso da rendere ad esse applicabili le prescrizioni del presente Capitolo.

Regola 3 Imballaggio

a. L’imballaggio delle merci pericolose deve essere:

(i)
ben fatto ed in buone condizioni;
(ii)
di caratteristiche tali che qualsiasi superficie interna con la quale il contenuto può venire in contatto non sia pericolosamente attaccabile dalla sostanza trasportata; e
(iii)
capace di sopportare gli ordinari rischi del maneggio o del trasporto marittimo.

b. Quando l’uso di materiale assorbente o per imbottitura è abituale nell’imbal-laggio di liquidi in recipienti, queste materiale deve essere:

(i)
capace di ridurre al minimo i pericoli che il liquido può far sorgere;
(ii)
disposto in modo da assicurare che il recipiente ne rimanga circondato e impedisca il suo movimento; e
(iii)
quando ragionevolmente possibile, in quantità sufficiente da assorbire il liquido in caso di rottura del recipiente.

c. I recipienti che contengono liquidi pericolosi devono avere un margine di vuoto, alla temperatura di riempimento, sufficiente per consentire il massimo incremento di temperature durante il normale trasporto.

d. Le bombole e i recipienti per gas sotto pressione devono essere adeguatamente costruiti, collaudati, conservati e correttamente riempiti.

e. I recipienti vuoti che sono stati usati precedentemente per il trasporto di merci pericolose, devono essere trattati anche essi come merce pericolosa a meno che non siano stati puliti e asciugati o sono stati chiusi saldamente quando la specie del precedente contenuto lo consenta senza pericolo.

Regola 4 Contrassegni ed etichettatura

Ogni recipiente contenente merci pericolose deve essere contrassegnato con il corretto nome tecnico (il nome commerciale non deve essere usato) e identificato con una etichetta distintiva o con stampigliature dell’etichetta in modo da rendere chiara la natura pericolosa della merce. Ogni recipiente deve essere così etichettato ad eccezione dei recipienti contenenti prodotti chimici imballati in quantità limitate o di grandi spedizioni che possono essere stivate, maneggiate e identificate come un unico lotto.

Regola 5 Documenti

a. In tutti i documenti relativi al trasporto marittimo di merci pericolose, quando la natura della merce è indicata, si deve usare il corretto nome tecnico (i nomi commerciali non devono essere usati) e la corretta descrizione data in conformità alla classificazione specificata dalla Regola 2 del presente Capitolo.

b. I documenti d’imbarco preparati dal caricatore devono comprendere, o essere accompagnati, da un certificato o dichiarazione che il carico da trasportare è correttamente imballato, contrassegnato ed etichettato ed è nelle appropriate condizioni per il trasporto.

c. Ogni nave che trasporta merci pericolose deve avere una distinta speciale o manifesto che dichiari, in conformità alla Regola 2 del presente Capitolo, le merci pericolose imbarcate e la loro ubicazione a bordo. Un piano di carico dettagliato che identifica per classe o specifica la ubicazione a bordo di tutte le merci pericolose imbarcate può essere usato in sostituzione di tale distinta speciale o manifesto.

Regola 6 Deroghe temporanee alle Regole 4 e 5

I Governi contraenti che hanno un sistema uniforme di regole relativo al trasporto per terra o per mare delle merci pericolose o non possono perciò applicare immediatamente le disposizioni delle Regole 4 e 5 del presente Capitolo, possono autorizzare delle variazioni alle disposizioni di tali Regole per un periodo non superiore a dodici mesi dalla data di entrata in vigore della Convenzione, purché le merci pericolose siano classificate nei documenti di imbarco od etichettate conforme la classificazione della Regola 2 del presente Capitolo.

Regola 7 Requisiti di stivaggio

a. Le merci pericolose devono essere stivate in modo sicuro ed appropriato tenendo conto della loro specie. Le merci che non si possono associare devono essere separate le une dalle altre.

b. Gli esplosivi (ad eccezione delle munizioni) che presentano un serio rischio, devono essere stivati in un deposito che deve essere tenuto sicuramente chiuso durante la navigazione. Tali esplosivi devono essere tenuti separati dai detonatori. Gli apparecchi elettrici e i loro cavi in qualsiasi compartimento in cui sono trasportati esplosivi, devono essere progettati ed usati in modo da ridurre al minimo il rischio di incendio o esplosione.

c. Le merci che sviluppano vapori pericolosi devono essere stivate in locali ben ventilati o sopra coperta.

d. Sulle navi che trasportano liquidi infiammabili o gas devono essere adottate, quando necessario, speciali precauzioni contro l’incendio o esplosione.

e. Le sostanze che sono suscettibili di autoriscaldamento o combustione spontanea non devono essere trasportate senza l’adozione di adeguate precauzioni per evitare lo scoppio di un incendio.

Regola 8 Esplosivi trasportati a bordo di navi da passeggeri

a. Sulle navi da passeggeri soltanto i seguenti esplosivi possono essere trasportati:

(i)
cartucce e razzi per il servizio di sicurezza;
(ii)
piccole quantità di esplosivi di peso netto totale non superiore a 9 chilogrammi (20 libbre);
(iii)
segnali di pericolo per navi o aeromobili, se il peso complessivo di tali segnali non supera 1.016 chilogrammi (2.249 libbre);
(iv)
fuochi artificiali che non siano suscettibili di esplodere violentemente, fatta eccezione delle navi che trasportano passeggeri di ponte.

b. Nonostante le disposizioni della lettera a della presente Regola, altre quantità o tipi di esplosivi possono essere trasportati sulle navi da passeggeri a bordo delle quali sono prese speciali misure di sicurezza approvate dall’Amministrazione.


  Capitolo VIII Navi nucleari

Regola 1 Applicazione

Il presente Capitolo si applica a tutte le navi nucleari ad eccezione delle navi da guerra.

Regola 2 Applicazione di altri Capitoli

Le regole incluse negli altri Capitoli della presente Convenzione si applicano alle navi nucleari ad eccezione delle modifiche apportate dal presente Capitolo.

Regola 3 Esenzioni

Una nave nucleare non può, in nessuna circostanza, essere esonerata dalle prescrizioni di una qualsiasi Regola della presente Convenzione.

Regola 4 Approvazione dell’installazione del reattore

Il progetto, costruzione e norme di controllo e montaggio dell’installazione del reattore devono essere giudicate soddisfacenti e approvate dall’Amministrazione e devono tener conto delle restrizioni che sono imposte alle visite per la presenza di radiazioni.

Regola 5 Adattabilità dell’installazione del reattore per il servizio di bordo

La installazione del reattore deve essere progettata tenendo conto delle particolari condizioni di servizio a bordo di una nave sia nelle circostanze normali che eccezionali della navigazione.

Regola 6 Protezione contro le radiazioni

L’Amministrazione deve prendere le misure necessarie per assicurare che non vi sia un irragionevole livello di radiazione o altri pericoli nucleari in mare o in porto, per l’equipaggio, passeggeri o pubblico o per le acque navigabili o per gli alimenti o per l’acqua.

Regola 7 «Dossier» di sicurezza

a. Un «Dossier» di sicurezza deve essere preparato per permettere la valutazione della sicurezza dell’impianto nucleare e della nave al fine di garantire che non vi sia un livello irragionevole di radiazione o altri pericoli in mare o in porto, per l’equipaggio, passeggeri o pubblico, o per le acque navigabili, o per gli alimenti o per l’acqua.

L’Amministrazione, quando soddisfatta, deve approvare tale «Dossier» di sicurezza che deve essere sempre tenuto aggiornato.

b. Il «Dossier» di sicurezza deve essere reso disponibile con sufficiente anticipo per i Governi contraenti dei paesi che la nave nucleare intende visitare in modo che essi possano valutare la sicurezza delle navi.

Regola 8 Manuale di esercizio

Un completo e dettagliato manuale deve essere preparato per informazione e guida del personale preposto all’esercizio nei suoi doveri inerenti a tutte le questioni relative al funzionamento dell’impianto nucleare che siano rilevanti ai fini della sicurezza. L’Amministrazione, quando soddisfatta, deve approvare tale manuale di esercizio ed una copia deve essere conservata a bordo della nave. Il manuale di esercizio deve essere sempre tenuto aggiornato.

Regola 9 Visite

La visita alle navi nucleari deve includere le prescrizioni applicabili della Regola 7 del Capitolo I, o delle Regole 8, 9 e 10 del Capitolo I, ad eccezione delle limitazioni che possono essere imposte per la presenza di radiazioni. Inoltre, le visite devono includere qualsiasi prescrizione speciale del «Dossier» di sicurezza. Ferme restando le disposizioni delle Regole 8 e 10 del Capitolo I, esse devono in tutti i casi effettuarsi con frequenza non minore di una volta l’anno.

Regola 10 Certificati

a. Le disposizioni della lettera a, Regola 12 del Capitolo I e della Regola 14 dello stesso Capitolo I non si applicano alle navi nucleari.

b. Un certificato, detto Certificato di sicurezza per nave da passeggeri a propulsione nucleare, deve essere rilasciato dopo l’ispezione e visita ad una nave nucleare per passeggeri che soddisfi alle prescrizioni dei Capitoli II, III, IV e VIII e a qualsiasi altra prescrizione relativa alle presenti Regole.

c. Un certificato, detto Certificato di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, deve essere rilasciato dopo l’ispezione e visita ad una nave nucleare da carico che soddisfi alle prescrizioni per le visite alle navi da carico, specificate nella Regola 10 del Capitolo I, e sia conforme alle prescrizioni dei Capitoli II, III, IV e VIII e a qualsiasi altra prescrizione relativa alle presenti Regole.

d. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico nucleari devono attestare: «Che la nave, che è una nave a propulsione nucleare, soddisfa a tutte le prescrizioni del Capitolo VIII della Convenzione ed è conforme al ‹Dossier› di sicurezza approvato per la nave».

e. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, devono essere validi per un periodo non superiore a dodici mesi.

f. I Certificati di sicurezza per navi da passeggeri a propulsione nucleare ed i Certificati di sicurezza per navi da carico a propulsione nucleare, devono essere rilasciati dall’Amministrazione o da qualsiasi altra persona o organizzazione debitamente autorizzata da essa. In tutti i casi tale Amministrazione assume l’intera responsabilità per il Certificato.

Regola 11 Controllo speciale

Oltre al controllo stabilito dalla Regola 19 del Capitolo, le navi a propulsione nucleare devono essere sottoposte ad un controllo speciale, prima di entrare nei porti e nell’interno dei porti dei Governi contraenti, allo scopo di verificare che vi sia a bordo un Certificato valido di sicurezza per navi a propulsione nucleare e che non esiste un livello irragionevole di radiazioni o altri pericoli in mare o in porto, per l’equipaggio, i passeggeri o pubblico, o per le acque navigabili, o per gli alimenti o le acque.

Regola 12 Avarie
Fichier unique

Art. I
Art. II
Art. III Lois, Règlements
Art. IV Cas de force majeure
Art. V Transport des personnes en cas d’urgence
Art. VI Suspension en cas de guerre
Art. VII Traités et Conventions antérieurs
Art VIII Règles spéciales résultant d’accords
Art. IX Amendements
Art. X Signature et acceptation
Art. XI Entrée en vigueur
Art. XII Dénonciation
Art. XIII Territoires
Art. XIV Enregistrement

a. La présente Convention sera déposée aux archives de l’Organisation et le Secrétaire général de l’Organisation en transmettra des copies certifiées conformes à tous les Gouvernements signataires et aux autres Gouvernements acceptant la présente Convention.

b. Dès qu’elle entrera en vigueur, la présente Convention sera déposée pour enregistrement par l’Organisation auprès du Secrétaire Général des Nations Unies.

En foi de quoi, les plénipotentiaires soussignés ont apposé leurs signatures à la présente Convention.

Fait à Londres, ce dix-sept juin 1960, en un seul exemplaire, en français et en anglais, chacun de ces textes faisant également foi.

Les textes originaux seront déposés aux archives de l’Organisation intergouvernementale consultative de la navigation maritime, avec des textes en langues espagnole et russe qui seront des traductions.

(Suivent les signatures)


  Chapitre I Dispositions générales

  Partie A Application, Définitions, etc.

Règle 1 Application

a. Sauf disposition expresse contraire, les présentes Règles s’appliquent uniquement aux navires effectuant des voyages internationaux.

b. Chacun des Chapitres définit avec plus de précision les catégories de navires auxquels il s’applique ainsi que le champ des dispositions qui leur sont applicables.

Règle 2 Définitions

Pour l’application des présentes Règles, sauf disposition expresse contraire:

a.
L’expression «Règles» désigne les Règles auxquelles se réfère l’Art. I a de la présente Convention;
b.
L’expression «Administration» désigne le Gouvernement du pays où le navire est immatriculé;
c.
«Approuvé» signifie approuvé par l’Administration;
d.
Par «voyage international» il faut comprendre un voyage entre un pays auquel s’applique la présente Convention et un port situé en dehors de ce pays, ou réciproquement; et à cet égard tout territoire des relations internationales duquel un Gouvernement contractant est chargé ou qui est placé sous l’Administration de l’Organisation des Nations Unies est considéré comme un pays distinct;
e.
Un passager s’entend de toute personne autre que:
(i)
le capitaine et les membres de l’équipage ou autres personnes employées ou occupées en quelque qualité que ce soit à bord d’un navire pour les besoins de ce navire, et
(ii)
les enfants de moins d’un an;
f.
Un navire à passagers est un navire qui transporte plus de 12 passagers;
g.
Un navire de charge est tout navire autre qu’un navire à passagers;
h.
L’expression «navire-citerne» désigne un navire de charge construit pour le transport en vrac de cargaisons liquides de nature inflammable, ou adapté à cet usage;
i.
Un navire de pêche s’entend d’un navire utilisé pour la capture du poisson, des baleines, des phoques, des morses et autres ressources vivantes de la mer;
j.
Un navire nucléaire est un navire comportant une source d’énergie nucléaire;
k.
L’expression «navire neuf» désigne un navire dont la quille a été posée le jour de l’entrée en vigueur de la présente Convention, ou postérieurement;
l.
L’expression «navire existant» désigne un navire qui n’est pas un navire neuf;
m.
Un mille est égal à 1852 mètres (ou 6080 pieds).
Règle 3 Exceptions

a. Sauf disposition expresse contraire, les présentes Règles ne s’appliquent pas:

(i)
aux navires de guerre et aux transports de troupes;
(ii)
aux navires de charge de moins de 500 tonneaux de jauge brute;
(iii)
aux navires sans moyen de propulsion mécanique;
(iv)
aux navires en bois de construction primitive, tels que dhows, jonques, etc.;
(v)
aux yachts de plaisance ne se livrant à aucun trafic commercial;
(vi)
aux navires de pêche.

b. Sous réserve des dispositions expresses du Chap. V, rien de ce qui figure dans les présentes Règles ne s’applique aux navires exclusivement affectés à la navigation dans les Grands Lacs de l’Amérique du Nord et sur le Saint-Laurent, dans les parages limités à l’Est par une ligne droite allant du Cap des Rosiers à la Pointe Ouest de l’Ile Anticosti et, au Nord de l’Ile Anticosti par le 63e méridien.

Règle 4 Exemptions

Si, par suite de circonstances exceptionnelles, un navire qui normalement n’effectue pas de voyages internationaux est amené à entreprendre un voyage international isolé, il peut être exempté par l’Administration d’une quelconque des dispositions des présentes Règles, à condition qu’il se conforme aux dispositions qui, de l’avis de l’Administration sont suffisantes pour en assurer la sécurité au cours du voyage qu’il entreprend.

Règle 5 Equivalence

a. Lorsque les présentes Règles prescrivent de placer ou d’avoir à bord d’un navire une installation, un matériau, un dispositif ou un appareil quelconque, ou un certain type de l’un ou de l’autre ou d’y prendre une disposition quelconque, l’Administration peut admettre que soit mis en place toute autre installation, matériau, dispositif ou appareil quelconque, ou type de l’un ou de l’autre, ou que soit prise toute autre disposition, s’il est établi à la suite d’essais ou d’une manière que de telles installations, matériaux, dispositifs ou appareils, ou types de l’un ou de l’autre, ou disposition, ont une efficacité au moins égale à celle qui est prescrite par les présentes Règles.

b.  Toute Administration qui autorise ainsi par substitution une installation, un matériau, un dispositif ou un appareil ou un type de l’un ou de l’autre ou une disposition doit en communiquer les caractéristiques à l’Organisation avec un rapport sur les essais qui ont été faits. Connaissance en est donnée par l’Organisation aux autres Gouvernements contractants pour l’information de leurs fonctionnaires.


  Partie B Visites et Certificats

Règle 6 Inspections et visites

L’inspection et la visite des navires, en ce qui concerne l’application des prescriptions des présentes Règles et l’octroi des exemptions pouvant être accordées, doivent être effectuées par des fonctionnaires du pays où le navire est immatriculé. Toutefois, le Gouvernement de chaque pays peut confier l’inspection et la visite de ses navires, soit à des inspecteurs désignés à cet effet, soit à des organismes reconnus par lui. Dans tous les cas, le Gouvernement intéressé se porte garant de l’intégrité et de l’efficacité de l’inspection et de la visite.

Règle 7 Visites initiales et subséquentes des navires à passagers

a. Tout navire à passagers doit être soumis aux visites définies ci-dessous:

(i)
une visite avant la mise en service du navire;
(ii)
une visite périodique tous les douze mois;
(iii)
des visites supplémentaires le cas échéant.

b. Les visites spécifiées ci-dessus doivent être effectuées comme suit:

(i)
La visite avant la mise en service du navire doit comprendre une inspection complète de sa structure, de ses machines et de son matériel d’armement, y compris une visite à sec de la carène ainsi qu’une visite intérieure et extérieure des chaudières. Cette visite doit permettre de s’assurer que la disposition générale, les matériaux et les échantillons de la structure, les chaudières, les autres récipients sous pression et leurs auxiliaires, les machines principales et auxiliaires, les installations électriques et radioélectriques, les appareils radiotélégraphiques à bord des embarcations de sauvetage à moteur, les appareils portatifs de radio pour les embarcations et radeaux de sauvetage, les engins de sauvetage, les dispositifs de détection et d’extinction d’incendie, les échelles de pilote et toute autre partie de l’armement satisfont intégralement aux prescriptions de la présente Convention, ainsi qu’aux dispositions de toutes lois, décrets, ordres et règlements promulgués pour l’application de cette Convention par l’Administration, pour les navires affectés au service auquel ce navire est destiné. La visite doit également être faite de façon à garantir que l’état de toutes les parties du navire et de son armement sont à tous égards satisfaisants, et que le navire est pourvu de feux, de moyens de signalisation sonore et de signaux de détresse comme il est prévu par la présente Convention et par les dispositions des Règles internationales pour prévenir les abordages en mer.
(ii)
La visite périodique doit comprendre une inspection de la structure, des chaudières et autres récipients sous pression, des machines et de l’armement, y compris une visite à sec de la carène. Cette visite doit permettre de s’assurer qu’en ce qui concerne la structure, les chaudières et autres récipients sous pression et leurs auxiliaires, les machines principales et auxiliaires, les installations électriques et radioélectriques, les appareils radiotélégraphiques à bord des embarcations de sauvetage à moteur, les appareils portatifs de radio pour les embarcations et radeaux de sauvetage, les engins de sauvetage, les dispositifs de détection et d’extinction d’incendie, les échelles de pilote et autres parties de l’armement, le navire est tenu dans un état satisfaisant et approprié au service auquel il est destiné et qu’il répond aux prescriptions de la présente Convention, ainsi qu’aux dispositions de toutes lois, décrets, ordres et règlements promulgués par l’Administration pour l’application de la présente Convention. Les feux et moyens de signalisation sonore et signaux de détresse placés à bord seront également soumis à la visite ci-dessus mentionnée, afin de s’assurer qu’ils répondent aux Règles internationales pour prévenir les abordages en mer.
(iii)
Une visite générale ou partielle, selon le cas, doit être effectuée chaque fois que se produit un accident ou qu’il se révèle un défaut affectant la sécurité du navire ou l’efficacité ou l’intégrité des engins de sauvetage ou autres apparaux, ou chaque fois que le navire subit des réparations ou rénovations importantes. La visite doit permettre de s’assurer que les réparations ou rénovations nécessaires ont été réellement effectuées, que les matériaux employés pour ces réparations ou rénovations et leur exécution sont à tous points de vue satisfaisants et que le navire répond à tous égards aux prescriptions de la présente Convention ainsi qu’aux dispositions des lois, décrets, ordres et règlements promulgués par l’Administration pour l’application de la présente Convention et des Règles internationales pour prévenir les abordages en mer.
c.
(i) Les lois, décrets, ordres et règlements mentionnés au par. b de la présente Règle doivent être tels à tous égards, qu’au point de vue de la sauvegarde de la vie humaine, le navire soit approprié au service auquel il est destiné.
(ii)
Ces lois, décrets, ordres et règlements doivent, entre autres, fixer les prescriptions à observer en ce qui concerne les essais hydrauliques, ou autres essais acceptables, avant et après la mise en service, applicables aux chaudières principales et auxiliaires, aux connexions, aux tuyaux de vapeur, aux réservoirs à haute pression, aux réservoirs à combustible liquide pour moteurs à combustion interne, y compris les procédures d’essais et les intervalles entre deux épreuves consécutives.
Règle 8 Visites des engins de sauvetage et autres parties de l’armement des navires de charge

Les engins de sauvetage, exception faite de l’installation radiotélégraphique à bord d’une embarcation de sauvetage à moteur ou de l’appareil portatif de radio pour embarcations et radeaux de sauvetage ainsi que les installations d’extinction d’incendie des navires de charge auxquels se réfèrent les Chapitres II et III des présentes Règles, doivent être soumis à des inspections initiales et subséquentes comme prévu pour les navires à passagers à la Règle 7 du présent Chapitre en remplaçant 12 mois par 24 mois à l’al. a (ii) de cette Règle. Les plans de lutte contre l’incendie à bord des navires neufs, ainsi que les échelles de pilote, feux et appareils de signalisation sonore placés à bord des navires neufs et existants, doivent être compris dans les visites ayant pour but de s’assurer qu’ils répondent en tous points aux prescriptions de la présente Convention, et à celles des Règles internationales pour prévenir les abordages en mer, qui leur sont applicables.

Règle 9 Visites des installations radioélectriques des navires de charge

Les installations radioélectriques auxquelles se réfère le Chap. IV des présentes Règles, ainsi que toute installation radiotélégraphique à bord d’une embarcation de sauvetage à moteur, ou les appareils portatifs de radio pour les embarcations et radeaux de sauvetage embarqués en exécution des prescriptions du Chap. III, doivent être soumises à des visites initiales et subséquentes, comme prévue pour les navires à passagers par la Règle 7 du présent Chapitre.

Règle 10 Visite de la coque, des machines et du matériel d’armement des navires de charge

La coque, les machines et le matériel d’armement (autre que les articles pour lesquels un certificat de sécurité de matériel d’armement pour navire de charge, un certificat de sécurité radiotélégraphique pour navire de charge ou un certificat de sécurité radiotéléphonique pour navire de charge ont été délivrés) d’un navire de charge seront inspectés de telle façon et ensuite aux intervalles de temps jugés nécessaires par l’Administration, de manière à s’assurer que leur état est en tout point satisfaisant. La visite devra permettre de s’assurer que la disposition générale, les matériaux et les échantillons de structure, les chaudières, les autres récipients sous pression et leurs auxiliaires, les machines principales et auxiliaires, les installations électriques, et toute autre partie de l’armement, sont à tous égards satisfaisants pour assurer le service auquel est destiné le navire.

Règle 11 Maintien des conditions après visite

Après l’une quelconque des visites prévues aux Règles 7, 8, 9 ou 10 aucun changement ne doit être apporté sauf autorisation de l’Administration aux dispositions de structure, aux machines, à l’armement, etc. faisant objet de la visite.

Règle 12 Délivrance des certificats
a.
(i) Un certificat dit Certificat de sécurité pour navire à passagers doit être délivré après inspection et visite d’un navire à passagers qui satisfait aux prescriptions des Chap. II, III et IV et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
(ii)
Un certificat dit Certificat de sécurité de construction pour navire de charge doit, après inspection, être délivré au navire de charge qui satisfait aux prescriptions applicables aux navires de charge qui sont indiqués à la Règle 10 du présent Chapitre et qui satisfait aux prescriptions applicables du Chap. II, exception faite de celles qui concernent les engins d’extinction d’incendie et les plans de lutte contre l’incendie.
(iii)
Un certificat dit Certificat de sécurité du matériel d’armement pour navire de charge doit être délivré, après inspection, au navire de charge qui satisfait aux prescriptions applicables des Chap. II et III et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
(iv)
Un certificat dit Certificat de sécurité radiotélégraphique pour navire de charge doit être délivré, après inspection, au navire de charge muni d’une installation radiotélégraphique qui satisfait aux prescriptions du Chap. IV et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
(v)
Un certificat dit Certificat de sécurité radiotéléphonique pour navire de charge doit être délivré, après inspection, au navire de charge muni d’une installation radiotéléphonique qui satisfait aux prescriptions du Chap. IV et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.
(vi)
Lorsqu’une exemption est accordée à un navire en application et en conformité des prescriptions des présentes Règles un certificat dit Certificat d’exemption doit être délivré outre les certificats prescrits au présent paragraphe.
(vii)
Les Certificats de sécurité pour navires à passagers, les Certificats de sécurité de construction pour navires de charge, les Certificats de sécurité radiotélégraphique pour navires de charge, les Certificats de sécurité radiotéléphonique pour navires de charge, les Certificats de sécurité du matériel d’armement pour navires de charge, et les Certificats d’exemption doivent être délivrés soit par l’Administration soit par toute personne ou organisme dûment autorisé par elle. Dans tous les cas, l’Administration assume l’entière responsabilité du Certificat.

b. Nonobstant toute autre prescription de la présente Convention, tout certificat délivré par application et en conformité des prescriptions de la Convention internationale pour la sauvegarde de la vie humaine en mer, 1948, qui est valable lors de l’entrée en vigueur de la présente Convention pour l’Administration qui a délivré le Certificat, restera valable jusqu’à la date de son expiration aux termes de la Règle 13 du Chap. I de la Convention de 1948.

c. Un Gouvernement contractant ne doit pas délivrer de certificat en application et suivant les prescriptions de la Convention internationale pour la sauvegarde de la vie humaine en mer de 1948 ou 1929, après la date à laquelle la présente Convention entre en vigueur à son égard.

Règle 13 Délivrance d’un certificat par un autre Gouvernement

Un Gouvernement contractant peut, à la requête de l’Administration, faire visiter un navire. S’il estime que les exigences des présentes Règles sont satisfaites, il délivre à ce navire des certificats en conformité avec les présentes Règles. Tout certificat ainsi délivré doit comporter une déclaration établissant qu’il a été délivré à la requête du Gouvernement du pays où le navire est ou sera immatriculé. Il a la même valeur qu’un certificat délivré conformément à la Règle 12 du présent Chapitre et doit être accepté de la même façon.

Règle 14 Durée de validité des certificats
Règle 15 Type de certificats
Règle 16 Affichage des certificats
Règle 17 Acceptation des certificats
Règle 18 Avenant au certificat
Règle 19 Contrôle
Règle 20 Bénéfice de la Convention
Règle 21 Accidents

a. Chaque Administration s’engage à effectuer une enquête au sujet de tout accident survenu à l’un quelconque de ses navires soumis aux dispositions de la présente Convention, lorsqu’elle estime que cette enquête peut aider à déterminer les modifications qu’il serait souhaitable d’apporter aux présentes Règles.

b. Chaque Gouvernement contractant s’engage à transmettre à l’Organisation toutes informations pertinentes concernant les conclusions de ces enquêtes. Aucun rapport ou recommandation de l’Organisation fondé sur ces informations ne doit révéler l’identité ou la nationalité des navires en cause ni en aucune manière imputer la responsabilité de cet accident à un navire ou à une personne ou laisser présumer leur responsabilité.


  Chapitre II Construction

  Partie A Généralités

Règle 1 Application
a.
(i) Le présent Chapitre s’applique aux navires neufs sauf dans le cas où il en est expressément disposé autrement.
(ii)
Dans le cas de navires à passagers et de navires de charge existants dont la quille a été posée à la date ou après la date d’entrée en vigueur de la Convention internationale pour la sauvegarde de la vie humaine en mer, 1948, l’Administration devra veiller à l’observation des prescriptions appliquées en vertu des dispositions du Chap. Il de cette Convention aux navires neufs, tels qu’ils sont définis dans ce Chapitre. Dans le cas de navires à passagers et de navires de charge existants dont la quille a été posée avant la date d’entrée en vigueur de ladite Convention, l’Administration devra veiller à l’observation des prescriptions appliquées en vertu des dispositions du Chap. II de la Convention précitée aux navires existants tels qu’ils sont définis dans ce Chapitre. Quant à celles des prescriptions du Chap. II de la présente Convention qui ne figurent pas au Chap. II de la Convention de 1948, chaque Administration décidera lesquelles devront être appliquées aux navires existants tels qu’ils sont définis dans la présente Convention.

b. Pour l’application de ce Chapitre:

(i)
Un navire à passagers neuf est, soit un navire à passagers dont la quille a été posée à la date d’entrée en vigueur de la présente Convention ou postérieurement, soit un navire de charge qui est transformé pour être affecté à un service de passagers à cette date ou postérieurement. Tous les autres navires à passagers sont considérés comme navires à passagers existants.
(ii)
Un navire de charge neuf est un navire de charge dont la quille a été posée à la date d’entrée en vigueur de la présente Convention ou postérieurement à cette date.

c. L’Administration, si elle considère que le parcours et les conditions de voyage sont tels que l’application d’une prescription quelconque du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire peut exempter de cette prescription des navires déterminés ou des catégories de navires, appartenant à son pays, qui, au cours de leur voyage, ne s’éloignent pas de plus de 20 milles de la terre la plus proche.

d. Si un navire à passagers est autorisé, en vertu du par. c de la Règle 27 du Chap. III, à transporter un nombre de personnes supérieur à celui que peuvent recevoir ses embarcations de sauvetage, il doit se conformer aux règles spéciales de cloisonnement faisant l’objet du par. e de la Règle 5 du présent Chapitre, et aux dispositions spéciales connexes relatives à la perméabilité faisant l’objet du par. d de la Règle 4 du présent Chapitre, à moins que, compte tenu de la nature et des conditions du voyage, l’Administration considère comme suffisante l’application des autres dispositions des Règles du présent Chapitre.

e.  Dans le cas de navires à passagers qui sont utilisés à des transports spéciaux d’un grand nombre de passagers sans installation de couchettes, comme, par exemple, le transport de pèlerins, l’Administration peut, si elle juge qu’il est pratiquement impossible d’appliquer les prescriptions du présent Chapitre, exempter ceux de ces navires qui appartiennent à son pays de l’application des prescriptions en question, sous les conditions suivantes:

(i)
On doit appliquer, dans la plus large mesure compatible avec les circonstances du trafic, les prescriptions relatives à la construction.
(ii)
Des mesures doivent être prises pour formuler des prescriptions générales qui devront s’appliquer au cas particulier de ce genre de trafic. Ces prescriptions doivent être formulées d’accord avec ceux des autres Gouvernements contractants, s’il y en a, qui pourraient être directement intéressés au transport de ces passagers.

Nonobstant toute disposition contraire de la présente Convention, le Règlement de Simla de 1931 doit demeurer en vigueur entre les pays ayant souscrit à ce Règlement jusqu’à l’entrée en vigueur des prescriptions établies en vertu de l’al. (ii) du par. e de la présente Règle.

Règle 2 Définitions

Dans ce Chapitre, à moins qu’il n’en soit expressément disposé autrement:

a.
(i) Une ligne de charge de compartimentage est une flottaison considérée dans la détermination du compartimentage du navire.
(ii)
La ligne de charge maximum de compartimentage est la flottaison qui correspond au tirant d’eau le plus élevé autorisé par les règles de compartimentage applicables.

b. La longueur du navire est la longueur mesurée entre les perpendiculaires menées aux extrémités de la ligne de charge maximum de compartimentage.

c. La largeur du navire est la largeur extrême hors membres mesurée à la ligne de charge maximum de compartimentage ou au—dessous de cette ligne de charge.

d. Le tirant d’eau est la distance verticale du tracé de la quille hors membres au milieu, à la ligne de charge de compartimentage considérée.

e. Le pont de cloisonnement est le pont le plus élevé jusqu’auquel s’élèvent les cloisons étanches transversales.

f. La ligne de surimmersion est une ligne tracée sur le bordé, à 76 millimètres (ou 3 pouces) au moins, au-dessous de la surface supérieure du pont de cloisonnement.

g. La perméabilité d’un espace s’exprime par le pourcentage du volume de cet espace que l’eau peut occuper. Le volume d’un espace qui s’étend au—dessus de la ligne de surimmersion sera mesuré seulement jusqu’à la hauteur de cette ligne.

h. La tranche des machines s’étend entre le tracé de la quille hors membres et la ligne de surimmersion, d’une part, et, d’autre part, entre les cloisons étanches transversales principales qui limitent l’espace occupé par les machines principales, les machines auxiliaires et les chaudières servant à la propulsion et toutes les soutes à charbon permanentes. Dans les cas de dispositions peu usuelles, l’Administration peut définir les limites des tranches des machines.

i. Les espaces à passagers sont ceux qui sont prévus pour le logement et l’usage des passagers, à l’exclusion des soutes à bagages, des magasins, des soutes à provisions, à colis postaux et à dépêches Pour l’application des prescriptions des Règles 4 et 5 du présent Chapitre, les espaces, prévus en dessous de la ligne de surimmersion pour le logement et l’usage de l’équipage seront considérés comme espaces à passagers.

j. Dans tous les cas, les volumes et les surfaces doivent être calculés hors membres.


  Partie B Cloisonnement et stabilité

(La Partie B s’applique aux navires à passagers à l’exception de la Règle 19 qui s’applique également aux navires de charge.)

Règle 3 Longueur envahissable

a.  Pour chaque point de la longueur du navire la longueur envahissable doit être déterminée par une méthode de calcul tenant compte des formes, du tirant d’eau et des autres caractéristiques du navire considéré.

b. Pour un navire dont les cloisons transversales étanches sont limitées par un pont de cloisonnement continu, la longueur envahissable en un point donné est la portion maximum de la longueur du navire, ayant pour centre le point considéré et qui peut être envahie par l’eau dans l’hypothèse des conditions définies par la Règle 4 du présent Chapitre, sans que le navire s’immerge au-delà de la ligne de surimmersion.

c.
(i) Pour un navire n’ayant pas de pont de cloisonnement continu, la longueur envahissable en chaque point peut être déterminée en considérant une ligne de surimmersion continue qui n’est en aucun point à moins de 76 millimètres (ou 3 pouces) au-dessous de la partie supérieure du pont (en abord) jusqu’où les cloisonnements en question et le bordé extérieur sont maintenus étanches.
(ii)
Si une partie de la ligne de surimmersion considérée est sensiblement au-dessous du pont jusqu’où les cloisonnements sont prolongés, l’Administration peut autoriser des dérogations dans une certaine limite, pour l’étanchéité des parties du cloisonnement qui sont au-dessus de la ligne de surimmersion et immédiatement au-dessous du pont supérieur.
Règle 4 Perméabilité
Règle 5 Longueur admissible des compartiments
Règle 6 Prescriptions spéciales relatives au compartimentage

(a) Quand, dans une ou plusieurs régions du navire, les cloisons étanches sont prolongées jusqu’à un pont plus élevé que sur le reste du navire et qu’on désire bénéficier de cette extension des cloisons en hauteur, on peut, pour calculer la longueur envahissable, utiliser des lignes de surimmersion séparées pour chacune de ces régions du navire, à condition:

(i)
que la muraille du navire s’étende sur toute la longueur du navire jusqu’au pont correspondant à la ligne de surimmersion la plus haute et que toutes les ouvertures dans le bordé extérieur au—dessous de ce pont sur toute la longueur du navire soient considérées comme étant, au regard de la Règle 14 du présent Chapitre, au—dessous de la ligne de surimmersion; et
(ii)
que les deux compartiments adjacents à la «baïonnette» du pont de cloisonnement soient, chacun, dans les limites de la longueur admissible, correspondant à leurs lignes de surimmersion respectives, et qu’en outre leurs longueurs combinées n’excèdent pas le double de la longueur admissible calculée avec la ligne de surimmersion inférieure.
(b) (i)
La longueur d’un compartiment peut dépasser la longueur admissible fixée par les prescriptions de la Règle 5 du présent Chapitre, pourvu que la longueur de chacune des deux paires de compartiments adjacents, comprenant chacune le compartiment en question, ne dépasse ni la longueur envahissable, ni deux fois la longueur admissible.
(ii)
Si l’un des deux compartiments adjacents est situé dans la tranche des machines et le second en dehors de la tranche des machines, et si la perméabilité moyenne de la portion du navire où le second est situé n’est pas la même que celle de la tranche des machines, la longueur combinée des deux compartiments doit être fixée en prenant pour base la moyenne des perméabilités des deux portions du navire auquel les compartiments en question appartiennent.
(iii)
Lorsque les deux compartiments adjacents ont des facteurs de cloisonnement différents, la longueur combinée de ces deux compartiments doit être déterminée proportionnellement.

(c) Pour les navires d’au moins 100 mètres (ou 330 pieds) de longueur, une des cloisons principales transversales en arrière de la cloison d’abordage doit être placée à une distance de la perpendiculaire avant au plus égale à la longueur admissible.

(d) Une cloison transversale principale peut présenter une niche, pourvu qu’aucun point de la niche ne dépasse, vers l’extérieur du navire, deux surfaces verticales menées de chaque bord à une distance du bordé égale à 1/5 de la largeur du navire définie par la Règle 2 du présent Chapitre, cette distance étant mesurée normalement au plan diamétral du navire et dans le plan de la ligne de charge maximum de compartimentage.

Si une partie d’une niche dépasse les limites ainsi fixées, cette partie sera considérée comme une baïonnette et on lui appliquera les règles du par. e de la présente Règle.

(e) Une cloison transversale principale peut être à baïonnette pourvu qu’elle satis-fasse à l’une des conditions suivantes:

(i)
La longueur combinée des deux compartiments séparés par la cloison en question n’excède pas 90 % de la longueur envahissable ou deux fois la longueur admissible, avec la réserve, toutefois, que pour les navires ayant un facteur de cloisonnement supérieur à 0,9, la longueur totale des deux compartiments en question ne dépasse pas la longueur admissible.
(ii)
Un compartimentage supplémentaire est prévu par le travers de la baïonnette pour maintenir le même degré de sécurité que si la cloison était plane.
(iii)
Le compartiment au—dessus duquel s’étend la baïonnette ne dépasse pas la longueur admissible correspondant à une ligne de surimmersion prise 76 mm. (3 pouces) au—dessous de la baïonnette.

(f) Lorsqu’une cloison transversale principale présente une niche ou une baïonnette, on la remplacera, dans la détermination du cloisonnement, par une cloison plane équivalente.

(g) Si la distance entre deux cloisons transversales principales adjacentes, ou entre les cloisons planes équivalentes ou enfin la distance entre deux plans verticaux passant par les points les plus rapprochés des baïonnettes, s’il y en a, est inférieure à la plus petite des deux longueurs 3,05 mètres (ou 10 pieds) plus 3 pour cent de la longueur du navire, ou 10,67 mètres (ou 35 pieds), une seule de ces cloisons sera acceptée comme faisant partie du cloisonnement du navire tel qu’il est prescrit par la Règle 5 du présent Chapitre.

(h) Lorsqu’un compartiment principal étanche transversal est lui—même compartimenté, s’il peut être établi à la satisfaction de l’Administration que, dans l’hypothèse d’une avarie s’étendant sur la plus petite des deux longueurs 3,05 mètres (ou 10 pieds) plus 3 pour cent de la longueur du navire, ou 10,67 mètres (ou 35 pieds), l’ensemble du compartiment principal n’est pas envahi, une augmentation proportionnelle de la longueur admissible peut être accordée par rapport à celle qui serait calculée sans tenir compte du compartimentage supplémentaire. Dans ce cas, le volume de la réserve de flottabilité supposé intact du côté opposé à l’avarie ne doit pas être supérieur à celui qui est supposé intact du côté de l’avarie.

(i) Lorsque le facteur de compartimentage prévu est inférieur ou égal à 0,5, la longueur combinée de deux compartiments adjacents quelconques ne doit pas excéder la longueur envahissable.

Règle 7 Stabilité des navires en état d’avarie

(a) Il devra être prévu pour le navire intact, dans les diverses conditions d’exploitation, une stabilité telle qu’après envahissement d’un compartiment principal quelconque restant dans la limite des longueurs envahissables, le navire, au stade final de l’envahissement, puisse satisfaire aux conditions ci—dessous.

Lorsque deux compartiments principaux adjacents sont séparés par un cloisonnement avec baïonnette répondant aux prescriptions de l’al. e (i) de la Règle 6 du présent Chapitre, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions, avec les deux compartiments adjacents supposés envahis.

Lorsque le facteur de compartimentage prévu est 0,5 ou moindre, mais supérieur à 0,33, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions avec deux compartiments principaux adjacents quelconques envahis.

Lorsque le facteur de compartimentage prévu est 0,33 ou moindre, la stabilité à l’état intact doit être telle que le navire satisfasse à ces conditions avec trois compartiments principaux adjacents quelconques envahis.

(b) (i)
Les dispositions du par. a de la présente Règle seront déterminées conformément aux par. c, d et f de la présente Règle par des calculs tenant compte des proportions et des caractéristiques de base du navire, ainsi que la disposition et de la configuration des compartiments ayant subi une avarie. Pour ces calculs, on considère le navire comme étant dans les plus mauvaises conditions de service possibles du point de vue de la stabilité.
(ii)
Lorsqu’il est proposé d’installer des ponts, des doubles coques ou des cloisons longitudinales qui, sans être étanches, sont de nature à retarder sérieusement l’envahissement de l’eau, l’Administration doit donner accord sur la mesure dans laquelle ces dispositions sont de nature à influencer les résultats des calculs.
(iii)
En cas de doute sur la stabilité dynamique après avarie, l’Administration peut demander qu’elle soit étudiée.

(c) Pour le calcul de la stabilité en cas d’avarie, on adoptera en général les perméabilités de volume et de surface suivantes:

Espaces

Perméabilité

Destinés aux marchandises, au charbon ou aux provisions de bord

60

Occupés par des locaux habités

95

Occupés par des machines

85

Destinés aux liquides

0 ou 951

Des perméabilités de surface plus élevées doivent être adoptées pour les espaces qui, au voisinage du niveau de l’eau, après avarie, ne contiennent aucune surface appréciable de machines ou de locaux habités et pour les espaces qui ne sont généralement occupés par aucune quantité appréciable de marchandises ou d’approvisionnements.

(d) On supposera que les dimensions de l’avarie considérée sont les suivantes:

(i)
Etendue longitudinale: la plus petite des deux valeurs: 3,05 mètres (ou 10 pieds), plus trois pour cent de la longueur du navire ou 10,67 mètres (ou 35 pieds). Lorsque le facteur de compartimentage prévu est 0,33 ou moindre, l’étendue longitudinale supposée de l’avarie doit être augmentée si nécessaire pour que deux cloisons étanches principales consécutives quelconques puissent être intéressées.
(ii)
Etendue transversale (mesurée de la muraille du navire vers l’intérieur et perpendiculairement au plan diamétral au niveau de la ligne de charge maximum de compartimentage): une distance d’un cinquième de la largeur du navire, telle que définie dans la Règle 2 du présent Chapitre.
(iii)
Etendue verticale: du tracé de la quille hors membres (ligne d’eau zéro) sans limitation vers le haut.
(iv)
Si une avarie d’une étendue inférieure à celle indiquée dans les al. (i), (ii) et (iii) du présent paragraphe entraîne des conditions plus sévères du point de vue de la bande, ou de la hauteur métacentrique résiduelle, une telle avarie sera adoptée comme hypothèse des calculs.

(e) L’envahissement dissymétrique doit être réduit au minimum grâce à des dispositions convenables. Lorsqu’il est nécessaire de corriger de grands angles de bande, les moyens adoptés pour l’équilibrage doivent, s’il est pratiquement possible, être automatiques, mais dans tous les cas où des commandes des traverses d’équilibrage sont prévues, leur manoeuvre doit pouvoir se faire d’un point situé au—dessus du pont de cloisonnement. Ces dispositifs, ainsi que leurs commandes, doivent être acceptés par l’Administration, de même que la bande maximum atteinte avant la mise en jeu des mesures d’équilibrage. Lorsque des dispositifs d’équilibrage sont requis, la durée de l’équilibrage ne doit pas excéder 15 minutes. Le capitaine du navire sera pourvu des renseignements nécessaires concernant l’usage des dispositifs d’équilibrage.

(f) Le navire, dans sa situation définitive, après avarie et, dans le cas d’un envahissement dissymétrique, après que les mesures d’équilibrage ont été prises, doit satisfaire aux conditions suivantes:

(i)
En cas d’envahissement symétrique, la hauteur métacentrique résiduelle devra être positive et au moins égale à 0,05 mètre (2 pouces). Elle sera calculée par la méthode à déplacement constant.
(ii)
Dans le cas d’un envahissement dissymétrique, la bande totale ne doit pas excéder sept degrés, sauf dans certains cas spéciaux, pour lesquels l’Administration peut autoriser une bande supplémentaire, résultant de l’envahissement dissymétrique, pourvu que, en aucun cas, la bande totale dans le stade final n’excède quinze degrés.
(iii)
En aucun cas, la ligne de surimmersion ne doit être immergée dans le stade final de l’envahissement. S’il est considéré comme probable que la ligne de surimmersion se trouve immergée au cours d’un stade intermédiaire de l’envahissement, l’Administration peut exiger toutes études et dispositions qu’elle jugera nécessaires pour la sécurité du navire.

(g) Le capitaine sera pourvu des données nécessaires pour assurer dans les conditions d’exploitation une stabilité à l’état intact suffisante pour permettre au navire de satisfaire aux conditions ci—dessus dans les hypothèses d’avarie les plus défavorables restant dans le cadre défini plus haut. Dans le cas de navires pourvus de traverses d’équilibrage, le capitaine du navire doit être informé des conditions de stabilité dans lesquelles les calculs de la bande ont été effectués, et il doit être averti que si le navire se trouvait, à l’état intact, dans des conditions moins avantageuses, il pourrait prendre une bande trop importante en cas d’avarie.

(h) (i)
L’Administration ne pourra accorder de dérogation aux exigences concernant la stabilité en cas d’avarie, à moins qu’il ne soit démontré que, dans toute condition d’exploitation, la hauteur métacentrique, à l’état intact, résultant de ces exigences est trop élevée pour l’exploitation envisagée.
(ii)
Des dérogations aux prescriptions relatives à la stabilité en cas d’avarie ne doivent être accordées que dans des cas exceptionnels et sous réserve que l’Administration estime que les proportions, les dispositions et autres caractéristiques du navire, susceptibles d’être pratiquement et raisonnablement adoptées dans des circonstances d’exploitation particulières propres au navire, sont les plus favorables possibles du point de vue de la stabilité en cas d’avarie.

1 En choisissant entre ces deux derniers nombres celui qui entraîne les exigences les plus sévères.

Règle 8 Lestage

Lorsqu’un lest liquide est nécessaire, l’eau de lestage ne doit pas en général être admise dans des citernes à combustible. Les navires pour lesquels il n’est pratiquement pas possible d’éviter l’admission d’eau dans des citernes à combustible doivent être équipés d’épurateurs d’eau polluée, donnant satisfaction à l’Administration, à moins qu’il ne soit prévu d’autres moyens admis par l’Administration pour l’évacuation des eaux de lestage polluées.

Règle 9 Cloisons d’extrémité, cloisons limitant la tranche des machines, tunnels des lignes d’arbres, etc.
(a) (i)
Un navire doit être pourvu d’une cloison de coqueron avant ou d’abordage qui doit être étanche jusqu’au pont de cloisonnement. Cette cloison doit être placée à une distance de la perpendiculaire avant égale au moins à 5 % de la longueur du navire et au plus à 3,05 mètres (ou 10 pieds) plus 5 % de la longueur du navire.
(ii)
S’il existe à l’avant une longue superstructure, une cloison étanche aux intempéries doit être établie au—dessus de la cloison d’abordage entre le pont de cloisonnement et le pont situé immédiatement au—dessus. Le prolongement de la cloison d’abordage peut ne pas être placé directement au—dessus de celle—ci, pourvu que ce prolongement soit à une distance de la perpendiculaire avant au moins égale à 5 % de la longueur du navire et que la partie du pont de cloisonnement qui forme baïonnette soit effectivement étanche aux intempéries.

(b) Il y aura également une cloison de coqueron arrière et des cloisons séparant la tranche des machines, telle qu’elle est définie par la Règle 2 du présent Chapitre, des espaces à passagers et à marchandises situés à l’avant et à l’arrière; ces cloisons doivent être étanches jusqu’au pont de cloisonnement. Toutefois, la cloison du coqueron arrière peut être arrêtée au—dessous de ce pont, pourvu que le degré de sécurité du navire en ce qui concerne le compartimentage ne soit pas diminué de ce fait.

(c) Dans tous les cas, les tubes de sortie d’arbres arrière doivent être enfermés dans des espaces étanches de volume modéré. Le presse—étoupe arrière doit être placé dans un tunnel étanche ou dans un autre espace étanche séparé du compartiment des tubes de sortie d’arbres arrière et d’un volume assez réduit pour qu’il puisse être rempli par une fuite du presse—étoupe sans que la ligne de surimmersion soit immergée.

Règle 10 Doubles—fonds

(a) Un double—fond doit être installé de la cloison du coqueron avant à la cloison du coqueron arrière, dans la mesure où cela est praticable et compatible avec les caractéristiques et l’utilisation normale du navire:

(i)
Les navires dont la longueur est au moins égale à 50 mètres (ou 165 pieds) et inférieure à 61 mètres (ou 200 pieds) doivent être pourvus d’un double—fond s’étendant au moins depuis l’avant de la tranche des machines jusqu’à la cloison du coqueron avant ou aussi près que pratiquement possible de cette cloison.
(ii)
Les navires dont la longueur est au moins égale à 61 mètres (ou 200 pieds) et inférieure à 76 mètres (ou 249 pieds) doivent être pourvus de doubles—fonds au moins en dehors de la tranche des machines. Ces doubles—fonds doivent s’étendre jusqu’aux cloisons des coquerons avant et arrière aussi près que pratiquement possible de ces cloisons.
(iii)
Les navires dont la longueur est égale ou supérieure à 76 mètres (ou 249 pieds) doivent être pourvus au milieu d’un double—fond s’étendant jusqu’aux cloisons des coquerons avant et arrière ou aussi près que pratiquement possible de ces cloisons.

(b) Là où un double—fond est exigé, sa hauteur doit être fixée à la satisfaction de l’Administration et il doit se prolonger en abord vers la muraille de manière à protéger efficacement les bouchains. Cette protection sera considérée comme satisfaisante si aucun point de la ligne d’intersection de l’arête extérieure de la tôle de côté avec le bordé extérieur ne se trouve au—dessous d’un plan horizontal passant par le point du tracé hors membres où le couple milieu est coupé par une droite inclinée à 25 degrés sur l’horizontale et menée par le sommet inférieur correspondant du rectangle circonscrit à la maîtresse section.

(c) Les petits puisards établis dans les doubles—fonds pour recevoir les aspirations des pompes de cale ne doivent pas être plus profonds qu’il n’est nécessaire, et en aucun cas leur profondeur ne doit être supérieure à la hauteur du double—fond dans l’axe, diminuée de 457 millimètres (ou 18 pouces); les puisards ne doivent par ailleurs pas s’étendre au—dessous du plan horizontal défini au par. b de la présente Règle. Des puisards allant jusqu’au bordé peuvent cependant être admis à l’extrémité arrière des tunnels d’arbres des navires à hélice. D’autres puisards (par exemple les tanks de retour d’huile de graissage sous les machines principales) peuvent être autorisés par l’Administration, si elle estime que les dispositions d’ensemble assurent une protection équivalente à celle que fournit un double—fond conforme aux prescriptions de la présente Règle.

(d) Il n’est pas nécessaire d’installer un double—fond par le travers des compartiments étanches de dimensions moyennes, utilisés exclusivement pour le transport des liquides, à condition que, dans l’esprit de l’Administration, la sécurité du navire dans le cas d’une avarie du fond ou du bordé ne s’en trouve pas diminuée.

(e) Dans le cas de navires auxquels s’appliquent les prescriptions du par. d de la Règle 1 du présent Chapitre et qui effectuent un service régulier dans les limites prévues pour un voyage international court à la Règle 2 du Chap. III, l’Administration peut accorder l’exemption d’un double—fond dans toute partie du navire compartimentée suivant un facteur ne dépassant pas 0,50, si elle reconnaît que l’installation d’un double—fond dans cette partie ne serait pas compatible avec les caractéristiques de base et l’exploitation normale du navire.

Règle 11 Détermination, marquage et inscription des lignes de charge de compartimentage

a. Pour assurer le maintien du degré de cloisonnement exigé, une ligne de charge correspondant au tirant d’eau adopté pour le calcul de cloisonnement approuvé doit être déterminée et marquée sur la muraille du navire. Un navire ayant des locaux spécialement adaptés alternativement à l’usage des passagers et au transport de marchandises peut, si l’armateur le désire, avoir une ou plusieurs lignes de charge additionnelles, marquées de façon à correspondre aux tirants d’eau de compartimentage correspondants, que l’Administration peut approuver pour les conditions d’exploitation considérées.

b. Les lignes de charge de compartimentage déterminées doivent être mentionnées sur le Certificat de sécurité pour navire à passagers en désignant par la notation C 1 celle qui se rapporte au cas où le navire est employé principalement au service des passagers, et par les notations C 2, C 3, etc., celles qui se rapportent aux autres cas d’utilisation du navire.

c. Le franc—bord correspondant à chacune de ces lignes de charge doit être mesuré au même emplacement et à partir de la même ligne de pont que les francs—bords déterminés conformément à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge1.

d. Le franc—bord relatif à chaque ligne de charge de compartimentage approuvée et aux conditions d’exploitation correspondantes doit être clairement indiqué dans le Certificat de sécurité pour navire à passagers.

e. Dans aucun cas, une marque de ligne de charge de compartimentage ne peut être placée au—dessus de la ligne de charge maximum en eau salée correspondant soit à l’échantillonnage du navire, soit à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge.

f. Quelles que soient les positions des marques de lignes de charge de compartimentage, un navire ne doit jamais être chargé de façon à immerger la ligne de charge correspondant à la saison et à la région du globe, tracée conformément à la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge.

g. Un navire ne doit en aucun cas être chargé de telle sorte que, lorsqu’il est en eau salée, la marque de ligne de charge de compartimentage, correspondant à la nature de ce voyage particulier et aux conditions de service, se trouve immergée.


Règle 12 Construction et épreuve initiale des cloisons étanches

a. Chaque cloison étanche de compartimentage, qu’elle soit transversale ou longitudinale, doit être construite de manière à pouvoir supporter, avec une marge de sécurité convenable, la pression due à la plus haute colonne d’eau qu’elle risque d’avoir à supporter en cas d’avarie du navire, et au moins la pression due à une colonne d’eau s’élevant jusqu’à la ligne de surimmersion. La construction de ces cloisons doit donner satisfaction à l’Administration.

b.
(i) Les baïonnettes et niches pratiquées dans les cloisons doivent être étanches et présenter la même résistance que les parties avoisinantes de la cloison.
(ii)
Quand des membrures ou des barrots traversent un pont étanche ou une cloison étanche, ce pont et cette cloison doivent être rendus étanches par leur construction propre, sans emploi de bois ou de ciment.

c. L’essai par remplissage des compartiments principaux n’est pas obligatoire. Lorsqu’il n’est pas effectué d’essai par remplissage, un essai à la lance est obligatoire; cet essai doit être effectué au stade le plus avancé possible de l’aménagement du navire. Un examen minutieux des cloisons étanches doit, de toutes façons, être effectué.

d. Le coqueron avant, les doubles—fonds (y compris les quilles tubulaires) et les doubles—coques doivent être soumis à une épreuve sous une pression correspondant aux prescriptions du par. a de la présente Règle.

e. Les citernes qui doivent contenir des liquides et qui forment une partie du compartimentage du navire doivent être éprouvées pour vérification de l’étanchéité sous une charge d’eau correspondant soit à la ligne de charge maximum de compartimentage, soit aux deux tiers du creux mesuré depuis le dessus de la quille jusqu’à la ligne de surimmersion, par le travers de la citerne, en prenant la plus grande de ces charges; toutefois, la hauteur de charge au—dessus du plafond ne doit être en aucun cas inférieure à 0,92 m (ou 3 pieds).

f. Les essais mentionnés aux par. d et e de la présente Règle ont pour but de vérifier que les dispositions structurales de cloisonnement sont étanches à l’eau et ne doivent pas être considérés comme sanctionnant l’aptitude d’un compartiment quelconque à recevoir des combustibles liquides ou à être utilisé à d’autres usages particuliers pour lesquels un essai d’un caractère plus sévère peut être exigé compte tenu de la hauteur que le liquide peut atteindre dans la citerne considérée ou dans les tuyautages qui la desservent.

Règle 13 Ouvertures dans les cloisons étanches

a. Le nombre des ouvertures pratiquées dans les cloisons étanches doit être réduit au minimum compatible avec les dispositions générales et la bonne exploitation du navire; ces ouvertures doivent être pourvues de dispositifs de fermeture satisfaisants.

b.
(i) Si des tuyautages, dalots, câbles électriques, etc. traversent des cloisons étanches de compartimentage, des dispositions doivent être prises pour maintenir l’intégrité de l’étanchéité de ces cloisons.
(ii)
Il ne peut exister sur les cloisons étanches de compartimentage ni vannes, ni robinets ne faisant pas partie d’un ensemble de tuyautages.
(iii)
Il ne doit pas être utilisé de plomb ou autre matériau sensible à la chaleur pour les circuits traversant des cloisons étanches de compartimentage, lorsque la détérioration de ces circuits, en cas d’incendie, compromettrait l’intégrité de l’étanchéité des cloisons.
c.
(i) Il ne peut exister ni porte, ni trou d’homme, ni aucun orifice d’accès:
1.
dans la cloison étanche d’abordage au—dessous de la ligne de surimmersion;
2.
dans les cloisons transversales étanches séparant un local à marchandises d’un local à marchandises contigu ou d’une soute à charbon permanente ou de réserve, sauf exceptions spécifiées au par. 1 de la présente Règle.
(ii)
Sauf dans les cas prévus à l’al. (iii) du présent paragraphe, on ne peut faire traverser la cloison d’abordage au—dessous de la ligne de surimmersion que par un tuyau au plus, pour le service du liquide contenu dans le coqueron avant, pourvu que ce tuyau soit muni d’une vanne à fermeture à vis, commandée d’un point au—dessus du pont de compartimentage et dont le corps est fixé à la cloison d’abordage à l’intérieur du coqueron avant.
(iii)
Si le coqueron avant est divisé pour recevoir deux espèces de liquides différents, l’Administration peut permettre que la cloison d’abordage soit traversée au—dessous de la ligne de surimmersion par deux tuyaux, chacun d’eux satisfaisant aux prescriptions de l’al. (ii) du présent paragraphe, pourvu que cette Administration reconnaisse qu’il n’y a pas d’autre solution pratique que l’installation de ce second tuyau et que compte tenu du cloisonnement supplémentaire prévu dans le coqueron avant, la sécurité du navire demeure assurée.
d.
(i) Les portes étanches dans les cloisons séparant les soutes permanentes des soutes de réserve doivent être toujours accessibles, sauf toutefois l’exception prévue à l’al. (II) du par. k pour les portes des soutes d’entrepont.
(ii)
Des dispositions satisfaisantes, telles que la mise en place d’écrans, doivent être prises pour éviter que le charbon n’empêche la fermeture des portes étanches des soutes à charbon.

e. Dans les espaces contenant les machines principales et auxiliaires, y compris les chaudières servant à la propulsion et toutes les soutes à charbon permanentes, il ne doit pas exister plus d’une porte dans chaque cloison étanche principale transversale, à l’exception des portes des soutes à charbon et des tunnels de lignes d’arbres. Si le navire comporte deux lignes d’arbres ou plus, les tunnels doivent être reliés par un passage d’intercommunication. Ce passage ne doit comporter qu’une seule porte de communication avec l’espace réservé aux machines s’il y a deux lignes d’arbres; il ne doit pas comporter plus de deux portes de communication avec l’espace réservé aux machines s’il y a plus de deux lignes d’arbres. Toutes ces portes doivent être à glissières et placées de manière que leurs seuils soient pratiquement aussi hauts que possible. La commande à main pour la manoeuvre de ces portes à partir d’un point se trouvant au—dessus du pont de cloisonnement doit être située à l’extérieur de l’espace affecté aux machines, si cet arrangement est compatible avec une disposition satisfaisante du mécanisme correspondant.

f.
(i) Les portes étanches doivent être du type à glissières ou du type à charnières. Des portes de type équivalent peuvent être admises, à l’exclusion des portes constituées par des panneaux boulonnés ou des portes se fermant par la seule gravité ou par la seule action d’un poids.
(ii)
Les portes à glissières peuvent être: soit à simple commande manuelle, soit mues par sources d’énergie en plus de la commande manuelle.
(iii)
Les portes étanches autorisées peuvent ainsi être rangées dans trois classes:
Classe 1 – Portes à charnières;
Classe 2 – Portes à glissières à commande manuelle;
Classe 3 – Portes à glissières mues par sources d’énergie en plus de la commande manuelle.
(iv)
Les commandes de toutes les portes étanches, qu’elles soient actionnées par une source d’énergie ou non, doivent être capables d’assurer la fermeture de la porte lorsque le navire a une gîte de 15 degrés dans un sens ou dans l’autre.
(v)
Les portes étanches de toutes classes doivent être munies d’indicateurs d’ouverture permettant de vérifier, de tous les postes de manoeuvre d’où ces portes ne sont pas visibles, si elles sont ouvertes ou fermées. Dans le cas où l’une quelconque des portes étanches, quelle qu’en soit la classe, n’est pas disposée pour pouvoir être fermée d’un poste central de manoeuvre, il doit être prévu un moyen de communication directe mécanique, électrique, téléphonique ou tout autre moyen approprié permettant à l’officier chargé de la veille d’entrer rapidement en communication avec la personne chargée, d’après les consignes préalables, de fermer la porte en question.

g. Les portes à charnières (classe 1) doivent être pourvues de dispositifs de fermeture à serrage rapide manoeuvrables de chaque côté de la cloison, tels que, par exemple, des tourniquets.

h. Les portes à glissières à commande manuelle (classe 2) peuvent être à déplacement vertical ou horizontal. Le mécanisme doit pouvoir être manoeuvré sur place des deux côtés et, en outre, d’un point accessible situé au—dessus du pont de cloisonnement, par un mouvement de manivelle à rotation, ou par un autre mouvement présentant les mêmes garanties de sécurité et d’un type approuvé. Des dérogations à la manoeuvre des deux côtés sont admises s’il est justifié que sa mise en place est pratiquement impossible du fait de la disposition des locaux. Dans le cas de manoeuvre à main, le temps nécessaire pour assurer la fermeture complète de la porte, le navire étant droit, ne doit pas dépasser 90 secondes.

i.
(i) Les portes à glissières mues par des sources d’énergie (classe 3) peuvent être à déplacement vertical ou horizontal. Lorsqu’il est prévu qu’une porte doit être fermée au moyen d’une source d’énergie d’un poste central de manoeuvre, le mécanisme doit être disposé de manière à permettre la commande des portes sur place, des deux côtés, au moyen des mêmes sources d’énergie. La porte devra se refermer automatiquement si, après avoir été fermée au poste central de manoeuvre, elle est ouverte sur place. De même, il doit exister sur place un moyen de la maintenir fermée, sans qu’elle puisse être ouverte par le poste central de manoeuvre. Des poignées de manoeuvre locale, communiquant avec le mécanisme mû par source d’énergie, doivent être prévues de chaque côté de la cloison et doivent être disposées de telle façon qu’une personne passant par la porte puisse maintenir les deux poignées dans la position d’ouverture et ne puisse pas faire fonctionner involontairement le système de fermeture. Les portes à glissières mues par sources d’énergie doivent être munies d’une commande à main manoeuvrable des deux côtés de la porte et, en outre, d’un point accessible au—dessus du pont de cloisonnement par un mouvement de manivelle à rotation continue ou par un autre mouvement présentant les mêmes garanties de sécurité et d’un type approuvé. Des dispositions doivent être prises pour avertir, par un signal sonore, que le mouvement de fermeture de la porte est amorcé et va se continuer jusqu’à fermeture complète. La durée de la fermeture de la porte doit être suffisante pour assurer la sécurité.
(ii)
Il doit y avoir au moins deux sources d’énergie indépendantes capables d’assurer l’ouverture et la fermeture de toutes les portes desservies. Chacune d’elles doit être suffisante pour assurer la manoeuvre simultanée de toutes les portes. Ces deux sources doivent être contrôlées de la station centrale située sur la passerelle qui comportera tous indicateurs nécessaires permettant de vérifier que chacune des deux sources d’énergie prévues est capable d’assurer le service requis de façon satisfaisante.
(iii)
Dans le cas de manoeuvre hydraulique, chaque source d’énergie doit être constituée par une pompe capable de fermer toutes les portes en un temps au plus égal à 60 secondes. Il doit exister, en outre, pour l’ensemble de l’installation, des accumulateurs hydrauliques de capacité suffisante pour assurer au moins les trois mouvements successifs suivants de l’ensemble des portes: fermeture – ouverture – fermeture. Le fluide utilisé doit rester incongelable pour les températures susceptibles d’être rencontrées par le navire durant son service.
j.
(i) Des portes étanches à charnières (classe 1) peuvent être admises dans les parties du navire affectées aux passagers et à l’équipage, ainsi que dans les locaux de service, à condition qu’elles soient placées au—dessus d’un pont dont la surface inférieure, à son point le plus bas en abord, se trouve au moins à 2,13 mètres (ou 7 pieds) au—dessus de la ligne de charge maximum de compartimentage.
(ii)
Les portes étanches dont le seuil est situé au—dessus de la ligne de charge maximum et au—dessous de la ligne définie à l’alinéa précédent doivent être du type à glissière et peuvent être à commande manuelle (classe 2), sauf sur les navires effectuant de courts voyages internationaux et ayant un facteur de cloisonnement inférieur ou égal à 0,5 où toutes ces portes doivent être manoeuvrées par sources d’énergie. L’emploi de sources d’énergie est exigé pour la manoeuvre des portes établies au passage des conduits des cales frigorifiques et conduits de ventilation ou de tirage forcé, si ces conduits traversent plus d’un cloisonnement principal étanche de compartimentage.
k.
(i) Les portes étanches devant être à certains moments ouvertes à la mer, et dont le seuil est situé au—dessous de la ligne de charge maximum de compartimentage, doivent être à glissières. Les règles suivantes doivent leur être appliquées:
1.
Si le nombre de ces portes (compte non tenu des portes d’entrée des tunnels de lignes d’arbres) excède cinq, toutes ces portes, ainsi que celles des entrées des tunnels de lignes d’arbres, des conduits de ventilation ou de tirage forcé, doivent être manoeuvrées au moyen de sources d’énergie (classe 3) et pouvoir être fermées simultanément d’un poste central de manoeuvre situé sur la passerelle.
2.
Si le nombre de ces portes (compte non tenu des portes d’entrée des tunnels de lignes d’arbres) est compris entre un et cinq:
a.
Si le navire n’a pas d’espaces à passagers au—dessous du pont de cloisonnement, toutes les portes précitées peuvent être manoeuvrées à la main (classe 2).
b.
Si le navire comporte des espaces à passagers au—dessous du pont de cloisonnement, toutes les portes précitées doivent être mues par sources d’énergie (classe 3) et pouvoir être fermées simultanément d’un poste central de manoeuvre situé sur la passerelle.
3.
Sur tout navire, s’il n’y a, au total, dans l’espace affecté aux machines et dans les cloisons limitant cet espace, que deux portes étanches, l’Administration peut autoriser pour ces deux portes l’emploi de la manoeuvre à main seulement (classe 2).
(ii)
S’il existe entre les soutes à charbon dans les entreponts au—dessous du pont de cloisonnement des portes étanches à glissières qui peuvent, à la mer, être occasionnellement ouvertes pour la manipulation du charbon, l’emploi de sources d’énergie est exigé pour la manoeuvre de ces portes. L’ouverture et la fermeture de ces portes doivent être mentionnées au journal de bord prescrit par l’Administration.
1.
(i) Dans le cas où l’Administration est convaincue que l’installation de telles portes présente le caractère d’une nécessité absolue, des portes étanches de construction satisfaisante pourront être admises sur les cloisons étanches d’entrepont des locaux à marchandises. Ces portes pourront être du type à charnières ou du type roulantes ou coulissantes étant entendu qu’elles ne doivent pas comporter de commande à distance. Ces portes seront placées au niveau le plus élevé et aussi loin du bordé extérieur qu’il sera compatible avec leur utilisation pratique mais, en aucun cas, leurs bords verticaux extérieurs ne devront être placés à une distance du bordé extérieur inférieure à un cinquième de la largeur du navire telle qu’elle est définie à la Règle 2 du présent Chapitre, cette distance étant mesurée perpendiculairement au plan longitudinal de symétrie du navire, au niveau de la ligne de charge maximum de compartimentage.
(ii)
Ces portes devront être fermées avant le départ et maintenues fermées pendant la navigation: les heures de leur ouverture à l’arrivée au port et de leur fermeture avant le départ du port devront être inscrites au journal de bord. Si l’une quelconque de ces portes demeure accessible en cours de voyage, elle devra comporter un dispositif qui empêche une ouverture non autorisée. Lorsqu’il existera des portes de cette nature, leur nombre et le détail de leur disposition feront l’objet d’un examen spécial par l’Administration.

m. L’emploi de panneaux démontables en tôle n’est toléré que dans la tranche des machines. Ces panneaux doivent toujours être en place avant l’appareillage; ils ne peuvent être enlevés à la mer si ce n’est en cas d’impérieuse nécessité. Les précautions nécessaires doivent être prises au remontage pour rétablir la parfaite étanchéité du joint.

n. Toutes les portes étanches doivent être fermées en cours de navigation, sauf si le service du navire exige qu’elles soient ouvertes. Dans ce cas, elles doivent toujours être prêtes à être immédiatement fermées.

o.
(i) Si des tambours ou tunnels reliant les logements du personnel aux chaufferies, ou disposés pour renfermer des tuyautages ou pour tout autre but, sont ménagés à travers les cloisons transversales étanches, ces tambours ou tunnels doivent être étanches et satisfaire aux prescriptions de la Règle 16 du présent Chapitre. L’accès à l’une au moins des extrémités de ces tunnels ou tambours, si on s’en sert à la mer comme passage, doit être réalisé par un puits étanche et d’une hauteur suffisante pour que son débouché soit au-dessus de la ligne de surimmersion. L’accès à l’autre extrémité peut se faire par une porte étanche du type exigé par son emplacement dans le navire. Aucun de ces tunnels ou tambours ne doit traverser la cloison de compartimentage immédiatement en arrière de la cloison d’abordage.
(ii)
Lorsqu’il est prévu des tunnels ou tambours pour tirage forcé traversant les cloisons étanches transversales principales, le cas doit être spécialement examiné par l’Administration.
Règle 14 Ouvertures dans le bordé extérieur au—dessous de la ligne de surimmersion

a. Le nombre d’ouvertures dans le bordé extérieur doit être réduit au minimum compatible avec les caractéristiques de base du navire et ses conditions normales d’utilisation.

b. La disposition et l’efficacité des moyens de fermeture de toutes les ouvertures pratiquées dans le bordé extérieur du navire doivent correspondre au but à réaliser et à l’emplacement où ils sont fixés; ils doivent, d’une manière générale, être à la satisfaction de l’Administration.

c.
(i) Si, dans un entrepont, le bord inférieur de l’ouverture d’un hublot quelconque est au—dessous d’une ligne tracée sur le bordé parallèlement au livet du pont de cloisonnement, et ayant son point le plus bas à 2½ % de la largeur du navire au—dessus de la ligne de charge maximum de compartimentage, tous les hublots de cet entrepont doivent être des hublots fixes.
(ii)
Tous les hublots dont les bords inférieurs sont en—dessous de la ligne de surimmerison, autres que ceux qui, par application de l’al. (i) du présent paragraphe, sont du type fixe, doivent être construits de telle sorte que nul ne puisse les ouvrir sans l’autorisation du capitaine.
(iii) 1. Si, dans un entrepont, le bord inférieur des hublots du type prévu à l’al. (ii) du présent paragraphe est situé au—dessous d’une ligne tracée parallèlement au livet du pont de cloisonnement, et ayant son point le plus bas à 1 m. 37 (ou 4½ pieds) plus 2,5 % de la largeur du navire, au—dessus de la flottaison au départ du port, tous les hublots de cet entrepont doivent être fermés de façon étanche et à clef avant l’appareillage et ils ne doivent pas être ouverts avant que le navire n’entre dans un port. Il y aura lieu, le cas échéant, de tenir compte du fait que le navire est en eau douce.
2.
Les heures d’ouverture de ces hublots dans le port et de leur fermeture à clef avant le départ seront inscrites au journal de bord prescrit par l’Administration.
3.
Si un ou plusieurs hublots sont situés de telle façon que les prescriptions de l’al. c (iii) 1. leur soient applicables lorsque le navire est à sa ligne de charge maximum de compartimentage, l’Administration peut préciser le tirant d’eau moyen le plus élevé pour lequel les hublots en question auront le bord inférieur de leur ouverture au—dessus de la ligne tracée parallèlement au livet du pont de cloisonnement et ayant son point le plus bas à 1 m. 37 (4½ pieds) plus 2,5 % de la largeur du navire au-dessus de la flottaison du navire correspondant à ce tirant d’eau moyen et pour lequel, par conséquent, il sera permis de prendre la mer sans fermer ces hublots à clef auparavant, et de les ouvrir en mer sous la responsabilité du capitaine au cours du voyage vers le port suivant. Dans les zones tropicales, telles qu’elles sont définies dans la Convention internationale en vigueur sur les lignes de charge1, ce tirant d’eau peut être augmenté de 305 millimètres (1 pied).

d. Des tapes à charnière, d’un modèle efficace et disposées de manière à pouvoir être aisément et effectivement fermées et verrouillées étanches, doivent être installées sur tous les hublots, sous réserve du fait que, sur l’arrière du huitième de la longueur du navire à partir de la perpendiculaire avant, et au—dessus d’une ligne tracée parallèlement au livet du pont de cloisonnement, et ayant son point le plus bas à 3 m. 66 (ou 12 pieds) plus 2,5 % de la largeur du navire au—dessus de la ligne de charge maximum de compartimentage, les tapes peuvent être amovibles dans les locaux réservés aux passagers, autres que ceux réservés aux passagers d’entrepont, à moins que, en vertu de la Convention internationale en vigueur relative aux lignes de charge elle ne doivent être inamovibles. Ces tapes amovibles doivent être déposées à proximité des hublots qu’elles sont destinées à fermer.

e. Les hublots et leurs tapes qui ne sont pas accessibles en cours de navigation doivent être fermés et condamnés avant l’appareillage.

f.
(i) Aucun hublot ne peut être établi dans les locaux affectés exclusivement au transport de marchandises ou de charbon.
(ii)
Des hublots pourront toutefois être installés dans des espaces affectés alternativement au transport de marchandises ou de passagers, mais ils seront construits de telle façon que personne ne puisse ouvrir ces hublots ou leurs tapes sans l’autorisation du capitaine.
(iii)
Si des marchandises sont transportées dans ces espaces, les hublots et leurs tapes seront fermés à clef et de façon étanche avant que les marchandises ne soient chargées, et la fermeture et le verrouillage des hublots et des tapes feront l’objet d’une mention au journal de bord prescrit par l’Administration.

g. Aucun hublot à ventilation automatique ne peut être établi dans le bordé extérieur du navire au—dessous de la ligne de surimmersion, sans autorisation spéciale de l’Administration.

h. Le nombre de dalots, tuyaux de décharge sanitaire et autres ouvertures similaires dans le bordé extérieur doit être réduit au minimum, soit en utilisant chaque orifice de décharge pour le plus grand nombre possible de tuyaux, sanitaires ou autres, soit de toute autre manière satisfaisante.

i.
(i) Toutes les prises d’eau et décharges dans le bordé extérieur doivent être disposées de façon à empêcher toute introduction accidentelle d’eau dans le navire. L’emploi du plomb ou d’autre matériau sensible à la chaleur est interdit pour les tuyaux de prises d’eau ou de décharges à la mer ou pour tout autre usage pour lequel la détérioration de ces tuyaux en cas d’incendie provoquerait un risque d’envahissement.
(ii) 1. Sous réserve des dispositions de l’al. (iii) du présent paragraphe, chaque décharge séparée partant de locaux situés au-dessous de la ligne de surimmersion et traversant le bordé extérieur doit être pourvue, soit d’un clapet automatique de non—retour muni d’un moyen de fermeture direct, manoeuvrable d’un point situé au—dessus du pont de cloisonnement, soit de deux soupapes automatiques de non—retour sans moyen de fermeture direct, pourvu que la plus élevée soit placée de telle sorte qu’elle soit toujours accessible pour être visitée dans les circonstances de service, et d’un type normalement fermé.
2.
Lorsqu’on emploie des valves à commande de fermeture directe, les postes de manoeuvre au—dessus du pont de cloisonnement doivent toujours être facilement accessibles et ils doivent comporter des indicateurs d’ouverture et de fermeture.
(iii)
Les prises d’eau et décharges principales et auxiliaires communiquant avec les machines seront pourvues de robinets et de vannes interposés, à des endroits facilement accessibles, entre les tuyaux et le bordé extérieur, ou entre les tuyaux et les caissons fixés sur le bordé extérieur.
j.
(i) Les coupées, portes de chargement et sabords à charbon situés au-dessous de la ligne de surimmersion doivent être de résistance suffisante. Ils doivent être efficacement fermés et assujettis avant l’appareillage et rester fermés pendant la navigation.
(ii)
Ces ouvertures ne seront en aucun cas situées de façon que leur point le plus bas se trouve au—dessous de la ligne de charge maximum de compartimentage.
k.
(i) Les ouvertures intérieurs des manches à escarbilles, manches à saletés, etc. doivent être pourvues d’un couvercle efficace.
(ii)
Si ces ouvertures sont situées au—dessous de la ligne de surimmersion, le couvercle doit être étanche, et on doit, en outre, installer dans la manche un clapet de non—retour placé dans un endroit accessible au—dessus de la ligne de charge maximum de compartimentage. Quand on ne se servira pas de la manche, le couvercle et le clapet devront être fermés et assujettis en place.

Règle 15 Construction et épreuves initiales des portes étanches, hublots, etc.
a.
(i) Le tracé, les matériaux utilisés et la construction des portes étanches, hublots, coupées, sabords à charbon, portes de chargement, soupapes, tuyaux, manches à escarbilles et à saletés visés dans les présentes Règles doivent être à la satisfaction de l’Administration.
(ii)
Le cadre des portes étanches verticales ne doit présenter à sa partie inférieure aucune rainure où pourrait se loger de la poussière risquant d’empêcher la porte de se fermer convenablement.
(iii)
Tous les robinets et vannes des prises d’eau ou des décharges à la mer situées au—dessous du pont de cloisonnement, ainsi que leurs liaisons à la coque, doivent être en acier, en bronze ou tout autre matériau ductile approuvé. La fonte ordinaire et les matériaux similaires ne devront pas être utilisés.

b. Toute porte étanche doit être soumise à un essai à l’eau sous une pression correspondant à la hauteur d’eau jusqu’au pont de cloisonnement. Cet essai doit être fait avant l’entrée en service du navire, soit avant, soit après mise en place de la porte à bord.

Règle 16 Construction et épreuves initiales des ponts étanches, tambours, etc.

a. Lorsqu’ils sont étanches, les ponts, tambours, tunnels, quilles tubulaires et manches de ventilation doivent être d’un échantillonnage équivalent à celui des cloisons étanches placées au même niveau. Le mode de construction utilisé pour assurer l’étanchéité de ces éléments, ainsi que les dispositifs adoptés pour la fermeture des ouvertures qu’ils comportent, doivent être à la satisfaction de l’Administration. Les manches de ventilation et les tambours étanches doivent s’élever au moins jusqu’au niveau du pont de cloisonnement.

b. Lorsqu’ils sont étanches, les tambours, tunnels et manches de ventilation doivent être soumis à une épreuve d’étanchéité à la lance après leur construction; l’essai des ponts étanches peut être effectué soit à la lance, soit en les recouvrant d’eau.

Règle 17 Etanchéité au—dessus de la ligne de surimmersion

a. L’Administration peut demander que toutes les mesures pratiques et raisonnables soient prises pour limiter l’entrée et l’écoulement de l’eau au-dessus du pont de cloisonnement. De telles mesures peuvent comporter l’installation de cloisons étanches partielles ou de porques. Lorsque des cloisons partielles ou des porques sont ainsi installées sur le pont de cloisonnement dans le prolongement ou à proximité du prolongement de cloisons étanches principales, elles doivent être raccordées de façon étanche au bordé et au pont de cloisonnement, de manière à empêcher l’écoulement de l’eau le long du pont lorsque le navire avarié est en position inclinée. Si une telle cloison étanche partielle ne se trouve pas dans le prolongement de la cloison étanche située au—dessous du pont, la partie du pont de cloisonnement située entre les deux doit être rendue étanche.

b. Le pont de cloisonnement ou un autre pont situé au—dessus doit être étanche, en ce sens que, dans des circonstances de mer ordinaires, il ne laisse pas l’eau pénétrer de haut en bas. Toutes les ouvertures pratiquées dans le pont exposé à la mer doivent être pourvues de surbaux de hauteur et de résistance suffisantes, et munies de moyens de fermeture efficaces permettant de les fermer rapidement et de les rendre étanches à la mer. Si le pont possède un pavois, des sabords de décharge à la mer et (ou) des dalots doivent être installés pour évacuer rapidement l’eau des ponts exposés à la mer en toutes circonstances de temps.

c. Les hublots, les portes de coupées, les portes de chargement, les sabords à charbon et autres dispositifs fermant les ouvertures pratiquées dans le bordé extérieur au—dessus de la ligne de surimmersion doivent être convenablement dessinés et construits et présenter une résistance suffisante eu égard au compartiment dans lequel ils sont placés et à leur position par rapport à la ligne de charge maximum de compartimentage.

d. Des tapes intérieures robustes, disposées de manière à pouvoir être facilement et efficacement fermées et assujetties de façon étanche, doivent être prévues pour les hublots dans les espaces situés au—dessous du pont immédiatement au—dessus du pont de cloisonnement.

Règle 18 Installations d’assèchement sur les navires à passagers
Règle 19 Renseignements sur la stabilité des navires à passagers et navire de charge

a. Tout navire à passagers et navire de charge doit subir, après son achèvement, un essai permettant de déterminer les éléments de sa stabilité. Le capitaine doit recevoir tous les renseignements qui lui sont nécessaires pour lui permettre d’obtenir, d’une manière simple et rapide, les caractéristiques précises de stabilité du navire dans toutes les conditions de service; une copie de ces renseignements doit être remise à l’Administration.

b. Si un navire subit des modifications ayant pour effet de modifier de façon appréciable les renseignements sur la stabilité fournis au capitaine, de nouveaux renseignements devront être fournis. Si nécessaire, un nouvel essai de stabilité sera effectué.

c. L’Administration peut dispenser un navire donné de l’essai de stabilité si elle dispose des éléments de base déduits de l’essai de stabilité d’un navire identique et s’il est établi, à sa satisfaction, que tous les renseignements relatifs à la stabilité du navire en cause peuvent être valablement utilisés.

d. L’Administration peut également dispenser de l’essai de stabilité un navire ou une catégorie de navires spécialement destinés au transport de liquide ou de minerai en vrac lorsque les données existantes pour des navires semblables démontrent clairement que, étant donné les proportions et les dispositions du navire, il aura dans toutes les conditions de chargement probables, un module de stabilité plus que suffisant.

Règle 20 Documents pour le contrôle du navire en cas d’avarie

Des plans où figurent clairement, pour chaque pont et cale, les limites des compartiments étanches, les ouvertures qui y sont pratiquées avec leurs dispositifs de fermeture et l’emplacement des commandes, ainsi que les dispositions à prendre pour corriger toute gîte causée par l’envahissement, doivent être exposés de manière permanente à la vue de l’officier ayant la responsabilité du navire. En outre, des opuscules contenant les mêmes renseignements doivent être mis à la disposition des officiers du navire.

Règle 21 Marquage, manoeuvres et inspections périodiques des portes étanches, etc.
Règle 22 Mentions au journal de bord
Règle 23 Généralités
Règle 24 Source d’énergie électrique principale sur les navires à passagers
Règle 25 Source d’énergie électrique de secours sur les navires à passagers
Règle 26 Source d’énergie électrique de secours sur les navires de charge
Règle 27 Précautions contre les électrocutions, l’incendie et autres accidents d’origine électrique
Règle 28 Marche arrière
Règle 29 Appareils à gouverner
Règle 30 Appareils à gouverner électriques et électro—hydrauliques
Règle 31 Utilisation de combustibles liquides sur les navires à passagers
Règle 32 Position des installations de secours sur les navires à passagers
Règle 33 Communication entre la passerelle et le local de l’appareil propulsif
Règle 34 Dispositions générales
Règle 35 Définitions
Règle 36 Structure (Méthodes I, II et III)
Règle 37 Tranches verticales principales (Méthodes I, II et III)
Règle 38 Ouvertures pratiquées dans les cloisons principales d’incendie du type «A» (Méthodes I, II et III)
Règle 39 Cloisons situées à l’intérieur des tranches verticales principales d’incendie (Méthodes I et III)
Règle 40 Séparation entre les locaux habités d’une part et les locaux de machines, les locaux à marchandises et les locaux de service d’autre part (Méthodes I, II et III)
Règle 41 Revêtements de ponts (Méthodes I, II et III)
Règle 42 Protection des escaliers dans les locaux habités et de service (Méthodes I, II et III)
Règle 43 Protection des ascenseurs et monte-charge, puits d’éclairage, d’aération, etc. dans les locaux habités et de service (Méthodes I, II et III)
Règle 44 Protection des postes de sécurité (Méthodes I, II et III)
Règle 45 Protection des magasins, etc. (Méthodes I, II et III)
Règle 46 Fenêtres et hublots (Méthodes I, II et III)
Règle 47 Systèmes de ventilation (Méthodes I, II et III)
Règle 48 Détails de construction (Méthodes I et III)
Règle 49 Détails divers (Méthodes I, II et III)
Règle 50 Films cinématographiques (Méthodes I, II et III)
Règle 51 Dispositif automatique d’extension par eau diffusée, Système avertisseur d’incendie et Système de détection (Méthode II)
Règle 52 Avertisseurs d’incendie automatiques et dispositifs de détection d’incendie (Méthode III)
Règle 53 Navires ne transportant pas plus de 36 passagers
Règle 54 Navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 4.000 tonneaux
Règle 55 Définitions
Règle 56 Pompes, tuyautages d’eau de mer, bouches d’incendie et manches
Règle 57 Extincteurs d’incendie portatifs et autres
Règle 58 Extinction par le gaz inerte ou la vapeur dans les locaux de machines et les cales à marchandises
Règle 59 Dispositifs automatiques à eau diffusée pour navires à passagers
Règle 60 Dispositifs fixes d’extinction à mousse
Règle 61 Dispositifs de détection d’incendie
Règle 62 Installations de projection d’eau diffusée sous pression dans les chambres de machines et les chaufferies
Règle 63 Equipement de pompier
Règle 64 Prescriptions applicables aux navires à passagers
Règle 65 Prescriptions applicables aux navires de charge
Règle 66 Possibilité d’utilisation rapide des installations
Règle 67 Equivalences
Règle 68 Moyens d’évacuation
Règle 69 Moyens d’arrêt des machines et moyens de fermeture des tuyautages d’aspiration de combustible
Règle 70 Plans concernant la lutte contre l’incendie

Des plans d’ensemble doivent être affichés en permanence à l’usage des officiers montrant pour chaque pont la disposition des postes de sécurité du navire, l’emplacement des diverses cloisons d’incendie du type coupe—feu, les zones limitées par des cloisons écrans retardant la propagation de l’incendie (s’il y en a), ainsi que tous les renseignements utiles sur les avertisseurs d’incendie, les dispositifs de détection, les dispositifs automatiques à eau diffusée (s’il y en a), les dispositifs d’extinction d’incendie, les moyens d’accès aux divers compartiments, ponts, etc., et l’installation de ventilation, y compris la position des volets de fermeture et les numéros d’identification des ventilateurs desservant chaque zone. Une autre possibilité laissée à la discrétion de l’Administration consiste à autoriser la présentation des renseignements mentionnés ci—dessus sous forme d’un opuscule dont un exemplaire sera remis à chaque officier et dont un exemplaire sera à tout moment disponible à bord en un endroit accessible. Les plans et opuscules doivent être tenus à jour, toute modification y étant transcrite dans le plus bref délai possible.


  Chapitre III Engins de sauvetage, etc.

Règle 1 Application

a. Le présent Chapitre, sauf dans le cas où il en est autrement disposé, s’applique comme suit aux navires neufs, effectuant des voyages internationaux:

Partie A. – Navires à passagers et navires de charge.
Partie B. – Navires à passagers.
Partie C. – Navires de charge.

b. Dans le cas de navires existants effectuant des voyages internationaux et ne satisfaisant pas déjà aux prescriptions du présent Chapitre relatives aux navires neufs, les mesures à prendre pour chaque navire doivent être déterminées par l’Administration de manière à obtenir autant que cela sera pratique et raisonnable et aussitôt que possible l’application dans une large mesure des prescriptions du présent Chapitre. La disposition du second paragraphe de l’al. b (i) de la Règle 27 du présent Chapitre ne s’appliquera toutefois aux navires existants que:

(i)
si le navire est conforme aux dispositions des Règles 4, 8, 14, et 19 et des par. a et b de la Règle 27, du présent Chapitre;
(ii)
si les radeaux portés conformément aux dispositions du par. b de la Règle 27 sont conformes aux prescriptions de la Règle 15 ou de la Règle 16 ainsi que de la Règle 17 du présent Chapitre; et
(iii)
si le nombre total de personnes à bord n’est pas augmenté, par suite de l’application de cette disposition.

  Partie A Dispositions communes

(La Partie A s’applique à la fois aux navires à passagers et aux navires de charge)

Règle 2 Définitions

a. Dans le présent Chapitre l’expression «voyage international court» désigne un voyage international au cours duquel le navire ne s’éloigne pas de plus de 200 milles d’un port d’un lieu où les passagers et l’équipage puissent être mis en sécurité, et au cours duquel la distance entre le dernier port d’escale du pays où le voyage commence et le port final de destination ne dépasse pas 600 milles;

b. L’expression «radeau de sauvetage» désigne un radeau de sauvetage qui satisfait aux dispositions de la Règle 15 ou de la Règle 16 du présent Chapitre;

c. L’expression «dispositif approuvé de mise à l’eau» désigne un dispositif approuvé par l’Administration et susceptible de mettre à l’eau à partir du poste d’embarquement un radeau de sauvetage avec le plein chargement de personnes qu’il est autorisé à transporter et avec son armement;

d. L’expression «canotier breveté» désigne tout membre de l’équipage qui est possesseur d’un certificat d’aptitude délivré en vertu des dispositions de la Règle 32 du présent Chapitre;

e. L’expression «engin flottant» désigne un matériel flottant (autre que les embarcations de sauvetage, les radeaux de sauvetage, les bouées et les brassières de sauvetage), destiné à supporter un nombre déterminé de personnes qui se trouvent dans l’eau, et d’une construction telle qu’il conserve sa forme et ses caractéristiques.

Règle 3 Exemptions

a. L’Administration, si elle juge que la nature abritée et les conditions du voyage sont telles que l’application de la totalité des prescriptions du présent Chapitre ne serait ni raisonnable, ni nécessaire, peut, dans la mesure correspondante, dispenser de ces prescriptions des navires déterminés ou des catégories de navires qui, au cours de leur voyage, ne s’éloignent pas de plus de 20 milles de la terre la plus proche.

b. Pour les navires à passagers effectuant des voyages internationaux, et qui sont utilisés à des transports spéciaux d’un grand nombre de passagers sans installations de couchettes, comme, par exemple, le transport de pèlerins, l’Administration peut, si elle juge qu’il est pratiquement impossible d’appliquer les prescriptions du présent Chapitre, dispenser ces navires des prescriptions en question, sous les conditions suivantes:

(i)
On doit appliquer, dans la plus large mesure compatible avec les circonstances du trafic, les prescriptions relatives aux embarcations de sauvetage et aux autres engins de sauvetage ainsi qu’à la protection contre l’incendie.
(ii)
Toutes ces embarcations et tous ces engins de sauvetage doivent être rapidement disponibles dans le sens de la Règle 4 du présent Chapitre.
(iii)
Il doit y avoir une brassière de sauvetage pour chaque personne présente à bord.
(iv)
Des dispositions doivent être prises pour formuler des prescriptions générales qui doivent s’appliquer au cas particulier de ce genre de trafic. Ces prescriptions doivent être formulées d’accord avec ceux des autres Gouvernements contractants, s’il y en a, qui peuvent être directement intéressés au transport de ces passagers dans ces trafics.

Nonobstant toute disposition contraire de la présente Convention le Règlement de Smilla de 1931 doit demeurer en vigueur entre les pays ayant souscrit à ce Règlement jusqu’à l’entrée en vigueur des prescriptions établies en vertu du par. b (iv) de la présente Règle.

Règle 4 Conditions à remplir pour que les embarcations de sauvetage, les radeaux de sauvetage et les engins flottants soient promptement disponibles

a. Le principe général qui règle l’armement en embarcations de sauvetage, en radeaux de sauvetage et en engins flottants d’un navire régi par le présent Chapitre est qu’ils doivent être promptement disponibles en cas d’urgence.

b. Pour être promptement disponibles, les embarcations de sauvetage, radeaux de sauvetage et engins flottants doivent remplir les conditions suivantes:

(i)
on doit pouvoir les mettre à l’eau sûrement et rapidement, même dans des conditions défavorables d’assiette et avec 15 degrés de bande;
(ii)
il doit être possible d’embarquer dans les embarcations de sauvetage et sur les radeaux de sauvetage rapidement et en bon ordre;
(iii)
l’installation de chaque embarcation de sauvetage, de chaque radeau de sauvetage et de chaque engin flottant doit être telle qu’elle ne gêne pas la manoeuvre des autres embarcations, radeaux de sauvetage ou engins flottants.

c. Tous les engins de sauvetage doivent être maintenus en bon état de service et prêts à être immédiatement utilisés avant que le navire ne quitte le port et à tout moment pendant le voyage.

Règle 5 Construction des embarcations de sauvetage

a. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être bien construites et avoir des formes et des proportions qui leur assurent une large stabilité à la mer et un franc bord suffisant lorsqu’elles sont en charge avec toutes les personnes qu’elles doivent recevoir et tout leur armement. Toutes les embarcations de sauvetage doivent pouvoir conserver une stabilité positive, lorsqu’elles sont ouvertes à la mer et lorsqu’elles sont en charge avec leur plein chargement en personnes et en armement.

b.
(i) Toutes les embarcations de sauvetage doivent être à bordé rigide et avoir des flotteurs internes seulement. L’Administration peut approuver des embarcations de sauvetage à couverture rigide pourvu que celle—ci puisse être ouverte facilement tant de l’intérieur que de l’extérieur et n’empêche pas l’embarquement ou le débarquement rapides, la mise à l’eau et la manoeuvre de l’embarcation de sauvetage.
(ii)
Les embarcations de sauvetage à moteur doivent être munies d’un dispositif à la satisfaction de l’Administration protégeant l’avant de l’embarcation des embruns et paquets de mer.
(iii)
Elles ne doivent pas avoir une longueur inférieure à 7,30 mètres (ou 24 pieds) sauf lorsqu’en raison des dimensions du navire ou pour d’autres raisons l’Administration considère l’emploi de telles embarcations de sauvetage comme déraisonnable ou impraticable. Sur aucun navire les embarcations de sauvetage ne doivent être d’une longueur inférieure à 4,90 mètres (ou 16 pieds).

c. Une embarcation de sauvetage ne peut être admise si son poids en pleine charge avec les personnes qu’elle peut recevoir et son armement dépasse 20.300 kilogrammes (ou 20 tonnes anglaises) ou si sa capacité de transport calculée d’après les prescriptions de la Règle 7 du présent Chapitre dépasse 150 personnes.

d. Toute embarcation de sauvetage autorisée à transporter plus de soixante personnes, mais pas plus de cent personnes, doit être soit une embarcation à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre, soit une embarcation munie des moyens approuvés de propulsion mécanique et répondant aux prescriptions de la Règle 10 du présent Chapitre. Toute embarcation de sauvetage autorisée à transporter plus de cent personnes doit être une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.

e. Toute embarcation de sauvetage doit présenter une solidité suffisante pour pouvoir sans danger être mise à l’eau avec son plein chargement en personnes et en armement. Toute embarcation de sauvetage doit présenter une solidité suffisante pour qu’il n’y ait pas de déformation résiduelle après épreuve à charge complète majorée de 25 %.

f. Toute embarcation de sauvetage doit avoir une tonture moyenne au moins égale à 4 pour cent de sa longueur. La tonture doit être approximativement de forme parabolique.

g. Dans une embarcation de sauvetage autorisée à porter cent personnes ou plus, le volume des flotteurs doit être augmenté à la satisfaction de l’Administration.

h. Toute embarcation de sauvetage doit disposer d’une flottabilité propre suffisante ou être équipée de caissons à air étanches ou d’autres matériaux résistant à la corrosion de flottabilité équivalente qui ne doivent pas être affectés par les hydrocarbures et permettant de soutenir l’embarcation et son armement lorsque celle—ci est ouverte à la mer. On doit également prévoir en supplément des caissons à air ou des matériaux résistant à la corrosion d’une flottabilité équivalente qui ne doivent pas être affectés par les hydrocarbures et dont le volume doit être à un dixième au moins de la capacité cubique de l’embarcation. L’Administration peut également autoriser les caissons à air étanches remplis d’un matériau flottant résistant à la corrosion et ne pouvant pas être affecté par les hydrocarbures.

(i) Les bancs de nage et les bancs de côté doivent être installés aussi bas que possible dans l’embarcation.

(j) Toute embarcation de sauvetage, à l’exception des embarcations de sauvetage construites en bois, doit avoir un coefficient de finesse mesuré conformément aux dispositions de la Règle 6 du présent Chapitre au moins égal à 0,64.

Règle 6 Capacité cubique des embarcations de sauvetage
Règle 7 Capacité de transport des embarcations de sauvetage

Le nombre de personnes qu’une embarcation de sauvetage est autorisée à recevoir doit être égal au plus grand nombre entier obtenu en divisant sa capacité en mètres cubes:

pour une embarcation de sauvetage d’une longueur de 7,30 mètres (ou 24 pieds) ou plus

par 0,283 (ou sa capacité en pieds cubes par 10);

pour une embarcation de sauvetage d’une longueur de 4,90 mètres (ou 16 pieds)

par 0,396 (ou sa capacité en pieds cubes par 14);

pour une embarcation de sauvetage d’une longueur égale ou supérieure à 4,90 mètres (ou 16 pieds), mais inférieure à 7,30 mètres (ou 24 pieds)

par un nombre compris entre 0,396 et 0,283 (ou sa capacité en pieds cubes par un nombre compris entre 14 et 10), à calculer par interpolation;

étant entendu qu’en aucun cas le nombre obtenu ne dépasse le nombre d’adultes, portant des brassières de sauvetage, susceptibles d’être assis sans gêner en aucune façon l’utilisation des avirons ou là mise en oeuvre de tout autre moyen de propulsion.

Règle 8 Nombre réglementaire des embarcations de sauvetage à moteur

a. Tout navire à passagers doit porter de chaque bord au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre. Toutefois, lorsque le nombre total des passagers que ce navire est autorisé à transporter ne dépasse pas trente personnes avec l’effectif de l’équipage, une seule embarcation de sauvetage à moteur suffira.

b. Tout navire de charge de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, à l’exception des navires—citernes, des navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, des navires employés à la transformation et à la mise en conserve des produits de la pêche, des navires transportant le personnel employé dans ces industries, doit porter au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.

c. Tout navire—citerne de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, tout navire employé comme navire—usine dans la pêche à la baleine, tout navire employé à la transformation et à la mise en conserve des produits de la pêche et tout navire transportant le personnel employé dans ces industries, doit porter, de chaque bord, au moins une embarcation de sauvetage à moteur satisfaisant aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre.

Règle 9 Spécification des embarcations de sauvetage à moteur

a. Une embarcation de sauvetage à moteur doit remplir les conditions suivantes:

(i)
Elle doit être équipée avec un moteur à combustion interne et maintenue constamment en état de marche; elle doit pouvoir être mise en marche quelles que soient les circonstances; elle doit porter un approvisionnement suffisant de combustible pour 24 heures de marche continue à la vitesse précisée à l’al. a (iii) de la présente Règle.
(ii)
Le moteur et ses accessoires doivent être convenablement protégés pour en assurer le fonctionnement dans des conditions de temps défavorables et le capot du moteur doit être résistant au feu. Des dispositions doivent être prises pour assurer la marche arrière.
(iii)
La vitesse en marche avant en eau calme, avec chargement complet en personnes et en armement doit être:
1.
au moins six noeuds dans le cas des embarcations de sauvetage à moteur prescrites par la Règle 8 du présent Chapitre, pour les navires à passagers et les navires—citernes, les navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, les navires employés à la transformation et à la mise en conserve des produits de la pêche, les navires transportant le personnel employé dans ces industries;
2.
au moins quatre noeuds dans le cas de toutes les autres embarcations de sauvetage à moteur.

b. Le volume des flotteurs intérieurs d’une embarcation de sauvetage à moteur, s’il y a lieu, doit être augmenté par rapport à celui prescrit à la Règle 5 du présent Chapitre du volume correspondant aux flotteurs internes nécessaires pour soutenir le moteur et ses accessoires et, le cas échéant, le projecteur, l’installation radiotélégraphique et leurs accessoires, lorsque ce volume excède celui des flotteurs internes requis. Cette augmentation doit être effectuée à raison de 0,0283 mètre cube (1 pied cube) par personne pour soutenir les personnes supplémentaires que l’embarcation pourrait recevoir si le moteur, ses accessoires et, le cas échéant, le projecteur, l’installation radiotélégraphique et leurs accessoires étaient supprimés.

Règle 10 Spécification des embarcations de sauvetage à propulsion mécanique autres que les embarcations de sauvetage à moteur

Une embarcation de sauvetage à propulsion mécanique qui n’est pas à moteur doit satisfaire aux conditions suivantes:

a.
Le dispositif de propulsion doit être d’un type approuvé et doit avoir une puissance suffisante pour permettre à l’embarcation de sauvetage de s’éloigner promptement du navire lors de la mise à l’eau ainsi que de maintenir un cap dans des conditions de temps défavorables. Si le dispositif de propulsion a une commande à main il doit être tel qu’il puisse être manoeuvrable par des personnes inexpérimentées et il doit également pouvoir être manoeuvré quand l’embarcation de sauvetage est pleine d’eau.
b.
Il doit être prévu un dispositif permettant à l’homme de barre de l’embarcation de sauvetage de faire marche arrière à tout moment lorsque le propulseur est en fonctionnement.
c.
Le volume des flotteurs intérieurs de l’embarcation de sauvetage à propulsion mécanique doit être augmenté pour compenser le poids du dispositif de propulsion.
Règle 11 Armement des embarcations de sauvetage

a. L’armement normal de chaque embarcation de sauvetage sera le suivant:

(i)
Un nombre suffisant d’avirons flottants pour la nage en pointe, plus deux avirons flottants de rechange, et un aviron de queue flottant, un jeu et demi de dames de nage ou de tolets, attachés à l’embarcation par une aiguillette ou une chaîne; une gaffe;
(ii)
Deux tampons pour chaque nable (il n’est pas exigé de tampons pour les nables munis de soupapes automatiques convenables), attachés à l’embarcation par des aiguillettes ou des chaînes; une écope et deux seaux de matière approuvée;
(iii)
Un gouvernail attaché à l’embarcation par une aiguillette et une barre franche;
(iv)
Deux hachettes, une à chaque extrémité de l’embarcation;
(v)
Un fanal avec de l’huile pour 12 heures d’éclairage; deux boîtes d’allumettes appropriées dans un récipient étanche à l’eau;
(vi)
Un mât, ou des mâts, avec des étais en fil d’acier galvanisé et des voiles de couleur orange;
(vii)
Un compas efficace enfermé dans un habitacle lumineux ou muni de moyens convenables d’éclairage;
(viii) Une filière en guirlande, extérieure à l’embarcation;
(ix)
Une ancre flottante de dimension appropriée;
(x)
Deux bosses de longueur suffisante; une d’elles sera tenue à l’extrême avant au moyen d’une estrope et d’un cabillot de manière à ce qu’elle puisse être larguée, et l’autre sera frappée solidement à l’étrave et prête à servir;
(xi)
Un récipient contenant quatre litres et demi (ou un gallon anglais) d’huile végétale, de poisson, ou animale; le récipient doit être disposé de façon à permettre de répandre aisément l’huile sur l’eau et construit de manière à pouvoir être amarré à l’ancre flottante;
(xii)
Une ration alimentaire, déterminée par l’Administration, pour chaque personne que l’embarcation est autorisée à transporter. Ces rations doivent être contenues dans des récipients étanches à l’air qui doivent être placés dans un récipient étanche à l’eau;
(xiii) Des récipients étanches à l’eau contenant trois litres (ou six pintes) d’eau douce pour chaque personne que l’embarcation est autorisée à transporter, ou des récipients étanches à l’eau contenant deux litres (ou quatre pintes) d’eau douce pour chaque personne, ainsi qu’un appareil de désalinisation capable de fournir un litre (ou deux pintes) d’eau potable par personne; un gobelet inoxydable fixé par une aiguillette;
(xiv) Quatre signaux parachutes d’un type approuvé, capable de produire une lumière rouge brillante à une haute altitude; six feux à main d’un type approuvé donnant une lumière rouge brillante;
(xv)
Deux signaux fumigènes flottants d’un type approuvé (pour emploi durant le jour) capables de produire une quantité de fumée de couleur orange;
(xvi) Des dispositifs d’un type approuvé, permettant aux personnes de s’accrocher à l’embarcation si elle se retourne, sous la forme de quilles de roulis, de tringles, de quilles’ ainsi que des filières de plat—bord à plat—bord en passant sous la quille de l’embarcation, ou tout autre dispositif approuvé;
(xvii) Un nécessaire pharmaceutique de première urgence d’un type approuvé, placé dans une boîte étanche à l’eau;
(xviii) Une lampe électrique étanche capable d’être utilisée pour des signaux du Code Morse; un jeu de piles de réserve et une ampoule de réserve dans un récipient étanche à l’eau;
(xix) Un miroir de signalisation d’un type approuvé pour être utilisé durant le jour;
(xx) Un couteau de poche avec un ouvre—boîtes attaché à l’embarcation par une aiguillette;
(xxi) Deux halins légers flottants;
(xxii) Une pompe à main d’un type approuvé;
(xxiii) Un coffre convenable pour recevoir le petit matériel, d’armement;
(xxiv) Un sifflet ou un signal sonore équivalent;
(xxv) Un jeu d’engins de pêche;
(xxvi) Une tente de modèle approuvé et d’une couleur très visible pouvant protéger les passagers contre les intempéries;
(xxvii) Un exemplaire du Tableau de Signaux de Sauvetage, prescrit à la Règle 16 du Chap. V.

b. Dans le cas de navires effectuant des voyages d’une durée telle que, dans l’opinion de l’Administration intéressée, les articles spécifiés dans les al. (vi), (xii), (xix), (xx) et (xxv) du par. a de la présente Règle sont considérés comme superflus, l’Administration peut en permettre la dispense.

c. Nonobstant les dispositions du par. a de la présente Règle, les embarcations de sauvetage à moteur ou toutes autres embarcations de sauvetage à propulsion mécanique d’un type approuvé ne sont pas tenues de porter un mât ou des voiles, ou plus de la moitié de l’armement en avirons, mais elles doivent porter deux gaffes.

d. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être munies de dispositifs convenables, pour permettre à une personne se trouvant dans l’eau de se hisser dans l’embarcation de sauvetage.

e. Toute embarcation de sauvetage à moteur doit avoir à bord un extincteur portatif d’incendie, de modèle approuvé et capable d’émettre de la mousse ou tout autre produit propre à éteindre un incendie provoqué par l’inflammation de l’huile.

Règle 12 Maintien en bon ordre de l’armement des embarcations de sauvetage

Tout le matériel d’armement des embarcations de sauvetage qui n’est pas enfermé dans des caissons, doit être convenablement saisi dans l’embarcation, à l’exception de la gaffe qui sera gardée claire pour déborder l’embarcation. Les saisines doivent être disposées de manière à assurer le maintien du matériel, sans engager les crocs de hissage, ni empêcher un prompt embarquement. Tous les articles compris dans l’armement des embarcations de sauvetage doivent être de dimensions et de poids aussi réduits que possible et doivent être emballés de façon appropriée et sous une forme compacte.

Règle 13 Appareil portatif de radio pour les embarcations et radeaux de sauvetage

a. Tous les navires, à l’exception de ceux qui portent, de chaque bord, une embarcation de sauvetage à moteur, munie d’un appareil de radiotélégraphie satisfaisant aux prescriptions de la Règle 13 du Chap. IV, doivent avoir à bord un appareil de radio portatif pour engin de sauvetage d’un type approuvé et satisfaisant aux prescriptions de la Règle 14 du présent Chapitre et de la Règle 12 du Chap. IV. Tout cet équipement doit être conservé dans la chambre des cartes ou dans tout autre lieu convenable et prêt à être transporté dans n’importe laquelle des embarcations de sauvetage en cas d’urgence. Toutefois, sur les navires—citernes de 3.000 tonneaux de jauge brute et au-dessus, sur lesquels les embarcations de sauvetage sont fixées au milieu et à l’arrière du navire, cet équipement doit être conservé dans un lieu convenable, à proximité des embarcations de sauvetage les plus éloignées de l’émetteur principal du navire.

b. Dans le cas de navires effectuant des voyages d’une durée telle que, dans l’opinion de l’Administration, un appareil portatif de radiotélégraphie pour embarcations et radeaux de sauvetage est superflu, l’Administration peut en permettre la dispense.

Règle 14 Appareils de radio et projecteurs des embarcations de sauvetage à moteur
a.
(i) Lorsque le nombre total de personnes à bord soit d’un navire effectuant des voyages internationaux autres que les voyages internationaux courts, soit d’un navire employé comme navire—usine de pêche à la baleine ou comme navire—usine pour la transformation ou la mise en conserve des produits de la pêche, soit d’un navire effectuant le transport du personnel employé dans ces industries, est supérieur à 199 mais inférieur à 1.500, une au moins des embarcations de sauvetage à moteur prescrites dans la Règle 8 devra avoir un appareil radiotélégraphique satisfaisant aux prescriptions énoncées dans la présente Règle et dans la Règle 12 du Chap. IV.
(ii)
Lorsque le nombre total de personnes à bord de ce navire est égal ou supérieur à 1.500, cet appareil de radiotélégraphie devra être installé à bord de chaque embarcation de sauvetage à moteur dont ce navire doit être muni selon les prescriptions de la Règle 8 du présent Chapitre.

b. L’appareil de radiotélégraphie doit être installé dans une cabine assez grande pour contenir à la fois l’appareil et l’opérateur.

c. Des mesures doivent être prises pour que le fonctionnement de l’émetteur et du récepteur ne soit pas gêné par le moteur en marche, que la batterie soit en charge ou non.

d. La batterie de la radio ne doit pas être utilisée pour alimenter un dispositif de lancement de moteur ou un système d’allumage.

e. Le moteur de l’embarcation de sauvetage doit être équipé d’une dynamo pour la recharge de la batterie de la radio et pour autres usages.

f. Toute embarcation de sauvetage à moteur qu’aux termes du par. a de la Règle 8 du présent chapitre doit avoir tout navire à passagers et, aux termes du par. c de cette Règle, tout navire—usine de pêche à la baleine ou de transformation ou de mise en conserve des produits de la pêche et tout navire destiné à transporter le personnel employé dans ces industries doit être muni d’un projecteur.

g. Le projecteur doit comporter une lampe d’au moins 80 watts, un réflecteur efficace et une source d’énergie permettant d’éclairer efficacement un objet de couleur claire d’une largeur d’environ 18 mètres (ou 60 pieds) à une distance de 180 mètres (ou 200 yards) pendant une durée totale de six heures et pourra fonctionner pendant au moins trois heures consécutives.

Règle 15 Spécifications des radeaux pneumatiques de sauvetage

a. Tout radeau pneumatique de sauvetage doit être construit de façon telle, qu’entièrement gonflé et flottant avec la tente dressée, il soit stable en haute mer.

b. Il doit être construit de façon telle, qu’il puisse résister, sans dommage pour lui-même et pour son équipement, au lancement à la mer d’une hauteur de 18 mètres (ou 60 pieds).

c. Le radeau doit être muni d’une tente qui se mette automatiquement en position lorsque le radeau se gonfle. Cette tente doit pouvoir protéger les occupants contre les intempéries, et doit être munie d’un dispositif pour recueillir l’eau de pluie. La tente doit être munie de deux lampes tirant leur lumière d’une cellule rendue active par l’eau de mer, une lampe étant à l’intérieur et l’autre à l’extérieur sur le sommet de la tente. La tente du radeau doit être de couleur très visible.

d. Le radeau doit être muni d’une amarre et d’une filière en guirlande bien fixée à l’extérieur. Il doit aussi être muni d’une filière à l’intérieur.

e. Le radeau doit pouvoir être rapidement redressé par une seule personne s’il se gonfle étant chaviré.

f. Le radeau doit être muni à chaque ouverture de moyens efficaces permettant aux personnes à l’eau de monter à bord.

g. Le radeau doit être contenu dans une valise ou autre enveloppe construite de façon à résister aux conditions sévères d’utilisation rencontrées en mer. Le radeau dans sa valise ou son enveloppe doit flotter.

h. La flottabilité du radeau doit être telle que par la séparation de la partie gonflable en un nombre pair de chambres distinctes dont la moitié est capable de soutenir hors de l’eau le nombre de personnes prévu, ou par tout autre moyen efficace, elle garantisse une marge raisonnable de flottabilité si le radeau est endommagé ou bien ne se gonfle que partiellement.

i. Le poids total du radeau. de sa valise ou autre enveloppe et de son armement ne doit pas dépasser 180 kilogrammes (ou 400 livres anglaises).

j. Le nombre de personnes qu’un radeau pneumatique sera autorisé à recevoir doit être égal:

(i)
au plus grand nombre entier obtenu en divisant par 96 le volume mesuré en décimètres cubes (ou par 3,4 le volume mesuré en pieds cubes) des chambres à air principales (qui, à cet effet, ne doivent comprendre ni les arches, ni le [ou les] bancs de nage éventuellement installés) une fois gonflées, ou
(ii)
au plus grand nombre entier obtenu en divisant par 3.720 la surface mesurée en centimètres carrés (ou par 4 la surface mesurée en pieds carrés) du plancher (qui, pour les besoins de ce calcul, pourra comprendre le [ou les] bancs de nage éventuellement installés) du radeau une fois gonflé. On retiendra le nombre le plus faible.

k. Le plancher du radeau doit être imperméable à l’eau et suffisamment isolé contre le froid.

1. Le radeau doit être gonflé au moyen d’un gaz qui ne soit pas nocif pour les occupants et le gonflage doit se faire automatiquement en tirant sur un filin ou par tout autre dispositif aussi simple et efficace. Des dispositions doivent être prises afin de permettre l’utilisation des soufflets ou des pompes de remplissage prévues par la Règle 17 du présent Chapitre pour maintenir la pression.

m. Le radeau doit être d’une matière et d’une construction approuvées, et doit être construit de manière à pouvoir résister aux intempéries pendant 30 jours quel que soit l’état de la mer.

n. Aucun radeau dont la capacité de transport, calculée conformément aux dispositions du par. j de la présente Règle, est inférieure à six personnes ne doit être approuvé. Le nombre maximum de personnes, calculé conformément aux dispositions de ce paragraphe, dont le transport par radeau pneumatique peut être approuvé est laissé à la discrétion de l’Administration, mais ne doit en aucun cas dépasser 25.

o. Le radeau doit être capable de fonctionner dans une gamme de température allant de –30 °C. à + 66 °C. (–22 °F. à + 150 °F.).

p. Le radeau doit être arrimé de façon à ce qu’on puisse l’utiliser facilement en cas de sinistre.

q. Le radeau doit être muni de dispositifs permettant de le remorquer facilement.

Règle 16 Prescriptions relatives aux radeaux de sauvetage rigides

a. Tout radeau de sauvetage rigide doit être construit de façon à pouvoir être lancé à l’eau depuis son lieu d’arrimage, sans dommage pour lui—même ou pour son équipement.

b. Le pont du radeau doit être situé dans la partie qui assure une protection aux occupants. La surface de ce pont doit être d’au moins 0,372 m2 (ou 4 pieds carrés) par personne que le radeau est autorisé à transporter. Le pont doit être de nature à empêcher dans toute la mesure du possible la pénétration de l’eau et les personnes transportées doivent être effectivement hors de l’eau.

c. Tout radeau doit être muni d’une capote ou d’un dispositif similaire, de couleur très visible, capable de protéger les occupants contre les intempéries, que le radeau flotte à l’endroit ou à l’envers.

d. Tout radeau doit avoir son équipement arrimé de telle sorte qu’il soit facilement accessible, que le radeau flotte à l’endroit ou à l’envers.

e. Le poids total d’un radeau et de son équipement, transportés par un navire à passagers, ne doit pas excéder 180 kilos ou 400 livres anglaises. Le poids d’un radeau de sauvetage transporté à bord de navires de charge peut excéder 180 kilos ou 400 livres anglaises lorsqu’il peut être lancé des deux côtés du navire, ou s’il est prévu un dispositif mécanique pour la mise à l’eau.

f. Tout radeau doit, à tout moment, être efficace et stable, qu’il flotte à l’endroit ou à l’envers.

g. Le radeau doit avoir des compartiments à air, ou un dispositif de flottabilité équivalent à 96 décimètres cubes ou 3,4 pieds cubes pour chaque personne qu’il est autorisé à transporter; ce dispositif doit être placé aussi près que possible des parois du radeau.

h. Le radeau doit avoir une bosse amarrée et une filière disposée solidement en guirlande autour de la paroi extérieure. Une filière doit être également disposée autour de la paroi intérieure du radeau.

i. Le radeau doit être muni à chaque ouverture d’un dispositif efficace permettant aux personnes qui se trouvent dans l’eau de grimper à bord.

j. Le radeau doit être construit de manière à ne pas être affecté par les hydrocarbures.

k. Un dispositif flottant d’éclairage à batterie doit être attaché au radeau.

1. Le radeau doit être muni de dispositifs permettant de le remorquer facilement.

m. Tout radeau doit être arrimé de façon à flotter librement si le navire coule.

Règle 17 Armement des radeaux de sauvetage pneumatiques et rigides

a. L’armement normal de chaque radeau de sauvetage sera le suivant:

(i)
Une bouée flottante de sauvetage attachée à au moins 30 mètres (ou 100 pieds) de ligne flottante.
(ii)
Pour les radeaux de sauvetage conçus pour recevoir un nombre de personnes inférieur ou égal à 12: un couteau et une écope. Pour les radeaux de sauvetage conçus pour recevoir un nombre de personnes égal ou supérieur à 13: deux couteaux et deux écopes.
(iii)
Deux éponges.
(iv)
Deux ancres flottantes dont une attachée en permanence au radeau et une de rechange.
(v)
Deux pagaies.
(vi)
Une trousse d’outils permettant de réparer les crevaisons affectant les compartiments assurant la flottabilité.
(vii)
Une pompe à air de remplissage ou des soufflets, à moins que le radeau de sauvetage ne soit conforme aux dispositions de la Règle 16 du présent Chapitre.
(viii) Trois ouvre—boîtes.
(ix)
Un nécessaire pharmaceutique de première urgence d’un type approuvé placé dans une boîte étanche à l’eau.
(x)
Un gobelet gradué inoxydable.
(xi)
Une lampe électrique étanche susceptible d’être utilisée pour la signalisation en Code Morse, ainsi qu’un jeu de rechange de piles et une ampoule de rechange dans une boîte étanche.
(xii)
Un miroir de signalisation de jour et un sifflet.
(xiii) Deux signaux parachutes de détresse d’un type approuvé capables de produire une lumière rouge brillante à une haute altitude.
(xiv) Six feux à main d’un type approuvé, donnant une lumière rouge brillante.
(xv)
Un jeu d’engins de pêche.
(xvi) Une ration de nourriture, déterminée par l’Administration pour chaque personne que le radeau est autorisé à transporter.
(xvii) Des récipients étanches, contenant un litre et demi (ou trois pintes) d’eau douce pour chaque personne que le radeau est autorisé à transporter, dont un demi—litre (ou une pinte) par personne peut être remplacé par un appareil de désalinisation capable de produire la même quantité d’eau douce.
(xviii) Six tablettes contre le mal de mer pour chaque personne que le radeau est autorisé à transporter.
(xix) Des instructions relatives à la survie à bord du radeau.
(xx)
Un exemplaire du tableau illustré des signaux de sauvetage prescrits à la Règle 16 du Chap. V.

b. Dans le cas de navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts d’une durée telle que de l’avis de l’Administration intéressée tous les articles spécifiés au par. a sont considérés comme superflus, l’Administration peut autoriser qu’un ou plusieurs radeaux pneumatiques, représentant au moins un sixième du nombre de radeaux de sauvetage transportés sur les navires en question, soient munis de l’armement spécifié dans les al. (i) à (vii) compris, (xi) et (xix) du par. a de la présente Règle, et de la moitié de l’armement prévu par les al. (xiii) et (xiv) du même paragraphe; le reste des radeaux embarqués devant être munis de l’armement spécifié aux al. (i) à (vii) compris et (xix) du paragraphe en question.

Règle 18 Entraînement à la mise en oeuvre des radeaux de sauvetage

Autant qu’il est possible et raisonnable, l’Administration doit prendre des mesures propres à assurer que sur les navires transportant des radeaux de sauvetage, l’équipage est entraîné à leur mise à l’eau et à leur utilisation.

Règle 19 Accès aux embarcations et radeaux de sauvetage

a. Des dispositions convenables doivent être prises pour permettre l’accès aux embarcations; ces dispositions comprennent:

(i)
une échelle pour chaque jeu de bossoirs permettant l’accès aux embarcations lorsqu’elles sont à l’eau; toutefois, dans les navires à passagers, les navires—usines servant pour la pêche à la baleine, les navires—usines pour la transformation et la mise en conserve des produits de la pêche, et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, l’Administration peut autoriser le remplacement de ces échelles par des dispositifs approuvés, à condition qu’il n’y ait pas moins d’une échelle de chaque côté du navire;
(ii)
des dispositifs pour éclairer les embarcations et les appareils de mise à l’eau lors de la préparation et de l’opération de mise à l’eau et pour éclairer le plan d’eau d’amenage des embarcations, jusqu’à ce que l’opération de mise à l’eau soit terminée;
(iii)
des dispositifs pour avertir les passagers et l’équipage que le navire est sur le point d’être abandonné; et
(iv)
des dispositifs permettant d’empêcher toute décharge d’eau dans les embarcations.

b. Des dispositions convenables doivent également être prises pour permettre l’accès aux radeaux de sauvetage; ces dispositions comprennent:

(i)
des échelles appropriées facilitant l’accès aux radeaux lorsqu’ils sont à l’eau, toutefois dans les navires à passagers, les navires—usines servant pour la pêche à la baleine, les navires—usines pour la transformation et la mise en conserve des produits de la pêche, et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, l’Administration peut autoriser le remplacement de ces échelles en totalité ou en partie par des dispositifs approuvés;
(ii)
dans le cas où sont prévus des dispositifs de mise à l’eau des radeaux, des moyens appropriés pour éclairer ces dispositifs et les radeaux correspondants pendant la préparation et durant l’opération de mise à l’eau, et pour éclairer le plan d’eau d’amenage de ces radeaux, jusqu’à ce que leur mise à l’eau soit terminée;
(iii)
des dispositifs pour éclairer le poste d’arrimage des radeaux pour lesquels des moyens approuvés de mise à l’eau n’ont pas été prévus;
(iv)
des dispositifs pour avertir les passagers et l’équipage que le navire est sur le point d’être abandonné; et
(v)
des dispositifs permettant d’empêcher toute décharge d’eau dans les radeaux en position de mise à l’eau, qu’ils soient pourvus ou non, d’un moyen approuvé de mise à l’eau.
Règle 20 Inscriptions sur les embarcations, les radeaux de sauvetage et les engins flottants

a. Les dimensions de l’embarcation de sauvetage, ainsi que le nombre de personnes qu’elle est autorisée à recevoir, doivent être inscrits sur l’embarcation de sauvetage en caractères indélébiles et faciles à lire. Le nom du navire auquel l’embarcation de sauvetage appartient et son port d’immatriculation doivent être peints des deux bords sur l’avant.

b. On inscrira de la même manière le nombre de personnes sur les engins flottants.

c. On inscrira de la même manière le nombre de personnes sur les radeaux de sauvetage pneumatiques et aussi sur la valise ou enveloppe dans laquelle se trouve le radeau pneumatique. Chaque radeau pneumatique doit porter également un numéro de série ainsi que le nom du constructeur de façon à permettre l’identification du propriétaire du radeau.

d. On inscrira sur tout radeau de sauvetage rigide le nom du navire auquel il appartient, et son port d’immatriculation, ainsi que le nombre de personnes qu’il est autorisé à recevoir.

e. On ne doit pas inscrire sur une embarcation, radeau de sauvetage ou sur un engin flottant un nombre de personnes plus grand que celui qui est obtenu en application des Règles du présent Chapitre.

Règle 21 Caractéristiques des bouées de sauvetage

a. Une bouée de sauvetage doit remplir les conditions suivantes:

(i)
être soit en liège massif soit en tout autre matériau équivalent;
(ii)
être capable de soutenir, en eau douce, pendant 24 heures, un poids de fer d’au moins 14,5 kilos (ou 32 livres anglaises);
(iii)
ne pas être attaquée par les hydrocarbures;
(iv)
être de couleur très visible;
(v)
porter en lettres majuscules le nom du navire qui la porte et celui du port d’immatriculation.

b. Sont interdites les bouées de sauvetage dont le remplissage est constitué par du jonc, du liège en copeaux ou en grains, ou par toute autre substance à l’état de déchets et sans cohésion propre ainsi que les bouées dont la flottabilité est assurée au moyen de compartiments à air nécessitant une insufflation préalable.

c. Les bouées de sauvetage en matière plastique ou autre composé synthétique doivent pouvoir garder leurs propriétés de flottabilité et de résistance au contact de l’eau de mer et des hydrocarbures, aux changements de température et de climat que l’on peut rencontrer au cours de voyages en haute mer.

d. Les bouées doivent être pourvues de guirlandes solidement amarrées. Il doit y avoir une bouée au moins de chaque bord, qui soit pourvue d’une ligne de sauvetage longue de 27,50 mètres (ou 15 brasses) au moins.

e. Sur les navires à passagers, le nombre des bouées de sauvetage lumineuses à allumage automatique ne doit pas être inférieur à la moitié du nombre total des bouées de sauvetage et ne doit en aucun cas descendre au—dessous de six, sur les navires de charge, ce nombre ne doit pas être inférieur à la moitié du nombre total des bouées de sauvetage.

f. Les appareils lumineux à allumage automatique prévus au par. e de la présente Règle ne doivent pas s’éteindre par l’effet de l’eau. Ils doivent être capables de fonctionner pendant au moins 45 minutes et leur luminosité ne doit pas être inférieure à 3,5 lumens. Ils doivent être disposés au voisinage de leurs bouées de sauvetage avec les organes de fixation nécessaires. Les appareils lumineux à allumage automatique utilisés dans les navires—citernes doivent être d’un type à pile électrique approuvé.

g. Toutes les bouées de sauvetage doivent être installées à bord de façon à être à portée immédiate des personnes embarquées et deux au moins des bouées de sauvetage munies d’appareils lumineux à allumage automatique, conformément aux dispositions du par. e de la présente Règle, seront aussi munies d’un signal à fumée efficace se déclenchant automatiquement et capable d’émettre une fumée de couleur très visible pendant au moins 15 minutes, et doivent pouvoir être larguées rapidement de la passerelle.

h. Les bouées de sauvetage doivent pouvoir toujours être larguées instantanément et ne comporter aucun dispositif de fixation permanente.

Règle 22 Brassières de sauvetage

a. Les navires doivent avoir pour chaque personne présente à bord une brassière de sauvetage d’un type approuvé et, en outre, un nombre convenable de brassières spéciales pour enfants, à moins que les brassières précédentes ne puissent être ajustables à la taille des enfants.

b. Outre les brassières de sauvetage prescrites au par. a, les navires à passagers doivent avoir des brassières de sauvetage pour cinq pour cent du nombre de personnes à bord. Ces brassières doivent être installées sur le pont, à des endroits bien visibles.

c. Une brassière de sauvetage ne doit pas être approuvée à moins de remplir les conditions suivantes:

(i)
être de matière et de construction appropriées;
(ii)
être capable de soutenir en eau douce pendant vingt—quatre heures un poids de fer de 7,5 kilos (ou 16,5 livres anglaises);
(iii)
être construite de façon à éliminer, autant que faire se peut, tout risque de port incorrect; il doit toutefois être possible de la porter indifféremment sur la face interne ou externe;
(iv)
soutenir la tête de façon que si une personne est évanouie, sa tête soit maintenue hors de l’eau et son corps incliné en arrière de sa position verticale;
(v)
être capable de retourner le corps, dès le contact avec l’eau et de le faire flotter dans une position sûre, le corps incliné en arrière de sa position verticale;
(vi)
ne pas être attaqué par les hydrocarbures;
(vii)
être d’une couleur très visible;
(viii) être munie d’un sifflet d’un type approuvé, solidement attaché par une corde.

d. Une brassière de sauvetage dont la flottabilité dépend d’une insufflation préalable peut être utilisée par les équipages de tous les navires, à l’exception des navires à passagers et des navires—citernes, à condition de:

(i)
comporter deux compartiments à air distincts, capables ensemble de soutenir en eau douce et pendant vingt—quatre heures un poids de fer de 15 kilos (33 livres anglaises) et de soutenir individuellement et de la même manière un poids de fer de 7,5 kilos (16,5 livres anglaises);
(ii)
pouvoir être gonflée par des moyens mécaniques et à la bouche;
(iii)
de satisfaire aux prescriptions des al. (i), (iii), (iv), (v), (vi), (vii) et (viii) du par. c, même si l’un des compartiments à air n’est pas gonflé.

e. Les brassières de sauvetage doivent être installées à bord de manière à être rapidement accessibles; leur position doit être clairement indiquée.

Règle 23 Appareil lance—amarre

a. Tout navire doit être muni d’un appareil lance—amarre d’un type approuvé.

b. Cet appareil doit être capable de lancer avec une précision suffisante une ligne à une distance d’au moins 230 mètres (ou 250 yards) et doit comprendre au moins quatre fusées et quatre lignes.

Règle 24 Signaux de détresse du navire

Tout navire doit être muni, à la satisfaction de l’Administration, de moyens lui permettant d’effectuer des signaux de détresse efficaces, de jour et de nuit, comprenant au moins douze signaux parachutes capables de produire une lumière rouge brillante à une haute altitude.

Règle 25 Rôle d’appel et consignes en cas d’urgence

a. Des fonctions spéciales à remplir en cas d’urgence doivent être assignées à chaque membre de l’équipage.

b. Le rôle d’appel doit fixer ces fonctions spéciales et indiquer, en particulier, à quel poste chaque homme devra se rendre, ainsi que les fonctions qu’il aura à remplir.

c. Le rôle d’appel doit être rédigé avant le départ du navire. Des copies en seront affichées dans diverses parties du navire, et en particulier dans les locaux de l’équipage.

d. Le rôle d’appel doit fixer les fonctions des divers membres de l’équipage en ce qui concerne:

(i)
la fermeture des portes étanches, des vannes; les dispositifs de fermeture des dalots, des escabilleurs et du système de protection contre l’incendie;
(ii)
l’armement des embarcations de sauvetage (y compris l’appareil de radio portatif pour embarcation de sauvetage) et des autres engins de sauvetage en général;
(iii)
la mise à l’eau des embarcations;
(iv)
la préparation générale des autres engins de sauvetage;
(v)
le rassemblement des passagers; et
(vi)
l’extinction de l’incendie.

e. Le rôle d’appel doit fixer les devoirs respectifs des membres du personnel du service général envers les passagers en cas d’urgence. Ces devoirs comprennent:

(i)
avertir les passagers;
(ii)
vérifier qu’ils sont habillés et qu’ils ont mis leurs brassières de sauvetage d’une manière convenable;
(iii)
réunir les passagers aux postes de rassemblement;
(iv)
maintenir l’ordre dans les coursives et les escaliers et contrôler d’une manière générale les mouvements des passagers; et
(v)
vérifier qu’un approvisionnement en couvertures a été placé dans les embarcations.

f. Le rôle d’appel doit prévoir des signaux distincts pour l’appel de tout l’équipage aux postes d’embarcations et d’incendie, et donner les caractéristiques de ces signaux. Ces signaux seront donnés au moyen d’un sifflet ou d’une sirène et, à l’exception de navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts et des navires de charge d’une longueur inférieure à 45,7 m. (ou 150 pieds), ces signaux seront complétés par d’autres signaux produits électriquement. Tous ces signaux seront émis à partir de la passerelle.

Règle 26 Appels et exercices
a.
(i) Sur les navires à passagers, l’appel de l’équipage pour les exercices relatifs aux embarcations et à l’incendie doit avoir lieu une fois par semaine, quand cela est possible. Ces appels auront lieu avant que le navire ne quitte le dernier port de départ pour un voyage international autre qu’un voyage international court.
(ii)
Sur les navires de charge, un appel de l’équipage pour les exercices d’embar-cation et d’incendie doit avoir lieu à des intervalles ne dépassant pas un mois, à condition qu’un appel de l’équipage pour les exercices d’embarcation et d’incendie soit effectué dans les 24 heures qui suivront le départ d’un port, si plus de 25 % des membres de l’équipage ont été remplacés dans ce port.
(iii)
Afin de s’assurer qu’il est au complet, l’armement des embarcations doit, sur les navires de charge, faire l’objet d’un examen lors des appels mensuels aux exercices d’embarcations.
(iv)
Les dates auxquelles les appels ont lieu doivent être mentionnées à tel journal de bord qui pourra être prescrit par l’Administration; et si, pendant une semaine quelconque (pour les navires à passagers) ou un mois (pour les navires de charge), il n’y a pas d’appel ou seulement un appel partiel, mention sera faite au journal de bord des conditions et de la nature de cet appel. Les comptes rendus des inspections relatives à l’armement des embarcations se trouvant à bord des navires de charge seront inscrits au journal de bord, lequel journal portera aussi mention du nombre de fois que les embarcations de sauvetage sont parées au dehors et amenées à la mer conformément au par. c de la présente Règle.

b. Sur les navires à passagers, exception faite des navires effectuant des voyages internationaux courts, l’appel des passagers aura lieu dans les 24 heures qui suivent le départ du navire du port.

c. Au moins une fois tous les quatre mois, divers groupes d’embarcations de sauvetage seront, à tour de rôle, parés au dehors et, si l’opération est possible et raisonnable, amenés à la mer. Les exercices et les inspections doivent être effectués de façon à ce que l’équipage comprenne pleinement les fonctions qu’il sera appelé à remplir, s’y exerce, et soit également instruit du maniement et de la manoeuvre des radeaux de sauvetage lorsqu’il y en a.

d. Le signal d’alerte pour l’appel des passagers aux postes de rassemblement se compose d’une suite de sept coups brefs ou plus suivis d’un coup long du sifflet ou de la sirène. Sur les navires à passagers, sauf sur ceux effectuant des voyages internationaux courts, ce signal sera complété par d’autres signaux produits électriquement dans tout le navire et manoeuvrés de la passerelle de navigation. La signification de tous les signaux intéressant les passagers, avec des instructions précises sur ce qu’ils ont à faire en cas d’urgence, doivent être clairement indiquées en langues appropriées dans des avis qui doivent être affichés dans leurs cabines et dans des endroits bien visibles dans d’autres parties des locaux à passagers.


  Partie B Navires à passagers seulement

Règle 27 Embarcations de sauvetage, radeaux de sauvetage et engins flottants

a. Les navires à passagers devront porter deux embarcations attachées aux bossoirs – une de chaque bord du navire – pour servir en cas d’urgence. Ces embarcations doivent être d’un type approuvé et ne dépasseront pas une longueur de 8,5 mètres (ou 28 pieds). Elles peuvent être comptées aux fins des par. b et c de la présente Règle, pourvu qu’elles répondent complètement aux prescriptions fixées par le présent Chapitre pour les embarcations de sauvetage et aux fins de la Règle 8, pourvu qu’elles répondent en outre aux prescriptions de la Règle 9 et, le cas échéant, de la Règle 14 du présent Chapitre. Elles doivent être tenues prêtes pour un usage immédiat pendant que le navire est en mer. Sur les navires sur lesquels, en conformité du par. h de la Règle 29, des dispositifs sont fixés aux côtés des embarcations de sauvetage, il n’est pas nécessaire de munir de ces dispositifs les deux embarcations mises à bord pour satisfaire aux prescriptions de la présente Règle.

b. Les navires à passagers effectuant des voyages internationaux autres que les voyages internationaux courts devront porter:

(i)
des embarcations de sauvetage de chaque bord, d’une capacité totale permettant de recevoir la moitié du nombre de personnes à bord.
L’Administration pourra permettre le remplacement des embarcations de sauvetage par des radeaux pour la même capacité totale, de manière toutefois que le nombre d’embarcations de sauvetage de chaque bord du navire soit toujours suffisant pour recevoir 37½ % de toutes les personnes à bord.
(ii)
des radeaux de sauvetage ayant une capacité totale suffisante pour recevoir 25 pour cent du nombre total des personnes à bord ainsi que des engins flottants prévus pour 3 pour cent de ce nombre.
Les navires à facteur de cloisonnement égal ou inférieur à 0,33 seront autorisés à porter des engins flottants pour 25 % du nombre total des personnes à bord au lieu et place des 25 % de radeaux de sauvetage et des 3 % d’engins flottants.
c.
(i) Un navire à passagers effectuant un voyage international court doit porter un nombre de jeux de bossoirs, calculé en fonction de sa longueur, ainsi qu’il est stipulé dans la colonne A du tableau figurant dans la Règle 28 du présent Chapitre. A chaque jeu de bossoirs doit être attachée une embarcation de sauvetage; ces embarcations de sauvetage doivent avoir au moins la capacité minimum requise dans la colonne C du tableau précité ou la capacité nécessaire pour recevoir toutes les personnes à bord, si ce chiffre est moindre.
Dans les cas où, de l’avis de l’Administration, il est impossible ou déraisonnable de placer à bord d’un navire effectuant des voyages internationaux courts le nombre de jeux de bossoirs stipulé à la colonne A du tableau figurant dans la Règle 28 du présent Chapitre, l’Administration pourra autoriser, dans des circonstances exceptionnelles, un nombre moindre de bossoirs, à la condition que ce nombre ne soit jamais inférieur au nombre minimum stipulé dans la colonne B du tableau, et que la capacité globale des embarcations de sauvetage à bord du navire soit au moins égale à la capacité minimum requise à la colonne C ou à la capacité requise pour recevoir toutes les personnes à bord, si cette capacité est moindre.
(ii)
Si les embarcations de sauvetage ainsi prévues ne suffisent pas à recevoir toutes les personnes à bord le navire devra être muni d’un supplément d’embarcations de sauvetage sous bossoirs ou de radeaux de sauvetage de manière à ce que la capacité totale des embarcations et des radeaux de sauvetage soit suffisante pour recevoir toutes les personnes à bord.
(iii)
Nonobstant les dispositions de l’al. c (ii), le nombre de personnes transportées sur un navire quelconque effectuant des voyages internationaux courts ne doit pas dépasser la capacité totale des embarcations de sauvetage portées à bord conformément aux dispositions des al. c (i) et c (ii) de la présente Règle, à moins que l’Administration estime que cela est rendu nécessaire par l’importance du trafic, et, dans ce cas, seulement si le navire satisfait aux prescriptions de la Règle 1 d du Chapitre II.
(iv)
Dans les cas où, conformément aux dispositions de l’al. c (iii), l’Administration a autorisé le transport d’un nombre de personnes supérieur à la capacité des embarcations de sauvetage et est convaincue qu’il est impossible d’arrimer les radeaux de sauvetage portés en application des dispositions de l’al. c (ii), elle pourra autoriser une réduction du nombre des embarcations de sauvetage;
à condition que:
1.
le nombre des embarcations de sauvetage, dans le cas des navires d’une longueur de 58 mètres (ou 190 pieds) ou plus, ne soit jamais inférieur à 4, dont deux devront être placées sur chaque bord du navire, et dans le cas des navires d’une longueur inférieure à 58 mètres (ou 190 pieds) ne soit jamais inférieur à 2, à raison d’une sur chaque bord du navire; et que,
2.
le nombre des embarcations et des radeaux de sauvetage soit toujours suffisant pour recevoir la totalité des personnes que le navire est autorisé à transporter.
(v)
Tout navire à passagers effectuant des voyages internationaux courts devra être muni, outre les embarcations et radeaux de sauvetage requis aux termes du présent paragraphe, d’une réserve de radeaux de sauvetage permettant de recevoir 10 % du nombre total des personnes correspondant à la capacité passagère totale des embarcations de sauvetage dont ce navire est équipé.
(vi)
Tout navire à passagers effectuant des voyages internationaux courts doit être également muni d’engins flottants pour 5 % au moins du nombre total de personnes que ce navire est autorisé à transporter.
(vii)
L’Administration peut permettre à des navires déterminés ou des catégories de navires, en possession de certificats de voyage international court d’effectuer des voyages dépassant 600 milles, mais ne dépassant pas 1.200 milles, pourvu que de tels navires satisfassent aux prescriptions de la Règle 1 d du Chap. II, qu’ils portent des embarcations de sauvetage capables de contenir au moins 75 % des personnes à bord, et qu’ils satisfassent aussi aux dispositions du présent paragraphe.
Règle 28 Tableau relatif aux bossoirs et à la capacité des embarcations de sauvetage pour les navires effectuant des voyages internationaux courts

Le tableau ci—après fixe en fonction de la longueur du navire:

(A)
Le nombre minimum de jeux de bossoirs à chacun desquels doit être attachée une embarcation de sauvetage conformément à la Règle 27 du présent Chapitre sur un navire effectuant des voyages internationaux courts;
(B)
le nombre réduit de jeux de bossoirs qui peut être admis exceptionnellement sur un navire effectuant des voyages internationaux courts, conformément à la Règle 27 du présent Chapitre; et
(C)
la capacité minimum requise pour les embarcations de sauvetage sur un navire effectuant des voyages internationaux courts.

Longueur du navire

(A)

Nombre minimum de jeux de bossoirs

(B)

Nombre réduit de jeux de bossoirs autorisés exception- nellement

(C)

Capacité minimum des embarcations

Mètres

Pieds anglais

Mètres cubes

Pieds cubes

et au-

et au-

31

dessous

  37

100

dessous

120

  2

  2

  11

  400

de

de

37

“

  43

120

“

140

  2

  2

  18

  650

43

“

  49

140

“

160

  2

  2

  26

  900

49

“

  53

160

“

175

  3

  3

  33

1150

53

“

  58

175

“

190

  3

  3

  38

1350

58

“

  63

190

“

205

  4

  4

  44

1550

63

“

  67

205

“

220

  4

  4

  50

1750

67

“

  70

220

“

230

  5

  4

  52

1850

70

“

  75

230

“

245

  5

  4

  61

2150

75

“

  78

245

“

255

  6

  5

  68

2400

78

“

  82

255

“

270

  6

  5

  76

2700

82

“

  87

270

“

285

  7

  5

  85

3000

87

“

  91

285

“

300

  7

  5

  94

3300

91

“

  96

300

“

315

  8

  6

102

3600

96

“

101

315

“

330

  8

  6

110

3900

101

“

107

330

“

350

  9

  7

122

4300

107

“

113

350

“

370

  9

  7

135

4750

113

“

119

370

“

390

10

  7

146

5150

119

“

125

390

“

410

10

  7

157

5550

125

“

133

410

“

435

12

  9

171

6050

133

“

140

435

“

460

12

  9

185

6550

140

“

149

460

“

490

14

10

202

7150

149

“

159

490

“

520

14

10

221

7800

159

“

168

520

“

550

16

12

238

8400

Note sur (C). – Lorsque la longueur du navire est inférieure à 31 mètres (ou 100 pieds) ou lorsqu’elle dépasse 168 mètres (ou 550 pieds), le nombre minimum des jeux de bossoirs et la capacité cubique des embarcations de sauvetage doivent être déterminés par l’Administration.

Règle 29 Installations et manoeuvres des embarcations de sauvetage, des radeaux de sauvetage et engins flottants

a. Les embarcations et radeaux de sauvetage doivent être installés à la satisfaction de l’Administration, de telle façon que:

(i)
ils puissent tous être mis à l’eau dans un temps aussi court que possible et ne dépassant pas 30 minutes;
(ii)
ils n’empêcheront en aucune manière la manoeuvre rapide des autres embarcations de sauvetage, radeaux de sauvetage ou engins flottants ou le rassemblement des personnes présentes à bord aux postes d’évacuation ou leur embarquement;
(iii)
les embarcations de sauvetage et les radeaux de sauvetage qui doivent être munis de dispositifs approuvés de mise à l’eau doivent pouvoir être mis à l’eau avec leur plein chargement en personnes et en armement, même dans de mauvaises conditions d’assiette et avec 15 degrés de bande; et
(iv)
les radeaux de sauvetage pour lesquels il n’est pas exigé de dispositifs approuvés de mise à l’eau et les engins flottants doivent pouvoir être mis à l’eau même dans de mauvaises conditions d’assiette et avec 15 degrés de bande.

b. Chaque embarcation de sauvetage doit être attachée à un jeu séparé de bossoirs.

c. Les embarcations de sauvetage ne peuvent être placées sur plus d’un pont que si des mesures appropriées sont prises pour éviter que les embarcations de sauvetage d’un pont inférieur ne soient gênées par celles placées sur le pont au—dessus.

d. Les embarcations et les radeaux de sauvetage qui doivent être munis de dispositifs approuvés de mise à l’eau ne doivent pas être placés à l’extrême avant du navire. Les embarcations de sauvetage doivent être disposées de manière à en permettre la mise à l’eau avec sécurité compte tenu notamment de la nécessité de bien dégager l’hélice et les parties de la coque arrière en surplomb abrupt.

e. Les bossoirs doivent être de type approuvé, et doivent être disposés à la satisfaction de l’Administration. Ils doivent être disposés sur un ou plusieurs ponts de telle sorte que les embarcations de sauvetage placées au—dessous d’eux puissent être mises à l’eau avec sécurité, sans être gênées par la manoeuvre des autres bossoirs.

f. Les bossoirs doivent être:

(i)
du type oscillant ou du type à gravité pour la manoeuvre des embarcations de sauvetage d’un poids ne dépassant pas 2.300 kilos (ou 2¼ tonnes anglaises) dans leur état de mise à l’eau sans passagers;
(ii)
du type à gravité pour la manoeuvre d’embarcations de sauvetage d’un poids supérieur à 2.300 kilos (ou 2¼ tonnes anglaises) dans leur état de mise à l’eau sans passagers.

g. Les bossoirs, garants, poulies et autres appareils doivent avoir une résistance suffisante pour que les embarcations de sauvetage puissent être parées, avec l’équipe d’amenage, puis, mises à l’eau en toute sécurité, d’un bord quelconque avec leur complet chargement de personnes et d’armement, même si le navire a une bande de 15 degrés et un angle d’assiette de 10 degrés.

h. Des patins ou autres moyens appropriés devront être prévus en vue de faciliter le lancement des embarcations de sauvetage malgré une bande de 15 degrés.

i. Des moyens devront être prévus permettant d’amener les embarcations de sauvetage contre le bord du navire et de les y maintenir afin que les personnes puissent embarquer en sécurité.

j. Les embarcations de sauvetage ainsi que les embarcations de secours prescrites à la Règle 27 du présent Chapitre seront desservies par des garants métalliques, ainsi que par des treuils d’un modèle approuvé capables, dans le cas des embarcations de secours, de récupérer rapidement ces embarcations. L’Administration peut, à titre exceptionnel, permettre l’installation de garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé avec ou sans treuil (à l’exception toutefois des embarcations de secours qui doivent être desservies par des treuils capables de récupérer rapidement ces embarcations) lorsqu’elle estime que les garants en cordage de manille ou les garants en tout autre matériau approuvé sont suffisants.

k. Deux tireveilles au moins doivent être fixés à l’extrémité du bossoir; les garants et les tireveilles doivent être assez longs pour atteindre l’eau lorsque le navire est à son tirant d’eau le plus faible en eau de mer et avec une bande de 15 degrés. Les poulies inférieures doivent être munies d’un anneau ou d’une maille allongée disposée pour être passée dans les crocs de suspente, à moins que ne soit installé un dispositif d’échappement d’un modèle approuvé.

1. Lorsqu’un dispositif mécanique est employé pour récupérer les embarcations de sauvetage, il doit être complété par une commande à main efficace. Lorsque les embarcations sont récupérées au moyen de garants à commande mécanique, des dispositifs de sécurité doivent être prévus afin d’arrêter automatiquement le moteur avant que les bossoirs ne viennent frapper les butoirs et éviter ainsi d’imposer des contraintes excessives aux garants métalliques et aux bossoirs.

m. Les embarcations de sauvetage attachées aux bossoirs doivent avoir leurs palans prêts à être utilisés et des dispositions doivent être prises pour que les embarcations soient rapidement libérées des palans sans qu’il soit nécessaire que cette manoeuvre soit simultanée pour les deux palans. Les points d’attache des embarcations de sauvetage aux palans doivent être placés à une hauteur au—dessus du plat—bord permettant d’assurer la stabilité des embarcations lorsqu’elles sont mises à l’eau.

n.
(i) Sur les navires à passagers effectuant des voyages internationaux qui ne sont pas des voyages internationaux courts et qui sont munis d’embarcations et de radeaux de sauvetage, conformément aux dispositions de l’al. b (i) de la Règle 27 du présent Chapitre, des dispositifs approuvés de mise à l’eau doivent être prévus pour le nombre de radeaux qui, ajouté à celui des embarcations de sauvetage, est requis à ce même alinéa pour recevoir toutes les personnes présentes à bord. Ces dispositifs devront être en nombre suffisant, de l’avis de l’Administration, pour mettre à l’eau en 30 minutes au plus, par temps calme, les radeaux chargés du nombre de personnes qu’ils sont autorisés à transporter. Les dispositifs ainsi approuvés doivent, dans la mesure du possible, être répartis également de chaque côté du navire et il ne peut y avoir moins d’un dispositif de chaque côté. Il n’est toutefois pas nécessaire de prévoir de dispositifs de ce genre pour les radeaux supplémentaires visés par l’al. b (ii) de la Règle 27 du présent Chapitre pour 25 % de toutes les personnes à bord, mais tout radeau embarqué conformément aux dispositions de ce même alinéa doit, lorsqu’un dispositif approuvé de mise à l’eau est installé sur le navire, être d’un type susceptible d’être mis à l’eau au moyen de ce dispositif.
(ii)
Sur les navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts, le nombre prévu de dispositifs approuvés de mise à l’eau devra être laissé à la discrétion de l’Administration. Le nombre de radeaux de sauvetage prévus pour chacun de ces dispositifs ne sera pas supérieur au nombre de radeaux chargés du nombre de personnes qu’ils sont autorisés à transporter qui, de l’avis de l’Administration, peuvent être mis à l’eau en 30 minutes au plus, par temps calme, au moyen de ces dispositifs.
Règle 30 Eclairage des ponts, embarcations de sauvetage, radeaux de sauvetage, etc.

a. Un éclairage électrique ou autre, suffisant pour satisfaire aux exigences de la sécurité, doit être prévu dans les diverses parties d’un navire à passagers et particulièrement sur les ponts où se trouvent les embarcations de sauvetage. La source autonome de secours du groupe électrique prescrite par la Règle 25 du Chapitre II doit être capable d’alimenter, des cas échéants, les appareils de cet éclairage ainsi que ceux des éclairages prescrits aux al. a (ii), b (ii) et b (iii) de la Règle 19 du présent Chapitre.

b. La sortie de chaque tranche principale de cloisonnement occupée par les passagers ou l’équipage doit être éclairée en permanence par une lampe de secours. L’alimentation de ces lampes de secours doit pouvoir être fournie par la source autonome de secours visée au par. a de la présente Règle en cas d’arrêt de la source principale d’éclairage du navire.

Règle 31 Personnel des embarcations et des radeaux de sauvetage

a. Un officier de pont ou un canotier breveté doit être chargé de chaque embarcation de sauvetage et il lui sera également désigné un suppléant. Celui qui est chargé d’une embarcation doit avoir la liste de son personnel et s’assurer que les hommes placés sous ses ordres sont au courant de leurs diverses fonctions.

b. A toute embarcation de sauvetage à moteur doit être affecté un homme sachant conduire le moteur.

c. Un homme capable de faire fonctionner l’installation radiotélégraphique et le projecteur doit être affecté à chaque embarcation de sauvetage comportant ces appareils.

d. Un homme entraîné au maniement et à la manoeuvre des radeaux de sauvetage doit être affecté à chacun des radeaux embarqués excepté lorsque sur les navires à passagers effectuant des voyages internationaux courts, l’Administration estime que ce n’est pas possible.

Règle 32 Canotiers brevetés

a. Sur tout navire à passagers il doit y avoir pour chaque embarcation, mise à bord conformément aux prescriptions du présent Chapitre, un nombre de canotiers au moins égal à celui qui est prévu au tableau ci—après:

Nombres de personnes prévues par embarcation

Le nombre minimum de canotiers brevetés doit être

Moins de 41 personnes De 41 à 61 personnes De 62 à 85 personnes Au—dessus de 85 personnes

2 3 4 5

b. La désignation pour chaque embarcation de sauvetage des canotiers brevetés est laissée à la discrétion du capitaine.

c. Le certificat d’aptitude de canotier breveté est délivré sous l’autorité de l’Administration. Pour obtenir ce certificat, le candidat doit prouver qu’il a été entraîné à toutes les manoeuvres relatives à la mise à l’eau des embarcations et autres matériels de sauvetage ainsi qu’à l’usage des avirons, et des dispositifs de propulsion mécanique; qu’il connaît bien les manoeuvres des embarcations elles—mêmes et des autres matériels de sauvetage; et en outre qu’il est capable de comprendre les ordres relatifs à toutes les catégories de matériels de sauvetage et de les exécuter.

Règle 33 Engins flottants

a. Un type d’engin flottant ne peut être approuvé s’il ne satisfait aux conditions suivantes:

(i)
Il doit avoir des dimensions et une résistance telles qu’il puisse être jeté dans l’eau sans dommage de l’endroit où il est arrimé.
(ii)
Il ne sera pas d’un poids supérieur à 180 kilos (ou 400 livres anglaises) à moins que des dispositifs appropriés ne soient installés à la satisfaction de l’Administration afin d’en permettre la mise à l’eau sans qu’il y ait besoin de le soulever à la main.
(iii)
Il doit être de matière et de construction approuvées.
(iv)
Il doit être utilisable et stable, quelle que soit la face sur laquelle il flotte.
(v)
Les caissons à air ou les flotteurs équivalents doivent être placés aussi près que possible des côtés de l’engin et il ne faut pas que la flottabilité de cet engin dépende d’une insufflation préalable.
(vi)
Il sera muni d’une bosse et d’une filière en guirlande solidement attachée autour de la paroi extérieure.

b. Le nombre de personnes pour lesquelles un engin flottant est autorisé doit être le plus petit des deux nombres obtenus en divisant:

(i)
le nombre de kilogrammes de fer qu’il est capable de supporter en eau douce par 14,5 (ou le nombre de livres anglaises par 32); ou
(ii)
le périmètre de l’engin, exprimé en centimètres, par 30,5.
Règle 34 Nombre de bouées de sauvetage

Le nombre minimum de bouées de sauvetage dont il faut munir les navires à passagers est fixé par le tableau suivant:

Longueur du navire en mètres

Nombre minimum de bouées

Au—dessous de 61 61 et au—dessous de 122 122 et au—dessous de 183 183 et au—dessous de 244 244 et au—dessous

  8 12 18 24 30

Longueur du navire en pieds

Nombre minimum de bouées

Au—dessous de 200 200 et au—dessous de 400 400 et au—dessous de 600 600 et au—dessous de 800 800 et au—dessous

  8 12 18 24 30


  Partie C Navires de charge seulement

Règle 35 Nombre et capacité des embarcations et radeaux de sauvetage
a.
(i) Tout navire de charge, excepté les navires—citernes d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux, les navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, la transformation ou la mise en conserve des produits de la pêche et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, doit avoir de chaque bord des embarcations de sauvetage d’une capacité totale telle qu’elles puissent recevoir toutes les personnes présentes à bord; il doit en outre y avoir à bord des radeaux de sauvetage pouvant recevoir la moitié du nombre total de ces personnes.
Toutefois, il est entendu que, dans le cas de navires de charge effectuant des voyages internationaux entre des pays limitrophes très voisins, si l’Administration est convaincue que les conditions du voyage sont telles qu’elles rendent le transport obligatoire des radeaux mentionnés au paragraphe précédent déraisonnable ou inutile, elle peut exempter de cette obligation certains navires ou certaines catégories de navires.
(ii)
Tout navire—citerne d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux doit avoir, de chaque bord, des embarcations de sauvetage d’une capacité telle qu’elles puissent recevoir toutes les personnes présentes à bord.
b.
(i) Tout navire employé comme navire—usine dans la pêche à la baleine, tout navire employé à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et tout navire affecté au transport des personnes employées dans ces industries doit avoir:
1.
De chaque bord, des embarcations de sauvetage d’une capacité telle qu’elles puissent recevoir la moitié du nombre total des personnes présentes à bord.
L’Administration peut toutefois autoriser le remplacement des embarcations de sauvetage par des radeaux de sauvetage de même capacité globale, dans des conditions telles qu’il y ait toujours, de chaque bord, un nombre d’embarcations de sauvetage suffisant pour 37½ % des personnes présentes à bord.
2.
Des radeaux de sauvetage ayant une capacité totale telle qu’ils puissent recevoir la moitié du nombre total des personnes présentes à bord.
Toutefois, lorsque, dans le cas de navires—usines employés à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche, il n’est pratiquement pas possible de transporter des embarcations de sauvetage qui satisfassent pleinement aux prescriptions du présent Chapitre relatives aux embarcations de sauvetage, ces navires doivent être autorisés à transporter en remplacement d’autres embarcations; ces embarcations doivent toutefois avoir un nombre de places au moins égal à celui prescrit par la présente Règle et une flottabilité et un armement au moins égaux à ceux prescrits au présent Chapitre pour les embarcations de sauvetage.
(ii)
Tout navire employé comme navire—usine dans la pêche à la baleine, tout navire—usine employé à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et tout navire affecté au transport des personnes employées dans ces industries, doivent avoir à bord deux embarcations – une de chaque bord – pour les cas d’urgence. Ces embarcations doivent être d’un type approuvé et doivent avoir au moins 8,50 mètres (ou 28 pieds) de longueur. Elles peuvent être comptées aux fins du présent paragraphe à condition qu’elles satisfassent pleinement aux prescriptions du présent Chapitre relatives aux embarcations de sauvetage; elles peuvent également être comptées aux fins de la Règle 8, à condition qu’elles satisfassent en outre, aux prescriptions de la Règle 9 et, le cas échéant, de la Règle 14 du présent Chapitre. Elles doivent être tenues prêtes à être utilisées immédiatement lorsque le navire est en mer. Lorsque des navires satisfont aux prescriptions de la Règle 36 g au moyen de dispositifs fixés sur les côtés des embarcations de sauvetage, ces dispositifs ne seront pas exigés pour les deux embarcations mises à bord en application de la présente Règle.

c. Tout navire—citerne d’une jauge brute égale ou supérieure à 3.000 tonneaux doit avoir à bord au moins quatre embarcations de sauvetage, dont deux seront à l’arrière et deux au milieu du navire; toutefois sur les navires-citernes dépourvus de superstructures centrales, toutes les embarcations doivent être placées à l’arrière.

Toutefois, lorsque sur les navires—citernes dépourvus de superstructures centrales, il n’est pratiquement pas possible de placer quatre embarcations à l’arrière, l’Administration peut autoriser une solution de remplacement consistant à placer une embarcation de chaque côté de l’arrière du navire à condition que:

(i)
chacune de ces embarcations ne dépasse pas 8 mètres (ou 26 pieds) de long;
(ii)
chacune de ces embarcations soit installée aussi à l’avant que possible et au moins de façon telle que la partie arrière de l’embarcation soit située par rapport à l’avant de l’hélice à une distance d’une fois et demie la longueur de l’embarcation;
(iii)
chacune de ces embarcations soit installée aussi près du niveau de la mer qu’il est prudent et pratiquement possible;
(iv)
que le navire transporte en outre des radeaux pouvant recevoir au moins la moitié du nombre total des personnes présentes à bord.
Règle 36 Bossoirs et dispositifs de mise à l’eau

a. Sur les navires de charge, les embarcations et radeaux de sauvetage doivent être disposés à la satisfaction de l’Administration.

b. Toutes les embarcations de sauvetage doivent être attachées à des jeux séparés de bossoirs.

c. Les embarcations et les radeaux de sauvetage qui doivent être munis de dispositifs approuvés de mise à l’eau ne doivent pas être placés à l’extrême avant du navire. Ces embarcations de sauvetage et radeaux doivent être disposés de telle manière qu’ils puissent être mis à l’eau avec sécurité, compte tenu, en particulier, d’une zone de sécurité relative à l’hélice et aux formes arrière du navire.

d. Les bossoirs doivent être d’un type approuvé et disposés d’une manière convenable à la satisfaction de l’Administration.

e. Sur les navires—citernes d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux, les navires employés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, les bossoirs doivent être du type à gravité. Sur les autres navires, les bossoirs doivent être:

(i)
du type oscillant ou du type à gravité pour la manoeuvre des embarcations de sauvetage d’un poids ne dépassant pas 2.300 kilos (ou 2¼ tonnes anglaises) dans leur état de mise à l’eau sans passagers;
(ii)
du type à gravité pour la manoeuvre des embarcations de sauvetage d’un poids supérieur à 2.300 kilos (ou 2¼ tonnes anglaises) dans leur état de mise à l’eau sans passagers.

f. Les bossoirs, garants, poulies et autres appareils doivent avoir une résistance suffisante pour que les embarcations de sauvetage puissent être parées avec l’équipage d’amenage, puis mises à l’eau en toute sécurité d’un bord quelconque avec leur complet chargement de personnes et d’armement même si le navire a une bande à 15 degrés et un angle d’assiette de 10 degrés.

g. Des patins ou autres moyens appropriés doivent être prévus pour faciliter la mise à l’eau des embarcations malgré une bande de 15 degrés.

h. Des dispositions doivent être prises pour amener les embarcations de sauvetage contre le flanc du navire et les y maintenir afin que les personnes puissent embarquer avec sécurité.

i. Les embarcations de sauvetage, y compris les embarcations de secours prescrites par l’al. b (ii) de la Règle 35 du présent Chapitre, doivent être desservies par des garants métalliques ainsi que par des treuils d’un modèle approuvé qui doivent, le cas échéant, être capables de récupérer les embarcations de secours. A titre exceptionnel, l’Administration peut permettre l’installation de garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé par elle, avec ou sans treuils (les embarcations de secours doivent toutefois être desservies par des treuils permettant leur rapide récupération) quand elle estime que des garants en cordage de manille ou en tout autre matériau approuvé par elle sont suffisants.

j. Au moins deux tireveilles doivent être attachés aux extrémités des bossoirs; les garants et les tireveilles doivent être assez longs pour atteindre l’eau lorsque le navire est à son tirant d’eau minimum à la mer et a une bande de 15 degrés d’un bord quelconque. Les poulies inférieures doivent être munies d’un anneau ou d’une maille allongée disposés pour être passés dans les crocs de suspente, à moins que ne soit installé un dispositif d’échappement d’un modèle approuvé.

k. Lorsque des dispositifs mécaniques de récupération des embarcations de sauvetage actionnés par des moteurs sont installés, un dispositif manuel efficace doit également être prévu. Lorsque les embarcations sont récupérées au moyen de garants à commande mécanique des dispositifs de sécurité doivent être prévus afin d’arrêter automatiquement le moteur avant que les bossoirs ne viennent frapper les butoirs et éviter ainsi d’imposer des contraintes excessives aux garants métalliques et aux bossoirs.

l. Les embarcations de sauvetage attachées aux bossoirs doivent avoir leurs palans prêts à être utilisés et des dispositions doivent être prises pour que les embarcations de sauvetage soient rapidement libérées des palans, sans qu’il soit nécessaire que cette manoeuvre soit simultanée pour les deux palans. Les points d’attache des embarcations de sauvetage aux palans doivent être à une hauteur suffisante au—dessus du plat—bord pour assurer la stabilité des embarcations pendant la manoeuvre de mise à l’eau.

m. Sur les navires utilisés comme navires—usines dans la pêche à la baleine, les navires—usines employés à la transformation ou à la mise en conserve des produits de la pêche et les navires affectés au transport des personnes employées dans ces industries, qui sont munis d’embarcations et de radeaux de sauvetage conformes à l’al. (i) 2 du par. b de la Règle 35 du présent Chapitre, il n’est pas nécessaire de prévoir, des dispositifs de mise à l’eau approuvés pour les radeaux de sauvetage; des dispositifs de ce genre, en nombre suffisant de l’avis de l’Administration, doivent être prévus pour que les radeaux embarqués conformément à l’al. (i) 1 dudit paragraphe, puissent être mis à l’eau en 30 minutes au plus, par mer calme, chargés du nombre de personnes qu’ils sont autorisés à recevoir. Les dispositifs de mise à l’eau approuvés ainsi prévus doivent, dans toute la mesure du possible, être répartis également de chaque côté du navire. Tout radeau de sauvetage embarqué sur un navire devant être muni d’un dispositif approuvé de mise à l’eau doit être d’un type susceptible d’être mis à l’eau au moyen de ce dispositif.

Règle 37 Nombre de bouées de sauvetage

On doit mettre à bord au moins huit bouées de sauvetage d’un type qui satisfasse aux exigences de la Règle 21 du présent Chapitre.

Règle 38 Eclairage de secours sur les navires de charge

L’éclairage prescrit aux al. a (ii), b (ii) et b (iii) de la Règle 19 du présent Chapitre doit pouvoir être fourni pendant au moins trois heures par la source d’énergie de secours prescrite par la Règle 26 du Chap. II. Sur les navires de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus, l’Administration doit prendre des mesures pour assurer l’éclairage des coursives, échelles et sorties de manière que toutes les personnes à bord puissent facilement accéder à tous les postes de mise à l’eau et arrimage des engins de sauvetage.


  Chapitre IV Radiotélégraphie et Radiotéléphonie

  Partie A Application et définitions

Règle 1 Application

a. Sauf disposition expresse contraire, le présent Chapitre s’applique à tous les navires visés par les présentes Règles.

b. Le présent Chapitre ne s’applique pas aux navires soumis par ailleurs aux dispositions des présentes Règles lorsque ces navires naviguent dans les eaux des Grands Lacs de l’Amérique du Nord et les eaux tributaires et communicantes jusqu’à la limite Est constituée par la sortie inférieure de l’écluse St—Lambert à Montréal, dans la province de Québec, Canada1.

c. Aucune disposition de ce Chapitre ne pourra empêcher un navire ou un engin de sauvetage en détresse d’employer tous les moyens disponibles pour attirer l’atten-tion, signaler sa position et obtenir du secours.


1 Ces navires sont soumis pour les besoins de la sécurité à des prescriptions spéciales concernant la radioélectricité. Ces prescriptions sont actuellement contenues dans l’Ac. entre le Canada et les Etats—Unis d’Amérique, de 1952, intitulé: «Sécurité sur les Grands Lacs par la Radio.»

Règle 2 Termes et définitions

Pour l’application du présent Chapitre, les expressions suivantes ont les significations ci—dessous. Toutes les autres expressions utilisées dans le présent Chapitre et qui sont également définies dans le Règlement des Radiocommunications ont les significations dudit Règlement:

a.
L’expression «Règlement des Radiocommunications» désigne le Règlement des Radiocommunications annexé, ou considéré comme annexé, à la plus récente Convention internationale des Télécommunications en vigueur à un moment donné.
b.
L’expression «Auto—alarme radiotélégraphique» désigne un récepteur automatique d’alarme qui est déclenché par le signal d’alarme radiotélégraphique, et qui aura été approuvé.
c.
L’expression «Officier radioélectricien» désigne une personne possédant au moins un certificat d’opérateur radiotélégraphiste de première ou de deuxième classe, conforme au Règlement des Radiocommunications, et qui exerce ses fonctions à bord d’un navire muni d’une station radiotélégraphique en application des dispositions de la Règle 3 ou de la Règle 4 du présent Chapitre.
d.
L’expression «Opérateur radiotéléphoniste» désigne une personne titulaire d’un certificat conforme aux dispositions du Règlement des Radiocommunications.
e.
L’expression «Installation existante» désigne:
(i)
une installation entièrement mise en place à bord d’un navire avant la date d’entrée en vigueur de la présente Convention, quelle que soit la date à laquelle prend effet l’acceptation donnée par l’Administration intéressée;
(ii)
une installation partiellement mise en place à bord d’un navire avant la date d’entrée en vigueur de la présente Convention et dont le complément consiste en éléments installés en remplacement d’éléments identiques, ou en éléments conformes aux prescriptions du présent Chapitre.
f.
L’expression «Installation nouvelle» désigne toute installation autre qu’une installation existante.
Règle 3 Station radiotélégraphique

Les navires à passagers, quelle que soit leur dimension, et les navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux doivent, à moins qu’ils n’en soient exemptés par la Règle 5 du présent Chapitre, être pourvus d’une station radiotélégraphique conforme aux dispositions des Règles 8 et 9 du présent Chapitre.

Règle 4 Station radiotéléphonique

Les navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 300 tonneaux, mais inférieure à 1.600 tonneaux, à moins d’être pourvus d’une station radiotélégraphique conforme aux dispositions des Règles 8 et 9 du présent Chapitre, doivent, s’ils n’en sont pas exemptés aux termes de la Règle 5 du présent Chapitre, être pourvus d’une station radiotéléphonique conforme aux dispositions des Règles 14 et 15 du présent Chapitre.

Règle 5 Exemptions des prescriptions des Règles 3 et 4

a. Les Gouvernements contractants estiment qu’il est particulièrement indiqué de ne pas s’écarter de l’application des Règles 3 et 4 du présent Chapitre; cependant l’Administration peut accorder à titre individuel à certains navires à passagers et à certains navires de charge des exemptions de caractère partiel ou conditionnel, ou l’un et l’autre, ou même une exemption totale des prescriptions des Règles 3 ou 4 du présent Chapitre.

b. Les exemptions autorisées au par. a de la présente Règle ne doivent être accordées qu’à des navires effectuant un voyage au cours duquel la distance maximum à laquelle ils s’éloignent de la côte, la longueur du voyage, l’absence des risques habituels de la navigation et autres conditions affectant la sécurité sont telles que l’application intégrale de la Règle 3 ou de la Règle 4 du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire. Pour décider si elles accorderont ou non des exemptions à titre individuel à des navires, les Administrations doivent considérer les conséquences que ces exemptions peuvent avoir sur l’efficacité générale du service de détresse pour la sécurité des autres navires. Il convient que les Administrations ne perdent pas de vue qu’il est souhaitable de prescrire l’installation d’une station radiotéléphonique conforme aux Règles 14 et 15 du présent Chapitre comme condition de l’octroi à un navire d’une exemption des dispositions de la Règle 3 du présent Chapitre.

c. Chaque Administration doit soumettre à l’Organisation, dès que possible après le 1er janvier de chaque année, un rapport indiquant toutes les exemptions accordées en vertu des par. a et b de la présente Règle au cours de l’année civile précédente et donnant les motifs de ces exemptions.


  Partie B Services d’écoute

Règle 6 Services d’écoute radiotélégraphique

a. Tout navire qui, conformément aux dispositions de la Règle 3 ou de la Règle 4 du présent Chapitre, est muni d’une station radiotélégraphique doit avoir à bord, lorsqu’il est à la mer, au moins un officier radioélectricien et, s’il n’est pas muni d’un auto—alarme radiotélégraphique, doit, sous réserve des dispositions du par. d de la présente Règle, faire assurer un service d’écoute permanent sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur.

b. Tout navire à passagers qui est muni d’une station radiotélégraphique en vertu de la Règle 3 du présent Chapitre, doit, s’il est muni d’un auto—alarme radiotélé-graphique, sous réserve des dispositions figurant au par. d de la présente Règle et tant qu’il est à la mer, faire assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur, dans les conditions suivantes:

(i)
s’il transporte ou est autorisé à transporter jusqu’à 250 passagers, pendant un total d’au moins 8 heures par jour;
(ii)
s’il transporte ou est autorisé à transporter plus de 250 passagers et s’il effectue un voyage entre deux ports consécutifs dont la durée dépasse 16 heures, pendant un total d’au moins 16 heures par jour. Dans ce cas, le navire doit avoir à bord au moins deux officiers radioélectriciens;
(iii)
s’il transporte ou est autorisé à transporter plus de 250 passagers et s’il effectue un voyage d’une durée de moins de 16 heures entre deux ports consécutifs, pendant un total d’au moins 8 heures par jour.
c.
(i) Tout navire de charge qui, conformément à la Règle 3 du présent Chapitre, est muni d’une station radiotélégraphique, s’il est pourvu d’un auto—alarme radiotélégraphique, doit, sous réserve des dispositions du par. d de la présente Règle et lorsqu’il est à la mer, faire assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur, pendant un total d’au moins 8 heures par jour. Toutefois, à bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 1.600 tonneaux, mais inférieure à 3.500 tonneaux, l’Administration peut autoriser la limitation de l’écoute à un total de 2 heures par jour au moins pendant une période de trois années à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.
(ii)
Tout navire de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 300 tonneaux mais inférieure à 1.600 tonneaux, qui est muni d’une station radiotélégraphique par application de la Règle 4 du présent Chapitre, s’il est pourvu d’un autoalarme radiotélégraphique, doit, sous réserve des dispositions du par. d de la présente Règle et lorsqu’il est à la mer, faire assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur, pendant les périodes qui pourront être prescrites par l’Administration. Les Administrations doivent néanmoins tenir compte de l’intérêt de prescrire, lorsque c’est possible en pratique, un total d’au moins 8 heures d’écoute par jour.

d. Durant les périodes pendant lesquelles, en application de la présente Règle, un officier radioélectricien doit assurer un service d’écoute sur la fréquence radiotélégraphique de détresse, l’officier radioélectricien peut interrompre l’écoute pendant qu’il écoule du trafic sur d’autres fréquences ou accomplit d’autres tâches essentielles relatives au service radioélectrique, mais seulement dans le cas ou l’écoute au casque ou au haut—parleur est pratiquement impossible. La veille à l’écoute doit toujours être assurée par un officier radioélectricien utilisant un casque ou un haut—parleur pendant les périodes de silence spécifiées dans le Règlement des Radiocommunications.

e. A bord de tous les navires pourvus d’un auto—alarme radiotélégraphique, cet appareil doit, lorsque le navire est à la mer, être mis en service chaque fois qu’il ne sera pas effectué de veille en vertu des par. b, c ou d de la présente Règle et, lorsque cela est possible en pratique, pendant les opérations de radiogoniométrie.

f. Il convient que les périodes d’écoute prévues par la présente Règle, y compris celles qui sont fixées par l’Administration, soient observées de préférence aux heures fixées par le Règlement des Radiocommunications pour le service radiotélégraphique.

Règle 7 Service d’écoute, radiotéléphonique

a. Tout navire muni d’une station radiotéléphonique conformément à la Règle 4 du présent Chapitre doit, pour des raisons de sécurité, avoir à bord au moins un opérateur radiotéléphoniste (qui peut être le capitaine, un officier ou un membre de l’équipage ne possédant qu’un certificat de radiotéléphoniste) et doit, sous réserve des dispositions du par. b de la présente Règle, faire assurer, lorsqu’il est à la mer, un service d’écoute permanent sur la fréquence radiotéléphonique de détresse, au poste d’où le navire est habituellement dirigé, en utilisant un haut—parleur ou tout autre moyen approprié.

b. L’écoute peut être interrompue:

(i)
lorsque l’appareil récepteur est utilisé pour l’écoulement du trafic sur une autre fréquence et qu’il n’existe pas un second récepteur disponible; ou
(ii)
lorsque, de l’avis du capitaine, la situation est telle que le maintien de l’écoute compromettrait là sécurité de la conduite du navire.

Il convient que l’écoute soit cependant assurée, dans la mesure du possible, pendant les périodes de silence spécifiées par le Règlement des Radiocommunications.


  Partie C Conditions techniques requises

Règle 8 Stations radiotélégraphiques

a. La station radiotélégraphique doit être située de telle manière qu’aucun brouillage nuisible provenant d’un bruit extérieur, d’origine mécanique ou autre, n’empêche une réception convenable des signaux radioélectriques. La station doit être située sur le navire aussi haut qu’il est pratiquement possible afin d’assurer la plus grande sécurité possible.

b. La cabine de radiotélégraphie doit être de dimensions suffisantes et convenablement ventilée pour permettre le bon fonctionnement des installations radiotélégraphiques principale et de réserve; elle ne doit servir à aucun usage pouvant gêner l’exploitation de la station de radiotélégraphie.

c. La cabine d’un au moins des officiers radioélectriciens doit être située aussi près que cela est possible en pratique de la cabine de radiotélégraphie, mais, à bord des navires neufs, ne doit pas être à l’intérieur de celle—ci.

d. On doit prévoir entre la cabine de radiotélégraphie et la passerelle et un autre poste, s’il en existe, d’où l’on dirige le navire, une liaison bilatérale efficace pour appeler et converser, qui doit être indépendante du réseau principal de communications du navire.

e. L’installation radiotélégraphique doit être placée de telle sorte qu’elle soit protégée de toute perturbation pouvant provenir de l’eau ou des températures extrêmes. Elle doit être facilement accessible pour que l’on puisse l’utiliser immédiatement en cas de détresse et aux fins de réparation.

f. On doit prévoir une pendule d’un fonctionnement sûr ayant un cadran d’au moins 12,5 cm (ou 5 pouces) de diamètre et une aiguille centrale battant la seconde; cette pendule doit indiquer les périodes de silence prescrites pour le service radiotélégraphique par le Règlement des Radiocommunications. Elle doit être solidement fixée dans la cabine de radiotélégraphie de manière que le cadran entier puisse être observé facilement et avec précision par l’officier radioélectricien, de la position de travail radiotélégraphique et de la position d’essai de l’auto—alarme radiotélégraphique.

g. La cabine de radiotélégraphie doit avoir un éclairage de secours d’un fonctionnement sûr, constitué par une lampe électrique installée en permanence de façon à fournir un éclairage satisfaisant des appareils de commande et de contrôle des installations principale et de réserve, ainsi que de la pendule prescrite par le par. f de la présente Règle. Dans les installations nouvelles, si cette lampe est alimentée par la source d’énergie de réserve prescrite à l’al. (iii) du par. a de la Règle 9 du présent Chapitre, elle doit être commandée par des commutateurs «va et vient» placés près de l’entrée principale de la cabine de radiotélégraphie et sur la position de travail radiotélégraphique, à moins que la disposition de la cabine de radiotélégraphie ne le justifie pas. Ces commutateurs doivent être clairement étiquetés pour bien préciser leur usage.

h. Une lampe baladeuse électrique, alimentée par la source d’énergie de réserve prescrite par l’al. (iii) du par. a de la Règle 9 du présent Chapitre et munie d’un câble flexible de longueur convenable, ou une lampe portative autonome, doit être prévue et conservée dans la cabine de radiotélégraphie.

i. La station radiotélégraphique doit être pourvue des pièces de rechange, de l’outillage et des appareils de contrôle nécessaires pour maintenir en bonne condition de fonctionnement l’installation radiotélégraphique pendant que le navire est à la mer. L’équipement nécessaire aux mesures doit comprendre un voltmètre pour courants alternatif et continu, et un ohmmètre.

j. S’il existe une cabine de radiotélégraphie de secours distincte, elle doit être soumise aux dispositions des par. d, e, f, g et h de la présente Règle.

Règle 9 Installations radiotélégraphiques
Règle 10 Auto—alarmes radiotélégraphiques

a. Tout auto—alarme radiotélégraphique mis en place après la date d’entrée en vigueur de la présente Convention doit répondre aux conditions minima suivantes:

(i)
En l’absence de brouillage de toute nature, il doit pouvoir être mis en action, sans réglage manuel, par tout signal radiotélégraphique transmis sur la fréquence radiotélégraphique de détresse par une station côtière, un émetteur de secours de navire ou d’engin de sauvetage fonctionnant conformément au Règlement des Radiocommunications, pourvu que la tension du signal à l’entrée du récepteur soit supérieure à 100 microvolts et inférieure à 1 volt.
(ii)
En l’absence de brouillage de toute nature, il doit être actionné par trois ou quatre traits consécutifs quand la durée des traits est comprise entre 3,5 secondes et une valeur aussi proche que possible de 6 secondes et quand la durée de l’intervalle est comprise entre 1,5 seconde et la plus petite valeur possible ne dépassant pas de préférence 10 millisecondes.
(iii)
Il ne doit pas être mis en action par des parasites atmosphériques ou par tout signal autre que le signal d’alarme radiotélégraphique, pourvu que les signaux reçus ne constituent pas en fait un signal tombant dans les limites de tolérance indiquées sous (ii).
(iv)
La sélectivité de l’auto—alarme radiotélégraphique doit être telle qu’elle procure une sensibilité pratiquement uniforme dans une bande au moins égale à 4 kHz mais ne dépassant pas 8 kHz de part et d’autre de la fréquence radiotélégraphique de détresse, et que, en dehors de cette bande, elle procure une sensibilité décroissant aussi rapidement que possible, conformément aux meilleures règles de la technique.
(v)
Si cela est possible en pratique, l’auto—alarme radiotélégraphique, en présence de bruits atmosphériques ou de brouillage, doit automatiquement se régler pour que, dans un délai raisonnablement court, il se rapproche des conditions dans lesquelles le signal d’alarme radiotélégraphique peut le plus facilement être distingué.
(vi)
Quand l’appareil est actionné par un signal d’alarme radiotélégraphique ou dans le cas d’une défaillance de l’appareil, l’auto—alarme radiotélégraphique doit produire un signal d’avertissement audible continu dans la cabine de radiotélégraphie, dans la cabine de l’officier radioélectricien et sur la passerelle. Si cela est possible en pratique, le signal d’avertissement doit aussi être donné dans le cas d’une défaillance d’un élément quelconque du système récepteur d’alarme. Un seul interrupteur doit permettre de couper le signal d’avertissement et cet interrupteur doit être placé dans la cabine de radiotélégraphie.
(vii)
Aux fins d’essais périodiques de l’auto—alarme radiotélégraphique, l’appareil doit comprendre un générateur préréglé sur la fréquence radiotélégraphique de détresse et un dispositif de manipulation permettant de produire un signal d’alarme radiotélégraphique de tension égale au minimum indiqué sous (i). Il faut également prévoir le branchement d’un casque pour l’écoute des signaux reçus par l’autoalarme radiotélégraphique.
(viii) L’auto—alarme radiotélégraphique doit pouvoir supporter des conditions de vibration, d’humidité, et des variations de température correspondant aux conditions rigoureuses qui règnent à bord des navires à la mer, et doit continuer à fonctionner dans de telles conditions.

b. Avant d’approuver un nouveau type d’auto—alarme radiotélégraphique, l’Administration intéressée doit s’être assurée, par des essais pratiques faits dans des conditions de fonctionnement équivalentes à celles de la pratique, que l’appareil est conforme aux prescriptions du par. a de la présente Règle.

c. A bord des navires munis d’un auto—alarme radiotélégraphique, un officier radioélectricien doit, lorsque le navire est à la mer, vérifier l’efficacité de l’appareil au moins une fois toutes les 24 heures, et si l’appareil ne fonctionne pas convenablement, en aviser le capitaine ou l’officier de quart sur la passerelle.

d. Un officier radioélectricien doit périodiquement vérifier le bon fonctionnement du récepteur auto—alarme radiotélégraphique relié à son aérien normal, en écoutant des signaux sur l’appareil et en les comparant aux signaux similaires reçus à l’aide de l’installation principale sur la fréquence radiotélégraphique de détresse.

e. Dans la mesure où cela est possible en pratique, l’auto—alarme radiotélégraphique, lorsqu’il est relié à un aérien, ne doit pas affecter l’exactitude du radiogoniomètre.

f. Les auto—alarmes radiotélégraphiques qui ne satisfont pas aux exigences du par. a de la présente Règle doivent être remplacés par des auto—alarmes radiotélégraphiques conformes auxdites prescriptions dans un délai de quatre ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.

Règle 11 Radiogoniomètres

a. Le radiogoniomètre prescrit par la Règle 12 du Chap. V doit être efficace et capable de recevoir des signaux avec le minimum de bruit interne et de prendre des relèvements à partir desquels le relèvement et la direction vrais peuvent être déterminés.

b. Il doit pouvoir recevoir des signaux sur les fréquences radiotélégraphiques assignées par le Règlement des Radiocommunications aux besoins de la détresse et de la radiogoniométrie, ainsi qu’aux radiophares maritimes.

c. En l’absence de brouillage, le radiogoniomètre doit avoir une sensibilité suffisante pour permettre de prendre des relèvements précis même sur un signal dont l’intensité de champ n’est que de 50 microvolts par mètre.

d. Dans la mesure où cela est possible en pratique, le radiogoniomètre doit être placé de façon telle que la détermination correcte des relèvements soit aussi peu perturbée que possible par des bruits d’origine mécanique ou autre.

e. Dans la mesure où cela est possible en pratique, le système d’aériens du radiogoniomètre doit être érigé de telle sorte que la détermination correcte des relèvements soit aussi peu gênée que possible par la proximité d’autres antennes, de mâts de charge, de drisses métalliques ou de tous autres objets métalliques étendus.

f. Un système bilatéral efficace d’appel et de communication à la voix doit être établi entre le radiogoniomètre et la passerelle.

g. Tous les radiogoniomètres doivent être étalonnés, lors de leur installation, à la satisfaction de l’Administration. L’étalonnage doit être vérifié en prenant des relèvements de contrôle ou en effectuant un nouvel étalonnage chaque fois que des modifications pouvant affecter de manière appréciable l’exactitude du radiogoniomètre sont apportées à la position de tout aérien ou de toute structure sur le pont. Les éléments caractéristiques de l’étalonnage doivent être vérifiés à des intervalles d’une année ou aussi rapprochés que possible d’une année. Il sera tenu un relevé de ces étalonnages et de toutes les vérifications de leur exactitude.

Règle 12 Installation radiotélégraphique des embarcations de sauvetage à moteur

a. L’installation radiotélégraphique prescrite par la Règle 14 du Chap. III doit comprendre un émetteur, un récepteur et une source d’énergie. Elle doit être conçue de façon à pouvoir être utilisée, en cas de nécessité, par une personne inexpérimentée.

b. L’émetteur doit être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique de détresse en utilisant une classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Il doit également être capable d’émettre sur la fréquence et dans la classe d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications pour les engins de sauvetage dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz.

c. Si l’émission modulée est prescrite par le Règlement des Radiocommunications, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent et une fréquence de modulation comprise entre 450 et 1.350 Hz.

d. En plus d’un manipulateur pour la manipulation manuelle, l’émetteur doit être muni d’un dispositif de manipulation automatique des signaux d’alarme et de détresse radiotélégraphiques.

e. Sur la fréquence radiotélégraphique de détresse, l’émetteur doit avoir une portée normale (telle qu’elle est définie au par. g de la Règle 9 du présent Chapitre) d’au moins 25 milles en utilisant l’aérien fixe1.

f. Le récepteur doit être capable de recevoir sur la fréquence radiotélégraphique de détresse et dans les classes d’émission assignées pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications.

g. La source d’énergie doit être constituée par une batterie d’accumulateurs d’une capacité suffisante pour alimenter l’émetteur pendant 4 heures consécutives, dans des conditions normales d’exploitation. Si la batterie est d’un modèle à rechargement, on doit disposer de moyens permettant de la charger sur le réseau électrique du navire. En outre, on doit disposer des moyens nécessaires pour la charger après la mise à la mer de l’embarcation.

h. Lorsque l’énergie nécessaire à l’installation radiotélégraphique et au projecteur prescrit par la Règle 14 du Chap. III est fournie par la même batterie, celle—ci doit avoir une capacité suffisante pour satisfaire à la charge supplémentaire occasionnée par le projecteur.

i. Un aérien du type fixe ainsi que les supports nécessaires pour son maintien à la hauteur maximum pratiquement possible doivent se trouver à bord. En outre, un aérien supporté par un cerf—volant ou un ballon doit, si cela est possible en pratique, se trouver à bord.

j. Lorsque le navire est à la mer, un officier radioélectricien doit, chaque semaine, essayer, l’émetteur en utilisant une antenne fictive appropriée et amener la batterie à pleine charge si elle est d’un modèle à rechargement.


1 A défaut de la mesure de l’intensité du champ, on peut admettre que cette portée sera atteinte si le produit de la hauteur de l’aérien au—dessus du niveau de la mer par l’intensité dans l’aérien (valeur efficace) est de 10 mètres—ampères.

Règle 13 Appareils radioélectriques portatifs pour les embarcations et radeaux de sauvetage

a. L’appareil prescrit par la Règle 13 du Chap. III doit comprendre un émetteur, un récepteur, un aérien et une source d’énergie. Il doit être conçu de façon à pouvoir être utilisé en cas de nécessité par une personne inexpérimentée.

b. L’appareil doit être facilement transportable, étanche et capable de flotter sur l’eau de mer. Il doit pouvoir également tomber à la mer sans être endommagé. Les appareils nouveaux doivent être de poids et de dimensions aussi réduits que possible et doivent de préférence pouvoir être utilisés à la fois dans des embarcations de sauvetage et sur des radeaux de sauvetage.

c. L’émetteur doit être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique de détresse en utilisant une classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Il doit également être capable d’émettre sur la fréquence radiotélégraphique et dans une classe d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications pour les engins de sauvetage, dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz. Toutefois, l’Administration peut autoriser l’émission sur la fréquence radiotéléphonique de détresse et dans la classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications, soit en remplacement, soit en adjonction de la fréquence radiotélégraphique assignée par ce Règlement pour les engins de sauvetage, dans les bandes de 4.000 à 27.500 kHz.

d. Si l’émission modulée est prescrite par le Règlement des Radiocommunications, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent et, dans le cas d’une émission radiotélégraphique, une fréquence de modulation comprise entre 450 et 1.350 Hz.

e. En plus d’un manipulateur pour la manipulation manuelle, l’émetteur doit être muni d’un dispositif de manipulation automatique des signaux d’alarme et de détresse radiotélégraphiques. Si l’émetteur permet l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse, il doit être muni d’un dispositif de transmission automatique du signal d’alarme radiotéléphonique conforme aux spécifications du par. e de la Règle 15 du présent Chapitre.

f. Le récepteur doit être capable de recevoir sur la fréquence radiotélégraphique de détresse et dans les classes d’émission assignées pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications. Si l’émetteur permet l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse, le récepteur doit être également capable de recevoir sur cette même fréquence et dans la classe d’émission assignée pour cette fréquence par le Règlement des Radiocommunications.

g. L’aérien doit être soit auto—supporté, soit destiné à être supporté par le mât d’une embarcation de sauvetage à la hauteur maximum possible en pratique. De plus, il est souhaitable de prévoir, si cela est possible en pratique, un aérien supporté par un cerf—volant ou un ballon.

h. L’émetteur doit fournir à l’aérien prescrit par le par. a de la présente Règle une puissance en haute fréquence suffisante1 et doit, de préférence, être alimenté par un générateur actionné à la main. S’il est alimenté par une batterie, cette dernière doit être conforme aux spécifications établies par l’Administration pour s’assurer qu’elle est d’un modèle durable et d’une capacité suffisante.

i. Lorsque le navire est à la mer, un officier radioélectricien ou un opérateur radiotéléphoniste, selon le cas, doit, chaque semaine, essayer l’émetteur en utilisant une antenne fictive appropriée et amener la batterie à pleine charge, si elle est d’un modèle à rechargement.

j. Pour l’application de la présente Règle, l’expression «appareil nouveau» désigne un appareil fourni à un navire après la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.


1 On peut considérer comme satisfaites les conditions de la présente Règle: – si la puissance d’entrée sur l’anode de l’étage final est d’au moins 10 watts; – si la puissance de sortie en haute fréquence est d’au moins 2 watts (émission A2) sur la fréquence de 550 kHz, dans une antenne fictive, constituée d’une résistance pure de 15 ohms en série avec une capacité de 100.10—12 farad. Le taux de modulation doit être d’au moins 70 %.

Règle 14 Stations radiotéléphoniques

a. La station radiotéléphonique doit être située dans la partie supérieure du navire et placée autant que possible à l’abri de tout bruit pouvant gêner la réception correcte des messages et signaux.

b. Il doit y avoir un moyen de communication efficace entre la station radiotélé-phonique et la passerelle.

c. Une pendule de fonctionnement sûr doit être solidement fixée dans une position telle que le cadran entier puisse être facilement observé depuis la position de travail radiotéléphonique.

d. Il doit être prévu un éclairage de secours d’un fonctionnement sûr, indépendant du réseau d’éclairage normal de l’installation radiotéléphonique, installé en perma-nence de façon à fournir un éclairage satisfaisant des commandes de l’installation radiotéléphonique, de la pendule prévue au par. c de la présente Règle et du tableau d’instructions prescrit au par. f.

e. Lorsque la source d’énergie consiste en une ou plusieurs batteries, la station radiotéléphonique doit être pourvue d’un moyen permettant d’en évaluer l’état de la charge.

f. Un tableau d’instructions résumant clairement la procédure radiotéléphonique de détresse doit être placé de manière à être entièrement visible depuis la position de travail radiotéléphonique.

Règle 15 Installations radiotéléphoniques

a. L’installation radiotéléphonique doit comprendre un émetteur, un récepteur et une source d’énergie.

b. L’émetteur doit permettre l’emploi de la fréquence radiotéléphonique de détresse et d’une autre fréquence au moins dans les bandes de 1.605 à 2.850 kHz, en utilisant la classe d’émission assignée pour ces fréquences par le Règlement des Radio-communications. En exploitation normale, l’émetteur doit avoir un taux de modulation d’au moins 70 pour cent en crête.

c.
(i) A bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 500 tonneaux, mais inférieure à 1.600 tonneaux, l’émetteur doit avoir une portée normale d’au moins 150 milles, c’est—à—dire pouvoir émettre à cette distance des signaux clairement perceptibles de navire à navire, de jour, dans des conditions et des circonstances normales1. (Des signaux clairement perceptibles seront normalement reçus si la valeur efficace de l’intensité de champ produite au récepteur par l’onde porteuse non modulée est au moins de 25 microvolts par mètre):
(ii)
A bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 300 tonneaux, mais inférieure à 500 tonneaux,
dans les installations existantes, l’émetteur doit avoir une portée normale d’au moins 75 milles;
dans les installations nouvelles, l’émetteur doit fournir à l’aérien une puissance d’au moins 15 watts (onde porteuse non modulée).

d. L’émetteur doit être muni d’un dispositif destiné à produire automatiquement le signal d’alarme radiotéléphonique. Ce dispositif doit pouvoir être débranché à tout moment pour permettre la transmission immédiate d’un message de détresse. L’Administration peut, dans le cas des installations existantes, différer l’application de la prescription exigeant ce dispositif pendant une période ne dépassant pas trois ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.

e. Le dispositif prescrit par le par. d de la présente Règle doit remplir les conditions suivantes:

(i)
la tolérance sur la fréquence de chacun des signaux élémentaires doit être égale à ± 1,5 pour cent;
(ii)
la tolérance sur la durée de chacun des signaux élémentaires doit être égale à ± 50 millisecondes;
(iii)
l’intervalle entre deux signaux élémentaires successifs ne doit pas dépasser 50 millisecondes;
(iv)
le rapport entre l’amplitude du signal élémentaire le plus fort et celle de l’autre signal doit être compris entre 1 et 1,2.

f. Le récepteur prescrit au par. a de la présente Règle doit permettre la réception sur la fréquence radiotéléphonique de détresse et sur au moins une autre fréquence disponible pour les stations radiotéléphoniques maritimes dans la bande de 1.605 à 2.850 kHz, en utilisant la classe d’émission assignée pour ces fréquences par le Règlement des Radiocommunications. En outre, le récepteur doit permettre la réception sur toutes autres fréquences et dans les classes d’émission assignées par le Règlement des Radiocommunications utilisées pour la transmission en radiotélé-phonie de messages météorologiques et de toutes autres communications relatives à la sécurité de la navigation, que l’Administration peut estimer nécessaires. Le récepteur doit avoir une sensibilité suffisante pour donner des signaux dans un haut-parleur, même lorsque la tension à l’entrée du récepteur n’est que de 50 microvolts.

g. Le récepteur utilisé pour assurer la veille sur la fréquence radiotéléphonique de détresse doit être préréglé sur cette fréquence ou conçu de telle manière que le réglage sur cette fréquence puisse se faire d’une façon rapide et sûre, et qu’une fois le récepteur ainsi réglé, on ne puisse facilement le désaccorder par inadvertance. L’Administration peut, dans le cas des installations existantes, différer l’application des prescriptions du présent paragraphe pendant une période ne dépassant pas trois ans à compter de la date d’entrée en vigueur de la présente Convention.

h. Pour permettre un passage rapide de l’émission à la réception, dans le cas d’une communication manuelle, la commande du dispositif de commutation doit être placée, autant que cela est pratiquement possible, sur le microphone ou le combiné téléphonique.

i. Pendant que le navire est à la mer, une source d’énergie principale suffisante pour faire fonctionner l’installation à la portée normale prescrite par le par. c de la présente Règle doit être disponible à tout instant. Les batteries, s’il en existe, doivent en toutes circonstances avoir une capacité suffisante pour faire fonctionner l’émetteur et le récepteur pendant au moins six heures consécutives dans des conditions normales d’exploitation2. Dans les installations montées depuis le 19 novembre 1952 inclus, à bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 500 tonneaux, mais inférieure à 1.600 tonneaux, on doit prévoir une source d’énergie de réserve dans la partie supérieure du navire, à moins que la source principale d’énergie n’y soit déjà située.

j. La source d’énergie de réserve, si elle existe, ne peut servir à alimenter que:

(i)
l’installation radiotéléphonique;
(ii)
l’éclairage de secours prescrit au par. d de la Règle 14 du présent Chapitre;
(iii)
le dispositif prescrit au par. d de la présente Règle, pour la production du signal d’alarme radiotéléphonique.

k. Nonobstant les dispositions du par. j de la présente Règle, l’Administration peut autoriser l’usage de la source d’énergie de réserve, si elle est prévue, pour le radiogoniomètre, s’il existe, et pour quelques circuits de secours à faible puissance entièrement limités à la partie supérieure du navire, tels qu’un éclairage de secours sur le pont des embarcations, à condition que ces charges additionnelles puissent être rapidement débranchées et que la source d’énergie soit d’une capacité suffisante pour satisfaire à celles—ci.

l. Pendant que le navire est à la mer, les batteries, si elles existent, doivent être maintenues chargées pour répondre aux prescriptions du par. i de la présente Règle.

m. Un aérien doit être installé. A bord des navires de charge d’une jauge brute égale ou supérieure à 500 tonneaux mais inférieure à 1.600 tonneaux, si cet aérien est suspendu entre des supports sujets à des vibrations, il doit être protégé contre une rupture éventuelle. En outre, on doit prévoir un aérien de rechange complètement assemblé, en vue d’un remplacement immédiat, ou, lorsque cela n’est pas possible en pratique, une quantité suffisante de câble d’antenne et d’isolateurs pour permettre la mise en place d’un aérien de rechange. On doit également prévoir l’outillage nécessaire au montage d’un aérien.


1 A défaut de mesures d’intensité de champ, on peut admettre que cette portée sera obtenue avec une puissance de 15 watts dans l’aérien (onde porteuse non modulée) avec un rendement de l’aérien de 27 %.
2 En vue de déterminer la quantité d’électricité que doivent fournir les batteries qui sont tenues d’avoir une réserve de capacité de 6 heures, la formule suivante est recommandée à titre indicatif: ½ de la consommation de courant nécessaire pour une émission parlée + la consommation de courant du récepteur + la consommation de courant de toutes les charges additionnelles que les batteries peuvent être appelées à alimenter en cas de détresse ou d’urgence.


  Partie D Registres de bord radioélectriques

Règle 16 Registres de bord radioélectriques

a. Le Registre de bord radioélectrique (journal du service radioélectrique) prescrit par le Règlement des Radiocommunications pour les navires équipés en radiotélégraphie, en application des Règles 3 et 4 du présent Chapitre, doit être conservé dans la cabine de radiotélégraphie pendant le voyage. Chaque officier radioélectricien doit porter sur le Registre de bord son nom, les heures où il commence et termine son quart, ainsi que tous les événements intéressant le service radioélectrique, survenus pendant son quart, qui semblent avoir de l’importance pour la sécurité de la vie humaine en mer. En outre, les indications suivantes doivent figurer sur le Registre de bord:

(i)
les inscriptions prescrites par le Règlement des Radiocommunications;
(ii)
une mention détaillée des opérations d’entretien des batteries, y compris leur charge, dans la forme prescrite par l’Administration;
(iii)
un rapport journalier mentionnant que les prescriptions du par. p de la Règle 9 du présent Chapitre ont été observées;
(iv)
les détails des essais de l’émetteur de réserve et de la source d’énergie de réserve, effectués conformément au par. s de la Règle 9 du présent Chapitre;
(v)
sur les navires munis d’un auto—alarme radiotélégraphique, les détails des essais effectués conformément au par. c de la Règle 10 du présent Chapitre;
(vi)
une mention détaillée des opérations d’entretien des batteries, y compris leur charge (s’il y a lieu), prescrites au par. j de la Règle 12 du présent Chapitre, et une mention détaillée des essais prescrits à ce par. en ce qui concerne les émetteurs installés dans les embarcations de sauvetage à moteur;
(vii) une mention détaillée des opérations d’entretien des batteries, y compris leur charge (s’il y a lieu), prescrites au par. i de la Règle 13 du présent Chapitre et une mention détaillée des essais prescrits à ce paragraphe en ce qui concerne les émetteurs portatifs des embarcations et radeaux de sauvetage.

b. Le Registre de bord radioélectrique (journal du service radioélectrique) prescrit par le Règlement des Radiocommunications pour les navires équipés en radiotéléphonie, en application de la Règle 4 du présent Chapitre, doit être conservé au poste où se fait la veille à l’écoute. Tout opérateur qualifié et tout capitaine, officier ou membre de l’équipage assurant une veille à l’écoute conformément à la Règle 7 du présent Chapitre, doit inscrire au Registre de bord, avec son nom, tous événements intéressant le service radioélectrique survenus pendant son quart, qui semblent avoir de l’importance pour la sécurité de la vie humaine en mer. En outre, les indications suivantes doivent figurer au Registre de bord:

(i)
les inscriptions prescrites par le Règlement des Radiocommunications;
(ii)
l’heure à laquelle la veille à l’écoute commence lorsque le navire quitte le port, et l’heure à laquelle cette veille se termine quand le navire arrive au port;
(iii)
l’heure à laquelle la veille à l’écoute est interrompue pour une raison quelconque, ainsi que le motif de l’interruption, et l’heure à laquelle elle est reprise;
(iv)
une mention détaillée des opérations d’entretien des batteries (s’il en existe), y compris leur charge, prescrites par le par. 1 de la Règle 15 du présent Chapitre;
(v)
une mention détaillée des opérations d’entretien des batteries y compris leur charge (s’il y a lieu) prescrites par le par. i de la Règle 13 du présent Chapitre, et une mention détaillée des essais prescrits à ce paragraphe, en ce qui concerne les émetteurs portatifs des embarcations et radeaux de sauvetage.

c. Les Registres de bord radioélectriques doivent être tenus, pour inspection, à la disposition des personnes habilitées à cet effet par l’Administration.


  Chapitre V Sécurité de la navigation

Règle 1 Application

Le présent Chapitre s’applique, sauf dispositions expresses contraires qui y figureraient, à tous les navires pour tous les voyages, excepté les navires de guerre et les navires naviguant exclusivement sur les grands lacs de l’Amérique du Nord et sur les eaux qui les relient entre eux ou en sont tributaires, limitées à l’est par la porte aval de l’écluse Saint—Lambert à Montréal, dans la province de Québec (Canada).

Règle 2 Messages de dangers

a. Le capitaine de tout navire se trouvant en présence de glaces ou d’une épave dangereuse ou de tout autre danger immédiat pour la navigation, ou d’une tempête tropicale, ou rencontrant des températures de l’air inférieures au point de congélation, associées à des vents de force tempête, provoquant de graves accumulations de glace sur les superstructures, ou rencontrant des vents de force égale ou supérieure à 10 (Echelle Beaufort) pour lesquels aucun message de tempête n’a été reçu, est tenu d’en informer par tous les moyens dont il dispose les navires dans le voisinage, ainsi que les autorités compétentes par l’intermédiaire du premier point de la côte avec lequel il peut communiquer. Aucune forme spéciale de transmission n’est imposée. L’information peut être transmise soit en langage clair (de préférence en anglais), soit au moyen du Code international de signaux. Elle devrait être diffusée à tous les navires dans le voisinage et envoyée au premier point de la côte avec lequel la communication peut se faire en le priant de le transmettre à l’autorité compétente.

b. Chaque Gouvernement contractant prendra les mesures nécessaires pour que toute information reçue concernant un danger prévu au paragraphe précédent soit promptement portée à la connaissance des intéressés et communiquée aux autres Gouvernements auxquels elle peut être utile.

c. La transmission des messages concernant ces dangers est gratuite pour les navires intéressés.

d. Tous les messages transmis par voie radioélectrique en vertu du par. a de la présent Règle seront précédés du signal de sécurité en utilisant la procédure prescrite par le Règlement des Radiocommunications tel qu’il est défini dans la Règle 2 du Chap. IV de la présente Convention.

Règle 3 Information requise dans les messages de dangers

Les renseignements suivants doivent être fournis dans les messages de dangers:

a. Glaces, épaves et autres dangers immédiats pour la navigation.

(i)
La nature de la glace, de l’épave ou du danger observés;
(ii)
la position de la glace, de l’épave ou du danger lors de la dernière observation;
(iii)
la date et l’heure (heure moyenne de Greenwich) de la dernière observation.

b. Tempêtes tropicales – (Ouragans aux Antilles, typhons dans les mers de Chine cyclones dans l’Océan Indien et tempêtes de même nature dans les autres régions);

(i)
un message signalant qu’une tempête tropicale a été rencontrée. Cette obligation devrait être comprise dans un esprit large, et l’information devrait être transmise toutes les fois que le capitaine a lieu de croire qu’une tempête tropicale est en cours de formation ou sévit dans son voisinage;
(ii)
la date, l’heure (heure moyenne de Greenwich) et la position du navire au moment où l’observation a été faite;
(iii)
le message devrait comporter le plus de renseignements possibles parmi les suivants:
la pression barométrique de préférence corrigée (en indiquant si elle est évaluée en millibars, en pouces anglais ou en millimètres, et si la lecture a été corrigée ou non);
la tendance barométrique (le changement survenu dans la pression barométrique pendant les trois dernières heures);
la direction vraie du vent;
la force du vent (échelle Beaufort);
l’état de la mer (calme, modérée, forte, démontée);
la houle (faible, modérée, forte) et la direction vraie d’où elle vient. Une indication de la période ou de la longueur de la houle (courte, moyenne, longue) serait également précieuse;
la route vraie et la vitesse du navire.

c. Observations ultérieures. Lorsqu’un capitaine a signalé une tempête tropicale ou toute autre tempête dangereuse, il est souhaitable mais non obligatoire d’effectuer des observations ultérieures et de les transmettre toutes les heures si possible, mais en tous cas à des intervalles n’excédant pas trois heures, aussi longtemps que le navire reste sous l’influence de la tempête.

d. Vents de force égale ou supérieure à 10 (échelle Beaufort) et pour lesquels aucun avertissement de tempête n’a été reçu. Ce paragraphe vise les tempêtes autres que tropicales traitées à l’al. b; lorsqu’une tempête de ce genre est rencontrée, le message envoyé doit contenir des renseignements semblables à ceux qui sont énumérés à l’al. b, à l’exception des informations relatives à l’état de la mer et à la houle.

e. Températures de l’air inférieures au point de congélation associées à des coups de vents violents et provoquant une grave accumulation de glace sur les superstructures.

(i)
Date et heure GMT;
(ii)
température de l’air;
(iii)
température de la mer (si cette mesure est possible);
(iv)
force et direction du vent.

Exemples

Glace TTT Glace, Grand iceberg aperçu à 4605N., 4410W., à 0800 GMT. 15 mai.

Epave TTT Epave. Epave observée presque submergée à 4006N., 1243W., à 1630 GMT. 21 avril.

Dangers pour la navigation TTT Navigation. Bat eau phare Alpha pas à son poste. 1800 GMT. 3 janvier.

Tempête tropicale TTT Tempête. 0030 GMT. 18 août. 2204N., 11354E. Baromètre corrigé 994 millibars, tendance à la baisse 6 millibars. Vent NW, force 9, forts grains. Forte houle de l’Est. Route 067, 5 noeuds.

TTT Tempête. Les apparences indiquent l’approche d’un ouragan. 1300 GMT. 14 septembre. 2200N., 7236 W. baromètre corrigé 29,64 pouces, tendance à la baisse 0,015 pouces. Vent NE, force 8, grains de pluie fréquents. Route 035, 9 noeuds.

TTT Tempête. Les conditions indiquent la formation d’un cyclone intense. 0200 GMT. 4 mai. 1620N., 9203E. Baromètre non corrigé 753 millimètres, tendance à la baisse 5 millimètres. Vent S., quart SW., force 5. Route 300, 8 noeuds.

TTT Tempête. Typhon dans le SE. 0300 GMT. 12 juin. 1812N., 12605E. le baromètre baisse rapidement. Le vent augmente du Nord.

TTT Tempête. Vent de force 11, pas d’avertissement de tempête reçu. 0300 GMT. 4 mai. 4830N., 30W. Baromètre corrigé 983 mb., tendance à la baisse 4 mb., vent SW., force 11 variable, route 260, 6 noeuds.

Givrage TTT formation inquiétante de givre. 1400 GMT. 2 mars. 69N., 10W. Température de l’air 18. Température de la mer 29. Vent NE., force 8.

Règle 4 Services météorologiques

a. Les Gouvernements contractants s’engagent à encourager les navires à la mer à recueillir les renseignements d’ordre météorologique, à les faire examiner, propager et à se les communiquer de la manière la plus efficace dans le but de venir en aide à la navigation. Les Administrations doivent encourager l’emploi d’instruments présentant un haut degré d’exactitude et faciliter l’inspection de ces instruments, lorsqu’elle sera requise.

b. En particulier, les Gouvernements contractants s’engagent à collaborer à l’application, dans la plus grande mesure possible, des dispositions météorologiques suivantes:

(i)
Avertir les navires des coups de vent, tempêtes et tempêtes tropicales, tant par la transmission de messages par voie radioélectrique que par l’usage de signaux appropriés sur des points de la côte.
(ii)
Transmettre journellement, par voie radioélectrique, des bulletins météorologiques à l’usage de la navigation et donnant des renseignements sur les conditions de temps, de mer et des glaces, ainsi que des prévisions et, si possible, des informations complémentaires suffisantes pour permettre l’établissement en mer de cartes météorologiques simples et encourager en outre la transmission par fac—similé de cartes météorologiques appropriées.
(iii)
Etablir et diffuser toutes publications pouvant être nécessaires à l’exécution efficace du travail météorologique en mer et assurer, dans la mesure du possible, la publication et la communication de cartes quotidiennes du temps pour l’information des navires en partance.
(iv)
Prendre des mesures pour que les navires sélectionnés soient pourvus d’instruments contrôlés (tels que baromètre, barographe, psychromètre et appareil permettant de mesurer la température de la mer) destinés à être employés à cette fin et effectuent des observations météorologiques aux heures standard principales pour des observations synoptiques de surface (au moins quatre fois par jour lorsque les conditions le permettent); et encourager d’autres navires à effectuer des observations sous une forme modifiée, en particulier lorsqu’ils se trouvent dans des régions où la navigation est peu intense, étant entendu que ces navires transmettront ces observations par voie radioélectrique dans l’intérêt des divers services météorologiques officiels et répéteront leurs informations dans l’intérêt des navires se trouvant à proximité. Dans le voisinage d’une tempête tropicale ou d’une tempête tropicale présumée, les navires seront encouragés à effectuer et à transmettre leurs observations, chaque fois qu’il est possible, à des intervalles plus fréquents, compte tenu cependant du fait que les officiers du navire peuvent être occupés par les tâches de la navigation pendant la durée de la tempête.
(v)
Assurer la réception et la transmission par les stations côtières radioélectriques des messages météorologiques en provenance et à destination des navires. Les navires qui sont dans l’impossibilité de communiquer directement avec la côte seront encouragés à transmettre leurs messages météorologiques par l’intermédiaire des navires du service météorologique en haute mer ou d’autres navires qui sont en liaison avec la côte.
(vi)
Encourager tous les capitaines de navires à prévenir les navires dans le voisinage, ainsi que les stations côtières, lorsqu’ils rencontrent une vitesse de vent égale ou supérieure à 50 noeuds (force 10 de l’échelle Beaufort).
(vii)
S’efforcer d’obtenir une procédure uniforme en ce qui concerne les services météorologiques internationaux déjà spécifiés et se conformer, dans la mesure du possible, au Règlement technique et aux Recommandations de l’Organisation météorologique mondiale, à qui les Gouvernements contractants pourront se référer pour étude et avis sur toute question d’ordre météorologique pouvant se présenter dans l’application de la présente Convention.

c. Les informations visées dans la présente Règle doivent être données dans la forme prévue pour leur émission et seront transmises dans l’ordre de priorité prescrit par le Règlement des Radiocommunications; pendant la durée des transmissions «à tous» de renseignements météorologiques, avertissements et prévisions, toutes les stations de bord doivent se conformer aux dispositions du Règlement des Radiocommunications.

d. Les prévisions, avertissements, rapports synoptiques et autres rapports météorologiques à l’usage des navires doivent être transmis et propagés par le service national dans la position la plus favorable pour desservir les différentes zones et régions suivant des accords mutuels entre les Gouvernements contractants intéressés.

Règle 5 Service de recherche des glaces

a. Les Gouvernements contractants s’engagent à maintenir un service de recherche des glaces et un service d’étude et d’observation du régime des glaces dans l’Atlantique Nord. Pendant toute la saison des glaces, les limites sud—est, sud et sud—ouest des régions des icebergs dans le voisinage des grands bancs de Terre—Neuve seront surveillées dans le but de fournir aux navires qui passent des informations sur l’étendue de la région dangereuse; pour étudier le régime des glaces en général; et pour prêter assistance aux navires et équipages qui ont besoin d’aide dans la zone d’action des navires patrouilleurs. Pendant le reste de l’année, l’étude et l’observation des glaces doivent être poursuivies suivant les nécessités.

b. Les navires et avions affectés au service de recherche des glaces et à l’étude et à l’observation des glaces peuvent se voir assigner d’autres fonctions par le Gouvernement chargé de l’exécution de ce service, à condition que ces autres fonctions ne gênent pas leur objet principal et n’augmentent pas les frais de ce service.

Règle 6 Recherche des glaces. Gestion et frais

a. Le Gouvernement des Etats—Unis d’Amérique accepte de continuer à assumer la gestion du service de recherche des glaces et de poursuivre l’étude et l’observation des glaces ainsi que la diffusion des informations ainsi obtenues. Les Gouvernements contractants qui sont spécialement intéressés à ce service s’engagent à contribuer aux dépenses d’entretien et de fonctionnement de ce service; leurs contributions respectives sont calculées en fonction du tonnage brut total de leurs navires respectifs naviguant dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces; en particulier chaque Gouvernement contractant spécialement intéressé s’engage à contribuer annuellement aux dépenses d’entretien et de fonctionnement de ces services pour une somme qui sera fixée en proportion du tonnage brut total de leurs navires respectifs naviguant pendant la saison des glaces dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces par rapport au tonnage brut total des navires de tous les gouvernements participants naviguant pendant la saison des glaces dans les régions des icebergs où patrouille le Service de recherche des glaces. Les Gouvernements non contractants, spécialement intéressés à ce service, peuvent contribuer aux dépenses d’entretien et de fonctionnement sur la même base. Le gouvernement responsable fournira annuellement à chaque gouvernement participant un état du prix de revient total de l’entretien et du fonctionnement du Service de recherche des glaces et de la quote—part de chaque gouvernement participant.

b. Chacun des gouvernements participants a le droit de modifier ou de cesser sa participation et d’autres gouvernements intéressés peuvent s’engager à participer aux frais. Le gouvernement participant qui usera de cette faculté restera tenu de sa contribution en cours jusqu’au 1er septembre qui suivra la date de notification de son intention de modifier ou de cesser sa contribution. Pour user de ladite faculté, il devra notifier son intention au Gouvernement responsable six mois au moins avant ledit 1er septembre.

c. Au cas où, à un moment quelconque, le Gouvernement des Etats—Unis désirerait cesser de gérer ces services, ou si l’un des gouvernements participants exprimait le désir de ne plus assumer la charge de sa contribution pécuniaire ou de la voir modifier, ou si un autre Gouvernement contractant désirait s’engager à participer aux frais, les gouvernements participants régleraient la question au mieux de leurs intérêts réciproques.

d. Les gouvernements participants ont le droit d’apporter aux dispositions de la présente Règle et de la Règle 5 du présent Chapitre d’un commun accord et en tout temps les changements qui seraient jugés désirables.

e. Dans les cas où la présente Règle prévoit la possibilité de prendre une mesure après accord entre les gouvernements participants, toutes propositions présentées par un Gouvernement contractant quelconque à cet effet doivent être transmises au gouvernement chargé de l’exécution du service qui se mettra en rapport avec les autres gouvernements participants dans le but de s’assurer s’ils acceptent ces propositions. Les résultats de l’enquête ainsi faite seront communiqués aux autres gouvernements participants ainsi qu’au gouvernement contractant auteur des propositions. En particulier, les arrangements relatifs aux contributions aux frais du Service seront révisés par les Gouvernements participants à des intervalles ne dépassant pas trois ans. Le gouvernement chargé de l’exécution du Service doit prendre l’initiative des mesures nécessaires à cette fin.

Règle 7 Vitesse dans le voisinage des glaces

Lorsque des glaces sont signalées sur la route ou près de la route à suivre, le capitaine de tout navire est tenu de marcher pendant la nuit à une allure modérée ou de changer de route, de manière à s’écarter nettement de la zone dangereuse.

Règle 8 Routes de l’Atlantique Nord

a. La pratique consistant à suivre des routes reconnues pour la traversée de l’Atlantique Nord dans l’un et l’autre sens, et en particulier des routes dans les zones de convergence de part et d’autre de l’Atlantique Nord, a contribué à éviter les abordages entre navires et avec les icebergs et devrait être recommandée à tous les navires.

b. Le choix des routes et l’initiative des mesures à prendre à cet égard ainsi que la délimitation de ce qui constitue les zones de convergence sont laissés à la responsabilité des compagnies de navigation intéressées. Les gouvernements contractants prêteront leur concours à ces compagnies lorsqu’ils en seront sollicités, en mettant à leur disposition tous les renseignements sur les routes qui peuvent être en possession des Gouvernements.

c. Les Gouvernements contractants s’engagent à imposer aux compagnies l’obligation de publier les routes régulières qu’elles se proposent de faire suivre à leurs navires ainsi que tous changements qui peuvent leur être apportés. Ils useront également de leur influence pour inviter les armateurs de tous les navires à passagers traversant l’Atlantique à suivre les routes reconnues et, dans la mesure où les circonstances le permettent, ils feront tout ce qui est en leur pouvoir pour que tous les navires adoptent ces routes dans les zones de convergence. Ils inviteront également les armateurs de tous les navires traversant l’Atlantique à destination ou en provenance des ports des Etats—Unis et du Canada, et passant au voisinage des grands bancs de Terre—Neuve, à éviter, autant qu’il est possible, pendant la saison de pêche, les lieux de pêche de Terre—Neuve au Nord du 43e degré de latitude nord et à faire route en dehors des régions où des glaces dangereuses existent ou sont supposées exister.

d. Le gouvernement chargé de l’exécution du Service de recherches des glaces est invité à signaler à l’Administration intéressée tout navire à passagers dont on constate la présence en dehors d’une route régulière, reconnue ou annoncée, et tout navire qui traverse pendant la saison de pêche les bancs de pêche cités au paragraphe précédent ou qui, faisant route à destination ou en provenance d’un port des Etats—Unis ou du Canada, traverse des régions où des glaces dangereuses existent ou sont supposées exister.

Règle 9 Emploi injustifié des signaux de détresse

L’emploi d’un signal international de détresse, sauf s’il s’agit de signaler qu’un navire ou un avion est en détresse, ainsi que l’emploi d’un signal pouvant être confondu avec un signal international de détresse sont interdits sur tous les navires et aéronefs.

Règle 10 Messages de détresse. Obligations et procédure

a. Le capitaine d’un navire en mer qui reçoit, de quelque source que ce soit, un message indiquant qu’un navire ou un avion ou leurs embarcations et radeaux de sauvetage se trouvent en détresse, est tenu de se porter à toute vitesse au secours des personnes en détresse en les informant si possible de ce fait. En cas d’impossibilité ou si, dans les circonstances spéciales où il se trouve, il n’estime ni raisonnable ni nécessaire de se porter à leur secours, il doit inscrire au journal de bord la raison pour laquelle il ne se porte pas au secours des personnes en détresse.

b. Le capitaine d’un navire en détresse, après avoir consulté, autant que cela peut être possible, les capitaines des navires qui ont répondu à son appel de secours, a le droit de réquisitionner tel ou tels de ces navires qu’il considère les plus capables de porter secours, et le capitaine ou les capitaines des navires réquisitionnés ont l’obligation de se soumettre à la réquisition en continuant à se rendre à toute vitesse au secours des personnes en détresse.

c. Le capitaine d’un navire est libéré de l’obligation imposée par le par. a de la présente Règle lorsqu’il apprend qu’un ou plusieurs navires autres que le sien ont été réquisitionnés et se rendent à la réquisition.

d. Le capitaine d’un navire est libéré de l’obligation imposée par le par. a de la présente Règle, et, si son navire a été réquisitionné, de l’obligation imposée par le par. b de la présente Règle s’il est informé par les personnes en détresse ou par le capitaine d’un autre navire qui est arrivé auprès de ces personnes que le secours n’est plus nécessaire.

e. Il n’est pas dérogé par les prescriptions de la présente Règle aux dispositions de la Convention internationale pour l’unification de certaines Règles en matière d’assistance et de sauvetage en mer, signée à Bruxelles le 23 septembre 19101, particulièrement en ce qui concerne l’obligation de porter secours imposée par l’Article 11 de ladite Convention.


Règle 11 Fanal à signaux

Tous les navires d’une jauge brute supérieure à 150 tonneaux, effectuant des voyages internationaux, doivent avoir à bord un fanal à signaux de jour efficace qui ne doit pas être alimenté exclusivement par la source principale d’énergie électrique du navire.

Règle 12 Radiogoniomètre

a. Tout navire de 1.600 tonneaux de jauge brute et au—dessus effectuant des voyages internationaux doit être pourvu d’un radiogoniomètre répondant aux dispositions de la Règle 11 du Chap. IV.

b. L’Administration peut, dans les zones où elle juge qu’il ne serait ni raisonnable ni nécessaire d’imposer cet appareil, exempter de ces prescriptions tous les navires de moins de 5.000 tonneaux de jauge brute, compte dûment tenu du fait que le radiogoniomètre constitue une aide précieuse, tant comme instrument de navigation que comme moyen de déterminer la position de navires, d’aéronefs ou d’embarcations et radeaux de sauvetage.

Règle 13 Equipage

Les Gouvernements contractants s’engagent, en ce qui concerne leurs navires nationaux, à conserver ou, si c’est nécessaire, à adopter toute mesure ayant pour objet de s’assurer qu’au point de vue de la sécurité en mer tous les navires ont à bord un équipage suffisant en nombre et en qualité.

Règle 14 Aides à la navigation

Les Gouvernements contractants conviennent d’assurer l’installation et l’entretien d’aides à la navigation, y compris les radiophares et les aides électroniques, dans la mesure où, à leur avis, ces mesures se justifient par l’intensité de la navigation et par le degré de risque; ils conviennent également d’assurer que les renseignements relatifs à ces aides seront mis à la disposition de tous les intéressés.

Règle 15 Recherche et sauvetage

a. Tout Gouvernement contractant s’engage à assurer que toutes les dispositions nécessaires seront prises pour la veille sur côtes et pour le sauvetage des personnes en détresse en mer auprès des côtes. Ces dispositions doivent comprendre l’établissement, l’utilisation et l’entretien de toutes installations de sécurité maritime jugées pratiquement réalisables et nécessaires, eu égard à l’intensité du trafic en mer et aux dangers de la navigation, et doivent, autant que possible, fournir des moyens adéquats pour repérer et sauver les personnes en détresse.

b. Chaque Gouvernement contractant s’engage à fournir les renseignements concernant les moyens de sauvetage dont il dispose et, le cas échéant, les projets de modification auxdits moyens.

Règle 16 Signaux de sauvetage

Les signaux suivants doivent être employés par les stations ou par les unités maritimes de sauvetage dans leurs communications avec les navires ou les personnes en détresse; par les navires ou les personnes en détresse dans leurs communications avec les stations et les unités maritimes de sauvetage. Les signaux utilisés par les avions effectuant des opérations de recherche et de sauvetage pour guider les navires sont indiqués au par. d ci-après. Un tableau illustré décrivant les signaux mentionnés ci-dessous doit toujours être à la disposition des officiers de quart de tout navire auquel s’appliquent les Règles du présent Chapitre.

a. Réponses des stations ou unités maritimes de sauvetage aux signaux de détresse émis par un navire ou une personne:

Signal

Signification

De jour – signal à fumée orange ou feu combiné avec un signal sonore (éclair) consistant en trois signaux simples tirés à des intervalles d’environ une minute.

üïýïþ

«Nous vous voyons – secours vous sera porté aussitôt que possible.»

De nuit – fusée à étoiles blanches consistant en trois signaux simples tirés à des intervalles d’environ une minute.

üïýþ

(La répétition de ces signaux a la même signification.)

Si nécessaire, les signaux de jour peuvent également être émis la nuit et les signaux de nuit être émis le jour.

b. Signaux de débarquement destinés à guider les embarcations transportant des équipages ou des personnes en détresse:

Signal

Signification

De jour – mouvement vertical d’un pavillon blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles vertes ou transmission de la lettre du code «K» (–·–) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores.

De nuit – mouvement vertical d’un feu blanc ou d’une flamme blanche, ou tir d’un signal à étoiles vertes ou transmission de la lettre du code «K» (–·–) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores. Un alignement (indication de direction) peut être établi en plaçant un feu blanc ou une flamme blanche stable à un niveau inférieur et en ligne droite par rapport à l’observateur.

üïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ

«Cet emplacement est le meilleur endroit où débarquer.»

De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc ou des bras étendus horizontalement, ou tir d’un signal à étoiles rouges ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores.

De nuit – mouvement horizontal d’un feu blanc ou d’une flamme blanche ou tir d’un signal à étoiles rouges ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) au moyen d’un appareil produisant des signaux lumineux ou sonores.

üïïïïïïïýïïïïïïïþ

«Il est extrêmement dangereux de débarquer ici.»

De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc, le drapeau étant ensuite piqué en terre, et un deuxième drapeau blanc dirigé vers la direction à indiquer ou tir d’un signal à étoiles rouges verticalement et d’un signal à étoiles blanches en direction du meilleur emplacement de débarquement ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) suivie de la lettre du code «R» (··) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement pour le navire en détresse est situé plus à droite dans la direction d’approche ou de la lettre «L» (·· ·) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement est situé plus à gauche dans la direction d’approche.

üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ

«Il est extrêmement dangereux de débarquer ici. Un emplacement plus favorable au débarquement se trouve dans la direction indiquée.»

De nuit – mouvement horizontal d’une lumière ou d’un feu blanc, le feu ou la lumière étant ensuite posé à terre et un autre feu blanc ou lumière étant transporté dans la direction à suivre ou tir d’un signal à étoiles rouges verticalement et d’un signal à étoiles blanches en direction du meilleur emplacement de débarquement ou transmission de la lettre du code «S» (· · ·) suivie de la lettre du code «R» (···) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement pour le navire en détresse est situé plus à droite dans la direction d’approche ou de la lettre du code «L» (···) signifiant qu’un meilleur emplacement de débarquement est situé plus à gauche dans la direction d’approche.

üïïïïïïïïïïïýïïïïïïïïïïþ

«Il est extrêmement dangereux de débarquer ici. Un emplacement plus favorable au débarquement se trouve dans la direction indiquée.»

c. Signaux à employer en liaison avec l’utilisation d’engins de sauvetage ayant leur base sur la côte:

Signal

Signification

De jour – mouvement vertical d’un drapeau blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles vertes.

De nuit – mouvement vertical d’une lumière ou d’un feu blanc, ou tir d’un signal à étoiles vertes.

üïïïïýïïïïþ

En général – «affirmatif.»

D’une manière particulière: – «L’amarre est tenue.» «La poulie à fouet est amarrée.» «Le câble est amarré.» «Il y a un homme dans la bouée culotte.» «Virez.»

De jour – mouvement horizontal d’un drapeau blanc ou des bras, ou tir d’un signal à étoiles rouges.

De nuit – mouvement horizontal d’une lumière ou d’un feu blanc, ou tir d’un signal à étoiles rouges.

üïïïýïïþ

En général–«négatif.» D’une manière particulière: – «Choquez les amarres.» «Tiens bon virer.»

d. Signaux utilisés par les avions effectuant des opérations de recherche et de sauvetage pour guider les navires vers un avion, un navire ou une personne en détresse. (Voir note explicative ci—après.)

(i)
Les manoeuvres suivantes effectuées dans l’ordre par un avion signifient que l’avion est en train de diriger un navire vers un avion ou vers un navire en détresse:
1.
L’avion décrit au moins un cercle autour du navire;
2.
L’avion coupe à basse altitude la route future du navire assez près sur l’avant, tout en augmentant et diminuant le bruit des moteurs ou en variant le pas de l’hélice;
3.
L’avion se dirige dans la direction où le navire doit être dirigé.
Une répétition de ces manoeuvres à la même signification.
(ii)
Les manoeuvres suivantes effectuées par un avion signifient que l’aide n’est plus demandée au navire auquel le signal était adressé:
l’avion coupe à basse altitude le sillage du navire près de l’arrière, en augmentant et diminuant le bruit des moteurs ou en variant le pas de l’hélice.

Note: L’Organisation notifiera à l’avance tout changement éventuel apporté à ces signaux.

Règle 17 Echelles de pilote

Les navires effectuant des voyages au cours desquels il est probable qu’ils auront à employer des pilotes doivent se conformer aux prescriptions suivantes en ce qui concerne les échelles de pilote.

a.
L’échelle doit être tenue en bon état et être utilisée seulement par les autorités et autres personnes, lorsqu’un navire entre au port ou prend la mer, et pour l’embarquement et le débarquement des pilotes.
b.
L’échelle doit être installée dans un endroit tel que chaque barreau soit solidement appuyé contre le bordé du navire et que le pilote puisse accéder à celui—ci avec sécurité et commodité sans monter moins de 1,50 m. (ou 5 pieds) et plus de 9 m. (ou 30 pieds). L’échelle utilisée doit être d’une seule pièce et pouvoir atteindre le niveau de la mer dans toutes les conditions normales de chargement du navire. Lorsque la hauteur entre le niveau de la mer et l’accès du navire est supérieure à 9 m. (ou 30 pieds), la montée à bord, à partir de l’échelle de pilote, doit s’effectuer à l’aide d’une échelle de coupée ou de tout autre moyen également sûr et commode.
c.
Les barreaux de l’échelle ne doivent pas avoir moins de 47,5 cm. (ou 19 pouces) de long, 11,25 cm. (ou 4½ pouces) de large et 2,5 cm. (ou 1 pouce) d’épaisseur. Les échelons doivent être assemblés de telle sorte que l’échelle présente une résistance suffisante, les barreaux étant maintenus horizontaux et ne devant pas se trouver séparés les uns des autres par une distance inférieure à 30,5 cm. (ou 12 pouces) ou supérieure à 38,5 cm. (ou 15 pouces).
d.
Une tireveille, solidement amarrée, et une ligne de sauvetage doivent se trouver à portée, prêtes à être utilisées en cas de besoin.
e.
Des dispositions doivent être prises de façon que:
(i)
L’installation de l’échelle, ainsi que l’embarquement et le débarquement du pilote, soient surveillés par un officier responsable.
(ii)
Des mains—courantes soient prévues afin d’aider le pilote à passer avec sécurité et commodité du sommet de l’échelle dans le navire ou sur le pont de celui—ci.
f.
En cas de besoin, des traverses doivent être placées à des intervalles tels que l’échelle ne puisse tourner.
g.
De nuit, on doit tenir prête et utiliser une lumière éclairant l’extérieur et le pont doit être suffisamment éclairé à l’endroit où le pilote accède au navire.
h.
Les navires présentant des ceintures en saillie ou tous autres navires, qui en raison de leur construction ne peuvent satisfaire pleinement à la prescription exigeant que l’échelle soit fixée en un endroit tel que chaque barreau demeure solidement appuyé contre le bordé du navire, doivent remplir cette condition dans toute la mesure du possible.

  Chapitre VI Transport de grains

Règle 1 Application

Sauf dispositions expresses contraires, le présent Chapitre s’applique à tous les navires transportant des grains soumis à application des Règles de la présente Convention.

Règle 2 Définition

Le terme «grain» comprend le blé, le maïs, l’avoine, l’orge, le seigle, le riz, les légumes secs et les graines de semence.

Règle 3 Arrimage

Lorsque du grain est chargé sur un navire, toutes précautions raisonnables et nécessaires doivent être prises pour empêcher le ripage de la cargaison. Dans le cas de cale ou de compartiment entièrement rempli de grain en vrac, celui—ci doit être chargé de façon à remplir tous les espaces entre les barrots, dans les côtés en abord et dans les parties avant et arrière.

Règle 4 Chargement des cales et compartiments complètement remplis

Sous réserve des prescriptions de la Règle 6 du présent Chapitre, si une cale ou un compartiment est entièrement rempli de grain en vrac, il doit être divisé soit par une cloison longitudinale ou des bardis dans l’axe du navire ou à une distance de cet axe qui ne soit pas supérieure à 5 % de la largeur hors membres du navire soit par des cloisons longitudinales ou des bardis en dehors de l’axe du navire, à condition que leur distance ne dépasse pas 60 % de la largeur hors membres du navire et que dans ce dernier cas des écoutilles d’arrimage de dimensions suffisantes soient placées en abord à des intervalles mesurés longitudinalement ne dépassant pas 7,62 mètres (ou 25 pieds), les écoutilles d’arrimage aux extrémités du compartiment étant placées à une distance ne dépassant pas 3,66 mètres (ou 12 pieds) des cloisons transversales. Dans chaque cas, les cloisons longitudinales ou les bardis seront soigneusement construits, prévus étanches au grain et avec des remplissages convenables entre les barrots. Dans les cales, ces cloisons longitudinales ou ces bardis s’étendront vers le bas, depuis le dessous du pont jusqu’à une distance d’au moins un tiers de la profondeur de la cale avec un minimum de 2,44 mètres (ou 8 pieds). Dans les compartiments situés dans les entreponts et les superstructures, elles s’étendront de pont à pont. Dans tous les cas, les cloisons longitudinales et les bardis s’étendront jusqu’à la partie supérieure des feeders de la cale ou du compartiment dans lequel ils sont situés.

Sous réserve que, dans le cas de navires chargés de grain autre que de la graine de lin, la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides dans les soutes et ballasts) soit maintenue pendant toute la traversée, au moins à 0,31 mètre (ou 12 pouces) dans le cas de navires à 1 ou 2 ponts et au moins à 0,36 mètre (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires, les cloisons longitudinales ou les bardis ne sont pas nécessaires:

a.
Sous un feeder et dans un espace de 2,13 mètres (ou 7 pieds) autour d’un feeder mais seulement au droit d’un panneau si ce feeder contient, ou si tous les feeders alimentant collectivement un compartiment contiennent, au moins 5 % de la quantité de grain chargé dans ce compartiment;
b.
Dans les feeders remplissant les conditions du paragraphe a de la présente Règle et ayant des dimensions telles que la surface libre du grain restera dans les feeders pendant toute la traversée compte tenu d’un tassement du grain correspondant à 2 % du volume du compartiment alimenté et d’un ripage de la surface libre du grain d’un angle de 12 degrés avec l’horizontale; dans ce cas, les effets possibles du déplacement des surfaces libres du grain dans les feeders devront être pris en considération pour calculer la hauteur métacentrique indiquée ci—dessus;
c.
Au droit des écoutilles, où le grain en vrac sous l’écoutille est arrimé en forme de «cuvette» jusqu’au pont, au—delà de l’écoutille, et est recouvert de grain en sacs ou de toute autre marchandise appropriée en sacs, sur une hauteur, au centre de la cuvette, d’au moins 1,83 mètre (ou 6 pieds) au-dessus du grain en vrac (mesurée au—dessous du pont); le grain en sacs ou une autre marchandise appropriée en sacs remplira l’écoutille et la cuvette placée au—dessous et sera bien bousqué contre le pont, les cloisons longitudinales, les barrots d’écoutille, les côtés et les surbaux d’extrémité d’écoutille.
Règle 5 Chargement des cales et compartiments partiellement remplis

Sous réserve des prescriptions de la Règle 6 du présent Chapitre, si une cale ou un compartiment est partiellement rempli de grain en vrac:

a.
Il doit être divisé soit par une cloison longitudinale ou des bardis dans l’axe du navire ou à une distance de celui—ci qui ne soit pas supérieure à 5 % de la largeur hors membres du navire soit par des cloisons longitudinales ou des bardis en dehors de l’axe du navire, sous réserve que leur distance n’excède pas 60 % de la largeur hors membres du navire. Dans chaque cas, les cloisons longitudinales ou les bardis doivent être de construction appropriée et doivent s’étendre depuis le fond de la cale, ou depuis le pont, suivant le cas, jusqu’à une hauteur d’au moins 0,61 mètre (ou 2 pieds) au—dessus de la surface du grain en vrac.
Toutefois, à l’exception du cas de cales partiellement remplies de graines de lin en vrac, des cloisons longitudinales ou des bardis ne sont pas nécessaires au droit du panneau dans le cas de navires pour lesquels la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides dans les soutes et les ballasts) est maintenue pendant toute la traversée au moins à 0,31 mètre (ou 12 pouces) dans le cas des navires à un ou deux ponts et au moins à 0,36 mètre (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires;
b.
De plus, le grain doit être nivelé et recouvert par du grain en sacs ou toute autre marchandise appropriée arrimée bien serré sur une hauteur d’au moins 1,22 mètre (ou 4 pieds) au—dessus du grain en vrac dans la partie divisée par la cloison longitudinale ou les bardis et sur au moins 1,52 mètre (ou 5 pieds) dans les parties non ainsi divisées. Le grain en sacs, ou les autres marchandises appropriées, doivent être supportés par une plate-forme convenable posée sur toute la surface du grain en vrac. Une telle plate-forme doit être constituée soit par des supports espacés d’au plus 1,22 mètre (ou 4 pieds) et des planches de 25 millimètres (ou 1 pouce) d’épaisseur placées à moins de 0,10 mètre (ou 4 pouces) les unes des autres, soit en solides prélarts se recouvrant convenablement.
Règle 6 Exceptions concernant les cloisons longitudinales

La mise en place de cloisons longitudinales ou de bardis prévue par les Règles 4 et 5 du présent Chapitre n’est pas exigée dans les cas suivants:

a.
Dans une cale inférieure, si le grain en vrac contenu ne dépasse pas un tiers de la capacité de la cale, ou la moitié de sa capacité dans le cas d’une cale divisée par un tunnel d’arbre. Il est entendu que le terme de cale inférieure couvre également la partie inférieure de la cale d’un navire à un pont;
b.
Dans tout espace d’un entrepont ou d’une superstructure, sous réserve que les parties en abord soient remplies avec du grain en sacs ou toute autre marchandise appropriée, sur une largeur de chaque côté qui ne soit pas inférieure à 20 pour cent de la largeur du navire au droit de ces espaces;
c.
Dans les parties des espaces utilisés qui ont une largeur maximum au pont ne dépassant pas la moitié de la largeur hors membres du navire.
Règle 7 Feeders
a.
(i) Toute cale ou compartiment qui est entièrement rempli de grain en vrac doit être alimenté par des feeders judicieusement placés et convenablement construits, sauf dispositions contraires du par. c de la Règle 4 et des Règles 8 et 12 du présent Chapitre, de façon à assurer le libre passage du grain depuis les feeders à toutes les parties de la cale ou du compartiment.
(ii)
Chaque feeder doit contenir au moins 2 % de la quantité du grain chargé dans la partie de la cale ou du compartiment qu’il alimente, sauf dispositions contraires du par. a de la Règle 4 du présent Chapitre.

b. Quand le grain en vrac est transporté dans des deep—tanks construits essentiellement pour le transport des liquides et auxquels s’applique le par. c de la Règle 6 du présent Chapitre ou qui sont divisés en permanence par une ou plusieurs cloisons longitudinales d’acier ne laissant pas passer le grain, des feeders alimentant le deep—tank ne sont pas nécessaires à condition que les deep—tanks et leurs écoutilles soient complètement remplis et que la fermeture des panneaux soit bien assurée.

Règle 8 Chargement en commun

Aux fins de l’application des Règles 4 et 7 du présent Chapitre, les cales inférieures et les entreponts situés au—dessus d’elles peuvent être chargés comme un seul compartiment, sous réserve des conditions suivantes:

a.
Les cloisons longitudinales ou bardis doivent être installés de pont à pont dans l’entrepont d’un navire à deux ponts; dans tous les autres cas, ces cloisons longitudinales ou bardis doivent être installés sur le tiers supérieur de la profondeur totale des espaces communs;
b.
Afin d’assurer un écoulement convenable du grain, tous les espaces devront satisfaire aux prescriptions de la Règle 9 du présent Chapitre, et sur le pont situé immédiatement au—dessous du pont supérieur on devra prévoir en abord, à l’avant et à l’arrière des extrémités des écoutilles les ouvertures nécessaires pour garantir en combinaison avec les écoutilles que la distance d’alimentation mesurée dans le sens longitudinal ne dépassera pas 2,44 m. (ou 8 pieds).
Règle 9 Arrimage et chargement en sacs des extrémités des cales et compartiments

Lorsque la distance mesurée vers l’avant ou vers l’arrière, de toute partie d’une cale ou d’un compartiment au feeder le plus voisin excède 7,62 m (ou 25 pieds), le grain dans la partie située au—delà des 7,62 m (ou 25 pieds) doit être nivelé à une profondeur d’au moins 1,83 m (ou 6 pieds) en—dessous du pont, et les parties avant et arrière remplies de grain en sacs posés sur une plate-forme convenable, comme prévu au par. b de la Règle 5 du présent Chapitre.

Règle 10 Grain en vrac dans les entreponts et les superstructures

Du grain en vrac ne doit pas être chargé au—dessus du pont, dans l’entrepont d’un navire à deux ponts ou dans l’entrepont supérieur d’un navire ayant plus de deux ponts, excepté dans les conditions suivantes:

a.
Le grain en vrac ou toute autre marchandise doit être chargé de façon à assurer le maximum de stabilité: en tout état de cause la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides) devra pouvoir être maintenue pendant toute la traversée supérieure à 0,31 m. (ou 12 pouces) dans le cas de navires à un ou deux ponts et à 0,36 m. (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires; en variante la quantité de grain transportée en vrac ou les autres cargaisons transportées au—dessus du pont dans les espaces de l’entrepont d’un navire à deux ponts, ou dans les espaces de l’entrepont supérieur d’un navire ayant plus de deux ponts, n’excédera pas 28 % en poids de la cargaison totale au—dessous de l’entrepont, lorsque le capitaine estime que le navire a une stabilité suffisante pendant tout le voyage; la limite de 28 %, indiquée ci—dessus, ne s’appliquera pas lorsque le grain transporté dans l’entrepont ou dans l’entrepont supérieur est de l’avoine, de l’orge, ou des graines de coton;
b.
La surface de pont de toute partie des compartiments auxquels s’applique la présente Règle, qui sont chargés de grain en vrac et qui sont seulement partiellement remplis, ne dépasse pas 93 mètres carrés (ou 1.000 pieds carrés);
c.
Tous les espaces visés dans la présente Règle, dans lesquels est chargé du grain en vrac, sont subdivisés par des cloisons transversales placées à une distance l’une de l’autre n’excédant pas 30,50 m (ou 100 pieds); lorsque cette distance est supérieure, la partie en excédent doit être complètement remplie de grain en sacs ou autre marchandise appropriée.
Règle 11 Limitation du nombre de cales et compartiments partiellement remplis

Sauf dans le cas des navires où la hauteur métacentrique (après correction des carènes liquides) est maintenue pendant toute la traversée supérieure à 0,31 m. (ou 12 pouces) dans le cas de navires à un ou deux ponts et à 0,36 m. (ou 14 pouces) dans le cas des autres navires, il ne doit pas y avoir plus de deux cales ou compartiments partiellement remplis de grain en vrac, mais d’autres cales ou compartiments peuvent être partiellement remplis de grain en vrac sous réserve que la partie restante soit complétée par du grain en sacs ou autre marchandise appropriée. Pour l’application de cette Règle:

a.
Les entreponts superposés doivent être considérés comme des compartiments séparés et distincts des cales situées en dessous;
b.
Les feeders et les espaces partiellement remplis dont il est fait mention au par. b de la Règle 10 du présent Chapitre ne doivent pas être considérés comme des compartiments;
c.
Les cales ou compartiments munis d’une ou plusieurs séparations longitudinales étanches au grain doivent être considérés comme une seule cale ou compartiment.
Règle 12 Chargement et arrimage de navires particulièrement adaptés

a. Nonobstant les dispositions contenues dans les Règles 4 à 11 du présent Chapitre, le grain en vrac peut être transporté sans que les prescriptions, qu’elles contiennent soient observées, dans des navires comportant deux ou plusieurs divisions longitudinales verticales ou inclinées étanches au grain, convenablement disposées pour limiter les effets de tout ripage transversal du grain, sous réserve des conditions suivantes:

(i)
le plus grand nombre possible de câbles et de compartiments doivent être remplis et arrimés au mieux;
(ii)
pour toute disposition d’arrimage proposée, le navire ne prendra pas de gîte supérieure à 5 degrés, à aucun stade du voyage, lorsque:
1.
Dans les cales ou compartiments qui ont été totalement remplis le grain subit un tassement de 2 % en volume, et sa surface libre ripe d’un angle de 12 degrés par rapport à la surface originale pour les parties de cette surface situées au—dessous de toutes les limites de ces cales et compartiments ayant une inclinaison de moins de 30 degrés avec l’horizontale;
2.
Dans les cales ou compartiments partiellement remplis, le grain se tasse et sa surface libre ripe comme il est décrit à l’al. a 1 du présent paragraphe, ou sous tel angle plus grand, jugé nécessaire par l’Administration ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, et que les surfaces du grain, arrimées conformément à la Règle 5 du présent Chapitre ripent d’un angle de 8 degrés par rapport aux surfaces nivelées initiales. Aux fins de l’al. (ii) du présent paragraphe les bardis, si le navire en est pourvu, seront considérés comme limitant le ripage transversal de la surface du grain;
(iii)
Le capitaine doit posséder un plan de chargement du grain et un manuel de stabilité, tous deux approuvés par l’Administration, ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, et indiquant les conditions de stabilité sur lesquelles reposent les calculs indiqués à l’al. (ii) du présent paragraphe.

b. L’Administration, ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, prescrira les précautions à prendre pour empêcher le ripage dans toutes les autres conditions de chargement des navires construits selon les dispositions du par. a de la présente Règle, qui remplissent les conditions énoncées aux al. (ii) et (iii) de ce même paragraphe.

c. L’Administration, ou un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, prescrira les précautions à prendre pour empêcher le ripage dans un navire construit de toute autre manière qui remplit les conditions énoncées aux al. (ii) et (iii) du par. a de la présente Règle.

Règle 13 Water ballasts

Les doubles—fonds qui sont utilisés pour assurer la stabilité exigée dans les navires chargés de grain en vrac doivent avoir un cloisonnement longitudinal étanche convenable, sauf si la largeur du double—fond considéré, mesurée à sa mi—longueur, est inférieure à 60 pour cent de la largeur hors membres du navire.

Règle 14 Grains en sacs

Le grain en sacs sera transporté dans des sacs en bon état, bien pleins et convenablement fermés.

Règle 15 Plans de chargement de grain

a. Tout plan de chargement de grain approuvé, pour un navire donné, par l’Administration ou par un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration doit être accepté par les autres Gouvernements contractants comme preuve que le navire chargé conformément à ce plan satisfait aux prescriptions du présent Chapitre ou à des arrangements équivalents qui ont été admis conformément à la Règle 5 du Chap. I.

b. Tout plan doit être approuvé compte tenu des prescriptions du présent Chapitre, des diverses conditions de chargement au départ et à l’arrivée et de la stabilité du navire. Il doit indiquer les principales caractéristiques des installations mises en place pour empêcher le ripage de la cargaison.

c. Les notes qui accompagnent tout plan doivent être rédigées dans une ou plusieurs langues dont l’une doit être une des langues de la Convention.

d. Un exemplaire du plan doit être remis au capitaine du navire qui doit le produire pour examen aux autorités compétentes du port de chargement, si celles—ci le désirent.

e. Les navires transportant du grain qui ne produisent pas de plan de chargement approuvé par une Administration ou par un Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, chargeront du grain, conformément aux Règles que le Gouvernement contractant, qui a juridiction sur le port de chargement, a publiées pour compléter les dispositions du présent Chapitre, en attendant l’adoption de règles internationales relatives à la solidité des installations pour maintenir le grain et à la mise en place d’ouvertures d’alimentation dans les hiloires d’écoutilles.

Règle 16 Dérogations pour certains voyages

Toute Administration ou Gouvernement contractant agissant au nom d’une Administration, s’il estime que le caractère abrité et les conditions du voyage sont tels que l’application de l’une quelconque des dispositions des Règles 3 à 15 du présent Chapitre n’est ni raisonnable ni nécessaire, peut dispenser de ces dispositions particulières certains navires ou classes de navires.


  Chapitre VII Transport des marchandises dangereuses

Règle 1 Application

a. Sauf dispositions expresses contraires, le présent Chapitre s’applique au transport des marchandises dangereuses à bord de tous les navires soumis à l’application des Règles de la présente Convention.

b. Les dispositions du présent Chapitre ne s’appliquent pas aux provisions de bord ni au matériel d’armement des navires, ni aux chargements particuliers des navires spécialement construits ou entièrement transformés à cet effet, tels que les navires—citernes.

c. Le transport des marchandises dangereuses est interdit à moins qu’il ne soit effectué conformément aux dispositions du présent Chapitre.

d. Pour compléter les dispositions du présent Chapitre, chaque Gouvernement contractant devra faire paraître ou provoquer la parution d’une instruction détaillée fixant les conditions d’emballage et d’arrimage de certaines marchandises dangereuses ou catégories de marchandises dangereuses, ainsi que toutes précautions nécessaires à observer concernant leur voisinage avec d’autres marchandises.

Règle 2 Classification

Les marchandises dangereuses se répartissent dans les classes suivantes:

Classe 1

Explosifs;

Classe 2

Gaz comprimés, liquéfiés ou dissous sous pression;

Classe 3

Liquides inflammables;

Classe 4 a

Matières solides inflammables;

Classe 4 b

Matières solides inflammables et autres substances susceptibles de s’enflammer spontanément;

Classe 4 c

Matières solides inflammables et autres substances qui au contact de l’eau, dégagent des gaz inflammables;

Classe 5 a

Matières comburantes;;

Classe 5 b

Peroxydes organiques

Classe 6 a

Matières toxiques;

Classe 6 b

Matières infectieuses;

Classe 7

Matières radioactives;

Classe 8

Matières corrosives;

Classe 9

Matières dangereuses diverses, c’est—à—dire toutes autres substances dont l’expérience a montré, ou pourra montrer, qu’elles présentent un caractère dangereux tel que les dispositions du présent Chapitre devraient lui être appliquées.

Règle 3 Emballage

a. L’emballage des marchandises dangereuses doit: (i) être bien fait et en bon état; (ii) être conçu de manière que les parois intérieures avec lesquelles le contenu risque d’entrer en contact ne puissent être dangereusement attaquées par celui—ci; (iii) être capable de supporter les risques normaux de la manutention et du transport maritime.

b. Quand il est fait usage pour l’emballage de liquides en récipients d’un matériau absorbant ou de calage, ce matériau doit: (i) réduire les risques présentés par lesdits liquides; (ii) être disposé de manière à éviter tout mouvement et à conserver l’enveloppement du récipient; (iii) être en quantité suffisante pour absorber le liquide en cas de bris du récipient, autant que faire se peut.

c. Les récipients contenant des liquides dangereux doivent avoir une marge de remplissage suffisante à la température de chargement pour tenir compte de la plus haute température pouvant être atteinte au cours d’un transport normal.

d. Les cylindres ou récipients pour gaz sous pression devront répondre à des normes convenables de construction, être convenablement essayés et entretenus, et correctement remplis.

e. Les récipients vides ayant servi au transport des marchandises dangereuses devront être eux—mêmes traités comme des marchandises dangereuses, à moins qu’ils n’aient été nettoyés et séchés ou efficacement fermés ou bouchés quand la nature des substances qu’ils ont contenues permet de le faire avec sécurité.

Règle 4 Marquage et étiquetage

Tout récipient contenant des marchandises dangereuses devra porter une marque définissant le produit transporté par son appellation technique exacte (l’appellation commerciale ne sera pas admise) et porter une étiquette ou marque au pochoir distinctive indiquant clairement la nature dangereuse de ces marchandises. Chaque récipient doit être ainsi marqué, à l’exception des récipients contenant des produits chimiques en petites quantités et des chargements importants qui peuvent être arrimés, manutentionnés et identifiés comme un seul lot.

Règle 5 Documents

a. On devra utiliser l’appellation technique exacte dans tous les documents relatifs au transport par mer des marchandises dangereuses et se référer à la classification de la Règle 2 du présent Chapitre (l’appellation commerciale ne sera pas admise).

b. Les connaissements préparés par le chargeur devront comprendre ou être accompagnés d’un certificat ou d’une déclaration attestant que la marchandise à transporter est correctement emballée, marquée et étiquetée et qu’elle répond aux conditions exigées pour le transport.

c. Tout navire qui transporte des marchandises dangereuses devra posséder une liste ou un manifeste spécial énumérant, conformément aux dispositions de la Règle 2 du présent Chapitre, les marchandises dangereuses embarquées et indiquant leur lieu d’arrimage à bord. Au lieu et place de cette liste ou de ce manifeste on pourra utiliser un plan de chargement détaillé indiquant par classe l’emplacement de toutes les marchandises dangereuses à bord.

Règle 6 Dérogation temporaire aux Règles 4 et 5

Les Gouvernements contractants qui ont un système uniforme de règles relatives au transport par terre ou par mer des marchandises dangereuses et qui ne sont pas en mesure, en conséquence, d’appliquer immédiatement les dispositions des Règles 4 et 5 du présent Chapitre, peuvent autoriser des dérogations aux dispositions de ces règles au cours d’une période n’excédant pas douze mois, à compter de la date d’entrée en vigueur de la Convention, à condition que les marchandises dangereuses soient définies dans les documents d’expédition tels que les connaissements dans les mêmes termes que prévu dans la Règle 2 de ce Chapitre et étiquetées en conséquence.

Règle 7 Conditions d’arrimage

a. Les marchandises dangereuses doivent être arrimées convenablement et sûrement en tenant compte de leur nature. Les marchandises inassociables doivent être séparées les unes des autres.

b. Les explosifs (à l’exception des munitions) présentant un risque grave seront arrimés dans des soutes qui devront être tenues parfaitement fermées et verrouillées pendant la traversée. Ces explosifs devront être séparés des détonateurs. Les appareils électriques et les câbles de tout compartiment dans lequel sont transportés des explosifs devront être conçus et utilisés de manière à réduire les risques d’incendie ou d’explosion.

c. Les marchandises dégageant des vapeurs dangereuses devront être placées dans un local bien ventilé ou sur le pont.

d. A bord de tout navire transportant des liquides ou des gaz inflammables, des précautions spéciales seront prises si nécessaire contre l’incendie ou l’explosion.

e. Les matières susceptibles de s’échauffer ou de s’enflammer spontanément ne devront être transportées que si toutes les précautions nécessaires ont été prises pour éviter qu’un incendie ne se déclare.

Règle 8 Explosifs transportés à bord des navires à passagers

a. Seuls les explosifs désignés ci—après pourront être transportés à bord des navires à passagers:

(i)
cartouches et mèches de sécurité;
(ii)
petites quantités d’explosifs dont le poids net n’excède par 9 kilogrammes (ou 20 livres anglaises) au total;
(iii)
signaux de détresse pour navires ou aéronefs dont le poids total n’excède pas 1.016 kilogrammes (ou 2.240 livres anglaises);
(iv)
artifices peu susceptibles d’exploser violemment (à l’exclusion des navires transportant des passagers de pont).

b. Nonobstant les dispositions du par. a de la présente Règle, des quantités plus grandes ou des types différents d’explosifs peuvent être transportés sur des navires à passagers à bord desquels sont appliquées des mesures de sécurité spéciales approuvées par l’Administration.


  Chapitre VIII Navires nucléaires

Règle 1 Application

Les Règles du présent Chapitre s’appliquent à tous les navires nucléaires à l’excep-tion des navires de guerre.

Règle 2 Application des autres Chapitres

Les Règles figurant dans les autres Chapitres de la présente Convention sont applicables aux navires nucléaires sous réserve des modifications qui y sont apportées par le présent Chapitre.

Règle 3 Exemptions

Un navire nucléaire ne peut, en aucun cas, être exempté des prescriptions de l’une quelconque des Règles de la présente Convention.

Règle 4 Approbation de l’installation du réacteur

La conception, la construction et les normes de contrôle en usine et de montage de l’installation du réacteur doivent être jugées satisfaisantes par l’Administration et approuvées par celle—ci. Elles doivent tenir compte des limites qu’impose aux visites l’existence d’un rayonnement.

Règle 5 Adaptation de l’installation du réacteur aux conditions du service à bord

L’installation du réacteur doit être conçue en fonction des conditions particulières du service à bord d’un navire dans toutes les circonstances, normales ou exceptionnelles, de la navigation.

Règle 6 Protection contre le rayonnement

L’Administration prendra les mesures nécessaires pour assurer l’absence de risques déraisonnables provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux.

Règle 7 Dossier de sécurité

a. Il est établi un Dossier de sécurité afin de permettre l’évaluation de la sécurité de l’installation nucléaire et du navire et d’assurer l’absence de risques déraisonnables provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux. Ce Dossier doit être soumis pour approbation à l’examen de l’Administration. Il doit être constamment tenu à jour.

b. Le Dossier de sécurité est mis suffisamment à l’avance à la disposition des Gouvernements contractants des pays dans lesquels le navire nucléaire doit se rendre afin que ceux—ci puissent apprécier la sécurité du navire.

Règle 8 Guide de conduite

Il est établi un guide de conduite complet et détaillé contenant, à l’intention du personnel, des renseignements et des directives pour l’aider, dans l’exercice de ses fonctions, à résoudre toutes les questions concernant la conduite de l’installation nucléaire et ayant une importance particulière en matière de sécurité. Ce guide de conduite doit être soumis pour approbation à l’examen de l’Administration. Il doit être constamment tenu à jour; un exemplaire en est conservé à bord du navire.

Règle 9 Visites

Les visites des navires nucléaires doivent satisfaire aux prescriptions qui leur sont applicables de la Règle 7 du Chap. I, ou des Règles 8, 9 et 10 du Chap. I, sauf dans la mesure où ces visites sont limitées par l’existence de radiations. En plus les visites doivent satisfaire à toutes les prescriptions spéciales du Dossier de sécurité. Elles doivent, nonobstant les dispositions des Règles 8 et 10 du Chap. I, être dans tous les cas effectuées au moins une fois par an.

Règle 10 Certificats

a. Les dispositions du par. a de la Règle 12 du Chap. I et de la Règle 14 du Chap. I ne s’appliquent pas aux navires nucléaires.

b. Un certificat, dit Certificat de sécurité pour navire nucléaire à passagers, doit être délivré après inspection et visite à un navire nucléaire à passagers qui satisfait aux prescriptions des Chap. II, III, IV et VIII, et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.

c. Un certificat, dit Certificat de sécurité pour navire nucléaire de charge, doit être délivré après inspection et visite à un navire nucléaire de charge qui satisfait aux prescriptions en matière de visite pour navires de charge, explicitées, dans la Règle 10 du Chap. I, ainsi qu’aux prescriptions des Chap. II, III IV et VIII et à toutes autres prescriptions applicables des présentes Règles.

d. Les Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et les Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge doivent établir que: «ce navire, qui est un navire nucléaire, satisfait à toutes les prescriptions du Chap. VIII de la Convention et est conforme au Dossier de sécurité approuvé pour le navire».

e. La validité des Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et des Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge ne doit pas excéder douze mois.

f. Les Certificats de sécurité pour navire nucléaire à passagers et les Certificats de sécurité pour navire nucléaire de charge doivent être délivrés par l’Administration, ou par toute personne ou organisation dûment autorisée par elle. Dans tous les cas, l’Administration assume l’entière responsabilité du certificat.

Règle 11 Contrôle spécial

Outre les contrôles stipulés à la Règle 19 du Chap. I, les navires nucléaires peuvent faire l’objet, avant l’entrée dans les ports des Gouvernements contractants ainsi qu’à l’intérieur de ces ports, d’un contrôle spécial qui a pour but de vérifier que le navire possède un certificat valable de sécurité pour navire nucléaire et qu’il ne présente pas de risque déraisonnable provenant du rayonnement ou de toute autre cause d’origine nucléaire, à la mer comme au port, pour les personnes embarquées, les populations, les voies navigables, les aliments ou les eaux.

Règle 12 Accidents
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