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211.423.41

Ordinanza sull’emissione di obbligazioni fondiarie (OOF)1

del 23 gennaio 1931 (Stato 1° gennaio 2015)

Il Consiglio federale svizzero,

in virtù della legge federale del 25 giugno 19302 sull’emissione di obbligazioni fondiarie (detta qui di seguito «legge»),

ordina:

  I. Centrali d’emissione di obbligazioni fondiarie

Art. 1

Le centrali d’emissione di obbligazioni fondiarie possono usare nella loro ditta la parola «svizzera».

Art. 2

In caso di rigetto della domanda d’ammissione di un istituto di credito, presentata in virtù degli articoli 3 e 4 capoversi 1 e 2 della legge, spetta al Dipartimento federale delle finanze1 decidere se siano adempiute le condizioni d’ammissione.


1 Nuova denominazione giusta l’art. 1 del DCF del 23 apr. 1980 concernente l’adattamento delle disposizioni di diritto federale alle nuove denominazioni dei dipartimenti e uffici (non pubblicato). Di tale modificazione è tenuto conto in tutto il presente testo.

Art. 3

Il consiglio d’amministrazione o il comitato direttivo delle centrali d’emissione sarà composto di quindici membri al massimo.

Art. 4

1 Il consiglio d’amministrazione o il comitato direttivo delle centrali sarà costituito di rappresentanti degl’istituti che fanno parte di quest’ultime. Resta riservato l’articolo 37 della legge.

2 Gli istituti rappresentati nel consiglio d’amministrazione di una centrale costituita in società anonima depositeranno per i loro rappresentanti le azioni richieste (art. 658 CO1).


1 Vedi ora il tit. XXV del CO, nel testo del 4 ott. 1991.

Art. 5

1 I membri del consiglio d’amministrazione o del comitato direttivo delle centrali designati dal Consiglio federale a rappresentare i debitori ipotecari stanno in carica quattro anni.

2 Questi membri non sono tenuti a depositare azioni.

Art. 6

Il saggio d’interesse delle obbligazioni fondiarie e dei mutui è fissato dal Consiglio d’amministrazione o dal comitato direttivo delle centrali.


  II. Forme dell’obbligazione fondiaria

Art. 71

Il testo e la forma delle obbligazioni fondiarie sono sottoposte all’approvazione del Dipartimento federale delle finanze.


1 Nuovo testo giusta il DCF del 2 lug. 1948, in vigore dal 2 lug. 1948 (RU 1948 757).


  III. Annullamento e ritorno anticipato delle obbligazioni fondiarie3 

Art. 81

1 Abrogato dal n. I dell’O del 20 ott. 1982, con effetto dal 1° gen. 1983 (RU 1982 1879).

Art. 9

1 Le obbligazioni fondiarie rimborsate dopo la scadenza saranno annullate.

2 Le obbligazioni fondiarie ritornate prima della scadenza alle centrali, giusta l’articolo 12 capoverso 2 della legge, possono essere riemesse non appena ci sia una nuova copertura. Le obbligazioni non coperte vanno conservate separatamente.

Art. 10

Tra le spese d’emissione da rifondersi alla centrale quando un istituto che ne faccia parte rimborsi anticipatamente i suoi mutui, è compresa anche una congrua quota delle spese d’amministrazione della centrale stessa.


  IV. Registro dei pegni e copertura delle obbligazioni fondiarie

Art. 111

1 Il registro dei pegni dei membri di una centrale (art. 21 della legge) si compone di:

a.
un inventario indicante almeno, per ciascun elemento della copertura:
  1.
il numero del registro dei pegni e quello della pratica;
  2.
il valore nominale, la data e la designazione dei titoli di pegno immobi-liare;
  3.
il nome del debitore;
  4.
l’ammontare del credito dato in pegno;
  5.
la precedenza e la parità di grado delle ipoteche;
  6.
il valore di copertura;
  7.
il luogo di situazione del pegno;
  8.
la natura del pegno;
  9.
la superficie del fondo;
10.
il valore assicurato;
11.
il valore di stima;
12.
il limite di prestito;
13.
osservazioni circa eventuali modificazioni del pegno.

L’inventario può essere tenuto in forma di schedario o, conformemente al capoverso 5, in forma di lista EED.

b.
un giornale indicante:
1.
la data dell’iscrizione;
2.
il numero del registro dei pegni o della pratica;
3.
il nome del debitore;
4.
ogni aumento e ogni diminuzione di ciascun credito dato in pegno;
5.
l’ammontare totale di tutti i crediti dati in pegno;
6.
ogni aumento e ogni diminuzione della copertura;
7.
l’ammontare totale della copertura.

2 Per la copertura completiva secondo l’articolo 25 della legge è tenuto un inventario particolare che ne indica la natura, il valore nominale, il corso del giorno e il valore di copertura.

3 Occorre badare affinché la copertura sia ognora garantita, anche in caso di diminuzioni imprevedibili.

4 I membri di una centrale che registrano elettronicamente gli ammontari dei crediti dati in pegno e i valori di copertura (cpv. 1 lett. a n. 4 e 6), e li possono ognora richiamare come ammontari singoli e totali, possono rinunciare a tenere il giornale di cui al capoverso 1 lettera b. In tal caso, le modificazioni dei singoli ammontari non sono riportate sullo schedario.

5 Oltre alla registrazione elettronica di cui al capoverso 4, i membri di una centrale possono gestire elettronicamente anche l’inventario di cui al capoverso 1 lettera a. In tal caso, i dati secondo il capoverso 1 lettera a numeri 1-6 devono essere continuativamente aggiornati e ognora richiamabili e i valori di copertura, aumentati o accolti nell’inventario dopo la fine dell’anno precedente, essere contrassegnati come tali. I dati di cui al capoverso 1 lettera a numeri 7–13 possono essere tenuti anche in altra forma, purché siano sempre a portata di mano.

6 ...2


1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 16 apr. 1986, in vigore dal 1° lug. 1986 (RU 1986 694).
2 Abrogato dal n. 4 dell’all. all’O del 15 ott. 2008 sugli audit dei mercati finanziari, con effetto dal 1° gen. 2009 (RU 2008 5363).

Art. 12

Le succursali dei membri di una centrale tengono un proprio registro parziale dei pegni, per la copertura che si trova presso di loro.

Art. 13

Il registro dei pegni delle centrali (art. 16 della legge) va disposto nello stesso modo che quello dei membri. Non vi saranno però iscritti i mutui concessi a questi ultimi, considerandosi invece come parte costitutiva del registro dei pegni la contabilità bancaria delle centrali concernente i mutui.

Art. 14

1 La copertura delle obbligazioni fondiarie (art. 17, 22 e 25 della legge) dev’essere separata da tutti gli altri valori. Essa sarà designata come tale, distinta in copertura normale e copertura completiva e conservata in luogo sicuro.1

2 Per denaro contante che può essere usato a completare la copertura, in conformità dell’articolo 25 della legge, s’intendono monete e biglietti di banca svizzeri.


1 Nuovo testo giusta l’art. 1 del DCF del 3 giu. 1949, in vigore dal 9 giu. 1949 (RU 1949 I 514).

Art. 151

1 Se un credito ipotecario di grado precedente (art. 34 della legge) è fornito come copertura, il credito di grado posteriore non entra in linea di conto se non con la deduzione del 15% del credito anteriore.

2 Se, oltre al credito dato in pegno, gravano altri crediti di ugual grado, la copertura del pegno totale deve parimenti esser ridotta del 15% dell’ammontare creditizio dei terzi.


1 Nuovo testo giusta il n. I del DCF del 31 gen. 1968, in vigore dal 15 feb. 1968 (RU 1968 214).

Art. 161

1 Abrogato dal n. I dell’O del 16 apr. 1986, con effetto dal 1° lug. 1986 (RU 1986 694).

Art. 17

Per i crediti su pegni manuali a’ sensi dell’articolo 19 della legge si intendono dei mutui di somme fisse a scadenze fisse o disdicibili entro tre mesi almeno e garantiti da pegno manuale.


  V. Bilancio, conto profitti e perdite e rapporto sulla gestione

Art. 181

1 Le due centrali sono tenute ad allestire un bilancio intermedio alla fine di ognuno dei primi tre trimestri d’esercizio e a tenerlo a disposizione degli interessati. Detto bilancio comprende almeno le seguenti rubriche:

1.
Attivi
1.1
Copertura delle obbligazioni fondiarie:
1.1.1
Mutui ai membri
1.1.2
Mutui agli istituti che non fanno parte della centrale
1.1.3
Rescrizioni della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni
1.1.4
Contanti
1.1.5
Cartelle di rendita fondiaria
1.2
Attivi disponibili:
1.2.1
Investimenti ipotecari (altre cartelle di rendita fondiaria, cartelle ipotecarie e ipoteche)
1.2.2
Mutui garantiti da pegni manuali
1.2.3
Effetti scontabili presso la Banca nazionale svizzera (sconto)
1.2.4
Valori che possono essere accettati in pegno dalla Banca nazionale svizzera (prestiti su pegno)
1.2.5
Obbligazioni fondiarie emesse dalla centrale
1.2.6
Crediti a vista presso banche
1.2.7
Crediti a termine presso banche
1.2.8
Cassa, conti correnti bancari e postali2
1.2.9
Immobili appartenenti alla centrale
1.2.10
Costi d’emissione da ammortizzare
1.2.11
Altri attivi
1.3
Capitale sociale non versato
1.4
Perdita riportata
1.5
Totale del bilancio
2.
Passivi
2.1
Fondi di terzi:
2.1.1
Emissioni di obbligazioni fondiarie
2.1.2
Debiti a vista presso banche
2.1.3
Debiti a termine presso banche
2.1.4
Altri passivi
2.2
Mezzi propri:
2.2.1
Capitale sociale
2.2.2
Riserve ordinarie
2.2.3
Altre riserve
2.2.4
Utile riportato
2.3
Totale del bilancio

2 Fanno parte del capitale proprio, nel senso dell’articolo 10 della legge, oltre al capitale sociale versato, alle riserve portate in bilancio e al saldo attivo riportato dall’esercizio precedente, il 75 per cento del capitale sociale non versato per il quale la centrale è in possesso di un impegno scritto dei membri.

2bis e 2ter ...3

3 In ogni bilancio intermedio dovrà inoltre figurare la somma degli interessi annui versati sulle obbligazioni fondiarie e il prodotto degli interessi annui della loro copertura, come pure la proporzione tra i mezzi propri e la totalità dei fondi di terzi.


1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 set. 1988, in vigore dal 1° gen. 1989 (RU 1988 1708).
2 Con la trasformazione dell’ente della Posta nella società anonima di diritto speciale con ragione sociale "Posta Svizzera SA" e della Postfinance in una società anonima di diritto privato (DCF del 7 giugno 2013; FF 2013 3973), dal 26 giugno 2013 il riferimento ai conti postali è divenuto privo d'oggetto.
3 Introdotti dal n. I dell’O del 18 feb. 2009, in vigore dal 1° mar. 2009 al 31 dic. 2014 (RU 2009 823).

Art. 191

Il bilancio annuale delle due centrali conterrà le medesime rubriche dei bilanci intermedi, più l’indicazione dell’utile o della perdita dell’esercizio.


1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 set. 1988, in vigore dal 1° gen. 1989 (RU 1988 1708).

Art. 201

Il conto profitti e perdite delle due centrali conterrà almeno le seguenti rubriche:

1.
Entrate
1.1
Interessi attivi su
1.1.1
Copertura di obbligazioni fondiarie
1.1.1.1
Mutui ai membri della centrale
1.1.1.2
Mutui a istituti che non fanno parte della centrale
1.1.1.3
Rescrizioni della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni
1.1.1.4
Cartelle di rendita fondiaria
1.1.2
Attivi disponibili 1.1.2.1 Investimenti ipotecari (altre cartelle di rendita fondiaria, cartelle ipotecarie e ipoteche)
1.1.2.2
Mutui garantiti da pegni manuali
1.1.2.3
Effetti scontabili presso la Banca nazionale svizzera
1.1.2.4
Valori che possono essere accettati in pegno dalla Banca nazionale svizzera
1.1.2.5
Obbligazioni fondiarie emesse dalla centrale
1.1.2.6
Crediti bancari
1.1.2.7
Altri attivi
1.2
Provvigioni
1.3
Diversi
1.4
Perdita dell’esercizio
1.5
Totale
2.
Uscite
2.1
Interessi passivi su
2.1.1
Emissioni di obbligazioni fondiarie
2.1.2
Debiti presso banche
2.1.3
Altri debiti
2.2
Provvigioni ed emolumenti
2.3
Spese amministrative
2.3.1
Organi della banca e personale
2.3.2
Spese generali e d’ufficio
2.4
Costi d’emissione
2.5
Perdite e ammortamenti
2.6
Riserve
2.7
Altre spese
2.8
Utile dell’esercizio
2.9
Totale

1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 set. 1988, in vigore dal 1° gen. 1989 (RU 1988 1708).

Art. 211

1 Le centrali delle obbligazioni fondiarie allestiscono per ogni esercizio un rapporto di gestione. Quest’ultimo consta dei conti annuali e del rapporto annuale.

2 I conti annuali sono composti dal conto economico, dal bilancio e dall’allegato. Quest’ultimo deve indicare in particolare se la scadenza dei mutui coincide con quella delle obbligazioni fondiarie.

3 Il rapporto annuale espone l’andamento degli affari, nonché la situazione economica e finanziaria della società.

4 L’attestato della società di audit deve essere riprodotto nel rapporto di gestione.


1 Nuovo testo giusta il n. 4 dell’all. all’O del 15 ott. 2008 sugli audit dei mercati finanziari, in vigore dal 1° gen. 2009 (RU 2008 5363).


  VI. Entrata in vigore4 

Art. 22 a 241

1 Abrogati dal n. I dell’O del 20 ott. 1982, con effetto dal 1° gen. 1983 (RU 1982 1879).

Art. 25

La presente ordinanza entra in vigore il 1° febbraio 1931, contemporaneamente alla legge federale del 25 giugno 19301 sull’emissione di obbligazioni fondiarie.


1 Ora: L sulle obbligazioni fondiarie.


  Moduli N. 1 a 31 


1 Abrogati dal n. I dellO del 16 apr. 1986, con effetto dal 1° lug. 1986 (RU 1986 694).


 CS 2 743


1 Nuovo tit. giusta il n. I dell’O del 20 ott. 1982, in vigore dal 1° gen. 1983 (RU 1982 1879).2 RS 211.423.4. Ora: L sulle obbligazioni fondiarie.3 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 20 ott. 1982, in vigore dal 1° gen. 1983 (RU 1982 1879).4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 20 ott. 1982, in vigore dal 1° gen. 1983 (RU 1982 1879).


Index

211.423.41

Pfandbriefverordnung

(PfV)1

vom 23. Januar 1931 (Stand am 1. Januar 2015)

Der Schweizerische Bundesrat,

gestützt auf das Bundesgesetz vom 25. Juni 19302 über die Ausgabe von Pfandbriefen (im folgenden Gesetz genannt),

verordnet:

  I. Die Pfandbriefzentralen

Art. 1

Die Pfandbriefzentralen dürfen in ihrer Firmabezeichnung das Wort «schweizerisch» verwenden.

Art. 2

Wird ein auf die Artikel 3 und 4 Absätze 1 und 2 des Gesetzes gestütztes Aufnahmegesuch einer Kreditanstalt abgewiesen, so entscheidet das Eidgenössische Finanzdepartement1 darüber, ob die Aufnahmebedingungen erfüllt sind.


1 Bezeichnung gemäss Art. 1 des nicht veröffentlichten BRB vom 23. April 1980 über die Anpassung von bundesrechtlichen Erlassen an die neuen Bezeichnungen der Departemente und Ämter. Diese Änderung ist im ganzen Erlass berücksichtigt.

Art. 3

Der Verwaltungsrat oder Vorstand der Pfandbriefzentralen besteht aus höchstens 15 Mitgliedern.

Art. 4

1 Der Verwaltungsrat oder Vorstand der Pfandbriefzentralen ist (unter Vorbehalt von Art. 37 des Gesetzes) aus Vertretern der Mitgliedanstalten zu bestellen.

2 Für die Mitglieder des Verwaltungsrates einer als Aktiengesellschaft er richteten Pfandbriefzentrale hinterlegen die vertretenen Mitgliedanstalten die erforderlichen Aktien (Art. 658 OR1).


1 Siehe heute Tit. 26 des OR, in der Fassung vom 4. Okt. 1991.

Art. 5

1 Für die vom Bundesrat als Vertreter der Grundpfandschuldner ernannten Mitglieder des Verwaltungsrates oder Vorstandes der Pfandbriefzentralen gilt eine Amtsdauer von vier Jahren.

2 Diese Mitglieder sind von der Hinterlage von Aktien befreit.

Art. 6

Zu den Befugnissen des Verwaltungsrates oder Vorstandes der Pfandbriefzentralen gehört die Festsetzung des Zinsfusses für die Pfandbriefe und Darlehen.


  II. Die Form des Pfandbriefes

Art. 71

Wortlaut und äussere Gestaltung des Pfandbriefes unterliegen der Genehmigung des Eidgenössischen Finanzdepartementes.


1 Fassung gemäss BRB vom 2. Juli 1948, in Kraft seit 2. Juli 1948 (AS 1948 808).


  III. Entkräftung und vorzeitige Ablieferung von Pfandbriefen3 

Art. 81

1 Aufgehoben durch Ziff. I der V vom 20. Okt. 1982, mit Wirkung seit 1. Jan. 1983 (AS 1982 1879).

Art. 9

1 Nach Verfall eingelöste Pfandbriefe sind zu entkräften.

2 Vor Verfall nach Artikel 12 Absatz 2 des Gesetzes zurückerhaltene Pfandbriefe dürfen von den Pfandbriefzentralen, sobald neue Deckung vorhanden ist, wieder ausgegeben werden. Die ungedeckten Pfandbriefe sind gesondert zu verwahren.

Art. 10

Zu den Ausgabekosten, die der Pfandbriefzentrale zu vergüten sind, wenn eine Mitgliedanstalt ihre Darlehen vorzeitig zurückbezahlt, gehört auch ein entsprechender Teil der Verwaltungskosten der Zentrale.


  IV. Das Pfandregister und die Pfandbriefdeckung

Art. 111

1 Das Pfandregister der Mitglieder einer Zentrale (Art. 21 des Gesetzes) setzt sich zusammen aus:

a.
einem Inventar, das für jeden Deckungsbestandteil mindestens aufführt:
  1.
die Pfandregister- und die Geschäftsnummer;
  2.
den Nominalbetrag sowie das Datum und das Zitat der Grundpfandtitel;
  3.
den Namen des Schuldners;
  4.
den Betrag der verpfändeten Forderung;
  5.
den Kapitalvorgang und die Rangkonkurrenz;
  6.
den Deckungswert;
  7.
den Pfandort;
  8.
die Art des Pfandes;
  9.
die Fläche des Grundstücks;
10.
den Versicherungswert;
11.
den Schätzungswert;
12.
die Belehnungsgrenze;
13.
Bemerkungen zu Pfandänderungen.
Das Inventar kann als Kartei oder nach Absatz 5 als EDV-Liste geführt werden.
b.
einem Journal, das aufführt:
1.
das Datum der Eintragung;
2.
die Pfandregister- oder die Geschäftsnummer;
3.
den Namen des Schuldners;
4.
jede Vermehrung und Verminderung einer verpfändeten Forderung;
5.
den Totalbetrag aller verpfändeten Forderungen;
6.
jede Vermehrung und Verminderung der Deckung;
7.
den Totalbetrag der Deckung.

2 Für die Ergänzung der Deckung nach Artikel 25 des Gesetzes ist ein besonderes Inventar zu führen. Es muss deren Art, Nominalwert, Tageskurs und Deckungswert angeben.

3 Es ist darauf zu achten, dass auch bei unvorhergesehenen Abgängen die Deckung jederzeit sichergestellt ist.

4 Die Mitglieder einer Zentrale, welche die Beträge der verpfändeten Forderungen und die Deckungswerte (Abs. 1 Bst. a Ziff. 4 und 6) elektronisch speichern und in Einzel- und Totalbeträgen jederzeit abrufen können, dürfen auf die Journalführung nach Absatz 1 Buchstabe b verzichten. Das Nachführen der Veränderungen dieser Einzelbeträge in der Kartei entfällt.

5 Die Mitglieder einer Zentrale können zusätzlich zur elektronischen Speicherung nach Absatz 4 auch das Inventar gemäss Absatz 1 Buchstabe a EDV-mässig führen. In diesem Falle müssen die Angaben nach Absatz 1 Buchstabe a Ziffern 1–6 jederzeit nachgeführt und abrufbar und die Deckungswerte, die seit Ende Vorjahr erhöht oder neu in das Inventar aufgenommen wurden, gekennzeichnet sein. Die in Absatz 1 Buchstabe a Ziffern 7–13 geforderten Angaben können in anderer Form jederzeit griffbereit gehalten werden.

6 …2


1 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 16. April 1986, in Kraft seit 1. Juli 1986 (AS 1986 694).
2 Aufgehoben durch Anhang Ziff. 4 der Finanzmarktprüfverordnung vom 15. Okt. 2008, mit Wirkung seit 1. Jan. 2009 (AS 2008 5363).

Art. 12

Die Zweiganstalten von Mitgliedern einer Zentrale führen für die bei ihnen liegende Deckung ein eigenes Teil-Pfandregister.

Art. 13

Das Pfandregister der Zentralen (Art. 16 des Gesetzes) ist gleich anzuordnen wie das Pfandregister ihrer Mitglieder. Die Darlehen an die Mitglieder sind jedoch nicht in dieses Register einzutragen, sondern die bankmässige Buchführung der Zentralen über die Darlehen gilt als Bestandteil des Pfandregisters.

Art. 14

1 Die Pfandbriefdeckung (Art. 17, 22 und 25 des Gesetzes) ist von allen andern Vermögenswerten abzusondern, als solche zu bezeichnen, in Normal und in Ergänzungsdeckung auszuscheiden und an einem sichern Ort aufzubewahren.1

2 Als Geld, das im Sinne von Artikel 25 des Gesetzes zur Ergänzung der Deckung verwendet werden kann, gelten schweizerische Münzen und Banknoten.


1 Fassung gemäss Art. 1 des BRB vom 3. Juni 1949, in Kraft seit 9. Juni 1949 (AS 1949 I 510).

Art. 151

1 Wird in die Deckung eine Forderung mit vorgehenden Pfandrechten (Art. 34 des Gesetzes) eingelegt, so kommt die nachgehende Forderung nur mit einem Abzug von 15 Prozent des Vorganges als Deckung in Betracht.

2 Bestehen neben der als Deckung dienenden Forderung im gleichen Range weitere Forderungen, so ist der Deckungswert innerhalb der betreffenden Pfandstelle ebenfalls um 15 Prozent dieser Drittforderungen zu kürzen.


1 Fassung gemäss Ziff. I des BRB vom 31. Jan. 1968, in Kraft seit 15. Febr. 1968 (AS 1968 198).

Art. 161

1 Aufgehoben durch Ziff. I der V vom 16. April 1986, mit Wirkung seit 1. Juli 1986 (AS 1986 694).

Art. 17

Unter Faustpfandforderungen im Sinne von Artikel 19 des Gesetzes sind durch Faustpfand gesicherte Darlehen mit festen Schuldsummen und festen Verfallzeiten oder mit Kündigungsfristen von mindestens drei Monaten zu verstehen.


  V. Bilanz, Gewinn- und Verlustrechnung und Geschäftsbericht

Art. 181

1 Die beiden Pfandbriefzentralen haben drei Zwischenbilanzen auf die ersten drei Vierteljahresenden des Geschäftsjahres aufzustellen und zur Verfügung von Interessenten zu halten. Eine solche Bilanz ist mindestens wie folgt zu gliedern:

1.
Aktiven
1.1
Pfandbriefdeckung:
1.1.1
Darlehen an Mitglieder
1.1.2
Darlehen an Nichtmitglieder
1.1.3
Schuldverschreibungen des Bundes, der Kantone und der Gemeinden
1.1.4
Bargeld
1.1.5
Gülten
1.2
Freie Aktiven:
1.2.1
Hypothekaranlagen (andere Gülten, Schuldbriefe, Grundpfandverschreibungen)
1.2.2
Faustpfanddarlehen
1.2.3
Nationalbankfähige Wechsel (Diskonten)
1.2.4
Nationalbankfähige Wertpapiere (Lombarden)
1.2.5
Eigene Pfandbriefe
1.2.6
Bankendebitoren auf Sicht
1.2.7
Bankendebitoren auf Zeit
1.2.8
Kassa, Giro- und Postcheckguthaben2
1.2.9
Eigene Liegenschaften
1.2.10
Zu tilgende Emissionskosten
1.2.11
Sonstige Aktiven
1.3
Nicht einbezahltes Aktien- oder Genossenschaftskapital
1.4
Verlustvortrag
1.5
Bilanzsumme
2.
Passiven
2.1
Fremdkapital:
2.1.1
Pfandbriefanleihen
2.1.2
Bankenkreditoren auf Sicht
2.1.3
Bankenkreditoren auf Zeit
2.1.4
Sonstige Passiven
2.2
Eigenkapital:
2.2.1
Aktien- oder Genossenschaftskapital
2.2.2
Ordentliche Reserve
2.2.3
Andere Reserven
2.2.4
Gewinnvortrag
2.3
Bilanzsumme

2 Zum Eigenkapital im Sinne von Artikel 10 des Gesetzes gehören, ausser dem einbezahlten Aktien- oder Genossenschaftskapital, den ausgewiesenen Reserven und dem Aktivsaldo, 75 Prozent des nicht einbezahlten Aktien- oder Genossenschaftskapitals, für das Verpflichtungsscheine vorhanden sind.

2bis und 2ter ...3

3 Jeder Zwischenbilanz ist beizufügen: die Summe der Jahreszinslast der Pfandbriefe und des Jahreszinsertrages der Pfandbriefdeckung sowie das Verhältnis des Eigenkapitals zum gesamten Fremdkapital.


1 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 26. Sept. 1988, in Kraft seit 1. Jan. 1989 (AS 1988 1708).
2 Infolge des BRB vom 7. Juni 2013 (BBl 2013 4645) der die Anstalt Post in die spezialgesetzliche Schweizerische Post AG umgewandelt und die PostFinance in eine privatrechtliche Aktiengesellschaft ausgegliedert hat, ist der Hinweis auf die Postcheckguthaben seit dem 26. Juni 2013 gegenstandslos.
3 Eingefügt durch Ziff. I der V vom 18. Febr. 2009, in Kraft vom 1. März 2009 bis 31. Dez. 2014 (AS 2009 823).

Art. 191

Die Jahresschlussbilanz der beiden Zentralen hat die gleichen Posten wie die Zwischenbilanzen zu enthalten und überdies den Jahresgewinn oder Jahresverlust.


1 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 26. Sept. 1988, in Kraft seit 1. Jan. 1989 (AS 1988 1708).

Art. 201

Die Gewinn- und Verlustrechnung der beiden Zentralen ist mindestens wie folgt zu gliedern:

1.
Ertrag
1.1
Aktivzinsen auf
1.1.1
Pfandbriefdeckung
1.1.1.1
Darlehen an Mitglieder
1.1.1.2
Darlehen an Nichtmitglieder
1.1.1.3
Schuldverschreibungen des Bundes, der Kantone und der Gemeinden
1.1.1.4
Gülten
1.1.2
Freien Aktiven
1.1.2.1
Hypothekaranlagen (andern Gülten, Schuldbriefen, Grundpfandverschreibungen)
1.1.2.2
Faustpfanddarlehen
1.1.2.3
Nationalbankfähigen Wechseln
1.1.2.4
Nationalbankfähigen Wertpapieren
1.1.2.5
Eigenen Pfandbriefen
1.1.2.6
Bankendebitoren
1.1.2.7
Sonstigen Aktiven
1.2
Kommissionsertrag
1.3
Sonstiger Ertrag
1.4
Jahresverlust
1.5
Total
2.
Aufwand
2.1
Passivzinsen auf
2.1.1
Pfandbriefanleihen
2.1.2
Bankenkreditoren
2.1.3
Sonstigen Schulden
2.2
Kommissionsaufwand und Gebühren
2.3
Verwaltungsaufwand
2.3.1
Bankbehörden und Personal
2.3.2
Geschäfts- und Büroaufwand
2.4
Emissionsaufwand
2.5
Abschreibungen und Verluste
2.6
Rückstellungen
2.7
Sonstiger Aufwand
2.8
Jahresgewinn
2.9
Total

1 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 26. Sept. 1988, in Kraft seit 1. Jan. 1989 (AS 1988 1708).

Art. 211

1 Die Pfandbriefzentralen erstellen für jedes Geschäftsjahr einen Geschäftsbericht. Dieser setzt sich aus Jahresrechnung und Jahresbericht zusammen.

2 Die Jahresrechnung besteht aus der Erfolgsrechnung, der Bilanz und dem Anhang. Der Anhang hat insbesondere Auskunft darüber zu geben, ob die Fälligkeit der Darlehen mit derjenigen der Pfandbriefe übereinstimmt.

3 Der Jahresbericht stellt den Geschäftsverlauf sowie die wirtschaftliche und finanzielle Lage der Gesellschaft dar.

4 Das Testat der Prüfgesellschaft ist im Geschäftsbericht wiederzugeben.


1 Fassung gemäss Anhang Ziff. 4 der Finanzmarktprüfverordnung vom 15. Okt. 2008, in Kraft seit 1. Jan. 2009 (SR AS 2008 5363).


  VI. Inkrafttreten4 

Art. 22241

1 Aufgehoben durch Ziff. I der V vom 20. Okt. 1982, mit Wirkung seit 1. Jan. 1983 (AS 1982 1879).

Art. 25

Diese Verordnung tritt gleichzeitig mit dem Bundesgesetz vom 25. Juni 19301 über die Ausgabe von Pfandbriefen am 1. Februar 1931 in Kraft.


1 Heute: Pfandbriefgesetz.


  Formulare Nr. 1–31 


1 Aufgehoben durch Ziff. I der V vom 16. April 1986, mit Wirkung seit 1. Juli 1986 (AS 1986 694).


BS 2 757


1 Fassung des Tit. gemäss Ziff. I der V vom 20. Okt. 1982, in Kraft seit 1. Jan. 1983 (AS 1982 1879).2 SR 211.423.4. Heute: Pfandbriefgesetz.3 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 20. Okt. 1982, in Kraft seit 1. Jan. 1983 (AS 1982 1879).4 Fassung gemäss Ziff. I der V vom 20. Okt. 1982, in Kraft seit 1. Jan. 1983 (AS 1982 1879).


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